Corso IRC e Bibbia

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Corso IRC e Bibbia
ISTITUTO SUPERIORE DI SCIENZE RELIGIOSE
“RUFINO DI CONCORDIA” IN PORTOGRUARO
Ester
Corso IRC e Bibbia
Studente: Carla MADIOLO
Docente: prof. Stefano VIDUS ROSIN
Portogruaro, 2012- 2013
INDICE
INTRODUZIONE ………………………………………………………………….
2
1. TESTO BIBLICO: LIBRO DI ESTER 1-10 ……………….………………………
4
1.1 Autore …………………………………………………...............................
4
1.1.1 Periodo storico ………….……………………………………………..
4
1.2 Testo……………………………………………..........................................
4
1.2.1 Genere letterario………………………………………………………..
5
1.2.2 Struttura letteraria……………………………………………………… 7
1.3 Sintesi del testo …………………………………………………………….. 7
2. PRESENTAZIONE DEL PERSONAGGIO: ESTER……………………………………. 10
2.1 Significato del testo e della festa ebraica di Purìm………………………… 14
2.2 Leggi riguardanti usi e costumi della società in cui viveva Ester…………... 15
2.3 Collegamento con altri testi………………………………………………… 15
3. PERCORSO INTERDISCIPLINARE…………………………………………………. 16
BIBLIOGRAFIA…………………………………………………………………….. 18
1
INTRODUZIONE
Nella Bibbia le figure femminili possono essere un invito a guardare la donna con occhi
cristiani e a riflettere sul significato del suo ruolo nella storia del cristianesimo, dalle
origini fino ad oggi. Questo studio sul Libro di Ester (Est 1-10) vuole essere un piccolo
contributo a tale scopo, ma non solo. Interessante cogliere nel profilo di queste “donne
bibliche” la loro diversità psicologica e caratteriale: riservate, coraggiose, spregiudicate,
alcune dedite esclusivamente alla famiglia, altre protagoniste della vita pubblica e
politica in un contesto di società antica dove la loro presenza era spesso ai margini.
Ester è una delle donne che mi ha sempre incuriosito e che non ho mai avuto
l’occasione di studiare. Questa figura sarà di aiuto per l’educazione dei bambini/ragazzi
all’interno di un percorso scolastico di istruzione/formazione?
Ho scelto di approfondire il Libro di Ester nel percorso interdisciplinare rivolto ai
bambini della scuola primaria, in particolare mi sembra più adatto alle classi quarta e/o
quinta (minima parte in terza) nel percorso IRC di conoscenza e approfondimento del
testo Biblico e del popolo ebraico. Per conoscere i diversi libri che compongono la
Bibbia e per conoscere la particolarità del testo ispirato, diverso da poesia, narrativa
etc.; testo sacro che ha un messaggio importante da comunicare all’uomo di ogni tempo.
Lo studio del personaggio di Ester consente di affrontare con i bambini il tema della
presenza nascosta di Dio che, in questo caso, suggerisce all’uomo un’azione giusta che
permette di salvare il popolo ebraico. Momento in cui l’uomo è protagonista della
storia, momento di schiavitù per il popolo ebraico e momento in cui nasce la festa
2
ebraica di Purìm, segno di rovesciamento delle sorti di un popolo, che diventa
«memoriale» per il popolo ebraico.
Questo studio approfondisce dapprima il testo biblico poi la figura di Ester e infine
propone
un
percorso
interdisciplinare
che
mette
in
dialogo
le
discipline
sull’approfondimento: del testo biblico in relazione al testo letterario; della condizione
del popolo ebraico; della festa ebraica di Purìm e che si conclude con la realizzazione di
una «festa delle sorti», costruendo con i bambini un gioco in tutte le sue parti. Sarebbe
interessante anche, a mio avviso, far drammatizzare ai bambini questa storia per
comprendere usi, costumi e soprattutto mentalità del tempo.
Inoltre, il Libro di Ester consentirebbe di sviluppare negli ordini di scuola superiore,
temi quali la condizione delle donne nella Bibbia, nella società patriarcale dominata da
maschi fino ad arrivare a quella odierna. Oppure altri temi quali il significato diverso
che assume il matrimonio nella cultura persiana, nella cultura ebraica e nella tradizione
cristiana; o ancora il senso del digiuno che precede la festa; o l’analisi di concetti di
schiavitù/libertà in relazione ad un potere politico; secondo D. Scaiola, il testo fa
nascere la domanda «qual è la funzione dell’esercizio del potere se non quella di
difendere il debole minacciato?» 1.
