Il simbolo del Mediterraneo: la Foca Monaca, un`amica da

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Il simbolo del Mediterraneo: la Foca Monaca, un`amica da
Workshop: “ IL SIMBOLO DEL MEDITERRANEO: LA FOCA MONACA, UN’AMICA DA SALVAGUARDARE”,
VI edizione Mediterre – Bari, 29 gennaio 2010
Attività dell’ISPRA sulla Foca monaca (1998-2010)
Esperienze e implicazioni per il futuro
Giulia Mo
III Dipartimento “Tutela della biodiversità e degli habitat”
Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale - ISPRA (ex-ICRAM)
Via di Casalotti 300, Roma
?
Punto di partenza
- - - Notevole lacuna conoscitiva sullo stato di sopravvivenza dei nuclei nord-Africani e mancanza di programmi/iniziative
tese allo studio e alla conservazione della specie
Scomparsa della specie dalle coste italiane, sporadici avvistamenti spesso maldocumentati e di dubbio accertamento ,
mancanza di una raccolta dati continua nel tempo per la comprensione del fenomeno degli avvistamenti in Italia
Necessità di supportare le istituzioni quali l’UNEP-MAP RAC/SPA per l’attuazione del Piano di Azione per la
Conservazione della foca monaca in Mediterraneo , nonché di specifici interlocutori per la messa a punto di misure di
protezione e conservazione
Strategia portata avanti dall’ISPRA (ex-ICRAM)
- In ambito internazionale:
• • • • promozione e svolgimento di studi per l’identificazione di sub-aree caratterizzate dalla presenza della specie e delle
grotte marine costiere da sottoporre a monitoraggio
svolgimento di studi riguardanti l’habitat per la specie funzionali alla zonazione di Aree Marine Protette
supporto alla formazione di figure scientifiche capaci di portare avanti iniziative sulla specie in maniera autonoma
avvio di programmi di monitoraggio non-invasivi delle grotte marine utilizzabili dalla specie
- In ambito nazionale:
• • • • raccolta dati sistematica degli avvistamenti per la costituzione di un’unica banca dati sul fenomeno
sviluppo di un approccio per la validazione delle osservazioni
creazione di una rete di contatti sul territorio
formazione di personale afferente a realtà istituzionali e funzionale alla raccolta dati (cooperative AMP, CCPP, etc.)
Modalità di svolgimento delle attività
- - Stretta collaborazione con gruppi scientifici nazionali sotto l’egida dell’UNEP -MAP RAC – SPA
Supporto alle realtà istituzionali (gestori Aree Marine Protette, Agenzie per la Protezione del’Ambiente, Ministeri)
Marocco
1
2
Censimento degli avvistamenti
mediante intervista
√
√
Descrizione morfologia costiera
√
√
Identificazione delle grotte
√
Studio degli attrezzi da pesca
utilizzati
1
2
Marocco
Algeria
Tunisia
1. MedMPA 2002-2003
√
 45 pescatori piccola pesca intervistati
mediante protocollo di intervista
standardizzato
 35 segnalazioni di avvistamenti
 9 avvistamenti nel periodo 2001-2002
 40 km di costa ispezionati in apnea
 5 settori rocciosi identificati
 8 grotte identificate e documentate
 Le grotte più centrali hanno le
caratteristiche migliori per essere sottoposte
ad un regime di protezione/monitoraggio
Parco di Al Hoceima
 Conferma utilizzo dell’area da parte di
esemplari di foca monaca
 La proposta di zonazione della futura Area
Marina Protetta si basa, ANCHE, sulla
conoscenza dell’habitat meritevole di
protezione per la foca
 Indicazioni di monitoragio e gestione
definite per la futura AMP
 205 pescatori piccola pesca intervistati
mediante protocollo di intervista
standardizzato. Area di studio: 210 km costa
2. IFAW 2004-2005
 141 avvistamenti riportati; 32 nel 2004
 4 settori con maggiore tasso di
avvistamento (coincidenza con tipologia
geomorfologica della costa)
 identificazione di aree prioritarie per il
monitoraggio / conservazione della specie
 Descrizione della piccola pesca per settori
dell’area di studio
 Descrizione della distribuzione dell’utilizzo
degli attrezzi da pesca per settori nell’area di
studio
 Informazioni necessarie per la gestione
della pesca nelle aree con habitat idoneo e
alto tasso di avvistamento della specie
Tunisia - 2000
Descrizione morfologia costiera
Identificazione delle grotte marine
 Identificazione e cartografia di
16 grotte marine
 7 grotte considerate habitat
importante per la foca monaca e
meritevoli di misure di
monitoraggio
 Informazioni utilizzate
dall’Amministrazione centrale
Tunisina per la zonazione
dell’Area Marina Protetta
della Galite
√
√
Marocco
Algeria
Tunisia
Libia 2003-2009
Censimento degli avvistamenti
mediante intervista standardizzata
√
Descrizione morfologia costiera
√
Identificazione delle grotte marine
√
Avvio programma di monitoraggio
non invasivo delle grotte
√
 Intervistati 100 pescatori
piccola pesca in 18 siti di sbarco
(480 km di costa)
 Conferma osservazioni recenti
della specie in 4 sub-aree
 Identificazione di 18 grotte
marine
 Istallazione di apparecchi
fotografici con sensore di
calore/movimento e avvio della
prima fase di monitoraggio di Attività svolta in collaborazione con
l’Environment General Authority, Libia
alcune grotte marine
Italia 1998-2009
• Dichiarata estinta negli anni 80
• Dal 1998 ad oggi l’ICRAM (ora ISPRA) raccoglie informazioni circa
gli avvistamenti che possono verificarsi lungo le coste italiane al fine di
redigere un’unica banca dati da mantenere nel tempo e a disposizione per
scopi istituzionali (es. reporting process ai sensi della Direttiva 92/43
“Habitat”)
• Le segnalazioni sugli avvistamenti sono segnalate al Gruppo Foca
Monaca
• Dati sugli avvistamenti seguiti mediante specifico protocollo di intervista
• Filtrati a secondo delle caratteristiche riportate dagli osservatori
• Considerate valide solo osservazioni che riportano caratteristiche fisiche tipiche
dei focidi
In 11 anni di monitoraggio del
fenomeno degli avvistamenti nei
mari italiani:
- 67 segnalazioni,
- di cui 41 considerate valide,
- inerenti 30 avvistamenti
Poche osservazioni corredate di
documentazione fotografica ma….
