Bocche Scucite
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Bocche Scucite
www.bocchescucite.org 15 GIUGNO 2015 n. 213 Alicia 15 e le suore comboniane di Betania hanno ricevuto - -il Premio Ponti e non Muri 2015, “intrecciando GIUGNO 2015 n. 213 dialoghi di pace, denunciando i soprusi sui beduini e gli ultimi, per far camminare la pace con la giustizia” www.bocchescucite.org MACERIE DI GAZA, SILENZIO DEL MONDO ad un anno dal massacro Q uando abuna Jorge mi ha appoggiato sul palmo della mano non una foto, ma il vero razzo TOC-TOC, credevo di svenire. Lo custodiva con grande attenzione e lo mostrava ai pochissimi che riuscivano ad entrare nella Striscia di Gaza e a raggiungere la piccola parrocchia cattolica della Santa Famiglia. Pochi sanno che si tratta dell'ultima novità del hi-tec israeliano che all'EXPO sta riscuotendo il maggior successo tra tutti i padiglioni del mondo. No, intendete bene, all'Expo non c'è materialmente il RAZZO TOC-TOC, ultima invenzione per osservare la normativa del d iritto d i guer ra: pr ima d i bombardare/uccidere/massacrare devi “avvisare” la tua vittima. Perfetto! Il razzo Toc toc si abbatte sulla casa piena di gente ma non li uccide tutti perché concede qualche minuto di tempo per abbandonare tutta la propria casa e magari i genitori anziani, giusto in tempo per vederla distrutta per sempre. ogni persona e cosa. Ma poi, estraendo dal cassetto un piccolo frammento di quell'arma mostruosa, aveva materializzato davanti a me uno strumento di morte non solo illegale e nonconvenzionale, ma soprattutto omicida. Mi aveva messo tra le dita un pezzetto di bomba CD. È passato qualche anno e si è ripetuta per me la materializzazione di un' arma che ha ucciso a Gaza migliaia di esseri umani. Attonito guardavo tra le mie mani e continuavo a chiedermi come poter raccontare in Italia ciò che non solo avevo visto, ma addirittura toccato. Insieme agli occhi ho tenuto accesa più possibile la telecamera, lasciando scorrere immagini inenarrabili di una terra devastata e di un massacro scambiato dai media per una “guerra”. Ma nella Striscia ho potuto immortalare anche i segni di speranza nella resistenza, come quelli della vita di coppia di due giovani, Mahmoud e Oruba, che stanno sfidando la devastazione con il loro amore e i loro progetti. Queste storie sono diventate un film: “TOC TOC Il ritorno del principe di Gaza”, che Moni Ovadia presenterà a Venezia il 7 luglio. Come si è materializzata la morte assassina del razzo toc toc, così nel docu-film si materializzerà lo strumento che la Campagna Ponti e non muri vorrebbe portare in...tutte le scuole superiori italiane. Ad un anno dal massacro, anche Michele Giorgio ha voluto fare un reportage, perché le macerie possono e devono essere rimosse, non fosse altro che per restituire speranza ai palestinesi oppressi: E il parroco di Gaza mi aveva messo tra le mani proprio un Toc toc... Immediatamente ho rivissuto un fatto simile che non potrò dimenticare: era il 2009 e abuna Manuel, già parroco della chiesa di Gaza, mi stava raccontando gli effetti devastanti della bomba “CD”, un centinaio di dischetti affilati come lame, in una bomba che prima di esplodere rimbalza sul terreno per poi scagliare i suoi dischetti assassini all'altezza giusta per gambizzare, sezionare corpi e devastare 15 GIUGNO 2015 -2- n. 213 www.bocchescucite.org “Il paesaggio è lunare. Macerie su macerie per chilometri e chilometri. La zona orientale della Striscia era e resta un paesaggio lunare, spezzato di tanto in tanto dalla apparizione di piccole casette di legno donate da una associazione cristiana ad alcune decine di famiglie rimaste senza casa. Si sogna la ricostruzione ma è tutto fermo. Anche l’Undp (Onu) fatica a far partire i suoi progetti e allora sono le municipalità e le stesse famiglie senza più un tetto che si danno da fare. Chi ha deciso di non aspettare più è il sindaco di Bani Suheila, Samer Abu Lebda. Ci riceve nel suo ufficio assieme ai tecnici del comune e ai rappresentanti dell’ong italiana Acs (Associazione di Cooperazione e Solidarietà) che all’inizio