PDF, 5.3 Mb - Leoncavallo
Transcript
PDF, 5.3 Mb - Leoncavallo
BILANCIO SOCIALE 2007 SETTEMBRE 2008 LEONCAVALLO SPA VIA WATTEAU 7 MILANO SPAZIO PUBBLICO AUTOGESTITO qui sono, qui resto LEONCAVALLO SPA qui sono, qui resto QUI SONO, QUI RESTO Introduzione L’assemblea del lunedì Cenni storici Associazione Mamme Antifasciste del Leoncavallo 5 6 6 7 LE STRUTTURE DI FINANZIAMENTO E COOPERAZIONE Hemp bar Baretto La cucina popolare 9 10 11 I LABORATORI Laboratorio foto-seri-grafico Laboratorio di comunicazione Laboratorio di informatica Laboratorio di teatro Cirt 13 14 18 19 21 LA PROGRAMMAZIONE CULTURALE Grandi eventi Sound splatters, Brain splatters, Openears, Cambiare musica 22 24 AREA COM L’HUB della Rete Segreteria Radio Onda d’Urto Libreria Archivio storico 27 27 28 29 30 INIZIATIVE PER LA POLIS Creative Commons Festa della semina e del raccolto Accoglienza 31 32 33 RENDICONTO SINTETICO 2007 Consuntivo 36 In questi anni il Leoncavallo ha prodotto accoglienza, socialità e culture alternative rivolte ai giovani e ai meno giovani, milanesi e non. Si presenta ai cittadini, ai frequentatori, agli amici e ai compagni con questo terzo bilancio sociale e, ancora, con questa parola d’ordine: Qui sono, qui resto. Per affermare che gli spazi del Leoncavallo e dei centri sociali sono patrimonio di tutti. QUI SONO, QUI RESTO INTRODUZIONE Anche quest’anno il Leoncavallo Spazio Pubblico Autogestito pubblica il proprio bilancio sociale. Per il terzo anno vengono messi a disposizione dati e attività formatisi e svolte all’interno dell’area di via Watteau. La ragion d’essere di una azienda privata è quella di creare profitti nel primario interesse di azionisti o proprietà, quello di un’impresa sociale come quella qui rappresentata, è di creare valore in termini di sviluppo sociale, cultura e servizi per la città. Il quadro che ne emerge è straordinario e al tempo stesso sconcertante. Come vasta e articolata è infatti la quantità e la qualità del fare, così risulta incomprensibile il fatto che tutto ciò non abbia ancora trovato una compiuta veste giuridica, in grado di consegnarlo definitivamente all’area metropolitana milanese. La continua condizione di precarietà rappresenta oggi un limite per le potenzialità ulteriori che questo bilancio evidenzia. E può destare stupore che proprio coloro che maggiormente gridano contro lo stato di illegalità, siano al contempo i soggetti che maggiormente lavorano per conservarlo. Il riferimento è ovviamente alla politica milanese, quella delle ultime tre amministrazioni in particolare, prigioniere del sovraccarico simbolico, delle identità forti, che il Leoncavallo ha accumulato nei 33 anni della sua storia. Il fatto assolutamente singolare è che i soggetti privati coinvolti (Associazioni, Proprietà, Fondazione) hanno da tempo delineato un’ipotesi di soluzione che proprio la politica, o una piccola ma determinante parte di essa, oggi ancora impedisce. È l’esatto contrario di quello che sarebbe il suo compito. Il Leoncavallo ha nel tempo elaborato una prassi dello “spazio pubblico“, superando i limiti identitari e funzionali del “centro sociale” e si appresta ad un ulteriore passo in avanti. In questo bilancio sociale se ne legge in filigrana il divenire. È una fotografia densa di politica, materializzazione di quel “fare società” che in tanti predicano ma che pochi agiscono. I soggetti internazionali cui i precedenti bilanci sociali sono arrivati (istituzioni locali, università, associazioni) si chiedono invariabilmente come sia possibile; l’unicità del caso è evidente, ma a fianco di questa in molte parti d’Italia sono sorte analoghe esperienze. È dunque una grande responsabilità quella che Milano assume negli esiti di questa vicenda, che racconta in prospettiva quello che intende essere nei prossimi anni e come vuole attraversare anche gli appuntamenti internazionali, le molte Expò, che la attendono. 5 L’ASSEMBLEA DEL LUNEDÌ L’antico “comitato di occupazione”, formatosi il 18 ottobre 1975, ha svolto per molti anni un importante ruolo di indirizzo per soggetti individuali e collettivi non omogenei quanto collocazione politica, provenienza geografica, cultura e persino identità religiosa. Si è nel tempo evoluto in una assemblea pubblica che ha recepito il progressivo costituirsi di associazioni legalmente costituite, gradualmente affiancatesi ai gruppi di interesse e alle altre forme di azione associata. Rappresenta oggi una straordinaria e singolare entità di governo informale delle attività interne ed esterne, un luogo di “sintesi”, permeabile alle veloci trasformazioni in corso e che attende da tempo che la formalizzazione di una infinita vertenza ne consenta una ulteriore, eccezionale, fase di sperimentazione e innovazione. Nel 2001, aperta una nuova fase cruciale della sua storia, il centro sociale autogestito ha scelto di adottare, con autoironia e un ribaltamento di significato, l’acronimo sPa nell’accezione di Spazio pubblico Autogestito. L’impegno nel processo vertenziale, mai abbandonato in tutti questi anni, per il riconoscimento giuridico dei valori morali e sociali del Leoncavallo è stato rafforzato dalla costituizione nel 2004 della Fondazione La città che vogliamo; il 16 dicembre 2004 la Provincia di Milano ha conferito il Premio Isimbardi CENNI STORICI Il Leoncavallo nasce il 18 ottobre 1975 dall’occupazione di un’ex fabbrica di prodotti chimico farmaceutici dismessa da anni nell’omonima via di Milano. Successivamente allo sradicamento dalla sede originaria nel 1994, avvenuto mediante un “trasloco forzato” nella sede assegnata dall’allora ministro degli Interni Mancino, il centro sociale ha scelto di intitolarsi a Fausto e Jaio, due suoi giovani frequentatori assassinati dai fascisti il 18 marzo 1978. Il 9 settembre 1994, dopo più di un mese di nomadismo per le strade della città seguito allo sgombero della sede provvisoriamente assegnata, gli attivisti occupano l’attuale sede di via Watteau 7, intavolando una trattativa con la proprietà che avrà come esiti un progetto condiviso di cambiamento di destinazione d’uso dell’area, nel 1995. Il progetto tuttavia si scontrerà, arenandosi definitivamente nel 1997, con la mancata disponibilità da parte dell’amministrazione comunale a fornire le garanzie e il supporto necessari al buon esito auspicato. 6 all’Associazione mamme antifasciste del Leoncavallo “per il suo grande impegno per i diritti dei più deboli, dalla popolazione carceraria agli immigrati, in favore dei quali si organizza l’ospitalità nel centro sociale nei periodi dell’emergenza freddo, che aiuta per la regolarizzazione e istituisce corsi di italiani per favorirne l’integrazione”. Negli ultimi due anni si sono succedute numerose, e sempre più a scadenza ravvicinata, le ordinanze di sfratto esecutivo. Ai giorni nostri, auspicando la pacifica soluzione dell’annosa vertenza aperta con le Istituzioni, gli attivisti e i simpatizzanti del Leoncavallo, ancora una volta, si trovano ad aspettare l’ufficiale giudiziario con un presidio di garanzia, indetto per il 22 settembre 2008, chiedendo risposte concrete al mondo della politica e agli amministratori della città. ASSOCIAZIONE MAMME ANTIFASCISTE DEL LEONCAVALLO Il gruppo delle mamme nasce all’indomani dell’assassinio a pochi passi dal Leoncavallo di Fausto Tinelli e Jaio Lorenzo Iannucci (18 marzo 1978) in maniera spontanea e immediata, e lavora tenacemente nei decenni successivi contro l’oblìo e l’archiviazione del caso da parte della magistratura. L’Associazione mamme antifasciste per i centri antiautoritaria e solidale, di prevenzione del disagio, di tutela delle libertà personali e dei diritti di cittadinanza; – Diffondere una coscienza civica e di partecipazione responsabile; – Consolidare i legami sociali e comunitari – Attivare processi di inclusione sociale attraverso relazioni di aiuto e auto-aiuto. Tali obiettivi vengono perseguiti prevalentemente attraverso attività continuative o eventi particolari, progettazione di campagne e adesione a quelle proposte da altri ritenute in sintonia con gli scopi sociali dell’Associazione. ATTIVITÀ SVOLTE sociali autogestiti si formalizza nel marzo del 1992 al fine di facilitare la regolarizzazione delle attività del centro sociale “più famoso d’Italia” e intavolare una vertenza con le istituzioni di ogni ordine e grado. Nel 2003 sceglie l’associazione si rinnova costituendosi in Associazione mamme del Leoncavallo-Onlus. Attualmente conta un gruppo di soci fondatori e più di cinquecento associati e simpatizzanti. LO STATUTO SI PROPONE I SEGUENTI SCOPI> – Facilitare il rapporto tra generazioni e fornire concreta solidarietà e assistenza a coloro che appartengono alle categorie socialmente deboli, in stato di necessità o a rischio di marginalità ed esclusione sociale, ponendo particolare attenzione ai processi di socializzazione, di promozione della cooperazione e di una cultura – Incontri, dibattiti e video finalizzati alla tutela dell’esperienza dei centri sociali autogestiti in quanto luoghi in cui centinaia di migliaia di giovani trovano concrete possibilità di socializzazione e di espressione; – Sensibilizzazione volta ad impedire l’archiviazione dell’inchiesta sull’omicidio di Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci prima e dell’oblio sul caso poi, mediante la produzione di materiale video e libri, l’organizzazione di manifestazioni, spettacoli e dibattiti in Milano e nel resto d’Italia; il “concorso di idee” rivolto a giovani artisti per un’opera dedicata a Fausto e Iaio, l’organizzazione dei presidi annuali che si tengono in via Mancinelli; – Accoglienza di persone a rischio di esclusione sociale, migranti e non, mediante accompagnamento nel percorso di reinserimento socio-lavorativo, raccolta fondi, ospitalità temporanea, sostegno nella ricerca di alloggio, facilitazione dei ricongiungimenti famigliari, organizzazione di corsi di italiano e informatica, consulenza legale e orientamento ai servizi presenti sul territorio; – Raccolta fondi e solidarietà in sostegno dell’infanzia (in collaborazione con l’associazione Assopace di Milano); – Raccolta fondi e solidarietà in sostegno delle minoranze etniche, con particolare attenzione per i popoli curdo, rom e sinti; – Raccolta fondi per l’acquisto di ambulanza e materiale sanitario destinato a Cuba; 7 – Iniziative di solidarietà, raccolta fondi e scambio di esperienze con le Madri de Plaza de Mayo (Argentina); – Iniziative di solidarietà con la popolazione indigena del Chiapas (Messico): raccolta fondi per l’acquisto di una turbina idroelettria, due ambulanze, materiale sanitario (in collaborazione con L’Associazione Ya Basta! Per la dignità dei popoli); organizzazione di carovane di volontari e meeting internazionali; – Iniziative di solidarietà ai carcerati, mediante raccolta di sottoscrizioni e invio di materiale informativo a persone detenute negli istituti penitenziari italiani; – Adesione a campagne internazionali contro la tortura e la pena di morte (Silvia Baraldini, Leonard Peltier, Mumja Abu Jamal) e contro la guerra, nella giornata mondiale dell’aids e dei diritti umani; – Attività di sensibilizzazione e prevenzione sui diritti della donna e la contraccezione, sulle malattie a trasmissione