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BILANCIO SOCIALE 2007
SETTEMBRE 2008
LEONCAVALLO SPA VIA WATTEAU 7 MILANO
SPAZIO PUBBLICO AUTOGESTITO
qui sono, qui resto
LEONCAVALLO SPA
qui sono, qui resto
QUI SONO, QUI RESTO
Introduzione
L’assemblea del lunedì
Cenni storici
Associazione Mamme Antifasciste del Leoncavallo
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LE STRUTTURE DI FINANZIAMENTO
E COOPERAZIONE
Hemp bar
Baretto
La cucina popolare
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I LABORATORI
Laboratorio foto-seri-grafico
Laboratorio di comunicazione
Laboratorio di informatica
Laboratorio di teatro
Cirt
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LA PROGRAMMAZIONE CULTURALE
Grandi eventi
Sound splatters, Brain splatters, Openears, Cambiare musica
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AREA COM
L’HUB della Rete
Segreteria
Radio Onda d’Urto
Libreria
Archivio storico
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INIZIATIVE PER LA POLIS
Creative Commons
Festa della semina e del raccolto
Accoglienza
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RENDICONTO SINTETICO 2007
Consuntivo
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In questi anni il Leoncavallo
ha prodotto accoglienza, socialità
e culture alternative rivolte ai giovani
e ai meno giovani, milanesi e non.
Si presenta ai cittadini,
ai frequentatori, agli amici
e ai compagni con questo terzo
bilancio sociale e, ancora, con questa
parola d’ordine:
Qui sono, qui resto.
Per affermare che gli spazi
del Leoncavallo e dei centri sociali
sono patrimonio di tutti.
QUI SONO, QUI RESTO
INTRODUZIONE
Anche quest’anno il Leoncavallo Spazio Pubblico
Autogestito pubblica il proprio bilancio sociale.
Per il terzo anno vengono messi a disposizione
dati e attività formatisi e svolte all’interno
dell’area di via Watteau.
La ragion d’essere di una azienda privata è quella di
creare profitti nel primario interesse di azionisti o
proprietà, quello di un’impresa sociale come quella
qui rappresentata, è di creare valore in termini di
sviluppo sociale, cultura e servizi per la città.
Il quadro che ne emerge è straordinario e al
tempo stesso sconcertante. Come vasta e
articolata è infatti la quantità e la qualità del fare,
così risulta incomprensibile il fatto che tutto ciò
non abbia ancora trovato una compiuta veste
giuridica, in grado di consegnarlo definitivamente
all’area metropolitana milanese.
La continua condizione di precarietà rappresenta
oggi un limite per le potenzialità ulteriori che
questo bilancio evidenzia. E può destare stupore
che proprio coloro che maggiormente gridano
contro lo stato di illegalità, siano al contempo i
soggetti che maggiormente lavorano per
conservarlo. Il riferimento è ovviamente alla politica
milanese, quella delle ultime tre amministrazioni in
particolare, prigioniere del sovraccarico simbolico,
delle identità forti, che il Leoncavallo ha
accumulato nei 33 anni della sua storia.
Il fatto assolutamente singolare è che i soggetti
privati coinvolti (Associazioni, Proprietà,
Fondazione) hanno da tempo delineato un’ipotesi
di soluzione che proprio la politica, o una piccola
ma determinante parte di essa, oggi ancora
impedisce. È l’esatto contrario di quello che
sarebbe il suo compito.
Il Leoncavallo ha nel tempo elaborato una prassi
dello “spazio pubblico“, superando i limiti
identitari e funzionali del “centro sociale” e si
appresta ad un ulteriore passo in avanti. In
questo bilancio sociale se ne legge in filigrana il
divenire.
È una fotografia densa di politica,
materializzazione di quel “fare società” che in
tanti predicano ma che pochi agiscono.
I soggetti internazionali cui i precedenti bilanci
sociali sono arrivati (istituzioni locali, università,
associazioni) si chiedono invariabilmente come
sia possibile; l’unicità del caso è evidente, ma a
fianco di questa in molte parti d’Italia sono sorte
analoghe esperienze. È dunque una grande
responsabilità quella che Milano assume negli
esiti di questa vicenda, che racconta in
prospettiva quello che intende essere nei
prossimi anni e come vuole attraversare anche gli
appuntamenti internazionali, le molte Expò, che
la attendono.
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L’ASSEMBLEA DEL LUNEDÌ
L’antico “comitato di occupazione”, formatosi il
18 ottobre 1975, ha svolto per molti anni un
importante ruolo di indirizzo per soggetti
individuali e collettivi non omogenei quanto
collocazione politica, provenienza geografica,
cultura e persino identità religiosa. Si è nel tempo
evoluto in una assemblea pubblica che ha
recepito il progressivo costituirsi di associazioni
legalmente costituite, gradualmente affiancatesi
ai gruppi di interesse e alle altre forme di azione
associata.
Rappresenta oggi una straordinaria e singolare
entità di governo informale delle attività interne
ed esterne, un luogo di “sintesi”, permeabile alle
veloci trasformazioni in corso e che attende da
tempo che la formalizzazione di una infinita
vertenza ne consenta una ulteriore, eccezionale,
fase di sperimentazione e innovazione.
Nel 2001, aperta una nuova fase cruciale della sua
storia, il centro sociale autogestito ha scelto di
adottare, con autoironia e un ribaltamento di
significato, l’acronimo sPa nell’accezione di
Spazio pubblico Autogestito.
L’impegno nel processo vertenziale, mai
abbandonato in tutti questi anni, per il
riconoscimento giuridico dei valori morali e
sociali del Leoncavallo è stato rafforzato dalla
costituizione nel 2004 della Fondazione La città
che vogliamo; il 16 dicembre 2004 la Provincia di
Milano ha conferito il Premio Isimbardi
CENNI STORICI
Il Leoncavallo nasce il 18 ottobre 1975
dall’occupazione di un’ex fabbrica di prodotti
chimico farmaceutici dismessa da anni
nell’omonima via di Milano.
Successivamente allo sradicamento dalla sede
originaria nel 1994, avvenuto mediante un
“trasloco forzato” nella sede assegnata dall’allora
ministro degli Interni Mancino, il centro sociale
ha scelto di intitolarsi a Fausto e Jaio, due suoi
giovani frequentatori assassinati dai fascisti il 18
marzo 1978.
Il 9 settembre 1994, dopo più di un mese
di nomadismo per le strade della città seguito
allo sgombero della sede provvisoriamente
assegnata, gli attivisti occupano l’attuale sede
di via Watteau 7, intavolando una trattativa
con la proprietà che avrà come esiti un progetto
condiviso di cambiamento di destinazione d’uso
dell’area, nel 1995.
Il progetto tuttavia si scontrerà, arenandosi
definitivamente nel 1997, con la mancata
disponibilità da parte dell’amministrazione
comunale a fornire le garanzie e il supporto
necessari al buon esito auspicato.
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all’Associazione mamme antifasciste del
Leoncavallo “per il suo grande impegno per i
diritti dei più deboli, dalla popolazione carceraria
agli immigrati, in favore dei quali si organizza
l’ospitalità nel centro sociale nei periodi
dell’emergenza freddo, che aiuta per la
regolarizzazione e istituisce corsi di italiani per
favorirne l’integrazione”.
Negli ultimi due anni si sono succedute
numerose, e sempre più a scadenza ravvicinata, le
ordinanze di sfratto esecutivo. Ai giorni nostri,
auspicando la pacifica soluzione dell’annosa
vertenza aperta con le Istituzioni, gli attivisti e i
simpatizzanti del Leoncavallo, ancora una volta,
si trovano ad aspettare l’ufficiale giudiziario con
un presidio di garanzia, indetto per il 22
settembre 2008, chiedendo risposte concrete al
mondo della politica e agli amministratori della
città.
ASSOCIAZIONE
MAMME ANTIFASCISTE
DEL LEONCAVALLO
Il gruppo delle mamme nasce all’indomani
dell’assassinio a pochi passi dal Leoncavallo di
Fausto Tinelli e Jaio Lorenzo Iannucci (18 marzo
1978) in maniera spontanea e immediata, e lavora
tenacemente nei decenni successivi contro l’oblìo
e l’archiviazione del caso da parte della
magistratura.
L’Associazione mamme antifasciste per i centri
antiautoritaria e solidale, di prevenzione del
disagio, di tutela delle libertà personali e dei
diritti di cittadinanza;
– Diffondere una coscienza civica e di
partecipazione responsabile;
– Consolidare i legami sociali e comunitari
– Attivare processi di inclusione sociale attraverso
relazioni di aiuto e auto-aiuto.
Tali obiettivi vengono perseguiti prevalentemente
attraverso attività continuative o eventi
particolari, progettazione di campagne e adesione
a quelle proposte da altri ritenute in sintonia con
gli scopi sociali dell’Associazione.
ATTIVITÀ SVOLTE
sociali autogestiti si formalizza nel marzo del 1992
al fine di facilitare la regolarizzazione delle attività
del centro sociale “più famoso d’Italia” e
intavolare una vertenza con le istituzioni di ogni
ordine e grado. Nel 2003 sceglie l’associazione si
rinnova costituendosi in Associazione mamme
del Leoncavallo-Onlus.
Attualmente conta un gruppo di soci fondatori e
più di cinquecento associati e simpatizzanti.
LO STATUTO
SI PROPONE I SEGUENTI SCOPI>
– Facilitare il rapporto tra generazioni e fornire
concreta solidarietà e assistenza a coloro che
appartengono alle categorie socialmente deboli,
in stato di necessità o a rischio di marginalità ed
esclusione sociale, ponendo particolare
attenzione ai processi di socializzazione, di
promozione della cooperazione e di una cultura
– Incontri, dibattiti e video finalizzati alla tutela
dell’esperienza dei centri sociali autogestiti in
quanto luoghi in cui centinaia di migliaia di
giovani trovano concrete possibilità di
socializzazione e di espressione;
– Sensibilizzazione volta ad impedire
l’archiviazione dell’inchiesta sull’omicidio di
Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci prima e
dell’oblio sul caso poi, mediante la produzione
di materiale video e libri, l’organizzazione di
manifestazioni, spettacoli e dibattiti in Milano e
nel resto d’Italia; il “concorso di idee” rivolto a
giovani artisti per un’opera dedicata a Fausto e
Iaio, l’organizzazione dei presidi annuali che si
tengono in via Mancinelli;
– Accoglienza di persone a rischio di esclusione
sociale, migranti e non, mediante
accompagnamento nel percorso di
reinserimento socio-lavorativo, raccolta fondi,
ospitalità temporanea, sostegno nella ricerca di
alloggio, facilitazione dei ricongiungimenti
famigliari, organizzazione di corsi di italiano e
informatica, consulenza legale e orientamento
ai servizi presenti sul territorio;
– Raccolta fondi e solidarietà in sostegno
dell’infanzia (in collaborazione con
l’associazione Assopace di Milano);
– Raccolta fondi e solidarietà in sostegno delle
minoranze etniche, con particolare attenzione
per i popoli curdo, rom e sinti;
– Raccolta fondi per l’acquisto di ambulanza e
materiale sanitario destinato a Cuba;
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– Iniziative di solidarietà, raccolta fondi e
scambio di esperienze con le Madri de Plaza
de Mayo (Argentina);
– Iniziative di solidarietà con la popolazione
indigena del Chiapas (Messico): raccolta fondi
per l’acquisto di una turbina idroelettria, due
ambulanze, materiale sanitario (in
collaborazione con L’Associazione Ya Basta!
