ASCnews34 - Agosto 2012hot!
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ASCnews34 - Agosto 2012hot!
ASC news en alta Ita O dio ri lia - Me Incontro Mondiale delle Famiglie 1 Workshop Giovani 2 te - M Storia SSCC in Italia 5 Appello del coordinatore progetto L’angolo della Famiglia Family2012 6 Formazione responsabili 3 giorni al Sacro Cuore 9 Grazie don Enrico! 13 Un saluto al Delegato uscente La situazione in Siria Lettera dal Medio Oriente 13 Documenti della Chiesa Il Mistero Eucaristico 14 Notizie dalle Province Eventi di particolare rilievo dell’ultimo periodo 16 Appuntamenti 20 Calendario dei principali appuntamenti nella Regione note Mirano alla formazione di una matura coscienza critica per partecipare responsabilmente alla vita sociale negli ambiti della cultura, dell’economia e della politica. Rifiutano tutto ciò che provoca e alimenta l’ingiustizia, l’oppressione, l’emarginazione e la violenza, ed agiscono coraggiosamente per rimuoverne le cause (...). S’inseriscono, secondo le proprie capacità e possibilità, nelle strutture culturali, sindacali, socio-politiche, per il raggiungimento e lo sviluppo del bene comune (...). (PVA - Regolamento, Art.2) Redazione a cura del Consigliere Mondiale della Regione 34 ASSOCIAZIONE SALESIANI COOPERATORI • NEWSLETTER PERIODICA DELLA REGIONE ITALIA - MEDIO ORIENTE - MALTA • AGOSTO 2012 in questo numero Segnali di crescita Tappe importanti del 2012 Workshop Giovani Sintesi dell’evento 2012 numero Giornate di Formazione Segnali di crescita Tappe importanti di questa prima parte del 2012 Nel giro di 50 giorni la nostra Associazione ha vissuto ben 3 eventi di alto profilo tra le città di Roma e Milano. Il via l’ha dato il Workshop Giovani (Roma Sacro Cuore, 11 - 13 maggio); subito dopo è toccato al VII Incontro Mondiale delle Famiglie (Milano, 29 maggio - 3 giugno); è stata la volta infine delle Giornate di Formazione per i Responsabili (Roma Sacro Cuore, 29 giugno - 1 luglio). Tre appuntamenti nei quali si è voluto fare un deciso passo avanti verso una maggiore consapevolezza della nostra identità apostolica che ci chiama a vivere il nostro impegno nel mondo in maniera sempre più responsabile. Con i Giovani Cooperatori si è voluto promuovere un confronto con alcune figure cattoliche del mondo politico nazionale sul tema “La Parabola del bene comune - dall’identità apostolica del Salesiano Cooperatore un rinnovato impegno nell’educazione di buoni cristiani e onesti cittadini”. A Milano, oltre agli incontri altamente edificanti con il Santo Padre, è iniziata una prima timida forma di condi- visione di tematiche familiari tra i gruppi della Famiglia Salesiana internazionali presenti. Nelle Giornate di Formazione, sono stati trattati il recente testo de “La Carta di Identità della Famiglia Salesiana”, consegnato dal Rettor Maggiore in occasione delle Giornate di Spiritualità dello scorso gennaio, unitamente ad un primo anticipo di quello che sarà il tema della prossima Strenna 2013. Nel fare una sintesi, possiamo dire che in tutti e tre gli eventi è emersa in maniera decisa quella che è la nostra identità salesiana di uomini e donne radicati in Cristo, che sono chiamati nel mondo a testimoniare la propria fede e ad avere il coraggio di portare l’annuncio di Gesù nel campo civile e sociale, in quello giovanile e familiare, senza dimenticare la dimensione associativa, verso cui si auspiacano delle adeguate ricadute a livello provinciale, necessarie per diffondere tra tutti i Cooperatori la piena consapevolezza della nostra missione salesiana. Ivo Borri Consigliere Mondiale della Regione Via Marsala, 42 - 00185 Roma – e-mail: [email protected] 1 ASC news - 34 Workshop Giovani Sintesi dell’evento 2012 Siamo partiti dall’ascolto delle testimonianze di tre persone della scena politica italiana: On. Marco Calgaro (Deputato UDC); Simonetta Saveri (Candidata sindaco per Genova); Gianluigi De Palo (Assessore alla Famiglia, all’Educazione e ai Giovani di Roma Capitale). Figure che si sono spogliate dei panni istituzionali per darci una visione più umana e cristiana del ruolo politico, testimoniando come hanno sentito il richiamo a dedicarsi al servizio del bene comune. Bosco; questa è la nostra identità. Educare per portare i giovani all’incontro con Dio, alla cura e alla salvezza della propria anima. Ed è attraverso questa strada che noi salviamo la nostra anima, dato che l’essere Cooperatori è la via che ci viene offerta per la nostra santità. Abbiamo sentito come la nostra identità ci chieda di essere allineati al Papa, così come Don Bosco ha fatto in tutta la sua vita (“ogni suo desiderio sia per noi un ordine”). Sosteniamo il nostro Papa. Questi sono tempi bui, rendiamocene conto! Amiamolo, difendiamolo, preghiamo per lui. Non veniamo meno, non rinneghiamo i nostri valori. Non abbiamo paura, saremo luce nel mondo, in questo buio in cui opera il demonio. Non lasciamo che questa esperienza si chiuda qui. Nelle Province sarebbe auspicabile una ricaduta degli argomenti trattati per farli diventare una riflessione estesa a tutti i Cooperatori. Abbiamo apprezzato quanto sia costato per ciascuno di loro accettare la sfida politica e ci siamo chiesti se sia possibile agire da soli per sfondare in questo campo o se l’Associazione (nel nostro caso) non giuochi un ruolo fondamentale di sostegno, anche attraverso una corretta dinamica di alternanza di incarichi e di ruoli. L’associazionismo è una palestra da dove è possibile prendere il volo per un servizio ancora più grande e particolare. La nostra Associazione, lo sappiamo, non può schierarsi partiticamente, ma non può esimersi dal prendere posizione, dal dire la verità. Deve quindi saper sostenere chi accetta e sente questa strada ed appoggiarlo. È una dimensione tra le tante, che dobbiamo sentire naturale, purché vissuta in modo autentico e libero (anche economicamente). Serve un’adeguata preparazione, una formazione, del coraggio, una forte identità che ci permetta di non snaturare quello in cui crediamo. No compromessi nè cedere alle tentazioni. È chiaro che non tutti sono chiamati alla politica. Esistono spazi sociali dove è possibile svolgere quotidianamente il nostro lavoro, in ogni caso nel campo educativo. Questa è la nostra dimensione specifica. Attenzione alla genericità dell’impegno. Siamo cristiani adulti secondo lo stile di Don 2 I tre relatori, ascoltati sabato, hanno saputo parlare di politica senza limitarsi a parlare di massimi sistemi oppure a deplorare la classe dirigente contemporanea, come molti oggi tendono a fare: hanno saputo proporre interrogativi alla portata di tutti mostrando tre esperienze significative, vive e possibili. Il Programma del Workshop è stato ben dosato tra i momenti di lavoro, gioco e pellegrinaggio tra i luoghi di Don Bosco a Roma. Insomma nel complesso ci sembra che sia stata proprio una bella esperienza, che ha permesso tra l’altro di fare nuove amicizie ed avere un’occasione di confronto tra realtà diverse. Ci sembra molto importante riprendere il tema del Bene Comune e riportarlo in Provincia; proveremo a proporlo per la giornata del Cooperatore che si terrà a settembre. Chiediamo se sia possibile inserire, nella proposta formativa, una sezione sul bene comune. Potrebbe andare bene anche un elenco di fonti a cui poter attingere per trattare tale tema in Provincia o nel Centro locale. Alessandro, Stefania, Danilo, Angela - ICP Associazione Salesiani Cooperatori • Newsletter periodica della Regione Italia - Medio Oriente - Malta • Agosto 2012 ASC news - 34 Le due giornate a Roma sono state davvero giornate piene, sotto tutti i punti di vista. Questo workshop personalmente mi ha fatto prendere maggiormente coscienza di quale peso abbia la mia figura di cristiana: di come debba essere coerente e forte sempre, perché i valori cristiani sono quelli Veri su cui ogni persona realmente può vivere felice. In questo periodo storico, dove c’è un allontanamento sempre più progressivo della società, prima che dalla Chiesa, dai valori su cui si fonda la dignità e la vita dell’essere umano, io ho visto che devo essere una cristiana ardente, presente. Io ho responsabilità verso l’altro! Un’altra cosa altrettanto importante è che la partecipazione a questo Workshop mia ha dato la speranza: costruire il bene comune è possibile!! È nata anche in me la consapevolezza che è importante fare politica, intesa non solo in senso stretto, ma nelle cose di tutti i giorni, con le persone di tutti i giorni, con perseveranza e coraggio, come faceva don Bosco. Basta volerlo! avendo sempre bene presente a noi stessi chi siamo! Stefania - ICP Sono molto legata a questa parte dell’art. 2 dello Statuto del Progetto di