L`Unione - Unipens
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Anno IV° Num. 2 Febbraio 2016 Organo d’informazione interna dell’Unione Pensionati Gruppo UniCredit Sicilia Orientale e Calabria Sede: Corso Sicilia, 8 – 95131 – Catania – telef.0959521977 Redattori: Ninì Renzo Pappa, Pasquale Alessandro, Antonino Magrì, Michele Pitrone Periodico redatto stampato e distribuito in proprio, gratuitamente ed esclusivamente, al personale in quiescenza EDITORIALE VIVA SANT'AGATA a cura di Salvo Ramella In concomitanza con gli articoli pubblicati sull'argomento negli anni passati, ho ricevuto numerose telefonate di colleghi milanesi, napoletani, romani e pugliesi i quali leggono il nostro mensile e mi hanno posto molte domande su questa straordinaria tradizione. Quanto segue va quindi anche a loro beneficio con l'augurio di poterli presto ospitare nella nostra città e vivere insieme l'intimo rapporto di spiritualità che ci lega alla nostra Patrona. Poiché a parlare della nostra Agata non si finirebbe mai, ma in ciò “tradirei” lo spirito del nostro mensile che prevede articoli abbastanza concisi, informo fin d’ora che vi regalerò un altro scampolo della festa rinviandovi al prossimo mese di marzo 2016. Le "reliquie" Le sacre reliquie della martire catanese sono custodite in parte (la calotta cranica) nel busto reliquiario che venne commissionato nel 1376 al maestro senese Giovanni Di Bartolo, mentre le diverse parti del corpo (femori, mani, piedi e una mammella insieme al sacro velo) sono conservate in uno scrigno reliquiario realizzato in argento lavorato a sbalzo sul finire del 1400 da diversi argentieri toscani. Esso ha forma rettangolare ed è coperto da una cupola poggiata su sei colonne in stile corinzio con al di sopra le statue dei dodici Apostoli. Costruito dall'artista orafo Vincenzo Archifei operante a Catania dal 1486 al 1533, il fercolo è d'argento massiccio. Solo per notizia fará piacere agli amici pugliesi sapere che un importante frammento della seconda mammella é custodita nella chiesa di Galatina, colà lasciata in occasione del passaggio delle spoglie da Gallipoli in rientro da Costantinopoli. 1 Anno IV° Num. 2 Febbraio 2016 La "processione" Il busto e lo scrigno reliquiario sono conservati tutto l'anno all'interno della Cattedrale in una stanzetta, in dialetto catanese "a cammaredda", che vede la luce i giorni 4 e 5 febbraio in ricordo del martirio subito ed il 17 agosto in memoria del rientro delle reliquie da Costantinopoli. Particolarmente toccante l'uscita del 4 che avviene nelle prime ore del mattino ed é seguita dalla messa dell'aurora. Poi il cosiddetto giro esterno, lungo le strade che un tempo delimitavano le mura perimetrali della città. Il fercolo o "vara", si muove oggi su ruote in gomma piena, mentre un tempo poggiava su mezze lune, ed é trainato dai cittadini devoti, che indossano il tradizionale sacco bianco, tramite due lunghi cordoni al cui capo sono collegate quattro maniglie che ne comandano i movimenti. Dall'addobbo floreale della vara si può riconoscere se si è alla processione del giorno 4 o a quella del giorno 5 Febbraio. Infatti, i fiori che addobbano il fercolo, sempre garofani, sono di colore rosa nella processione del 4 febbraio, per rappresentare il Martirio. Il garofano di colore bianco, usato invece il giorno 5 simboleggia la fede, il candore e la purezza di Agata. Tipica del giorno 5 è l'offerta di grandi ceri che vengono fatti ardere in attesa della patrona ed il cui peso viene talvolta rapportato al peso del corpo del devoto. Veramente sono molte migliaia i "cittadini" che si alternano al cordone ed indossano il sacco bianco per un voto spesso formulato dai genitori in occasione di una grazia ricevuta. La tradizione vuole che ciascuno, spesso basandosi sugli insegnamenti paterni scelga il tratto di strada in cui accompagnare la Santuzza, ma tanti non abbandonano la processione se non per bisogni essenziali. Negli ultimi 