Per la dignità dei popoli); organizzazione di
carovane di volontari e meeting
internazionali;
– Iniziative di solidarietà ai carcerati, mediante
raccolta di sottoscrizioni e invio di materiale
informativo a persone detenute negli istituti
penitenziari italiani;
– Adesione a campagne internazionali contro la
tortura e la pena di morte (Silvia Baraldini,
Leonard Peltier, Mumja Abu Jamal) e contro la
guerra, nella giornata mondiale dell’aids e dei
diritti umani;
– Attività di sensibilizzazione e prevenzione sui
diritti della donna e la contraccezione, sulle
malattie a trasmissione sessuale e l’aids,
mediante distribuzione gratuita di preservativi
e organizzazione di eventi culturali in
collaborazione con la L.I.L.A. e COLCE
(associazione di coordinamento in tutela dei
diritti delle prostitute)
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– Campagna di informazione sull’uso e abuso di
sostanze stupefacenti e sulla riduzione del
danno
– Campagna di informazione sul recupero della
cultura della canapa nel nostro paese;
– Iniziative finalizzate a tutelare e divulgare la
memoria storica, mediante la presentazione di
libri e memoriali, l’organizzazione di dibattiti
con studiosi ed ex partigiani (in collaborazinoe
con l’ANPI, con l’ANED, con la Fondazione
Franceschi, l’Associazione Brambilla Pisoni,
l’Associzaione Simbiotic@ di Milano,
l’Associazione madri per Roma città apertà e
molti altri), eventi culturali come concerti del
Coro delle mondine o degli Area, proiezione di
filmati, rassegne fotografiche;
– partecipazione a commemorazioni e ricorrenze
istituzionali;
– organizzazione e allestimento di mostre d’arte
(con artisti emergenti o di fama internazionale
tra cui citiamo Arcangelo, Baj, Fo, Pistoletto,
Anselmo, Arienti, Cabrita Reis, Demand, Innes,
Tomboloni e altri ancora) fiere ed esposizioni
(fiera del biologico, museo della canapa) ;
– Bonifica e riqualificazione florovivaistica del
cortile interno e apertura al quartiere dello
spazio verde retrostante il centro sociale,
denominato “Parco delle rose”.
LE STRUTTURE DI FINANZIAMENTO
E COOPERAZIONE
HEMP BAR
Proseguendo l’intervento avviato con la
realizzazione degli eventi “La Terra Trema” e le
rassegne “Critical Wine”, l’Hemp Bar quest’anno
ha presentato la “Carta dei vini”, una selezione di
vini rossi e bianchi acquistati direttamente dalle
aziende vinicole di produzione e che sostiene e
sottolinea, dunque, la valenza politica
dell’indicazione “prezzo sorgente”.
La viva risposta da parte dei degustatori e dei
frequentatori del centro sociale, ha portato ad
arricchire la Carta e a continuare il percorso di
sensibilizzazione ed educazione verso i temi
legati ai rapporti di produzione, alla coltivazione e
alla vendita di prodotti vinicoli e della terra in
genere.
In occasione degli Europei di calcio 2008 ne è
stata organizzata la proiezione pubblica, che ha
visto una grande partecipazione dei pomeriggi e
delle serate dove gli aperitivi hanno
accompagnato la visione di tutte le partite.
GIOVEDÌ
L’Hemp Bar quest’anno ha continuato con la
proiezione di film e cortometraggi, proponendo a
un pubblico di specialisti e non diverse rassegne
cinematografiche scelte da “I quattro gatti”, un
gruppo di ragazzi frequentanti la Scuola del
cinema di Milano, che ha curato e gestito lo
spazio. Il gruppo ha proposto al pubblico film
introvabili nel circuito ufficiale di lingua italiana,
curandone la traduzione e il montaggio dei
sottotitoli.
Le serate di cinema sono state arricchite da
“Hempy Thursday”, evento musicale con dj set
che ha fatto ballare e divertire gli amanti del
reggae.
VENERDÌ
Durante i venerdì l’Hemp Bar ha proposto
concerti e dj set ospitando gruppi e dj di diverso
genere e con influenze musicali differenti; un
appuntamento mensile è stato curato dal
collettivo Digit.
Come tutti gli anni si cerca di proporre iniziative
che permettano una frequentazione differenziata
dello spazio, accogliendo un pubblico
disomogeneo in conseguenza delle diverse
alternative musicali, cinematografiche e culturali
curate.
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IL BARETTO
Il Baretto viene inaugurato per la prima volta
nella sede storica di via Leoncavallo, come
spazio ludoteca, pur costituendo una delle
strutture fondamentali per il funzionamento del
centro sociale e il suo finanziamento.
Situato in fondo al cortile interno, accoglie una
frequentazione eterogenea e multietnica;
all’aperto, nel giardino antistante, durante il
periodo estivo sono offerte ulteriori opportunità
di incontro e convivialità a persone di tutte le età.
La mescita di bevande alcooliche (e non) avviene
a prezzi contenuti, coniugandosi con la possibilità
di partecipare alle iniziative programmate.
Il Baretto è aperto tutti i giorni della settimana
tranne il lunedì, quando la sala viene utilizzata
per l’assemblea del centro sociale.
ATTIVITÀ
– Mercoledì, ogni due settimane Il Caffè
Letterario, in collaborazione con il Laboratorio
di Teatro;
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– Giovedì, Jazz Jam Session con la
partecipazione aperta al pubblico per chi
volesse suonare insieme con un trio base di
professionisti e insegnanti: il gruppo mette a
disposizione la strumentazione. Questo
momento si caratterizza per lo scambio
culturale tra individui diversi per età e percorsi
culturali.
– Venerdì, vengono presentati gruppi emergenti
o DJ di genere rock, blues, musica popolare
elettronica, hip hop, raggae.
– Sabato, serata dedicata al ballo con DJ, fino a
notte inoltrata.
– Domenica, gestione a cura di collettivi o
associazioni.
Oltre a questa programmazione la struttura ospita
eventi di carattere culturale quali presentazioni di
libri, proiezioni cinematografiche, letture di
poesia, dibattiti e tavole rotonde. Tra queste
attività si può citare la collaborazione con il
teatro civile di Daniele Biacchessi, giornalista e
scrittore civile (reading accompagnato dalla
musica di Gaetano Liguori).
LA CUCINA POPOLARE
La cucina popolare nasce in via Leoncavallo 22
dalla necessità di garantire un pasto a prezzi
contenuti a tutti gli attivisti del centro sociale e a
chi non avrebbe potuto accedere a servizi di
ristorazione esterni, troppo cari.
L’iniziativa viene rilanciata come progetto nel
legale, una radiosorgente (Radio Onda d’Urto
Milano), l’allestimeno di locali adibiti a sala
riunioni, corsi di informatica, archivio storico, la
postazione di pronto soccorso, il magazzino, il
laboratorio serigrafico e la sistemazione del
“Parco delle rose”(nell’area interna e adiacente
alla sede di via Watteau), mediante la messa in
posa di verde pubblico, la creazione di alcuni orti
1994, con l’occupazione degli stabili in via
Watteau. Dal 1995 è aperta stabilmente,
realizzando uno snodo fondamentale per le
attività del centro sociale e un punto d’incontro
per persone di diversa estrazione e provenienza.
La cucina è una delle strutture fondamentali di
finanziamento del Leoncavallo e collabora
sistematicamente i lavori di manutenzione
ordinaria e straordinaria dello stabile
(imbiancatura, coibentazione tetti, manutenzinoe
e messa a norma di bagni e fognature, pulizie e
disinfestazione, ecc.) e si è impegnata
particolarmente a sostenere alcuni progetti di
riqualificazione dello spazio: lo spazio attrezzato
per l’accoglienza, la scuola di italiano, lo sportello
(in collaborazione con il dipartimento di botanica
dell’Università Statale di Milano) e l’allestimento
di una “pet area” dedicata agli abitanti del
quartiere .
La struttura costituisce un luogo di prima
accoglienza e di informazione orientativa per i
frequentatori del centro sociale, oltre a fornire
concreto supporto a tutti coloro che sono
impegnati nelle attività da questo realizzate.
Grazie all’apertura quotidiana, negli ultimi anni
sono state accolte ed indirizzate in strutture
operanti sul territorio migliaia di persone,
soprattutto di origine straniera, che si sono rivolte
al centro sociale esprimendo una richiesta di
aiuto.
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LA CUCINA È POPOLARE
PER VARI ASPETTI
In cucina collaborano in qualità di aiuto cuoco
prevalentemente giovani di origine straniera
(decine in questi ultimi dieci anni) che, mediante
questa attività, possono acquisire alcune
competenze professionali di base utili
all’inserimento nel mondo del lavoro (con ottimi
riscontri, sul piano dell’efficacia sperimentata) o
all’inserimento nel mondo della formazione (in
collaborazione con l’Istituto regionale Achille
Grandi di Milano).
In alcuni casi, dopo il primo periodo di
osservazione e adattamento, la struttura ha
attivato un rimborso spese e la regolarizzazione
della posizione contributiva dei collaboratori
stranieri, al fine di facilitare il percorso di
integrazione sociale e lo sviluppo di un progetto
di vita autonomo della persona.
Nel rispetto delle identità e delle differenze
culturali (di cui l’arte culinaria è una preziosa
manifestazione) delle abitudini e degli stili di vita
dei suoi frequentatori, la programmazione della
cucina prevede menù dedicati che considerano le
diverse esigenze alimentari (dettate da religione o
da scelte personali, come l’alimentazione
vegetariana o vegana) e organizza cene tipiche in
collaborazione con le comunità migranti (curda,
etiope, ecuadoriana, ucraina), con comunità di
interesse e di scopo.
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– È un punto di riferimento per tutti coloro che
vogliono cenare in un ambiente privo di
discriminiziani e ricco di socialità. Chi sceglie di
mangiare al Leoncavallo condivide i valori di
solidarietà e di accoglienza da questo promossi.
– È un progetto sorto per il benessere della
comunità. Lo sforzo quotidiano in difesa del
diritto universale all’alimentazione
(materialmente migliaia di pasti all’anno erogati
“gratis” o al prezzo simbolico di 1 euro), non
esclude un ragionamento sulla qualità dei
prodotti, intrecciato in questi anni con diverse
esperienze individuali e collettive, da Veronelli
alle sessioni di Critical Wine, a La terra trema e
la filiera dei prodotti di Libera terra, a tutti
coloro che, come noi, produttori e consumatori
dalle nuove “sensibilità planetarie”, siamo
interessati alla tutela e conservazione della
biodiversità e della qualità della vita.
– È un prezioso laboratorio di socializzazione al
lavoro perché, grazie alla rotazione degli
operatori coinvolti nelle mansioni più semplici,
ha consentito a molti giovani di svolgere
un’utile esperienza di orientamento e, in alcuni
casi, di vera e propria formazione professionale.
Il lavoro, nei casi di persone di origine straniera,
si è rivelato non di meno un’occasione di
apprendimento della lingua italiana, di
confronto con altre culture e di sostegno
motivazionale in un periodo di difficoltà.
I LABORATORI
LABORATORIO
FOTO-SERI-GRAFICO
Il laboratorio di serigrafia è costituito da diversi
gruppi informali e coordina diversi artisti e
studenti operanti sul territorio metropolitano
milanese che si trovano a condividere spazi,
attrezzature e strutture.
Rifacendosi alle pratiche ed al patrimonio storico
delle precedenti esperienze di laboratori grafici e
artistici che si sono avvicendati nella storia del
Leoncavallo, di altri centri sociali e associazioni, la
nostra intenzione è quella di creare uno spazio
attrezzato aperto a tutti e collaborativo in campo
artistico e culturale, sul modello di simili
esperimenti internazionali, dalla Rote Fabrik di
Zurigo, all’Abc No Rio di New York, al Klub
Mochvara di Zagabria (per nominare solo i più
attivi e idealmente vicini), dove artisti e tecnici
condividono esperienze, tecniche, capacità e
collaborano in proposte culturali, sia
collettivamente sia individualmente.
Il laboratorio è attualmente composto da
architetti, pittori, fotografi, grafici, serigrafisti e
scenografi che operano nei rispettivi campi da
diversi anni, collaborando all’allestimento di
mostre di grafica, pittura, design, fotografia: così
prosegue il percorso iniziato con l’evento
internazionale HIU oltre 15 anni fa.
