Riparazioni di carrozzerie di autoveicoli

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Metodologia di controllo
RIPARAZIONI DI CARROZZERIE DI AUTOVEICOLI (III edizione)
Codice attività: 50.20.2
Indice
1. PR EME S SA ........................................................................................................................... 2
2. AT TIVI TÀ PR E PARA TORIA AL CONT ROL LO..................................................................... 4
2.1 Interrogazioni dell’Anagrafe Tributaria ......................................................................... 4
2.2 Altre interrogazioni e ricerche preliminari all’accesso ................................................ 4
2.2.1 - Controllo delle informazioni relative al soggetto presenti in Internet....................... 5
3. ME TODOLOGIA DE L CONT ROL LO..................................................................................... 7
3.1 L’accesso ........................................................................................................................ 7
3.2 Ricerche presso enti privati........................................................................................... 9
3.3 Controllo del volume d’affari ......................................................................................... 9
3.3.1 - Tipologie di evasione ............................................................................................. 9
3.3.2 - Ricerca e valutazione degli indizi di evasione ...................................................... 10
3.3.3 - Ricostruzione del volume d’affari ......................................................................... 10
3.3.4 - Indice di produttività per addetto.......................................................................... 14
3.4 Altri controlli e riscontri ............................................................................................... 14
3.5 Le indagini bancarie..................................................................................................... 15
3.5.1 - Richiesta al contribuente degli estremi identificativi dei conti ............................... 15
3.5.2 - Richiesta della copia dei conti agli istituti di credito e finanziari ............................ 16
CHECK LIS T ........................................................................................................................... 17
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50.20.2
1. PREMESSA
La presente metodologia è individuata dal codice 50.20.2 e si rivolge ai soggetti che svolgono l’attività di
Riparazione di carrozzerie di autoveicoli.
Il settore è caratterizzato dalla presenza di piccole imprese artigiane, organizzate in forma di ditte
individuali, costituite prevalentemente dal titolare coadiuvato, a volte, da familiari, quasi assente è il
personale dipendente.
Gli spazi impiegati per l’esercizio dell’attività sono piuttosto limitati e dedicati quasi esclusivamente
all’attività di riparazione, con un piccolo magazzino, dove presente, per i ricambi ad alta rotazione e di
impiego frequente e con un ufficio o gabbiotto destinato all’accoglienza della clientela, costituita quasi
esclusivamente da privati.
La dotazione di beni strumentali è ridotta all’essenziale e non eccessivamente sofisticata, mancano
spesso, ad esempio, i banchi di riscontro della scocca, il che fa presumere che l’attività di queste imprese sia
limitata alla riparazione di danni non strutturali.
A livello di medie e grandi officine operano invece società di persone e, con ridotta diffusione, società di
capitali, in cui si rileva abitualmente la presenza di personale dipendente, che riveste un ruolo amministrativo
a fianco di quello operativo, sia con qualifica generica che specializzata.
Per tali soggetti le superfici dedicate all’attività sono piuttosto ampie e diversificate, destinate
prevalentemente all’attività operativa e al magazzino, alle aree esterne, nonché all’ufficio per l’accesso alla
clientela, costituita parimenti da privati e da società.
Per questo tipo di imprese la dotazione di beni strumentali deve essere per qualità e quantità consistente
e tecnologicamente aggiornata per sopportare elevati carichi di lavoro in maniera efficiente e per offrire un
buon livello di servizio, che consenta l’intervento anche sui veicoli industriali.
La Legge del 5 febbraio 1992, n. 122 (in G.U. del 19/02/1992, n. 41) recante disposizioni in materia di
manutenzione e riparazione di veicoli stabilisce gli assetti tecnico-giuridici degli operatori del settore, al quale
appartengono le attività di meccanica e motoristica, carrozzeria, elettrauto e gommista.
Il successivo D.M. del 30 luglio 1997, n. 406 del Ministero dei Trasporti e della Navigazione (in S.O. alla
G.U. del 28/11/1997, n. 278) recante dotazioni minime di attrezzature e strumentazioni di cui debbono
essere dotate le imprese esercenti attività di autoriparazione, completa il quadro tecnico-normativo di
riferimento entro il quale le attività in argomento sono tenute ad operare; lo stesso può costituire utile fonte
informativa circa la struttura tecnica delle aziende del settore.
L’art. 12, comma 1, del D.Lgs. del 5 febbraio 1997, n. 22, istituisce l’obbligo della tenuta del registro di
smaltimento dei rifiuti tossici, che disciplina tutte le operazioni relative al carico e scarico di materiali tossici
(quali rottami di ferro, paraurti in plastica, residui di vernici, pitture, smalti, acidi, solventi e morchia del
distillatore, ecc.) scartati da parte di coloro che, (come stabilito all’art. 11, comma 3, del citato D.Lgs.
n. 22/1997 e successive modificazioni ed integrazioni), vendono, producono, raccolgono o smaltiscono detti
rifiuti speciali, altamente inquinanti, e sono tenuti a comunicarne annualmente quantità e caratteristiche
qualitative.
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Le principali fasi degli interventi di ripristino, nelle quali si articola la complessa attività delle imprese del
settore, possono essere sinteticamente ricondotte alle seguenti operazioni di:
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stacco, adattamento e riattacco di parti danneggiate:
attengono a questa fase anche le medesime operazioni che si rendono necessarie sulle parti
meccaniche, elettriche, di selleria, ecc., che interferiscono con l’operazione principale d’intervento sulla
carrozzeria.
I momenti della lavorazione comprendono l’asportazione del lamierato danneggiato, l’adattamento, il
fissaggio e la saldatura del nuovo lamierato;
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risagomatura e sostituzione di lamierati ed elementi in materiale plastico:
la risagomatura viene effettuata quando risulta tecnicamente fattibile e allo stesso tempo non risulti
antieconomica rispetto alla sostituzione, oltre all’ipotesi in cui il ricambio non sia reperibile in tempi
accettabili o sia fuori produzione;
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verniciatura o sfumatura:
il ciclo di verniciatura prevede l’utilizzo di smalti monostrato, sintetici o acrilici, comprese eventuali
applicazioni di sigillanti, protettivi P.V.C. e prodotti cerosi.
L’operazione di sfumatura consiste nel trattamento di verniciatura a ciclo parziale di un lamierato in buono
stato.
Il ciclo di finitura (pulizia e lucidatura del veicolo) completa l’intervento.
All’attività di riparazioni si affianca a volte quella di recupero e commercio di auto usate, in presenza della
quale si procederà alla opportuna disaggregazione dei relativi componenti reddituali negativi e positivi, al fine
di pervenire ad una autonoma valutazione di congruità.
