Progetto gennaio-giugno 2013 LABORATORIO PATCH

Transcript

Progetto gennaio-giugno 2013 LABORATORIO PATCH
Progetto gennaio-giugno 2013
LABORATORIO PATCH WORK - “RICICLIAMO STOFFE”
I ragazzini saranno nuovamente coinvolti nella scelta degli oggetti da realizzare così da sentirsi
maggiormente interessati nel lavoro che verrà svolto insieme. Ovviamente la parte più difficile legata al
cucire o al ritagliare in modo preciso le stoffe sarà svolta dall’educatrice ma loro useranno e copieranno i
vari cartamodelli. Il lavoro sarà semplificato il più possibile ma comunque l’educatrice reperirà una serie di
cartamodelli abbastanza semplici utilizzabili da ragazzini.
Il termine patchwork nella lingua inglese è l’unione di due termini: patch (toppa) e work (lavoro), significa
lavoro a toppe. Si cuciono insieme vari pezzi di tessuto seguendo uno schema precedentemente preparato.
La tecnica del patchwork e del trapunto hanno origini antichissime. Si sviluppano in africa e in sia per la
necessità di realizzare indumenti caldi e spessi che proteggessero dal freddo. Si diffonde in Europa nel
medioevo, quando i crociati che tornano dall’oriente, si proteggevano dai disagi dell’armatura di ferro con
un indumento formato da vari strati di tessuto trapuntato cuciti insieme. In Spagna viene usato per
realizzare paramenti sacri, in Italia per costumi, bardature per cavalli o per impreziosire i tessuti. Diviene
nel tempo sempre più raffinato, sia per i materiali utilizzati sia per le decorazioni: da artigianato povero si
trasforma in arte.
In Inghilterra la tecnica del patchwork coinvolge tuta la famiglia: un’occasione importante come un
matrimonio crea la possibilità a molte persone di incontrarsi (quilting parties) per comporre assieme,
magari in un giorno, una trapunta da letto.
Furono i coloni inglesi e francesi ad esportare la tecnica nel Nuovo Mondo, costretti a riciclare ciò che
avevano portato dall’Europa e a mettere in comune ciò che restava per creare qualcosa di nuovo: alle
iniziali trapunte del ricordo, dove ognuno regalava una toppa con una dedica particolare per, si
affiancavano nuovi modelli.
In America ogni ragazza che si sposa riceve in dote il bride’s quilt, la trapunta della sposa che viene
confezionata in occasione di un quilting bee dalle donne della famiglia e dalle vicine di casa.
Obiettivi
GENERALI:
 Con una parte dei lavori prodotti sarà arricchito il centro di aggregazione, di risorse da utilizzare.
 Rafforzare il legame all’interno del gruppo.
 Rafforzare l’idea del rispetto per l’ambiente e delle risorse che offre.
 Sensibilizzare al tema del riciclo offrendo nuovi strumenti di lavoro.
 Sensibilizzare al dialogo e al confronto tra pari.
SPECIFICI:
 Incrementare l’autostima.
 Favorire un maggior autocontrollo e una minore impulsività.
 Facilitare la coesione di gruppo.
 Migliorare le abilità manuali fini e i tempi di attenzione.
Utenza, tempi
Il progetto verrà sviluppato con i bambini frequentanti il centro di aggregazione, successivamente al momento
dedicato allo studio ed a una pausa ”merenda” compatibilmente anche alle loro esigenze.
Metodologia e fasi di svolgimento
Per motivi organizzativi, il momento dedicato al laboratorio creativo, sarà breve e alternato al gioco libero.
Insieme all’educatrice i bambini taglieranno le stoffe aiutandosi con i cartamodelli da lei preparati, per quando
riguarda la cucitura il più verrà fatto dall’educatrice e dalle utenti più grandi, se possibile si cercherà il
coinvolgimento di alcune madri.
Accanto al laboratorio di patchwork sarà favorita l’espressione attraverso il disegno libero usando colori a cera
e/o pastelli e l’impiego di diversi materiali artistici, soprattutto utilizzando materiali di riciclo alla scoperta delle
diverse possibilità che essi offrono.
Materiale

Fogli A3 e A e altro materiale da ufficio

Colla in stick e vinavil

scotch

Stoffe colorate, fili, aghi e spilli

Cartelloni colorati

Materiale di riciclo: bottiglie, bottoni, cartoncini, scatole….