Ester rientra in quella categoria di persone che hanno rischiato la vita per salvare il
suo popolo ascoltando Dio, punto di partenza per affrontare temi sulla testimonianza di
persone presenti nella storia, libertà/schiavitù di un popolo; e l’importanza della risposta
dell’uomo ad una Chiamata.
1
Cfr. DONATELLA SCAIOLA, Rut, Giuditta, Ester, Collana Dabar-Logos-Parola, Edizioni Messaggero
Padova, Padova 2006,p. 162.
3
Nello studio verrà citato usualmente il testo greco; il testo ebraico sarà diversamente
specificato. Sono inoltre riportate le citazioni più importanti che si possono leggere ai
bambini.
1. TESTO BIBLICO: LIBRO DI ESTER 1-10.
1.1 AUTORE
Dagli studi2 si può ritenere che il libro di Ester sia stato composto nell’arco di tempo
tra il 300 e il 100 a.C. Non è possibile identificare l’autore e determinare il luogo di
composizione del libro. L’autore del testo ebraico appare un uomo colto, buon
conoscitore del testo biblico 3 che dimostra familiarità con la «mentalità» sapienziale
come appare talvolta nel testo ispirandosi alla storia di Giuseppe e ai racconti
dell’Esodo4.
1.1.1 PERIODO STORICO
Il libro contiene tradizioni, termini, ricordi provenienti dal periodo persiano della
diaspora giudaica5. Il luogo è la Persia nella prima metà del V secolo a.C. Gli storici
identificano il re Assuero sposo di Ester con Serse I6, che regnò dal 486 al 464 a.C.
1.2 TESTO
Il libro di Ester si trova nella Bibbia tra i libri storici dell’Antico Testamento. Si
presenta a noi in due forme testuali: ebraica e greca7. Considerati entrambi testi ispirati
sono presenti nella Bibbia di Gerusalemme dal 2008.
2
Cfr. ANTONIO BONORA, Libro di Ester, in Libri Sapienziali e altri scritti, a cura di A. Bonora-M. Priotto,
Logos 4, Elledici, Leumann-Torino 1997, pp. 183-184.
3
Cfr. DONATELLA SCAIOLA, Rut, Giuditta, Ester, p. 112.
4
Cfr. ANTONIO BONORA, Libro di Ester, pp. 184-185.
5
Idem, p. 184.
6
Diocesi di Treviso-Curia Vescovile-Ufficio scuola, Donne nella Bibbia. Materiale didattico per
insegnanti di IRC, p. 17.
4
Il testo ebraico è il Testo Masoretico, unico testo della Bibbia ebraica di cui non sono
stati trovati frammenti o copie tra i rotoli scoperti nelle grotte di Qumrân. Esistono
inoltre due testi in greco8: la traduzione greca dei LXX che contiene delle addizioni
rispetto al testo ebraico e un Testo Alpha che non contiene il tema dell’irrevocabilità
delle leggi persiane e la festa di Purìm. La relazione tra tutti questi testi è oggetto di
discussione tra gli specialisti alcuni dei quali ritengono che non sia necessario definire
qual è il testo originale ma piuttosto parlare di diverse recensioni 9. Nel testo greco si
trovano delle aggiunte rispetto al testo ebraico, tramite l’inserzione delle preghiere di
Mardocheo e di Ester spiega i sentimenti che agitano i due personaggi ed esplicita la
profonda dimensione religiosa che li guida e li sostiene, rendendo il racconto più
«biblico»10. Il testo probabilmente risponde ad una domanda esistenziale dell’uomo in
condizione di esilio: il problema è come vivere da Giudei, fedeli alla propria identità, in
un contesto di precarietà, alterità, minaccia latente?
1.2.1 GENERE LETTERARIO
Il dibattito vivace tra gli studiosi vede definito il libro di Ester con una molteplicità
di generi: racconto storico, allegoria apocalittica, libera narrazione di un avvenimento
storico della festa di Purìm, novella storica, midras haggadico, romanzo storico,
racconto in chiave umoristica, leggenda culturale11.