sessuale e l’aids, mediante distribuzione gratuita di preservativi e organizzazione di eventi culturali in collaborazione con la L.I.L.A. e COLCE (associazione di coordinamento in tutela dei diritti delle prostitute) 8 – Campagna di informazione sull’uso e abuso di sostanze stupefacenti e sulla riduzione del danno – Campagna di informazione sul recupero della cultura della canapa nel nostro paese; – Iniziative finalizzate a tutelare e divulgare la memoria storica, mediante la presentazione di libri e memoriali, l’organizzazione di dibattiti con studiosi ed ex partigiani (in collaborazinoe con l’ANPI, con l’ANED, con la Fondazione Franceschi, l’Associazione Brambilla Pisoni, l’Associzaione Simbiotic@ di Milano, l’Associazione madri per Roma città apertà e molti altri), eventi culturali come concerti del Coro delle mondine o degli Area, proiezione di filmati, rassegne fotografiche; – partecipazione a commemorazioni e ricorrenze istituzionali; – organizzazione e allestimento di mostre d’arte (con artisti emergenti o di fama internazionale tra cui citiamo Arcangelo, Baj, Fo, Pistoletto, Anselmo, Arienti, Cabrita Reis, Demand, Innes, Tomboloni e altri ancora) fiere ed esposizioni (fiera del biologico, museo della canapa) ; – Bonifica e riqualificazione florovivaistica del cortile interno e apertura al quartiere dello spazio verde retrostante il centro sociale, denominato “Parco delle rose”. LE STRUTTURE DI FINANZIAMENTO E COOPERAZIONE HEMP BAR Proseguendo l’intervento avviato con la realizzazione degli eventi “La Terra Trema” e le rassegne “Critical Wine”, l’Hemp Bar quest’anno ha presentato la “Carta dei vini”, una selezione di vini rossi e bianchi acquistati direttamente dalle aziende vinicole di produzione e che sostiene e sottolinea, dunque, la valenza politica dell’indicazione “prezzo sorgente”. La viva risposta da parte dei degustatori e dei frequentatori del centro sociale, ha portato ad arricchire la Carta e a continuare il percorso di sensibilizzazione ed educazione verso i temi legati ai rapporti di produzione, alla coltivazione e alla vendita di prodotti vinicoli e della terra in genere. In occasione degli Europei di calcio 2008 ne è stata organizzata la proiezione pubblica, che ha visto una grande partecipazione dei pomeriggi e delle serate dove gli aperitivi hanno accompagnato la visione di tutte le partite. GIOVEDÌ L’Hemp Bar quest’anno ha continuato con la proiezione di film e cortometraggi, proponendo a un pubblico di specialisti e non diverse rassegne cinematografiche scelte da “I quattro gatti”, un gruppo di ragazzi frequentanti la Scuola del cinema di Milano, che ha curato e gestito lo spazio. Il gruppo ha proposto al pubblico film introvabili nel circuito ufficiale di lingua italiana, curandone la traduzione e il montaggio dei sottotitoli. Le serate di cinema sono state arricchite da “Hempy Thursday”, evento musicale con dj set che ha fatto ballare e divertire gli amanti del reggae. VENERDÌ Durante i venerdì l’Hemp Bar ha proposto concerti e dj set ospitando gruppi e dj di diverso genere e con influenze musicali differenti; un appuntamento mensile è stato curato dal collettivo Digit. Come tutti gli anni si cerca di proporre iniziative che permettano una frequentazione differenziata dello spazio, accogliendo un pubblico disomogeneo in conseguenza delle diverse alternative musicali, cinematografiche e culturali curate. 9 IL BARETTO Il Baretto viene inaugurato per la prima volta nella sede storica di via Leoncavallo, come spazio ludoteca, pur costituendo una delle strutture fondamentali per il funzionamento del centro sociale e il suo finanziamento. Situato in fondo al cortile interno, accoglie una frequentazione eterogenea e multietnica; all’aperto, nel giardino antistante, durante il periodo estivo sono offerte ulteriori opportunità di incontro e convivialità a persone di tutte le età. La mescita di bevande alcooliche (e non) avviene a prezzi contenuti, coniugandosi con la possibilità di partecipare alle iniziative programmate. Il Baretto è aperto tutti i giorni della settimana tranne il lunedì, quando la sala viene utilizzata per l’assemblea del centro sociale. ATTIVITÀ – Mercoledì, ogni due settimane Il Caffè Letterario, in collaborazione con il Laboratorio di Teatro; 10 – Giovedì, Jazz Jam Session con la partecipazione aperta al pubblico per chi volesse suonare insieme con un trio base di professionisti e insegnanti: il gruppo mette a disposizione la strumentazione. Questo momento si caratterizza per lo scambio culturale tra individui diversi per età e percorsi culturali. – Venerdì, vengono presentati gruppi emergenti o DJ di genere rock, blues, musica popolare elettronica, hip hop, raggae. – Sabato, serata dedicata al ballo con DJ, fino a notte inoltrata. – Domenica, gestione a cura di collettivi o associazioni. Oltre a questa programmazione la struttura ospita eventi di carattere culturale quali presentazioni di libri, proiezioni cinematografiche, letture di poesia, dibattiti e tavole rotonde. Tra queste attività si può citare la collaborazione con il teatro civile di Daniele Biacchessi, giornalista e scrittore civile (reading accompagnato dalla musica di Gaetano Liguori). LA CUCINA POPOLARE La cucina popolare nasce in via Leoncavallo 22 dalla necessità di garantire un pasto a prezzi contenuti a tutti gli attivisti del centro sociale e a chi non avrebbe potuto accedere a servizi di ristorazione esterni, troppo cari. L’iniziativa viene rilanciata come progetto nel legale, una radiosorgente (Radio Onda d’Urto Milano), l’allestimeno di locali adibiti a sala riunioni, corsi di informatica, archivio storico, la postazione di pronto soccorso, il magazzino, il laboratorio serigrafico e la sistemazione del “Parco delle rose”(nell’area interna e adiacente alla sede di via Watteau), mediante la messa in posa di verde pubblico, la creazione di alcuni orti 1994, con l’occupazione degli stabili in via Watteau. Dal 1995 è aperta stabilmente, realizzando uno snodo fondamentale per le attività del centro sociale e un punto d’incontro per persone di diversa estrazione e provenienza. La cucina è una delle strutture fondamentali di finanziamento del Leoncavallo e collabora sistematicamente i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria dello stabile (imbiancatura, coibentazione tetti, manutenzinoe e messa a norma di bagni e fognature, pulizie e disinfestazione, ecc.) e si è impegnata particolarmente a sostenere alcuni progetti di riqualificazione dello spazio: lo spazio attrezzato per l’accoglienza, la scuola di italiano, lo sportello (in collaborazione con il dipartimento di botanica dell’Università Statale di Milano) e l’allestimento di una “pet area” dedicata agli abitanti del quartiere . La struttura costituisce un luogo di prima accoglienza e di informazione orientativa per i frequentatori del centro sociale, oltre a fornire concreto supporto a tutti coloro che sono impegnati nelle attività da questo realizzate. Grazie all’apertura quotidiana, negli ultimi anni sono state accolte ed indirizzate in strutture operanti sul territorio migliaia di persone, soprattutto di origine straniera, che si sono rivolte al centro sociale esprimendo una richiesta di aiuto. 11 LA CUCINA È POPOLARE PER VARI ASPETTI In cucina collaborano in qualità di aiuto cuoco prevalentemente giovani di origine straniera (decine in questi ultimi dieci anni) che, mediante questa attività, possono acquisire alcune competenze professionali di base utili all’inserimento nel mondo del lavoro (con ottimi riscontri, sul piano dell’efficacia sperimentata) o all’inserimento nel mondo della formazione (in collaborazione con l’Istituto regionale Achille Grandi di Milano). In alcuni casi, dopo il primo periodo di osservazione e adattamento, la struttura ha attivato un rimborso spese e la regolarizzazione della posizione contributiva dei collaboratori stranieri, al fine di facilitare il percorso di integrazione sociale e lo sviluppo di un progetto di vita autonomo della persona. Nel rispetto delle identità e delle differenze culturali (di cui l’arte culinaria è una preziosa manifestazione) delle abitudini e degli stili di vita dei suoi frequentatori, la programmazione della cucina prevede menù dedicati che considerano le diverse esigenze alimentari (dettate da religione o da scelte personali, come l’alimentazione vegetariana o vegana) e organizza cene tipiche in collaborazione con le comunità migranti (curda, etiope, ecuadoriana, ucraina), con comunità di interesse e di scopo. 12 – È un punto di riferimento per tutti coloro che vogliono cenare in un ambiente privo di discriminiziani e ricco di socialità. Chi sceglie di mangiare al Leoncavallo condivide i valori di solidarietà e di accoglienza da questo promossi. – È un progetto sorto per il benessere della comunità. Lo sforzo quotidiano in difesa del diritto universale all’alimentazione (materialmente migliaia di pasti all’anno erogati “gratis” o al prezzo simbolico di 1 euro), non esclude un ragionamento sulla qualità dei prodotti, intrecciato in questi anni con diverse esperienze individuali e collettive, da Veronelli alle sessioni di Critical Wine, a La terra trema e la filiera dei prodotti di Libera terra, a tutti coloro che, come noi, produttori e consumatori dalle nuove “sensibilità planetarie”, siamo interessati alla tutela e conservazione della biodiversità e della qualità della vita. – È un prezioso laboratorio di socializzazione al lavoro perché, grazie alla rotazione degli operatori coinvolti nelle mansioni più semplici, ha consentito a molti giovani di svolgere un’utile esperienza di orientamento e, in alcuni casi, di vera e propria formazione professionale. Il lavoro, nei casi di persone di origine straniera, si è rivelato non di meno un’occasione di apprendimento della lingua italiana, di confronto con altre culture e di sostegno motivazionale in un periodo di difficoltà. I LABORATORI LABORATORIO FOTO-SERI-GRAFICO Il laboratorio di serigrafia è costituito da diversi gruppi informali e coordina diversi artisti e studenti operanti sul territorio metropolitano milanese che si trovano a condividere spazi, attrezzature e strutture. Rifacendosi alle pratiche ed al patrimonio storico delle precedenti esperienze di laboratori grafici e artistici che si sono avvicendati nella storia del Leoncavallo, di altri centri sociali e associazioni, la nostra intenzione è quella di creare uno spazio attrezzato aperto a tutti e collaborativo in campo artistico e culturale, sul modello di simili esperimenti internazionali, dalla Rote Fabrik di Zurigo, all’Abc No Rio di New York, al Klub Mochvara di Zagabria (per nominare solo i più attivi e idealmente vicini), dove artisti e tecnici condividono esperienze, tecniche, capacità e collaborano in proposte culturali, sia collettivamente sia individualmente. Il laboratorio è attualmente composto da architetti, pittori, fotografi, grafici, serigrafisti e scenografi che operano nei rispettivi campi da diversi anni, collaborando all’allestimento di mostre di grafica, pittura, design, fotografia: così prosegue il percorso iniziato con l’evento internazionale HIU oltre 15 anni fa. Il laboratorio di serigrafia è attivo in collaborazione