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2. ATTIVITÀ PREPARATORIA AL CONTROLLO
2.1 Interrogazioni dell’Anagrafe Tributaria
L’attività di controllo dovrà essere preceduta dalla raccolta dei dati e delle informazioni riguardanti il
soggetto da verificare. Si dovranno acquisire notizie in ordine alle eventuali segnalazioni da parte di altri
Uffici Finanziari o Comandi della Guardia di Finanza per irregolarità fiscali a carico del contribuente da
verificare, nonché elementi di accertamento.
Al riguardo, una prima fonte di notizie può essere acquisita dal sistema informativo dell’Anagrafe
Tributaria, sia in ambiente tradizionale che web, dal quale possono essere tratte le seguenti informazioni:
se trattasi di società:
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principali soci;
notizie sui comportamenti dell’organo amministrativo;
redditi dichiarati dalla società e dai soci (categoria e importo);
esistenze di partite I.V.A., anche cessate, intestate ai soci;
elementi indicatori della capacità contributiva dei soci;
bilancio civilistico e relativi indici contabili;
se trattasi di persona fisica:
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reddito complessivo dichiarato negli ultimi anni;
reddito d’impresa dichiarato negli ultimi anni;
esistenze di partite I.V.A. cessate;
elementi indicatori di capacità contributiva;
per tutte le tipologie di soggetti:
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data di inizio dell’attività;
luogo di conservazione delle scritture contabili;
posizione fiscale e dati relativi alle ultime dichiarazioni;
precedenti fiscali: controlli già effettuati a qualunque titolo, segnalazioni, ecc.;
notizie sulla sede legale e amministrativa;
eventuali incrementi patrimoniali o altre manifestazioni di capacità contributiva del contribuente e dei
suoi familiari o dei soci della società (possesso di auto, imbarcazioni, residenze secondarie, ecc.);
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atti registrati relativi a compravendite di immobili, sottoscrizioni di aumenti di capitale, appalti, ecc.;
precedenti controlli effettuati dall’ufficio o da altri soggetti;
elementi rilevanti ai fini dell’accertamento in possesso dell’ufficio.
2.2 Altre interrogazioni e ricerche preliminari all’accesso
E’ opportuno riscontrare le informazioni acquisite dall’interrogazione all’A.T. con quelle desumibili dalla
banca dati della Camera di Commercio, dell’I.N.A.I.L. e dell’I.N.P.S., relativamente a:
i
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tipologia delle attività esercitate dal soggetto;
luogo o luoghi di esercizio dell’attività;
generalità del/i rappresentante/i legale/i della società;
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situazione giuridica del soggetto: normale attività, soggetto estinto, soggetto in liquidazione/fallito, ecc.;
eventuale presenza di protesti a carico dell’impresa, sia nella provincia di residenza che nel resto d’Italia,
per valutare sia lo “stato di salute” dell’azienda che la prevedibile proficuità dell’azione accertatrice.
Un altro sintomo sullo “stato di salute” dell’esercizio può essere rappresentato dalla “visibilità”
pubblicitaria del soggetto, in quanto il relativo onere normalmente risulta proporzionale alle aspettative di
crescita dei ricavi.
Nella fase preparatoria al controllo può risultare utile verificare le inserzioni pubblicitarie presenti su
“Pagine Gialle” e “Pagine Utili”, al fine di acquisire notizie relative all’oggetto caratteristico dell’attività, alla
presenza di sedi decentrate, all’ambito territoriale entro il quale l’impresa svolge l’attività, ecc..
2.2.1 - Controllo delle informazioni relative al soggetto presenti in Internet
Al fine di raccogliere maggiori informazioni sul soggetto da sottoporre a controllo sarà utile verificare la
sua presenza in Internet.
Tale presenza potrà manifestarsi in vari modi: dalla semplice “pagina” con poche indicazioni, al “sito”
completo di cataloghi, listini, informazioni tecniche, ecc..
Per effettuare la ricerca è sempre opportuno partire da un indirizzo specifico del soggetto (dominio) e ci si
potrà avvalere dei cosiddetti “motori di ricerca”.
Il dominio in genere si identifica con la denominazione del contribuente seguita dall’estensione ad
esempio (.it), (.com), (.org).
I motori di ricerca contengono una finestra in cui è possibile digitare una o più parole per avviare una
ricerca sulla rete; il verificatore potrà digitare il nome/denominazione del soggetto e cliccare su “cerca”,
ottenendo una serie di collegamenti (link) e di pagine web contenenti la parola da lui cercata.
La presenza su internet riguarda soprattutto aziende strutturate ed articolate nell’offerta di servizi,
comunque, la mancata individuazione di un dominio specifico non significa, necessariamente, che il
contribuente è assente dalla rete, in quanto molte piccole aziende tendono a far “ospitare” le proprie pagine
in apposite aree di siti di grandi dimensioni generalmente gestiti da Internet Provider, i fornitori di accesso
alla rete, o società che specificamente curano tali servizi, ideando, costruendo e mantenendo i siti per conto
terzi.
In questo caso si potrà tentare l'individuazione del soggetto mediante consultazione della banca dati della
Registration Authority del CNR di Pisa, che ha la gestione centralizzata dei domini “.it”; tale database è
consultabile dal sito www.nic.it.
La ricerca sarà effettuata con le diverse modalità consentite (consigliabile quella per nome e testo libero):
inserendo il nome/denominazione del soggetto da individuare, si potrà ottenere il nome di dominio
corrispondente.
Tra le informazioni consultabili vi sono quelle relative al soggetto che ha richiesto la registrazione del
nome di dominio, all’eventuale amministratore ed una breve descrizione dell’attività.
Si segnala, inoltre, che nel sito www.infoimprese.it è presente una banca dati contenente, per i soggetti
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interrogati, alcune informazioni tratte dal registro imprese e l’eventuale link con cui operare la connessione.
E’ possibile accedere ad un motore di ricerca dei siti italiani con dominio, tramite il link di connessione
www.dominitaliani.it.
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3. METODOLOGIA DEL CONTROLLO
3.1 L’accesso
Tutte le operazioni di seguito descritte necessitano, per essere realmente efficaci ai fini delle indagini, di
un elevato grado di riservatezza, determinante per acquisire ogni elemento o documento utile per la
ricostruzione del reale giro d’affari.