Immagine modificata da: Mo G., Agnesi S., Di Nora T., Tunesi. L.(2007) Mediterranean monk seal sighitings in Italy through interviews:
validating the informaion (1998-2006) Rapp. Comm. Int. Mer Medit. 38
2000-2001
Photocourtesy: A. Fini
Un maschio adulto?
20.8.2000
32
giorni ?
15.9.2000
22.8.2000
22.8.2000
18.8.2000
29.01.2001
164 giorni ?
2000-2001
2000-2001
Protocollo di Intesa con l’Ente Gestore AMP
Capo Carbonara:
-Studio della distribuzione delle grotte e cavità
marine situtate nell’AMP di Capo Carbonara e
coste limitrofi (da Villasimius ad Arbatax) *
-16 grotte marine identificate
Un’ attività di monitoraggio delle grotte è stata
recentemente iniziata dall’Ente Gestore nell’
area dell’ AMP
*Raccolta dati svolta in collaborazione con AMP Capo Carbonara
2002
Photocourtesy: G.
Cancelliere
Un esemplare giovane?
23.05.2002
*
*
*
29.04.2002
16.04.2002
63 giorni ?
10.04.2002
20 & 23.03.2002
Raccolta dati svolta in collaborazione con AMP Capo Rizzuto
2007
05.09.2007
Sardegna
Un esemplare subadulto o forse una
femmina adulta?
2009
Un subadulto o forse una femmina adulta?
Isola del Giglio
09.06.2009
Ponza
28.08.2009
80 giorni ?
Conclusioni e Implicazioni:
• Nord-Africa:
- conferma di sopravvivenza di nuclei
-conoscenza distribuzione habitat
costiero per la specie in molte aree.
-necessità di monitoraggio e misure
gestionali di conservazione a mediolungo termine.
• In Italia:
-documentata presenza di esemplari per
brevi periodi temporali lungo le coste
italiane.
-necessità di monitoraggio e
sensibilizzazione in quelle aree
caratterizzate da avvistamenti, mediante
-ruolo delle AMP è importante ma serve
un’azione condivisa con più AMP nel
territorio e garantita a medio-lungo
termine. Necessità di collaborazione con
gruppi di ricerca straniera (Tunisia,
Grecia) per comprendere il fenomeno e
tutelare gli esemplari .
Collaboratori e contributori alle attività:
• Personale ISPRA (ex-ICRAM) (S. Agnesi, T. Di Nora, L. Tunesi, E. Salvati, G. La Mesa)
• Ministère des Eaux et Forets, Morocco
• National Park of Al Hoceima, Morocco
• Personale dell’ Institut des Pêches Maritimes-Al Hoceima, Morocco
• H. Bazairi, A. Bayed (Università di Rabat, Casablanca)
• Personale Marine Militaire e Guarde Nationale, La Galite, Tunisia
• A. Dabbar (Amis des Oiseaux), Tunisia
• N. Khalfallah (INSTM), Tunisia
• EGA, Libia ( A. Baied, A. Hamza, M. Saied, E. Bourass, I. Benamer)
• UNEP/MAP RAC/SPA, Tunisi staff (M. Barbieri, A. Ouerghi, G. Torchia, D.Cebrian, L.
Bennakla, A. Limam, C.Rais, M. Hentati, A. Gannoun)
• IFAW , Bruxelles Staff (H. Muntingh, L. O’Donnell)
• Ministry of Environment, Principality of Monaco (P. Van Klaveren)
• Enti Gestori AMP Capo Carbonara, Capo Rizzuto, Isole Egadi
• Personale delle Capitanerie di Porto della Sardegna, isole Egadi, Pantelleria, Ponza e
Gaeta, Isola del Giglio, Porto Ferraio, Isola d’Elba
• Cooperative addette alla vigilanza e consulenti scientifici delle suddette AMP
• Centri diving di Villasimius, Pantelleria, Isole Egadi
• Gruppo Foca monaca , (E. Coppola)
• Rete di naturalisti presenti nel territorio (E. Trainito, F. Tedone, M. Ebau, G. Cancelliere
etc.)
Grazie dell’attenzione
Per ulteriori informazioni:
Giulia Mo
III Dipartimento “Tutela della biodiversità e degli habitat”
Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale - ISPRA (ex-ICRAM)
Via di Casalotti 300, Roma
[email protected]