C) Relazione sullo stato di salute dell`ambiente
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C) Relazione sullo stato di salute dell`ambiente
Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 1 Indice 1. 2 3 4 5 Settore Acqua ................................................................................................. 3 Premessa............................................................................................................ 3 1.1 Fabbisogni idrici ....................................................................................... 5 1.2 Consumi civili ........................................................................................... 6 1.3 Entropia Idrica .......................................................................................... 6 1.4 Consumi agricoli Industriali ...................................................................... 7 1.5 Consumi turismo ...................................................................................... 7 1.6 Rapporto tra consumo idrico e quantità acque depurate.......................... 8 1.7 Pozzi ...................................................................................................... 10 1.8 Scarichi reflui industriali ......................................................................... 11 1.9 Qualità delle acque superficiali............................................................... 11 1.10 Qualità delle acque di falda.................................................................... 13 1.11 Qualità delle acque di balneazione ........................................................ 17 1.11 Rete acquedottistica............................................................................... 26 1.12 Rete fognaria.......................................................................................... 27 1.13 Impianti di depurazione .......................................................................... 29 1.14 Sistemi di Monitoraggio.......................................................................... 32 1.15 Conclusioni............................................................................................. 32 Valutazione dello stato della qualità dell’aria nel Comune di Pietrasanta..... 34 2.1 Inventario delle emissioni in atmosfera: metodologia............................. 36 2.2 Stima delle emissioni di inquinanti nel territorio comunale ..................... 43 2.3 Considerazioni generali sulla qualità dell’aria ........................................ 61 2.4...... Biomonitoraggio della qualità dell'aria mediante lo studio dei licheni epifiti .......................................................................................................................... 77 2.5 Monitoraggio tramite bioindicazione dell’ozono negli anni 2000 e 2002. 84 2.6 Inquinamento acustico ........................................................................... 88 2.7 Conclusioni sullo stato di qualità dell’aria............................................... 88 Analisi Meteoclimatica................................................................................... 91 3.1 Caratteristiche meteorologiche............................................................... 93 Energia........................................................................................................ 133 4.1 Combustibili impiegati per il riscaldamento domestico ......................... 133 4.2 Consumi di energia elettrica................................................................. 139 4.3 Attività Produttive ................................................................................. 141 4.4 Trasporti............................................................................................... 141 4.5 Agricoltura............................................................................................ 142 4.6 Produzione Energetica......................................................................... 142 4.7 Conclusioni........................................................................................... 145 Settore Rifiuti............................................................................................... 146 5.1 Produzione rifiuti solidi urbani .............................................................. 146 5.2 Composizione merceologica ................................................................ 148 5.3 Modalità di smaltimento dei rifiuti urbani .............................................. 149 5.4 Produzione di rifiuti organici da utenze non domestiche ...................... 150 5.5 Produzione rifiuti cartacei da utenze non domestiche .......................... 153 5.7 Produzione rifiuti di origine industriale.................................................. 153 5.8 Impianti di smaltimento rifiuti................................................................ 164 5.9 Prevenzione e riduzione della produzione e pericolosità dei rifiuti ....... 164 5.10 Raccolta differenziata, riutilizzo, riciclaggio e recupero di materia ....... 165 5.11 Conclusioni........................................................................................... 166 Comune di Pietrasanta 6 Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 2 Indicatori del suolo ...................................................................................... 168 Premessa........................................................................................................ 168 6.1 Superficie Urbanizzata ......................................................................... 168 6.2 Indice di impermeabilizzazione ............................................................ 170 6.3 Potenziali veicoli di contaminazione..................................................... 170 6.4 Cave..................................................................................................... 171 6.4 Bonifica delle aree contaminate ........................................................... 172 6.5 Conclusioni........................................................................................... 173 7 Aziende insalubri ed a rischio...................................................................... 174 7.1 Industrie insalubri ................................................................................. 174 7.2 Industrie a rischio ................................................................................. 197 7.3 Misure di mitigazione ........................................................................... 197 7.4 Conclusioni........................................................................................... 197 8 Radiazioni non ionizzanti............................................................................. 199 8.1 Elettrodotti e cabine di trasformazione ................................................. 199 8.2 Misure di Protezione ............................................................................ 203 8.3 Stazione Radio Base per la telefonia e emittenti radiotelevisive .......... 204 9 Contributo al Quadro Conoscitivo per una analisi di previsione di Rete Ecologica............................................................................................................ 213 Comune di Pietrasanta 1. Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 3 Settore Acqua Premessa La tutela della risorsa idrica costituisce una delle più importanti sfide che la società attuale deve affrontare. Nell'ambito delle strategie da porre in atto per un suo corretto sfruttamento, dovrebbero collocarsi al primo posto la protezione e la salvaguardia degli ecosistemi acquatici che la producono. Tra questi rivestono un ruolo primario i corsi d'acqua. Sebbene i corsi d’acqua siano solo una delle molteplici forme con cui la risorsa idrica si presenta sul pianeta, sicuramente sono quelli che vengono a più diretto contatto con le attività dell'uomo, costituendo per questo la causa prevalente dell’inquinamento di altri corpi idrici come laghi, mare e falda. I corsi d’acqua presentano tuttavia spiccate capacità di rinnovare la qualità della risorsa quando mantengono efficiente il potere autoregolante. Le innovazioni introdotte dalla recente normativa sulla tutela delle acque dall’inquinamento, specie per quanto riguarda il reale stato di qualità dei corpi idrici, costituiranno una solida base su cui fondare gli interventi di risanamento. A fronte dello sforzo normativo che è stato fatto e che segna un importante passo in avanti per il raggiungimento di ambiziosi obbiettivi, occorre una ferrea volontà di concretizzare i risultati attraverso l’impegno di tutti gli enti coinvolti e l’erogazione delle risorse necessarie. Le reali difficoltà che sussistono nel governo delle acque vanno ricercate nel fatto che ciascun soggetto protagonista, nel panorama della gestione della risorsa idrica, è stato condizionato dalla propria percezione del problema, che lo ha costretto alla visione di una sola porzione della realtà e ad affrontare e risolvere solo l’aspetto che interessa. Forse un approccio così ristretto poteva sussistere quando l’acqua rappresentava un bene veramente illimitato, facilmente rinnovabile perché non sottoposto ad un uso eccessivo e differenziato, come avviene ai giorni nostri. Nel 1861 la popolazione italiana si aggirava intorno ai 22 milioni di abitanti e il fabbisogno pro capite era stimato intorno ai 40 litri al giorno. Nel 1991 la popolazione è salita a 58 milioni di individui che mediamente arrivano a consumare circa 400 l/d, quindi circa dieci volte superiore. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 4 Questo ci fa comprendere quale valenza abbia assunto la disponibilità di tale risorsa, da un punto di vista quantitativo e naturalmente anche in funzione della qualità. Nel giro di pochi decenni si è assistito ad un forte incremento della richiesta di acqua e un contestuale aumento delle sostanze di rifiuto, senza che si possa tenere conto delle problematiche relative allo sfruttamento della risorsa idrica, sia superficiale che sotterranea, e alla immissione di sostanze che potevano comprometterne la qualità. La risorsa idrica è oggi divenuta sempre più insufficiente, sottoposta ad un consumo spesso sfrenato, incontrollabile e incontrollato. L’acqua è diventata un bene prezioso, ponendosi in netta contraddizione con le affermazioni che servivano per teorizzare il concetto di illimitatezza delle risorse naturali1. Oggi è ormai chiaro il valore strategico assunto dalla disponibilità di acqua, anche se ciononostante non siamo ancora riusciti a mettere a punto un efficiente sistema di governo che garantisca un uso razionale della risorsa idrica. 1 Smith scriveva nel 1786 “Nulla è più utile dell’acqua, ma difficilmente essa serve ad acquistare qualcosa, perché nulla o quasi si può ottenere in cambio dell’acqua” e ancora Ricardo nel 1817 “In base ai principi comuni della domanda e dell’offerta nulla può essere dato per l’uso dell’aria e dell’acqua o di quale altro dono sia della natura, di cui esiste una quantità illimitata”. Comune di Pietrasanta 1.1 Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 5 Fabbisogni idrici Obiettivo dell’indicatore è il calcolo dell’effettivo fabbisogno idropotabile della popolazione residenziale e terziaria presente nel Comune di Pietrasanta. Mediamente, dalla letteratura in materia, è possibile ricavare alcuni valori medi per il fabbisogno idrico per uso idropotabile che oscillano tra i 180 e i 250 l / g procapite. Questi valori, moltiplicati per il numero di residenti, pari a 24.301, fornirebbe un 180 l/g – 250 l/g * 24301 abit. fabbisogno idrico che oscilla tra: 1.596.000 mc / anno – 2.217.000 mc / anno Il calcolo sopra riportato è oggetto di alcune correttivi, in particolare è necessario considerare che il numero di residenti è un dato anagrafico ed è ben lontano dall’effettivo numero di abitanti che affollano il nostro territorio, in particolare nel periodo estivo. Come vedremmo dai dati dei reflui prodotti si registra un incremento del 100 % tra il periodo estivo e quello invernale, incremento che è aggravato dal fatto che in tale periodo è maggiore il fabbisogno medio giornaliero di acqua. Questa percentuale di incremento è confermata anche da un altro indice particolarmente indicativo: la produzione di rifiuti solidi urbani. Come verrà meglio illustrato nel capitolo specifico, nel periodo estivo, in particolare nei mesi di luglio ed agosto si registra un raddoppio delle quantità di rifiuti prodotti. Pertanto l’effettivo fabbisogno idrico per uso idropotabile è stato ricavato dai dati forniti dalla società V.E.A. Versilia Acque S.p.A. che gestisce il ciclo delle acque nel Comune di Pietrasanta. Dai dati elaborati si desume un Fabbisogno Idrico (idropotabile) di 3.200.000 mc / anno Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 6 Il calcolo dei fabbisogni idrici ad uso industriale ed irriguo è più complicato in quanto i dai sono molto più sporadici e disomogenei. Il Comune di Pietrasanta, benché accolga sul proprio territorio numerose industrie, compatibilmente con un comune a forte vocazione turistica, non ha mai realizzato sino ad adesso un acquedotto industriale, e il fabbisogno di acqua è stato soddisfatto con la realizzazione di pozzi. Medesimo discorso per il fabbisogno irriguo, anche se le aree destinate alla coltivazione in serra o a coltivazioni estese in campo aperto non sono molte, molto più sviluppata è la prassi del piccolo orticello, al quale magari è destinata l’acqua proveniente potabile. 1.2 Consumi civili Relativamente ai consumi per uso civile possiamo rifarci al solo dato disponibile fornito dalla società V.E.A. . Esso si riferisce all’acqua effettivamente erogata alle utenze dall’acquedotto comunale. Pertanto il consumo idrico ad uso idropotabile è pari a: 3.300.000 mc / anno la disponibilità del dato in forma aggregata non ha permesso l’elaborazione dell’indice relativo ossia la georeferenzziazione al territorio del livello dei consumi. 1.3 Entropia Idrica L’elaborazione di questo indicatore mira ad individuare il livello di dissipazione idrica (entropia) esistente nel tessuto urbano, derivante dalle funzioni idropotabili, residenziali, e terziarie. Le fonti di approvvigionamento di acqua idropotabile possono essere numerose, ma quelle più significative sono senz’altro: • Prelievo da acque superficiali • Prelievo da acque sotterranee Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 7 Nel caso del nostro territorio il prelievo da acque superficiali è assente ed il soddisfacimento del fabbisogno di acqua idropotabile è delegato esclusivamente all’emungimento dalla falda profonda. Conoscendo il quantitativo di acqua emunta che considereremmo uguale al quantitativo di acqua immessa in rete è possibile ricavare la percentuale di dissipazione della medesima. Quantità d’acqua prelevata: 4.500.000 mc /anno Quantità d’acqua erogata alle utenze 3.300.000 mc /anno La percentuale di acqua dissipata è pari a: (1 – (3.300.000 / 4.500.000)) * 100 = 26,6 % Considerando altresì che in letteratura è mediamente stimata una dissipazione fisiologica (dissipazione minima per le reti acquedottistiche) pari al 15 %, è possibile apprezzare come la percentuale di dissipazione effettiva, a cui è necessario porre rimedio è dell’ordine del 10 – 11 %. 1.4 Consumi agricoli Industriali Come già precisato nei precedenti paragrafi il comune di Pietrasanta non ha nelle sue infrastrutture né un acquedotto industriale, né un acquedotto a fini agricoli. Pertanto i consumi idrici legati alla produzione industriale ed agricola potrebbero essere desumibili solo dai dati di emungimento dei pozzi. Tali dati non sono ancora disponibili in quanto il relativo database è in corso di verifica ed aggiornamento. 1.5 Consumi turismo Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 8 Obiettivo di questo indicatore è calcolare il livello dei consumi idrici per lo svolgimento delle funzioni turistiche nel periodo estivo. Come già precisato nel paragrafo dedicato ai consumi civili i dati relativi ai consumi non sono disponibili in forma disagregata, pertanto è difficile, se non impossibile, riuscire a stimare l’incremento nel periodo estivo. Un dato che ci viene in aiuto è relativo alla portata in ingresso al depuratore; poiché nel periodo estivo è stata misurata un portata di 6.000 mc /g, doppia rispetto alla portata invernale, è ragionevolmente possibile pensare che anche l’emungimento aggiuntivo sia almeno il doppio rispetto a quello invernale. Anche in questo caso la forma aggregata dei dati non ci permette di fare delle elaborazioni più approfondite, ma è possibile stimare il maggior consumo dovuto all’afflusso turistico, utilizzando le seguenti ipotesi: • il periodo estivo mediamente equivale a 180 gg • i quantitativi indicati per la stagione estiva ed invernale sono medi e non risentono delle giornate di pioggia • con l’aumento dei consumi di acqua idropotabile pari a 100 % aumentano anche gli usi impropri della stessa, specifici di questa stagione, pertanto è ragionevole pensare che la percentuale di incremento dell’acqua emunta sia pari al 115 – 120 %. 1.6 Rapporto tra consumo idrico e quantità acque depurate Obiettivo di questo indicatore è il calcolo del livello di deficit depurativo esistente nel territorio del comune, derivante dalle funzioni civili, industriali, turistiche. Il calcolo del deficit depurativo non può che essere calcolato sulle sole funzioni civili, considerando al loro interno, come dato aggregato, anche l’incremento di consumo e di quantità di acque depurate relativo alle funzioni turistiche. Diversamente per le funzioni industriali, benché le aziende presenti sul territorio abbiano in gran parte un ciclo acque chiuso, in particolare quelle relative alla lavorazione del marmo, e considerando che l’unico depuratore presente sul territorio del comune – Depuratore del Pollino, accetta quasi esclusivamente reflui Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 9 urbani, il dato delle acque depurate è desumibile dagli smaltimenti dei rifiuti idrici delle medesime industrie. Basandoci esclusivamente sui dati reperiti nelle tabelle riepilogative dei MUD anno 2002, si evince che lo smaltimento complessivo di reflui ammonta a 3.688 t . A questo punto il calcolo dell’indice, ristretto esclusivamente alle funzioni civili, è dato da : Consumo idrico annuo 3.300.000 mc Portata media annua impianto depurazione 1.642.500 mc (*) (*) tale dato è il risultato di un calcolo approssimativo e può essere affetto da una percentuale di errore sino al 15 – 20 %; tale errore potrebbe ripercuotersi anche nel calcolo dell’indice. Pertanto il deficit depurativo, calcolato come rapporto tra l’acqua erogata alle utenze civili ed il carico in ingresso al depuratore dalla sola fognatura nera è il seguente: Deficit depurativo: ((3.300.000 - 1.642.500) / 3.300.000) * 100 = 50 % Forse è utile precisare che il dimensionamento dell’impianto di depurazione del Pollino non va rivisto alla luce dell’indice appena calcolato, in quanto la bontà del processo e del dimensionamento viene valutata in funzione dei parametri della qualità dell’acqua in uscita dall’impianto. Tale deficit non deriva pertanto da un deficit di potenzialità depurativa, ma può derivare da varie cause: • impiego dell’acqua per innaffiare il giardino o il piccolo orto • mancanza della rete fognaria • mancata realizzazione degli allacciamenti alla rete fognaria. Comune di Pietrasanta 1.7 Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 10 Pozzi Obiettivo dell’indicatore è la localizzazione dei pozzi utilizzati per l’approvvigionamento idrico civile, industriale ed agricolo. La georeferenziazione dell’indicatore dovrebbe essere utile nella valutazione del livello di pressione quantitativa sulle risorse idriche sotterranee. L’individuazione sul territorio dei pozzi non è stato affatto semplice in quanto gli enti a cui questa materia fa riferimento sono ben tre; la Provincia di Lucca per i pozzi privati ad uso domestico, irriguo ect, e la società VEA per i pozzi utilizzati per l’emungimento ai fini del reperimento della risorsa idrica ai fini idropotabili, l’ex Genio Civile per i pozzi ad uso industriale ed agricolo. La situazione è risultata immediatamente grave se non disperata, relativamente ai pozzi privati, ossia ad uso domestico, sino a metà degli anni novanta non risultava alcun censimento; la Provincia di Lucca lo ha promosso per mezzo di autocertificazione, ma risultati contrastanti. Da un lato forse sono stati individuati la maggior parte dei proprietari, ma molto spesso non la loro ubicazione e quando è stato possibile ubicarli il dato relativo alla quantità emunta è risultato quasi del tutto inattendibile, con evidenti errori ed omissioni. Purtroppo per questa categoria di pozzi è stata possibile la sola georeferenziazione per quelli individuati; nell’elaborato cartografico “1 Carta delle localizzazioni dei pozzi e delle sorgenti” sono stati indicati con il colore viola. Per i pozzi gestiti dalla società VEA, naturalmente non è stato un problema georeferenziarli, ma il dato della quantità emunta è un dato aggregato a causa della mancanza di alcuni misuratori di portata. Pertanto, a parte una la collocazione sulla cartografia, indicati con il colore blu, non ci sono stati utili ai fini della redazione dell’indice, d’altra parte l’esiguo numero non avrebbe fornito un risultato statisticamente valido. Per i pozzi realizzati ai fini industriali ed agricoli, il catasto esistente presso l’ex Genio Civile, adesso Provincia di Lucca è risultato del tutto inattendibile: la stessa Amministrazione Provinciale ha iniziato le procedure per una nuova redazione. Alla luce di tutto quanto sopra appare inattuabile valutare il livello di pressione quantitativa sulle risorse idriche sotterranee. Dalla cartografia “1 Carta delle Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 11 localizzazioni dei pozzi e delle sorgenti” ove sono stati ubicati i pozzi privati ad uso domestico ed irriguo ed i pozzi per l’approvvigionamento idrico idropotabile è possibile fare solo delle considerazioni qualitative. Sulla medesima cartografia “1 Carta delle localizzazioni dei pozzi e delle sorgenti” sono state riportate anche le sorgenti naturali affioranti (triangolo rosso vuoto), e quelle in galleria (triangolo rosso pieno). L’acqua emunta da queste sorgenti contribuisce al soddisfacimento complessivo del fabbisogno idrico idropotabile. 1.8 Scarichi reflui industriali Come già precisato precedentemente gli scariche in acque superficiali provenienti dal settore industriale sono esigue; i dati forniti rilevano che complessivamente per le industrie del settore lapideo, che complessivamente ammontano a 200, solo 4 di queste prevedono uno scarico in acque superficiali, le altre hanno realizzato tutte il ciclo chiuso. L’emissione più importante in acqua superficiale è sicuramente l’impianto di depurazione del Pollino, esso attualmente prevede uno scarico in acque superficiali, le cui caratteristiche qualitative sono riportate nel paragrafo 1.13, ma sono già stati consegnati i lavori per la realizzazione di un terziario al fine di produrre acque industriali. 1.9 Qualità delle acque superficiali Obiettivo dell’indicatore è il calcolo del livello di qualità chimica, fisica e biologica delle acque superficiali costituenti il reticolo idrografico del territorio comunale. I corsi d’acqua principali che interessano il territorio comunale sono rappresentati dal Fiume Versilia e dal torrente Baccatoio. Il territorio è inoltre interessato da una fitta rete idraulica di canali artificiali derivanti dall’azione delle bonifiche della pianura versiliese. L’applicazione di un indice di qualità ambientale, basato su un congruo numero di dati, è possibile solo sul fiume Versilia per il quale sono previste stazione fisse di monitoraggio, sia chimico che biologico, in quanto classifica come corso d’acqua significativo ai sensi della vigente normativa. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 12 L’indice applicato è quello che conduce alla valutazione dello stato ambientale della stazione denominata Ponte della Sipe, posta a valle del tratto che segna il confine del comune. Per gli altri corpi idrici superficiali è possibile solo effettuare valutazioni sommarie, anche se sufficientemente significative, derivanti da indagini particolari effettuate recentemente o in passato. Per il torrente Beccatoio sono stati utilizzati i dati relativi al progetto “Sistema di smaltimento RSU della Versilia” che prevedevano il controllo della qualità biologica secondo l’IBE. Per la rete idraulico agraria della bonifica i dati disponibili risalgono ad indagini effettuate in passato per la definizione della qualità biologica (1997). Da tale indagine emergeva che la maggior parte delle stazioni esaminate, in tutto 45 delle quali 6 in comune di Pietrasanta, ricadevano in classi di qualità corrispondenti ad ambiente inquinato e ambiente fortemente inquinato. In particolare per quelle di Pietrasanta, localizzate sui corsi d’acqua denominati delle Polle, Tonfano, Quadrellara, degli Opifici, della Chiusa, il valore oscillava da una III classe di Qualità ad una V classe di qualità. Il livello di inquinamento di questi corsi d’acqua è in parte attribuibile al carico di inquinamento diffuso, derivante dal drenaggio dei terreni bonificati, e in parte da inquinamento puntiforme, individuabile negli scarichi che gravitano sul territorio. Per il primo gli interventi di contenimento dovrebbero essere orientati verso la naturalizzazione dei corsi d’acqua, attraverso la realizzazione di fasce tampone riparie, in grado di trattenere il flusso di sostanze che provengono dai terreni drenati, e il mantenimento di parte della vegetazione acquatica che trattiene, depurandoli, i nutrienti disciolti in acqua. Per gli scarichi puntiformi, una volta individuati, occorre effettuare interventi spinti di affinamento in grado di ridurre l’impatto degli scarichi. Per quanto concerne il fiume Versilia è stato applicato l’indice di qualità ambientale (SECA) il cui calcolo si basa sul valore dei parametri macrodescrittori e sull’indice IBE (D. Lgs 152/99, all. 1). La qualità delle acque del fiume Versilia, nel tratto considerato, è fortemente condizionata dallo scarico del depuratore ma anche dal protrarsi dei lavori di sistemazione effettuati in seguito all’alluvione del 1996. Infatti se nel primo caso si Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 13 assiste ad un sostanziale apporto di carico organico nel corso d’acqua, nel secondo è il trasporto solido, provocato dalla movimentazione di terra degli argini in rifacimento, che determina un abbassamento della qualità delle acque. Il torrente Baccatoio soffre sostanzialmente di carenza di acqua. Nel corso degli anni questo corpo idrico ha assunto sempre più caratteristiche di un regime torrentizio. Il corso d’acqua rimane in secca per gran parte dell’anno, seguendo il regime delle piogge. Ciò determina un aggravio dello stato di qualità delle acque, che si accentua nel tratto che attraversa la pianura, dove il corso d’acqua riceve oggi lo scarico dell’impianto di termodistruzione e l’apporto delle acque drenate dalla bonifica. A monte di questo tratto il torrente è gravato da scarichi di origine domestica ma, soprattutto, dagli effetti del dilavamento di antiche miniere che, già alle scaturigini, determina una condizione inospitale per la fauna acquatica. Indicatori di qualità Corso d’acqua Indice IBE Indice SECA Giudizio Versilia 5 IV Ambiente inquinato Baccatoio 7 Ambiente inquinato Delle Polle 6 Ambiente inquinato Tonfano 3 Ambiente fortemente inquinato Quadrellara 5 Ambiente molto inquinato Degli Opifici 3 Ambiente fortemente inquinato Della Chiusa 4 Ambiente molto inquinato 1.10 Qualità delle acque di falda Obiettivo dell’indicatore è il calcolo del livello di qualità chimica e fisica delle acque sotterranee degli acquiferi presenti sul territorio comunale. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 14 Il calcolo è stato effettuato sulla base dei dati disponibili per il territorio comunale riferiti agli anni 2001-2002 ed originati dall’analisi di campioni prelevati presso pozzi dislocati su di esso. Il calcolo è quindi finalizzato alla classificazione ai sensi del D. Lgs. 152/99 (All. 1, punto 4, tab. 20 e 21) che prende in considerazione una serie di parametri di base e una serie di parametri addizionali. Nel caso specifico non sono stati disponibili alcuni dei parametri addizionali previsti dal decreto come si evince dalla tabella riassuntiva (Tab. II) dei parametri utilizzati nel calcolo dell’indice. In considerazione della profondità media dei pozzi è giustificato riferire i valori dell’indice all’acquifero libero, più sottoposto agli effetti delle attività antropiche. Per rendere i risultati più omogenei possibile sono stati individuati nel territorio comunale quattro distretti identificabili con le zone di pianura in cui sono localizzati i pozzi saggiati. Si sono pertanto assegnate lettere alfabetiche alle varie aree secondo il seguente schema: A – area del territorio collocata a sud del viale Apua e a ovest di via Unità d’Italia; B – area del territorio collocata a sud del viale Apua e a est di via Unità d’Italia; C – area del territorio collocata a nord del viale Apua e a est di via Unità d’Italia; C1 – area del territorio collocata a est della statale Aurelia e a sud e a nord del fiume Versilia. I valori dei parametri presi utilizzati per il calcolo della classe di appartenenza si riferiscono alle medie dei valori riscontrati nei pozzi appartenenti a ciascuna area. In alcuni casi, situazioni puntiformi, ben identificabili, possono aver determinato l’assegnazione della classe di qualità chimica. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 15 Tab I – Parametri di base utilizzati per la classificazione chimica Area Pozzo A Indirizzo data prelievo Conduc. tà (µS/cm) cloruri (mg/l) 19bis via Piave 25-giu-01 610 19,0 19 via Piave 26-nov-01 544 19bis Via Piave Mn (µg/l) 13 Ferro NO3 Solfati NH4 (µg/l) (mg/l) (mg/l) (mg/l) 387 0,5 74,2 0,7 13,91 375 309 < 0,5 75,78 1,02 17-ott-02 518 16,6 252 143 < 0,5 58,9 < 0,05 25-giu-01 435 13,7 22 61 4,8 32,0 <0,05 26-nov-01 431 14,01 15 171 4,91 34,14 < 0,05 103 4,2 32,5 < 0,05 3,96 via Ponte B 20bis Nuovo via Ponte 20bis Nuovo via Ponte C C1 20bis Nuovo 17-ott-02 432 13,9 22 via Opifici 13-lug-01 1660 369,6 1700 3770 1,3 96,6 22 via Opifici 26-nov-01 1620 200,6 1450 1662 2,00 257,2 14,92 22 Via Opifici 17-ott-02 1139 97,7 470 < 50 2,5 107 1,24 P171 Via Castagno 24-giu-05 539 20,9 <10 <0,05 16,8 53,9 0,05 10bis via degli Olmi 25-giu-01 477 18,0 <10 <50 15,8 23,0 <0,05 10bis via degli Olmi 04-dic-01 428 17,07 < 10 < 50 16,61 24,04 < 0,05 10bis via degli Olmi 17-ott-02 442 14,3 < 10 < 50 12,7 23,4 < 0,05 17bis via Fiumetto 25-giu-01 859 38,3 10 50 28,1 71,1 <0,05 17bis via Fiumetto 26-nov-01 864 32,96 < 10 117 26,86 69,38 < 0,05 17bis via Fiumetto 17-ott-02 863 36,0 < 10 < 50 31,9 75,1 < 0,05 14 via della Cisa 25-giu-01 823 34,3 <10 <50 14,2 80,2 0,11 14 via della Cisa 17-ott-02 877 52,7 < 10 < 50 20,9 130,4 < 0,05 14 via della Cisa 26-nov-01 834 43,90 < 10 825 18,10 120,0 < 0,05 54bis Loc. Casone 25-giu-01 273 11,5 123 5,2 54bis Loc. Il Casone 04-dic-01 654 23,19 360 103 23,81 29,64 2,65 54bis Loc. Il Casone 21-ott-02 850 41,4 316 < 50 52,6 P172 San Bartolomeo 24-giu-05 306 12 10 P173 Pescarella 13 <10 24-giu-05 282 < 10 10 17,1 <0,05 42,6 0,29 <0,05 5.08 19 <0,05 <0,05 4,8 19,8 <0,05 Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 16 Tab. II – Parametri addizionali utilizzati per la classificazione Area Pozzo A Indirizzo (µg/l) µg/l Cr (µg/l) Mercurio Ni µg/l NO2 (µg/l) (mg/l) Pb (µg/l) Cu (µg/l) Alogen ati totali 19bis via Piave 105 <0,5 n.d. <5 n.d. <5 <0,01 <5 <5 <0,5 19 < 0,5 n.d. <5 n.d. <5 < 0,01 <5 <5 <0,5 < 0,5 n.d. <5 n.d. <5 < 0,01 <5 <5 <0,5 n.d. <5 n.d. <5 <0,01 <5 <5 <0,5 < 0,5 n.d. <5 n.d. <5 < 0,01 <5 <5 <0,5 20bis Nuovo, 10 < 0,5 n.d. <5 n.d. <5 < 0,01 <5 <5 <0,5 22 via Opifici <0,5 n.d.. <5 n.d. <5 0,01 <5 <5 <0,5 22 via Opifici < 0,5 n.d. <5 n.d. <5 < 0,01 <5 <5 <0,5 22 Via Opifici < 0,5 n.d. <5 n.d. <5 0,08 <5 <5 <0,5 <0,5 <10 <5 <1 <5 0,01 <5 <50 n.d. <0,5 n.d. <5 n.d. <5 <0,01 <5 <5 <0,5 < 0,5 n.d. <5 n.d. <5 < 0,01 <5 <5 1,8 < 0,5 n.d. <5 n.d. <5 <0,01 <5 <5 0,6 17bis via Fiumetto 86 <0,5 n.d. <5 n.d. <5 <0,01 <5 5 3 17bis via Fiumetto < 0,5 n.d. <5 n.d. <5 < 0,01 <5 <5 2,4 17bis via Fiumetto 86 < 0,5 n.d. <5 n.d. <5 < 0,01 <5 <5 1,8 14 via della Cisa 30 <0,5 n.d. <5 n.d. <5 <0,01 <5 <5 13,4 14 via della Cisa 30 < 0,5 n.d. <5 n.d. <5 < 0,01 <5 <5 10 14 via della Cisa 30 < 0,5 n.d. <5 n.d. 27 < 0,01 <5 <5 21,4 via Piave 105 19bis Via Piave, 105 B Cd Cianuri 20bis via Ponte Nuovo 0,5 via Podernuovo 20bis 10 via Poder P171 Via Castagno via degli Olmi C 10bis 92 via degli Olmi 10bis 92 via degli Olmi, 10bis 92 C1 54bis Loc. Casone 0,5 <5 <5 <0,01 <5 <5 <0,5 54bis Loc. Il Casone < 0,5 <5 <5 < 0,01 <5 6 0,6 54bis Loc. Il Casone < 0.5 <5 <5 0,34 <5 <5 <0,5 P172 San Bartolomeo <0,5 <10 <5 4,9 <5 <10 <5 <50 n.d. P173 Pescarella <5 <1 <5 <10 <5 <50 n.d. <0,5 <10 Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 17 Indicatore dello stato chimico Area Classe Valutazione Parametri che determinano la classe A 4 Impatto antropico rilevante con caratteristiche di NH4, Fe, Mn qualità scadenti B 4 Impatto antropico rilevante con caratteristiche di NH4, Fe, Mn qualità scadenti C 4 Impatto antropico rilevante con caratteristiche di Alogenati totali qualità scadenti C1 4 Impatto antropico rilevante con caratteristiche di NH4, Mn qualità scadenti 1.11 Qualità delle acque di balneazione Obiettivo dell’indicatore è il calcolo della balneabilità e dello stato trofico delle acque costiere del territorio comunale. Per quanto concerne la qualità delle acque di balneazione, tra i parametri previsti dalla vigente normativa (DPR 470/82) sono stati utilizzati come indicatori di contaminazione i Coliformi fecali e gli Streptococchi fecali in quanto i primi sono considerati responsabili della maggior percentuale di superamenti che determinano la qualità delle acque marine e i secondi costituiscono una informazione integrativa, provenendo prevalentemente dalla attività agrozootecnica. Si è quindi utilizzato un Indice di Qualità Batteriologica (IQB). Per la costa di Pietrasanta sono stati raggruppati i dati relativi agli anni 2001-2002 delle stazioni di prelievo prospicienti alle foci dei corsi d’acqua (Fiumetto e Motrone) e di quelle meno interessate dall’apporto di questi. Si sono quindi ottenuti due indicatori di balneabilità, relativi a zone di mare antistanti alle foci e zone di mare non antistanti alle foci. Il valore dell’indice così ottenuto risulta inferiore a quello relativo all’insieme di stazioni di campionamento di tutta la costa del territorio comunale, valutate nell’anno 2002 (Fig. 1). Ciò depone per un miglioramento complessivo che tuttavia, essendo riferito ad un solo anno, necessita di conferma. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 18 Figura 1 - Indice di Qualità Batteriologica (classi) dei comuni toscani al termine della stagione 2002 Lo stato di qualità relativo ai fossi è sintomo del fattore di rischio che gli stessi rappresentano per la balneazione, essendo questi, e solo questi, che possono veicolare acque contaminate. Un indice di balneabilità applicato allo stesso gruppo di stazioni, non produce variazioni significative, in quanto negli anni considerati non vi sono stati superamenti tali da sospendere anche temporaneamente la balneazione. Gli indicatori risultati da questo tipo di calcolo sono illustrati nella tabella seguente: Comune di Pietrasanta Gruppo Quadro conoscitivo Piano Strutturale Punteggio indice Giudizio Pg. 19 Indice Balneabilità IQB Foci dei corsi 35 Contaminato Favorevole Mediocre Favorevole Sufficiente Favorevole d’acqua Altre stazioni Tutte 80 stazioni >90 2002 Per maggior chiarezza occorre sottolineare il fatto che l’IQB ha un significato diverso da un indice di balneabilità, calcolato ad esempio come percentuale di punti idonei alla balneazione: il primo rende conto di un fenomeno di contaminazione da scarichi domestici, che ne altera le caratteristiche naturali, il secondo rappresenta un giudizio emesso per salvaguardare una particolare finalità d’uso della risorsa marina. Per quanto concerne lo stato trofico delle acque antistanti il litorale del comune di Pietrasanta, si riportano i valori degli indici rilevati con la campagna di prelievi effettuata da ARPAT nell’anno di attività 2001-2002. L’indice prende in considerazione valori relativi a parametri di riferimento come azoto e fosforo, clorofilla, ossigeno disciolto. Non essendo disponibili dati direttamente correlabili con la qualità delle acque antistanti il litorale di Pietrasanta, la valutazione viene fatta sulla base dei dati relativi ai transetti effettuati in due zone limitrofe, di fronte a Cinquale e di fronte a Viareggio. Per questi due transetti, suddivisi nelle zone sottoposta, intermedia e al largo, il valore dell’indice trofico risulta rispettivamente uguale a buono per il transetto di Cinquale e mediocre per quello di Viareggio, sottocosta. Un maggior dettaglio può essere desunto dalla figura 2. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 20 Stazione Sotto costa Intermedia Al largo Cinquale 4,5 4,6 4,2 Nettuno 5,5 4,7 4,2 Fiume Morto 5,1 4,8 4,6 Foce Arno 5,9 5,5 5,0 Livorno porto 4,5 4,0 4,1 Antignano 3,5 3,6 3,5 Rosignano Lillatro 3,6 3,4 3,4 Castagneto 3,6 3,6 3,6 Carbonifera 3,5 3,5 3,3 Elba Nord 3,4 3,2 3,4 Mola 3,6 3,4 3,5 Foce Ombrone 3,9 3,7 3,4 Cala Forno 3,3 3,1 3,0 Ansedonia 3,8 3,6 3,8 Simbolo Stato trofico z elevato z buono z mediocre Figura 2 - Indice trofico lungo la costa toscana nel periodo 2001-2002 (medie annuali) L’indice trofico per le acque antistanti la costa di Pietrasanta possono quindi essere collocate tra una situazione intermedia ai due valori. