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HERITAG E N EW S
P e r i o d i c o
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I n f o r m a z i o n e
d e l
R e g i s t r o
V O LV O
HERITAGE NEWS
Periodico di Informazione del Registro
PUBBLICAZIONE RISERVATA AGLI ASSOCIATI - ANNO XXI
1953: Con Duett, Volvo inventa la Station Wagon.
SCUDERIA
Novembre 2015
VOLVO
Direzione e amministrazione: REGISTRO ITALIANO VOLVO D’EPOCA - BOLOGNA via Enrico Mattei, 66 - Tel. 051537800
[email protected]. Curatore del Notiziario: Roberto Lonardi. Grafica: ldb advertising
Editoriale
UN ANNO DEDICATO
A PROMUOVERE
LA CULTURA DELL’AUTO
MICHELE CRISCI
Presidente di Volvo Car Italia
Cari Amici del Registro Italiano Volvo d’Epoca,
nel mio precedente editoriale, in occasione del primo numero di
questo Heritage News, vi avevo salutato auspicando che le vicende del Registro, da poco acquisito sotto il tetto di Volvo Car Italia, e
della Scuderia Volvo non mancassero di attrarre la vostra curiosità
e stimolare la vostra passione. Ebbene, qualche mese è passato da
allora e sono contento di constatare come Volvo Car Italia, attraverso
Registro e Scuderia, si sia dedicata a promuovere la vera Cultura
dell’Auto, quella fatta di conoscenza storica e di valori di Marchio.
Potrei fare molti esempi, ma mi limito a citare quanto accaduto in
Sicilia, in occasione della nostra partecipazione alla Targa Florio
Classica, dove abbiamo addirittura messo in scena, in una piccola
opera teatrale creata per l’occasione, la genesi della Targa Florio,
dopo avere scoperto che nella visione di Vincenzo Florio la corsa
sarebbe stata un’ottima opportunità per migliorare la sicurezza delle
strade dell’isola e delle auto in generale. Insomma, un modernismo
e un pensiero progressista affine ai valori di Volvo.
Quest’anno ci siamo occupati in modo massiccio della Scuderia e
abbiamo ottenuto grandi risultati, ma non ci siamo dimenticati dei
soci del Registro, di voi che siete fra i nostri migliori ambasciatori. La
mole di lavoro che ci siamo ritrovati a gestire con l’acquisizione del
Registro è stata ingente e so che talvolta non siamo stati in grado
di rispondere alle vostre esigenze nei tempi dovuti. Ma abbiamo finalmente strutturato il reparto che si occupa del Registro e questa
fase di emergenza dovrebbe essere finita. Così ci potremo dedicare
al Registro e ai suoi soci, che è una nostra priorità per il 2016.
Vi invito allora a sfogliare questo nuovo numero di Heritage News,
a cavallo fra storia e modernità, per avere un resoconto di alcune
delle attività principali che hanno contraddistinto il 2015 Heritage
di Volvo Car Italia e ricevere qualche indicazione per vivere al meglio
la vostra partecipazione al nostro club storico. Con l’auspicio che
continuiate ad accompagnarci in questo percorso che cercheremo
di intraprendere con il massimo impegno per far sì che vi possiate
sentire, con noi, parte integrante della grande famiglia Volvo.
Buona lettura a tutti!
Scuderia Volvo
Campionato Grand’Eventi 2015
VOLVO-MARGIOTTA
QUARTI CON ONORE
NELL’INTERNAZIONALE
I piazzamenti ottenuti nei vari appuntamenti del Campionato Grand’Eventi
sono valsi alla coppia Margiotta-Perno un risultato finale di prestigio
e permesso agli altri equipaggi della Scuderia Volvo di ben figurare in graduatoria.
Un autentico successo al primo anno di attività ufficiale.
Scuderia Volvo
Campionato Grand’Eventi 2015
Gli elementi c’erano tutti, ma – come si sa - tra il dire e il fare…
Eppure, questa volta Volvo ha detto e ha anche fatto! È partita
dichiarando ambizioni di ben figurare con la propria Scuderia
ufficiale nelle gare di Regolarità per auto storiche al massimo
livello; ha preso a inizio stagione un pilota, Nino Margiotta, che
aveva già mostrato quanto valesse ma che era atteso a una
verifica e gli ha affidato una vetture prestigiosa e rappresentativa come la PV544 della Scuderia, la stessa portata in gara in
qualche occasione da Ivan Capelli; si è affidata alla collaudata
e fedele passione di altri alfieri storici dei suoi colori, come
Massimo Zanasi e Leonardo Fabbri che hanno portato in gara
due “classiche” d’eccezione come la P1800 e la Amazon.