di maggio ha avviato, grazie ad un finanziamento della Chiesa Valdese, un progetto per la rimozione delle macerie e l’avvio della ricostruzione a Bani Suheila, Al Zannah e Abassan al Jadida. Con una macchina trita sassi, messa a disposizione dal Consorzio (italiano) Trash-Mideuro sono state già rimosse una dozzina di palazzi di alcuni piani, per un totale di oltre 30 appartamenti». Per i palestinesi di Gaza, prosegue Calvelli, «è importante non avere più davanti agli occhi le macerie di tante abitazioni distrutte. È anche una speranza di avvio della ricostruzione. Senza dimenticare che rimuovere le macerie significa anche dare lavoro a tante ascoltare (e vedere il film TOC TOC. Per riceverlo scrivi a unponteperbetfamiglie». [email protected]), ecco lo scanda“Margine Protettivo” oltre ad aver lizzato commento del sito Informadistrutto o danneggiato decine di zione Corretta, al reportage di Michemigliaia di case e ucciso oltre 2.200 le Giorgio, che trasforma una denunpalestinesi, ha anche cambiato la cia in un fastidioso lamento di menfaccia del territorio orientale di Gazognera propaganda”: za” (Il Manifesto 4 giugno 2015) “Ecco l'ennesima dimostrazione delE se qualcuno è ancora convinto che la quotidiana opera di demonizzazioun'ingiustizia così evidente convincene di Israele del Manifesto. Michele rà facilmente chi sarà disposto ad Giorgio, come di consueto, scrive un 15 GIUGNO 2015 -3- lamento sulle macerie di Gaza senza neanche citare i responsabili, ovvero i terroristi di Hamas, e seminando invece a piene mani ostilità contro Israele” (Informazione Corretta 8 giugno 2015) Nandino Capovilla per BoccheScucite n. 213 www.bocchescucite.org Un anno dopo, lo stesso sgomento. Ecco cosa puoi fare anche tu UN ANNO FA IL MASSACRO che per pochi giorni ha scosso il mondo. Ma a Gaza attendono che Israele decida un nuovo attacco... COSA POSSIAMO FARE per tenere viva la memoria e ancor più deninciare l’infinita Nakba subita dalla gente della Striscia? ANCHE TU, CHE A GAZA NON PUOI ANDARCI, PUOI RACCONTARE AD ALTRI, SOPRATTUTTO AI GIOVANI NELLE SCUOLE, questa ingiustizia. UNA STORIA D’AMORE, incredibile tra le macerie di Gaza, È LA TRAMA DEL FILM che ti chiediamo di diffondere per raccontare di Gaza. SE NON PUOI VENIRE A VENEZIA con Moni Ovadia, chiedi di ricevere a casa il FILM “Toc Toc, il ritorno del principe di Gaza” a : [email protected] 15 GIUGNO 2015 -4- n. 213 www.bocchescucite.org Per non dimenticare i numeri di Gaza attraverso il volto di un amico di BoccheScucite P er 1,8 milioni di palestinesi di Gaza, di cui oltre 1,2 milioni sono rifugiati, l’assedio israeliano e la violenza ciclica sono insopportabili. Eppure, oltre a diffondere le storie di sofferenza, il panorama dei media locali e indipendenti di Gaza riflette realtà diversificate e non presenti in Occidente. Alternando bellezza e tristezza i giornalisti a Gaza stanno fornendo una rappresentazione contraddittoria, ma onesta della realtà. La situazione disperata di Gaza rimane sostanzialmente invariata dal cessate il fuoco del mese di agosto. 600.000 palestinesi di Gaza rimangono senza casa e hanno urgente bisogno di aiuti umanitari. 14 strutture sanitarie sono state completamente cancellate, compreso l’unico ospedale di riabilitazione di Al Wafa. Circa il 25% dei farmaci (come antibiotici e farmaci contro il 15 GIUGNO 2015 cancro) e il 37% delle forniture mediche sono a scorta zero, secondo il Ministero della Sanità. Solo il 26,8 per cento dei 3,5 miliardi dollari promessi dai donatori di tutto il mondo sono arrivati. Nonostante la negligenza della comunità internazionale, e forse anche a causa di questo ,i giornalisti e i fotografi locali portano avanti stimolanti ipotesi e progetti. Majed Abusalama, amico di BoccheScucite e giornalista di Gaza dice: “Ho iniziato a sentirmi come uno strumento importante per i giornalisti stranieri che sono venuti qui: Gaza è un buon soggetto per i media. Voglio dire al mondo che il mio desiderio è quello di essere in grado di desiderare, di pianificare la vita, di essere un essere umano normale con sfide diverse