Chief Risk Officer - "PARTHENOPE"
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Chief Risk Officer - "PARTHENOPE"
Chief Risk Officer La nuova agenda degli impegni per il risk manager Corrado Meglio Vice Presidente AIFIRM Responsabile Risk Management Banca di Credito Popolare Steering Committee PRMIA Italy Università Parthenope 22 ottobre 2011 1 Le banche e le sfide del nuovo scenario competitivo z Crisi macroeconomica z Crollo del trading sui mercati finanziari z Aumento del costo della raccolta z Deterioramento della qualità del credito posseduto z IImplementazione l i d ll nuove regole delle l di Basilea B il 3 suii ratio patrimoniali e sulla liquidità Università Parthenope 22 ottobre 2011 2 Le banche e le sfide del nuovo scenario competitivo “Uno degli “U d li insegnamenti i ti più iù chiari hi i della d ll crisi i i è che h la l funzione di gestione del rischio nelle banche deve permeare tutte le strategie g e le operazioni, p , dialogare g autorevolmente con le linee di business a tutti i livelli, riferire in modo diretto, tempestivo ed esauriente al top management e agli organi societari di gestione. gestione Gli esponenti delle banche con compiti di controllo, che hanno funzioni particolarmente delicate, devono avere professionalità adeguate g alla complessità delle attività e dei rischi. Va rispettato l’obbligo di riportare alla Banca d’Italia, sotto pena di sanzioni, ogni fatto che possa ripercuotersi sulla sana e prudente gestione della banca. “ Mario Draghi Università Parthenope 22 ottobre 2011 3 CdA DG CRO ¦ Risk Management CFO ¦ Controllo Andamentale ¦ Pianificazione ¦ Tesoreria ¦ ¦ Amministrazione ¦ Controllo di Gestione ¦ ……… ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ Università Parthenope 22 ottobre 2011 deii C d Crediti diti Compliance Management Customer Care N Nuova Fi Figura Antiriciclaggio Legale Membro ODV 231/07 …. 4 Il C CRO O è po poliziotto otto o Richelieu c e eu ? Università Parthenope 22 ottobre 2011 5 Il ruolo del CRO z z z z z z Definire l’appetito di rischio dell’organizzazione e declinarlo nei diversi modelli di affari aziendali attraverso gli strumenti opportuni (capital budgeting, pricing etc..) Definire, in coerenza con le strategie e gli obiettivi aziendali, gli indirizzi e le politiche in materia di gestione di tutti i rischi aziendali, ivi compresi quelli di compliance li e legali; l li Coordinare l'attuazione degli indirizzi e delle politiche in materia di gestione dei rischi, compliance e legale da parte delle unità preposte, anche nei diversi ambiti biti societari; i t i Garantire la misurazione e il controllo dell'esposizione alle diverse tipologie di rischio, verificando anche l'attuazione degli indirizzi e politiche (es: rispetto dei li iti ) limiti,…); Assicurare il presidio della qualità del credito garantendo il rispetto degli indirizzi e delle strategie creditizie, attraverso il monitoraggio nel continuo dell'andamento del rischio; Presidiare l'identificazione e il monitoraggio di eventuali disallineamenti dalle norme vigenti, nonché la consulenza, assistenza e sensibilizzazione delle funzioni aziendali alle normative. normative Fonte: Bilancio Intesa Sanpaolo Università Parthenope 22 ottobre 2011 6 Il ruolo del CRO z D Deve rappresentare t una funzione f i di indirizzo i di i e di governo z Deve garantire una funzione di controllo e di conformità z Deve essere indipendente z Deve contribuire alla creazione di una cultura del rischio condivisa di i a livello li ll unitario it i all’interno ll’i t d ll’I tit t dell’Istituto. “I compiti di gestire la misurazione ed il controllo, sia puntuale che prospettico, prospettico dell dell’esposizione esposizione alle diverse tipologie di rischio, si affiancano al monitoraggio dell’evoluzione dei rischi stessi, nonché alla gestione, con idonee misure di prevenzione, di copertura e di politica in materia di controllo“. R Renato M i Maino Università Parthenope 22 ottobre 2011 7 U ese Un esempio p o co concreto: c eto i limiti sul rischio di liquidità z z Ieri: i limiti erano costruiti considerando ipotesi più o meno prudenziali, lo stress testing era mero “esercizio” per la verificare ifi d ll loro della l t tenuta t in i situazioni it i i di scenario i avverso Oggi: sono i limiti a diventare funzione di scenari avversi (stress test idiosincratici e sistemici). I limiti quindi tendono ad incorporare scenari di stress e sono già costruiti utilizzando proxy degli indicatori di Basilea 3. Università Parthenope 22 ottobre 2011 8 Un ese U esempio p o co concreto: c eto il rischio sc o d di c credito ed to Con riferimento ai rischi creditizi, la funzione del CRO prevede due importanti momenti di indirizzo e di governo: z z Risk Management con il compito di garantire la misurazione ed il controllo, sia puntuale che prospettico, dell dell’esposizione esposizione alle diverse tipologie di rischio Presidio Q Qualità del Credito con la missione di monitorare l’evoluzione degli impieghi, i rischi specifici di controparte per le posizioni di maggior rilievo e, in genere, il livello di rischio del credito erogato dalla banca, banca nonché di predisporre e gestire idonee metodologie e strumenti di controllo e di prevenzione del deterioramento della qualità del credito, di concerto con il Risk Management e contribuire alla formulazione degli indirizzi di politica creditizia in tema