Il laboratorio di serigrafia è attivo in
collaborazione con Firehouse Europe (sezione
europea del gruppo artistico americano Firehouse
Kustom Art Co.), con l’intento di realizzare
workshop professionali di serigrafia caratterizzati
dalla massima apertura. Gli artisti di Firehouse, sia
nella sezione americana che in quella europea,
hanno esposto nelle gallerie e negli spazi
espositivi delle maggiori città dei due continenti,
comparendo in diverse pubblicazioni: Art of
Modern Rock Posters (Chronicle Books, SF 2004);
Swag! Poster Art! (Swag Publishing, UK 2003);
World War III Illustrated (New York), Eyesore
(coprodotto dal Coniglio Editore, Roma e Last
Gasp Publishing, San Francisco, 2003).
CATECHISMO ARTISTICO
Il Leoncavallo è un’opera d’arte? Quante opere
d’arte ospita sui propri muri o quante ne ha
disseminato per la città? Ma i graffiti sono opere
d’arte? Dilemmi posti in forma di dibattito pubblico
a cicliche ondate di prese di posizione,
dall’istituzionalizzazione della cultura underground
alla conservazione del patrimonio di affreschi
murari (graffiti) a carico delle Belle Arti.
Ma che cos’è allora un’opera d’arte? Fra
l’univoca consacrazione accademica dei Salon
parigini e la tautologia del “è arte ciò che si
definisce tale”, di tempo ne è passato.
L’interrogativo riguarda il Leoncavallo tanto quanto
ha interessato tutta la critica d’arte, almeno fino
all’orinatorio di Duchamp. Ed era il lontano 1917.
E chi sarebbe l’autore? Alias, chi il
proprietario? Una cosa è certa, il Leoncavallo è
proprietario delle proprie mura, tanto quanto un
artista è autore di un ready-made (cui nessuno di
certo ha messo in dubbio la creazione
domandandone lo scontrino). Se un happening è
opera autoriale dell’artista, tanto quanto del
pubblico, non esiste per definizione teatro senza
spettatori. Certo non di fa società senza le
persone.
I graffiti sono stati eletti a simbolo della
produzione artistica del Leoncavallo, poiché
l’unico segno visibile a chi all’interno non si
avventura e percepisce solo la superficie delle
cose – il significante e non il significato. Insieme
all’architettura, l’arte muraria è però tutt’altro che
affare di writer e bande, ma una delle forme
secolari dell’arte pubblica. Internazionalmente
strumento di comunicazione pubblico-politica
delle amministrazioni e delle comunità locali, dal
muralismo messicano agli affreschi di Orgosolo.
Ma Milano praticamente non commissiona nulla
da decenni, se va bene plaude al privato che
“colora i muri grigi delle periferie”, se va male ti
spara alle spalle in piena notte lungo un binario.
Vorremmo essere la città della moda e del design,
ma allo stesso talmente stereotipati da
allontanare qualunque forma di creatività,
eterodossa per definizione.
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Il laboratorio fotografico, completo di camera
oscura per la stampa da pellicola e attrezzature
per elaborazione in stampa digitale è attualmente
in fase di ristrutturazione. L’archivio fotografico
del laboratorio comprende documenti sui
movimenti politici, sociali e culturali degli ultimi
trent’anni.
Il laboratorio grafico collabora con l’archivio
storico che comprende tutto il materiale
documentaristico prodotto dal Leoncavallo e sul
Leoncavallo che il collettivo di gestione è riuscito
ad accumulare negli anni: libri, riviste, giornali,
documenti, volantini, foto, manifesti, pellicole,
video, audio, insomma, tutto quanto racconta la
storia di questo luogo, di chi l’ha attraversato,
della città che ne ha dato i natali (o meglio,
quanto di tutto ciò è sopravvissuto a sgomberi,
traslochi e blitz devastatori). A lungo (si spera non
troppo!) termine, l’intenzione è quella di
digitalizzare tutto il materiale e renderlo
liberamente disponibile alla consultazione.
Tra le mostre ed allestimenti possiamo citare i più
significativi:
– HIU Happening Internazionale Underground –
dieci edizioni a cadenza quasi annuale di
mostre collettive, dal 1990 ad oggi, oltre a
singole mostre di specifici artisti; HIU ha
ospitato artisti provenienti da tutto il mondo,
dando spazio sia a nomi affermati sia a giovani
sconosciuti e creando un network di
esperienze, collaborazioni e contatti attivo e
vitale.
– Le esposizioni collettive HIU e dei singoli artisti
del network, oltre che nel Leoncavallo, sono
state realizzate in vari centri sociali,
associazioni culturali, università (Politecnico di
Milano), Comuni italiani: Vimercate (MI),
Vigevano (MI), Paternò (CT), nonché all’estero:
Ass. Culturale Mulini, Lugano (Svizzera) e
Balazo Gallery, San Francisco CA (USA).
– Milano Poster Explosion – Esposizione di artisti
internazionali specializzati in Poster Art.
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LABORATORIO
DI COMUNICAZIONE
La scuola di italiano per migranti nasce
nell’autunno del 2000 per soddisfare le esigenze
di apprendimento degli ospiti e dei collaboratori
delle strutture interne al Centro. Nel 2003, con
l’elaborazione di un progetto più complesso e
articolato, la scuola prende il nome di
Laboratorio di Comunicazione, per significare il
senso di sperimentazione relazionale e
comunicativa a più livelli che vi é racchiuso.
L’organizzazione scolastica prevede diversi
livelli: alfabetizzazione, intermedio e avanzato
equamente distribuiti nei giorni di lezione
settimanali, ciascuna di due ore.
La scuola é gestita completamente da volontari,
é gratuita ed aperta a tutti durante tutto l’arco
dell’anno, luglio e agosto compresi, unica in
tutta Milano.
La scuola ha visto nell’arco degli anni una
frequentazione di oltre 500 studenti soprattutto
uomini (oltre il 90%) tra i 20 e i 35 anni, residenti
prevalentemente nella vasta area attorno al
Leoncavallo suddivisa in tre principali zone, in
ordine decrescente: piazza Loreto, viale le
Monza, viale Padova; Affori, Bovisa; Maciachini,
Stazione Centrale e quartiere Greco.
Nel corso del 2006 il Laboratorio di
Comunicazione ha promosso la rete Scuole
Senza Permesso, per condividere la quotidiana
esperienza a contatto con i migranti e favorire
un reciproco scambio formativo.
Primo strumento di cui si é dotata la rete é stato
un sito internet consultabile all’indirizzo
http://scuolesenzapermesso.blogspot.com, con
l’obiettivo di raccogliere dati sulle scuole del
territorio milanese creando un Database delle
Scuole, di pubblicizzare eventi ed incontri,
pubblicare materiali formativi e offrire
informazioni utili sia agli operatori che ai
migranti.
Le May Day degli ultimi anni e tutte le principali
manifestazioni nazionali sui diritti dei migranti
hanno visto studenti e insegnanti partecipare
insieme sfilando con lo striscione delle Scuole
Senza Permesso.
Anche nel 2008, per il terzo anno consecutivo,
hanno dato vita al progetto La città dei migranti
(si veda approfondimento) patrocinato dalla
Provincia di Milano e articolato in tre
appuntamenti: una festa-concerto tenutasi
quest’anno presso il Centro e che ha visto il
concerto dell’Orchestra di Via Padova, una
Giornata del Cinema in collaborazione con il
COE, con la proiezione di cortometraggi prodotti
in diversi paesi del mondo e l’atteso torneo di
calcio fra le squadre delle diverse scuole.
Nello stesso anno il Laboratorio, dopo sei mesi di
prove e innumerevoli difficoltà, porta in scena lo
spettacolo teatrale Quiz all’ergastolo nel quale
recitano studenti ed ex-studenti della scuola (si
veda approfondimento).
Laboratorio di Comunicazione, Leoncavallo spa,
email: [email protected]
web: http://scuolesenzapermesso.blogspot.com/
ATTIVITÀ
LA CITTÀ DEI MIGRANTI 2008
Laboratorio di Comunicazione, rete Scuole
Senza Permesso
Il progetto, pensato e promosso dalla rete delle
Scuole Senza Permesso e partocinato dalla
Provincia di Milano, nasce con la volontà di
essere un momento di incontro, socialità,
cultura e confronto, una possibilità per chi vive
la condizione di migrante di uscire
dall’isolamento individuale o di gruppo
nazionale, un modo di scambiarsi esperienze,
trascorrere insieme del tempo in modo
piacevole, intelligente, culturalmente valido.
Ma allo stesso tempo, per chi le scuole le porta
avanti, un’occasione per gettare lo sguardo oltre i
confini del proprio ambito lavorativo e della
propria scuola, per vivere una dimensione
cittadina e saggiare altre possibilità di socialità.
Un modo per dimostrare che a Milano esistono
spazi per esercitare forme di convivenza interetnica, di superamento dei luoghi comuni, di
esclusione degli atteggiamenti razzisti.
La formula, già rodata, del progetto si é
articolata in tre eventi distribuiti tra i mesi di
marzo e maggio 2008.
– La Festa, presso lo Spazio Pubblico
Autogestito Leoncavallo.
Cominciata nel cortile del Centro con un
buffet multietnico preparato dagli studenti e
dagli insegnanti delle scuole, musica, danze, é
terminata nel tardo pomeriggio con il
concerto dell’Orchestra di Via Padova. Un
video autoprodotto, e visionabile sul sito delle
Scuole, sintetizza i principali momenti della
festa.
– La giornata del cinema, presso il Cinema
Ariosto.
Probabilmente il momento più alto e
partecipato del progetto. Preparato in stretta
collaborazione con il COE (Centro
Orientamento Educativo, animatore del
Festival del Cinema Africano di Milano), ha
visto la proiezione di diversi cortrometraggi
che hanno stimolato positivamente il
confronto, grazie anche alla presenza del
regista tunisino Samy Elhaj. Scrive Emanuela
Pursumal (COE):
“L’iniziativa ha avuto un buon esito con una
grande partecipazione di pubblico sia da parte
degli studenti delle scuole sia di giovani e
persone esterne. Come Coe siamo riusciti a far
intervenire uno dei registi che aveva
partecipato con un suo corto al 18° Festival e
che parla un ottimo italiano oltre che arabo,
francese e inglese. La sua preparazione e la sua
competenza ha favorito la partecipazione di
quelle persone che in pubblico preferiscono
parlare la propria lingua di origine e anche
15
riflettere con persone della stessa cultura di
appartenenza su temi e aspetti critici in merito
al rapporto tra tradizione e modernità.
La sala del cinema ha garantito per prima cosa
le aspettative sull’affluenza ( il cinema Ariosto
ha una disponibilità di 270 posti e domenica
abbiamo raggiunto tra i 240 e 250
partecipanti) e poi anche una maggiore
qualità della visione per la grandezza dello
schermo e la possibilità di agire su più formati
( dal panoramico al cinemascope). Il clima
generale è stato di grande soddisfazione.
Personalmente mi sono stata avanzate
richieste sulla possibilità di recuperare i corti
proposti per un uso casalingo, didattico,
educativo. E da più parti si è avanzata la
possibilità di replicare l’esperienza o
comunque di dare una continuità.
Credo che sia per gli studenti e le persone
immigrate sia per gli operatori che per tutto il
pubblico sia stato importante recuperare
attraverso il cinema una dimensione di
confronto, scambio e conoscenza. La scelta dei
corti spaziava sui temi del rapporto Nord- Sud,
infanzia e adolescenza, stereotipi e
pregiudizi,ma lo stile prevalente era quello
ironico, comico, garbato che stimola la risata e
anche l’atteggiamento costruttivo a mettersi in
gioco e a cogliere nella complessità le varie
sfumature del problema.
La presenza di un regista, giovane e tunisino, ha
anche marcato l’importanza del cinema come
filtro di una realtà e non come specchio. E
questa sottolineatura che potrebbe essere
scontata ha invece permesso di rielaborare le
dinamiche dello stereotipo e del pregiudizio sia
per gli immigrati che per i locali. Il cinema
africano non restituisce identità che si credono
fisse e immutabili nel tempo anzi più che mai
racconta il movimento di vite e di vissuti, grazie
ai processi immigratori e grazie anche ai
mutamenti che dall’esterno irrompono,
costringendo a ripensamenti e a cambiamenti.
