BASKETMANIA ovvero … un canestro per tutti

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BASKETMANIA ovvero … un canestro per tutti
Associazione Il Volo
ATTIVITA’ SPORTIVE : COSA FAREMO ….
ISCRIZIONE AL TERZO ANNO
BASKETMANIA
ovvero … un canestro per tutti
“Il basket è l’unico sport che tende al cielo e questa è una rivoluzione
per chi è abituato a guardare sempre per terra”(M. Calamai).
Questo progetto nasce dall’esperienza decennale di chi ha imparato a
scoprire come e quanto le persone con abilità diverse siano parte
integrante di un mondo in cui l’individualità di ciascuno rappresenta un
valore, per proporre un metodo che, attraverso uno sport di squadra,
il basket, consenta di migliorare il loro livello di autonomia.
Scopo del progetto
Lo scopo di questo progetto è quello di avviare alla pratica della pallacanestro le
persone diversamente abili entrambi i sessi e di tutte le età.
L’attività verrà svolta presso la palestra della scuola elementare di via Vespucci 2
Cologno Monzese, con orari dalle 17,20 alle 18,20 (primo turno) e dalle 18,30 alle 19,30
(secondo turno)
Periodo: dal 16 settembre 2009 al 9 giugno 2010.
Responsabile del corso: Ferruccio Rossetti 3294471918 e-mail
[email protected] al quale rivolgersi per informazioni e per l’iscrizione al
corso.
http://www.associazioneilvolo.net/
COSTI
Quota: complessivi 75,00 euro di cui 25,00 euro quale quota di iscrizione
all’Associazione, pagabili:
-
unica soluzione all’iscrizione 75,00 euro;
-
rateale: 10,00 euro da settembre a marzo e 5,00 euro ad aprile.
Dotazione fornita:
° maglietta rossa per partite; maglietta bianca per allenamento e borsa per
abbigliamento sportivo.
Obiettivi sociali
Ci si propone di sensibilizzare la comunità sulla tematica dello sport per le persone
con diverse abilità al fine di evidenziare il grande valore che un gioco di squadra come
il basket può assumere anche per questi ragazzi.
Inoltre la possibilità di confrontarsi con altre realtà e l’emergere di una squadra
rappresentativa della città consentirà in prospettiva la partecipazione a tornei su
scala nazionale, grazie ad iniziative già avviate con successo a Bologna, Modena,
Voghera, Pavia, Cattolica, Rimini, Roma e Milano.
Cercare sponsorizzazioni e patrocini presso la FIP allo scopo di avviare un progetto
d’integrazione tra ragazzi normodotati e disabili.
Obiettivi del corso
1. stimolare nei partecipanti la creatività e la conoscenza di sé e del proprio corpo
attraverso la pratica del basket.
2. favorire la conoscenza e l’approfondimento di sé in una dimensione di gruppo,
dove confrontarsi e mettersi in discussione nel rapporto con i pari.
3. perseguire la crescita personale e l’acquisizione di una maggiore autostima e
fiducia in se stessi.
4. stimolare l’acquisizione di schemi motori e di gioco, che siano progressivi e
guidati da personale esperto, nel rispetto delle difficoltà e delle risorse dei
ragazzi.
5. favorire l’acquisizione di regole inerenti il gioco di squadra e l’appartenenza al
gruppo dei pari.
6. stimolare i ragazzi al confronto, alla messa in discussione, all’imprevedibilità,
attraverso il gioco e la dimensione di gruppo.
Perché l’attività motoria rivolta ai diversamente abili.
I vantaggi dello sport per diversamente abili sono dimostrati dall’esperienza di
pratica dell’attività sportiva che negli anni hanno portato a risultati positivi non solo
dal punto di vista fisico ma anche psicologico e relazionale degli atleti.
1. Benefici fisici
Per queste persone lo sport costituisce la forma più naturale per valorizzare le
proprie capacità fisiche e può essere inoltre impiegato come integrazione alle
terapie riabilitative permettendo di sviluppare le capacità funzionali residue.
Attraverso la pratica sportiva, il soggetto ha la possibilità di migliorare la
coordinazione, la resistenza, la forza e la velocità; impara a superare la fatica, che
è uno dei primi ostacoli per la riabilitazione fisica.
