Rassegna stampa del 09/07/2013

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Coldiretti
TORINO
quotidiani 9 luglio 2013
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coldiretti news Benzina, Coldiretti, costo pieno sorpassa spesa in frutta e
verdura; made in Italy, Coldiretti, da moda ad alimentare è preda stranieri
agricoltura
italia oggi Per l’ Ici sui terreni agricoli due pesi e due misure
corriere della sera Chilometro zero? Sì , ma senza esagerare
corriere adriatico Oltre l’ emergenza in campo c’ è UeCoop
ilmondo.it Coldiretti, il cibo italiano è il meno contaminato del mondo
il sole 24ore Governo in campo contro i dazi
informatore agrario Cooperazione, uniti è meglio
la repubblica Sito di produzione resti sull’ etichetta
la repubblica Expo 2012 Eataly a Milano
qn Francesi, assalto al made in Italy. Vuitton si prende anche Loro Piana
comunicati stampa
regione piemonte Firmata l’ intesa interregionale della filiera suinicola
mipaaf Lorenzin, De Girolamo, Orando si incontrano al Mipaaf per risolvere
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Oggetto: ++BENZINA: COLDIRETTI, COSTO PIENO SORPASSA SPESA IN FRUTTA E VERDURA++
Data: 08 luglio 2013 16:50:04 GMT+02:00
N.486 - 8 Luglio 2013
BENZINA: COLDIRETTI, COSTO PIENO SORPASSA SPESA IN FRUTTA E VERDURA
ll costo del pieno nell’automobile nel 2012 ha sorpassato la spesa delle famiglie per
acquistare ogni mese frutta e verdura a causa dell’effetto congiunto dell’aumento record del
prezzo della benzina e della riduzione dei consumi alimentari. E’ quanto emerge da una
analisi della Coldiretti sulla base dai dati diffusi dall'Up dai quali risulta che il prezzo medio
annuo della benzina nel 2012 e' stato di 1,787 euro, il piu' alto di sempre in valori correnti.
Secondo le elaborazioni della Coldiretti lo storico sorpasso è avvenuto perché fare il pieno in
una automobile con un serbatoio di 50 litri è costato in media 89 euro un importo superiore
agli 85 euro che mediamente le famiglie italiane hanno speso ogni mese per acquistare frutta
e verdura nel 2012 secondo l’Istat. D’altra parte il prezzo della benzina nel 2012 - sottolinea
la Coldiretti - è stato in media superiore del 55 per cento a quello di un litro di birra, del 40
per cento di quello di un litro di latte fresco e del 30 per cento a quello di un litro di vino in
brik. Un rapporto di cambio che - conclude la Coldiretti - non è eticamente ed
economicamente sostenibile e che mette a rischio la ripresa del Paese.
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Da: Coldiretti - Relazioni Esterne <[email protected]>
Oggetto: MADE IN ITALY: COLDIRETTI, DA MODA AD ALIMENTARE E’ PREDA STRANIERI
Data: 08 luglio 2013 19:27:07 GMT+02:00
N.487 - 8 Luglio 2013
MADE IN ITALY: COLDIRETTI, DA MODA AD ALIMENTARE E’ PREDA STRANIERI
Si moltiplicano le operazioni di acquisizione dei gioielli del Made in Italy che trovano nella
moda e nell'alimentare le loro espressioni migliori. E’ quanto afferma la Coldiretti nel
sottolineare che la cessione dell’80 per cento dell’azienda Loro Piana al gruppo francese
LVMH per 2 miliardi di euro è solo l’ultimo dei colpi messi a segno in Italia per effetto della
crisi. Alla fine del mese di giugno 2013 la stessa multinazionale del lusso LVMH aveva
acquisito - sottolinea la Coldiretti - una partecipazione di maggioranza nel capitale sociale
della pasticceria Confetteria Cova proprietaria della societa' Cova Montenapoleone Srl, che
gestisce la nota pasticceria milanese. La Lvmh di Bernard Arnault aveva già in portafoglio
Bulgari ed è proprietario di Fendi, Emilio Pucci e Acqua di Parma mentre - continua la
Coldiretti - la sua rivale francese Ppr di Francois-Henry Pinault controlla Gucci, Bottega