7
Cfr. ANTONIO BONORA, Libro di Ester, p. 184.
Cfr. DONATELLA SCAIOLA, Rut, Giuditta, Ester, pp. 109-110.
9
Idem, p. 110.
10
Idem, p. 147.
11
Cfr. ANTONIO BONORA, Libro di Ester, p. 186.
8
5
Il materiale storico autentico costituisce lo sfondo del racconto12: la città di Susa e il
re Assuero (Serse I) sono gli unici dati storicamente attendibili, il resto della vicenda e i
personaggi sono inventati. L’autore avendo unito elementi di fantasia con avvenimenti
realmente accaduti, risulta più narratore e drammaturgo che storico13.
Il racconto si può definire una novella, nata dalla situazione di conflitto della
diaspora giudaica; l’autore scrive una «prosa artistica» e presenta le sue idee in un
racconto di carattere sapienziale e teologico14. È un libro usato nella liturgia cristiana
solo in due occasioni: il primo giovedì di quaresima (Est 4,1.3-6.12-14 testo ebraico;
Est 4,17k-17n.17r-17p testo greco); e per la liturgia dei santi15. Per gli Ebrei è un libro
importante accanto alla Torah e considerato al di sopra dei Profeti. Il libro di Ester è
detto la Meghillah, il rotolo per eccellenza; ed è posto fra le Meghillot. La patria
originaria del testo è la festa di Purìm16. Il libro vuole essere la lettura festiva per quel
giorno e ricordare alla comunità ebraica riunita che i loro antenati furono salvati da una
persecuzione.
È un racconto che non ha interamente valore storico, ma «una novella per lettori che
non vivono più in clima di persecuzione, ma possono festeggiare il loro essere-liberi
perché liberati»17. Il suo carattere sapienziale è suggerito dalla somiglianza con la storia
di Giuseppe (Gn 37-50) e dalla comunanza di idee con il libro dei proverbi.
12
Cfr. DONATELLA SCAIOLA, Rut, Giuditta, Ester, p. 112.
Cfr. ANTONIO BONORA, Libro di Ester, p. 187.
14
Ibidem.
15
Cfr. DONATELLA SCAIOLA, Rut, Giuditta, Ester, p. 112.
16
Cfr. ANTONIO BONORA, Libro di Ester, p. 191.
17
Idem, p. 187.
13
6
1.2.2 STRUTTURA LETTERARIA
La struttura del racconto è semplice e armoniosa18:
Prima parte:
1,1-2,23 presentazione del re Assuero che ripudia la regina Vasti (c. 1) ed elegge la
regina Ester (c. 2).
Seconda parte:
il capitolo 3 introduce Aman e Mardocheo personaggi dialetticamente contrapposti.
Terza parte (cc.4-8):
dialogo a distanza tra Ester e Mardocheo (c. 4); intervento di Ester presso il re Assuero
(c. 5); diversa sorte di Mardocheo e Aman (c. 6); rovina di Aman (c. 7); trionfo dei
Giudei (c. 8).
Quarta parte (9,1-10,3):
ampliamento della vittoria dei Giudei in uno scenario e nel linguaggio della «guerra
santa» (9,1-16); si introduce l’istituzione della festa di Purìm (9,17-10,3).
1.3 SINTESI DEL TESTO
Il libro di Ester racconta di una donna ebrea che diventa regina e salva il suo popolo. È
la regina Ester. Ester è una ragazza ebrea della comunità di Susa, rimasta orfana è
adottata da Mardocheo, un giudeo della tribù di Beniamino nipote di suo padre e
funzionario alla corte del re. Mardocheo conduce Ester dal re Assuero in cerca di una
nuova moglie, in quanto la precedente regina Vasti aveva rifiutato di comparire davanti
al re e perciò allontanata. «La ragazza era di bella presenza e di aspetto avvenente»
(Ester 2,7) il re ne rimane affascinato la sposa e la fa diventare regina. Alla corte del re
Assuero, l’uomo con la carica più importante è Aman, appartenente alla stirpe di Agag,
davanti al quale tutti si prostravano perché così aveva ordinato il re. Tutti tranne
Mardocheo motivo per cui Aman lo odia ed è nemico di tutti gli ebrei tanto da decidere
di sterminarli. Si rivolge al re per ricevere il consenso: «Vi è un popolo segregato e
anche disseminato fra i popoli di tutte le province del tuo regno, le cui leggi sono
18
Idem, p. 186.