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Balneazione biennio 2001- 2002 ( Comune di Pietrasanta ) Anno 2001 stazione O2 COLIFORMI COLIFORMI STREPTOCOCCHI % SAT. TOTALI FECALI FECALI (C.F.U./100 ml) G1 G2 G3 G4 G5 (C.F.U./100 ml) (C.F.U./100 ml) 437 82 3500 3200 920 21 98 350 73 21 436 91 3600 657 320 456 97 290 18 53 437 112 10 1 5 21 108 10 3 2 436 108 10 5 10 456 106 10 1 11 437 100 550 234 160 21 102 880 180 110 436 99 300 96 82 456 103 140 58 80 436 105 40 10 29 456 114 0 0 3 437 108 10 1 12 21 114 20 9 18 437 105 0 2 3 21 103 40 25 13 436 100 60 50 23 456 102 10 2 3 Pg. 21 Comune di Pietrasanta stazione Quadro conoscitivo Piano Strutturale O2 COLIFORMI COLIFORMI STREPTOCOCCHI % SAT. TOTALI FECALI FECALI (C.F.U./100 ml) G6 G7 G8 G9 G10 (C.F.U./100 ml) (C.F.U./100 ml) 437 106 200 62 55 21 108 10 8 3 436 109 150 74 25 456 107 30 11 9 437 110 10 5 3 21 113 0 1 0 436 114 290 4 4 456 112 0 1 1 437 122 10 2 3 21 126 70 60 20 436 109 80 50 20 456 113 10 7 20 437 111 10 0 9 21 107 10 0 11 436 111 10 1 4 456 107 30 1 4 437 118 10 3 7 21 203 50 14 9 436 155 40 10 12 456 156 30 4 3 Pg. 22 Comune di Pietrasanta G11 Quadro conoscitivo Piano Strutturale 437 104 10 3 5 21 105 0 0 0 436 110 20 3 6 456 106 10 6 18 O2 COLIFORMI COLIFORMI STREPTOCOCCHI % SAT. TOTALI FECALI FECALI stazione (C.F.U./100 ml) G12 (C.F.U./100 ml) (C.F.U./100 ml) 437 111 10 1 7 21 113 10 2 0 436 111 20 6 9 456 111 30 6 13 O2 COLIFORMI COLIFORMI STREPTOCOCCHI % SAT. TOTALI FECALI FECALI ANNO 2002 stazione (C.F.U./100 ml) G1 G2 G3 (C.F.U./100 ml) (C.F.U./100 ml) 437 89,9 0 0 5 21 90,3 0 0 4 436 93,1 10 4 1 456 94 0 0 0 437 117,1 10 2 4 21 115,2 10 2 0 436 99,3 110 95 21 456 99,5 30 22 2 437 88,2 250 33 30 Pg. 23 Comune di Pietrasanta G4 G5 Quadro conoscitivo Piano Strutturale 21 90,5 200 32 42 436 89,5 500 121 28 456 90,8 50 23 8 437 104,3 0 0 0 21 99,1 10 2 0 436 102,7 20 12 9 456 104,2 0 0 0 437 94.7 10 1 4 21 95.7 20 5 5 436 98.5 10 2 6 456 95.9 10 3 6 O2 COLIFORMI COLIFORMI STREPTOCOCCHI % SAT. TOTALI FECALI FECALI stazione (C.F.U./100 ml) G6 G7 (C.F.U./100 ml) (C.F.U./100 ml) 437 105 0 0 1 21 105 0 1 4 436 112 10 4 9 456 108 0 0 0 437 92,9 20 2 0 21 95,7 10 1 1 436 95,7 200 15 8 456 95,4 0 0 7 Pg. 24 Comune di Pietrasanta G8 G9 G10 G11 Quadro conoscitivo Piano Strutturale 437 100,6 230 0 0 21 97,4 50 1 4 436 98,2 20 2 0 456 96,4 0 0 0 437 95,6 10 1 1 21 96,6 10 1 1 436 97,6 100 83 27 456 100 30 18 1 437 97 10 1 1 21 98 50 39 19 436 100 10 3 0 456 101 10 4 3 437 108,8 0 0 0 21 90 10 2 3 436 103 30 23 1 456 115 10 2 0 O2 COLIFORMI COLIFORMI STREPTOCOCCHI % SAT. TOTALI FECALI FECALI stazione (C.F.U./100 ml) G12 (C.F.U./100 ml) (C.F.U./100 ml) 437 102,9 10 7 0 21 106,3 60 5 3 436 106,4 70 13 5 456 107,3 10 1 1 Pg. 25 Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 26 1.11 Rete acquedottistica La rete acquedottistica comunale si approvvigiona con emungimento di acqua dalla falda profonda per mezzo di cinque pozzi ubicati rispettivamente: 1. Via Bozza 2. Via del Castagno 3. Via San Bartolomeo 4. Via Crociale 5. Pozzo del Lago c/o il Lago di Porta tutti i pozzi sono georeferenziati sull’elaborato cartografico “1 Carta delle localizzazioni dei pozzi e delle sorgenti”. Contribuisco al soddisfacimento del fabbisogno idrico anche 11 sorgenti naturali di cui una in galleria. Ne esisterebbe una dodicesima chiamata sorgente del moresco, nei pressi dell’abitato di Valdicastello, ma attualmente non sfruttata per problemi legati alla presenza di residui ferrosi. Tutte le sorgenti sono georeferenziate nella carta “1 Carta delle localizzazioni dei pozzi e delle sorgenti”. La struttura della rete è articolata nel seguente modo: dai sedici punti di presa sopra definiti l’acqua viene convogliata presso i 7 depositi distribuiti sul territorio e da questi distribuita alle 14879 utenze In realtà l’emungimento dai pozzi e dalle sorgenti ubicate nel Comune di Pietrasanta non è sufficiente al fabbisogno complessivo, pertanto è necessario reperirlo nei comuni limitrofi: Comune di Stazzema con le sorgenti di Sant’Anna e di Minazzana, Comune di Serravezza con e pozzi della località Pozzi. Non è possibile reperire il dato di emungimento dalle varie sorgenti e pertanto non è possibile elaborare una percentuale di disponibilità. La dotazione idrica pro – capite è stata ricavata conoscendo la quantità d’acqua emunta complessivamente in un anno e suddivisa per il numero di abitanti Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 27 residenti. Tale dato, in realtà è poco significativo in quanto l’effettiva dotazione idrica è, per come abbiamo costruito l’indice, molto minore in quanto nel numero degli abitanti non è calcolato il numero di turisti. Dotazione idrica pro – capite : 4.500.000.000 l / 24301 abit = 185177 l/anno 1.12 Rete fognaria L’indicatore si pone l’obiettivo della valutazione delle caratteristiche della rete fognaria comunale. Sul nostro territorio si assiste ad una periodica e significativa variazione dell’utenza, legata al flusso turistico, specialmente nelle località prossime alla fascia litorale, con tutte le implicazioni legate alla necessità di offrire a questa servizi di un certo livello, a cominciare proprio da quelli, direi essenziali, legati cioè alle opere di urbanizzazione primaria, quali possono essere appunto le reti fognarie ed il ciclo depurativo delle acque. Questi devono infatti essere in grado di far fronte ai picchi d’utenza che si verificano per lo più nei mesi estivi, in corrispondenza dell’alta stagione balneare, voce importante nel panorama economico versiliese. Da questo punto di vista preme quindi precisare che il Comune di Pietrasanta, in analogia con la maggior parte dei comuni versiliesi limitrofi, si è dotato di un sistema fognario di tipo separato già da alcuni decenni, sono cioè presenti sul territorio due sistemi indipendenti di reti fognarie: con la rete di fognatura bianca vengono raccolte e poi smaltite le acque di origine meteorica, mentre le acque reflue provenienti dall’urbanizzazione del territorio e dalle attività produttive vengono conferite (con le modalità del caso) all’impianto di depurazione, in località Pollino. C’è inoltre da dire che di questi due sistemi fognari il primo viene gestito direttamente dalla Amministrazione Comunale, mentre tutto il ciclo depurativo dei reflui (rete fognaria nera e depurazione) è attualmente di competenza del Consorzio Versilia Acque S.p.A. La rete di Fognatura Bianca Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 28 Come anticipato, il territorio comunale si presenta oggi con un reticolo idraulico con caratteristiche di distribuzione ed in condizioni di efficienza tali da poter ragionevolmente essere considerato uno dei più adeguati tra quelli ad esso limitrofi. Questo anche a fronte dei notevoli sforzi prodotti negli ultimi anni e finalizzati alla messa in sicurezza idraulica del territorio, sull’onda dell’evento alluvionale catastrofico del giugno 1996. A distanza infatti di solo 7 anni si è potuto assistere ad un notevole incremento del livello di sicurezza del comprensorio, ovviamente con tutte le doverose precauzioni da adottare quando si parli appunto di sicurezza idraulica, stante l’aleatorietà delle variabili in gioco. Iniziando dai principali corpi idrici ricettori, per poi passare alla rete di fossi e canali, sono stati realizzati numerosi interventi di adeguamento e ricalibratura idraulica; il risultato di un tale impegno non si è fatto attendere ed oggi Pietrasanta può ragionevolmente definirsi un territorio monitorabile sotto il profilo idraulico, con rare situazioni di crisi legate alla attuale fase di completamento delle opere, secondo un programma organico già in parte collaudato positivamente dai notevoli eventi alluvionali degli ultimi anni. Da un punto di vista più tecnico il reticolo idraulico pietrasantino è caratterizzato dalle problematiche connesse alla sua morfologia (peraltro comune a quasi tutti i comuni versiliesi): rilievi collinari dotati di pendenze sensibili, repentino abbattimento di queste in corrispondenza della piana e duna sabbiosa litarale. Il tutto associato ad uno spiccato regime pluviometrico. Le conseguenze di ciò sono facilmente intuibili e possono essere sinteticamente descritte con una difficoltà di deflusso delle portate a mare, se non garantito da idonei impianti idrovori (gestiti dal locale Consorzio di Bonifica). Si intuisce facilmente allora come anche la capacità di invaso del reticolo tutto rappresenti qui un fattore da non trascurare se si vuol garantire ragionevoli margini di sicurezza. Per ciò che concerne infine le aree più densamente abitate, si può affermare che la rete fognaria è attualmente in grado di svolgere il compito cui è preposta nella quasi totalità del territorio, con collettori fognari a sezione circolare in cemento (per lo più in elementi di tipo prefabbricato), integrati da fossi e canali nelle aree periferiche ed in quelle a residua vocazione agricola. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 29 La presenza poi di alcuni corpi idrici ricettori di maggiori dimensioni garantisce l’allontanamento delle portate. Restano ancora in attesa di completamento alcuni importanti interventi che, una volta ultimati, saranno in grado di fornire quelle indispensabili garanzie idrauliche, nei confronti degli eventi meteorologici caratterizzati da brevi durate e grandi intensità, che in passato hanno spesso messo in crisi l’economia del territorio. La rete di Fognatura Nera L’attuale reticolo fognario cittadino è di tipo separato e pertanto caratterizzato da un sistema di collettori facente capo all’impianto di depurazione del VEA. La rete serve circa 10619 utenze; attualmente sono in corso notevoli interventi di potenziamento: il più importante è la nuova condotta premente da Marina di Pietrasanta al depuratore dl Pollino, interventi finalizzati al completamento del reticolo fognario di alcune località del comprensorio comunale, come quelli appena conclusisi nella frazione di Capriglia ed in alcune aree tra il viale Apua e via Tonfano; preme però sottolineare come questi siano opere di completamento a tutti gli effetti: non esistono infatti frazioni o località di una certa rilevanza che ne siano sprovviste. Ovviamente, stante le caratteristiche orografiche del territorio, sono presenti anche alcune stazioni di sollevamento e di rilancio delle portate, a garanzia dei tempi di ritenzione idraulica del liquame in rete (parametro fondamentale per una buona depurazione, in un impianto a fanghi attivi). La copertura del territorio comunale ora descritta, ovviamente, esclude alcune sporadiche situazioni caratterizzate da un basso livello di urbanizzazione (case isolate e piccole comunità) che ancor oggi non consentono il loro allaccio alla rete fognaria e quindi queste realtà sono ancora dotate di sistemi depurativi obsoleti (ancorchè in linea con la vigente Normativa in materia) quali le fosse Imhoff. 1.13 Impianti di depurazione Obiettivo dell’indicatore è la valutazione dello stato di efficienza dell’impianto di depurazione del Pollino, unico presente nel Comune di Pietrasanta, e del grado di utilizzo in relazione alle potenzialità effettive. Dai controlli e dagli autocontrolli effettuati nel corso degli anni l’impianto di Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 30 depurazione del Pollino in condizioni normali di funzionamento risulta rispettare i limiti previsti dalla vigente normativa (DLgs 152/99). L’efficienza media di depurazione, dagli autocontrolli effettuati nel periodo ottobre 2002-aprile 2003, risulta la seguente: Efficienza % COD BOD5 MTS 83,2 85,4 84,1 Dove COD (richiesta chimica di ossigeno) è indicativo della concentrazione nelle acque delle sostanze organiche sia biodegradabili, che non biodegradabili; BOD5 (domanda biologica di ossigeno a 5 giorni) è indicativo della concentrazione nelle acque delle sostanze organiche biodegradabili; MTS (materiali totali in sospensione) è riferito alla presenza di solidi sospesi. L’efficienza dell’impianto risulta quindi accettabile, anche se inferiore all’efficienza depurativa normalmente raggiungibile da impianti similari. Dall’analisi dei dati relativi ai singoli autocontrolli riportati nella tabella che segue, risulta che in alcune occasioni si hanno momentanei superamenti dei valori limite (valori in neretto) previsti dalla tabella 1 dell’allegato 5 al DLgs 152/99, mentre in altre si rilevano delle anomalie, evidenziate da un rendimento depurativo per il BOD5 inferiore a quello riscontrato per il COD. L’impianto, oltre ai reflui delle fognature urbane, riceve anche scarichi su gomma relativi allo spurgo di fosse settiche e pozzi neri ed extraflussi costituiti da rifiuti speciali liquidi. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 31 SCHEDA SINTETICA DI VALUTAZIONE DEPURATORE POLLINO - Via Pontenuovo E U COD 614 96 BOD5 MTS 160 626 34 14 COD 1421 82 BOD5 MTS 120 270 12 35 COD 405 79 BOD5 MTS 188 55 10 17 COD 571 72 BOD5 MTS 50 58 10 20 COD 258 102 BOD5 MTS 70 51 10 25 COD 426 77 BOD5 MTS 110 260 10 10 RENDIMENTO COD = RENDIMENTO BOD5 = RENDIMENTO MTS = E U COD 490 82 BOD5 MTS 165 174 10 10 COD 628 109 BOD5 MTS 100 196 10 30 COD 594 66 BOD5 MTS 110 180 28 11 COD 880 116 BOD5 MTS 225 142 78 10 COD 421 82 BOD5 MTS 40 60 10 12 COD 809 115 BOD5 MTS 230 182 13 17 COD 810 94 BOD5 100 12 88,0 86,70 MTS 132 10 92,4 77,80 COD 742 122 83,6 81,50 R% data 15/10/0 84,4 2 78,8 97,8 30/10/0 94,2 2 90,0 87,0 14/11/0 80,5 2 94,7 69,1 29/11/0 87,4 2 80,0 65,5 13/12/0 60,5 2 85,7 51,0 29/12/0 81,9 2 90,9 96,2 (n. 6 dati) BOD5 140 MTS 338 RENDIMENTO COD = RENDIMENTO BOD5 = RENDIMENTO MTS = 10 18 R% data 09/01/0 83,3 3 93,9 94,3 22/01/0 82,6 3 90,0 84,7 04/02/0 88,9 3 74,5 93,9 17/02/0 86,8 3 65,3 93,0 04/03/0 80,5 3 75,0 80,0 19/03/0 85,8 3 94,3 90,7 03/04/0 88,4 3 92,9 94,7 (n. 8 85,0 dati) 84,2 90,5 17/04/0 3 Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 32 Relativamente al grado di utilizzo possiamo riportare i risultati della tesi di dottorato condotta con il software NIDEN, elaborato presso il Politecnico di Roma “La Sapienza”, nei quali con le seguenti ipotesi di funzionamento: • Portata in ingresso 8500 mc/giorno • Concentrazione BOD5 di 350 ppm • Concentrazione TKN di 60 ppm • Carico complessivo equivalente pari a 50.000 abitanti, tale carico è superiore a quello oggi effettivamente gravante sull’impianto che, anche in condizioni di punta estiva, non supera i 35.000 utenti. La verifica ha dato esito positivo e dimostrato che esistono ancora margini di potenzialità non utilizzati che conferiscono notevole sicurezza per il corretto funzionamento dell’impianto. Mano a mano che si incrementeranno gli allacciamenti all’impianto dovranno essere ridotti i conferimenti di liquami su gomma e gli extraflussi. 1.14 Sistemi di Monitoraggio Obiettivo dell’indicatore è la valutazione dell’efficienza del sistema di monitoraggio della qualità delle acque superficiali, sotterranee e di balneazione. Relativamente al monitoraggio delle acque superficiali, escludendo i campionamenti effettuati sul Fiume Versilia, limitrofo al nostro territorio, non sono previsti, da parte dell’Arpat, altri punti di prelievo in quanto le altre acque superficiali sono poco significative. Qualche interesse viene riconosciuto al Torrente Beccatoio, ma la qualità delle proprie acque è compromessa dall’attraversamento di terreni ferrosi. Per ciò che concerne le acque di balneazione, nel comune di Pietrasanta sono previsti quattro punti di prelievo che vengono monitorati ogni quindici giorni nei sei mesi estivi: aprile, maggio, giugno, luglio agosto, settembre, il tutto conformemente al D.P.R. n° 470/81. 1.15 Conclusioni Come risulta dagli elementi forniti le principali criticità derivano dalla quota di scarichi civili per vari motivi non allacciati alla fognatura nera e dal livello degli Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale emungimenti, che, nel caso degli emungimenti da pozzi situati nella costiera, può favorire fenomeni di intrusione salina. Pg. 33 pianura Comune di Pietrasanta 2 Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 34 Valutazione dello stato della qualità dell’aria nel Comune di Pietrasanta Il territorio del comune di Pietrasanta, della superficie complessiva di 41,84 Km2, si estende per un largo tratto della pianura Apuo-Versiliese, in gran parte su una verde pianura di origine alluvionale ricca di verde, di ulivi centenari e di coltivazioni, compresa tra la marina ed una fascia collinare, che occupa una superficie di 16,7 Km2, costellata di frazioni e piccoli paesi, preludio ai contrafforti delle Alpi Apuane. La zona strettamente urbanizzata si estende per complessivi 4,5 Km2. Il centro storico, ai piedi delle colline, è sorto verso la metà del 1200 ai piedi di una preesistente rocca di origine longobarda, e conta circa 4600 abitanti, su un totale di 24.387 in tutto il territorio comunale, secondo i recenti dati del 2001, che risultano piuttosto ben distribuiti nella piana (circa 4900 nell’area litoranea, (circa 5700 a Marina di Pietrasanta) e nelle frazioni collinari di Strettoia, Vallecchia, Capriglia, Capezzano e Valdicastello. Il tratto di costa che ricade nell’ambito comunale ha una lunghezza di quattro chilometri e mezzo. Si tratta di un’ampia spiaggia di sabbia soffice, larga mediamente circa 150 m, ben attrezzata per la balneazione ed il turismo, sulla quale gravitano attività alberghiere e numerose ville e villette residenziali. Nell’immediato entroterra costiero, prima della piana ricca di coltivazioni, vi è una fascia coperta di vaste pinete; in particolare, dal confine con il territorio comunale di Forte dei Marmi, si estende il grande parco della “Villa Versiliana”, ricco di essenze arboree tipiche della macchia mediterranea, soprattutto pini e lecci, a bassissima densità abitativa. Gli insediamenti abitativi sono più fitti, lungo la costa, nell’area verso il territorio di Camaiore, pur intramezzati da vaste oasi di verde. Il Comune è servito da alcuni importanti assi stradali: in primo luogo la statale Aurelia, che, attraversato il Fosso Motrone a circa 1 km dal mare, si addentra diagonalmente fino a lambire il centro storico, proseguendo poi con il tratto Nord in direzione all’incirca parallela al mare verso Querceta-Massa.; l’autostrada A 12 attraversa invece tutto il suo territorio in direzione parallela alla costa, a circa un paio di Km dal mare: il casello Versilia, nella sua attuale collocazione, viene a trovarsi a breve distanza dal confine comunale con Forte dei Marmi. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 35 Soprattutto nel periodo estivo, un volume di traffico rilevante interessa anche il litoraneo Viale Roma; mentre un traffico abbastanza importante, anche di mezzi pesanti, si svolge per tutto l’arco dell’anno sulla Strada Provinciale SarzaneseValdera, che perviene alla città dalla direzione Massarosa; in direzione opposta, dal centro cittadino si diparte la Strada Provinciale di Vallecchia, che piega leggermente verso Nord. Il collegamento più diretto tra il centro cittadino e la Marina è assicurato dal Viale Apua, che con un angolo retto rispetto alla linea di costa attraversa tutta la piana fino al mare; mentre il ruolo di “tangenziale” di scorrimento rispetto alle zone densamente urbanizzate lungo la costa è svolto dalla Via Unità d’Italia, che si raccorda con la Via Aurelia a breve distanza dalla curva di Motrone ed attraversa tutto il territorio comunale fino al raccordo con il casello autostradale, da cui prosegue verso Forte con il nome di Via Vico. Una parte del territorio comunale non risulta collegata, dal punto di vista dei confini amministrativi, a tutto il resto; ciò è dovuto alla creazione, in tempi relativamente recenti, del comune di Forte dei Marmi. Si tratta di un’area collinare intorno alla frazione di Strettoia, che deve il suo nome ad una stretta valle che sfocia nella piana, e della zona denominata “Centoquindici”, attorno al passaggio a livello mediante il quale l’Aurelia attraversa l’importante linea ferroviaria costiera GenovaPisa. Infine, le rispettive vie comunali, abbastanza agevoli ma con percorsi più o meno sinuosi, collegano il capoluogo con le varie frazioni collinari, Capezzano e Capriglia a circa 350 m sul livello del mare, quasi sopra Pietrasanta, Valdicastello Carducci e Vallecchia, a sua volta collegata con Strettoia. Per quanto riguarda le acque superficiali, il territorio è interessato lungo il suo confine Nord-Ovest dal fiume Versilia, il cui corso fu modificato solo pochi secoli fa per attuare la bonifica della piana; non lontano dal confine con Camaiore scorre il Torrente Baccatoio, mentre una rete non trascurabile di Fossi più o meno larghi solca la piana con varie direzioni; si cita in particolare il Fosso Fiumetto, che, entrando dalla direzione Forte dei Marmi, attraversa tutto il parco della Versiliana più o meno parallelamente al mare, e giunto nei pressi del Viale Apua, piega verso il mare. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 36 Nel territorio del Comune di Pietrasanta non è attiva la rete provinciale di controllo della qualità dell’aria. Limitate campagne tramite mezzo mobile hanno dato risultati utili a valutare la situazione in particolari località e momenti, ma non sufficienti per una valutazione complessiva. Stante che le emissioni di inquinanti rilasciate in atmosfera sono ottenibili in via generale attraverso due tipologie di valutazione: • Analisi diretta: mediante la misura delle emissioni • Analisi indiretta: ottenibile dal prodotto di un fattore di emissione per un indicatore di sorgente opportunamente individuato per ciascuna fonte emissiva Appare invece possibile giungere a valutare la qualità dell’aria tramite l’analisi indiretta, utilizzando in particolare i dati presenti nell’inventario delle emissioni in atmosfera, redatto dal Settore Ambiente dell’Amministrazione Provinciale di Lucca ed aggiornato all’anno 1998, che si è provveduto a dettagliare per il territorio del Comune di Pietrasanta, nonché ad aggiornare in modo qualitativo, individuando e valutando per i vari inquinanti la tendenza (stazionaria, incremento, diminuzione) per gli anni successivi all’anno 1998. Alle informazioni derivanti dall’inventario delle emissioni in atmosfera si aggiungeranno i risultati degli studi di biomonitoraggio effettuati negli anni 2000 e 2002, che permettono di valutare lo stato della qualità dell’aria in modo indiretto, tramite gli effetti rilevati su alcune componenti vegetali (licheni epifiti, varietà ozonosensibile di tabacco). 2.1 Inventario delle emissioni in atmosfera: metodologia La raccolta delle informazioni di base necessarie per questa tipologia di valutazioni ha come oggetto essenzialmente o dati emissivi propriamente detti (ad esempio il monitoraggio in continuo di un camino industriale permette di valutare esattamente le quantità di inquinanti attraverso questo emessi) o parametri statistici che possano essere indicati come indicatori di sorgente. Data la carenza di dati sperimentali sufficienti, la via obbligatoriamente da seguire per la redazione di tali elaborazioni è quella di ricorrere, nella maggior parte dei casi, agli indicatori di sorgente. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 37 Gli indicatori di sorgente sono grandezze caratteristiche delle attività fonte di emissioni di inquinanti che possono essere strettamente correlate alla quantità di inquinanti emessi in aria (ad esempio la quantità e tipologia di combustibile bruciato in un impianto termico). A tali indicatori vengono poi associati opportuni fattori di emissione che legano le quantità di inquinanti emessi con le attività che li hanno prodotti. La determinazione quantitativa delle emissioni viene pertanto ricondotta, a partire da una opportuna scelta dei fattori di emissione, all’acquisizione di dati relativi alle attività fonte di inquinamento atmosferico presenti sul territorio e relazionati poi a tali fattori. Le elaborazioni di questi dati sono pertanto effettuate partendo da una valutazione complessiva delle singole tipologie di emissioni sull’intero territorio provinciale (relativamente al quale sono in genere disponibili dati ben più precisi e numerosi che per le singole località) e disaggregando poi i dati ottenuti su base comunale utilizzando caso per caso i fattori di ripartizione ritenuti più adatti. Tutte le valutazioni sono state effettuate partendo dalle indicazioni emanate in materia dell’Agenzia Europea per l’Ambiente opportunamente adattate per renderle più aderenti alla realtà provinciale. Le elaborazioni effettuate fanno riferimento all’anno 1998. Pur facendo riferimento ad un periodo temporale non recente (comunque tra i più recenti in Italia per tale tipologia di studi) i dati relativi possono comunque essere ritenuti significativi per una caratterizzazione cittadine. Le principali fonti di emissione sul territorio (ed anche a livello nazionale) sono di fatto rimaste invariate (sia pure, ovviamente, con variazioni a livello quantitativo). Può pertanto ritenersi sufficiente, ai fini di questa elaborazione, il riferimento temporale disponibile approfondito con opportune valutazioni sul trend delle emissioni avvenuto nel frattempo. Dal catasto delle emissioni è emerso che le fonti principali maggiormente rilevanti per il territorio comunale di Pietrasanta sono le seguenti tipologie di attività: a) Traffico veicolare b) Processi di combustione per usi civili c) Processi di combustione nell’industria d) Emissioni dovute all’evaporazione di solventi (sia per usi civili che industriali ed artigianali) e) Emissioni del sistema distributivo di carburanti Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 38 Gli inquinanti relativamente ai quali sono state effettuate le elaborazioni sono in particolare quelli quantitativamente di maggior rilievo: ossidi di azoto, monossido di carbonio, PM10, anidride solforosa, sostanze organiche volatili. Per le emissioni con origine derivante da processi di combustione sono state inoltre valutate le emissioni di anidride carbonica, gas che, come noto, è il maggior responsabile del cosiddetto “effetto serra”. MONOSSIDO DI CARBONIO E’ un prodotto di ossidazione derivante normalmente da una combustione incompleta: è inodore, incolore ed insapore, di densità leggermente inferiore a quella dell’aria. Normalmente presenta una reattività piuttosto scarsa con gli altri costituenti dell’atmosfera. I meccanismi che permettono la sua formazione sono essenzialmente tre: a) Combustione di composti organici in carenza di O2 che così non è presente in quantità sufficienti a garantire l’ossidazione completa del carbonio. In un processo di combustione di sostanze organiche la corrispondente ossidazione del carbonio presente avviene secondo le seguenti due reazioni consecutive: 1a) 2C + O2 → 2 CO 2a) 2 CO + O2 → 2C O2 La prima reazione è circa 10 volte più veloce della seconda: per questo motivo una eventuale carenza di ossigeno comporta la prevalenza della prima reazione rispetto alla seconda in modo tanto più accentuato quanto minore è la disponibilità dello stesso. b). Reazioni ad elevate temperature tra CO e sostanze organiche che avvengono tramite una serie di reazioni che schematicamente, ai fini di questa trattazione, possono essere condensate nella seguente : CO2 + C → 2CO La costante di equilibrio di questa reazione aumenta con la temperatura: a 450°C la percentuale di CO all’equilibrio è di circa il 2% mentre a 1000°C il tasso di CO si aggira intorno al 99%. c) Fenomeni di dissociazione ad alta temperatura della CO2 : 2 C O2 → 2 CO + O2 Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 39 Questa reazione, inversa della 2a), è endotermica. In miscele in cui sia presente un eccesso di ossigeno si verifica, a titolo di esempio, che a 1750°C la percentuale di CO all’equilibrio è di circa l’1% mentre a 2000°C, ossia a temperature e condizioni simili a quelle che si creano in un motore a scoppio, sale al 5%. E’ bene ricordare che la velocità di una reazione decresce esponenzialmente con il diminuire della temperatura: un brusco raffreddamento di una miscela CO/CO2 creatasi in un processo di combustione ad elevate temperature comporta lunghi tempi di permanenza per il CO prima che essa subisca la conversione a CO2. Si verifica così che le quantità di CO formatesi all’interno di un motore a scoppio o presenti nelle emissioni di una ciminiera, a causa del brusco raffreddamento subito dai gas di scarico al contatto con l’atmosfera esterna, permangano nell’atmosfera per lungo tempo prima di essere convertite a CO2. OSSIDI AZOTO Gli ossidi di azoto costituiscono un gruppo di 7 composti di cui rivestono particolare interesse dal punto di vista dell’inquinamento atmosferico il monossido ed il biossido (NO ed NO2). Il monossido di azoto è un gas incolore, inodore e poco solubile in acqua. Si produce principalmente tramite la reazione : N2+ O2 → 2 NO Tale reazione alle basse temperature ha una costante di equilibrio talmente ridotta da non assumere alcun significato pratico, infatti pur essendo l’atmosfera composta essenzialmente di ossigeno ed azoto, le quantità di NO che si formano spontaneamente sono del tutto irrilevanti. Le quantità prodotte diventano invece sensibili a temperature superiori ai 1000°C : tale reazione assume quindi una certa rilevanza quando si viene a trattare con processi di combustione. In teoria, una volta espulsi i gas di scarico della combustione, il raffreddamento della miscela dovrebbe portare alla decomposizione del monossido in ossigeno ed azoto fino a ridurne la concentrazione a quella, trascurabile, di equilibrio alla temperatura ambiente. In realtà il brusco raffreddamento e la diluizione subita con l’aria rallentano la cinetica di decomposizione al punto da permetterne lunghi tempi di permanenza nell’atmosfera. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 40 Il biossido di azoto ha invece colore rossastro ed odore pungente e soffocante e si forma principalmente per ossidazione di monossido di azoto secondo la reazione: 2 NO + O2 → 2 NO2 La quantità di NO2 che si può formare da questa reazione aumenta al diminuire della temperatura ma è, evidentemente, proporzionale alle concentrazioni di ossigeno e monossido disponibili. Così, mentre la sua formazione è ostacolata in camera di combustione dalle alte temperature e dalla relativa scarsità di ossigeno in essa presente, dopo l’espulsione dei gas di scarico in atmosfera essa viene ostacolata dal brusco raffreddamento subito dalla miscela dei gas di scarico e dalla diluizione che questi subiscono una volta scaricati nell’atmosfera.. Il risultato di questi fattori è che, di norma, la quantità di NO2 generata nei normali processi di combustione è di gran lunga inferiore a quella del monossido che parallelamente si produce. Tuttavia, a causa di processi fotochimici che si verificano in seguito, parte o gran parte del monossido di azoto che si produce si trasforma in biossido. Giocando in tale tipo di processi un ruolo determinante l’intensità dell’irraggiamento solare e la temperatura, i rapporti NO/ NO2 sono pertanto molto più elevati nei periodi invernali piuttosto che nei periodi estivi, con notevoli escursioni anche tra le ore diurne e le ore notturne. A livello di tossicità vi è da dire che quella del biossido di azoto è notevolmente superiore a quella del monossido ed è probabilmente per questo motivo la normativa vigente prevede dei limiti solo per questa tipologia di inquinante. ANIDRIDE SOLFOROSA L’anidride solforosa di origine antropogenica trova la sua origine principale nella combustione di combustibili contenenti zolfo. E’ un gas incolore, più pesante dell’aria e di odore pungente e molto irritante. Fino a non molti anni fa le concentrazioni riscontrabili nelle aree urbanizzate (e nelle aree sede di grossi impianti di combustione) raggiungevano valori considerevoli in particolare nei periodi invernali, in coincidenza con l’accensione degli impianti di riscaldamento. I tempi di permanenza di questo gas nell’atmosfera sono relativamente brevi essendo molte le reazioni chimiche in cui essa viene coinvolta. In particolare essa viene facilmente ossidata ad anidride solforica dando successivamente origine, a contatto con il vapor acqueo atmosferico, alla formazione di acido solforico, uno dei principali costituenti delle cosiddette “piogge acide”. Essendo inoltre la sua Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 41 presenza legata direttamente alle quantità di combustibile utilizzato (e quindi indice delle attività antropogeniche) è stata considerata per molti anni un significativo parametro di valutazione della qualità dell’aria. Con l’avvento dei combustibili liquidi a bassi tassi di zolfo e la sempre maggiore diffusione del metano in parziale sostituzione di questi, i tassi di anidride solforica sono drasticamente calati. Non essendo in dotazione alla stazione di L.rgo Risorgimento un analizzatore di SO2 i dati disponibili sono quelli reperiti dal 1998 presso la stazione di via Maroncelli e quelli facenti riferimento alla campagna del laboratorio mobile. Nel Comune di Viareggio, come del resto in tutta la Provincia, la presenza di tale inquinante è talmente ridotta da raggiungere spesso i limiti di rilevabilità strumentale. Esso pertanto, come sarà poi evidenziato nel capitolo dedicato alle emissioni di inquinanti aeriformi del comune, è presente in concentrazioni tali da non costituire sicuramente un problema di tipo sanitario per la popolazione residente. COMPOSTI ORGANICI VOLATILI Nei Composti Organici Volatili (COV) è ricompresa una vasta serie di sostanze organiche, caratterizzate da un tensione di vapore sufficientemente elevata da rendere significativa la loro evaporazione e quindi la loro presenza nell’atmosfera. Fra tali sostanze organiche sono ad esempio ricomprese il metano e gli idrocarburi alifatici ed olefinici a basso numero di atomi di carbonio, idrocarburi aromatici come il benzene, il toluene e lo xilene. Parte di tali sostanze non ha particolare rilevanza sotto il profilo sanitario, altre invece (come appunto gli idrocarburi aromatici) hanno rilevanza sanitaria. Numerose sono le fonti emissive di tale classe di composti, le principali sono costituite dai combustibili (ed in particolare il metano, il GPL e la benzina, stante che il gasolio è caratterizzato da composti organici con un più elevato numero di atomi di carbonio e pertanto a minore tensione di vapore) ed i solventi organici utilizzati nei vari usi civili e produttivi. Nel caso particolare della benzina si giunge all’emissione di COV sia per non completa combustione (con un contributo quindi principalmente legato ai veicoli non catalizzati ed ai ciclomotori), sia per evaporazione dal sistema distributivo e dagli stessi autoveicoli. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 42 PARTICOLATO SOSPESO Oltre agli inquinanti gassosi propriamente detti nell’atmosfera sono presenti anche microscopiche goccioline liquide o piccole particelle solide a cui viene dato complessivamente il nome di particolato atmosferico. Con questo termine vengono quindi indicate tutte le particelle solide o liquide disperse nell’atmosfera quali, ad esempio, polvere, ceneri e pollini. La provenienza di questi inquinanti è da attribuirsi principalmente a trasporti, centrali termoelettriche, industrie e, nei periodi invernali agli impianti termici civili. Negli ambienti urbani assume una grossa rilevanza, sia per gli aspetti quantitativi che per quelli sanitari, come fonte di emissione il traffico veicolare. Le dimensioni di tali particelle sono molto variabili e vanno dal millesimo di micron a qualche millimetro, nelle aree urbane generalmente tali dimensioni spaziano tra gli 0,01 e i 100 µm di diametro. Ovviamente le dimensioni influenzano notevolmente i tempi di permanenza nell’atmosfera delle particelle nel senso che le particelle di maggiori dimensioni tendono a ricadere al suolo più velocemente di quelle a dimensioni ridotte. I meccanismi di deposizione sono comunque molteplici e non riconducibili di norma a semplici considerazioni sulle dimensioni e su di essi influiscono in maniera rilevante una serie di parametri meteorologici quali la natura dei venti e la piovosità. Il corpo umano ha una serie di difese, principalmente meccaniche, per impedire che queste sostanze penetrino nell’organismo: le particelle di dimensioni superiori ai 10 µm vengono bloccate nel naso, dal muco che riveste l’apparato respiratorio e dalle ciglia che lo ricoprono. Solo le particelle di dimensioni più ridotte riescono a giungere fino agli alveoli polmonari, in particolare le particelle di dimensioni inferiori ai 2,5 µm. Gli effetti sulla salute umana sono ovviamente fortemente legati alle caratteristiche chimico-fisiche della polvere inalata potendo questa agire sia direttamente (per effetto delle sostanze minerali che vengono ad accumularsi nei polmoni) sia fungendo da veicolo di sostanze aereodisperse in grado di associarsi alle particelle solide alle particelle con meccanismi di assorbimento e/o adsorbimento consentendone la concentrazione ed il successivo contatto con gli strati più profondi dell’apparato respiratorio. In particolare l’associazione tra polveri ed ossidi di zolfo può provocare l’insorgere di fenomeni morbosi provocati da un effetto sinergico esercitato dall’abbinamento di queste due tipologie di sostanze. Comune di Pietrasanta 2.2 Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 43 Stima delle emissioni di inquinanti nel territorio comunale EMISSIONI DA TRAFFICO VEICOLARE Il traffico veicolare rappresenta la fonte di inquinamento delle aree urbane di gran lunga più rilevante. Gli autoveicoli sono infatti causa di inquinamento sia di tipo chimico (emissione di gas di combustione) che fisico (rumore). Dalla polverizzazione dell’asfalto, dall’usura dei pneumatici e dei freni delle vetture, dai tubi di scappamento dei motori proviene una vasta gamma di sostanze dannose per la salute umana. Le entità di queste emissioni sono collegabili principalmente al numero dei veicoli in circolazione, alle loro caratteristiche (tipologia di combustibile usato, efficienza del motore, ecc.) ed alle modalità di impiego. L’effetto globale sugli organismi viventi è strettamente correlabile, oltre che alle quantità di inquinanti emessi, alle condizioni meteorologiche. Condizioni sfavorevoli ad una rapida dispersione degli inquinanti nell’atmosfera circostante i punti di emissione, tipiche dei mesi invernali, possono infatti provocare un accumulo di sostanze tossiche acutizzando i loro effetti negativi sull’ambiente. Tali effetti tendono a ridursi quando, al contrario, le condizioni meteorologiche diventano più favorevoli e tali da facilitare l’allontanamento delle sostanze inquinanti dalle zone di emissione. L’incidenza del traffico sull’inquinamento complessivo di un’area urbana ha assunto nel corso degli anni una rilevanza sempre maggiore. Se infatti da un lato nel corso degli anni si sono notevolmente ridotte le emissioni di inquinanti dovute agli impianti di riscaldamento, grazie alla diffusione del metano ed alla riduzione del tenore di zolfo nei combustili liquidi ora in commercio, l’aumento continuo del parco auto circolante ha determinato parallelamente un continuo aumento delle quantità di inquinanti diffusi dai mezzi mobili che divengono nella maggior parte dei casi la fonte principale di inquinamento delle città. Tali problemi sono in parte ovviabili con la progressiva sostituzione del parco auto con nuove automobili dotate di marmitta catalitica. I benefici ottenibili con il loro uso, pur consistenti, sono però parzialmente limitati dal fatto che l’efficacia di tale dispositivo è strettamente legata ad una corretta manutenzione dell’autoveicolo. Inoltre le marmitte catalitiche hanno scarsa efficienza nella marcia a bassa Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 44 temperatura, ossia nei primi 2-3 km di marcia. Tale limite rischia di diventare pesante qualora il mezzo venga utilizzato in percorsi brevi e spezzettati quali quelli tipici di un ambiente urbano. Anche i motori diesel, pur caratterizzati in condizioni di perfetta efficienza da basse emissioni, presentano emissioni di particelle solide di notevole entità. Le emissioni complessive aumentano poi vertiginosamente quando, come spesso accade, il motore non è tenuto in condizioni di perfetta efficienza. In generale le emissioni di inquinanti originati sono dipendenti ad una serie di parametri di cui i principali sono: il numero e l’età dei veicoli circolanti; le caratteristiche tecniche del parco mezzi circolante, quali ad esempio massa, resistenza aerodinamica e tipologia di carburante utilizzato; le caratteristiche dei propulsori utilizzati (rumorosità e quantità di inquinanti prodotti per unità di potenza sviluppata, presenza ed efficienza di dispositivi di controllo delle emissioni, tipologia ed efficienza dei motori, ecc.); le tipologie di percorso e le modalità di guida. Le presenza di ciascuna di inquinanti nelle aree soggette a forti flussi di traffico veicolare è quantitativamente dipendente, oltre che dal numero di veicoli transitanti, dalla tipologia degli stessi, dalle modalità di scorrimento del traffico e dalle condizioni meteorologiche. Questo perché diverse le composizioni dei gas di scarico in funzione del tipo di veicolo e del regime di marcia e diversa è pure l’influenza dei parametri meteorologici sui meccanismi di rimozione delle varie tipologie di inquinante. Strettamente correlati al traffico sono, nelle aree urbane, i valori delle concentrazioni di alcuni inquinanti tipicamente contenuti nei gas di scarico degli autoveicoli (in particolare ossidi di azoto, monossido di carbonio ed idrocarburi non metanici). I grafici seguenti riportano, a titolo esemplificativo e sotto forma di giorno tipo valutato su base mensile (con riferimento ai mesi di gennaio e luglio 1998), gli andamenti delle concentrazioni di monossido di carbonio ed ossidi di azoto totali in funzione dei flussi veicolari registrati presso la stazione di monitoraggio della qualità dell’aria ubicata in Viareggio Largo Risorgimento. Sono stati prescelti come riferimento i mesi di gennaio e luglio in quanto tipicamente rappresentativi di due situazioni meteorologiche profondamente differenti quali quella estiva e quella Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 45 invernale. Nella lettura dei grafici si tenga presente che gli orari indicati fanno riferimento all’ora solare e non a quella legale. Stazione di Viareggio - Largo Risorgimento Giorno tipo gennaio 1998 CO Veicoli CO (mg/mc) 3000 8 2500 6 2000 4 1500 1000 2 500 0 numero veicoli 3500 10 0 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 ora CO Veicoli Stazione di Viareggio - Largo Risorgimento Giorno tipo luglio1998 3500 4 CO (mg/mc) 3 2500 2000 2 1500 1000 1 500 0 0 0 2 4 6 8 10 12 ora 14 16 18 20 22 24 numero veicoli 3000 Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 46 NOx veicoli Stazione di Viareggio - Largo Risorgimento Giorno tipo gennaio1998 325 300 275 250 225 200 175 150 125 100 75 50 25 0 3500 3000 2500 2000 1500 1000 numero veicoli ossidi di azoto totali, ug/mc Comune di Pietrasanta 500 0 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 ora Andamenti del tutto simili a quelli evidenziati dal monossido di carbonio si sono registrati anche per gli ossidi di azoto (totali) e, anche se meno