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Tecnica
giugno2012
LA TERMOTECNICA
Rinnovabili: Eolico
di M. Beccali, S. Culotta, J.M. Galletto
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Potenzialità di diffusione della tecnologia
minieolica in aree suburbane siciliane
Tra le risorse energetiche rinnovabili, l’energia del vento diventa sempre
è un crescente interesse per l’energia generata dal vento sia in ambito
molto più attraente così in questo ultimo decennio la costruzione dei siti
urbano che in ambito sub urbano . Piccoli aerogeneratori, disponibili sul
eolici è aumentata nei luoghi dove le condizioni climatiche, orografi-
mercato, sono stati appositamente sviluppati per la generazione distri-
che ed ambientali ne hanno permesso lo sfruttamento. L’installazione
buita. Nel presente lavoro gli autori hanno svolto un’analisi energetica
di impianti eolici, generalmente eseguita in zone prettamente isolate,
sviluppata attraverso un campione di macchine eoliche di piccola taglia
recentemente ha iniziato ad interessare zone contraddistinte da un oro-
(minieolico) presenti sul mercato da inserire in ambiente sub-urbano.
grafia complessa quali zone urbane e sub-urbane. Sebbene tali nuove
Tale studio evidenzia come la scelta della macchina sia strettamente
scelte impiantistiche siano caratterizzate da una minore produttività vi
legata alle condizioni anemologiche ed orografiche del sito indagato.
AN ANALYSIS ON THE PRODUCTIVITY OF SMALL WIND TURBINES IN SUBURBAN AREAS IN SICILY
Among renewable energy resources, wind energy became more attrac-
The choice and location of a small turbine in a place where air velocity
tive in the last decade. Wind farms installations dramatically increased
may be strongly influenced by the presence of natural or artificial obstacles
in areas where climatic conditions, topography and environment have
is not an easy task. Reliable evaluation of the energy production requires
allowed their development. The installation of wind turbines, usually car-
good information about wind and site characteristics.
ried out in remote areas, recently began to cover areas identified by a
In this work the authors have carried out an energy analysis developed
complex terrain such as urban and suburban zones. Although these new
from a sample of small wind turbines available on the market.
plants choices are characterized by lower productivity there is increasing
The statistical distribution of wind speeds was considered in 2 different
interest in wind energy production in both urban and suburban area. Small
sites of Sicily (Enna and Gela) for 2 different land type: “rural area” and
wind turbines, available on the market, have been specifically developed
“suburban area”.
for distributed generation. Thanks to advances in this technology and to
This study shows how variable can be the energy production of a small
the recent introduction of specific economic incentives, these systems of
wind turbine according to many design and context parameter: wind
power generation are showing a real opportunity to grow.
profiles, installation height, land use, characteristics of the turbine.
Negli ultimi anni, grazie al boom delle energie rinnovabili, l’attenzione
degli studiosi per la fonte eolica ha avuto una rapida crescita. La conoscenza dei regimi di vento in un sito è fondamentale per lo sfruttamento
dell’energia eolica. Molti studi, presenti in letteratura, sono incentrati sulla
stima del potenziale dell’energia eolica in diverse parti del mondo e sul
calcolo della distribuzione di frequenza della velocità del vento [1], [2],
[3]. Poiché spesso i dati anemometrici sono stati rilevati ad altitudini che
non sono necessariamente alla stessa altezza del mozzo delle turbine
eoliche e poiché il profilo del vento è influenzato sia dalla rugosità del terreno che dalla stabilità atmosferica , in letteratura sono presenti altri studi
incentrati sull’estrapolazione del profilo verticale delle velocità [4], [5].
Tuttavia questi articoli sono incentrati sulle turbine di grandi taglia e rari
sono gli esempi sulle potenzialità eoliche in aree urbane e suburbane
[6], [7], [8]. Come è ben noto però l’ energia eolica oltre che in impianti
di grandi dimensioni può essere anche sfruttata in piccole installazioni.