Ebbene, tutti gli ingredienti si sono amalgamati nel modo migliore e la ciambella è riuscita con il buco! Una ciambella resa
dolce e saporita dal quarto posto finale ottenuto da Nino Margiotta e dal suo fido navigatore Bruno Perno nella classifica
internazionale del Campionato Grand’eventi, quello sul quale si
è concentrata l’attività della Scuderia. Così, passo dopo passo,
gli ottimi risultati ottenuti dallo stesso Margiotta e dagli altri
driver della Scuderia nei vari appuntamenti del Campionato
Grand’Eventi 2015 hanno dato il proprio frutto. Risultati che
parlano chiaro: un secondo posto alla Winter Marathon, gara
di apertura della stagione, un quinto posto assoluto e un terzo posto nella classifica per le Scuderie al Gran Premio Terre
di Canossa, un terzo posto al recente GP Nuvolari, un quinto
posto in mezzo a mille difficoltà alla Targa Florio Classica e
un secondo posto alla Carrera Argentina. E non si può non
osservare che il quarto posto ottenuto è comunque penalizzato dal fatto che Volvo non prende parte alla Mille Miglia, che
invece hanno disputato i tre concorrenti che sono finiti davanti
a Margiotta in classifica. Contando quanto pesa la Mille Miglia
in termini di punteggio, i conti sono presto fatti…
Va ricordato inoltre che i bei piazzamenti ottenuti dalla Amazon 122S di Leonardo Fabbri-Vincenzo Bertieri (sesti) e dalla
P1800 della coppia Massimo Zanasi-Barbara Bertini (settimi)
alla Targa Florio, la gara forse più sofferta e difficile della stagione, ha permesso anche agli altri due equipaggi della Scuderia Volvo di entrare nella classifica internazionale.
Scuderia Volvo
Campionato Grand’Eventi 2015
“Abbiamo fatto tanta fatica e ci siamo dovuti talvolta misurare anche contro un ambiente che non ci ha aiutato,
eppure questo risultato ripaga di tutti gli sforzi fatti”, dichiara Gianluca Fabbri, Responsabile dell’Attività della
Scuderia Volvo. “Al di là del quarto posto conquistato da
Nino, ci tengo a dire che tutti i piloti e i navigatori che
rappresentano ufficialmente il nostro marchio hanno
dato un contributo decisivo alla causa della Scuderia,
rendendola una realtà riconosciuta e consolidata del
panorama della Regolarità per auto storiche. Abbiamo
appena concluso una stagione entusiasmante, la prima
da “ufficiali” nel vero senso della parola. Abbiamo imparato molto e tutto questo non fa che motivarci al massimo per migliorarci il prossimo anno”, conclude Fabbri.
Scuderia Volvo
Campionato Grand’Eventi 2015
Ma al di là delle classifiche, la Scuderia Volvo ha comunque ottenuto un risultato assai importante al primo
anno di attività ufficiale: si è infatti imposta come punto
di riferimento dell’intero ambiente per professionalità,
passione e dedizione. Anche questo è un modo per
comunicare la qualità che Volvo esprime, nel pieno rispetto del compito di ambasciatori del marchio Volvo
che è affidato alla Scuderia e ai suoi portacolori.
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Auto & Moto d’Epoca di Padova
VOLVO XC90 E PV544
FRA STORIA
E MODERNITÀ
Volvo Car Italia conferma il proprio impegno sul fronte Heritage partecipando
al Salone Auto&Moto d’Epoca di Padova, che ha fatto registrare un grande successo.
Il tutto dopo essere stata protagonista della prima edizione
di Verona Legend Cars lo scorso mese di maggio.
Da una parte una fiammante XC90 Inscription, lo stato dell’arte
della modernità offerta oggi da Volvo, nonché già un enorme
successo commerciale in tutti i mercati del mondo; dall’altra la
PV544 della Scuderia Volvo reduce dalla Targa Florio Classica,
uno dei modelli iconici della storia di Volvo, che nella sua prima
giovinezza – anzi, nella sua piena maturità – vinse il Rally Safari,
la prova più massacrante del Mondiale Rally degli anni ’60 e ’70.
Ecco, raccontato attraverso questi due poli che sono anche
estremi temporali, lo stand di Volvo Car Italia all’edizione 2015
di Auto&Moto d’Epoca, il salone di Padova autentico punto di
riferimento per gli appassionati ma che sta diventando qualcosa
di più importante.
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Auto & Moto d’Epoca di Padova
A Padova Volvo – al pari di tutte le altre Case, e quest’anno erano
ben 18 – è andata per parlare di Heritage. Il secondo appuntamento in questa chiave in questo 2015 dopo quello di Verona Legend Cars, lo scorso mese di Maggio. E questa volta il successo
di pubblico è andato oltre le più rosee aspettative.