strettamente, con gli idrocarburi non metanici. Cenni sulla procedura di valutazione delle emissioni di origine veicolare Come già accennato le emissioni da traffico veicolare sono caratterizzate da una serie di parametri tra i quali particolare rilevanza assumono il tipo di carburante utilizzato, la tipologia ed età del veicolo (con particolare riferimento alle norme in vigore all’epoca dell’immatricolazione), la modalità di guida, le percorrenza annuali sulle differenti tipologie di strade (urbane, extraurbane ed autostradali). Non essendo disponibili dati sufficienti per permettere la valutazione delle emissioni su base comunale la valutazione delle emissioni è stata effettuata, con parziale eccezione di alcune categorie di veicoli per cui erano disponibili dati più puntuali, su base provinciale. Sono state utilizzate allo scopo le procedure indicate dall’Agenzia Europea per l’Ambiente (progetto CORINAIR) e dall’ANPA opportunamente adattate sulla realtà locale. Per la valutazione dei consumi specifici di carburante e delle percorrenze medie delle principali categorie di veicoli sono stati utilizzati come dati di partenza i valori Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 47 suggeriti dal progetto CORINAIR. Per adattare tali valori il più possibile alla realtà locale, dai dati di consumo di ciascuna tipologia di combustibile (desunto dai dati di vendita locali) ed applicati al parco mezzi provinciale, è stato poi calcolato un fattore correttivo, specifico per provincia di Lucca, da applicare ai valori medi nazionali di percorrenza degli autoveicoli per ciascuna tipologia di strada. Per le categorie mezzi pesanti e motocicli come base di elaborazione sono stati utilizzati i valori di percorrenza individuati dal Dipartimento Provinciale ARPAT di Firenze nel corso delle attività di valutazione della qualità dell’aria fiorentina del 1998. Pertanto attraverso le seguenti relazioni applicate per ciascuna tipologia di combustibile alle varie tipologie autoveicolari così come individuate dal progetto CORINAIR: < C > = (∑j,k hj vj dj,k bj,k) γ in cui : < C > è il consumo annuo di combustibile hj vj è il numero di auto di tipo j è la percorrenza media annua delle auto di tipo j individuata come riferimento dj,k è la frazione di vj percorsa sulla strada di tipo k bj,k è il consumo medio specifico per km delle auto di tipo j sulle strade di tipo k è stato possibile calcolare un fattore di correzione γ delle percorrenze che ha permesso di adattare i valori medi nazionali alla realtà provinciale. Le velocità di riferimento per la stima dei consumi sono state quelle individuate dal progetto Corinair. Per quanto riguarda la valutazione delle percorrenze si è reso necessario stimare complessivamente le percorrenze delle auto catalizzate e non catalizzate. Essendo stata infatti in passato molto diffusa l’abitudine di utilizzare benzina verde anche per auto non catalizzate non è possibile differenziare i consumi reali per ciascuna delle due categorie veicolari. Valutata la percorrenza delle singole tipologie di veicoli e la composizione del parco circolante secondo cilindrate, alimentazione, portata e normativa vigente al momento dell’immatricolazione, la valutazione delle emissioni è stata effettuata seguendo le procedure consigliate dall’Agenzia per l’Ambiente Europea ed Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 48 utilizzando il software COPERT III. Le emissioni di origine autostradale e quelle relative alle emissioni da autobus (categorie per cui erano note in maniera più dettagliata le informazioni necessarie) sono state calcolate invece come voce a parte creando un applicativo software specifico. Le emissioni così calcolate sono state poi ripartite su base comunale (calcolando pertanto le emissioni anche del Comune di Pietrasanta) utilizzando come fattori di ripartizione i dati di vendita di combustibile sul territorio comunale e la popolazione residente. Per tale ripartizione si è dovuto ovviamente partire dall’assunto (peraltro più che ragionevole ed adottata in tutte le elaborazioni di questo tipo disponibili in bibliografia) che la composizione del parco veicoli medio circolante sul territorio comunale di Lucca non si discosti in maniera significativa da quello del parco veicoli circolante sul territorio provinciale. Discorso a parte vale invece per le emissioni derivanti dai tratti autostradali per i quali sono noti i flussi veicolari medi e per i quali è stato quindi possibile calcolare direttamente le emissioni per singolo tratto. I risultati dell’elaborazione (anno 1998) vengono riportati nelle tabelle seguenti. Comune SUPER litri S.s.Pb litri Pietrasanta 7.594.479 18.564.785 GASOLIO G.P.L. litri Totale benzina litri litri 14.337.496 533.952 26.159.264 Emissioni complessive da traffico veicolare escluso autostrade (ton /anno) Comune CO NOx COV PM10 Sox Pietrasanta 3534 816 449 42 119 Emissioni complessive da traffico veicolare tratto autostradale (ton /anno) Comune Pietrasanta CO 204 NOx 143 COV 21 PM10 9 SOx 4 Stante la progressiva evoluzione delle caratteristiche emissive medie del parco veicoli (aumento del parco vetture catalizzate con uno spostamento significativo da mezzi alimentati a benzina a mezzi diesel), il relativamente ridotto incremento di veicoli presenti sul territorio (come riportato dai dati ACI sul parco veicoli Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 49 provinciale) ed il trend delle vendite di combustibili per autotrazione sul territorio provinciale, le emissioni di origine veicolare sul territorio possono considerarsi al 2002 rispetto ai dati relativi al 1998: a) ridotte significativamente per quanto attiene le emissioni di monossido di carbonio ed ossidi di azoto e, anche se in misura meno accentuata, relativamente ai composti organici volatili b) in riduzione anche per quanto riguarda le emissioni attribuibili ai gas di scarico relativamente al PM10. Di tale inquinante le stime fanno però riferimento solo alle emissioni dirette da motore. Non sono disponibili elaborazioni che quantifichino le emissioni indirette (dovute cioè agli altri meccanismi precedentemente citati quali usura dei pneumatici e dei freni o dalla polverizzazione dell'asfalto) e che incidono in modo rilevante sulle emissioni complessive. Per quanto il trend delle emissioni indirette è comunque ipotizzabile una situazione emissiva di relativa stazionarietà. c) Complessivamente stazionarie relativamente alle emissioni di SO2. A conferma delle valutazioni di cui sopra possono essere presi i trend delle emissioni da traffico veicolare elaborati dall’ANPA per il territorio nazionale. Tali stime redatte per il periodo 1980 –1999 evidenziano un trend discendente in maniera piuttosto regolare a partire dal 1993 per i vari inquinanti così come evidenziato nelle tabelle seguenti. Tali andamenti, pur non potendosi considerare come esattamente rappresentativi della realtà viareggina (per la non completa corrispondenza della composizione del parco veicoli locale con quello nazionale), possono comunque essere considerati come una conferma alle valutazioni sopra esposte. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 50 Emissioni nazionali di COV e NOx da trasporti stradali 1200 migliaia di tonnellate 1100 1000 900 NOx COV 800 700 600 1991 1992 1993 1994 1995 anno 1996 1997 1998 1999 2000 7000 120 6000 100 5000 80 4000 60 3000 40 2000 20 1000 0 1991 0 1992 1993 1994 1995 anno 1996 1997 1998 1999 2000 SOx migliaia di tonnellate CO migliaia di tonnellate Emissioni nazionali di CO e SOx da trasporti stradali CO Sox Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 51 EMISSIONI CIVILI DIFFUSE DA COMBUSTIONE Sono state classificate come tali le emissioni dovute agli impianti di combustione utilizzati nelle abitazioni civili, edifici pubblici ed attività turistico – commerciali. Dai dati reperiti direttamente in sede locale sui consumi di combustibili fossili (essenzialmente metano e, in misura considerevolmente più ridotta, GPL e gasolio), sul numero delle abitazioni occupate, delle attività commerciali e sulla base di un bilancio energetico effettuato residenziale effettuato per il territorio comunale che tenesse conto della vocazione turistica del comune, sono stati stimati i consumi di gasolio, GPL e combustibili solidi (essenzialmente legna) consumati sul territorio. Va precisato a tale riguardo che i rivenditori locali di combustili liquidi, pur essendo ovviamente in grado di fornire i quantitativi di combustibili venduti, non sempre sono stati in grado di specificare il venduto per area comunale limitandosi spesso a fornire solo l’elenco dei comuni serviti. Per quanto riguarda il consumo di legna, considerato che la gran parte di questa non viene reperita tramite canali ufficiali, non esistono dati di consumo attendibili. Le emissioni sono quindi state valutate utilizzando i fattori di emissione suggeriti dall’Agenzia Europea dell’Ambiente con l’eccezione della valutazione delle emissioni di CO derivanti da combustione di metano, gasolio e GPL. Per tali elaborazioni è infatti stato possibile utilizzare dei fattori specifici per la realtà locale sulla base delle attività svolte dall’Amministrazione Provinciale in materia di controllo di impianti termici che ha permesso di avere a disposizione i dati rilevati su un campione di quasi 10.000 impianti distribuiti sul territorio provinciale. Consumi di combustibili ad uso civile nel comune di Pietrasanta (anno 1998) Comune Consumo Consumi Consumi olio Consumi GPL Consumi CH4 (Smc) gasolio (ton) comb.(ton) (ton) legna (ton) Pietrasanta 16.263.708 260 11 110 1.323 Emissioni da combustione per usi civili, anno 1998 (ton/anno) CO NOx COV PM10 SOx CO2 130.7 24.3 16.4 3.8 1.8 31.411.112 Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 52 Le emissioni appartenenti a questa fonte di emissioni derivano per la quasi totalità dall’utilizzo di combustibile per riscaldamento domestico. Pertanto sono concentrate essenzialmente nel periodo invernale anche se non è trascurabile l’apporto estivo in considerazione del notevole aumento di utenze legato alla vocazione turistica del comune. La variazione delle emissioni negli anni successivi è da correlabile in particolare alle temperature invernali ed a variazioni delle tipologie di combustibili utilizzati. Dal confronto con i consumi di combustibili a livello provinciale nel corso di questi anni (ragionevolmente considerabili come proporzionali a quelli comunali) e dall’evoluzione delle temperature medie degli ultimi inverni, è possibile stimare che le variazioni di emissioni rispetto all’anno 2002 siano relativamente contenute (ed inferiori alle approssimazioni intrinseche a questo tipo di valutazioni). EMISSIONI DEL SISTEMA DISTRIBUTIVO DI COMBUSTIBILI FOSSILI Le emissioni derivanti dal sistema di distribuzione di combustibili fossili di rilevanza sanitaria presenti sul territorio cittadino sono essenzialmente quelli derivanti dalle attività legate ai distributori di carburanti per veicoli. L’altra fonte emissiva di una certa rilevanza è infatti quella della rete di distribuzione di metano per usi civili ed industriali (con emissioni di metano stimabili per l’anno 1998 in 35 ton/anno per un consumo complessivo, tra industriale e civile, di 22.504.327 sm3) costituite quasi esclusivamente da metano il cui impatto sanitario può essere valutato come non significativo. Di impatto sanitario di gran lunga più rilevante sono invece le emissioni del sistema distributivo per veicoli (dovute, a Pietrasanta, quasi esclusivamente all’impatto dei distributori di benzina). I dati di base utilizzati per le elaborazioni sono quelli riguardanti il venduto di ogni singolo rivenditore di carburante presente sul territorio comunale. Sul territorio non sono presenti impianti di stoccaggio di combustibili di dimensioni rilevanti e pertanto le relative emissioni non sono da considerarsi come significative. Le emissioni derivanti da questi impianti sono esclusivamente composti organici volatili (COV). La composizione chimica delle miscele emesse si avvicina molto a quella della frazione più leggera delle benzine. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 53 I quantitativi complessivi di combustibili venduti dai distributori ubicati sul territorio comunale sono riportati nella tabella seguente sono già stati riportati nella parte riguardante la stima delle emissioni da traffico veicolare. Il dato complessivo di emissione, per l’anno 1998, ammonta a 35,9 ton/anno. In considerazione dell’entrata in vigore dell’obbligo per i distributori di dotarsi di sistemi di recupero dei carburanti previsto dalla L. 4/11/97, n. 413, è ragionevole ipotizzare che le relative emissioni abbiano subito alla data attuale una significativa riduzione (teoricamente pari all’80% ma di fatto inferiore così come previsto dalle caratteristiche tecniche richieste ai sistemi di recupero vapori dal DMA 16 maggio 1996). EMISSIONI DA SOLVENTI AD USO NON INDUSTRIALE Ricadono sotto questa voce le emissioni derivanti prevalentemente dall’utilizzo di sostanze volatili per usi domestici e similari (uso di prodotti per la pulizia domestica e l’igiene personale, di cosmetici, piccole attività di verniciatura domestiche, lavaggio auto, ecc.). Le emissioni sono state calcolate utilizzando anche in questo caso gli specifici fattori di emissione raccomandati dall’Agenzia Europea per l’Ambiente utilizzando come variabile surrogato il numero di abitanti del territorio. Per quanto attiene le emissioni legate alle attività di pulitura a secco, la quasi totalità delle ditte del settore utilizza sistemi di lavaggio a ciclo chiuso e quindi con ridotte emissioni di solventi. Le emissioni relative a tale tipologia di attività possono quindi essere considerate come non rilevanti. Le emissioni complessive sono state stimate in 47,8 ton di sostanze organiche volatili composte in prevalenza da alcoli, idrocarburi alifatici ed aromatici, eteri ed esteri di varia natura. Le emissioni appartenenti a tale tipologia di fonti sono strettamente correlate ai prodotti comunemente utilizzati nella vita civile (alcool etilico, profumi, cosmetici, prodotti per la pulizia, ecc.) ed al numero di abitanti che ne fa uso. Non essendo variati in maniera sensibili né il numero di abitanti della città né la composizione chimica dei prodotti utilizzati negli ultimi anni, le relative emissioni possono essere considerate sostanzialmente costanti anche per gli anni che vanno dal 1998 al 2002. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 54 EMISSIONI DA COMBUSTIONE INDUSTRIALE Sono considerate come tali le emissioni derivanti da processi di combustione all’interno di stabilimenti asserviti a cicli produttivi. Sul territorio comunale non sono presenti aziende con emissioni superiori a 5 ton/anno di specifici inquinanti. Le emissioni complessive, definite come “emissioni industriali diffuse” in quanto troppo numerose perché possibile uno studio dettagliato per ciascuna, sono state stimate partendo dal dato, noto a livello provinciale ma non locale, dei consumi di combustibili per le principali tipologie di industriali ed utilizzando opportuni fattori di emissione per la stima delle emissioni complessive. Mentre è possibile calcolare con un buon margine di precisione le emissioni complessive a livello provinciale, più approssimativa è necessariamente la stima a livello comunale. La difficoltà maggiore di tale valutazione deriva in particolare dalla mancanza di dati sufficientemente dettagliati sui consumi di combustibile delle varie tipologie di aziende cittadine di piccole dimensioni e da una statistica attendibile sulla tipologia di caldaie utilizzate localmente che permette quantificazioni delle emissioni solo con significativi margini di tolleranza . In attesa che sia possibile effettuare studi specifici di settore che permettano una quantificazione più precisa delle emissioni è comunque possibile effettuare una valutazione di massima che permetta di disporre di una stima cautelativa (intesa come limite superiore delle emissioni ragionevolmente attendibili) sul territorio comunale che parta da una stima dei consumi locali di combustibili. A titolo indicativo, pertanto, le emissioni derivanti da processi di combustione industriale possono essere ritenute inferiori ai valori riportati nella tabella seguente. Valori massimi di emissione attribuibili a processi combustione per usi industriali (ton/anno) CO 10 NOx 35 COV 3.8 PM10 2.5 SOx 8.2 CO2 12.637 Tale valutazione, intesa come elaborazione orientata esclusivamente a fornire un ordine di grandezza cautelativo, può ritenersi utile per fornire una indicazione valida anche come riferimento per l’anno 2002. Le variazioni avvenute nel Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 55 frattempo in tale settore sono da ritenersi infatti sicuramente inferiori alla precisione di tali tipologie di valutazioni. Stante l’elevato indice di metanizzazione del territorio comunale che già vi era nel 1998, non si sono registrate nel frattempo variazioni delle tipologie di combustibili utilizzato significative mentre non risulta abbia subito variazioni di grande rilievo il tessuto industriale presente sul territorio EMISSIONI DA CICLI PRODUTTIVI INDUSTRIALI DA UTILIZZO DI SOLVENTI PER USI INDUSTRIALI ED ARTIGIANALI Sotto queste voci ricadono le emissioni di sostanze utilizzate nei cicli di produzione delle aziende e le emissioni dovute dall’uso di solventi nell’industria, artigianato ed edilizia (contenuti in colle, vernici, mastici, ecc.). Le emissioni relative, pur essendo in genere quantitativamente ridotte, sono costituite quasi esclusivamente da composti organici volatili (le emissioni di altre sostanze aventi origine da cicli produttivi sono del tutto trascurabili per i fini di questo studio) spesso di notevole tossicità. Non sono disponibili attualmente dati sufficientemente attendibili per effettuare stime attendibili di queste tipologia di emissioni. Sulla base di indicazioni di tipo puramente statistico fornite dall’Agenzia Europea e di valutazioni derivanti dalla conoscenza del territorio è possibile solamente effettuare le seguenti considerazioni: a) le emissioni di SOV da ciclo produttivo, stante la tipologia e le dimensioni delle aziende presenti del territorio, possono essere nel complesso considerate nel complesso trascurabili sia quantitativamente che qualitativamente rispetto alle altre fonti di emissione locali (anche se questo non significa che non esistano problemi localizzati nelle immediate vicinanze di alcune specifiche aziende). Tale valutazione è confermata dalle elaborazioni, effettuate dalla Regione Toscana nell’ambito delle attività svolte per la redazione del catasto delle emissioni regionali avente come riferimento l’anno 1995. b) le emissioni derivanti dall’uso di solventi, sia valutati in maniera approssimativa per mezzo di indicatori statistici che dai dati resi disponibili dalla Regione Toscana relativamente al 1995, sono presumibilmente di rilevanza trascurabile e valutabili nell’ordine di non alcune centinaia di tonnellate. Va precisato che tipicamente le emissioni di questo tipo hanno un impatto rilevante prevalentemente sulle aree limitrofe alle fonti (si tratta infatti nella Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 56 maggior parte dei casi di emissioni di sostanze emesse a bassa temperatura e da camini di altezza ridotta o, molto spesso, derivanti da diffusione dei solventi direttamente dagli ambienti di lavoro in cui vengono utilizzati). E’ importante rilevare che nel tessuto industriale locale, la rilevanza di gran lunga maggiore è assunta dalle aziende del settore lapideo (in particolare segherie di marmo). Le tipologie di lavorazione effettuata sono caratterizzate, dal punto di vista della qualità dell’aria, da emissioni di polveri, spesso non convogliate. LIVELLO DI EMISSIONI INQUINANTI ESISTENTI NEL TERRITORIO URBANO, DERIVANTI DA FUNZIONI PRODUTTIVE Per quanto riguarda le emissioni da sorgenti puntuali, cioè tutte quelle che è possibile e significativo localizzare direttamente sul territorio mediante le loro coordinate geografiche, caratterizzandole secondo parametri utili anche per applicazioni modellistiche, facendo riferimento all’Inventario Regionale delle Sorgenti di Emissione in aria ambiente, che ha preso come anno di riferimento il 1995, si osserva che non vi figura alcuna fonte emissiva localizzata sul territorio comunale di Pietrasanta. Le soglie di emissione che vengono considerate, per definire e caratterizzare una sorgente come puntuale, vengono qui di seguito elencate: - 250 t/anno relativamente al monossido di carbonio; - 25 t/anno relativamente agli altri inquinanti principali; - 250 Kg/anno relativamente ai metalli pesanti. L’unico insediamento produttivo, entrato in funzione successivamente alla data sopra menzionata, che produce emissioni che sia significativo localizzare e caratterizzare con precisione è l’impianto di termovalorizzazione (per la produzione di energia), progettato per utilizzare come combustibile il C.D.R. , ma alimentato attualmente con biomasse, impiegando due generatori di vapore associati al ciclo termico, in grado di produrre circa 39.000 MW/h di energia elettrica all’anno. Si riportano nella seguente tabella i dati relativi agli inquinanti emessi su base annua, espressi dell’impianto. come totale complessivo proveniente dalle due linee Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 57 Le emissioni avvengono da due ciminiere con sezione di sbocco in atmosfera (Nmc/h) anno HCl mg/Nmc 10 2 50000 320 3,84 0,768 CO mg/Nmc 50 20 50000 320 19,2 7,68 HF mg/Nmc 1 0,9 50000 320 0,384 0,3456 NOx mg/Nmc 200 150 50000 320 76,8 57,6 SO2 mg/Nmc 50 5 50000 320 19,2 1,92 COT mg/Nmc 10 3 50000 320 3,84 1,152 NH3 mg/Nmc 20 5 50000 320 7,68 1,92 Polveri mg/Nmc 10 2 50000 320 3,84 0,768 0,4 50000 320 0,192 0,1536 Sb+As+ mg/Nmc 0,5 (expected) stimata in un ton/anno previsti Emiss./anno media (ton/a) attività anno fumi max (media giorn) Stima Limiti giornalieri misura Unità di Portata Giorni di emissioni all’altezza di m.50 sul livello del suolo, a valle del sistema di trattamento fumi. Pb+Cr+ Co+Cu+ Mn+Ni+ V+Sn+Al Zn mg/Nmc 5 0,08 50000 320 1,92 0,03072 Hg mg/Nmc 0,05 0,002 50000 320 0,0192 0,000768 Cd+Tl mg/Nmc 0,05 0,004 50000 320 0,0192 0,001536 IPA mg/Nmc 0,01 0,0000 50000 320 0,00384 0,00000384 320 0,0384 0,02304 1 PCDD+ ng/Nmc 0,1 0,06 50000 PCDF Per quanto riguarda le piccole sorgenti puntiformi, che non soddisfano le condizioni di soglia suddette, è sufficiente procedere ad una valutazione qualitativa del tessuto produttivo artigiano e industriale per comprendere che i Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 58 singoli contributi hanno una incidenza relativa nel quadro delle emissioni totali comunali (diffuse, puntuali, lineari). Su un totale di circa 200 attività produttive, artigiane ed industriali, autorizzate ad emissione in atmosfera in base all’art.6 o all’ art. 12 del D.P.R. 203/88, 73 (cioè la più grossa frazione) appartengono al settore della lavorazione di materiali lapidei, che produce come inquinante atmosferico soprattutto particolato sospeso, incidendo sull’ambiente circostante in un raggio piuttosto ristretto, oltre a modeste quantità di solventi di vario genere; 15 eseguono costruzioni di prodotti in metallo (ad esempio infissi in alluminio), altre 18 lavorazione e produzione di prodotti in metallo (tra queste figurano officine meccaniche ed alcune fonderie d’arte); 20 rientrano nell’industria del legno e della fabbricazione di mobili ; 22 sono autocarrozzerie o autofficine; vi sono 4 piccole industrie alimentari, una decina di attività manufatturiere di vario genere , qualche servizio di lavanderia, tintoria e affini, e alcune attività diverse appartenenti soprattutto al settore dell’artigianato. QUADRO COMPLESSIVO Le emissioni derivanti dalle principali fonti emissive presenti sul territorio comunale, espresse in tonnellate/anno e con riferimento all’anno 1998 e con esclusione delle emissioni di COV di origine industriale e delle emissioni di metano (di ridotto impatto igienico – ambientale), sono riassunte nelle tabelle seguenti . Fonte emissiva Traffico Emissioni civili Distributori Solventi ad usi Combustione veicolare da combustione carburante civili industriale2 CO 3.747 131 10 NOx 959 24 35 COV 470 16 PM10 51 4 3 SOx 123 2 8 Inquinante 36 48 4 Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 59 Anche se le stime effettuate hanno come riferimento l’anno 1998, esse possono essere ritenute come significative, con le opportune considerazioni precedentemente riportate, anche per l’anno 2002. Dal quadro emerge chiaramente la particolare rilevanza assunta dalle emissioni di origine veicolare nel quadro complessivo. Anche se sicuramente ridotte in misura significativa queste emissioni al 2002 restano di gran lunga le prevalenti Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 60 Traffico veicolare Comune di Pietrasanta, emissioni anno 1998 Civili da combustione Distributori carburante Solventi usi civili Combustione industriale SOx PM10 COV NOx CO 0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 4000 Comune di Pietrasanta 2.3 Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 61 Considerazioni generali sulla qualità dell’aria La presenza di inquinanti emessi in conseguenza di attività antropiche causa un deterioramento della qualità dell’aria, con ripercussioni sulla salute umana e degli esseri viventi in generale, nonché sulle deposizioni, che possono a loro volta incidere sulla qualità dei suoli, delle acque e sulla vegetazione. Altro effetto da non trascurare in una città storica come Pietrasanta è quello sul patrimonio artistico. Le sostanze inquinanti immesse nell’atmosfera subiscono processi di diffusione, vengono trasportate dal vento, disperse dalle turbolenze dell’aria e subiscono trasformazioni in seguito a reazioni chimiche tra loro, al contatto con l’umidità atmosferica o con la pioggia o per azioni chimico-fisiche, soprattutto dovute alla radiazione solare. Pertanto le concentrazioni degli inquinanti sono da attribuire sia ad emissioni situate entro l’area considerata o nelle sue immediate vicinanze, sia a fonti situate anche a centinaia di Km di distanza (inquinamento transfrontaliero). Nel nostro paese, secondo una stima che risale al 1997, il 58% dello zolfo che viene a depositarsi sul nostro territorio ha origine in altre nazioni europee; così pure il 30 % degli ossidi d’azoto ed il 12 % dell’ammoniaca. Secondo la stessa stima, è anche vero che il 75% dello zolfo, il 70 % degli ossidi d’azoto ed il 47% dell’ammoniaca immessi nell’atmosfera in Italia vengono trasportati oltre le frontiere nazionali. Ciò premesso, in considerazione soprattutto del fatto che i dati sperimentali riguardanti concentrazioni di inquinanti in atmosfera determinati nell’ambito del territorio comunale sono relativamente pochi, verranno presi in considerazione anche dati rilevati in postazioni non troppo lontane; ad esempio nel caso delle deposizioni acide, per le quali il sito più vicino dove sono avvenute le ultime determinazioni si trova nella città di Lucca. Per quanto detto sopra comunque è ipotizzabile che in prima approssimazione questi dati siano validi anche nell’area costiera della Versilia, in particolare per quanto riguarda l’andamento rilevato negli ultimi anni. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 62 DATI DISPONIBILI SULLA QUALITÀ DELL’ARIA E RELATIVE VALUTAZIONI Diversi dati sull’atmosfera, relativi ad inquinanti “tradizionali” e non, sono stati rilevati entro il territorio comunale di Pietrasanta in occasione della determinazione del “punto di grigio” effettuata in previsione dell’entrata in funzione dell’impianto di termovalorizzazione di Falascaia (loc. Pollino), il cui impatto sull’ambiente circostante è tuttora oggetto di studio; in attesa che siano disponibili le informazioni ottenute da nuove campagne di monitoraggio, vengono considerati i dati già disponibili, attinenti alla ristretta area della Versilia che circonda l’impianto. Mediante la strumentazione di bordo del laboratorio mobile, sono state monitorate le quattro postazioni di maggiore interesse, previste nell’ambito della convenzione con il Comune di Pietrasanta riguardante il Sistema Smaltimento RSU della Versilia. Le suddette postazioni sono state ubicate nei punti seguenti: Postazione A: presso l’Istituto Comprensivo Camaiore 3 in località Capezzano, entro un’area nella quale gli studi di modellistica diffusionale precedentemente effettuati localizzano una delle zone di massima ricaduta degli inquinanti emessi in atmosfera dalla ciminiera dell’impianto, con venti prevalenti di maestrale; si noti che sia lo studio eseguito dall’ Ing. Capodaglio, docente di “Dinamica degli inquinanti” presso l’Università di Pavia, sia quello compiuto in precedenza dai Professionisti dello Studio Sting di Firenze, su incarico conferito dal Comune di Pietrasanta, concordano nel situare nell’area ai piedi delle alture di Capezzano, lato mare, le zone di massima ricaduta per i principali inquinanti dei quali è stata modellizzata la diffusione. Le stesse considerazioni valgono per la postazione seguente. Postazione B: Via del Ponte Nuovo presso n° civico 96, dove come si è appena detto viene ipotizzata l’altra zona di massima ricaduta, in condizioni meteoreologiche differenti dal caso precedente, cioè quando i venti provengono prevalentemente dal quadrante di Sud-Est, a meno di 1 km di distanza dall’impianto di Falascaia; Postazione C: presso Distretto di Pietrasanta dell’ Azienda ASL Versilia, cioè nelle immediate adiacenze del centro abitato più popoloso dell’intera area, nella direzione dell’impianto di Falascaia; Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 63 Postazione D: presso il nuovo Ospedale Unico della Versilia, lato Massa, a lato della palazzina direzionale della A.U.S.L. n° 2 – Versilia, in considerazione della destinazione sanitaria dell’insediamento. Le postazioni A e D non sono in effetti ubicate sul territorio comunale di Pietrasanta, ma si trovano a breve distanza dai suoi confini; in prima approssimazione si può ipotizzare che la prima (post. A), a non grande distanza dalla Via Sarzanese, rispecchi una situazione del tutto simile a quella riscontrabile alla stessa distanza dalla Sarzanese nel punto in cui la suddetta via entra nel territorio di Pietrasanta, soprattutto considerando che all’epoca in cui sono state effettuate le misure l’impianto di termovalorizzazione non era ancora entrato in funzione; la seconda (post. D), per analoghe considerazioni ha fornito dati sulle concentrazioni degli inquinanti atmosferici che possono ragionevolmente essere estrapolati alle immediate vicinanze della via Aurelia, lato monte, nella zona in cui attraversa il territorio di Pietrasanta. Come si può osservare, ciascuna postazione relativa alla zona di Falascaia - il cui monitoraggio, si sottolinea ancora, è stato interamente completato prima dell’entrata in funzione del termocombustore - presenta caratteristiche diverse, in particolare per quanto riguarda non solo la distanza dall’impianto, ma anche quella da sorgenti lineari importanti, quali la Via Aurelia e l’Autostrada A 12, e dai principali centri abitati. Il quadro complessivo così rappresentato tuttavia può fornire indicazioni sulla situazione media dell’inquinamento atmosferico nel territorio comunale. Riassumendo, si consideri che per il laboratorio mobile sono stati prescelti i siti suddetti non solo tenendo conto delle indicazioni derivanti dalla modellistica diffusionale circa le zone di massima ricaduta degli inquinanti, ma anche di altri fattori, non ultimo il monitoraggio di aree sensibili (Scuole e Ospedale Unico della Versilia) e la vicinanza dei centri abitati più importanti (in primo luogo le aree maggiormente urbanizzate di Pietrasanta). L’incidenza sulle misure di cui si tratta da parte di vie caratterizzate da importanti volumi di traffico è quella rilevabile non a bordo strada, ma ad una distanza ragionevolmente breve per dar conto degli effetti mediamente avvertibili insediamenti prossimi all’asse viario. dagli Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Per quanto riguarda le polveri aerodisperse, Pg. 64 sono state effettuate sia determinazioni di PM 10 mediante campionatore Andersen ad alto volume, come previsto dalla convenzione, sia campionamenti di PTS (particolato totale sospeso). I campionamenti effettuati dalla strumentazione automatica di bordo sono stati integrati, come previsto, anche da campionatori passivi collocati nello stesso sito del laboratorio mobile, oltre che in postazioni “satellite” , per la determinazione dei seguenti parametri: NOx, SO2, HCl, NH3 e BTEX; le relative analisi sono state effettuate mediante cromatografia ionica in fase liquida e mediante colorimetria (NH3) presso i laboratori del Dipartimento di Lucca. Si sottolinea fin d’ora che le notevoli differenze tra i metodi strumentali automatici e quelli che vedono l’impiego di campionatori passivi e di cromatografia ionica o altri metodi in fase acquosa non consentono di attendersi misure confrontabili direttamente, sia pure per identici parametri; forniranno comunque maggiori informazioni di riferimento, che saranno utili per il confronto, parametro per parametro, con misure analoghe ottenute dalle successive campagne. Sul particolato raccolto sui filtri dei sistemi di campionamento sono stati determinati, mediante le tecniche strumentali della spettrofotometria in A.A. e del’ ICP, anche vari metalli pesanti previsti nella convenzione precedentemente citata, , e IPA associati al PM10, analizzati presso il Dipartimento di Massa mediante tecnica gas-cromatografica abbinata alla massa. L’indagine è stata effettuata utilizzando il laboratorio mobile in dotazione al Dipartimento, attrezzato con apparecchiature automatiche per la determinazione del CO (metodo infrarosso), degli idrocarburi metanici e non metanici (metodo GCFID), degli ossidi di azoto (chemioluminescenza) e degli ossidi di zolfo (fluorescenza UV). L’indagine dei BTX è stata effettuata utilizzando campionatori passivi testati dal CNR di Roma, posizionati in prossimità della postazione principale scelta per il laboratorio mobile in ognuno dei siti indagati. Sempre mediante impiego di campionatori passivi, alloggiati sotto un comune “cappello protettivo”, sono stati eseguiti campionamenti anche per altri inquinanti previsti nella Convenzione con il Comune di Pietrasanta, cioè NOx, SO2, HCl, ed NH3, in modo da ottenere informazioni su aree leggermente più ampie. Comune di Pietrasanta La campagna Quadro conoscitivo Piano Strutturale sulle polveri Pg. 65 effettuata sul particolato PM10 è stata condotta utilizzando un campionatore del tipo HVPM10 modello 1200 della Andersen Samplers, Inc. che rispetta tutte le specifiche fissate dall’EPA per la misura del PM10, indicate nel Metodo di Riferimento Federale (FRM) pubblicato sul volume 52, n. 126 del Registro Federale del 1/7/87. La pompa, dimensionata per aspirare alti volumi di aria, è fornita di un filtro preselettore che esclude le particelle con diametro aerodinamico superiore a 10 µ . ANALISI DEI DATI RILEVATI Un primo confronto, per comprendere le principali caratteristiche delle quattro postazioni relative alla zona di Falascaia, può essere effettuato tra i dati relativi agli inquinanti gassosi “tradizionali” monitorati dagli strumenti del laboratorio mobile nei quattro siti suddetti; la prima fascia di territorio cui possono essere estrapolate le concentrazioni misurate nella postazione prossima all’Istituto Scolastico di Capezzano è ovviamente quella entro un centinaio di metri circa dalla Via Sarzanese, dal punto in cui quest’ultima entra nel territorio di Pietrasanta dal lato Massarosa, fino a raccordarsi con l’altro punto monitorato, cioè quello vicino al Distretto USL. Come del resto ipotizzabile, dai dati rilevati nella postazione è emersa una qualità dell’aria più che soddisfacente. Il laboratorio è stato collocato sul lato Falascaia rispetto al complesso scolastico, ad un centinaio di metri di distanza dalla Via Sarzanese, che rispetto ad esso si veniva a trovare sul lato “monte” (quindi sottovento per tutti i periodi in cui prevalgono i venti di mare), in modo da non risentire eccessivamente dell’influenza del traffico stradale; ciò consentirà più significativi confronti con i dati che saranno disponibili al termine delle campagne attualmente in corso, che forniranno dati relativi a vari periodi dell’anno e con l’impianto di termovalorizzazione ormai in funzione da alcuni mesi. Nella postazione suddetta il monossido di carbonio si è sempre mantenuto al di sotto, durante il periodo della prima campagna, del valore di 2,5 mg/m3 come media oraria, mentre la media generale di tutte le medie orarie di questo parametro è pari 0,6 mg/m3 Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 66 Dal confronto di questi dati con il valore limite fissato per la protezione della salute umana, ai sensi dell’art. 4 del Decreto legislativo del 4 agosto 1999, n.351, dal Decreto n° 60 del Ministero dell’ambiente, che corrisponde a 10 mg/m3 come media massima giornaliera su 8 ore, e che prevede margini di tolleranza decrescenti ogni 12 mesi, fino a raggiungere lo 0% al 1° gennaio 2005, emerge che per questo inquinante la situazione nella postazione suddetta, per tutto il periodo monitorato, può essere definita decisamente buona. Anche per gli ossidi di azoto ed il biossido d’azoto la normativa sopra citata prevede valori limite che richiederebbero, per un corretto confronto, la conoscenza dei dati relativi ad un intero anno civile; tuttavia, considerando che, per il biossido di azoto si è registrato un massimo assoluto di concentrazione, sempre tra le medie orarie, di 81 µg/m3, ed una media complessiva pari a 19 µg/m3 , si può parlare, per i dati disponibili circa questo parametro, di un giudizio di qualità dell’aria accettabile. Per l’anidride solforosa, ormai su bassi livelli di concentrazione su tutto il territorio provinciale, si è registrato un valore medio generale pari a 0,8 µg/m3 , con una punta massima di 7 µg/m3, pertanto, anche per quanto riguarda questo parametro, il raffronto indicativo sia con i valori limite della nuova normativa , sia con i “vecchi” valori-guida, indica una situazione piuttosto buona. Circa l’ozono, bisogna ricordare che si tratta di un inquinante secondario per il quale è necessario tenere conto dell’andamento stagionale. I dati registrati autorizzano comunque a parlare di concentrazioni accettabili. E’ utile far presente che per l’ozono ci si attendono in generale concentrazioni più contenute nelle zone pianeggianti, basse sul livello del mare, più vicine alle zone di produzione degli inquinanti primari precursori. In queste zone, vicino alle vie di traffico, il monossido di azoto, reagendo con l’ozono stesso, lo consuma in parte, riducendone la concentrazione in troposfera. Come secondo sito è stato scelto quello presso il N° civico 96 di Via del Ponte Nuovo (press’a poco lato Massa rispetto all’impianto), anch’esso nell’area ove sono ipotizzate le massime ricadute secondo gli studi sopra citati. Gli ordini di grandezza delle concentrazioni degli inquinanti misurati sono gli stessi della precedente postazione, valgono quindi analoghe considerazioni; si registrano Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 67 punte massime, comunque molto modeste, appena al di sopra di quelle indicate per la precedente postazione, ad esempio 2,5 mg/m3 , come media oraria, per il monossido di carbonio; 114 µg/m3 per il biossido di azoto; le corrispondenti medie complessive sono pari a 1,1 mg/m3 e 19,4 µg/m3 rispettivamente, differiscono dunque molto poco dagli omologhi valori riscontrati nel primo sito. Maggiori differenze si riscontrano per l’ozono, il cui valore medio risulta sensibilmente minore; ma questo è da attribuire soprattutto all’inoltrarsi della stagione autunnale e quindi a fattori meteo-climatici. Lo stesso discorso, per questo stesso inquinante, vale per la successiva postazione prossima al Distretto ASL di Pietrasanta, monitorata dal 6 al 27 novembre: scendono ancora sia la media generale, sia il massimo valore registrato, in ragione dell’ulteriore procedere della stagione tardo-autunnale. Per quanto riguarda il monossido di carbonio, non si nota una differenza significativa nella media generale (1,0 mg/m3), mentre si comincia ad osservare un punta un poco più alta (4,7 mg/m3). Similmente non si osservano variazioni di grande entità per il biossido di azoto, pur registrando valori leggermente superiori. Analoghe considerazioni, per quanto riguarda l’ulteriore calo dell’ozono, valgono per la quarta ed ultima postazione, quella presso il nuovo ospedale unico della Versilia, monitorata dal 18 dicembre 2001 al 25 gennaio 2002; nonché per la sostanziale similitudine delle concentrazioni medie riscontrate nelle quattro diverse ubicazioni per il monossido di carbonio, che nel sito suddetto, come media generale, è risultato nel periodo della campagna pari a 0,8 mg/m3, con una media oraria massima di 2,6 mg/m3. Da quanto finora esposto è evidente che, trascorso un congruo periodo di funzionamento dell’impianto del Pollino , le comparazioni tra i dati disponibili e le nuove misure che sono attualmente in corso per valutare il contributo inquinante da esso apportato dovranno essere ef0fettuate riferendosi a periodi dell’anno corrispondenti. Per quanto riguarda gli idrocarburi, val la pena di notare che sono state registrate concentrazioni non molto dissimili in tutte le postazioni, sia nella zona di Falascaia, sia in altre postazioni sul territorio versiliese, tanto per il metano, quanto per gli idrocarburi totali (THC); variazioni più ampie si notano, confrontando le medie Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 68 generali delle medie orarie che contraddistinguono le varie postazioni, per gli idrocarburi non metanici (NMHC), che vanno oltre il valore di 200 µg/m3 in due siti, quello a lato di Via Ponte Nuovo (il più vicino alla sede stradale, anche se non interessata da grande volume di traffico), e quello nei pressi dell’Ospedale Unico della Versilia, (a qualche decina di metri di distanza dalla Via Aurelia e non troppo lontano neppure dall’asse autostradale). In particolare, alcuni dati ottenuti da postazioni prossime all’impianto di compostaggio di Pioppogatto, che per lo scarsissimo traffico locale e il relativo movimento di camion connesso all’attività dell’ impianto potrebbero essere considerate rappresentative di aree prevalentemente agricole, mostrano che in questi casi sia le medie complessive degli idrocarburi metanici , sia quelle dei non metanici e dei totali sono estremamente vicine tra loro. La concentrazione del metano non differisce molto da quella del “fondo” ormai riscontrabile in troposfera in tutti i paesi industrializzati. Le concentrazioni di BTX rilevate, di non grande entità, sono da ricollegare per la massima parte al traffico autoveicolare. Mancano infatti nelle aree monitorate insediamenti industriali o artigiani che facciano uso di quantità di rilievo di solventi per attività di verniciatura o simili, tali da incidere significativamente su questi parametri. Da notare che le concentrazioni di benzene risultano comunque molto più basse di quelle rilevabili nelle zone urbane, soprattutto in postazioni interessate da intenso traffico. Risultano, come ci si attendeva, tutte inferiori al minimo dosabile nelle zone poco antropizzate e più lontane da grandi vie di comunicazione; nell’area intorno a Falascaia, il sito contraddistinto dalle concentrazioni più alte in benzene è risultato quello nei pressi dell’ Ospedale Unico versiliese, non lontano da grandi flussi autoveicolari. Le tre concentrazioni misurate mediante i campionatori passivi collocati nei pressi della suddetta postazione, pari a 2,0 ; 2,7 ; 2,5 µg/m3 , come si può rilevare dalla relativa tabella dei BTEX, sono comunque nettamente inferiori anche al valore limite per il benzene introdotto con il nuovo Decreto del Ministero dell’Ambiente, il già citato n° 60 del 2 aprile 2002, che corrisponde a 5 µg/m3 a partire dal Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 69 1/1/2010,; detto limite è attualmente ancora pari a 10 µg/m3 , in considerazione dei margini di tolleranza che dovranno gradualmente ridursi tra il 2005 e il 2010. Per quanto riguarda le quantità di IPA associate al PM 10, nella postazione prossima all’Ospedale Unico della Versilia si rilevano i totali i più alti rispetto a quelli rilevati nelle altre postazioni, a conferma del contributo notevole derivante dal traffico autoveicolare delle due importanti arterie già menzionate. La postazione presenta valori di IPA significativamente più alti nelle giornate di siccità (caratterizzate anche da clima molto freddo) più lontane dalle ultime precipitazioni, che ovviamente hanno avuto un ruolo determinante, in precedenti periodi, nell’abbattimento del livello del particolato, e di conseguenza quello degli IPA ad esso associati, come ad esempio si può verificare dai dati ottenuti dalla postazione di Capezzano, che sono i più bassi in assoluto tra tutti i rilevamenti effettuati. Tale situazione, pur molto limitata dal punto di vista del peso statistico, può essere messa in relazione anche ad altri parametri meteo, tra cui la direzione dei venti che spiravano durante il prelevamento, oltre che alla diversa ubicazione rispetto al sistema viario. Nella stessa postazione presso l’Ospedale, la determinazione del Benzo(a)pirene (IPA a cinque anelli - sempre espresso come concentrazione media giornaliera), su tutti e quattro i campioni di 24 ore di PM 10 ivi effettuati, presenta valori superiori all’obiettivo di qualità dell’aria proposto nel D.M. 25 novembre 1994 (1 ng/m3) a partire dal 1/1/99). E’ doveroso specificare che questo riferimento ha solo un valore indicativo, dal momento che con detto valore-obiettivo dovrebbe correttamente essere confrontata solo la media dei valori medi sulle 24 ore, con periodo di mediazione di un anno. I valori di concentrazione di BaP ottenuti dalle determinazioni effettuate presso le altre tre postazioni della zona di Falascaia (4 campionamenti per ogni postazione) sono tutti inferiori all’obiettivo suddetto, con un’unica eccezione rilevata in data 15/11/2001 presso il Distretto ASL di Pietrasanta, in linea con l’ipotesi sopra formulata della minore incidenza del traffico autoveicolare in questi siti, ferme restando le considerazioni espresse sulla forte incidenza dei fattori meteoclimatici. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 70 Prendendo in considerazione alcuni rapporti caratteristici tra alcuni IPA presenti nella composizione del particolato respirabile campionato nelle postazioni intorno a Falascaia, si notano anche valori più elevati, nella postazione dell’Ospedale versiliese, dei rapporti tra Benzo(a)pirene (BaP) e Benzo (g,h,i) perilene, IPA caratterizzato da una struttura a sei anelli condensati (BghiP), che viene solitamente associato agli scarichi degli autoveicoli a benzina. A questo fanno riscontro rapporti inferiori, rispetto alle altre tre postazioni, tra Pirene (PY) e BaP. Ciò sembra indicare che, oltre alla componente dovuta al traffico autoveicolare, la posizione è stata comunque influenzata, in modo abbastanza netto, anche dalla vicinanza di scarichi di caldaie (in particolare quello dell’ impianto di riscaldamento della palazzina sede direzionale della ASL, e quello del sistema centralizzato di riscaldamento del nuovo Ospedale, che all’epoca iniziava a funzionare. Il benzo (g,h,i) perilene e l’indeno (1,2,3-.c,d) pirene, che si trovano caratteristicamente tra loro in rapporto circa uguale all’unità nelle emissioni delle caldaie alimentate ad olio combustibile, mentre presentano un rapporto nettamente più alto (fino a 2,5 circa) nei gas di scarico degli autoveicoli, vengono riscontrati in rapporti intermedi ai due valori suddetti nei rapporti campioni ottenuti medi di 4 dalle postazioni intorno a Falascaia, con l’unica eccezione proprio della postazione prossima all’Ospedale, per la quale si riscontra un rapporto medio inferiore all’unità. Nonostante l’esiguo numero di campioni sottoposti ad analisi degli IPA associati al particolato, questo risultato non sembra casuale. I rapporti B(ghi)P/IP nettamente superiori all’unità sono comunque da interpretare come conferma di una componente importante dovuta al traffico autoveicolare. Per quanto riguarda le determinazioni di ammoniaca, sono state riscontrate concentrazioni dell’ordine di poche unità, come µg/m3 . I valori meno bassi si riscontrano nelle aree ad uso agricolo, dove si può ipotizzare maggiore presenza di materiale organico, sia di origine vegetale, sia animale, soggetto a processi naturali di decomposizione, nonché di qualche piccolo allevamento di animali. Per fornire un’idea della relativa rilevanza da attribuire a concentrazioni in aria sui livelli suddetti, si ricorda che la concentrazione di fondo dell’ammoniaca in atmosfera secca a livello del mare è pari a 0,01 ppm (circa 7 µg/m3), e che le soglie olfattive e le concentrazioni di irritazione riportate in letteratura (Ruth, 1986) Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 71 si estendono da una soglia bassa di 26,6 ad una soglia alta di 39.600 µg/m3. La concentrazione di irritazione viene posta a 72.000 µg/m3. Vengono riportati nelle rispettive tabelle anche i valori di concentrazione del particolato totale (PTS), misurati previo campionamento con pompe “Bravo” TCR Tecora a medio volume, ed i risultati delle misure di PM 10, ottenute invece tramite campionatori ad alto volume di cui si è detto precedentemente. Come si può rilevare a proposito di quest’ultimo parametro, a titolo di puro riferimento, tanto nella postazione A (Capezzano Pianore – settembre-ottobre), quanto nella postazione C (Pietrasanta, presso Distretto ASL – novembre) si rilevano concentrazioni medie di 24 ore tutte al di sotto della soglia di attenzione, successivamente fissata (e quindi non in vigore all’epoca) al livello di 50 µg/m3 dalla Delibera n° 116 della Giunta Regionale Toscana del 04/02/2002; nella postazione B (Via Ponte Nuovo, pressi dell’impianto di termovalorizzazione di Pietrasanta – seconda metà di ottobre) si notano due dati leggermente superiori (54 e 52 µg/m3) alla soglia appena citata; nella postazione D (presso l’Ospedale della Versilia periodo: seconda metà di dicembre 2001 – prima metà gennaio 2002), con un’unica eccezione, si hanno tutti valori uguali (1) o maggiori (6) del suddetto limite, tra cui tre (82, 90 e 115 µg/m3) che superano, sempre come medie di 24 ore, anche la soglia di allarme, posta dalla stessa D. G.R. 116 al livello di 75 µg/m3. Considerando la specificità della postazione, che risente sia del particolato di origine autoveicolare, sia di quello prodotto dalle caldaie per il riscaldamento del vicino grande insediamento sanitario e delle zone residenziali circostanti, bisogna porre la dovuta attenzione alla situazione meteo-climatica che ha caratterizzato il periodo suddetto, contraddistinto da diversi giorni consecutivi senza piogge e da temperature piuttosto rigide; è noto che le concentrazioni più elevate vengono sempre registrate in condizioni di perdurante stabilità atmosferica, in regime di inversione termica a basse quote. Le concentrazioni più elevate, anche nel caso del PTS, sono state rilevate presso l’Ospedale della Versilia; da notare che i valori, ottenuti con un tempo di mediazione diverso ed impiegando volumi di campionamento molto più bassi, sono risultati sempre compatibili con quelli relativi al PM 10, quando la parziale coincidenza del periodo di campionamento li rende, sia pure solo indicativamente, abbastanza confrontabili. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 72 Non bisogna comunque dimenticare che la differente velocità dell’aria al livello degli orifizi d’ingresso del campionatore e della superfice filtrante fa sì che le due diverse tecniche di campionamento risultino diversamente influenzate dai principali parametri metereologici quali temperatura, pressione, umidità relativa, radiazione solare, direzione e velocità del vento. Su tutti i campioni di PM 10 prelevati nell’area intorno a Falascaia sono state determinate le concentrazioni di vari metalli pesanti, utili a conoscerne la composizione anche indipendentementa dalle concentrazioni in aria. In tal modo sarà possibile individuare eventuali variazioni di composizione, operando in maniera analoga, quando saranno disponibili i dati analitici ottenuti da campionamenti successivi all’entrata in funzione dell’impianto di combustione, ed ottenere informazioni utili circa l’origine degli inquinanti. I metalli pesanti campionati sono stati portati in soluzione, mediante attacco drastico con acido nitrico ultrapuro, da una porzione nota dei filtri in fibra di vetro su cui era stato raccolto il particolato; il tutto è stato posto in bagno ad ultrasuoni, prelevando successivamente la soluzione risultante dopo centrifugazione, L’analisi dei metalli è stata eseguita con tecnica in A.A. equipaggiato con fornetto di grafite ed effetto Zeeman della Perkin-Elmer. Per quanto riguarda lo Zn, i dati relativi alle prime tre postazioni che riguardano Falascaia sono stati ritenuti non validi a causa dell’accertata presenza di notevoli quantità di questo metallo (probabilmente a causa dell’impiego di sui sali come sbiancanti sui filtri in lana di vetro disponibili al momento dell’inizio delle misure, e per esse utilizzati); la quantità di questo metallo presente nei bianchi è risultata tale da rendere non attendibili e fuorvianti i risultati relativi a tale parametro; del resto, a titolo indicativo, sono da ritenere sufficienti le misure ottenute dalla quarta postazione, ottenute mediante materiale filtrante non soggetto all’inconveniente descritto. Prendendo in considerazione il rapporto Pb/V, possibile indice del contributo inquinante del traffico autoveicolare in rapporto a quello dovuto alla combustione di oli minerali, si nota che, confrontando le tre postazioni indagate, il valore medio più basso si riscontra a Capezzano Pianore nei pressi degli edifici scolastici . La postazione risulta in effetti una delle meno interessate dal traffico automobilistico. Le due postazioni che invece presentano un rapporto medio più elevato sono quelle presso il Distretto ASL di Pietrasanta, non lontano dall’ ingresso della Via Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 73 Sarzanese nell’abitato e dai parcheggi (ASL, Stazione Carabinieri); e quella presso L’Ospedale Unico della Versilia, della cui localizzazione tra due grandi assi viari è stato già detto. In generale, di fronte ai dati presentati nelle relative tabelle, si può affermare che si tratta comunque di concentrazioni di metalli associati al PM 10 abbastanza modeste, anche se confrontate, sempre a titolo puramente orientativo, con quelle fissate come obiettivi per la qualità dell’aria dalle linee guida dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità, che sono pari a 0,5 µg/m3 per il Pb (tempo di mediazione 1 anno) e ad 1 µg/m3 per il V (tempo di mediazione 24 h). Al di là del loro modestissimo valore assoluto, ed anche in raffronto con altre realtà più densamente urbanizzate, i dati in nostro possesso, pur limitati ad un periodo breve di indagine, acquisteranno un certo significato relativo una volta effettuate altre, ed eventualmente più estese e complete, determinazioni analitiche. PIOGGE ACIDE Non risulta che negli ultimi anni siano stati prelevati campioni di piogge sul territorio della Versilia per sottoporli ad analisi chimica. I dati disponibili più recenti e più prossimi all’area di Pietrasanta sono quelli relativi alle deposizioni “bulk” e “wet” raccolte nel cortile dell’edificio in cui ha sede il Dipartimento ARPAT nella città di Lucca, e a deposizioni “bulk” campionate nei pressi degli spalti di S. Frediano, all’esterno delle mura urbane. Si ricorda brevemente che le piogge considerate apportatrici di acidificazione al suolo sono quelle con pH <5,65, che corrisponde al valore riscontrabile teoricamente su deposizioni sature di CO2 ; l’analisi dei campioni suddetti ha rilevato concentrazioni di cloruri relativamente abbondanti, che indicano come le precipitazioni stesse risentano ancora della presenza di aerosol marino: vista la non grande distanza in linea d’aria da Lucca, si è autorizzati ad ipotizzare che eventuali campioni raccolti nell’area di Pietrasanta non differirebbero molto, nella composizione chimica, da quelli disponibili. Pertanto, si considerano brevemente due tabelle riepilogative dei valori medi, minimi e massimi relativi alle serie di dati chimici e fisici ottenute rispettivamente dai campioni di tipo “bulk” e “wet” prelevarti nella città di Lucca negli anni 1999 e 2000. Comune di Pietrasanta Le considerazioni Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 74 più generali che si possono trarre da questi dati sono certamente estensibili anche al territorio del Comune di Pietrasanta. I parametri determinati sono stati limitati ai seguenti: volume, pH, conducibilità, due metalli pesanti (Piombo e Cadmio); alcuni anioni, e cioè Cl-, Br-, nitrati, solfati e fosfati espressi come P2O5; le loro concentrazioni si riferiscono alle specie presenti in soluzione e sono espresse in mg/l; Il numero totale delle determinazioni analitiche effettuate ammonta a 610 nell’ anno 1999 e 350 nell’anno 2000. mg/l NO3 mg/l P2O5 mg/l SO4 mg/l Cd µg/l Pb µg/l Conduc . µS/cm Volume 61 61 61 61 61 61 61 61 Tot <5,6 22 Med 6,2 Med 5,97 Med 7,0 0,02 3,7 0,03 5,5 0,1 0,1 49,1 2945 0,02 4,1 0,05 7,0 0,1 0,1 55,4 2915 0,01 2,9 0,01 2,9 0,1 0,1 38,1 2997 Min 4,06 Min 0,5 0,00 0,4 0,00 0,8 0,0 0,0 13,3 90 Min 4,06 Min 0,5 0,00 0,9 0,00 1,2 0,0 0,0 16,4 90 0,00 0,4 0,00 0,8 0,0 0,0 13,3 200 Max 7,20 Max 21,6 0,09 17,7 0,79 65,3 0,5 1,4 174,0 8200 Max 7,20 Max 21,6 0,08 17,7 0,79 65,3 0,5 1,4 174,0 7800 0,6 84,5 (B) (B) Med 5,74 Med 4,9 (W) (B) (W) (B) Min 4,32 Min 0,8 (W) (B) (W) (B) Max 7,09 Max 20,1 0,09 8,0 (W) (W) 0,12 6,2 0,3 8200 610 Misurati mg/l Br 61 >5,6 39 ml Tot. Par. Cl 61 Tot pH Piogge acide 1999 Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 75 (B) Med . µS/cm Volume 35 35 35 35 35 35 35 35 Med 4,7 0,02 3,5 0,05 2,9 0,1 0,9 45,9 3179 6,01 Med 5,5 0,02 4,1 0,07 3,4 0,1 1,0 52,9 3105 0,02 1,8 0,2 0,7 32,6 3321 (B) 5,75 Med 3,3 0,01 2,3 (W) (W) Min 4,12 Min 0,5 0,00 0,8 0,00 0,4 0,0 0,0 8,6 50 Min 4,29 Min 0,5 0,00 0,8 0,00 0,7 0,0 0,0 8,6 50 (B) (B) Min 4,12 Min 0,6 0,00 0,8 0,00 0,4 0,0 0,0 9,1 110 (W) (W) Max 7,12 Max 22, 0,10 22,8 0,39 13,8 0,5 3,9 162,0 1250 2 Max (B) 7,12 Max (B) Max 7,01 Max (W) (W) 0 22, 0,10 22,8 0,39 13,8 0,4 3,9 2 15, 0,06 5,7 8 162,0 1180 0 0,10 4,1 0,5 1,7 110,0 1250 0 350 Par. µg/l Conduc 35 ml Tot. µg/l Pb Med mg/l Cd 8 mg/l SO4 <5,6 mg/l P2O5 Tot mg/l NO3 27 Br 35 >5,6 Cl mg/l Tot pH Piogge acide 2000 Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 76 N.B. Le determinazioni dei metalli pesanti sono state eseguite mediante spettrofotometria A.A. e gli anioni mediante cromatografia ionica in fase liquida. Le date indicate sulle tabelle si riferiscono all’ultimo giorno di un periodo di campionamento corrispondente a due settimane per mese, generalmente le ultime; ovviamente questo vale a dire che non sono stati analizzati separatamente i singoli eventi. Dall’esame dei dati disponibili, si può evidenziare una notevole variabilità delle ricadute e delle concentrazioni di soluti in funzione del periodo di raccolta. Si ricorda brevemente che le deposizioni acide possono verificarsi o in conseguenza delle precipitazioni (deposizioni umide) o in seguito ad assorbimento ambientale di specie acide in fase gassosa o associate a particolato (deposizioni secche). Nei campioni caratterizzati da pH < 5,65, si presume un’azione acidificante di rilievo a carico principalmente degli ossidi di azoto e del biossido di zolfo. Nell’ anno 1999 il minimo valore di pH registrato è pari a 4,32, misurato su un campione “W”; nell’ anno successivo il valore minimo è 4,12 (parimenti misurato su un campione “W”). Per tutti e due gli anni la media generale di tutti i campioni “B” è più vicina alla neutralità della corrispondente media dei campioni”W” , da cui tuttavia si discosta soltanto per ¼ circa di unità di pH. Si registra pure, nell’anno 1999, un minimo nella media generale di tutti i valori di concentrazione di piombo ottenuti dalle deposizioni “B” e “W” (0,1 microgrammi/litro) rispetto alle corrispondenti medie generali registrate negli anni precedenti; nell’anno successivo detta media generale, pur restando al di sotto di 1 microgrammo/litro, non sembrerebbe confermare il trend negativo osservato negli ultimi anni, ma ciò è dovuto soprattutto al contributo delle concentrazioni più alte presentate da alcuni campioni bulk, in particolare quelli raccolti dopo vari giorni di assenza di precipitazioni (N.B: su un numero totale di campioni ridotto, nell’anno 2000, rispetto all’anno precedente). Non si esclude tuttavia un’attenuazione dell’effetto, inizialmente piuttosto sensibile, dovuto alla diminuzione, nel tempo, del parco automobilistico circolante con alimentazione a benzina contenente, come antidetonante, piombo tetraetile. Nell’anno 2000, confrontando con quanto registrato negli anni precedenti, si osserva invece il minimo valore di media generale di tutti i campioni analizzati per Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 77 l’anione solfato, che negli ultimi anni non sembrava presentare nella provincia lucchese trend degni di particolare rilievo, facendo pensare ad una situazione ormai stabilizzata su vasta scala, a mente del contributo che a questo parametro viene localmente apportato anche dal trasporto su lunga distanza. L’indicazione dell’anno 2000 sembra rafforzata dal fatto che anche le medie generali riferite rispettivamente ai campioni bulk e ai campioni wet risultano le più basse degli ultimi anni se confrontate con le medie omologhe degli anni precedenti; e dalla diminuzione della percentuale di precipitazioni con eccesso di acidità, che dal valore del 53% registrato nel 1997 è passata a quello del 23% dell’anno appena trascorso. Ciò induce a ritenere che il contributo del biossido di zolfo all’acidificazione delle precipitazioni, per quanto in continua diminuzione, sia ancora tutt’altro che trascurabile rispetto a quello apportato dagli ossidi di azoto. Per questi ultimi non sembrano evidenziabili, a livello locale ed in base ai dati analitici disponibili, variazioni di andamento significative. 2.4 Biomonitoraggio della qualità dell'aria mediante lo studio dei licheni epifiti Il biomonitoraggio della qualità dell’aria mediante lo studio dei licheni epifiti è stato realizzato nell’anno 2002 dal Settore Ambiente dell’Amministrazione Provinciale di Lucca, in collaborazione con il Dipartimento Provinciale dell’ARPAT di Lucca. I licheni epifiti sono organismi simbionti ormai da tempo utilizzati quali bioindicatori della qualità dell’aria in quanto il loro metabolismo dipende essenzialmente dall’atmosfera. In particolare le caratteristiche che fanno dei licheni degli ottimi strumenti per la stima dell’inquinamento atmosferico sono rappresentate principalmente dalla mancanza di aperture stomatiche e di strati cerosi protettivi (cuticola); ciò fa sì che i licheni attuino gli scambi gassosi attraverso tutta la superficie del tallo, rendendoli particolarmente suscettibili ad eventuali sostanze presenti nell’atmosfera. Inoltre il lento metabolismo e la notevole longevità di tali organismi permette di ottenere una stima dell’inquinamento su tempi abbastanza lunghi. Studi di ricerca hanno dimostrato la sensibilità di tali organismi ad inquinanti atmosferici quali l’anidride solforosa, idrocarburi, metalli pesanti, ossidi di azoto, piogge acide ecc. Tuttavia c’è da tener presente che la metodica in oggetto non è in grado di fornire dati relativi a concentrazioni istantanee di specifici inquinanti. Il biomonitoraggio della qualità Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 78 dell’aria può essere principalmente considerato un utile strumento di screening, applicabile su vasti territori, al fine di evidenziare aree a rischio, nelle quali eseguire indagini ambientali più approfondite (analisi chimico-fisiche, installazione di centraline di monitoraggio ecc.), permettendo quindi una migliore gestione ed utilizzazione delle risorse disponibili. Di non minore importanza l’utilizzo di studi di bioindicazione ad integrazione degli studi di valutazione di impatto ambientale e di pianificazione territoriale. BIOINDICAZIONE - MATERIALI E METODI Il metodo della bioindicazione si basa sullo studio della frequenza dei licheni epifiti presenti su particolari essenze arboree dell’area di studio. Ciascuna stazione di biomonitoraggio viene individuata scegliendo, tra le piante ad alto fusto presenti sull’area di territorio indagato, alcune particolari essenze ( Tilia sp., Quecus ilex, Quercus sp. sp., Castanea sp., Acer sp., Juglans sp., Alnus sp. Fagus sp. ecc), in quanto caratterizzate da una corteccia con caratteristiche omogenee ed idonee allo sviluppo dei licheni. Per garantire una sufficiente copertura del territorio, laddove è possibile, viene posizionata una stazione per kmq. Nell’ambito di ciascun kmq indagato, i rilevamenti vengono eseguiti su più alberi scegliendo quelli con la frequenza lichenica più elevata. La frequenza lichenica viene determinata utilizzando un apposito reticolo di campionamento, formato da dieci rettangoli congruenti, di dimensioni 10x15 cm, disposti in due colonne verticali di cinque rettangoli ciascuna; il reticolo viene appoggiato sul tronco dell’albero ad una determinata altezza da terra. La frequenza di ciascuna specie lichenica presente all’interno del reticolo, corrisponde all’Indice di Purezza Atmosferica (I.A.P.) della specie. L’ I.A.P. totale per una stazione è la somma delle frequenze di tutte le specie presenti nel reticolo di campionamento ed esprime il grado di qualità atmosferica. Maggiore è questo valore, migliore è la qualità dell’aria in prossimità dell’area di rilevamento. Elaborazione dei dati Le stazioni di bioindicazione vengono classificate sulla base del proprio valore di I.A.P., in sette classi di qualità dell’aria (I*, I, II, III, IV, V, e VI), in cui i valori crescenti sono indice di una peggiore qualità dell’aria. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 79 RISULTATI E DISCUSSIONE Nl caso del Comune di Pietrasanta il biomonitoraggio ha riguardato 44 stazioni,corrispondenti a circa una stazione per Km2. Nella tabella si consulta il numero totale delle stazioni di biomonitoraggio e la relativa distribuzione, in valore assoluto ed in percentuale, nelle diverse classi di qualità dell’aria. Colore etichetta Classe di qualità 0 - 4,5 nero VI 4,5-12,5 rosso V IAP 12,5 - 25,5 arancio IV 25,5 - 37,5 giallo III 37,5 - 50,5 verde II 50,5 – 65, 5 > 65,5 blu I viola Stazioni Stazioni (n°) (%) 0 0 Stazioni (%) (fasce semplificate) VI + 1 2 V 5 11 IV + 16 36 III 13 30 II + 2% 47 % 46 % 7 16 I I* 2 5 I* Totale 44 100 % 100 % 5% VI : ambiente con alterazioni tali da ostacolare fortemente lo sviluppo lichenico V : ambiente con forti alterazioni della qualità dell’aria Classi di Qualità IV: ambiente con marcate alterazioni della qualità dell’aria III: ambiente con medie alterazioni della qualità dell’aria II : ambiente con lievi alterazioni della qualità dell’aria I : ambiente senza apprezzabili alterazioni della qualità dell’aria I* : la qualità dell’aria risulta, con maggiore probabilità, buona Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 80 È possibile osservare che non vi sono stazioni della classe VI (deserto lichenico nero). Una stazione, in viale Carducci a Marina di Pietrasanta, ha dato risultati che indicano un condizione di forte disturbo ambientale (classe V – rosso). Questa situazione si registra in una località urbana nei pressi del lungomare, interessata da traffico con frequenti rallentamenti per la presenza di crocevia con semafori (tabella 5 e figura 11). Cinque stazioni, pari all’11% del territorio indagato manifestano ambienti con marcata alterazioni della qualità dell’aria (classe IV arancio). Tali situazioni si riscontrano principalmente nelle zone urbane attraversate da vie piuttosto transitate e/o con la presenza di attività produttive. Sedici stazioni, corrispondenti al 36% del totale, presentano medie alterazioni della qualità dell’aria (classe III - giallo). Tredici siti ricadono nella classe II (verde), con solo lievi disturbi ambientali. Nove stazioni monitorate sono risultate in classe I, di queste, due hanno dato valori di IAP particolarmente elevati (classe I*, colore viola). I grafici delle figure 9 e 10 sintetizzano quanto sopra descritto. La maggioranza delle stazioni di bioindicazione è distribuita nella II (30%) e III classe (36%) di qualità corrispondenti a luoghi con lievi o medie alterazioni della qualità dell’aria; il 13% delle stazioni appartengono ad ambienti con marcate alterazioni della qualità dell’aria (11% classe IV e 2% classe V). Piuttosto estesi risultano anche i luoghi con buona qualità dell’aria rappresentati dal 21% delle stazioni (16% classe I e 5% classe I*). I 16% I* VI V 5% 0% 2% IV 11% VI V VI+V 2% IV III III 36% II 30% II I I* IV+III 47% II+I+I* 51% VI+V Figura 9: percentuali delle stazioni appartenenti alle classi di qualità diverse IV+III II+I+I* Figura 10: percentuali delle stazioni secondo classi di qualità semplificate. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 81 Le figure 1 e 1 illustrano cartine semplificate del territorio in oggetto, con le stazioni di biomonitoraggio contrassegnate da un simbolo dell’albero di colore corrispondente alla classe di qualità di appartenenza. In particolare la figura 12 mostra la distribuzione territoriale delle isoaree. Dall’analisi dei risultati illustrati nella tabella 6, figure 1 e 2 è possibile osservare che circa la metà del territorio è caratterizzato da aree giallo – arancio: ambiente con medie – marcate alterazioni della qualità dell’aria. Tali zone si estendono da sud ovest (Marina di Pietrasanta) dove ritroviamo, in corrispondenza delle principali linee viarie del litorale, una stazione di classe V (rosso), fino a tutto il centro urbano di Pietrasanta. L’area in oggetto è interessata da molteplici arterie stradali (autostrada, via Aurelia, via Italica, etc.), centri urbani e produttivi. Il restante 50% circa del territorio presenta isoaree di colore principalmente verde e blu con limitate isole viola. Tale condizione corrisponde ad un ambiente con lievi alterazione della qualità dell’aria e si ritrova principalmente nella zona più a nord, isoaree di colore verde, con un progressivo miglioramento in corrispondenza delle aree collinari area blu (ambiente senza apprezzabili turbamenti della qualità dell’aria) e zona viola risultante da IAP particolarmente elevati equivalenti a condizioni di buona qualità dell’aria. La classe I è rappresentata in luoghi per la maggior parte privi di traffico veicolare (tabella 5) e scarsamente antropizzati; in particolare le due stazioni con valori IAP più elevati (I*) sono localizzate a nord, ad altitudini intorno ai 300 m s.l.m. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Figura 1: cartina semplificata con ubicazione delle stazioni indicate da un simbolo dell’albero di colore corrispondente alla classe di qualità dell’aria. Pg. 82 Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 83 Figura 2: cartina semplificata con elaborazione delle isoaree ((aree con IAP nella stessa classe di qualità). Comune di Pietrasanta 2.5 Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 84 Monitoraggio tramite bioindicazione dell’ozono negli anni 2000 e 2002 Nel periodo agosto-settembre 2000 e nel periodo luglio-agosto 2002 Il Dipartimento Provinciale Arpat di Lucca ha effettuato su tutto il territorio della Versilia, per conto del Comune di Pietrasanta, Sistema Smaltimento RSU della Versilia, due campagne di biomonitoraggio dell’ozono, con la collaborazione per entrambe le campagne della Linnaea Ambiente srl e per il solo anno 2000 anche della Bioproject srl. Stante la metodologia di elaborazione dati utilizzata non è possibile ricostruire mappe specifiche per il solo Comune di Pietrasanta, il cui territorio è però integralmente ricompreso nell’area di indagine. Nell’anno 2002 la campagna è stata basata su una rete di 7 stazioni distribuite in maniera sistematica sul territorio versiliese più una “fuori griglia” in cui i biomonitors erano accoppiati agli analizzatori automatici di O3. Ciascuna stazione era equipaggiata con 6 piante di Nicotiana tabacum cv. Bel W3 allevate in condizioni standardizzate. Nell’anno 2000 la campagna è stata basata su una rete di 8 stazioni, mentre non era presente la stazione “fuori griglia”. In entrambe le campagne sono state adottate procedure di Quality Assurance standardizzate. Gli elementi caratterizzanti la campagna di monitoraggio 2002, a cui principalmente ci si riferisce in quanto più recente e completa (la campagna 2000 ha avuto peraltro impostazione simile, salvo la mancanza della stazione di intercalibrazione con la rete chimico-fisica), sono stati: • la rete di rilevamento mediante analizzatori chimico-fisici, dedicata alla misura di determinati inquinanti su un numero limitato di punti del territorio provinciale distribuiti secondo i criteri definiti dalla legislazione vigente. Questa rete fornisce i dati in ottemperanza alle leggi vigenti, permette la valutazione dei trend temporali di brevissimo, breve, medio e lungo periodo e fornisce i dati di riferimento per la calibrazione dei bioindicatori; • la rete di monitoraggio biologico, dedicata alla stima dei livelli di O3 su un numero elevato di punti distribuiti sistematicamente sul territorio versiliese. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 85 Questa rete dovrebbe fornire la possibilità di estendere al territorio provinciale le misure effettuate dalle rete di analizzatori chimico-fisici. Tra le varie applicazioni dei bioindicatori, quella basata sulla sensibilità specifica all’ O3 della cultivar di tabacco (Nicotiana tabacum) Bel W3 permette una notevole coerenza tra stressor di interesse e indicatore di risposta. La metodologia è inoltre ben sperimentata a diverse scale ed in diverse realtà ambientali, in Italia ed all’estero. I bioindicatori utilizzati sono stati prodotti a cura di ARPA Emilia Romagna in condizioni controllate, ma non in aria filtrata, fino alla loro esposizione all'aria. Ogni set di piante è rimasto in campo per 4 settimane e poi sostituito con uno nuovo. In base agli obbiettivi dell’indagine, e per contenere i costi, è stato deciso di concentrarsi su un periodo ridotto, una “finestra temporale" di due mesi, tra Luglio e Settembre. Le stazioni sono state visitate settimanalmente per la valutazione del danno fogliare, effettuata secondo procedure operative standardizzate. Il danno tipico da O3 (costituito da piccoli spot necrotici di colore dal bianco al nero, Fig. 1) è stato valutato secondo categorie percentuali codificate da 0 (nessun danno) a 8 (>- 40 % della superficie della foglia coperta da necrosi). Ogni squadra ha sempre rilevato le stesse stazioni e – essendo il dato di base derivato dal confronto tra settimane successive – questo accorgimento dovrebbe limitare il peso della soggettività di valutazione. Dai dati di danno fogliare è stato poi calcolato l'indice di danno fogliare (LII, Leaf Injury Index): ∑ LII = N 0 ( C n − C n − 1) N dove: LII = Indice di danno fogliare N = numero di foglie valutato alla settimana n-1 Cn = punteggio della foglia alla settimana n Cn-1 = punteggio della foglia alla settimana n-1 Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 86 I sintomi attribuibili ad O3 sono stati osservati in tutte le stazioni installate ed a tutte le date. I sintomi sono risultati leggermente più intensi nella prima ed ultima settimana di osservazione relativa al secondo set di piante (14 Agosto-9 Settembre); a parte valori per lo più bassi della seconda settimana, nessuna sostaziale differenza è stata osservata tra le varie settimane relative al primo set di piante (10 Luglio-7 Agosto). La relazione fra i sintomi attribuibili ad ozono ed i livelli di concentrazione dell’inquinante è stata ottenuta elaborando i dati rilevati da 5 stazioni di calibrazione di cui 3 appartenenti alla rete di monitoraggio della Provincia di Lucca e due della Provincia di Firenze. Per ogni stazione sono stati utilizzati i valori di M24 (media settimanale delle 24 ore), M7 (media settimanale delle 7 ore comprese tra le 9 e le 16), M1 (media settimanale dei massimi orari) ed AOT40 (Accumulated Over Threshold 40 ppb), rispettivamente descrittori di esposizione cronica (M24), acuta (M7 ed M1) e cumulata (AOT40) ad O3. I valori di M24, M7, M1 ed AOT40 sono stati confrontati con i corrispondenti valori di LII rilevati nelle stazioni ubicate presso le centraline di monitoraggio. I confronti sono stati effettuati considerando i valori medi su tutto il periodo esaminato. Sulla base di questi risultati è stata effettuata una mappatura dei vari descrittori di O3 a livello della Versilia (Fig. 8). Le mappe vanno considerate tenendo presente sia l’errore di stima del valore mappato sia l’errore di stima della regressione. La distribuzione dei valori di O3 per tutti i descrittori nel periodo considerato evidenzia livelli stimati più elevati nelle zone occidentali e merdionali della Versilia. I massimi settimanali stimati passano da 100-120 µg m-3 delle costiere, 120-140 dell’entroterra, ai 140-160 della zone a sud-est e nord-ovest del territorio. Picchi di 160-180 µg m-3 sono stati stimati per le alture immediatamente prospicenti Viareggio. Andamenti analoghi, seppur per livelli di O3 ovviamente più bassi, sono evidenti per gli altri descrittori, M7 e M24.da <100 µgm-3 delle zone apuane più remote, ai 100-140 della zone centro-costiere, ai 140-160 della zone a sud-est e nord-ovest del territorio. Andamenti analoghi, seppur per livelli di O3 ovviamente Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 87 più bassi, sono evidenti per gli altri descrittori, M7 ed M24. Una forte componente sembra quindi determinata dall’altitudine. Data la disponibilità dei dati rilevati nella precedente campagna dell’anno 2000 è stato possibile provare ad effettuare un confronto, basato sulla comparazione diretta dei valori ottenuti presso i vari siti e sul confronto dei valori relativizzati. Con le dovute cautele, stante le numerose condizioni che èstato necessario porre, è stato anche effettuato un confronto dei valori di O3 stimato. I risultati dell’esercizio hanno evidenziato valori di O3 stimati per il 2000 nettamente superiori rispetto a quelli stimati per il 2002. Nelle figura che segue sono riportate le stime dei valori medi dei massimi orari rispettivamente nel periodo 3 luglio-4 settembre 2002. 4880 4875 Casamazzei P.te Sazzemese 4870 4865 Fiumetto Fornaci Anticiana 4860 Le Carbonaie Quiesa 4855 1590 1595 1600 1605 1610 VERSILIA Stima delle medie massime orarie (M1) di ozono 3 Luglio-4 Settembre 2002 <60 60-100 100-120 120-140 140-160 160-180 180-200 200-220 220-240 >240 Comune di Pietrasanta 2.6 Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 88 Inquinamento acustico Obiettivo dell’indicatore è la determinazione dei livelli di inquinamento acustico nel territorio comunale. Costatato che sono sempre maggiori, in particolar modo durante la stagione estiva, le richieste di verifica dei livelli di emissione sonora delle attività produttive o ricreative in genere, sia nel centro storico che lungo la fascia costiera dove sono presenti numerosi locali di grande aggregazione. È necessario altresì approfondire ed analizzare le indagini di clima acustico relative a particolari “criticità” presenti sul territorio del Comune quali: • la strada Statale Aurelia nel tratto che attraversa il centro abitato di Pontestrada – Ponterosso, • la linea ferroviaria nel tratto dalla Stazione Ferroviaria sino a Ponterosso, • l’Autostrada A12 per tutto il tratto che attraversa il territorio comunale • le altre strade di grande comunicazione (Viale Roma, Viale Unità d’Italia), al fine di predisporre gli atti programmatici e di risanamento necessari; Nono più prorogabile appare la necessità di predisporre ai sensi della Legge Quadro sull’inquinamento acustico (L. 26 ottobre 1995 n°447 art. 6) il Piano Comunale di azzonamento, al fine di classificare il territorio secondo i criteri dell’art.4 comma 1 lettera a). Per rispondere nel modo più efficace alle istanze sopra presentate il Comune di Pietrasanta e l’Arpat hanno concordano di realizzare una Commissione mista di tecnici, con il compito di esercitare le funzioni di controllo e di vigilanza per l’attuazione della L.n°447 del 26 ottobre 1995, nonché funzioni amministrative di controllo, affidate ai Comuni, oltre a procede alla redazione del documento di “classificazione del territorio comunale”, ai sensi della L. n° 447 del 26 Ottobre 1995. 