Necessità che coinvolgono anche noi
dell’Occidente.”
– Il torneo di calcio, presso gli impianti sportivi
dell’Idroscalo.
16
Atteso, per tutta la durata dell’anno da decine
di studenti delle scuole, si é svolto il Torneo di
Calcio delle SSP. Dieci squadre si sono
affrontate, anche sotto la pioggia, nei due
giorni del Torneo che alla fine ha premiato,
per il secondo anno consecutivo, la squadra
de “La Tenda”. Ma come spesso accade, più del
risultato finale, ha contato quel “terzo tempo”
che si é concretizzato fuori dal campo di
gioco, per tutta la durata del torneo.
SPETTACOLO TEATRALE
“QUIZ ALL’ERGASTOLO”
Fabio del Laboratorio di Comunicazione,
Leoncavallo sPa
Il 18 luglio 2008 è andata in scena la prima dello
spettacolo teatrale “Quiz all’ergastolo” costruito
interamente dal Laboratorio e dagli studenti
della scuola di italiano.
Scrive Fabio:
“L’idea di provare a realizzare un lavoro teatrale
mi é venuta nel 2006 durante una lezione alla
scuola per stranieri del Leoncavallo. In quel
periodo seguivo gli studenti più bravi e si era
formato un gruppo veramente interessante un po’
per il livello di comprensione della lingua ma
soprattutto perché era una classe realmente
multietnica; infatti c’erano studenti del Brasile,
Sri Lanka, Perù, Moldavia, Ucraina e
naturalmente Egitto. La loro facilità di lettura mi
consentì di portare in classe articoli di giornali e
soprattutto racconti che solitamente non si
riescono a proporre a studenti che sono in Italia
da poco tempo e che comunque non hanno una
buona conoscenza della lingua italiana. Il
racconto “quiz all’ergastolo” di Dino Buzzati ebbe
un notevole successo e dopo averlo letto,
commentato preparai una brevissima
sceneggiatura attribuendo ad ogni studente una
parte e venne fuori una serata divertente. Da quel
momento ho iniziato la ricerca di una persona in
grado di trasformare un’idea in un qualcosa di
più concreto, considerando che la mia conoscenza
del mondo teatrale era assolutamente
superficiale.
Nel gennaio 2008 finalmente ho conosciuto
Elisabetta, la persona che poteva aiutarmi e che
rimase entusiasta del racconto e dell’idea di
rappresentarlo con i migranti. A quella data i
brillanti studenti non venivano più a scuola e
quindi per trovare le persone adatte a partecipare
al progetto sono ricorso ai vecchi studenti con i
quali mantenevo i contatti e ai pochi
frequentanti che avevano una sufficiente
conoscenza della lingua italiana.
Un paio di incontri all’inizio di febbraio sono
stati sufficienti affinché rimanessero gli studenti
più motivati quindi ci siamo trovati con un
gruppo di sette elementi.
Lo sviluppo del soggetto avveniva di comune
accordo, mentre i dialoghi erano creati dagli stessi
studenti/attori durante improvvisazioni nelle
quali Elisabetta insegnava le regole basilari per
muoversi sul palco.
Dopo circa quattro mesi al ritmo di una prova a
settimana di circa due ore eravamo quasi
arrivati ad una conclusione quando Tania per
problemi personali ha abbandonato il gruppo.
Abbiamo dovuto quindi modificare quasi
interamente una parte dello spettacolo e siamo
ripartiti, per fortuna il lavoro fatto in precedenza
ha fatto si che gli attori fossero molto più “pronti”
e abbiamo concluso in un paio di mesi
stabilendo una prova aperta al pubblico il 18
Luglio. Una settimana prima Carmen ci
comunica che la signora da cui lavora non la
lascia libera per quella data e che quindi non ci
potrà essere. Per fortuna Patricia, la moglie di
Freddie, ha dimostrato un grande talento e dopo
un paio di prove é stata in grado di sostituire
Carmen, salvando la rappresentazione.
Un altro colpo di fortuna é stato conoscere Laura
che é riuscita a cogliere con la sua macchina
fotografica i momenti più significativi di un
lungo lavoro.
Gli attori sono: Sherif: egiziano, l’unico che
frequenta ancora la scuola; Freddy, Patricia,
Alvaro: famiglia peruviana; Tamer e Barbara:
marito e moglie, lui ex studente egiziano lei
italiana; Roberto: ex studente peruviano, l’unico
presente alla prima lettura del racconto e che ha
interpretato la parte che avevo pensato per lui fin
dal primo giorno.
Abbiamo perso per strada: Carmen: Perù; Tania:
Ucraina; Hichame: Egitto; Ebrahim: Egitto;
Medhat:Egitto, Betty: Bolivia.
Elisabetta ha dato al gruppo quelle conoscenze
indispensabili per realizzare il progetto riuscendo
ad integrarsi perfettamente con i migranti,
diventando un punto di riferimento non solo per
la realizzazione dello spettacolo.
Il Leoncavallo ci ha messo a disposizione spazi
che non hanno neanche compagnie di
professionisti.
Io ho semplicemente messo insieme queste risorse,
aggiungendo le mie forze, a questa operazione
collettiva che speriamo poter replicare ed
allargare ad altri soggetti”.
17
LABORATORIO
DI INFORMATICA
L’esperienza dell’European Country Network ha
attraversato i muri di via Leoncavallo 22
animando nella storica sede i primi corsi gratuiti
di alfabetizzazione informatica e pubblicando
per diversi anni, tra il 1991 e il 1995, il Bollettino
di informazione telematica.
In via Watteau il progetto si è modificato,
potenziando le attività corsuali, il supporto alla
logistica del centro sociale e arricchendosi di un
laboratorio di montaggio, aggiustaggio e
manutenzione PC. A partire dal 2001 il gruppo di
lavoro si è ulteriormente rinnovato, volgendo il
proprio interesse alle più moderne tecnologie e
allo sviluppo del progetto Leo Linux.
Il progetto Leo Linux si propone di facilitare
l’empowerment sociale mediante la
divulgazione di competenze informatiche di
base, di promuovere il libero scambio di saperi e
tecnologie, di facilitare la conoscenza e
promuovere la diffusione del software libero
come GNU/Linux.
18
ATTIVITÀ
– Corsi di alfabetizzazione informatica su
modello Patente Europea del Computer (in
collaborazione con la struttura di accoglienza
rivolta ai migranti)
– Corsi di GNU/Linux (al quarto ciclo di lezioni)
– Organizzazione di dibattiti e incontri pubblici
sul tema dell’informazione, della libera
circolazione dei saperi e delle nuove tecnologie
– Scambio di competenze tra operatori
informatici e organizzazione di seminari
specialistici
– Promozione in ambiti diversi da quello
informatico di licenze libere quali le Creative
Commons
LABORATORIO DI TEATRO
Il gruppo di lavoro nasce nel 1981, attraversando
le alterne vicende di sgomberi e traslochi forzati
cui il Leoncavallo è stato costretto.
Ogni anno nel mese di ottobre, viene attivato il
Laboratorio di Teatro del Leoncavallo.
In questi 27 anni di storia, circa 600 persone (dai
16 ai 74 anni) hanno provato a far teatro in modo
diverso da quello tradizionale e alternativo a
quello elitario e autoreferenziale di una certa
avanguardia.
Si tratta di un teatro politico ma non di
propaganda, un teatro svincolato da ogni
condizionamento di natura economica e di
potere, forma di espressione che non tende a
omologazioni secondo un “metodo” univoco,
anzi esaltando in ognuno le proprie diversità.
Politico anche in quanto forma d’arte e di
comunicazione per sua natura collettiva nella
quale si possono sperimentare possibilità di
rapporti paritari e superare stereotipi mentali e
di comportamento fisico, e attraverso questa
attività entrare più a fondo nelle problematiche
che ci vengono poste dalla vita di tutti i giorni in
questa società. I partecipanti, con opportune
tecniche, comprendono di essere in grado di fare
loro questa forma di espressione che sembra
riservata agli specialisti.
Non casualmente lo slogan del laboratorio è:
“Ricordati. Tutti possono fare teatro, tranne gli
attori, naturalmente”.
L’ATTIVITÀ È STRUTTURATA
IN DUE GRUPPI
– Il Laboratorio, che lavora da ottobre a giugno (7
ore settimanali: due appuntamenti di 3 e 4 ore).
– Il gruppo teatrale Glinfondoasinistra, che
raccoglie coloro che sono rimasti dagli anni
precedenti, cercando di migliorare
l’affiatamento del gruppo e l’efficacia del
nostro lavoro (anche loro sette ore settimanali
in due sere, incrementabili quando si sta per
andare in scena).
Grazie al lavoro volontario profuso negli anni è
stato allestito uno spazio teatrale dotato di
palcoscenico, otto fari con mixer, impianto voci,
parquet. La sala può ospitare fino a 80 posti a
19
sedere. Un altro salone libero a disposizione di
altri gruppi teatrali.
Il lavoro svolto (sia nelle attività del Laboratorio
sia per il gruppo teatrale) ha sempre come fine la
creazione di uno spettacolo che permetta di
confrontarsi con una struttura drammaturgica e
con il pubblico.
Oltre alle rappresentazioni al Leoncavallo (con
un minimo di sei repliche ogni anno), gli
spettacoli sono stati promossi e realizzati
collaborando con altre realtà presenti sul
territorio: Università Statale di Milano,
Università Statale di Milano – Bicocca,
Associazione culturale Punto Rosso, centri
sociali e circoli Arci di Milano, Arcore,
Casalpusterlengo, Cremona, Brescia, Padova,
Piacenza, Bologna, Firenze, Roma.
ELENCO DELLE PRODUZIONI
– Tempi felici (collage di autori vari sulla
repressione);
– Fessure (testi di Ceronetti e Luciano di
Samostrata);
– La Città degli animali (collage di testi
brechtiani);
– La Cimice di Majakovskj;
– Macello (libera riduzione da Santa Giovanna
dei Macelli di Brecht);
– Taci di Ronald Laing;
– L’Opera da tre soldi di Brecht (con l’orchestra
Metropolis);
– Coraggio mammà (libera riduzione di Madre
Coraggio di Brecht);
– Ogni guerra è sempre l’ultima (collage di testi
teatrali di Brecht, Benni, Firinu e Ceretta sulla
guerra);
– Monolocale di Ronald Laing;
– Il compleanno di Harold Pinter;
– Iene (libera riduzione dal film di Tarantino);
– Capolinea (libera riduzione da Finale di artita
di Beckett);
– Pedoni (libera riduzione da L’incarico di
Dürrenmatt)
Il Laboratorio ha curato in passato una
trasmissione per Radio Onda d’Urto, Il resto è
silenzio, che durava 45 minuti e conteneva
20
quattro o cinque testi sempre diversi (32
puntate). Esperienza che ci piacerebbe
riprendere. Ogni due mercoledì nello spazio del
Baretto del Leoncavallo viene realizzato Il caffè
letterario, un breve spettacolo di mezz’ora,
talvolta drammatico, a volte comico (30
rappresentazioni).
Con queste due iniziative il Laboratorio ha fatto
conoscere, oltre ad autori noti come Brecht,
Calvino, Ceronetti, Flaiano, Sermonti, Bulgakov,
Arbasino, Laing, Alan Bennet, Saul Bellow, Max
Aub, Sanguineti, Gregory Corso, anche autori
quasi sconosciuti come Alisdar Gray, Ariel
Dorfman, Michele Firinu, Jo Carson, Charms,
Paola Ceretta, Bruno Pizzo, Maurizio Mancuso,
Sante Notarnicola, Franco Costabile, Serena
Maglietta, Nuccia Cesare. Cercando di portare il
teatro e il suo modo di affrontare le tematiche
che ci toccano nella vita anche a persone che
normalmente non andrebbero a vedere uno
spettacolo in una sala teatrale.
