A micincammino - Unitalsi Emiliano Romagnola

Transcript

A micincammino - Unitalsi Emiliano Romagnola
A m i c i n c a m m i n o
Dicembre 2013 - anno XIII - numero 31
UNITALSI
I 10 anni
del servizio
Arianna
A Lourdes
nell'anno
della fede
Parma
Ricordi
di Marco, Saida,
Duilio ed Enrico
Editoriale
Anniversari: l'occasione
per rinnovare l'impegno
110 anni dell'Unitalsi, 100 della sezione Emiliano Romagnola e 10 di Arianna
C
arissimi amici, il 2013 che
sta per concludersi e il
2014 che è ormai alle
porte segnano importanti anniversari dell’Unitalsi sia nazionale sia
regionale e locale.
Ricordo, quest’anno, i 110 anni di
fondazione dell’Unitalsi e i 100
anni della Sezione Emiliano
Romagnola e, l’anno prossimo, il
compimento dei 10 anni del “nostro” Servizio Arianna.
Sono date significative e indicative
di un modo di fare associazione
propositivo e coinvolgente che, pur
con tutte le difficoltà che si possono incontrare in cammini così
lunghi, resiste nel tempo perché
mette al centro l’amore per la per-
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sona sofferente e quindi l’amore
per Gesù Cristo stesso, anche Lui
umanamente sofferente.
Tante sono state le occasioni per
celebrare questi anniversari, ma
volevo ricordare il Convegno
Nazionale che si è tenuto a Roma
all’inizio di novembre e che ha
avuto il suo momento più significativo durante l’udienza con Papa
Francesco. Le sue parole sono state
semplici come è nel suo stile, ma
sempre incisive e stravolgenti. Ai
volontari ha rivolto l’invito a “non
scoraggiarsi per le difficoltà e la
stanchezza, ma a continuare a
donare tempo, sorriso e amore ai
fratelli e alle sorelle che ne hanno
bisogno”, perché “ogni persona
malata e fragile possa vedere nel
vostro volto il volto di Gesù”.
I 100 anni della Sezione sono stati
celebrati a Carpi a metà settembre
con la Festa Regionale, che ha
visto il nostro impegno di servizio
alla manifestazione attraverso la
presenza di numerosi volontari.
Il decennale del Servizio “Arianna”
è iniziato con alcuni eventi già
svolti al momento della stampa del
giornalino e dei quali trovate noti-
zie più dettagliate nelle prossime
pagine.
La stesura di questo editoriale mi
permette di manifestare a tutti i
lettori i miei più cari e sinceri
auguri per le prossime festività
natalizie; ma, in questo momento,
mi consente anche di fare degli
auguri speciali alla “nostra” Liana
per tutto quello che ha dato alla
nostra Sottosezione e che ora è
forzatamente impedita a dare per i
problemi a tutti noti.
Il nostro Natale celebri il vero
“festeggiato”, accogliendolo e mettendolo al centro del nostro vivere,
come ha fatto Maria, alla quale ci
affidiamo, quando le è stata annunciata la maternità di Gesù.
Un fraterno augurio di Buon
Natale.
Luigi Ippolito
In copertina: Lourdes aprile 2013, celebrazione con il vescovo Enrico Solmi.
In questa pagina, immagini dal pellegrinaggio diocesano di aprile 2013.
Intervista
La g ioia di servire:
senza fede non c'è
L'incontro con Vittorio Messori apre le celebrazioni dei dieci anni di "Arianna"
Pensava che nulla le fosse dovuto e che
il suo compito fosse, appunto, solo quello di servire. Il servizio di Bernadette
fu sempre fatto in modo gioioso nonostante i vari morbi che la tormentarono
sino alla fine”.
Da sinistra: Bellè, Messori
e Giarelli durante l'intervista.
Quale sensazione le suscita
Papa Francesco?
A
rianna si appresta a spegnere le prime dieci candeline
della sua volonterosa,
ammirevole e umanitaria attività
quotidiana. E proprio nell’ambito
dei festeggiamenti promossi da
questa branca della Sottosezione
Unitalsi di Parma è stato allestito
un programma di iniziative per
celebrare, degnamente, questo
importante e significativo traguardo. Il primo atto ha visto protagonisti lo scrittore Vittorio Messori e
don Edelwais Montanari, il 23
novembre al cinema Astra. Una
propizia opportunità per intervistare il famoso vaticanista modenese,
autore di numerosi libri, che ha
avuto l’onore e il privilegio di
intervistare, nel corso della sua prestigiosa carriera, due pontefici
(Paolo Giovanni II e Benedetto
XVI ) e che, recentemente, ha dato
alle stampe “La Chiesa di
Francesco”, la sfida del cristianesimo tra crisi e speranza.
Quale la molla che l’ha spinta
a convertirsi, ultratrentenne, al
cattolicesimo?
“Ci vorrebbe la lettura di quattrocento
pagine – spiega sorridendo Messori –,
ovvero il libro “Perché credo” che, dopo
i sessant’anni, ho accettato di scrivere
con il collega Andrea Tornelli. Vengo da
una famiglia di anticlericali emiliani,
“mangiapreti” emiliani, per intenderci.
Sono stato allevato dai maestri del laicismo torinese, ero destinato a fare il
giornalista liberal e progressista, ma in
realtà poi, nell’ultimo anno di università, ho scoperto il Vangelo. E mi sono
reso conto che la verità che, come tutti i
giovani cercavo, sta in questo libriccino.
Tutto è nato da lì. Da questo cambio
di prospettiva”.
Che cosa deve o dovrebbe
essere per un volontario la
“gioia di servire”?
“La gioia di servire potrebbe essere un
buon titolo per un buon libro su
Bernadette. Non solo Bernadette considerava la vita soltanto come servizio.
Bernadette aveva la cultura dei doveri,
ma non aveva quello dei diritti.
“Lo dico sorridendo Papa Francesco è
sotto osservazione perché dobbiamo abituarci ad uno stile diverso rispetto agli
ultimi suoi due predecessori. Ha uno
stile che si avvicina certamente di più a
quello di Papa Woytila, però nonostante le sue recenti origini italiane è, certamente, segnato dalla cultura sudamericana, una cultura che privilegia le
ragioni del cuore. Non sono tra quelli
che diffidano o addirittura criticano.
Direi che la sua è una scelta pastorale
che si sta dimostrando molto efficace”.
Che Chiesa cattolica si è trovato a governare Papa
Francesco?
“Su questo sono stato costretto dal mio
giornale (Corriere della Sera) a scrivere
un libro (La Chiesa di Francesco)
poche ore dopo l’elezione a Papa del
cardinal Bergoglio. Che Chiesa si
trova? E’ una Chiesa, come sempre. La
vocazione della Chiesa è quella di
essere sempre, al contempo, viva e moribonda. In crisi e in espansione. La
Chiesa cattolica, universale ha molte
facce e debbo dire che ci sono le ombre,
ma anche le luci. In ogni caso non
posso essere pessimista, e nessun credente può esserlo perché nella prospettiva di fede la Chiesa non è nostra. Noi
siamo i servitori. La Chiesa è di
Cristo: tocca a lui salvarla”.
