marzo 2011 - Comune di Motteggiana

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marzo 2011 - Comune di Motteggiana
PERIODICO D’INFORMAZIONE DEL COMUNE DI MOTTEGGIANA
ANNO II - NUMERO 05 - MARZO 2011
Poste Italiane Spa – Spedizione in Abbonamento Postale – 70% - LO/MN
I 150 ANNI DELL’UNITA’ D’ITALIA
Pagina 2
- Delibere di Giunta
e Consiglio;
- In primo piano.
Pagine 3 - 4
- Notizie in breve
dall’amministrazione.
Pagina 5
- Il rischio Arsenico nelle
nostre acque sotterranee
Pagine 7-8
- album fotografico
e i prossimi eventi
Pagina 9
- L’inno di Mameli
Pagina 10
- Il nostro Risorgimento
Pagina 11
- Il Risorgimento “rosa”
Pagine 12-13
- La Costituzione Italiana
Pagina 14
- Il personaggio:
Arnaldo Donelli
Pagina 16
- Notizie utili al cittadino
13 MARZO
I NONNI
FESTEGGIANO
L’UNITA’ D’ITALIA
Ore 12:30
PISCINA DI TORRICELLA
16 MARZO
MATTINO - MONUMENTO SAILETTO
deposizione corona ai caduti battaglia del 1866 con
i sindaci di Motteggiana, Suzzara, Pegognaga e Gonzaga
ORE 20:30 - VILLA SAVIOLA
PALAZZETTO DELLO SPORT
CONCERTO Banda “G. Verdi”
17 MARZO
PROIEZIONE FILM
“BRONTE”
ore 21:00 (seguirà dibattito)
PARCO PANICALLI
MOTTEGGIANA
Pag. 2
LE PRINCIPALI DELIBERE ESECUTIVE
DELIBERE DI GIUNTA COMUNALE
- n° 2 del 25/01/11 : riapprovazione schema protocollo d’intesa per la gestione e la
valorizzazione dei magazzini idraulici di A.I.PO;
- n° 5 del 25/01/11: approvazione schema di convenzione tra comune di Motteggiana e fondazione scuola Arti e Mestieri
“F. Bertazzoni” inerente la scuola di musica (scadenza 30/06/11);
- n° 78 del 29/12/10: adesione all’associazione–distretto culturale “Le Regge dei Gonzaga”;
- n° 82 del 29/12/10: aggiornamento costo di costruzione per l’anno 2011.
DELIBERE DI CONSIGLIO COMUNALE
- n° 1 del 18/01/11: “La musica popolare ed amatoriale dal 1861 ad oggi” - riconoscimento del corpo bandistico
“Giuseppe Verdi” di Villa Saviola;
- n° 55 del 22/12/10: approvazione schema di convenzione da stipularsi con il comune di Suzzara per l’applicazione a
condizione di reciprocità delle prestazioni agevolate del vigente regolamento ISEE;
- n° 56 del 22/12/10: approvazione schema di convenzione per la gestione in forma associata del servizio di tutela dei
minori tra i comuni dell’ambito territoriale di Suzzara (comuni di Gonzaga, Moglia, Motteggiana, Pegognaga,
San Benedetto Po e Suzzara) - periodo 01/01/11 - 31/12/14;
- n° 57 del 22/12/10: proroga convenzione tra i comuni di San Benedetto Po, Moglia, Pegognaga, Gonzaga, Suzzara,
Motteggiana e l’Istituto “Don Calabria” per la gestione del centro di accoglienza educativa diurna (CAED) per il periodo
01/01/11 - 31/03/11;
- n° 58 del 22/12/11: approvazione piano diritto allo studio anno scolastico 2010/2011.
Per tutte le altre delibere di giunta e di consiglio consultare il sito del comune: www.comune.motteggiana.mn.it
IN PRIMO PIANO:
- PORTA A PORTA: IL COMPOSTAGGIO
Il servizio di raccolta rifiuti porta a porta attivo dal 27 Settembre ha registrato ottimi risultati raggiungendo una media
del 80% circa di raccolta differenziata.
L’Amministrazione Comunale per consolidare e migliorare questi dati e ridurre progressivamente le tariffe a carico degli
utenti varerà al più presto l’iniziativa “compostiamo”.
A breve verrà inviata ad ogni famiglia una lettera con tutte le spiegazioni per facilitare la possibilità di effettuare il
compostaggio domestico riducendo così “l’umido” raccolto sul territorio.
- ADSL A BANDA LARGA
Dal 1° Febbraio è attiva l’ADSL a banda larga in Motteggiana capoluogo e dalla stessa data anche in Villa Saviola.
COMUNE di MOTTEGGIANA - FESTA DELLA LIBERAZIONE
TORRICELLA - 25 APRILE 2010
Programma
Ore 09:45 - celebrazione della SS. Messa
Ore 10:30 commemorazione al monumento ai caduti in battaglia
Alla fine della cerimonia presso l’area della Piscina di Torricella sarà offerto un rinfresco.
COMUNE INFORMA, periodico di proprietà dal comune di Motteggiana (MN), delibera di Giunta Comunale n°67 del 29/09/09
REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE: Via Roma, 10 Motteggiana (MN) tel. 0376-527043 Fax 0376-510949 - Registr. Trib. di Mantova n° 6 del 27/11/09
DIRETTORE RESPONSABILE: arch. Fabrizio Nosari STAMPA: VEHICULA di Rossi Davide - Via San Giovanni Bosco 1/e Goito (Mn)
L’uscita del num. 05 di “Comune Informa” è stata possibile grazie alla collaborazione della sig.na Ileana Salemi (articoli) e del sig. Gabriele Devincenzi (grafica)
e di tutto il personale degli uffici comunali.
PER COMMENTI, SUGGERIMENTI, INVIO MATERIALE: [email protected] - [email protected] [email protected]
PREZZI PUBBLICITA’: striscia piè pagina (esclusa l’ultima) € 30,00 1 uscita, € 100,00 4 uscite;
striscia piè pagina - ultima pagina € 40,00 1 uscita, € 150,00 4 uscite;
pagina intera: € 200,00 ogni uscita (prezzi IVA inclusa).
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- L’INVITO DELL’ARMA : SEGNALARE CIRCOSTANZE SOSPETTE
Riguardo ai diversi furti avvenuti ultimamente sul nostro territorio, i vertici dell’Arma dei Carabinieri
invitano i cittadini a rivolgersi al 112 o alla stazione locale, per segnalare persone e vetture sospette
(tipo di veicolo e, se possibile, il numero di targa). Si consiglia inoltre, a chi nel rientrare a casa
dovesse notare serrature e serramenti forzati, porte aperte o finestre rotte, di non entrare
nell’abitazione e di chiamare subito il 112. Infine, i Carabinieri invitano i cittadini a munirsi di difese
passive, quali inferriate alle finestre, porte blindate, cani da guardia ed allarmi sonori. In quest’ultimo
caso, è possibile richiedere il collegamento telefonico dell’allarme domestico con le Centrali Operative
dei Carabinieri. Altri preziosi consigli sono reperibili sul sito www.carabinieri.it
- “PROGETTO TARTUFO”
La Provincia di Mantova (Settore Agricoltura, Attivitità Produttive, Caccia e Pesca), rende noto ai
sindaci del territorio provinciale ed ai possessori del patentino tartufi, la possibilità di richiedere
gratuitamente le piantine tartufigene. I moduli di richiesta si possono trovare presso il Comune di
residenza o all’ufficio URP della Provincia di Mantova. Sono inoltre scaricabili dal sito
www.provincia.mantova.it , nel quale vi sono anche informazioni relative il Calendario di raccolta per
la stagione 2010-2011 sul territorio provinciale e regionale, ed i quantitativi concessi di tartufi raccolti.
- AVVISO AI PROPRIETARI DI CANI
In sede municipale sono giunte segnalazioni e lamentele inerenti l’inciviltà di alcuni proprietari
di cani che, facendoli passeggiare lungo le vie ed i marciapiedi, rasenti le abitazioni del territorio
comunale, non raccolgono le deiezioni dei propri animali.