L’edizione appena svoltasi di Auto&Moto d’Epoca ha offerto un
palcoscenico eccellente per parlare del DNA di una Casa, data la
qualità del pubblico presente, la sua preparazione e la sua passione per l’auto. Un contesto perfetto, come afferma Michele Crisci,
Presidente Volvo Car Italia: “Avere sullo stand al tempo stesso,
fianco a fianco, due auto come la classica PV544 e la nuova
XC90 fa capire immediatamente quale sia il patrimonio comune
che c’è alle spalle e che rende Volvo un marchio di forte distinzione. Come accaduto anche lo scorso anno sempre a Padova e
la scorsa primavera in occasione della prima edizione di Verona
Legend Cars, abbiamo avuto ancora una volta la possibilità di parlare in maniera efficace a tutti gli estimatori di Volvo e delle nostre
auto. E come spesso dico, gli appassionati di vetture d’epoca sono
ottimi ambasciatori di un marchio”.
Caratteristica del Salone di Padova è quella di ospitare sugli stand
le auto che hanno fatto la storia insieme ai modelli moderni, in
un’interpretazione del termine Heritage assolutamente in linea
con la visione di Volvo. Secondo Volvo, Heritage rappresenta infatti quel ponte ideale che lega il passato al presente, il valore della
tradizione che dà autenticità a quanto viene fatto e proposto oggi.
Così, seppur proiettata verso il futuro e protagonista assoluta –
come detto - della modernità e delle tecnologie più avveniristi-
che, Volvo coltiva in maniera attenta la propria tradizione. Tutto ciò
è tipico della cultura scandinava. A livello globale Volvo opera in
modo che la valorizzazione del patrimonio storico diventi al tempo
stesso un propellente per il marchio. Le concept car e i modelli più
recenti hanno sottolineato a più riprese il rapporto diretto con la
tradizione in un’intelligente reinterpretazione in chiave moderna di
alcuni temi costruttivi che hanno contraddistinto Volvo nel tempo
e che ritroviamo in tutte le vetture che hanno reso grande Volvo.
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Volvo alla Targa Florio Classica
VOLVO–VINCENZO FLORIO
UNA VISIONE MODERNA
IN NOME DELLA SICUREZZA
La genesi della corsa più longeva del mondo, la Targa Florio, e la missione di Volvo hanno un importante
punto in comune: una visione di progresso in funzione della Sicurezza. E Volvo lo ha raccontato in teatro
in occasione della gara di regolarità del Campionato Grand’Eventi.
Oltre ad aver schierato tre vetture ufficiali in gara con la propria
Scuderia, Volvo Car Italia ha reso un omaggio del tutto inedito
e speciale alla Targa Florio. Ha infatti ripercorso i momenti che
hanno portato alla nascita di una corsa che ha non solo segnato
la storia dell’automobilismo ma che ha giocato anche un ruolo
importante nella modernizzazione della Sicilia. Il tutto attraverso
un breve atto unico intitolato “Un’idea vincente” che ha messo
in prosa il colloquio tenutosi nell’Ottobre del 1905 a Parigi
nella redazione della rivista “L’Auto”, nella quale il direttore di
quest’ultima – Henri Desgrange – e Vincenzo Florio gettarono
le basi per l’organizzazione di quella che sarebbe diventata la
corsa più longeva al mondo. Un’idea “folle”, e non a caso Florio
decise di parlarne a una persona che quanto a follia non gli
era da meno. Ideatore del Tour de France, ciclista egli stesso
e sostenitore di nuove iniziative sportive, Desgrange si mostrò
subito sensibile e si lasciò convincere a sostenere l’idea, per
quanto “folle” potesse sembrare.
News
Volvo alla Targa Florio Classica
In effetti, nella sua visione, appoggiata da Henri Desgrange, Vincenzo Florio vide nella corsa un’opportunità per modernizzare e
rendere più sicura la viabilità dell’isola, trasformando dei semplici
tratturi in vere e proprie strade. Parallelamente, vide la corsa stessa come un forte stimolo per i costruttori di automobili a produrre
veicoli adatti a percorrere lunghe distanze, che fossero affidabili,
sicuri e con il dovuto grado di confort. Insomma, a produrre auto
da viaggio. Questa istanza progressista in nome di una maggiore
sicurezza della strada precorre il pensiero che portò, nel 1927,
alla nascita di Volvo, che fin dalle origini dichiarò la propria missione a favore della Sicurezza, una linea guida alla quale l’Azienda
è rimasta fedele in maniera incondizionata. Un parallelo, quello
fra Vincenzo Florio e Volvo, che andava sottolineato, come spiega
Roberto Lonardi, Pubbliche Relazioni Volvo Car Italia:
“Nel momento in cui decidemmo di partecipare alla Targa Florio
Classica con la nostra Scuderia, ci siamo chiesti se ci fosse stata
qualche ragione che andasse oltre la semplice iscrizione delle
nostre auto d’epoca a una gara del Campionato Grand’Eventi a
giustificare la nostra presenza. Lo scrupolo nasceva dal fatto che
Volvo non ha scritto le pagine gloriose della corsa nel passato
come invece altri marchi hanno fatto. Ci chiedevamo dunque se la
nostra non potesse essere percepita come una sorta di intrusione. Ebbene, quanto abbiamo scoperto circa la genesi della Targa
Florio e la visione di Vincenzo Florio, sensibile alla necessità di
rendere più moderne e sicure le strade e le auto dell’epoca, segna
una straordinaria affinità di valori rispetto a Volvo. Per cui ci siamo
detti che non solo valeva la pena che Volvo fosse alla Targa Florio
Classica, ma che sarebbe stata anche una bella storia da raccontare. Da qui l’idea dell’atto teatrale. Un’iniziativa che ci auguriamo
possa essere gradita a tutti gli appassionati”.
