dalla genetica all`epigenetica psichiatrica

Transcript

dalla genetica all`epigenetica psichiatrica
rivista della società italiana di psico - neuro - endocrino - immunologia diretta da Francesco Bottaccioli
PNEINEWS
I NUOVI SAPERI DELLA SCIENZA E DELLA SALUTE
DALLA GENETICA
ALL’EPIGENETICA
PSICHIATRICA
Rivista bimestrale - n. 3-4 - anno VIII - Maggio Agosto 2014
CO
US
IN
S:
UN
PI
ON
IE
RE
DE
LL
A
PN
EI
Sta emergendo un cambiamento
radicale della visione dell’origine
genetica di gravi malattie
psichiatriche come l’autismo
e la schizofrenia.
SOMM ARIO
www.sipnei.it
PNEINEWS - n° 3-4 Anno 2014
EDITORIALE
3
NORMAN COUSINS NEL LABORATORIO DI EPIGENETICA
F. Bottaccioli
DOSSIER TUMORI
4
LA CURA INTEGRATA DEL CANCRO
Da oltre un decennio, lo psicologo dirige il Programma di medicina integrata di uno dei più importanti
centri americani di cura del cancro, dove il trattamento è personalizzata e basato su terapie complementari
dotate di evidenza scientifica, tra cui l’agopuntura e la meditazione.
7
A COLLOQUIO CON LORENZO COHEN
Paola Emilia Cicerone
CAMPANIA: ECOCIDIO NELLA “TERRA DEI FUOCHI”
Gennaro Esposito
Mentre il dato nazionale, negli ultimi vent’anni, mostra un calo di incidenza e mortalità per cancro,
i dati campani mostrano un trend in aumento, soprattutto per il cancro della mammella, del colonretto, della vescica e del polmone. Finalmente arriva il Registro Tumori, ma bisogna fare presto per
organizzare una rete oncologica adeguata.
10
UN MODELLO DI VALUTAZIONE E GESTIONE
DELLO STRESS IN AMBITO ONCOLOGICO
David Lazzari
Le modalità soggettive con le quali l’individuo legge e vive la sua malattia sono direttamente correlate
ai livelli di stress (che dipendono in buona misura dalla valutazione individuale della situazione)
e guidano i processi di autoregolazione, cioè i fattori in base ai quali il sistema-individuo regola il suo
comportamento.
13
FATTORI BIOLOGICI E COMPORTAMENTALI NELLA PROGRESSIONE
DEL CANCRO: VIE FISIOLOGICHE E MECCANISMI S. K. Lutgendorf - A. K. Sood
Le meta-analisi più recenti hanno collegato la depressione, eventi stressanti della vita e l’isolamento
sociale con una scarsa sopravvivenza nei malati di cancro. Sebbene non tutti i dati siano consistenti,
c’è un’evidenza epidemiologica predominante che correla i fattori psicosociali e la progressione del cancro.
20
E SE SI ABOLISSE IL PROGRAMMA
DI SCREENING MAMMOGRAFICO?
Nikola Biller-Adorno - Peter Jüni
Riportiamo la traduzione di ampi stralci di un articolo apparso sul New England Journal of Medicine
la cui lettura, per la importanza medica e sociale che riveste, pensiamo non possa essere ristretta
ai lettori della rivista americana.
IL TRAMONTO DELLA GENETICA
E L’EMERGERE DELLA EPIGENETICA IN PSICHIATRIA
Francesco Bottaccioli
Nelle Università ancora si insegna che malattie psichiatriche gravi e anche comportamenti, abilità,
intelligenza, dipendano in larga misura dalla genetica. Un approccio non più sostenibile alla luce della
ricerca epigenetica, che apre nuove strade di ricerca e cura di malattie come l’autismo e la schizofrenia.
SPECIALE STORIA DELLA PSICONEUROENDOCRINOIMMUNOLOGIA
32
2
ANATOMIA DI UNA MALATTIA
(COME PERCEPITA DAL PAZIENTE)
Direttore Responsabile
Francesco Bottaccioli - [email protected]
Hanno collaborato a questo numero
Nikola Biller-Adorno, Francesco Bottaccioli,
Paola Emilia Cicerone, Norman Cousins,
Gennaro Esposito, Peter Jüni, David Lazzari,
Susan. K. Lutgendorf, Anil K. Sood
Illustrazioni di copertina e delle pagine 25 e 28
Margherita Allegri - www.margheallegri.com
PRIMO PIANO DALLA GENETICA ALL’EPIGENETICA PSICHIATRICA
23
PNEINEWS. Rivista bimestrale della Società Italiana
di Psiconeuroendocrinoimmunologia.
