Bissattini cattura in Kenya un marabù che vale oro

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Bissattini cattura in Kenya un marabù che vale oro
CORRIERE DI CHIERI
Venerdì 15 ottobre 2010
NEI DINTORNI
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PECETTESE - «All’alba il lago era avvolto nella nebbia. Sapevo che era il momento giusto». Ha imparato ad amare gli animali andando a caccia
PECETTO «Una foto è vincente
quando è frutto di una situazione irripetibile». E Guido
Bissattini le “situazioni irripetibili” sa come procurarsele: per esempio sul lago
Nakuru, in Kenya. Laggiù ha
scattato l’immagine che vale
la medaglia d’oro alla Coppa
del Mondo di fotografia naturalistica a squadre, che la
Fiap disputa ogni due anni.
Il fotografo pecettese aveva vinto anche nel 2008 con
il formidabile team italiano.
Ora ha appena concesso il bis
nella gara recentemente svolta a Bangalore, portando
qual marabù che, sul filo dell’acqua, si nutre con un’ala
di fenicottero.
Non è un’immagine rara,
anzi. Ciò che la rende “irripetibile” è la circostanza in
cui è stata catturata: «La sera prima c’era stato un forte
temporale – ricorda – Io avevo immaginato le condizioni
di luce e umidità che avrei trovato la mattina successiva. Infatti, all’alba il lago era avvolto dalla nebbia; i primi
raggi del sole creavano splendidi effetti di luce, su un cielo
perfettamente limpido».
A Bangalore il marabù di
Bissattini si è misurato con
850 foto in gara, 570 fotografi da 52 nazioni. Risultato per
la nazionale italiana: coppa
del mondo nella sezione
“Stampe a colori” e medaglia
d’oro nelle “Immagini proiettate”, categoria in cui ha partecipato Bissattini. La somma dei due risultati ha portato alla conquista del trofeo
quale migliore squadra in assoluto.
«La giuria internazionale
non giudicava non soltanto la
bellezza delle singole foto, ma
anche la loro coerenza a livello tematico: l’argomento centrale presentato dal nostro
gruppo era la nutrizione degli animali».
Stavolta Bissattini l’immagine irripetibile se l’è andata a cercare. Due anni fa, invece, era stato un fantastico
colpo di fortuna (colto però
con tutta la pazienza e l’esperienza del suo bagaglio). Era
stato l’istante in cui un avvoltoio attaccava un uccello
segretario, entrambi a terra
ad ali spiegate, quasi una scena di combattimento di karate.
Volatili e zone umide sono
l’habitat naturale per Bissattini, nato sulle rive del Lago
Maggiore, a Cannobio, e tra-
A sinistra ecco
“Colpo basso”,
l’incredibile
scatto
che contribuì
a vincere
la sfida
mondiale
nel 2008
Guido Bissattini
si apposta
sulle montagne
e nei corsi
d’acqua
per catturare
le sue prede.
Qui a sinistra
l’immagine
in gara
quest’anno
Bissattini cattura in Kenya
un marabù che vale oro
E’ campione mondiale di foto naturalistica
piantato a Pecetto 16 anni fa.
Eppure la sua vita per molto
tempo è stata un’altra: era
promotore finanziario, fino
al giorno in cui ha deciso di
dare una svolta alla sua esistenza, una decina d’anni fa.
«Ho amato la fotografia fin
dalla gioventù, poi gli altri
impegni mi hanno costretto a
metterla da parte. Ma ad un
certo punto ho detto basta: ho
mollato tutto e ho deciso di seguire la strada che ho sempre
sentito mia».
Rimpianti?
«Assolutamente, non sono per
niente pentito della mia scelta. Anzi, ho semmai il rimorso di non averla presa prima».
Oggi collabora regolarmente con riviste come “Fotografare”, “Piemonte Parchi” e “Oasis” e organizza
workshop in giro per il mondo. «Accompagno abitualmente gruppi di turisti nei safari fotografici in Kenya.
Spesso tengo corsi di fotografia nel parco del Gran Paradi-
so. Il prossimo sarà a fine ottobre, durante il ponte dei
Santi».
Le sue immagini sono visibili sul sito www.bissa.it. Ma
c’è anche spazio per le pubblicazioni su carta: “Volpi in
Paradiso” è il suo ultimo libro. «E’ una produzione che
ho seguito individualmente,
non è distribuito nelle librerie».
Mentre la natura ripete i
suoi riti e i suoi tempi ancestrali, la tecnologia sposta i
PECETTO Una passeggiata tra
le colline alla scoperta dell’antico villaggio dei taurini. Per
domenica e il Gruppo Archeologico Torinese, in collaborazione con Associazione Terra
Taurina, Gruppo Alpini e Comune organizza la visita guidata al sito archeologico di
Monspheratus, al Bric San Vito.
E lì verrà riprodotto un villaggio abitato da celti. Infatti i
volontari dell’Associazione
Terra Taurina accoglieranno
i camminatori vestiti come gli
antichi celti e faranno vedere
come funzionava l’antico villaggio. Vicino agli antichi edifici riportati alla luce faranno
rivivere i mestieri praticati daPECETTO I ragazzini, i libri, qualche stuzzichino. Sarà questo la
“Festa del libro”, che sabato dalle 10,30 aprirà la stagione della biblioteca comunale nelle sale di
piazzale della Rimembranza.
Il secondo appuntamento sarà
nuovamente dedicato ai ragazzi
sette giorni dopo, alle 10 con “A
come Avventure”, mattinata di
letture teatrali a cura della compagnia Art.O’.