I verificatori dopo aver adempiuto alle formalità di rito, procederanno a:
i
reperire ed acquisire agli atti della verifica tutte le registrazioni ed i documenti contabili ed extracontabili
rilevanti ai fini del controllo (schedari dei clienti, quietanze, corrispondenza, indirizzi, agende, appunti,
preventivi di spesa, contratti o altra documentazione inerente “pacchetti di prestazioni”, tariffe relative ai
diversi servizi offerti, ecc.);
i
acquisire i “floppy disk” e gli altri supporti magnetici rinvenuti. Se l'azienda si avvale di mezzi informatici,
si provvederà a visionare il programma di gestione ed a richiedere la stampa dell'elenco clienti. La lettura
di detti supporti magnetici potrà consentire la rilevazione di clienti, fornitori, incassi e pagamenti non
presenti in contabilità. Debita attenzione va riservata ai dati registrati nell'hard disk del personal
computer, utilizzato dal titolare dell'impresa o da soggetti aventi particolari responsabilità gestionali.
Si rammenta che se la parte non consente l’utilizzazione dei propri impianti e del proprio personale, i
funzionari che procedono all’accesso possono, ai sensi dell’art. 52, comma 9, del D.P.R. n. 633/72,
provvedere con mezzi propri alla elaborazione e lettura dei supporti magnetici (dischetti, CD ROM, ecc.)
fuori dai locali aziendali.
Qualora vengano utilizzate chiavi di accesso o codici particolari a tutela del contenuto dei supporti
magnetici si potrà chiedere al titolare dell’azienda di eseguire le operazioni necessarie per accedere alle
informazioni in esso contenute.
Con la larga diffusione delle nuove tecnologie è sempre più frequente lo scambio di dati ed informazioni
tramite posta elettronica (E-mail). Tali informazioni desunte dalla casella di posta elettronica dell’azienda
possono avere rilevanza ai fini del controllo. A questo proposito si fa presente che i messaggi già
“aperti”, come per la normale corrispondenza attinente l’attività, sono direttamente acquisibili, mentre
quelli non ancora letti sono da trattare secondo quanto previsto dall’art. 52, comma 3, del D.P.R.
n. 633/72 (si evidenzia che in molti programmi di gestione della posta elettronica i messaggi aperti sono
contraddistinti da una icona raffigurante una busta aperta, mentre quelli non ancora letti da un titolo in
grassetto);
i
riscontrare l’esistenza di un eventuale sito internet non rilevato durante la fase preparatoria al controllo
dell’azienda, attraverso l’esame della documentazione reperita;
i
rilevare il personale presente in azienda, individuando, oltre ai dati anagrafici, la data di inizio dell’attività,
il tipo di rapporto di lavoro, le mansioni svolte ed il tipo di specializzazione; tale rilevazione potrà rivelarsi
particolarmente proficua anche al fine di individuare professionalità sintomatiche della presenza di
servizi collaterali. I dati rilevati saranno confrontati con i libri obbligatori in materia previdenziale e del
lavoro;
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rilevare il numero delle ore lavorate dal personale dipendente (dai fogli di presenza o dai libri paga);
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rilevare l’eventuale svolgimento di altre attività (officina, sostituzione e riparazione di pneumatici) al fine
di accertare la tipologia dei servizi offerti. In tali casi si rileverà la presenza di eventuali macchinari ed il
loro costo nonché l’ammontare delle spese correnti (ad esempio spese di energia elettrica) e quelle
relative alla manodopera. Per il controllo di tali attività si rinvia comunque alle rispettive metodologie;
i
rilevare le tariffe praticate per le diverse tipologie di prestazioni; in presenza di officine “autorizzate” per
le riparazioni di determinate marche di auto, acquisire il relativo tariffario; a tal fine, potranno essere
acquisite informazioni direttamente dai clienti presenti nell’azienda;
i
i
rilevare il periodo e l’orario di apertura al pubblico;
inventariare le auto (in attesa, in corso di intervento o pronte per la consegna) sia all’interno che su
eventuali spazi esterni;
i
controllare la cassa per verificare se i valori rinvenuti (denaro, assegni, ricevute di carte di credito)
trovano riscontro con gli incassi complessivi e parziali certificati (scontrini, ricevute fiscali, fatture);
i
rilevare quali carte di credito vengono accettate in pagamento, anche dalle etichette esposte sulle
vetrine o presso la cassa o da altri avvisi alla clientela;
i
acquisire il registro di smaltimento dei rifiuti tossici (rottami di ferro, paraurti in plastica, residui di vernici,
pitture, smalti, acidi, solventi e morchia del distillatore, ecc.);
i
inventariare gli impianti, le principali attrezzature ed i macchinari utilizzati con particolare riguardo alle
strumentazioni a tecnologia avanzata da cui potrebbe essere possibile rinvenire dati relativi agli
interventi eseguiti o più in generale al numero degli utilizzi. E’ utile ricordare che il citato D.M. del 30
luglio 1997, n. 406 elenca dettagliatamente le dotazioni degli operatori del settore;
i
inventariare le giacenze di magazzino e classificare opportunamente i beni per categorie omogenee,
distinguendo, in particolare, i beni suscettibili di utilizzazione senza significativo impiego di manodopera
(spazzole tergicristalli, fanalerie, lampadine, accessori, ecc.) da quelli che invece la richiedono.
Relativamente alle vernici si rende opportuna una specifica rilevazione (rimanenze iniziali, acquisti e
rimanenze finali) che consenta, per quanto possibile, una correlazione, ancorché presuntiva, con le
prestazioni comportanti verniciatura risultanti dalle fatture o ricevute emesse;
i
accertare che i beni rilevati in giacenza siano coperti da regolari fatture di acquisto, estendendo tale
importante indagine anche alle parti di ricambio che al momento dell’accesso risultassero in fase di
utilizzo sugli automezzi in corso di riparazione. Potrebbe in tal modo emergere, oltre all’eventuale utilizzo
di parti acquistate senza regolare fattura, anche l’impiego, non infrequente, di parti provenienti da
recupero presso demolitori e non fatturate ovvero acquisite direttamente a nome del cliente;
i
rilevare e controllare i dati utilizzati e dichiarati dal contribuente ai fini dell’applicazione degli Studi di
Settore. I controlli da effettuare sono esplicitati nella circolare del 13 ottobre 2000, n. 185/E;
i
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controllare l’esistenza e la corretta tenuta della contabilità;
richiedere alla parte, con contestuale verbalizzazione delle dichiarazioni rese, notizie relative a:
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x
x
x
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tempo medio di occupazione della manodopera per le diverse tipologie di prestazioni;
percentuali di sconto ottenute dai fornitori;
tipologia di clientela (privata, società o enti);
tipologia di prestazioni rese alla clientela;
tariffe praticate alla clientela.