Pertanto, l’Amministrazione comunale li invita a munirsi degli appositi sacchetti per raccoglierle,
come gesto di civiltà e rispetto nei confronti degli altri cittadini.
- NOVITA’ TRASPORTO PUBBLICO
Apam Esercizio Spa rende noto che, in conseguenza alle disposizioni stabilite dalla Regione Lombardia
e accolte da Provincia e Comune di Mantova, sono state introdotte novità inerenti il trasporto pubblico.
Esse riguardano tre aspetti :
Modifiche al servizio : entreranno in vigore sul trasporto interurbano a partire dal 7 febbraio 2011
e sul trasporto urbano a partire da marzo 2011. Si tratta di interventi di razionalizzazione interna,
ottimizzazione dei percorsi e riduzione degli spostamenti interni alla città di Mantova, ma senza tagli
alle corse scolastiche ed alle ore di punta.
Aumenti tariffari : la Regione Lombardia ha deliberato l’entrata in vigore di aumenti del 10 % sulle
tariffe del trasporto pubblico locale, a partire dal 1° febbraio 2011.
Nuovi titoli di viaggio : per mitigare l’impatto della manovra tariffaria sono state previste specifiche
politiche di sostegno per agevolare famiglie e pendolari.
Per informazioni : www.apam.it o presso le rivendite.
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- SCUOLA COMUNALE DI MUSICA – SUZZARA
La Scuola Comunale di Musica opera sul territorio dal 1980 ed è nata dall’esigenza di rispondere ad
una domanda di formazione musicale, via via crescente nel tempo. Scopi della Scuola sono quelli di
consentire l’appropriazione di una tecnica strumentale e vocale finalizzate alla produzione di musica,
soprattutto all’interno di contesti d’insieme ed orchestrali. Quest’ultimi sono densi di valori
riconducibili alla solidarietà, amicizia, rispetto ed armonia. La Scuola Comunale di Musica è un luogo
di aggregazione in cui far musica e, attraverso varie metodologie, vi si scopre il piacere di una partecipazione
attiva. L’attività didattica si articola in tre momenti fondamentali : corso di linguaggio musicale, corso
di strumento con insegnamento individuale e/o collettivo, musica d’insieme.
Per informazioni : C.F.P. “F.Bertazzoni”, tel./fax 0376-531796, mail: [email protected].
- PROGETTO GREEN AGE
Il comune di Motteggiana sta realizzando il progetto GREEN AGE per coinvolgere i giovani delle
scuole superiori (dai 14 ai 18 anni circa) nella riscoperta della memoria del territorio. Il progetto, che
coinvolge tutti i comuni del Piano di Zona, viene portato avanti nel nostro comune dalla Cooperativa
Sociale IANUA di Suzzara, attraverso gli educatori Elisabetta Belladelli e Alessio Artoni.
Il progetto coinvolge gli adolescenti in una vera e propria ricerca sulla memoria locale attraverso
interviste e confronti diretti con chi ha fatto la storia del nostro territorio. La prima intervista, svolta e
filmata dai ragazzi, ha preso le mosse dal filone della musica popolare: si è scelto di intervistare Wainer
Mazza, erede della celebre cantastorie Giovanna Daffini. Una piacevole conversazione con Paola Zani
di Villa Saviola, esponente del celebre Trio, ha rivelato ai ragazzi l’originale storia di questo ensemble.
Sono in programma molte altre interviste con i principali esponenti musicali del comune, le quali
confluiranno in un video che verrà presentato nel corso del Concorso Nazionale Cantastorie
“Giovanna Daffini” che si terrà in primavera.
Per tutti i giovani che vogliono partecipare a GREEN AGE (che dà la possibilità di ottenere crediti
formativi) l’appuntamento è ogni mercoledì dalle 16.30 alle 18.30 presso la Sala Civica nelle ex scuole
elementari di Villa Saviola.. Per info: 349.6303031(Alessio), 328.3141117(Elisabetta).
- IL GIORNO DELLA MEMORIA
Il 27 Gennaio al parco comunale “Andreani Panicalli” di Motteggiana, si è svolto un incontro con i
cittadini in occasione del “Giornata della memoria”. Ha introdotto e coordinato la serata l’assessore
alla cultura Rubes Calzolari, parlando ai presenti dell’Italia complice della Shoah. Ha inoltre ricordato
che nei campi di Fossoli, San Sabba e Bolzano, dall’8 Settembre 1943, sono stati rinchiusi migliaia di
donne, anziani e bambini ebrei, partigiani e oppositori politici in attesa di trasferirli nei Lager di
Auschwitz-Birchenau dove morivano, oltre che di fame e freddo, stenti e malattie, nei forni crematori.
In questo orrore vi sono state anche grandi responsabilità italiane, di istituzioni e di singoli. In seguito
la prof. Manuela Pini ha illustrato la vita nel campo di sterminio di Auschwitz e della relativa
liberazione avvenuta il 27 gennaio 1945. Infine è stato proiettato il film “Il bambino col pigiama a
righe” di Mark Herman.
- IL GIORNO DEL RICORDO
In occasione del “Giorno del Ricordo”, per i martiri delle foibe e per gli esuli di Istria, Fiume e
Dalmazia, lo scorso 10 febbraio l’Amministrazione comunale ha invitato la cittadinanza a partecipare
alla proiezione del documentario “Campane a morto in Istria : Pola addio!”. Nella sala consigliare del
Municipio, l’assessore alla cultura Rubes Calzolari ha coordinato la serata ed illustrato il tema ai
presenti, col fondamentale intervento dell’esperta storica Elisa Bergamini.
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L’ACQUA POTABILE E IL RISCHIO ARSENICO
Cos’è l’Arsenico
L’arsenico è un elemento chimico (forma trivalente o pentavalente), che in natura si trova ampiamente
distribuito sulla crosta terrestre, nelle rocce, nei minerali e nel suolo.
Gli effetti sulla salute
Il consumo di acqua con elevate concentrazioni di Arsenico è associato ad un aumento di incidenza di patologie tumorali
a carico del polmone, della pelle e di organi interni, ed anche di alterazioni cardiovascolari e cutanee con cambiamenti
della pigmentazione e sviluppo di cheratosi nelle parti non esposte al sole.
L’Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (I.A.R.C.) classifica l ’Arsenico come elemento cancerogeno certo di classe
1. L’Organizzazione Mondiale della Sanità nelle “Linee Guida sulla qualità delle acque potabili” adotta per l’Arsenico un
valore guida pari a 10 microgrammi/Litro (μg/L), proprio in ragione dei suoi effetti sulla salute.
L’Arsenico nelle falde acquifere della provincia di Mantova
Nelle acque sotterrane della nostra provincia si è rilevata la presenza di Arsenico, con numerosi superamenti dei
limiti previsti dal Decreto Legislativo n.31/2001, praticamente in tutto il territorio provinciale, ad esclusione
dell’Alto Mantovano pedecollinare. Dai risultati degli ultimi monitoraggi (anni 2008-2009-2010) sulla presenza di
questo elemento nelle acque prelevate da 1000 pozzi privati, si è rilevato un superamento dei 10 μg/L nel 30% delle
analisi effettuate, con valori di concentrazione che solitamente non superano i 50 μg/L, ma che in alcuni casi hanno
raggiunto i 150 μg/L.
L’acqua degli Acquedotti
Grazie all’individuazione di fonti di approvvigionamento sicure ed alla
installazione di impianti di abbattimento dell’Arsenico, l’acqua erogata da tutti
gli acquedotti della nostra provincia rispetta i limiti previsti dalla normativa
e quindi è sicura. La sicurezza e la qualità dell’acqua distribuita dalle reti
acquedottistiche sono garantite dal monitoraggio “in continuo” effettuato da
ciascun Ente Gestore secondo il proprio piano di controlli interni, ai quali si
aggiungono i controlli esterni effettuati direttamente dall’ASL.