di resistenza. Sì, la maggioranza delle persone sono infelici, ma voglio postare foto di persone -5- sorridenti. Siamo stanchi di essere vittime, stanchi della comunità internazionale, stanchi di essere la città più famosa per l’oppressione e per i massacri del mondo. Non abbiamo scelto di vivere qui. Siamo nati qui”. (da Frammenti Vocali in Medioriente) n. 213 www.bocchescucite.org Basta Israele! stai esagerando... L a sfrontatezza dello Stato d’Israele nel procedere indisturbato nella distruzione criminale della Palestina a volte raggiunge livelli talmente incredibili che anche i più miti “amici di Israele” saltano sulla sedia: “Basta. Adesso esagera!” È accaduto a Famiglia Cristiana, rivista che ha sempre mantenuto una posizione a dir poco esageratamente equilibrista, da qualcuno costretta a riportare, a fianco di una denuncia dei quotidiani crimini di Israele, una notizia contro i palestinesi... Ma stavolta anche Famiglia Cristiana ha perso la pazienza e in due giorni c’è stato un interessante botta e risposta tra il mensile cattolico e uno dei più famosi quotidiani israeliani. Riportiamo una sintesi augurandoci che a tutti i suoi livelli, la Chiesa di papa Francesco libera nella denuncia, riprenda la parresia di Kairos Palestina, senza temere di nominare Israele come lo stato che ha la vera responsabilità della tragedia in atto. Prima che sia troppo tardi. BoccheScucite lo spirito cattivo della guerra». L’auspicio di papa Francesco è che lo stesso presidente palestinese diventi «un angelo della pace». Una nota della sala stampa riferisce che «nel corso dei cordiali colloqui è stata manifestata grande soddisfazione per l’intesa raggiunta sul testo di un Accordo comprensivo tra le Parti circa alcuni aspetti essenziali della vita e dell’attività della Chiesa cattolica in Palestina, che sarà firmato in un futuro prossimo. Nell'Accordo si parla esplicitamente di Stato palestinese. Alle domande dei giornalisti padre Lombardi ha precisato: “Sì, è un riconoscimento che lo Stato esiste” Un riconoscimento già in parte avvenuto con il voto sulla risoluzione Onu che riconosceva la Palestina Stato osservatore non membro nel novembre 2012. Ma a chiarire il peso della novità vale soprattutto la conferma del capo della sala stampa della Santa Sede, padre Lombardi. 17 maggio 2015: Il quotidiano israeliano Yediot Ahronot accusa Famiglia Cristiana e il Papa Yediot Ahronot è il giornale più seguito in Israele. L’editoriale di Noah Klieger, è intitolato “Il Papa ingenuo e il suo angelo della pace di Ramallah”. 18 maggio 2015 Papa ingenuo o “sordità autoreferenziale di Israele?” Vaticano e Palestina, quel che Israele non dice. Famiglia Cristiana, Fulvio Scaglione Yediot Ahronot (in ebraico Ultime notizie) è il giornale più seguito in 16 maggio 2015: Abu Mazen incontra Papa Francesco: il Vaticano riconosce lo Stato di Palestina Famiglia Cristiana, Annachiara Valle La sintesi dell'incontro tra il presidente palestinese Abu Mazen e papa Francesco è tutto in quel dono che Bergoglio ha consegnato al leader giunto in Vaticano alle dieci di questa mattina: la medaglia del suo pontificato con impressa la figura dell’angelo della pace. Un angelo, ha detto papa Francesco, che «distrugge 15 GIUGNO 2015 -6- n. 213 www.bocchescucite.org Israele. Varrebbe la pena, quindi, di pubblicare per intero l’editoriale di Noah Klieger, intitolato “Il Papa ingenuo e il suo angelo della pace di Ramallah”, perché fa perfettamente intendere cosa si agita nella pancia del Paese e da dove vengono molte delle argomentazioni avanzate in queste ore anche dall'ebraismo italiano. Tentiamo noi un riassunto. “Sua Santità o è molto ingenuo o non ha la minima idea di ciò che è successo in Medio Oriente negli ultimi settanta’anni”. Sono, quasi alla lettera, le cose che Klieger ha scritto in un altro articolo di Barack Obama e del tentativo di accordo sul nucleare con l’Iran. te come il Governo israeliano di turno si beccano questa irridente accusa. Può anche darsi che sia vero, per carità. Ma ne siamo proprio sicuri? Davvero Israele conosce così bene il Medio