lo sport per i disabili
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lo sport per i disabili
E li chiamano disabili LO SPORT PER I DISABILI La storia dello sport per i disabili dalla fondazione per la riabilitazione alle Paraolimpiadi. Se per gli uomini lo sport e le Olimpiadi iniziarono nell’antica Grecia, per i disabili lo sport è un’attività abbastanza recente. Inoltre non è nato come un’attività sportiva, ma come uno strumento di riabilitazione. Infatti una disabilità fisica produce, nella maggior parte degli individui, una depressione psichica che rende il disabile demotivato e svogliato: per questo molti disabili non fanno sport per loro iniziativa. Occorreva, quindi, un contesto adatto nel quale gli stimoli fossero adeguati alla condizione fisica del disabile: bisognava inventare delle discipline e delle tecniche sportive adattate all’handicap. Solo in questo modo potevano nascere nuovi interessi tra i disabili. Così Sir Ludwig Guttmann decise di formare il primo centro di riabilitazione motoria nell'ospedale di Stoke Mandeville (Aylesbury), dove lavorava. Il centro fu aperto il 1 febbraio 1944, durante la seconda guerra mondiale, ed i primi paraplegici a cimentarsi nelle varie discipline sportive furono giovani di ambo i sessi appartenenti alle forze armate britanniche, portatori di lesioni midollari per cause belliche. Grazie a questo centro alcuni pazienti paraplegici svilupparono la muscolatura delle braccia e delle spalle e acquisirono equilibrio ed abilità motorie nell’uso della sedia a rotelle che permetteva a questi disabili di servirsi più efficacemente di tale mezzo di locomozione nella normale vita di relazione. L'iniziativa del Dr. Guttmann ebbe molto successo, ed il 28 luglio 1948 si tennero i primi Giochi di Stoke Mandeville per atleti disabili, cui parteciparono sportivi diversamente abili ex membri delle Forze Armate britanniche. Questi giochi destarono molto scalpore e attirarono l’attenzione di medici e tecnici di tutto il mondo che visitarono il centro di Stoke Mandeville per apprendere tali metodologie riabilitative. Nel 1952 per la prima volta i Giochi di Stoke Mandeville divennero internazionali e nel 1960 vennero aggiunti alle Olimpiadi di Roma. Così nacque la ISMGF, ovvero la Federazione Internazionale dei Giochi di Stoke Mandeville che da allora presenta una manifestazione sportiva comprendente diciannove discipline, e cioè: atletica, basket, bocce, calcio a 5 e a 7, ciclismo, goalball, judo, nuoto, rugby, scherma, sollevamento pesi, tennis, tennis tavolo, tiro a segno, tiro con l’arco, vela, volley. Queste manifestazioni attirarono molto disabili portando a una crescita sempre maggiore di partecipanti, tra i quali anche persone cieche e amputati, categorie che non avevano mai prima partecipato a questo progetto. Così fu necessario fondare altre associazione ed è nel 1964 che nacque l’ISOD seguita nel 1980 dall’IBSA, associazioni che si occupano rispettivamente di L’Acciuga - n. 13, ottobre - novembre 2006 persone amputate e di persone cieche che in seguito fondarono un comitato internazionale di coordinamento (ICC) delle organizzazioni sportive mondiali per i disabili. Iniziarono così le Olimpiadi per disabili che furono caratterizzate da una continua crescita di partecipanti e di spettatori. Nel 1964 ci fu un’Olimpiade per disabili a Tokio, con 390 partecipanti; nel 1968 ben 750 atleti su sedia a rotelle presero parte ai Giochi di Ramat Gan (Tel Aviv), località offerta da Israele per indisponibilità di Città del Messico. Fu in questa occasione che un pubblico di 25.000 persone acclamò gli sportivi disabili alla cerimonia di apertura nello stadio di Gerusalemme. Nel 1972 i Giochi si svolsero ad Heidelberg (Germania), ed i partecipanti furono più di 1.000. In occasione dei Giochi Olimpici di Montreal del 1976, i Giochi per disabili ebbero luogo a Toronto (anch'essa in Canada), e per la prima volta vi parteciparono atleti membri dell'ISOD; si videro quindi, tra i 1500 partecipanti, gareggiare anche atleti non vedenti o amputati. Il 1980 fu l’anno dei Giochi di Arnhem (Olanda) che vide gareggiare 2500 sportivi disabili; nel 1984 le Paraolimpiadi si svolsero in parte a New York (1750 atleti) ed in parte ad Aylesbury (Gran Bretagna, 1100 partecipanti). Ma l’apoteosi del movimento sportivo per disabili si ebbe nel 1988 a Seul (Corea del Sud), con una importante manifestazione successiva alle Olimpiadi, durante la quale gareggiarono ben 3200 atleti provenienti da 65 Nazioni, al cospetto di un pubblico di 100.000 persone. Da allora i Giochi Paralimpici si sono svolti nelle stesse città dei Giochi Olimpici, succedendo a queste. Ma non bisogna però dimenticarsi delle Olimpiadi Invernali iniziate nel 1976, anno in cui si tennero in Norvegia; nel 1980 si tennero in Svezia; mentre le due edizioni successive sono state ospitate entrambe in Austria. E in seguito in Francia, Norvegia, Giappone e USA. L’ultima manifestazione in Italia, dopo i Giochi torinesi del Sestriere. Attualmente lo sport fra i disabili è in ascesa e c’è un’apertura pure delle associazioni sportive “normali” verso le persone con disabilità. Perciò la pratica sportiva si va sempre più diffondendo e troviamo gli sportivi disabili anche nelle seguenti discipline, oltre che in quelle già promosse dai Giochi Paralimpici: automobilismo, atletica leggera, bowling, canoa, curling, ginnastica, basket, pattinaggio, pesca sportiva, sci nautico, sci nordico, sci alpino, slittino. In Italia queste attività sono gestite e coordinate dalla Federazione Italiana Sport Disabili. Lele Fuki