L’acqua dei pozzi privati
Il possibile rischio di esposizione all’Arsenico attraverso l ’acqua utilizzata a scopo
potabile persiste per la popolazione non servita da acquedotto. Per evitare
l’esposizione a concentrazioni di Arsenico superiori a quelle previste dal Decreto
Legislativo n. 31/2001 (che garantiscono la massima tutela per la salute) diventa
indispensabile seguire le seguenti indicazioni:
• Chi utilizza a scopo potabile acqua proveniente da pozzi privati, laddove
esista la possibilità di allacciamento all’acquedotto, deve allarciarsi al
pubblico servizio.
• Chi, risiedendo in zone non raggiunte dall’acquedotto, non ha possibilità
di allacciarsi, deve effettuare un’analisi di potabilità che preveda anche la
ricerca del parametro ARSENICO. Le analisi potranno essere effettuate sia
presso un laboratorio pubblico che presso un laboratorio privato.
Se dall’analisi venisse rilevato per l’Arsenico un valore superiore ai 10 $g/L,
l’acqua non potrà essere considerata potabile.
IN COLLABORAZIONE CON
GLI UTILIZZI DI ACQUA
CON ARSENICO > 10 μg/L
Sulla base delle più recenti informazioni
messe a disposizione dall’Istituto Superiore
di Sanità (nota informativa del 30/11/10)
vengono qui riportate le indicazioni rispetto all’utilizzo di acqua con valori di
Arsenico superiori a 10μg/L.
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28/11/2010, benedizione del nuovo mezzo della
Protezione Civile “La Vedetta” di Torricella
11/12/10, spettacolo di burattini di Maurizio Corniani nei locali della Piscina di Torricella
12/12/10, “Aspettando Santa Lucia”: un momento di festa dei bambini, gli organizzatori in posa con Santa Lucia, il contributo donato dalla Polisportiva alla scuola elementare di Motteggiana.
12/12/10, tradizionale “Maialata”
16/12/10, il concerto degli alunni della scuola media di Borgoforte
nella chiesa a Motteggiana.
Dicembre 2010, gita ai Mercatini di Natale organizzata dalla Polisportiva di Motteggiana
06/01/11, il falò “As Brùsa la vècia”
Amministrazione Comunale di Motteggiana
Polisportiva di Motteggiana
20 MARZO 2011
Il ricavato dell’evento sarà devoluto all’associazione “Rosa Bianca” di Villa Saviola per l’acquisto di una autovettura
POLISPORTIVA DI MOTTEGGIANA
PASQUA 2011:
GITA IN SLOVENIA BICICLETTATA sugli ARGINI COMMEDIA DIALETTALE
4-5 GIUGNO: FESTA ANNUALE
RISOTTATA
12 GIUGNO: GRIGLIATA IN MONTAGNA
Gli eventi si terranno presso l’area feste - parco A. Panicali di Motteggiana, per INFO: Gastone - tel. 0376-527252 - Massimo - tel. 0376-527378
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I COMUNI DI GONZAGA, MOTTEGGIANA, PEGOGNAGA, SUZZARA E L’ISTITUZIONE “CITTA’ DI SUZZARA” presentano
Venerdì 11 marzo
Martedì 15 marzo
Sabato 26 marzo
Cinema politeama di Suzzara Teatro comunale di Gonzaga
Ore 9.00 - per le scuole
ore 21.15
Ore 15.00 - un libro un film
Ore 21.00
Proiezione film “Noi Credevamo”
di Mario Martone, 2010 (Tratto dal libro di Anna Banti)
In collabor. con ass. Amici del Cinema “D. Villani” di Suzzara
ed Esterno Notte di Gonzaga
Domenica 13 marzo
Cinema Dante di Suzzara, ore 15.00
“Bianco Rosso e Verde” una grande storia narrata ai piccoli
Compagnia “La Locomotiva” di Cinzia ed Elisa Compagnoni
spettacolo promosso dalla Scuola dell’Infanzia “F. Aporti” Suzzara
in collaborazione con Comitato Genitori dell’Istituto Comprens. 1
Mercoledì 6 aprile
Centro Sociale di Suzzara, ore 15.00
Un libro un film “Noi Credevamo”
discussione del libro di Anna Banti a cura del prof. Igor Tavilla
Piscina di Torricella, ore 12:30
“Pranzo Tricolore” per i nonni
Giovedì 7 aprile
Mercoledì 16 marzo
Cinema Politeama di Suzzara, ore 21.00
conferenza dal titolo “Cinema e Risorgimento”
Con Fabio Melelli
Monumento ai Caduti di Sailetto, ore 10.00
Cerimonia deposizione corona di alloro
Introduce l’ass. alla cultura P. Guandalini in collaborazione con le
ass.ni culturali “Cesare Zavattini” e Amici del Cinema “D. Villani”
con le classi della scuola elementare “F. Fochessati” di Motteggiana,
accompagnata dalle musiche del cantastorie Luciano Azzoni
Sabato 7 maggio
Ex scuola di musica Suzzara - ore 16.00
Inaugurazione Libro per la testa “Un eroe per tutti i mondi”
Palazzetto dello Sport di Suzzara, ore 21.00
Lo Sport celebra il 150°
Offerto dall’Amministrazione Comunale di Motteggiana
Concorso per gli studenti delle 5° elementari e 1° medie sul tema Manifestazione sportiva organizzata dalla PolRiva in collaborazione
con le Scuole per l’Infanzia degli Istituti Compr. 1 e 2 “Il Milione”
dell’eroe (pensando a Garibaldi)
Palazzetto dello Sport di Villa Saviola, ore 20.30
Concerto del Corpo Bandistico “G. Verdi” di Villa Saviola
Museo Galleria del Premio Suzzara, ore 21.00
Consiglio Comunale Aperto con conferimento del
riconoscimento “Gruppi Musicali di Interesse Nazionale”
ai cori “G.P. da Palestrina” e “L. Marenzio”, promosso dal
Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Seguirà la visita guidata al Museo
Domenica 29 maggio
Percorsi per le vie di Suzzara, dalle ore 10.00
150 passi per essere uniti
Camminata dedicata ai bambini delle Scuole dell’infanzia
Organizzata dalla scuola “F. Aporti” e dal gruppo podistico AVIS
Lunedì 30 maggio
Cinema Politeama, Suzzara, ore 20.30
“Giuseppe Verdi: l’uomo simbolo del Risorgimento”
Giovedì 17 marzo FESTA NAZIONALE
Spettacolo delle classi 2° medie dell’Ist. Comp. 1 “G. Falcone” con
Parco comunale “A. Panicalli” di Motteggiana, ore 20.00
la classe di Canto del maestro Salvatore Ragonese del Conservatorio
Proiezione del film “Bronte - Cronache di un massacro di Musica “L. Campiani” di Mantova
che i libri di storia non hanno raccontato”
di Florestano Vancini, 1972 - Interventi di:
Giovedì 2 giugno FESTA DELLA REPUBBLICA
Manuela Pini (“Il Risorgimento italiano”),
Monumento ai caduti di Motteggiana, ore 10.45
Giuseppe Albanese (“L’unificazione italiana”),
Cerimonia deposizione corona di alloro
Wainer Mazza (“Ballate inedite risorgimentali”).
