Franzoni Cure antalgiche Trento 22-5-2010

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Franzoni Cure antalgiche Trento 22-5-2010
SIMONE FRANZONI
•  RSA di tutto il mondo e in particolare in Italia,
cura è inadeguata, basti pensare alla mancanza di
rilevazione programmata “sintomo dolore” e ridotto
utilizzo analgesici (rappresentati nella maggior parte dei casi dai FANS)
•  Pazienti con demenza hanno 1,5 probabilità in più di
non ricevere terapia antidolorifica rispetto ai soggetti
cognitivamente integri
•  Oltre 25% pazienti in RSA ha dolore persistente che,
secondo OMS, potrebbe essere alleviato con successo
NON riceve cura per il dolore
40-80% anziani a domicilio
16-27% istituzionalizzati
25% anziani con cancro
RSA la maggiore quota di soggetti con dolore non controllato
NH USA:
26% dolore quotidiano e tra questi 25% non riceve antalgico
Pazienti con tumore: 29% riferiva d.quotidiano e tra questi 26% non antidolorifico
1991 Pamela Melding “Is there such a thing as geriatric pain?”
Pain 46:119-121, 1991
…. Special Interest Groups in professional societies,
including the International Association for the Study
of Pain (IASP) and the American Pain Society
2006 - 2007 International Year Against Pain in
Older Persons
2007 Hadjistavropoulos T, Herr K, Turk DC, Fine PG, DworkinRH, Helme
R, Jackson K, Parmelee PA, Rudy TE, Beattie BL, Chibnall JT, Craig KD,
Ferrell B, Ferrell B, Fillingim RB, Gagliese L, Gallagher R, Gibson SJ,
Harrison EL, Katz B, Keefe FJ, Lieber SJ, Lussier D, Schmader KE, Tait RC,
Weiner DK, Williams J: An
interdisciplinary expert consensus
statement on assessment of pain in older persons.
Clin J Pain 23:S1-S43, 2007
JAGS 46(5):635-651, 1998
JAGS 50:S205-S224, 2002
PERCHE’…..DOLORE NON E’
ADEGUATAMENTE CURATO IN RSA
PERCHE’…..DOLORE NON E’
ADEGUATAMENTE CURATO IN RSA
OPERATORI
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Convinzioni etiche
Ageismo (il tempo è medico)
Priorità insuff.organo vs dolore (di dolore non si muore mai)
Ogni specialistica ha il suo dolore (ma maggior parte dolore nell’anziano non ha
risoluzione chirurgica o eziologica)
•  Limitazioni legali (Gazzetta Ufficiale Repubblica Italiana 16-6-’09)
•  Mancanza formazione universitaria specifica
•  Mancata applicazione linee guida e lontananza dal “real world”
PERCHE’…..DOLORE NON E’
ADEGUATAMENTE CURATO IN RSA
PAZIENTE
•  Minore report volontario
(crede sia parte normale invecchiamento,
ritiene meno importante rispetto alle altre
condizioni salute, paura conseguenze prognostiche,
non vuole sembrare ipocondriaco, paura stupefacenti, preoccupato costi cure)
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Maggior report volontario (strumento contrattazione)
Deficit linguaggio
Deficit memoria (>50% demenza conclamata)
Complessità espressioni cliniche del dolore
Comorbilità, polifarmacologia
PERCHE’…..DOLORE NON E’
ADEGUATAMENTE CURATO IN RSA
CAREGIVER
•  Paura effetti collaterali oppioidi
(confusione fra analgesia e cure terminali)
ISTITUZIONI
•  Non è un outcome
•  Non è una malattia (DRG)
•  Non è un debito informativo
Complicazioni dolore persistente o
trattamento antalgico inadeguato
Conseguenze fisiopatologiche nocicezione
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Riduzione dolore 50% a riposo e durante movimento
Recupero stato funzionale preesistente
Riduzione sintomi depressivi
Recupero sonno e intake alimentare
•  Valutazione
•  Terapia farmacologica
•  Istituzionale
S.Franzoni, M.Cappuccio, C.Rota, R Latella,
I.Baronchelli, C.De Vitis, E.Barcella, S.Liguori,
G.Marchetti, G.B.Cossolini, A.Minetti, L.De Ponti
Istituto Clinico S.Anna e Gruppo di Ricerca Geriatrica - Brescia
Fondazione I.P.S. Cardinal Gusmini ONLUS - Vertova
RSA di Brembate di Sopra- Fondazione Casa di Riposo Villa della Pace - Stezzano
Fondazione Madonna del Boldesico ONLUS - Grumello del Monte
Casa di Riposo P.A. Faccanoni ONLUS - Sarnico
USC Cure Palliative/Hospice/ Terapia del Dolore - A.O. Ospedali Riuniti di Bergamo
Associazione Cure Palliative ONLUS - Bergamo
Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori ONLUS
•  Valutazione
•  Terapia farmacologica
•  Istituzionale
Uno per tutti
•  Possibile identificazione solo dolore di elevata gravità:
IP-OSS limitata capacità identificazione dolore: variazione BPSD
già presenti per demenza
Non ipotizzabile reazione lineare fra intensità dolore/reazione
emotivo-comportamentale; probabile che operatori intercettino
solo dolore intenso
•  Dolore di lunga durata: terapia settimane o mesi dato che
dolore nei dementi in fase avanzata è prevalentemente
persistente (contratture muscolari, osteoarticolare, piaghe da decubito)
•  NO effetto placebo: necessità dosaggi maggiori (soprattutto se lesioni
frontali) (Benedetti, 2006)
•  Amplificazione effetti collaterali FANS: oltre ai danni
organi-correlati (SC, ipertensione, ulcere e sanguinamenti gi, aggravati dalla
limitata capacità di comunicare i relativi sintomi), nel demente si possono
verificare specifiche complicazioni da FANS: delirium e
iporessia con aggravamento malnutrizione (Weiner, 2002;
Won, 2004)
•  Inefficacia paracetamolo a dosaggi medio-bassi:
farmaco 1°scelta dolore lieve-moderato osteoarticolare
(American Pain Society, 2002; Semla, 2003).