News
Volvo alla Targa Florio Classica
Sono stati gli attori Domenico Bravo e Roberto Burgio a interpretare la scena della “ideazione” della gara, al
Teatro Massimo di Palermo poco prima della cerimonia di partenza della corsa. Il dialogo riportato qui sotto
è un estratto dell’atto teatrale promosso da Volvo:
Dialogo fra Vincenzo Florio e Henri Desgrange
Parigi - Rue du Faubourg-Montmartre, numero 10, sede del giornale L’Auto.
FLORIO Come vi ho anticipato, ho intenzione di organizzare una corsa in Sicilia. Non so ancora se mettere
in palio la Coppa Florio, oppure un altro trofeo, lasciando la prima a Brescia. Ora vi faccio vedere il circuito
dove si gareggerà. (Estrae da un tubo di cuoio la mappa della Sicilia e la dispiega sulla scrivania) Ecco, la
zona è questa. È quella delle montagne delle Madonie. E questo è il circuito, che non sarà lungo più di 150
chilometri. Vi farò pervenire la pianta completa nei dettagli realizzata dal mio amico Conte d’Isnello. Per la
distanza della corsa, inizialmente, avevo pensato a quattro giri, per un totale di 600 chilometri. Ma mi sono
sembrati troppi, il rischio sarebbe finire a sera inoltrata. Così, ho scelto tre giri pari a 450 chilometri circa. Il
panorama delle Madonie ha qualcosa in comune con quello della vostra Auvergne, ma è più brullo e selvaggio. Soffia lo scirocco e spesso le temperature sono elevate. È ancora più tormentato da curve in salita e in
discesa. L’unico tratto diritto è il rettilineo di Buonfornello: lì penso di far erigere le tribune. Poco distante c’è
la stazione di Cerda, dove arrivano i treni da Palermo e da Termini Imerese. Un bel vantaggio per gli spettatori
che vengono da quelle località.
DESGRANGE Dovete pensare ai passaggi a livello, però.
FLORIO Non preoccupatevi, sarà fatto. Da Buonfornello partiamo, per Cerda, e poi fino a Petralia Sottana
saliamo, saliamo, e poi scendiamo, Geraci Castelbuono Isnello Collesano, e a Buonfornello torniamo. Dal
livello del mare fino ai mille metri, salite e discese, fra la natura selvaggia, oltrepassando sughereti, vigneti
e oliveti, inerpicandosi sui paesini arroccati come in un presepe. A differenza della Gordon Bennet, la mia
corsa non sarà a squadre bensì individuale, aperta a tutti i piloti, senza vincoli di appartenenza a questo o
quel costruttore. Vorrei incoraggiare la costruzione di “vetture da viaggio” che resistano a lunghi percorsi
senza fermarsi per pannes. Inoltre, la corsa servirà allo sviluppo delle strade. Inutile avere automobili buone
e strade cattive. Le macchine che correranno alle Madonie dovranno avere una limitazione di peso, con a
bordo quante ruote di scorta i piloti desiderino, e valigette con gli attrezzi necessari. I motori avranno un
limite di alesaggio in rapporto al numero dei cilindri. Organizzatore sarà il Comitato Panormitan, del quale mi
onoro di essere presidente, che ha sede a Palermo al pianterreno di un palazzo di mia proprietà. Per quanto
riguarda la ricettività alberghiera, per le personalità che verranno in Sicilia metterò a disposizione il Grand
Hôtel Villa Igea di Palermo, di cui la mia famiglia è proprietaria. È dotato di 200 camere e saloni, American
bar, sale per concerti e grandi balli, ristorante di prim’ordine. Per i giornalisti, amici o nemici che siano, metto
a disposizione l’intero palazzo sede dell’organizzazione. Sarà una corsa folle, lo ammetto, impegnativa fino
all’esasperazione. Forse impossibile, ma rivoluzionaria. Che ne pensate, Monsieur Desgrange? Volete aiutarmi in questa iniziativa?
DESGRANGE Sì, lo farò. Il mio giornale incoraggerà il vostro progetto. E a tal proposito vi informo che invierò
fra qualche tempo in Sicilia tre signori per studiare la zona del circuito, scrivere articoli e scattare fotografie…
FLORIO Non so come ringraziarvi. Fatemi sapere quando verranno questi signori. Saranno miei ospiti. Al
porto di Marsiglia troveranno degli incaricati per il servizio d’imbarco su un piroscafo della mia compagnia.