con Firehouse Europe (sezione europea del gruppo artistico americano Firehouse Kustom Art Co.), con l’intento di realizzare workshop professionali di serigrafia caratterizzati dalla massima apertura. Gli artisti di Firehouse, sia nella sezione americana che in quella europea, hanno esposto nelle gallerie e negli spazi espositivi delle maggiori città dei due continenti, comparendo in diverse pubblicazioni: Art of Modern Rock Posters (Chronicle Books, SF 2004); Swag! Poster Art! (Swag Publishing, UK 2003); World War III Illustrated (New York), Eyesore (coprodotto dal Coniglio Editore, Roma e Last Gasp Publishing, San Francisco, 2003). CATECHISMO ARTISTICO Il Leoncavallo è un’opera d’arte? Quante opere d’arte ospita sui propri muri o quante ne ha disseminato per la città? Ma i graffiti sono opere d’arte? Dilemmi posti in forma di dibattito pubblico a cicliche ondate di prese di posizione, dall’istituzionalizzazione della cultura underground alla conservazione del patrimonio di affreschi murari (graffiti) a carico delle Belle Arti. Ma che cos’è allora un’opera d’arte? Fra l’univoca consacrazione accademica dei Salon parigini e la tautologia del “è arte ciò che si definisce tale”, di tempo ne è passato. L’interrogativo riguarda il Leoncavallo tanto quanto ha interessato tutta la critica d’arte, almeno fino all’orinatorio di Duchamp. Ed era il lontano 1917. E chi sarebbe l’autore? Alias, chi il proprietario? Una cosa è certa, il Leoncavallo è proprietario delle proprie mura, tanto quanto un artista è autore di un ready-made (cui nessuno di certo ha messo in dubbio la creazione domandandone lo scontrino). Se un happening è opera autoriale dell’artista, tanto quanto del pubblico, non esiste per definizione teatro senza spettatori. Certo non di fa società senza le persone. I graffiti sono stati eletti a simbolo della produzione artistica del Leoncavallo, poiché l’unico segno visibile a chi all’interno non si avventura e percepisce solo la superficie delle cose – il significante e non il significato. Insieme all’architettura, l’arte muraria è però tutt’altro che affare di writer e bande, ma una delle forme secolari dell’arte pubblica. Internazionalmente strumento di comunicazione pubblico-politica delle amministrazioni e delle comunità locali, dal muralismo messicano agli affreschi di Orgosolo. Ma Milano praticamente non commissiona nulla da decenni, se va bene plaude al privato che “colora i muri grigi delle periferie”, se va male ti spara alle spalle in piena notte lungo un binario. Vorremmo essere la città della moda e del design, ma allo stesso talmente stereotipati da allontanare qualunque forma di creatività, eterodossa per definizione. 13 Il laboratorio fotografico, completo di camera oscura per la stampa da pellicola e attrezzature per elaborazione in stampa digitale è attualmente in fase di ristrutturazione. L’archivio fotografico del laboratorio comprende documenti sui movimenti politici, sociali e culturali degli ultimi trent’anni. Il laboratorio grafico collabora con l’archivio storico che comprende tutto il materiale documentaristico prodotto dal Leoncavallo e sul Leoncavallo che il collettivo di gestione è riuscito ad accumulare negli anni: libri, riviste, giornali, documenti, volantini, foto, manifesti, pellicole, video, audio, insomma, tutto quanto racconta la storia di questo luogo, di chi l’ha attraversato, della città che ne ha dato i natali (o meglio, quanto di tutto ciò è sopravvissuto a sgomberi, traslochi e blitz devastatori). A lungo (si spera non troppo!) termine, l’intenzione è quella di digitalizzare tutto il materiale e renderlo liberamente disponibile alla consultazione. Tra le mostre ed allestimenti possiamo citare i più significativi: – HIU Happening Internazionale Underground – dieci edizioni a cadenza quasi annuale di mostre collettive, dal 1990 ad oggi, oltre a singole mostre di specifici artisti; HIU ha ospitato artisti provenienti da tutto il mondo, dando spazio sia a nomi affermati sia a giovani sconosciuti e creando un network di esperienze, collaborazioni e contatti attivo e vitale. – Le esposizioni collettive HIU e dei singoli artisti del network, oltre che nel Leoncavallo, sono state realizzate in vari centri sociali, associazioni culturali, università (Politecnico di Milano), Comuni italiani: Vimercate (MI), Vigevano (MI), Paternò (CT), nonché all’estero: Ass. Culturale Mulini, Lugano (Svizzera) e Balazo Gallery, San Francisco CA (USA). – Milano Poster Explosion – Esposizione di artisti internazionali specializzati in Poster Art. 14 LABORATORIO DI COMUNICAZIONE La scuola di italiano per migranti nasce nell’autunno del 2000 per soddisfare le esigenze di apprendimento degli ospiti e dei collaboratori delle strutture interne al Centro. Nel 2003, con l’elaborazione di un progetto più complesso e articolato, la scuola prende il nome di Laboratorio di Comunicazione, per significare il senso di sperimentazione relazionale e comunicativa a più livelli che vi é racchiuso. L’organizzazione scolastica prevede diversi livelli: alfabetizzazione, intermedio e avanzato equamente distribuiti nei giorni di lezione settimanali, ciascuna di due ore. La scuola é gestita completamente da volontari, é gratuita ed aperta a tutti durante tutto l’arco dell’anno, luglio e agosto compresi, unica in tutta Milano. La scuola ha visto nell’arco degli anni una frequentazione di oltre 500 studenti soprattutto uomini (oltre il 90%) tra i 20 e i 35 anni, residenti prevalentemente nella vasta area attorno al Leoncavallo suddivisa in tre principali zone, in ordine decrescente: piazza Loreto, viale le Monza, viale Padova; Affori, Bovisa; Maciachini, Stazione Centrale e quartiere Greco. Nel corso del 2006 il Laboratorio di Comunicazione ha promosso la rete Scuole Senza Permesso, per condividere la quotidiana esperienza a contatto con i migranti e favorire un reciproco scambio formativo. Primo strumento di cui si é dotata la rete é stato un sito internet consultabile all’indirizzo http://scuolesenzapermesso.blogspot.com, con l’obiettivo di raccogliere dati sulle scuole del territorio milanese creando un Database delle Scuole, di pubblicizzare eventi ed incontri, pubblicare materiali formativi e offrire informazioni utili sia agli operatori che ai migranti. Le May Day degli ultimi anni e tutte le principali manifestazioni nazionali sui diritti dei migranti hanno visto studenti e insegnanti partecipare insieme sfilando con lo striscione delle Scuole Senza Permesso. Anche nel 2008, per il terzo anno consecutivo, hanno dato vita al progetto La città dei migranti (si veda approfondimento) patrocinato dalla Provincia di Milano e articolato in tre appuntamenti: una festa-concerto tenutasi quest’anno presso il Centro e che ha visto il concerto dell’Orchestra di Via Padova, una Giornata del Cinema in collaborazione con il COE, con la proiezione di cortometraggi prodotti in diversi paesi del mondo e l’atteso torneo di calcio fra le squadre delle diverse scuole. Nello stesso anno il Laboratorio, dopo sei mesi di prove e innumerevoli difficoltà, porta in scena lo spettacolo teatrale Quiz all’ergastolo nel quale recitano studenti ed ex-studenti della scuola (si veda approfondimento). Laboratorio di Comunicazione, Leoncavallo spa, email: [email protected] web: http://scuolesenzapermesso.blogspot.com/ ATTIVITÀ LA CITTÀ DEI MIGRANTI 2008 Laboratorio di Comunicazione, rete Scuole Senza Permesso Il progetto, pensato e promosso dalla rete delle Scuole Senza Permesso e partocinato dalla Provincia di Milano, nasce con la volontà di essere un momento di incontro, socialità, cultura e confronto, una possibilità per chi vive la condizione di migrante di uscire dall’isolamento individuale o di gruppo nazionale, un modo di scambiarsi esperienze, trascorrere insieme del tempo in modo piacevole, intelligente, culturalmente valido. Ma allo stesso tempo, per chi le scuole le porta avanti, un’occasione per gettare lo sguardo oltre i confini del proprio ambito lavorativo e della propria scuola, per vivere una dimensione cittadina e saggiare altre possibilità di socialità. Un modo per dimostrare che a Milano esistono spazi per esercitare forme di convivenza interetnica, di superamento dei luoghi comuni, di esclusione degli atteggiamenti razzisti. La formula, già rodata, del progetto si é articolata in tre eventi distribuiti tra i mesi di marzo e maggio 2008. – La Festa, presso lo Spazio Pubblico Autogestito Leoncavallo. Cominciata nel cortile del Centro con un buffet multietnico preparato dagli studenti e dagli insegnanti delle scuole, musica, danze, é terminata nel tardo pomeriggio con il concerto dell’Orchestra di Via Padova. Un video autoprodotto, e visionabile sul sito delle Scuole, sintetizza i principali momenti della festa. – La giornata del cinema, presso il Cinema Ariosto. Probabilmente il momento più alto e partecipato del progetto. Preparato in stretta collaborazione con il COE (Centro Orientamento Educativo, animatore del Festival del Cinema Africano di Milano), ha visto la proiezione di diversi cortrometraggi che hanno stimolato positivamente il confronto, grazie anche alla presenza del regista tunisino Samy Elhaj. Scrive Emanuela Pursumal (COE): “L’iniziativa ha avuto un buon esito con una grande partecipazione di pubblico sia da parte degli studenti delle scuole sia di giovani e persone esterne. Come Coe siamo riusciti a far intervenire uno dei registi che aveva partecipato con un suo corto al 18° Festival e che parla un ottimo italiano oltre che arabo, francese e inglese. La sua preparazione e la sua competenza ha favorito la partecipazione di quelle persone che in pubblico preferiscono parlare la propria lingua di origine e anche 15 riflettere con persone della stessa cultura di appartenenza su temi e aspetti critici in merito al rapporto tra tradizione e modernità. La sala del cinema ha garantito per prima cosa le aspettative sull’affluenza ( il cinema Ariosto ha una disponibilità di 270 posti e domenica abbiamo raggiunto tra i 240 e 250 partecipanti) e poi anche una maggiore qualità della visione per la grandezza dello schermo e la possibilità di agire su più formati ( dal panoramico al cinemascope). Il clima generale è stato di grande soddisfazione. Personalmente mi sono stata avanzate richieste sulla possibilità di recuperare i corti proposti per un uso casalingo, didattico, educativo. E da più parti si è avanzata la possibilità di replicare l’esperienza o comunque di dare una continuità. Credo che sia per gli studenti e le persone immigrate sia per gli operatori che per tutto il pubblico sia stato importante recuperare attraverso il cinema una dimensione di confronto, scambio e conoscenza. La scelta dei corti spaziava sui temi del rapporto Nord- Sud, infanzia e adolescenza, stereotipi e pregiudizi,ma lo stile prevalente era quello ironico, comico, garbato che stimola la risata e anche l’atteggiamento costruttivo a mettersi in gioco e a cogliere nella complessità le varie sfumature del problema. La presenza di un regista, giovane e tunisino, ha anche marcato l’importanza del cinema come filtro di una realtà e non come specchio. E questa sottolineatura che potrebbe essere scontata ha invece permesso di rielaborare le dinamiche dello stereotipo e del pregiudizio sia per gli immigrati che per i locali. Il cinema africano non restituisce identità che si credono fisse e immutabili nel tempo anzi più che mai racconta il movimento di vite e di vissuti, grazie ai processi immigratori e grazie anche ai mutamenti che dall’esterno irrompono, costringendo a ripensamenti e a cambiamenti. Necessità che coinvolgono anche noi dell’Occidente.” – Il torneo di calcio, presso gli impianti sportivi dell’Idroscalo. 