Vita apos tolica e cerco di appli carlo nel mio quotidiano cercando di trasmetterlo agli alt ri; ed è con questo che ho letto la parte cipazione mia e dei ragazzi al Workshop Giovani di maggio. Quest’anno per me è stata la seconda esperienza, ma nessuna esperienza è ug uale e da ognuna ne sono uscita arricchita. Ad ottobre mi è stato chiesto di diventare membro dell’Equipe di Pastorale Giovanile ASC che si sarebbe occupata dell’organizzazione di questo appuntamento ed ho accettato subito, senza riserve o dubb i. Mi sono ritrovata pa rte di un Equipe dove ognuno aveva il suo ruolo ben preciso e dove il confronto e la condivisione erano all’ordine del giorno. Il mio ruolo era di se greteria. Mi sono occupata de lla raccolta di tutte le iscrizioni, dei materiali e di quanto “bur ocratico” puó comp ortare. Conoscevo i nomi a memoria, le proven ienze, gli arrivi e le partenze, il programm a della giornata e pe r fortuna maggio era dietro l’angolo. Piano piano ai nomi sono stati aggiunti de i volti e delle storie, come un puzzle l’esp erienza si andava a comporre. Il tutto in un bellissimo clima di famiglia, dove og nuno è se stesso senza riserve. Il tema del workshop ha portato i partecip anti a ragionare e riflettere sul tema de l bene comune ovve ro l’impegno di un Salesiano Cooperato re nel quotidiano att raverso una riflessione nell’ambito so ciale e politico. Sono stati invitati alcuni politici attivi sul terri torio italiano, i quali hanno raccontato la loro esperienza. I ragazzi si sono tro vati a ripercorrere in prima persona i passi di don Bosco a Ro ma dal Sacro Cuor e fino a San Pietro passando per la chies a di Santa Francesc a Romana e di San Pietro in Vincoli. Dai volti e dallo scam bio di pensieri pens o di poter dire che i semi siano stati spar si su un terreno buon o, ci vuole solo la pazienza nel poter raccogliere i frutti. È un’esperienza ch consiglio ai giovani Sa e lesiani Cooperatori, in quanto permette di crescere consapev oli del dono che ci ha fatto Don Bosco pensando e volendo la nostra Associazio ne. Sara - ICP Via Marsala, 42 - 00185 Roma – e-mail: [email protected] 3 ASC news - 34 Penso che sia importante una continua e consistente formazione e una sempre maggiore unione fra noi cristiani in modo che, consolidati, possiamo proporre qualcosa agli altri. Trovo che sia urgente però parallelamente incrementare, o meglio far rifiorire la formazione cristiana su larga scala: nelle parrocchie, in centri educativi (o che dovrebbero essere tali); dovrebbe essere rivisto in molti luoghi il modo di fare catechismo e di insegnare religione (in anni di catechismo e religione, ho imparato poco o niente sulla nostra religione… ho imparato di più negli anni in cui ho frequentato l’oratorio, incontrando le persone che sono passate e quelle che tuttora ci sono, seguendo le Messe nel nostro santuario, attraverso il corso Cooperatori, vari incontri e ritiri, GMG). A tal proposito si possono organizzare incontri di “formazione”, per impostare bene il lavoro di insegnamento. Oppure confronti tra i vari centri educativi in modo da migliorare laddove ce ne fosse bisogno. Organizzerei poi corsi o incontri di catechesi o comunque promotori di valori cristiani durante l’anno per la formazione dei genitori, di cui la maggior parte non sa che cosa sia avere una famiglia, cosa sia essere famiglia. Appuntamenti in cui ridefinire il ruolo e l’importanza della famiglia opposta all’individualismo, evidenziando come è bello essere genitori, che è una vocazione, un dono di Dio, come non bisogna avere paura di crescere un figlio, che è una creatura che sta crescendo, che è l’uomo del domani e pertanto va educato, seguito. Tutto questo con taglio salesiano! (coinvolgendo sempre altri gruppi, fuori dalle nostre realtà). Sulla linea di quanto scritto sopra quindi, non ripresenterei il workshop solo nella giornata del Cooperatore, come avevamo pensato noi dell’ICP, ma anche in una parrocchia diocesana, in una sala conferenze, come incontro aperto ad un pubblico più vasto. Chiudo con un ultimo pensiero che mi era venuto in quei giorni: “L’altro è un dono, è una persona che ha da mostrarmi quanto dalla mia angolazione riesco a scorgere di meno, aiutandomi così a crescere”. Se tutti capissero questa cosa e ognuno volesse il bene dell’altro si potrebbe costruire e costruire più velocemente. Grazie per la bella esperienza! Stefania - ICP 4 Innanzitutto grazie per questo workshop! Avevo già partecipato a quello del 2010 ma ero appena entrata in Associazione ed ero un po’ spaesata. Ho accettato poche settimane prima di accompagnare a questo nuovo WS i tre nuovi coop dell’ICP e sono poi stata molto contenta di aver partecipato. All’inizio il tema mi preoccupava un po’. Ho sempre visto la politica come una cosa molto lontana da me e anche un po’ difficile da vivere in modo cristiano, ma poi mi sono resa conto di quanto sia importante coltivare in noi stessi e nei giovani che incontriamo l’idea del bene comune. Sono state interessantissime le testimonianze ascoltate venerdì e ho anche avuto la fortuna di trovarmi in un gruppo in cui si è lavorato molto bene. È stata ottima anche l’idea di passeggiare per Roma “seguendo” Don Bosco. Insomma tutto entusiasmante e rigenerante se non che, prima di ripartire da Roma, nel salutare Marco ed Emanuele (Consulta MGS ndr) li ho visti perplessi per il fatto che i partecipanti al ws fossero così pochi. Certo, ci fosse stata più gente ci sarebbe stato anche un ritorno maggiore nelle Province, alcune purtroppo non rappresentate... Da noi c’è il “problema” dei giovani coop che restano troppo leganti al MGS e non partecipano alla vita associativa e, se partecipano, sono sempre ipercritici. Con la Commissione giovani stiamo cercando di risolvere questo, anche se penso che ci vorranno anni di lavoro. Quindi una cosa che cercherei di migliorare è la pubblicità del WS. Non so come sia stata affrontata quest’anno, ma per la prossima volta la notizia del WS potrebbe arrivare ai coop anche tramite l’MGS (incaricato di oratorio)? È ipotizzabile creare questo legame a livello nazionale con MGS così che possa essere raggiunta la maggior parte dei coop giovani? Lo so che è molto difficile questo dialogo tra coop e MSG, purtroppo spesso gli appuntamenti si accavallano e la cosa è vissuta poco serenamente, ahimé! Ciao e grazie di tutto!! Angela - ICP Associazione Salesiani Cooperatori • Newsletter periodica della Regione Italia - Medio Oriente - Malta • Agosto 2012 ASC news - 34 SINTESI LAVORI PER PROVINCIA Adriatica Per la PROVINCIA: 1. Riproponiamo il WS provinciale giovani salesiani cooperatori, aspiranti e simpatizzanti da inserire nella programmazione annuale, alternandolo magari con quello nazionale come è stato lo scorso anno a L’Aquila (magari evitiamo il mese di maggio x il solito problema comunioni, matrimoni, cresime che poi ridurrebbero la partecipazione). 2. Propononiamo di riprendere il tema del bene comune come proposta formativa guida, sviscerandola nei 3-4 incontri provinciali annuali (Giornata del Salesiano Cooperatore, Weekend Aspiranti, Esercizi Spirituali, WS Giovani e Aspiranti provinciale) supportandola con una preparazione in ogni singolo Centro locale precedente all’incontro provinciale ...e in questo, naturalmente, chiederemmo l’aiuto della Provincia per il materiale di riferimento. Per la REGIONE ITALIA - MEDIO ORIENTE - MALTA: Partecipazione e/o contributo pratico nell’organizzazione di eventi della Famiglia Salesiana in qualità di associazione (contributo che può essere provinciale o di singoli Centri locali). (...?...) Storia SSCC in Italia Appello del coordinatore del progetto Riportiamo il testo della mail ricevuta da Paolo Santoni, coordinatore del progetto per la redazione del testo contenente la storia dei Saleisani Cooperatori d’Italia. A che punto siamo? Sono stati nominati i coordinatori del progetto nelle provincie di Piemonte, Liguria, Toscana, Emilia Romagna, Sardegna, Campania-Basilicata, Puglia, Calabria? La Commissione Preparatoria Centrale di Roma non ha ricevuto ancora nessun nominativo... I vostri Centri locali stanno lavorando al progetto, secondo le indicazioni della circolare del 01 novembre 2011? I coordinatori già nominati delle provincie Sicilia, Nord-Est, Lombardia, Lazio, Adriatica stanno ricevendo dai Centri locali di loro competenza la storia di ciascun Centro? Per quanto riguarda poi a livello provinciale (ex ispettoriale) si è avviato il progetto circa la nostra storia come provincia (ex ispettoria) seguendo sempre le indicazioni della circolare del 01 novembre 2011? La data massima per l’invio del progetto (31 dicembre 2014) per la stesura definitiva alla