Tra i problemi che la Chiesa si
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Intervista
trova ad affrontare vi è anche
quello delle nuove famiglie ed
in particolare quello delle coppie gay: quale il suo giudizio
in proposito?
“È un giudizio, e non vorrei sembrare
moralista, di sconcerto perchè la parola
stessa matrimonio è la radice di mater,
per cui il matrimonio per sua essenza è
destinato alla procreazione. L’idea che
due persone dello stesso sesso diano vita
ad un matrimonio prima ancora di
essere sconvolgente è anche un po’ ridicolo. Anche un po’ buffo. Qual è il
padre e qual è la madre in un rapporto
del genere: è qualcosa davvero di contro
natura. E questo, attenzione, non vuol
dire che uno voglia negare i diritti a chi
nasce omosessuale. Anche loro fanno
parte del piano di Dio. E’ soltanto un
discorso di buon senso”.
La caduta delle vocazioni alla
vita religiosa quale futuro può
riservarci?
“Gli ordini e le congregazioni sono in
gravi crisi e sono, spesso, in via di estinzione perché mancano gli ingressi. Non
dimentichiamo che ciascuno di questi
ordini nasce nella prospettive di fede e
per volontà di Dio. Probabilmente
molti dei compiti ai quali si dedicavano
i religiosi sono ormai esauriti o sono
necessità alle quali provvede lo Stato e
quindi possono anche sparire.
Qualunque organismo nasce, vive e
muore. Potremmo, addirittura, tornare
come qualcuno dice alla Chiesa del
primo millennio quando non c’erano gli
ordini e le congregazioni religiosi.
C’erano soltanto i preti secolari e c’erano i monaci che erano, in gran parte,
laici. E soltanto con i francescani ed i
domenicani iniziano gli ordini religiosi
che conosciamo. Anche se gli ordini
scomparissero la Chiesa potrebbe sussistere”.
che nella sua universalità la Chiesa ha
sempre spinto i suoi figli ovunque nel
mondo. La fondazione delle chiese è
stata la fondazione di filiali di una
multinazionale, in qualche modo. La
globalizzazione, non solo, non deve
spaventare un cattolico ma in fondo
potrebbe essere un'opportunità in più;
nel senso che alla globalizzazione, se
un cattolico è veramente tale, ci è abituato”.
Che cosa intende dire che
“Bernadette non ci ha ingannati”?
“Sono stato molto contento di parlare a
dei militanti – e mi sia passata la
parola – dell’Unitalsi ai quali va da
sempre la mia attenzione, la mia
stima ed anche il mio affetto. Direi che
in questi anni ho frequentato molto gli
ambienti dell’Unitalsi ed ho trovato
persone che hanno compreso che cosa
sia davvero il cristianesimo. Scrivendo
questo libro, in fondo, ho pensato
soprattutto a loro. Ho cercato di rispondere a tutte le domande, a tutti i dubbi,
a tutte le obiezioni che è possibile fare
sulla verità di quello che Bernadette ci
ha detto. Ho cercato di mostrare che se
Bernadette non ci ha ingannati questo
è molto importante. Se Lourdes è vero,
tutto il resto del clero è vero”.
Ma Vittorio Messori è stato
volontario?
“Il volontario in quanto tale, organizzato non l’ho fatto. Sono però un frequentatore di Lourdes tanto che un
giorno il vescovo di Tarbes mi chiese di
trasferirmi armi e bagagli, con mia
moglie, a Lourdes per dirigere l’ufficio
stampa dei santuari. Quindi conosco
bene Lourdes. Debbo dire: vado a
Lourdes come devoto, però buona parte
delle volte che sono andato a Lourdes è
stato come studioso nel senso che mi
chiudevo nell’archivio o nella biblioteca
e cercavo di scoprire come e perché
Bernadette non ci ha ingannati, come
dice il titolo del libro. In definitiva il
mio volontariato a Lourdes è stato un
volontariato intellettuale. E credo non
sia inutile perché con questo libro ho
inteso aiutare chi poi i malati li accompagna a Lourdes”.
Quale futuro ha il mondo dei
disabili anche a livello legislativo e socio-economico?
“È un grosso problema e non credo
centri la crisi economica. Occorre, semplicemente, una maggiore sensibilità
Il fenomeno della globalizzazione quali imprevisti o difficoltà può riservare al mondo
cattolico?
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“Il bello è che la globalizzazione l’ha
inventata la Chiesa cattolica, nel senso
Un altro momento
dell'intervista a Messori
perché ci sono leggi da far rispettare, che
non vengono rispettate non per mancanza di soldi, ma per incuria. Senza
tentazioni apologetiche la Chiesa cattolica non ha da prendere lezioni su questo tema. Ha delle colpe, ma l’unico
ambiente dove finora c’è stata un’attenzione ai disabili è stato quello cattolico.
Quello che occorrerebbe è il superamento di un certo pietismo. Il disabile non
va considerato un “poverino” verso il
quale dobbiamo esercitare il nostro buon
cuore. L’attenzione verso il disabile non
è una questione sentimentale”.
Premio Armando Prada ad Arianna
Sarà consegnato il 9 gennaio 2014 a Salsomaggiore
durante una serata dedicata al volontariato
Fare il volontario seguendo il
Vangelo è un valore aggiunto?
“Direi di sì. Io che vengo dal mondo
laico so che la morale laica non esiste.
Non può esistere perché ci sono delle
cose che noi non potremmo fare perché
vanno, in qualche modo, contro il nostro
istinto, il nostro interesse, contro il
nostro essere. Non le potremmo fare se
non perché mossi da motivazioni superiori. Ho avuto la fortuna di avere
grandi maestri di laicismo all’università,
come Norberto Bobbio che veniva considerato il “Papa laico”, ed a noi allievi
diceva che la morale laica non è logica,
non è ragionevole. Se non c’è un chiodo
al quale attaccare la morale, la morale
non sta in piedi. Per i credenti questo
chiodo è Dio, mentre la morale laica a
che cosa si attacca? È una coscienza che
in molti non c’è. Credo che la prospettiva di fede più che un valore aggiunto
sia un’essenza necessaria. Se non c’è la
fede, pulire le feci di uno che se la fa
addosso sul treno per Lourdes, chi te lo
fa fare? Se non c’è la fede chi me lo fa
fare di andare a Lourdes in pellegrinaggio, a stare in mezzo ai cattivi odori, ai
lamenti anziché andare al mare con la
mia famiglia? Pertanto penso che se
non c’è la prospettiva di fede si può
arrivare ad un certo punto di attenzione, ma non si può arrivare a quell’attenzione eroica che, molto spesso, anche
nei vostri ambienti è praticata”.
Gian Franco Bellè
Fabio Giarelli
i volontari Arianna in azione
"S
emina, semina,
l'importante è seminare:
un po', molto, tutto.
Semina il grano della speranza.
Semina, semina e abbi fiducia:
ogni granellino arricchirà un piccolo
angolo della terra,
un piccolo angolo di cuore".