Veneta e Sergio Rossi. Il colpo piu’ grosso nell’alimentare i francesi lo hanno messo a segno
nel 2011 con la Lactalis che è stata, invece protagonista - afferma la Coldiretti dell’operazione che ha portato la Parmalat a finire sotto controllo transalpino,. dopo aver già
acquisito in passato la Galbani, la Locatelli e l’Invernizzi. Se nella moda gli emiri del Qatar si
sono assicurati lo scorso anno lo storico marchio Valentino, assieme alla licenza Missoni nel
settore vitivinicolo quest’anno – continua la Coldiretti - un imprenditore cinese della
farmaceutica di Hong Kong, che ha acquistato per la prima volta un’azienda vitivinicola
agricola nel Chianti, terra simbolo della Toscana per la produzione di vino: l’azienda agricola
Casanova - La Ripintura, a Greve in Chianti, nel cuore della Docg del Gallo Nero. Nel 2013 continua la Coldiretti – si è verificato il passaggio di mano del 25 per cento della proprietà
del riso Scotti ceduto dalla famiglia pavese al colosso industriale spagnolo Ebro Foods. Nel
2012 la Princes Limited (Princes), una controllata dalla Giapponese Mitsubishi, aveva siglato
un contratto con AR Industrie Alimentari SpA (ARIA), leader italiana nella produzione di
pelati, per creare una nuova società denominata "Princes Industrie Alimentari SrL" (PIA),
controllata al 51 per cento dalla Princes, mentre il marchio Star passa definitivamente in
mano spagnola con il gruppo Agrolimen che ha aumentato la propria partecipazione in
Gallina Blanca Star al 75 per cento. Nel 2011 la società Gancia, casa storica per la
produzione di spumante, è divenuta di proprietà per il 70 per cento dell'oligarca Rustam
Tariko, proprietario della banca e della vokda Russki Standard mentre il 49 per cento di
Eridania Italia Spa operante nello zucchero è stato acquisito dalla francese Cristalalco Sas e
la Fiorucci salumi è passata alla spagnola Campofrio Food Group, la quale ha ora in corso
una ristrutturazione degli impianti di lavorazione a Pomezia che sta mettendo a rischio
numerosi posti di lavoro. Nel 2010 il 27 per cento del gruppo lattiero caseario Ferrari
Giovanni Industria Casearia S.p.A fondata nel 1823 che vende tra l’altro Parmigiano
Reggiano e Grana Padano è stato acquisito dalla francese Bongrain Europe Sas e la
Boschetti Alimentare Spa, che produce confetture dal 1981, è diventata di proprietà della
francese Financière Lubersac che ne detiene il 95 per cento. L’anno precedente, nel 2009 prosegue la Coldiretti -, è iniziata la cessione di quote della Del Verde industrie alimentari
spa che è divenuta di proprietà della spagnola Molinos Delplata Sl, la quale fa parte del
gruppo argentino Molinos Rio de la Plata. Nel 2008 la Bertolli era stata venduta all’Unilever
per poi essere acquisita dal gruppo spagnolo SOS, è iniziata la cessione di Rigamonti
salumificio spa, divenuta di proprietà dei brasiliani attraverso la società olandese Hitaholb
International, mentre la Orzo Bimbo è stata acquisita dalla francese Nutrition&Santè S.A. del
gruppo Novartis. Lo stesso anno è stata ceduta anche Italpizza, l’azienda modenese che
produce pizza e snack surgelati, all’inglese Bakkavor acquisitions limited. Nel 2003 hanno
cambiato bandiera anche la birra Peroni, passata all'azienda sudafricana SABMiller mentre
negli anni Novanta era stata la San Pellegrino ad entrare nel gruppo Nestlè e la Stock ad
essere venduta alla tedesca Eckes A.G per poi essere acquisita nel 2007 dagli americani
della Oaktree Capital ManagementLa stessa Nestlè - conclude la Coldiretti - possedeva già
dal 1993 il marchio Antica gelateria del Corso e addirittura dal 1988 la Buitoni e la