Dosaggio medio utilizzato in RSA 2,6 g/die non efficace nel controllo del
dolore in dementi con artrosi/fratture
(Buffum, 2004; Won, 2004).
- tipo di dolore, intensità e complicazioni
- comorbilità (insufficienza renale, epatica e respiratoria)
- uso sedativi (neurolettici, benzodiazepine)
- caratteristiche farmacocinetiche e
farmacodinamiche oppioidi
Aumento emivita
farmaci liposolubili
Cl Cr 10-50mL/min:
•  Insuff.renale (Cl Cr < 30ml/min)
Tramadolo 66% dose (200mg/die vs 300mg/die)
Codeina 75% dose (<50% se Cl Cr <10mL/min)
Fentanile 75% dose
•  Insuff.epatica (ossidazione microsomiale cP450; tramadolo max 100 mg/die)
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Malnutrizione (ipoalbuminemia -farmaci acidi
Obesità / cachessia (liposolubilità)
Scompenso cardiaco (?)
Insuff.respiratoria (?)
alfa1glicoproteine - farmaci basici)
•  Malattie neurologiche (demenza, delirium, instabilità posturale)
Effetto sedativo dalla associazione OPPIOIDI + ……….
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Antistaminici
Fenobartital
Carbamazepina, oxcarbazepina
Fenitoina
Benzodiazepine
Neurolettici
SSRI (tramadolo)
Entacapone
•  Macrolidi (aumentano 5 volte concentrazione buprenorfina)
•  Ropirinolo, Miconazolo, Chetonazolo, Nicardipina, Amiodarone,
Pioglitazone, Metimazolo (diminuiscono effetto analgesico del tramadolo, codeina, oxicodone)
Pathways Leading to Pain in Peripheral Neuropathy and Potential Sites of Pharmacologic Interventions
Ca++ channel blockers
(gabapentin, pregabalin)
Descending
inhibitory
pathways
Cytokine inhibitors)
↑
TCA: Amitriptyline
SNRI: Duloxetine
µ opioids:
Oxycodone
GABAA
NMDA receptor blockers
(Dextromethorphan)
NMDA↑
AMPA↑
AMPA receptor blockers
Peripheral sensitization
Central sensitization
Na+ channels ↑ Na+ Channel blockers (e.g. carbamazepine)
Vanilloid receptor agonists
TRPV1 ↓
Ectopic
neural
Cannabinoid
receptor agonists
CB1 ↓
discharges
AMPA: α-Amino-3-hydroxy-5-methyl-4-isoxazole-propionic acid
NMDA: N-Methyl-D-aspartate
Modified after Mendell & Sahenk, NEJM, 2003
GABA: γ-Amino-butyric acid
CURA FARMACOLOGICA
DEL DOLORE
ACUTO E CRONICO
IL MANUALE
•  Il manuale è rivolto ai medici e infermieri con l’obiettivo di fornire
delle indicazioni pratiche circa la terapia antalgica in pazienti adulti e
in grado di riferire il dolore
•  La descrizione semplificata mediante tabelle è servita anche per
evidenziare gli effetti collaterali dei farmaci
•  Non sono trattate le terapie eziologiche perché di competenza
specialistica e le terapie invasive perché limitate ad una casistica
ristretta e selezionata
•  Si basa sulle linee guida pubblicate più recentemente in merito alla
terapia antidolorifica.
IL DOLORE IN OSPEDALE
•  Il dolore è un problema trasversale a tutti i servizi e reparti
specialistici dell’ospedale
•  Ogni operatore sanitario concorre a dare un sollievo immediato ad
ogni tipo di dolore all’interno dell’ospedale
•  Il controllo del dolore fa parte degli standard di qualità e riduzione
del rischio clinico della JCAHO
•  Ogni paziente ricoverato in ospedale o in visita ambulatoriale viene
valutato se ha dolore e viene curato
•  Ogni paziente dovrebbe essere dimesso con VAS/NRS < 50%
rispetto all’ingresso; nel caso non sia possibile viene consigliato al
MdF un piano diagnostico-terapeutico
•  La cura del dolore prosegue dopo la dimissione a domicilio e
richiede la preparazione del paziente e dei familiari all’uso corretto
degli antalgici sotto controllo del medico di famiglia
LA CURA DEL DOLORE
•  La terapia antalgica si basa su indicazioni standard, ma
allo stesso tempo deve essere personalizzata secondo i
bisogni del singolo paziente
•  Prerequisito della scelta della terapia antalgica è
l’anamnesi, riferita in particolare al peso corporeo,
comorbilità, concomitanti terapie farmacologiche, allergie
•  I protocolli terapeutici sono suddivisi secondo la gravità
del dolore, misurata con la VAS (scala visuale analogica
0-10) e/o NRS (scala analogica numerale: 0-10)
•  Si inizia a trattare il dolore quando la VAS/NRS > 5
LA CURA DEL DOLORE
•  Dolore continuo é un’esperienza invalidante
•  L’obiettivo della terapia antalgica è la riduzione del dolore almeno
del 50% e una buona qualità della vita
•  In altri termini controllo del dolore a riposo, in posizione eretta o in
movimento
•  Dolore non trattato spesso comporta privazione di sonno,
insufficiente alimentazione, incapacità a svolgere le normali ADL
•  Disturbi del sonno: insonnia e risveglio frequente generalmente
sono causati da un dolore persistente o dall'ansia e depressione che
accompagnano il dolore. Il n. di ore effettive di sonno è un indice
dell'efficacia della terapia analgesica e dell'andamento della malattia
•  Paziente con insonnia primitiva e dolore persistente va trattato per
entrambi i disturbi perché uno esacerba l’altro. Nel momento in cui il
dolore si riduce il paziente riesce a dormire meglio, questo é il
momento di tentare una riduzione delle dosi di sedativo.