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Registro Italiano Volvo d’Epoca
AVANTI TUTTA
AL SERVIZIO DEI SOCI
Sempre più attenzione agli iscritti e un Raduno Annuale all’insegna di sport e divertimento
nei programmi del club, che dopo un primo anno di assestamento si propone di coinvolgere
e fidelizzare un numero sempre maggiore di proprietari di Volvo classiche.
Potremmo dire che il peggio è passato. Le inevitabili difficoltà
logistiche e organizzative legate alla “migrazione” all’interno di
Volvo Car Italia, avvenuta ricordiamo all’inizio del 2015, sono
auspicabilmente superate. L’ufficio che si occupa del Registro Italiano Volvo d’Epoca è finalmente strutturato in maniera
adeguata e i ritardi accumulati nella gestione di talune pratiche dovrebbero essere ornai solo un ricordo. Così, in vista del
prossimo anno, Volvo Car Italia è pronta a raddoppiare i propri
sforzi per far crescere il Registro in modo che questo operi a
pieno regime e funzioni al meglio come ambasciatore dell’autenticità di ciò che è Volvo oggi. L’obiettivo è da un lato quello
di ampliare il già grande bacino di Soci, per valorizzare quante
più Volvo di interesse storico presenti in Italia, e dall’altro fornire la dovuta assistenza ai loro proprietari.
Tutti i Contatti del Registro Italiano Volvo d’Epoca
A tutti i Soci o simpatizzanti che volessero entrare in contatto con
il Registro Italiano Volvo d’Epoca, ricordiamo qui di seguito i nomi, i
numeri e gli indirizzi utili:
Responsabile Scuderia ed Eventi: Gianluca Fabbri
(Addetto Stampa Volvo Car Italia)
Segreteria e Coordinamento Soci: Marina Paltretti
(Volvo Car Italia)
Linea Diretta del Registro: 051 537 800
Centralino Volvo Car Italia: 051 537 611
Indirizzo Posta Elettronica: [email protected]
Coordinate Bancarie:
Deutsche Bank, Iban IT68H0310402401000000150384
Coordinate Postali: Registro Volvo c/c 53611323;
Iban IT19A0760102400000053611323
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Registro Italiano Volvo d’Epoca
Di fatto, sono già aperte le iscrizioni per il 2016, con quote
associative al Registro (40 Euro) e all’ASI (50 Euro) rimaste
invariate rispetto all’anno che si sta per concludere. E sono
molte le iniziative in via di definizione, volte a coinvolgere il
più possibile i soci del Registro e a dare riscontro alle loro
iniziative in maniera coordinata. Avremo modo di parlarne
nel prossimo numero di inizio anno del nostro magazine
Heritage News, ma intanto un’anticipazione vale la pena di
darla: riguarda il tradizionale Raduno Annuale del Registro
storico, che prevediamo subito dopo Pasqua, in un weekend
nel quale, oltre, all’incontro con i piloti della Scuderia Volvo, si
potrà cimentarsi in gara oppure godere di una piacevole gita
fra i sapori dell’Emilia. Il tutto avendo come punto di riferimento la sede di Volvo Car Italia a Bologna.
Per il Registro Italiano Volvo d’Epoca, dunque, il 2016 è già
iniziato. Con l’auspicio e la volontà di continuare a essere uno
dei club più importanti e attivi del mondo Volvo, come accaduto fino a oggi.
Cosa fare per iscriversi
Se si possiede una vettura Volvo costruita entro il 1996 e ci si vuole iscrivere al Registro Italiano Volvo d’Epoca
bisogna inviare via mail all’indirizzo [email protected] le seguenti informazioni e/o documenti:
1) Nome, cognome, luogo e data di nascita
2) Indirizzo e-mail e recapito telefonico
3) Fotocopia del codice fiscale
4) 6 foto della vettura formato 10x15 con le seguenti specifiche:
a) vista di trequarti anteriore che permetta di leggere la targa e vedere la fiancata
b) vista di trequarti posteriore si deve vedere l’altra fiancata e la targa
c) punzonatura del telaio (per essere esentati dal pagamento della tassa di proprietà ove previsto)
d) targhetta identificativa (situata nel vano motore)
e) vano motore (si deve leggere Volvo)
f) panoramica dei sedili anteriori comprendente parte del cruscotto.
News
L a st a m p a a l M u s e o Vo lvo
ALLA SCOPERTA
DELLE ORIGINI
DEL DNA VOLVO
Un gruppo di giornalisti dalle maggiori testate nazionali ha visitato il luogo dove la storia di Volvo
si mette in vetrina. Dalla PV544 vincitrice del Safari Rally a prototipi sconosciuti
fino ad autentiche icone come la Duett o la P1800, il Museo Volvo ha regalato suggestioni ed emozioni,
suggellate dalla guida su strada di alcuni dei modelli più significativi della Casa svedese.