Perugina. “I grandi gruppi multinazionali che fuggono dall’Italia della chimica e della
meccanica investono invece nell’agroalimentare e nella moda perché, nonostante il crollo
storico dei consumi interni, si tratta di settori che fanno segnare ottimi risultati nelle
esportazioni grazie all’immagine conquistata nel tempo” ha affermato il presidente della
Coldiretti Sergio Marini. “Il passaggio di proprietà nell’alimentare - ha denunciato Marini - ha
spesso significato svuotamento finanziario delle società acquisite, delocalizzazione della
produzione, chiusura di stabilimenti e perdita di occupazione. Si è iniziato con l’importare
materie prime dall’estero per produrre prodotti tricolori. Poi si è passati ad acquisire
direttamente marchi storici e il prossimo passo è la chiusura degli stabilimenti italiani per
trasferirli all’estero. Un processo - conclude il presidente di Coldiretti - di fronte al quale
occorre accelerare nella costruzione di una filiera agricola tutta italiana che veda
direttamente protagonisti gli agricoltori per garantire quel legame con il territorio che ha
consentito ai grandi marchi di raggiungere traguardi prestigiosi”.
MARCHI DEL MADE IN ITALY ALIMENTARE ACQUISITI DAGLI STRANIERI
2013
CHIANTI CLASSICO (per la prima volta un imprenditore cinese ha acquistato una azienda agricola
del Gallo nero)
RISO SCOTTI (il 25% è stato acquisito dalla società alla multinazionale spagnola Ebro Foods)
2012
PELATI AR - ANTONINO RUSSO (nasce una nuova società denominata "Princes Industrie Alimentari
SrL", controllata al 51 per cento dalla Princes controllata dalla giapponese Mitsubishi)
STAR (passata al 75% nelle mani spagnole del Gruppo Agroalimen di Barcellona (Gallina Blanca)
ESKIGEL (produce gelati in vaschetta per la grande distribuzione - Panorama, Pam, Carrefour,
Auchan, Conad, Coop) (ceduta agli inglesi con azioni in pegno d un pool di banche).
2011
PARMALAT (acquisita dalla francese Lactalis)
GANCIA (acquisita al 70% dall’oligarca russo Rustam Tariko)
FIORUCCI –SALUMI (acquisita dalla spagnola Campofrio Food Holding S.L.)
ERIDANIA ITALIA SPA (la società dello zucchero ha ceduto il 49% al gruppo francese Cristalalco
Sas)
2010
BOSCHETTI ALIMENTARE (cessione alla francese Financière Lubersac che detiene il 95%)
FERRARI GIOVANNI INDUSTRIA CASEARIA SPA (ceduto il 27% alla francese Bongrain Europe
Sas)
2009
DELVERDE INDUSTRIE ALIMENTARI SPA (la società della pasta è divenuta di proprietà della
spagnola Molinos Delplata Sl che fa parte del gruppo argentino Molinos Rio de la Plata)
2008
BERTOLLI (venduta a Unilever, poi acquisita dal gruppo spagnolo SOS)
RIGAMONTI SALUMICIO SPA (divenuta di proprietà dei brasiliani attraverso la società olandese
Hitaholb International)
ORZO BIMBO (acquisita da Nutrition&Santè S.A. del gruppo Novartis)
ITALPIZZA (ceduta all’inglese Bakkavor acquisitions limited)
GALBANI (acquisita dalla francese Lactalis)
CARAPELLI (acquisita dal gruppo spagnolo SOS)
SASSO (acquisita dal gruppo spagnolo SOS)
FATTORIE SCALDASOLE (venduta a Heinz, poi acquisita dalla francese Andros)
PERONI (acquisita dall’azienda sudafricana SABMiller)
INVERNIZZI (acquisita dalla francese Lactalis, dopo che nel 1985 era passata alla Kraft)
LOCATELLI (venduta a Nestlè, poi acquisita dalla francese Lactalis)
SAN PELLEGRINO (acquisita dalla svizzera Nestlè)
STOCK (venduta alla tedesca Eckes A.G., poi acquisita dagli americani della Oaktree Capital
Management)
ANTICA GELATERIA DEL CORSO (acquisita dalla svizzera Nestlè)
2006
2003
1998
1995
1993
1988
BUITONI (acquisita dalla svizzera Nestlè)
PERUGINA (acquisita dalla svizzera Nestlè)
Fonte: Elaborazioni Coldiretti