20/30 anni si é manifestato in maniera forte il desiderio delle donne catanesi di testimoniare la loro fede e la loro vicinanza al martirio, indossando anch'esse la veste bianca o talvolta di colore verde. Gli eventi Sono molti i momenti religiosi e celebrativi che ogni anno vengono organizzati e che portano alla luce fatti e costumi di una fra le più importanti feste religiose ormai rimaste nel mondo. Anche quest'anno si terrá nella splendida cornice del Teatro Massimo Bellini di Catania il tradizionale concerto dedicato alla Santuzza che vedrà la numerosa presenza di nostri pensionati nei sei palchi già prenotati. Scusatemi ma ora devo lasciarvi, sento provenire le note di una piccola banda che accompagna l'uscita della candelora dei Pescivendoli, custodita gelosamente nella parrocchia di San Francesco di Paola, nei pressi di casa mia, ma prima un'ultima invocazione……..viva sant’Aita e poi ancora tutti insieme……. . .semu tutti devoti tutti . . .cittadini…. evviva Sant’Aita, cittadini… evviva Sant’Aita. Sommario : Pag. Pag. Pag. Pag. 1 – 2 Editoriale Pag. 6 Ricette Carnascialesche di M.Pitrone 3 Mondo Musulmano di Nino Magrì Pag. 7 Tanti auguri e vignette 4 Casa Cuseni di Nino Pappa Pag. 8 Pirateria informatica 5 L’angolo del relax e del buon umore Pag. 9 I nostri poeti Pag. 10 L’Angolo del tempo che fu 2 Anno IV° Num. 2 Febbraio 2016 MONDO MUSULMANO di Nino Magrì Per noi che viviamo nel mondo occidentale le divisioni esistenti nel nostro sentire comune la religione sono acquisite fin dalla più tenera età. Infatti per uno di noi professarsi cattolico, protestante o anglicano non fa quasi nessuna differenza ed in pratica non inficia i rapporti interpersonali. Proprio in questi giorni in cui, per motivazioni a dire il vero non proprio felici, non si fa altro che parlare del mondo islamico io avverto la netta sensazione che a questo mondo ci si accosti con un’idea sbagliata e cioè che tutti i suoi appartenenti formino un unico blocco monolitico. Invece proprio il mondo islamico è molto variegato e se i musulmani tutti hanno per il profeta Maometto la medesima venerazione non tutti poi seguono le stesse tradizioni. A questo punto chiarisco che questo mio non vuole essere un intervento a favore o contro gli appartenenti al mondo islamico ma semplicemente uno spiraglio da cui intravvedere il caleidoscopio che comunemente chiamiamo “mondo musulmano”. La corrente più numerosa degli islamici è rappresentata dai “sunniti” a cui appartiene circa l’85% dei musulmani mentre il restante 15% è formato dagli “sciiti”. I primi sono chiamati così perché si mantengono fedeli alla Sunna (tradizione) che ripercorre l’operato e la vita di Maometto; questa insieme al Corano costituisce la base su cui scorre la vita di tutti i fedeli. Essi si considerano musulmani ortodossi e pertanto considerano veri e propri errori dottrinari qualsiasi modifica delle tradizioni. Per lo più si riconoscono nella monarchia imperante nell’Arabia Saudita. La presenza dei secondi (gli sciiti) si deve al fatto che alla morte di Maometto, avvenuta nel 632, tutti pensavano che la successione sarebbe andata ad Alì, cugino nonché genero di Maometto per averne sposato la figlia Fatima. Invece al suo posto venne nominato “califfo” un predicatore ed, in prosieguo, altri componenti sempre appartenenti alla famiglia degli Omayyadi. Quando nel 656 Alì venne finalmente nominato califfo questi ultimi non lo riconobbero e lo spodestarono. Da allora i seguaci della “shi’a” (partito di Alì) non riconoscono più i nuovi capi ed al contrario, ritenendo che prima della sua morte Maometto avesse iniziato ai segreti più profondi Alì, nutrono esclusiva ed assoluta obbedienza ai discendenti di quest’ultimo che, di volta in volta, prendono il nome di “imam”. La fazione più numerosa degli sciiti è nell’attuale Iran. Sempre di origine sciita altra importante comunità musulmana è quella degli “ismaeliti”, i seguaci del 7° imam Ismail. Essi