con la classe 5° della scuola element. “F. Fochessati” di Motteggiana
Teatro comunale di Gonzaga, ore 21.00
Celebrazione ufficiale alla presenza delle autorità,
Corte Matilde di Bondeno, ore 11.30
Saluti delle autorità Pranzo e arricchimento storico-culturale
con omaggio musicale della Banda di Gonzaga
con parata della Banda di Gonzaga ed altre formazioni bandistiche
Piazza Garibaldi di Suzzara, ore 20.30
L’unità d’Italia nel cibo e nella musica:
festa popolare con cena e intrattenimento musicale
Giovedì 24 marzo
Istituto Superiore “A. Manzoni” di Suzzara, ore 11.00
Biblioteca Comunale di Suzzara, ore 21.00
Mario Isneghi presenta il suo ultimo libro
“Garibaldi fu ferito”, Donzelli, 2010
Giovedì 2 giugno
Vittoriano - Altare della Patria a Roma, ore 19.00
Deposizione di una corona di alloro
da parte di alcuni rappresentanti dell’Amministrazione
Comunale di Suzzara accompagnati dall’ass. ANMI di
Suzzara e Roma e dall’Ass. Ciclisti Suzzaresi che giungerà
nella capitale in bicicletta attuando una staffetta che
partirà da Suzzara la mattina stessa del 2 giugno
Venerdì 3 giugno
Aula Magna dell’Istituto Comp. 2 “Il Milione” Suzzara,
ore 11.00 (per le scuole) - ore 19.00
“Garibaldi oggi”
Spettacolo delle classi 1C e 1E dell’Ist. Comp. 2 “Il Milione”
con la collaborazione del Teatro all’Improvviso di Mantova
Martedì 7 giugno
Palazzetto dello Sport di Villa Saviola, ore 21.00
Proiezione del film “Viva l’Italia”
di Roberto Rossellini, 1961
Seguirà una risottata preparata dall’Ass. Feste Saviolesi
Domenica 12 giugno
in collaborazione con ass. Anima Suzzara e Cuochi Mantovani,
Piazza Garibaldi di Suzzara, ore 9.00
Corale “L. Marenzio”, Coro “P. da Palestrina”, Coro MantovaIncanto,
Autoraduno “Oltrepo’ del Tricolore”
scuola comunale di musica di Suzzara e il cantastorie L. Azzoni
(in caso di pioggia l’iniziativa si terrà c/o Auditorium - viale Lenin) Manifestazione di auto d’epoca a cura del Circolo Motori Suzzara
Conduce l’assessore alla cultura Patrizio Guandalini
MOSTRE - LABORATORI DIDATTICI - LEZIONI
Comune di Gonzaga
Comune di Pegognaga
Comune di Suzzara
Da febbraio sino alla fine del 2° quadrimestre
DIDATTICA D’ARCHIVIO:
ricerche e approfondimenti sui documenti relativi al periodo
dell’Unità d’Italia presso l’Archivio Storico del Comune
(rivolto agli studenti delle classi 2° e 3° della scuola second.
di 1° grado dell’Istituto Comprensivo di Gonzaga)
Dal 19 marzo al 4 aprile
Centro Culturale L. Bottardi Milani di Pegognaga
Mostra documentario-didattica a cura di Prov. di Mantova
CAMILLO BENSO DI CAVOUR E IL SUO TEMPO
La mostra illustra gli ambienti e i contesti in cui si formò
ed agì Camillo Benso di Cavour evidenziando lo spirito,
il metodo e gli ingranaggi caratteristici dell’originalità della
sua azione politica
Da aprile a giugno (date da definirsi)
Stabilimento Iveco - viale Zonta 56
Mostra promossa e organizzata dall’Iveco di Suzzara
a cura del prof. Paolo Bianchi
UN PAESE AI CONFINI DELL’IMPERO.
SUZZARA NEL RISORGIMENTO (1814-1866)
La mostra propone un quadro complessivo della vita sociale,
economica, civile e politica di Suzzara.
Il periodo di riferimento è tra l’età della Restaurazione fino
all’ingresso nel nuovo Regno d’Italia, dopo la terza guerra
d’Indipendenza, e mette in luce la storia “materiale” e non
solo politica di un paese le cui caratteristiche erano allora
simili a quelle degli altri comuni dell’oltrepò mantovano.
Dal 7 al 14 aprile
CORSI LIBERA UNIVERSITA’ del GONZAGHESE
Ex Convento di Santa Maria a Gonzaga lun-gio ore 15/17
Lezioni sui temi dell’unificazione d’Italia:
storia, economia, filosofia, rapporto tra Stato-Chiesa
e ruolo femminile nel Risorgimento Italiano.
Istituto Comprensivo - al mattino lezioni per le classi
- Lunedì 11 aprile: Mirco Carrettieri
“Centocinquant’anni attraverso il Tricolore”
- Venerdì 15 aprile: Luigi Cavazzoli
“Il territorio mantovano tra Lombardo Veneto
e Unità d’Italia”
INFO:
Dal 1 maggio al 30 giugno
Centro Culturale L. Bottardi Milani / Pieve San Lorenzo
Mostra documentario-iconografica
DONNE E LAVORO.
L’ESPERIENZA SINDACALE FEMMINILE
A PEGOGNAGA NEGLI ANNI ‘80 E ‘90
La mostra è dedicata alle lotte femminili durante la crisi
economica dei maglifici.
Gonzaga: 0376-526337 ([email protected]) - Motteggiana 0376527043 ([email protected])
Pegognaga 0376-5546404 ([email protected]) - Suzzara: 0376-513403 ([email protected])
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LA STORIA DELL’INNO DI MAMELI
Dobbiamo alla città di Genova Il Canto degli Italiani, meglio conosciuto come Inno di Mameli. Scritto nell'autunno del
1847 dall'allora ventenne studente e patriota Goffredo Mameli, musicato poco dopo a Torino da un altro genovese,
Michele Novaro, il Canto degli Italiani nacque in quel clima di fervore patriottico che già preludeva alla guerra contro l'Austria.
L'immediatezza dei versi e l'impeto della melodia ne fecero il più amato canto dell'unificazione, non solo durante la stagione risorgimentale, ma
anche nei decenni successivi. Non a caso Giuseppe Verdi, nel suo Inno delle Nazioni del 1862, affidò proprio al Canto degli Italiani - e non alla
Marcia Reale - il compito di simboleggiare la nostra Patria, ponendolo accanto a God Save the Queen e alla Marsigliese. Fu quasi naturale,
dunque, che il 12 ottobre 1946 l'Inno di Mameli divenisse l'inno nazionale della Repubblica Italiana.
La cultura di Mameli è classica
e forte è il richiamo alla
romanità. È infatti di Scipione
l'Africano, il vincitore di Zama,
l'elmo che indossa l'Italia
pronta alla guerra
Una bandiera e una speranza
(speme) comuni per l'Italia, nel
1848 ancora divisa in sette
Stati
Nella quarta strofa Mameli
ripercorre sette secoli di lotta
contro il dominio straniero: la
battaglia di Legnano del 1176,
in cui la Lega Lombarda
sconfisse Barbarossa, l'estrema
difesa della Repubblica di
Firenze, assediata dall'esercito
imperiale di Carlo V nel 1530,
di cui fu simbolo il capitano
Francesco Ferrucci. Il 2 agosto,
dieci giorni prima della capitolazione della città, egli
sconfisse le truppe nemiche a Gavinana; ferito e
catturato, viene finito da Fabrizio Maramaldo, un
italiano al soldo straniero, al quale rivolge le parole
d'infamia divenute celebri "Tu uccidi un uomo
morto"
Ogni squilla significa "ogni
campana". E la sera del 30
marzo 1282, tutte le campane
chiamarono il popolo di
Palermo
all'insurrezione
contro i Francesi di Carlo
d'Angiò, i Vespri Siciliani.
CANTO DEGLI ITALIANI
INNO NAZIONALE D’ITALIA
Fratelli d'Italia, l'Italia s'è desta,
Dell'elmo di Scipio s'è cinta la testa.
Dov'è la Vittoria? Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma Iddio la creò.
Stringiamci a coorte, siam pronti alla morte,
siam pronti alla morte, L'Italia chiamò.
Noi siamo da secoli calpesti, derisi,
Perché non siam popolo, perché siam divisi.
Raccolgaci un'unica bandiera, una speme:
Di fonderci insieme già l'ora suonò.
Stringiamci a coorte, siam pronti alla morte,
siam pronti alla morte, L'Italia chiamò.