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Le seguenti ulteriori rilevazioni potranno essere utili al fine di inquadrare la potenzialità reddituale
dell’esercizio:
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anno d’inizio dell’attività;
titolo di possesso dell’esercizio;
costi sostenuti per l’utilizzo dei locali;
rilevazione delle dimensioni dei locali e destinazione delle superfici;
capitale complessivamente investito, valutando tra l’altro gli impegni finanziari assunti per gli investimenti
effettuati in macchinari per le eventuali attività collaterali;
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ubicazione (se in zona centrale o periferica, se in zona servizi o in zona a destinazione abitativa);
premi di assicurazione contro i rischi derivanti dall’esercizio dell’attività;
comparazione dei consumi di energia elettrica (forza motrice) e di acqua, relativamente all’anno
verificato ed ai tre precedenti (da eseguire solo se ritenuta significativa in relazione alle modalità di
svolgimento dell’attività).
3.2 Ricerche presso enti privati
Uffici Assicurativi
Considerazioni particolari merita il ruolo svolto dalle compagnie di assicurazione in occasione delle
liquidazioni dei sinistri ai loro clienti.
A tale proposito potrebbe rivelarsi utile un accesso presso gli assicuratori della zona per la consultazione
di atti relativi alla liquidazione dei danni a mezzi coinvolti in incidenti.
Un’analisi dei dati conservati dalle compagnie di assicurazione, sicuramente agevolata dalla presenza di
dettagli che solitamente mancano tra i documenti delle ditte verificate, consentirà di mettere a punto, con
maggior grado di affidabilità, la definizione dei rapporti tra ricavi e costi del materiale e della manodopera,
utili ai fini della ricostruzione dei ricavi.
Si ritiene che per una migliore gestione dell’attività di controllo, i suddetti elementi potranno essere rilevati
in sede preventiva nella fase di programmazione delle verifiche o desunti dall’esperienza della prima verifica
su soggetti del settore, al fine di minimizzare le difficoltà ed i tempi che il reperimento dei dati di volta in volta
può comportare.
3.3 Controllo del volume d’affari
3.3.1 - Tipologie di evasione
La verifica dei ricavi dichiarati muoverà dai dati e dalle notizie acquisite nel corso del controllo e tenderà a
ricostruire l’effettiva entità, quantità e qualità, delle prestazioni rese dall’azienda.
Si possono ipotizzare i seguenti comportamenti, adottati spesso congiuntamente, strumentali
all’occultamento dei corrispettivi:
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totale occultamento dei corrispettivi conseguiti;
sottofatturazione delle prestazioni rese.
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3.3.2 - Ricerca e valutazione degli indizi di evasione
La verifica dei ricavi dichiarati muoverà dai dati e dalle notizie acquisite nel corso dell’accesso; l’obiettivo
del controllo è quello di ricostruire credibilmente i ricavi corrispondenti ai servizi effettivamente resi a fronte di
quelli annotati in contabilità e dichiarati, sia ai fini I.V.A. che delle imposte sui redditi.
Allo scopo di verificare l’attendibilità delle risultanze contabili si procederà in primo luogo a:
i
controllare la cassa, confrontando il denaro e gli altri valori rinvenuti con gli incassi certificati a partire dal
giorno dell’ultimo versamento in banca. Si tenga al riguardo presente che una piccola differenza può
essere giustificata da esigenze di funzionamento della cassa che richiedono una giacenza minima (per
dare il resto, per esigenze improvvise, ecc.);
i
controllare che gli assegni rinvenuti o le ricevute di carta di credito trovino riscontro con gli incassi
complessivi e parziali certificati;
i
analizzare i corrispettivi risultanti dalle ricevute e dalle fatture, scomponendoli ed imputandoli secondo la
tipologia di lavori svolti: riparazioni, commercio, servizi accessori (recupero e commercio di auto usate);
i
riscontrare che tutta l’attrezzatura e la manodopera rilevata al momento dell’accesso sia stata
regolarmente contabilizzata;
i
esaminare le fatture di acquisto per accertare l’eventuale omessa contabilizzazione dei costi relativi ai
consumi essenziali (assicurazioni, energia elettrica, telefono, acqua, ecc.); tale circostanza consente di
presumere un’impostazione contabile poco aderente alla realtà aziendale;
i
riscontrare che tutti gli elementi rilevati da documentazione extracontabile e da supporti elettronici
trovino corrispondenza nelle scritture contabili e documentali (brogliacci, schedari, ecc.).
3.3.3 - Ricostruzione del volume d’affari
In genere le imprese del settore tengono in magazzino limitate scorte, preferendo acquistare di volta in
volta quanto occorre.
La tenuta informatizzata del magazzino, per le officine più strutturate e che offrono molteplici servizi,
semplifica le procedure di acquisto, segnalando al titolare le tipologie e le quantità di merce da ordinare.
Nel caso in cui il soggetto verificato tenga una contabilità di magazzino “automatizzata”, sarà utile
analizzarne il sistema di funzionamento, dal quale si potrebbero rilevare informazioni utili alla ricostruzione
del volume d’affari. In tal caso si provvederà anche a reperire il file relativo al magazzino, che potrà essere
trasferito in S.A.Ve. seguendo le istruzioni disponibili nella relativa guida operativa, al capitolo “import ed
export dei dati”.
La tenuta di un magazzino informatizzato non esclude la presenza di merci acquistate “a nero” nel
database di gestione merce (ciò è possibile in particolare per i pezzi di ricambio ad alta rotazione che,
essendo solitamente acquistati all’occorrenza, non necessitano di un controllo informatizzato delle
giacenze).
Può risultare utile, ai fini del controllo, raccordare gli acquisti con i lavori eseguiti, contestualmente o dopo
un ragionevole lasso di tempo, allo scopo di riscontrare se c’è stata regolare emissione del documento
fiscale (ricevuta o fattura) e se sussiste congruità a fronte dei materiali impiegati nell’intervento di ripristino.
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Così, ad esempio, se risulta acquistato un cofano, un paraurti, una portiera di un determinato tipo di auto,
si dovrà reperire il documento che descrive e quantifica il valore del servizio reso, analizzandone la congruità
in relazione ai materiali ed alla manodopera impiegati.
Questo tipo di indagine diretta potrà essere utilmente eseguita, a campione o integralmente, a seconda
delle dimensioni dell’azienda verificata.
Si dovrà, inoltre, valutare la congruità degli acquisti dei prodotti di consumo (ad esempio: pitture, vernici,
smalti, acidi, solventi, ecc.) rispetto alle prestazioni contabilizzate. L’eventuale scarsa significatività degli
acquisiti documentati rispetto ai servizi forniti e/o alle caratteristiche dell’azienda (dimensioni, numero e
qualità degli addetti), potrà costituire indizio di acquisti in nero e di conseguente inattendibilità delle scritture
contabili.