Grazie ai progressi fatti in questo campo tecnologico ed alla recente
introduzione di specifici incentivi economici [9], [10], questi sistemi di
produzione di energia elettrica stanno mostrando una concreta possibilità di crescita ed una significativa diffusione sul territorio.
L’efficacia di una politica energetica basata sull’utilizzo di questi sistemi
non può però prescindere da un’adeguata analisi preliminare dei siti finalizzata ad indirizzare l’utilizzo delle risorse finanziarie preferibilmente
verso siti caratterizzati da buone potenzialità energetiche.
La scelta e la collocazione di una turbina di piccola taglia in un luogo
dove il movimento dell’aria può essere fortemente influenzato dalla
presenza di ostacoli naturali o artificiali, rende più difficile la corretta
valutazione del rendimento energetico della macchina stessa e richiede
una migliore informazione circa le caratteristiche anemometriche ed
orografiche del sito.
Lo scopo di questo studio è quella di presentare una analisi energetica
elaborata su un campione di miniturbine disponibili sul mercato da
inserire in aree suburbane siciliane.
Prof. Marco Beccali, ing. Simona Culotta, ing. Josè Massimiliano Galletto,
Dipartimento dell’Energia, Università degli Studi di Palermo.
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Quadro normativo italiano
Le prime norme adatte a regolamentare l’iter autorizzativo per l’incentivazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonte eolica
di piccola taglia ossia degli impianti di potenza minore o uguale a 200
kW,vengono introdotte in Italia con La Legge Finanziari 2008 e con il Decreto Ministeriale del 18/12/2008 sull’ Incentivazione della produzione
di energia elettrica da fonti rinnovabili.
Attraverso la stesura dei piani energetici regionali e dei documenti di pianificazione territoriali, la Legge Finanziaria 2008 rimanda ai regolamenti
eolici regionali la possibilità di decidere i siti nei quali è possibile realizzare impianti eolici e regolamentare la taglia d’impianto al di sopra della
quale è necessaria una procedura di valutazione d’impatto ambientale.
La normativa nazionale stabilisce infatti che gli impianti di taglia fino a 60
kW, installati in aree sulle quali non gravino zone di protezione speciale
(ZPS) o siti di importanza comunitaria (SIC) sono autorizzati con semplice
Dichiarazione di Inizio Attività (DIA) a cura del Comune nel quale grava
il sito di installazione.
Per impianti di taglia superiore a 60 kW o se l’impianto ricade in vicinanza di aree vincolate le Regioni e le Provincie stabiliscono la necessità
di eseguire una procedura di valutazione d’impatto ambientale al fine di
poter ottenere il titolo abilitativo necessario, qualsivoglia esso sia: DIA
o autorizzazione unica. Per gli impianti sotto i 6 MW l’interlocutore
per la pratica di connessione è il distributore locale di energia elettrica. Esso dopo avere effettuato un sopralluogo deve acconsentire alla
connessione in funzione delle specifiche elettriche dell’aerogeneratore
e deve inoltre fornire il dettaglio delle spese da sostenere per l’iter
autorizzativo e per le eventuali opere da eseguire al fine di adeguare
la rete di connessione.
La Legge Finanziaria, indica l’incentivo riconosciuto ad impianti eolici
di taglia compresa fra 1 kW e 200 kW nella forma del Conto Energia
e pari a 300 €/MWh per l’energia prodotta ed immessa in Rete
(in bassa e/o Media tensione). Questo incentivo, omnicomprensivo
della quota di vendita, sostituisce il Certificato Verde (CV), il quale
non sempre è vantaggioso, esso infatti potrebbe risultare come una
complicazione nel fatto di essere un titolo e non denaro contante depositato periodicamente sul conto corrente del titolare dell’impianto,
come avviene nel caso del Conto Energia. Il CV in quanto titolo deve
essere trattato sull’apposito mercato e spesso viene realizzato ad una
cifra inferiore al valore nominale.
Le opportunità offerte dal nuovo quadro normativo italiano permettono
di rivolgere una maggiore attenzione verso un mercato potenziale
di dimensioni ben più ampie rispetto a quanto fatto fino ad oggi e
promettono una prossima significativa diffusione di impianti eolici di
piccola e media taglia fino ad oggi trascurati.