sono circa 15 milioni ed il gruppo più importante è rappresentato dagli “aga-khani” che prendono il nome dalla loro guida spirituale, per l’appunto, l’aga-khan. Attuale leader della comunità è Karim Aga-khan, discendente diretto di Maometto e 49° imam, uno degli uomini d’affari più ricchi del mondo. Il loro centro politico, economico e religioso si trova a Karimabad nella valle del fiume Hunza sulla cosiddetta “via della seta” tra Pakistan e Cina. L’originalità degli ismaeliti è la pratica dell’esoterismo: essi infatti ritengono che le parole e gli scritti dai profeti riconosciuti come Adamo, Noè, Abramo, Mosè, Gesù, Maometto e Mhadi sono coperti da veli simbolici e spetta ai saggi svelare questi arcani. Con riferimento ai sunniti che considerano tutti gli altri musulmani come “scismatici” qui, senza dilungarmi troppo, cito come appartenenti a questi ultimi i gruppi dei “kharijti”, nome che significa “coloro che vanno in battaglia”; un ramo dei kharijti è rappresentato dagli “ibaditi” che a loro volta hanno dato origine ai “wahabiti”. Un’altra corrente scismatica è quella degli “yazidi” presente soprattutto tra i curdi. Caratteristica degli yazidi è quella di essere chiamati “timorosi di Satana” per il divieto-paura che hanno a pronunciare il nome di Satana o parole a quella vicina. Infine desidero parlare di un altro gruppo noto con il nome di “drusi” che abitano nell’attuale Siria e Libano; questi al contrario di altri gruppi musulmani non ritengono necessario sia il digiuno che il pellegrinaggio alla Mecca. Ancora una volta desidero ribadire che questa mia esposizione, peraltro certamente non esaustiva dell’argomento, ha come unico scopo quello di gettare una luce su un mondo che, visto dal di fuori, sembra un “unicum” compatto e senza divisioni mentre nella realtà esso è multiforme e variamente sfaccettato e che per poter essere meglio capito deve, prima di tutto, essere meglio conosciuto. 3 Anno IV° Num. 2 Febbraio 2016 CASA CUSENI di ninì renzo pappa Casa Cuseni: cos’è ? Non so quanti di noi ne hanno mai sentito parlare né tanto meno visitato. Eppure sia i messinesi che i catanesi, che vivono ad appena una cinquantina di chilometri da Taormina e che spesso ci vanno anche se solo con stile “mordi e fuggi“, e che della “Perla dello Jonio” conoscono tutti i principali monumenti: il Teatro Greco, il palazzo Corvaja, quello dei Duchi di Santo Stefano, la villa Comunale, le Naumachie, oltre naturalmente il corso, i vari ristoranti, gli eleganti negozi e quant’altro ma ………Casa Cuseni rimane sconosciuta, almeno ai più incluso lo scrivente. Ed allora cerchiamo di saperne di più attingendo alle fonti del sito ufficiale: intanto “l’intero complesso residenziale, per l’alto valore storico ed artistico, è stato dichiarato Monumento Nazionale Italiano ed è censito dal più grande Museo al mondo di arte e design, il Victoria and Albert Museum di Londra“. Edificata nei primi anni del ‘900 dal pittore inglese Robert Hawthorn Kitson è stata un importante centro artistico prima con il Kitson stesso e poi con la nipote (scrittrice) Daphne Phelps. In effetti essi crearono un cenacolo a cui partecipavano artisti di varie nazionalità che con le loro opere hanno contribuito a far conoscere nel mondo Taormina, la Sicilia e l’Italia intera. Ricordiamo tra i tantissimo ospiti, così in ordine sparso: Bertrand Russell, Tennessee Williams, David Herbert Lawrence, Andrè Gide, Roger Peyrefitte, il barone fotografo Wilhelm Von Gloeden, Ezra Pound, lo storico Dennis Mc Smith e tantissimi altri personaggi di tutti i campi: ad esempio la famosissima Greta Garbo. E scusate se è poco………………. Oggi nella libreria di Casa Cuseni sono custoditi scritti dei personaggi sopra citati e opere di tanti artisti del novecento tra cui Picasso. La casa è visitabile ogni giorno, generalmente alle ore 11,30 solo su appuntamento. Il costo della visita è di € 15 a persona (con guida in italiano o inglese), dura circa 1 ora e comprende il giardino storico e gli interiors: il salone, la celebre dining room di Sir Frank Brangwyn e la libreria. Eventuali supplementi (coffee break, bibite, aperitivi, pranzi a buffet, cene servite al tavolo etc etc) possono essere organizzati ad hoc per comitive o gruppi. 