Sarà altresì utile procedere con metodo inverso: dalle fatture emesse potranno essere individuate le parti
di ricambio impiegate nella riparazione al fine di riscontrare la corrispondente fattura di acquisto.
Obiettivo ostacolo alla delineata metodologia può essere costituito dalla sinteticità della descrizione delle
prestazioni nella fattura o ricevuta emessa. In tal caso, si potrà ugualmente procedere all’indagine ricorrendo
al contraddittorio con la parte ed eventualmente anche con i dipendenti che hanno materialmente eseguito i
lavori, al fine di definire il reale contenuto della prestazione sia in termini di materiali che di manodopera.
L’esito del contraddittorio dovrà risultare dai verbali giornalieri.
Anche tali riscontri potranno essere eventualmente attuati a campione ovvero limitatamente agli interventi
di maggior valore.
Le effettive quantità di materiali impiegati potranno essere orientativamente ricostruite anche sulla base
del registro di smaltimento dei rifiuti tossici.
L’esame dei dati in esso contenuti potrà fornire spunti per verificare la congruenza dei rapporti tra prodotti
smaltiti e prodotti sostituiti risultanti dai documenti fiscali emessi; a tal fine dovranno essere preventivamente
appurati i tempi e le modalità di smaltimento.
I corrispettivi risultanti dalle fatture e ricevute fiscali emesse (il cui rilascio deve avvenire al momento della
consegna del mezzo riparato, anche se non è stato pagato il corrispettivo), dovranno essere analizzati
cercando di separare le prestazioni di manodopera dalle cessioni di materiali. Obiettivo della ricerca è quello
di stabilire il rapporto mediamente sussistente tra costo dei materiali impiegati nella riparazione/ricavi e tra
costo della manodopera/ricavi.
Il procedimento di disaggregazione dei valori contabili, obiettivo centrale dell’attività di verifica, è
sicuramente utile alla formulazione di un ragionevole e motivato giudizio di congruità dei risultati.
In questa prospettiva, i consumi di forza motrice, gli acquisti dei materiali impiegati nelle riparazioni, i costi
della manodopera ed i ricavi registrati in contabilità, verranno distintamente rilevati per mese e riportati in un
semplice prospetto, che consenta un immediato confronto dei valori per periodo.
Dall’analisi dei dati così rappresentati potrebbero emergere sfasamenti dai quali trarre, in quanto
relativamente apprezzabili, le dovute conclusioni.
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Così, ad esempio, se in un determinato periodo all’ammontare degli acquisti dei materiali non
corrispondesse un correlato ammontare dei ricavi (calcolato sulla base dei rapporti precedentemente
accertati tra i due componenti), in assenza di plausibili giustificazioni, si potrà pervenire alla logica
presunzione di omessa fatturazione di una parte dei corrispettivi.
Allo stesso modo si dovrebbe operare con riguardo ai consumi di energia motrice e agli impieghi di
manodopera produttiva.
Al fine di dare ragionevolezza alle presunzioni, sarà opportuno tener presente il momento di formazione
dei ricavi, coincidente con l’ultimazione del servizio, che potrebbe anche essere fisiologicamente sfasato
rispetto al breve periodo.
Sarà bene, quindi, sottoporre ad ulteriore verifica le eventuali discordanze evidenziate, operando riscontri
anche su periodi allargati (bimestrali o trimestrali).
La congruità dei ricavi potrà essere verificata sulla base delle seguenti considerazioni ed elaborazioni:
a) materiali impiegati nelle riparazioni
Costituisce regola comune, ancorché di valore non assoluto, che al consumatore finale si addebiti per i
materiali impiegati un importo non inferiore a quello pieno di listino (in ogni caso la presunzione ha i
caratteri della ragionevolezza ed è agevolmente sostenibile in presenza di risultati particolarmente
deficitarii).
La maggiorazione lorda sarà pertanto misurabile in relazione allo sconto mediamente praticato dalle ditte
fornitrici, avendo cura di effettuare le opportune ponderazioni in relazione ai gruppi di beni con diverso
sconto e quindi diverso ricarico.
Va altresì tenuto conto che le strutture delle nuove auto sono realizzate al fine di garantire l’incolumità dei
passeggeri, in modo tale da assorbire gli urti con deformazione di parti autonome di carrozzeria; ne
consegue che gli interventi di riparazione tendenzialmente si concretizzano nella sostituzione integrale
delle parti danneggiate piuttosto che nella riparazione;
b) manodopera
I corrispettivi per le prestazioni di manodopera, preventivamente enucleati, possono essere divisi per la
tariffa media oraria praticata al fine di determinare il numero delle ore complessivamente addebitate ai
clienti per il servizio di riparazione.
Tale dato deve essere raffrontato con il totale delle ore ordinarie e straordinarie prestato nell’anno dai
lavoratori dipendenti e dagli altri addetti (familiari, soci, ecc.) operanti nell’azienda.
Eventuali apprezzabili differenze dovranno essere giustificate, anche in contraddittorio con la parte,
tenendo tuttavia conto che:
i
il monte ore utilizzato per le riparazioni può risentire del possibile ridotto impegno del titolare, dei familiari
e dei soci addetti all’amministrazione oppure a servizi non direttamente connessi con la produzione. A
tale proposito ed a titolo orientativo, si può considerare che l’apporto del titolare alla produzione diretta
diminuisce all’aumentare del numero dei dipendenti e può ritenersi nullo quando questi superano le 8-10
unità;
i
abbattimenti del 10-20% per pause e dispersioni di tempo potranno essere altresì applicati al monte ore
lavorativo rilevato, limitatamente ai periodi dell’anno di accertato minore impegno;
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Riparazioni di carrozzerie di autoveicoli
i
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apprendisti e dipendenti assunti con contratti di formazione dovranno essere prudentemente valutati,
quanto alla resa produttiva, anche sulla base delle affermazioni del titolare o del socio responsabile
dell’organizzazione del lavoro.
Il procedimento sopra delineato può essere applicato anche con riferimento ad un limitato periodo di
tempo. In tal modo sarà possibile distinguere i periodi tradizionalmente caratterizzati da un rallentamento
dell’attività produttiva da quelli di più intenso impegno. Le eventuali differenze che risultassero non
adeguatamente motivate potranno costituire fondamento per la legittima presunzione di mancata
fatturazione di ricavi, applicando la tariffa media oraria preventivamente individuata.
Moderazioni del metodo di determinazione induttiva potranno trovare applicazione a fronte di accertate,
particolari situazioni, obiettivamente valutabili di volta in volta dai verificatori che ne daranno puntuale conto
nella relazione di accompagnamento alla verifica.