Oriente? E se lo conosce così bene perché passa da una guerra all’altra? Perché il baricentro della sua politica si sposta sempre più verso il nazionalismo spinto e verso il bellicismo? Perché si ritrova oggi schierata con le monarchie del Golfo, ispiratrici e finanziatrici di tutti i peggiori movimento estremisti e terroristici islamici, a cominciare dall'Isis, che nel Medio Oriente portano barbarie e devastazione? E prosegue: "Se Francesco capisse qualcosa di ciò che accade nella nostra regione... potrebbe chiedere all'angelo della pace di Ramallah perché negli anni quasi tutti i cristiani sono scappati o emigrati dai territori controllati dai palestinesi, mentre in Israele centinaia di migliaia di cristiani vivono pacificamente e godono della più ampia libertà di religione". (…) La verità è che Israele deve confrontarsi con un’impazienza che cresce in tutto il mondo, mica a Roma. Quella stessa che ha ispirato (per citare i fatti più recenti) i voti dei Parlamenti francese e inglese e di quello (assai più ambiguo, ma si sa, siamo italiani) di quello nostro, inclini al riconoscimento della Palestina come Stato. Per non dire della decisione del Governo della Svezia. Come si vede, gli ingenui sono sempre più numerosi. (…) A proposito di ingenuità: tutti coloro che non la pensano esattamen- L’Autorità palestinese esiste e resiste grazie alla pietà di Israele (che, si 15 GIUGNO 2015 -7- suppone, potrebbe cancellarla quando vuole. Per fare che, un solo Stato in cui ebrei e musulmani sarebbero in numero quasi pari? Bel colpo...) e dai territori palestinesi i cristiani scappano, mentre in Israele restano. Ma se l’Autorità esiste solo perché Israele lo permette, forse Israele ha qualche responsabilità per ciò che vi succede, o no? In altre parole: per quanto Klieger possa vender fumo, i cristiani di Betlemme e dei Territori emigrano non tanto perché perseguitati dai musulmani (anche se non mancano gli episodi di intolleranza) ma perché l’occupazione israeliana, posti di blocco, le continue confische di terre e il costante incremento degli insediamenti rendono la vita durissima, ai limiti dell'impossibile. Forse i cristiani scapperebbero anche da Israele, se Israele fosse occupato dagli eserciti arabi. La sordità autoreferenziale di Israele (nessuno ci capisce, tutti ci odiano, nessuno capisce il Medio Oriente, ecc. ecc.), elemento connaturato all’ondata di nazionalismo a sfondo religioso che Benjamin Netanyahu prova a cavalcare, può diventare un problema serio. n. 213 www.bocchescucite.org Gli israeliani si meritano questo nuovo governo di Gideon Levy Il nuovo governo si meriterà Israele, e Israele si meriterà questo nuovo governo. È un esecutivo autentico e rappresentativo, è la vera espressione dello spirito dei tempi e dei sentimenti più profondi della maggioranza degli israeliani. Sarà un governo vero, senza finzioni, senza trucchi e senza autogiustificazioni. Diamo il benvenuto al quarto governo di Benjamin Netanyahu. Non si esprimerà in modo altezzoso, né declamerà slogan vuoti. Non dirà niente sulla pace e sui diritti umani, né sui due stati o sui negoziati, né sul diritto internazionale, sulla giustizia o sull’uguaglianza. La verità sarà sbattuta in faccia agli israeliani e al mondo intero: la soluzione dei due stati è morta (non è mai nata), lo stato palestinese non vedrà la luce, il diritto internazionale non sarà applicato a Israele, l’occupazione continuerà a strisciare rapidamente verso l’annessione, l’annes- sione continuerà a strisciare rapidamente verso uno stato di apartheid, l’aggettivo «ebreo» sarà più importante di «democratico», nazionalismo e razzismo – già presenti da molto tempo – riceveranno il sigillo del governo. Questa cosa non è cominciata con Netanyahu, né con il leader del partito di estrema destra Casa ebraica, Naftali Bennet, né con i suoi dirigenti più discussi, i parlamentari Ayelet Shaked ed Eli Ben-Dahan. Queste persone hanno solo impresso un’accelerazione alla situazione. E non dovremmo sorprenderci né indignarci, né dovremmo lamentarci di quanto la sorte sia stata amara. Que- ha