È presumibile che questo porterà ad una diminuzione dei costi di
sviluppo industriali e di distribuzione ed ad maggiore competitività
della tecnologia.
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albero motore. Questo può essere orizzontale o verticale; nel primo caso
si avranno turbine ad asse orizzontale (HAVT-Horizontal Axis Wind
Turbine), nel secondo caso si parlerà di turbine ad asse verticale (VAWTVertical Axis Wind turbine) [11].
Le turbine di piccola taglia ad asse orizzontale si sono avvantaggiate del
progresso fatto dalle macchine di grande taglia. Generalmente le turbine
più piccole sono a pale fisse e regolate per imbardata o tilt mentre quelle di
taglia leggermente superiore sono dotate spesso di sistemi di regolazione
per il controllo del passo.
Le turbine ad asse verticale, facilitate dal modesto impatto ambientale, si
prestano maggiormente ad essere inserite nelle vicinanze di centri abitati
e all’interno delle zone urbane in quanto hanno basse velocità di avviamento e scarsa rumorosità. Esse inoltre sono adatte ad essere installate
nelle zone in cui si hanno forti raffiche di vento in quanto a differenze
di quelle ad asse orizzontale che necessitano di sistemi di controllo esse
sono indifferenti alla direzione del vento.
Nel presente lavoro verranno analizzate un set di turbine (sia ad asse
orizzontale che ad asse verticale) suddivise in sei classi di taglia (classe
0,5- 1.8 kW, classe 2- 3,5 kW, classe 5- 6 kW, classe 10-12,5 kW, classe
15-17,5 kW e la classe 20-25 kW). I modelli esaminati sono riportati in
tabella 1 e le schede tecniche, sono reperibili nei siti web dei produttori.
Mini turbine eoliche disponibili sul mercato
La turbina eolica è la macchina fluidodinamica che converte l’energia
cinetica posseduta da vento in energia meccanica all’asse. Essa è TABELLA 1 - Set di turbine analizzate suddivise in classi di
costituita da un certo numero di pale (generalmente tre) fissate ad un potenza
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A titolo esemplificativo in Tabella 2 vengono riportati i dati tecnici della
turbina Soma 1000 visibile in Figura 1 e la cui curva di potenza è raffigurata in Figura 2.
FIGURA 1 - Turbina ad asse orizzontale “Soma 1000”
FIGURA 2 - Curva di potenza fornita dal produttore
della Turbina Soma 1000
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Scelta del sito
Lo studio della distribuzione territoriale del vento viene spesso condotto
attraverso la costruzione di mappe eoliche a macroscala. Con tali mappe
però si perde la possibilità di tenere conto dei fenomeni locali legati ad
esempio all’orografia del terreno. Conseguentemente la conoscenza del
territorio unita all’analisi dei dati di vento rilevati attraverso una campagna anemometrica sono indispensabili per la corretta scelta del sito di
installazione, per la scelta della tipologia di turbina da installare, per la
produzione e quindi per la validità del progetto.
Per effettuare lo studio della producibilità gli autori hanno considerato le
curve di distribuzione della velocità del vento caratterizzate da diverse
velocità medie e da diversi parametri di forma di due siti della Sicilia:
Enna e Gela identificati da un marker rosso in Figura 3
FIGURA 3 - Ubicazione delle due stazioni anemometriche
Inoltre per determinazione del profilo di velocità al variare dell’altezza,
per entrambe le stazioni, è stata considerata l’influenza di due diverse
tipologie di terreno, considerato una volta come “campagna senza ostacoli ” e l’altra come “area sub urbana”.
Analisi di producibilità
Nella valutazione di producibilità di un impianto vanno presi in considerazione due aspetti principali, ossia le caratteristiche del vento nei siti in
esame e quelle delle turbina da installare.
Per quanto riguarda lo studio delle caratteristiche anemometriche è fondamentale potere descrivere in termini statistici la distribuzione nel tempo
della velocità del vento. Tale funzione viene usualmente descritta dalla
distribuzione statistica di Weibull:
(1)
TABELLA 2 - Scheda tecnica della turbina ad asse
orizzontale Soma 1000
Dove:
c è il parametro di scala (m/s) e
k è il fattore di forma.