Il laboratorio di teatro ha inoltre supportato,
quando opportuno, le iniziative culturali, sociali
e politiche del Leoncavallo con brevi interventi
teatrali.
PROGETTI
– Ripartire con il nuovo laboratorio e costruire
con loro lo spettacolo per la fine del corso.
– Iniziare a lavorare su un nuovo spettacolo con
il gruppo teatrale.
– Ripartire con il Caffè letterario al Baretto.
In un mondo che pensa a laboratori sulla
creatività rivolti, se va bene, solo a bambini e
ragazzi, come se solo loro avessero diritto a
esprimersi, oppure relega il concetto di creatività
a una moltitudine di “lavoretti” manuali, ci
piacerebbe proporre un laboratorio di teatro, che
lavora con le idee e con i sentimenti, che
struttura e rende visibili i pensieri, e li rende
visibili attraverso il corpo, agli anziani (sì, anche
gli anziani hanno un corpo, non solo quelli che
vanno in palestra).
CIRT
Il CIRT è un gruppo di ricerca teatrale milanese
ha fondato nell’aprile del 2001 dopo una prima
ricerca avviata nel dicembre 1999 in una cantina
e ha svolto la propria attività, dal 2001 al 2003, in
una sala prove affittata grazie ad
autofinanziamenti.
Nel luglio 2003 il CIRT è partito per la Polonia
dove ha potuto confrontarsi positivamente con
quattro gruppi di ricerca e condividerne le
esperienze teatrali.
Marcello Frigerio (Italia), e altri che hanno
collaborato per più brevi periodi di tempo, sono
state create alcune opere performative di cui si
può prendere visione consultando il sito
fotografico: www.teacirt.it
OPERE REALIZZATE
– La caduta / La tempesta / Il doppio / Feggaraki
Quattro studi successivi sull’epopea di
Gilgamesh;
– Il Minotauro
Studio sul mito greco del Minotauro, del
labirinto, del filo di Arianna;
– Vassilissa (Il sacrificio)
Studio sulla fiaba russa del personaggio
omonimo.
LA RICERCA ATTUALE È DIVISA IN
AREE TEMATICHE
– Canti liturgici di origine messicana attraversati
da un racconto Siriano (attuale Afghanistan) di
Rumi, poeta sufi fondatore della confraternita
dei dervisci Mevlevi;
– Dialogo immaginario tra Andrea e Giacomo,
discepoli di Gesù, basata su uno scritto
apocrifo, il libro di Giovanni, dei vangeli
dualistici;
– Scritti apocrifi dei primi secoli dell’era
cristiana.
AIRA
Teatro e natura
Da settembre a dicembre 2003 il CIRT è rimasto
senza sede a causa della mancanza di fondi e si è
rivolto al Leoncavallo, che ha accettato di
ospitarne le attività indicando gli spazi dedicati
al teatro. Così ha ha inizio la permanenza del
CIRT all’interno dello spazio pubblico
autogestito.
Grazie a questo accordo, il CIRT ha trovato uno
spazio gratuito nel quale può svolgere la propria
attività di ricerca in una sala pubblica
autogestita.
Insieme a Eva Antas (Spagna), Marie Oms
(Francia), Marcello Trotter (Italia), Elena
Marangakis (Grecia), Andrea Fici (Italia),
L’associazione AIRA ha lavorato con un team di
quattro persone proveniente dalla svizzera
durante il 2007 negli spazi del centro partendo in
particolare per due progetti, entrambi nelle
foreste Polacche, il primo nei pressi di Wroclaw,
il secondo nei pressi di Bodzantine ( Kielce –Pl.)
Presso Krzistof Wrona di Wengaity-Theatre
(teatro e natura). L’obiettivo è stato approfondire
la relazione tra: teatro/Natura/Cultura.
Più internamente al progetto sospeso tra natura
e cultura abbiamo approfondito il tema del
labirinto e dello spettacolo all’aperto prendendo
spunto dalla storia Greca del filo di Arianna che è
stato presentato svariate volte nel corso
dell’anno.
21
PROGRAMMAZIONE CULTURALE
GRANDI EVENTI
Alcune riflessioni riguardo la petulante richiesta
di pagamento della SIAE:
Bisogna tenere ben presente che,
gran parte degli artisti che si esibiscono al
Leoncavallo:
– sono stranieri e non sono iscritti a nessuna
società di collecting consociata alla SIAE
– spesso si avvalgono di diversi tipi di tutela
(creative commons etc.)
– quando sono italiani spesso sono esordienti e
non iscritti alla SIAE, o non iscritti alla SIAE per
motivi ideologici.
– anche nel caso fossero iscritti, suonano i loro
brani e sarebbero ben lieti di rinunciare ai
propri diritti così come sono disposti a suonare
per un semplice rimborso spese, o in cambio di
vitto e alloggio, pur di suonare al Leoncavallo
per una ‘giusta causa’...
Ma la cosa più grave è che la SIAE, che in Italia
detiene il monopolio ed è in mano alle
multinazionali discografiche della musica, non
individua alcuna differenza tra uso didatticoformativo-istituzionale-noprofit e uso
commerciale, impone pagamenti onerosi e cosa
più grave: non ripartisce ai reali aventi diritto!
(che poi sono gli autori che dovrebbe
rappresentare)
Pagare la SIAE per ingrassare le multinazionali
discografiche non ha senso!
La SIAE, dietro la dichiarata difesa del cosiddetto
“diritto d’autore” finisce per rappresentare una
seria minaccia per la libertà di espressione dei
gruppi musicali, teatrali o culturali e per la liberà
di fruizione, di tutti quei contenuti che
rappresentano il patrimonio culturale della
società contemporanea.
Freego! è un gruppo di persone che da tre anni si
occupa della realizzazione di concerti, djset,
presentazioni di libri e mostre che riguardano il
mondo dell’autoproduzione e non solo. Nel corso
di questi anni, sono stati quasi duecento i gruppi
22
musicali ospitati all’interno di Dauntaun, lo
spazio sotterraneo del Leoncavallo.
In particolare, si è cercato di dare spazio ad
esperienze dalle provenienze più diverse possibili,
ospitando decine di gruppi musicali americani ed
europei, cercando di creare momenti di
intersezione fra varie esperienze legate al circuito
dell’autoproduzione.
Si è cercato di privilegiare esperienze che non
siano necessariamente legate al profitto in
campo musicale e particolare attenzione è stata
posta sulla sostenibilità dei costi, sia dal punto di
vista dell’organizzazione che dal punto di vista dei
gruppi, in modo da poter rendere tutto accessibile
a più persone possibile.
Questa esperienza è nata con l’intenzione di
trasformare uno spazio in un luogo di incontro,
attraversamento e di scambio per un insieme di
comunità diverse.
Gli ultimi due anni hanno visto anche
l’organizzazione di un festival di due giorni,
giunto alla sua seconda edizione, all’interno del
quale sono state allestite due mostre con decine
di ospiti italiani e non, con videoproiezioni e
concerti di ventiquattro gruppi divisi fra le due
edizioni.
Freego! ha cercato di promuovere
l’autoproduzione in ambiti diversi, oltre che
nell’organizzazione e realizzazione di concerti ed
eventi, supportando le attività della redazione
milanese di Radio Onda d’Urto e provvedendo
alla sistemazione – interna ed esterna – dello
spazio di Dauntaun.
L’organizzazione di eventi ha una struttura che
coordina, organizza e promuove gli eventi
culturali del centro formata a partire
dall’occupazione in via Watteau nel 94.
L’architettura dello stabile ha permesso di
utilizzare più spazi allo stesso tempo: Capannone
Dauntaun, Teatro, Baretto, Bombonera, Hemp
Bar, Foresta delle Idee, ma anche tetto e strada di
fronte al centro sociale.
A fronte di un’esigenza di apertura alla città del
Leoncavallo, di offerta a basso costo accessibile a
tutti e di una frequenza di visitatori sempre più
esigente e di massa, composita per età, ceto
sociale e orientamento politico, emerge la scarsità
di luoghi cittadini dedicati alla sperimentazione,
l’inaccessibilità a concerti e rassegne per i prezzi e
lo scarso investimento dell’amministrazione
comunale in progetti rivolti ai giovani.
Oggi il Leoncavallo è in grado di gestire qualsiasi
tipo di produzione artistica e l’affidabilità che lo
caratterizza ha permesso di realizzare produzioni
importanti esterne, come il concerto di Manu
Chao, 99 posse e Meganoidi durante le
contestazioni del G8 genovese nel 2001.
quelle migliaia di persone che credono che
GIUSTO O SBAGLIATO NON PUÒ ESSERE
REATO e che denuncia, anno per anno,
l’abbandono delle strutture sociali che operano
nel settore della riduzione del danno e auspica
il superamento della legge vigente, perchè è
indiscutibile il fallimento del proibizionismo;
– La giornata della memoria, realizzata negli
ultimi due anni in collaborazione con affermati
gruppi del teatro civile indipendente, in
prossimità della ricorrenza istituzione per le
vittime dela shoah ricorda alla città lo
sgombero dalla storica sede di via Leoncavallo
Sgomberi e sfratti a centri sociali, associazioni
politiche e culturali induce gli stessi ad
indentificarsi nella nuova forma che ormai ci
contraddistingue: lo spazio pubblico autogestito.
Progetti musicali che potrebbero attuarsi solo con
interventi economici o appoggi logistici delle
amministrazioni che, mancando, convergono sul
Leoncavallo.
I progetti musicali del Leoncavallo e quelli che
sostengono iniziative politiche, hanno l’obbiettivo
di far conoscere un determinato collettivo che ha
sviluppato un percorso politico con progetti ben
definiti:
– Radio Onda d’Urto che dall’interno del centro
sociale trasmette su Milano e che ha carattere
comunitario e non commerciale, nata
attraversando un periodo di illegalità;
– la festa antiproibizionista che 2 volte l’anno ci
attraversa e si propone di non dimenticare
22 nel gennaio 1994;
– l’anniversario di Fausto e Jaio, animato
storicamente dalle Mamme antifasciste del
Leoncavallo;
– l’anniversario della morte di Giuseppe Pinelli,
organizzato in collaborazione con il centro
anarchico Ponte della Ghisolfa di Milano.
Alcuni di questi appuntamenti costituiscono
grandi eventi per la partecipazione di massa che
creano.
Le proposte culturali tuttavia attravesano il centro
anche in forma diversa, poichè molte
strutture del Leoncavallo offrono iniziative
“minori”, come ad esempio il giovedì sera, che
vede oltre alla ormai consolidata serata jazz con
affermati musicisti, l’affiancarsi di una
programmazione reggae attraversata dalle
innumerevoli crew milanesi e non.
23
SOUNDSPLATTERS
S(u)ono Solidale
BRAIN SPLATTERS
Radio magazine di Musica&Culture Elettroniche
OPENEARS
Sound Lab
ASS. CAMBIARE MUSICA
Come da ormai dieci anni Soundsplatters si è
confermato un progetto trasversale, attivo in
diverse attività volte alla promozione, diffusione e
tutela del patrimonio Artistico&Culturale legato
alla Musica Elettronica e allle Neo Culture digitali,
il DJ/VJing, il SoundDesign e tutte le attività e
discipline nate grazie all'avvento di nuove
tecnologie digitali.
La community ha realizzato diversi Eventi, una
rubrica Radiofonica: “Brain Splatters” on air sulle
frequenze di Radio Onda d'Urto tutti i venerdì
notte, 38 le puntate trasmesse per 80 ore di diretta
radiofonica, ha redatto il sito web
www.Soundsplatters.net che ha ricevuto 17000
visite e una news letters con 4000 contatti sparsi
per il mondo, per un totale di 40000 mail
recapitate, ha organizzato banchetti e presidi con
la diffusione di oltre 10000 volantini informativi
riguardanti gli argomenti del genere.