Norman Cousins
Tra pochi mesi, nel 2015, saranno 25 anni dalla morte e 100 dalla nascita di Norman Cousins,
l’intellettuale americano che dette un impulso significativo alla diffusione della cultura e della ricerca
PNEI nell’Università.
Impaginazione e grafica
Argento e China - www.argentoechina.it
Stampa
La Grafica Faggian - www.lagraficafaggian.it
Registrazione
Autorizzazione del Tribunale Bologna n° 8038 del 11/02/2010
Redazione
Piazza Mincio, 1 - Roma
ABBONAMENTO E INFORMAZIONI
Il costo dell’abbonamento per ricevere 6 numeri
di PNEINEWS è di 25 euro, in formato elettronico
(Pdf) 18 euro. Per i soci SIPNEI l’abbonamento in
formato elettronico è compreso nella quota annuale.
L’abbonamento cartaceo per i soci SIPNEI è scontato
a 20 euro. Il versamento va eseguito a favore di SIPNEI
Intesa San Paolo Ag. 16 viale Parioli 16/E
IBAN IT 90 B 03069 05077 100000000203
specificando la causale.
Per informazioni: [email protected]
Per le modalità di abbonamento visita www.sipnei.it
PNEI NEWS | n. 3-4 Maggio Agosto 2014
EDITORIALE
Norman Cousins
nel laboratorio di epigenetica
Francesco Bottaccioli – Direzione Master II livello in “PNEI e Scienza della cura integrata”, Università dell’Aquila
M
olti dei nostri lettori conoscono
Norman Cousins per la sua,
apparentemente incredibile, storia di
guarigione, raccontata in un celebre saggio
sul New England Journal of Medicine
e poi in un libro di grande fortuna. Cousins
era un intellettuale di primo livello della
società americana degli anni ’50-60.
Giornalista di successo, impegnato in
prima persona nel contrastare la guerra
fredda e la minaccia di scontro nucleare
tra USA e URSS. Frequenti erano i suoi
viaggi in Russia a capo di missioni e associazioni culturali
pacifiste e proprio di ritorno da un lungo e faticoso
viaggio di lavoro a Mosca si ammalò di spondiloartrite
anchilosante, una grave malattia autoimmune con
nessuna possibilità di cura. Era il 1964, ma solo nel ‘76
Cousins si deciderà a rendere pubblica la sua storia.
Racconta di essere stato ricoverato in ospedale, un luogo
da lui subito giudicato inadatto a guarire malattie gravi.
Subì un bombardamento farmacologico che giudicò,
con la consulenza e assistenza del suo medico di fiducia,
estremamente tossico e scarsamente efficace. Decise
quindi di trasferirsi in albergo con assistenza medica, di
ridurre fino ad eliminare i farmaci, di assumere sostanze
naturali e di curare il suo stato d’animo con la visione
regolare dei film comici dei fratelli Marx. Questo perché,
avendo letto le ricerche di Hans Selye1, conosceva gli
effetti nocivi dello stress e la possibilità di rovesciarli con
emozioni positive. Nel giro di un mese stava decisamente
meglio. A quel punto, con il sostegno della moglie e di
un gruppo di amici, si trasferì al mare dove concluse il
suo processo di ristabilimento. Dopo un anno, aveva
1 Selye H (1956) The Stress of Life, McGraw-Hill, New York
PNEI NEWS | n. 3-4 Maggio Agosto 2014
recuperato gran parte della funzionalità
fisica e poté riprendere il suo lavoro. Dopo
l’articolo e il libro e il grande scalpore
suscitato, nel 1978 venne chiamato
dall’Università della California, Campus di
Los Angeles, come professore di Medical
Humanities. Da quella posizione promosse
la ricerca in PNEI, dando vita, assieme
a medici e psicologi, al primo centro di
ricerca in PNEI. A tutt’oggi il Cousins
Center for Psychoneuroimmunology è uno
dei più importanti centri internazionali di
promozione della nostra disciplina.
Nel quarto di secolo dalla morte di Cousins, la ricerca ha
appurato alcune delle lucide osservazioni dell’intellettuale
americano, tra cui in primis la potenza di ciò che i suoi
critici volevano sbattergli in faccia per inficiare la sua
storia: l’effetto placebo. Al riguardo Cousins ribatte:
“Sì, è possibile, che tutto quello che ho fatto sia nel quadro
dell’autosuggestione, ma, mi chiedo, perché la medicina
non usa questa grande risorsa?”.