Goteborg non è solo la città dove nasce la Volvo e dove ha
sede la fabbrica principale con annessi i quartieri di comando della Casa. È anche la città dove è custodita la storia del
costruttore svedese. E anche se ogni edificio “parla” di Volvo,
ce n’è uno in particolare nel quale la storia è raccontata nei
dettagli e attraverso tutte le epoche. Si tratta del Museo Volvo,
la vetrina di tutto quello che ha reso e continua a rendere Volvo
un marchio unico e distintivo.
News
L a st a m p a a l M u s e o Vo lvo
Aperto nel 1995 e gestito congiuntamente da Volvo Group (camion, bus, motori marini) e Volvo Cars, il Museo ospita un centinaio di veicoli fra auto, camion, bus e macchine per grandi costruzioni. Né manca una discreta rappresentanza di motori marini Penta.
Annessi al museo anche gli Archivi Storici di Volvo. Il tutto su una
superficie di circa 8.000 m2. Aperto sette giorni su sette grazie
alla dedizione di una dozzina di persone che vi lavorano, il Museo
accoglie ogni anno circa 70.000 visitatori. E fra questi, il 2015
annovererà anche una decina di giornalisti italiani, rappresentanti
delle principali testate nazionali di settore e non (ANSA, Corriere
Della Sera, Repubblica, Class TV/CNBC, Arbiter/Monsieur, AM,
Ruote Classiche, Auto&Design, Grace e TGCom), che sono andati
in visita alla scoperta delle radici di Volvo, in un viaggio organizzato
da Volvo Car Italia e l’Heritage Department di Volvo Car Group.
È stata l’occasione per rivivere le origini della fabbrica, con la visione dei fondatori Gabrielsson e Larsson, o ammirare le linee
senza tempo di modelli come la Duett o la P1800 Coupé; nonché rinfrescarsi la memoria con concept car del passato (come la
Safety Concept Car o la Environmental Concept Car) che dimostrano quanto sia sempre stato avanzato il pensiero e lo studio di
Volvo sui principali temi dell’Auto, sicurezza e mobilità sostenibile
in primo luogo.
Speciali aree espositive costruite “a tema” hanno inoltre permesso di apprezzare l’evoluzione di determinate famiglie di modelli,
dalle Station Wagon, icone di Volvo, alle vetture sportive che hanno regalato vittorie nelle competizioni, prima fra tutte la PV544
che i fratelli indiani Singh portarono alla vittoria nel massacrante
Rally Safari del ’65, prova del mondiale Rally.
News
L a st a m p a a l M u s e o Vo lvo
Insomma, un autentico tuffo nella svedesità che per
la stampa invitata è proseguito anche al di fuori del
Museo, grazie a un test drive specifico organizzato
dall’Heritage Department di Volvo Car Group e che ha
messo a disposizione dei giornalisti partecipanti, per
un’affascinante guida lungo le coste del golfo di Goteborg, alcuni dei modelli chiave della storia di Volvo: una
P1800 del 1968, una Amazon del 1966, una Duett
del 1957, una 164 del 1969, una 245 turbo del 1984
e infine una modernissima XC90. Per non dimenticare
che quanto abbiamo oggi deriva da quanto fatto nel
passato.
Classic Cars
Vo lvo 2 40 Tu r bo
IL MATTONE VOLANTE
CHE DOMINÒ IN PISTA
Il 1985 fu un anno d’oro per Volvo negli sport motoristici.
Grazie infatti alle imprese della 240 Turbo, la Casa svedese
si aggiudicò il Campionato Europeo Turismo (ETC) e il suo equivalente tedesco
Deutsche Touringwagen Meisterschaft (DTM).
Fra i piloti anche l’italiano Gianfranco Brancatelli.
Quando nel 1981 Volvo lanciò la sua vettura familiare 240 con
un motore turbo, all’azienda si aprirono le porte di un mercato
completamente nuovo. Il nuovo modello dimostrava infatti che
Volvo era capace di realizzare automobili non soltanto sicure e durature, ma anche veloci e divertenti da guidare. Grazie
alla sovralimentazione, il robusto motore B21ET da 2.1 litri era
in grado di sviluppare 155 CV, il che voleva dire che la 240
Turbo poteva accelerare da 0 a 100 km/h in 9 secondi e raggiungere una velocità massima di 195 km/h. La 240 Turbo
station-wagon era l’auto più veloce al mondo della categoria
di appartenenza.
Classic Cars
Vo lvo 2 40 Tu r bo
Nel 1982 vennero introdotti i nuovi regolamenti internazionali di
Gruppo A, che prevedevano che le vetture destinate alle competizioni automobilistiche fossero prese direttamente dalla catena di
assemblaggio e il numero di modifiche fosse limitato. Per poter
gareggiare nel rispetto dei regolamenti di Gruppo A dovevano essere costruiti ogni anno almeno 5000 esemplari del modello in
questione. Ogni esemplare doveva avere almeno quattro posti e
un peso minimo correlato alla cilindrata del motore. I nuovi regolamenti si adattavano perfettamente alla Volvo 240 Turbo.