Commissione Preparatoria Centrale di Roma non è poi così lontana. Lavoriamo preventivamente e metodicamente secondo il sistema preventivo salesiano e secondo le indicazioni ricevute. Non aspettiamo gli ultimi giorni! Buon lavoro. Paolo Santoni Coordinatore centrale del progetto [email protected] Via Marsala, 42 - 00185 Roma – e-mail: [email protected] 5 ASC news - 34 L’a ng della o Famiglia lo Family2012 VII Incontro Mondiale delle Famiglie Tratto dall’intervento tenuto in occasione dell’incontro con le famiglie presenti. Care famiglie, vi do il benvenuto a nome dell’Équipe di Pastorale Familiare dell’Associazione dei Salesiani Cooperatori della Regione Italia – Medio Oriente – Malta. Ci troviamo nell’Istituto Salesiano che è sede ispettoriale degli SDB della Lombardia ed Emilia Romagna. Anche se giochiamo in casa, mi sento di ringraziare fin d’ora i nostri fratelli salesiani per la disponibilità che ci hanno dato, accogliendoci quest’oggi e mettendo a nostra disposizione gli spazi interni ed esterni che avete avuto già modo di apprezzare. Questa mattinata salesiana, all’interno delle giornate del VII Incontro Mondiale delle Famiglie, è stata proposta a tutti i gruppi della Famiglia Salesiana del mondo, attraverso i loro rispettivi responsabili, per cogliere al volo un’occasione davvero preziosa per conoscerci, confrontarci e per vivere un momento assieme prima dell’incontro con il Santo Padre di questa sera e di domani mattina. Dai dati in nostro possesso, hanno dato la loro adesione a questo appuntamento le famiglie dei Salesiani Cooperatori, dell’ADMA e degli Exallievi. Immaginiamo però che le realtà salesiane presenti in questi giorni a Milano siano di più e che siano maggiori anche i numeri dei componenti di questi stessi gruppi radunati qui ora, in particolare prove- 6 nienti da altre nazioni e con i quali molto probabilmente ci sono state delle difficoltà nel far arrivare la comunicazione di tale iniziativa. Cosa vivremo quest’oggi? Un momento di unità salesiana in stile salesiano tra famiglie. È bello sapere che in giro per il mondo lo Spirito Santo ha suscitato e continua a suscitare figli di don Bosco a proseguire la sua missione tra i giovani e le famiglie con profili simili ma complementari. È una ricchezza di cui dobbiamo essere grati al Padre e della quale sentiamo la responsabilità. Quella responsabilità che ci porta a non tenere per noi questo dono prezioso ma a condividerlo con coloro che in questo momento storico sono più lontani e più bisognosi di un annuncio di speranza. Le sfide odierne ci impongono di trovare da un lato forme e soluzioni fantasiose e dall’altro recuperare nell’originalità del messaggio cristiano e salesiano quelle forme semplici e pure, dando così risposta al vuoto presente nei volti dei nostri ragazzi, alle aspettative dei nostri giovani, alle amarezze delle nostre famiglie. Don Bosco oggi cosa saprebbe dire a queste persone? Abbiamo noi oggi strumenti in mano per indicare a questi destinatari una strada che valga la pena seguire? Penso proprio di sì, anzi ne sono certo. È Benedetto XVI la via, colui che guida oggi la Chiesa in questo mare in tempesta. Colui che, come lo ha sognato Don Bosco, sta facendo chiarezza e sta indicando la strada dell’Eucaristia Associazione Salesiani Cooperatori • Newsletter periodica della Regione Italia - Medio Oriente - Malta • Agosto 2012 ASC news - 34 e di Maria, quali colonne a cui fissare le cime della barca. Colui che incontreremo qui a Milano in questi giorni. Don Bosco in questo era ben chiaro e determinato: egli si sentiva profondamente cattolico e perciò ha difeso con tutte le sue forze la Chiesa e il Papa in un momento in cui erano molto attaccati da forze liberali e massoniche. Pure oggi si assiste ad un vero e proprio attacco e perciò anche noi oggi, come don Bosco al suo tempo, dobbiamo amare, obbedire e difendere la Chiesa e il Papa. Ma su quali punti, in particolare, dobbiamo farci portavoce del Santo Padre? I valori non negoziabili (vita – famiglia – educazione – libertà religiosa); la centralità di Gesù nella nostra vita e la consapevolezza che “senza di Lui non possiamo far nulla”; la catechesi, che è la base di ciò che al giorno d’oggi chiamiamo evangelizzazione; il recupero della liturgia come risposta alla sete del sacro. E noi, figli di Don Bosco, non pos- siamo che seguire le indicazioni del nostro Padre, Maestro e Amico, anche perché siamo chiamati a riportare queste indicazioni del Papa in chiave salesiana, ponendo l’attenzione a tutto tondo verso i nostri giovani e le loro famiglie. Come dire, non si può parlare di educazione se si vuole estromettere tutto ciò che ha a che fare con l’anima. Il rischio infatti di occuparci della sola animazione, del divertimento, dei bans ecc. senza dare anche pane per l’anima delle persone, porta ad una crescita incompleta degli altri e di noi stessi. Già, perché come salesiani siamo chiamati a percorrere la nostra via alla santità attraverso l’impegno per i nostri figli, i giovani e le famiglie. E allora curiamo noi stessi, allineandoci a quanto la Chiesa ci chiama a fare e dedichiamo la nostra esistenza per la missione salesiana, avendo sempre chiara come meta la salvezza delle anime. Ivo Borri a nome dell’Equipe di Pastorale Familiare Dopo i saluti degli altri rappresentanti dei gruppi della Famiglia Salesiana, abbiamo avuto l’opportunità di sentire la testimonianza di Piergiorgio, figlio di Attilio Giordani (nella foto sopra, assieme alla sorella). Diversi i momenti toccanti del profilo di questo Cooperatore, il cui ricordo è ancora vivo negli ex-ragazzi milanesi, che lo hanno avuto come animatore davvero speciale della loro giovinezza. Lavoratore esemplare, marito e padre esemplare, cristiano esemplare, oratoriano esemplare, attore esemplare. Senza avere frequentato scuole di espressione e di dizione, Attilio era artista di un “teatro nuovo” capace di comunicare, di divertire, di intrattenere. Possedeva un umorismo che non finiva mai. Il palco era un modo di stare con i ragazzi, un modo abituale; conduceva i ragazzi ad uscire dalla timidezza, ad affrontare il pubblico, a gustare la gestualità, a ridere di se stessi, a purificare il proprio spirito. Era uso dire ai suoi ragazzi: “Sei più bello, quando sei più buono”; una verità evidente, nella quale Attilio serrava, in preziosa unità, l’estetica e la bontà, l’arte e l’etica. Attilio non porgeva domande, forniva risposte, consegnava soluzioni, praticava percorsi fattibili per ragazzi e per adulti: l’allegria nasce dall’amore di Dio e dalla pace con gli altri. Via Marsala, 42 - 00185 Roma – e-mail: [email protected] 7 ASC news - 34 Il suo apostolato non ha conosciuto limiti di tempo né di luogo: in ufficio, in casa, in parrocchia, all’Oratorio. Attilio, senza avere studiato pedagogia in facoltà universitarie, rivelava l’arte dell’educatore; senza avere seguito corsi per esperti in catechesi, aveva la parola convincente dell’evangelizzatore. “Dobbiamo avere il cuore di don Bosco” ripeteva sovente. Aveva assimilato profondamente lo spirito di Don Bosco. Per Attilio, Cooperatore salesiano, non c’era più nessuna realtà umana ‘separata’ e in opposizione al ‘sacro’: egli educava evangelizzando ed evangelizzava educando. Qui, assieme ad una moltitudine di altre persone (oltre un milione il giorno successivo), si sono consumati i momenti emozionanti di incontro con il Papa, in un clima di festa e di preghiera, arricchito dalle testimonianze, dagli interventi e dalla musica, dove le famiglie (e tanti bambini) hanno potuto dimostrare al Santo Padre quanto gli vogliano bene e come lo sostengono con gesti concreti di affetto e di amore filiale. Un’esperienza complessiva davvero unica e splendida. Da un intervento pubblico, tenuto in Messico, dove si era recato per seguire i propri figli in un generoso impegno, Attilio afferma “La misura del nostro credere si manifesta nel nostro essere”. Sono le sue ultime parole; l’infarto avviene rapido, inarrestabile; Attilio riesce ancora a dire con debole fiato: “Piergiorgio, continua tu”. Un appello che vale per tutti noi. Dopo il pranzo, consumato sotto il porticato dell’Oratorio, la carovana si è spostata verso l’area di incontro con il Papa, situata presso l’areoporto di Bresso, nella periferia nord di Milano. 