Nell'anno del decennale, il
Servizio Arianna Unitalsi avrà
l'onore di ricevere il premio
"Armando Prada": un riconoscimento istituito nel 2007
dall'Assistenza Pubblica di
Traversetolo in memoria di un
suo volontario, che per anni ha
operato con impegno e professionalità nelle ituazioni più difficili (compreso il terremoto in
Friuli nel 1976) interessandosi,
oltre all'Assistenza pubblica,
anche di altre associazioni benefiche e culturali e divenendo
conosciuto e apprezzato ben oltre
i confini provinciali.
Anche il premio a lui dedicato ha
assunto ormai un carattere regionale, coinvolgendo altre
Assistenze Pubbliche locali nonché l'Anpas (Associazione
Nazionale Pubbliche Assistenze)
Emilia-Romagna. Ogni anno è
ospitato in una diversa sede e
diviene occasione per elebrare il
volontariato in tutti i suoi aspetti.
Ad ogni edizione ricevono il
premio un volontario, un'associazione e un progetto, giudicati
particolarmente meritevoli.
Quest'anno il progetto scelto è
stato proprio il nostro Servizio
Arianna, perché, come dice la
motivazione del premio: "con le
sue finalità umanitarie in
aiuto dei più deboli rispecchia la natura di Armando e
del mondo del volontariato".
Il premio sarà consegnato ufficialmente il 9 gennaio 2014 alle
20.30 al Palazzo dei Congressi di
Salsomaggiore Terme.
Tutti i volontari, i sostenitori,
gli utenti e gli amici sono
invitati a partecipare!
Armando Prada, il volontario
dell'Assistenza Pubblica a cui
è dedicato il premio
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Pellegrinaggio
A Lourdes nell'anno della fede
Riflessione sui pellegrinaggi di aprile e settembre
S
e, come ogni unitalsiano ben
sa, ogni pellegrinaggio è,
isieme, uguale e diverso da
tutti gli altri, era lecito chiedersi
come sarebbero stati i pellegrinaggi
nell’Anno della Fede: cosa li avrebbe caratterizzati, cosa avrebbero
insegnato a ciascuno di noi. Ora, al
termine del percorso, possiamo
tentare di tracciare un bilancio.
Ascoltiamo insieme
il Signore
Il pellegrinaggio diocesano di aprile 2013, è iniziato con qualche difficoltà: i partecipanti erano meno
numerosi del solito, abbiamo sperimentato il viaggio in pulmann,
mentre alcuni malati hanno affrontato per la prima volta il viaggio in
aereo.
Una volta a Lourdes, però, come
sempre accade per grazia, è esplosa
la gioia di esserci e di essere insieme. La minore partecipazione è
divenuta occasione per un raccoglimento più intenso: abbiamo
potuto godere di una esperienza di
solitudine, che è il contrario
dell’isolamento, è il ritirarsi nel
Signore con il sostegno dei compagni di viaggio, in uno scambio
reciproco di doni. C’è stato meno
“fare”, ma, a mio parere, è stato il
pellegrinaggio migliore degli ultimi 5 anni per l’intensità dell’esperienza spirituale.
Il Vescovo di Parma Enrico è stato
determinante nel creare questo
clima di aiuto reciproco, indispensabile perché ciascuno potesse
incontrare e ascoltare il Signore.; a
lui è stato fatto anche il dono di
presiedere la Messa Internazionale,
in una atmosfera poliglotta, rumorosa e festosa.
Ricordo bene anche la catechesi
fatta dal Vescovo, parlando a braccio
e toccando diversi temi, che ci ha
acceso di entusiasmo ad andare
verso il Signore e sperimentare,
grazie a lui, la gioia del servizio.
Proprio questa gioia incontenibile
di essere cristiani, dono gratuito di
Dio e frutto dell’opera di molti
fratelli e amici, è stato il segno che
ha caratterizzato questo pellegrinaggio nell’Anno della Fede, con la
voglia di servire i fratelli, ogni
giorno, sempre meglio, alla sequela
di Cristo Signore.
Ascoltiamoci
tra noi nel Signore
6
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Il pellegrinaggio nazionale di settembre ci ha permesso di trovare
una maggiore sobrietà nel vivere le
celebrazioni e i momenti comunitari. Ma il momento più significatiIn questa pagina, immagini dal pellegrinaggio diocesano di aprile 2013.
vo è stata, certamente, la festa nella
basilica di San Pio X, che è stata
diversa da quella degli anni precedenti.
Infatti era una festa fatta di persone, uscite fuori dalla relativa tranquillità quotidiana per affrontare
situazioni cariche di dolore, sofferenza, paura per il futuro; persone
che, però, si sono ritrovate vive e
amate, perché attraversavano la vita
dietro al Signore, alla sua croce salvifica. La loro salute fisica non era,
non è e non sarà buona; ma loro
hanno scoperto la gioia di vivere e
l’hanno trasmessa a tutti i presenti
e ai loro cari, senza sentimentalismi
o facili commozioni, ma come
esperienza da incidere nei cuori
per tutti i giorni: non una festa di
star mondane, ma la vera Festa
delle Stelle, che illuminano il
nostro cammino sulla Terra.
Anche il viaggio di ritorno ha
contribuito ad accrescere la gioia
del pellegrinaggio. Infatti, in treno
e in aereo eravamo insieme ad altre
Sezioni (Lombardia, Piemonte,
Sarda Nord) e l’apparente maggior
confusione è stata, in realtà, un’occasione di ascoltarsi, lavorare insieme, condividere esperienze e
metodi diversi, vivere e servire
come fratelli senza averlo mai fatto
prima.
A Roma, all’udienza con il Papa
(vedi pag. 14), abbiamo colto il
frutto più bello di questo pellegrinaggio: con gioia ci siamo ritrovati
con le persone conosciute in viaggio, ricordando l’esperienza di
condivisione vissuta con la speranza di poterla rivivere ancora.
Francesco Mineo
Madonna pellegrina a Carpi
I 100 anni della sezione Emiliano romagnola
Q
uesto per la nostra associazione è stato un anno di
festeggiamenti: 110 anni dalla
fondazione dell’Unitalsi a Roma
e 100 anni dalla fondazione della
Sezione dell’Emilia Romagna.
I festeggiamenti regionali si sono
svolti a Carpi il 14 e 15 settembre e hanno visto la partecipazione di tutte le Sottosezioni, che si
sono occupate in vari ruoli della
buona riuscita della festa. A noi
di Parma è stato affidato il compito di accogliere le centinaia di
persone intervenute.
Tutto è iniziato sabato 14 alle
9.30 con l’arrivo della Madonna
Pellegrina di Lourdes. È seguita
poi la S. Messa presieduta da
Mons. Rabitti (Vescovo Emerito
di Ferrara). Al termine c’è stato il
saluto dei Presidenti di
Sottosezione e delle autorità
locali. Nel pomeriggio sono state
ringraziate con un attestato le
Sottosezioni che, nel maggio
2012, hanno partecipato all’emergenza terremoto nel modenese.
Per i bambini c’era “Parco in
festa” dove si sono alternati giochi, spettacoli e laboratori artistici
e culinari. Alle 17.00 è iniziata la
tavola rotonda dal titolo
“Testimonianze di fede” con Rita
Coruzzi, Mara Santangelo, il dottor Mirabile, Carlo Kubinskin e il
“nostro” Andrea Corradi, che ha
parlato del Servizio Arianna.