4 Anno IV° Num. 2 Febbraio 2016 L’ANGOLO DEL RELAX E DEL BUON UMORE COSI’, TANTO PER SORRIDERE HANNO DETTO ( La barzellettona ) Una donna in assenza del marito è solita ricevere l’amante in casa. Un giorno - improvvisamentementre è a letto proprio con l’amante sente la porta di casa aprirsi e capisce che il marito è rientrato più presto del solito. Perciò nasconde l’amante nell’armadio. Una volta chiuso nell’armadio l’uomo sente una vocina: ”come è buio”. E’ il figlio della donna che si è nascosto nell’armadio per spiare. L’uomo che non si aspetta una cosa del genere risponde: “Ehm..si.. è proprio buio“. “Sai, prosegue il bimbo, ho da vendere un pallone. Se lo compri sarei felice e soprattutto muto”. “Quanto costa ? “ e il bimbo: “300 euro“. L’uomo non può fare altro che accettare ma qualche giorno dopo la scena si ripete. “Come è buio“ – “ Ehm..ancora qui tu ? – “Sai ho un paio di guantoni da vendere”- “Quanto vuoi ?“ “200 euro “. Ancora una volta per comprare il suo silenzio l’uomo accetta la richiesta. Il giorno dopo il padre lo chiama per giocare a pallone nel giardino ma scopre che il figlio ha venduto palla e guanti e gli dice “fammi capire tu hai venduto tutto per 500 euro? Questa è una truffa. Lo sai che è peccato.? Ti porterò in chiesa a confessarti. Una volta in chiesa il piccolo entra nel confessionale e dice al confessore “come è buio“ Ed il prete:…………. E VA BENE QUANTO VUOI STAVOLTA ?. 5 Tanto per cominciare si dovrebbe iniziare morendo e così il trauma è bello e superato. Quindi ti svegli in un letto d’ospedale e apprezzi il fatto che vai migliorando giorno dopo giorno. Poi ti dimettono perché stai bene e la prima cosa che fai è andare alla posta a ritirare la tua pensione e te la godi al meglio. Col passare del tempo le tue forze aumentano, il tuo fisico migliora, le rughe scompaiono. Poi inizi a lavorare e il primo giorno ti regalano un orologio d’oro. Lavori quarant’anni finché non sei così giovane da sfruttare adeguatamente il ritiro dalla vita lavorativa. Quindi vai di festino in festino, bevi, giochi, fai sesso e ti prepari per iniziare a studiare. Poi inizi la scuola, giochi con gli amici, senza alcun tipo di obblighi e responsabilità finché non sei bebè. Quando sei sufficientemente piccolo ti infili in un posto che ormai dovresti conoscere molto bene. Gli ultimi nove mesi te li passi flottando tranquillo e sereno, in un posto riscaldato con room service e tanto affetto senza che nessuno ti rompa i coglioni. E alla fine abbandoni questo mondo in un orgasmo. ( Woody Allen ) Anno IV° Num. 2 Febbraio 2016 RICETTE CARNASCIALESCHE CASSATELLE O CASSATEDDE SICILIANE a cura di Michele Pitrone PROCEDIMENTO Ingredienti Ammorbidite il burro e mettetelo in una ciotola con la farina, lo zucchero e un pizzico di sale. Amalgamate il tutto aiutandovi con Per la pasta le mani. In una seconda ciotola sbattete il tuorlo dell’uovo con il latte e 500 g di farina (+ un po' per versatelo, poco a poco, nella ciotola con zucchero, farina e burro. il piano di lavoro) Impastate sin quando non avrete ottenuto un composto liscio e 100 g di burro elastico. Lasciate riposare l’impasto avvolto in una pellicola 100 g di zucchero trasparente per un’ora in frigorifero. 200 ml di latte Intanto preparate il ripieno: unite la ricotta, 100 gr di zucchero a 1 bustina di vanillina velo e il cioccolato a scaglie, la vanillina, il tuorlo dell’uovo 1 uovo (tenendo da parte l’albume), la cannella (mezzo cucchiaino) e la Olio per friggere buccia dell’arancia grattugiata. Amalgamate bene e tenete da parte. Sale Riprendete l’impasto, infarinate il piano di lavoro e stendetelo in una sfoglia abbastanza sottile. Dovete raggiungere un giusto Per il ripieno compromesso: dovrà reggere il peso del ripieno, ma non essere troppo spessa da coprirne il sapore. 