Uniamoci, amiamoci, l'Unione, e l'amore
Rivelano ai Popoli le vie del Signore;
Giuriamo far libero il suolo natìo:
Uniti per Dio chi vincer ci può?
Stringiamci a coorte, siam pronti alla morte,
siam pronti alla morte, L'Italia chiamò.
Dall'Alpi a Sicilia dovunque è Legnano,
Ogn'uom di Ferruccio ha il core, ha la mano,
I bimbi d'Italia si chiaman Balilla,
Il suon d'ogni squilla i Vespri suonò.
Stringiamci a coorte, siam pronti alla morte,
siam pronti alla morte, L'Italia chiamò.
Son giunchi che piegano le spade vendute:
Già l'Aquila d'Austria le penne ha perdute.
Il sangue d'Italia, il sangue Polacco,
Bevé, col cosacco, ma il cor le bruciò.
Stringiamci a coorte, siam pronti alla morte,
siam pronti alla morte, L'Italia chiamò.
La Vittoria si offre alla nuova
Italia e a Roma, di cui la dea fu
schiava per volere divino. La
Patria chiama alle armi: la
coorte, infatti, era la decima
parte della legione romana
Mazziniano e repubblicano,
Mameli traduce qui il disegno
politico del creatore della
Giovine Italia e della Giovine
Europa. "Per Dio" è un
francesismo, che vale come
"attraverso Dio", "da Dio"
Sebbene non fosse accertata
storicamente, la figura di
Balilla rappresenta il simbolo
della rivolta popolare di Genova
contro la coalizione austropiemontese. Dopo cinque
giorni di lotta, il 10 dicembre
1746 la città è finalmente
libera dalle truppe austriache
che l'avevano occupata e
vessata per diversi mesi
L'Austria era in declino (le spade vendute sono le
truppe mercenarie, deboli come giunchi) e Mameli
lo sottolinea fortemente:
questa strofa, infatti, fu in
origine censurata dal governo
piemontese. Insieme con la
Russia (il cosacco), l'Austria
aveva crudelmente smembrato la Polonia. Ma il sangue
dei due popoli oppressi si fa
veleno, che dilania il cuore
della nera aquila d'Asburgo.
“To' gli disse; te lo manda Goffredo. - Il Novaro apre il foglietto, legge, si commuove. Gli chiedono
tutti cos'è; gli fan ressa d'attorno. - Una cosa stupenda! - esclama il maestro; e legge ad alta voce,
e solleva ad entusiasmo tutto il suo uditorio. - Io sentii - mi diceva il Maestro nell'aprile del '75,
avendogli io chiesto notizie dell'Inno, per una commemorazione che dovevo tenere del Mameli - io
sentii dentro di me qualche cosa di straordinario, che non saprei definire adesso, con tutti i ventisette
anni trascorsi. So che piansi, che ero agitato, e non potevo star fermo.”
Goffredo Mameli
(Carlo Alberto Barrili, biografo di Mameli)
Michele Novaro
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IL RISORGIMENTO ITALIANO
All'indomani del Congresso di Vienna, che si tenne nella capitale
austriaca tra l’ottobre 1814 e il giugno 1815 allo scopo di ripristinare l'assetto territoriale degli stati europei e restaurare la legittimità dei sovrani al termine
delle guerre napoleoniche, l'Austria ottenne in Italia, oltre al Lombardo-Veneto, anche
il controllo indiretto del Ducato di Parma assegnato a Maria Luisa d'Austria, del
Granducato di Toscana e del Ducato di Modena e Reggio. Il Regno di Napoli tornò a
Ferdinando IV di Borbone e nel 1817, con l'acquisizione della Sicilia, andò a formare il
Regno delle Due Sicilie. Lo Stato Pontificio fu restituito a papa Pio VII. In seguito alla
Restaurazione le aspirazioni di carattere liberal-costituzionale e nazionale trovarono
sbocco in una serie di rivolgimenti, a partire dai moti del 1820-21 di matrice carbonara,
che videro il sacrificio di molti patrioti (tra cui Silvio Pellico e Piero Maroncelli), seguiti
da quelli del 1831, tutti duramente repressi. L'istanza nazionale fu poi fatta propria,
anche con connotazioni più schiettamente democratiche, dal movimento mazziniano
che a sua volta attuò alcune insurrezioni. Giuseppe Mazzini fondò la “Giovine Italia”,
attraverso la quale egli ribadiva che l’Italia avrebbe dovuto essere repubblicana ed
unitaria. Subentrò allora a farsi interprete del sentimento nazionale il Piemonte di Carlo
L’Italia dopo il Congresso di Vienna, nel 1815
Alberto e di Cavour, la cui abile politica diplomatica sarebbe stata provvidenziale per la
futura unificazione dell'Italia. I moti indipendentistici che percorsero l'Europa nel 1848
-49 ebbero un'eco anche negli stati italiani, dove si formarono governi rivoluzionari provvisori e, nel caso di Venezia e Roma,
portarono alla proclamazione della repubblica: la controreazione delle monarchie europee
avrebbe comunque stroncato anche
queste rivendicazioni. Dopo l'esito vittorioso delle insurrezioni di Milano (le Cinque giornate di Milano) e di Venezia, il Piemonte,
ormai messosi alla testa del movimento per l'unificazione italiana, combatté e perse la prima guerra d'indipendenza contro l'impero
asburgico (1848 ’49). La seconda guerra d'indipendenza (1858-59) preceduta dagli importanti accordi di Plombières con l'imperatore
francese Napoleone III, iniziò con alcuni successi militari dell'esercito franco-piemontese (battaglie di Magenta e di Solferino e
San Martino) e dei Cacciatori delle Alpi di Garibaldi attivi in territorio lombardo. Ma l'armistizio di Villafranca (1859) tra Francia
Napoleone III
Cavour
e Austria guadagnò al Regno sabaudo solo la Lombardia. Seguì un'ondata di insurrezioni in
vari territori italiani in favore dell'annessione al Piemonte: l'impresa dei Mille di Garibaldi
(1860), dopo aver favorito la liberazione del Sud, permise la riunificazione sotto la corona dei
Savoia anche del Centro. Rimanevano esclusi dal nuovo organismo unitario il Veneto e Roma:
il primo fu attribuito all'Italia dopo la terza guerra d'indipendenza (1866), in seguito al conflitto
austro-prussiano conclusosi con la vittoria della Prussia; la seconda, dopo la proclamazione del
Regno d'Italia (1861), sarebbe stata conquistata nel 1870.
GLI EROICI FRATELLI FORMENTINI, GARIBALDINI DI VILLA SAVIOLA di Renato Bonaglia (articolo del 1991)
Il 2 giugno 1982, ricorrendo il centenario della morte di Garibaldi, l’eroe dei due mondi, si moltiplicarono ovunque le iniziative per rievocarne le
gesta leggendarie. Nel quadro delle manifestazioni garibaldine locali, ebbe giustamente rilievo la commemorazione degli eroici fratelli Formentini
di Villa Saviola. Il ricordo venne incentrato soprattutto sulla storica battaglia combattuta dalle truppe garibaldine il 21 luglio 1866, in quel di
Bezzecca; battaglia conclusasi con una netta vittoria italiana sulle forze austriache. (…)
(il colonnello Ugo Formentini, ndr) nato a Villa Saviola il 26 giugno 1850, da famiglia di nobili tradizioni patriottiche, il nostro, appena sedicenne,
scappò di casa (l’arruolamento era solo possibile in forma clandestina) e si arruolò nel 9° intrepido reggimento di Menotti Garibaldi, al quale
erano appunto state affidate le sorti della battaglia di Bezzecca. In proposito và ricordato che, mentre gli eventi sembravano volgere al peggio e
tutto appariva ormai compromesso, fu proprio per l’intervento del 9° reggimento garibaldino che si ebbe la prima vittoria italiana. Ma, al ricordo
della denuncia di diserzione formulata e resa pubblica dal governo austriaco nei confronti del colonnello Ugo Formentini (…), non possiamo
non accennare al passato glorioso del fratello di questi: il colonnello Ferdinando Formentini. Nato anche quest’ultimo a Villa Saviola il
13 maggio 1842 (nell’attuale casa Brighenti, piazza della pesa pubblica), vanta, in fatto di
battaglie risorgimentali un curriculum vitae del tutto invidiabile. Soldato volontario nel
16° reggimento, esattamente il 15 marzo 1859, passò attraverso la gerarchia militare nei
diversi gradi, sino alla promozione finale di colonnello. Rese parte alle campagne del 1850
a Palestro, dove si guadagnò la medaglia d’argento al valor militare, combattè nella campagna
d’indipendenza del 1866 e fu presente ai fatti d’armi di Borgo e di Levico (23 luglio), nelle
file del 38° reggimento fanteria, dove si guadagnò la medaglia d’oro al valor militare (Regio
Decreto 6 dicembre 1866). In seguito venne decorato della medaglia francese per la
campagna d’Italia (1859-1866) e di quella istituita con R.D. 26 aprile 1883 col motto:
“Unità d’Italia 1848-1870”. Venne, infine, decorato della Croce di Cavaliere dell’Ordine
della Corona d’Italia in occasione della battaglia di San Martino (R.D. 24/06/1889).