Alle 21.00 c’è stato il concerto
con Roberto Bignoli (famoso
per la sigla di Radio Maria),
Tiziana Manenti, il tenore
Matteo Tiraboschi e la soprano
Marina Munari, presentati da
Max Azzolini. Domenica 15 la
statua della Madonna è stata portata in volo con un elicottero
della Polizia sui paesi terremotati
vicini a Carpi. Ad attenderla al
rientro c’erano il Vescovo di
Carpi Mons. Cavina, il Sindaco
Enrico Campedelli, il
La Madonna
Pellegrina
Commissario della Polizia
Emanuela Ori e il Presidente
Regionale Unitalsi Francesco
Mineo, insieme a una folla di
fedeli. La S. Messa delle 10.00 è
stata presieduta da Mons.
Guiscardo Mercati, guida spirituale dell’Unitalsi EmilianoRomagnola. La statua di Maria è
ripartita alle 18.30 e in tantissimi
si sono radunati per salutarla.
Alla festa hanno partecipato i
gruppi Harleystichapter di Verona
ed Emilia Road, che hanno esposto le loro moto e hanno fatto
provare a tanti disabili l’emozione
di cavalcare una Harley Davidson,
suscitando grande entusiasmo. Era
presente anche il gruppo di sbandieratori della città di Ferrara. In
Emilia-Romagna, ovviamente,
non poteva mancare il buon cibo:
sono stati allestiti punti di ristoro
con cucina tradizionale, carne alla
griglia, tigelleria e pizzeria, oltre
a un bar e a una gelateria.
La nostra Sottosezione ha partecipato numerosa sia con volontari
impegnati nel servizio sia con
persone venute per festeggiare. Il
nostro Gruppo Giovani è arrivato
con un pullman carico di ragazzi.
Vista l’ottima riuscita della festa,
la Sezione ha già previsto di
replicarla il prossimo anno.
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Ricordi
Buon viaggio, Marco
Marco
Barba
U n ami co attento, un'anima u m i l e e fo r t e
M
arco Barba nasce il 16
Agosto dell'86 in un paesino della Calabria. Dopo
qualche anno si trasferisce con la
famiglia a Baganzola. E una sera di
10 anni fa, grazie a una festa organizzata dal Gruppo Giovani, entra
a far parte della nostra meravigliosa
famiglia.Studia a Parma e, una
volta diplomatosi, lavora presso il
Don Gnocchi sino al suo trasferimento a Modena con le due sorelle e la mamma. Tanti sono stati i
pellegrinaggi che ci hanno visti
insieme a lui e tante le feste e le
occasioni di incontro. Marco ci ha
lasciati il 23 Aprile del 2013. Non
aveva nemmeno 26 anni. Questo è
un pensiero per lui… Cerco dentro di me la forza per scrivere
Saida
senza essere soffocata dal dolore dei
ricordi che portano ai tantissimi
momenti trascorsi insieme a te. La
tua voce e il tuo sorriso sono
ancora così vivi che non è possibile
pensarti altrove se non qui, ancora
in mezzo a noi, tra noi, ad ascoltarci con quei grandi occhi curiosi di
tutto, con il tuo sorriso di sempre,
con le parole cariche di amore per
ogni persona che ha incrociato il
tuo cammino. Un compagno di
viaggio attento e premuroso, un
amico accogliente e sincero, una
dolcissima anima, umile ma incredibilmente forte e coraggiosa. No,
tu non sei andato via… tu non ci
hai lasciato qui soli. Io voglio e
devo credere che tu, da oggi, sei
solo un po’ più in alto di noi e ci
osservi sorridente, libero e finalmente sereno. E, d’ora in poi, non
ci saranno più sofferenza né dolore,
ma solo pace ed amore, di chi,
come noi oggi, ti pensa, ti abbraccia forte e ti saluta, proprio come
dopo una delle nostre gite, con la
certezza di averti ancora dentro di
noi, nella parte più profonda del
nostro cuore… per sempre.
Buon viaggio Marchetto.
Daniela Pagliari
Saida, sorella marocchina
Accogliente e coraggiosa
S
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aida è stata una delle prime
persone che ho incontrato
nel mio cammino con l’Unitalsi.
Ricordarla non può che riportarmi alla mente un periodo speciale: quello dei miei inizi nell’associazione, del primo pellegrinaggio, della creazione istantanea di
amicizie incancellabili.
Dopo quegli anni non ci siamo
frequentati spesso, ma grazie alla
forza di questo legame, la sua
telefonata, che con una certa
regolarità mi arrivava in ufficio,
solitamente per risolvere problemi
informatici, era quella di una cara
amica. Ne seguiva spesso una visita a casa sua, accolto sempre con
affetto, con quel suo accento straniero, la sua camminata segnata
dalla malattia e, in una stanza, la tv
sempre accesa su un programma
di musica araba. Perché Saida,
nonostante gli sforzi fatti per integrarsi nel nostro mondo occidentale, pur parlando benissimo la
nostra lingua e collaborando
anche come traduttrice per agenzie di servizi del nostro comune,
era una marocchina “doc” e ogni
cosa in casa sua ne confermava le
radici e il desiderio di non volerle
smarrirle per nessun motivo.
Non è un caso, forse, se ci ha
lasciati proprio mentre era a casa
sua, nel suo Marocco. Di lei non
dimenticherò mai il volto sempre
sorridente, il suo coraggio, il suo
non volersi mai arrendere. E ogni
volta il suo saluto dopo un
abbraccio: “Salutami Enrica e i
tuoi bellissimi figli”; e hai voglia a
ricordarle che mia moglie si chiama Erica! Rimane il rimpianto di
non essere riuscito ad aiutarla di
più nei momenti difficili che ultimamente stava attraversando, ma
non ce ne ha dato il tempo. E
così, il 18 agosto, dopo una mail
della nostra amica comune Paola,
che mi avvisava della incredibile
notizia, sulla sua pagina Facebook
il fratello scriveva: “Ciao atutti le
amici di la mia carissima sorella, purtroppo vi devo dire una notizia non
bella di lei. La Saida non cè più, ci'ha
laciato, le auguriamo un posto in
paradiso, inchaallah. Lah irhamha we
ghfe liha yaaa rab”. Non sappiamo
cosa le sia successo esattamente,
ma sicuramente suo fratello può
stare tranquillo: Saida è in
Paradiso.
Paolo Mazzeo
Duilio: fedeltà e servizio
Duilio
Assandri
L'ultimo pellegrinaggio del nostro "magazziniere"
C
iao caro Duilio,
nei nostri prossimi pellegrinaggi non ti vedremo
più sul treno. L’ultimo viaggio lo
hai compiuto quest’anno, in settembre. Un viaggio senza ritorno,
come hai desiderato e che ha sancito tutto ciò che Lourdes e l’Unitalsi hanno rappresentato per te.
Ti ricordiamo un po’ burbero, sul
“tuo” vagone magazzino, che gestivi con rigore e con un’oculatezza
che, talora, ci faceva sorridere. Ma
quante cose abbiamo capito oggi
di quella tua cura quasi gelosa del
materiale che ti era affidato.