LA CURA DEL DOLORE
•  Antidolorifico non deve essere utilizzato al bisogno
•  Se non si ottiene una risposta alla terapia con i soli FANS è
controproducente aspettare altri giorni, è più opportuno passare ad
una differente categoria di antalgici
•  Il ritardo nel controllo del dolore comporta la necessità di utilizzare
una dose maggiore di farmaco per ottenere un effetto antalgico
•  La tempistica della somministrazione é importante
•  Dolore continuo: la somministrazione deve essere personalizzata,
ma prevista lungo tutta la giornata
•  Per le attività che possono esacerbare il dolore devono essere
disponibili farmaci a immediato rilascio e rapida azione
•  La somministrazione dovrebbe essere la più semplice possibile e
tenere conto delle esigenze e delle abitudini di vita dl paziente. È
necessario fare in modo di garantire la massima compliance
•  Prescrizione dei farmaci dovrà tenere conto, in considerazione
dell’integrazione ospedale territorio, della rimborsabilità e della
disponibilità dei farmaci a livello territoriale
VALUTAZIONE ALGOLOGICA
Tempo e modalità d’inizio del dolore
•  Quando è iniziato (da quanto tempo e se dopo un evento traumatico
o senza causa apparente, dopo la gravidanza, ecc.) e come
(lentamente, improvvisamente, dopo un lavoro ripetitivo ecc.)
Localizzazione
•  Sede e distribuzione aiutano a determinare il tipo di patologia
dolorosa presentata dal paziente, per es. centrale o periferica
(irradiazione, dolore riflesso, ecc.). Il racconto del paziente è
determinante.
•  Distribuzioni e localizzazioni bizzarre devono far sospettare problemi
psichici o motivazioni diverse (conflittualità con il datore di lavoro,
problemi con le assicurazioni, desiderio di prepensionamento, ecc.)
Descrizione
•  Spesso i pazienti sono vaghi nella descrizione della localizzazione.
Può essere utile farsi indicare le parti interessate su una mappa del
corpo umano
VALUTAZIONE ALGOLOGICA
Durata
•  Se sintomi dolorosi durano < 6 mesi si ottiene una migliore risposta
alla terapie antalgiche, mentre è improbabile che rispondano ad
alcuni trattamenti i pazienti con dolore > 2 anni
•  Se dolore è cronico, accertarsi che se vi sia stato un cambiamento
recente nell’intensità, nella distribuzione o nella qualità del dolore
Caratteristiche
•  Il momento della comparsa, l'intensità, la qualità e l'irradiazione
sono indicativi sia per la diagnosi che per le possibili terapie
Variazione in base alle attività
•  Determinare quali attività lo alleviano e quali lo aggravano è utile per
la ricerca delle cause e possibili trattamenti; principalmente il
rapporto con le attività lavorative, ricreative ed il sonno (paziente
che dorme regolarmente verosimilmente ha un’intensità non elevata
rispetto ad un paziente insonne)
VALUTAZIONE ALGOLOGICA
Sintomi associati
•  Presenza di torpore o parestesie, debolezza, disfunzione intestinale o
urinaria, diminuzione temperatura, aumento sudorazione, cianosi o
edema
•  Ricercare dolorabilità locale, iperestesia, iperalgesia, ipoalgesia o
anestesia
Variazione da situazioni o condizioni ambientali climatiche
•  Miglioramento o peggioramento con caldo, freddo, vento, umidità,
sonno, fatica, stress, lavoro, riposo, ecc.
Intensità: VAS (Visual nalogic Scale) - NRS (Numerical Rating Scale)
Scala numerica monodimensionale, composta da 11(da 0 a 10) item di
risposta per la quantificazione dell’intensità del dolore
VALUTAZIONE ALGOLOGICA
Comorbilità
•  Stabilire se vi sia qualche interazione tra la patologia dolorosa ed
altre patologie. Patologie preesistenti potrebbero complicare o
controindicare alcuni trattamenti terapeutici
•  Esami di controllo
Terapie analgesiche precedenti
•  Conoscenza di precedenti trattamenti inefficaci evita errori ed effetti
collaterali da trattamenti ripetitivi. Utile sapere quale fra le cure
attuate finora quale è stata più efficace
Farmaci
•  Registrare miglioramenti e durata dell'effetto degli analgesici assunti
precedentemente, gli effetti collaterali e i farmaci inefficaci
•  È indispensabile conoscere quali farmaci analgesici e non sono
attualmente assunti per stabilire le possibili interazioni
VALUTAZIONE ALGOLOGICA
Dolore neuropatico
•  Spesso simile a scarica elettrica, parestesia dolorosa, iperalgesia,
allodinia può coesistere con altri tipi di dolore (per es. un dolore da
patologia della colonna è somatico se determina compromissione
dell’osso ma diviene anche neuropatico se c’è anche un
interessamento delle radici vertebrali)
•  I farmaci da impiegare richiedono una certa esperienza e comunque
comportano una stretta sorveglianza infermieristica per i possibili
effetti collaterali, specie nei pazienti anziani
•  Consigliabili come prima scelta: Gabapentin (dose iniziale 300 mg
alla sera, da aumentare progressivamente) e Pregabalin (dose
iniziale 75-150 mg alla sera, da aumentare progressivamente)
Tipo di dolore
VAS/NRS
Farmaco indicato
Via somministrazione
Acuto-medio
Somatico-viscerale
5-6
PARACETAMOLO (1°scelta)
FANS
Os rettale
im ev
Cronico-medio
5-6
PARACETAMOLO
FANS
TRAMADOLO
PARACETAMOLO+CODEINA
Os rettale
im ev
Acuto-grave
somatico
7-10
MORFINA
sc :10 mg
ev: diluita in 250 ml sol.fisiol.
