LE TREBBIE DI BIRRA: UN SOTTO PRODOTTO
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LE TREBBIE DI BIRRA: UN SOTTO PRODOTTO
LE TREBBIE DI BIRRA: UN SOTTO PRODOTTO DA VALORIZZARE Le trebbie di birra sono ciò che resta del residuo dell’estrazione a caldo dell’orzo germinato e sono gli involucri esterni della granella e di altre sostanze nutritive che non hanno subito la solubilizzazione nel processo di germinazione o ammortamento. Contengono inoltre una certa quantità di amido oltre alla quasi totalità delle proteine del cereale impiegato. Il periodo di massima produzione delle trebbie va da febbraio – marzo ad agosto in stretta relazione con il consumo di birra e l’andamento climatico. La produzione è disponibile per 11 mesi l’anno. Da sempre le trebbie di birra sono considerate un ottimo alimento per il bestiame, hanno però il grosso problema della conservabilità, quindi, se usate fresche devono essere utilizzate nel giro di pochi giorni. L’esperienza nella nostra provincia è legata appunto all’utilizzo delle trebbie di birra fresche sia in allevamenti da carne che da latte. Esiste però una valida alternativa all’utilizzo del prodotto fresco che è l’insilamento. Questo permette di conservare il prodotto per mesi in un’ottimo stato di conservazione. Essendo le trebbie un prodotto ricco di proteina ma povero di zuccheri, al fine di ottenere un buon insilato si deve aggiungere alle trebbie un 7/8 % di fettucce di barbabietola o 10 % di farina di mais. Così facendo si aumenta la sostanza secca di un 20 % circa ed il pH che normalmente nelle trebbie è del 5% circa si abbassa a valori adatti alla conservabilità intorno al 4%. A questo tenore di pH sono evitate le fermentazioni butirriche a favore delle lattiche garantendo così la consevabilità del prodotto sia in cumulo che in trincea che nel saccone tramite “rotopres”. Tra l’ aggiunta di mais farina e le fettucce di bietola sono da preferire queste ultime per la loro grande capacita di assorbire i liquidi che talvolta nelle trebbie fresche sono in eccesso. L’impiego di trebbie di birra sia fresche che insilate si aggira intorno ai 7-8 Kg capo/giorno. Oltre che essere un buon apporto proteico nella razione, sulle vacche da latte si e riscontrato un buon effetto galattogeno e probiotico con la stimolazione dell’ingestione di sostanza secca. Abbiamo in corso alcune prove con trebbie insilate a luglio e aperte a fine settembre, primi di ottobre. Da una prima valutazione il risultato a detta degli allevatori è buono, stiamo procedendo con alcune analisi approfondite e quindi daremo ulteriori indicazioni appena possibile. Siamo stati però a vedere l’esperienza già consolidata dell’insilato in due stalle da latte nel bergamasco e l’esperienza è risultata interessante. Per avere ulteriori informazioni contattare i nostri tecnici.