A micincammino - Unitalsi Emiliano Romagnola
Transcript
A micincammino - Unitalsi Emiliano Romagnola
A m i c i n c a m m i n o Dicembre 2013 - anno XIII - numero 31 UNITALSI I 10 anni del servizio Arianna A Lourdes nell'anno della fede Parma Ricordi di Marco, Saida, Duilio ed Enrico Editoriale Anniversari: l'occasione per rinnovare l'impegno 110 anni dell'Unitalsi, 100 della sezione Emiliano Romagnola e 10 di Arianna C arissimi amici, il 2013 che sta per concludersi e il 2014 che è ormai alle porte segnano importanti anniversari dell’Unitalsi sia nazionale sia regionale e locale. Ricordo, quest’anno, i 110 anni di fondazione dell’Unitalsi e i 100 anni della Sezione Emiliano Romagnola e, l’anno prossimo, il compimento dei 10 anni del “nostro” Servizio Arianna. Sono date significative e indicative di un modo di fare associazione propositivo e coinvolgente che, pur con tutte le difficoltà che si possono incontrare in cammini così lunghi, resiste nel tempo perché mette al centro l’amore per la per- 2 sona sofferente e quindi l’amore per Gesù Cristo stesso, anche Lui umanamente sofferente. Tante sono state le occasioni per celebrare questi anniversari, ma volevo ricordare il Convegno Nazionale che si è tenuto a Roma all’inizio di novembre e che ha avuto il suo momento più significativo durante l’udienza con Papa Francesco. Le sue parole sono state semplici come è nel suo stile, ma sempre incisive e stravolgenti. Ai volontari ha rivolto l’invito a “non scoraggiarsi per le difficoltà e la stanchezza, ma a continuare a donare tempo, sorriso e amore ai fratelli e alle sorelle che ne hanno bisogno”, perché “ogni persona malata e fragile possa vedere nel vostro volto il volto di Gesù”. I 100 anni della Sezione sono stati celebrati a Carpi a metà settembre con la Festa Regionale, che ha visto il nostro impegno di servizio alla manifestazione attraverso la presenza di numerosi volontari. Il decennale del Servizio “Arianna” è iniziato con alcuni eventi già svolti al momento della stampa del giornalino e dei quali trovate noti- zie più dettagliate nelle prossime pagine. La stesura di questo editoriale mi permette di manifestare a tutti i lettori i miei più cari e sinceri auguri per le prossime festività natalizie; ma, in questo momento, mi consente anche di fare degli auguri speciali alla “nostra” Liana per tutto quello che ha dato alla nostra Sottosezione e che ora è forzatamente impedita a dare per i problemi a tutti noti. Il nostro Natale celebri il vero “festeggiato”, accogliendolo e mettendolo al centro del nostro vivere, come ha fatto Maria, alla quale ci affidiamo, quando le è stata annunciata la maternità di Gesù. Un fraterno augurio di Buon Natale. Luigi Ippolito In copertina: Lourdes aprile 2013, celebrazione con il vescovo Enrico Solmi. In questa pagina, immagini dal pellegrinaggio diocesano di aprile 2013. Intervista La g ioia di servire: senza fede non c'è L'incontro con Vittorio Messori apre le celebrazioni dei dieci anni di "Arianna" Pensava che nulla le fosse dovuto e che il suo compito fosse, appunto, solo quello di servire. Il servizio di Bernadette fu sempre fatto in modo gioioso nonostante i vari morbi che la tormentarono sino alla fine”. Da sinistra: Bellè, Messori e Giarelli durante l'intervista. Quale sensazione le suscita Papa Francesco? A rianna si appresta a spegnere le prime dieci candeline della sua volonterosa, ammirevole e umanitaria attività quotidiana. E proprio nell’ambito dei festeggiamenti promossi da questa branca della Sottosezione Unitalsi di Parma è stato allestito un programma di iniziative per celebrare, degnamente, questo importante e significativo traguardo. Il primo atto ha visto protagonisti lo scrittore Vittorio Messori e don Edelwais Montanari, il 23 novembre al cinema Astra. Una propizia opportunità per intervistare il famoso vaticanista modenese, autore di numerosi libri, che ha avuto l’onore e il privilegio di intervistare, nel corso della sua prestigiosa carriera, due pontefici (Paolo Giovanni II e Benedetto XVI ) e che, recentemente, ha dato alle stampe “La Chiesa di Francesco”, la sfida del cristianesimo tra crisi e speranza. Quale la molla che l’ha spinta a convertirsi, ultratrentenne, al cattolicesimo? “Ci vorrebbe la lettura di quattrocento pagine – spiega sorridendo Messori –, ovvero il libro “Perché credo” che, dopo i sessant’anni, ho accettato di scrivere con il collega Andrea Tornelli. Vengo da una famiglia di anticlericali emiliani, “mangiapreti” emiliani, per intenderci. Sono stato allevato dai maestri del laicismo torinese, ero destinato a fare il giornalista liberal e progressista, ma in realtà poi, nell’ultimo anno di università, ho scoperto il Vangelo. E mi sono reso conto che la verità che, come tutti i giovani cercavo, sta in questo libriccino. Tutto è nato da lì. Da questo cambio di prospettiva”. Che cosa deve o dovrebbe essere per un volontario la “gioia di servire”? “La gioia di servire potrebbe essere un buon titolo per un buon libro su Bernadette. Non solo Bernadette considerava la vita soltanto come servizio. Bernadette aveva la cultura dei doveri, ma non aveva quello dei diritti. “Lo dico sorridendo Papa Francesco è sotto osservazione perché dobbiamo abituarci ad uno stile diverso rispetto agli ultimi suoi due predecessori. Ha uno stile che si avvicina certamente di più a quello di Papa Woytila, però nonostante le sue recenti origini italiane è, certamente, segnato dalla cultura sudamericana, una cultura che privilegia le ragioni del cuore. Non sono tra quelli che diffidano o addirittura criticano. Direi che la sua è una scelta pastorale che si sta dimostrando molto efficace”. Che Chiesa cattolica si è trovato a governare Papa Francesco? “Su questo sono stato costretto dal mio giornale (Corriere della Sera) a scrivere un libro (La Chiesa di Francesco) poche ore dopo l’elezione a Papa del cardinal Bergoglio. Che Chiesa si trova? E’ una Chiesa, come sempre. La vocazione della Chiesa è quella di essere sempre, al contempo, viva e moribonda. In crisi e in espansione. La Chiesa cattolica, universale ha molte facce e debbo dire che ci sono le ombre, ma anche le luci. In ogni caso non posso essere pessimista, e nessun credente può esserlo perché nella prospettiva di fede la Chiesa non è nostra. Noi siamo i servitori. La Chiesa è