alla dose iniziale 60 ml/h (21
gocce/min)
A sedazione ottenuta
rallentare infusione 30 ml/h
Cronico-grave
somatico
7-10
Se già in terapia con oppioidi
deboli passare a OPPIOIDI
FORTI
Os
Sc
Incidentale
7-10
OPPIOIDI FORTI (ogni dose
deve essere 20% della dose
totale giornaliera). Oltre 4
somministrazioni /die
aumentare 50% dose
giornaliera
OS, sublinguale, sc. (se ne è
prevedibile l’insorgenza, ad
es. prima di medicazione
dolorosa)
Dolore cronico grave somatico VAS: 7-10
Dose iniziale varia a seconda se naive o già in terapia con oppiodi deboli
os
Dose iniziale
1) MS Contin
10 mg x 3 (nel paziente “naive”)
20 mg x 2
30 mg x 2 (se già in terapia con oppioidi deboli)
2) Oxycodone 10 mg x 2
Dose di mantenimento: aumentare 50-100% in 24-48h la dose giornaliera
se il dolore non è controllato e non insorgono effetti collaterali
soggettivamente intollerabili per il paziente.
Dolore incidentale: se in terapia con oppioidi somministrare Oramorph
per os; ogni somministrazione deve essere pari ad 1/6 della dose totale
giornaliera dell’oppioide assunta per os
Dolore cronico grave somatico VAS: 7-10
via parenterale e s.c.
Dose iniziale:
1) morfina cloridrato 5-10 mg x 3 die
2) buprenorfina f
0,3 mg ½ f x 2
Dose di mantenimento: aumentare 50-100% in 24-48h la
dose giornaliera se il dolore non è controllato e non
insorgono effetti collaterali
soggettivamente intollerabili per il paziente
Dolore cronico grave somatico VAS: 7-10
via transdermica
Quando la dose per controllare il dolore è stabilizzata e ottimizzata
(comprende max 4 somministrazioni/die di Oramorph per episodi di
dolore incidentale), si può passare alla somministrazione transdermica
secondo il seguente schema:
per pazienti in terapia con morfina
1) fentanil: dividere per 3 dose giornaliera in mg. di morfina solfato
assunta per os per ottenere la dose di fentanil transdermico in
microgrammi/ora
2) buprenorfina: moltiplicare per 0.6 dose giornaliera in mg. di morfina
solfato assunta per via orale per ottenere la dose di buprenorfina
transdermica in microgrammi/ora
FANS + PARACETAMOLO
FANS + PARACETAMOLO
Effetti collaterali e tossicità da FANS
Oppioidi
Recettori µ , k e d sono divisi in µ1 e µ 2 , k1 k 2 e k3 e d1 e d2
Attivazione del recettore µ1 è la più importante in termini di analgesia
Notevole polimorfismo genetico del recettore µ1 che spiega le differenze tra
soggetti sia come efficacia analgesica sia come effetti collaterali dei diversi
oppioidi
CODEINA
profarmaco viene demetilato a morfina, nell’uomo la reazione è
catalizzata dal citocromo P4502D6 (CYP2D6) tra i caucasici 7%
è metabolizzatore lento
Inizio d’azione 15-30 min
Picco d’azione 30-60 min
Durata d’azione 3-6h
Posologia: 15-60 mg ogni 4h; max 240 mg/die
TRAMADOLO
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Inizio d’azione 30min – 1h
Picco d’azione 2-3h
Durata d’azione 4-8h
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Posologia:
20 gtt (50mg) ogni 4-8h
cps 50 mg 1-2 cps ogni 4-8h
cpr 100/150/200 mg RP monosomministrazione 1 cps ogni 24h
cpr 50/100/150/200 mg SR 1 ogni 12h
fiale 50 mg–100 mg IM SC EV lenta sino a 8-4 fl die
Max 400 mg/die, 300 mg se > 75 aa e se IRC o insufficienza epatica
• 
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Incompatibilità fisica con: diclofenac, flunitrazepam, diazepam, fenilbutazone,
indometacina, piroxicam.
OSSICODONE CLORIDRATO
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Ridotta incidenza di nausea vomito, efficace nel dolore neuropatico, non ha
metabolici attivi.
Non ha effetto tetto; il cibo non interferisce con l’assorbimento, biodisponibilità orale
87%, morfina 37%.