L’attività fisico- sportiva è fondamentale per migliorare il tono dei gruppi muscolari
illesi o per rafforzare, per quanto possibile, quelli colpiti; consente, inoltre di
riprendere coscienza del proprio corpo e di riorganizzare gli schemi motori,
migliorando la coordinazione e l’equilibrio.
E’ importante anche sottolineare che l’attività sportiva è un valido strumento di
prevenzione, in quanto evita che i muscoli di portatori di handicap di vario tipo
degenerino in rigidità.
2. Benefici psico- sociali
Da un punto di vista psico- sociale, la pratica sportiva favorisce la socializzazione,
sprona all’impegno, insegna il coraggio, promuove la lealtà.
In molti casi incentiva la comunicazione interpersonale e la collaborazione, negli
sport di squadra ad esempio si sancisce il rispetto per le norme condivise, per
l’avversario e l’impegno collettivo durante gli allenamenti.
Il gioco è un valore fondamentale in ogni situazione umana, ma per le persone
diversamente abili assume senz’altro una particolare rilevanza.
Infatti questo consente di porre in atto una forte terapia motivazionale per
migliorare anche i risultati delle terapie medico- sanitarie, grazie agli stimoli
procurati dall’aspetto ludico migliora di conseguenza la condizione fisica e mentale.
Lo sport contrasta la tendenza all’autocommiserazione e alla depressione poiché è
un mezzo di affermazione e di realizzazione attraverso il quale queste persone
possono dimostrare a loro stessi e agli altri le proprie capacità come soggetti attivi.
Altro aspetto fondamentale è quello del recupero sociale, determinato dalla vita di
gruppo, dalla voglia di lottare e dall’autoaffermazione
che lo sport favorisce,
accettare la propria disabilità significa dimostrare di non sentirsi “diversi” e di
avere un equilibrio psicologico.
In effetti, quello che si può definire “spirito di competizione”, fra i disabili è lo
stesso di quello esistente tra i normodotati e ogni disciplina sportiva si differenzia
da quelle praticate in situazione di normalità solo per alcune modifiche che
consentano il regolare svolgimento del gioco.
In questa prospettiva lo sport non obbliga alla scoperta di una diversità delle
abilità, ma alla scoperta delle abilità, valorizzandole, potenziandole ed esaltandole,
il problema quindi non è l’integrazione ma la disgregazione di un certo modo di
pensare e ragionare che fissa categorie sociale entro cui dobbiamo tutti più o meno
entrare.
Perché il basket come disciplina:
•
Caratteristiche sport specifiche
Uno dei più importanti contributi che il basket e l’attività sportiva in genere danno alla
formazione personale e alla socializzazione di bambini, ragazzi ed adolescenti, è
costituito dall’esperienza di vivere in gruppo con dei coetanei e di collaborare o
competere con essi. La partecipazione al gruppo dei coetanei svolge durante tutto
l’arco dell’età evolutiva una funzione ben precisa: quella di aiutare l’individuo a
diventare psicologicamente indipendente, ossia adulto.
Le regole prestabilite del basket vengono accettate liberamente dai ragazzi e
diventano condizioni indispensabili per lo svolgimento del gioco.
Questo rappresenta un primo passo per la maturazione dell’individuo che deve così
imparare il rispetto del prossimo in un ambiente a lui familiare.
Il gioco quindi, da attività ludica primaria diventa vero e proprio mezzo di conoscenza,
di apprendimento, di esplorazione dello spazio in relazione al proprio corpo, di
consapevolezza delle proprie azioni e reazioni.
Assume inoltre un valore ottimale se il bambino si trova in un gruppo di coetanei,
sviluppando quei caratteri di socialità e collaborazione fondamentali per l’individuo
adulto.
L’individuo deve imparare ad adattarsi al gruppo, apprendere i concetti di divisione
dei compiti e di rispetto dei diritti altrui, il concetto di collaborazione, di intervento e
di rinuncia, se necessaria.
Apprende come gestire la propria impulsività e impara a diventare un “compagno” e,
quindi, anche un compagno di squadra se proiettiamo il gioco nel senso della
competizione.