2.7 Conclusioni sullo stato di qualità dell’aria Le emissioni in atmosfera si concentrano nelle aree urbanizzate della pianura e sono dovute principalmente al traffico veicolare. Il contributo degli usi energetici civili (riscaldamento e sanitari) è estremamente ridotto in relazione alla estrema diffusione della metanizzazione. Il metano è infatti un combustibile pulito caratterizzato da fattori di emissione minimi. Molto maggiore è invece la rilevanza del suo contributo per quanto concerne le emissioni di Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 89 anidride carbonica, che non sono però significative a livello locale, ma solo per il loro carattere climalterante. In carenza di sufficienti dati di traffico non è possibile estrarre dal totale delle emissioni da traffico veicolare il contributo di sorgenti lineari, tranne che per quanto concerne l’autostrada A12. La residua viabilità è considerata quindi come sorgente diffusa. Questa approssimazione non comporta errori significativi, ma si deve tenere conto che possono aversi effetti locali ai bordi dei principali assi viari per quanto concerne la concentrazione degli inquinanti primari (CO, NO, PM10, COV), specie in presenza di semafori o di punti comunque critici per la circolazione. Le stime riferite alle emissioni di origine industriali sono da ritenere solo come indicative, si è adottato però un criterio cautelativo ed i valori riportati sono da ritenere come sovrastimati. In mancanza di uno specifico studio di settore non si sono fatte valutazioni quantitative sulle emissioni di polvere che si originano dalla lavorazione lapidea. Tali emissioni sono però da ritenere comunque trascurabili per quanto concerne l’influenza sulla qualità dell’aria per il parametro PM10 (polveri con granulometria inferiore a 10 micron), che concerne le frazione delle polveri, che essendo respirabile è ritenuta di interesse sanitario. La distribuzione granulometrica delle polveri che si originano dalla lavorazione lapidea è infatti caratterizzata da elevate granulometrie, con ridotta presenza di polveri fini. Esclusi possibili limitati transitori e poco rilevanti fenomeni che possono concernere come già detto l’immediata vicinanza dei maggiori assi stradali e con riserva di specifiche valutazioni che verranno di seguito fatte circa le concentrazioni di ozono nei mesi estivi, la qualità dell’aria nel Comune di Pietrasanta può essere stimata come buona e non è prevedibile, anche per le favorevoli condizioni meteorologiche che limitano le situazioni di accumulo degli inquinanti nell’atmosfera, il superamento dei limiti di qualità dell’aria previsti dalla vigente normativa o il verificarsi di episodi acuti che possano comportare il raggiungimento dei valori di attenzione. Queste valutazioni trovano conferma dai risultati dell’indagine svolta nel 2002 sulla distribuzione nel territorio comunale di licheni epifiti, che vede l’assenza, anche Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 90 nelle aree urbanizzate, di situazioni di deserto lichenico ed una prevalenza delle classi da I a III. Sono quindi ridotte le aree del territorio comunale dove dalla risposta biologica dei licheni epifiti risultano marcate o forti alterazioni della qualità dell’aria. Stante il preponderante contributo al quadro emissivo del traffico veicolare è prevedibile che si abbia una punta emissiva nei mesi estivi per gli elevati livelli di traffico legati alle presenze turistiche. Questa situazione, risultando la punta emissiva concomitante con il periodo di maggiore insolazione, potrebbe comportare il raggiungimento, su parte del territorio comunale e specialmente sulle colline, di elevati livelli di concentrazione di punta di ozono. I dati rilevati con il monitoraggio tramite bioindicazione dell’ozono nell’anno 2002 appaiono rassicuranti, come pure i risultati di un mese di monitoraggio nell’anno 2001 nel Comune di Forte dei Marmi, in situazione quindi equivalente a quella del Comune di Pietrasanta. Quanto sopra risulta però solo parzialmente rassicurante per la peculiarità meteorologica dell’estate 2002, specialmente del mese di agosto. L’elaborazione dei dati della campagna di bioindicazione 2000 conferma la possibilità che in diverse situazioni meteorologiche, con persistenti periodi di alta pressione i valori di concentrazione massimi di ozono come medie orarie possano essere significativamente superiori a quelli riscontrati nell’anno 2002. La ripetizione negli anni 2003 e 2004 delle campagne di monitoraggio tramite bioindicazione dell’ozono dovrebbe permettere di giungere a conclusioni più precise. Comune di Pietrasanta 3 Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 91 Analisi Meteoclimatica L’analisi delle condizioni meteorologiche è di assoluta rilevanza per la caratterizzazione del sistema climatologico che viene analizzato per la sua interrelazione con il sistema aria, ai fini della dispersione delle emissioni inquinanti, e con il sistema energia, ai fini dei fabbisogni di termoregolazione e dei relativi consumi energetici. Nel presente documento sono stati esaminati i dati climatici e meteorologici relativi agli andamenti medi annuali delle varie grandezze che caratterizzano i fenomeni atmosferici, quali la direzione ed l’intensità del vento, la temperatura, l’umidità, le precipitazioni e la stabilità atmosferica. L’analisi ha richiesto il censimento dei dati disponibili per la caratterizzazione dell’area considerata, confrontando le relative variabili misurate, i periodi storici disponibili e la posizione rispetto alla zona in esame. Le fonti da cui si individuano i dati rappresentativi delle condizioni meteoclimatiche del sito in esame sono: Primo Rapporto sullo stato dell’Ambiente nella Provincia di Lucca. Archivio meteo RAMS, LAMMA regione Toscana, per l’anno 2002. Pisa San Giusto, stazione 158 dell’Aeronautica Militare, che fornisce dati per il periodo dal 1951 al 1991. Dati del Servizio Agrometereologico Regionale (ARSIA – Regione Toscana) [Rapporto sullo stato dell’Ambiente nella Provincia di Lucca, 1999] Dati del Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale - Pisa, Aeronautica Militare, Osservatorio Ximeniano [ pubblicati sul sito internet del L.A.M.M.A. ] Per la caratterizzazione dei regimi pluviometrici, anemologico, di temperatura e di stabilità atmosferica si è fatto quindi riferimento sia ai dati contenuti in pubblicazioni ufficiali di enti provinciali e regionali nonché ai dati dell'archivio meteo RAMAS (L.A.M.M.A.) del quale si sono elaborati i dati del quadrante relativo al Comune di Pietrasanta e corrispondente ad un area di 4 km quadrati. Si è inoltre scelto di far riferimento ai dati registrati dalla centralina meteo climatica di Pisa San Giusto, in quanto il periodo di osservazione (1990 - 1996) dei dati a disposizione può fornire utili indicazioni, seppur la centralina sia posta a circa 35 chilometri di distanza dal Comune di Pietrasanta. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 92 Obiettivo fondamentale dell’analisi dei dati meteorologici è stato in particolare quello di inquadrare l’area in esame sia per quanto riguarda la struttura cinematica del campo di vento, sia per quanto concerne l’andamento della turbolenza ad esso associata. Lo studio è stato quindi condotto elaborando i dati di vento dalle varie fonti disponibili, attraverso la costruzione della rosa dei venti e la definizione delle classi di stabilità atmosferica. Si sono anche utilizzati, per la caratterizzazione del clima del Comune di Pietrasanta nella Provincia di Lucca, i dati del Servizio Agrometereologico Regionale (ARSIA – Regione Toscana) la cui rete di monitoraggio, nella Provincia di Lucca, è composta dalle seguenti 14 stazioni agrometereologiche. Di queste se ne sono selezionate due che risultano essere più significative per la descrizione del clima nel comune di Pietrasanta. Si fa quindi riferimento alle stazioni di: LIDO CAMAIORE UTM: E 600200, N 4861200; Quota 5 m FORTE DEI MARMI UTM: E 597300, N 4871600; Quota 70 m I cui dati sono stati pubblicati nel Rapporto sullo Stato dell’Ambiente della Provincia di Lucca. Comune di Pietrasanta 3.1 Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 93 Caratteristiche meteorologiche La climatologia locale del sito in esame è stata definita tramite i parametri di: velocità e direzione del vento, temperatura, radiazione solare precipitazioni, umidità, stabilità atmosferica. Inquadramento generale Il comune di Pietrasanta è uno dei comuni della provincia di Lucca situato nella regione costiera, Versilia. Il comune conta circa ventimila abitanti (20.101) ed una superficie di 41.84 kmq con una relativa densità abitativa pari a 293 Ab/kmq (dati del Piano terrritoriale di Coordinamento - Provincia di Lucca 2000). Dalle stime della Regione Toscana la popolazione è prevalentemente presente in centri abitati 90.81% come anche la distribuzione delle abitazioni è per il 65.77% localizzata in centri abitati. Il clima è temperato e tipicamente mediterraneo. La zona infatti rientra nella regione climatica tirrena caratterizzata da clima mite e piovosità limitata. Le caratteristiche storiche della meteorologia e climatologia della zona si prendono in riferimento ai dati del Comune di Massa, distante circa 10 km e sono riportate di seguito in parallelo con i dati di Lucca per poter mostrare le principali differenze. Infatti si ritrova un clima caratterizzato da maggiore piovosità nella zona costiera massimo storico di precipitazioni 1730 mm a Massa contro 812 mm di Lucca. Allo stesso modo i giorni di gelo ( temperatura inferiore a 0°C ) sono 47 a Lucca nel 1991 e 34 a Massa nello stesso anno con un andamento contrario per quanto riguarda i giorni con temperature maggiori di 34°C che a Massa sono 27 e a Lucca 20. Nella zona costiera quindi le temperature minime assolute possono raggiungere i 7°C sotto lo zero e le massime ben 39.5°C. Le direzioni principali del vento sono variabili da E – ESE a WSW SW con venti che possono raggiungere i 7 m/s di velocità come dato di media mensile. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 94 MASSA Dati del Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale - Ufficio Compartimentale di Pisa Lat: 44.03 Lon: 10.12 Quota: 65 s.l.m Precipitazioni Periodo Media (mm) Massimo (mm) Anno Minimo (mm) Anno Anno 1198.5 1729.3 1979 887.8 1991 Primavera 279.2 458.4 1975 105.6 1973 Estate 166.4 451.6 1992 42 1993 Autunno 402.2 713.6 1960 131.2 1983 Inverno 348.5 742.2 1979 91.2 1993 Indici Climatici Parametr o Media Numero di giorni di gelo - giorni Numero di giorni senza disgelo - Numero G_34 - giorni Maximum 34 giorni (1963 -1991) 27 giorni (1981) * Giorni di gelo: temperatura minima sotto gli 0 °C ** Giorni senza disgelo: temperatura massima sotto gli 0 °C *** G_34 : giorni con temperatura massima uguale o superiore a 34 °C Gli Estremi Temperatura Minima Assoluta - 6.9 °C ( 7 Gennaio 1985 ) Serie di dati: 1951-1996. Temperatura Massima Assoluta 38.3 °C ( 5 Agosto 1981) Pioggia Massima giornaliera 150.2 mm ( 20 Settembre 1967) Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 95 LUCCA Dati del Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale - Ufficio Compartimentale di Pisa Lat: 43.85 Lon: 10.50 Quota: 20 s.l.m Precipitazioni Periodo Anno Primavera Estate Autunno Inverno Media (mm) 1188 266.6 163.5 407.9 464.8 Massimo (mm) 812.2 451 720 726.8 710.6 Anno 1992 1971 1992 1966 1979 Minimo (mm) 797 95.8 65.4 139.4 121 Anno 1985 1973 1962 1970 1991 Indici Climatici Parametro Numero di giorni di gelo Numero di giorni senza disgelo Numero G_34 Media 17.8 giorni - 5.3 giorni Massimo 46 giorni (1991) - 20 giorni (1994) * Giorni di gelo: temperatura minima sotto gli 0 °C ** Giorni senza disgelo: temperatura massima sotto gli 0 °C *** G_34 : giorni con temperatura massima uguale o superiore a 34 °C Gli Estremi Temperatura Minima Assoluta - 13.4 °C ( 11 Gennaio 1985 ) Serie di dati: 1951-1996. Temperatura Massima Assoluta 39.5 °C ( 26 Luglio 1958) Pioggia Massima giornaliera 136.2 mm ( 26 Novembre 1990) Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 96 Regime Anemologico Per la valutazione del regime anemologico sono stati presi in considerazione le tipologie di dati a disposizione. Nelle tabelle di seguito riportate si evidenziano i valori misurati, a terra, dalle centraline della rete di rilevamento dell'ARSIA pubblicati sul rapporto dello stato dell'Ambiente della Provincia di Lucca. Stazioni Velocità media mensile vento [ m/s ] Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Lido di Camaiore 0.6 0.7 0.9 1.1 1.0 1.1 1.0 0.9 0.9 0.7 0.7 0.6 Strettoria 1.0 1.0 1.2 1.4 1.1 1.1 1.1 1.1 1.2 1.1 1.1 1.0 Fonte: Primo Rapporto sullo Stato dell'Ambiente nella Provincia di Lucca, 1999; ARSIA Stazioni Lido di Camaiore Strettoria Velocità massima media vento [ m/s ] Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic 3.5 3.9 4.6 5.1 4.7 4.8 4.5 4.4 4.5 4.1 3.8 3.7 6.1 5.8 6.5 6.9 5.9 4.9 5.8 5.9 5.7 5.8 6.4 6.3 Fonte: Primo Rapporto sullo Stato dell'Ambiente nella Provincia di Lucca, 1999; ARSIA Stazioni Lido di Camaiore Strettoria Classe vento medio Direzione prevalente 0.3 - 1.5 m/s N 0.3 - 1.5 m/s N-E Fonte: Primo Rapporto sullo Stato dell'Ambiente nella Provincia di Lucca, 1999; ARSIA In particolare per il comune di Pietrasanta si può fare diretto riferimento ai dati rilevati dalla centralina di Lido di Camaiore. Come si può osservare, i valori di velocità del vento rilevati sono in media modesti (classe di velocità del vento 2: 0,3-1,5 m/s). I valori massimi si registrano nei mesi di marzo e aprile. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 97 Si sono poi elaborati i dati dell'archivio meteorologico RAMS L.A.M.M.A. della Regione Toscana relativamente alla centralina "virtuale" n.1851, i cui dati si riferiscono ad una maglia di 4km x 4 km, situata in posizione baricentrica rispetto al comune di Pietrasanta. I dati elaborati di seguito si riferiscono alla minima quota presente nell'archivio meteo e pari a 38 m s.l.m. . N NNW 160 NNE 140 120 NW NE 100 80 WNW ENE 60 40 20 W 0 E WSW ESE SW SE SSW SSE S Tabella delle Frequenza di accadimento (millesimi) delle condizioni meteorologiche per la classe di stabilità atmosferica A Classi di velocità in percentuale (%) classi [m/s] % Cl. di velocità Cl. di velocità Cl. di velocità Cl. di velocità Cl. di velocità Cl. di velocità 1 2 3 4 5 6 totale 0.5 - 1 1-2 2-3 3-5 5-7 >7 4.1 15.3 22.0 30.2 18.0 10.5 100 La stima delle calme è stata effettuata considerando per calma di vento i valori della velocità inferiori a 0.5 m/s ed i risultati riportati in tabella. Comune di Pietrasanta Dati Totale totali dati Calme di vento Quadro conoscitivo Piano Strutturale Analizzati = validi = 7932 7932 dati = 107 Pg. 98 [ 1.35 % ] Si sono riportati i dati di velocità del vento alla quota di 10 m s.l.m. tenendo conto della classe di stabilità e applicando la formula seguente nel caso di terreno liscio con i coefficienti mostrati in tabella: Z U = uo ⋅ Zo m dove U velocità all’altezza desiderata, uo velocità all’altezza di 10 m, Z altezza nota in metri, Zo altezza 10 m, m coefficienti esponenziali funzione delle classi di stabiltà Con i dati orari di velocità del vento così elaborati si sono ricalcolate l’incidenza percentuale delle classi di velocità del vento per il periodo considerato. Tabella delle Frequenza di accadimento (%) della classe di velocità del vento Classi di velocità in percentuale (%) classi [m/s] % 0.25 Cl. di velocità 1 1 26.64 Cl. di velocità 2 1-2 22.93 Cl. di velocità 3 2-3 22.23 Cl. di velocità 4 3-5 10.09 Cl. di velocità 5 5-7 1.36 Cl. di velocità 6 >7 100 totale La stima delle calme è stata effettuata valutando le calme di vento come i valori della velocità inferiori a 1 m/s, i risultati sono riportati in tabella sopra riportata. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 99 Tabella delle Frequenza di accadimento (millesimi) delle condizioni meteorologiche per la classe di stabilità atmosferica A Dati Totale totali dati Analizzati = validi = 7932 7932 dati = 853 Calme di vento [ 10.75 % ] 0 360 345 7 30 45 6 330 60 5 ge n 4 315 75 fe b 3 mar 2 300 90 1 285 a pr mag 105 0 giu lug 270 120 a go se t 255 135 ott nov 240 150 225 dic 165 210 180 195 Figura delle Medie del valore dell'intensità del vento [m/s] per i mesi dell'anno 2002 per il comune di Pietrasanta dati archivio meteo R.A.M.S. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 100 Rosa dei venti - dati meteo Aeronautica Militare N NNW NW WNW W 55 50 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 NNE NE 2 - 4 nodi ENE E 5 - 7 nodi 8 - 12 nodi 13 - 23 nodi WSW ESE > 24 nodi SE SW SSW SSE S Figura delle Distribuzione dei venti secondo le informazioni raccolte dall’Aeronautica Militare elaborate per un anno tipo (dal 1951 al 1991) per la stazione di San Giusto (Pisa). Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 101 N NNW 7 NNE 6 NW NE 5 1-3 4 3 WNW ENE 2 7-9 1 10-12 0 W 4-6 E 13-15 16-18 WSW ESE 19-21 22-24 SW SE SSW SSE S Figura delle Medie dell'intensità del vento [m/s] per le ore del giorno relativamente al primo trimestre dell'anno 2002 - dati archivio meteo R.A.M.S. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 102 N NNW 8 NNE 7 6 NW NE 5 1-3 4 WNW ENE 3 7-9 2 1 10-12 0 W 4-6 E 13-15 16-18 WSW ESE 19-21 22-24 SW SE SSW SSE S Figura delle Medie dell'intensità del vento [m/s] per le ore del giorno relativamente al secondo trimestre dell'anno 2002 - dati archivio meteo R.A.M.S. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 103 N NNW 8 NNE 7 6 NW NE 5 1-3 4 WNW ENE 3 2 7-9 1 10-12 0 W 4-6 E 13-15 16-18 WSW ESE 19-21 22-24 SW SE SSW SSE S Figura delle Medie dell'intensità del vento [m/s] per le ore del giorno relativamente al terzo trimestre dell'anno 2002 - dati archivio meteo R.A.M.S. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 104 N NNW 8 NNE 7 6 NW NE 5 1-3 4 WNW ENE 3 7-9 2 1 10-12 0 W 4-6 E 13-15 16-18 WSW ESE 19-21 22-24 SW SE SSW SSE S Figura delle Medie dell'intensità del vento [m/s] per le ore del giorno relativamente al quarto trimestre dell'anno 2002 - dati archivio meteo R.A.M.S. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 105 Sono state elaborate le frequenze di accadimento delle varie condizioni meteorologiche in funzione delle condizioni di stabilità atmosferica e di velocità e direzione del vento. Tabella delle Frequenza di accadimento (millesimi) delle condizioni meteorologiche per la classe di stabilità atmosferica A Classe di stabilità atmosferica A direzione dei venti Classi di velocità (m/s) 0-1 1-2 2-3 3-5 5-7 7+ N 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 NNE 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 NE 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 ENE 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 ENE 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 ESE 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 SE 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 SSE 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 S 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 SSW 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.25 SW 0.00 0.00 0.00 0.00 2.27 7.56 WSW 0.00 0.00 0.00 0.00 1.89 12.10 W 0.00 0.00 0.00 0.00 0.13 0.50 WNW 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 NW 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 NNW 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 106 Tabella delle Frequenza di accadimento (millesimi) delle condizioni meteorologiche per la classe di stabilità atmosferica B Classe di stabilità atmosferica B direzione dei venti Classi di velocità (m/s) 0-1 1-2 2-3 3-5 5-7 7+ N 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 NNE 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 NE 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 ENE 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 ENE 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 ESE 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 SE 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 SSE 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 S 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 SSW 0.00 0.00 0.00 0.13 0.76 0.25 SW 0.00 0.00 0.00 0.13 4.16 7.94 WSW 0.00 0.00 0.00 0.00 4.29 8.19 W 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 1.39 WNW 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 NW 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 NNW 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 Tabella delle frequenza di accadimento (millesimi) delle meteorologiche per la classe di stabilità atmosferica c direzione dei venti N NNE NE ENE ENE ESE SE SSE S SSW SW WSW W WNW NW NNW Classe di stabilità atmosferica C Classi di velocità (m/s) 0-1 1-2 2-3 3-5 5-7 0.00 0.00 0.13 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.13 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.13 0.00 0.13 0.00 0.00 0.00 0.50 1.39 0.00 0.00 0.00 0.63 10.46 0.00 0.00 0.00 0.50 8.32 0.00 0.00 0.00 0.00 0.13 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 7+ 0.00 0.00 0.00 0.00 0.25 0.00 0.00 0.00 0.00 0.76 5.80 5.55 2.14 0.00 0.00 0.00 condizioni Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Tabella di accadimento (millesimi) delle delle frequenza Pg. 107 condizioni meteorologiche per la classe di stabilità atmosferica D Classe di stabilità atmosferica D direzione dei venti 0-1 N 1.39 NNE 1.64 NE 2.40 ENE 0.00 ENE 1.13 ESE 2.27 SE 2.77 SSE 1.89 S 2.14 SSW 2.14 SW 1.77 WSW 2.14 W 2.40 WNW 1.64 NW 0.76 NNW 1.13 1-2 2.52 3.15 3.78 0.00 6.18 6.68 7.56 8.70 10.21 7.94 10.09 9.46 9.46 9.58 5.42 3.03 Classi di velocità (m/s) 2-3 3-5 5-7 7+ 2.90 2.14 0.25 0.00 3.91 2.52 0.88 0.00 5.04 6.18 0.76 0.50 0.00 0.00 0.00 0.00 10.8433.16 6.68 1.26 14.6225.34 4.66 1.39 15.2515.51 2.27 1.01 15.637.82 4.66 1.26 10.5910.34 6.81 0.76 10.4613.49 9.96 1.51 9.58 22.06 23.70 3.40 11.0927.48 28.24 10.97 20.8019.67 9.83 6.56 15.2518.03 3.15 2.02 6.05 8.70 0.76 0.00 3.78 2.40 0.13 0.25 Tabella delle Frequenza di accadimento (millesimi) delle condizioni meteorologiche per la classe di stabilità atmosferica E Classe di stabilità atmosferica E direzione dei venti 0-1 1-2 N 0.76 2.65 NNE 0.50 1.13 NE 0.38 1.39 ENE 0.00 0.00 ENE 0.38 1.13 ESE 0.63 3.03 SE 0.76 2.77 SSE 0.50 3.15 S 0.76 1.77 SSW 0.38 1.89 SW 0.63 1.51 WSW 0.50 2.02 W 1.01 4.16 WNW 0.88 2.40 NW 0.50 3.66 NNW 1.26 4.16 Classi di velocità (m/s) 2-3 3-5 5-7 1.26 1.13 0.13 2.27 2.65 0.13 3.15 3.78 2.90 0.00 0.00 0.00 2.40 12.36 18.66 3.03 10.84 3.28 4.29 3.15 0.76 3.53 1.13 0.00 1.51 0.25 0.13 1.01 0.63 0.00 1.51 0.13 0.00 1.39 1.64 0.13 4.66 3.40 1.39 5.93 9.96 2.14 6.93 7.06 0.13 3.91 1.77 0.00 7+ 0.00 0.13 1.26 0.00 7.69 3.03 0.13 0.00 0.00 0.00 0.00 0.50 0.13 0.13 0.00 0.00 Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Tabella di accadimento (millesimi) delle delle frequenza Pg. 108 condizioni meteorologiche per la classe di stabilità atmosferica F-G Classe di stabilità atmosferica F-G direzione dei venti 0-1 1-2 N 0.00 0.25 NNE 0.00 0.38 NE 0.00 0.13 ENE 0.00 0.00 ENE 0.00 0.00 ESE 0.00 0.00 SE 0.00 0.00 SSE 0.00 0.00 S 0.00 0.00 SSW 0.00 0.13 SW 0.00 0.13 WSW 0.00 0.00 W 0.00 0.00 WNW 0.00 0.00 NW 0.00 0.00 NNW 0.00 0.00 Classi di velocità (m/s) 2-3 3-5 5-7 0.00 0.38 0.00 0.13 0.13 0.00 0.00 0.00 0.13 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.13 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.13 0.00 0.00 0.00 0.25 0.00 0.00 0.76 0.00 0.00 0.38 0.00 0.13 0.00 0.00 7+ 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 109 Regime Termico Per la caratterizzazione del regime termico si riportano i dati relativi al Rapporto sullo stato dell'ambiente nella Provincia di Lucca, che danno informazioni sia sui valori massimi e minimi registrati nelle centraline ARSIA che per le variazioni stagionali di tali parametri. Inoltre si riportano le carte climatiche redatte dal Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale - Ufficio Compartimentale di Pisa relativamente alla Provincia di Lucca. Nelle mappe si sono evidenziati in particolare i confini del comune di Pietrasanta e dei comuni della Versilia, con esso confinanti. Stazioni Temperature massime medie [°C] Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Lido di Camaiore 12.7 13.0 16.0 18.3 23.3 26.8 29.8 30.0 25.7 21.2 16.0 12.5 Strettoria 12.3 12.7 14.9 15.8 21.7 24.6 27.3 27.6 23.6 19.6 14.7 12.1 Fonte: Primo Rapporto sullo Stato dell'Ambiente nella Provincia di Lucca, 1999; ARSIA Stazioni Temperature minime medie [°C] Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Lido di Camaiore 2.3 1.7 4.4 7.0 10.9 14.6 17.0 17.6 14.1 10.6 6.5 2.7 Strettoria 7.0 6.8 8.4 9.5 14.7 17.7 20.5 20.5 16.9 13.7 9.8 7.0 Fonte: Primo Rapporto sullo Stato dell'Ambiente nella Provincia di Lucca, 1999; ARSIA Stazioni Temperature medie medie [°C] Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Lido di Camaiore 7.4 7.3 10.2 12.6 17.2 20.7 23.5 19.7 19.6 15.7 11.0 7.2 Strettoria 9.6 9.7 11.5 12.5 18.1 21.0 23.8 20.0 20.0 16.5 12.0 9.5 Fonte: Primo Rapporto sullo Stato dell'Ambiente nella Provincia di Lucca, 1999; ARSIA Stazioni Escursione termica media [ Tmax-Tmin ] Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Lido di Camaiore 10.4 11.3 11.6 11.3 12.4 12.2 12.8 12.4 11.6 10.6 9.5 9.8 Strettoria 5.3 5.1 5.9 6.5 6.3 7.0 6.9 7.5 7.1 6.7 5.9 4.9 Fonte: Primo Rapporto sullo Stato dell'Ambiente nella Provincia di Lucca, 1999; ARSIA Si prendono sempre a riferimento le stazioni di Lido di Camaiore e Strettoia (Forte dei Marmi) per le quali si può osservare che le temperature minime risultano in media sempre Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 110 superiori allo zero. La minima escursione termica (Tmassima – Tminima) si registra nella stazione di Strettoia nei mesi invernali (ca. 5°C) Con riferimento alle temperature minime, il mese mediamente più freddo in tutte le stazioni risulta essere Febbraio. Dai dati si osserva che la il valore massimo della temperatura media è 23,9°C, corrispondente alla temperatura del mese di Agosto. I valori minimi sono stati rilevati nei mesi di Dicembre, Gennaio e Febbraio. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 111 Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 112 0 360 345 7 30 45 6 330 60 5 ge n 4 315 75 fe b 3 mar 2 300 90 a pr 1 285 mag 0 105 giu lug 270 120 a go se t 255 ott 135 nov 150 240 225 dic 165 180 210 195 Figura XX Medie del valore dell'intensità del vento [m/s] per i mesi dell'anno 2002 per il comune di Pietrasanta dati archivio meteo R.A.M.S. Rosa dei venti - dati meteo Aeronautica Militare N NNW NW WNW W 55 50 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 NNE NE 2 - 4 nodi ENE E 5 - 7 nodi 8 - 12 nodi 13 - 23 nodi WSW ESE SW SE Calma 32,8 % SSW SSE S > 24 nodi Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 113 Figura XXX Distribuzione dei venti secondo le informazioni raccolte dall’Aeronautica Militare elaborate per un anno tipo (dal 1951 al 1991) per la stazione di San Giusto (Pisa). Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 114 N NNW 7 NNE 6 NW NE 5 1-3 4 3 WNW ENE 2 7-9 1 10-12 0 W 4-6 E 13-15 16-18 WSW ESE 19-21 22-24 SW SE SSW SSE S Figura XX Medie dell'intensità del vento [m/s] per le ore del giorno relativamente al primo trimestre dell'anno 2002 - dati archivio meteo R.A.M.S. N NNW 8 NNE 7 6 NW NE 5 1-3 4 WNW ENE 3 2 7-9 1 10-12 0 W 4-6 E 13-15 16-18 WSW ESE 19-21 22-24 SW SE SSW SSE S Comune di Pietrasanta Figura XX Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 115 Medie dell'intensità del vento [m/s] per le ore del giorno relativamente al secondo trimestre dell'anno 2002 - dati archivio meteo R.A.M.S. N NNW 8 NNE 7 6 NW NE 5 1-3 4 WNW ENE 3 7-9 2 1 10-12 0 W 4-6 E 13-15 16-18 WSW ESE 19-21 22-24 SW SE SSW SSE S Comune di Pietrasanta Figura XX Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 116 Medie dell'intensità del vento [m/s] per le ore del giorno relativamente al terzo trimestre dell'anno 2002 - dati archivio meteo R.A.M.S. N NNW 8 NNE 7 6 NW NE 5 1-3 4 WNW ENE 3 2 7-9 1 10-12 0 W 4-6 E 13-15 16-18 WSW ESE 19-21 22-24 SW SE SSW SSE S Figura XX Medie dell'intensità del vento [m/s] per le ore del giorno relativamente al quarto trimestre dell'anno 2002 - dati archivio meteo R.A.M.S. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 117 Sono state elaborate le frequenze di accadimento delle varie condizioni meteorologiche in funzione delle condizioni di stabilità atmosferica e di velocità e direzione del vento. Tabella XXX Frequenza di accadimento (millesimi) delle condizioni meteorologiche per la classe di stabilità atmosferica A Classe di stabilità atmosferica A Classi di velocità direzione dei venti (m/s) 0-1 1-2 2-3 3-5 5-7 7+ N 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 NNE 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 NE 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 ENE 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 ENE 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 ESE 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 SE 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 SSE 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 S 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 SSW 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.25 SW 0.00 0.00 0.00 0.00 2.27 7.56 WSW 0.00 0.00 0.00 0.00 1.89 12.10 W 0.00 0.00 0.00 0.00 0.13 0.50 WNW 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 NW 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 NNW 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 Comune di Pietrasanta Tabella XXX Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 118 frequenza di accadimento (millesimi) delle condizioni meteorologiche per la classe di stabilità atmosferica B Classe di stabilità atmosferica B Classi di velocità (m/s) direzione dei venti 0-1 1-2 2-3 3-5 5-7 7+ N 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 NNE 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 NE 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 ENE 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 ENE 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 ESE 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 SE 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 SSE 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 S 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 SSW 0.00 0.00 0.00 0.13 0.76 0.25 SW 0.00 0.00 0.00 0.13 4.16 7.94 WSW 0.00 0.00 0.00 0.00 4.29 8.19 W 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 1.39 WNW 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 NW 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 NNW 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 Tabella XXX direzione dei venti N NNE NE ENE ENE ESE SE SSE S SSW SW WSW W WNW NW NNW frequenza di accadimento (millesimi) delle condizioni meteorologiche per la classe di stabilità atmosferica c Classe di stabilità atmosferica C Classi di velocità (m/s) 0-1 1-2 2-3 3-5 5-7 0.00 0.00 0.13 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.13 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.13 0.00 0.13 0.00 0.00 0.00 0.50 1.39 0.00 0.00 0.00 0.63 10.46 0.00 0.00 0.00 0.50 8.32 0.00 0.00 0.00 0.00 0.13 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 7+ 0.00 0.00 0.00 0.00 0.25 0.00 0.00 0.00 0.00 0.76 5.80 5.55 2.14 0.00 0.00 0.00 Comune di Pietrasanta Tabella XXX Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 119 frequenza di accadimento (millesimi) delle condizioni meteorologiche per la classe di stabilità atmosferica D Classe di stabilità atmosferica D direzione dei venti N NNE NE ENE 0-1 1.39 1.64 2.40 0.00 1.13 1-2 2.52 3.15 3.78 0.00 6.18 2.27 6.68 2.77 7.56 1.89 8.70 2.14 10.21 2.14 7.94 1.77 2.14 10.09 9.46 2.40 9.46 1.64 9.58 0.76 1.13 5.42 3.03 ENE ESE SE SSE S SSW SW WSW W WNW NW NNW Tabella XXX Classi di velocità (m/s) 2-3 3-5 5-7 2.90 2.14 0.25 3.91 2.52 0.88 5.04 6.18 0.76 0.00 0.00 0.00 10.8 33.16 6.68 4 14.6 25.34 4.66 2 15.2 15.51 2.27 5 15.6 7.82 4.66 3 10.5 10.34 6.81 9 10.4 13.49 9.96 6 9.58 22.06 23.70 11.0 27.48 28.24 9 20.8 19.67 9.83 0 15.2 18.03 3.15 5 6.05 8.70 0.76 3.78 2.40 0.13 7+ 0.00 0.00 0.50 0.00 1.26 1.39 1.01 1.26 0.76 1.51 3.40 10.97 6.56 2.02 0.00 0.25 frequenza di accadimento (millesimi) delle condizioni meteorologiche per la classe di stabilità atmosferica E Classe di stabilità atmosferica E direzione dei venti 0-1 1-2 N 0.76 2.65 NNE 0.50 1.13 NE 0.38 1.39 ENE 0.00 0.00 ENE 0.38 1.13 ESE 0.63 3.03 SE 0.76 2.77 SSE 0.50 3.15 S 0.76 1.77 Classi di velocità (m/s) 2-3 3-5 5-7 7+ 1.26 1.13 0.13 0.00 2.27 2.65 0.13 0.13 3.15 3.78 2.90 1.26 0.00 0.00 0.00 0.00 2.40 12.36 18.66 7.69 3.03 10.84 3.28 3.03 4.29 3.15 0.76 0.13 3.53 1.13 0.00 0.00 1.51 0.25 0.13 0.00 Comune di Pietrasanta SSW SW WSW W WNW NW NNW Tabella XXX 0.38 0.63 0.50 1.01 0.88 0.50 1.26 Quadro conoscitivo Piano Strutturale 1.89 1.51 2.02 4.16 2.40 3.66 4.16 1.01 1.51 1.39 4.66 5.93 6.93 3.91 0.63 0.13 1.64 3.40 9.96 7.06 1.77 0.00 0.00 0.13 1.39 2.14 0.13 0.00 Pg. 120 0.00 0.00 0.50 0.13 0.13 0.00 0.00 frequenza di accadimento (millesimi) delle condizioni meteorologiche per la classe di stabilità atmosferica F-G Classe di stabilità atmosferica F-G direzione dei venti 0-1 1-2 N 0.00 0.25 NNE 0.00 0.38 NE 0.00 0.13 ENE 0.00 0.00 ENE 0.00 0.00 ESE 0.00 0.00 SE 0.00 0.00 SSE 0.00 0.00 S 0.00 0.00 SSW 0.00 0.13 SW 0.00 0.13 WSW 0.00 0.00 W 0.00 0.00 WNW 0.00 0.00 NW 0.00 0.00 NNW 0.00 0.00 Classi di velocità (m/s) 2-3 3-5 5-7 0.00 0.38 0.00 0.13 0.13 0.00 0.00 0.00 0.13 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.13 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.13 0.00 0.00 0.00 0.25 0.00 0.00 0.76 0.00 0.00 0.38 0.00 0.13 0.00 0.00 7+ 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 121 Regime Termico Per la caratterizzazione del regime termico si riportano i dati relativi al Rapporto sullo stato dell'ambiente nella Provincia di Lucca, che danno informazioni sia sui valori massimi e minimi registrati nelle centraline ARSIA che per le variazioni stagionali di tali parametri. Inoltre si riportano le carte climatiche redatte dal Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale - Ufficio Compartimentale di Pisa relativamente alla Provincia di Lucca. Nelle mappe si sono evidenziati in particolare i confini del comune di Pietrasanta e dei comuni della Versilia, con esso confinanti. Stazioni Temperature massime medie [°C] Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Lido di Camaiore 12.7 13.0 16.0 18.3 23.3 26.8 29.8 30.0 25.7 21.2 16.0 12.5 Strettoria 12.3 12.7 14.9 15.8 21.7 24.6 27.3 27.6 23.6 19.6 14.7 12.1 Fonte: Primo Rapporto sullo Stato dell'Ambiente nella Provincia di Lucca, 1999; ARSIA Stazioni Temperature minime medie [°C] Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Lido di Camaiore 2.3 1.7 4.4 7.0 10.9 14.6 17.0 17.6 14.1 10.6 6.5 2.7 Strettoria 6.8 8.4 9.5 14.7 17.7 20.5 20.5 16.9 13.7 9.8 7.0 7.0 Fonte: Primo Rapporto sullo Stato dell'Ambiente nella Provincia di Lucca, 1999; ARSIA Stazioni Temperature medie medie [°C] Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Lido di Camaiore 7.4 7.3 10.2 12.6 17.2 20.7 23.5 19.7 19.6 15.7 11.0 7.2 Strettoria 9.7 11.5 12.5 18.1 21.0 23.8 20.0 20.0 16.5 12.0 9.5 9.6 Fonte: Primo Rapporto sullo Stato dell'Ambiente nella Provincia di Lucca, 1999; ARSIA Comune di Pietrasanta Stazioni Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 122 Escursione termica media [ Tmax-Tmin ] Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Lido di Camaiore 10.4 11.3 11.6 11.3 12.4 12.2 12.8 12.4 11.6 10.6 9.5 9.8 Strettoria 5.3 5.9 6.5 6.3 7.0 6.9 7.5 7.1 6.7 5.9 4.9 5.1 Fonte: Primo Rapporto sullo Stato dell'Ambiente nella Provincia di Lucca, 1999; ARSIA Si prendono sempre a riferimento le stazioni di Lido di Camaiore e Strettoia (Forte dei Marmi) per le quali si può osservare che le temperature minime risultano in media sempre superiori allo zero. La minima escursione termica (Tmassima – Tminima) si registra nella stazione di Strettoia nei mesi invernali (ca. 5°C) Con riferimento alle temperature minime, il mese mediamente più freddo in tutte le stazioni risulta essere Febbraio. Dai dati si osserva che la il valore massimo della temperatura media è 23,9°C, corrispondente alla temperatura del mese di Agosto. I valori minimi sono stati rilevati nei mesi di Dicembre, Gennaio e Febbraio. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 123 FORTE DEI MARMI SERAVEZZA STAZZEMA CAMAIORE PIETRASANTA MASSAROSA [°C] VIAREGGIO Figura - Temperatura periodo invernale - Mappe Climatiche (Dati: Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale - Ufficio Compartimentale di Pisa) FORTE DEI MARMI SERAVEZZA STAZZEMA CAMAIORE PIETRASANTA [°C] MASSAROSA VIAREGGIO Figura - Temperatura periodo primaverile - Mappe Climatiche (Dati: Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale - Ufficio Compartimentale di Pisa) Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 124 FORTE DEI MARMI SERAVEZZA STAZZEMA CAMAIORE PIETRASANTA [°C] MASSAROSA VIAREGGIO Figura - Temperatura periodo estivo - Mappe Climatiche (Dati: Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale - Ufficio Compartimentale di Pisa) FORTE DEI MARMI SERAVEZZA STAZZEMA CAMAIORE PIETRASANTA MASSAROSA [°C] VIAREGGIO Figura - Temperatura periodo autunnale - Mappe Climatiche (Dati: Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale - Ufficio Compartimentale di Pisa) Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 125 Per quanto riguarda la radiazione solare i dati a disposizione si riferiscono alla sola centralina di Lido di Camaiore che per la vicinanza, circa 8 km, e la similitudine con il territorio Comunale di Pietrasanta può essere presa a riferimento. Stazioni Radiazione media mensile [Watt/mq/h ] Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Lido di Camaiore 3.5 3.9 4.6 5.1 4.7 4.8 4.5 4.4 4.5 4.1 3.8 3.7 Fonte: Primo Rapporto sullo Stato dell'Ambiente nella Provincia di Lucca, 1999; ARSIA Stazioni Radiazione media giornaliera mensile [Watt/mq/h ] Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Lido di Camaiore 239 202 257 285 368 362 367 305 295 209 275 147 Fonte: Primo Rapporto sullo Stato dell'Ambiente nella Provincia di Lucca, 1999; ARSIA Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 126 Regime Pluviometrico I mesi di Ottobre e Novembre in tutte le stazioni sono mediamente quelli più piovosi, e anche i massimi eventi di pioggia si registrano per lo più in questi due mesi. Per quanto riguarda le centraline di Lido di Camaiore e Strettoia le precipitazioni più abbondanti si verificano nei mesi da Settembre a Ottobre mentre le piovosità minime si riscontrano nel mese di Marzo. Stazioni Pioggia media[ mm ] Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic 141. 185. 145. 91.3 2 6 5 142. 107. 153. 150. 151. 118. 56.2 42.2 51.8 69.5 20.1 53.2 0 3 4 5 0 5 Lido di Camaiore 78.1 52.4 38.4 83.8 57.6 65.4 24.8 47.9 Strettoria Fonte: Primo Rapporto sullo Stato dell'Ambiente nella Provincia di Lucca, 1999; ARSIA Nelle figure XXXX seguenti si evidenzia la differenza di piovosità tra la zona litoranea, rilevata dalla centralina di Massa figura XXa e quella dell’entroterra riferita a Lucca figura XXb. Dalla relazione sullo stato dell’ambiente nella regione Toscana si riportano le variabilità annuali riferite allo scorso secolo. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 127 FORTE DEI MARMI SERAVEZZA STAZZEMA CAMAIORE [mm] PIETRASANTA MASSAROSA VIAREGGIO Figura XX - Pioggia - Mappe Climatiche (Dati: Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale - Ufficio Compartimentale di Pisa) Figura XXX Massa Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 128 Figura XXX Lucca Regime Igrometrico Per quanto riguarda i dati di umidità si è preferito riferirsi ai dati registrati dalla stazione di Pisa S. Giusto. Nella Tabella XXX vengono riportati gli accoppiamenti temperatura e umidità relativa, con la distribuzione delle frequenze annuali tra il 1951 ed il 1991. Tabella XXX Distribuzione delle frequenze (‰) degli intervalli di umidità relativa associati agli intervalli di temperatura Temperatura (°C) -19,9 - -15,0 -14,9 – -10,0 -9,9 – -5 -4,9 – 0 0,1- 5 5,1- 10 10,1- 15 15,1- 20 20,1- 25 25,1- 30 30,1- 35 35,1-40 40,1- 45 Totale Umidità relativa (%) 0-40 41-50 51-60 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,01 0,04 0,07 0,31 0,70 0,84 2,22 3,27 6,17 5,80 7,80 12,61 7,98 9,50 17,06 5,98 9,58 18,04 7,21 12,98 25,19 10,41 16,08 21,76 4,19 2,83 1,62 0,15 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 44,25 62,76 103,35 61-70 0,0 0,01 0,08 1,60 8,50 15,89 29,03 29,03 33,72 17,79 0,36 0,0 0,0 136,01 71-80 0,0 0,0 0,24 2,68 11,75 25,05 42,19 36,60 30,35 6,70 0,03 0,0 0,0 155,59 81-90 0,0 0,03 0,22 6,23 22,25 50,52 70,08 62,54 26,25 1,79 0,0 0,0 0,0 239,92 91-100 0,0 0,07 0,41 8,98 32,28 69,23 77,25 56,01 13,72 0,16 0,0 0,0 0,0 258,11 Totale 0,0 0,10 1,08 21,35 86,44 186,90 253,10 217,78 149,41 74,68 9,03 0,15 0,0 1.000 Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 129 Dall'elaborazione dei dati emerge che i massimi picchi di frequenza si hanno nella fascia compresa tra i valori di temperatura variabili tra 5 e 20°C e per valori di umidità variabili fra 81 e 100 con il valore massimo pari a 77,25‰ (10,1-15°C; 91100%). Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 130 Stabilità Atmosferica La stabilità atmosferica, di norma definita attraverso il gradiente termico verticale esistente, ovverosia attraverso le variazioni della temperatura dell’aria con la quota, costituisce un parametro molto importante per gli studi concernenti la dispersione degli inquinanti in aria. Infatti, da essa dipendono le modalità della dispersione nello strato limite atmosferico. Per lo studio dei problemi di diffusione si utilizza la classificazione della stabilità atmosferica in sei categorie o classi di stabilità definite secondo la seguente Tabella XXX. Tabella XXX Classi di Stabilità di Pasquill-Gifford • situazione estremamente instabile; Categoria A • turbolenza termodinamica molto forte; • shear del vento molto debole. • situazione moderatamente instabile; Categoria B • turbolenza termodinamica media; • shear del vento moderato; • situazione debolmente instabile; Categoria C • turbolenza molto debole; • shear del vento moderato-forte. • situazione neutra (adiabatica e Categoria D pseudoadiabatica); • turbolenza termodinamica molto debole; • shear del vento forte. • situazione debolmente instabile; Categoria E • turbolenza termodinamica molto debole; • shear del vento forte. • situazione stabile o molto stabile; Categoria F + G • turbolenza termodinamica assente; • shear del vento molto forte. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 131 La nebbia, definita in meteorologia come meteora che riduce la visibilità a meno di un chilometro, non viene classificata in nessuna classe ma rappresenta una categoria a parte, data la particolare struttura dell’atmosfera caratterizzata dalla presenza di un’inversione di temperatura. Il metodo prescelto per il calcolo delle classi di stabilità associa ad ogni classe di stabilità di Pasquill un intervallo entro cui può variare il gradiente verticale di temperatura ∆T/∆Z, calcolato come variazione di temperatura (° C) in 100 m di altezza, come mostrato nella tabella seguente. Tabella XXX Categorie di stabilità basate sui metodi ∆T/∆Z Range del gradiente Categoria di Stabilità verticale di temperatura (°C/100 m) A ∆T/∆Z < -1.9 B -1.9 ≤ ∆T/∆Z < -1.7 C -1.7 ≤ ∆T/∆Z < -1.5 D -1.5 ≤ ∆T/∆Z < -0.5 E -0.5 ≤ ∆T/∆Z < 1.5 F 1.5 ≤ ∆T/∆Z < 4.0 G 4.0 ≤ ∆T/∆Z Nel nostro caso si sono considerate una sola classe le F e G come riportato nella tabella precedente che definiva le classi di Pasquill-Gifford. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 132 Tabella XXX Classi di Stabilità: Distribuzione delle Frequenze Annuali, Dati Archivio RAMS 2002 Classe Frequenza annuale (%) A 2.47 B 2.72 C 3.69 D 64.6 E 19.9 F 0.3 TOTALE 100 Dai dati riportati in tabella si osserva che le condizioni atmosferiche più ricorrenti sono quelle neutre o debolmente instabili (classe D e classe E). Comune di Pietrasanta 4 Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 133 Energia La valutazione e la redazione degli indici relativi al settore dell’energia si avvale della relazione : “Programma Energetico della provincia di Lucca” elaborata dall’Agenzia Lucchese per l’Energia ed il Recupero delle Risorse (ALERR). Tale studio pubblicato nel marzo del 2001, elabora fonti e dati relativi alla fine del decennio precedente. 4.1 Combustibili impiegati per il riscaldamento domestico Ai fini di una omogeneità con i dati e le valutazioni deducibili dal quadro presentato nello studio dell’ALERR, anche in questa relazione faremo riferimento ad un quadro demografico aggiornato al 31 dicembre 1998. Come di evince dalla tabella sotto riportata, il territorio del Comune di Pietrasanta si estende su una superficie di 41,84 kmq con una presenza sul territorio di 24566 abitanti rilevando una densità media di abitanti per kmq pari a 587. Comune Superficie Territoriale Pietrasanta (kmq) 41,84 Popolazione 24566 Densità (ab/kmq) 587 Così come è necessario rapportare i consumi energetici al numero degli abitanti, è altrettanto necessario avere la disponibilità e gli indicatori sul patrimonio abitativo del Comune al fine di poter dedurre, conosciuti i consumi, i fabbisogni energetici sia come energia elettrica che termica. Di seguito verranno riassunti alcuni dati significativi sul numero delle abitazioni e sul loro sfruttamento. (I dati sono relativi all’anno 1991) Abitazioni occupate e non occupate nel Comune di Pietrasanta Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 134 Totale abitazioni 13593 Abitazioni occupate 8957 Indice di affollamento 2,8 Densità abitazioni – abitazioni / kmq 324,9 Sulle abitazioni non occupate è possibile specificare è necessario specificare le cause del non utilizzo; i dati ricavati sono stati riportati nella seguente tabella. Abitazioni non occupate per motivi di non utilizzo Utilizzate Vacanza 3678 Lavoro e/o Studio 102 Per altri motivi 173 683 Non utilizzate 4636 % abitazioni totali 34,1 Di seguito abbiamo riportato alcuni indicatori sull’occupazione del patrimonio abitativo necessari ai fini di un confronto con il tipo di combustibile impiegato per il riscaldamento. INDICATORI SULL'OCCUPAZIONE DEL PATRIMONIO ABITATIVO N medio N medio % di stanze occupanti abitazioni per abit. per non occupate stanza occupate 4,55 0,6 34,11 % abitazioni occupate 65,89 % abit. % abit. % abit. occ.e con occ.e con occ.e con almeno 3 almeno 4- almeno 6 stanze 5 stanze o più 26,27 52,46 21,27 ABITAZIONI OCCUPATE PER TITOLO DI GODIMENTO Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale % stanze % abitaz. % abitaz. in % stanze in affitto occup. di occup. in proprietà proprietà affitto (abit. (abit. occup.) occup.) 69,95 19,24 73,49 16,5 ANZIANITA' DEL PATRIMONIO ABITATIVO % abitaz. occup. abit. occup. costruite prima del 1945 % stanze. costruite % abitaz. occup. costruite dopo il prima del 37,47 abit. occup. costruite dopo il 1982 1945 40,37 % stanze. 1882 8,34 8,7 DISTRIBUZIONE SUL TERRITORIO DI POPOLAZIONE E ABITAZIONI % Densità % abitaz. popolazioneLocalizzate popolazione residente in in centri 593,14 centri abitati abitati 90,81 65,77 ABITAZIONI CON RISCALDAMENTO PER TIPO DI COMBUSTIBILE Pg. 135 Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale % abitaz. % abitaz. % abitaz. Pg. 136 % con con con abitaz. riscald. riscald. riscald. con combustib. combustib.combustib. riscald. liquido solido 8,16 9,88 gassoso con E.E. 81,04 0,92 Si conclude la presentazione dei dati relativi alla tipologia dei combustibili impiegati nel riscaldamento delle civili abitazioni con il seguente grafico, dal quale si evince che Tipologia di combustibile per il riscaldamento delle abitazioni 1% 8% 10% % abitaz. con riscald. combustib. liquido % abitaz. con riscald. combustib. solido 81% % abitaz. con riscald. combustib. gassoso % abitaz. con riscald. con E.E. il combustibile maggiormente impiegato è il metano con una percentuale pari all’ 81 %; tale dato nel corso degli ultimi anni novanta si è sicuramente incrementato grazie al completamento delle reti di metanizzazione sul territorio comunale, completamento relativo alle frazioni collinari. Resiste un riscaldamento di tipo tradizionale con combustibile solido, quale carbone o legna, con una fetta di circa un decimo del complessivo. Per una percentuale che si aggira intorno all’8 %, è presente una alimentazione con combustibile liquido quale il GPL, gasolio; questo tipo di impiego è particolarmente diffuso in zone collinari o montane e per abitazioni isolate. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 137 Rimane una percentuale minimale di riscaldamento con E.E., ma tale fonte viene sempre meno impiegata e sostituita non appena è possibile l’allaccio alla rete del metano. Dopo aver individuato le percentuali di combustibile impiegato per il riscaldamento è possibile approfondire l’analisi stimando il fabbisogno energetico e le relative quantità di combustibile impiegato. Nella analisi che segue abbiamo sommato il numero delle abitazioni dagli edifici commerciali, ad uso civile e domestico presenti sul territorio, stimando in tal modo un numero complessivo di utenze. L’eventuale discrasia tra i dati sopra riportati e quelli che seguiranno è da ricondursi al fatto che la fonte di quest’ultimi è molto più recente, anno 1999. Abbiamo voluto in tal modo dimostrare come le opere di metanizzazione effettuate nel comune di Pietrasanta nel corso degli anni ’90 ha portato ad una contrazione nel consumo dei combustibili solidi e liquidi a favore del metano. Comune di N° abitazioni Pietrasanta 8.497 N° edifici commerciali Totale Utenze 754 10766 Il fabbisogno energetico complessivo è stato stimato in 593.671 GJ. La maggior parte del fabbisogno viene soddisfatta dalla combustione del metano, il quale con un consumo di circa 16.263.708 mc garantisce un quantitativo di energia pari a 560.854 GJ. Una parte minimale del fabbisogno è ancora soddisfatta con l’energia elettrica per un totale di 2969 GJ. La differenza tra il fabbisogno complessivo e quello soddisfatto con metano ed E.E. ammonta a circa 29.848 GJ. Nella tabella e nel grafico che segue sono stati riassunti i valori riportati. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 138 Fabbisogno Energia da Metano Energia Energia da altri Energetico (GJ) Elettrica combustibili (GJ) (GJ) 2.969 29.848 Complessivo (GJ) 593.671 560.854 Nel grafico che segue si possono apprezzare le percentuali di soddisfacimento Soddisfacimento del Fabbisogno Energetico per edifici civili 1% 5% 94% Energia da Metano Energia Elettrica Energia da altri combustibili Confrontando i dati relativi all’anno 1991 con quelli sopra riportati e relativi all’anno 1999, si può apprezzare come si sia incrementato l’impiego del metano passano dall’ 81% al 94 %. Rimane stabile e pari a circa l’1% l’impiego dell’energia elettrica, anche se tale dato andrebbe approfondito in quanto è probabile che un decennio fa il consumo di E.E. fosse finalizzato al riscaldamento delle stanze isolate o piccolissime abitazioni, ad oggi questa energia è impiegata non tanto nel riscaldamento quanto nella refrigerazione. Possiamo concludere con la presentazione dei dati relativi alle quantità di combustibili utilizzate per soddisfare il fabbisogno energetico. Comune di Pietrasanta Metano (mc) 16.263.708 Quadro conoscitivo Piano Strutturale E.E. (Mwh) Gasolio (t) 28.505 266 Olio Comb.(t) 11,8 Pg. 139 GPL (t) Legno (t) 109,6 1.105 Non è superfluo precisare che le quantità di combustibile impiegate nel soddisfacimento del fabbisogno non forniscono un dato molto significativo in quanto è necessario rapportarle al loro potere calorifico per estrapolarle un dato energetico molto più interessante come quello riportato nel grafico precedente. 4.2 Consumi di energia elettrica Di seguito vengono presentati i consumi di energia elettrica suddivisi in usi domestici, illuminazione pubblica, agricoltura, industria e terziario. Consumo Energia Elettrica Comune di Pietrasanta Utenze (n°) Energia kWh Illuminazione Pubblica 64 4.029.000 Usi domestici 13.693 28.505.000 Agricoltura 178 584.000 Industria e Terziario 3.244 68.474.000 Totale 17.179 101.592.000 (i dati sono relativi all’anno 1998) Il dato dei consumi relativi agli usi domestici risulta particolarmente interessante nel momento in cui verrà confrontato con la produzione di E.E. dell’attuale Centrale di Falascaia. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 140 Utenze Energia Elettrica 19% 0% 1% 80% Illuminazione Pubblica Usi domestici Agricoltura Industria e Terziario Dal grafico sopra riportato si può apprezzare come la maggior parte delle utenze elettriche siano riconducibili ad allacci di uso domestico, la restante parte è quasi totalmente assorbita da utenze inerenti l’industria ed il terziario. Consumo di Energia Elettrica 4% 28% 1% 67% Illuminazione Pubblica Usi domestici Agricoltura Industria e Terziario Come si evince dal grafico sopra riportato quasi il 70 % dell’E.E. consumata viene impiegata nel settore dell’industria e del terziario; circa il 30 % è impiegata in usi domestici, la rimanente viene assorbita per la maggior parte in utenze pubbliche e una piccola quantità è utilizzata nel settore agricolo. Comune di Pietrasanta 4.3 Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 141 Attività Produttive Di seguito verranno riportate le Unità Locali ed il numero degli addetti relativi al settore dell’industria e del terziario, suddivisi in aree di attività: industria, commercio, altri servizi. Comune di Industria Commercio Altri Servizi Unità Locali 820 956 583 Addetti 3172 2520 1413 Pietrasanta Il valore di E.E. complessiva impiegata nel settore dell’industria e del terziario è pari a 68.474 MW/h annui, con un numero di utenze pari a 3244. Un ulteriore dato interessante è calcolare la Densità Energetica delle attività industriali. Questo indice esprime il rapporto tra l’energia elettrica complessivamente impiegata nel settore industriale e la superficie su cui si estende il territorio, oppure il numero di abitanti che vi insistono. Comune di Pietrasanta 4.4 MWh/hmq MWh/Ab. 1.093,8 1,8 Trasporti Al fine di stimare i consumi energetici legati al trasporto sia privato che pubblico, sia civile che commerciale di seguito verranno riportati i dati relativi al parco veicoli presenti nel comune. Autovetture Autocarri Autobus Motrici 13.776 1.222 17 52 Motocicli Motocarri 1.495 706 Totale 17.271 Percentualmente il parco veicoli è così suddiviso (i dati sono relativi all’anno 1999) Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 142 Parco Veicoli 0% Autovetture Autocarri Autobus Motrici Motocicli Motocarri 9% 4% 7% 80% Complessivamente nel medesimo anno sono stati consumati i seguenti quantitativi di carburanti: 4.5 Benzina Super Benzina Verde (l) (l) 7.594.479 18.564.785 Gasolio* GPL* Metano autotrazione* Agricoltura I consumi relativi al settore agricolo rivestono una parte esigua del fabbisogno energetico complessivo, stabilendosi intorno all’1 %. La difficoltà nel reperimento dei dati ha impossibilitato qualsiasi ulteriore elaborazione. 4.6 Produzione Energetica Dopo aver analizzato i fabbisogni e consumi relativi alle varie forme di energia è utile procedere alla ricerca delle eventuali produzioni di energia convenzionale o da fonte rinnovabile. Purtroppo la tipologia del territorio, il suo sfruttamento e la sua vocazione prettamente turistica non facilita la nascita e lo sviluppo di iniziative volte alla produzione di energia. Esiste attualmente un solo caso di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile. Il territorio del Comune presenta una corografia variegata, che è possibile classificare in tre zone con caratteristiche specifiche ed Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 143 omogenee: una zona collinare – premontana con una bassissima densità abitativa, una zona pianeggiante ove si è sviluppato il centro e dove risiede la maggior parte degli abitanti del Comune. In tale zona sono presenti le grandi vie di comunicazione (autostrada A12, linea ferroviaria, ect.) e si è sviluppato il substrato della attività artigianli – industriali principalmente legate alla lavorazione del Marmo. Infine una zona costiera caratterizzata da: una vegetazione tipicamente mediterranea, dal mare, dalla spiaggia con i suoi stabilimenti e con uno sviluppo urbanistico - residenziale caratteristico di una zona balneare, con una considerevole densità abitativa, ma con accentuate caratteristiche di stagionalità. Produzione di Energia Elettrica da Fonte Idraulica I corsi d’acqua presenti nel comune di Pietrasanta, a parte il fiume Versilia da cui è solo lambito, hanno un carattere torrentizio, che combinato con una assenza di bacini di raccolta e stoccaggio, fanno si che il territorio, per questi vincoli intrinseci, non presenti quelle caratteristiche necessarie per sviluppare produzioni di energia elettrica da fonte idraulica. Produzione di Energia Elettrica da Fonte Rinnovabile Un impianto di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile è l’impianto di termovalorizzazione di Falascaia. Presso questo impianto viene valorizzato il CDR (combustibile derivato dai rifiuti) proveniente dall’impianto di Pioppogatto situato nel Comune di Massarosa. Attualmente l’impianto è gestito in fase sperimentale ed utilizza come combustibile la biomassa vergine. Indipendentemente da come viene alimentato, il termovalorizzatore di Falascaia, ubicato nella omonima località, è in grado di produrre energia elettrica che cede alla rete nazionale. Si tratta di un impianto di termovalorizzazione a letto fluido strutturato su due linee da 3,5 t / h alimentato con CDR; è dotato di due caldaie che abbisognano di 12,5 MWt ciascuna e producono cadauna 16,25 t/h di vapore. L’energia elettrica prodotta lorda è pari a 5 MWt a cui fa sottratto circa 1 MWt per gli autoconsumi interni. Le caratteristiche del termovalorizzatore sono riassunte nella tabella che segue. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Potenza termica introdotta 24,5 MWt/h Vapore prodotto 32,5 t /h Potenza elettrica prodotta 5 MWe/h Potenza elettrica ceduta in rete 4 MWe/h Rendimento del ciclo Pg. 144 21 % Un dato interessante lo si può estrapolare cercando di calcolare l’energia elettrica annua ceduta in rete da questo impianto. Supponendo un funzionamento sulle 24 ore per 300 giorni all’anno avremmo un quantitativo di energia elettrica ceduta pari a circa 28,8 MWe. Se confrontiamo tale dato con il consumo di E.E. annuo per usi domestici sopra riportato e pari a 28.505.000 di kWe, possiamo affermare che il solo termovalorizzatore di Falascaia sarebbe in grado si soddisfare il fabbisogno energetico (elettrico), per i soli usi domestici, di tutto il Comune. Fonte Eolica Sul territorio del Comune di Pietrasanta non sono presenti impianti eolici, anche se il vento costituisce una delle fonti energetiche rinnovabili alle quali si è ricominciato a guardare con crescente interesse in vista del loro possibile utilizzo, sia pure integrativo, per la produzione di elettricità. Fonte solare fotovoltaica Benché ci sia un crescente interesse intorno a questa forma di fonte rinnovabile, le installazioni di impianti fotovoltaici sul nostro territorio sono scarsissimi. Ciò è dovuto prevalentemente dall’elevato costo del kWh e alla difficoltà di reperire gli incentivi messi a disposizione con il programma 50.000 tetti fotovoltaici. Da non sottovalutare è anche la necessità di occupare vaste aree di territorio, non sempre disponibili e non sempre evitate mettendo a disposizione le strutture esistenti, come i tetti degli edifici. La necessità di dover spingere su questo tipo di produzione di E.E. deriva dall’impatto ambientale praticamente nullo e dalla possibilità di poter realizzare piccoli impianti destinati a soddisfare le esigenze di un privato o di una piccola attività. Si ricorda che rispetto alla produzione di con Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 145 fonti tradizionali per ogni kWh prodotto si risparmiano circa 250 grammi di olio combustibile e si è evitata la produzione di 0,7 kg di CO2. Fonte solare termica Il solare termico benché sia arrivato molto prima del fotovoltaico, non è riuscito a soppiantare la cultura di produrre acqua calda, prima tramite E.E. con gli scaldabagno, poi con l’ausilio del metano. Esistono alcuni esempi di istallazione ed impiego dei pannelli solari, ma complessivamente il contributo energetico resta minimale. Produzione di Biomassa Benché il territorio del Comune di Pietrasanta sia coperto per ben il 56% da foreste e boschi, la superficie interessata è prevalentemente collinare montana nella quale, a causa delle caratteristiche tipiche della fascia costiera: terrazzamenti, fronti scoscesi, rocce affioranti, non è mai stata avviata una operazione di manutenzione del patrimonio boschivo, né tanto meno sono presenti iniziative economico ambientali di recupero – manutenzione con produzione di biomassa. Con alcune delle medesime problematiche la cosa si ripete anche in pianura ove la superficie del terreno faciliterebbe questo tipo di operazioni, ma la scarsità di zone boschive, a parte il Parco della Versiliana sul quale è in corso un’operazione di recupero e salvaguardia, non permettono l’instaurarsi di una economia di scala. Pertanto la produzione di biomassa vergine sul territorio è praticamente inesistente. 4.7 Conclusioni Nell’ottica di un uso razionale dell’energia, premesso che non è possibile valutare il grado di penetrazione di le principali problematiche sono costituite dallo scarso ricorso al solare termico, specie per gli usi sanitari e nelle attività turistiche, dalla pressochè assenza di intallazioni di solare fotovoltaico, dal mancato sfruttamento delle potenzialità relative all’utilizzo delle biomasse. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 146 5 Settore Rifiuti 5.1 Produzione rifiuti solidi urbani L’obiettivo di questo indicatore è la produzione di rifiuti urbani prodotti nel Comune a livello di Sezione Censuaria Istat e delle relative fluttuazioni stagionali legate alle presenze turistiche e studentesche. È utile precisare che non siamo in possesso di un dato così accurato tale da poter riferire ad ogni per sezione censuaria la propria quantità di rifiuti prodotti. Questo risultato non è poi così lontano da essere raggiunto in quanto, la società ERSU S.p.A., che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti urbani, ha già predisposto un sistema di georeferenziazione dei cassonetti di raccolta presenti sul territorio, e che permetterà all’Amministrazione, una volta che si sarà dotata del servizio, di poter conoscere giorno per giorno la quantità di rifiuti solidi con un dettaglio spinto sino al singolo cassonetto. Ad oggi è possibile calcolare la produzione complessiva annua dei rifiuti solidi urbani, e stimare con ragionevole approssimazione le fluttuazioni legate ai flussi turistici, così evidenti sul territorio. Di seguito verranno riportati i dati relativi alla produzione di rifiuti solidi urbani, suddivisi per mese, e relativi agli anni 2001 e 2002. Abbiamo scelto di considerare gli ultimi due anni di produzione per rendere il dato su cui lavorare più omogeneo; indipendentemente dalla deriva della produzione che gli RSU presentano nel medio lungo periodo. Produzione Rifiuti Solidi Urbani (kg) MESI /ANNO Anno 2001 Anno 2002 Gennaio 1.179.470 1.148.790 Febbraio 1.084.720 1.125.000 Marzo 1.365.210 1.510.160 Aprile 1.593.589 1.550.920 Maggio 1.827.722 1.809.220 Giugno 1.958.870 1.894.280 Luglio 2.221.570 2.179.980 Agosto 2.204.170 2.218.150 Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Settembre 1.575.040 1.616.470 Ottobre 1.497.455 1.536.050 Novembre 1.245.283 1.349.870 Dicembre 1.112.882 1.256.940 TOTALE 18.865.981 19.195.830 Pg. 147 Produzione RSU anni 2001 - 2002 2 500 000 kg prodotti 2 000 000 1 500 000 1 000 000 500 000 0 1 2 3 4 5 RSU Anno 2001 RSU Anno 2002 6 7 8 9 10 11 12 Mesi Come si evince dalla tabella e dal grafico sopra riportati, l’andamento della produzione dei rifiuti solidi urbani presenta un andamento gaussiano con il massimo raggiunto nei mesi di luglio ed agosto. È interessante osservare come l’incremento di produzione sia costante a partire dal mese di aprile, maggio e giugno, e si stabilizzi nei due mesi di luglio ed agosto dove la presenza dei turisti è più significativa e costante. Dal mese di settembre si rileva un forte decremento, costante per tutto il periodo autunnale ed invernale. Non è un caso che nel mese di febbraio ci sia la produzione minore. È altresì importante precisare come l’andamento della produzione dei rifiuti confermi il tipo di offerta turistica che il Comune di Pietrasanta offre, cioè un tipo di turismo molto più legato alle seconde case, e quindi ad una maggiore permanenza Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 148 sul territorio, che un turismo legato solo al mese di agosto o al solo periodo feriale estivo. Una ulteriore prova è la costanza della produzione dei rifiuti in luglio ed agosto, oltre ad un incremento costante sin dal mese di aprile legato allo sfruttamento sempre più massiccio delle seconde case nei fine settimana. 5.2 Composizione merceologica Una caratterizzazione mirata alla conoscenza della composizione merceologica dei rifiuti solidi urbani prodotti nel Comune di Pietrasanta non è disponibile, ne tanto meno è stato mai approfondito a livello di ricerca la variabilità della medesima composizione nel corso delle stagioni; caratteristica sicuramente presente avendo il territorio una forte connotazione turistica. I dati che seguono sono quelli proposti dal Piano di gestione dei rifiuti urbani ed assimilati della Provincia di Lucca, pubblicato nell’agosto 2002. Riteniamo interessante confrontare tali dati con quelli proposti nella caratterizzazione degli RSU presente nel progetto esecutivo del termovalorizzatore di Falascaia, redatto nei primi anni ’90. Dati Piano Dati Progetto Provinciale Lucca Termov. Falascaia (1) (2) Organico 37% 31% Carta 27% 27% Plastica 10% 11% Vetro ed inerti 9% 7% Legno e tessile 5% 7% Metalli 4% 4% Altro 6% 13% Fine stradale 2% - TOTALE 100% 100% Frazione Di seguito abbiamo riportato la composizione merceologica sotto forma di grafico utilizzando i dati relativi al Piano Provinciale. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 149 Composizione Merceologica RSU (1) 5% 7% 8% 3% 51% 12% 14% 5.3 Organico Carta Plastica Vetro ed inerti Legno e tessile Metalli Altro Fine stradale 0% Modalità di smaltimento dei rifiuti urbani I rifiuti urbani vengono trattati presso l’impianto di selezione e compostaggio di Pioppogatto in Comune di Massarosa, con produzione di Frazione Organica Stabilizzata (FOS), destinata all’utilizzo per ripristini ambientali, recpuero di materiali ferrosi e non ferrosi, produzione di CDR destinato alla termoutilizzazione con recupero di energia. Di seguito invece riportiamo le quantità ed i valori percentuali delle frazioni di raccolta differenziata conseguiti negli ultimi due anni. Percentuale Anno 2001(t) Carta 178.066 1% 123.900 1% Cartone 580.990 3% 713.750 4% Vegetali 4.207.665 18% 3.966.260 17% Organico 608.847 3% 578.745 3% Plastica 11.750 0% 25.050 0% Vetro 445.670 2% 444.660 2% Ferro 200.514 1% 127.918 1% sugli RSU Anno 2002 (t) Percentuale FRAZIONI sugli RSU Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 150 Legno 333.817 2% 252.166 1% Batterie (*) 13.100 0% 10.000 0% Oli esausti (*) 800 0% 3.180 0% Pile esaurite (*) 921 0% 751 0% Farmaci scaduti (*) 747 0% 976 0% Vestiario, Pelli (*) 30.874 0% 28.345 0% Pneumatici (*) 0 0% 12.440 0% TOTALE 6.613.761 26% 6.288.141 25% (*) : non stati inseriti in quanto frazioni raccolte in modo differenziato anche se non direttamente riconducibili agli RSU Quantitativi delle frazioni della Raccolta Differenziata Carta Cartone Vegetali Organico Plastica Vetro Ferro Legno Batterie Oli esausti Pile esaurite Farmaci scaduti Vestiario, Pelli Pneumatici 3 180 10 000 127 918 252 166 444 660 28 345 751 976 12 440 123 900 713 750 25 050 578 745 3 966 260 Come si evince dalla tabella sopra riportata il risultato complessivo è senz’altro lusinghiero per il nostro territorio, si conferma una percentuale di raccolta tra il 25 ed il 30 %, con un miglioramento nella raccolta delle frazioni più nobili. 5.4 Produzione di rifiuti organici da utenze non domestiche Con questo indicatore andiamo a calcolare le produzioni di rifiuti organici e la relativa potenzialità di recupero degli stessi per la produzione di compost di Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 151 qualità. Il Comune di Pietrasanta ha l’onore di presentare un risultato lusinghiero in merito alla raccolta del “Verde” ossia del rifiuto vegetale non proveniente dalla frazione umida degli RSU. La raccolta differenziata del “vegetale” è particolarmente spinta sul nostro territorio e ben gestita con delle piazzole di raccolta e stoccaggio dedicate a questa frazione. Di seguito vengono presentati i dati di raccolta del “verde” per gli anni 2001 e2002. Come si vede la raccolta del “verde” si è attestata su circa 4000 t annue, con un andamento abbastanza costate durante tutto il corso dei mesi, registrando delle punte nei mesi primaverili, in particolare Giugno, e nei mesi autunnali, in particolare ottobre. Il conferimento del vegetale viene fatto spontaneamente da parte dei cittadini alle piazzole attrezzate, in modo da minimizzare i costi e permettere l’economicità delle attività che si sviluppano a valle. Più difficile è stimare il delta ancora esistente tra il vegetale prodotto e quello raccolto. Al fine di minimizzare la frazione non ancora intercettata, la società ERSU ha incentivato, mediante la distribuzione gratuita dei reattori, il compostaggio domestico, ossia quella forma di recupero del vegetale e dell’”umido da cucina” che mira a trasformare all’interno dell’unità familiare, le due frazioni differenziate al fine di riutilizzarle nei propri giardini ed orti. Il tutto dovrebbe essere facilitato dall’urbanizzazione del territorio, costituita in gran parte da case con giardini, parchi, orticelli a conduzione familiare. Raccolta del "Verde" (kg) MESI /ANNO Anno 2001 Anno 2002 Gennaio 309.780 406.240 Febbraio 292.190 314.160 Marzo 259.340 372.890 Aprile 281.520 229.810 Maggio 339.470 325.360 Giugno 462.990 274.140 Luglio 364.075 277.410 Agosto 240.980 240.280 Settembre 325.870 357.070 Ottobre 588.340 496.560 Novembre 421.200 345.520 Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Dicembre 321.910 326.820 TOTALE 4.207.665 3.966.260 Pg. 152 Raccolta del VERDE anni 2001 - 2002 600 000 kg prodotti 500 000 400 000 300 000 200 000 100 000 0 1 RSU Anno 2001 RSU Anno 2002 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 M esi Il fine della raccolta e trattamento della frazione “verde” è quella di riuscire a produrre del compost di qualità, ossia compost prodotto con frazioni non provenienti dalla selezione dei rifiuti solidi urbani. Il Comune di Pietrasanta grazie alla raccolta del “Verde” e dell’”umido da cucina”, ossia della frazione organica proveniente dalla raccolta differenziata dei RSU, è in grado di avviare alla produzione del compost di qualità un quantitativo medio annuo pari a 4680 t. A tal fine appare quanto mai opportuna la necessità, sottolineata anche nel Piano Provinciale dei Rifiuti di dotarsi, a livello provinciale, di un impianto che sia in grado di gestire al meglio questa risorsa. Ancor più interessante ed appropriata è l’iniziativa presa dalla società ERSU, che gestisce i Comuni di: Pietrasanta, Forte dei Marmi, Camaiore, Serravezza, Stazzema, Massarosa, di realizzare, proprio in questi giorni sono partiti lavori, un impianto comprensoriale in grado di rispondere al fabbisogno di tutti i Comuni sopra citati. Comune di Pietrasanta 5.5 Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 153 Produzione rifiuti cartacei da utenze non domestiche L’obiettivo di questo indicatore è calcolare le produzioni di rifiuti cartacei e le potenzialità di recupero di questi materiali. Di seguito verranno riportati i dati relativi alla raccolta differenziata delle frazioni della carta e del cartone, che vengono avviati al recupero grazie all’azione di “volano” condotta dal consorzio CONAI. Quantità di carta e cartone raccolti kg / anno 2001 kg / anno 2002 Carta 178.066 123.900 Cartone 580.990 713.750 La raccolta del materiale carta e cartone anche in questo caso è legata alla libera iniziativa dei cittadini che fanno confluire il materiale o direttamente presso la sede della società ERSU, e questa è la modalità più seguita dalle aziende, oppure è possibile usufruire delle campane o cestelli di raccolta distribuiti sul territorio, più legati alla raccolta domestica. Il dato sopra riportato è complessivo e, per come è stato ottenuto, non riesce a distinguere i differenti flussi: domestico e non; né tanto meno siamo in grado di fornire un valore sull’efficacia di questo tipo di raccolta. Abbiamo ragione di credere, se confrontiamo il dato con altre realtà simili a quella di Pietrasanta, che il livello di raccolta sia vicino agli standard ed agli obiettivi della normativa. 5.7 Produzione rifiuti di origine industriale L’obiettivo di questo indicatore è la valutazione delle tipologie e delle quantità di Rifiuti Pericolosi generati dal sistema produttivo a livello comunale. Il reperimento dei dati di produzione è stato possibile grazie alla contributo del Dipartimento Provinciale di Lucca dell’ARPAT, che ha messo a disposizione i tabulati di riepilogo dei MUD. relativi all’anno 2000. Da questi elaborati si evince che il numero complessivo di aziende che sono interessate dalla produzione di rifiuti pericolosi e pari a 121. Di seguito verranno indicate le tipologie di rifiuti pericolosi prodotti e il loro quantitativo annuo (darti relativi all’anno 2000). Comune di Pietrasanta CER 060102 Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 154 Rifiuti da processi chimici inorganico Soluzioni acide di scarto Acido Cloridrico Stato Fisico Liquido CER 070210 t 0,82 Rifiuti da processi chimici organici Rifiuti da PFFU di plastiche, gomme sintetiche e fibre artificiali Altri residui di filtrazione, assorbenti esauriti Stato Fisico Solido pulverulento CER 070310 t 0,016 Rifiuti da processi chimici organici Rifiuti da PFFU di coloranti e pigmenti organici Altri residui di filtrazione, assorbenti esauriti Stato Fisico Solido non pulverulento CER 080101 t 0,045 Rifiuti da produzione, formulazione, fornitura ed uso (PFFU) di rivestimenti (Pitture, vernici, smalti vetrati), sigillanti ed inchiostri per stampa. Rifiuti da PFFU di pitture e vernici Pitture e vernici di scarto contenenti solventi organici alogenati Stato Fisico: Solido non pulverulento, Liquido CER 080102 t 0,691 Rifiuti da produzione, formulazione, fornitura ed uso (PFFU) di rivestimenti (Pitture, vernici, smalti vetrati), sigillanti ed inchiostri per stampa. Rifiuti da PFFU di pitture e vernici Pitture e vernici di scarto contenenti solventi organici non alogenati Stato Fisico: Solido non pulverulento, Liquido t 0,553 Comune di Pietrasanta CER 080402 Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 155 Rifiuti da produzione, formulazione, fornitura ed uso (PFFU) di rivestimenti (Pitture, vernici, smalti vetrati), sigillanti ed inchiostri per stampa. Rifiuti da PFFU di adesivi e sigillanti Adesivi e sigillanti di scarto non contenenti solventi alogenati Stato Fisico Solido non pulverulento CER 090101 t 0,009 Rifiuti dell’industri fotografica Rifiuti dell’industri fotografica Soluzioni di sviluppo e attivanti a base acquosa Stato Fisico Liquido CER 090102 t 4,294 Rifiuti dell’industri fotografica Rifiuti dell’industri fotografica Soluzioni di sviluppo per lastre offset a base acquosa Stato Fisico Liquido CER 090104 t 0,070 Rifiuti dell’industri fotografica Rifiuti dell’industri fotografica Soluzioni di fissaggio Stato Fisico Liquido CER 110106 t 3,787 Rifiuti inorganici contenenti metalli provenienti dal trattamento e ricopertura di metalli, idrometallurgia non ferrosa Rifiuti liquidi e fanghi dal trattamento e ricopertura di metalli Acidi non specificati altrimenti Soluzioni di sviluppo e attivanti a base acquosa Stato Fisico Liquido t 0,572 Comune di Pietrasanta CER 110107 Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 156 Rifiuti inorganici contenenti metalli provenienti dal trattamento e ricopertura di metalli, idrometallurgia non ferrosa Rifiuti liquidi e fanghi dal trattamento e ricopertura di metalli Alcali non specificati altrimenti Soluzioni di sviluppo e attivanti a base acquosa Stato Fisico Liquido CER 120100 t 79,480 Rifiuti di lavorazione e trattamento superficiale di metalli e plastiche Rifiuti di lavorazione (forgiatura, saldatura, stampaggio, trafilatura..) Stato Fisico Solido non pulverulento CER 120301 t 2,887 Rifiuti di lavorazione e trattamento superficiale di metalli e plastiche Rifiuti di processi di sgrassatura ad acqua e vapore Soluzioni acquose di lavaggio Stato Fisico Liquido CER 130105 t 3,670 Olii Esausti (tranne gli oli commestibili 05 00 00 e 12 00 00) Olii esausti da circuiti idraulici e freni Emulsioni non contenti composti organici clorurati Stato Fisico Liquido CER 130200 Olii Esausti (tranne gli oli commestibili 05 00 00 e 12 00 00) Olii esausti da motori, trasmissioni ed ingranaggi t 0,300 Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Stato Fisico Liquido CER 130201 Pg. 157 t 0,261 Olii Esausti (tranne gli oli commestibili 05 00 00 e 12 00 00) Olii esausti da motori, trasmissioni ed ingranaggi Olii di cui sopra contenenti composti organici clorurati Stato Fisico Solido non pulverulento e Liquido CER 130202 t 6,800 Olii Esausti (tranne gli oli commestibili 05 00 00 e 12 00 00) Olii esausti da motori, trasmissioni ed ingranaggi Olii di cui sopra non contenenti composti organici clorurati Stato Fisico Liquido CER 130203 t 0,811 Olii Esausti (tranne gli oli commestibili 05 00 00 e 12 00 00) Olii esausti da motori, trasmissioni ed ingranaggi Altri oli da motori, trasmissioni ed ingranaggi Stato Fisico Solido non pulverulento, Liquido CER 130601 t 55,650 Olii Esausti (tranne gli oli commestibili 05 00 00 e 12 00 00) Altri rifiuti oleosi non specificai altrimenti Altri rifiuti oleosi non specificai altrimenti Stato Fisico Solido non pulverulento CER 140103 t 6,440 Rifiuti di sostanze organiche utilizzate come solventi Rifiuti di grassaggio dei metalli e manutenzioni di apparecchiature Altri solventi e miscele solventi Stato Fisico Liquido t 2,08 Comune di Pietrasanta CER 140104 Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 158 Rifiuti di sostanze organiche utilizzate come solventi Rifiuti di grassaggio dei metalli e manutenzioni di apparecchiature Miscela acquose contenenti solventi alogenati Stato Fisico Liquido CER 140105 t 0,11 Rifiuti di sostanze organiche utilizzate come solventi Rifiuti di grassaggio dei metalli e manutenzioni di apparecchiature Miscela acquose non contenenti solventi alogenati Stato Fisico Liquido CER 140201 t 0,063 Rifiuti di sostanze organiche utilizzate come solventi Rifiuti dalla pulizia dei tessuti Solventi alogenati e miscele di solventi Stato Fisico Solido non pulverulento, Liquido CER 140203 t 0,054 Rifiuti di sostanze organiche utilizzate come solventi Rifiuti dalla pulizia dei tessuti Fanghi o rifiuti solidi contenenti altri solventi Stato Fisico Solido non pulverulento, Liquido CER 140403 t 0,712 Rifiuti di sostanze organiche utilizzate come solventi Rifiuti da refrigeranti e propellenti di schiuma aerosol Altri solventi e miscele solventi Stato Fisico Liquido CER 140505 t 0,047 Rifiuti di sostanze organiche utilizzate come solventi Rifiuti da recupero di solventi e refrigeranti Fanghi contenenti altri solventi Stato Fisico Solido non pulverulento, Liquido t 1,180 Comune di Pietrasanta CER 160601 Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 159 Rifiuti non specificati altrimenti nel catalogo Batterie ed accumulatori Accumulatori al piombo Stato Fisico Solido non pulverulento CER 180103 t 38,994 Rifiuti da ricerca medica e veterniaria Rifiuti da maternità diagnosi e prevenzione delle malattie negli uomini Altri rifiuti la cui raccolta e smaltimento richiede precauzioni particolari in funzione della provenienza delle infezioni Stato Fisico Solido non pulverulento CER 180202 t 69,848 Rifiuti da ricerca medica e veterniaria Rifiuti da maternità diagnosi e prevenzione delle malattie negli animali Altri rifiuti la cui raccolta e smaltimento richiede precauzioni particolari in funzione della provenienza delle infezioni Stato Fisico Solido non pulverulento CER 191010 t 0,003 Rifiuti da impianti da trattamento rifiuti, impianti di trattamento acque reflue fuori sito e industrie dell’acqua Rifiuti da incenerimento e pirolisi di rifiuti urbani assimilabili da commercio, industria ed istituzioni Carbone attivo esaurito dal trattamento dei fumi Stato Fisico Solido non pulverulento t 0,490 Comune di Pietrasanta CER 200121 Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 160 R.S.U. ed assimilati da commercio, industria ed istituzioni. Inclusi i rifiuti da raccolta differenziata Raccolta differenziata Tubi fluorescenti e altri rifiuti contenuti mercurio Stato Fisico Solido non pulverulento t 0,010 Nella tabella che segue sono state riportate le quantità di rifiuti industriali prodotti nel Comune di Pietrasanta suddivisi tra pericolosi e non pericolosi ai sensi del D.Lgs. n° 22 del 1997. Quantità Rifiuti Industriali Prodotti t / anno 168310 Non Pericolosi t / anno 168029 Pericolosi t / anno 280 Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 161 Nella cartografia che segue, in verde è evidenziata la produzione di rifiuti non pericolosi, in rosso la produzione di rifiuti pericolosi Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 162 Nella cartografia che segue sono evidenziati i flussi in ingresso nel Comune, in viola i rifiuti non pericolosi, in rosso i rifiuti pericolosi Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 163 Nella cartografia che segue sono evidenziati i anche i Comuni di origine dei flussi Comune di Pietrasanta 5.8 Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 164 Impianti di smaltimento rifiuti Sul territorio del Comune di Pietrasanta è stato realizzato un impianto di termovalorizzazione alimentato con combustibile derivato dai rifiuti e prodotto presso l’impianto di Pioppogatto. L’impianto di termovalorizzazione di Falascaia in realtà attualmente è gestito in fase sperimentale con un combustibile diverso: la biomassa. Questa sperimentazione trasforma a tutti gli effetti tale impianto di termovalorizzazione dei rifiuti in una centrale termoelettrica alimentata a biomassa. L’impianto di Falascaia essendo stato concepito come un impianto comprensoriale al servizio dei sei Comuni della Versilia, e pertanto è stato dimensionato sulla produzione media di 110.000 t / anno di RSU, valore massimo prodotto in tutti e sei i Comuni della Versilia. In funzione del trend di crescita del quantitativo dei rifiuti nei Comuni della Versilia, e dell’incremento della produzione di raccolta differenziata, la capacità di trattamento dell’impianto di Falascaia appare adeguata. Oltre all’impianto di Falascaia, sul territorio del Comune, non sono presenti altri impianti di smaltimento di RSU. 5.9 Prevenzione e riduzione della produzione e pericolosità dei rifiuti Obiettivo dell’indicatore è la valutazione dell’efficacia delle politiche di gestione dei rifiuti ai fini della riduzione della loro produzione o pericolosità. Fatte salve le iniziative legislative attuabili a livello territorialmente superiore, il Comune può intervenire, allo stato attuale, per quanto concerne la riduzione quantitativa e di pericolosità dei rifiuti, solo a livello di promozione della raccolta differenziata (R.D.) degli stessi. In prospettiva, sono possibili iniziative collegate all’introduzione futura della tariffa, però solo come conseguenza di una effettiva e puntuale identificazione qualiquantitativa dei rifiuti prodotti, onde poter utilizzare la leva economica della tariffa per l’indirizzo dei comportamenti dei produttori. All’uopo si rammenta che è già operativo da tempo sul territorio comunale il sistema di identificazione satellitare dei cassonetti e di pesatura giornaliera degli stessi, con gestione dei dati su supporto cartografico G.I.S., che permetterà a Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 165 breve l’attribuzione delle quantità dei rifiuti, differenziati e indifferenziati, conferiti dai singoli utenti. E’ evidente che le iniziative di R.D., affidate nel ns. Comune all’Azienda gestora (Ersu S.p.a.), devono essere supportate da un valido regolamento di Igiene Urbana, specialmente per la corretta identificazione dei rifiuti pericolosi, situazione che è già operativa sul ns. territorio da svariati anni. Dando quindi per scontato che tutti i rifiuti non raccolti in forma differenziata finiscono nel cassonetto degli indifferenziati, con massimizzazione di quest’ultimi, così come che tutti i materiali provenienti da R.D. vengono interamente riciclati come materia riutilizzata, ne discende che il miglior indicatore correlato a questo paragrafo è quello del seguente, cioè quello della Raccolta differenziata. 