L`ANTENNA STRALLATA PER ESPERIMENTI DI CONTROLLO
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L`ANTENNA STRALLATA PER ESPERIMENTI DI CONTROLLO
L’ANTENNA STRALLATA PER ESPERIMENTI DI CONTROLLO ATTIVO SOTTO VENTO DELL’UNIVERSITÀ DI PERUGIA C.A. Beffa(1), M. Breccolotti(1), A.L. Materazzi(2) (1) (2) Studio Beffa, via R. Torelli 74, 06100 Perugia Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Università di Perugia, Via G. Duranti 93, 06125 Perugia SOMMARIO. Viene presentato il progetto di una struttura metallica reticolare dell’altezza massima di 10 m, dedicata allo svolgimento di esperimenti di controllo attivo per la mitigazione della risposta dinamica di strutture deformabili esposte all’azione del vento. Essa può essere utilizzata in numerose configurazioni, variandone altezza e tipo di vincolo al piede. ABSTRACT. The plan of a metallic lattice tower, whose maximum height is 10 m, is presented. Using it, experiment s of active control on flexible structures exposed to turbulent wind will be carried out. The tower may be used in several configurations, as its height and supporting conditions may be easily varied. INTRODUZIONE La mitigazione della risposta dinamica sotto vento di strutture molto deformabili, quali ad esempio le torri per telecomunicazioni, i camini industriali, i ponti sospesi, ecc.., può essere ottenuta impiegando sistemi di controllo automatico governati da un elaboratore elettronico dedicato che azionano opportuni attuatori secondo una strategia predefinita. In tal senso presso l’Università di Perugia è stato avviato da tempo [1, 2] un programma di ricerca dedicato allo studio dell’impiego di tecniche avanzate di controllo attivo per migliorare il comportamento sotto vento delle strutture flessibili. Tenuto conto del carattere interdisciplinare dello studio, partecipano alla ricerca tanto esperti del settore dell’ingegneria civile che esperti del settore dei controlli automatici. Dopo una prima fase di carattere teorico [3,4,5,6], volta alla messa a punto delle procedure di calcolo, all’individuazione delle strategie di controllo più idonee ed allo studio della fattibilità dell’applicazione, è stata infine intrapresa la progettazione di una struttura dedicata alla sperimentazione su un prototipo in vera grandezza. Avvalendosi di un apposito finanziamento dell’Ateneo di Perugia si è scelto di realizzare un traliccio metallico dell’altezza di 10 m, rappresentativo di un’antenna reale per telecomunicazioni, con l’intenzione di realizzare un laboratorio per lo svolgimento di esperimenti di controllo attivo di vario tipo. Tenuto conto dell’ampiezza del tema, lo studio viene presentato suddiviso in tre comunicazioni: oltre alla presente, che illustra gli aspetti generali del problema ed i requisiti e le modalità della progettazione della struttura, in [7] vengono illustrate le procedure teorico sperimentali impiegate per identificare il comportamento dinamico della struttura ed in [8] vengono sviluppate in dettaglio le problematiche del controllo attivo dell’antenna. PROGETTO DELL’ANTENNA I requisiti e le specifiche alla base del progetto sono stati i seguenti: - la leggerezza e la facile trasportabilità; - la resistenza agli agenti atmosferici; - la possibilità di essere installata con facilità anche sulla copertura della Facoltà di Ingegneria di Perugia; - deformabilità adeguata ad evidenziare i fenomeni dinamici dovuti all’azione del vento; - la possibilità di modificare la geometria dell’antenna e le sue frequenze naturali; - la possibilità di accogliere esperimenti di controllo attivo di vario tipo. Tenuto conto delle esigenze dette, è stato scelto come materiale costruttivo, al posto dell’acciaio comunemente impiegato per strutture di questo tipo, una lega di alluminio 7020 (Al Zn4,5 Mg), caratterizzata da una resistenza a trazione di 183 N/mm2 . Tale