Il parametro di scala è legato in maniera univoca alla velocità media,
essendo direttamente proporzionale ad essa e dalla quale non si discosta
molto in termini numerici. Il fattore di forma è invece un termine adimensionale che caratterizza l’ampiezza della dispersione delle velocità del
vento intorno alla media. Anche questo parametro, come quello di scala,
è caratteristico del sito in esame e dovrebbe essere determinato mediante
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una campagna di misure. Quando ciò non è possibile si dovrà assumere
un valore orientativo basato sulle caratteristiche climatiche dell’area in
esame o per similitudine con altri siti della stessa area climatica. Il fattore
di forma è quindi un indice dell’irregolarità del regime dei venti tanto che
aree montuose ed aree urbane caratterizzate da venti molto irregolari
possiedono valori di k compresi tra 1 e 1,5, aree oceaniche con venti molto
regolari hanno un valore compreso tra 2,5 e 4 m mentre le aree costiere
delle zone temperate hanno un valore di k intorno a 2.
La funzione di Weibull espressa dall’equazione (1) cade in difetto qualora
la velocità del vento sia nulla. Per Tenere conto di ciò bisogna considerare
la frequenza delle calme s (espressa in percentuale) ossia la frequenza
degli eventi in cui la velocità del vento è nulla.
I parametri relativi alle stazioni di Enna e Gela utilizzati in questo studio
sono riassunti in Tabella 3.
TABELLA 3 - Parametri relativi alle stazioni di Enna e Gela
Poiché ogni turbina può essere installata su torri aventi diversa altezza
occorre calcolare l’andamento della velocità del vento v in funzione della
quota h (profilo verticale di velocità). Tale andamento viene solitamente
espresso attraverso la seguente relazione:
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FIGURA 4A - Profili di velocità per la stazione di Gela
Dalla conoscenza dei parametri di Weibull e del profilo della velocità del
vento al variare dell’altezza si sono costruite per ciascuna stazione e per
le due tipologie di terreno indagate, le curve t(vi) , ove l’indice i è relativo
all’altezza per la quale la curva è stata tracciata (Figura 5, 6, 7 e 8). Le
altezze prese in esame (10, 15, 20, 25 e 30 metri) sono quelle indicate
dagli stessi costruttori per le torri delle turbine considerate. Le Figure 5 e
6 (relative alla stazione di Enna) presentano un appiattimento della curva
rispetto alle figure 7 e 8 (relative alla stazione di Gela) tale appiattimento
è tanto più significativo quanto maggiore è il parametro di forma k . Ciò
è dovuto all’aumento della velocità media del vento in base alla quota.
(2)
dove v0 è la velocità del vento misurata alla quota h0 (la velocità misurata
a 10 m viene presa come riferimento) ed a è la rugosità del terreno ossia
è quel parametro che dipende dalla classe di rugosità del suolo ed è
generalmente compreso tra 0,1 e 0,4.
Per il terreno “campagna senza ostacoli” viene assunto un valore di
a pari a 0,12 mentre per la tipologia di terreno area sub urbana a è
uguale a 0,22.
In Figura 4 e 4a sono riportati i profili di velocità per le due località indagate considerando le diverse tipologie di terreno esaminate. In rosso
viene evidenziata la velocità misurata alla quota di 10 m dal livello del
suolo, quota presa come riferimento.
FIGURA 4 - Profili di velocità per la stazione di Enna
FIGURA 5 - Distribuzione delle velocità dei venti a
diverse altezze (Enna area sub-urbana)
FIGURA 6 - Distribuzione delle velocità dei venti a
diverse altezze (Enna area aperta campagna)
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FIGURA 7 - Distribuzione delle velocità dei venti a
diverse altezze (Gela area sub urbana)
FIGURA 8 - Distribuzione delle velocità dei venti a
diverse altezze (Gela area aperta campagna)
Una volta determinate per ciascun sito le curve t(v) di distribuzione della
velocità del vento relative alle diverse quote sul suolo è stata calcolata la
produzione elettrica di ogni miniturbina, considerando per ognuna di esse le diverse altezze della torre come proposto dai costruttori. Un esempio
di quanto fatto è rappresentato in Figura 9 in cui si riporta la produzione
energetica delle microturbine, suddivise per classi di potenza, relativa al
sito di Gela area sub urbana.
