Un itinerario, di 110 Km in cinque giorni, dal notevole interesse
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Un itinerario, di 110 Km in cinque giorni, dal notevole interesse
Laga Insieme Onlus ASD Nordic Walking Riviera Adriatica 26-27-28-29-30 GIUGNO TREKKING SUL GRANDE ANELLO DEI MONTI SIBILLINI Un itinerario, di 110 Km in cinque giorni, dal notevole interesse storico artistico e culturale, attraverso uno straordinario ambiente naturale. In ogni tappa è previsto l’arrivo presso una struttura ricettiva organizzata con servizio di Cena/ Alloggio/Colazione e Pranzo al sacco per il giorno successivo. Spesa media giornaliera 35/45 euro (in base al tipo di camera che si utilizza). Trekking Sibillini: 26 giugno CASTELLUCCIO – VISSO. “ La vostra sfida è cercare il meglio da voi stessi, la nostra è aiutarvi ad ottenerlo!” Le ampie distese degli altipiani, teatro in estate di spettacolari fioriture, sono dominate dal solitario paesino di Castelluccio, posto su un colle a 1.452 m di altitudine. Proseguendo verso Campi, il paesaggio cambia completamente e le distese solitarie dei Piani lasciano il posto agli scenari della Valle del Campiano cosparsa di borghi, ruderi di castelli e interessanti chiese. RITROVO: ore 9,30 località Castelluccio EQUIPAGGIAMENTO TREKKING: Abbigliamento da trekking: giacca a vento, guanti, cappello, felpa , crema per il sole. Sono richiesti scarponi con suola dentata e scarpe leggere tecniche, bastoncini tecnici , acqua. DIFFICOLTA TREKKING (EE) Il trekking, pur svolgendosi su sentiero segnato sicuro e senza pericoli, richiede un notevole allenamento, per la lunghezza dei singoli tratti , per i dislivelli che si affrontano e per l’impegno fisico nel camminare più giorni. DESCRIZIONE ITINERARIO PRIMO GIORNO: Il percorso si snoda lungo la dorsale che circonda a sud e ad ovest il bacino di Catelluccio, fino a giungere alla Forca di Giuda (1.794 m), da cui si scende nella Valle del Campiano e quindi a Campi Vecchio. Il bacino di Castelluccio è frutto di lenti movimenti di distensione della crosta terrestre e della sedimentazione di detriti nel fondo di un lago ormai scomparso. In esso sono riconoscibili tre aree: il Pian Grande, dominato a est dalle imponenti “coste del Vettore”, il Pian Piccolo e il Pian Perduto. I Piani offrono uno dei paesaggi più suggestivi del Parco, frutto dell'azione della natura, ma anche del lavoro dell'uomo che qui coltiva da centinaia di anni la lenticchia. Si prosegue attraversando i Colli dell'Acquaro per poi scendere a Visso lungo l'omonima valle situata tra il M. Moricone (1.429 m) e il M. Cavolese (1.493 m). Questo itinerario ripercorre un’importante via di comunicazione storica tra Norcia e Visso attraverso alcuni degli ambienti meno frequentati del Parco, ma di grande bellezza e interesse naturalistico. Dislivello in salita m.800 lunghezza 21 km- Tempo di percorrenza ore 7 Trekking Sibillini: 27 giugno VISSO – FIASTRA. L’area del M. Bove è resa interessante dalle pareti di aspetto dolomitico, dagli splendidi circhi glaciali presenti nelle valli del Bove e di Panico e, alle quote più elevate, dagli ampi pascoli che ospitano numerose specie floristiche caratteristiche dei Monti Sibillini. Il Lago di Fiastra, così ben inserito nel paesaggio, non è un meraviglioso dono della natura ma il frutto dell’ingegno umano, che ha imbrigliato il fiume Fiastrone con una diga per produrre energia elettrica. “La via dei pellegrini e dei pastori” L’itinerario, partendo dal centro storico di Visso, ripercorre un tratto dell’antica via che collegava il Regno di Napoli con la Valle del Chienti e con Loreto. Il percorso si snoda lungo le pendici del Monte Careschio, aggirandolo fino ai Piani di Macereto da cui si prosegue, aggirando il Fosso La Valle, fino a giungere a Cupi. L’ambiente è caratterizzato da altipiani che aprono ampie vedute sull’imponente parete del M. Bove Nord e sulle Valli di Visso e dell’Ussita. La presenza di ampi pascoli testimonia la secolare tradizione della pastorizia; mentre fra i campi coltivati, spesso bordati da muretti a secco, i segni visibili di antichi terrazzamenti indicano che un tempo le colture si spingevano più in alto. Dopo aver risalito Costa di Tranquilla, l'itinerario attraversa il Monte Val di Fibbia e la Valle di Campobonomo, per risalire ancora lungo la dorsale del M. Coglia e scendere infine su Tribbio e Fiastra.Lungo la prima parte del percorso è impossibile non venire attratti dalla molteplicità dei colori delle fioriture. Alzando lo sguardo è facile avvistare rapaci, come il gheppio e la poiana, in cerca di roditori e altre prede che vivono nei prati pascoli, o provare l’emozione intensa di veder volare via una coturnice. Più avanti lo sguardo si perde nella fertile conca di Camerino e sulla veduta mozzafiato del Lago di Fiastra, incastonato tra fertili colline punteggiate da piccole chiese e borghi rurali. DISLIVELLO MASSIMO SALITA: m 1300 LUNGHEZZA Km 22 TEMPO DI PERCORRENZA : 8h Trekking Sibillini: 28 giugno FIASTRA – GARULLA. Moltissime sono le testimonianze dell’antica presenza dell’uomo in questa valle: i ruderi di Col di Pietra (XIII sec.) l’Abbazia di San Salvatore a Monastero (Xi sec.) e la Grotta dei Frati, posta a picco sulle gole, che fu abitata dai Clareni, monaci francescani dissidenti, costretti dalla popolazione a abbandonare l’insediamento. Lungo il percorso, si incontra il Santuario di San Liberato. Completamente immerso nel verde, fu costruito dai confratelli francescani del Santo, dopo l'abbandono, avvenuto nel 1260, dell'antico eremo originario. “La valle dei monasteri nascosti” Il percorso si snoda lungo la dorsale che da Punta di Ragnolo e Pizzo Chioggia si abbassa sulla Valle del Fiastrone. Lungo primo tratto si è accompagnati dalla spettacolare vista sul Lago di Fiatra, mentre più avanti, dai punti più alti è visibile il tratto più profondo della Valle del Fiastrone, con le gole scavate dal fiume nel calcare massiccio e le balze di scaglia rossa. Prosegendo si attraversano dei prati – pascoli fiancheggiati dal bosco misto che , nelle zone più calde e aride, lascia il posto alla lecceta. Dalle vette al mare. Il percorso risale l’ampia dorsale culminante nel M. Sassotetto (1624 m) e, attraversati i Prati di Ragnolo, ridiscende a Garulla tagliando il versante settentrionale del M. Castel Manardo .Lungo tutto il tragitto il panorama è sempre incantevole con vedute, verso sud, sul massiccio del M. Rotondo e sulle vette del Pizzo Tre Vescovi, del M. Priora e del Pizzo Berro; a est la vista spazia sulle armoniose colline picene fino al mare Adriatico. Nell’attraversare i prati si è spesso accompagnati dal canto delle allodole; volgendo in alto lo sguardo, è facile osservare il gheppio che, in cerca di cavallette e altre piccole prede, rimane quasi immobile a mezz’aria.. DISLIVELLO MASSIMO SALITA: m 1380 – LUNGHEZZA Km 27 TEMPO DI PERCORRENZA : 9 h Trekking Sibillini: 29 giugno GARULLA – COLLE DI MONTEGALLO In questi ambienti di transizione tra la collina e la montagna vivono numerose specie di mammiferi come il lupo, il cinghiale, il gatto selvatico, il tasso e la volpe. Per le loro abitudini prevalentemente notturne, non è facile incontrarli, ma osservando il terreno è possibile scoprire i segni della loro presenza. Come per incanto, lungo il tratto del “sentiero dei mietitori” che porta a Colle di Montegallo, si incontra la chiesa rurale più antica del Piceno (IX secolo): S.ta Maria in Pantano. La presenza al suo interno di affreschi raffiguranti le Sibille sta a testimoniare l’antica e frequente usanza di unire riti cristiani e pagani. “Dove la collina e la montagna si incontrano” Si percorrono, tra sali e scendi, le basi orientali del M. Castel Manardo e del M. Priora, attraversando le profonde valli dell’Ambro e del Tenna.Dominato dalle cime e dalle pareti di calcare massiccio e di scaglia rossa che stringono le valli dell’Ambro e dell’Infernaccio, il percorso si snoda attraverso quel “mosaico” di ambienti che caratterizza le aree di transizione tra la collina e la montagna. Boschi misti di querce, castagni, carpini e faggi si alternano a piccoli campi, pascoli e arbusteti. Nei versanti assolati vegeta il leccio, mentre nelle valli percorse dai torrenti troviamo pioppi, salici e ontani. “Un Parco magico di natura” Il percorso attraversa il versante orientale del M. Zampa, propaggine del M. Sibilla m), per scendere a Tofe, nella valle dell’Aso; sale quindi ad Altino per proseguire ai piedi della lunga dorsale che dal M. Banditello e dal M. Torrone porta al M. Vettore). Siamo nel "Versante della Magia", il cui cuore è il Monte Sibilla sul quale si trova la grotta da cui, secondo la leggenda, si accede al regno della mitica Sibilla. La grotta fu raggiunta, nel Medioevo, da studiosi e cavalieri erranti, giunti da tutta l'Europa per svelare quel mistero che ancora oggi avvolge la montagna fatata. DISLIVELLO MASSIMO SALITA: m 800 LUNGHEZZA Km 23 TEMPO DI PERCORRENZA : 8h Trekking Sibillini: 30 giugno COLLE DI MONTEGALLO - CASTELLUCCIO “il sentiero dei mietitori” Dalle pendici dell’imponente Monte Vettore, si prosegue lungo il “sentiero dei mietitori” giungendo infine a Colle Le Cese. Il primo tratto della quinta tappa offre spettacolari scenari sui ripidi canaloni e sulle pareti rocciose del Vettore e, oltre la Valle del Tronto, sul massiccio della Laga, situato nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Questa zona è frequentata dalla maestosa aquila reale, presente con alcune coppie di esemplari che hanno nidificato all’interno del Parco; durante la fase iniziale del ciclo riproduttivo, in genere a Gennaio, è possibile osservare i loro spettacolari e “coreografici” voli, fatti di rapide picchiate e risalite. Dopo Forca di Presta il paesaggio muta radicalmente: a occidente lo sguardo spazia sulle Piane di Castelluccio, imperdibili nel periodo della fioritura, un vasto sistema di bacini di origine tettonica; dalla parte opposta, la dorsale dei monti Pellicciara e Macchialta è invece ricoperta da una bellissima faggeta, in cui trovano rifugio diverse specie animali, tra cui il lupo appenninico. DISLIVELLO MASSIMO SALITA: m 950 LUNGHEZZA Km 17 TEMPO DI PERCORRENZA : 5,30h