di Cristo: tocca a lui salvarla”. Tra i problemi che la Chiesa si 3 Intervista trova ad affrontare vi è anche quello delle nuove famiglie ed in particolare quello delle coppie gay: quale il suo giudizio in proposito? “È un giudizio, e non vorrei sembrare moralista, di sconcerto perchè la parola stessa matrimonio è la radice di mater, per cui il matrimonio per sua essenza è destinato alla procreazione. L’idea che due persone dello stesso sesso diano vita ad un matrimonio prima ancora di essere sconvolgente è anche un po’ ridicolo. Anche un po’ buffo. Qual è il padre e qual è la madre in un rapporto del genere: è qualcosa davvero di contro natura. E questo, attenzione, non vuol dire che uno voglia negare i diritti a chi nasce omosessuale. Anche loro fanno parte del piano di Dio. E’ soltanto un discorso di buon senso”. La caduta delle vocazioni alla vita religiosa quale futuro può riservarci? “Gli ordini e le congregazioni sono in gravi crisi e sono, spesso, in via di estinzione perché mancano gli ingressi. Non dimentichiamo che ciascuno di questi ordini nasce nella prospettive di fede e per volontà di Dio. Probabilmente molti dei compiti ai quali si dedicavano i religiosi sono ormai esauriti o sono necessità alle quali provvede lo Stato e quindi possono anche sparire. Qualunque organismo nasce, vive e muore. Potremmo, addirittura, tornare come qualcuno dice alla Chiesa del primo millennio quando non c’erano gli ordini e le congregazioni religiosi. C’erano soltanto i preti secolari e c’erano i monaci che erano, in gran parte, laici. E soltanto con i francescani ed i domenicani iniziano gli ordini religiosi che conosciamo. Anche se gli ordini scomparissero la Chiesa potrebbe sussistere”. che nella sua universalità la Chiesa ha sempre spinto i suoi figli ovunque nel mondo. La fondazione delle chiese è stata la fondazione di filiali di una multinazionale, in qualche modo. La globalizzazione, non solo, non deve spaventare un cattolico ma in fondo potrebbe essere un'opportunità in più; nel senso che alla globalizzazione, se un cattolico è veramente tale, ci è abituato”. Che cosa intende dire che “Bernadette non ci ha ingannati”? “Sono stato molto contento di parlare a dei militanti – e mi sia passata la parola – dell’Unitalsi ai quali va da sempre la mia attenzione, la mia stima ed anche il mio affetto. Direi che in questi anni ho frequentato molto gli ambienti dell’Unitalsi ed ho trovato persone che hanno compreso che cosa sia davvero il cristianesimo. Scrivendo questo libro, in fondo, ho pensato soprattutto a loro. Ho cercato di rispondere a tutte le domande, a tutti i dubbi, a tutte le obiezioni che è possibile fare sulla verità di quello che Bernadette ci ha detto. Ho cercato di mostrare che se Bernadette non ci ha ingannati questo è molto importante. Se Lourdes è vero, tutto il resto del clero è vero”. Ma Vittorio Messori è stato volontario? “Il volontario in quanto tale, organizzato non l’ho fatto. Sono però un frequentatore di Lourdes tanto che un giorno il vescovo di Tarbes mi chiese di trasferirmi armi e bagagli, con mia moglie, a Lourdes per dirigere l’ufficio stampa dei santuari. Quindi conosco bene Lourdes. Debbo dire: vado a Lourdes come devoto, però buona parte delle volte che sono andato a Lourdes è stato come studioso nel senso che mi chiudevo nell’archivio o nella biblioteca e cercavo di scoprire come e perché Bernadette non ci ha ingannati, come dice il titolo del libro. In definitiva il mio volontariato a Lourdes è stato un volontariato intellettuale. E credo non sia inutile perché con questo libro ho inteso aiutare chi poi i malati li accompagna a Lourdes”. Quale futuro ha il mondo dei disabili anche a livello legislativo e socio-economico? “È un grosso problema e non credo centri la crisi economica. Occorre, semplicemente, una maggiore sensibilità Il fenomeno della globalizzazione quali imprevisti o difficoltà può riservare al mondo cattolico? 4 “Il bello è che la globalizzazione l’ha inventata la Chiesa cattolica, nel senso Un altro momento dell'intervista a Messori perché ci sono leggi da far rispettare, che non vengono rispettate non per mancanza di soldi, ma per incuria. Senza tentazioni apologetiche la Chiesa cattolica non ha da prendere lezioni su questo tema. Ha delle colpe, ma l’unico ambiente dove finora c’è stata un’attenzione ai disabili è stato quello cattolico. Quello che occorrerebbe è il superamento di un certo pietismo. Il disabile non va considerato un “poverino” verso il quale dobbiamo esercitare il nostro buon cuore. L’attenzione verso il disabile non è una questione sentimentale”. Premio Armando Prada ad Arianna Sarà consegnato il 9 gennaio 2014 a Salsomaggiore durante una serata dedicata al volontariato Fare il volontario seguendo il Vangelo è un valore aggiunto? “Direi di sì. Io che vengo dal mondo laico so che la morale laica non esiste. Non può esistere perché ci sono delle cose che noi non potremmo fare perché vanno, in qualche modo, contro il nostro istinto, il nostro interesse, contro il nostro essere. Non le potremmo fare se non perché mossi da motivazioni superiori. Ho avuto la fortuna di avere grandi maestri di laicismo all’università, come Norberto Bobbio che veniva considerato il “Papa laico”, ed a noi allievi diceva che la morale laica non è logica, non è ragionevole. Se non c’è un chiodo al quale attaccare la morale, la morale non sta in piedi. Per i credenti questo chiodo è Dio, mentre la morale laica a che cosa si attacca? È una coscienza che in molti non c’è. Credo che la prospettiva di fede più che un valore aggiunto sia un’essenza necessaria. Se non c’è la fede, pulire le feci di uno che se la fa addosso sul treno per Lourdes, chi te lo fa fare? Se non c’è la fede chi me lo fa fare di andare a Lourdes in pellegrinaggio, a stare in mezzo ai cattivi odori, ai lamenti anziché andare al mare con la mia famiglia? Pertanto penso che se non c’è la prospettiva di fede si può arrivare ad un certo punto di attenzione, ma non si può arrivare a quell’attenzione eroica che, molto spesso, anche nei vostri ambienti è praticata”. Gian Franco Bellè Fabio Giarelli i volontari Arianna in azione "S emina, semina, l'importante è seminare: un po', molto, tutto. Semina il grano della speranza. Semina, semina e abbi fiducia: ogni granellino arricchirà