Accanto alle iniziative per i più
giovani, la biblioteca punterà sugli “Incontri d’autore”, quest’anno con una formula nuova: gli
scrittori saranno affiancati da un
partner, che animi la serata. Così Enaiatollah Akbari, giovane afgano protagonista del romanzo
“Nel mare ci sono i coccodrilli”,
accompagnerà nella presentazio-
confini tra immagini fisse e
in movimento: il Full HD sta
trasformando le fotocamere
in videocamere. Ed ecco che
Bissattini muove passi anche
su questo sentiero: «Il regista Eugenio Manghi mi ha
chiesto di collaborare a un suo
documentario, una sequenza
di 50 minuti sui paesaggi e le
creature del Mediterraneo. Girerò alcune scene usando la
mia macchina fotografica con
funzione video».
Quali sono i luoghi miglio-
PECETTO - Domenica
Passeggiata sul Bric
nel villaggio celtico
che torna a vivere
gli abitanti. Ci sarà il fornaio,
il capo-villaggio, guerrieri,
mercanti, contadini, donne dedite alle faccende di casa, il
druido (il sacerdote dei celti) e
il maniscalco che costruiva utensili e armi in ferro.
Due i percorsi. Un ritrovo è
alle 9,30 sulla piazza del Municipio, l’altro alle 10 sul piazzale dell’Eremo, di fronte alla fermata del bus Vigo. Il primo percorso dura 2,2 chilometri con
un dislivello di 220 metri; dall’Eremo basta un chilometro e
SABATO - In biblioteca
Festa del libro
a Pecetto
con stuzzichini
ne l’autore della sua storia, lo
scrittore torinese Fabio Geda.
La data è ancora da fisare, come pure quella con Emiliano Poddi ed Eleonora Sottili, che proporranno le rispettive opere “Alboran” e “Il futuro è nella plastica”,
romanzi freschi di stampa. Poddi è anche scrittore di teatro, mentre Sottili è al suo esordio.
«L’idea di affiancare gli autori
a persone loro vicine renderà questi appuntamenti piacevoli sia per
i protagonisti sia per gli spettatori, che avranno l’occasione di ve-
ri per gli appassionati di foto naturalistiche? «L’Africa è
l’apice in questo campo, sia a
livello paesaggistico sia per le
stupende creature con cui è
possibile entrare a contatto.
Ma sono interessanti anche
altri posti più a portata di
mano: le montagne piemontesi e valdostane, ad esempio,
che ospitano volpi e cinghiali. Un luogo che amo particolarmente è il delta del Rodano
nel sud della Francia: il parco della Camargue è un habitat ideale per i fenicotteri rosa. E’ un’area protetta dove
tori e cavalli selvatici pascolano liberamente».
Quello del fotoreporter è
un mestiere che richiede particolari qualità. «Anzitutto ci
vuole tanta pazienza e la voglia di muoversi in ambienti
che non sempre sono confortevoli. Molte volte bisogna aspettare ore prima che capiti
un’occasione propizia».
Un pizzico di fortuna, si sa,
non guasta mai; ma in questo mestiere ci vuole ben altro. «A livello tecnico, bisogna
cercare di prevedere le condizioni atmosferiche, collocarsi
nel punto più appropriato,
calcolando il giusto rapporto
tra luci e ombre – spiega – E’
fondamentale, inoltre, conoscere l’ambiente naturale e il
comportamento degli animali, per sapere già in anticipo
quando, ad esempio, un leone
sta per sbadigliare, o il momento in cui un predatore sta
per sferrare un attacco».
In che modo si è avvicinato alla natura? «Da ragazzo
accompagnavo mio padre a
caccia. Quell’esperienza mi
insegnò a muovermi nei boschi senza far rumore, seguire le orme e riconoscere le specie di animali – ripercorre il
fotografo – La fotografia,
d’altronde, è molto simile: bisogna conoscere l’ambiente
naturale, aspettare la “preda”, catturarla. Una caccia
cruenta trasformata in non
cruenta, insomma».
Non sempre occorre arrampicarsi sui monti o volare in Africa per catturare le
immagini: in questi giorni il
“cacciatore" sta facendo la
posta ai cervi nel parco della Mandria. «Tra fine settembre e inizio ottobre è il periodo del bramito, il verso che
fanno quando sono in calore.
In questi giorni è più facile avvicinarli: essere in estro fa calare la loro prudenza».
Claudia Malatesta
mezzo senza dislivelli significativi. Il rientro per entrambi
i gruppi è previsto verso le 13.
La partecipazione è gratuita.
Per informazioni si può telefonare in Comune (011-86.09.218)
oppure scrivere a [email protected] o [email protected].
A guidare i partecipanti saranno alcuni archeologi del
Gruppo Archeologico Torinese. Illustreranno gli scavi fatti
al Bric San Vito a più riprese
negli ultimi decenni e spiegheranno come nell’età del ferro
questa zona fosse un importante centro di scambio commerciale e culturale tra le popolazioni di origine ligure e la vicina Taurinum.
dere interagire gli scrittori con chi
li accompagna e conosce», invita
la bibliotecaria Daniela Arcudi.
Gli incontri con gli scrittori si
terranno di mercoledì alle 21, una volta al mese, per un totale di
5 o 6 incontri per stagione.
Gli appuntamenti per i ragazzi, nel frattempo, vivranno nuove tappe il 6 novembre, mentre il
27 novembre sarà il primo di cinque “Sabato da favola” con letture interpretati per i più piccoli.
Il termine delle attività sarà festeggiato il 14 maggio in occasione della Festa dell’Europa, che
verrà celebrata nel cortile della
Biblioteca, che mette a disposizione 13.600 volumi moderni e un migliaio di volumi antichi o rari, oltre a un centinaio di dvd e circa
160 vhs.