detto che «i palestinesi sono anisto è un governo di continuità, non un mali, non sono umani, non hanno governo di cambiamento. (...) ragione di vivere», ma queste frasi Neanche la nomina di un altro razzi- non riflettono forse il pensiero di sta, Eli Ben-Dahan, come vicemini- molti israeliani? Ben-Dahan sarà la stro della difesa e responsabile loro voce. È così che Israele ha trattai palestinesi per quasi dell’amministrazione israeliana nei to cinquant’anni, Ben-Dahan sta solo Territori occupati, dovrebbe provocare grandi sconvolgimenti. Ben-Dahan dicendo le cose senza giri di parole. Ora sarà responsabile dell’amministrazione dei Territori e tutto il sistema di gestione cosiddetta «umanitaria» andrà in frantumi. BenDahan è l’uomo giusto al posto giusto e al momento giusto. Una nomina eccellente. Naftali Bennett, che dice con orgoglio «ho ucciso masse di arabi» e li chiama «frammenti di granata nel culo», sarà ministro dell’istruzione. (…) La scelta degli israeliani riflette le loro vere posizioni. Quindi lunga vita al nuovo governo. 15 GIUGNO 2015 -8- n. 213 www.bocchescucite.org Mai visto così incazzato… il Boicottaggio funziona! L’ inquadratura della TV coglie anche i nervi a fior di pelle. Non si trattiene il Primo Ministro Netanyahu, forte del peggior governo di destra in Israele. Oggi se la prende con l'Europa, ieri con la Francia, l'altro giorno con il boicottaggio degli stessi...palestinesi. Perché tanta ira? Insomma, questo boicottaggio non si ferma, anzi si diffonde in tutto il mondo a macchia d'olio. Il potentissimo Israele ne è danneggiato? E perché allora tanto nervoso dimenarsi contro il BDS? Forse vuol dire che il boicottaggio comincia a funzionare. ECCO ALCUNI RITAGLI: “Il boicottaggio palestinese di Israele deriva dalla loro opposizione al nostro diritto di avere un nostro stato indipendente". 11 maggio 2015, risposta del Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni a Italia-Israele, sul tema delle etichettature dei prodotti provenienti dalle colonie in Cisgiordania: Benyamin Netanyahu riferendosi alla richiesta palestinese di sospendere “Le confermo innanzitutto l'impegno Israele dalla Fifa del Governo contro ogni tentativo di boicottaggio e delegittimazione dello “Questa assurda commedia non sarà Stato di Israele, ricordando che da dimenticata. Faccio appello al goversempre l'Italia si oppone ad odiosi no francese perché pubblicamente episodi di antisemitismo. (…) Il noprenda le distanze dall'azione infelice stro convito sostegno ad Israele è di una società che si trova sotto parpremessa per una pace duratura. Al ziale proprietà dello stesso governo” riguardo suscita costernazione il proBenyamin Netanyahu, dopo che il seguimento dei piani di espansione gigante della telefonia mobile france- degli insediamenti in Cisgiordania”. se Orange ha annunciato la rottura del contratto con la Partner israeliana E ci si mette anche papa Francesco Q uando il Papa ha pronunciato per la prima volta quell’espressione proibita “Stato palestinese”, i giornalisti credevano si fosse sbagliato, ma poi l’ha ripetuto e soprattutto l’ha scritto nero su bianco. Ecco una delle tante reazioni da Israele: i 15 GIUGNO 2015 “L'European Alliance for Israel, che rappresenta le associazioni di amicizia con Israele di 19 paesi europei, tra cui l'Italia, ha espresso al Papa la più viva preoccupazione per l'annunciato riconoscimento della Palestina. Si tratta di uno Stato giuridicamente inesistente, senza frontiere, senza un governo democratico, ispirato a dottrine estremiste, con il programma di essere "juden-free". Tutti i destinatari della mail sono inseriti in copia nascosta (L. 675/96). Gli indirizzi ai quali mandiamo la comunicazione sono selezionati e verificati, ma può succedere che il messaggio pervenga anche a persone non interessate. VI CHIEDIAMO SCUSA se ciò è accaduto. Se non volete più ricevere "BoccheScucite" o ulteriori messaggi collettivi, vi preghiamo di segnalarcelo mandando un messaggio a [email protected] con oggetto: RIMUOVI, e verrete immediatamente rimossi dalla mailing list. -9- n. 213