un piccolo angolo della terra, un piccolo angolo di cuore". Nell'anno del decennale, il Servizio Arianna Unitalsi avrà l'onore di ricevere il premio "Armando Prada": un riconoscimento istituito nel 2007 dall'Assistenza Pubblica di Traversetolo in memoria di un suo volontario, che per anni ha operato con impegno e professionalità nelle ituazioni più difficili (compreso il terremoto in Friuli nel 1976) interessandosi, oltre all'Assistenza pubblica, anche di altre associazioni benefiche e culturali e divenendo conosciuto e apprezzato ben oltre i confini provinciali. Anche il premio a lui dedicato ha assunto ormai un carattere regionale, coinvolgendo altre Assistenze Pubbliche locali nonché l'Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) Emilia-Romagna. Ogni anno è ospitato in una diversa sede e diviene occasione per elebrare il volontariato in tutti i suoi aspetti. Ad ogni edizione ricevono il premio un volontario, un'associazione e un progetto, giudicati particolarmente meritevoli. Quest'anno il progetto scelto è stato proprio il nostro Servizio Arianna, perché, come dice la motivazione del premio: "con le sue finalità umanitarie in aiuto dei più deboli rispecchia la natura di Armando e del mondo del volontariato". Il premio sarà consegnato ufficialmente il 9 gennaio 2014 alle 20.30 al Palazzo dei Congressi di Salsomaggiore Terme. Tutti i volontari, i sostenitori, gli utenti e gli amici sono invitati a partecipare! Armando Prada, il volontario dell'Assistenza Pubblica a cui è dedicato il premio 5 Pellegrinaggio A Lourdes nell'anno della fede Riflessione sui pellegrinaggi di aprile e settembre S e, come ogni unitalsiano ben sa, ogni pellegrinaggio è, isieme, uguale e diverso da tutti gli altri, era lecito chiedersi come sarebbero stati i pellegrinaggi nell’Anno della Fede: cosa li avrebbe caratterizzati, cosa avrebbero insegnato a ciascuno di noi. Ora, al termine del percorso, possiamo tentare di tracciare un bilancio. Ascoltiamo insieme il Signore Il pellegrinaggio diocesano di aprile 2013, è iniziato con qualche difficoltà: i partecipanti erano meno numerosi del solito, abbiamo sperimentato il viaggio in pulmann, mentre alcuni malati hanno affrontato per la prima volta il viaggio in aereo. Una volta a Lourdes, però, come sempre accade per grazia, è esplosa la gioia di esserci e di essere insieme. La minore partecipazione è divenuta occasione per un raccoglimento più intenso: abbiamo potuto godere di una esperienza di solitudine, che è il contrario dell’isolamento, è il ritirarsi nel Signore con il sostegno dei compagni di viaggio, in uno scambio reciproco di doni. C’è stato meno “fare”, ma, a mio parere, è stato il pellegrinaggio migliore degli ultimi 5 anni per l’intensità dell’esperienza spirituale. Il Vescovo di Parma Enrico è stato determinante nel creare questo clima di aiuto reciproco, indispensabile perché ciascuno potesse incontrare e ascoltare il Signore.; a lui è stato fatto anche il dono di presiedere la Messa Internazionale, in una atmosfera poliglotta, rumorosa e festosa. Ricordo bene anche la catechesi fatta dal Vescovo, parlando a braccio e toccando diversi temi, che ci ha acceso di entusiasmo ad andare verso il Signore e sperimentare, grazie a lui, la gioia del servizio. Proprio questa gioia incontenibile di essere cristiani, dono gratuito di Dio e frutto dell’opera di molti fratelli e amici, è stato il segno che ha caratterizzato questo pellegrinaggio nell’Anno della Fede, con la voglia di servire i fratelli, ogni giorno, sempre meglio, alla sequela di Cristo Signore. Ascoltiamoci tra noi nel Signore 6 6 Il pellegrinaggio nazionale di settembre ci ha permesso di trovare una maggiore sobrietà nel vivere le celebrazioni e i momenti comunitari. Ma il momento più significatiIn questa pagina, immagini dal pellegrinaggio diocesano di aprile 2013. vo è stata, certamente, la festa nella basilica di San Pio X, che è stata diversa da quella degli anni precedenti. Infatti era una festa fatta di persone, uscite fuori dalla relativa tranquillità quotidiana per affrontare situazioni cariche di dolore, sofferenza, paura per il futuro; persone che, però, si sono ritrovate vive e amate, perché attraversavano la vita dietro al Signore, alla sua croce salvifica. La loro salute fisica non era, non è e non sarà buona; ma loro hanno scoperto la gioia di vivere e l’hanno trasmessa a tutti i presenti e ai loro cari, senza sentimentalismi o facili commozioni, ma come esperienza da incidere nei cuori per tutti i giorni: non una festa di star mondane, ma la vera Festa delle Stelle, che illuminano il nostro cammino sulla Terra. Anche il viaggio di ritorno ha contribuito ad accrescere la gioia del pellegrinaggio. Infatti, in treno e in aereo eravamo insieme ad altre Sezioni (Lombardia, Piemonte, Sarda Nord) e l’apparente maggior confusione è stata, in realtà, un’occasione di ascoltarsi, lavorare insieme, condividere esperienze e metodi diversi, vivere e servire come fratelli senza averlo mai fatto prima. A Roma, all’udienza con il Papa (vedi pag. 14), abbiamo colto il frutto più bello di questo pellegrinaggio: con gioia ci siamo ritrovati con le persone conosciute in viaggio, ricordando l’esperienza di condivisione vissuta con la speranza di poterla rivivere ancora. Francesco Mineo Madonna pellegrina a Carpi I 100 anni della sezione Emiliano romagnola Q uesto per la nostra associazione è stato un anno di festeggiamenti: 110 anni dalla fondazione dell’Unitalsi a Roma e 100 anni dalla fondazione della Sezione dell’Emilia Romagna. I festeggiamenti regionali si sono svolti a Carpi il 14 e 15 settembre e hanno visto la partecipazione di tutte le Sottosezioni, che si sono occupate in vari ruoli della buona riuscita della festa. A noi di Parma è stato affidato il compito di accogliere le centinaia di persone intervenute. Tutto è iniziato sabato 14 alle 9.30 con l’arrivo della Madonna Pellegrina di Lourdes. È seguita poi la S. Messa presieduta da Mons. Rabitti (Vescovo Emerito di Ferrara). Al termine c’è stato il saluto dei Presidenti di Sottosezione e delle autorità locali. Nel pomeriggio sono state ringraziate con un attestato le Sottosezioni che, nel maggio 2012, hanno partecipato all’emergenza terremoto nel modenese. Per i bambini c’era “Parco in festa” dove si sono alternati giochi, spettacoli