Può essere proficuo, inoltre, inviare questionari ai fornitori dell’autofficina, per esaminare la
documentazione relativa ai pagamenti effettuati dall’impresa verificata (con l’indicazione del numero
dell’assegno e della banca trassata), alla ricerca di eventuali assegni ricevuti da clienti per prestazioni non
contabilizzate e “girati” dall’impresa al fornitore.
Si ricorda che il comma 3, dell’art. 62-sexies, del D.Lgs. del 30 agosto 1993, n. 331, consente la rettifica
del reddito d’impresa anche in presenza di assetti contabili apparentemente ineccepibili, qualora siano
riscontrate gravi incongruenze tra i ricavi dichiarati e quelli desumibili dalle caratteristiche e condizioni di
esercizio della specifica attività svolta. A tal fine anche il calcolo dell’indice di produttività per addetto
(ricavi/numero medio di addetti), l’andamento dei consumi di energia elettrica ed acqua, i quantitativi dei
rifiuti speciali smaltiti, analizzati mettendo a confronto più periodi d’imposta, potranno rappresentare indizi di
valido sostegno alla costruzione del risultato economico fiscale, da contrapporre a quello contabile.
Inoltre l’esame dei dati e delle informazioni, eventualmente assunti presso le compagnie di assicurazioni,
potrà fornire ulteriori elementi di riscontro.
In concreto si potrà così aggirare l’ostacolo costituito, come in precedenza osservato, da fatture o
ricevute con insufficiente descrizione dei lavori eseguiti ed operare, quindi, un più adeguato computo dei
costi di materiali e manodopera addebitati, sulla cui base poter riscontrare la congruità dei ricavi complessivi.
Le distinte incidenze dei costi della manodopera e dei materiali sui ricavi, che potranno ottenersi dalla
predetta analisi, risulteranno preziose per il loro grado di affidabilità e potranno essere proiettate, con gli
opportuni adattamenti, sui dati globali dell’attività verificata.
Si osserva infine che, almeno in linea teorica, al numero dei clienti coperti da assicurazione dovrebbe
tendenzialmente corrispondere un uguale numero di clienti non assicurati (danneggiati ma responsabili
dell’incidente; corresponsabili; responsabili di incidenti al proprio mezzo, per mera imperizia o altra causa,
senza coinvolgimento di altri; ecc.). Pertanto, analizzando le fatture e ricevute con la fattiva collaborazione
della parte, sarà individuato il numero delle riparazioni liquidate attraverso compagnie di assicurazione ed il
numero di quelle direttamente facenti carico al cliente.
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Riparazioni di carrozzerie di autoveicoli
50.20.2
La riscontrata, concreta diversità dei dati potrebbe costituire indizio della mancata/parziale fatturazione
delle prestazioni rese a clienti non coperti da assicurazione. Tale dato può essere utilizzato a ulteriore
sostegno della ricostruzione indiretta dei ricavi operata con la metodologia avanti illustrata.
Può essere proficuo, inoltre, inviare questionari ai fornitori abituali della carrozzeria, per esaminare la
documentazione relativa ai pagamenti effettuati dall’impresa verificata (con l’indicazione del numero
dell’assegno e della banca trassata), alla ricerca di eventuali assegni ricevuti da clienti per prestazioni non
contabilizzate e “girati” dall’impresa al fornitore.
Occorrerà, altresì, tener conto delle informazioni che possono essere direttamente assunte dai clienti,
attraverso questionari con cui vengano richiesti gli importi pagati e notizie relative ai servizi accessori forniti.
3.3.4 - Indice di produttività per addetto
Il numero di addetti all’interno di un’attività commerciale è in stretta correlazione con la dimensione
dell’attività stessa.
Potrebbe, dunque, essere utile calcolare l’apporto di ciascun addetto in termini di ricavi:
I =
Ricavi al netto dell’I.V.A.
numero addetti
I = indice di produttività per addetto
Il risultato di detto rapporto dovrà essere coerente con l’assunto logico secondo cui ad ogni addetto
devono corrispondere ricavi che consentano un margine sufficiente a coprire almeno la rispettiva
remunerazione.
A tal fine, sarà utile determinare l’intero costo aziendale per i dipendenti e la remunerazione corrisposta
agli addetti.
Qualora ci si trovi di fronte ad un costo per addetto sproporzionato rispetto al fatturato prodotto sarà
necessario indagare su eventuali vendite “in nero”.
3.4 Altri controlli e riscontri
Un’ultima serie di indizi può essere considerata al solo fine di valutare l’attendibilità della dichiarazione
ovvero la congruità minima di quanto accertato in base agli elementi in precedenza descritti.
Il capitale investito nell’azienda (macchinari, impianti, attrezzature, magazzino, immobili, ecc.), il
possesso a titolo di proprietà dei locali utilizzati per l’esercizio dell’attività e la retribuzione figurativa del
titolare e degli eventuali soci impegnati a tempo pieno nell’azienda, costituiscono altrettanti elementi aventi
un carattere indiziario. Si può infatti porre a confronto il reddito dell’impresa con quello conseguibile da un
impiego alternativo dei fattori produttivi che concorrono a realizzarlo.
In altri termini il reddito dichiarato non dovrebbe mai collocarsi (quantomeno in modo ricorrente e
tendenziale) al di sotto di quello costituito dalla somma di:
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Riparazioni di carrozzerie di autoveicoli
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proventi ottenibili da un impiego alternativo (ad esempio in titoli di stato) del capitale investito
nell’azienda;
i
i
fitto figurativo dei locali (ovviamente se di proprietà) ove si svolge l’attività;
retribuzione conseguibile, in posizione di lavoro dipendente, nello stesso settore di attività.
Eventuali scostamenti negativi perduranti nel tempo devono essere considerati contrari ad ogni logica
economica e contribuiscono a rafforzare il giudizio di inattendibilità sostanziale delle risultanze contabili,
ovvero a convalidare la ricostruzione dei ricavi operata con i controlli descritti nei precedenti paragrafi.
Altri elementi indiziari, come specificato nella parte dedicata alle attività preliminari, possono essere
costituiti da manifestazioni di capacità contributiva (possesso di auto, imbarcazioni, acquisto di immobili,
ecc.), riferibili al titolare dell’impresa e/o ai soci, particolarmente stridenti con l’ammontare del reddito
dichiarato.
In tale caso, soprattutto qualora non sia stato possibile effettuare una convincente ricostruzione del
volume d’affari, si potrà procedere, sia pure ai soli fini dell’imposizione diretta, all’accertamento sintetico del
reddito complessivo delle persone fisiche in vario modo coinvolte nella gestione dell’impresa, secondo la
procedura di cui all’art. 38, comma 4, del D.P.R. n. 600/73.