Emivita moderatamente prolungata in caso di insufficienza renale ed epatica
10 mg ossicodone = 20 mg morfina
OSSICODONE CLORIDRATO + PARACETAMOLO
Depalgos® (5 mg + 325) (10 mg + 325) (20 mg + 325)
•  Inizio d’azione 20-30 min
•  Picco d’azione 60-90 min
•  Durata d’azione di 4-6h
OSSICODONE CLORIDRATO A RILASCIO PROLUNGATO
Oxycontin® 10 mg, 20 mg, 40 mg, 80 mg
•  Rilascio bifasico controllato: iniziale rapido 38% secondario lento 62%
•  Assorbimento bifasico: Iniziale 37 min Secondario 2h
•  1 cps ogni 12h
•  compresse devono essere deglutite intere
IDROMORFONE
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Oppioide semisintetico, agonista puro dei recettori µ
Per OS biodisponibilità media del 50%
Non ha metaboliti attivi
Circa 5 volte più potente della morfina
8 mg di idromorfone = 40 mg di morfina orale
RC durata d’azione 24 ore 1 cps ogni 24 ore le cpr devono essere
deglutite intere
•  IR inizio d’azione 30 min durata d’azione 4-6 ore
MORFINA A RAPIDO RILASCIO
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Inizio d’azione 15-30 min (40-60 min da scheda tecnica)
Picco d’azione 30-60 min
Durata d’azione 4h
Posologia: ORAMORPH® sol.orale 10-20 mg (0.5-1 ml / 8-16 gtt) ogni 4h
sciroppo 10-20 mg ( 5-10 ml ) ogni 4h
flaconi monodose 5 ml da 10 mg, 30 mg, 100 mg
Nei pazienti naives, > 70 aa, con disturbi epatici e renali:
•  Morfina orale IR 5 mg (4 gtt o 2.5 ml sciroppo) ogni 4h dopo 24h valutare
l’effetto analgesico
•  Se controllo dolore: mantenere stessa dose giornaliera
•  Se persistenza dolore: aumentare dose di 5 mg per somministrazione
Nei pazienti che assumono già un oppioide debole a dosi massime
( es. tramadolo 400 mg ):
•  Morfina orale IR 10 mg (8 gtt o 5 ml sciroppo) ogni 4h dopo 24h valutare
l’effetto analgesico
•  Se controllo dolore: mantenere stessa dose giornaliera
•  Se persistenza dolore: aumentare dose di 5 mg per somministrazione
Messaggi
•  Somministrare la morfina a dosi personalizzate e monitorare
costantemente l’effetto analgesico
•  Dosi possono essere incrementate fino alla massima dose tollerata, la
morfina non possiede effetto tetto
•  Sensibilità e la risposta agli analgesici oppioidi sono, in parte,
determinate geneticamente
•  Una dose doppia va somministrata alla sera per evitare il risveglio
causato dal dolore
•  Se 1° o prime dosi causano sedazione la dose deve essere ridotta 50%
•  Se 1° o prime dosi non ottengono analgesia sufficiente, le dosi
successive vanno aumentate: 50% se > 15 mg e 100% se < 15 mg
•  Se la dose di morfina a immediato rilascio non induce una remissione
del dolore superiore al 75% bisogna utilizzare una dose di salvataggio
(rescue dose)
•  Es. paziente dopo 2h lamenta dolore va somministrata una dose uguale
alla dose utilizzata ogni 4h; la dose successiva va comunque
somministrata all’orario previsto
•  MO-IR / MO-LR dose di salvataggio = 1/6 dose/die
MORFINA A LENTO RILASCIO
•  Inizio d’azione 60-90 min
•  Picco d’azione 1° 150 min 2° 4-6h
•  Durata d’azione 8h (12h)
•  Posologia: stessa dose giornaliera della morfina IR in 2/3 somministrazioni die
Morfina orale
•  - rettale 1
- sottocute 1/3
•  - endovenosa 1/3 - peridurale 1/10
- subarcnoidea 1/100
MORFINA PER VIA SOTTOCUTANEA
•  quando il paziente non può assumere il farmaco per OS
•  più semplice e meno dolorosa della via IM
•  per i pazienti che richiedono morfina per via parenterale continua
•  Inizio d’azione 5 - 10 min
•  Picco d’azione 10 - 20 min
•  Durata d’azione 4h
•  Può essere utilizzata sia in bolo ogni 4h che in infusione continua
MORFINA PER VIA ENDOVENOSA
nei pazienti con
•  edema generalizzato
•  sistemi endovenosi a permanenza
•  eritema, irritazione o ascessi sterili con somministrazione sottocutanea
•  disturbi della coagulazione
•  circolazione periferica compromessa
•  Inizio d’azione 5 - 10 min
•  Picco d’azione 10 - 20 min
•  Durata d’azione 4h
BUPRENORFINA transdermica cerotti a matrice
35-52.5-70 microg/h ogni 72he
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Inizio d’azione 12 – 24h
60 mg morfina orale = 35 microg/ora buprenorfina = 0,8 mg die