8 Associazione Salesiani Cooperatori • Newsletter periodica della Regione Italia - Medio Oriente - Malta • Agosto 2012 ASC news - 34 Formazione responsabili 3 giorni di confronto al Sacro Cuore La scelta del Sacro Cuore, come sede dell’incontro annuale di formazione per i responsabili dei Consigli provinciali, si è rivelata azzeccata quest’anno, sia per gli spazi proporzionati, sia per le iniziative collaterali di visita ai luoghi salesiani romani. Inizialmente previsto in primavera e poi slittato ad inizio estate, questo momento di incontro tra Coordinatori, Amministratori, Formatori, Segretari e Delegati/e sta assumendo sempre più il valore di una tappa necessaria del nostro servizio associativo. Il poterci confrontare su tematiche di interesse comune, l’analizzare aspetti su cui intervenire, l’elaborare proposte concrete di cammino, sono elementi fondamentali per una verifica e una programmazione del nuovo anno di attività in Regione. Rispetto agli anni scorsi c’è stata qualche assenza, dovuta in modo particolare alla scelta della data (quest’anno è andata così...), oltre alla concomitanza in quel periodo di altri appuntamenti che hanno reso più faticosa la partecipazione ed il sostegno all’iniziativa da parte dei Consigli provinciali. Un grazie in ogni modo per lo sforzo fatto da parte di tutti. Ne è valsa certamente la pena. Più che le cronache, penso valga la pena evidenziare quanto emerso nei lavori di gruppo per settore, sollecitati dalle riflessioni a più voci sul documento della Carta di Identità della Famiglia Salesiana e sugli spunti sul tema della Strenna 2013, offerti da don Bissoli. FORMAZIONE Come input abbiamo utilizzato la traccia fornita a seguito dell’intervento di D. Bissoli (nel laboratorio di sabato) e una traccia specifica a partire dalla revisione dei punti emersi dal laboratorio delle giornate dello scorso anno e dalla valutazione della Proposta Formativa (nel laboratorio di domenica). Queste le esigenze e proposte principali che hanno trovato una condivisione abbastanza ampia (CP/CL=Consiglio Provinciale/Locale, CR=Consulta Regionale): 1 La priorità del momento riguarda la formazione dei responsabili e al servizio di responsabilità. Questa è tanto più sentita quanto più ci spostiamo sul livello locale: spesso le persone con qualità o competenze opportune rimangono fuori, scaricando su quelle che hanno semplicemente tempo o buona volontà. Spesso non c’è consapevolezza dell’incarico assunto, autonomia nel portarlo avanti e spinta a formarsi per svolgerlo. Sono state condivise e proposte le seguenti azioni: 1.1 Giornate di formazione per i responsabili dei Centri locali, organizzate dal CP sulla falsariga di quelle regionali (magari più brevi) 1.2 Contenuti: si chiede alla CR di verificare l’aggiornamento e la successiva divulgazione del “Manuale dei responsabili dell’Associazione”, magari elaborando un percorso di formazione per responsabili. 1.3 “Accorciare la distanza” tra CP e i CL (vedi punto 5). 1.4 Si chiede alla CR di fornire ai CP la traccia data nei gruppi a seguito dell’intervento di Bissoli (magari rivista e contestualizzata rispetto ai contenuti dell’incontro) per distribuirla anche nei centri locali. 2 Formazione iniziale (1): concordato il seguente percorso per finalizzare il documento di “linee guida” per la formazione degli aspiranti, già richiesto l’anno scorso a S.Tarcisio: 2.1 Il resp. Regionale completa la bozza del documento preparata a partire dall’indagine fatta l’anno scorso e la invia in autunno ai resp. Provinciali 2.2 La bozza viene condivisa nei CP, che faranno le loro osservazioni e integrazioni 2.3 A seguito del rinnovo del PVA si aggiorna e si conclude il documento. 2.4 Relativamente ai contenuti, oltre a quanto già indicato lo scorso anno (DSC e “alfabetizzazione” salesiana) si chiede di sottolineare anche: • il rispetto e la dignità della vita • la parte associativa: non solo la Via Marsala, 42 - 00185 Roma – e-mail: [email protected] 9 ASC news - 34 struttura, ma l’appartenenza (diventare Cooperatore include anche la scelta di associarsi per la missione, quindi disponibilità al servizio e partecipazione attiva alla vita dell’Associazione) 3 F o r m azione iniziale (2): a volte c’è difficoltà per il CP di sapere come viene gestita la formazione degli aspiranti nei Centri locali. Dal confronto sono state condivise alcune esperienze che ciascun CP è invitato a mettere in pratica, a seconda della specifica necessità: 3.1 Momenti di conoscenza e formazione, organizzati dal CP, per tutti gli aspiranti dei Centri locali della Provincia (tra di loro e con i cooperatori). 3.2 Curare e supportare i CL nella “fedeltà” ad alcune prassi: effettuare ogni anno un censimento degli aspiranti nei CL, richiedere la domanda con cui l’aspirante chiede di iniziare il cammino, chiedere ai CL che facciano e inviino al CP le relazioni finali del cammino di formazione di ciascun aspirante (PVAregolamento art. 13). 3.3 Lavorare sulla formazione (anche in rete) di equipe di formatori, sia tra i resp. della formazione che tra Cooperatori qualificati, a disposizione dei Centri. 4 Formazione apostolica: anche per gli aspiranti sarebbe importante potersi impegnare in opere o attività “proprie”, non solo nella collaborazione con SDB/FMA. Per aiutare sia la formazione all’aspetto apostolico, che la realizzazione di nuove “attività” di Cooperatori, sarebbe importante avere la “mappatura” delle attività di apostolato già esistenti, per la condivisione di “esperienze possibili”, ad esempio per mezzo di una scheda (da diffondere tramite il sito, la proposta formativa o altri mezzi) che riporti sinteticamente: 4.1 la descrizione dell’attività realizzata, dei destinatari e delle finalità 4.2 alcune indicazioni sulle modalità concrete con cui viene realizzata (es: onlus, come viene finanziata, se ci lavorano volontari o professionisti etc.) 10 4.3 I riferimenti dei responsabili, per chi volesse semplicemente visitarla o iniziare un’attività simile. 5 Accompagnamento dei CL da parte dei CP: il CP è animatore dei CL, prima che organizzatore di attività aggiuntive. Riguardo questo è importante che i membri del CP curino i contatti con i CL per telefono, email e la visita dei Centri, sia per farsi conoscere e rendere visibile la dimensione associativa, che va oltre il proprio centro, sia per conoscere le persone concretamente e rendersi conto della situazione reale. Altre considerazioni: • Si ribadisce l’utilità di condividere materiale formativo e buone prassi allo scopo di pubblicizzarle e dare così strumenti concreti, laddove la difficoltà è quella di “non sapere come fare”. Questa proposta era già stata avanzata due anni fa ma alla SER è pervenuto poco o niente. • È importante avere attenzione alla formazione delle figure che hanno responsabilità educative e che si possano proporre anche nei luoghi “civili”. Nella formazione dobbiamo sempre tener presente l’obiettivo, cioè “per cosa” formiamo le persone. AMMINISTRAZIONE Antonio, Salvatore, Mimmo, Dino, Claudio, Rosario, 5 amministratori di altrettante Province insieme a Luca, Amministratore regionale, si sono ritrovati e confrontati nel “laboratorio amministratori” sul ruolo e l’importanza della figura dell’animatore della solidarietà economica nella nostra Associazione. Difficile sinterizzare in poche righe la ricchezza della condivisione nelle due sessioni di lavoro a Roma. Il ruolo richiede un minimo di competenze “tecniche”, sulle quali abbiamo lavorato nel laboratorio, ma è stato indispensabile fermarci un attimo e ribadire lo stile che deve esserci prima di ogni conoscenza tecnica (bilanci, gestione Associazione Salesiani Cooperatori • Newsletter periodica della Regione Italia - Medio Oriente - Malta • Agosto 2012 ASC news - 34 amministrativa, etc.) Ecco, in estrema sintesi, le dinamiche sulle quali ci siamo trovati tutti in estrema sintonia. L’amministratore e lo stile interiore. Dobbiamo testimoniare gioia nel nostro servizio all’Associazione. Anche se parliamo di conti, bilanci, gestioni, dobbiamo farlo con allegria: “Io sono contento” è stata una espressione che abbiamo messo subito sul tavolo. Questo porta a condividere i piccoli successi e le piccole soddisfazioni e a dare meno peso alle difficoltà. È stato davvero incoraggiante condividere i miglioramenti rispetto alle giornate di formazione di un anno fa a San Tarcisio, segno che stiamo andando nella giusta direzione. L’amministratore e lo stile esteriore. Se siamo contenti si vede, perchè non solo è più facile coinvolgere, ma anche fa prendere consapevolezza del cammino da fare. Il coinvolgimento diventa una modalità di animazione, e si concretizza nel desiderio di visitare i Centri, informarli, farsi carico delle difficoltà. Viene tutto automaticamente, perchè l’animazione è uno stile e la solidarietà economica diventa un aspetto della formazione e dell’incontrarsi. L’amministratore: il doppio ruolo Da qui la necessità di accompagnare il nostro “ruolo tecnico” con vita spirituale e di centro, a supporto della nostra animazione. Tutto questo nella flessibilità che è