materiale presenta un’ottima resistenza all’attacco chimico indotto dall’ambiente ed è particolarmente adatto per la realizzazione di saldature, in quanto presenta il fenomeno del recupero progressivo della resistenza meccanica delle zone termicamente alterate durante il processo di saldatura, con il passare del tempo. La struttura dell’antenna è costituita da un traliccio reticolare la cui altezza può essere variata con facilità, così come i suoi vincoli esterni. Ciò avviene mediante lo scorrimento in direzione verticale di un traliccio a sezione triangolare all’interno di un traliccio più grande, avente anch’esso sezione triangolare mediante un sistema di rulli opportunamente molleggiati. I tralicci sono realizzati mediante chiodatura di profili di alluminio aventi sezione a “V”, essendo l’angolo tra i due piatti della “V” pari a 60°. Le unioni sono realizzate mediante chiodi di alluminio 6082 (Al Mg Si1 Mn). In considerazione del fatto che in commercio non sono comunemente disponibili profili a V di alluminio, essi sono stati realizzati in officina mediante saldatura di piatti di alluminio dello spessore di 7 mm (fig. 1). Quando l’antenna è completamente dispiegata essa raggiunge l’altezza complessiva di 10 m. Figura 1. Sezione trasversale del traliccio. L’antenna può operare secondo numerosi schemi statici alternativi: quello di mensola incastrata alla base oppure di mensola irrigidita da uno o più ordini di stralli, essendo l’altezza complessiva variabile in funzione della posizione del traliccio interno rispetto a quello esterno (fig. 2). Il dimensionamento dell’antenna è stato eseguito utilizzando i carichi statici da vento previsti dalla Normativa Italiana vigente, considerando come velocità di riferimento quella del sito di Perugia, nella ipotesi di struttura posizionata sul tetto della Facoltà, all’altezza di 10 m da terra. E’ stata quindi eseguita un’analisi più accurata, in campo dinamico, condotta nel dominio delle frequenze utilizzando storie di vento correlate generate artificialmente a partire da spettri di potenza disponibili in bibliografia [9]. Allo scopo di saggiare preventivamente l’idoneità della struttura ad ospitare sistemi di controllo attivo, ed al fine di valutare le forze trasmesse da tali sistemi alla struttura, sono stati quindi simulati numericamente alcuni dei possibili esperimenti di controllo attivo. Figura 2. Vista schematica dell’antenna. MODELLAZIONE DELL’ANTENNA DOTATA DI CONTROLLO ATTIVO Le equazioni del moto del sistema controllato Le equazioni del moto del sistema dinamico controllato, discretizzato mediante la tecnica degli elementi finiti, sono espresse dalla M&x& + Cx& + K x = F( t ) + Du( t ) (1) nelle quali, con il consueto significato dei simboli, M è la matrice di massa, C è la matrice di smorzamento, K è la matrice di rigidezza, F(t) è l’azione del vento, u(t) è la forza di controllo e D è il vettore di collocazione della forza di controllo. Come si vede, tale relazione differisce da quella classica delle vibrazioni forzate solo per la presenza al secondo membro del termine Du(t). Le equazioni del moto nello spazio degli stati Dal punto di vista computazionale risulta comodo, ed è ormai consuetudine fare così, descrivere lo stato del sistema dinamico controllato introducendo il vettore: z (t) =[x 1 x 2 x n L x& 1 x& 2 x& n ] T (2) e considerando come parametri lagrangiani gli spostamenti e le velocità generalizzate dei nodi, operazione che evidentemente raddoppia il numero delle incognite del problema rispetto alla equazione (1). Sostituendo la (2) nella (1) si perviene facilmente alla: z& = Az + Bu + H F (3) con: In 0n 0 I A = , B = −n1 , H = n−1 −1 −1 − M K − M C M D M (4) La procedura di soluzione La soluzione del sistema dinamico descritto dalla (3) è basata sulla tecnica dell’analisi modale in campo complesso, che viene eseguita