e laboratori artistici e culinari. Alle 17.00 è iniziata la tavola rotonda dal titolo “Testimonianze di fede” con Rita Coruzzi, Mara Santangelo, il dottor Mirabile, Carlo Kubinskin e il “nostro” Andrea Corradi, che ha parlato del Servizio Arianna. Alle 21.00 c’è stato il concerto con Roberto Bignoli (famoso per la sigla di Radio Maria), Tiziana Manenti, il tenore Matteo Tiraboschi e la soprano Marina Munari, presentati da Max Azzolini. Domenica 15 la statua della Madonna è stata portata in volo con un elicottero della Polizia sui paesi terremotati vicini a Carpi. Ad attenderla al rientro c’erano il Vescovo di Carpi Mons. Cavina, il Sindaco Enrico Campedelli, il La Madonna Pellegrina Commissario della Polizia Emanuela Ori e il Presidente Regionale Unitalsi Francesco Mineo, insieme a una folla di fedeli. La S. Messa delle 10.00 è stata presieduta da Mons. Guiscardo Mercati, guida spirituale dell’Unitalsi EmilianoRomagnola. La statua di Maria è ripartita alle 18.30 e in tantissimi si sono radunati per salutarla. Alla festa hanno partecipato i gruppi Harleystichapter di Verona ed Emilia Road, che hanno esposto le loro moto e hanno fatto provare a tanti disabili l’emozione di cavalcare una Harley Davidson, suscitando grande entusiasmo. Era presente anche il gruppo di sbandieratori della città di Ferrara. In Emilia-Romagna, ovviamente, non poteva mancare il buon cibo: sono stati allestiti punti di ristoro con cucina tradizionale, carne alla griglia, tigelleria e pizzeria, oltre a un bar e a una gelateria. La nostra Sottosezione ha partecipato numerosa sia con volontari impegnati nel servizio sia con persone venute per festeggiare. Il nostro Gruppo Giovani è arrivato con un pullman carico di ragazzi. Vista l’ottima riuscita della festa, la Sezione ha già previsto di replicarla il prossimo anno. 7 Ricordi Buon viaggio, Marco Marco Barba U n ami co attento, un'anima u m i l e e fo r t e M arco Barba nasce il 16 Agosto dell'86 in un paesino della Calabria. Dopo qualche anno si trasferisce con la famiglia a Baganzola. E una sera di 10 anni fa, grazie a una festa organizzata dal Gruppo Giovani, entra a far parte della nostra meravigliosa famiglia.Studia a Parma e, una volta diplomatosi, lavora presso il Don Gnocchi sino al suo trasferimento a Modena con le due sorelle e la mamma. Tanti sono stati i pellegrinaggi che ci hanno visti insieme a lui e tante le feste e le occasioni di incontro. Marco ci ha lasciati il 23 Aprile del 2013. Non aveva nemmeno 26 anni. Questo è un pensiero per lui… Cerco dentro di me la forza per scrivere Saida senza essere soffocata dal dolore dei ricordi che portano ai tantissimi momenti trascorsi insieme a te. La tua voce e il tuo sorriso sono ancora così vivi che non è possibile pensarti altrove se non qui, ancora in mezzo a noi, tra noi, ad ascoltarci con quei grandi occhi curiosi di tutto, con il tuo sorriso di sempre, con le parole cariche di amore per ogni persona che ha incrociato il tuo cammino. Un compagno di viaggio attento e premuroso, un amico accogliente e sincero, una dolcissima anima, umile ma incredibilmente forte e coraggiosa. No, tu non sei andato via… tu non ci hai lasciato qui soli. Io voglio e devo credere che tu, da oggi, sei solo un po’ più in alto di noi e ci osservi sorridente, libero e finalmente sereno. E, d’ora in poi, non ci saranno più sofferenza né dolore, ma solo pace ed amore, di chi, come noi oggi, ti pensa, ti abbraccia forte e ti saluta, proprio come dopo una delle nostre gite, con la certezza di averti ancora dentro di noi, nella parte più profonda del nostro cuore… per sempre. Buon viaggio Marchetto. Daniela Pagliari Saida, sorella marocchina Accogliente e coraggiosa S 8 aida è stata una delle prime persone che ho incontrato nel mio cammino con l’Unitalsi. Ricordarla non può che riportarmi alla mente un periodo speciale: quello dei miei inizi nell’associazione, del primo pellegrinaggio, della creazione istantanea di amicizie incancellabili. Dopo quegli anni non ci siamo frequentati spesso, ma grazie alla forza di questo legame, la sua telefonata, che con una certa regolarità mi arrivava in ufficio, solitamente per risolvere problemi informatici, era quella di una cara amica. Ne seguiva spesso una visita a casa sua, accolto sempre con affetto, con quel suo accento straniero, la sua camminata segnata dalla malattia e, in una stanza, la tv sempre accesa su un programma di musica araba. Perché Saida, nonostante gli sforzi fatti per integrarsi nel nostro mondo occidentale, pur parlando benissimo la nostra lingua e collaborando anche come traduttrice per agenzie di servizi del nostro comune, era una marocchina “doc” e ogni cosa in casa sua ne confermava le radici e il desiderio di non volerle smarrirle per nessun motivo. Non è un caso, forse, se ci ha lasciati proprio mentre era a casa sua, nel suo Marocco. Di lei non dimenticherò mai il volto sempre sorridente, il suo coraggio, il suo non volersi mai arrendere. E ogni volta il suo saluto dopo un abbraccio: “Salutami Enrica e i tuoi bellissimi figli”; e hai voglia a ricordarle che mia moglie si chiama Erica! Rimane il rimpianto di non essere riuscito ad aiutarla di più nei momenti difficili che ultimamente stava attraversando, ma non ce ne ha dato il tempo. E così, il 18 agosto, dopo una mail della nostra amica comune Paola, che mi avvisava della incredibile notizia, sulla sua pagina Facebook il fratello scriveva: “Ciao atutti le amici di la mia carissima sorella, purtroppo vi devo dire una notizia non bella di lei. La Saida non cè più, ci'ha laciato, le auguriamo un posto in paradiso, inchaallah. Lah irhamha we ghfe liha yaaa rab”. Non sappiamo cosa le sia successo esattamente, ma sicuramente suo fratello può stare tranquillo: Saida è in Paradiso. Paolo Mazzeo Duilio: fedeltà e servizio Duilio Assandri L'ultimo pellegrinaggio del nostro "magazziniere" C iao caro Duilio, nei nostri prossimi pellegrinaggi non ti vedremo più sul treno. L’ultimo viaggio lo hai compiuto quest’anno, in settembre. Un viaggio senza ritorno, come hai desiderato e che ha sancito tutto ciò che Lourdes e l’Unitalsi hanno rappresentato per te. Ti ricordiamo un po’ burbero, sul “tuo” vagone magazzino, che gestivi con rigore e con un’oculatezza che, talora, ci faceva sorridere. Ma quante cose abbiamo capito oggi