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10/12/13 SIR - Servizio Informazione Religiosa - Prima Pagina Prima Pagina dal 09/12/2013 al 15/12/2013 Martedì 10 Dicembre 2013 ANCORA IN PIAZZA A KIEV Nella partita di Putin l'Ucraina è essenziale Con la consueta combinazione di abilità e fredda determinazione, il leader del Cremlino si muove secondo le più classiche logiche della politica di potenza. L'Unione europea deve prendere atto che il vero giocatore non si trova a Kiev e, se vuole provare a sedersi a questo difficile tavolo, deve prima sapere perché vuole farlo e cosa è disposta a pagare Stefano Costalli Da ormai tre settimane si susseguono a Kiev manifestazioni che hanno portato in piazza centinaia di migliaia di persone contro la decisione del presidente Janukovich di non firmare il patto di associazione fra Ucraina e Unione europea in occasione del vertice che si è tenuto a Vilnius il 29 novembre scorso. Il Trattato era stato preparato da anni di negoziati cui lo stesso governo di Janukovich aveva contribuito e secondo i sondaggi era fortemente voluto dalla maggioranza dell’opinione pubblica. Davanti al voltafaccia del presidente, la società civile si è mobilitata in massa e ormai i manifestanti, affiancati dai partiti di opposizione, chiedono direttamente le dimissioni del presidente e del governo in carica. Fa uno strano effetto vedere la bandiera stellata dell’Unione europea sventolare in piazza nelle fredde notti di Kiev come un vessillo di libertà. Nel nostro immaginario collettivo, le stelle che rimandano a certi valori sono più spesso quelle della bandiera americana e quasi non ci ricordiamo più le profonde motivazioni politiche e gli ideali che hanno condotto la generazione di statisti uscita dalla seconda guerra mondiale a scommettere sul processo d’integrazione europea. Le immagini che vediamo in questi giorni ce lo ricordano in maniera potente e dovrebbero servire anche a svegliarci dal letargo d’ipocriti egoismi in cui siamo scivolati e in cui stiamo affondando il progetto dell’Unione. Aldilà delle clausole economiche, per una fetta importante della popolazione ucraina il patto di associazione con l’Ue rappresenta una scelta politica importante, sulla frattura intorno alla quale ruota l’identità dello Stato e tutto il sistema politico del Paese. Dalla sua indipendenza, infatti, l’Ucraina ha oscillato fra una sudditanza nei www.agensir.it/sir/documenti/2013/12/00276388_nella_partita_di_putin_l_ucraina_e_essenz.html 1/2 10/12/13 SIR - Servizio Informazione Religiosa - Prima Pagina confronti della Russia e un progressivo avvicinamento all’Ue. Putin sta giocando una partita improntata alle più classiche logiche della politica di potenza, con la consueta combinazione di abilità e fredda determinazione. Da quando è stato nuovamente eletto, il presidente russo sta lavorando intensamente per riportare Mosca a essere una potenza globale capace di stare sullo stesso piano di Stati Uniti e Cina, che abbia voce in capitolo rispetto a tutte le più importanti questioni di carattere internazionale. Uno degli strumenti che Putin sta utilizzando in questa sua strategia è la recente creazione di una zona di libero scambio fra la Russia e alcune repubbliche ex-sovietiche, quali la Bielorussia, l’Armenia e il Kazakhstan. Nei piani del Cremlino, l’Ucraina dovrebbe entrare a far parte di questa architettura e dunque concorrere a rafforzare un blocco economico alternativo all’Ue, in cui la Russia figura ovviamente come maggiore azionista e che è finalizzato principalmente all’accrescimento del potere di Mosca. Dalla sua parte Putin non ha soltanto il fatto che Janukovich è da sempre espressione dei settori ucraini più vicini a Mosca, ma anche il debito di oltre trenta miliardi di euro che Kiev ha nei confronti di Mosca a causa delle forniture energetiche. Preoccupati dalla situazione, il vicepresidente americano Biden, il presidente della Commissione europea Barroso e il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon hanno telefonato a Janukovich per cercare di evitare un uso eccessivo della forza contro i manifestanti e il ministro Bonino ha paventato anche il rischio di una guerra civile. Al momento non esistono le condizioni pratiche per un vero conflitto, ma certo la situazione è tesa. Il punto fondamentale è che il vero giocatore della partita non si trova a Kiev e se l’Ue vuole provare a sedersi al difficile tavolo della politica di potenza deve prima sapere perché vuole farlo e cosa è disposta a pagare. Copyright ¿ 2010 - Societ¿ per l'Informazione Religiosa - S.I.R. Spa - P.Iva 02048621003 - Via A urelia, 468 - 00165 Roma - tel. 06/6604841 - fax 06/6640337 www.agensir.it/sir/documenti/2013/12/00276388_nella_partita_di_putin_l_ucraina_e_essenz.html 2/2