16 Atteso, per tutta la durata dell’anno da decine di studenti delle scuole, si é svolto il Torneo di Calcio delle SSP. Dieci squadre si sono affrontate, anche sotto la pioggia, nei due giorni del Torneo che alla fine ha premiato, per il secondo anno consecutivo, la squadra de “La Tenda”. Ma come spesso accade, più del risultato finale, ha contato quel “terzo tempo” che si é concretizzato fuori dal campo di gioco, per tutta la durata del torneo. SPETTACOLO TEATRALE “QUIZ ALL’ERGASTOLO” Fabio del Laboratorio di Comunicazione, Leoncavallo sPa Il 18 luglio 2008 è andata in scena la prima dello spettacolo teatrale “Quiz all’ergastolo” costruito interamente dal Laboratorio e dagli studenti della scuola di italiano. Scrive Fabio: “L’idea di provare a realizzare un lavoro teatrale mi é venuta nel 2006 durante una lezione alla scuola per stranieri del Leoncavallo. In quel periodo seguivo gli studenti più bravi e si era formato un gruppo veramente interessante un po’ per il livello di comprensione della lingua ma soprattutto perché era una classe realmente multietnica; infatti c’erano studenti del Brasile, Sri Lanka, Perù, Moldavia, Ucraina e naturalmente Egitto. La loro facilità di lettura mi consentì di portare in classe articoli di giornali e soprattutto racconti che solitamente non si riescono a proporre a studenti che sono in Italia da poco tempo e che comunque non hanno una buona conoscenza della lingua italiana. Il racconto “quiz all’ergastolo” di Dino Buzzati ebbe un notevole successo e dopo averlo letto, commentato preparai una brevissima sceneggiatura attribuendo ad ogni studente una parte e venne fuori una serata divertente. Da quel momento ho iniziato la ricerca di una persona in grado di trasformare un’idea in un qualcosa di più concreto, considerando che la mia conoscenza del mondo teatrale era assolutamente superficiale. Nel gennaio 2008 finalmente ho conosciuto Elisabetta, la persona che poteva aiutarmi e che rimase entusiasta del racconto e dell’idea di rappresentarlo con i migranti. A quella data i brillanti studenti non venivano più a scuola e quindi per trovare le persone adatte a partecipare al progetto sono ricorso ai vecchi studenti con i quali mantenevo i contatti e ai pochi frequentanti che avevano una sufficiente conoscenza della lingua italiana. Un paio di incontri all’inizio di febbraio sono stati sufficienti affinché rimanessero gli studenti più motivati quindi ci siamo trovati con un gruppo di sette elementi. Lo sviluppo del soggetto avveniva di comune accordo, mentre i dialoghi erano creati dagli stessi studenti/attori durante improvvisazioni nelle quali Elisabetta insegnava le regole basilari per muoversi sul palco. Dopo circa quattro mesi al ritmo di una prova a settimana di circa due ore eravamo quasi arrivati ad una conclusione quando Tania per problemi personali ha abbandonato il gruppo. Abbiamo dovuto quindi modificare quasi interamente una parte dello spettacolo e siamo ripartiti, per fortuna il lavoro fatto in precedenza ha fatto si che gli attori fossero molto più “pronti” e abbiamo concluso in un paio di mesi stabilendo una prova aperta al pubblico il 18 Luglio. Una settimana prima Carmen ci comunica che la signora da cui lavora non la lascia libera per quella data e che quindi non ci potrà essere. Per fortuna Patricia, la moglie di Freddie, ha dimostrato un grande talento e dopo un paio di prove é stata in grado di sostituire Carmen, salvando la rappresentazione. Un altro colpo di fortuna é stato conoscere Laura che é riuscita a cogliere con la sua macchina fotografica i momenti più significativi di un lungo lavoro. Gli attori sono: Sherif: egiziano, l’unico che frequenta ancora la scuola; Freddy, Patricia, Alvaro: famiglia peruviana; Tamer e Barbara: marito e moglie, lui ex studente egiziano lei italiana; Roberto: ex studente peruviano, l’unico presente alla prima lettura del racconto e che ha interpretato la parte che avevo pensato per lui fin dal primo giorno. Abbiamo perso per strada: Carmen: Perù; Tania: Ucraina; Hichame: Egitto; Ebrahim: Egitto; Medhat:Egitto, Betty: Bolivia. Elisabetta ha dato al gruppo quelle conoscenze indispensabili per realizzare il progetto riuscendo ad integrarsi perfettamente con i migranti, diventando un punto di riferimento non solo per la realizzazione dello spettacolo. Il Leoncavallo ci ha messo a disposizione spazi che non hanno neanche compagnie di professionisti. Io ho semplicemente messo insieme queste risorse, aggiungendo le mie forze, a questa operazione collettiva che speriamo poter replicare ed allargare ad altri soggetti”. 17 LABORATORIO DI INFORMATICA L’esperienza dell’European Country Network ha attraversato i muri di via Leoncavallo 22 animando nella storica sede i primi corsi gratuiti di alfabetizzazione informatica e pubblicando per diversi anni, tra il 1991 e il 1995, il Bollettino di informazione telematica. In via Watteau il progetto si è modificato, potenziando le attività corsuali, il supporto alla logistica del centro sociale e arricchendosi di un laboratorio di montaggio, aggiustaggio e manutenzione PC. A partire dal 2001 il gruppo di lavoro si è ulteriormente rinnovato, volgendo il proprio interesse alle più moderne tecnologie e allo sviluppo del progetto Leo Linux. Il progetto Leo Linux si propone di facilitare l’empowerment sociale mediante la divulgazione di competenze informatiche di base, di promuovere il libero scambio di saperi e tecnologie, di facilitare la conoscenza e promuovere la diffusione del software libero come GNU/Linux. 18 ATTIVITÀ – Corsi di alfabetizzazione informatica su modello Patente Europea del Computer (in collaborazione con la struttura di accoglienza rivolta ai migranti) – Corsi di GNU/Linux (al quarto ciclo di lezioni) – Organizzazione di dibattiti e incontri pubblici sul tema dell’informazione, della libera circolazione dei saperi e delle nuove tecnologie – Scambio di competenze tra operatori informatici e organizzazione di seminari specialistici – Promozione in ambiti diversi da quello informatico di licenze libere quali le Creative Commons LABORATORIO DI TEATRO Il gruppo di lavoro nasce nel 1981, attraversando le alterne vicende di sgomberi e traslochi forzati cui il Leoncavallo è stato costretto. Ogni anno nel mese di ottobre, viene attivato il Laboratorio di Teatro del Leoncavallo. In questi 27 anni di storia, circa 600 persone (dai 16 ai 74 anni) hanno provato a far teatro in modo diverso da quello tradizionale e alternativo a quello elitario e autoreferenziale di una certa avanguardia. Si tratta di un teatro politico ma non di propaganda, un teatro svincolato da ogni condizionamento di natura economica e di potere, forma di espressione che non tende a omologazioni secondo un “metodo” univoco, anzi esaltando in ognuno le proprie diversità. Politico anche in quanto forma d’arte e di comunicazione per sua natura collettiva nella quale si possono sperimentare possibilità di rapporti paritari e superare stereotipi mentali e di comportamento fisico, e attraverso questa attività entrare più a fondo nelle problematiche che ci vengono poste dalla vita di tutti i giorni in questa società. I partecipanti, con opportune tecniche, comprendono di essere in grado di fare loro questa forma di espressione che sembra riservata agli specialisti. Non casualmente lo slogan del laboratorio è: “Ricordati. Tutti possono fare teatro, tranne gli attori, naturalmente”. L’ATTIVITÀ È STRUTTURATA IN DUE GRUPPI – Il Laboratorio, che lavora da ottobre a giugno (7 ore settimanali: due appuntamenti di 3 e 4 ore). – Il gruppo teatrale Glinfondoasinistra, che raccoglie coloro che sono rimasti dagli anni precedenti, cercando di migliorare l’affiatamento del gruppo e l’efficacia del nostro lavoro (anche loro sette ore settimanali in due sere, incrementabili quando si sta per andare in scena). Grazie al lavoro volontario profuso negli anni è stato allestito uno spazio teatrale dotato di palcoscenico, otto fari con mixer, impianto voci, parquet. La sala può ospitare fino a 80 posti a 19 sedere. Un altro salone libero a disposizione di altri gruppi teatrali. Il lavoro svolto (sia nelle attività del Laboratorio sia per il gruppo teatrale) ha sempre come fine la creazione di uno spettacolo che permetta di confrontarsi con una struttura drammaturgica e con il pubblico. Oltre alle rappresentazioni al Leoncavallo (con un minimo di sei repliche ogni anno), gli spettacoli sono stati promossi e realizzati collaborando con altre realtà presenti sul territorio: Università Statale di Milano, Università Statale di Milano – Bicocca, Associazione culturale Punto Rosso, centri sociali e circoli Arci di Milano, Arcore, Casalpusterlengo, Cremona, Brescia, Padova, Piacenza, Bologna, Firenze, Roma. ELENCO DELLE PRODUZIONI – Tempi felici (collage di autori vari sulla repressione); – Fessure (testi di Ceronetti e Luciano di Samostrata); – La Città degli animali (collage di testi brechtiani); – La Cimice di Majakovskj; – Macello (libera riduzione da Santa Giovanna dei Macelli di Brecht); – Taci di Ronald Laing; – L’Opera da tre soldi di Brecht (con l’orchestra Metropolis); – Coraggio mammà (libera riduzione di Madre Coraggio di Brecht); – Ogni guerra è sempre l’ultima (collage di testi teatrali di Brecht, Benni, Firinu e Ceretta sulla guerra); – Monolocale di Ronald Laing; – Il compleanno di Harold Pinter; – Iene (libera riduzione dal film di Tarantino); – Capolinea (libera riduzione da Finale di artita di Beckett); – Pedoni (libera riduzione da L’incarico di Dürrenmatt) Il Laboratorio ha curato in passato una trasmissione per Radio Onda d’Urto, Il resto è silenzio, che durava 45 minuti e conteneva 20 quattro o cinque testi sempre diversi (32 puntate). Esperienza che ci piacerebbe riprendere. Ogni due mercoledì nello spazio del Baretto del Leoncavallo viene realizzato Il caffè letterario, un breve spettacolo di mezz’ora, talvolta drammatico, a volte comico (30 rappresentazioni). Con queste due iniziative il Laboratorio ha fatto conoscere, oltre ad autori noti come Brecht, Calvino, Ceronetti, Flaiano, Sermonti, Bulgakov, Arbasino, Laing, Alan Bennet, Saul Bellow, Max Aub, Sanguineti, Gregory Corso, anche autori quasi sconosciuti come Alisdar Gray, Ariel Dorfman, Michele Firinu, Jo Carson, Charms, Paola Ceretta, Bruno Pizzo, Maurizio Mancuso, Sante Notarnicola, Franco Costabile, Serena Maglietta, Nuccia Cesare. Cercando di portare il teatro e il suo modo di affrontare le tematiche che ci toccano nella vita anche a persone che normalmente non andrebbero a vedere uno spettacolo in una sala teatrale. Il laboratorio di teatro ha inoltre supportato, quando opportuno, le iniziative culturali, sociali e politiche del Leoncavallo con brevi interventi