3.5 Le indagini bancarie
Gli accertamenti bancari costituiscono uno strumento molto incisivo per l’esame della posizione fiscale
del contribuente, in particolare delle persone fisiche, delle associazioni tra professionisti, delle società di
persone e delle società di capitale a ristretta base azionaria.
Il loro impiego deve rispondere a principi di economicità e di prevedibile proficuità dell’azione di controllo.
L’indagine bancaria è certamente consigliabile in presenza di gravi indizi di evasione, ovvero qualora
permanga un significativo divario tra il volume d’affari ed i redditi determinati in base alla metodologia in
precedenza descritta e quanto fondatamente attribuibile al contribuente sulla base delle condizioni di
esercizio dell’attività, della sua potenziale capacità reddituale, della consistenza del suo patrimonio ovvero di
altri elementi di valutazione.
Peraltro, la Legge 28 dicembre 1995, n. 549 consente di graduare l’indagine in relazione sia all’entità
degli indizi di evasione riscontrati che alle esigenze di progressivo approfondimento del controllo
eventualmente scaturite dall’analisi degli elementi acquisiti nel corso della verifica.
Sono quindi delineabili diversificati percorsi d’indagine, che potranno essere seguiti anche in via
alternativa.
3.5.1 - Richiesta al contribuente degli estremi identificativi dei conti
(artt. 32, 1° comma n. 6-bis del D.P.R. 600/73 e 51, 2° comma n. 6-bis del D.P.R. n. 633/72)
In tal caso viene richiesta alla parte, previa autorizzazione del Direttore Regionale dell’Agenzia delle
Entrate, la dichiarazione della natura, del numero e degli estremi identificativi dei rapporti intrattenuti con
aziende di credito, con l’amministrazione postale, con società fiduciarie ed ogni altro intermediario
finanziario.
Di conseguenza agli operatori finanziari segnalati dovrà essere richiesta la copia dei conti denunziati dal
Aggiornamento: Settembre 2002
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Riparazioni di carrozzerie di autoveicoli
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contribuente e l’indicazione di tutti gli altri eventuali rapporti con lui intrattenuti.
3.5.2 - Richiesta della copia dei conti agli istituti di credito e finanziari
(artt. 32, 1° comma n. 7 del D.P.R. n. 600/73 e 51, 2° comma n. 7 del D.P.R. n. 633/72)
Indipendentemente dall’esercizio della facoltà di cui al punto precedente, i verificatori possono richiedere,
sempre previa autorizzazione del Direttore Regionale dell’Agenzia delle Entrate, la copia dei conti
direttamente agli istituti di credito ed agli intermediari finanziari.
Tale modalità d’indagine appare particolarmente opportuna quando siano stati frapposti ostacoli
all’azione dei verificatori o dell’ufficio, ovvero quando le violazioni e le omissioni e le false indicazioni
contabili siano così gravi e i dati a disposizione così scarsi, da rendere difficile la ricostruzione degli
imponibili fiscali.
Le indagini dovranno comunque essere condotte secondo selezionate opzioni investigative che
restringano la forbice costi-benefici dell’azione di accertamento (banche che hanno sportelli nella città ove
operano il contribuente e i suoi familiari più stretti, nelle province contigue, nel luogo di nascita, nella località
ove possiede residenze secondarie o comunque dove si supponga l’esistenza di conti).
L’indagine può coinvolgere anche altri soggetti (familiari e non) motivatamente sospettati di essere
intestatari di comodo di conti riferibili al contribuente o di cui il medesimo abbia la disponibilità.
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Riparazioni di carrozzerie di autoveicoli
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Check List
N° processo
verbale
Codice Ufficio
Anno
Da compilare manualmente dopo l’acquisizione del Processo Verbale
Categoria Economica - RIPARAZIONI DI CARROZZERIE DI
AUTOVEICOLI Codice Attività:
DATI VERIFICATORI
Verificatore 1 - Nome e Cognome
Ente Verificatore
Verificatore 2 - Nome e Cognome
Cod. Ufficio I.V.A.
Cod. Ufficio II.DD.
DATI GENERALI
DATA INIZIO VERIFICA
(gg/mm/aaaa)
Cod. Fisc. Contribuente
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DATA FINE VERIFICA
(gg/mm/aaaa)
Part. IVA Contribuente
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Riparazioni di carrozzerie di autoveicoli
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SI: Controllo effettuato anche se con esito negativo
NO1: Controllo non effettuato per mancanza del presupposto da accertare
NO2: Controllo non effettuato perché non ritenuto proficuo
CONTROLLO
SI
NO1
NO2
Nota
SI
NO1
NO2
Nota
ATTIVITÀ PREPARATORIA AL CONTROLLO
Attraverso il sistema informativo dell'A.T.:
1
è stata effettuata un'interrogazione contabile completa?
2
sono state acquisite le ultime dichiarazioni disponibili?
3
si è proceduto ad accertare l'esistenza di precedenti controlli e
l'inclusione in liste di segnalazione?
è stata rilevata l'ubicazione della sede e degli altri locali utilizzati
4
per l'esercizio dell’attività?
è stato rilevato il luogo di conservazione delle scritture contabili e
5
l'eventuale soggetto depositario?
sono stati individuati gli elementi indicatori di capacità contributiva
6
(compresi gli atti del Registro) del soggetto verificato, dei familiari
conviventi, di eventuali associati nonché nel caso di società, dei
soci e dei loro familiari conviventi?
si è proceduto a verificare la presenza di protesti attraverso la
7
banca dati della Camera di Commercio?
è stata rilevata l’esistenza di partite I.V.A. cessate (anche intestate
8
ai soci)?
Sono stati acquisiti tutti gli elementi d'accertamento in possesso
dell'ufficio?
9
10*
Sono stati accertati i canali pubblicitari utilizzati?
ATTIVITÀ DI CONTROLLO
ACCESSO
Si è proceduto a:
11
effettuare
12*
verificare la presenza in Internet del soggetto?
13
acquisire i “floppy disk” e gli altri supporti magnetici rinvenuti?
14
acquisire i dati presenti nell'hard-disk dei PC rinvenuti?
15
rilevare il numero, la qualifica e le mansioni dei dipendenti
la ricerca della documentazione extracontabile
(schedari, preventivi, agende, quietanze, corrispondenza, ecc.)?
presenti al momento dell'accesso?
16
rilevare il numero dei soci, dei familiari e degli altri collaboratori
che prestano la loro opera nell'impresa?
17
rilevare l’eventuale svolgimento di altre attività per accertare la
tipologia di servizi offerti?