avvalendosi della posizione z=Sq , e quindi tramite l’integrazione al passo delle 2N equazioni disaccoppiate corrispondenti: q& m −ω m q m =g mf f m + g mu u (5) in cui gmf e gmu sono i coefficienti di partecipazione del modo m-esimo ed ωm è la corrispondente pulsazione. La soluzione della (5) è del tipo: t q m ( t )= g mf ∫ f m (τ) e 0 ωm ( t − τ ) t dτ + g mu ∫ u (τ) e ωm 0 ( t− τ ) dτ (6) Soffermando l'attenzione sulle componenti di spostamento, x(t), e tenendo conto del fatto che i modi sono a due a due coniugati si ha: t t N ( i) (i ) ω m (t −τ ) x( t )= 2∑ Re S m g mf ∫ f m ( τ)e dτ + 2∑ Re S m g mu ∫ u ( τ)e ω m (t − τ ) dτ m =1 0 m =1 0 N (7) in cui S (mi) è la parte inferiore (ultime N righe) dell'autovettore complesso m-esimo. ESEMPIO DI IMPIEGO DI UN ATTUATORE INERZIALE Organizzazione del sistema di controllo La configurazione strutturale considerata è quella di antenna completamente dispiegata, dotata del solo ordine inferiore di stralli. Le azioni di controllo vengono erogate accelerando, secondo due direzioni ortogonali nel piano, due masse di grandezza appropriata mediante motori elettric i lineari disposti in sommità della struttura. La strategia di controllo impiegata è quella di tipo proporzionale-derivativo (PD). Le grandezze utilizzate per la controreazione sono lo spostamento relativo e la velocità relativa tra la massa mobile dell’attuatore e la sommità della struttura. Modello della struttura controllata Utilizzando la tecnica degli elementi finiti, la struttura dell’esempio è stata modellata utilizzando 21 nodi, secondo lo schema di figura 3. Dette kp e kd le costanti di guadagno relative allo spostamenti e alla velocità, la forza di controllo erogata dagli attuatori vale: u (t ) = − k p [x 20 ( t ) − x 21( t )] − k d [x& 20 (t ) − x& 21 ( t )] Figura 3. Modello della struttura dotata di controllo attivo. (8) Modello dell’azione del vento L’azione del vento è stata modellata nel dominio del tempo, considerando una realizzazione di forze correlate fra di loro della durate di 120 s e compatibili con lo spettro di potenza descritto in [9]. I parametri rilevanti della modellazione sono i seguenti: - Vref,10 = 27 m/s; Rugosità conforme alla II Categoria delle Norme Italiane; Profilo della velocità media di tipo logaritmico. Ottimizzazione dei parametri del sistema di controllo I valori ottimali della massa e dei parametri di guadagno sono stati individuati mediante un’indagine parametrica condotta facendo variare il valore di ciascuna massa tra 10 e 50 kg e determinando i valori di kp e kd che assicurano il massimo smorzamento del primo modo di vibrazione. I risultati salienti di tale indagine sono riportati nelle figure 4 e 5. La prima delle due figure mostra l’andamento del valore massimo dello spostamento in sommità dell’antenna al variare del valore della massa dell’attuatore. La figura 5 mostra invece la relazione fra la forza massima richiesta al sistema di controllo, tanto in condizioni di spunto che a regime, ed il valore della massa dell’attuatore. L’esame delle due figure mostra che un buon compromesso tra prestazioni ed esigenza di contenere il valore della massa è rappresentato da un valore della massa stessa pari a 35 kg. Caratteristiche del sistema di controllo Sulla base delle elaborazioni svolte e con riferimento allo schema strutturale considerato il sistema di controllo è costituito da due masse che traslano in direzioni ortogonali, del peso di 35 kg ciascuna. 0,210 0,205 Spostamento [m] 0,200 0,195 0,190 0,185 0,180 0,175 0,170 0,165 0,160 10 15 20 25 30 35 40 45 50 Massa [kg] Figura 4. Spostamento massimo dell’antenna in funzione della massa di ciascun attuatore. La potenza richiesta ai motori è di 520 W per ciascun motore (allo spunto), valore ben compatibile con le prestazioni dei motori elettrici lineari comunemente in commercio. Il massimo valore dello spostamento relativo tra masse ed antenna si verifica allo spunto e vale 11 cm. Al fine di evitare fenomeni di saturazione degli attuatori è quindi necessario garantire alle masse mobili una corsa complessiva di 2 x 11=22 cm, che è ragionevole incrementare a 30 cm per tener conto di un appropriato coefficie nte di sicurezza. 