Anche se descritti graficamente mediante curve continue, in realtà i dati
disponibili sono in forma discreta pertanto per calcolare la produzione
energetica è stata utilizzata la seguente sommatoria:
(3)
In cui:
E è l’energia prodotta;
ΔV è l’ampiezza dell’intervallo con cui sono misurate le velocità;
nhi è il numero di ore con cui il vento ha soffiato con velocità i;
Wi è la potenza sviluppata dalla turbina per quella velocità del vento.
I risultati ottenuti sono stati moltiplicati per un fattore 0,9 per tenere conto
delle eventuali perdite.
FIGURA 9 - Produzione di elettricità in kWh (Gela)
Per ottenere un’ulteriore valutazione comparativa delle diverse prestazioni delle miniturbine considerate si è valutata anche la producibilità
ossia la quantità di energia prodotta dalla miniturbina per ogni kW
nominale.
Il calcolo è stato ripetuto per le diverse macchine ipotizzando l’installazione ad una altezza che fosse uguale per tutte.
Le quota considerate sono l’altezza di 25 metri nel caso di terreno in
aperta campagna (Figure 10 e 11) e di 15 metri nel caso di terreno
in area sub urbana (Figura 12 e 13).
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FIGURA 10 - Producibilità H=25 m
(Gela area aperta campagna)
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Dai grafici si nota che per entrambe le stazioni e per ogni tipologia di terreno
considerato le turbine ad asse orizzontale producono più energia rispetto a
quelle ad asse verticale e solo in un caso e precisamente nel confronto
tra la classe 10-12,5 kW la VAWT produce circa il 10% in più della
HVWT (tale percentuale si riduce per Gela per entrambe le tipologie
di terreno). Questa differenza dipende dalle curve di potenza (Figura
14) di entrambe le turbine infatti la Windpower Gyro è caratterizzata
da una velocità di cut-in di 3,2 m/s e di cut- off di 24 m/s invece la
BWC Excel-S ha una velocità di avviamento più alta (3,6m/s) ed una
velocità di arresto più piccola (16,1 m/s).
FIGURA 14 - Curve di potenza delle turbine Windpower
Gyro VAWT e BWC Excel-S (HAWT)
FIGURA 11 - Producibilità H=25 m
(Enna area aperta campagna)
FIGURA 12 - Producibilità H=15 m
(Gela area sub urbana)
FIGURA 13 - Producibilità H=15 m
(Enna area sub urbana)
Considerando la classe 0,5-1,8 kW risulta che la HAWT produce
circa il 19 % in più rispetto alla VAWT nel caso in cui si considera
come stazione Enna e come tipologia di terreno quella sub urbana, la
differenza si riduce al 18% nel caso di terreno in aperta campagna.
Per la stazione di Gela invece la HAWT produce circa il 14 % in più
rispetto alla rivale ad esse verticale in area suburbana mentre ed il 13%
in più in aperta campagna. Per la classe 2-3,5 kW si sono fatti due tipi
di confronto; il primo è tra la turbina Inclin 3000 3 kW (HAWT) e la
WindRotor WRE.030 3 kW (VAWT) ed il secondo confronto è stato fatto
tra Windfox 3 kW (HAWT) e la Cleanfield 3,5 kW (VAWT). In entrambi
i casi si evince come le turbine ad asse orizzontale per la stazione di
Enna in area sub urbana producano circa il 18% in più rispetto a quelle
ad asse verticale, riducendosi al 17 % per l’aperta campagna. Per la
stazione di Gela tale percentuale si riduce al 14% in area suburbana
ed al 13 % in aperta campagna.