Alla fine di questa introduzione troverete l'elenco
dettagliato delle iniziative e la loro strutturazione.
Nella prossima stagione oltre a queste ormai
consuete attività, che speriamo di poter
riproporre al Leoncavallo, i sostenitori del
progetto, con diversi artisti e soggetti della scena
musicale milanese, nazionale e internazionale, ci
costituiremo in associazione (Cambiare Musica)
con sede presso il centro, per continuare il
percorso di cittadinanza attiva sviluppato in
questi anni di attività socio culturali, creando
nuove iniziative e progetti, soprattutto a sostegno
di giovani musicisti o aspiranti tali.
La realizzazione di corsi per dj e SoundDesign
realizzati con software OpenSource, la creazione
di sale prova e di registrazione e spazi
polifunzionali per la realizzazione di produzioni
musicali sono gli obiettivi che vogliamo realizzare
24
nella stagione 2008/9.
La Location possibile sono i seminterrati del
centro sottostanti i Laboratori grafico e
Laboratorio informatico, spazi da sempre
inutilizzati.
La proposta formalizzata nel passato bilancio
sociale (2007/2008) è stata approfondita anche
attraverso altri documenti e scritti e lo sviluppo
del progetto embrione (Open Ears) è proseguito
attraverso il coinvolgimento di nuovi interessati e
collaboratori, come fonici, tecnici audio e
musicisti, assieme ai quali è stato prodotto un
preventivo di spesa relativo all'equipment
necessario per allestire uno spazio polifunzionale
dove possano eseguire prove e registrazioni
gruppi acustici, djs e producers di elettronica, e
dove le stesse registrazioni possano essere
masterizzate ed editate per l'eventuale
pubblicazione sotto licenza alternativa, in
sintonia con la nostra filosofia per la libera
produzione culturale.
Il progetto Open Ears è per altro già attivo, ma per
la "semplice" realizzazione di Jingle radiofonici, la
registrazione e l'editing audio degli eventi
prodotti al centro o altre location come per i 3
Demo cdMix prodotti in questa stagione.
Dj Face@Magnolia 19.07.08
• Minimal Trance 128-138 BPM
• Full On Trance 140-143 BPM
• Full On Trance 145-148 BPM
+ uno spot per la trasmissione "Brain Splatters"
• Change The Music Jingle 30, trasmesso sulle
frequenze di Radio Onda d'urto e altre radio On
Web (Robotron Radio).
Per la realizzazione di questi lavori sono stati
acquistati a spese degli aderenti e sostenitori, un
computer portatile MacBook, una scheda audio
M-Audio, un microfono professionale da studio e
gratuitamente, attraverso meccanismi solidali e
donazioni di imprese e privati, è stata reperita
altra attrezzatura utile, come uno scanner A3
12000 DPI, aste per microfono, un mixer
analogico 8 canali, diffusori acustici, finali di
potenza, processori audio convertitori D/A etc.
REPORT DEGLI EVENTI PRODOTTI
Innanzi tutto un semplice elenco di quanto
prodotto come proposta di eventi.
con DJ/VJ set ma bensì una carrellata di ben 8
Live set con il meglio della scena nazionale e
internazionale
per quanto riguarda la Musica Trance
Produzioni SoundSplatters
GRANDI EVENTI
Rassegna musicali – Djs/Vjs sets – Live
prtoduction
09.02.08 Psychedelic Carnival V0.8 – The Peace is
not a Joke
Ottava edizione del carnevale psichedelico al
Leoncavallo
3 ambienti decorati e allestiti per proporre Musica
Elettronica&Video è in corso il conflitto tra Israele
e Libano e l'argomento della notte è la pace,
Ospitati sullo stesso stage artisti provenienti da
Palestina, Libano e Israele, partecipano all'Evento
oltre 2500 persone.
08.03.08 I'm Mine – notte di elettronica al
femminile
Otto marzo festa della donna sono loro le
protagoniste della serata, quasi venti le djane che
si esibiscono nei tre stage; oltre 2000 i partecipanti
05.04.08 Life On Trance – Live Electronic Music
Festival
Per l'ultima e più grande Evento della stagione
SoundSplatters propone non la classica serata
Digit Electronic Music&Video sampler
Rassegna periodica di Musica
Elettronica/Digitale&Visuals nomade nei diversi
spazi di volta in volta resi disponibili dal Leo gli
ultimi venerdì di ogni mese (6 serate realizzate)
ven 26 ott 07 \Dj Face + Klinid + L.U.C.A.
ven 25 gen 08: DkJ Boko (Electro Funk)
ven 27 Feb 08: Ivan Vs Keno Live (techno)
ven 23 mag 08: DJ Janko&DJ Face
ven 30 mag 08:KILLANATION Live (Tecno Punk)
ven 27 giu 08: INV3RNO (Electro)
Promozione Artistica e Culturale
Brain Splatters Radio Magazine di
Musica&Culture Elettronico Digitali
Tutti i venerdì sera dalle 23 alle 02 – dagli studi
della radio
Diverse rubriche con: Informazioni sugli
25
appuntamenti musicali e non di Musica
Elettronica sul territorio di Milano e provincia,
recensioni e ascolto delle “New release”,
diffusione di link e contatti per l'ampliamento
delle conoscenze e community, rubrica
antiproibizionista.
STRUTTURAZIONE GRANDI EVENTI
Ora una descrizione su come sono stati realizzati
e promossi quelli che abbiamo definito i
"GRANDI EVENTI".
Per quanto riguarda i grandi eventi prodotti da
Soundsplatters sono tutti da considerarsi delle
cooproduzioni tra il Leoncavallo e
SoundSplatters/OpenEars, che sono i due progetti
che hanno veicolato le partecipazioni di coloro
che a vario titolo hanno contribuito alla loro
realizzazione seppur non "inquadrati" nelle
strutture del centro (tranne l'ultimo della stagione
cooprodotto con un gruppo esterno:
Hypnoticsound), fatta l'eccezione della presenza
alla porta che viene coordinata nel complesso.
e dunque:
– le partecipazioni artistiche [djs/Vj Musicisti,
decoratori e performers in genere,
– lo staff coinvolto nella produzione
e dunque:
– i drivers [addetti auto muniti al trasporto delle
persone da/verso hotels/aereoporti/leo],
– i runners [addetti automuniti al trsporto dei
materiali da noleggiare],
– l' ufficio stampa&promozionale [promozione
via mail, web, e su giornali e riviste –
coordinamento ed esecuzione della parte
grafica, messa in stampa di flyers e/o manifesti
e la loro distribuzione e/o affissionei],
– tutte le mansioni organizzative e di
coordinamento
e dunque:
– il Management riguardante le scelte e le
relazioni artistiche [raccolta dei materiali
artistici demo cd show reel
– La gestione dei booking e l'economia
dell'evento [stesura dei preventivi di spesa,
assegnazione dei rimborsi
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– La gestione delle accomodation
[organizzazione del vitto&alloggio quando non
offerti dal centro, l'organizzazione del vitto se
non coordinata con la cucina]
– La gestione degli spostamenti via terra mare
aria [prenotazioni e acquisto dei biglietti
aerei/traghetti/treni]
– La gestione della sala ovvero la presenza di un
Tutor che segua e coordini l'allestimento audio
luci e scenografico e il buon svolgimento delle
performance artistiche.
– L'assistenza di palco durante lo volgimento
dell'evento [stage manager]
Questa complessa macchina è il risultato non di
esuberanti budget o sponsor blasonati o
finanziamenti pubblici di cui come singoli
cittadini e semplici gruppi di attivisti non
abbiamo potuto disporre, ma bensì della
generosità di centinaia di soggetti che a vario
titolo e con proporzioni molto basse di
prestazioni “remunerate”, hanno reso disponibile
le loro professionalità, competenze, sensibilità
artistiche rendendo possibile l'afflusso di oltre
5000 cittadini presso il centro.
AREACOM
L’HUB DELLA RETE
Il gruppo di persone che ha dato vita all’AreaCom
nei locali di via Watteau, 7 si propone la massima
circolazione dei saperi e dell’informazione al fine
di facilitare la comunicazione sociale e l’agire
cooperativo del Leoncavallo, infatti la
comunicazione è fondamentale per il
funzionamento politico, organizzativo e
strutturale di uno spazio pubblico autogestito.
A partire dal 2001 l’AreaCom diventa sede delle
riunioni del gruppo Comunicazione del Milano
Social Forum e il gruppo individua nuovi obiettivi
e modalità di lavoro, al fine di contribuire
concretamente alla costruzione di uno snodo
organizzativo per le attività, sempre più
complesse ed integrate, del centro sociale ed
istituendo un punto di riferimento aperto al
pubblico per i servizi di orientamento e
accompagnamento ai servizi e alle attività
presenti nello stesso.
Il gruppo di lavoro ha gestito le dirette on-line da
Porto Alegre (Brasile, febbraio 2002), da Genova
(luglio 2002) e di tutte le maggiori manifestazioni
nazionali del 2002-2003-2004 (con la
partecipazione a Global TV).
Nel 2003 sono state attivate in via sperimentale le
trasmissioni di Greco TV, un’emittente di
quartiere con sede presso il Leoncavallo.
iniziative esterne a cui il centro partecipa.
Gli strumenti che veicolano le informazioni sono
cartacei (striscioni, flyer, cartelli, locandine o
manifesti) o web, infatti si occupa di aggiornare il
sito www.leoncavallo.org e di incrementare la
newsletter dei solidali e dei giornalisti.
Come ulteriore strumento di comunicazione da
quest'anno il Leoncavallo ha aperto una pagina
Myspace consultabile all’indirizzo
www.myspace.com/leoncavallospa/ con più di
2300 contatti.
La segreteria si occupa di organizzare eventi
pubblici come conferenze stampa per esempio in
occasione delle innumerevoli ingiunzioni di
sfratto.
Funzione della segreteria è quella di essere
interfaccia fra interno ed esterno del Leoncavallo,
per cui si occupa di facilitare i contatti e le
relazioni interne mediante la gestione
dell'indirizzo [email protected] e della lista di
discussione interna.
La segreteria si occupa sistematicamente di
comporre l’ordine del giorno per facilitare le
discussioni e il confronto durante le riunioni, sia
quella di gestione del lunedi, sia quelle tematiche.
L’ordine del giorno è composto dai contributi alla
discussione circolanti in lista, dalla rassegna
stampa e dalle mail inerenti l'argomento di cui si
discuterà in riunione.
SEGRETERIA
La segreteria è aperta tutti i giorni dal lunedì al
venerdì e svolge attività di promozione,
organizzazione di eventi con stampa e media e
intrattenendo rapporti con l'esterno attraverso
strumenti diversi.
La struttura si pone l’obiettivo di comunicare
tutto ciò che viene organizzato all'interno dello
spazio pubblico autogestito,come eventi ludici e
culturali (come spettacoli, concerti o dibattiti) o
politici (come cortei, manifestazioni e presidi),
informando anche sulle principali decisioni prese
dall’assemblea di gestione del lunedi e sulle
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RADIO ONDA D’URTO
La prima emittente radiofonica accesasi al
Leoncavallo ha funzionato un paio d’anni dal
1978 e si chiamava Radio Specchio Rosso.
Successivamente il centro ha aperto una vera e
propria battaglia contro la legge Mammì a
ridosso della sua approvazione, attivando nella
tre giorni di parco Lambro 1991 il primo
esperimento di radio pirata.
Per questo è stata aperta una radio sorgente
illegale, Radio Onda Diretta che ha trasmesso dai
tetti di via Leoncavallo fino al 2 luglio 1993
quando la Polizia Postale vi ha posto i sigilli;
un’esperienza limitata nel raggio d’azione, ma
fortemente simbolica con cui affermare che gli
spazi della comunicazione sono spazi sociali, da
sottrarre al mercato e restituire a coloro che
hanno l’intelligenza di gestirli.