Foto di famiglia dei fratelli Formentini
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IL “RISORGIMENTO DELLE DONNE” IN TERRITORIO MANTOVANO
La storiografia più recente ha mostrato una loro partecipazione attiva al Risorgimento ed il processo di
unificazione nazionale fu una tappa fondamentale del cammino da esse compiuto per la conquista dei
diritti di cittadinanza. Sin dal triennio giacobino (1796-1799) le donne erano comparse sulla scena pubblica, attive nei
circoli patriottici e costituzionali sorti in numerose città dell’Italia settentrionale all’indomani della proclamazione della
Repubblica Cisalpina. Ispirandosi ai principi dell’89 e in particolare della “Déclaration des droits de la femme et de la
citoyenne di Olympe de Gouges” (1791), molte rivendicarono parità di diritti tra uomini e donne. Nel 1797 Carolina
Airenti Lattanzi - moglie del giacobino Giuseppe Lattanzi, membro della municipalità di Mantova e animatore del locale
Giornale degli Amici della Libertà Italiana - tenne un pubblico discorso sulla «Schiavitù delle donne» nel Teatro
dell’Accademia di Pubblica Istruzione di Mantova. Convinta che l’instaurazione del ‘regno della libertà’ giustificasse la
rivendicazione di ‘maggiori diritti’ da parte delle donne, la Lattanzi ne auspicava la liberazione dal giogo dell’autorità
religiosa, paterna e maritale. Nel 1804 Carolina avrebbe fondato a Milano il Corriere delle Dame, uno dei più celebri
periodici femminili dell’Ottocento, che tentava di attuare la regola dell’ ‘utile diletto’ fornendo informazioni sulla moda,
ma anche sulla cultura e la politica.
Gentildonne mazziniane. Il momento di più intensa partecipazione delle donne al Risorgimento mantovano è
tradizionalmente indicato nella congiura di Belfiore. Nobili e borghesi contribuirono in forme diverse alla cospirazione.
Memorabili i coraggiosi ma vani tentativi che la marchesa Teresa Valenti Gonzaga e Anna Poma, madre del martire
Carlo Poma, fecero presso l’Imperatore per evitare la condanna a morte. Teresa Valenti Gonzaga era nata a Mantova
nel 1793 da famiglia aristocratica. Di idee liberali - come i fratelli Giuseppe, fondatore a Mantova degli asili aportiani, e
Odoardo, implicato nei moti del ’21 e del ’31 e condannato a 10 anni di carcere duro allo Spielberg - sposò il conte
Francesco Arrivabene, di nobiltà filofrancese. Nel 1848 la sua casa fu il quartier generale della rivoluzione. Allontanata
dalla città dalla polizia austriaca, vi fece ritorno nel 1850, quando riprese le trame cospirative approfittando del suo salotto,
frequentato dai più illustri patrioti mantovani, tra cui Ippolito Nievo ed Enrico Tazzoli. Nel 1859, mentre il governo
austriaco premiava i suoi soldati distintisi nella battaglia di Solferino contro i franco-piemontesi, Teresa organizzò una
messa in Duomo in commemorazione dei caduti italiani e francesi, al termine della quale un corteo di donne si diresse
alla valletta di Belfiore a rendere omaggio ai Martiri. L’indomani la marchesa fu arrestata e restò nel carcere delle Arche
una ventina di giorni. Morì nel 1871. Tra le protagoniste del Risorgimento mantovano, non possiamo dimenticare
Elena Casati (moglie del garibaldino mantovano Achille Sacchi).
Le popolane. Anche le donne del popolo parteciparono al Risorgimento nazionale, sebbene se ne sia spesso persa la
memoria. In un articolo apparso su ‘La Provincia di Mantova’ del 23-24 giugno 1891, Paride Suzzara Verdi ricordava la
figura dell’eroina risorgimentale Luigia Grassi: la lavandaia «che lasciò lo scanno per la battaglia» incarna sia i valori
femminili della madre pietosa verso i figli della patria che quelli maschili del coraggio che la spinge, persino gravida, in
prima linea a trarre in salvo i feriti.
Scrive Suzzara Verdi: «Nel ’48 aveva già marito e due figli, quando scoppiò la rivoluzione nazionale. La Luigia Grassi non
si tenne al focolare della sua lavanderia, ma seguì il marito nei patrii cimenti, recandosi in collo i due pargoletti, che
dovevano essere il fomite ideale del marito nei pericoli della guerra. Era anche gravida, ma non guastava. Nel ’59 la
donna del popolo e della patria mandò due figli a combattere per la libertà. Ma non contenta di questo, mosse anch’ella
pei campi di battaglia. In questo momento di figli ne aveva 5. Fu prima in Alessandria, poi col II Granatieri, nel quale
militava uno de’ suoi figli, gravida anche allora; andò a Milano e finalmente a San Martino, ove seguì la gran giornata del
24 giugno. La forte italiana non si fermò ai viveri e alle ambulanze; ma trascorse oltre sino alle prime file, ove la morte
più mieteva colla mitraglia e colle palle. Ivi recava l’acqua ai combattenti assetati, fasciava le piaghe dei feriti, stracciandosi
i panni di dosso per formarne bande e filacce. Suo figlio Ferdinando fu da lei raccolto ferito e condotto a Lonato. Ma ivi
non restò, pensosa degli altri combattenti, che per lei erano tutti ed ugualmente figliuoli. Il nostro Antonio Rama, uno di
quei valorosi, fu bendato e curato dalla pietosissima donna. Le palle nemiche rispettarono sempre il suo corpo, sebbene
abbiano crivellato i suoi abiti. Di che ella si dava tanto pensiero come delle mosche che passano. Questa donna sublime è
la gloria del suo sesso in una città tanto illustre pel valore mostrato nelle patrie pugne. Eppure Luigia Grassi, la povera
lavandaia, che lasciò lo scanno per la battaglia, è oggi dimenticata come l’ultima comare del trivio. Ebbene in questo
giorno di solenne commemorazione per i forti di San Martino e Solferino, noi ricordiamo alla storia il nome della
mantovana Luigia Grassi, perché lo consegni alla riverenza e all’amore della posterità».
(dall’archivio della Gazzetta di Mantova- Costanza Bertolotti)
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PARTE PRIMA. DIRITTI E DOVERI DEI CITTADINI
Titolo I. Rapporti civili
Art. 13 La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa
forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione
personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale,
se non per atto motivato dall'autorità giudiziaria e nei soli
casi e modi previsti dalla legge. In casi eccezionali di necessità
ed urgenza, indicati tassativamente dalla legge, l'autorità di
pubblica sicurezza può adottare provvedimenti provvisori,
che devono essere comunicati entro quarantotto ore
all'autorità giudiziaria e, se questa non li convalida nelle
successive quarantotto ore, si intendono revocati e restano
privi di ogni effetto.
E' punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque
sottoposte a restrizioni di libertà. La legge stabilisce i limiti massimi della carcerazione
preventiva.
Art. 14 Il domicilio è inviolabile. Non vi si possono eseguire ispezioni o perquisizioni o
sequestri se non nei casi e modi stabiliti dalla legge secondo le garanzie prescritte per la
tutela della libertà personale.
Gli accertamenti e le ispezioni per motivi di sanità e di incolumità pubblica o a fini
economici e fiscali sono regolati da leggi speciali.
Art. 15 La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione
sono inviolabili. La loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato dell'autorità
giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge.
Art. 16 Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del
territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di
sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche.
Ogni cittadino è libero di uscire dal territorio della Repubblica e di rientrarvi, salvo gli
obblighi di legge.
Art. 17 I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz'armi. Per le riunioni,
anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto preavviso. Delle riunioni in luogo
pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per
comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica.
Art. 18 I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini
che non sono vietati ai singoli dalla legge penale. Sono proibite le associazioni segrete e
quelle che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di
carattere militare.
Art. 19 Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi
forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in
pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume.
Art. 20 Il carattere ecclesiastico e il fine di religione o
di culto d'una associazione od istituzione non possono
essere causa di speciali limitazioni legislative, né di
speciali gravami fiscali per la sua costituzione, capacità
giuridica e ogni forma di attività.
L’EMBLEMA DELLA
REPUBBLICA ITALIANA
STORIA E SIGNIFICATO
L'emblema della nostra Repubblica
è quello approvato dall'Assemblea
Costituente nella seduta del 31
gennaio 1948 e promulgato dal
presidente della Repubblica Enrico
De Nicola il successivo 5 maggio
del 1948, con decreto legislativo
numero 535. Il bozzetto iniziale
fu realizzato dall'artista Paolo
Paschetto, vincitore di entrambi i
concorsi pubblici indetti nel 1946 e
nel 1947, cui parteciparono
complessivamente circa 500
candidati con oltre 800 bozzetti.
L'emblema è caratterizzato da
tre elementi: la stella, la ruota
dentata, i rami di ulivo e quercia.
- La stella è uno degli oggetti
più antichi del nostro patrimonio
iconografico ed è sempre stata
associata alla personificazione
dell'Italia, sul cui capo essa splende
raggiante. Così fu rappresentata
nell'iconografia del Risorgimento e
così comparve, fino al 1890, nel
grande stemma del Regno unitario
(il famoso “stellone”); la stella poi
caratterizzò la prima onorificenza
repubblicana della ricostruzione, la
Stella della Solidarietà Italiana e
ancora oggi indica l'appartenenza
alle Forze Armate del nostro Paese;
- La ruota dentata d'acciaio, simbolo
dell'attività lavorativa, traduce il
primo articolo della Costituzione:
"L'Italia è una Repubblica
democratica fondata sul lavoro";
- Il ramo di ulivo simboleggia la
volontà di pace della nazione, sia
nel senso della concordia interna
che della fratellanza internazionale;
la quercia incarna la forza e
la dignità del popolo italiano.
Entrambi, poi, sono espressione
delle specie più tipiche del nostro
patrimonio arboreo.
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(segue) PARTE PRIMA. DIRITTI E DOVERI DEI CITTADINI
Titolo I. Rapporti civili
Art. 21 Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e
ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge
sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione
dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria, il sequestro
della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre
ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il
sequestro si intende revocato e privo d'ogni effetto. La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi
noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.
Art. 22 Nessuno può essere privato, per motivi politici, della capacità giuridica, della cittadinanza, del nome.
Art. 23 Nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge.
Art. 24 Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi. La difesa è diritto inviolabile in
ogni stato e grado del procedimento. Sono assicurati ai non abbienti, con appositi istituti, i mezzi per agire e difendersi
davanti ad ogni
giurisdizione. La legge determina le condizioni e i modi per la riparazione degli errori giudiziari.
Art. 25 Nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per legge. Nessuno può essere punito se non in
forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso. Nessuno può essere sottoposto a misure di sicurezza
se non nei casi previsti dalla legge.
Art. 26 L'estradizione del cittadino può essere consentita soltanto ove sia espressamente prevista dalle convenzioni
internazionali. Non può in alcun caso essere ammessa per
reati politici.
Art. 27 La responsabilità penale è personale. L'imputato
non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al
senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del
condannato. Non è ammessa la pena di morte.
Art. 28 I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli
enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le
leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in
violazione di diritti. In tali casi la responsabilità civile si
estende allo Stato e agli enti pubblici.
L’assemblea costituente
LA STORIA DEL TRICOLORE
Il tricolore italiano quale bandiera nazionale nasce a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797, quando il Parlamento della Repubblica
Cispadana, su proposta del deputato Giuseppe Compagnoni, decreta "che si renda universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana
di Tre Colori Verde, Bianco, e Rosso, e che questi tre Colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi
da tutti". Ma perché proprio questi tre colori? Nell'Italia del 1796, attraversata dalle vittoriose armate napoleoniche, le numerose repubbliche di
ispirazione giacobina che avevano soppiantato gli antichi Stati assoluti adottarono quasi tutte, con varianti di colore, bandiere caratterizzate da
tre fasce di uguali dimensioni, chiaramente ispirate al modello francese del 1790.
Nei tre decenni che seguirono il Congresso di Vienna, il vessillo tricolore fu soffocato dalla Restaurazione, ma continuò ad essere innalzato,
quale emblema di libertà, nei moti del 1831, nelle rivolte mazziniane, nella disperata impresa dei fratelli Bandiera, nelle sollevazioni negli Stati
della Chiesa. Dovunque in Italia, il bianco, il rosso e il verde esprimono una comune speranza, che accende gli entusiasmi e ispira i poeti:
"Raccolgaci un'unica bandiera, una speme", scrive, nel 1847, Goffredo Mameli nel suo Canto degli Italiani.
Il 17 marzo 1861 venne proclamato il Regno d'Italia e la sua bandiera continuò ad essere, per consuetudine, quella della prima guerra
d'indipendenza, ma soltanto nel 1925 si definirono, per legge, i modelli della bandiera nazionale e della bandiera di Stato.
Dopo la nascita della Repubblica, un decreto legislativo presidenziale del 19 giugno 1946 stabilì la foggia provvisoria della nuova bandiera,
confermata dall'Assemblea Costituente nella seduta del 24 marzo 1947 e inserita all'articolo 12 della nostra Carta Costituzionale.
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ARNALDO DONELLI: UN UOMO, UN ESEMPIO di Franca Donelli
Questa storia mi è stata raccontata da Nello Lasagna, quando ormai era alla fine della sua lunga
laboriosa vita. Lasagna, rappresentava per Villa Saviola, la memoria del passato e così mi
descrisse la famiglia Donelli, in particolare mio padre che tanto ammirava e stimava.
(…)”Ho conosciuto la famiglia Donelli Giuseppe e Doralice nel 1914. Abitavano nei cosiddetti
“Caselli” dove gestivano un’osteria. In seguito si trasferirono in piazza, sopra la bottega del
falegname Marchini. Di fronte a quella casa c’era solo il prato o meglio il “bugno” acquitrinoso.
I figli: Enrico e Arnaldo, così diversi per carattere, presero due strade opposte nel mondo del
lavoro. Enrico, più espansivo ed abile imbonitore fece il mediatore di legname e grano. Arnaldo,
più riflessivo e concreto, imparò il mestiere del fabbro. La famiglia poi traslocò ed andò ad
abitare nel cortile dove ora abita Romitti; in quel cortile assai affollato sono nati i 6 figli di Arnaldo e di Oris: Enore,
Umberto, Maria, Bianca, Gian Carlo, Franca. Nel frattempo Enrico ereditò dalla zia materna “Mambrini” l’attuale casa,
dove abitano i Donelli.