Quanto abbiamo capito della tua
paziente cura nel raccogliere minuziosamente ciò che di buono avanzava sul treno per poterlo portare
in dono alle suore.
Ti ricordiamo solenne e fiero
quando portavi lo stendardo. Era la
fierezza dell’appartenenza.
Ti ricordiamo commosso e riconoscente per la tua medaglia di
fedeltà, quella dell’Unitalsi, quella
che oggi è scomparsa, assieme
all’altra, bianca e azzurra, di appartenenza alla associazione. Ne avevi
sofferto: ti era dispiaciuto che quel
bel simbolo andasse perduto.
I tempi nuovi avanzavano e qualcuno asseriva che quella medaglia
con i “chiodini” rappresentasse una
inutile vanagloria. Nessuno aveva
considerato, come invece hai fatto
tu, che non rappresentava simboli
di gloria: non leoni, aquile o serti
di alloro, ma il volto di una
Madonna orante, quella a cui tutti
dovremmo ispirarci. Sono arrivati i
tempi nuovi: quelli degli investimenti, della grandezza e dello spreco, e di altre vanaglorie più o
meno esibite. Hanno nomi nuovi,
da festa di paese: “equipe”, “staff ” e
quant’altro. Non più medaglie, ma
gadget: costose giacche e pile con
il logo, magliette, bracciali, impermeabili, ciondoli e chi più ne ha
più ne metta.Oggi, la parola d’ordine è “visibilità” e occorre essere
“virtuosi” non nelle opere ma nei
profitti. Il mondo cambia, caro
Duilio, e anche i modi di avvicinare la carità. Non stiamo a domandarci se è giusto o sbagliato.
Io, che qualche volta mi sono
scontrata con te, come molti altri ti
guardo, oggi come in passato, come
un esempio di servizio e di fedeltà.
Adesso riposi per sempre là, in
quella terra benedetta dove il Cielo
ha guardato gli umili. I tuoi cari
hanno voluto esaudire il tuo desiderio, e hai avuto accanto chi ti ha
tanto amato sia nella tua famiglia
carnale sia nella tua famiglia
Unitalsiana. Riposa in pace caro
Duilio, e grazie per tutto ciò che ci
hai trasmesso e che oggi, più che
mai, comprendiamo quanto fosse
prezioso.
A.D.
Una vita breve, ma piena
Ricordo di Enrico Pastore
E
nrico era giunto a Parma nel
1983 da Cosenza poco più
che ragazzo per seguire al Don
Gnocchi le terapie per la distrofia
muscolare che l’aveva colpito e
poter continuare gli studi.
La sua vita è stata il contrario di
quel che comunemente si pensa
della vita di una persona disabile:
piena, attiva, ricca di interessi e di
soddisfazioni, conquistate con
tanta fatica e per
questo ancora più
Enrico
Pastore
significative.
Dopo aver lavorato
alcuni anni nella
segreteria della
Polisportiva Gioco,
contribuendo a fondare la nuova squadra di hockey in
carrozzina, nella
quale ha giocato, nel
2006 ha vinto un
concorso ed ha trovato un buon posto.
Un paio di anni
dopo era riuscito a
coronare un altro sogno: avere
una casa tutta per sé. La malattia
lo ha fermato il 20 giugno scorso, a 43 anni, ma la sua determinazione sarà sempre un esempio
per tanti giovani segnati dalla
malattia. Enrico era molto attento alle tematiche riguardanti i
diritti dei disabili: amava lo sport
e gli piaceva rendersi utile e stare
insieme agli altri. All’Unitalsi
s’era rivolto per
essere accompagnato al lavoro, ma poi
era divenuto un
amico: partecipava
alle nostre iniziative
e la sua fede certo
lo ha sostenuto nel
cammino. Il suo
ricordo e il suo
esempio resteranno
sempre vivi in
quanti l’hanno
conosciuto.
Si potrà giocare a
hockey in Paradiso?
C.M.
9
9
Formazione
Arianna a scuola dal 118
Giornata di aggiornamento per gli operatori
S
abato 16 marzo 2013, i centralinisti e i gestori del
Servizio Arianna hanno trascorso una giornata insieme, visitando la centrale operativa del 118
per vedere come lavorano i veri
professionisti e toccare con
mano… quanta strada resta ancora
da fare! Ecco la testimonianza di
tre partecipanti.
Esperienza,
professionalità
e… umanità
Dopo la riunione di tutti i centralinisti di Arianna, vecchi e nuovi,
per definire alcuni aspetti riguardanti il servizio, ci siamo recati
tipo di intervento si tratta e come
gestire l’ansia di chi chiama per
decidere quali mezzi inviare. Nella
sala operativa del 118 lavorano
diverse persone, ognuna con un
compito preciso, e tutti devono
fare la loro parte con accuratezza e
responsabilità. Un addetto riceve
tutte le telefonate e le smista ai
collaboratori. Abbiamo seguito in
diretta un intervento su un grosso
incidente in autostrada. In pochi
minuti erano state mandate sul
posto tre ambulanze con mezzi e
personale qualificato e l’elisoccorso.
La persona che gestiva questo
evento era in comunicazione con i
mezzi e si era già attivata per sape-
Cos'é Arianna
A
rianna è un servizio di
trasporto che Unitalsi
mette a disposizione del territorio, attivo tutti i giorni
feriali, per l’accompagnamento di persone con disabilità
motorie ai luoghi di lavoro, ai
centri di cura e in luoghi di
svago. Si tratta di viaggi quotidiani, nel Comune di Parma,
che in un clima familiare e
competente cercano di
migliorare la qualità della vita
degli utenti.
più piccolo particolare deve essere
valutato per attivare un servizio
tempestivo: un ottimo lavoro di
squadra con grandi organizzatori e
personale qualificato e affiatato.
Anna Maria
L'organizzazione
di un servizio
o la consapevolezza
di essere in cordata?
nella palazzina accanto alla nostra
sede, dove opera il 118. Dopo l’incontro con il Sig. Boselli, uno dei
responsabili del servizio, ci siamo
recati in una sala dove abbiamo
potuto osservare su uno schermo la
loro attività. È stata una cosa per
me sorprendente vedere in diretta
la gestione degli interventi su tutto
il territorio. Sapevo che doveva
essere un servizio molto organizzato, ma vedere come, è un’altra cosa.
Occorre la capacità di sapere quante ambulanze e quanto personale
qualificato servono per i diversi
interventi, bisogna capire di che
re quanti posti letto erano disponibili in Rianimazione. Sicuramente
questa capacità organizzativa è
conseguenza dell’esperienza, ma
denota anche un notevole equilibrio per non lasciarsi coinvolgere
troppo e riuscire ad agire con lucidità.
Prima di entrare, pensavo che l’ambiente fosse carico di tensione, poiché tutti gli interventi, anche piccoli, ne comportano; invece l’atmosfera era tranquilla e ognuno
rispondeva con la massima professionalità. È un lavoro dove niente
può essere lasciato al caso. Anche il
L'inizio della giornata di sole e aria
frizzante è andato a rilento per la
propensione a interpretare i tamtam elettronici con stessa la fantasia
polifunzionale che i nostri volontari del centralino dimostrano spesso
(altrimenti come potrebbero
affrontare le più diverse situazioni
con sufficiente soddisfazione della
domanda?!) e altrettanta grande
capacità di reciproca attesa.