Non è opportuno aumentare la dose prima delle 72h perché l’effetto della 1°
somministrazione compare lentamente
Nell’uso prolungato tende ad accumularsi: la concentrazione plasmatica si
riduce del 50% dopo 30h dall’asportazione del cerotto. Come norma
generale, non si deve somministrare un altro oppioide nelle 24h successive
alla rimozione del cerotto
Posologia:
Paziente naive (35)
Precedente terapia con oppioidi:
•  codeina per OS 120-240 mg (35); 360 mg (52.5)
•  tramadolo per OS 150-300 (35) 450 (52.5)
•  per IM 100-200 mg (35) 300mg (52.5) 400 (70)
•  buprenorfina SL 0.4-0.8 mg (35) 1.2 (52.5)
•  morfina per OS 30-60 mg (35) 90mg (52.5) 120 (70) 240 (2 x 70)
FENTANYL® cerotti transdermici a matrice
25 -50-75-100 mcg/h
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1 ogni 72h (1 ogni 60 h)
60 mg morfina orale = 25 microg/ora fentanyl = 0,6 mg die
Inizio d’azione 12-18h
Durata d’azione 72h; 48h
Non è opportuno aumentare la dose prima delle 48h perché l’effetto della 1°
somministrazione compare lentamente. La concentrazione plasmatica si riduce
del 50% dopo 16h dalla rimozione del cerotto
Da scheda tecnica:
•  paziente naive: iniziare con 25
•  pazienti in terapia con oppioidi: calcolare la dose analgesica delle 24 ore
precedenti, convertire la quantità risultante nella dose equianalgesica di morfina
orale che andrà utilizzata per la conversione con il fentanyl cerotto
Dosaggio raccomandato di Fentanyl in base alla dose giornaliera orale di morfina:
•  < 135 – 25
•  135-224 – 50
•  225-314 – 75
•  315-404 – 100
o dividere la dose di morfina orale delle 24h in mg per 3 e scegliere dosaggio più
vicino dei cerotti in mcg/h
FENTANYL® cerotti transdermici a matrice
Da MO-LR a Fentanyl … e viceversa
•  Quando si applica il primo cerotto, si deve assumere
l’ultima dose di MO-LR
•  Quando si passa dal cerotto alla MO, si deve assumere la
1°dose orale 12-24h
dopo la rimozione del cerotto (perché lag-time 8 – 24h)
Indicazione all’utilizzo delle formulazioni transdermiche, se:
•  effetti collaterali morfina: nausea vomito stipsi
•  IRC (nessun metabolita attivo)
•  disfagia
FENTANYL® cerotti transdermici a matrice
Attenzione:
•  Assorbimento dipende dallo spessore della cute e dalla temperatura corporea.
•  Effetto persiste per un tempo variabile anche dopo la rimozione del cerotto.
•  Fentanyl cerotto è un potente analgesico oppioide che può causare morte per
overdose.
•  Dovrebbe essere sempre prescritto alla più bassa dose necessaria.
•  Non dovrebbe essere impiegato per trattare il dolore di breve durata, instabile o
post chirurgico.
•  Dovrebbe essere usato solo in pazienti che tollerano gli oppioidi, che stanno già
assumendo altri analgesici narcotici.
•  Un paziente che usa fentanyl in cerotto può avere un improvviso e in alcuni casi
pericoloso aumento nella concentrazione corporea di fentanyl se: utilizza altri
sedativi, consuma alcool, presenta un aumento temperatura corporea o è
esposto a fonti di calore esterno, oppure utilizza farmaci che ne aumentano
l’emivita (es.inibitori del citocromo P450 3A4)
FENTANYL CITRATO transmucosale
•  Inizio d’azione 5-10 min
•  Picco d’azione 20-40 min
•  Durata d’azione di 1-3,5 ore
•  Posologia: non più di 4 dosi die
REGOLE NELLA ROTAZIONE DEGLI OPPIOIDI –
SWITCHING TRA OPPIOIDI
• 
• 
• 
• 
• 
• 
• 
• 
• 
Tra oppioidi deboli
Tra oppiodi deboli e forti
Tra oppioidi forti
Tra forme farmaceutiche diverse
Tra vie di somministrazione
Contemporaneo via/tipo
Quando gli effetti collaterali prevalgono sull’analgesia
Non sostituire mai un oppioide forte con uno debole
Quando si passa da un oppioide meno potente ad uno più potente,
attenersi al valore del 50% della tavola di conversione;
•  Quando si ruota fra oppiodi equipotenti, attenersi al 75% dei valori
teorici, sempre trattando il dolore con dosi di salvataggio.
Oppioidi: equianalgesia
Pharmacological Management of Persistent Pain in
Older Persons
AGS Panel on Pharmacological Management of
Persistent Pain in Older Persons
Guideline Recommendations 2009
PARACETAMOLO
I.