0,50 0,45 Forza allo spunto [kN] 0,40 0,35 0,30 0,25 0,20 0,15 0,10 0,05 0,00 10 15 20 25 30 35 40 45 50 35 40 45 50 Massa [kg] 0,50 0,45 Forza a regime [kN] 0,40 0,35 0,30 0,25 0,20 0,15 0,10 0,05 0,00 10 15 20 25 30 Massa [kg] Figura 5. Valore massimo della forza di controllo in funzione della massa di ciascun attuatore. CONCLUSIONI Nel corso del presente studio è stato sviluppato il progetto di una struttura metallica reticolare dell’altezza massima di 10 m, dedicata allo svolgimento di esperimenti di controllo attivo per la mitigazione della risposta dinamica di strutture deformabili esposte all’azione del vento. La struttura presenta la caratteristica di poter essere utilizzata in numerose configurazione alternative, grazie alla possibilità di variare con facilità la sua altezza ed il tipo di vincolo al piede, che può passare dallo schema statico di mensola a quello di mensola dotata di uno o due ordini di stralli. Per soddisfare le esigenze di resistenza alla corrosione e di leggerezza la struttura è stata realizzata in lega di alluminio mediante profili saldati in officina e chiodati fra di loro con connettori di alluminio. Grazie alle sue caratteristiche la struttura in oggetto costituisce il primo elemento di un laboratorio per lo studio sperimentale di sistemi di controllo attivo. BIBLIOGRAFIA [1] De Carli A.; Cacciamani N.; Radogna E.F.; Cartapati E.; Materazzi A.L.; Sanvitale A., Controllo attivo di strutture snelle di acciaio sottoposte all'azione del vento, 1.mo Convegno Nazionale di Ingegneria del vento, Firenze 28-30 ottobre 1990. [2] Materazzi A.L., Radogna E.F., Sanvitale A., Controllo ibrido della risposta sotto vento di torri metalliche per sistemi di telecomunicazione, 3° Convegno Nazionale di Inge gneria del Vento, Roma 19-21 ottobre 1994. [3] Ficola A, La Cava M., Materazzi A.L., Advanced techniques for the active control of wind exposed flexible structures, Third European Conference on Structural Dynamics (EURODYN ’96), Florence, Italy, 5-8 June, 1996. [4] Ficola A, La Cava M., Materazzi A.L., Uso di attuatori inerziali per il controllo attivo di strutture sensibili all’azione del vento, 4° Convegno Nazionale di Ingegneria del Vento, Trieste 22-24 settembre 1996. [5] Fravolini M.L., Ficola A, La Cava M., Materazzi A.L., Strategie evolutive per la collocazione ottima di attuatori e sensori per il controllo attivo di strutture flessibili sottoposte all’azione del vento, 5° Convegno Nazionale di Ingegneria del Vento, Perugia, 13-15 settembre 1998. [6] Fravolini M.L., Ficola A, La Cava M., Materazzi A.L., Hierarchical evolutionary algorithms for the design of active control systems for wind exposed flexible structures, Fourth European Conference on Structural Dynamics (EURODYN ’99), Prague, 7-10 June, 1999. [7] Gioffrè, M., Gusella, V., Materazzi, A.L. (2000). Identificazione dinamica dell’antenna strallata dell’Università di Perugia. 6° Convegno Nazionale di Ingegneria del Vento, INVENTO-2000, Genova. [8] Fravolini, M.L., Ficola A, La Cava M., M., Gioffrè, M (2000). Sistemi di controllo attivo delle vibrazioni indotte dal vento per l’antenna dell’Università di Perugia. 6° Convegno Nazionale di Ingegneria del Vento, IN-VENTO-2000, Genova. [9] Solari, G. (1993). Gust buffeting I: Peak wind velocity and equivalent pressure. J.Struct. Eng., ASCE, vol. 119. RINGRAZIAMENTI Gli Autori ringraziano, per il sostegno economico accordato alla presente ricerca, l’Università di Perugia (Fondi di Ateneo 1998 e 1999) ed il C.N.R (Progetto “EOLICA”).