di quella tua cura quasi gelosa del materiale che ti era affidato. Quanto abbiamo capito della tua paziente cura nel raccogliere minuziosamente ciò che di buono avanzava sul treno per poterlo portare in dono alle suore. Ti ricordiamo solenne e fiero quando portavi lo stendardo. Era la fierezza dell’appartenenza. Ti ricordiamo commosso e riconoscente per la tua medaglia di fedeltà, quella dell’Unitalsi, quella che oggi è scomparsa, assieme all’altra, bianca e azzurra, di appartenenza alla associazione. Ne avevi sofferto: ti era dispiaciuto che quel bel simbolo andasse perduto. I tempi nuovi avanzavano e qualcuno asseriva che quella medaglia con i “chiodini” rappresentasse una inutile vanagloria. Nessuno aveva considerato, come invece hai fatto tu, che non rappresentava simboli di gloria: non leoni, aquile o serti di alloro, ma il volto di una Madonna orante, quella a cui tutti dovremmo ispirarci. Sono arrivati i tempi nuovi: quelli degli investimenti, della grandezza e dello spreco, e di altre vanaglorie più o meno esibite. Hanno nomi nuovi, da festa di paese: “equipe”, “staff ” e quant’altro. Non più medaglie, ma gadget: costose giacche e pile con il logo, magliette, bracciali, impermeabili, ciondoli e chi più ne ha più ne metta.Oggi, la parola d’ordine è “visibilità” e occorre essere “virtuosi” non nelle opere ma nei profitti. Il mondo cambia, caro Duilio, e anche i modi di avvicinare la carità. Non stiamo a domandarci se è giusto o sbagliato. Io, che qualche volta mi sono scontrata con te, come molti altri ti guardo, oggi come in passato, come un esempio di servizio e di fedeltà. Adesso riposi per sempre là, in quella terra benedetta dove il Cielo ha guardato gli umili. I tuoi cari hanno voluto esaudire il tuo desiderio, e hai avuto accanto chi ti ha tanto amato sia nella tua famiglia carnale sia nella tua famiglia Unitalsiana. Riposa in pace caro Duilio, e grazie per tutto ciò che ci hai trasmesso e che oggi, più che mai, comprendiamo quanto fosse prezioso. A.D. Una vita breve, ma piena Ricordo di Enrico Pastore E nrico era giunto a Parma nel 1983 da Cosenza poco più che ragazzo per seguire al Don Gnocchi le terapie per la distrofia muscolare che l’aveva colpito e poter continuare gli studi. La sua vita è stata il contrario di quel che comunemente si pensa della vita di una persona disabile: piena, attiva, ricca di interessi e di soddisfazioni, conquistate con tanta fatica e per questo ancora più Enrico Pastore significative. Dopo aver lavorato alcuni anni nella segreteria della Polisportiva Gioco, contribuendo a fondare la nuova squadra di hockey in carrozzina, nella quale ha giocato, nel 2006 ha vinto un concorso ed ha trovato un buon posto. Un paio di anni dopo era riuscito a coronare un altro sogno: avere una casa tutta per sé. La malattia lo ha fermato il 20 giugno scorso, a 43 anni, ma la sua determinazione sarà sempre un esempio per tanti giovani segnati dalla malattia. Enrico era molto attento alle tematiche riguardanti i diritti dei disabili: amava lo sport e gli piaceva rendersi utile e stare insieme agli altri. All’Unitalsi s’era rivolto per essere accompagnato al lavoro, ma poi era divenuto un amico: partecipava alle nostre iniziative e la sua fede certo lo ha sostenuto nel cammino. Il suo ricordo e il suo esempio resteranno sempre vivi in quanti l’hanno conosciuto. Si potrà giocare a hockey in Paradiso? C.M. 9 9 Formazione Arianna a scuola dal 118 Giornata di aggiornamento per gli operatori S abato 16 marzo 2013, i centralinisti e i gestori del Servizio Arianna hanno trascorso una giornata insieme, visitando la centrale operativa del 118 per vedere come lavorano i veri professionisti e toccare con mano… quanta strada resta ancora da fare! Ecco la testimonianza di tre partecipanti. Esperienza, professionalità e… umanità Dopo la riunione di tutti i centralinisti di Arianna, vecchi e nuovi, per definire alcuni aspetti riguardanti il servizio, ci siamo recati tipo di intervento si tratta e come gestire l’ansia di chi chiama per decidere quali mezzi inviare. Nella sala operativa del 118 lavorano diverse persone, ognuna con un compito preciso, e tutti devono fare la loro parte con accuratezza e responsabilità. Un addetto riceve tutte le telefonate e le smista ai collaboratori. Abbiamo seguito in diretta un intervento su un grosso incidente in autostrada. In pochi minuti erano state mandate sul posto tre ambulanze con mezzi e personale qualificato e l’elisoccorso. La persona che gestiva questo evento era in comunicazione con i mezzi e si era già attivata per sape- Cos'é Arianna A rianna è un servizio di trasporto che Unitalsi mette a disposizione del territorio, attivo tutti i giorni feriali, per l’accompagnamento di persone con disabilità motorie ai luoghi di lavoro, ai centri di cura e in luoghi di svago. Si tratta di viaggi quotidiani, nel Comune di Parma, che in un clima familiare e competente cercano di migliorare la qualità della vita degli utenti. più piccolo particolare deve essere valutato per attivare un servizio tempestivo: un ottimo lavoro di squadra con grandi organizzatori e personale qualificato e affiatato. Anna Maria L'organizzazione di un servizio o la consapevolezza di essere in cordata? nella palazzina accanto alla nostra sede, dove opera il 118. Dopo l’incontro con il Sig. Boselli, uno dei responsabili del servizio, ci siamo recati in una sala dove abbiamo potuto osservare su uno schermo la loro attività. È stata una cosa per me sorprendente vedere in diretta la gestione degli interventi su tutto il territorio. Sapevo che doveva essere un servizio molto organizzato, ma vedere come, è un’altra cosa. Occorre la capacità di sapere quante ambulanze e quanto personale qualificato servono per i diversi interventi, bisogna capire di che re quanti posti letto erano disponibili in Rianimazione. Sicuramente questa capacità organizzativa è conseguenza dell’esperienza, ma denota anche un notevole equilibrio per non lasciarsi coinvolgere troppo e riuscire ad agire con lucidità. Prima di entrare, pensavo che l’ambiente fosse carico di tensione, poiché tutti gli interventi, anche piccoli, ne comportano; invece l’atmosfera era tranquilla e ognuno rispondeva con la massima professionalità. È un lavoro dove niente può essere lasciato al caso. Anche il L'inizio della