Farmacoterapia iniziale e cronica nel trattamento dolore
persistente, particolarmente dolore musculoscheletrico
(efficace, buon profilo di sicurezza)
(high quality of evidence QoE; strong recommendation R)
A.  Controindicazione assoluta: insufficienza epatica
(high QoE, strong R)
B.  Controindicazione relativa e cautela: insufficienza
epatica, abuso/dipendenza cronica alcol (moderate QoE, strong R)
C. Dose giornaliera massima raccomandata: 4 gm/ 24 ore
(compreso quantità “nascoste” nelle associazioni
farmacologiche) (moderate QoE, strong R)
FANS – iCOX2
II. FANS e iCOX2 si possono considerare raramente e con
estrema cautela in pazienti altamente selezionati (high QoE, strong R)
A. Selezione paziente: se altre terapie hanno fallito; non raggiungimento
di obiettivi con terapia antalgica cronica;
valutazione rischi/complicazioni è compensata da benefici terapeutici
(low QoE, strong R)
B. Controindicazioni assolute: ulcera peptica attiva (low QoE, strong R),
insufficienza renale cronica (moderate QoE, strong R), scompenso cardiaco
(moderate QoE, weak R)
C. Controindicazioni relative e cautela: ipertensione, H. pylori, ulcera
peptica anamnestica, uso contemporaneo corticosteroidi o SSRI
(moderate QoE, strong R)
FANS – iCOX2
III. FANS: si dovrebbe associare inibitori pompa protonica (IPP) o
misoprostol (M) per la protezione gastrica (high QoE, strong R)
IV. iCOX2 con ASA: si dovrebbe associare IPP or M
(high QoE, strong R)
V. Solo 1 FANS non-selettivo / iCOX2 per controllo del dolore (low QoE,
strong R)
VI. ASA per cardioprofilassi: non si dovrebbe usare ibuprofene
(moderate QoE, weak R)
VII. FANS e iCOX2: monitoraggio periodico della tossicità
gastrointestinale e renale, ipertensione, scompenso cardiaco,
interazione farmaco-farmaco e farmaco-malattia (weak QoE, strong R)
OPPIOIDI
VIII. Dolore moderato-severo, functional impairment o
peggioramento QoL da dolore potrebbero essere condizioni
per terapia con oppioidi (low QoE, strong R)
IX. Dolore frequente o continuo giornaliero può essere trattato
con dosi “around-the-clock – ATC” fino a raggiungere uno
steady state della terapia con oppioidi (low QoE, weak R)
X. Anticipare, cercare e identificare i potenziali effetti collaterali
degli oppioidi (moderate QoE, strong R)
XI. Non dovrebbe essere superata la dose massima sicura di
paracetamolo e FANS quando si usano associazioni a dosi
fisse con oppioidi (moderate QoE, strong R)
OPPIOIDI
XII. Quando si utilizzano oppioidi a rilascio prolungato,
breakthrough pain dovrebbe essere anticipato,
valutato, prevenuto e/o trattato con oppioidi a rilascio
immediato (moderate QoE, strong R)
XIII. Metadone dovrebbe essere iniziato e titolato con
cautela solo da medici ben preparati circa le modalità
d’uso e rsichi (moderate QoE, strong R)
XIV. Pazienti in terapia con oppioidi dovrebbero essere
rivalutati durante la cura circa il raggiungimento degli
obiettivi terapeutici, effetti collaterali, sicurezza e uso
responsabile dei farmaci (moderate QoE, strong R)
ANALGESICI ADIUVANTI
XV.  Tutti pazienti con dolore neuropatico sono
candidati per uso analgesici adiuvanti (strong QoE, strong R)
XVI. Fibromialgia: candidata per trial approvati con
analgesici adiuvanti (moderate QoE, strong R)
XVII. Dolore
refrattario persistente: candidato per
analgesici adiuvanti certi (back pain, cefalea, dolore osseo diffuso, disordini
temporomandibolari) (low QoE, weak R)
llXX. Antidepressivi
triciclici (amitriptilina, imipramina, doxepina)
dovrebbero essere evitati per maggior rischio effetti
collaterali (effetti anticolinergici, impairment cognitivo) (moderate QoE, strong R)
ANALGESICI ADIUVANTI
XIX. Farmaci dovrebbero essere utilizzati da soli, ma speso
gli effetti sono aumentati quando somministrati in
combinazione con altri analgesici e/o terapie
antalgiche non farmacologiche (moderate QoE, strong R)
XX.  Terapia dovrebbe iniziare con le dosi minori possibili
e incrementare lentamente in base alla risposta ed
effetti collaterali, con il caveat che alcuni farmaci hanno
un inizio d’azione ritardato e benefici terapeutici a
sviluppo lento (gabapentin può richiedere 2-3 settimane per essere
efficace) (moderate QoE, strong R)
XXI. Adeguati trial terapeutici dovrebbero essere
effettuati prima di sospendere un trattamento
apparentemente inefficace (weak QoE, strong R)
ALTRI FARMACI
XXII. Corticosteroidi sistemici a lungo-termine solo per dolore associato
a infiammazione o metastasi ossee. Osteoartite non dovrebbe
essere considerata una infiammazione (moderate QoE, strong R)
XXIII. Dolore neuropatico localizzato: lidocaina topica (moderate QoE, strong R)
XXIV. Dolore non-neuropatico localizzato potrebbe essere candidato per
lidocaina topica (low QoE, weak R)
XXV. Altri dolori persistenti non-neuropatici localizzati potrebbero essere
candidati per FANS topici (moderate QoE, weak R)
XXVI. Altri farmaci topici: capsaicina o mentolo potrebbero essere candidati
per sindrome dolorose regionali (moderate QoE, weak R)
XXVII. Altri farmaci richiedono cautela nelle persone anziane: glucosamina,
condroitin, cannabinoidi, tossina botulinica, alfa-2 agonisti
adrenergici, calcitonina, vit.D, bifosfonati, ketamina (low QoE, weak R)
•  Dolore riferito: intensità dolore e complicazioni sono
guida principale per scelta terapia antalgica (non necessario
percorrere progressivamente step scala OMS)
•  Dolore non riferito: parametro guida non può essere
intensità (mancanza correlazione fra punteggio alla scala osservazionale ed entità
nocicezione) ma si esegue un “analgesic trial” con adozione
interpretazione originale scala OMS (partendo dal dolore lieve, poi
moderato, fino al severo)
•  Protocollo terapeutico prestabilito e concepito come una
guide-path con vari warning per effetti collaterali oppioidi
ANALGESIC TRIAL - criterio ex adjuvantibus
Dolore non riferito: necessario protocollo farmacologico che parta da
un basso livello analgesico fino al massimo consentito dal
paziente, al fine di essere certi che nel caso non si ottenga la
remissione dei disturbi comportamentali ciò non sia dovuto ad un
insufficiente terapia antalgica, bensì al fatto che le alterazioni del
comportamento siano secondarie ad altre cause (ad es. demenza,
farmaci, ……..)