teatrali. PROGETTI – Ripartire con il nuovo laboratorio e costruire con loro lo spettacolo per la fine del corso. – Iniziare a lavorare su un nuovo spettacolo con il gruppo teatrale. – Ripartire con il Caffè letterario al Baretto. In un mondo che pensa a laboratori sulla creatività rivolti, se va bene, solo a bambini e ragazzi, come se solo loro avessero diritto a esprimersi, oppure relega il concetto di creatività a una moltitudine di “lavoretti” manuali, ci piacerebbe proporre un laboratorio di teatro, che lavora con le idee e con i sentimenti, che struttura e rende visibili i pensieri, e li rende visibili attraverso il corpo, agli anziani (sì, anche gli anziani hanno un corpo, non solo quelli che vanno in palestra). CIRT Il CIRT è un gruppo di ricerca teatrale milanese ha fondato nell’aprile del 2001 dopo una prima ricerca avviata nel dicembre 1999 in una cantina e ha svolto la propria attività, dal 2001 al 2003, in una sala prove affittata grazie ad autofinanziamenti. Nel luglio 2003 il CIRT è partito per la Polonia dove ha potuto confrontarsi positivamente con quattro gruppi di ricerca e condividerne le esperienze teatrali. Marcello Frigerio (Italia), e altri che hanno collaborato per più brevi periodi di tempo, sono state create alcune opere performative di cui si può prendere visione consultando il sito fotografico: www.teacirt.it OPERE REALIZZATE – La caduta / La tempesta / Il doppio / Feggaraki Quattro studi successivi sull’epopea di Gilgamesh; – Il Minotauro Studio sul mito greco del Minotauro, del labirinto, del filo di Arianna; – Vassilissa (Il sacrificio) Studio sulla fiaba russa del personaggio omonimo. LA RICERCA ATTUALE È DIVISA IN AREE TEMATICHE – Canti liturgici di origine messicana attraversati da un racconto Siriano (attuale Afghanistan) di Rumi, poeta sufi fondatore della confraternita dei dervisci Mevlevi; – Dialogo immaginario tra Andrea e Giacomo, discepoli di Gesù, basata su uno scritto apocrifo, il libro di Giovanni, dei vangeli dualistici; – Scritti apocrifi dei primi secoli dell’era cristiana. AIRA Teatro e natura Da settembre a dicembre 2003 il CIRT è rimasto senza sede a causa della mancanza di fondi e si è rivolto al Leoncavallo, che ha accettato di ospitarne le attività indicando gli spazi dedicati al teatro. Così ha ha inizio la permanenza del CIRT all’interno dello spazio pubblico autogestito. Grazie a questo accordo, il CIRT ha trovato uno spazio gratuito nel quale può svolgere la propria attività di ricerca in una sala pubblica autogestita. Insieme a Eva Antas (Spagna), Marie Oms (Francia), Marcello Trotter (Italia), Elena Marangakis (Grecia), Andrea Fici (Italia), L’associazione AIRA ha lavorato con un team di quattro persone proveniente dalla svizzera durante il 2007 negli spazi del centro partendo in particolare per due progetti, entrambi nelle foreste Polacche, il primo nei pressi di Wroclaw, il secondo nei pressi di Bodzantine ( Kielce –Pl.) Presso Krzistof Wrona di Wengaity-Theatre (teatro e natura). L’obiettivo è stato approfondire la relazione tra: teatro/Natura/Cultura. Più internamente al progetto sospeso tra natura e cultura abbiamo approfondito il tema del labirinto e dello spettacolo all’aperto prendendo spunto dalla storia Greca del filo di Arianna che è stato presentato svariate volte nel corso dell’anno. 21 PROGRAMMAZIONE CULTURALE GRANDI EVENTI Alcune riflessioni riguardo la petulante richiesta di pagamento della SIAE: Bisogna tenere ben presente che, gran parte degli artisti che si esibiscono al Leoncavallo: – sono stranieri e non sono iscritti a nessuna società di collecting consociata alla SIAE – spesso si avvalgono di diversi tipi di tutela (creative commons etc.) – quando sono italiani spesso sono esordienti e non iscritti alla SIAE, o non iscritti alla SIAE per motivi ideologici. – anche nel caso fossero iscritti, suonano i loro brani e sarebbero ben lieti di rinunciare ai propri diritti così come sono disposti a suonare per un semplice rimborso spese, o in cambio di vitto e alloggio, pur di suonare al Leoncavallo per una ‘giusta causa’... Ma la cosa più grave è che la SIAE, che in Italia detiene il monopolio ed è in mano alle multinazionali discografiche della musica, non individua alcuna differenza tra uso didatticoformativo-istituzionale-noprofit e uso commerciale, impone pagamenti onerosi e cosa più grave: non ripartisce ai reali aventi diritto! (che poi sono gli autori che dovrebbe rappresentare) Pagare la SIAE per ingrassare le multinazionali discografiche non ha senso! La SIAE, dietro la dichiarata difesa del cosiddetto “diritto d’autore” finisce per rappresentare una seria minaccia per la libertà di espressione dei gruppi musicali, teatrali o culturali e per la liberà di fruizione, di tutti quei contenuti che rappresentano il patrimonio culturale della società contemporanea. Freego! è un gruppo di persone che da tre anni si occupa della realizzazione di concerti, djset, presentazioni di libri e mostre che riguardano il mondo dell’autoproduzione e non solo. Nel corso di questi anni, sono stati quasi duecento i gruppi 22 musicali ospitati all’interno di Dauntaun, lo spazio sotterraneo del Leoncavallo. In particolare, si è cercato di dare spazio ad esperienze dalle provenienze più diverse possibili, ospitando decine di gruppi musicali americani ed europei, cercando di creare momenti di intersezione fra varie esperienze legate al circuito dell’autoproduzione. Si è cercato di privilegiare esperienze che non siano necessariamente legate al profitto in campo musicale e particolare attenzione è stata posta sulla sostenibilità dei costi, sia dal punto di vista dell’organizzazione che dal punto di vista dei gruppi, in modo da poter rendere tutto accessibile a più persone possibile. Questa esperienza è nata con l’intenzione di trasformare uno spazio in un luogo di incontro, attraversamento e di scambio per un insieme di comunità diverse. Gli ultimi due anni hanno visto anche l’organizzazione di un festival di due giorni, giunto alla sua seconda edizione, all’interno del quale sono state allestite due mostre con decine di ospiti italiani e non, con videoproiezioni e concerti di ventiquattro gruppi divisi fra le due edizioni. Freego! ha cercato di promuovere l’autoproduzione in ambiti diversi, oltre che nell’organizzazione e realizzazione di concerti ed eventi, supportando le attività della redazione milanese di Radio Onda d’Urto e provvedendo alla sistemazione – interna ed esterna – dello spazio di Dauntaun. L’organizzazione di eventi ha una struttura che coordina, organizza e promuove gli eventi culturali del centro formata a partire dall’occupazione in via Watteau nel 94. L’architettura dello stabile ha permesso di utilizzare più spazi allo stesso tempo: Capannone Dauntaun, Teatro, Baretto, Bombonera, Hemp Bar, Foresta delle Idee, ma anche tetto e strada di fronte al centro sociale. A fronte di un’esigenza di apertura alla città del Leoncavallo, di offerta a basso costo accessibile a tutti e di una frequenza di visitatori sempre più esigente e di massa, composita per età, ceto sociale e orientamento politico, emerge la scarsità di luoghi cittadini dedicati alla sperimentazione, l’inaccessibilità a concerti e rassegne per i prezzi e lo scarso investimento dell’amministrazione comunale in progetti rivolti ai giovani. Oggi il Leoncavallo è in grado di gestire qualsiasi tipo di produzione artistica e l’affidabilità che lo caratterizza ha permesso di realizzare produzioni importanti esterne, come il concerto di Manu Chao, 99 posse e Meganoidi durante le contestazioni del G8 genovese nel 2001. quelle migliaia di persone che credono che GIUSTO O SBAGLIATO NON PUÒ ESSERE REATO e che denuncia, anno per anno, l’abbandono delle strutture sociali che operano nel settore della riduzione del danno e auspica il superamento della legge vigente, perchè è indiscutibile il fallimento del proibizionismo; – La giornata della memoria, realizzata negli ultimi due anni in collaborazione con affermati gruppi del teatro civile indipendente, in prossimità della ricorrenza istituzione per le vittime dela shoah ricorda alla città lo sgombero dalla storica sede di via Leoncavallo Sgomberi e sfratti a centri sociali, associazioni politiche e culturali induce gli stessi ad indentificarsi nella nuova forma che ormai ci contraddistingue: lo spazio pubblico autogestito. Progetti musicali che potrebbero attuarsi solo con interventi economici o appoggi logistici delle amministrazioni che, mancando, convergono sul Leoncavallo. I progetti musicali del Leoncavallo e quelli che sostengono iniziative politiche, hanno l’obbiettivo di far conoscere un determinato collettivo che ha sviluppato un percorso politico con progetti ben definiti: – Radio Onda d’Urto che dall’interno del centro sociale trasmette su Milano e che ha carattere comunitario e non commerciale, nata attraversando un periodo di illegalità; – la festa antiproibizionista che 2 volte l’anno ci attraversa e si propone di non dimenticare 22 nel gennaio 1994; – l’anniversario di Fausto e Jaio, animato storicamente dalle Mamme antifasciste del Leoncavallo; – l’anniversario della morte di Giuseppe Pinelli, organizzato in collaborazione con il centro anarchico Ponte della Ghisolfa di Milano. Alcuni di questi appuntamenti costituiscono grandi eventi per la partecipazione di massa che creano. Le proposte culturali tuttavia attravesano il centro anche in forma diversa, poichè molte strutture del Leoncavallo offrono iniziative “minori”, come ad esempio il giovedì sera, che vede oltre alla ormai consolidata serata jazz con affermati musicisti, l’affiancarsi di una programmazione reggae attraversata dalle innumerevoli crew milanesi e non. 23 SOUNDSPLATTERS S(u)ono Solidale BRAIN SPLATTERS Radio magazine di Musica&Culture Elettroniche OPENEARS Sound Lab ASS. CAMBIARE MUSICA Come da ormai dieci anni Soundsplatters si è confermato un progetto trasversale, attivo in diverse attività volte alla promozione, diffusione e tutela del patrimonio Artistico&Culturale legato alla Musica Elettronica e allle Neo Culture digitali, il DJ/VJing, il SoundDesign e tutte le attività e discipline nate grazie all'avvento di nuove tecnologie digitali. La community ha realizzato diversi Eventi, una rubrica Radiofonica: “Brain Splatters” on air sulle frequenze di Radio Onda d'Urto tutti i venerdì notte, 38 le puntate trasmesse per 80 ore di diretta radiofonica, ha redatto il sito web www.Soundsplatters.net che ha ricevuto 17000 visite e una news letters con 4000 contatti sparsi per il mondo, per un totale di 40000 mail recapitate, ha organizzato banchetti e presidi con la diffusione di oltre 10000 volantini informativi riguardanti gli argomenti del genere. Alla fine di questa introduzione troverete l'elenco dettagliato delle iniziative e la loro strutturazione. Nella prossima stagione oltre a queste ormai consuete attività, che speriamo di poter riproporre al Leoncavallo, i sostenitori del progetto, con diversi artisti e soggetti della scena musicale milanese, nazionale e internazionale, ci costituiremo in associazione (Cambiare Musica) con sede presso il centro, per continuare il percorso di cittadinanza attiva sviluppato in questi anni di attività