richiesta ad un adulto nella fede. Concretamente Il laboratorio è stato un momento dove sperimentare anche aspetti concreti, di “gestione”: fogli di lavoro, schede di bilancio, dare-avere, rimborsi spese, soluzioni concrete. Su questo lavoreremo insieme per creare un breve manuale a favore anche di chi verrà dopo di noi, perchè il lavoro fatto stia dentro un percorso che guarda al futuro e che faciliti chi subentrerà nel servizio. Ma non solo. Se il filo rosso che ha guidato il nostro incontrarsi al Sacro Cuore è stato “condivisione”, abbiamo deciso di darci un tempo in cui, insieme, cercheremo di capire come migliorare l’autonomia della nostra Associazione. Come? Mettendo in atto un piccolo esercizio Abbiamo deciso di creare, con i presenti, una “task-force economia”, un esercizio concreto che si sviluppa lungo questo percorso: 1. da qui a settembre/ottobre i presenti individueranno un’iniziativa progettuale che il Consiglio provinciale decide di sostenere in qualche modo; 2. la condivideremo all’interno della task-force (descrizione progetto, esigenza concrete, benefici, modalità operative, etc.); 3. daremo una priorità, in modo da concentrarci su una o due iniziative alla volta; 4. cercheremo, insieme, le migliori modalità di finanziamento a sostegno dell’iniziativa. Siamo convinti che lavorando insieme sarà tutto più facile e l’esperienza di una realtà può diventare ricchezza ed esperienza per un altra realtà. È uno dei valori aggiunti di essere Associazione. A proposito, lo faremo con entusiasmo. DELEGATI E DELEGATE 1. È necessario far crescere l’Associazione nell’autonomia e nella responsabilità della missione. Superare la dipendenza da SDB ed FMA. 2. Movimento Salesiano come ambito di animazione comune con i gruppi storici della Famiglia Salesiana. 3. Rapporto con la Pastorale Giovanile nell’educazione agli sbocchi vocazionali del MGS. Inserimento attivo nella Pastorale Giovanile e nell’animazione del MGS (vedi punto 2). Presenza nelle consulte MGS non come richiesta o condizione, ma come compito e servizio. 4. Formazione dei responsabili: l’incontro regionale per i consigli metta Via Marsala, 42 - 00185 Roma – e-mail: [email protected] 11 ASC news - 34 a tema ogni anno una figura di animazione e ne discuta partendo dal PVA, confrontandosi sulle scelte concrete, per offrire strumenti di animazione e di verifica. La stessa formazione dovrebbe essere fatta nelle Province. Coinvolgere le figure significative dell’Associazione (come ad esempio ex Coordinatori mondiali o regionali) e presentare esperienze riuscite di missione salesiana laicale. 5. Formazione degli aspiranti: definire uno strumento comune con i diversi apporti delle Province, sulla base del materiale offerto dal Triveneto. Inserire una apposita sezione di formazione sulla Famiglia Salesiana. Presentare esperienze riuscite di missione salesiana laicale. 6. I Delegati provinciali sentano come loro preciso compito la formazione dei Delegati zonali e locali. Vedano inoltre di informare regolarmente i confratelli sulla vita dell’Associazione per stimolare l’affetto e la responsabilità nei confronti della comune appartenenza alla FS. Al termine del prossimo Congresso Mondiale creino l’occasione per presentare al proprio Ispettore/-trice, ai Direttori/trici e a tutti i Delegati il PVA rinnovato. COORDINATORI/SEGRETARI • Siamo chiamati a saper leggere la realtà in cui operiamo e comprendere come inserirci in modo propositivo con la nostra specificità. • Un obiettivo importante da raggiungere sarà di incontrare e collaborare in modo più stretto la realtà della Pastorale Giovanile. • In vista di una maggiore conoscenza dell’identità dei vari gruppi della Famiglia Salesiana, si potrebbe dare spazio su ogni numero di ASCnews ad alcuni di essi. • Il quadro degli ultimi anni ci indica la necessità di una attenzione specifica sul tema della continuità della presenza salesiana nel territorio, per non arrivare impreparati 12 di fronte a situazioni ormai definitive di chiusura di opere SDB o FMA.Qui si innesta la necessità di una collaborazione ben più stretta con i nostri fratelli religiosi, in vista di una condivisione degli scenari, ipotizzando soluzioni di continuità, in base anche alle forze laiche disponibili. • Va dedicata ancor maggior attenzione alla cura della nostra spiritualità, della formazione e della significatività della nostra vocazione, così da crescere nell’apostolato. • La conoscenza e la relazione, in particolare con SDB ed FMA, deve essere sviluppata con particolare cura, sfruttando le possibilità offerte dall’istituzione di Consulte locali di FS, strumenti primari di confronto, comunione, preghiera e pianificazione della missione salesiana sul territorio. • Sulla scia del punto precedente, bisogna crescere nella consapevolezza della nostra specifica identità di Cooperatori all’interno della FS, sapendo relazionarci nel modo giusto con i nostri fratelli, nel rispetto delle diverse autonomie. • Dal momento che l’esempio dei livelli superiori diventa testimonianza per tutti, merita investire nella Consulta Regionale e nei Consigli provinciali il tempo necessario per creare comunione tra i componenti, dedicando tempo per lo scambio e la conoscenza, essenziali per decisioni condivise. • Nel rispetto dei diversi ruoli, sia per una più equa distribuzione dei carichi di impegno, sia per non creare confusione tra le parti, va fatta chiarezza sui compiti spettanti a ciascun responsabile del Consiglio, aiutando nella formazione coloro che, trovando maggiori difficoltà, spesso “delegano” i propri compiti al Coordinatore. Associazione Salesiani Cooperatori • Newsletter periodica della Regione Italia - Medio Oriente - Malta • Agosto 2012 ASC news - 34 Grazie don Enrico! La situazione in Siria Sei anni di servizio lasciano il segno. Ed in questo caso il segno è visibile non solo all’esterno, ma anche nel cuore di ciascuno di noi. Cari Confratelli, Vi ringrazio per la vostra profonda preoccupazione e la vostra preghiera. La situazione è davvero molto dura e pericolosa. È un caos. Attualmente la guerra più feroce è concentrata nelle grandi città come Aleppo, Damasco e Homs ..., e nei villaggi intorno. Le nostre comunità Salesiane in Siria (Aleppo, Damasco, Kafroun) stanno abbastanza bene e l’attività andavano quasi bene, ma da circa 3 settimane hanno dovuto interrompere tutte le attività, a causa della gravità della situazione soprattutto a Damasco ed Aleppo. A Kafroun, zona montagnosa, le attività ancora sono aperte per i ragazzi della zona e per gli sfollati. Dopo averli visitati, ho chiesto ai Salesiani della Siria di concentrarsi sugli sfollati venuti da altre zone del paese verso le città principali, cercarcando di aiutarli nell’accoglienza e sistemazione e nel fornire il necessario per vivere. E di sostenere i nostri ragazzi e giovani in questi momenti difficili. Termino con l’appello del Santo Padre che chiarisce bene la gravità della situazione e la vera soluzione in Siria. Vi chiedo di intensificare le preghiere per la vera pace. Un saluto al Delegato regionale uscente La lettera dell’Ispettore del Medio Oriente - Agosto 2012 Lo sappiamo che non è un addio, ma solo un arrivederci, perché da Mestre, dove assumerai un nuovo incarico, non solo porterai con te l’affetto verso la nostra Associazione, ma già intravedi la possibilità di spargere il seme vocazionale dei Cooperatori tra le persone che incontrerai nella nuova realtà. Non c’è che dire, sei stato un Delegato coi fiocchi, sempre al nostro fianco in tutte le riunioni e gli eventi, in modo premuroso e attento, da amico e fratello, coprendo il ruolo in modo esemplare, sempre pensando ad aiutare noi e l’Associazione a crescere e a camminare con le nostre gambe. Un servizio completato dallo spessore dei tuoi interventi, precisi e curati, profondi e stimolanti, che ci hanno aiutato nel nostro cammino di crescita umana, cristiana e salesiana. Non solo quelli che ti son stati più vicini, ma tutti coloro che ti hanno potuto conoscere ed apprezzare, ti dicono ora il loro “grazie”, sincero e carico di affetto. Grazie don Enrico! BASTA VIOLENZA E SANGUE CITTÀ DEL VATICANO, 29 luglio. Il Papa ha rivolto un appello perchè in Siria ‘’si ponga fine a ogni violenza e spargimento di sangue’’ e ‘’non venga risparmiato alcuno sforzo nella ricerca della pace, anche da parte della comunità internazionale’’ con ‘’dialogo e riconciliazione’’ per ‘’un’adeguata soluzione politica del conflitto’’. Il Papa spiega che continua a ‘’seguire con apprensione i tragici e crescenti episodi di violenza in Siria con la triste sequenza di morti e feriti, anche tra i civili, e un ingente numero di sfollati interni e di rifugiati nei