I regolamenti richiedevano che venissero realizzati almeno 500
esemplari ‘evolution’ della vettura, ragion per cui venne costruita la 240 Turbo Evolution. Nel luglio del 1983, i 500 esemplari
vennero schierati per essere sottoposti a un’ispezione di verifica
della loro uniformità e suddivisi su due aree negli Stati Uniti, una
sulla costa Est e l’altra su quella occidentale. Le vetture erano
dotate di unità turbo di dimensioni maggiori, di sistemi di controllo
del motore modificati e del dispositivo Water Turbo Traction che
consentiva l’iniezione di acqua nell’aspirazione, un’invenzione sviluppata e brevettata da Volvo.
Il 1984 è stato l’anno in cui la 240 Turbo iniziò a gareggiare sul
serio nelle competizioni del Gruppo A. Volvo era responsabile
della costruzione e doveva garantire l’uniformità dei componenti
richiesti. Delle gare si occupavano team indipendenti. Nel primo
anno di competizioni Volvo portò a casa due vittorie. Swedes Ulf
Granberg e Robert L. Kvist vinsero la gara ETC di Zolder in Belgio,
mentre il connazionale Per Stureson vinse sul circuito tedesco di
Norisring nella prima stagione del DTM.
Le attività di Volvo in ambito automobilistico si ampliarono nel
1985, anno in cui furono ingaggiati due team per rappresentare
ufficialmente la Casa. I due team non avrebbero dovuto soltanto
battere concorrenti come Rover e BMW, ma anche gareggiare
l’uno contro l’altro. Il team svizzero Eggenberger Motorsport partecipò al campionato ETC con il nome di Volvo Dealer Team Europe.
I piloti della squadra erano lo svedese Thomas Lindström, Sigi
Müller Jr. della Germania Ovest, l’italiano Gianfranco Brancatelli e
il belga Pierre Dieudonné.All’ETC partecipava anche l’altro team,
lo svedese Magnum Racing, con Ulf Granberg, Anders Olofsson
e Ingvar Carlsson come piloti. Oltre a questi c’era IPS Motorsport
che gareggiava nel DTM. Per la nuova stagione era stata data a
Per Stureson una nuova vettura molto competitiva contraddistinta
da maggiore potenza e una migliore maneggevolezza.
Inizialmente, ai concorrenti e al pubblico riuscì difficile prendere
sul serio le Volvo con la loro forma squadrata. Eppure i “mattoni
volanti” avrebbero presto messo in luce la loro natura competitiva,
nonostante dovessero misurarsi con auto dotate di motori notevolmente più potenti, come la Rover 3500 V8 e la BMW 635.
La versione da corsa della Volvo 240 Turbo era dotata di testate
dei cilindri in alluminio e pistoni, bielle e alberi forgiati. L’iniezione
utilizzava un sistema Bosch K­jetronic realizzato appositamente;
il turbocompressore Garrett consentiva di arrivare fino a 1,5 bar.
Il motore da 2.1 litri riusciva quindi a sviluppare una potenza di
circa 300 CV, consentendo alla vettura di arrivare a una velocità
massima di 260 km/h.
Tutte le parti staccabili della carrozzeria, come ad esempio portiere e cofano, erano di metallo di spessore più sottile di quello
delle auto di produzione standard. L’asse posteriore pesava sei
chili meno e i freni montavano pinze a quattro pistoncini e dischi
ventilati. Un sistema di rifornimento rapido consentiva di riempire
il serbatoio con 120 litri di benzina ad elevato numero di ottano
in soli 20 secondi.
Il 13 ottobre 1985, dopo la gara sul circuito dell’Estoril in Portogallo, era già chiaro come sarebbe finita. Volvo aveva vinto 6 gare
su 14 e la coppia Lindström/Brancatelli aveva vinto con facilità
tutte le gare della serie ETC! Inoltre, Per Stureson si aggiudicò
il titolo nel campionato tedesco DTM dopo una vittoria e cinque
podi. Come se l’ETC e il DTM non bastassero, Volvo vinse anche
i campionati turismo in Finlandia, Portogallo e Nuova Zelanda nel
1985. Nello stesso anno, una 240 Turbo con guida a destra vinse
anche il campionato rally scozzese.
L’interesse nel glorioso passato di Volvo nell’ambito delle competizioni di Gruppo A degli anni ’80 è culminato nei festeggiamenti organizzati in occasione del più grande raduno Volvo a livello
mondiale – il VROM ­tenutosi a Goteborg lo scorso agosto.
Modern Cars
Volvo S60 e V60 Cross Country
DUE AUTO, UN NOME,
UNA GARANZIA
Volvo conferma l’importanza del concetto Cross Country e la propria vocazione
a costruire vetture adatte a ogni condizione di mobilità presentando un’insolita berlina
e una più convenzionale station wagon a forte connotazione off-road.
Allargando così la famiglia dei cross-over.