socio culturali, creando nuove iniziative e progetti, soprattutto a sostegno di giovani musicisti o aspiranti tali. La realizzazione di corsi per dj e SoundDesign realizzati con software OpenSource, la creazione di sale prova e di registrazione e spazi polifunzionali per la realizzazione di produzioni musicali sono gli obiettivi che vogliamo realizzare 24 nella stagione 2008/9. La Location possibile sono i seminterrati del centro sottostanti i Laboratori grafico e Laboratorio informatico, spazi da sempre inutilizzati. La proposta formalizzata nel passato bilancio sociale (2007/2008) è stata approfondita anche attraverso altri documenti e scritti e lo sviluppo del progetto embrione (Open Ears) è proseguito attraverso il coinvolgimento di nuovi interessati e collaboratori, come fonici, tecnici audio e musicisti, assieme ai quali è stato prodotto un preventivo di spesa relativo all'equipment necessario per allestire uno spazio polifunzionale dove possano eseguire prove e registrazioni gruppi acustici, djs e producers di elettronica, e dove le stesse registrazioni possano essere masterizzate ed editate per l'eventuale pubblicazione sotto licenza alternativa, in sintonia con la nostra filosofia per la libera produzione culturale. Il progetto Open Ears è per altro già attivo, ma per la "semplice" realizzazione di Jingle radiofonici, la registrazione e l'editing audio degli eventi prodotti al centro o altre location come per i 3 Demo cdMix prodotti in questa stagione. Dj Face@Magnolia 19.07.08 • Minimal Trance 128-138 BPM • Full On Trance 140-143 BPM • Full On Trance 145-148 BPM + uno spot per la trasmissione "Brain Splatters" • Change The Music Jingle 30, trasmesso sulle frequenze di Radio Onda d'urto e altre radio On Web (Robotron Radio). Per la realizzazione di questi lavori sono stati acquistati a spese degli aderenti e sostenitori, un computer portatile MacBook, una scheda audio M-Audio, un microfono professionale da studio e gratuitamente, attraverso meccanismi solidali e donazioni di imprese e privati, è stata reperita altra attrezzatura utile, come uno scanner A3 12000 DPI, aste per microfono, un mixer analogico 8 canali, diffusori acustici, finali di potenza, processori audio convertitori D/A etc. REPORT DEGLI EVENTI PRODOTTI Innanzi tutto un semplice elenco di quanto prodotto come proposta di eventi. con DJ/VJ set ma bensì una carrellata di ben 8 Live set con il meglio della scena nazionale e internazionale per quanto riguarda la Musica Trance Produzioni SoundSplatters GRANDI EVENTI Rassegna musicali – Djs/Vjs sets – Live prtoduction 09.02.08 Psychedelic Carnival V0.8 – The Peace is not a Joke Ottava edizione del carnevale psichedelico al Leoncavallo 3 ambienti decorati e allestiti per proporre Musica Elettronica&Video è in corso il conflitto tra Israele e Libano e l'argomento della notte è la pace, Ospitati sullo stesso stage artisti provenienti da Palestina, Libano e Israele, partecipano all'Evento oltre 2500 persone. 08.03.08 I'm Mine – notte di elettronica al femminile Otto marzo festa della donna sono loro le protagoniste della serata, quasi venti le djane che si esibiscono nei tre stage; oltre 2000 i partecipanti 05.04.08 Life On Trance – Live Electronic Music Festival Per l'ultima e più grande Evento della stagione SoundSplatters propone non la classica serata Digit Electronic Music&Video sampler Rassegna periodica di Musica Elettronica/Digitale&Visuals nomade nei diversi spazi di volta in volta resi disponibili dal Leo gli ultimi venerdì di ogni mese (6 serate realizzate) ven 26 ott 07 \Dj Face + Klinid + L.U.C.A. ven 25 gen 08: DkJ Boko (Electro Funk) ven 27 Feb 08: Ivan Vs Keno Live (techno) ven 23 mag 08: DJ Janko&DJ Face ven 30 mag 08:KILLANATION Live (Tecno Punk) ven 27 giu 08: INV3RNO (Electro) Promozione Artistica e Culturale Brain Splatters Radio Magazine di Musica&Culture Elettronico Digitali Tutti i venerdì sera dalle 23 alle 02 – dagli studi della radio Diverse rubriche con: Informazioni sugli 25 appuntamenti musicali e non di Musica Elettronica sul territorio di Milano e provincia, recensioni e ascolto delle “New release”, diffusione di link e contatti per l'ampliamento delle conoscenze e community, rubrica antiproibizionista. STRUTTURAZIONE GRANDI EVENTI Ora una descrizione su come sono stati realizzati e promossi quelli che abbiamo definito i "GRANDI EVENTI". Per quanto riguarda i grandi eventi prodotti da Soundsplatters sono tutti da considerarsi delle cooproduzioni tra il Leoncavallo e SoundSplatters/OpenEars, che sono i due progetti che hanno veicolato le partecipazioni di coloro che a vario titolo hanno contribuito alla loro realizzazione seppur non "inquadrati" nelle strutture del centro (tranne l'ultimo della stagione cooprodotto con un gruppo esterno: Hypnoticsound), fatta l'eccezione della presenza alla porta che viene coordinata nel complesso. e dunque: – le partecipazioni artistiche [djs/Vj Musicisti, decoratori e performers in genere, – lo staff coinvolto nella produzione e dunque: – i drivers [addetti auto muniti al trasporto delle persone da/verso hotels/aereoporti/leo], – i runners [addetti automuniti al trsporto dei materiali da noleggiare], – l' ufficio stampa&promozionale [promozione via mail, web, e su giornali e riviste – coordinamento ed esecuzione della parte grafica, messa in stampa di flyers e/o manifesti e la loro distribuzione e/o affissionei], – tutte le mansioni organizzative e di coordinamento e dunque: – il Management riguardante le scelte e le relazioni artistiche [raccolta dei materiali artistici demo cd show reel – La gestione dei booking e l'economia dell'evento [stesura dei preventivi di spesa, assegnazione dei rimborsi 26 – La gestione delle accomodation [organizzazione del vitto&alloggio quando non offerti dal centro, l'organizzazione del vitto se non coordinata con la cucina] – La gestione degli spostamenti via terra mare aria [prenotazioni e acquisto dei biglietti aerei/traghetti/treni] – La gestione della sala ovvero la presenza di un Tutor che segua e coordini l'allestimento audio luci e scenografico e il buon svolgimento delle performance artistiche. – L'assistenza di palco durante lo volgimento dell'evento [stage manager] Questa complessa macchina è il risultato non di esuberanti budget o sponsor blasonati o finanziamenti pubblici di cui come singoli cittadini e semplici gruppi di attivisti non abbiamo potuto disporre, ma bensì della generosità di centinaia di soggetti che a vario titolo e con proporzioni molto basse di prestazioni “remunerate”, hanno reso disponibile le loro professionalità, competenze, sensibilità artistiche rendendo possibile l'afflusso di oltre 5000 cittadini presso il centro. AREACOM L’HUB DELLA RETE Il gruppo di persone che ha dato vita all’AreaCom nei locali di via Watteau, 7 si propone la massima circolazione dei saperi e dell’informazione al fine di facilitare la comunicazione sociale e l’agire cooperativo del Leoncavallo, infatti la comunicazione è fondamentale per il funzionamento politico, organizzativo e strutturale di uno spazio pubblico autogestito. A partire dal 2001 l’AreaCom diventa sede delle riunioni del gruppo Comunicazione del Milano Social Forum e il gruppo individua nuovi obiettivi e modalità di lavoro, al fine di contribuire concretamente alla costruzione di uno snodo organizzativo per le attività, sempre più complesse ed integrate, del centro sociale ed istituendo un punto di riferimento aperto al pubblico per i servizi di orientamento e accompagnamento ai servizi e alle attività presenti nello stesso. Il gruppo di lavoro ha gestito le dirette on-line da Porto Alegre (Brasile, febbraio 2002), da Genova (luglio 2002) e di tutte le maggiori manifestazioni nazionali del 2002-2003-2004 (con la partecipazione a Global TV). Nel 2003 sono state attivate in via sperimentale le trasmissioni di Greco TV, un’emittente di quartiere con sede presso il Leoncavallo. iniziative esterne a cui il centro partecipa. Gli strumenti che veicolano le informazioni sono cartacei (striscioni, flyer, cartelli, locandine o manifesti) o web, infatti si occupa di aggiornare il sito www.leoncavallo.org e di incrementare la newsletter dei solidali e dei giornalisti. Come ulteriore strumento di comunicazione da quest'anno il Leoncavallo ha aperto una pagina Myspace consultabile all’indirizzo www.myspace.com/leoncavallospa/ con più di 2300 contatti. La segreteria si occupa di organizzare eventi pubblici come conferenze stampa per esempio in occasione delle innumerevoli ingiunzioni di sfratto. Funzione della segreteria è quella di essere interfaccia fra interno ed esterno del Leoncavallo, per cui si occupa di facilitare i contatti e le relazioni interne mediante la gestione dell'indirizzo [email protected] e della lista di discussione interna. La segreteria si occupa sistematicamente di comporre l’ordine del giorno per facilitare le discussioni e il confronto durante le riunioni, sia quella di gestione del lunedi, sia quelle tematiche. L’ordine del giorno è composto dai contributi alla discussione circolanti in lista, dalla rassegna stampa e dalle mail inerenti l'argomento di cui si discuterà in riunione. SEGRETERIA La segreteria è aperta tutti i giorni dal lunedì al venerdì e svolge attività di promozione, organizzazione di eventi con stampa e media e intrattenendo rapporti con l'esterno attraverso strumenti diversi. La struttura si pone l’obiettivo di comunicare tutto ciò che viene organizzato all'interno dello spazio pubblico autogestito,come eventi ludici e culturali (come spettacoli, concerti o dibattiti) o politici (come cortei, manifestazioni e presidi), informando anche sulle principali decisioni prese dall’assemblea di gestione del lunedi e sulle 27 RADIO ONDA D’URTO La prima emittente radiofonica accesasi al Leoncavallo ha funzionato un paio d’anni dal 1978 e si chiamava Radio Specchio Rosso. Successivamente il centro ha aperto una vera e propria battaglia contro la legge Mammì a ridosso della sua approvazione, attivando nella tre giorni di parco Lambro 1991 il primo esperimento di radio pirata. Per questo è stata aperta una radio sorgente illegale, Radio Onda Diretta che ha trasmesso dai tetti di via Leoncavallo fino al 2 luglio 1993 quando la Polizia Postale vi ha posto i sigilli; un’esperienza limitata nel raggio d’azione, ma fortemente simbolica con cui affermare che gli spazi della comunicazione sono spazi sociali, da sottrarre al mercato e restituire a coloro che hanno l’intelligenza di gestirli. Quell’esperienza, per quanto precaria, ha portato i suoi frutti: dal febbraio 1994 è entrata in funzione anche a Milano Radio Onda d’Urto, emittente che in forma legale e in collaborazione con la storica di Brescia (nata nel 1985) organizza e gestisce un servizio di informazione culturale e sociale. Nel febbraio del 1994 infatti, con l’entrata in funzione di Radio Onda d’Urto di Milano, si realizza un progetto collettivo costituito da una rete di gruppi, associazioni, collettivi, centri sociali e realtà dell’autorganizzazione. Il collettivo della redazione milanese, che trasmette da via Watteau, realizza 20 ore di diretta alla settimana, suddivise fra spazi di informazione e trasmissioni a carattere musicale. Oltre