400 g di ricotta Tagliate dei quadrati di medie dimensioni, inserite al loro interno 100 g di cioccolato fondente l’impasto e chiudete il raviolo sovrapponendoci un altro quadrato (o gocce di cioccolato) di pasta. Aiutatevi con la chiara dell’uovo rimasta dopo l’utilizzo 140 g di zucchero a velo dei due tuorli per far aderire bene i lembi di pasta; in alternativa 1 bustina di vanillina potete utilizzare lo stampo apposito da raviolo. 1 uovo Friggete pochi ravioli alla volta (per evitare che si attacchino o che 1 arancia abbassino troppo la temperatura dell’olio) in olio caldo sin quando cannella in polvere non saranno ben dorati. Scolate i ravioli sulla carta assorbente da cucina e spolverizzateli successivamente con lo zucchero a velo rimasto. Volendo si possono cuocere i ravioli in forno a 180° per 15 minuti, invece di friggerli. 6 Anno IV° Num. 2 Febbraio 2016 Bongiovanni Sergio (17) Carbonaro Salvatore (20) Cardì Rita (25) Cassaro Giovanna Irina (4) Cuturi Pietro Giovanni (3) Di Nunzio Pietro (10) Di Paola Salvatrice (21) Gerardi Carmelo (6) Giammona Lidia (13) Materia Stefano (9) Musumeci Agata (15) Nicoletti Giuseppe (21) Pappalardo Filippo (19) Plastina Franco (7) Russo Nicola (24) Scinardo Tabernacolo Concetta (25) Spampinato Gaetano (18) Viola Alfio (10) Zuccarello Rosario (3) buon compleanno buon compleanno buon compleanno buon compleanno buon compleanno buon compleanno buon compleanno buon compleanno buon compleanno buon compleanno buon compleanno buon compleanno LA VIGNETTA DEL MESE LA FOTO CURIOSA DEL MESE Ergo : è preferibile mangiare le arance siciliane. E se proprio non potete fare a meno delle mele , date la preferenza a quelle dell’Etna : sono molto gustose oltre che profumatissime. Sorge spontanea una domanda. Come dovrebbe essere la sala d’attesa di un …….ginecologo ? 7 Anno IV° Num. 2 Febbraio 2016 IMPORTANTE : PIRATERIA INFORMATICA Riteniamo opportuno informarvi dei tentativi di truffa a mezzo messaggi apparentemente inviati da Enti Pubblici o Aziende fornitrici di beni o servizi.. In particolare segnaliamo: - quelli pervenuti da Telecom con i quali in una lingua italiana approssimativa vengono richiesti dati personali (password, occupazione, data di nascita, ecc….) con l’avvertimento (o minaccia, diciamo noi) che “in mancanza delle informazioni richieste essere consapevoli che questo comporterà l’eliminazione permanente del tuo indirizzo di posta elettronica“ - quelli pervenuti da Poste Italiane relative a ipotetiche notifiche cartelle di pagamento Equitalia. A quest’ultimo riguardo sul sito della predetta Agenzia si legge “…..(Equitalia) è assolutamente estranea a questi messaggi potenzialmente pericolosi“ ed invita i destinatari a “non tenere conto della e-mail ricevuta e ad eliminarla senza scaricare alcun allegato…” Inoltre Poste Italiane contattate da un nostro iscritto ha precisato: “ …grazie per la sua comunicazione…..Il fenomeno che ci segnala è già sotto controllo da parte di Poste Italiane. Le ricordiamo che è importante non cliccare sui link presenti nella e-mail poiché i collegamenti potrebbero condurre a un sito contraffatto difficilmente distinguibile dall’originale (sul sito Internet di Poste Italiane può trovare le regole che possono aiutarla a non cadere in questo tipo di frodi). Per maggior sicurezza le consigliamo di accedere al sito internet digitando www.poste.it nella barra degli indirizzi. Le confermiamo inoltre che i servizi on-line su www.poste.it sono realizzati rispettando elevati standard di sicurezza e che Poste Italiane non chiede mai di fornire codici personali, dati carte di credito o Postpay…..” Vogliate prendere attenta nota di quanto sopra scritto onde evitare le spiacevoli conseguenze indicate nella nota Equitalia (e che si intendono estese a messaggi