7
diverse da quelle di ogni altro popolo e che non osserva le leggi del re; non conviene
dunque che il re lo tolleri. Se così piace al re, si ordini che esso sia distrutto» (Ester
3,8-9). Il re si sfila l’anello e conclude «al popolo fa pure quello che ti sembra
opportuno» (Est 3,10), così Aman tira a sorte il giorno per sterminare gli ebrei e fa
inviare lettere a tutte le province dell’impero per far sapere tale decisione. Il tredicesimo
giorno del mese di Adar saranno uccisi tutti gli ebrei, giovani e vecchi, donne e
bambini. Quando l’editto viene promulgato gli ebrei si disperano, iniziano a digiunare e
a osservare un periodo di lutto. Mardocheo scongiura Ester di andare dal re a
supplicarlo di avere pietà del popolo ebraico: «Chi sa che tu non sia stata elevata a
regina proprio per una circostanza come questa?» (Est 4,14). Ester è titubante perchè
chiunque osa presentarsi al re senza essere stato chiamato viene messo a morte, a meno
che il re stenda lo scettro verso di lui. Ester trascorre tre giorni a digiunare e pregare e
decide «entrerò dal re, sebbene sia contro la legge e, se dovrò perire perirò!» (Est
4,16). Il re stende lo scettro verso di lei chiedendole di esprimere il suo desiderio. La
regina invita il re e Aman ad un banchetto il giorno successivo. Al termine del
banchetto il re chiede a Ester: «qual è la tua richiesta? Ti sarà concessa. Che desideri?
Fosse anche la metà del regno, sarà fatto!» (Est 5,6) ma la regina si limita ad invitare il
re e Aman ad un secondo banchetto il giorno successivo. Anche questa volta alla fine
del pranzo il re chiede a Ester di esprimere un desiderio: «qual è la tua richiesta, regina
Ester? Ti sarà concessa. Che cosa desideri? Fosse anche la metà del regno, sarà
fatto!» (Est 7,2). La regina questa volta risponde: «la mia richiesta è che mi sia
concessa la vita e il mio desiderio è che sia risparmiato il mio popolo. Perché io e il
mio popolo siamo stati venduti per essere distrutti, uccisi, sterminati. Ora se fossimo
8
stati venduti per diventare schiavi e schiave, avrei taciuto, perché questa nostra
angustia non sarebbe stata un motivo sufficiente per infastidire il re» (Est 7,3-4). A
questo punto il re vuole sapere chi è che ha pensato una cosa simile contro il popolo
ebraico, così Ester rivela: «L’avversario, il nemico, è quel malvagio di Aman» (Est 7,6).
Il re venuto a sapere che Aman aveva fatto erigere in casa sua un palo per impiccare
Mardocheo, ordina che Aman sia impiccato su quel palo, così il male che voleva fare
agli Ebrei ricadde su quest’ultimo. I beni di Aman vengono donati dal re alla regina
Ester e Mardocheo viene incaricato di amministrarli. Ma l’ordine dato con il sigillo del
re di uccidere gli ebrei è irrevocabile, però il re desidera fare quanto possibile per
aiutarli, così lascia a Mardocheo ed Ester il suo anello, con il compito di scrivere nuove
disposizioni a vantaggio degli ebrei, in nome del re e sigillate col suo sigillo. Nelle
lettere spedite da Mardocheo, il re autorizza gli ebrei di qualsiasi località ad
organizzarsi per la difesa e a uccidere gli eventuali aggressori. Così il 13 di Adar gli
ebrei uccidono i loro nemici e il giorno successivo, 14 di Adar, festeggiano con
banchetti, allegre riunioni e scambi di regali lo scampato pericolo. Da allora, gli ebrei
continuano a celebrare ogni anno questa ricorrenza, richiamandosi alle parole scritte da
Mardocheo a tutti i Giudei: «Aman, il figlio di Amedàta, l’Agaghita, il nemico dei
Giudei, aveva tramato contro i giudei per distruggerli e aveva gettato il pur, cioè la
sorte, per confonderli e farli perire. Ma quando Ester si fu presentata al re, questi
ordinò con uno scritto che la scellerata trama di Aman contro i giudei fosse fatta
ricadere sul capo di lui» (Est 9, 24-25). «Perciò quei giorni furono chiamati Purìm a
motivo delle sorti, poiché nella loro lingua sono chiamate Purìm, e a motivo delle
parole di questa lettera, che ricordava tutto quello che avevano sofferto e che era loro
9
capitato. Mardocheo stabilì e i Giudei approvarono per sé, per i loro discendenti e per
quelli che si fossero uniti a loro, che non si sarebbero comportati in modo diverso:
questi giorni dovevano essere un memoriale da osservare di generazione in
generazione, in ogni città, famiglia e provincia. Questi giorni dei Purìm saranno
celebrati in ogni tempo, e il loro ricordo non sia lasciato cadere dai loro discendenti»
(Est 9,26-28 testo greco).