Paesi limitrofi’’, e chiede ‘’che sia garantita la necessaria assistenza umanitaria e l’aiuto solidale’’. ‘’Chiedo a Dio - aggiunge Benedetto XVI - la sapienza del cuore, in particolare per quanti hanno maggiori responsabilità, perchè non venga risparmiato alcuno sforzo nella ricerca della pace, anche da parte della comunità internazionale, attraverso il dialogo e la riconciliazione, in vista di una adeguata soluzione politica del conflitto’’. Il Papa e la sua diplomazia seguono con attenzione l’evolvere della situazione in Siria, e in più occasioni Benedetto XVI è intervenuto con appelli pubblici. Le parole di oggi aggiungono a quelle di giugno una accentuazione della richiesta di perseguire con decisione una soluzione politica. Don Munir El Rai - SDB (MOR) Via Marsala, 42 - 00185 Roma – e-mail: [email protected] 13 ASC news - 34 Documenti della Chiesa IL MISTERO EUCARISTICO Dall’Omelia del Santo Padre del 7 giugno 2012 (Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo) Cari fratelli e sorelle! Questa sera vorrei meditare con voi su due aspetti, tra loro connessi, del Mistero eucaristico: il culto dell’Eucaristia e la sua sacralità. È importante riprenderli in considerazione per preservarli da visioni non complete del Mistero stesso, come quelle che si sono riscontrate nel recente passato. Anzitutto, una riflessione sul valore del culto eucaristico, in particolare dell’adorazione del Santissimo Sacramento. È l’esperienza che anche questa sera noi vivremo dopo la Messa, prima della processione, durante il suo svolgimento e al suo termine. Una interpretazione unilaterale del Concilio Vaticano II ha penalizzato questa dimensione, restringendo in pratica l’Eucaristia al momento celebrativo. In effetti, è stato molto importante riconoscere la centralità della celebrazione, in cui il Signore convoca il suo popolo, lo raduna intorno alla duplice mensa della Parola e del Pane di vita, lo nutre e lo unisce a Sé nell’offerta del Sacrificio. Questa valorizzazione dell’assemblea liturgica, in cui il Signore opera e realizza il suo mistero di comunione, rimane naturalmente valida, ma essa va ricollocata nel giusto equilibrio. In effetti – come spesso avviene – per sottolineare un aspetto si finisce per sacrificarne un altro. In questo caso, l’accentuazione posta sulla celebrazione dell’Eucaristia è andata a scapito dell’adorazione, come atto di fede e di preghiera rivolto al Signore Gesù, realmente presente nel Sacramento dell’altare. Questo sbilanciamento ha avuto ripercussioni anche sulla vita spirituale dei fedeli. Infatti, concentrando tutto il rapporto con Gesù Eucaristia nel solo momento della Santa Messa, si rischia di svuotare della sua presenza il resto del tempo e dello spazio esistenziali. E così si percepisce meno il senso della presenza costante di Gesù in mezzo a noi e con noi, una presenza concreta, vicina, tra le nostre case, come «Cuore pulsante» della città, del 14 paese, del territorio con le sue varie espressioni e attività. Il Sacramento della Carità di Cristo deve permeare tutta la vita quotidiana. In realtà, è sbagliato contrapporre la celebrazione e l’adorazione, come se fossero in concorrenza l’una con l’altra. È proprio il contrario: il culto del Santissimo Sacramento costituisce come l’«ambiente» spirituale entro il quale la comunità può celebrare bene e in verità l’Eucaristia. Solo se è preceduta, accompagnata e seguita da questo atteggiamento interiore di fede e di adorazione, l’azione liturgica può esprimere il suo pieno significato e valore. L’incontro con Gesù nella Santa Messa si attua veramente e pienamente quando la comunità è in grado di riconoscere che Egli, nel Sacramento, abita la sua casa, ci attende, ci invita alla sua mensa, e poi, dopo che l’assemblea si è sciolta, rimane con noi, con la sua presenza discreta e silenziosa, e ci accompagna con la sua intercessione, continuando a raccogliere i nostri sacrifici spirituali e ad offrirli al Padre. A questo proposito, mi piace sottolineare l’esperienza che vivremo anche stasera insieme. Nel momento dell’adorazione, noi siamo tutti sullo stesso piano, in ginocchio davanti al Sacramento dell’Amore. Il sacerdozio comune e quello ministeriale si trovano accomunati nel culto eucaristico. È un’esperienza molto bella e significativa, che abbiamo vissuto diverse volte nella Basilica di San Pietro, e anche nelle indimenticabili veglie con i giovani – ricordo ad esempio quelle di Colonia, Londra, Zagabria, Madrid. È evidente a tutti che questi momenti di veglia eucaristica preparano la celebrazione della Santa Messa, preparano i cuori all’incontro, così che questo risulta anche più fruttuoso. Stare tutti in silenzio prolungato davanti al Signore presente nel suo Sacramento, è una delle esperienze più autentiche del nostro essere Chiesa, che si accompagna in modo complementare con quella di celebrare l’Eucaristia, ascoltando la Parola di Dio, cantando, accostandosi insieme alla mensa del Associazione Salesiani Cooperatori • Newsletter periodica della Regione Italia - Medio Oriente - Malta • Agosto 2012 ASC news - 34 Pane di vita. Comunione e contemplazione non si possono separare, vanno insieme. Per comunicare veramente con un’altra persona devo conoscerla, saper stare in silenzio vicino a lei, ascoltarla, guardarla con amore. Il vero amore e la vera amicizia vivono sempre di questa reciprocità di sguardi, di silenzi intensi, eloquenti, pieni di rispetto e di ve- nerazione, così che l’incontro sia vissuto profondamente, in modo personale e non superficiale. E purtroppo, se manca questa dimensione, anche la stessa comunione sacramentale può diventare, da parte nostra, un gesto superficiale. Invece, nella vera comunione, preparata dal colloquio della preghiera e della vita, noi possiamo dire al Signore parole di confidenza, come quelle risuonate poco fa nel Salmo responsoriale: «Io sono tuo servo, figlio della tua schiava: / tu hai spezzato le mie catene. / A te offrirò un sacrificio di ringraziamento / e invocherò il nome del Signore» (Sal 115,16-17). Ora vorrei passare brevemente al secondo aspetto: la sacralità dell’Eucaristia. Anche qui abbiamo risentito nel passato recente di un certo fraintendimento del messaggio autentico della Sacra Scrittura. La novità cristiana riguardo al culto è stata influenzata da una certa mentalità secolaristica degli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso. È vero, e rimane sempre valido, che il centro del culto ormai non sta più nei riti e nei sacrifici antichi, ma in Cristo stesso, nella sua persona, nella sua vita, nel suo mistero pasquale. E tuttavia da questa novità fondamentale non si deve concludere che il sacro non esista più, ma che esso ha trovato il suo compimento in Gesù Cristo, Amore divino incarnato. La Lettera agli Ebrei, che abbiamo ascoltato questa sera nella seconda Lettura, ci parla proprio della novità del sacerdozio di Cristo, «sommo sacerdote dei beni futuri» (Eb 9,11), ma non dice che il sacerdozio sia finito. Cristo «è mediatore di un’alleanza nuova» (Eb 9,15), stabilita nel suo sangue, che purifica «la nostra coscienza dalle opere di morte» (Eb 9,14). Egli non ha abolito il sacro, ma lo ha portato a compimento, inaugurando un nuovo culto, che è sì pienamente spirituale, ma che tuttavia, finché siamo in cammino nel tempo, si serve ancora di segni e di riti, che verranno meno solo alla fine, nella Gerusalemme celeste, dove non ci sarà più alcun tempio (cfr Ap 21,22). Grazie a Cristo, la sacralità è più vera, più intensa e, come avviene per i comandamenti, anche più esigente! Non basta l’osservanza rituale, ma si richiede la purificazione del cuore e il coinvolgimento della vita. Mi piace anche sottolineare che il sacro ha una funzione educativa, e la sua scomparsa inevitabilmente impoverisce la cultura, in particolare la formazione delle nuove generazioni. Se, per esempio, in nome di una fede secolarizzata e non più bisognosa di segni sacri, venisse abolita questa processione cittadina del Corpus Domini, il profilo spirituale di Roma risulterebbe «appiattito», e la nostra coscienza personale e comunitaria ne resterebbe indebolita. Oppure pensiamo a una mamma e a un papà che, in nome di una fede desacralizzata, privassero i loro figli di ogni ritualità religiosa: in realtà finirebbero per lasciare campo libero ai tanti surrogati presenti nella società dei consumi, ad altri riti e altri segni, che più facilmente potrebbero diventare idoli. Dio, nostro Padre, non ha fatto così con l’umanità: ha mandato il suo Figlio nel mondo non per abolire, ma per dare il compimento anche al sacro. Al culmine di questa missione, nell’Ultima Cena, Gesù istituì il Sacramento del suo Corpo e