Quell’esperienza, per quanto precaria, ha
portato i suoi frutti: dal febbraio 1994 è entrata
in funzione anche a Milano Radio Onda d’Urto,
emittente che in forma legale e in collaborazione
con la storica di Brescia (nata nel 1985)
organizza e gestisce un servizio di informazione
culturale e sociale. Nel febbraio del 1994 infatti,
con l’entrata in funzione di Radio Onda d’Urto di
Milano, si realizza un progetto collettivo
costituito da una rete di gruppi, associazioni,
collettivi, centri sociali e realtà
dell’autorganizzazione.
Il collettivo della redazione milanese, che
trasmette da via Watteau, realizza 20 ore di
diretta alla settimana, suddivise fra spazi di
informazione e trasmissioni a carattere
musicale. Oltre alla normale programmazione, la
redazione milanese ha seguito e curato la
trasmissione di numerosi appuntamenti grazie
alla realizzazione di dirette di concerti, iniziative
culturali, dibattiti, manifestazioni e incontri, sia
all’interno del Leoncavallo (tutte le edizioni di
Critical Wine, la Festa del Raccolto) sia eventi sul
territorio metropolitano.
La redazione si occupa di tutti gli aspetti
gestionali della stessa, dai contenuti agli aspetti
tecnici, in maniera completamente autogestita,
in collaborazione con la redazione bresciana di
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Radio Onda d’Urto. La redazione milanese della
Radio vede coinvolti circa una ventina di
collaboratori fissi, oltre a una fitta rete di contatti
che interagiscono con la Radio in maniera meno
vincolata e più saltuaria.
La redazione si occupa anche di auto-finanziarsi
attraverso una serie di iniziative benefit, come
concerti e dj-set, che vengono organizzati
nell’area metropolitana di Milano. All’interno del
palinsesto, lo Spazio Informativo (lunedì e
martedì dalle 20.00 alle 21.00) si occupa di
fornire una prospettiva sulle proposte politiche e
di mobilitazione, di presentare iniziative
culturali e di movimento sia in ambito cittadino
che metropolitano, con interviste e collegamenti
diretti, una presentazione di libri settimanale
con interviste agli scrittori e la realizzazione di
dirette di eventi e manifestazioni. Le altre
trasmissioni nella fascia dalle 20.00 alle 21.00 (Il
Loggione, Radio Days, Casa Agata, Info Concerti)
in onda da mercoledì a venerdì si occupano di
teatro, danza, cinema, di svago e di curare
un’agenda settimanale degli appuntamenti che
riguarda tutto il territorio milanese, con
interviste a registi, attori, fotografi e
organizzatori di eventi.
Il palinsesto è dedicato, dalle ore 21.00, alle
trasmissioni musicali definite per genere: da
quelle più legate al mondo delle autoproduzioni,
come dirtywaves e Fango (in onda il giovedì dalle
21.00) con interviste e realizzazione di concerti
in diretta, a Lupo Ululì che si occupa di indierock (in onda il venerdì dalle 21.00). Il resto del
palinsesto è dedicato alla trasmissione di djset in
diretta dagli studi della radio, dal reggae e dub
fino all’elettronica, il venerdì con BrainSplatter
audio rivista di cultura elettronica e
Entertainment e Rasta Reggae Radio, in onda il
sabato sera dalle 22.30.
La redazione cura, inoltre, la realizzazione e la
trasmissione di radiodrammi, di live set in
studio, interviste a gruppi musicali, etichette
discografiche e artisti; scrittori e attori; dj e
musicisti.
È in fase di completamento un archivio digitale
delle trasmissioni degli ultimi anni, che raccolga
il materiale di Radio Onda d’Urto Milano.
LIBRERIA
ATTIVITÀ
Lo spazio libreria viene creato nel 1996
prefiggendosi lo scopo di offrire al centro sociale
uno spazio di diffusione dei saperi e della cultura
indipendenti, di distribuire materiale informativo
allestendo un info point e di creare un ponte tra
cultura dei centri sociali ed entourage intellettuali
a questi esterni.
L’attività di vendita, non a scopo di lucro, di libri,
magliette e gadgets, consente di finanziare la
biblioteca e la produzione del materiale
informativo distribuito gratuitamente ai
frequentatori, con particolare attenzione ai temi
della storia delle culture giovanili, dei conflitti
– Gestione book crossing area: promozione del
libero scambio di libri e manuali di testo usati,
fornisce il servizio di lettura e consultazione
– Internet free café: spazio di navigazione gratuita
– Info shop: vendita di prodotti culturali e
informativi (libri, foto, manifesti, video, CD,
gadgets)
– Supporto alle attività dei laboratori e delle
strutture del centro sociale
– Promozione di attività editoriale, mediante la
pubblicazione e diffusione di materiali culturali
che utilizzano i diversi supporti di cui oggi si
avvale tale attività: cartaceo, fotografico, cinevideo, audio, informatico.
urbani, dei movimenti sociali, della cura del sé
individuale e sociale, della riduzione del danno
nell’uso e abuso di sostanze stupefacenti.
Nel lavoro quotidiano e in occasione di eventi di
particolare rilievo politico-culturale promossi dal
Leoncavallo, la libreria collabora sinergicamente
con le altre strutture e sostiene la
programmazione partecipando stabilmente
all’assemblea del lunedì.
Gli orari di apertura sono flessibili e
prevalentemente orientati alla fascia serale della
frequentazione, ma alcuni servizi a bassa soglia
sono aperti ad un pubblico più ampio, composto
da giovani, migranti e studenti: l’area book
crossing e lo spazio internet café sono infatti
aperti fin dalle prime ore del pomeriggio.
– Organizzazione di manifestazioni ed iniziative
culturali: presentazione di libri, video, film,
esposizioni e mostre fotografiche, seminari,
serate a tema (“I suoni della memoria”, 20
gennaio 2007-2008)
– Creazione di supporti bibliografici ed analitici.
– Allestimento di banchetti itineranti in occasione
di feste o eventi di particolare interesse socio
culturale realizzati su territorio locale e
nazionale.
Le attività, basate prevalentemente su lavoro
volontario, prevedono alcune mansioni a
rimborso spese, finalizzate a conferire maggiore
efficacia e moltiplicare le collaborazioni
volontarie, estemporanee o a progetto.
Il volontariato, corredato del processo di
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formazione permenente che comporta, si
registra a tutti i livelli dell’organizzazione del
lavoro, sia nello svolgimento di mansioni più
propriamente “intellettuali” (forniture,
ideazione e organizzazione eventi, attività
redazionale e di archivio), che “operative”
(organizzazione vetrina e scaffali, banchetti e
front office, pulizia e piccola manutenzione) e
“tecniche” (allestimento e manutenzione locali e
postazione informatica).
La centralità del lavoro volontario si
accompagna altresì con l’impegno sistematico a
sostenere forme autoreddito, imprenditorialità
sociale, piccola impresa e cooparazione sia
all’interno che all’esterno del centro sociale.
ARCHIVIO STORICO
Il progetto di documentazione inquadra la storia
del Leoncavallo e dei centri sociali autogestiti
all’interno dell’esperienza del Terzo Settore, al fine
di valorizzare e relazionare le pratiche sviluppate
in questi anni con i tanti e differenti soggetti che
condividono la necessità di lavorare alla
costruzione di un nuovo e forte legame sociale,
quale emersione di una società civile solidale.
Un progetto che ritiene possibile coniugare due
aspetti salienti della vita degli spazi pubblici
autogestiti: la propensione alla pratica
associativa-mutualistica e il conflitto sociale che
l’affermazione di nuovi diritti di cittadinanza e
l’allargamento della sfera stessa del diritto
positivo nella storia manifesta.
Il progetto si propone di costituire un archivio
multimediale e un forum di discussione on line
sui centri sociali autogestiti utile alla ricerca
scientifica sulle trasformazioni e i movimenti
sociali nell’epoca contemporanea, ma anche alla
sperimentazione di pratiche di autogestione e
partecipazione nel quadro offerto dalla
costruzione di un nuovo welfare civile.
La fruibilità di materiale documentale e del
dibattito risponde al bisogno di riferimenti certi e
diretti per tutti quei soggetti che intendano
studiare o creare esperienze collettive di
“intrapresa” sociale sulla base di una motivazione
solidale e cooperativa.
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OBIETTIVI
Facilitare la costruzione di spazi pubblici
autogestiti e di reti di integrazione sociale attraverso
la conoscenza delle esperienze pregresse.
FINALITÀ
– documentare e rendere accessibili la riflessione,
il dibattito e le pratiche di sperimentazione di
forme autorganizzate e autogestite di
cooperazione sociale a partire dalla storia dello
spazio pubblico autogestito Leoncavallo e
dell’Associazione mamme antifasciste del
Leoncavallo;
– documentare trasformazioni, conflitti sociali e
storia delle realtà riconducibili all’ampio settore
No Profit e i loro rapporti con le istituzioni
pubbliche di ogni tipo, con i mass media, tra loro
o con altri segmenti sociali della popolazione;
– facilitare la creazione e riproducibilità di spazi
pubblici autogestiti e di imprese non a scopo di
lucro, tese al soddisfacimento di bisogni sociali
altrimenti insoddisfatti;
– facilitare il processo partecipativo e sperimentale
di costruzione di un nuovo modello di welfare
non statalista e il miglioramento delle condizioni
sociali della popolazione.
ATTIVITÀ
– Creazione e gestione di un archivio storico
multimediale fruibile on line
– Edizione di materiali cartacei, video, radiofonici
e multimediali avvalendosi di licenze Creative
Commons
– Gestione di uno spazio di consultazione
stabilmente aperto al pubblico
– Traduzione testi nelle principali lingue europee
– Creazione di un foyer di discussione on line
– Formazione operatori
Nel 2007 il progetto è stato avviato in
collaborazione con l’Associazione Mamme del
Leoncavallo, l’Istituto de Martino e l’Associazione
culturale Simbiotic@ di Milano, mediante la
stipula di una convenzione con l’“Assessorato alla
Partecipazione, Cooperazione Internazionale,
Pace, Politiche giovanili, Idroscalo, Sport e Tempo
Libero” della Provincia di Milano.
INIZIATIVE PER LA POLIS
CREATIVE COMMONS
Da settembre 2004 è stata avviata la
sperimentazione di un percorso di ricerca sulle
Creative Commons, progetto che rappresenta
pienamente la sensibilità nei confronti della
libera circolazione dei saperi che caratterizza la
vita dello spazio pubblico autogestito
Leoncavallo.
Il progetto ha coinvolto un centinaio di artisti e
gruppi musicali, che hanno partecipato
esibendosi dal vivo nei locali di via Watteau, ma
anche animando un dibattito che ha individuato
pregi e possibili aspetti critici nell’utilizzo del
metodo open source di condivisione del lavoro,
dando possibili risposte alle problematiche
riscontrate.
Questo ha permesso di ampliare il bacino di
utenza e aumentare il numero delle opere
licenziate attraverso Creative Commons,
producendo, inoltre, diversi materiali
informativi e di analisi.
Per dare visibilità al progetto, work in progress, è
stato aperto anche uno spazio virtuale visitabile
presso l’indirizzo www.leoncavallo.org/critical,
al fine di facilitare l’adesione al progetto anche
da parte di realtà territorialmente distanti dal
Leoncavallo e da Milano, epicentro
dell’iniziativa.
ATTIVITÀ
– Incontri pubblici su temi di open source, no
copyright e libera circolazione dei saperi,
introducendo una sperimentazione sulle
Creative Commons
– Organizzazione di eventi culturali e
spettacolari
– Produzione di materiale informativo
– Organizzazione di trasmissioni radiofoniche di
approfondimento in collaborazinoe con Radio
Onda d’Urto Milano
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FESTA DELLA SEMINA
E DEL RACCOLTO
Da molti anni il Leoncavallo conduce una
preziosa attività sul complesso tema delle
droghe. L’aspetto certamente più visibile e
controverso sono le giornate, semina e raccolto,
in cui il ciclo vegetativo della pianta di canapa
diventa l’occasione per un’articolata riflessione
attraverso la quale, in oltre dieci anni ,sono
passati esponenti politici, operatori dei Sert e del
privato sociale, medici e pazienti, scrittori,
giornalisti, e avvocati, semplici consumatori.