Adottata interpretazione originale della scala OMS
Dato che si tratta di modificazioni comportamentali è verosimile che
richiedano un certo tempo per potersi risolvere, quindi ogni step
dovrebbe essere durare almeno 1 settimana prima di passare al
successivo
PROTOCOLLO TERAPEUTICO (criterio ex adjuvantibus)
(posologia e dose max/die)
PARACETAMOLO
ACIDOACETILSALICILICO
IBUPROFEN
DICLOFENAC
KETOROLAC
KETOPROFENE
NIMESULIDE
CODEINA
TRAMADOLO
OXICODONE
IDROMORFONE
MORFINA
FENTANILE
GABAPENTIN
1000 x 3
500 x 4
400 x 4
50 x 3
10 x 4
50 x 4
100 x 2
60 x 3
50 x 3
40 x 2
8x1
10 x 4
ogni 3 giorni
100 x 3
(3000 mg)
(2000 mg)
(1600 mg)
(150 mg)
(40 mg)
(200 mg)
(200 mg)
(200 mg)
(200 mg)
(80 mg)
(16 mg)
(……..)
(75 mcg/3gg)
(900 mg)
Effetti collaterali oppioidi più significativi in RSA:
- sedazione
- delirium
- instabilità posturale / cadute
- stipsi
PAURA DEGLI OPPIOIDI
Riguarda tutte figure sanitarie, pazienti e caregiver
Cause:
- non è dovuta alla mancanza linee-guida
- convinzioni etiche operatori, pazienti, caregiver
(Weiner 2002; Won 1999)
- gravità effetti collaterali
Clinical Practice Guidelines Committee of the American Pain Society
i principali sono:
pazienti neoplastici: stipsi, nausea/vomito, vertigini, secchezza
cutanea, prurito, ritenzione urinaria, sonnolenza, allucinazioni /
disforia, delirium e depressione respiratoria (IASP, 2007)
pazienti non neoplastici: sedazione, delirium, instabilità posturale
Condizionano
fortemente la terapia
Più frequenti e gravi se:
-  elevata comorbilità (soprattutto dementi)
-  politerapia (oppioidi + psicofarmaci > 4
volte rischio cadute e fratture femore)
(Hartikainen 2005; Marks 2003; Shorr 1992)
Tossicità oppioidi diminuisce nel tempo.
Maggior parte effetti collaterali si può
controllare non riducendo
autosufficienza, QdV e sopravvivenza
(IASP, 2007)
Se non controllati causano interruzione terapia
%
Autorisoluzione
Fattori
pre-disponenti
Terapia
sedazione
10-20
3-5gg
demenza
psicofarmaci
< dose
Rotazione
Riduzione BDZ e
neurolettici
delirium
?
SI/NO
titolazione veloce tramadolo
psicofarmaci disidratazione
insuff.epatica e renale
febbre
demenza
rotazione
neurolettici
stipsi
15-40-90
NO
(ipercinetiche)
NO BZD
disidratazione allettamento emollienti lassativi
anticolinergici antidepressivi
idratazione
antiacidi diuretici
metoclopramide ?
naloxone?
cadute
?
SI
titolazione veloce
psicofarmaci (X4) demenza
preesistente instabilità
posturale neurologica /
osteoarticolare
titolazione lenta
prevenzione
%
Autorisoluzione
Fattori pre-disponenti
Terapia
mioclono
3-87
SI/NO
alterazione coscienza
disidratazione
ipoglicemia farmaci
rotazione
baclofene
clonazepam
NO naloxone
tolleranza
?
-
fase plateau
rotazione
dipendenza
?
NO
-
riduzione scalare
lenta
-
somministrazione
parenterale veloce
titolazione lenta
naloxone
fisica
depressione molto rara
respiratoria
dispepsia
10-40
1-2 sett.
-
metoclopramide
scopolamina
difenidramina
aloperidolo
ondasetron
prurito
1
NO
-
difenidramina
idrossizina
naloxone
ondasetron ?
propofol ?
•  Valutazione
•  Terapia farmacologica
•  Istituzionale
- Obiettivo al pari della riduzione
contenzione fisica, piaghe e cadute
- Diritto – dovere di cura
- Disponibilità finanziaria per formazione
(cura a basso costo e senza tecnologia)
1) Riduzione dolore somatico 50% alla fine del
progetto di rilevazione e cura, ovvero del
punteggio:
NRS o raggiungere un valore < 3
NOPPAIN o raggiungere un valore < 3
2) Acquisizione della procedura e know-how da
parte del personale di assistenza affinché la cura
del dolore diventi pratica comune e costante, non
limitata al periodo di rilevazione
3) Diffusione del metodo di rilevazione e cura del
dolore ad altre RSA
•  Aumento del dolore rilevato fino ad un steady
state e successiva riduzione
•  Aumento antalgici per dose e potenza
analgesica (oppioidi)
•  Riduzione disturbi comportamentali
•  Riduzione psicofarmaci
•  Maggiore soddisfazione caregiver
•  Maggiore soddisfazione operatori sanitari
•  Implementazione AGS Pharmacological
Management of Persistent Pain Guideline
Recommendations 2009 (modalità di cura non ancora applicata)
•  Oppioidi non sono panacea e comportano sempre
effetti collaterali
•  Politerapia antalgica
•  Scheda di valutazione
•  Protocollo terapeutico = “trial analgesico”
•  Debito informativo e di risultato
[email protected]