«Così la disposizione di Ester stabilì gli ordinamenti di questi Purìm e fu scritta in
un libro» (Est 9,32).
2. PRESENTAZIONE DEL PERSONAGGIO: ESTER
Ester è una donna, un’orfana, una Giudea che vive in terra d’esilio e che nella
vicenda tace l’appartenenza al suo popolo. Ester è un personaggio che si trasforma nel
corso del racconto, solo lei cresce nel libro e sorprende il lettore per i suoi imprevedibili
sviluppi19. Da ragazza docile, bella, passiva ed obbediente, si trasforma in personaggio
intraprendente che elabora una strategia raffinata per risolvere la difficile situazione.
Nella presentazione del suo personaggio si accentuano i tratti della marginalità. Ha due
nomi: Hadassa ed Ester, il primo un nome ebraico e il secondo le consente di poter
apparire all’esterno, nella società persiana, senza dare scandalo. Il nome «Ester» può
derivare da una radice ebraica che significa «nascondere» perciò si può definire «colei
che è nascosta»20, in effetti svela solo alla fine la sua origine ebraica.
19
20
Cfr. DONATELLA SCAIOLA, Rut, Giuditta, Ester, p. 147.
Idem, p. 130.
10
Dal punto di vista storico è improbabile l’esistenza di una regina Ester ma nel
racconto questo personaggio ha un grande valore teologico21. Ester incarna la situazione
dei Giudei costretti a vivere nella diaspora che per sopravvivere devono avere due nomi,
due volti, due tipi di abiti…due vite “parallele”, e nonostante questo o grazie a questo
possono diventare principi o regine, scelta che essi fanno per servire Dio (nascosto nel
libro di Ester) diventando un vantaggio anche per lo stato.
Ester dapprima è definita secondo la sua bellezza e la sua docilità, fa ciò che
Mardocheo le chiede (Est 2,10.20), attira la simpatia di coloro che la vedono (Est 2,15)
ha un ruolo passivo nei cc. 2-3, è preparata per il re (Est 2,7), e poi cambia diventa
protagonista 22 . Ester solleva un’obiezione per la prima volta (Est 4,11) segnando
l’inizio della sua trasformazione in un personaggio intraprendente, da questo punto del
racconto in poi assume il controllo della situazione, elaborando una strategia raffinata
(quasi un piano) per risolvere il problema. Strategia che vede in atto tipiche “armi
femminili” come il fascino, la seduzione e l’astuzia, l’abilità dialettica, la capacità di
persuasione 23 . Ella è persona disposta a collaborare alla salvezza degli altri, azione
suscitata da Dio che in questo libro agisce in modo nascosto, infatti la salvezza del
popolo giudaico non è dovuta ad un intervento trascendente, o ad un miracolo 24 .
Avviene grazie all’intraprendenza della fede di Ester che si confronta con la situazione
data e contingente, trovando una soluzione originale25. Mette a repentaglio la propria
vita per coloro che sono ingiustamente minacciati.
21
Idem, p. 131.
Idem, p. 132.
23
Idem, p. 147.
24
Idem, p. 148.
25
Idem, p. 161.