del suo Sangue, il Memoriale del suo Sacrificio pasquale. Così facendo Egli pose se stesso al posto dei sacrifici antichi, ma lo fece all’interno di un rito, che comandò agli Apostoli di perpetuare, quale segno supremo del vero Sacro, che è Lui stesso. Con questa fede, cari fratelli e sorelle, noi celebriamo oggi e ogni giorno il Mistero eucaristico e lo adoriamo quale centro della nostra vita e cuore del mondo. Amen. Via Marsala, 42 - 00185 Roma – e-mail: [email protected] 15 ASC news - 34 e Notizi ce n i v o r P rilievo daldli e lare partico Eventi do o perio dell’ultim Provincia ICC - Toscana Colle Val d’Elsa - Promesse senesi Ligura e Toscana in cammino verso la casa dei Salesiani di Colle Val d’Elsa. L’accoglienza è formidabile. Il direttore Don Fabbroni e la sua comunità sono impegnati perchè tutto vada bene. E che dire dei giovani dell’Oratorio? Con tanto di maglia, pronti a guidare dove andare per l’accoglienza del mattino fino al pomeriggio. Siamo più di trecento e la cosa più bella è che faranno la promessa di Salesiani Cooperatori 13 persone di Siena che hanno conosciuto Don Bosco tramite un libro scritto da Don Valerio Baresi, che per l’occasione è venuto da Roma con il responsabile della Pastorale della circoscrizione, Don Francesco Marcoccio. I tredici senesi, seguiti da Don Valerio e da alcuni membri del Consiglio provinciale, hanno fatto un cammino di formazione per due anni e ora sono pronti a consacrarsi come Salesiani Cooperatori. Li accompagnano il loro parroco, Don Floriano, sacerdote della Diocesi di Siena con una trentina di giovani del loro Oratorio e varie coppie che si stanno avvicinando al cammino che stanno facendo nell’Oratorio. È presente il Consiglio provinciale quasi al completo. Emozionante il momento della Promessa. Uno di loro, a nome di tutti gli altri, ha dato le motivazioni che li hanno condotti a fare questo passo e Beatrice, la Coordinatrice, insieme con Don Francesco, Don Valerio e Don Josè e Sr. Palmira, vicaria dell’Ispettrice delle FMA dell’Ispettoria Centrale, li hanno accolti nella Famiglia Salesiana. Sono stati festeggiati anche i vari anniversari dei Salesiani laici e religiosi. Dopo pranzo si è partecipato ad uno spettacolo preparato sia dagli oratoriani di Colle Val d’Elsa, sia dall’Oratorio di Siena. Poi tutti a casa con il cuore rinnovato e pronto a ricominciare a vivere secondo la spiritualità del carisma di Don Bosco. Sr Annalaura Autieri - Delegata Provinciale Toscana Provincia IME - Sicilia Agrigento - 1a Convention Famiglie In 1600 – il 22 aprile ad Agrigento - alla 1a Convention delle famiglie organizzata dalla Consulta Regionale della 16 Famiglia Salesiana (CRFS) di Sicilia di cui fanno parte tutti i rappresentanti dei rami di FS (Salesiani di Don Bosco, Figlie di Maria Ausiliatrice, Exallievi/e Don Bosco, Exallieve/i FMA, Volontarie di Don Bosco, Volontari con D. Bosco, Associazione Salesiani Cooperatori, Oblate del Sacro Cuore, Apostole Sacra Famiglia, Associazione di Maria Ausiliatrice, Discepole). Si è trattato di un evento con l’obiettivo di manifestare l’attenzione di una Famiglia, la Famiglia Salesiana, alla “FAMIGLIA”, di dare speranza ed entusiasmo alla “FAMIGLIA” e permettere di ritrovare le coordinate, i pilastri per educare in questo nostro tempo. Durante la convention, i nostri occhi e i nostri cuori guardano in avanti. Ricco di sentimenti di speranza cristiana è stato il messaggio conclusivo dell’Ispettore, don Gianni Mazzali, e dell’Ispettrice, sr Anna Razionale che ispirati da questa grande famiglia di famiglie hanno accolto una sfida e fatta la consegna di “trapiantare questa esperienza di comunità nei nostri ambienti, nel nostro territorio. È tempo di… gruppi di famiglie, per aiutarci, per sostenerci, per incoraggiarci. Sentiamo che Dio ci vuole educatori ed evangelizzatori. Consapevoli dei nostri limiti vogliamo allearci, lavorare insieme, stimarci ed aiutarci a vicenda.” La giornata si è conclusa al tempio della Concordia con l’affidamento delle famiglie a Maria. L’intensa partecipazione fa ben sperare per un futuro in cui tanti hanno il coraggio di rispondere sì alla sfida educativa. È tempo di famiglia, allora! Urge ritornare alla famiglia, rigenerare la famiglia - come ha detto l’Ispettrice nel suo saluto iniziale - “Tutto ciò che non si rigenera, degenera” (Morin - epistemologo), se vogliamo rigenerare l’educazione: che la coscienza della gravità e della grandezza dei problemi serva ad aiutarci nel nostro impegno e a portare nella società, nel territorio che abitiamo un nuovo stile di famiglia: la famiglia come stile! E allora sì che collaboreremo per creare una cultura educativa! Sr Gina Sanfilippo Associazione Salesiani Cooperatori • Newsletter periodica della Regione Italia - Medio Oriente - Malta • Agosto 2012 ASC news - 34 Un po’ di storia... La FS, dopo un percorso di riflessione sulla modalità di progettare una Pastorale Familiare unitaria, aveva deciso di formare una equipe di famiglie provenienti da tutte le zone della Sicilia per incontrarsi con Don Gianni Mazzali, da poco Ispettore dei Salesiani di Sicilia, per riflettere sul tema: “Famiglia ed educazione”. In quell’incontro Don Mazzali, aveva sottolineato la necessità di intraprendere un progetto sessennale di pastorale familiare della Famiglia Salesiana, tracciando delle linee di strategie concrete. A conclusione dei due giorni di lavori, l’equipe di famiglie aveva prodotto un documento, facendo delle proposte operative, presentate nel gennaio 2009 alla Consulta Regionale della Famiglia Salesiana, che le aveva fatte proprie, per sviluppare un progetto unitario. OBIETTIVI a) Definire e continuare un percorso di pastorale familiare b) Ritradurre il Sistema Preventivo per la famiglia e proporlo ai genitori come una pedagogia familiare attuale ed efficace, specialmente in questo tempo di preoccupante disorientamento educativo, di crisi di valori, di relazioni d’amore, di fede, dalle quali scaturiscono tutte le altre crisi, lavorativa, economica, ecc. c) Educarsi ed educare ad essere “buoni cristiani ed onesti cittadini”. Assicurare una speciale attenzione alla famiglia, nella nostra proposta educativa ed evangelizzatrice, richiede tra l’altro di: 1 Garantire uno speciale impegno e sacrificio di educare all’amore. 2 Accompagnare e sostenere i genitori nelle loro responsabilità educative, coinvolgendoli pienamente nella realizzazione del Progetto educativo-pastorale salesiano. 3 Promuovere e qualificare lo stile salesiano di famiglia nella propria famiglia, nella comunità salesiana, nella co- munità educativo-pastorale. INTERVENTI a) Dar vita ad un “Movimento Salesiano di Famiglie” che coinvolga tutti i rami della FS. b) Istituire scuole per formatori di “pastorale familiare con lo specifico educativo”. c) Iniziare una pastorale per fidanzati (preparazione remota). d) Studiare ed iniziare una pastorale per le famiglie di appartenenza (degli sposi). e) Studiare un’azione educativa alla “genitorialità sociale”. f) Trovare una adeguata pastorale per i “separati” e ragazzi “figli di separati”. g) Creare “scuole per genitori”, cioè occasioni per prepararsi e confrontarsi sulle questioni educative. TAPPE DEL PERCORSO 1° Anno start -2008/2009 (riflessione – confronto - comunione) - Diffusione della proposta e realizzazione di incontri d’approfondimento e coinvolgimento di tutti i rami di Famiglia Salesiana per dar vita ad un “Movimento Salesiano di Famiglie”. 2° anno - 2009/2010 - “Stringiamoci attorno a Don Bosco”: - A livello ispettoriale, individuare e formare “un’équipe di famiglie formatori”. 3° anno- 2010/2011: “Prendiamoci cura delle famiglie” - Scuola per formatori (biennale) Realizzazione di “Albo regionale di formatori”. - Nelle scuole fare proposta di incontrare le famiglie per un aiuto educativo (diffondere il sistema preventivo di don Bosco). 4° anno-2011/2012: “S.O.S. Famiglie chiamano famiglie” - Creare un grande evento “Convention” di incontro di famiglie che sono entrate in questo cammino di formazione salesiana “Movimento Salesiano di Famiglie”. Via Marsala, 42 - 00185 Roma – e-mail: [email protected] 17 ASC news - 34 5° (2012 / 2013): “Amarsi è bello” - Suscitare la formazione di gruppi di fidanzati per iniziare una pastorale per fidanzati ancora lontani dal giorno del matrimonio (preparazione remota). “Noi genitori aiutiamoli con discrezione” - Studiare ed iniziare una pastorale per le famiglie di appartenenza degli sposi, molte volte ignari di essere stati causa di rotture di matrimoni e di azioni educative disastrose con i propri nipoti. 