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Assessorato all’Agricoltura e Foreste, Caccia e Pesca
Torino, 8 luglio 2013
COMUNICATO N. 27
Firmata l’intesa interregionale
della filiera suinicola
Claudio Sacchetto: “Oggi gli attori della filiera hanno siglato l’accordo
promosso con impegno dagli Assessorati Regionali all’Agricoltura di
Piemonte, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia”
Oggi, lunedì 8 luglio 2013, è stato siglato a Mantova il protocollo d’intesa della filiera
suinicola, documento sottoscritto da parte di numerose organizzazioni economiche in
rappresentanza di allevatori e macellatori, dai consorzi di tutela di salumi Dop, dalle
associazioni tecniche e, infine, dalle organizzazioni cooperative e professionali agricole
delle principali Regioni del nord in ambito suinicolo. È stato dunque raggiunto l’importante
accordo fortemente voluto e sollecitato dagli Assessori Regionali all’Agricoltura di
Piemonte, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Assessore Regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto: “L’obiettivo a lungo perseguito
è stato centrato. Nella giornata odierna si è portata a termine con successo la prima tappa
di un percorso tecnico interregionale avviato da tempo, un tavolo di concertazione che ha
visto la collaborazione sinergica di tutti gli attori della filiera suinicola. Il risultato va letto
innanzi tutto in chiave pragmatica, vale a dire nel raggiungimento di un’intesa condivisa
sulla definizione del “peso morto” e di “presentazione della carcassa”, senza considerare
tutti gli aspetti indiretti legati al miglioramento della remuneratività dei produttori,
all’incremento (nel medio periodo) del potere contrattuale da parte del settore, alla
maggiore trasparenza e all’elaborazione di possibili misure di attenuazione di questioni
croniche insistenti sul sistema. Ma l’esito finale del confronto rappresenta soprattutto, in
un’ottica più generale, un caso quasi unico di Regioni accomunate da esigenze
comparabili unite dalla forte volontà di affrontare sinergicamente le debolezze –sia
economiche che strutturali- della propria filiera di produttori.
Al settore suinicolo non si poteva rispondere in modo più soddisfacente, l’unione strategica
delle forze da parte delle aree regionali italiane storicamente vocate all’allevamento di
suini rappresenta un inizio importante che potrà sfociare in una regia sempre più
coordinata ed efficiente con il trascorrere del tempo, con gli Assessori Regionali
all’Agricoltura pronti a prestare il proprio sostegno tecnico alle esigenze di questo
comparto strategico per l’economia”.
Ministero delle
politiche agricole
alimentari e forestali
COMUNICATO STAMPA
LORENZIN, DE GIROLAMO, ORLANDO SI INCONTRANO AL MIPAAF
PER RISOLVERE QUESTIONE OGM
Il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, il Ministro delle politiche agricole alimentari e
forestali, Nunzia De Girolamo, il Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del
Mare, Andrea Orlando, hanno affrontato in un incontro presso il Palazzo dell’agricoltura la
questione della coltivazione degli Organismi geneticamente modificati in Italia.
I Ministri hanno convenuto sull’esigenza di promuovere tutte le iniziative a livello nazionale
e comunitario, a partire dall’emanazione di un decreto interministeriale, idonee a
salvaguardare la sicurezza delle coltivazioni tradizionali e biologiche e gli elementi di
biodiversità che caratterizzano il nostro Paese.
Si è convenuto altresì di coinvolgere le Regioni nella definizione di un quadro normativo
che consenta di affrontare in modo strutturale il problema della coesistenza.
Ufficio Stampa
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