Considerando la classe 5-6 kW la turbina ad asse orizzontale produce
circa il 16% in più rispetto a quella verticale nel caso di Enna area suburbana mentre produce il 17% in più in aperta campagna, se invece
consideriamo come stazione Gela produce circa il 12% in più della
rivale in area suburbana e l’11% in più in aperta campagna.
Per la classe 15-17,5 kW il confronto è stato fatto tra turbine ad asse
orizzontale in quanto non si è trovata alcuna turbina ad asse verticale
completa di tutti i parametri necessari per il confronto che rientrasse
in tale classe. Si è trovato che la WT 15000 15 kW produce circa il
9% in più della Baywinds 24-15 15 kW per la stazione di Enna e per
entrambe le tipologie di terreno, invece nel caso della stazione di Gela
si ha un incremento della produzione di energia del 7% per la turbina
WT 15000.
Infine per la classe 20-25 kW la FL 20 kW (HAWT) produce circa il
19% in più della la Big Star Vertical (VAWT) se posizionata ad Enna in
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area suburbana riducendosi al 18% per l’aperta campagna; la stessa turbina posizionata a Gela per entrambe
le tipologie di terreno produce il 14% in più di energia
rispetto a quella ad asse verticale. Confrontando tutte le
classi si vede che la turbina che ha maggiore producibilità
è la Windfox da 3 kW mentre quella che presenta una
producibilità minore è la BWC Excel-S entrambe ad asse
orizzontale.
Analisi economica
La seguente analisi economica si è servita di valori ottenuti da una indagine di mercato sui costi dei modelli di
microturbine precedentemente esaminate, reperiti presso
le aziende che lavorano nel settore. In prima fase si è calcolato l’impegno di spesa finale per ciascuna macchina,
determinato dalla somma dei costi dei vari elementi (generatore, inverter,quadro elettrico, palo, ecc.). Poiché però
spesso i produttori non forniscono il costo degli accessori
è risultata impossibile una valutazione reale dei costi e
soprattutto un loro confronto. Dunque al fine di rendere
confrontabili i costi delle singole turbine, si sono presi in
considerazione i costi specifici per ogni kW installato. Per
ottenere il tempo di ritorno si sono calcolati i ricavi annui
ottenibili per ogni valore di producibilità, come prodotto
di quest’ultima per l’entità della tariffa a cui si accede: nel
caso studio è stata applicata la tariffa omnicomprensiva
che prevede un incentivo pari a 0,30 euro per kWh ceduto alla rete elettrica. Il rapporto tra il costo specifico ha
permesso di ottenere il tempo di ritorno dell’investimento
(figure 15 e 16). I grafici di Figure 15 e 16 mostrano
rispettivamente il tempo di rientro dell’investimento per
le turbine Windfox da 3 kW (risultata essere dall’analisi
energetica quella che ha la maggiore producibilità) e
per la BWC Excel-S (risultata essere invece quella che ha
producibilità minore).
Dalla Figura 15 si evince come l’installazione della microturbina Windfox nei siti prescelti e per le diverse tipologie di terreno esaminate permetta un tempo di ritorno
dell’investimento inferiore ai 15 anni ossia inferiore al
periodo massimo di incentivazione relativo alla tariffa
fissa omnicomprensiva.
FIGURA 15 - Payback turbina Windfox 3 kW
Dalla Figura 16 relativa alla microturbina BWC Excel-S
si evince come i tempi di payback aumentino risultando
(tranne per la stazione di Enna per entrambi i terreni)
superiori al periodo massimo di incentivazione. In questo caso, scaduti i 15 anni, si può continuare a vendere
energia alla rete con le modalità e i prezzi garantiti dal
meccanismo del “Ritiro dedicato”
FIGURA 16 - Payback turbina BWC Excel - S
Conclusioni
Le centrali eoliche, che in passato erano poste in zone
di pianura, recentemente sono state installate anche in
prossimità di zone boschive o comunque in siti contraddistinti da una complessa orografia locale. Ovviamente,
la disposizione di un macchina eolica in un luogo dove
i moti dell’aria possono essere influenzati dalla presenza di ostacoli naturali o artificiali, rende più difficile la
valutazione del rendimento energetico della turbina e
richiede una più attenta analisi delle caratteristiche anemometriche del sito.