Oggi, non solo la comunicazione bidirezionale psiche
sistemi biologici è assodata2, ma è documentata anche
la modulazione del genoma cellulare, neuroni inclusi,
per via epigenetica. Ed è a questa novità che dedichiamo la
cover e il primo piano di questo numero.
Norman oggi, immagino, sarebbe entusiasta di entrare
in un laboratorio di epigenetica con il suo sguardo PNEI3.
2 Per un aggiornamento, vedi la lunga review recente del direttore del Cousins
Center, Michael Irwin: Slavich GM and Irwin MR (2014) From Stress to
Inflammation and Major Depressive Disorder: A Social Signal Transduction
Theory of Depression, Psychol Bull. 140(3): 774–815
3 Bottaccioli F (2014) Epigenetica e Psiconeuroendocrinoimmunologia. Le due facce
della rivoluzione in corso nelle scienze della vita, Edra, Milano
3
INTERVISTA
Tumori
La cura integrata del cancro
A colloquio con Lorenzo Cohen, direttore della medicina
integrata dell’Anderson Cancer Center, in Texas
Paola Emilia Cicerone - Giornalista scientifica
Da oltre un decennio, lo psicologo dirige il Programma di medicina integrata di uno dei più importanti centri
americani di cura del cancro, dove il trattamento è personalizzata e basato su terapie complementari dotate
di evidenza scientifica, tra cui l’agopuntura e la meditazione, che ha imparato dalla nonna materna Vanda
Scaravelli, pioniera dello Yoga in Italia.
I
n un mondo ideale, tutti i malati di cancro dovrebbero
poter contare sulla medicina per ricevere un sostegno
e migliorare le loro possibilità di guarigione”: è l’obiettivo
ambizioso di Lorenzo Cohen, direttore dal 2002 del
programma di medicina integrata dell’MD Anderson
Cancer Center dell’Università del Texas. Abbiamo
approfittato della sua venuta in Italia, su invito del Centro
di riferimento regionale per la fitoterapia e dell’Università
degli Studi di Firenze, per chiedergli di raccontarci il suo
percorso professionale e il suo lavoro.
Quello che propone il centro diretto da Cohen è un
approccio integrato e personalizzato: i pazienti affetti da
diversi tipi di cancro vengono indirizzati, sulla base di
una consulenza individuale, verso le terapie più adeguate,
come massaggi, musicoterapia, agopuntura, meditazione
e consulenza nutrizionale, oltre a varie attività di gruppo.
“Ci occupiamo del benessere fisico, psicologico e spirituale
dei pazienti, tenendo conto dei loro obiettivi per creare
un programma adeguato anche quando sono in corso
trattamenti oncologici convenzionali”, spiega Cohen.
“La ricerca ha confermato che la riduzione dello stress
e altre terapie complementari migliorano in modo
incontestabile la qualità di vita dei pazienti, a lungo
termine”.
Di formazione psicologo, Cohen ha cominciato la sua
carriera studiando gli effetti
negativi dello stress.
“Quando ho cominciato a occuparmi di oncologia”,
spiega “mi sono reso conto di quanto fosse necessario
individuare strategie che aiutassero i pazienti a gestire
lo stress legato alla malattia. I miei colleghi affrontavano
4
il problema con approcci psicologici convenzionali, come
la terapia cognitiva. Ma le conoscenze che avevo acquisito
attraverso la mia famiglia mi hanno portato a guardare
oltre, per esempio alla meditazione yoga, e a valutare
diverse strategie per aiutare i pazienti a fare fronte ai
sintomi e ai cambiamenti nella loro vita causati dal cancro
e dalle terapie”.
L’eredità di nonna Vanda
Per capire il percorso formativo di Lorenzo Cohen, bisogna
sapere che non è precisamente un ospite nel nostro paese.
Cohen è nato a Roma da madre fiorentina, e si è avvicinato
alle terapie complementari grazie alla nonna materna,
Vanda Scaravelli, vegetariana e pioniera dello yoga in
Italia (nella foto della pagina a fianco).