alla normale programmazione, la redazione milanese ha seguito e curato la trasmissione di numerosi appuntamenti grazie alla realizzazione di dirette di concerti, iniziative culturali, dibattiti, manifestazioni e incontri, sia all’interno del Leoncavallo (tutte le edizioni di Critical Wine, la Festa del Raccolto) sia eventi sul territorio metropolitano. La redazione si occupa di tutti gli aspetti gestionali della stessa, dai contenuti agli aspetti tecnici, in maniera completamente autogestita, in collaborazione con la redazione bresciana di 28 Radio Onda d’Urto. La redazione milanese della Radio vede coinvolti circa una ventina di collaboratori fissi, oltre a una fitta rete di contatti che interagiscono con la Radio in maniera meno vincolata e più saltuaria. La redazione si occupa anche di auto-finanziarsi attraverso una serie di iniziative benefit, come concerti e dj-set, che vengono organizzati nell’area metropolitana di Milano. All’interno del palinsesto, lo Spazio Informativo (lunedì e martedì dalle 20.00 alle 21.00) si occupa di fornire una prospettiva sulle proposte politiche e di mobilitazione, di presentare iniziative culturali e di movimento sia in ambito cittadino che metropolitano, con interviste e collegamenti diretti, una presentazione di libri settimanale con interviste agli scrittori e la realizzazione di dirette di eventi e manifestazioni. Le altre trasmissioni nella fascia dalle 20.00 alle 21.00 (Il Loggione, Radio Days, Casa Agata, Info Concerti) in onda da mercoledì a venerdì si occupano di teatro, danza, cinema, di svago e di curare un’agenda settimanale degli appuntamenti che riguarda tutto il territorio milanese, con interviste a registi, attori, fotografi e organizzatori di eventi. Il palinsesto è dedicato, dalle ore 21.00, alle trasmissioni musicali definite per genere: da quelle più legate al mondo delle autoproduzioni, come dirtywaves e Fango (in onda il giovedì dalle 21.00) con interviste e realizzazione di concerti in diretta, a Lupo Ululì che si occupa di indierock (in onda il venerdì dalle 21.00). Il resto del palinsesto è dedicato alla trasmissione di djset in diretta dagli studi della radio, dal reggae e dub fino all’elettronica, il venerdì con BrainSplatter audio rivista di cultura elettronica e Entertainment e Rasta Reggae Radio, in onda il sabato sera dalle 22.30. La redazione cura, inoltre, la realizzazione e la trasmissione di radiodrammi, di live set in studio, interviste a gruppi musicali, etichette discografiche e artisti; scrittori e attori; dj e musicisti. È in fase di completamento un archivio digitale delle trasmissioni degli ultimi anni, che raccolga il materiale di Radio Onda d’Urto Milano. LIBRERIA ATTIVITÀ Lo spazio libreria viene creato nel 1996 prefiggendosi lo scopo di offrire al centro sociale uno spazio di diffusione dei saperi e della cultura indipendenti, di distribuire materiale informativo allestendo un info point e di creare un ponte tra cultura dei centri sociali ed entourage intellettuali a questi esterni. L’attività di vendita, non a scopo di lucro, di libri, magliette e gadgets, consente di finanziare la biblioteca e la produzione del materiale informativo distribuito gratuitamente ai frequentatori, con particolare attenzione ai temi della storia delle culture giovanili, dei conflitti – Gestione book crossing area: promozione del libero scambio di libri e manuali di testo usati, fornisce il servizio di lettura e consultazione – Internet free café: spazio di navigazione gratuita – Info shop: vendita di prodotti culturali e informativi (libri, foto, manifesti, video, CD, gadgets) – Supporto alle attività dei laboratori e delle strutture del centro sociale – Promozione di attività editoriale, mediante la pubblicazione e diffusione di materiali culturali che utilizzano i diversi supporti di cui oggi si avvale tale attività: cartaceo, fotografico, cinevideo, audio, informatico. urbani, dei movimenti sociali, della cura del sé individuale e sociale, della riduzione del danno nell’uso e abuso di sostanze stupefacenti. Nel lavoro quotidiano e in occasione di eventi di particolare rilievo politico-culturale promossi dal Leoncavallo, la libreria collabora sinergicamente con le altre strutture e sostiene la programmazione partecipando stabilmente all’assemblea del lunedì. Gli orari di apertura sono flessibili e prevalentemente orientati alla fascia serale della frequentazione, ma alcuni servizi a bassa soglia sono aperti ad un pubblico più ampio, composto da giovani, migranti e studenti: l’area book crossing e lo spazio internet café sono infatti aperti fin dalle prime ore del pomeriggio. – Organizzazione di manifestazioni ed iniziative culturali: presentazione di libri, video, film, esposizioni e mostre fotografiche, seminari, serate a tema (“I suoni della memoria”, 20 gennaio 2007-2008) – Creazione di supporti bibliografici ed analitici. – Allestimento di banchetti itineranti in occasione di feste o eventi di particolare interesse socio culturale realizzati su territorio locale e nazionale. Le attività, basate prevalentemente su lavoro volontario, prevedono alcune mansioni a rimborso spese, finalizzate a conferire maggiore efficacia e moltiplicare le collaborazioni volontarie, estemporanee o a progetto. Il volontariato, corredato del processo di 29 formazione permenente che comporta, si registra a tutti i livelli dell’organizzazione del lavoro, sia nello svolgimento di mansioni più propriamente “intellettuali” (forniture, ideazione e organizzazione eventi, attività redazionale e di archivio), che “operative” (organizzazione vetrina e scaffali, banchetti e front office, pulizia e piccola manutenzione) e “tecniche” (allestimento e manutenzione locali e postazione informatica). La centralità del lavoro volontario si accompagna altresì con l’impegno sistematico a sostenere forme autoreddito, imprenditorialità sociale, piccola impresa e cooparazione sia all’interno che all’esterno del centro sociale. ARCHIVIO STORICO Il progetto di documentazione inquadra la storia del Leoncavallo e dei centri sociali autogestiti all’interno dell’esperienza del Terzo Settore, al fine di valorizzare e relazionare le pratiche sviluppate in questi anni con i tanti e differenti soggetti che condividono la necessità di lavorare alla costruzione di un nuovo e forte legame sociale, quale emersione di una società civile solidale. Un progetto che ritiene possibile coniugare due aspetti salienti della vita degli spazi pubblici autogestiti: la propensione alla pratica associativa-mutualistica e il conflitto sociale che l’affermazione di nuovi diritti di cittadinanza e l’allargamento della sfera stessa del diritto positivo nella storia manifesta. Il progetto si propone di costituire un archivio multimediale e un forum di discussione on line sui centri sociali autogestiti utile alla ricerca scientifica sulle trasformazioni e i movimenti sociali nell’epoca contemporanea, ma anche alla sperimentazione di pratiche di autogestione e partecipazione nel quadro offerto dalla costruzione di un nuovo welfare civile. La fruibilità di materiale documentale e del dibattito risponde al bisogno di riferimenti certi e diretti per tutti quei soggetti che intendano studiare o creare esperienze collettive di “intrapresa” sociale sulla base di una motivazione solidale e cooperativa. 30 OBIETTIVI Facilitare la costruzione di spazi pubblici autogestiti e di reti di integrazione sociale attraverso la conoscenza delle esperienze pregresse. FINALITÀ – documentare e rendere accessibili la riflessione, il dibattito e le pratiche di sperimentazione di forme autorganizzate e autogestite di cooperazione sociale a partire dalla storia dello spazio pubblico autogestito Leoncavallo e dell’Associazione mamme antifasciste del Leoncavallo; – documentare trasformazioni, conflitti sociali e storia delle realtà riconducibili all’ampio settore No Profit e i loro rapporti con le istituzioni pubbliche di ogni tipo, con i mass media, tra loro o con altri segmenti sociali della popolazione; – facilitare la creazione e riproducibilità di spazi pubblici autogestiti e di imprese non a scopo di lucro, tese al soddisfacimento di bisogni sociali altrimenti insoddisfatti; – facilitare il processo partecipativo e sperimentale di costruzione di un nuovo modello di welfare non statalista e il miglioramento delle condizioni sociali della popolazione. ATTIVITÀ – Creazione e gestione di un archivio storico multimediale fruibile on line – Edizione di materiali cartacei, video, radiofonici e multimediali avvalendosi di licenze Creative Commons – Gestione di uno spazio di consultazione stabilmente aperto al pubblico – Traduzione testi nelle principali lingue europee – Creazione di un foyer di discussione on line – Formazione operatori Nel 2007 il progetto è stato avviato in collaborazione con l’Associazione Mamme del Leoncavallo, l’Istituto de Martino e l’Associazione culturale Simbiotic@ di Milano, mediante la stipula di una convenzione con l’“Assessorato alla Partecipazione, Cooperazione Internazionale, Pace, Politiche giovanili, Idroscalo, Sport e Tempo Libero” della Provincia di Milano. INIZIATIVE PER LA POLIS CREATIVE COMMONS Da settembre 2004 è stata avviata la sperimentazione di un percorso di ricerca sulle Creative Commons, progetto che rappresenta pienamente la sensibilità nei confronti della libera circolazione dei saperi che caratterizza la vita dello spazio pubblico autogestito Leoncavallo. Il progetto ha coinvolto un centinaio di artisti e gruppi musicali, che hanno partecipato esibendosi dal vivo nei locali di via Watteau, ma anche animando un dibattito che ha individuato pregi e possibili aspetti critici nell’utilizzo del metodo open source di condivisione del lavoro, dando possibili risposte alle problematiche riscontrate. Questo ha permesso di ampliare il bacino di utenza e aumentare il numero delle opere licenziate attraverso Creative Commons, producendo, inoltre, diversi materiali informativi e di analisi. Per dare visibilità al progetto, work in progress, è stato aperto anche uno spazio virtuale visitabile presso l’indirizzo www.leoncavallo.org/critical, al fine di facilitare l’adesione al progetto anche da parte di realtà territorialmente distanti dal Leoncavallo e da Milano, epicentro dell’iniziativa. ATTIVITÀ – Incontri pubblici su temi di open source, no copyright e libera circolazione dei saperi, introducendo una sperimentazione sulle Creative Commons – Organizzazione di eventi culturali e spettacolari – Produzione di materiale informativo – Organizzazione di trasmissioni radiofoniche di approfondimento in collaborazinoe con Radio Onda d’Urto Milano 31 FESTA DELLA SEMINA E DEL RACCOLTO Da molti anni il Leoncavallo conduce una preziosa attività sul complesso tema delle droghe. L’aspetto certamente più visibile e controverso sono le giornate, semina e raccolto, in cui il ciclo vegetativo della pianta di canapa diventa l’occasione per un’articolata riflessione attraverso la quale, in oltre dieci anni ,sono passati esponenti politici, operatori dei Sert e del privato sociale, medici e pazienti, scrittori, giornalisti, e avvocati, semplici consumatori. È la prosecuzione di un impegno antico che dal “Libro