di erogazione controllo e gestione del credito. erogazione, credito Università Parthenope 22 ottobre 2011 9 Il rischio sc o d di c credito ed to Spetta al Risk Management il presidio degli strumenti gestionali l come la l quantificazione f d costi di dei d copertura, di d protezione e di accantonamento, nonché di compenso al capitale economico assorbito. Tale funzione può dunque spingersi alla formulazione di linee e di indirizzi per il pricing del credito e, e più in generale, per la determinazione degli obiettivi economici e reddituali conformi al capitale a rischio utilizzato. Tutto il top management è chiamato ad assumere un ruolo più attivo nella diffusione della cultura del rischio a tutti i livelli della struttura. Il Consiglio di Amministrazione deve vigilare affinché ciò accada. Università Parthenope 22 ottobre 2011 10 I co compiti p t de del C CRO: O il suo futuro utu o Nel prossimo futuro il CRO si concentrerà nella risoluzione delle maggiori criticità quali: z z z l omogeneizzazione dei principi di Governance, l’omogeneizzazione Governance delle Politiche e della cultura del rischio all’interno dell’Istituto; il supporto per la ridefinizione dei processi creditizi al fine di migliorare la gestione del rischio di credito; l’allineamento con Banca d’Italia circa le specifiche richieste ed implementazioni. Fonte: Bilancio Unicredit Università Parthenope 22 ottobre 2011 11 Il CRO e le banche locali Realizzazione di economie di scopo e di scala (ossia un’unica unità che parla al CDA una sola lingua). z z z Uniformità strategica di misurazione e di visione Condivisione delle fonti informative e delle risorse Risposta p coerente alla regolamentazione g Università Parthenope 22 ottobre 2011 12 Focus sul Compliance Management Università Parthenope 22 ottobre 2011 13 Il rischio sc o d di co compliance p a ce ed il risk management Il Rischio di non conformità (Compliance) è una situazione potenziale (possibilità) di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative ((rischio legale) g ) oppure pp in danni di immagine g (rischio reputazionale) dovuti alla violazione di norme imperative (di legge o di regolamenti) ovvero di autoregolamentazione (es. statuti, codici di condotta, codici di autodisciplina, regolamenti interni di processo aziendale) RISCHI OPERATIVI Altri rischi operativi RISCHI DI NON CONFORMITA’ (COMPLIANCE) Rischi legali Università Parthenope 22 ottobre 2011 Rischi reputazionali 14 Le e a aree ee d di intervento te e to de della a Co Comunità u tà Europea si distribuiscono su 32 settori tematici L’indagine effettuata ha infatti evidenziato : 9 l’esistenza di almeno 30 diverse autorità di vigilanza*; 9 la presenza di oltre 300 obblighi di segnalazione*; 9 l’impatto potenziale su quasi tutti i processi auditati, sia di governo / supporto che di mercato. * la particolare numerosità delle leggi esistenti potrebbe richiedere degli approfondimenti per verificare l’esatta consistenza del numero delle segnalazioni da effettuare e delle autorità destinatarie delle stesse. 15 Università Parthenope 22 ottobre 2011 15 Attribuzione tt bu o e de delle e normative o at e nei e d diversi e s ambiti sanzionatori Università Parthenope 22 ottobre 2011 16 Perimetro di intervento della Compliance Tsunami normativo Strutture I°Argine: II°e III°Argine: g Interventi di adeguamento normativo al funzionamento del B k Offi Back Office Interventi di adeguamento della proposta commerciale COMPLIANCE Università Parthenope 22 ottobre 2011 (confezionamento del prodotto / controllo qualità) 17 Perimetro di intervento della Compliance Maggiore è la distanza tra la F Funzione i C Compliance li ed d i processi produttivi, specie quelli rivolti alla gestione della relazione della clientela, maggiori saranno le “interferenze” che riducono la capacità di “ascolto” ascolto della Funzione nel cogliere i segnali di allarme sull’efficacia della macchina di adattarsi ai cambiamenti normativi che richiedono sempre di più una proposizione di offerta di prodotti che indichino l’“ i i ” gli li “ingredienti” “i di ti” l’“origine”, utilizzati ed il costo, ossia consentano la confrontabilità da parte del cliente. Università Parthenope 22 ottobre 2011 18 La compliance deve rappresentare la “coscienza” dell’impresa bancaria A Anna Maria M i Tarantola T t l Università Parthenope 22 ottobre 2011 19 Ciò che rende difficile, complesso, ma al contempo sfidante, sfidante il processo delle decisioni strategiche è che non c’è garanzia di successo. Se la strada per il successo fosse tracciata in modo deterministico, il pensiero strategico non sarebbe necessario. Le singole strategie e le capacità di applicarle attraverso strutture coerenti fanno la differenza. Corrado Passera Università Parthenope 22 ottobre 2011 20 La difficoltà di una cultura consolidata a trasformarsi in una cultura del cambiamento è del tutto comprensibile, p , soprattutto nell’ottica tipicamente economica dell’impiego efficiente delle risorse: il cambiamento rende obsoleto gran parte del passato, passato delle cose e delle idee e quindi distrugge utilità e valore delle cose possedute e dei modelli, validati dall’esperienza, per pensare ed agire nella realtà. Paolo Mottura Università Parthenope 22 ottobre 2011 21 Grazie per ll’attenzione attenzione Corrado Meglio [email protected] 081.3581354 Università Parthenope 22 ottobre 2011 22