Se tutto era stato programmato
con tempi larghi per darci la possibilità di conoscerci meglio tra di
noi e avere l'occasione di confrontarci per fare il punto della situazione circa le modalità di svolgimento del servizio, proprio questo
ritrovarci, con gli inevitabili piccoli
intoppi, ci ha disposto a un buon
ascolto vicendevole e a trarre
10 In questa pagina immagini di "Arianna" in visita alla centrale operativa del 118 e attività del servizio.
beneficio, con piacere, delle ore
passate insieme.
Molto coinvolgente si è rivelata la
visita alla centrale operativa del
118, situata nella struttura accanto
al nostro ufficio di via del Taglio
presso la Protezione Civile. Con
l'aiuto di Marco Boselli, coordinatore del 118, abbiamo potuto comprendere la complessità del servizio
e apprezzare – vedendone l'attività
in diretta – la competenza, professionalità ed efficienza degli operatori. È stato interessante rendersi
conto dell’importanza dei supporti
tecnologici che oggigiorno possiamo avere a disposizione e, contemporaneamente, di quanto sia necessario (direi essenziale) riconoscere
sempre in chi ci chiede un servizio,
nel volontario e nell’operatore
prima di tutto un fratello, una persona a cui mi devo fare prossimo.
Inevitabile confrontarsi: il nostro
servizio è certamente diverso da
chi deve gestire un’emergenza; ma
uguale rimane lo sguardo che devo
avere verso ogni persona. È come
mi relaziono con lei che fa la differenza: il mio stare di fronte a lei
dirà la qualità del mio fare.
La condivisione del pranzo è stata
la giusta e naturale conclusione del
nostro tempo insieme e ci ha dato
modo di brindare al compleanno
del servizio Arianna (9 anni) e di
Andrea (molti anni di più...) e di
scoprire molti nostri talenti nascosti (ahimè, ora non più…).
Marina
Io ti do un pezzo
di me stesso
Quattro anni fa attaccai la locandina del Servizio “Arianna” Unitalsi
con un magnete al frigorifero.
Ogni tanto la spostavo per pulire,
però per qualche motivo recondito,
non mi sentivo di buttarla: inconsciamente speravo di provare e di
trovare un modo per “liberare il
mio tempo”.
Poi, circa tre anni fa, ho aderito
all’associazione, prima come assistente sul pulmino e ora come
centralinista. Durante le ore di formazione osservavo i miei colleghi
più anziani di servizio rispondere
alle richieste dei nostri utenti. Essi
stabilivano con loro in modo quasi
istantaneo un rapporto empatico,
facendo qualche domanda sulla
salute, sul tempo, ecc. e regalando
loro qualche minuto di piacevole
conversazione. Mi sentivo catturata
da quel modo di fare e dal quel
privilegio di donare gratuitamente
qualcosa a qualcuno che non
conosci. In fondo è lo stesso tipo
di amore che si crea nei confronti
di un figlio.
Della giornata di sabato 16 marzo
mi è piaciuto molto pranzare tutti
insieme attorno a una bella tavolata, apprezzando un buon cibo, ma
ancora più bello è stato pensare a
noi con un comune denominatore:
quell'idea di volontariato che Don
Luciano ha riassunto in modo
molto chiaro: “Noi siamo dei privilegiati ad essere qui in questo
servizio per penetrare a fondo nel
mistero dell’amore che si fa dono
gratuito: io do un pezzetto di me
stesso perché tu sia”.
Nicoletta
Arianna:
una donna?
Poesia per il decennale
Arianna sembra il nome di una
donna, invece è la concretezza della
solidarietà.
Questo è il cristianesimo che diventa realtà, è la manifestazione del
voler bene.
Il progetto Arianna deve semplificare la vita di persone che hanno già
tante difficoltà.
Quindi auguri e cento di questi
decennali.
Speriamo che si sviluppi e aiuti a
migliorare l’esistenza dei disabili.
Fabio Giarelli
11
Decennale Arianna
Le iniziative in prog ramma
Incontri, celebrazioni, raccolta fondi e lotteria
Grazie
Arianna
Lettera
alla Gazzetta
Incontri e concerti
Per celebrare i dieci anni di Arianna
sono in programma eventi pensati
per diffondere il valore cristano del
servizio. Dopo il primo incontro
del 23 novembre (vedi pag. 4), il
secondo appuntamento si è svolto
l'8 dicembre all’Auditorium del
Carmine: un concerto della Corale
Verdi intitolato “Arianna, un
servizio corale”.
I prossimi appuntamenti saranno:
• 9 gennaio: Arianna riceverà un
premio per il suo operato (presto
saranno comunicati maggiori
dettagli).
• 26 gennaio: torneo di burraco
al Centro Punto blu di Monticelli.
Il ricavato servirà per l'acquisto di
un nuovo pulmino.
• 1 febbraio: incontro con l'attrice
Claudia Koll e l'ex Presidente
nazionale Unitlasi Antonio Diella.
• 15 marzo all’auditorium del
Carmine, ore 20.30, spettacolo “Le
voci del musical”: eccezionale
rassegna dei motivi più famosi
interpretati da componenti
originali dei musical più visti nel
mondo. Il biglietto d'ingresso
servirà per il nuovo pulmino.
• 22 marzo, in Cattedrale, S.
Messa con il Vescovo, animata da
un famoso coro cittadino.
Fai un regalo ad Arianna
L’impegno dei volontari è quello di
essere a disposizione del prossimo
in tempi economicamente difficili.
Le necessità e le richieste sono
sempre più numerose, mentre
le risorse pubbliche tendono a
diminuire. Perciò la Sottosezione
di Parma ha lanciato la campagna:
“Fai un regalo ad Arianna”, con
l’obiettivo di raccogliere contributi
per l’acquisto di un nuovo mezzo
di trasporto. Arianna chiede a
tutta la città (privati, enti, aziende)
di condividere la passione e la
disponibilità che guidano il servizio
aderendo all’iniziativa.
Per le donazioni è possibile
rivolgersi all’Ufficio di Via del
Taglio 6, o fare un bonifico con
causale Donazione per raccolta
fondi Servizio Arianna e IBAN
dell’U.N.I.T.A.L.S.I. Sottosezione
di Parma: IT 37 C 02008 02480
000010473966.
possibile acquistare i biglietti della
lotteria per Arianna. Invitiamo
gli unitalsiani a ritirare in sede i
biglietti da vendere.
Attenzione! Per essere informati degli eventi per il decennale, in continuo aggiornamemto, ma anche per ricevere notizie dall'associazione
comunicate alla nostra sede il vostro indirizzo e-mail. Grazie!
12
R
iportiamo la lettera di
un'amica che utilizza il
Servizio, apparsa sul quotidiano cittadino, che ne testimonia l’utilità e ci spinge a continuare a svolgerlo al meglio.