22
11
Il Libro di Ester, in questo caso, si può definire molto tradizionale e molto biblico26
in quanto testimonia la fede nella provvidenza di Dio che rovescia le sorti liberando il
debole, ma realizzando tutto questo attraverso le persone. Ester diventa simbolo di
quelle persone che possono trasformare la loro sorte, prendendo in mano la propria vita
questo si traduce in guadagno, in questo caso, anche per l’impero persiano27.
Ester riceve uno scossone dalle parole di Mardocheo «non pensare di salvarti tu sola
[…] Chi sa che tu non sia stata elevata a regina proprio per una circostanza come
questa?» (Est 4,13-14); così chiede digiuno e preghiera. Da questo momento riflette, si
affida al Signore con il digiuno e la preghiera, e poi diventa più attiva, svelando il suo
progetto al lettore progressivamente28 come se fosse dentro la vicenda. Non pensa al
proprio interesse, rende presente Dio29. Discerne per capire qual è il momento giusto
per intervenire30 e così decide di andare dal re Assuero. Questo è il momento cruciale
del racconto, momento della svolta. Nel testo greco è presente la preghiera di Ester (Est
4,17l-17z) che rivolge a Dio prima di compiere questo passo; dà al lettore uno spaccato
del suo mondo interiore, della spiritualità che vive e del modo in cui affronta il pericolo
cui casualmente è sottoposta31. È sempre nel testo greco che sono presenti i suoi stati
d’animo, come ad esempio nel momento in cui va dal re Assuero «era rosea nel fiore
della sua bellezza: il suo viso era lieto, come ispirato a benevolenza, ma il suo cuore
era oppresso dalla paura» (Est 5,1b). Rischia la vita per salvare il suo popolo:
26
Ibidem.
Idem, p. 162.
28
Idem, p. 147.
29
Idem, p. 162.
30
Idem, p. 163.
31
Idem, p. 140.
27
12
l’esempio di Ester insegna che l’aiuto divino opera attraverso l’intraprendenza umana,
l’impegno e la volontà di chi confida in Lui32.
Importante la sua parentela con Mardocheo, giudeo che non nasconde la sua origine.
Ester era figlia di un suo zio, lui la prende nella sua casa quando muoiono i genitori, le
dà un futuro, le dà la possibilità di riscattarsi portandola dal re (cfr. 2,5-8). Mardocheo è
protagonista insieme ad Ester dei primi capitoli, è un uomo giusto fedele al suo re tanto
da salvargli la vita, scoprendo un complotto contro di lui, anche se gli disobbedisce
rifiutando di prostrarsi di fronte ad Aman come egli aveva stabilito. Probabilmente
perché essendo Giudeo si prostra solo di fronte a Dio, questo dà inizio all’antipatia di
Aman. Svolge un ruolo chiave nella storia di Ester all’inizio quando la porta a corte e
poi nel momento della svolta: «non pensare di salvarti tu sola, fra tutti i Giudei, per il
fatto che ti trovi nella reggia. Perché se tu in questo momento taci, aiuto e liberazione
sorgeranno per i Giudei da un altro luogo; ma tu perirai insieme con la casa di tuo
padre. Chi sa che tu non sia stata elevata a regina proprio per una circostanza come
questa?» (Est 4,13-14).
Ester usa i banchetti come momento favorevole per chiedere la salvezza; i banchetti
sono un tema importante in tutto il racconto, nel testo sono presenti come momenti
chiave ad illuminare il cambio di sorte33.
32
33
Cfr. Diocesi di Treviso-Curia Vescovile-Ufficio scuola, Donne nella Bibbia, p. 18.
Cfr. DONATELLA SCAIOLA, Rut, Giuditta, Ester, p. 155.
13
2.1 SIGNIFICATO DEL TESTO E DELLA FESTA EBRAICA DI PURÌM
La storia umana sembra determinata dalla sorte, dal pûr (Est 3,7); laddove sembra di
vedere un insieme di «coincidenze» (purìm) fortuite è invece all’opera Jhwh34. L’autore
vuole sottolineare la responsabilità umana nella costruzione della storia.