Tutte queste situazioni si realizzano nel basket, uno sport i cui pregi si manifestano
sia dal punto di vista di semplice addestramento fisico, sia come sport di squadra e
quindi di apertura del lato collettivo del carattere del ragazzo.
Il basket si presenta dal punto di vista fisico come uno sport molto esigente: richiede
la massima capacità motoria e di sincronizzazione degli arti inferiori e superiori,
rapidità di movimenti, riflessi pronti, attenzione costante, rapporto fisico continuo
con l’attrezzo, il pallone, e con gli avversari e i compagni.
Ma in ogni sport di squadra, e quindi anche nel basket, non ci si può riferire solo alle
capacità atletiche: entrano in primo piano le qualità del carattere, come
l’autocontrollo, il coraggio, il rispetto sia nei confronti dei compagni che degli
avversari : sono qualità che vengono continuamente messe alla prova e che, se
coltivate con attenzione, insegnano a saper vincere e, cosa più importante, a saper
accettare le sconfitte.
Oltre a queste indubbie valenze educative, nel basket il significato che assume la palla
può andare ancora oltre: il passaggio, la ricezione e il tiro sono carichi di significati,
che si amplificano nella pratica di questo sport da parte di persone diversamente abili:
l’attrezzo palla diventa una metafora di numerose situazioni di vita ed attraverso il
rapporto che l’individuo stabilisce con essa si possono intuire molte cose del suo
approccio con la realtà circostante.
La ricezione ed il passaggio sono metafore attraverso le quali possiamo capire le paure
e i disagi dei ragazzi e possono essere impiegate per rendere meno impenetrabili le
barriere che alcuni si costruiscono attorno: “lo scambio del pallone tra due ragazzi è
una semplice modalità che predispone ad un dialogo più evoluto” : vediamo così che da
un iniziale timore della palla i ragazzi prima l’accettano e poi la condividono con altri.
Il passaggio diventa dunque un momento di scambio e comunicazione che unisce
ragazzi con patologie molto diverse e attraverso il quale si possono cercare di aprire
dei canali che magari verrebbero aperti comunque, ma con tempistiche del tutto
differenti.
Un altro momento molto significativo è il tiro: quando un ragazzo inizia a giocare la
prima cosa che gli viene in mente di fare è provare a tirare: in fondo questa è la parte
più divertente del gioco e riuscire a segnare è quella più motivante.
Per tirare, ognuno si allunga, tende le braccia, esce da se stesso e dai suoi problemi,
aspira a qualcosa di grande.
Quando si centra una canestro, si centra un risultato enorme, un’impresa, e chi fallisce
sempre, se riesce in qualcosa, ne porta la gratificazione in ogni altro aspetto della
vita.
Cosa serve per praticare questo sport:
serve una palestra, non importa se bellissima o grandissima, basta che ci siano almeno
due canestri, anche se l’ideale è avere più canestri, sia normali che da minibasket : i
ragazzi non devono avere tempi morti o di attesa troppo lunghi.
Servono palloni da basket e da minibasket.
Serve un istruttore responsabile che abbia competenze tecniche.
Servono dei ragazzi volonterosi, non necessariamente pratici di questo sport, che si
dedichino ai ragazzi seguendoli direttamente durante gli allenamenti.
Come diffondere questa iniziativa:
attraverso incontri con gli insegnanti di sostegno presso le scuole, negli oratori, nei
centri che assistono le persone diversamente abili, presso le associazioni presenti sul
territorio..
L’obiettivo è quello di raggiungere le famiglie e di proporre questa attività.
L’esperienza di altri insegna poi che il passaparola funziona in modo eccezionale
perché viene trasmesso un messaggio positivo.
L’inizio può essere un test, fatto anche su pochi ragazzi, utile a diffondere l’iniziativa.
Chi potrebbe collaborare all’iniziativa:
sicuramente il Comune, la nostra Associazione, le altre associazioni, i gruppi sportivi
già presenti sul territorio, le iniziative già avviate nei centri riportati in precedenza,
la federazione di pallacanestro, le scuole, gli oratori ….