18
acquisire eventuali fascicoli o schedari intestati ai clienti?
19
acquisire informazioni presso le compagnie di assicurazione della
zona per rilevare i criteri di liquidazione dei danni ed in particolare
le incidenze della manodopera e dei materiali sugli importi
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Riparazioni di carrozzerie di autoveicoli
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corrisposti a titolo di risarcimento?
20
rilevare i beni strumentali e le attrezzature?
21
inventariare i mezzi da riparare rinvenuti in officina o negli
eventuali spazi esterni?
22
inventariare i materiali (ricambi, vernici, ecc.) presenti in
magazzino?
23
rilevare il denaro e gli altri valori in cassa?
24
rilevare le carte di credito accettate in pagamento?
25
controllare se la ditta risulta essere “officina autorizzata” per le
riparazioni di determinate marche di veicoli?
26
rilevare le tariffe praticate?
27
rilevare la presenza di strumentazioni a tecnologia avanzata?
28
acquisire il registro dello smaltimento dei rifiuti speciali?
29
effettuare il controllo dei dati dichiarati per gli Studi di Settore?
30
controllare l’esistenza della contabilità e la sua corretta tenuta?
Si è proceduto a rilevare, anche in contraddittorio con la parte:
31
le tariffe orarie praticate per le prestazioni di manodopera relative
alle diverse tipologie di prestazioni?
32
la misura e le modalità degli eventuali sconti ottenuti dai fornitori?
33
la tipologia di clientela (privata, società o enti)?
34
la tipologia di prestazioni rese alla clientela?
35
i criteri utilizzati per la determinazione degli importi richiesti ai
clienti?
CONTROLLO DEL VOLUME D’AFFARI
SI
NO1
NO2
Nota
Si è proceduto a:
36
accertare se i dati rilevati dalla documentazione extracontabile
trovano riscontro nella contabilità e nei documenti emessi?
37
effettuare la lettura dei dati contenuti nei supporti magnetici ed al
loro riscontro con le scritture e la documentazione contabile?
38
riscontrare se il personale rilevato al momento dell’accesso o
comunque risultante in forza all’impresa è regolarmente registrato
nei libri previsti in materia del lavoro?
39
accertare se vi sono merci non coperte da fattura di acquisto?
40
verificare se i valori rinvenuti in cassa trovano riscontro nei
corrispettivi complessivi e parziali certificati?
41
effettuare la suddivisione dei corrispettivi registrati tra quelli
riferibili a prestazioni di manodopera e quelli relativi a cessioni di
materiali?
42
determinare il monte delle ore lavorate?
Aggiornamento: Settembre 2002
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Riparazioni di carrozzerie di autoveicoli
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50.20.2
effettuare un riscontro tra le ore di lavoro addebitate ai clienti
(desumibili dalle fatture e ricevute emesse) ed il totale delle ore
lavorate dagli addetti all’attività produttiva?
44
verificare la congruità del suddetto rapporto, anche con
riferimento a brevi periodi?
45
individuare le percentuali di sconto, mediamente ottenute dai
fornitori?
46
verificare la congruità dei prezzi praticati sulla base delle tariffe in
vigore nel settore?
47
verificare la congruità del ricarico dei materiali impiegati risultante
dalle scritture contabili con l’entità degli sconti praticati dalle ditte
fornitrici?
48
accertare se la descrizione dei servizi resi, in fattura o ricevuta,
sia talmente generica da non consentire alcun riscontro?
49
raccordare i pezzi di ricambio e altri materiali acquistati con i
servizi fatturati (anche a campione)?
50
verificare la congruenza tra i prodotti smaltiti (fusti di pittura,
vernici, smalti, acidi, solventi) e quelli sostituiti risultanti dalle
ricevute fiscali emesse (anche a campione)?
51
rilevare i consumi di energia (forza motrice) nell’anno verificato e
nei tre precedenti?
52
verificare la congruità del rapporto tra i ricavi dichiarati e i
consumi di energia elettrica nel tempo?
53
verificare la congruità del numero e degli importi dei servizi
contabilizzati con riferimento ai dati acquisiti presso gli Uffici
Assicurativi?
54
verificare la congruità del rapporto tra il numero delle riparazioni
liquidate attraverso le compagnie di assicurazione e quelle
direttamente facenti carico al cliente?
55
effettuare ulteriori controlli sulla base delle relative metodologie in
presenza di altre attività specifiche (vendita ricambi, parti ed
accessori, officina)?
56
calcolare l’indice di produttività per addetto?
57
effettuare un controllo incrociato tra i documenti fiscali emessi ed i
riepiloghi contabili delle società di gestione di carte di credito?
58*
effettuare un controllo incrociato con società di gestione di carte di
credito?
59*
effettuare un controllo incrociato con i fornitori?
ALTRI CONTROLLI E RISCONTRI
SI
NO1
NO2
Nota
Si è proceduto a:
60
accertare il titolo di possesso dei locali utilizzati per l'esercizio
dell’attività?
61
calcolare il capitale investito nell'azienda (impianti, attrezzature,
ecc.)?
Si è proceduto a valutare il reddito ritraibile da:
62
un impiego alternativo del capitale proprio investito?
Aggiornamento: Settembre 2002
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Riparazioni di carrozzerie di autoveicoli
50.20.2
63
l'affitto di locali di proprietà utilizzati per l'esercizio dell'attività?
64
lo svolgimento di un'attività di lavoro dipendente nel settore?
65
Si è proceduto a calcolare il reddito accertabile in via sintetica (al
titolare o ai soci) sulla base delle manifestazioni di capacità
contributiva accertate?
INDAGINI BANCARIE
66
(1)
SI
NO1
NO2
Nota
Vi sono gravi indizi di evasione ovvero indizi tali da far ritenere che
quanto accertato diverga significativamente dall’effettiva capacità
contributiva del soggetto verificato?
Si è proceduto a:
67*
richiedere al contribuente l'indicazione dei conti intrattenuti con
banche e istituti finanziari?
68*
acquisire ed esaminare la copia dei conti segnalati ed esibiti dal
contribuente?
69*
richiedere copia dei conti agli istituti di credito e finanziari?
70*
interessare istituti bancari operanti in località diverse da quelle di
residenza?
71*
estendere le indagini bancarie ad altri soggetti?
*Controllo facoltativo.
(1)
NOTA: in caso di risposta affermativa, i successivi controlli rivestiranno carattere obbligatorio
Indici di riscontro
PRODUTTIVITÀ PER
ADDETTO (in milioni di Lire)
Aggiornamento: Settembre 2002
ANNO DI
RIFERIMENTO
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