bianco” sull’eroina, curato tra gli altri da Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci, ha contribuito alle prime sperimentazione pionieristiche delle strategie di riduzione del danno in Italia e ampiamente innovato le pratiche libertarie degli anni ‘70. Oggi tutti gli indicatori, le ricerche, i rapporti come l’esperienza quotidiana, indicano un’esplosione del consumo e una sua modificazione verso diverse e meno conosciute sostanze, oltre che un abbattimento dell’età di prima assunzione. Così come le organizzazioni criminali del traffico interno ed internazionale hanno visto crescere le proprie risorse finanziarie fino a permeare e condizionare interi territori. Dati e segnali che ratificano il fallimento delle legislazioni sempre più restrittive, dalla 685 del 1975 alla 49/2006 (Fini-Giovanardi) che si sono via via succedute. È perciò naturale che l’azione delle associazioni operanti in Leoncavallo Spa abbia approfondito gli interventi concreti e le possibili politiche alternative. Politiche non proibizioniste che agiscono prevalentemente sull’informazione e la prevenzione, paradigmi alternativi potenzialmente capaci di intervenire efficacemente anche intorno alla sicurezza dei cittadini, più di quanto oggi non faccia la quotidiana pioggia di provvedimenti locali e nazionali. Ma anche di delineare possibili orizzonti di sviluppo, di ridefinire funzioni economiche ed 32 urbanistiche. Semina 2008 - Milano/Amsterdam: città d’acqua e di canapa- segna infatti il punto alto di una riflessione sul ruolo e le potenzialità di diversi modelli di sviluppo per l’area metropolitana milanese, parziali certamente ma con solide sperimentazioni in europa e nel mondo. ACCOGLIENZA I dati ISTAT del primo semestre del 2008 registrano nel nostro Paese una tendenza all’aumento del tasso di natalità, significativamente più spiccato nelle regioni del Centro (+2,6%), del Nord Ovest (+2,5%) e del Nord Est (+1,8 %). Sempre secondo l’ISTAT tale tendenza è da mettere in relazione all’aumento della popolazione di origine straniera regolarmente soggiornante. A conferma di questo trend, per i bambini nati in Italia da genitori di origine straniera tra il 1995 e il 2006 si registra un balzo da circa 9.000 a quasi 58.000 unità (dall’1,7% al 10,3% dei nati vivi). L’attitudine all’ospitalità, così intimamente legata alla vita stessa di uno spazio sociale come il Leoncavallo, costituisce la cartina di tornasole, delle profonde trasformazioni che attraversano il tessuto sociale e dei bisogni a questo sottesi (citiamo, sul versante di policy, al divenire area metropolitana della Provincia di Milano, ma non di meno la mobilità sociale e territoriale che caratterizza l’era della globalizzazione), ma è soprattutto misura dello stato di salute di una società nel suo complesso. Spinta dal mutare degli scenari circostanti, l’attività di accoglienza e ospitalità del Leoncavallo ha progressivamente modificato la propria fisionomia, al fine di fronteggiare l’affacciarsi nuove figure sociali e di nuovi bisogni emergenti. Dalla “solidarietà breve” degli anni settanta, di portata estemporanea (o più stabilmente portata alla comunità eritrea, accolta in via Leoncavallo 22 negli anni ottanta) alla “solidarietà lunga” portata al popolo migrante dei giorni nostri, molta strada è stata fatta. Intercettare nuove figure sociali ha spinto il gruppo di lavoro a trovare nuovi partner e ad ampliare il ventaglio dei servizi, diversificandoli e personalizzandoli più possibile. La sfida è quella di rispondere adeguatamente alle esigenze di giovani e adulti in difficoltà, spesso migranti di prima o di seconda generazione, ma anche di ex detenuti, di profughi, di minorenni a rischio di marginalità, di donne richiedenti aiuto intenzionate ad uscire dal racket della prostituzione, di nomadi e rom in cerca di asilo. La struttura, attivata informalmente allo scopo di rispondere all’emergenza umanitaria posta il 23 dicembre 1998 da un centinaio di persone di origine ucraina (sgomberate dalle baraccopoli poste sotto la ferrovia di Greco) nel 2006 è stata completamente rinnovata, per mettere a disposizione della città uno spazio attrezzato in grado di ospitare 25 persone per volta. ATTIVITÀ Il servizio è principalmente rivolto a giovani e adulti in situazione di difficoltà o a rischio di marginalità sociale, che necessitano di uno spazio dove rielaborare un progetto di vita e una futura autonomia personale (inserimento o reinserimento nel circuito della formazione o del lavoro, ricerca di alloggio, emersione dalla clandestinità). L’attività si contraddistingue per l’offerta di un servizio ospitalità temporanea dove sono possibili permanenze di breve durata, integrato dal sostegno nel soddisfacimento di esigenze primarie (alimentazione, abbigliamento e visite sanitarie) in connessione con le attività già presenti nel centro sociale (cucina e corsi di alfabetizzazione). Gli ospiti sono prevalentemente adulti, ma non mancano anche persone anziane e giovanissimi, che vengono generalmente ri-orientati verso strutture adeguate presenti sul territorio che rispondano maggiormente ai loro bisogni specifici. Esulando dunque l’attività di supporto logistico alla programmazione culturale del Leoncavallo (area dedicata all’ospitalità dei gruppi di artisti che vi si esibiscono) la struttura è dedicata prevalentemente all’accoglienza di una popolazione migrante di origine straniera (oltre il 90% del totale anche nel 2007), diversificata per estrazione ed esperienze pregresse, per bisogni, interessi, attitudini, problematiche. 33 Nel 2007 dalla struttura sono transitate un centinaio di persone, per un periodo variabile dai tre giorni ai sei mesi, prevalentemente cittadini privi di fissa dimora di origine straniera (di nazionalità indiana, cilena, boliviana, angolana, keniota, marocchina, tunisina, rom) o italiana (di Milano, dell’hinterland o migranti dal Sud), portatori di bisogni tra loro molto differenziati (ricovero temporaneo, supporto nella ricerca di lavoro o di alloggio, nel riconoscimento dello status giuridico di rifugiato, consulenza orientativa e accompagnamento ai più diversi servizi presenti sul territorio). Accanto a questo tratto prevalente tuttavia possiamo menzionare la significativa frequenza di una popolazione giovanile con un profilo completamente diverso: studenti europei (tedeschi, francesi, spagnoli) in viaggio studio o in cerca di temporanei sbocchi occupazionali in una metropoli che si presenta polo attrattivo d’eccellenza (sia sul piano culturale che produttivo) su scala nazionale e internazionale. L’aspetto di novità che ha caratterizzato l’inverno 2007-2008 è stata l’accoglienza di due nuclei famigliari di origine rom, segnalati dalla Casa della Carità, per i quali è stato realizzato un progetto specifico di sostegno all’integrazione. I due nuclei famigliari provengono dalla città di Tìntàreni, nel sud-overst della Romania, che vede una prevalenza del gruppo rom dei Càràmidari (in italiano traducibile come “mattonieri”). Il supporto all’acquisizione di un’autonomia funzionale sul versante economico si è avvalso della consulenza della Camera del lavoro di Milano, conseguendo il risultato di facilitare l’avvio di un percorso di auto-imprenditorialità, concretizzatosi nell’apertura di una piccola azienda dedita alla commercializzazione di bancali (costruzione, riparazione e vendita) e alla realizzazione di interventi di ristrutturazione nel settore dell’edilizia (muratura e carpenteria). L’attività di supporto e accompagnamento all’inserimento sociale è stata rivolta soprattutto ai minorenni presenti (4 minori su 11 ospiti), consentendo l’effettiva integrazione scolastica di 34 tutti i bambini con risultati giudicati soddisfacenti da parte degli insegnati della scuola frequentata (Istituto Omnicomprensivo di Via Ravenna in Milano, con i quali è stata attivata una collaborazione), sia sotto il profilo della frequenza che del profitto. L’attività di mediazione culturale, indirizzata prevalentemente alle donne, ha raggiunto l’importante risultato di inserire alcuni ospiti in stato di minore età nel progetto di Scuola-natura organizzato dagli insegnanti della Scuola di Via Ravenna. Questa esperienza ha costituito una preziosa occasione di socializzazione secondaria per i bambini rom, invitati a socializzare con coetanei di diversa estrazione sociale e culturale; la gita scolastica di una settimana si è rivelata arricchente sia sul piano espressivo-relazionale che affettivo, che cognitivo, realizzando uno stimolo straordinario all’apprendimento, all’autostima e alla motivazione allo studio dei bambini che vi hanno partecipato. LA STRUTTURA Lo spazio è composto da più stanze attrezzate comunicanti tra loro. La sala comune ospita la cucina ed è attrezzato per il tempo libero e la socialità degli ospiti. Tre bagni forniti di docce completano la struttura. Gli impianti sono stati adeguati alle norme vigenti in materia di sicurezza e il riscaldamento è autonomo. L’allestimento della struttura, al primo piano dello stabile, ha richiesto un consistente impegno economico, organizzativo e di lavoro volontario. il Laboratorio di Comunicazione); – corso di alfabetizzazione informatica; – mediazione linguistica (interpretariato); – mediazione culturale (organizzazione di cene etniche, feste interculturali, incontri delle comunità, festa del Ramadan, Capodanno Newroz, Pasqua ortodossa); – sportello legale. SPORTELLO LEGALE Lo sportello legale è stato aperto nella primavera del 2005 per fare fronte alle continue richieste di consulenza in materia di diritto del lavoro, diritto famigliare e procedure relative al diritto comunitario (permessi di soggiorno, flussi programmati, ricongiungimenti famigliari). Attivo ogni qual volta viene richiesto, il servizio si avvale della collaborazione volontaria di diversi professionisti e consente di rispondere a bisogni diversificati e situazioni che presentino anche profili di disagio e indigenza. Gli ospiti possono fruire di strumenti utili allo sviluppo di un’autonomia funzionale, quali: – fornitura generi di prima necessità (pasto e abbigliamento); – consulenza orientativa e accompagnamento ai servizi presenti sul territorio; – consulenza e accompagnamento per l’esercizio del diritto alla salute tramite il Servizio Sanitario Nazionale e l’Associazione Naga har; – consulenza e accompagnamento nella ricerca di alloggio e inserimento lavorativo; – corsi di alfabetizzazione (in collaborazione con 35 RENDICONTO SINTETICO 2007 ENTRATE ricavi somministrazioni totale sottoscrizioni progetti finanziati totale entrate 438.880,37 175.064,60 8.613,00 622.557,97 costi fornitura gestione manutenzione e ristrutturazione progetti culturali solidarietà a terzi progetti accoglienza e scuola spese di comunicazione totale uscite 239.305,61 70.000,00 194.413,52 73.265,94 17.196,00 28.376,90 622.557,97 differenza – 450.000,00 400.000,00 350.000,00 300.000,00 250.000,00 200.000,00 150.000,00 100.000,00 50.000,00 0,00 ENTRATE somminstrazioni sottoscrizioni progetti finanziati costi fornitura gestione manutenzione e ristrutturazione progetti culturali solidarietà a terzi progetti accoglienza e scuola spese di comunicazione 36 USCITE USCITE 38