È la prosecuzione di un impegno antico che dal
“Libro bianco” sull’eroina, curato tra gli altri da
Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci, ha contribuito
alle prime sperimentazione pionieristiche delle
strategie di riduzione del danno in Italia e
ampiamente innovato le pratiche libertarie degli
anni ‘70.
Oggi tutti gli indicatori, le ricerche, i rapporti
come l’esperienza quotidiana, indicano
un’esplosione del consumo e una sua
modificazione verso diverse e meno conosciute
sostanze, oltre che un abbattimento dell’età di
prima assunzione.
Così come le organizzazioni criminali del traffico
interno ed internazionale hanno visto crescere le
proprie risorse finanziarie fino a permeare e
condizionare interi territori.
Dati e segnali che ratificano il fallimento delle
legislazioni sempre più restrittive, dalla 685 del
1975 alla 49/2006 (Fini-Giovanardi) che si sono
via via succedute.
È perciò naturale che l’azione delle associazioni
operanti in Leoncavallo Spa abbia approfondito
gli interventi concreti e le possibili politiche
alternative. Politiche non proibizioniste che
agiscono prevalentemente sull’informazione e
la prevenzione, paradigmi alternativi
potenzialmente capaci di intervenire
efficacemente anche intorno alla sicurezza dei
cittadini, più di quanto oggi non faccia la
quotidiana pioggia di provvedimenti locali e
nazionali.
Ma anche di delineare possibili orizzonti di
sviluppo, di ridefinire funzioni economiche ed
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urbanistiche. Semina 2008 - Milano/Amsterdam:
città d’acqua e di canapa- segna infatti il punto
alto di una riflessione sul ruolo e le potenzialità
di diversi modelli di sviluppo per l’area
metropolitana milanese, parziali certamente ma
con solide sperimentazioni in europa e nel
mondo.
ACCOGLIENZA
I dati ISTAT del primo semestre del 2008
registrano nel nostro Paese una tendenza
all’aumento del tasso di natalità,
significativamente più spiccato nelle regioni del
Centro (+2,6%), del Nord Ovest (+2,5%) e del Nord
Est (+1,8 %).
Sempre secondo l’ISTAT tale tendenza è da
mettere in relazione all’aumento della
popolazione di origine straniera regolarmente
soggiornante.
A conferma di questo trend, per i bambini nati in
Italia da genitori di origine straniera tra il 1995 e il
2006 si registra un balzo da circa 9.000 a quasi
58.000 unità (dall’1,7% al 10,3% dei nati vivi).
L’attitudine all’ospitalità, così intimamente legata
alla vita stessa di uno spazio sociale come il
Leoncavallo, costituisce la cartina di tornasole,
delle profonde trasformazioni che attraversano il
tessuto sociale e dei bisogni a questo sottesi
(citiamo, sul versante di policy, al divenire area
metropolitana della Provincia di Milano, ma non
di meno la mobilità sociale e territoriale che
caratterizza l’era della globalizzazione), ma è
soprattutto misura dello stato di salute di una
società nel suo complesso.
Spinta dal mutare degli scenari circostanti,
l’attività di accoglienza e ospitalità del
Leoncavallo ha progressivamente modificato la
propria fisionomia, al fine di fronteggiare
l’affacciarsi nuove figure sociali e di nuovi bisogni
emergenti.
Dalla “solidarietà breve” degli anni settanta, di
portata estemporanea (o più stabilmente portata
alla comunità eritrea, accolta in via Leoncavallo
22 negli anni ottanta) alla “solidarietà lunga”
portata al popolo migrante dei giorni nostri,
molta strada è stata fatta.
Intercettare nuove figure sociali ha spinto il
gruppo di lavoro a trovare nuovi partner e ad
ampliare il ventaglio dei servizi, diversificandoli e
personalizzandoli più possibile.
La sfida è quella di rispondere adeguatamente alle
esigenze di giovani e adulti in difficoltà, spesso
migranti di prima o di seconda generazione, ma
anche di ex detenuti, di profughi, di minorenni a
rischio di marginalità, di donne richiedenti aiuto
intenzionate ad uscire dal racket della
prostituzione, di nomadi e rom in cerca di asilo.
La struttura, attivata informalmente allo scopo di
rispondere all’emergenza umanitaria posta il 23
dicembre 1998 da un centinaio di persone di
origine ucraina (sgomberate dalle baraccopoli
poste sotto la ferrovia di Greco) nel 2006 è stata
completamente rinnovata, per mettere a
disposizione della città uno spazio attrezzato in
grado di ospitare 25 persone per volta.
ATTIVITÀ
Il servizio è principalmente rivolto a giovani e
adulti in situazione di difficoltà o a rischio di
marginalità sociale, che necessitano di uno spazio
dove rielaborare un progetto di vita e una futura
autonomia personale (inserimento o
reinserimento nel circuito della formazione o del
lavoro, ricerca di alloggio, emersione dalla
clandestinità).
L’attività si contraddistingue per l’offerta di un
servizio ospitalità temporanea dove
sono possibili permanenze di breve durata,
integrato dal sostegno nel soddisfacimento di
esigenze primarie (alimentazione, abbigliamento
e visite sanitarie) in connessione con le attività già
presenti nel centro sociale (cucina e corsi di
alfabetizzazione).
Gli ospiti sono prevalentemente adulti, ma non
mancano anche persone anziane e giovanissimi,
che vengono generalmente ri-orientati verso
strutture adeguate presenti sul territorio che
rispondano maggiormente ai loro bisogni
specifici.
Esulando dunque l’attività di supporto logistico
alla programmazione culturale del Leoncavallo
(area dedicata all’ospitalità dei gruppi di artisti
che vi si esibiscono) la struttura è dedicata
prevalentemente all’accoglienza di una
popolazione migrante di origine straniera (oltre il
90% del totale anche nel 2007), diversificata per
estrazione ed esperienze pregresse, per bisogni,
interessi, attitudini, problematiche.
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Nel 2007 dalla struttura sono transitate un
centinaio di persone, per un periodo variabile dai
tre giorni ai sei mesi, prevalentemente cittadini
privi di fissa dimora di origine straniera (di
nazionalità indiana, cilena, boliviana, angolana,
keniota, marocchina, tunisina, rom) o italiana (di
Milano, dell’hinterland o migranti dal Sud),
portatori di bisogni tra loro molto differenziati
(ricovero temporaneo, supporto nella ricerca di
lavoro o di alloggio, nel riconoscimento dello
status giuridico di rifugiato, consulenza
orientativa e accompagnamento ai più diversi
servizi presenti sul territorio).
Accanto a questo tratto prevalente tuttavia
possiamo menzionare la significativa frequenza
di una popolazione giovanile con un profilo
completamente diverso: studenti europei
(tedeschi, francesi, spagnoli) in viaggio studio o
in cerca di temporanei sbocchi occupazionali
in una metropoli che si presenta polo attrattivo
d’eccellenza (sia sul piano culturale che
produttivo) su scala nazionale e internazionale.
L’aspetto di novità che ha caratterizzato
l’inverno 2007-2008 è stata l’accoglienza di due
nuclei famigliari di origine rom, segnalati dalla
Casa della Carità, per i quali è stato realizzato un
progetto specifico di sostegno all’integrazione.
I due nuclei famigliari provengono dalla città di
Tìntàreni, nel sud-overst della Romania, che
vede una prevalenza del gruppo rom dei
Càràmidari (in italiano traducibile come
“mattonieri”).
Il supporto all’acquisizione di un’autonomia
funzionale sul versante economico si è avvalso
della consulenza della Camera del lavoro di
Milano, conseguendo il risultato di facilitare
l’avvio di un percorso di auto-imprenditorialità,
concretizzatosi nell’apertura di una piccola
azienda dedita alla commercializzazione di
bancali (costruzione, riparazione e vendita) e
alla realizzazione di interventi di ristrutturazione
nel settore dell’edilizia (muratura e carpenteria).
L’attività di supporto e accompagnamento
all’inserimento sociale è stata rivolta soprattutto
ai minorenni presenti (4 minori su 11 ospiti),
consentendo l’effettiva integrazione scolastica di
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tutti i bambini con risultati giudicati soddisfacenti
da parte degli insegnati della scuola frequentata
(Istituto Omnicomprensivo di Via Ravenna in
Milano, con i quali è stata attivata una
collaborazione), sia sotto il profilo della frequenza
che del profitto.
L’attività di mediazione culturale, indirizzata
prevalentemente alle donne, ha raggiunto
l’importante risultato di inserire alcuni ospiti in
stato di minore età nel progetto di Scuola-natura
organizzato dagli insegnanti della Scuola di Via
Ravenna.
Questa esperienza ha costituito una preziosa
occasione di socializzazione secondaria per i
bambini rom, invitati a socializzare con coetanei
di diversa estrazione sociale e culturale; la gita
scolastica di una settimana si è rivelata
arricchente sia sul piano espressivo-relazionale
che affettivo, che cognitivo, realizzando uno
stimolo straordinario all’apprendimento,
all’autostima e alla motivazione allo studio dei
bambini che vi hanno partecipato.
LA STRUTTURA
Lo spazio è composto da più stanze attrezzate
comunicanti tra loro. La sala comune ospita la
cucina ed è attrezzato per il tempo libero e la
socialità degli ospiti. Tre bagni forniti di docce
completano la struttura.
Gli impianti sono stati adeguati alle norme
vigenti in materia di sicurezza e il riscaldamento
è autonomo. L’allestimento della struttura, al
primo piano dello stabile, ha richiesto un
consistente impegno economico, organizzativo e
di lavoro volontario.
il Laboratorio di Comunicazione);
– corso di alfabetizzazione informatica;
– mediazione linguistica (interpretariato);
– mediazione culturale (organizzazione di cene
etniche, feste interculturali, incontri delle
comunità, festa del Ramadan, Capodanno
Newroz, Pasqua ortodossa);
– sportello legale.
SPORTELLO LEGALE
Lo sportello legale è stato aperto nella primavera
del 2005 per fare fronte alle continue richieste di
consulenza in materia di diritto del lavoro, diritto
famigliare e procedure relative al diritto
comunitario (permessi di soggiorno, flussi
programmati, ricongiungimenti famigliari).
Attivo ogni qual volta viene richiesto, il servizio si
avvale della collaborazione volontaria
di diversi professionisti e consente di rispondere a
bisogni diversificati e situazioni che
presentino anche profili di disagio e indigenza.
Gli ospiti possono fruire di strumenti utili allo
sviluppo di un’autonomia funzionale, quali:
– fornitura generi di prima necessità (pasto e
abbigliamento);
– consulenza orientativa e accompagnamento ai
servizi presenti sul territorio;
– consulenza e accompagnamento per l’esercizio
del diritto alla salute tramite il Servizio
Sanitario Nazionale e l’Associazione Naga har;
– consulenza e accompagnamento nella ricerca
di alloggio e inserimento lavorativo;
– corsi di alfabetizzazione (in collaborazione con
35
RENDICONTO SINTETICO 2007
ENTRATE
ricavi somministrazioni
totale sottoscrizioni
progetti finanziati
totale entrate
438.880,37
175.064,60
8.613,00
622.557,97
costi fornitura gestione
manutenzione e ristrutturazione
progetti culturali
solidarietà a terzi
progetti accoglienza e scuola
spese di comunicazione
totale uscite
239.305,61
70.000,00
194.413,52
73.265,94
17.196,00
28.376,90
622.557,97
differenza
–
450.000,00
400.000,00
350.000,00
300.000,00
250.000,00
200.000,00
150.000,00
100.000,00
50.000,00
0,00
ENTRATE
somminstrazioni
sottoscrizioni
progetti finanziati
costi fornitura gestione
manutenzione e ristrutturazione
progetti culturali
solidarietà a terzi
progetti accoglienza e scuola
spese di comunicazione
36
USCITE
USCITE
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