Illustre direttore, mi rivolgo ai cari
volontari del servizio Arianna,
che è quanto di meglio la bellissima Parma possa avere. Desidero
ringraziarvi tutti, uno per uno,
per il servizio che rendete, per la
vostra disponibilità, per la vostra
professionalità, il vostro essere
pronti ad aiutarci nei momenti
difficili, il vostro indiscusso disinteresse ad ogni forma nostra di
esservi riconoscenti. A me personalmente mi spronate a muovermi, mi avete ridato una certa
indipendenza, che mi sostiene a
uscire, a vivere ancora. Grazie,
grazie, grazie e l’augurio che a
qualcuno ho fatto: “Che possiate
sempre soccorrere gli altri, ma mai
nessuno debba soccorrere voi, chi
amate e chi vi ama”.
Con tutto il mio affetto e la mia
riconoscenza.
Maria Luisa Francioni,
Parma, 22 luglio 2013
Gruppo giovani
Con noi non si sente la crisi
R e p o r t a g e
A
d i
nche quest’anno sta
volgendo al termine e di
solito, quando si chiude un
periodo, ci si sofferma a pensare, a
fare bilanci… A volte i ricordi ci
fanno sorridere, altre volte si pensa
a ciò che si sarebbe voluto o potuto
fare, ma che non si è fatto. Proprio
in questi momenti, dove qualche
soffio di tristezza spettina i nostri
pensieri, il cuore trova rinnovato
calore nel ricordo delle avventure
trascorse con i nostri insostituibili
ragazzi.
Le gite suggellate dal nostro
Zane, fotoreporter d’eccezione,
Gita a Gardaland: le cattive...
certamente lasceranno una
indelebile traccia! Cosa dire degli
scatti sulle scintillanti posate
dell’apparecchiata da Bertinelli?
Se non che è stata una serata
all’insegna del gioioso convivio,
della musica, del ballo e di tanto
meritato divertimento. Serata
ripetuta una seconda volta in luglio
solo tra donne, per condividere
tutti i piccoli segreti tra amiche;
mentre altrove si svolgeva la serata
tra uomini, con tutte le loro piccole
e grandi storie!
E che dire degli scatti ai mosaici
di Ravenna?! Altro bellissimo
momento di condivisione.
Purtroppo il maltempo non ci
u n
a n n o
e n t u s i a s m a n t e
Gruppo giovani al mare
ha permesso di visitare gli altri
monumenti in programma per
la giornata, ma un fotoreporter
professionista, si sa, trova sempre la
soluzione! E allora ecco gli scatti
alla “super guida” del Duomo di
Ravenna. Mitico Praticò!
Il gruppo ha dovuto fare a meno
di un vero e proprio reportage
fotografico per la gita al mare. Che
peccato! Ma tra tuffi in acqua,
creme protettive spalmate in modo
approssimativo e con immenso
amore, la giornata è trascorsa
brillantemente. Condita da un
sontuoso banchetto a base di pesce
che lascia sempre un buon sapore.
A settembre, per il centenario della
Sezione Emiliano-Romagnola di
Unitalsi, la Madonna Pellegrina
di Lourdes è arrivata a Carpi. E
il Gruppo Giovani di Parma non
poteva mancare!
Abbiamo trascorso un bel
pomeriggio insieme ai nostri amici
delle altre sottosezioni e ci siamo
goduti un concerto memorabile.
La nostra gita conclusiva, tenutasi
per Halloween, non poteva che
essere in un mondo fatto di
divertimenti, magiche illusioni e
giochi... e allora via a Gardaland!
Tra spettacoli di fantasia (dove
ahimè il nostro reporter non ha
avuto vita facile: erano bandite
le foto!) e un giro di giostra sulle
tazze e sul trenino.
È stato un anno ricco e
l’intensità delle emozioni che
ha accompagnato ogni singola
gita la porterò sempre nel cuore
grazie al sorriso dei nostri
ragazzi, alle canzoni cantate sul
pullman, accompagnate da tanta
stanchezza, ma da accordi e assoli
entusiasmanti.
E allora grazie ragazzi! Grazie
prima di tutto a voi che rendete la
nostra vita ricca ogni giorno di più;
e grazie anche a Luigi, insostituibile
autista del pullman che... guai a
non chiamare lui! E grazie a tutti i
volontari che, condividendo il loro
tempo, fanno sì che tutta questa
magia si traduca in realtà.
Barbara Zallio
Gita a Gardaland: i buoni...
13
Eventi
Celebrati i 110 anni
con Papa Francesco
In occasione del Convegno nazionale di novembre
Delegazione parmense: foto di gruppo
S
i è svolto a Roma dall’8 al
10 novembre 2013 il
Convegno Nazionale
dell’Unitalsi, caratterizzato dalle
celebrazioni dei 110 anni di fondazione. All’evento ha partecipato una
nutrita delegazione parmense
(erano rappresentate anche le
Sottosezioni di Fidenza e
Borgotaro). Il Convegno è culminato con l’Udienza di Papa Francesco
nell’aula Paolo VI.
L’incontro con il Papa è stato
sicuramente molto significativo ed
emozionante, sia per i contenuti
del discorso che ha indirizzato ai
circa 5000 unitalsiani presenti, sia,
soprattutto, per il sorprendente e
inaspettato saluto personale che ha
rivolto ai 600 malati e disabili disposti ai piedi della scalinata dell’aula.
Questo saluto, durato circa due ore
e mezza, ha manifestato ancora una
volta l’attenzione del Papa verso
le persone in difficoltà che, “in un
contesto culturale e sociale come
quello di oggi, piuttosto incline
a nascondere la fragilità fisica, a
ritenerla soltanto come un problema, che richiede rassegnazione e
pietismo” si rivela invece “presenza
silenziosa, ma più eloquente di tante
parole” tale da divenire “una risorsa
spirituale, un patrimonio per ogni
comunità cristiana”. Agli unitalsiani
il Papa ha rivolto parole di incoraggiamento, evidenziando il loro ruolo
di annunciatori genuini del Vangelo
della carità, operatori privilegiati
del ministero della consolazione. Riferendosi poi a Maria, l’ha
indicata come colei che “intercede
Il burraco fa bene all'Unitalsi
er il terzo anno consecutivo
re al prossimo pellegrinaggio a
P
è stato organizzato il torLourdes. La gara è stata organizneo benefico di burraco a favore
zata e condotta con competenza e
dell’Unitalsi. Quasi 100 persone
hanno aderito all’iniziativa, che si
è svolta il 2 ottobre scorso presso
il podere Casa Rossa di Vigatto.
Il ricavato è stato devoluto alla
nostra associazione per consentire
ad alcuni ammalati di partecipa-
14
generosità e si è svolta in un clima
di amicizia e cordialità. Grazie al
contributo di numerose aziende parmigiane e alle donazioni
di molti amici è stato possibile
assegnare ricchi premi alle prime
16 coppie classificate e sono stati
L'uomo
della speranza
Poesia per il Papa
Il tredici marzo è arrivato
sulla scena mondiale
un personaggio planetario,
che sono andati a prendere
alla fine dell’universo, come dice lui.
Però Papa Francesco è entrato nel
cuore di tutti.
Il Papa ha un sogno semplice:
quello di portare la speranza e la
gioia di vivere all’intera umanità.