Volvo S60 Cross Country
Con un perfetto uno-due degno del pugile più agguerrito, fra
fine 2014 e inizio 2015 Volvo ha da una parte confermato
quanto noto ai più, vale a dire l’importanza del marchio Cross
Country all’interno dell’offerta Volvo, e dall’altra spiazzato tutti
con una novità davvero inedita e a dir poco ardita. Stiamo parlando delle nuovissime V60 ed S60 Cross Country, il nuovo
ed eccitante capitolo scritto da Volvo nella saga dei crossover, quella tipologia di vetture che proprio Volvo ha contribuito a definire e che oggi è diffusissima. Era il 1997 quando
Volvo introdusse – primo fra i marchi di lusso - una variante
fuoristrada alla sua riuscitissima station wagon V70. Nasceva così Cross Country e nessuno poteva immaginare quanto
successo avrebbe riscosso in futuro quel genere di auto, un
po’ stradale ma anche alta da terra quanto basta per garantire
ottime caratteristiche dinamiche anche in fuoristrada. Oggi i
cross-over di fatto costituiscono una categoria a sé stante di
automobili che riflettono un preciso stile di vita. Ebbene, Volvo
V60 Cross Country (presentata a Los Angeles a fine dello
scorso anno) e Volvo S60 Cross Country (lanciata a Detroit lo
scorso Gennaio) non fanno eccezione e addirittura si spingono in territori del tutto nuovi. Sì, perché una berlina off-roader
non l’aveva ancora proposta nessuno. E nessuno si stupisce
che sia stata Volvo a farlo.
Modern Cars
Volvo S60 e V60 Cross Country
Al di là delle ovvie differenze di carrozzeria (S60 berlina e V60
station wagon), per entrambi i nuovi modelli Cross Country i
tratti distintivi sono gli stessi: un’altezza da terra di 65mm
maggiore rispetto ai corrispettivi modelli “stradali”, un Design dinamico e robusto, tipico del concetto Cross Country,
espressione della capacità di poter affrontare qualsiasi condizione di superficie e che sottolinea il carattere avventuroso
dell’auto attraverso elementi come le piastre metalliche para-
colpi anteriori e posteriori, i battitacco laterali e le estensioni
dei parafanghi e nuovi cerchi Cross Country da 18” e 19” a
profilo alto che accentuano il confort e l’immagine di fuoristrada, riducendo la rumorosità causata dal fondo stradale
e garantendo un’ulteriore protezione ai cerchioni quando, ad
esempio, si percorre una strada sassosa. E all’interno spiccano i sedili sportivi in pelle nera con esclusive impunture
marroni.
Da un punto di vista dinamico, da segnalare la tecnologia Torque Vectoring per il controllo indipendente delle ruote e il sistema di controllo trazione in curva. Sul fronte motorizzazioni,
invece, occhi puntati sui nuovi quattro cilindri benzina e diesel
appartenenti alla gamma Drive-E di Volvo, che si collocano
ai vertici del segmento e che su S60 e V60 Cross Country
saranno la base delle varianti a trazione anteriore, mentre la
collaudata unità D4 a cinque cilindri alimenterà la variante
con trazione integrale. Ma c’è anche un potente motore a
benzina T5 da 254 CV abbinato alla trazione integrale.
nuovi orizzonti. Ma, come detto, è certamente S60 l’oggetto
più intrigante. Con essa Volvo ha portato il marchio Cross
Country nel territorio delle berline, abbinando tutti i benefici derivanti dalle caratteristiche tipiche dei modelli Cross
Country, a una livrea decisamente sportiva e distintamente
alla moda come quella di una moderna berlina. Un risultato
non certo banale, che conferma come Volvo sia – per antonomasia e per DNA – l’auto di chi si vuole distinguere in maniera intelligente e intende sottolineare la propria personalità
scegliendo una berlina emozionante e robusta senza tuttavia
rinunciare ai vantaggi offerti dalla maggior altezza da terra di
un crossover. Insomma, avventura senza rinunciare alla classe. Se questo non è al cento per cento Volvo…
Così, S60 e V60 Cross Country riuniscono in sé il meglio di
due mondi, proponendo un’esperienza di guida sportiva eppure confortevole e che si sposa con la libertà di esplorare
get a life. outdoors.
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a life. outdoors.
Tutte le libertà che mi voglio prendere sono le libertà
di cui ho bisogno.
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è quello
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le libertà che
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per dover prendere solo quelle più semplici.
THE NEW VOLVO V60 CROSS COUNTRY
THE NEW VOLVO V60 CROSS
COUNTRY
MADE BY
SWEDEN
MADE BY SWEDEN
volvocars.it
Volvo V60 Cross Country. Valori massimi nel ciclo combinato: consumo 8,5 L/100Km. Emissioni CO2 198 G/Km.
volvocars.it
Volvo V60 Cross Country. Valori massimi nel ciclo combinato: consumo 8,5 L/100Km. Emissioni CO2 198 G/Km.