6° (2013 / 2014): “Non dimenticarti che sei genitore” - Iniziare una adeguata pastorale per i “separati”, e ragazzi “figli di separati”. - Studiare un’azione educativa alla “genitorialità sociale” per avere sempre più famiglie capaci di prendersi cura dei figli degli altri. - Presentare, ai più sensibili, la proposta di abbracciare il cammino che porta ad una scelta vocazionale. Abbiamo fatto un po’ di strada per arrivare a questa convention di famiglie salesiane. Stiamo toccato con mano quanto è grande il Signore perché ha radunato più di 1.600 persone in una giornata storica, piena di luce e di speranza per il futuro, punto di partenza di un lavoro per la famiglia che richiede lo forzo e l’impegno di tutti. Franco e Melina Parrino dizioni metereologiche, invece il giorno si è aperto con un sole splendido e l’aria tiepida; un Oratorio festoso, imbandierato, ha accolto i gruppi che sono giunti dai vari centri, dolci per tutti e di tutti i tipi ed un ottimo caffè hanno ristorato i partecipanti che hanno mostrato di gradire molto. Il programma della giornata si è svolto secondo le linee tracciate; l’incontro iniziale si è tenuto nell’Aula Pucci (sala del Consiglio Comunale) gentilmente concessa dal Sindaco di Civitavecchia, dove ci ha accolti don Antonello Sanna, Vicario Ispettoriale, che ha salutato i circa 250 partecipanti invitandoli a mettersi al servizio dei giovani come ci ha indicato il Rettor Maggiore nella Strenna 2012: “Conoscendo e imitando don Bosco facciamo dei giovani, la missione della nostra vita”. L’incontro è proseguito con la recita delle lodi, quindi sono iniziate le commoventi e partecipate testimonianze: la prima di suor Franceschina Giancola FMA che ha parlato delle varie difficoltà incontrate nella conduzione della Casa Famiglia, ma anche delle consolazioni che molti ragazzi procurano quando vengono introdotti nel sociale e riescono a trovare il loro posto nel mondo; molti di loro rimangono legati ai loro educatori ed entrano a far parte delle associazioni che fanno capo alla Famiglia Salesiana per avere un punto fermo nella loro vita. La seconda testimonianza ci è stata presentata da una coppia di sposi, Marina Surrentino, Vice coordinatrice dei Salesiani Cooperatori della Ispettoria del Lazio e suo marito Paolo che, proprio dalle difficoltà incontrate nel concepimento di un figlio, hanno fatto scaturire una sorgente d’amore che li ha portati ad Haiti ad assistere i colpiti dal cataclisma, quindi ad adottare un ragazzo già grande proveniente da una casa famiglia ed in serie difficoltà, e finalmente nei prossimi mesi otterranno in adozione un bimbo di due anni. Sono stati due momenti di emozione intensa che ci hanno fatto comprendere ancora di più la bellezza di essere ”Famiglia” che trepida e gioisce per le grandi cose che il Provincia ICC - Lazio Civitavecchia - Festa Famiglia Salesiana Il 25 Aprile Civitavecchia ha ospitato la “Famiglia Salesiana del Lazio” per l’incontro che ogni anno si svolge, a rotazione, nei vari Centri; è una giornata di confronto tra i diversi gruppi che formano la “Famiglia” fondata su uno spirito comune che attinge al carisma di don Bosco, pur rispettando le caratteristiche proprie e originali di ciascun gruppo. Eravamo molto trepidanti specialmente per le incerte con- 18 Associazione Salesiani Cooperatori • Newsletter periodica della Regione Italia - Medio Oriente - Malta • Agosto 2012 ASC news - 34 Signore compie ogni giorno per tutti noi. Alle 12,15 nella Chiesa Parrocchiale della Sacra Famiglia si è svolta la solenne concelebrazione dell’Eucaristia animata dalle suore Salesiane Oblate del Sacro Cuore di Gesù; un momento di gioia piena, eravamo tutti “un cuor solo e un’anima sola” sentendoci veramente famiglia generata da un unico padre: don Bosco e da una grande Madre: Maria Ausiliatrice. Alle 13,30 il pranzo nel cortile dove erano stati allestiti dei gazebo per proteggere i partecipanti dal sole, tutto si è svolto nel migliore dei modi. Al termine un po’ di libertà per andare a vedere il mare… Alle 15,30 ci siamo ritrovati nel salone delle FMA per un momento di festa animato dalla ”Corale Insieme”, da alcune scenette degli aiuto-animatori del nostro Oratorio, un video proposto da Alessandro Spalvieri, Coordinatore Provinciale dei Salesiani Cooperatori, che ha illustrato le attività dei Cooperatori impegnati con i giovani in difficoltà. La direttrice dell’Istituto Santa Sofia delle FMA di Civitavecchia che ci ha ospitati, suor Maria Serra, ha portato a tutti i convenuti il suo saluto commosso ed emozionato auspicando un sereno ritorno e buon lavoro tra i nostri amati giovani. Provincia Medio Oriente Libano Kahalé - 25.mo anniversario Promesse Domenica, 8 luglio, a Kahalé si è celebrato il 25.mo delle prime Promesse di Cooperatori secondo il Regolamento postconciliare. Una prima per il Libano e il MOR. Era il 1987, in piena guerra civile, e Kahalé si trovava sul fronte, spesso esposta ai bom- bardamenti dei drusi e dei siriani. Ero in Libano da pochi mesi e per preparare il centenario di Don Bosco del 1988, mi capitava di andare spesso colà, dalle FMA. Conobbi così coloro che si preparavano alla Promessa, tra cui un giovane sacerdote della parrocchia che si trovava con i giovani dalle suore e che fu il primo ad emetterla in mia presenza. Da qualche mese, questo sacerdote è il vescovo maronita della nostra diocesi di Jbeil-Biblos, mons. Michel Aoun. I Cooperatori di Kahalé l’hanno invitato per l’occasione, invitando pure la Famiglia Salesiana del Libano a partecipare alla festa. La delegazione dei Cooperatori di Houssoun era formata da una decina di persone, più i bambini. Nell’omelia, il vescovo ha ricordato la sua esperienza con i giovani e la scoperta che hanno fatto insieme di Don Bosco e della figura del Cooperatore, esperienza che é tuttora presente nella sua missione episcopale. Con i Cooperatori ha rinnovato pure lui la Promessa. Alla messa è seguita una breve rievocazione di immagini e testimonianze vive, tra cui la mia, e la cena per la Famiglia Salesiana con la presentazione di alcuni doni. Un altro sacerdote Cooperatore, monsignore ed attuale rettore del seminario della diocesi di Beirut, si è scusato per impegni. Don Vittorio Pozzo Delegato MOR Riportiamo il testo in francese della lettera, scritta dal Coordinatore di Kahalé, Bassem, sempre riguardo ai festeggiamenti per il 25.mo anniversario delle Promesse Les Salésiens Coopérateurs du centre de Kahalé – Liban ont fêté leur 25ème année de promesse. Ce groupe est le premier au Moyen–Orient et même au Liban. Le dimanche 8 juillet 2012 Via Marsala, 42 - 00185 Roma – e-mail: [email protected] 19 ASC news - 34 Provincia Emilia Romagna - S.Marino Aiuti per il terremoto Con i primi soldi raccolti, l’Associazione Salesiani Cooperatori ha potuto già inviare in Emilia Romagna l’impianto di amplificazione della FBT, richiesto per l’animazione estiva dell’Oratorio. une cérémonie fut célébrée par l’archevêque salésien coopérateur Michel Aoun et a été couronnée par la renouvellement de la promesse de tous les coopérateurs du centre. Un moment grandiose et partagé avec tous les fidèles des 3 paroisses du village. Une ambiance pieuse, familiale et salésienne par excellence. Bassem Moukarzel - coordinateur Dalla Cina Don Bosco - un segno tangibile Carissimi Salesiani Cooperatori, Vi mando la foto fatta stamattina dopo la Messa qui a Nantong – Cina, col parroco (appena 37 anni !!) della parrocchia di Lang Shan nella periferia sud est del porto di Nantong. La parrocchia è poverissima, raccoglie ed aiuta operai, i pochi contadini rimasti e tanti bambini e giovani, ma... nel refettorio pur modesto e frugale, guardate un po’ quale dipinto troneggia!!! Mi sono commosso... e mi sono davvero sentito a “casa”! Vi saluto tutti con affetto e un po’ di ...nostalgia! Maurizio Leonardi Questi gli estremi da utilizzare per i versamenti: c/c bancario: BANCA PROSSIMA IT09 J033 5901 6001 0000 0001 816 intestato a: Associazione Salesiani Cooperatori – Italia Via Manzoni angolo Via Verdi (Milano) Contrassegno filiale 05000 causale: “pro terremoto 2012” ti en m a t n Appudei principali ario egione Calend nella R i t n e m a appunt AGOSTO 6-8 16-19 19-26 28-31 Calabria Piemonte Nord Est Calabria Campo Giovani e Aspiranti Incontro Famiglie EESS-Settimana di Formazione Esercizi Spirituali SETTEMBRE 7-9 Campania-Basilicata Toscana 14-16 Lazio 21-23 Nord Est 23 Piemonte Esercizi Spirituali Esercizi Spirituali Campo Salesiano Esercizi Spirituali Giornata del Cooperatore OTTOBRE 6 Roma (S.Cuore) 6-7 Roma (S.Cuore) 20-21 Lazio Segreteria Esecutiva Regionale Consulta Regionale Esercizi Spirituali NOVEMBRE 20 8-11 Roma (Pisana) Congresso Mondiale Associazione Salesiani Cooperatori • Newsletter periodica della Regione Italia - Medio Oriente - Malta • Agosto 2012