E migliorare il modo di vivere, alleviando dolore, disperazione, soprattutto a persone che hanno
già grandi difficoltà.
Fabio Giarelli
sempre e prega per noi, specialmente nell’ora della difficoltà e della
debolezza, nell’ora dello sconforto
e dello smarrimento, soprattutto
nell’ora del peccato. Per questo nella
preghiera dell’Ave Maria le chiediamo ‘prega per noi peccatori’.” La
partecipazione al Convegno, che si
è concluso con la celebrazione della
Santa Messa festiva nella Basilica di
San Paolo fuori le mura, presieduta
dall’Assistente ecclesiastico nazionale
Mons. Luigi Marrucci, ha consentito ai parmigiani di concedersi anche
alcuni momenti di preghiera e
raccoglimento nella chiesa delle Tre
Fontane, il luogo dove è stato decapitato San Paolo, e nel Santuario
della Madonna del Divino Amore,
particolarmente caro ai romani.
Ettore Manzoli
Cento partecipanti
al torneo di Vigatto
sorteggiati anche diversi premi di
consolazione.
Il pomeriggio si è concluso con
l’ottimo buffet allestito dai proprietari del podere. Al termine, sia
gli organizzatori sia i partecipanti
hanno espresso l’impegno e la
speranza di poter ripetere l’iniziativa anche il prossimo anno.
Gianna Mazzera
San Giuseppe con Ar ianna
Benedetti a Malandriano i mezzi addetti al servizio
S
an Giuseppe, falegname di
Nazareth, provvide alle necessità di Maria e Gesù e iniziò il
Figlio di Dio al lavoro tra gli uomini.
Il 1° maggio, nel giorno in cui in
molti Paesi del mondo si celebra la
festa del lavoro, i lavoratori cristiani lo
venerano come esempio e patrono.
Anche nella Parrocchia di Marano e
Malandriano, come da tradizione, è
stato celebrato in modo particolare.
Dopo la Santa Messa, officiata sotto
il gazebo da Don Luciano Genovesi, si è proceduto alla benedizione
dei mezzi di trasporto. Con allegria
abbiamo assistito alla gioiosa processione dei bambini in bicicletta e,
a seguire, dei numerosi veicoli dei
presenti.
Approfittando dell’occasione, anche
i volontari di Arianna hanno voluto
partecipare alla celebrazione e tutti e
quattro i mezzi hanno beneficiato di
una benedizione particolare…
Folla dei partecipanti
durante la funzione
Il momento della benedizione dei mezzi
Benedizione che non potrà forse
salvaguardarli da eventuali (speriamo
rari!) sinistri, ma ci auguriamo possa
accrescere in chi li utilizzerà l’amore
verso il servizio. La giornata è poi
proseguita con giochi nel prato per
A Schia in allegria
È
diventata ormai una consuetudine che si ripete da alcuni
anni quella di trascorrere, alla fine
di luglio, una piacevole giornata a Schia, ospiti a casa di Elena
Giovati. La simpatica tradizione
permette a numerosi unitalsiani
di ritrovarsi, stare in compagnia e
gustare l’ottima cucina dell’amica
Elena: il profumo della sua torta
Il gruppo
partecipante
alla bella giornata
tutte le età e, presso il circolo parrocchiale, una ricca e abbondante
merenda a base di torta fritta e salumi
di ottima qualità, il tutto condito da
tanto entusiasmo e buonumore.
Cataldo Abbracciavento
Una bella giornata
ospiti di Elena
fritta dev’essere arrivato fin quasi
a Tizzano… Tutti hanno veramente apprezzato tutto: non solo
gli antipasti, i dolci, il buon vino,
ma anche le chiacchiere, i ricordi,
le battute e le risate che hanno
animato il salone dove abbiamo
pranzato insieme ad alcuni villeggianti di Schia.
Al termine della festa abbiamo
pensato di raccogliere un contributo da devolvere all’Unitalsi e,
in particolare, al Servizio Arianna,
per l’acquisto di nuove divise per i
volontari. Abbiamo voluto ringraziare in questo modo la nostra
ospite per il suo impegno e la generosità nei confronti degli amici
dell’associazione. Grazie Elena, al
prossimo anno!
Gianna Mazzera
15
Appuntamenti inverno - primavera 2014
• 16-19 gennaio 2014. Formazione degli animatori Unitalsi a San Giovanni Rotondo.
• 7-9 febbraio 2014. Pellegrinaggio a Roma in pullman per la Giornata del malato.
• 9-11 febbraio 2014. Pellegrinaggio a Lourdes in aereo: Sezione Emiliano-Romagnola e Sezione Lombarda.
• 14-16 marzo 2014. Ritiro spirituale Unitalsi nazionale a Loreto.
• 29-30 marzo 2014. Giornata Nazionale Unitalsi e Incontro dei Giovani dell’Emilia-Romagna a Savigno (BO).
• 25 aprile – 1 maggio 2014. Pellegrinaggio regionale a Lourdes in treno (26-30 aprile in aereo).
• 27 aprile 2014. Canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II a Roma.
• 15-18 maggio 2014. Pellegrinaggio regionale a Loreto in pullman.
• 16-18 maggio 2014. Pellegrinaggio a Laus in pullman.
• 20-23 giugno 2014. A Loreto con il Treno della Grazia.
Il notiziario è disponibile anche su internet all’indirizzo: www.unitalsiemiliaromagna.it, elenco sottosezioni.
Momenti di spir itualità mar iana
Basilica della Steccata
• Tutte le domeniche alle 17.30, concerto d'organo
con gli allievi del Conservatorio.
• Il 23 e 24 dicembre, dalle 8.00 alle 12.00 e dalle
15.30 alle18.30 saranno presenti i confessori.
• Durante il periodo natalizio, alle 16.30 canto dei
Vespri solenni.
• 31 dicembre, alle 16.30, Messa di ringraziamento.
• Epifania: la Messa delle 16.30 sarà animata dal coro
"Dolci Armonie".
• Domeniche di Quaresima: alle 16.00 via Crucis.
Santuario di Fontanellato
• Orari invernali: feriali, lodi: 8.00, rosario: 16.00,
vespri: 19.00; messe: 8.30, 10.00, 16.30. Festivi, messe:
7.00, 8.30, 10.00, 11.30, 16.30, 18.00, 21.00; rosario:
16.00, adorazione: 17.15. Confessioni: dalle 9.00 alle
12.00, dalle 15.30 alle 19.00.
Don Edelwais Montanari,
Vittorio Messori e Francesco Silva
all'evento per il decennale Arianna
UNITALSI - Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali
Unitalsi Parma - Amicincammino, dicembre 2013, anno XIII, numero 31
Periodico di informazione dell’Unitalsi di Parma
Reg. Trib. PR n. 24 del 8/8/2001 - Direttore responsabile: Gian Franco Bellè
Redazione: Borgo Pipa, 3/a, Parma - tel. 0521 206026, fax: 0521 221920; e-mail: [email protected]
Realizzazione editoriale: Cristina Musi, Sale in Zucca comunicazione - Stampa: Stamperia Scrl
Spedizione in A.P. Art. 2 Comma 20/C Legge n.662 del 23/12/96 - Filiale di Parma