Il presente lavoro si inserisce in questo contesto, sviluppando un’analisi energetica ed economica elaborata attraverso l’analisi di esercizio di alcune microturbine scelte
tra quelle disponibili sul mercato. Tale studio ha mostrato
come la scelta della macchina sia strettamente connessa
alle condizioni anemologiche di riferimento e quindi
alla tipologia di territorio.
A causa degli elevati costi delle macchine eoliche di
piccola taglia la loro diffusione è strettamente legata
ai finanziamenti ed agli incentivi statali.
Così come gli altri Paesi Europei, l’Italia ha di recente introdotto incentivi economici volti a determinare
un aumento del consumo di energia eolica. Con il
Decreto Ministeriale del 18 dicembre 2008, si sono
introdotti importanti provvedimenti; in particolare,
le centrali eoliche che hanno una media annuale di
potenza generata variabile da 1 a 200 kW possono vendere l’energia elettrica che viene immessa
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VERONA CAPITALE MONDIALE DEL CALORE A LEGNA
A Veronafiere si è conclusa il 26 febbraio l’ottava edizione di Progetto Fuoco, la mostra
internazionale riconosciuta oquale leader mondiale tra le fiere specializzate in impianti
e attrezzature che producono calore ed energia dalla combustione della legna.
I cinque padiglioni e l’area esterna della Fiera sono stati visitati da oltre 70.000 visitatori
con un aumento di oltre il 10% rispetto all’edizione precedente.
Grande è la soddisfazione di Ado Rebuli, presidente di Piemmeti, segreteria organizzativa della manifestazione, “Risultato superiore alle più rosee aspettative soprattutto in
questa fase congiunturale difficile per il Paese: segno che il settore sa esprimere interessanti
proposte alternative per il risparmio energetico, per la sicurezza e per l’ambiente” e di
Ettore Riello, Presidente di Veronafiere.
nella rete nazionale ad un prezzo di 0,30 €/kWh per un
periodo massimo di 15 anni. Le opportunità offerte dal
quadro normativo italiano permettono quindi di rivolgere
una maggiore attenzione verso un mercato potenziale di
dimensioni maggiori rispetto a quanto fatto fino ad oggi:
le aree urbane.
NOMENCLATURA
fumi ampliato e potenziato negli anni, tanto da coprire (unico caso al mondo di quartiere
t(v) Distribuzione statistica di Weibull;
v velocità del vento (m/s);
c parametro di scala (m/s);
k parametro di firma;
a wind shear exponent;
h altezza palo (m);
E energia prodotta (kWh);
nhi numero ore in cui il vento ha soffiato con velocità i;
fieristico) ben quattro padiglioni, dando modo ai visitatori di vedere accesi quasi 250
W potenza (kW);
Bella, facile da visitare, spettacolare: i 554 espositori hanno infatti messo in luce nei loro
stand i prodotti di punta, dal caminetto triangolare di design alla stufa tradizionale in
ceramica. Particolare imponenza di mezzi ed attrezzature ha assunto il settore delle macchine agroforestali e per la lavorazione del pellet: per la prima volta si sono viste anche
autobotti per il trasporto a domicilio del combustibile legna.
Ciò che rende unico nel suo genere Progetto Fuoco è il grandioso impianto di aspirazione
tra stufe e caminetti.
Motivo di tanto interesse sono state le innovazioni tecnologiche e stilistiche di stufe,
caminetti, termocucine, termocamini, barbecues. Anche produzione e qualità del pellet e
della legna figurano tra le proposte delle aziende giunte da 30 Paesi di tutti i continenti.
Nutrita la componente estera dei visitatori di questa 8^ edizione, con presenze da 39
Paesi: in testa Francia e Grecia, seguite da Gran Bretagna, Germania e Spagna, Belgio,
Slovenia, Austria, Canada, Slovacchia.