Il tema della sorte percorre questo testo, non nel senso di fato o destino, ma in
«maniera biblica» facendo riferimento al fatto che le sorti possono essere rovesciate e
che dal male può nascere un bene35. La storia di Ester è la storia del capovolgimento
delle sorti36: una prima volta si tratta del destino personale di Ester da ragazza orfana
adottata a regina; la seconda volta si tratta del destino del popolo ebraico la decisione di
annientamento in tutto l’impero persiano, viene ribaltata grazie all’intraprendenza della
regina Ester. In entrambi i casi il capovolgimento avviene grazie all’effetto
concomitante di impegno umano e aiuto divino: Dio rimane sullo sfondo ma “ispira” le
azioni di Ester e Mardocheo. Si può parlare di una totale sinergia tra Dio e le persone37.
La festa di Purìm38 (letteralmente sorti, sorteggi) è una festa allegra e gioiosa che
ricorda la salvezza degli ebrei persiani ad opera della regina Ester: le persone si
travestono per simboleggiare il capovolgimento delle sorti, è una specie di carnevale
ebraico. Il giorno sorteggiato dal perfido Aman per uccidere gli ebrei diventa il giorno
in cui gli ebrei uccidono i propri nemici. Si celebra il 14 del mese di Adàr
34
Cfr. ANTONIO BONORA, Libro di Ester, p. 191.
Cfr. DONATELLA SCAIOLA, Rut, Giuditta, Ester, p. 140.
36
Diocesi di Treviso-Curia Vescovile-Ufficio scuola, Donne nella Bibbia, p. 18; Unione delle comunità
ebraiche italiane: Festa di Purim, festa delle sorti http://www.ucei.it/?cat=3&pag=18&subpag=38.
37
Cfr. DONATELLA SCAIOLA, Rut, Giuditta, Ester, p. 161.
38
D. BACH, «Purim», Dizionario Enciclopedico della Bibbia, a cura di R. Penna, G. Borgonovo, L. De
Lorenzo, C. Valentino, M.
Zappella, Borla/Città Nuova, Roma 1995, p. 1074; Diocesi di Treviso-Curia
Vescovile-Ufficio scuola, Donne e Bibbia, p. 19.
35
14
(febbraio/marzo); durante la liturgia si legge la meghillàt Estèr e quando si legge il
nome di Aman si fa rumore con raganelle trombette e fischietti.
Ta’anit Ester è il giorno precedente la festa di Purìm nel quale si osserva il digiuno per
commemorare il digiuno osservato da Ester prima di recarsi a supplicare il re Assuero
per la salvezza del popolo ebraico.
2.2 LEGGI RIGUARDANTI USI E COSTUMI DELLA SOCIETÀ IN CUI VIVEVA ESTER
Nel libro di Ester la legge è un tema ricorrente (1,8.3.15.19; 2,8.12; 3,8.14.15;
4,3.8.11.16; 8,13.14.17; 9,1.13.14); la legge dei Persiani tocca tutti gli aspetti della vita,
dal modo di servire il vino (cfr. Est 1,8) all’autorità dei mariti a casa loro (cfr. Est 1,2022) e ha sempre carattere irrevocabile 39 . Purtroppo però legge e giustizia non sono
sinonimi, nel racconto infatti Ester vive una situazione di oppressione, in quanto si trova
di fronte ad un paio di leggi irrevocabili ingiuste: una stabilisce lo sterminio del popolo
giudaico e un’altra impedisce di comparire davanti al re senza essere stati convocati da
lui, pena la morte 40. Ester mette in atto un processo di liberazione attraverso atti di
disobbedienza civile, è definita «figura della cooperazione di chi persegue il suo
obiettivo rimanendo all’interno del sistema, senza combatterlo»41. Prima di lei la regina
Vasti invece viene punita (con l’allontanamento) perché si rifiuta di comparire davanti
al re.
39
Cfr. DONATELLA SCAIOLA, Rut, Giuditta, Ester, p. 125.
Idem, p. 6.
41
Idem, p. 7.
40
15
2.3 COLLEGAMENTO CON ALTRI TESTI
Si può confrontare il libro di Ester con la storia di Giuseppe (Gn 37-50), protagonista
che vive in terra straniera ed è schiavo alla fine del racconto la sua situazione si ribalta
completamente42. Inoltre il testo può essere messo in parallelo con il libro dell’Esodo
(1-15) sia per la situazione storica di oppressione e schiavitù del popolo ebraico sia per
il tema della elezione e liberazione di Israele da parte di Dio43.