similari). Riteniamo utile ricordarvi che Uni.C.A. con sua del 18 dicembre 2015 ha pubblicato, sul suo sito, l’informativa relativa al rinnovo dei piani sanitari per il biennio 2016/2017. Vi invitiamo a leggere detta informativa e focalizzare la vostra attenzione sulle principali modifiche introdotte ed evidenziate in giallo; in particolare: sull’aumento del premio per il personale in quiescenza, contenuto secondo Uni.C.A., e resosi necessario a causa del forte squilibrio raggiunto dal rapporto pagamento sinistri/premi incassati sugli altri punti sottolineati nell’informativa specie su quelli b) e c) . Vi rammentiamo inoltre il contenuto di quanto pubblicato nel nostro numero di gennaio 2016 all’ultimo capoverso di pag 5 ( accesso ai dati personali……) 8 Anno IV° Num. 2 Febbraio 2016 I nostri poeti . Giuseppe Paolo Di Bella: poesie tratte dal volume Riflessioni) “VENTI POETICI“ (Poesie, Chine, 2 aprile 1998 Mamma, persona dalla quale ti provengono vita, gratificazioni, aiuti. Mamma, persona che invocata risponde al tuo richiamo con sostegno e con amore. Mamma, persona che quando sofferente non può rispondere, provvede comunque al tuo bisogno. Mamma, ahimè. È triste invocare questo nome E trovare il vuoto ! VORREI PORTARTI Ti porterei nella luce splendente di spazi senza tempo. Ti porterei in mezzo all’azzurro del cielo, pulsato dalle generose ali di gabbiani in volo. Ti porterei lì dove il presente, passato e futuro si fondono. Ti porterei dove distese di mari azzurri spostano cieli puliti. Ti porterei a vivere quei momenti solo immaginati e mai vissuti. Ti porterei dove le emozioni non hanno voce. Ti porterò per sempre in questo mondo che si trova nel mio cuore. Ricordiamo che Di Bella, Giupa per gli amici, oltre che poeta è anche scrittore, fotografo, musicista e pittore (suo il disegno di china raffigurato e tratto sempre dalla summenzionata raccolta). §§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§ Una gustosa ricetta siciliana. Pasta co niuri de sicci (pasta con il nero delle seppie) Ingredienti : 400 gr. spaghetti o bavette - 400 gr di seppie - 200 gr. pomodori pelati - 4 cl olio extravergine di oliva - 2 spicchi di aglio - ½ bicchiere di vino bianco - pepe nero e sale q.b. e se lo si preferisce peperoncino piccante) Prendete le seppie che avete precedentemente pulito e tagliatele in piccoli pezzi. In una padella capiente versate dell’olio e fatelo riscaldare a fuoco medio, aggiungete poi gli spicchi d’aglio e quando saranno diventati dorati incorporate le seppie a pezzetti, sfumate col vino e lasciate rosolare per 5 minuti. A questo punto aggiungete i pomodori pelati, salate e pepate e fate cuocere a fuoco moderato per almeno 10 minuti o comunque sino a quando il pomodoro non si sarà leggermente rappreso. Nel frattempo lessate la pasta in acqua salata e scolatela al dente. Aggiungete al condimento le sacche che contengono il nero di seppia avendo cura di romperle. Mescolate bene e togliete dal fuoco (questa manovra deve essere rapida perché altrimenti il nero di seppia potrebbe raggrumarsi). Mantecate la pasta con la salsa e servite subito. 9 Anno IV° Num. 2 L’ANGOLO Febbraio 2016 del tempo che fu…………… ANTICHI MESTIERI “U pecuraru“ (il pecoraio) Scendeva in città con il suo gregge e le nostre mamme pronte ad accoglierlo con il recipiente nel quale veniva versato il latte “caldo,caldo“ appena munto dalle pecorelle. L’odore ed il sapore erano di una bontà infinita. Il latte di oggi non ha niente a che vedere. E’ il caso di dire che “non havi né amuri né sapuri“ ………..e delle perle del nostro territorio Ogni tanto sconfiniamo e questo mese ci spostiamo nella Sicilia Occidentale. L’immagine che vedete è la “Scala dei Turchi“ a Realmonte, in provincia di Agrigento. Sito molto suggestivo con il contrasto tra il bianco della roccia e l’azzurro del mare - deve il suo nome alle incursioni piratesche dei saraceni (impropriamente chiamati “turchi“) che ivi sbarcavano. 10