5.10 Raccolta differenziata, riutilizzo, riciclaggio e recupero di materia Obiettivo dell’indicatore è calcolare la quantità dei diversi materiali recuperati attraverso la raccolta differenziata e la loro incidenza sulla riduzione delle quantità complessive di rifiuti da smaltire e analizzare l’organizzazione del servizio di raccolta. Richiamando quanto già esposto nel precedente paragrafo, è possibile assumere i dati di R.D. allegati al presente come esaustivamente rappresentativi di tutte le tipologie di materiali raccolti. Come dato aggiuntivo, non contemplato nella suddetta tabella, è opportuno richiamare che esistono, sul territorio comunale, ben 400 composters domestici che, oltre a non causare ulteriori costi collegati al riciclaggio dei rifiuti organici (autosmaltimento con produzione di terriccio), assicurano un aumento della percentuale “legale” della R.D. dell’ 1%, sicuramente inferiore a quello “reale”. La raccolta differenziata dei rifiuti è organizzata secondo tre metodologie: 1. Porta a porta, per 4 frazioni (organico, vetro, carta/cartone e plastica) nel centro storico con cadenza giornaliera (800 famiglie) e contenitori identificati, per il vetro e l’organico di cucina (giornaliero e/o su chiamata) per più di 300 esercizi commerciali o refezioni collettive. 2. Stradale, per carta, cartone, vetro, indumenti. 3. Piazzola attrezzata, dove vengono conferiti spontaneamente i rifiuti della manutenzione del verde domestico; è possibile conferire anche plastica, oli vegetali esausti, legno, metalli e R.U.P. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 166 In forma differenziata vengono raccolti gratuitamente su chiamata anche i materiali ingombranti; presso idonea struttura vengono separati ed avviati al riciclaggio: frigoriferi, elettrodomestici bianchi, televisori, hardware informatico, etc. Ugualmente, sulla rimanente parte dei suddetti ingombranti, vengono attuate operazioni di selezione meccanica e riduzione volumetrica che permettono di recuperare un 30% di materiale metallico e legnoso, avviato al recupero. La carta, il cartone e la plastica raccolti sono selezionati e pressati presso il centro di valorizzazione dell’Ersu, mentre il verde, il vetro, l’organico, gli indumenti, gli oli, etc. sono avviati al totale riciclaggio. 5.11 Conclusioni Per quanto concerne i rifiuti urbani risultano di fatto per il momento rispettate le indicazioni previste dalla normativa europea e nazionale in materia di rifiuti, che prevedono che per la gestione dei rifiuti si debba con decrescente priorità ricorrere a: a) reimpiego e riciclaggio; b) altre forme di recupero per ottenere materia prima dai rifiuti c) l’utilizzazione principale dei rifiuti come combustibile o come altro mezzo per produrre energia. Infatti: - l’obiettivo del 25% di raccolta differenziata dei rifiuti è stato raggiunto e l’obiettivo del 35% appare alla portata del Comune di Pietrasanta; - i rifiuti urbani vengono sottoposti a trattamento con finalità di recupero di materia e di utilizzo della frazione combustibile per produrre energia; - il ciclo di smaltimento punta a rendere residuale il ricorso alle discariche. Carenti risultano invece le politiche a livello nazionale, regionale ed anche locale per prevenire la produzione di rifiuti. Iniziative possibili a livello locale potrebbero concernene l’incentivazione dell’utilizzo di contenitori per bevande a rendere e di forme di distribuzione “alla spina” delle bevande e la sostituzione dell’acqua minerale con acqua purificata direttamente presso gli esercizi di somministrazione. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 167 Per quanto concerne i rifiuti industriali la maggiore attenzione deve essere posta nell’incentivare il riutilizzo dei rifiuti derivanti dalla lavorazione lapidea. Comune di Pietrasanta 6 Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 168 Indicatori del suolo Premessa I dati, l’analisi, e gli indicatori di questo settore fanno riferimento alle funzioni urbane residenziali e terziarie, alle funzioni urbane dell’industria e degli insediamenti produttivi, alle funzioni extra – urbane di coltivazione delle cave ed alla pressione esercitata sul territorio e alle potenzialità di recupero ambientale per le cave inattive. I questo capitolo ci occuperemo della trattazione di alcuni di questi indicatori, in quanto molti temi quali: l’idrografia, idrologia, idrogeologia, la vegetazione ed i sistemi del paesaggio, la flora e la fauna, nonché i temi legati alle politiche di controllo, protezione e risanamento quali il verde pubblico e privato, le piantagioni, l’agricoltura eco – compatibile sono stati trattati nei lavori di altri colleghi. Di seguito verranno trattati gli indicatori di pressione che ad oggi è possibile calcolare in quanto alcune cartografie, quale quello sull’uso del suolo è ancora in fase di redazione da parte degli altri colleghi. 6.1 Superficie Urbanizzata Obiettivo di questo indicatore è la valutazione del livello di urbanizzazione del territorio. Il territorio del Comune si presenta con una corografia variegata, che è possibile classificare in tre zone con caratteristiche specifiche ed omogenee: una zona collinare – premontana con una bassissima densità abitativa, una zona pianeggiante ove si è sviluppato il centro e dove risiede la maggior parte degli abitanti del Comune. In tale zona sono presenti le grandi vie di comunicazione (autostrada A12, linea ferroviaria, ect.) e si è sviluppato il substrato della attività artigianli – industriali principalmente legate alla lavorazione del Marmo. Infine una zona costiera caratterizzata da: una vegetazione tipicamente mediterranea, dal mare, dalla spiaggia con i suoi stabilimenti e con uno sviluppo urbanistico residenziale caratteristico di una zona balneare, con una considerevole densità abitativa, ma con accentuate caratteristiche di stagionalità. A tal fine verrà redatto un indice di urbanizzazione per ciascuna delle tre zone in quanto la pressione antropica esercitata sulla zona di piano non dovrà essere mediata, con il basso o medio indice di urbanizzazione che troveremmo sulla zona collinare, zona gestita sino ad oggi in regime di salvaguardia e rispetto. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 169 Infine verrà redatto un indice di urbanizzazione generale dato dalla media dei tre indici singoli. Zona collinare premontana La zona collinare premontana si estende su tutto il fronte delle colline che volgono al mare, dal Monte Colegno passando per Monte Bacci sino alle colline sopra la frazione di Vallecchia; essa è stata considerata un’area di particolare valenza paesaggistica ed ambientale ed alla stessa le sono state riconosciute quelle peculiarità che la rendono zona di pregio e quindi da salvaguardare. Complessivamente la zona collinare si estende su una superficie di territorio di circa 17 kmq ove, come già sopra ricordato, grazie all’azione di tutela, l’attività edificatoria e di urbanizzazione in generale è molto bassa e pertanto l’indice di urbanizzazione può essere considerato basso. La zona di Pianura La zona di pianura si estende dal limite della fascia pre – collinare sino a ridosso della zona litoranea, questa fascia si esaurisce ove le caratteristiche della zona costiera si fanno più spiccate e marcano in modo inconfondibile il territorio. Di seguito è stata riportata la cartografia con indicazione delle tre zone con la loro estensione. Complessivamente questa zona si estende sopra una superficie di 16,54 Kmq L’area urbanizzata che comprende sia le aree edificate, sia le aree interessate dalle opere di urbanizzazione: quali strade, ponti, opere afferenti alla messa in sicurezza del territorio ect. Complessivamente l’area urbanizzata si estende su una superficie di 3,5 Kmq Pertanto il livello di urbanizzazione di questa zona è pari al 21,16 % e quindi può essere considerato medio. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 170 La zona Costiera La zona costiera di semplice individuazione si estende dal litorale con le sue spiagge sino alla zona di pianura, come individuato nella carta che segue. Il livello di urbanizzazione di questa zona cambia notevolmente se consideriamo il “Parco della Versiliana” come una zona di verde urbano e pertanto e quindi ricompressa nella zona della marina, oppure escluderla per trattarla come una quarta area che caratterizza il nostro territorio. Ci sembra più corretto inserirla nel calcolo del livello di urbanizzazione e pertanto possiamo concludere che tal zona si estende sopra una superficie di 8,3 Kmq. La sua superficie urbanizzata è pari a 4,5 Kmq, e pertanto il livello di urbanizzazione di questa zona è pari al 54,21% e quindi può essere considerato medio. Complessivamente il livello di urbanizzazione del territorio comunale calcolato come media aritmetica dei tre livelli sopra calcolati (per la collina è stato indicato qualitativamente un tasso di urbanizzazione del 2%) è pari al 25,66% e quindi da considerarsi medio basso. 6.2 Indice di impermeabilizzazione Come precisato in premessa, ad oggi non è ancora possibile calcolare l’indice di impermeabilizzazione in quanto la carta dell’uso del suolo è ancora in fase di redazione da parte di altri colleghi. 6.3 Potenziali veicoli di contaminazione Data la scarsità dei dati reperiti la redazione di questo indice risulta difficoltosa, non tanto per l’individuazione delle potenziali sorgenti di contaminazione, quanto per la loro individuazione sul territorio. Tra le potenziali fonti di contaminazione sono da individuare tutti quei piccoli centri urbani e abitazioni isolate che, ancor oggi non essendo ancora allacciate alla rete della fognatura nera, sversano i propri liquami direttamente nei terreni o corsi d’acqua, oppure quando la cosa è meno disastrosa, prima in pozzi neri e poi lo sfioro viene ancor oggi convogliato nel terreno o nei rigagnoli di qualche affluente al canale o torrente limitrofo. Queste fonti di inquinamento non sono da sottovalutare in particolare in quelle zone collinari ove l’edificazione ha privilegiato il recupero di vecchi cascinali e gli Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 171 annessi agricoli. In tali zone le reti fognarie non sono ancora arrivate, basti pensare che le frazioni di Capezzano e Capriglia, i due paesi della collina più significatici per numero di abitanti, sono state allacciate nel corso di quest’ultimo anno. Un’altra fonte di inquinamento è relativa alla presenza dei serbatoi interrati. Tali serbatoi impiegati nelle numerose stazioni di rifornimento del carburante, molto più numerose in passato che adesso, sono una potenziale fonte di pericolosità a causa dello sversamento per vetustà del carburane contenuto nel suolo. Ma non solo le stazioni di servizio presentano questo rischio; in passato era in uso nelle zone non raggiunte dalla rete di metanizzazione, posizionare nel sottosuolo il serbatoio per lo stoccaggio dl gasolio per l’alimentazione degli impianti di riscaldamento. Con l’estendersi od il completarsi della rete di distribuzione del metano la necessità di installare i depositi è venuta meno, ma ancor più pericolosi sono quelli installati nel passato e non rimossi, in quanto non vengono più effettuate le semplici operazioni di manutenzione e si tende a dimenticare la presenza nel sottosuolo di questa fonte di pericolo. Un discorso più generale va effettuato per le industrie: le fonti di inquinamento legate ai cicli produttivi non sono certo una novità neppure per il nostro territorio, basti pensare che solo alla fine degli anni ottanta gli scarichi delle acque della lavorazione del marmo talvolta, per non dire sempre, coloravano di bianco anche il fiume Versilia. Molto in questo settore è stato fatto, ma la pressione sul suolo diminuirà non appena le aziende verranno delocalizzare nell’area artigianale del portone, ove naturalmente sarà più semplice, essendo una zona concentrata, fornire quelle infrastrutture, fognature, impianti di depurazione per reflui industriali, acquedotto industriale ect. . 6.4 Cave Obiettivo di quest’indicatore è la localizzazione sul territorio comunale dei siti di cava. Sono state individuate sul territorio sia le ve che le miniere presenti; in entrambi i casi si tratta di siti dimessi e non più attivi. Come si evince dall’elaborato cartografico allegato “Carta delle cave e miniere” si evincono le seguenti categorie: Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Area estrattiva di pietra ornamentale siti presenti sei Area estrattiva di pietra siti presenti nove Aree minerarie siti presenti quattro Pg. 172 Le aree individuate sono per la maggior parte bisognose di opere di recupero e di ripristino ambientale. 6.4 Bonifica delle aree contaminate Obiettivo dell’indicatore e la localizzazione delle aree oggetto degli interventi di bonifica. Di seguito è stata allegata una cartografia con indicati i siti individuati. Il sito più significativo è presente nell’angolo angolo nord est della zona di Falascaia. Esso si trova nel Comune di Pietrasanta, Foglio n° 35, Particella n° 136, presso via delle Colmate, limitrofo al confine con il Comune di Camaiore e prospiciente i primi rilievi collinari che dalla pianura si staccano sino al Monte Gabberi. L’area, come si può evincere dal nome assunto dalla strada omonima, storicamente è stata utilizzata come sito da “colmatare” e pertanto come discarica naturale. Il sito racchiuso tra i due corsi d’acqua: Rio Baccatoio e Rio Carraietta è stato oggetto negli anni sessanta della realizzazione di un impianto per la termodistruzione dei rifiuti solidi urbani che ha funzionato sino al 1986. Durante questo periodo, è cresciuta nell’area di pertinenza dell’inceneritore una discarica a cielo aperto che raccoglieva, sia i residui della fase termica, sia gli RSU che non venivano combusti per la temporanea inattività dell’impianto. Nei primi anni novanta ci sono stati i primi tentativi di bonifica dell’area che si sono concretizzati con un progetto datato 1994 le cui lavorazioni sono state ultimate nell’anno 1996. La bonifica della “discarica”, ossia dell’area limitrofa all’impianto, ha visto la realizzazione di un diaframma composto da un telo in HDPE tra due manti cemento-bentonitici. Il setto è stato realizzato sino ad una profondità dal piano di campagna di circa 20 mt. ed ancorato sulle argille di fondo che funzionano come tappo naturale alla cinturazione. Sull’area del vecchio inceneritore, contestualmente alla bonifica della discarica, fu progettato, nell’anno 1994 un impianto di termovalorizzazione di RSU; anche Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 173 quest’area è stata oggetto, in sede di realizzazione dell’impianto, di un complesso intervento di bonifica per fasi. La Provincia di Lucca, in sede di autorizzazione, prescrisse che l’impianto di depurazione al servizio del termovalorizzatore dovesse trattare anche una quota del percolato proveniente dalla discarica bonificata. L’ubicazione dell’impianto di depurazione, fu prevista nell’area in oggetto e durante le opere di scavo delle fondazioni è stata rilevata la presenza di materiali incoerenti; pertanto la bonifica di tale area è condizione necessaria alla definitiva ubicazione dell’impianto di depurazione al servizio della centrale termica. Attualmente l’area è di proprietà della E.R.S.U S.p.A, ma è in corso un’ipotesi di permuta con il Comune di Pietrasanta proprietario dell’area su cui sorge la stazione di trasferimento degli RSU di proprietà ERSU. La società ERSU ha già redatto il progetto di bonifica dell’area e l’Amministrazione comunale sta predisponendo le procedure di approvazione del progetto medesimo. Un altro sito è stato individuato presso l’ex stabilimento Mejer – applicazioni industriali di resine, ubicato in via Garibaldi n° 108. L’attività produttiva dello stabilimento è cessata intorno alla metà degli anni ’90, ed il fallimento della medesima è stato dichiarato nel 1998. Nello stabilimento venivano prodotti manufatti in vetroresina per la fabbricazione di imbarcazioni da diporto. Le materie prime utilizzate erano fibre di vetro, resine poliuretaniche ed epossidiche, e vari prodotti chimici (in particolare polioli). L’area che si estende su una superficie di circa 3600 mq è oggetto di un piano di riqualificazione urbanistica, per cui è stata disposta una campagna di indagini per determinare il livello delle eventuali contaminazioni delle matrici ambientali. 6.5 Conclusioni Analizzati i fattori di inquinamento del suolo risulta quanto mai necessario completare la rete fognaria con i gli allacciamenti, verificare il disuso dei serbatoi interrai e sollecitare la rimozione, procedere alle attività di bonifica dei siti inquinati. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale 7 Aziende insalubri ed a rischio 7.1 Industrie insalubri Pg. 174 In base all’art. 216 del Regio Decreto 27.07.1934 – Testo Unico delle Leggi Sanitarie, le attività produttive che con le loro lavorazioni possono produrre un’alterazione dell’ambiente esterno o che comportino il deposito e/o l’uso di sostanze chimiche e/o pericolose, se comprese nell’elenco di cui al Decreto del Ministero della Sanità 5 settembre 1994 – Elenco delle industrie insalubri, sono classificate Industrie Insalubri di 1a o 2a Classe. Obiettivo di questo indice è la localizzazione e caratterizzazione delle industrie insalubri presenti sul territorio. Poiché la classificazione delle industrie insalubri è di competenza dell’amministrazione comunale, i dati riportati nel presente elaborato sono stati reperiti c/o l’Ufficio Ambiente che gentilmente li ha messi a disposizione. Di seguito vengono riportate tutte le ditte classificate insalubri di prima e seconda classe presenti sul territorio del Comune, individuate per Denominazione, Indirizzo, Settore si attività, Classe di Insalubrità. Industrie Insalubri 1 3 3 1 3 3 5 19 11 5 10 2 1 20 184 Marmo Lavanderie Autocarozzerie Lavorazione Legno Autolavaggio Autofficine Calcestruzzi Asfalti e bitumi Allevamento animali Carpenterie Macellazione Impianti di Depurazione Raccolta Rifiuti Smerigliatura Tipografia Fonderia All’uopo è stato redatto un elaborato cartografico: “Carta della localizzazione delle Industri Insalubri” nel quale sono state localizzate tutte le industrie catalogate. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 175 DITTE INSALUBRI COMUNE DI PIETRASANTA CLASSE di N DENOMINAZIONE INDIRIZZO SETTORE INSALUBRIT A' 1 APUA MARMI DI BERTOCCHI SRL VIA LUNGOFIUME VERSILIA 5 MARMO 1° 84/B 2 ARTMARMO DI BAZZICHI VINICIO VIA UMBRIA 20 MARMO 1° 84/B 3 ALDO MARMI DI PALAGI ALESSANDRO VIA MONTENERO 19 MARMO 1° 84/B 4 AGE MARMI DI ANTONUCCI GIOVANNI VIA REGNALLA 2 BIS MARMO 1° 84/B 5 AMG DI LEANDRO DA PRATO E C. LOC. SAN BARTOLOMEO 39 MARMO 1° 84/B 6 ANTOGNAZZI UGO VIA VERGA 14 MARMO 1° 84/B 7 CU.BIA MARMI SNC VIA PISANICA MARMO 1° 84/B 8 ANTONELLI LUCIANO VIA DON MINZONI 15 MARMO 1° 84/B 9 AZZURRA MARMI E GRANITI SRL VIA TORRACCIA MARMO 1° 84/B 10 BACCI MARMI SRL VIA PESCARELLA 24 MARMO 1° 84/B 11 BACCI SILVANO VIA ROMANA 137 MARMO 1° 84/B 12 BINELLI FABIO VIA STRETTOIA 73 MARMO 1° 84/B 13 BACCI MARMI E GRANITI SRL VIA AURELIA SUD 9 MARMO 1° 84/B 14 BALDUINI GIUSEPPE VIA PISANICA 19 MARMO 1° 84/B 15 BASIMAR DI CORTOPASSI DANIELA VIA SAN FRANCESCO 63 MARMO 1° 84/B Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 176 16 F.LLI BERTOZZI SNC VIA AURELIA NORD 56 MARMO 1° 84/B 17 BALDUINI E FLORA SNC VIA OBERDAN 44 MARMO 1° 84/B 18 BARSANTI ANDREA VIA RIO MONTISCENDI MARMO 1° 84/B 19 BERTI FRANCESCO E C SAS VIA PROVINCIALE 262/264 MARMO 1° 84/B 20 BARONI E COLUCCINI SNC VIA OBERDAN 48 MARMO 1° 84/B 21 BARONI E COLUCCNI SNC VIA BUGNETA 4 MARMO 1° 84/B 22 BACILLI MARCO VIA DELEDDA 7 MARMO 1° 84/B 23 SRL VIA CROCIALETTO 28 MARMO 1° 84/B 24 BERTOZZI FREDIANI VITI VIA AURELIA PONTEROSSO MARMO 1° 84/B 25 BIAGI SILVANO VIA PISANICA 40 MARMO 1° 84/B 26 BIAPRO MARMI SNC VIA PISANICA 40 MARMO 1° 84/B 27 BIAPRO MARMI SNC VIA IARE 36 MARMO 1° 84/B 28 BL DI BIAGI E LEONARDI SNC VIA MARCONI 11B MARMO 1° 84/B 29 COOP BOTTEGA VERSILIESE A RL VIA MARTIRI DI SAN ANNA MARMO 1° 84/B 30 BOVE MAR SRL VIA AURELIA SUD KM 365 MARMO 1° 84/B 31 BRAMANTI VINCENZO VIA SAN FRANCESCO 1 MARMO 1° 84/B 32 BRECIANI AGOSTINO VIA TRAVERSA CROCIALE 74 MARMO 1° 84/B 33 COSTA PAOLO VIA MONTEVERDI 17 MARMO 1° 84/B 34 CORSI GINO SAS VIA SAN BARTOLOMEO 82/84 MARMO 1° 84/B BERTOZZI FELICE DI ROVAI GIOVANNI EC Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 177 35 CERVIETTI FRANCO E C SNC VIA SANT'AGOSTINO 53 MARMO 1° 84/B 36 CECCONI PIETRO E C SNC VIA LUNGOFIUME VERSILIA MARMO 1° 84/B 37 CECCOTTI PIETRO VIA UMBRIA 37 MARMO 1° 84/B 38 CECCONI FRANCO E C SNC VIA SOLAIO 56 MARMO 1° 84/B 39 CAMPOLONGHI MARMI E GRANITI SRL LOC CENTOQUINDICI MARMO 1° 84/B 40 CASINI E TESSA SRL VIA PROVINCIALE 117 MARMO 1° 84/B 41 CIEMME DI PIERALLINI SNC VIA SARZANESE 111 S MARMO 1° 84/B 42 CIMA STEFANIA E C SNC VIA ZOLA 5 MARMO 1° 84/B 43 CO MA PI SRL VIA PROVINCIALE 139 MARMO 1° 84/B 44 COSTA ALESSANDRO VIA MONTENERO 19 MARMO 1° 84/B 45 CASSIO COPPEDE SNC VIA MONTISCENDI 180 MARMO 1° 84/B 46 IL COLLETTINO SRL VIA TORRACCIA MARMO 1° 84/B 47 CUBIA MARMI SNC VIA PISANICA 40 MARMO 1° 84/B 48 DAZZI VINICIO VIA BUGNETA 24 MARMO 1° 84/B 49 DELLA TOMMASINA ARTURO LOC SPARTA INT MARMO 1° 84/B 50 DI IORIO SRL VIA CHIESA 21 MARMO 1° 84/B 51 DAZZI E COSTA SNC VIA BUGNETA MARMO 1° 84/B 52 DANIO MARIO VIA ARNO 19 MARMO 1° 84/B 53 DA PRATO RIZIERI ALBERTO VIA MARCONI 148 MARMO 1° 84/B 54 DE LUCIA ALFREDO ANGELINI MICHEKE VIA GARIBALDI 126 MARMO 1° 84/B Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 178 SNC 55 DORICA SNC VIA PADULE 26 MARMO 1° 84/B 56 BORICA SNC VIA TICINO MARMO 1° 84/B 57 EDILWORK SNC VIA AURELIA SUD 30 MARMO 1° 84/B 58 ETTORE MARIANI SPA VIA AURELIA 365 MARMO 1° 84/B 59 EDILMARMI SRL VIA AURELIA KM 365 MARMO 1° 84/B 60 FEDERIGI FRANCESCO VIA SANTINI 14 MARMO 1° 84/B 61 FRANCIONI MARBLE SRL VIA AURELIA KM 364 MARMO 1° 84/B 62 F.LLI FRACASSINI SNC VIA PESCARELLA MARMO 1° 84/B 63 FAINI ALESSANDRO VIA TORRACCIA 2 MARMO 1° 84/B 64 FARSETTI ENZO LOC CENTOQUINDICI MARMO 1° 84/B 65 FAVRET FABIANO VIA AURELIA 78 MARMO 1° 84/B 66 FERRARI E BACCI SNC VIA AURELIA 14 MARMO 1° 84/B 67 FERRARI LUCIANO E C SAS VIA LUNGOFIUME VERSILIA 23 MARMO 1° 84/B 68 FOCACCI ITALO RENZO VIA OPIFICI 30 MARMO 1° 84/B 69 GFG SRL VIA PROVINCIALE 270 MARMO 1° 84/B 70 GRANITI D'EUROPA SPA VIA AURELIA KM 365 MARMO 1° 84/B 71 F.LLI GALEOTTI SNC VIA CISA 10 MARMO 1° 84/B 72 GARIBALDI GIOVANNI VIA TORRACCIA 57 MARMO 1° 84/B 73 GARIBALDI LUCIANO SNC VIA BUGNETA 18 MARMO 1° 84/B Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 179 74 GARIBALDI ROLANDO VIA ALBETRETA 100 MARMO 1° 84/B 75 G.B.C.MARMI SRL VIA PROVINCIALE 117 MARMO 1° 84/B 76 GIANNONI IACOPO VIA CROCIALETTO 22 MARMO 1° 84/B 77 GIANNONI LUCA VIA IARE 20 MARMO 1° 84/B 78 GIANNONI MARCO VIA CISA 16 MARMO 1° 84/B 79 GIANNONI RICCARDO V VIA CRCIALETTO 24 MARMO 1° 84/B 80 GIANNONI STEFANO VIA AURELIA SUD ANG. VIA OPIFICI MARMO 1° 84/B 81 GIANNONI UlDERICO VIA IARE 23 MARMO 1° 84/B 82 GIO.DA. MARMI E GRANITI SRL VIA RIO 18F MARMO 1° 84/B 83 GIORGI COSIMO E C SNC VIA MONTISCENDI 85 STRETTOIA MARMO 1° 84/B 84 GIORGI VITTORIO VIA SETTEMBRINI 3/5 MARMO 1° 84/B 85 GUARICO SAV SRL VIA AURELIA SUD 13/15 MARMO 1° 84/B 86 IN.CO.MAR SRL VIA TORRACCIA 5 MARMO 1° 84/B 87 ITALMARBLE DI POCAI SRL VIA IARE 15 MARMO 1° 84/B 88 GRAZIANI ADRIANO VIA SANTINI 8 MARMO 1° 84/B 89 GABRIELLI GIUSEPPE VIA AURELIA 62 MARMO 1° 84/B 90 GALEOTTI PAOLO NELLO VIA OBERDAN 30 MARMO 1° 84/B 91 GALLENI MASSIMO VIA AURELIA INT MARMO 1° 84/B 92 GARIBALDI MARCO VIA MARCONI 42 MARMO 1° 84/B 93 GIANFRANCESCHI FRANCO VIA RISCIOLO 141 MARMO 1° 84/B Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 180 94 GIANNONI GIUSEPPE SNC VIA SANTA MARIA 4 MARMO 1° 84/B 95 GIANNONI FRANCO E C SNC VIAPESCARELLA INT MARMO 1° 84/B 96 GALENA MARMI VIA PILLI 4 MARMO 1° 84/B 97 LUDOVICO BERTONI E FIGLIO SNC VIA UMBRIA 35 MARMO 1° 84/B 98 LORMAR SRL VIA MONTISCENDI 3 MARMO 1° 84/B 99 LANDI GIUSEPPE VIA TRE LUCI 33 MARMO 1° 84/B VIA PIEMONTE 8 MARMO 1° 84/B VIA UMBRIA 2 MARMO 1° 84/B VIAPROVINCIALE 240 MARMO 1° 84/B VIA COL DI NAVA 6 MARMO 1° 84/B VIA PIAVE 6 MARMO 1° 84/B VIA TORRACCIA MARMO 1° 84/B VIA SANTINI 15 MARMO 1° 84/B 10 0 LARI FABRIZIO 10 1 LAZZERI SAURO 10 2 LAZZERINI STEFANO E C SAS 10 3 LAZZERINI E BETTI SNC 10 4 LAZZERINI STEFANO 10 5 L.M.G. SRL 10 6 LENZONI ANGELO Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 181 10 7 LENZONI LUIGI VIA SAN BARTOLOMEO 99 MARMO 1° 84/B VIA MONTISCENDI 182 MARMO 1° 84/B VIA DEL BORGO 65 MARMO 1° 84/B VIA UNITA' D'ITALIA 87 A MARMO 1° 84/B VIA PISANICA 9 MARMO 1° 84/B VIA IARE 19 MARMO 1° 84/B VIA MARTIRI DI SAN ANNA MARMO 1° 84/B VIA FOSSETTO 30 MARMO 1° 84/B VIA BARSANTI 9 MARMO 1° 84/B 6 MAGGI GIULIANO VIA TRE LUCI 19 MARMO 1° 84/B 11 MAR BAC VIA ROMA 78 MARMO 1° 84/B 10 8 LMP DI TARABELLA A E C SNC 10 9 LO.MAR.SNC 11 0 LOMBARDI GIULIANO 11 1 LUISI CLAUDIO 11 2 MUTTI FRANCESCO SRL 11 3 MUTTI MARCO 11 4 MELIS E MIGLIORINI SNC 11 5 MACCHIARINI GRANULATI SRL 11 Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 182 7 11 8 F.LLLIMARCUCETTI SNC VIA FOSSETTO MARMO 1° 84/B VIA FOSSETTO 25 MARMO 1° 84/B VIA TESTRO 15 MARMO 1° 84/B VIA MEUCCI 1 MARMO 1° 84/B VIA MONTISCENDI 23 MARMO 1° 84/B VIA MONTENERO MARMO 1° 84/B VIA MONTISCENDI 23 MARMO 1° 84/B VIA SAURO 28 MARMO 1° 84/B VIA S STAGI 27 MARMO 1° 84/B VIA GARIBALDI 116 MARMO 1° 84/B 11 9 MARCUCCETTI GIULIO E MARCO SNC 12 0 LINO MARIANI SDF 12 1 MARMONIX LAP SNC 12 2 MEC MARMI SRL 12 3 MC MARMI DI PALAGI SNC 12 4 M E C MARMI SRL 12 5 MECCHERI PARDINI E C SNC 12 6 F.LLI MENCONI DI MENCONI ANNA 12 7 MONTI SNC Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 183 12 8 MORICONI MARCO VIA PISANICA 19 MARMO 1° 84/B VIA ANDREOTTI 31 MARMO 1° 84/B VIA PESCARELLA MARMO 1° 84/B VIA PESCARELLA MARMO 1° 84/B VIA SPARTA 50 MARMO 1° 84/B VIA PUGLIE 2 MARMO 1° 84/B VIA SAURO ANG VIA SANTINI MARMO 1° 84/B VIA AURELIA SUD 30 MARMO 1° 84/B VIA AURELIA SUD KM 115 MARMO 1° 84/B 7 ONIX EUROPA SNC VIA IARE 39 MARMO 1° 84/B 13 ONIX TEL MAR DI MARZOVILLI E C SNC VIA PISANICA 13 MARMO 1° 84/B 12 9 NAVARI ANTONIO E CARDINI GINO SNC 13 0 NACCARINI GRANITI SRL 13 1 F E R DI NACCARINI 13 2 NANNINI MIRTO SNC 13 3 NERI ANTONIO 13 4 NIERI E PIEROTTI SNC 13 5 NUOVA ROYAL MARMI SRL 13 6 OLIMPIA MARMI SRL 13 Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 184 8 13 9 POLI CARLO ALBERTO VIA MARTIRI SANT ANNA 10 MARMO 1° 84/B 0 PANICUCCI FRANCO VIA ANDREOTTI 60 MARMO 1° 84/B 14 VIA AURELIA NORD MONTISCENDI 1 PAIOTTI SRL 12 MARMO 1° 84/B VIA CASTAGNO 102 MARMO 1° 84/B VIA ARNO LOC BACCATOIO MARMO 1° 84/B VIA PESCARELLA INT MARMO 1° 84/B VIA CISA 19 MARMO 1° 84/B VIA COL DI NAVA 2 MARMO 1° 84/B VIA AURELIA 56 MARMO 1° 84/B VIA AURELIA NORD 198 MARMO 1° 84/B 14 14 2 PAOLINI VINCENZO 14 3 PAPIN I IVANA 14 4 P.A.V. DI BOCCELLI E C SNC 14 5 PESETTI ALVARO E FIGLI E C SNC 14 6 PELLETTI E SIMONETTI SNC 14 7 PONTEROSSO MARMI DI LARI FURIO 14 8 PERA LUCIANO Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 185 14 9 PIO PASQUINIE FIGLI VIA AURELIA 12 MARMO 1° 84/B VIA MARTIRI DI SANT ANNA 10 MARMO 1° 84/B 1 PUCCETTI UMBERTO VIA DA VINCI 56 MARMO 1° 84/B 15 VIA AURELIA NORD MONTISCENDI 2 QUEMA SRL 201 MARMO 1° 84/B VIA CISA 12 MARMO 1° 84/B VIA SANT AGOSTINO 78 MARMO 1° 84/B VIA TORRACCIA 6 MARMO 1° 84/B VIA UMBRIA 3 MARMO 1° 84/B VIA FOSSETTO MARMO 1° 84/B 8 RAMACCIOTTI SERGIO VIA FOSSETTO MARMO 1° 84/B 15 R.C. DI COPPEDE SNC VIA ROMANA 24 MARMO 1° 84/B 15 0 PARDINI BRUNO 15 15 3 ROLAN MARMI SNC DI TARABELLA 15 4 ROSSI PIO E FIGLI SNC 15 5 ROSSI CELSO DI AMEDEO ROSSI 15 6 G.B. RAFFO SRL 15 7 RAMACCIOTTI GIANCARLO 15 Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 186 9 16 0 REAL MARMI DI BERTONI PIERA VIA TORRACCIA 27B MARMO 1° 84/B VIA CROCIALETTO 18 MARMO 1° 84/B VIAPROVINCIALE 117 MARMO 1° 84/B VIA COL DI NAVA 4 MARMO 1° 84/B VIA PIASTRONI 54 MARMO 1° 84/B VIA PRONICCIA 3 MARMO 1° 84/B VIA UMBRIA 18 MARMO 1° 84/B VIA SPARTA INT MARMO 1° 84/B VIA AURELIA MARMO 1° 84/B VIA SARZANESE 111 MARMO 1° 84/B 16 1 REBECHI ALDO 16 2 RENZO CASINI E C SNC 16 3 RADA MARMI 16 4 RICCI ALESSANDRO 16 5 RICCI SESTILIA 16 6 ROCCHI ARDUINO 16 7 SAM DI BARSANTI SNC 16 8 SE.MA.B. SRL 16 9 LA SAGOMA Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 187 17 0 SICEA MARMI SRL VIA AURELIA SUD 27 MARMO 1° 84/B VIA AURELIA SUD 50 MARMO 1° 84B VIA ARNO 4 MARMO 1° 84B VIA MARTIRI SANT ANNA MARMO 1° 84B VIA SANT AGOSTINO 43 MARMO 1° 84B VIA OLMI 113 MARMO 1° 84B VIA TIRO A SEGNO 4 MARMO 1° 84B VIA LUNGOFIUME VERSILIA 13 MARMO 1° 84B VIA PROVINCIALE VALLECCHIA 278 MARMO 1° 84B 9 TESCONI GRANITI SRL VIA PROV VALLECCHIA MARMO 1° 84B 18 TOGNI UMBERTO VIA VALDICASTELLO 7 MARMO 1° 84B 17 1 SPADACCINI FRANCO 17 2 SPADACCINI SERGIO M 17 3 STAGETTI NICOLA 17 4 STAGI GIULIANO 17 5 STAM SPA 17 6 STUDIO SEM SCULTORI ASSOCIATI 17 7 TARABELLA MARMI SRL 17 8 TIRRENIA MARMI SNC 17 Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 188 0 18 1 TOGNOCCHI E VECCHI SNC VIA CHIESA 19 MARMO 1° 84B VIA SOLAIO 9 A MARMO 1° 84B VIA CROCIALETTO 24 MARMO 1° 84B VIA TRE LUCI 15 MARMO 1° 84B VIA SANTINI 15 MARMO 1° 84B VIA TRE LUCI 67 AUTOCARROZZERIA 1° 4/C VIA PISANICA 7 AUTOCARROZZERIA 1° 4/C VIA MONTENERO 4 AUTOCARROZZERIA 1° 4/C VIA SAURO 50 AUTOCARROZZERIA 1° 4/C VIA GENTILE 11 AUTOCARROZZERIA 1° 4/C 18 2 ULIVI EGISTO 18 3 VALENTI ALESSANDRO 18 4 VASSALLE FILIBERTO 18 5 VERSILMARMI 18 6 AUTOCARROZZRIA 2000 E C SNC 18 7 AUTOCARROZZERIA FERRARI L E G 18 8 AUTOCARROZZRIA F.LLI BRESCIANI SNC 18 9 AUTOCAR LA MADONNINA DI RICCI SNC 19 AUTOCAR LA SCORREVOLE FLLI 0 LOMBARDI Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 189 19 1 AUTOFFICINA FLLI NARDINI SNC VIA SETTEPONTI AUTOCARROZZERIA 1° 4/C VIA GARIBALDI 124 AUTOCARROZZERIA 1° 4/C VIA SARZANESE 90 AUTOCARROZZERIA 1° 4/C VIA UNITA' D'ITALIA 8 AUTOCARROZZERIA 1° 4/C VIA TRE LUCI 15 AUTOCARROZZERIA 1° 4/C VIA ROMANA 44 AUTOCARROZZERIA 1° 4/C VIA SIPE STRETTOIA AUTOCARROZZERIA 1° 4/C VIA SARZANESE 17 AUTOCARROZZERIA 1° 4/C VIA PALESTRIO 218 AUTOCARROZZERIA 1° 4/C 0 MONACO ALESSANDRO VIA SIPE 61 AUTOCARROZZERIA 1° 4/C 20 PIEROTTI GIOVANNI VIA VALDICASTELLO 46 AUTOCARROZZERIA 1° 4/C 19 2 BERTOLACCINI DARIO 19 3 BRAJON GIOVANNI PIETRO 19 4 CARROZZERIA ULIVI SNC 19 5 COLUCCINI GIOVANNI 19 6 IL DIAMANTE SNC 19 7 EUROCAR SNC 19 8 GABRIELLI GIULIANO 19 9 MARIANI ENZO 20 Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 190 1 20 2 ROSI WALTER VIA VIA AURELIA 133 SUD AUTOCARROZZERIA 1° 4/C VIA AURELIA 355 AUTOCARROZZERIA 1° 4/C VIA SALE 61 AUTOCARROZZERIA 1° 4/C VIA AURELIA 164 AUTOCARROZZERIA 1° 4/C VIA SIPE AUTOLAVAGGIO 2° 14/C VIA CROCE 28 LAVANDERIA 2° 9/C VIA TURATI 26 LAVANDERIA 2° 9/C VIA DONIZZETTI 21 LAVANDERIA 2° 9/C VIA MONTICELLO 29 LAV.ZIONE LEGNO 1° 75/B VIA VALDICATELLO 56 LAV.ZIONE LEGNO 1° 75/B 20 3 ROSSI E BARSAGLINI SNC 20 4 TIBERIO NARDINI 20 5 VIVIANI BRUNO 20 6 AUTOLAVAGGIO RAVERA SRL 20 7 LAVANDERIA LUCIA 20 8 LAVANDERIA MARZIA DI BIGI 20 LAVANDERIA ANTONIETTA DI LUCARINI 9 LARA 21 0 MAZZUCCHI STEFANIA 21 1 FEDERIGI DIEGO Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 191 21 2 LA TROCANTE DI SANTINI ELIA VIA PRONICCIA 2 LAV.ZIONE LEGNO 1° 75/B VIA BOZZA 45 RIPARAZIONE MAC 2° 14/C VIA GARIBALDI 149 PROD. GUARNIZIONI VIA AURELIA KM 373 CALCESTRUZZI 1° 8/B VIA LAGO 30 CALCESTRUZZI 1° 8/B VIA SARZANESE 43 CALCESTRUZZI 1° 8/B VIA CANNORETO CALCESTRUZZI 1° 8/B VIA AURELIA KM 365 CALCESTRUZZI 1° 8/B VIA COLMATE ALLEV. ANIMALI 1° 1/C VIA PERGOLAIA 22 ALLEV. ANIMALI 1° 1/C VIA ARGINELLO 73 ALLEV. ANIMALI 1° 1/C 21 3 GR GRANDI IMPIANTI SNC 21 4 GUBRES SAS da definire 21 5 BENTOVAL SPA 21 6 MO.BA. SNC DI BARTOLOZZI ENRICO E C 21 7 ICES SPA 21 8 LUCIANI SPA 21 9 VARIA COSTRUZIONI 22 0 FARNARARO EDOARDO 22 1 PELLICCIA LEONELLO 22 DAZZI IVA Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 192 2 22 3 PETRONI EDMONDO c/o MACELLI PUBBLICI MACELLAZIONE 1° 15/C VIA AURELIA ASFALTI E BITUMI 1° 3B VIA AURELIA KM 373 ASFALTI E BITUMI 1° 3B VIA SARZANESE 43 ASFALTI E BITUMI 1° 3B VIA IARE 6 CARPENTERIA 1° 4/C 22 4 VARIA COSTRUZIONI SRL 22 5 CEMENBIT SRL 22 6 COLUCCINI MARIO 22 7 SAGRO SRL 22 8 CONSORZIO VEA IMP.TO VIA DONIZZETTI 13 DEPURAZIONE 1° 100/B VIA PONTENUOVO 22 RACCOLTA RIFIUTI 1° 100/B VIA SAURO 38 TIPOGRAFIA 2° 14/C P.ZZA MATTEOTTI TIPOGRAFIA 2° 14/C VIA DELLE MIMOSE 44 TIPOGRAFIA 2° 14/C 22 9 CONSORZIO ERSU 23 0 DINI GIUSEPPE 23 1 MENCARAGLIA GIOVANNI 23 2 TIPOGRAFIA VERSILIA DI CARDUCCI G Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 193 23 3 VALLPRESS DI FILGIE ADOLFO VIA VALEECCHIA VECCHIA 22 TIPOGRAFIA 2° 14/C VIA AURELIA 173 TIPOGRAFIA 2° 14/C VIA SANTINI 35 FONDERIA 1° 82 B VIA PROVINCIALE VALLECCHIA 332 FONDERIA 1° 82 B 23 4 COMUNICARE DI RICCI EMILIANO 23 5 BRONZARTE DI GIANNACCINI ROSITA 23 6 GIORGINI MAGGI SRL 23 7 FONDERIA D'ARTE MASSIMO DEL CHIARO VIA IARE 26/B FONDERIA 1° 82 B VIA TRE LUCI 41 FONDERIA 1° 82 B VIA SANTA MARIA 22 FONDERIA 1° 82 B VIA DEL CASTAGNO 23 FONDERIA 1° 82 B VIA TRE LUCI 43 FONDERIA 1° 82 B VIA MARTIRI SAN ANNA 14 FONDERIA 1° 82 B VIA BOZZA 20 FONDERIA 1° 82 B 23 8 FONDERIA AERTISTICA MARIANI SRL 23 9 FONDERIA D'ARTE TESCONI E C SNC 24 0 FONDERIA ARTISTICA VERSILIESE SNC 24 1 BELFIORE GIUSEPPE E C SNC 24 FUSIONI ARTISTICHE FLLI LUCARINI E C 2 SNC 24 F.LLI DA PRATO DI DA PRATO MASSIMO Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 194 3 24 4 POLACCI MASSIMILIANO VIA MARTINATICA 14 FONDERIA 1° 82 B VIA SAN BARTOLOMEO 39 CARPENTERIA 1° 4/ C VIA PADULE 15 CARPENTERIA 1° 4/ C VIA PAGLIAIO 80 CARPENTERIA 1° 4/ C VIA BARCAIO 90 CARPENTERIA 1° 4/ C VIA CASTAGNO 9 INT CARPENTERIA 1° 4/ C VIA PADULE 141 CARPENTERIA 1° 4/ C VIA IARE 38 CARPENTERIA 1° 4/ C VIA NICCHIETO 4O CARPENTERIA 1° 4/ C VIA CASTAGNO 15 CARPENTERIA 1° 4/ C 24 5 BARSI E C SAS 24 6 TOMMASI FABIO 24 7 CARPENTERIA TARTAGLIA ENZO 24 8 FANTOZZI SERGIO 24 9 BRESCIANI GIUSEPPE 25 0 RAFFAELLI ENRICO 25 1 CERAGLIOLI CARLO SNC 25 2 GROTTI VINCENZO 25 3 CARPENTERIA LUISI FRANCO Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 195 25 4 BAZZUCCHI DINO VIA PAGLIAIO CARPENTERIA 1° 4/ C VIA ELBA 6 CARPENTERIA 1° 4/ C VIA OLMI 71 CARPENTERIA 1° 4/ C VIA ANDREOTTI 32 CARPENTERIA 1° 4/ C VIA TRAVERSAGNA 126 CARPENTERIA 1° 4/ C VIA SALE 35 CARPENTERIA 1° 4/ C VIA PISANICA 163 CARPENTERIA 1° 4/ C VIA PROVINCIALE VALLECCHIA 234 CARPENTERIA 1° 4/ C VIA PADULE 15 CARPENTERIA 1° 4/ C VIA SARZANESE 111G SMERIGLIATURA 1° 22/C VIA MARCONI 30 SMERIGLIATURA 1° 22/C 25 5 LAZZERI ANDREA 25 6 CARDINI SIMONE 25 7 L.G. BAZZICHI SNC 25 8 GHELARDUCCI PIETRO 25 9 L E L SNC 26 0 NERI ANDREA 26 1 SILICANI FABRIZIO 26 2 TOMMASI ANGELO 26 3 DATI SANDRO 26 GIANNACCINI LORENZO Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 196 4 Come si evince dall’elenco sopra riportato risulta necessario procedere ad un aggiornamento dell’elenco delle industri insalubri. Comune di Pietrasanta 7.2 Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 197 Industrie a rischio Sul territorio del Comune di Pietrasanta non sono presenti industrie a rischio di incidente rilevante. 7.3 Misure di mitigazione Come si evince dall’elaborato cartografico “Carta della localizzazione delle Industri Insalubri”, le industrie insalubri sono presenti prevalentemente nei centri urbani, e nel centro storico di Pietrasanta in particolare. Nasce da qui l’esigenza di delocalizzare queste industrie al fine di minimizzare la commistione tra centro residenziale ed artigianale – industriale. Esigenza a cui la l’Amministrazione ha già dato risposta procedendo alla redazione di un Piano Guida ai sensi dell’art. 26 ter della normativa tecnica, per la delocalizzazione delle attività che presentano fattori di pressione sui centri residenziali, nonché delle industrie insalubri in particolare. Molte di queste industrie in realtà sono i vecchi laboratori artistici ove viene lavorato il marmo, ed una delocalizzazione dell’attività potrebbe comportare un snaturamento delle caratteristiche della città, compromettendo quel clima e quello sviluppo economico e culturale che le stesse attività hanno pilotato e reso famosa Pietrasanta nel mondo. Ove invece sono stati raggiunti ottimi risultati, è negli adeguamenti dei processi produttivi che hanno praticamente azzerato l’immissione dei reflui idrici in acque superficiali, indirizzando i processi verso i cicli chiusi e nel riutilizzo delle acque. Un altro settore ove c’è stato un forte incremento qualitativo è quello relativo al con tenimento delle polveri in atmosfera, polveri prodotte dal processo produttivo. Sono ormai rari i laboratori che non presentano sistemi di convogliamento e depurazione dell’aria. Un ulteriori settore ove qualcosa si è mosso, ma dove i condizionamenti relativi alla destinazione urbanistica dell’area sono stati un fattore frenante, è quello dell’inquinamento acustico. In questo settore è necessario approfondire gli interventi magari pilotati con la redazione da parte dell’Amministrazione del Piano di azionamento acustico. 