sguardi incrociati sull`africa - Informa Provincia
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SGUARDI INCROCIATI SULL'AFRICA (Si autorizza l'uso per motivi di studio e ricerca. È vietata la riproduzione anche parziale, senza citare la fonte e se non esplicitamente autorizzato dall’Autore del paper (contattare l'Ufficio Cooperazione Internazionale della Provincia di Savona [email protected]).) [email protected] Interventi degli studenti del Liceo Artistico Arturo Martini di Savona Conferenza di Masengo Ma mongolo CLASSE I-II-III C - LICEO ARTISTICO ARTURO MARTINI Il personaggio che è venuto a tenere questa conferenza si chiama Masengo ed è il presidente dell’associazione “Malaki ma Kongo” per la promozione della cultura africana in Europa e nelle Americhe e lo sviluppo responsabile. Egli, insieme ad altre persone, sostiene molte iniziative per aiutare la gente del suo Paese, cioè il Congo Brazzaville. Cecilia Marson I C Liceo Artistico In questo incontro abbiamo visto un interessantissimo documentario intitolato “La debole corrente” che parlava di una figura legata al Congo, importante anche dal punto di vista storico. Questa figura è quella di Pietro Savorgnan di Brazzà, un amante di scoperte e ricerche in Africa di origine italiana. Egli camminava a piedi nudi tra la gente, per identificarsi con gli abitanti del Congo, dove si recava sempre. Gloria Salino III C Liceo Artistico Il 3 ottobre 2006 è stato riesumato dalla sua sepoltura in Algeria, perché i congolesi avevano chiesto di poterlo seppellire a Brazzaville: era una cosa molto strana che chiedessero i resti di un uomo italiano che ha dato inizio alla colonizzazione francese del Congo. Pietro Sarvognan di Brazzà principalmente fu sepolto ad Algeri perché la moglie aveva rifiutato i funerali di Stato a Parigi in quanto lui non era d’accordo con quanto aveva fatto la Francia al seguito delle sue scoperte. Infatti fece incidere sulla tomba questa frase: “Mai le mani si sporcò di sangue umano”. Inoltre, il Presidente congolese aveva fatto costruire per lui a Brazzaville un Mausoleo con marmi italiani che in tutto sarebbe costato diversi miliardi che gli abitanti della città non potevano certo permettersi. Selene Restuccia I C Liceo Artistico In realtà, lo stato congolese per questa celebrazione ha sciupato del denaro pubblico; quando poteva usare quel denaro per risolvere altri problemi: ad esempio le scuole che non sono organizzate molto bene, ad alcune di esse mancano persino i servizi igienici o sono mezze distrutte da catastrofi recenti, i danni naturalmente non sono ancora stati riparati. La guerra è un altro problema: nei paesi africani ci sono molti conflitti che uccidono numerose persone innocenti, ad esempio numerosi ragazzi della nostra età, mentre tornano da scuola, vengono colpiti accidentalmente da un proiettile... Un altro problema che sembra secondario ma è grave come i precedenti é l' inquinamento. Molte multinazionali europee sfruttano le risorse congolesi. Molte risorse erano state scoperte da Brazzà ma sono state vendute a basso prezzo alle aziende europee. Le multinazionali naturalmente non considerano minimamente l'ipotesi di smaltire i rifiuti, così li disperdono nell' ambiente... Andrea Tomalini II C Liceo Artistico Nel Congo, oggi, c’è tutto ciò che è necessario per vivere: dall’acqua al cibo, alla vegetazione, ma manca lo sviluppo e i mezzi per estrarre le risorse che possiedono. Inoltre è un territorio ricco di petrolio ma gli resta solo il 3% dallo sfruttamento (e non va al popolo ma ai governanti che permettono lo sfruttamento straniero) perché il resto viene portato via: di tutto questo si occupa la TOTAL e anche l’ENI! Nel 1997 ci fu anche una guerra finanziata dalla Elf (oggi Total), che era il più grande estrattore di petrolio in Congo. L’Africa è ancora un continente vergine, al contrario dell’Asia che sta crescendo economicamente. La popolazione è abbandonata a se stessa, ci sono quartieri rovinati non ristrutturati. Le scuole ci sono, ma c’è ancora bisogno di molti aiuti. Queste sono costruite con materiali cadenti e spesso e volentieri crollano. Per aiutarli bisogna rispettare di più il mondo. Selene Restuccia I C Liceo Artistico Con una proiezione di foto, Masengo ci ha spiegato che in Congo basta pochissima pioggia per causare dei danni ai villaggi e questo succede più volte perché mancano le infrastrutture. Alla fine del documentario si ricordava che il Congo, oggi, è sotto pressione per la produzione del petrolio, storia comune a molti paesi poveri dell’Africa. Questo documentario è stato molto interessante ed io sono rimasta colpita dalla figura di Pietro Savorgnan perché mi attraggono le persone che scelgono da che parte e in che parte del mondo stare. Gloria Salino III C Liceo Artistico Lo sviluppo dei vari paesi si basa su: strade, infrastrutture, elettricità. Con queste tre cose la vita dei congolesi cambierebbe in tutto e per tutto, solo che mancano gli strumenti e di conseguenza i soldi, investiti molto male. L’Africa è il palcoscenico di tutta questa pietosa commedia. Penso che per aiutarli non bastino i soldi, ma ci sia anche bisogno di un rispetto maggiore per l’ambiente e soprattutto, c’è bisogno del rispetto nei loro confronti. Bisogna cominciare dai giovani per sensibilizzarli, perché portino un messaggio di aiuto e di pace in tutto il mondo. Cecilia Marson I C Liceo Artistico Masengo è stato anche ad Haiti e Santo Domingo, paesi che hanno problemi simili. Ad Haiti, ad esempio, poco tempo fa, è crollata una scuola di cinque piani. In Congo ci sono molte donne con bambini che sono rimaste da sole e hanno costruito una scuola di cucito per loro. Oltre a queste cose Masengo ci ha spiegato che il nome di ogni stato africano ha un significato: per esempio Congo = pace e amore, Senegal= sulla barca ed Egitto = terra nera. Questa conferenza è stata molto interessante e sia le immagini che il filmato sono stati bellissimi. Masengo ha raccontato tutte le sue esperienze con sentimento, è la cosa che mi ha colpito di più. Tania Amato II C Liceo Artistico