“Ho imparato a meditare, a stare attento a quello che
mangiavo, nell’anno in cui ho vissuto con lei quanto ero
studente”, ricorda. Un approccio che Cohen conserva
nella vita e nei programmi del Centro affidato alla sua
responsabilità. “ E’ importante sottolineare che la maggior
parte dei nostri interventi non sono finalizzati a curare
il cancro, ma a migliorare la qualità della vita dei pazienti”,
sottolinea Cohen. “Abbiamo visto, per esempio, che lo yoga
può aiutare le pazienti sottoposte a radioterapia a sentirsi
più forti e a dare un senso all’esperienza della malattia”.
Sono in corso anche ricerche su trattamenti adiuvanti, per
esempio uno studio che mostra come l’agopuntura possa
migliorare la qualità di vita dei pazienti con tumori della
testa e del collo. “Da noi non ci sono terapie standard,
ma un approccio pragmatico che parte dalle esigenze
PNEI NEWS | n. 3-4 Maggio Agosto 2014
del paziente”, spiega Cohen, “in nome di un approccio
più onnicomprensivo, e più personalizzato, rispetto
all’oncologia medica convenzionale. Anche se l’obiettivo
è comune: controllare la malattia. Molte delle tecniche
che proponiamo aiutano a risolvere i problemi generati
dalle terapie oncologiche: per esempio, stiamo studiando
gli effetti di massaggio e agopuntura sulle neuropatie
periferiche causate dalla chemioterapia”.
Difficile dire se esista un tipo di pazienti su cui questi
trattamenti sono particolarmente efficaci: “Sappiamo
che i risultati ottenuti non possono essere attribuiti solo
al placebo, ma il nostro è un settore ancora molto giovane
e i fattori da prendere in considerazione sono molti,
il tipo di trattamento, la frequenza con cui il paziente
vi si sottopone, la regolarità e così via”, spiega Cohen.
“Ci sono persone che preferiscono sottoporsi regolarmente
a sedute di agopuntura piuttosto che meditare”.
I vantaggi per la ricerca sui trattamenti integrati che
vengono dalle norme americane
Un esempio dell’approccio di Cohen è il ‘Comprehensive
Lifestyle Study , che Cohen ha portato avanti insieme
allo psichiatra David Servan Schreiber (scomparso nel
2011): “Stiamo cercando di determinare se le pazienti
con cancro al seno in radioterapia che riescono a curare
l’alimentazione e tenere sotto controllo lo stress grazie
a meditazione attività fisica e gruppi di supporto abbiano
risultati migliori in termini di sopravvivenza”, spiega
PNEI NEWS | n. 3-4 Maggio Agosto 2014
Cohen . “La ricerca precedente ha mostrato che in alcuni
casi si può cambiare la progressione della malattia,
un risultato a cui tutta la comunità medica è molto
interessata”. Non a caso la maggior parte delle ricerche di
questo tipo sono finanziate dai National Health Services,
attraverso il NCCAM, l’organismo dedicato alla ricerca
sulle terapie complementari e alternative. “Ma ci sono
anche altre istituzioni che intervengono, senza contare che
negli Stati Uniti la filantropia privata gioca un ruolo molto
importante nel finanziare la ricerca, anche se i nostri fondi
non sono paragonabili a quelli per i trial sui farmaci,”
osserva Cohen. E circostanze che facilitano la promozione
di alcuni trattamenti: “Negli Usa non è necessario
essere medici per praticare agopuntura”, ricorda Cohen,
“e questo contribuisce a contenere i costi”.
Non ci sono né pillole né diete magiche
Quella proposta dal suo Centro, ci tiene a sottolineare
Cohen, è medicina complementare evidence based.
“Uno dei nostri impegni è quello di aiutare i pazienti
a rifiutare l’idea che esista una pillola magica, un
integratore in grado di curare il cancro. I ciarlatani
esistono, e succede spesso che vengano raccomandate
ai pazienti terapie non adeguate”, spiega. “Poi, certo,
ci sono gli scettici che considerano anche noi dei ciarlatani.