7.4 Conclusioni Da un esame complessivo delle aziende inserite nell’elenco si rileva che la quasi totalità di insediamenti insalubri è riferita alla lavorazione lapidea, ad altre attività Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 198 produttive quali tipografie, fonderie d’arte e carpenterie (in buona parte lavorazioni meccaniche dell’alluminio), ad attività di servizio quali le lavanderie e le carrozzerie. Gli elementi di insalubrità derivanti da tali tipologie produttive sono in genere ridotti. Per la lavorazione lapidea sono costituiti dal rumore e da emissioni di polveri, oltre che dalla presenza di solidi nelle acque di lavorazione. Per le fonderie si tratta di fonderie di seconda fusione e quindi con effetti ambientali pressochè nulli. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale 8 Radiazioni non ionizzanti 8.1 Elettrodotti e cabine di trasformazione Pg. 199 Linee elettriche con tensione uguale o superiore a 132 kV L’obiettivo di questo indicatore è la localizzazione e la caratterizzazione delle linee elettriche ad alta tensione, nonché delle cabine di trasformazione. Il territorio del Comune di Pietrasanta, ed in particolare la sua collina, è stata oggetto di un selvaggio attraversamento da parte delle linee elettriche, compromettendo in modo irreversibile l’aspetto paesaggistico ed ambientale. Al fine di garantire almeno la salute, il 23 marzo del 1992 è stato emanato il D.P.C.M. “Limiti massimi di esposizione ai campi elettrico e magnetico generati alla frequenza industriale nominale di (50 Hz) negli ambienti di lavoro”, il quale fissa i limiti massimi di esposizione, relativamente all’ambiente esterno ed abitativo. I limiti fissati sono i seguenti: 5 kV / mt e 0,1 mT rispettivamente per l’intensità di campo elettrico e di induzione magnetica, in aree o ambienti in cui si possa ragionevolmente attendere che individui della popolazione trascorrano una parte significativa della giornata. 10 kV / mt e 1 mT rispettivamente per l’intensità di campo elettrico e di induzione magnetica, nel caso in cui l’esposizione sia ragionevolmente limitata a poche ore del giorno. Fissati i limiti di esposizione, nota la tensione nominale di esercizio delle linee elettriche e delle cabine di trasformazione, ne derivano le distanze di rispetto dai fabbricati adibiti ad abitazione o ad altra attività che comporta tempi di permanenza prolungati. Pertanto per le linee a : 132 kV: distanza da qualsiasi conduttore della linea ≥ 10 mt. 220 kV: distanza da qualsiasi conduttore della linea ≥ 18 mt. 380 kV: distanza da qualsiasi conduttore della linea ≥ 28 mt. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 200 Per le linee a tensione nominale diversa, superiore a 132 kV e inferiore a 380 kV, la distanza di rispetto viene calcolata mediate proporzione diretta da quelle sopra indicate. Per le linee a tensione superiore a 380 kV le distanze di rispetto sono stabilite dalla specifica Commissione tecnico – scientifica composta dal Ministero dell’Ambiente, Ministero dell’Industria, Ministro Sanità, ENEL, ENEA, Istituto superiore di Sanità, ISPESL. Come si evince dall’elaborato cartografico: “Carta delle linee e cabine elettriche di alta e media tensione” sul territorio del Comune di Pietrasanta sono presenti le seguenti linee elettriche: • Linea ENEL n° 314 Acciaiolo – La Spezia: tensione nominale 380 kV • Linea ENEL n° 286 Avenza – Livorno Marzocco: tensione nominale 220 kV • Linea ENEL n° 565 Viareggio – Strettoia: tensione nominale 132 kV • Linea ENEL n° 500 Strettoia – Isola Santa: tensione nominale 132 kV • Linea FFSS Massa – Cascina Dispari: tensione nominale 132 kV • Linea FFSS Massa – Cascina Pari: tensione nominale 132 kV Sullo stesso elaborato, è possibile apprezzare, evidenziate con la specifica campitura, le fasce di rispetto, la cui ampiezza, doppia della relativa distanza di rispetto, è pari a: • Mt. 56 per linee con tensione nominale 380 kV • Mt. 36 per linee con tensione nominale 220 kV • Mt. 20 per linee con tensione nominale 132 kV In elaborati di maggior dettaglio (scale più piccole 1:2000 – 1:1000) a tale fascia di rispetto è necessario aggiungere la distanza massima tra i vari conduttori. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 201 Cabine o sottostazioni elettriche Relativamente alle cabine di trasformazione, il D.P.C.M. precisa all’art. 5 che “la distanza di rispetto dalle parti in tensione di una cabina o da una sottostazione elettrica deve essere uguale a quella prevista, mediante i criteri sopra esposti (relativi all’art. 5), per la più alta tra le tensioni presenti nella cabina o sottostazione stessa” Nell’elaborato cartografico: “Carta delle linee e cabine elettriche di alta e media tensione” abbiamo evidenziato quelle che erano le cabine e le sottostazioni di trasformazione ed abbiamo assunto che la massima tensione presente è quella relativa alla maggiore tra le linee in ingresso ed in uscita dalla medesima. Il passo successivo è stato quello di riportare la distanza di rispetto sopra ottenuta sul perimetro della sottostazione in modo da formare una fascia di rispetto. È necessario precisare che tale fascia non può essere utilizzata per la cartografia dei vincoli in quanto, il procedimento corretto dovrebbe essere quello di indicare tale distanza dalle parti in tensione e non dal perimetro della cabina o centrale; tanto più che le recinzioni delle sottostazioni normalmente sono state posizionate a distanza di sicurezza. Pertanto l’indicazione che vogliamo fornire, nell’elaborato cartografico in oggetto, con la relativa campitura, è quella di una zona nella quale è possibile intervenire, ma non prima di aver verificato con il gestore della cabina le effettive distanze tra le abitazioni e le parti in tensione presenti all’interno del perimetro della sottostazione. Linee elettriche di media tensione uguale 15 kV Nell’elaborato cartografico “Carta delle linee e cabine elettriche di alta e media tensione” abbiamo riportato solo il tracciato delle linee elettriche di media tensione paria 15 kV. Per questo tipo di linee non sono stati espressi dei livelli massimi di esposizione ai campi elettrici e magnetici, nel citato decreto del 23 aprile 1992; pertanto ai fini dell’esposizione elettromagnetica non sono state definite le rispettive distanze di rispetto. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 202 Per questo tipo di linee è necessario rifarsi all’”aggiornamento delle norme tecniche per la disciplina della costruzione e dell’esercizio di linee elettriche aeree esterne” emanato con D.M. (Lavori Pubblici) 16 gennaio 1991. All’uopo è necessario fare un distinguo tra le distanze imposte dal D.P.C.M. del 1992, dedotte dai limiti di esposizione ai campi elettrici e magnetici, e relative a misure cautelative per i possibili effetti indotti dall’esposizione e le distanze che esporremmo di seguito che non sono propriamente legate all’esposizione ma ad effetti diversi, e ben più certi, quali il rischio di scarica. Il D.M., in funzione della tensione con cui è alimentata la linee elettrica e conseguentemente in funzione alla classe a cui tale linea appartiene, decreta: • Altezza minima dei conduttori dal terreno e dalle acque non navigabili (art. 2.1.05) • Distanze di rispetto dai fabbricati (art. 2.1.08) Relativamente alle linee elettriche esterne con tensione nominale di 15 kV e pertanto riconducibile a “Linee di seconda classe” è possibile specificare che: a) Altezza minima dei conduttori dal terreno Tenuto conto sia dei rischi di scarica che dei possibili effetti provocati dall’esposizione ai campi elettrici e magnetici, i conduttori, non devono avere in alcun punto una distanza verticale dal terreno minore di (5,5 + 0,006 * U) mt e comunque non inferiore a 6 mt. • b) La distanza minima risulta 6 mt. Distanze di rispetto dai fabbricati Tenuto conto sia del rischio di scarica che dei possibili effetti provocati dall’esposizione ai campi elettrici e magnetici, i conduttori delle linee di seconda e terza classe non devono avere alcun punto a distanza dai fabbricati minore di (3 + 0,01 * U) mt, con catenaria verticale e di (1,5 + 0,006 Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 203 * U) mt, con il minimo di 2 mt., con catenaria supposta inclinata di 30° sulla verticale. • La distanza minima risulta 3,15 mt. Inoltre i conduttori delle linee con tensione nominale di 15 kV, nelle condizioni di cui sopra e con catenaria verticale, non devono avere un’altezza su terrazzi e tetti piani minore di 4 mt. 8.2 Misure di Protezione In quest’ultimo paragrafo dovrebbero essere valutati gli interventi effettuati al fine di prevenire, controllare o ridurre il potenziale impatto delle radiazioni non ionizzanti sulla popolazione e sulle risorse naturali. È con un certo imbarazzo, credo condiviso da qualsiasi altro collega che si sia apprestato ad esporre i medesimi temi in altri lavori analoghi, che consto l’assoluta mancanza di qualsiasi intervento per i fini di cui sopra da decenni. La miopia con la quale sono state progettate queste dorsali aeree è sin troppo visibile. Emblematico ci sembra il caso della collina di “Castiglione” subito a ridosso del centro storico di Pietrasanta, in una zona ad alto valore storico (sono ancora visibili i resti dei basamenti del Castello) ed ambientale, nella quale ad una distanza di non più di 200 mt. sono presenti ben quattro elettrodotti rispettivamente di 380, 220, 132, 15 kV. Ad aggravare una situazione che dal punto di vista estetico – paesaggistico è già di per se disastrosa, c’è da aggiungere, quale ulteriore aggravante, che i tracciati progettati negli anni ’50 – ’60, oggi risultano del tutto inadeguati, stante l’oculato sviluppo urbanistico che ha interessato le zone oggetto dei tracciati. Così ad un problema ambientale potrebbe aggiungersi anche quello sanitario. In questa sede mi sembra opportuno pensare ad ipotesi di interramento di questi elettrodotti, sia per l’intero percorso, quando esso è breve, sia per parti di percorso, per tracciati lunghi ove essi presentino caratteristiche ormai divenute insostenibili ed incompatibili con una nuova sensibilità ambientale e a maggior ragione con un misurato sviluppo urbanistico. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 204 Ci piace fornire questo spunto progettuale e programmatico, e pensare, anche alla luce dei cablaggi realizzati in grosse città, possibile l’interramento della linea aerea dell’ENEL n° 565 che parte da Viareggio e termina a Strettoia, considerati i pochi chilometri su cui si estende, su un tracciato che potrebbe essere limitrofo alla linea ferroviaria o alla dorsale Aurelia. 8.3 Stazione Radio Base per la telefonia e emittenti radiotelevisive In questo paragrafo del capitolo vengono elencati, classificati e descritti gli impianti che attualmente insistono sul territorio del Comune di Pietrasanta relativi alla diffusione del segnale televisivo, radiofonico e per le telecomunicazioni operanti nell’intervallo di frequenza compresa tra i 100 kHz e 300 GHz; sono escluse dalla presente indagine gli impianti e le apparecchiature relative ai radioamatori e quelle relative ad usi Militari, di Polizia e di Protezione Civile. Sull’elaborato: “5 Carta delle stazioni radio base presenti sul territorio” è possibile apprezzare l’ubicazione degli impianti esistenti. Descrizione degli impanti esistenti Il territorio del Comune presenta una corografia variegata, che è possibile classificare in tre zone con caratteristiche specifiche ed omogenee: una zona collinare – premontana con una bassissima densità abitativa, una zona pianeggiante ove si è sviluppato il centro e dove risiede la maggior parte degli abitanti del Comune. In tale zona sono presenti le grandi vie di comunicazione (autostrada A12, linea ferroviaria, ect.) e si è sviluppato il substrato della attività artigianli – industriali principalmente legate alla lavorazione del Marmo. Infine una zona costiera caratterizzata da: una vegetazione tipicamente mediterranea, dal mare, dalla spiaggia con i suoi stabilimenti e con uno sviluppo urbanistico residenziale caratteristico di una zona balneare, con una considerevole densità abitativa, ma con accentuate caratteristiche di stagionalità. Anche la realizzazione degli impianti, così come sopra classificati, è stata funzionale alle caratteristiche ed alla morfologia del territorio nonché alla densità abitativa; pertanto si sono sviluppati dei grossi impianti nella zona collinare, tipicamente inerenti la diffusione dei segnali TV e Radio, e successivamente all’avvento della telefonia cellulare, delle piccole e più numerose Stazioni Radio Base (SRB) che insistono tipicamente nell’area della piana e nella fascia costiera. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 205 “L’antenna RAI” in loc. Capriglia Sia perché si tratta dell’installazione più consistente e più datata, sia perché induce i valori di campo elettromagnetico più alti riscontrati su tutto il territorio del Comune, “l’Antenna RAI”, così verrà successivamente identificata, è l’installazione che senz’altro merita di essere descritta per prima. Il traliccio ubicato in prossimità della sommità del Monte di Capriglia in via delle Fornace, realizzato in un terreno di proprietà della stessa RAI, è attualmente il più grosso, che svolga funzioni di diffusione del segnale radio – televisivo. Come si evince dalla foto (cfr. pag. 13), si tratta di una struttura imponente, visibile a parecchi chilometri di distanza, realizzata in acciaio e verniciata bianco – rossa in ottemperanza alle norme in materia di aviazione civile e militare; accoglie numerose antenne destinate a svariati servizi. Inizialmente era destinata alla sola diffusione del segnale del secondo canale della RAI, (RAI due), successivamente, ed in particolare negli ultimi anni, è stato utilizzato per la diffusione di altri canali televisivi e numerosi canali radiofonici, in particolare RADIORAI. Data la sua altezza e la sua invidiabile posizione orografica, si è prestato anche come punto di appoggio per numerosi “ponti radio”. Tale tipo di installazione, oltre ad un notevole impatto paesaggistico dato dalla sua altezza, per la funzione di diffusione dei segnali e copertura del territorio è omnidirezionale e multifrequenziale, e pertanto fonte di una cospicua induzione elettromagnetica. Dalle rilevazioni effettuate, i cui dati sono riportati nel paragrafo successivo, si evince un incremento del valore del campo elettromagnetico (C.EM.) di fondo nell’area circostante. In particolare, in alcune situazioni sono stati misurati all’interno delle abitazioni, anche se non documentati in questo studio, valori di C.EM. compresi tra i 3 ed i 4 V/mt. . Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 206 “L’antenna Pellegrini” in loc. Capriglia Nella medesima località, sopra un promontorio attiguo, è stato innalzato da qualche anno un secondo traliccio, che identificheremo come “L’antenna Pellegrini” (prende nome dal suo proprietario). Il traliccio ubicato in via delle Piane, sopra un terreno di proprietà dello stesso Pellegrini, come si vede dalla foto, è una struttura in acciaio, di color grigio, alla sommità della quale sono presenti i segnalatori notturni in ottemperanza alla norme in materia di aviazione civile e militare. Essa realizzata senza alcun tipo di mitigazione ambientale, benché non molto alta, risulta visibile anche a diversi chilometri di distanza, con un effetto deturpante per l’ambiente che l’accoglie. Essendo stata realizzata nell’ultimo decennio, mal si spiega la cattiva attenzione che è stata posta alle problematiche di impatto ambientale, ma non a queste bensì ai problemi di salute pubblica legati alla sua ubicazione ed attestati dall’Azienda U.S.L. 12 Versilia – Dipartimento Prevenzione U.O. Sicurezza negli Ambienti Confinati con nota Prot. n° 20/II.4.1 del 04/01/02, è riconducibile l’ordinanza con la quale il Sindaco del Comune di Pietrasanta ne impone la demolizione. Benché attualmente disattivata, a causa dei problemi di inquinamento magnetico che induce sulle linee elettriche delle abitazioni circostanti, (è in corso un contenzioso presso il TAR), come risulta dalle misure effettuate dall’Agenzia Regionale Protezione Ambiente - Dipartimento di Lucca, in data 5 e 6 marzo 2001 i valori di C.EM. indotti nell’area limitrofa non sono certo di poco conto. A verifica di quanto sopra rilevato, le misure effettuate con gli apparati spenti e che sono documentate nel paragrafo successivo, descrivono complessivamente valori di C.EM. molto più bassi di quelli rilevati ad impianto acceso. Dal confronto delle due sezioni di misura, si evince un notevole apporto di campo, nelle zone limitrofe, indotto da questa installazione. Non avendo avuto accesso alle caratteristiche radioelettriche delle antenne installate, da una analisi visiva si evince che il traliccio ospita numerosi ponti (links), una stazione radio base (cfr. telefonia cellulare, probabilmente del Gestore BLU), ed antenne per la diffusione del segnale. Pertanto questa installazione, come quella limitrofa, assolve alla funzione di diffusione dei segnali e copertura del territorio, e di conseguenza fonte di una cospicua induzione elettromagnetica. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 207 “L’antenna RAI” in loc. Monte Preti Si tratta anch’esso di una installazione collinare, in particolare di un traliccio di proprietà della RAI sul terreno di proprietà della medesima società, ubicato in via Monte Preti sulla sommità del colle. Realizzato in acciaio, si tratta di una struttura di medio – piccola dimensione e benché non sia stata effettuata una mitigazione ambientale la sua localizzazione non deturpa l’ambiente in cui è inserita. È bene precisare che l’impiego del traliccio per l’installazione di ulteriori antenne comporterebbe un necessario innalzamento dello stesso, per ovvie ragioni di inquinamento elettromagnetico, e ciò comporterebbe un maggior impatto ambientale ed implicherebbe maggiore attenzione e ricerca di soluzioni mitigatorie. Le misure di C.EM. effettuate nell’area limitrofa non hanno rilevato valori significativi da cui si deduce che la stessa è utilizzata più per illuminare zone a distanza oltre che come punto di collegamento. “L’antenna RAI” c/o il quartiere “Macelli” Si tratta di un traliccio di modeste dimensioni di proprietà della RAI che lo impiega come antenna di diffusione locale. Inserito all’interno del complesso dei Macelli Pubblici sul lato di Via Basilicata, dal punto di vista architettonico, sebbene non preveda alcun tipo di mitigazione, non induce un impatto ambientale significativo, grazie anche all’unica antenna presente alla sommità. Anche dal punto di vista elettromagnetico, benché ubicato in un’area abitata, dalla misure effettuate non induce valori ci C.EM. tali da modificare complessivamente il fondo presente. Per quanto premesso esso non necessità di alcun tipo di adeguamento. SRB – TIM in loc. Capezzano Monte La SRB ubicata sul tetto della Chiesa di Capezzano Monte è l’impianto di telefonia cellulare più datato che sia stato realizzato in tutta la Versilia; le prime antenne risalgono al 1986. Esso è stato man mano adeguato con lo svilupparsi della tecnologia ed ha accolto gli apparati relativi ai sistemi TACS, GSM, DCS. Alla data del 5 – 6 Marzo 2001 la stazione risultava completa; a quella data risale la misura effettuata dall’ARPAT, (allegata al presente studio, Allegato 1) nel quale si evince che lungo la strada comunale è stato rilevato un valore massimo pari a 3,1 V/mt. . Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 208 Attualmente la stazione è stata un poco ridimensionata, sono state smantellate le antenne lungo la facciata sud della Chiesa, ma sono rimaste inalterate quelle sul tetto. Abbiamo provveduto a misurare nuovamente il valore di C.EM. nella medesima postazione individuata da ARPAT e i risultati delle rilevazioni sono stati riportati nel terzo paragrafo insieme all’allegato fotografico. La SRB, benché ridimensionata rispetto ad un tempo, rimane ancora uno degli esempi peggiori di come venivano realizzate le SRB senza una pianificazione adeguata, e di come la stessa legislazione nazionale e regionale sino all’anno 2000 fosse carente. Se attualmente i valori di C.EM. sono tra i più alti riscontrati in tutto il territorio comunale, benché non ci sia superamento dei limiti, la SRB anche dal punto di vista architettonico conferma il degrado ed un impatto ambientale negativo sul complesso che l’accoglie. Alla luce di quanto sopra esposto ben si spiega la volontà dell’Amministrazione di delocalizzare la SRB fuori dal centro abitato. SRB – OMNITEL in Piazza Stazione Si tratta di una SRB realizzata prima che l’Amministrazione Comunale regolamentasse l’installazione delle SRB; ubicata in un terreno delle F.S. tra la Strada Statale Aurelia e la linea ferroviaria, a fianco del parcheggio limitrofo agli edifici della Stazione Ferroviaria. Dal punto di vista elettromagnetico essa gode di una invidiabile posizione a ridosso del centro storico, ma il sito non è fruibile da altri gestori in quanto realizzato antecedentemente alla regolamentazione comunale che prevede l’accorpamento di più gestori sul medesimo palo per minimizzare il proliferare di pali e tralicci. La SRB si presenta ben realizzata e con un impatto ambientale accettabile; dal punto di vista elettromagnetico le misure eseguite in passato e ripetute nel presente studio confermano valori di C.EM. sostenibili. SRB – TIM, WIND in Via I° Maggio Si tratta di un co – sito dei gestori TIM e WIND, provvisorio, realizzato su mezzo carrabile con un medesimo supporto di sostegno delle antenne e due apparati a terra, alloggiati provvisoriamente in via I° Maggio, nel tronco di strada chiusa (via Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 209 col di nava), in attesa della ridefinizione della viabilità della zona con la realizzazione della nuova rotonda. Come tutte le SRB provvisorie, anche queste SRB gravano sull’ambiente che le accoglie con un impatto particolarmente negativo, sia per la struttura medesima, sia perché come in questo caso non è stata predisposta alcun tipo di mitigazione ne tanto meno è stata concordato il posizionamento definitivo nell’area. Dal punto di vista elettromagnetico l’ubicazione risulta corretta per garantire il servizio al “Centro Storico” ed alle frazioni di “Città Giardino” e “Pontestrada”. Essendo inserito nell’area dell’incrocio tra la SS Aurelia, Via I° Maggio ed il sottopasso ferroviario, l’assenza di abitazioni e/o edifici intorno allo stesso, ad eccezione del lato ovest dove si sviluppa un agglomerato misto residenziale – artigianale, ma caratterizzato da abitazioni basse (sono state sviluppate solo al piano terra) poco significanti ai fini dell’impatto elettromagnetico, è garanzia di una minimizzazione del C.EM. indotto sulle aree abitate circostanti. Urge una sistemazione definitiva in loco della SRB in oggetto, che preveda la realizzazione di un supporto metallico per le antenne ben mitigato, ricercando quelle soluzioni che meglio si confanno alla sistemazione a verde della zona, e prevedendo l’interramento degli apparati attualmente su carrello mobile. Nella medesima area, Via Col di Nava, è stata allestita una “rampa” per i ragazzi che vogliano giocare con gli skeet – board, ed intorno a questa, durante il pomeriggio si raccolgono un gran numero di giovani. Precisando che gli impianti di ricetrasmissione non propagano i loro effetti nelle zone limitrofe alla base del palo, sono state effettuate delle misure proprio nell’area sportiva, le quali hanno dimostrato che i valori di C.EM. indotti non sono significativi. SRB – TIM, WIND c/o il Campo di Atletica Presso il Campo di Atletica sono presenti attualmente due SRB, una fissa del gestore TIM e una provvisoria, in attesa della realizzazione del sito definitivo, del gestore WIND. La prima, realizzata lungo il lato est dell’impianto sportivo, tra lo stesso e la Via Unità d’Italia, trattasi di una stazione fissa realizzata antecedentemente alla regolamentazione avviata dall’Amministrazione, ma ubicata in un ottimo sito, sia perché immerso nella campagna e quindi con sporadiche abitazioni limitrofe (comunque sempre a distanza considerevole), sia Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 210 perché vicino al casello autostradale della A12 “Versilia”, infine perché a ridosso del Parco della Versiliana. Dal punto di vista elettromagnetico la zona ben si presta ad accogliere impianti di ricetrasmissione cellulare, e le misure effettuate sia in passato che per il presente studio, entrambe riportate nel seguente paragrafo, hanno rilevato un valore di fondo elettromagnetico particolarmente basso, in linea con i valori rilevati in zone rurali. La stazione realizzata egregiamente, curando sia l’inserimento e la mitigazione degli apparati a terra sia il supporto per le antenne, non aggrava particolarmente l’ambiente che l’accoglie, e l’impatto ambientale risultante è senz’altro sostenibile. Pur in un complesso positivo, al momento del restyling, si suggerisce la verniciatura di verde del palo di sostegno, al fine di uniformarsi con gli alberi che dovrebbero mitigarlo, ed un nuovo tipo di antenne (si suggerisce una bi-banda) al posto del doppio pannello in serie. Nel medesimo sito, nell’angolo opposto del campo, è stato provvisoriamente installato un carrato del gestore WIND, in attesa della definizione della convenzione per l’installazione di una stazione definitiva. Anche in questo caso, il posizionamento di una stazione mobile deturpa l’ambiente che l’accoglie con un impatto senz’altro negativo; ma grazie all’oculatezza con il quale è stato ubicato all’interno di una zona con alberi ad alto fusto, viene in parte ridotto l’impatto visivo, sia del palo che degli apparati (in particolare dal lato di Via Pisanica); complessivamente la stazione urge di una sistemazione definitiva. L’area in oggetto è stata indagata con numerose sezioni di misura effettuate in tempi successivi; è stato rilevato il valore di fondo in assenza degli impianti, con la presenza del solo impianto TIM, e nel presente studio con entrambe le SRB; come si evince dai valori riscontrati c’è un lievissimo incremento tra le prime e le ultime misurazioni, denotando sull’area un impatto elettromagnetico complessivo irrilevante. SRB – OMNITEL in Via Luca d’Aosta - Marina di Pietrasanta Anche questa stazione è ormai molto datata, realizzata ancor prima dell’anno 1998, sopra il tetto di un edificio, allora accoglieva un ordine, lungo la Via Luca d’Aosta nella frazione di “Marina”. La SRB difficilmente visibile, in quanto poco sopraelevata rispetto alla sommità del tetto che l’accoglie è senz’altro il sito che Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 211 meglio è stato inserito nell’ambiente e che induce un valore di impatto ambientale, dal punto di vista estetico - architettonico, praticamente nullo. Diversamente, dal punto di vista elettromagnetico, l’ubicazione non è delle più felici, infatti si tratta di una zona densamente urbanizzata, benché sia caratterizzata, come tutta l’edificazione residenziale privata della fascia costiera, da abitazioni basse, molte ad un solo piano. Le misure effettuate rilevano valori di C.EM. più alti rispetto ai valori medi riscontrati in tutta la marina, ma comunque ancora abbondantemente sotto i valori limiti. SRB – TIM in Via Sant’Antonio loc. Tonfano Questa SRB è forse la più vecchia installazione, dopo quella di Capezzano Monte, che sia stata realizzata sul Comune di Pietrasanta. Realizzata nel terreno della Società TELECOM lungo la Via Sant’Antonio all’altezza dell’incrocio con Via Boccherini, probabilmente doveva essere una installazione provvisoria, ma alla quale mai è seguita una definitiva sistemazione, come si intuisce dell’impiego del tronco di una “GRU” come palo di sostegno delle antenne. Dal punto di vista architettonico tale soluzione è forse una delle più orripilanti che mai siano state pensate e realizzate, inducendo un impatto ambientale significativo; è da notare che nella zona c’è la presenza di grossi e numerosi pini mediterranei che in qualche modo mitigano da più punti di veduta la SRB. Diversamente negli scorci che i aprono sulla stessa, essa manifesta tutta la sua bruttezza. Anche l’ubicazione è quanto meno scellerata, essendo stata posizionata in una zona fortemente urbanizzata, con popolazione per la maggioranza stanziale, benché vicini al mare, e limitrofa a due plesi scolastici nonché ad un parco giochi. A dispetto delle pessime caratteristiche che essa ha, sia dal punto di vista estetico – architettonico – paesaggistico sia da quello ubicativo, le misure effettuate nell’area, in particolare nella direzione nella quale sono presenti le scuole hanno dato risultati confortanti, rilevando, i valori di C.EM. modesti ed in linea con i valori medi riscontrati in zona. Non essendo un terreno pubblico quello sul quale la SRB è installata, non possiamo suggerire una sua ricollocazione, ma invitiamo l’Amministrazione ad un’azione sul architettonico. gestore affinché provveda almeno ad un adeguamento Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 212 SRB – OMNITEL, WIND in Piazza IV° Novembre Trattasi di un co – sito dei gestori OMNITEL e WIND, provvisorio ed ubicato nell’area in tempi successivi, realizzato su mezzi carrabili con un medesimo supporto di sostegno delle antenne e due apparati a terra, alloggiati provvisoriamente su mezzi carrabili, presso la Piazza IV° Novembre in loc. Motrone. Come per tutte le stazioni mobili e provvisorie l’impatto estetico – architettonico sulle aree ove è ubicato, è senz’altro considerevole e come in questo caso in una zona di pregio vicino al mare. Posizionato provvisoriamente, in attesa che vengano definiti i passaggi amministrativi per una installazione definitiva, dietro la cabina Enel, che insiste sulla medesima area, risulta poco visibile dai lati sud, est, ed ovest. Il peggiore impatto visivo lo ha senz’altro percorrendo il Viale Roma in direzione Massa – Viareggio, e lungo Via Tolmino. Dal punto di vista elettromagnetico le SRB sembrano ben posizionate al margine del centro abitato della frazione di Motrone, per il servizio della stessa frazione, della frazione di “Le Focette” e del Viale Roma. Le misure effettuate confermano valori di C.EM. modesti e più che appropriati per la zona in cui insistono. Comune di Pietrasanta 9 Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 213 Contributo al Quadro Conoscitivo per una analisi di previsione di Rete Ecologica La conservazione della natura attraverso la tutela della biodiversità rappresenta ormai un obbiettivo prioritario delle politiche comunitarie (Direttiva 92/43/CEE “Habitat”; Strategia Comunitaria per la Diversità Biologica, 1998; Progetto Rete Natura, 2000) e nazionali (Piano Nazionale per la Biodiversità, 1994; D.P.R. n. 357/97; Rete Ecologica Nazionale proposta dal Ministero dell’Ambiente, 1999) e dovrebbe costituire un principio fondamentale nelle azioni di pianificazione e tutela del territorio. Il processo di urbanizzazione e le infrastrutture ad esso collegate hanno determinato l’isolamento degli ambienti naturali, ormai identificabili come aree emarginate non più in grado di interagire tra loro. La frammentazione del territorio e la mancanza di interconnessioni non garantiscono il flusso di popolazioni animali e vegetali tra le aree che conservano una certa naturalità. L’ostacolo alla migrazione ed alla colonizzazione di nuovi siti, impedisce altresì l’interscambio genetico e diminuisce il livello di sopravvivenza delle specie. Lo strumento individuato per attuare una ricucitura del paesaggio è quello della Rete Ecologica e consiste nell’individuare corridoi di transito e di collegamento tra aree di una certa valenza naturalistica (aree protette, aree ad elevata naturalità, ecc.) che garantiscano lo spostamento delle specie animali e la diffusione di quelle vegetali. Per la realizzazione della rete è prevista l’individuazione sul territorio di elementi di connessione quali siepi, filari, corsi d’acqua, ecc. Il livello di permeabilità di queste vie dipende dalla loro integrità e cioè dalla capacità di creare habitat di transito idonei alla sopravvivenza delle specie da tutelare. Un corso d’acqua che mantiene inalterate le sue caratteristiche naturali, come fasce riparie consistenti e adeguata ampiezza dell’alveo, rappresenta sicuramente un corridoio ideale per questo scopo. D’altro canto la sua artificializzazione, con scomparsa di tali elementi di naturalità, non riuscirà ad assolvere questo ruolo. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 214 La Regione Toscana con la legge sulle “Norme per la conservazione e la tutela degli habitat naturali e seminaturali della flora e della fauna selvatiche” (L.R. 6 aprile 2000, n.56 – art.10) e con le successive “Indicazioni tecniche per l’individuazione e la pianificazione delle aree di collegamento ecologico” (D.G.R. 1148/2002) riconosce primaria importanza alle Reti Ecologiche. A tale scopo definisce nel Piano di Indirizzo Territoriale (L.R. 5/95) il percorso per la loro individuazione, ricostituzione e tutela e, in assenza di questo, viene assegnata alle Province la competenza per raggiungere tale finalità all’interno dei Piani Territoriali di Coordinamento. I Piani Strutturali dei comuni acquistano in questa fase una importanza strategica nella salvaguardia di aree ad elevata naturalità, in quanto che, se realizzati senza tenere nella giusta considerazione tali elementi, si corre il rischio di compromettere definitivamente la possibilità di realizzare, anche in futuro, una rete su ampia scala. Occorre infatti evidenziare che una rete può essere definita tale solo se realizzata a livelli di comprensorio territoriale di idonee dimensioni, almeno a livello intercomunale. Nel caso della realtà costiera sarebbe opportuno ipotizzare una rete che connetta tutta l'area identificata da questa unità fisiografica. Il percorso normativo che garantisce il raggiungimento di tale obbiettivo è e deve essere quindi di tipo top-down, ovvero il coordinamento centrale (Regione) che impartisce indirizzi per gli organi periferici (Province) che devono effettuare le previsioni di piano. Nella realtà ciò non è ancora avvenuto e la D.G.R. 1148 si colloca in una fase intermedia per la predisposizione degli indirizzi normativi da inserire nel PIT. Indirizzi che dovranno essere recepiti nei vari PTC per garantire l’innesco del processo a partire dai Piani Strutturali Comunali. Il Comune di Pietrasanta in fase di realizzazione del Quadro Conoscitivo ha quindi l’opportunità di assicurare la predisposizione del proprio territorio alla realizzazione della rete ecologica, ovvero può dare avvio ad un processo più complesso e approfondito che si snoda secondo tre fasi di approccio successive: - analisi strutturale: che individua elementi geomorfologici, idrografici e paesaggistici, e che fornisce prime valide indicazioni, relativamente alla collocazione, alle dimensioni, alla forma delle aree di collegamento; Comune di Pietrasanta - Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 215 analisi funzionale: che prende in considerazione le caratteristiche eco- etologiche di ciascuna specie obiettivo, per valutare l’effettiva funzionalità di tali collegamenti; - analisi gestionale: necessaria all’individuazione di aree con diversa misura di conservazione e con diversa funzionalità all’interno della rete. Nello specifico in questa sede è stata effettuata una prima individuazione delle aree (analisi strutturale) che potranno rappresentare alcuni degli elementi fondamentali per la costituzione della rete ecologica. Il vincolo e la valorizzazione di queste aree è il primo passo verso l’attuazione delle successive fasi che dovranno o potranno essere attuati a scala più elevata. Gli elementi territoriali individuati (carta allegata), appartengono a due gruppi principali di aree: - nodi (Core areas), rappresentati nel territorio comunale di Pietrasanta dall’alveo del Lago di Porta (ANPIL - ZPS), dai complessi naturalistici de La Versiliana e delle aree collinari; - aree di collegamento: in successione spaziale continua, come i corsi - d’acqua, la rete idraulico-agraria, il sistema delle siepi e dei muri a secco, le praterie e le radure, le fasce boscate - in successione spaziale discontinua (Stepping stone, che, se pur di modeste dimensioni, possono offrire rifugio e supportare il flusso tra i nodi) come le aree boscate, le macchie, i grandi alberi isolati, le zone umide relittuali, le cave di sabbia dismesse, gli stagni, i ruderi, ecc. Nodi o Core areas I nodi costituiscono aree di dimensioni idonee ad ospitare popolazioni stabili ed in cui elevata è la biodiversità e la concentrazione di specie minacciate. Tra le aree Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 216 individuate sul territorio di Pietrasanta quella di maggior rilievo è rappresentata dal Lago di Porta (Foto 1), zona umida relittuale dove si incontrano biotopi diversificati come il bosco mesofilo e l’area palustre, e zone a minor estensione come cariceti e ambienti di risorgiva. Nel complesso de La Versiliana si incontrano residui di bosco mesofilo litoraneo e avvallamenti retrodunali, immersi nella pineta di più recente formazione. Le colline (Foto 2) conservano in alcune loro parti tracce della originaria macchia mediterranea, anche se prevalgono gli impianti di olivo tipici della zona. Aree di collegamento I corsi d’acqua sono limitati a brevi tratti del fiume Versilia e ad alcuni torrenti (il Baccatoio e il Rio degli Opifici) che originano sulle colline e che confluiscono nei corsi d’acqua regimati e pensili che attraversano la pianura (Foto 3). La loro funzionalità come corridoi ecologici va salvaguardata attraverso la limitazione di tutti gli interventi che tendono ad alterarne la struttura geomorfologica originaria, quali rettifica degli alvei, tombature, distruzione delle fasce riparie, interruzione del continuum fluviale, ecc., ma anche attraverso interventi attivi di restauro quali ampliamento degli alvei, smantellamento di infrastrutture rigide di difesa, ricostituzione delle fasce riparie con limitazione di specie alloctone (robinia, ailanto, ecc.) e valorizzazione di quelle tipiche (salice, ontano, nocciolo, ecc.) anche nell’ottica della salvaguardia dal rischio idraulico. In alcune aree rurali, ancora gestite con criteri tradizionali (foto 4), si possono incontrare manufatti (muri a secco) e filari di siepi che, se adeguatamente mantenuti, possono assolvere una importante funzione nella protezione della fauna minore. Il territorio agricolo con caratteristiche più prettamente intensive potrebbe comunque acquisire valenza ecologica proprio mediante il ripristino di un sistema di siepi che, se posizionate nei pressi dei canali di scolo, potrebbero anche valorizzare la rete idraulico agraria originatasi dalla bonifica della pianura versiliese ed assolvere così anche ad altre funzioni come l’intercettazione dei nutrienti e la depurazione delle acque. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 217 Sul territorio comunale sono ancora presenti consistenti formazioni boschive (foto 5) caratterizzate prevalentemente da essenze autoctone di pregio come l’ontano, il leccio, l’alloro e il frassino. Queste, sebbene non sufficientemente ampie da supportare una popolazione stabile di fauna selvatica, possono comunque consentirne la sosta e il successivo irraggiamento. L’individuazione e la salvaguardia di questi primi elementi della rete costituisce la base per il successivo approfondimento della fase strutturale a livello provinciale e la garanzia per il passaggio alla realizzazione di una vera e propria rete ecologica. Questo processo non potrà esimersi dal coinvolgere enti (provincia, comuni confinanti, consorzi di bonifica) che a vario titolo gestiscono il territorio e portatori di interessi (agricoltori, cacciatori, pescatori, associazioni, ecc.) che su questo svolgono le loro attività primarie. Comune di Pietrasanta Quadro conoscitivo Piano Strutturale Pg. 218 Ringraziamenti Si ringraziano tutte le persone e gli enti che si sono messi a disposizione con professionalità e cortesia, nello svolgimento delle attività relative alla redazione della Relazione sullo Stato dell’Ambiente del Comune di Pietrasanta. In particolare: COMUNE DI PIETRASANTA PROVINCIA DI LUCCA – Servizio Ambiente Dott. Laura M. Leone Biologo professionista ERSU SpA V.E.A. Versilia Acque Consorzio Pisa Ricerche ALERR – Agenzia Lucchese per l’energia ed il recupero delle risorse TAVOLINI srl