giornata di sole e aria frizzante è andato a rilento per la propensione a interpretare i tamtam elettronici con stessa la fantasia polifunzionale che i nostri volontari del centralino dimostrano spesso (altrimenti come potrebbero affrontare le più diverse situazioni con sufficiente soddisfazione della domanda?!) e altrettanta grande capacità di reciproca attesa. Se tutto era stato programmato con tempi larghi per darci la possibilità di conoscerci meglio tra di noi e avere l'occasione di confrontarci per fare il punto della situazione circa le modalità di svolgimento del servizio, proprio questo ritrovarci, con gli inevitabili piccoli intoppi, ci ha disposto a un buon ascolto vicendevole e a trarre 10 In questa pagina immagini di "Arianna" in visita alla centrale operativa del 118 e attività del servizio. beneficio, con piacere, delle ore passate insieme. Molto coinvolgente si è rivelata la visita alla centrale operativa del 118, situata nella struttura accanto al nostro ufficio di via del Taglio presso la Protezione Civile. Con l'aiuto di Marco Boselli, coordinatore del 118, abbiamo potuto comprendere la complessità del servizio e apprezzare – vedendone l'attività in diretta – la competenza, professionalità ed efficienza degli operatori. È stato interessante rendersi conto dell’importanza dei supporti tecnologici che oggigiorno possiamo avere a disposizione e, contemporaneamente, di quanto sia necessario (direi essenziale) riconoscere sempre in chi ci chiede un servizio, nel volontario e nell’operatore prima di tutto un fratello, una persona a cui mi devo fare prossimo. Inevitabile confrontarsi: il nostro servizio è certamente diverso da chi deve gestire un’emergenza; ma uguale rimane lo sguardo che devo avere verso ogni persona. È come mi relaziono con lei che fa la differenza: il mio stare di fronte a lei dirà la qualità del mio fare. La condivisione del pranzo è stata la giusta e naturale conclusione del nostro tempo insieme e ci ha dato modo di brindare al compleanno del servizio Arianna (9 anni) e di Andrea (molti anni di più...) e di scoprire molti nostri talenti nascosti (ahimè, ora non più…). Marina Io ti do un pezzo di me stesso Quattro anni fa attaccai la locandina del Servizio “Arianna” Unitalsi con un magnete al frigorifero. Ogni tanto la spostavo per pulire, però per qualche motivo recondito, non mi sentivo di buttarla: inconsciamente speravo di provare e di trovare un modo per “liberare il mio tempo”. Poi, circa tre anni fa, ho aderito all’associazione, prima come assistente sul pulmino e ora come centralinista. Durante le ore di formazione osservavo i miei colleghi più anziani di servizio rispondere alle richieste dei nostri utenti. Essi stabilivano con loro in modo quasi istantaneo un rapporto empatico, facendo qualche domanda sulla salute, sul tempo, ecc. e regalando loro qualche minuto di piacevole conversazione. Mi sentivo catturata da quel modo di fare e dal quel privilegio di donare gratuitamente qualcosa a qualcuno che non conosci. In fondo è lo stesso tipo di amore che si crea nei confronti di un figlio. Della giornata di sabato 16 marzo mi è piaciuto molto pranzare tutti insieme attorno a una bella tavolata, apprezzando un buon cibo, ma ancora più bello è stato pensare a noi con un comune denominatore: quell'idea di volontariato che Don Luciano ha riassunto in modo molto chiaro: “Noi siamo dei privilegiati ad essere qui in questo servizio per penetrare a fondo nel mistero dell’amore che si fa dono gratuito: io do un pezzetto di me stesso perché tu sia”. Nicoletta Arianna: una donna? Poesia per il decennale Arianna sembra il nome di una donna, invece è la concretezza della solidarietà. Questo è il cristianesimo che diventa realtà, è la manifestazione del voler bene. Il progetto Arianna deve semplificare la vita di persone che hanno già tante difficoltà. Quindi auguri e cento di questi decennali. Speriamo che si sviluppi e aiuti a migliorare l’esistenza dei disabili. Fabio Giarelli 11 Decennale Arianna Le iniziative in prog ramma Incontri, celebrazioni, raccolta fondi e lotteria Grazie Arianna Lettera alla Gazzetta Incontri e concerti Per celebrare i dieci anni di Arianna sono in programma eventi pensati per diffondere il valore cristano del servizio. Dopo il primo incontro del 23 novembre (vedi pag. 4), il secondo appuntamento si è svolto l'8 dicembre all’Auditorium del Carmine: un concerto della Corale Verdi intitolato “Arianna, un servizio corale”. I prossimi appuntamenti saranno: • 9 gennaio: Arianna riceverà un premio per il suo operato (presto saranno comunicati maggiori dettagli). • 26 gennaio: torneo di burraco al Centro Punto blu di Monticelli. Il ricavato servirà per l'acquisto di un nuovo pulmino. • 1 febbraio: incontro con l'attrice Claudia Koll e l'ex Presidente nazionale Unitlasi Antonio Diella. • 15 marzo all’auditorium del Carmine, ore 20.30, spettacolo “Le voci del musical”: eccezionale rassegna dei motivi più famosi interpretati da componenti originali dei musical più visti nel mondo. Il biglietto d'ingresso servirà per il nuovo pulmino. • 22 marzo, in Cattedrale, S. Messa con il Vescovo, animata da un famoso coro cittadino. Fai un regalo ad Arianna L’impegno dei volontari è quello di essere a disposizione del prossimo in tempi economicamente difficili. Le necessità e le richieste sono sempre più numerose, mentre le risorse pubbliche tendono a diminuire. Perciò la Sottosezione di Parma ha lanciato la campagna: “Fai un regalo ad Arianna”, con l’obiettivo di raccogliere contributi per l’acquisto di un nuovo mezzo di trasporto. Arianna chiede a tutta la città (privati, enti, aziende) di condividere la passione e la disponibilità che guidano il servizio aderendo all’iniziativa. Per le donazioni è possibile rivolgersi all’Ufficio di Via del Taglio 6, o fare un bonifico con causale Donazione per raccolta fondi Servizio Arianna e IBAN dell’U.N.I.T.A.L.S.I. Sottosezione di Parma: IT 37 C 02008 02480 000010473966. possibile acquistare i biglietti della lotteria per Arianna. Invitiamo gli unitalsiani a ritirare in sede i biglietti da vendere. Attenzione! Per essere informati degli eventi per il decennale, in continuo aggiornamemto, ma anche per ricevere notizie dall'associazione comunicate alla nostra sede il vostro indirizzo e-mail. Grazie! 