Donelli Arnaldo andò da ragazzo in qualche bottega da fabbro dove gli davano appena qualche mancia. Allora, era
importante imparare un mestiere; ma già la classe operaria sotto le spinte del maestro Zefferino Traldi cominciava ad
organizzarsi e lottare per conquistare i propri diritti. Più tardi andò a Suzzara dai F.lli Delcomune dove nella loro officina
imparò bene il mestiere di fabbro, tanto che pensò di mettersi in proprio. Affittò così un piccolo rustico in via Trento
che poi abbandonò presto per allargarsi ulteriormente. Nel 1934 affittò un locale da Mistani “dopo il ponte” in località
S. Prospero. Anche questo, ben presto, per l’aumento del lavoro, divenne insufficiente, perciò si trasferì nella ex cascina
di formaggio di proprietà di Zuccati Pietro.
Dopo la guerra, nel 1945 decise di fabbricare un primo capannone in quell’area libera che forse, da ragazzo, guardava
dalla finestra e mai avrebbe pensato di occuparla proprio lui. Di fianco a quel capannone ne costruì un altro con sopra
un’abitazione con la speranza di trasferirci tutta la sua numerosa famiglia. Rimasto deluso dal mancato trasferimento, era
sempre alla ricerca di una sistemazione definitiva sia come casa che come officina per godersi liberamente e senza
compromessi con il fratello Enrico, uno spazio e una tranquillità conquistata con il frutto del suo lavoro e del proprio
ingegno. L’occasione propizia per realizzare il suo sogno, sfumato con la vendita al Dott. Casari della casa dei signori
Foroni, si ripresentò con il complesso dei Bellini. Arnaldo comprò casa, rustici ed anche del terreno attorno di proprietà
dei Dall’Oglio, prevedendo un ampliamento dell’officina. Così poté costruire una moderna officina, ristrutturare i rustici
per adibirli a magazzino oltre che sistemare l’abitazione dove, forse, pensava di ritirarsi una volta in pensione.
Tutto ciò che aveva progettato e realizzato non fece in tempo a goderselo perché ormai aveva dato tanto ai suoi familiari
e purtroppo non ebbe il tempo di pensare a se stesso. Da diversi anni, il figlio Giancarlo, che ha dimostrato di essere un
lavoratore e un buon amministratore, porta avanti con onore il nome del padre.”
A tutte le donne
Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l'emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d'amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra.
(Alda Merini)
Amare è condividere con una persona
ciò che non si ha voglia di condividere con nessun altro.
(Jacques Bénigne Bossuet)
Quando la mano di un uomo tocca la mano di una donna,
entrambi toccano il cuore dell’eternità.
(Kahlil Gibran)
Amore non è guardarci l’un l’altro,
ma guardare insieme nella stessa direzione.
(Antoine de Saint-Exupery)
La ricchezza del mio cuore è infinita come il mare,
così profondo il mio amore: più te ne do, più ne ho,
perché entrambi sono infiniti.
(William Shakespeare)
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ORARI UFFICI COMUNALI
GIORNO
LUN
MAR
MER
GIO
VEN
CONTATTI UFFICI COMUNALI
MATTINO
8:30
8:30
8:30
8:30
8:30
UFFICIO
POMERIGGIO
RESPONSABILE
Sindaco
12:30
12:30
12:30
12:30
12:30
15:30
18:00
Serv. demografici
TELEFONO
E-MAIL
Fabrizio Nosari
0376-527043 [email protected]
Diana Setti
0376-527043 [email protected]
[email protected]
[email protected]
Serv. finanziari
Gianna Luitprandi 0376-527524 [email protected]
Serv. tecnici
Giorgio Chiarentin 0376-527224 [email protected]
[email protected]
[email protected]
ORARI U.R.P. (Sportello polifunzionale)
Serv. Sociali scuola
Lidia Mosconi
0376-527043 [email protected]
SAB
Segreteria
Simona Ferrari
0376-527043 [email protected]
9:00
12:30
ORARI PIAZZ. ECOLOGICA
ORARI UFFICI POSTALI (comunali e limitrofi)
MOTTEGGIANA
LUN
MAR
MER
GIO
VEN
SAB
8:30
14:00
8:30
14:00
VILLA SAVIOLA
8:30
8:30
8:30
8:30
8:30
8:30
14:00
14:00
14:00
14:00
14:00
12:30
SAILETTO
8:30 14:00
8:30
TABELLANO
8.30
14.00
8:30
14:00
14:00
8:30
12:30
NB: i giorni e gli orari di apertura possono essere soggetti a variazioni nel corso dell’anno.
TEA spa PRONTO INTERVENTO (fognature - acquedotto) 800 637 637
FARMACIA di MOTTEGGIANA
Via Merlino, 5
LUN
MAR
MER
GIO
VEN
11:00
16:30
11:00
11:00
13:00
19:30
12:30
LUN
MAR
MER
GIO
VEN
SAB
14:30
14:30
10:00
18:30
Per i nuovi allacciamenti alla rete del
metano, spostamenti o lavori sugli
impianti.
UFFICIO D.O.C.
dal lunedì al venerdì: 8:30 - 12:30
Telefono: 0332-941911
Fax:
0332-941924
mail: [email protected]
18:30
17:00
L’operatore potrà dare informazioni
riguardo lo smaltimento rifiuti.
SERVIZIO C.A.F. CGIL
SPORTELLO SERV.
AGRICOLTORI
Palazzetto dello Sport
Giovedì
dalle 9:30 alle 12:30
Martedì
dalle 15:30 alle 18:00
AMBULATORIO VILLA SAVIOLA
G. CROTTI
E.ON rete
Via R. Sanzio - Villa Saviola
SERVIZI PRESSO LA SEDE DEL MUNICIPIO (piano terra)
SPORTELLO ACLI
Dal Lunedì al Venerdì
8:30 - 12:30 15:30 - 19:30
Sabato
8:30 - 12:30
[email protected]
SPORTELLO CASA
Martedì
dalle 15:00 alle 18:00
AMBULATORIO MOTTEGGIANA
M. D'ERMENEGILDO
14:45
16:15
14:45
14:45
15:45
16:15
G. CROTTI
LUN
MAR
MER
GIO
VEN
12:30
(VILLA SAVIOLA)
Mercoledì
Dalle 9:00 alle 11:30
AMBULATORIO TORRICELLA
G. CROTTI
M. D'ERMENEGILDO
8:30
10:30
9:00
16:30
11:00
19:30
14:45
16:15
LUN
MAR
MER
GIO
VEN
8:30
9:30
8:30
9:30
8:30
9:30
LINEE APAM
Linea 29
Mantova - Suzzara
Mantova (V.le Risorgimento)
Borgoforte (Municipio)
Motteggiana (via Roma, 8)
Sailetto (via Torricella, 8)
Tabellano (via Caretta, 11)
Suzzara (v.le Virgilio, ITC)
10
7:00
7:22
7:26
7:32
7:39
7:48
ANDATA
26
38
12:20 13:30
12:41 13:51
--- 13:54
12:47 13:57
12:54 14:04
13:03 14:13
52
19:05
19:26
--19:32
19:39
19:48
5
7:23
—6:59
6:54
6:48
6:38
RITORNO
33
49
9:32 14:17
9:10 13:55
——9:04 13:44
8:58 13:38
8:48 13:28
63
18:32
18:10
—18:04
17:58
17:48
Linea 30
Mantova - Pegognaga
Mantova (V.le Risorgimento)
Motteggiana (via Roma, 8)
S. Prospero (Chiesa)
Villa Saviola (via Filzi, 66)
Pegognaga (V.le S. Lorenzo)
ANDATA
2
4
6
12:10 13:30 18:07
12:36 13:56 18:36
12:43 14:03 18:43
12:45 14:05 18:45
13:00 14:20 19:00
RITORNO
1
3
7:27 14:47
7:00 14:20
6:52 14:12
6:50 14:10
6:36 13:56