Altro filone interessante è quello delle donne nella Bibbia, studio delle figure
femminili sia dell’AT come Giuditta e Rut, che del NT come Elisabetta, Marta e Maria,
Maria di Magdala e Priscilla; analizzando i personaggi per scorgere somiglianze e
differenze, contesti storici... Simile ad Ester è la figura di Giuditta (Gdt 1-6), definite
entrambe figure di liberazione, appartenenti a gruppi protetti all’interno della società
ebraica, ma anche a gruppi marginalizzati, donne all’interno di una società patriarcale44.
La sequenza dei due libri è la medesima: minaccia della vita, liberazione, vendetta,
trionfo, festa/celebrazione commemorativa. Il conflitto è superato in entrambi i casi
grazie ai capovolgimenti attuati dalle due donne, ispirate da Dio.
3. PERCORSO INTERDISCIPLINARE
IRC: Conoscenza dei libri che compongono la Bibbia. Conoscenza delle feste
ebraiche e cristiane. Sudio del Libro di Ester per comprendere la nascita della festa
ebraica di Purìm.
42
Idem, p. 133.
Cfr. ANTONIO BONORA, Libro di Ester, p. 193.
44
Cfr. DONATELLA SCAIOLA, Rut, Giuditta, Ester, p. 6.
43
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Italiano: studio dei diversi tipi di racconti: la novella, la poesia, il racconto
storico…rielaborazione della storia di Ester in rima. Differenze del carnevale “italiano”
dalla festa di Purìm.
Storia-ed.civica: contesto storico del popolo giudaico in diaspora. Il significato di
legge.
Matematica: studio della figura geometrica (il cubo) e realizzazione di due cubi per il
«gioco delle sorti». Sorte come probabilità: studio e calcolo.
Scienze: studio ingredienti e realizzazione dolcetti «le orecchie di Hamman».
Geografia: la Persia al tempo dei Giudei, usi e costumi.
Arte e immagine: realizzazione del tabellone di gioco e una pedina per ciascun
bambino (raffigurante i personaggi della storia di Ester).
Musica: canto tipico ebraico; realizzazione di strumenti tipo raganelle (o bottigliette
di plastica decorate con semi o sassolini all’interno) e trombette.
Informatica: realizzazione delle scritte per il gioco.
Al termine realizzazione di una piccola festa di Carnevale diversa dalla tradizionale;
in cui i bambini giocano al «gioco delle sorti»45: simile al conosciuto «gioco dell’oca»,
in cui si tirano i dadi e si avanza nelle caselle del tabellone, facendo attenzione alle
istruzioni-leggi (si può saltare un turno per mangiare le «orecchie di Hamman», o
quando viene nominato Aman si deve fare più confusione possibile con gli strumenti
45
Cit. in DafDaf. Il giornale ebraico dei bambini, marzo 2011, http://moked.it/dafdaf/
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realizzati…). Si può giocare all’interno del gruppo classe oppure come proposta dei
bambini ad altri gruppi classe, come gioco a squadre.
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BIBLIOGRAFIA
Dizionari
D. BACH, «Purim», Dizionario Enciclopedico della Bibbia, a cura di R. Penna, G.
Borgonovo, L. De Lorenzo, C. Valentino, M.
Zappella, Borla/Città Nuova, Roma
1995, p. 1074.
Studi
ANTONIO BONORA, Libro di Ester, in Libri Sapienziali e altri scritti, a cura di A.
Bonora-M. Priotto, Logos 4, Elledici, Leuman 1997, pp. 183-193.
A. GRÜN – L. JAROSCH, Regina e selvaggia, San Paolo, Torino 2005, pp. 43-56.
DONATELLA SCAIOLA, Rut, Giuditta, Ester, Collana Dabar-Logos-Parola, Edizioni
Messaggero Padova, Padova 2006.
Diocesi di Treviso-Curia Vescovile-Ufficio scuola, Donne nella Bibbia. Materiale
didattico per insegnanti di IRC.
Sitografia
Il giornale ebraico dei bambini http://moked.it/dafdaf/
Significato
di
Pogrom
Museo
dell’olocausto
degli
stati
uniti
http://www.ushmm.org/wlc/it/article.php?ModuleId=10005183
Unione delle comunità ebraiche italiane: Festa di Purim, festa delle sorti
http://www.ucei.it/?cat=3&pag=18&subpag=38
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