12 R iportiamo la lettera di un'amica che utilizza il Servizio, apparsa sul quotidiano cittadino, che ne testimonia l’utilità e ci spinge a continuare a svolgerlo al meglio. Illustre direttore, mi rivolgo ai cari volontari del servizio Arianna, che è quanto di meglio la bellissima Parma possa avere. Desidero ringraziarvi tutti, uno per uno, per il servizio che rendete, per la vostra disponibilità, per la vostra professionalità, il vostro essere pronti ad aiutarci nei momenti difficili, il vostro indiscusso disinteresse ad ogni forma nostra di esservi riconoscenti. A me personalmente mi spronate a muovermi, mi avete ridato una certa indipendenza, che mi sostiene a uscire, a vivere ancora. Grazie, grazie, grazie e l’augurio che a qualcuno ho fatto: “Che possiate sempre soccorrere gli altri, ma mai nessuno debba soccorrere voi, chi amate e chi vi ama”. Con tutto il mio affetto e la mia riconoscenza. Maria Luisa Francioni, Parma, 22 luglio 2013 Gruppo giovani Con noi non si sente la crisi R e p o r t a g e A d i nche quest’anno sta volgendo al termine e di solito, quando si chiude un periodo, ci si sofferma a pensare, a fare bilanci… A volte i ricordi ci fanno sorridere, altre volte si pensa a ciò che si sarebbe voluto o potuto fare, ma che non si è fatto. Proprio in questi momenti, dove qualche soffio di tristezza spettina i nostri pensieri, il cuore trova rinnovato calore nel ricordo delle avventure trascorse con i nostri insostituibili ragazzi. Le gite suggellate dal nostro Zane, fotoreporter d’eccezione, Gita a Gardaland: le cattive... certamente lasceranno una indelebile traccia! Cosa dire degli scatti sulle scintillanti posate dell’apparecchiata da Bertinelli? Se non che è stata una serata all’insegna del gioioso convivio, della musica, del ballo e di tanto meritato divertimento. Serata ripetuta una seconda volta in luglio solo tra donne, per condividere tutti i piccoli segreti tra amiche; mentre altrove si svolgeva la serata tra uomini, con tutte le loro piccole e grandi storie! E che dire degli scatti ai mosaici di Ravenna?! Altro bellissimo momento di condivisione. Purtroppo il maltempo non ci u n a n n o e n t u s i a s m a n t e Gruppo giovani al mare ha permesso di visitare gli altri monumenti in programma per la giornata, ma un fotoreporter professionista, si sa, trova sempre la soluzione! E allora ecco gli scatti alla “super guida” del Duomo di Ravenna. Mitico Praticò! Il gruppo ha dovuto fare a meno di un vero e proprio reportage fotografico per la gita al mare. Che peccato! Ma tra tuffi in acqua, creme protettive spalmate in modo approssimativo e con immenso amore, la giornata è trascorsa brillantemente. Condita da un sontuoso banchetto a base di pesce che lascia sempre un buon sapore. A settembre, per il centenario della Sezione Emiliano-Romagnola di Unitalsi, la Madonna Pellegrina di Lourdes è arrivata a Carpi. E il Gruppo Giovani di Parma non poteva mancare! Abbiamo trascorso un bel pomeriggio insieme ai nostri amici delle altre sottosezioni e ci siamo goduti un concerto memorabile. La nostra gita conclusiva, tenutasi per Halloween, non poteva che essere in un mondo fatto di divertimenti, magiche illusioni e giochi... e allora via a Gardaland! Tra spettacoli di fantasia (dove ahimè il nostro reporter non ha avuto vita facile: erano bandite le foto!) e un giro di giostra sulle tazze e sul trenino. È stato un anno ricco e l’intensità delle emozioni che ha accompagnato ogni singola gita la porterò sempre nel cuore grazie al sorriso dei nostri ragazzi, alle canzoni cantate sul pullman, accompagnate da tanta stanchezza, ma da accordi e assoli entusiasmanti. E allora grazie ragazzi! Grazie prima di tutto a voi che rendete la nostra vita ricca ogni giorno di più; e grazie anche a Luigi, insostituibile autista del pullman che... guai a non chiamare lui! E grazie a tutti i volontari che, condividendo il loro tempo, fanno sì che tutta questa magia si traduca in realtà. Barbara Zallio Gita a Gardaland: i buoni... 13 Eventi Celebrati i 110 anni con Papa Francesco In occasione del Convegno nazionale di novembre Delegazione parmense: foto di gruppo S i è svolto a Roma dall’8 al 10 novembre 2013 il Convegno Nazionale dell’Unitalsi, caratterizzato dalle celebrazioni dei 110 anni di fondazione. All’evento ha partecipato una nutrita delegazione parmense (erano rappresentate anche le Sottosezioni di Fidenza e Borgotaro). Il Convegno è culminato con l’Udienza di Papa Francesco nell’aula Paolo VI. L’incontro con il Papa è stato sicuramente molto significativo ed emozionante, sia per i contenuti del discorso che ha indirizzato ai circa 5000 unitalsiani presenti, sia, soprattutto, per il sorprendente e inaspettato saluto personale che ha rivolto ai 600 malati e disabili disposti ai piedi della scalinata dell’aula. Questo saluto, durato circa due ore e mezza, ha manifestato ancora una volta l’attenzione del Papa verso le persone in difficoltà che, “in un contesto culturale e sociale come quello di oggi, piuttosto incline a nascondere la fragilità fisica, a ritenerla soltanto come un problema, che richiede rassegnazione e pietismo” si rivela invece “presenza silenziosa, ma più eloquente di tante parole” tale da divenire “una risorsa spirituale, un patrimonio per ogni comunità cristiana”. Agli unitalsiani il Papa ha rivolto parole di incoraggiamento, evidenziando il loro ruolo di annunciatori genuini del Vangelo della carità, operatori privilegiati del ministero della consolazione. Riferendosi poi a Maria, l’ha indicata come colei che “intercede Il burraco fa bene all'Unitalsi er il terzo anno consecutivo re al prossimo pellegrinaggio a P è stato organizzato il torLourdes. La gara è stata organizneo benefico di burraco a favore zata e condotta con competenza e dell’Unitalsi. Quasi 100 persone hanno aderito all’iniziativa, che si è svolta il 2 ottobre scorso presso il podere Casa Rossa di Vigatto. Il ricavato è stato devoluto alla nostra associazione per consentire ad alcuni ammalati di partecipa- 14 generosità e si è svolta in un clima di amicizia e cordialità. Grazie al contributo di numerose aziende parmigiane e alle donazioni di molti amici è stato possibile assegnare ricchi premi alle prime 16 coppie classificate e sono stati L'uomo della speranza Poesia per il Papa Il tredici marzo è arrivato