Ma di solito quando si rendono conto del nostro approccio
cambiano idea”. Per questo Cohen, vegetariano, è molto
attento a sottolineare che non è possibile parlare di una
5
INTERVISTA
Tumori
dieta “anticancro”. “Sappiamo che ci sono diversi fattori
che causano il cancro, tra cui il modo in cui i nostri geni
si esprimono. E sappiamo che alcuni comportamenti,
tra cui la dieta, l’attività fisica e la gestione dello stress,
possono modificare l’espressione genica: per questo sono
così importanti”. Se una dieta anticancro non esiste, una
dieta salutare però c’è: “la maggior parte delle evidenze
supportate da agenzie come il World Cancer Fund sono
a favore di una dieta a base vegetale e basata su alimenti
integrali”, spiega Cohen. “Sappiamo che è importante
aumentare la quantità di fibre che consumiamo,
aumentare il cibo vero diminuendo gli alimenti
manipolati, puntare su grassi e proteine vegetali, limitare
zuccheri e carboidrati raffinati che attivano la produzione
di fattori infiammatori”. E chi non vuole rinunciare alle
proteine animali? “Dovrebbe scegliere animali allevati
e soprattutto nutriti in modo corretto, per esempio non
bovini alimentati con la soia perché le loro carni e latte
sono più ricchi di acidi grassi infiammatori”, osserva
Cohen. “Ma soprattutto, è importante ridurre le calorie da
cibi di origine animale perché si tratta di alimenti molto
calorici, e se ne consumiamo in abbondanza questo va
a scapito della varietà dell’alimentazione”.
Per Cohen il problema della dieta è centrale: “è una
calamità”, denuncia: “se guardiamo le statistiche
sull’obesità, vediamo che tra gli adulti gli italiani sono in
una situazione migliore rispetto a Usa o Messico, mentre tra
i giovanissimi l’Italia è al secondo posto come percentuali
di obesità e sovrappeso. In altri termini, i bambini italiani
hanno più problemi di peso rispetto ai loro coetanei
statunitensi o messicani, e quando cresceranno avranno
gravi problemi di salute dovuti a un’alimentazione errata.
E’ molto grave che questo succeda proprio in uno dei paesi
in cui è nata la dieta mediterranea”.
Il problema, osserva Cohen, non è far capire alle persone
cosa dovrebbero mangiare, è liberarle dalla tirannia della
pubblicità: “Parte del problema deriva anche dal fatto
che meccanismi dei finanziamenti in medicina hanno
un’impostazione errata, si finanziano le terapie ma non
la prevenzione: sappiamo, per esempio, che le pazienti
obese con tumore al seno hanno prognosi peggiori, ma
non ci sono incentivi per finanziare programmi che le
aiutino a perdere peso. “Eppure dieta e attività fisica
-“oltre alla rinuncia al fumo” osserva Cohen - sono la base
della nostra salute, contribuiscono a prevenire patologie
6
cardiovascolari, cancro e malattie respiratorie che sono
alla base dell’80% dei decessi.
La meditazione, una tradizione di famiglia
E per quanto riguarda gli effetti dello stress?
“Non abbiamo ancora dati certi sugli effetti dello stress sul
rischio di malattia”, osserva Cohen, “sappiamo però che lo
stress può influenzare la progressione del cancro, e ha un
profondo effetto su tutti i sistemi biologici. Per esempio,
sappiamo da studi come quelli della vincitore del premio
Nobel Liz Blackburn che accelera l’invecchiamento
attraverso l’accorciamento dei telomeri”. Più difficile dire
se ridurre lo stress potrebbe allungarci la vita, o aiutare
a prevenire alcune malattie. “Anche se sappiamo che
i pazienti sfiduciati e depressi tendono a vivere meno,
indipendentemente da altri fattori”, ricorda Cohen
“quindi aiutare le persone a ridurre lo stress è comunque
importante”. Non è uno slogan, ma l’impegno quotidiano
di un uomo che cura l’alimentazione della famiglia,
e pratica la meditazione con i suoi bambini prima della
scuola: “Possiamo dire”, conclude Cohen,“che sia una
tradizione di famiglia”.
NATO A ROMA DA MADRE FIORENTINA
Nato a Roma, Lorenzo Cohen
è cresciuto tra il Canada
e gli Stati Uniti. Si è laureato
in psicologia al Reed College
di Portland, nell’Oregon
e specializzato alla Uniformed
Services University of the
Health Sciences di Bethesda,
nel Maryland. Dal 2002
è direttore del MD Anderson’s
Integrative Medicine Program dell’Università del
Texas, al tempo stesso è docente presso il dipartimento
di Oncologia Generale della stessa Università; insegna
Scienze comportamentali alla University of Texas
School of Public Health e ha una docenza presso il
Fudan University Cancer Hospital di Shanghai.
È autore di un centinaio di articoli scientifici e di due
saggi dedicati alle terapie integrative in oncologia,
e membro di molte società scientifiche tra cui l’American
Psychosomatic Society e la International PsychoOncology Society, oltre che fondatore e past president
della Society for Integrative Oncology (SIO).
PNEI NEWS | n. 3-4 Maggio Agosto 2014