La biennale veronese è stata motivo di verifica della qualità raggiunta dal settore qui rappresentato dai marchi internazionali più prestigiosi. Ed è giusto che la capitale mondiale
sia considerata Verona (dov’è nato Progetto Fuoco) dal momento che l’Italia è in testa
a livello mondiale per produzione di stufe e caminetti (giro d’affari un miliardo di euro
Bibliografia
[1] N Kasbadji. Wind energy potential of Algeria. Renewable
Energy 21, 553 62; (2000).
[2] M. Bilgili, B.Sahin, A. Kahraman. Wind energy potential in
Antakya and Iskenderun regions, Turkey. Renewable Energy
29,1733–1745 (2004).
[3] Sathyajith Mathew, K.P. Pandey, Anil Kumar.V. Analysis of
wind regimes for energy estimation. Renewable Energy 25,
381–399;(2002).
prodotto da 200 aziende che nel 60% dei casi hanno sede in Veneto e Friuli) mentre
[4] B. Lange, S. Larsen, J. Hojstrup, R. Barthelmie. Importance
sono in tutto 13.600 le imprese dell’intera filiera con 34.600 addetti e un fatturato di 5
of thermal effects and sea surface roughness for offshore wind
miliardi di euro. Un interesse, quello per la combustione a legna, dettato dall’esigenza
di risparmiare sulla bolletta termica, di “ripulire” l’atmosfera e di riscaldare gli ambienti
domestici con un calore più salubre arredando casa con soluzioni di raffinato design.
Sul fronte delle emissioni in atmosfera, nei numerosi tra convegni, workshop, seminari e
resource assessment. Journal of wind engineering and industrial
aerodynamics 92, 959-88; (2004).
[5] S. Rehman, NM..Al-Abbadi.Wind shear coefficients andenergy yield for Dhahran, Saudi Arabia. Renew Energy; 32,
738–49; (2007).
incontri tecnici che hanno coinvolto in Fiera oltre1.100 partecipanti, si è molto discusso
[6] M. Cabello, J.A.G. Orza. Wind speed analysis in the province
di qualità dell’aria e dell’importanza di ammodernare i vecchi impianti: i più nuovi e
of Alicante, Spain. Potential for small- scale wind turbined. Rene-
sofisticati infatti rispondono alle sempre più restrittive normative europee e propongono
attrezzature in grado di raggiungere anche rendimenti termici del 90-95%. Non sfugge
poi ai più attenti che le direttive comunitarie impongono all’Italia un aumento dell’impiego
di biomasse legnose entro il 2020 per aumentare l’uso di energie rinnovabili; e che il
wable and Sustainable Energy Reviews 14, 3185-3191; (2010).
[7] G. Beccali, G. Ciulla, S. Culotta, V. Lo Brano, A. Orioli. Analisi
del regime anemometrico a scala urbana della città di Palermo.
65° Congresso Nazionale ATI. Chia Laguna Resort – Domus De
Maria (Cagliari). 13-17 Settembre (2010).
“conto energia” di imminente entrata in vigore, premierà chi passerà da vecchie caldaie
[8] G. Bizzarri, E. Lambertini, F. Matteucci, M. Rialti. Sistemi mi-
a gasolio-carbone-biomassa a nuove altamente performanti e quindi ecologiche ed
croeolici nel mercato energetico italiano: previsione di diffusione
economiche.
tecnologica attraverso uno studio delle loro potenzialità. 65°
Rinnovare il parco energetico di famiglie ed enti locali, si è detto nei convegni internazion-
Congresso Nazionale ATI. Chia Laguna Resort – Domus De
ali promossi in collaborazione con AIEL, associazioni di categoria e Università di Padova,
significa oltretutto creare nuova occupazione all’interno della filiera: da chi disbosca a
chi tratta il legname, dai produttori di impianti ai manutentori.
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Maria (Cagliari). 13-17 Settembre (2010).
[9] Legge Finanziaria 2008 dello Stato n. 244 del 21/12/2007.
[10. Decreto Ministeriale del 18/12/2008, Incentivazione della
produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
[11] Prof. Rodolfo Pallabazzer, Sistemi eolici, Università di Trento.