sulla scena mondiale un personaggio planetario, che sono andati a prendere alla fine dell’universo, come dice lui. Però Papa Francesco è entrato nel cuore di tutti. Il Papa ha un sogno semplice: quello di portare la speranza e la gioia di vivere all’intera umanità. E migliorare il modo di vivere, alleviando dolore, disperazione, soprattutto a persone che hanno già grandi difficoltà. Fabio Giarelli sempre e prega per noi, specialmente nell’ora della difficoltà e della debolezza, nell’ora dello sconforto e dello smarrimento, soprattutto nell’ora del peccato. Per questo nella preghiera dell’Ave Maria le chiediamo ‘prega per noi peccatori’.” La partecipazione al Convegno, che si è concluso con la celebrazione della Santa Messa festiva nella Basilica di San Paolo fuori le mura, presieduta dall’Assistente ecclesiastico nazionale Mons. Luigi Marrucci, ha consentito ai parmigiani di concedersi anche alcuni momenti di preghiera e raccoglimento nella chiesa delle Tre Fontane, il luogo dove è stato decapitato San Paolo, e nel Santuario della Madonna del Divino Amore, particolarmente caro ai romani. Ettore Manzoli Cento partecipanti al torneo di Vigatto sorteggiati anche diversi premi di consolazione. Il pomeriggio si è concluso con l’ottimo buffet allestito dai proprietari del podere. Al termine, sia gli organizzatori sia i partecipanti hanno espresso l’impegno e la speranza di poter ripetere l’iniziativa anche il prossimo anno. Gianna Mazzera San Giuseppe con Ar ianna Benedetti a Malandriano i mezzi addetti al servizio S an Giuseppe, falegname di Nazareth, provvide alle necessità di Maria e Gesù e iniziò il Figlio di Dio al lavoro tra gli uomini. Il 1° maggio, nel giorno in cui in molti Paesi del mondo si celebra la festa del lavoro, i lavoratori cristiani lo venerano come esempio e patrono. Anche nella Parrocchia di Marano e Malandriano, come da tradizione, è stato celebrato in modo particolare. Dopo la Santa Messa, officiata sotto il gazebo da Don Luciano Genovesi, si è proceduto alla benedizione dei mezzi di trasporto. Con allegria abbiamo assistito alla gioiosa processione dei bambini in bicicletta e, a seguire, dei numerosi veicoli dei presenti. Approfittando dell’occasione, anche i volontari di Arianna hanno voluto partecipare alla celebrazione e tutti e quattro i mezzi hanno beneficiato di una benedizione particolare… Folla dei partecipanti durante la funzione Il momento della benedizione dei mezzi Benedizione che non potrà forse salvaguardarli da eventuali (speriamo rari!) sinistri, ma ci auguriamo possa accrescere in chi li utilizzerà l’amore verso il servizio. La giornata è poi proseguita con giochi nel prato per A Schia in allegria È diventata ormai una consuetudine che si ripete da alcuni anni quella di trascorrere, alla fine di luglio, una piacevole giornata a Schia, ospiti a casa di Elena Giovati. La simpatica tradizione permette a numerosi unitalsiani di ritrovarsi, stare in compagnia e gustare l’ottima cucina dell’amica Elena: il profumo della sua torta Il gruppo partecipante alla bella giornata tutte le età e, presso il circolo parrocchiale, una ricca e abbondante merenda a base di torta fritta e salumi di ottima qualità, il tutto condito da tanto entusiasmo e buonumore. Cataldo Abbracciavento Una bella giornata ospiti di Elena fritta dev’essere arrivato fin quasi a Tizzano… Tutti hanno veramente apprezzato tutto: non solo gli antipasti, i dolci, il buon vino, ma anche le chiacchiere, i ricordi, le battute e le risate che hanno animato il salone dove abbiamo pranzato insieme ad alcuni villeggianti di Schia. Al termine della festa abbiamo pensato di raccogliere un contributo da devolvere all’Unitalsi e, in particolare, al Servizio Arianna, per l’acquisto di nuove divise per i volontari. Abbiamo voluto ringraziare in questo modo la nostra ospite per il suo impegno e la generosità nei confronti degli amici dell’associazione. Grazie Elena, al prossimo anno! Gianna Mazzera 15 Appuntamenti inverno - primavera 2014 • 16-19 gennaio 2014. Formazione degli animatori Unitalsi a San Giovanni Rotondo. • 7-9 febbraio 2014. Pellegrinaggio a Roma in pullman per la Giornata del malato. • 9-11 febbraio 2014. Pellegrinaggio a Lourdes in aereo: Sezione Emiliano-Romagnola e Sezione Lombarda. • 14-16 marzo 2014. Ritiro spirituale Unitalsi nazionale a Loreto. • 29-30 marzo 2014. Giornata Nazionale Unitalsi e Incontro dei Giovani dell’Emilia-Romagna a Savigno (BO). • 25 aprile – 1 maggio 2014. Pellegrinaggio regionale a Lourdes in treno (26-30 aprile in aereo). • 27 aprile 2014. Canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II a Roma. • 15-18 maggio 2014. Pellegrinaggio regionale a Loreto in pullman. • 16-18 maggio 2014. Pellegrinaggio a Laus in pullman. • 20-23 giugno 2014. A Loreto con il Treno della Grazia. Il notiziario è disponibile anche su internet all’indirizzo: www.unitalsiemiliaromagna.it, elenco sottosezioni. Momenti di spir itualità mar iana Basilica della Steccata • Tutte le domeniche alle 17.30, concerto d'organo con gli allievi del Conservatorio. • Il 23 e 24 dicembre, dalle 8.00 alle 12.00 e dalle 15.30 alle18.30 saranno presenti i confessori. • Durante il periodo natalizio, alle 16.30 canto dei Vespri solenni. • 31 dicembre, alle 16.30, Messa di ringraziamento. • Epifania: la Messa delle 16.30 sarà animata dal coro "Dolci Armonie". • Domeniche di Quaresima: alle 16.00 via Crucis. Santuario di Fontanellato • Orari invernali: feriali, lodi: 8.00, rosario: 16.00, vespri: 19.00; messe: 8.30, 10.00, 16.30. Festivi, messe: 7.00, 8.30, 10.00, 11.30, 16.30, 18.00, 21.00; rosario: 16.00, adorazione: 17.15. Confessioni: dalle 9.00 alle 12.00, dalle 15.30 alle 19.00. Don Edelwais Montanari, Vittorio Messori e Francesco Silva all'evento per il decennale Arianna UNITALSI - Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali Unitalsi Parma - Amicincammino, dicembre 2013, anno XIII, numero 31 Periodico di informazione dell’Unitalsi di Parma Reg. Trib. PR n. 24 del 8/8/2001 - Direttore responsabile: Gian Franco Bellè Redazione: Borgo Pipa, 3/a, Parma - tel. 0521 206026, fax: 0521 221920; e-mail: [email protected] Realizzazione editoriale: Cristina Musi, Sale in Zucca comunicazione - Stampa: Stamperia Scrl Spedizione in A.P. Art. 2 Comma 20/C Legge n.662 del 23/12/96 - Filiale di Parma