Come è strutturata l’iniziativa:
si raccolgono informazioni sui ragazzi e sulle loro abilità motorie : lo scopo è quello di
avere un punto di partenza per la stesura di un piano adeguato a sviluppare le
potenzialità e per misurare i loro progressi;
stesura dei piani di allenamento compatibili all’interno di un gruppo che si muoverà
secondo logiche “di squadra” (si valuterà la divisione eventuale in due gruppi di
allenamento);
sensibilizzare eventuali sponsor per palloni, canestri, magliette …;
reperire persone volonterose per seguire i piani di allenamento e i ragazzi anche
singolarmente;
definire quote mensili alla portata di tutti perché il costo non sia un ostacolo per
nessuno.
Il periodo va da metà settembre a fine maggio : in questo periodo l’attività sarà svolta
in palestra.
In seguito valuteremo , nel mese di giugno , la possibilità di giocare all’aperto, con i
canestri da minibasket che sposteremo alla bisogna in spazi predefiniti.
Immagino due esibizioni per i genitori : una a Natale e una a fine anno; i ragazzi sono
obbligatoriamente invitati ad assistere alle partite di basket della squadra locale.
Di cosa abbiamo bisogno (per un gruppo iniziale di 10 ragazzi):
oltre alla palestra di via Vespucci;
due canestrini da minibasket smontabili;
dieci palloni (anche non nuovi);
dieci magliette da allenamento.
Piano di allenamento
Mese di settembre : obiettivo è l’avvicinamento al basket dei ragazzi e la loro
confidenza con lo sport;
mesi di ottobre/novembre/dicembre : obiettivo è l’insegnamento dei fondamentali
(palleggio, passaggio, tiro);
mesi di gennaio/febbraio/marzo : obiettivo è quello di iniziare il gioco di “squadra”;
mesi di aprile/maggio : obiettivo è provare a giocare;
mesi di giugno/luglio : obiettivo è giocare all’aperto divertendosi.
presenza OBBLIGATORIA alle partite del Settembrini !!!
Moduli di allenamento
Fondamentali : palleggio, passaggio, tiro.
Palleggio : cos’è la palla, qual è la differenza con le altre; come la si tratta;
palleggio in diverse posizioni, destro e sinistro, movimenti in avanti, indietro
e laterali;
palleggio lungo percorsi con/senza ostacoli.
Passaggio : cos’è un passaggio, perché si fa un passaggio; concetto di compagno di
squadra;
come effettuare il passaggio;
passaggio contro il muro, a diverse distante, con ostacoli o angolature.
Tiro : perché si tira, cosa significa, concetto di obiettivo;
diversi modi di tirare (parte libera).
Gioco di squadra : cos’è una squadra, come “riconoscere” il proprio compagno;
regole da seguire : bordi del campo, rispetto dell’allenatore e dei
compagni e avversari.
Informazioni sull’attività sportiva che proseguiamo anche in estate
Lo scorso anno 2008 le attività sportive sono proseguite anche in estate nei comuni di
Cologno e Vimodrone in giugno e luglio, quest’anno con un Campus a Cesenatico.
Dal 26 luglio all’1 agosto, gli atleti del Cologno Stars, accompagnati dagli istruttori e
da alcuni genitori,hanno trascorso una settimana di vera vacanza sportiva presso
l’EUROCAMP di Cesenatico.
La struttura , appositamente studiata per gruppi, società sportive, parrocchie e
associazioni è collocata a soli 100 metri dal mare, dotata di spiaggia privata e in grado
di accogliere 500 persone offrendo loro attrezzature, servizi e assistenza per unire
sport e vacanza in un’atmosfera ricca di vivacità e di coinvolgente entusiasmo.
I nostri ragazzi (10 in tutto) non si sono certo tirati indietro e contagiati dal ritmo
costante e ben scandito delle attività giornaliere, hanno seguito l’esempio di tutti gli
altri atleti presenti.
E’ stata un’esperienza che non si dimenticherà: una settimana fatta di entusiasmo e di
impegno, ma anche di divertimento e di relax in un ambiente ricco di stimoli e di
vivacità.
Un’occasione che ha arricchito tutti noi, ragazzi,genitori e allenatori…dandoci
l’opportunità di sperimentare e di gustare uno “star bene” con gli altri e noi
stessi…insieme agli altri!!!
Una vacanza da ripetere!!!
Sul sito troverete le foto.
http://www.associazioneilvolo.net/