Bocca, naso, gola, faringe sono spesso la cartina di tornasole della

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Bocca, naso, gola, faringe sono spesso la cartina di tornasole della
ANNO IX NUMERO 1 - GENNAIO-FEBBRAIO 2013
INFORMARSI IN FARMACIA
occhio
alla gola
Bocca, naso, gola, faringe sono spesso la cartina di tornasole
della nostra salute. Scopriamo insieme come funziona
e come ci si prende cura del cavo orale
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3. SE NE PARLA
Anno IX Numero 1
Gennaio-Febbraio 2013
Direttore responsabile
Ismaele Passoni
Consulente editoriale
Sergio Meda
Coordinamento redazionale
Hand&Made Milano
Collaboratori
Claudio Buono, Laura Camanzi,
Enrico Maria Corno,
Federico Meda, Stefano Nobili,
Federico Poli, Gianni Poli,
Francesco Rizzo
Immagine di copertina
Corbis
Immagini
iStock, 123
Progetto grafico
Roberto Magrini
Grafica e impaginazione
Hand&Made Milano
Marketing e pubblicità
Fabio Fedele
Ilaria Tandoi
Editore
FederFARMA.Co Spa, Milano
www.federfarmaco.it
Redazione
via Boscovich 61, 20124 Milano
Tel. 02.2022941 Fax 02.29513121
[email protected]
Reg. Trib. di Milano n° 654 - 13/10/1999
Finito di stampare
nel mese di dicembre 2012
da Artigrafiche Boccia - Salerno
I diritti di riproduzione delle immagini
sono stati assolti in via preventiva.
In caso di illustrazioni i cui autori non
risultano reperibili, l’Editore onorerà
l’impegno a posteriori.
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4. Segnali
I linfonodi
6. Conoscere la sanità
Patto per la salute
8. Società
Atir, teatro popolare di qualità
12. Fai da te intelligente
Psoriasi
14. Domande
Risponde l’ortopedico
16. ProFarmacia
19. SPECIALE CAVO ORALE
20.Otorino e molto altro
a colloquio con Mario Bussi
23. La lingua, spia dell’organismo
26.La salute passa dai denti
28.I problemi di bocca, gola e naso
34.Articolazioni temporomandibolari (Atm)
a colloquio con Serena Sabbadini
37. Ambientiamoci
38. Per chi ha figli
40. Muoversi
42. Svagarsi
44. Ricette
46. Letture salutari
47. Videoteca
48. Oroscopo della salute
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le dosi consigliate e solo per le indicazioni riportate nel foglio illustrativo. In caso di dubbio rivolgersi al medico o al farmacista. Autorizzazione del 27/7/2012.Titolare AIC: sanoˇ-aventis S.p.A.
NON BASTA
DIRE TRENTATRE
F
rase magica quel “dica
33” fatto pronunciare dal
medico al paziente per meglio
auscultare la zona polmonare, utile a diagnosticare una
possibile malattia respiratoria.
Altri segnali vengono, come
sempre, da un distretto chiave
dell’organismo, il cavo orale.
La lingua è, in molti casi, un
libro aperto, svela una serie di
problemi, ma più in generale
la bocca è assai rivelatrice
dello stato di salute di un individuo. Della gola ci si accorge
quando duole, dà senso di costrizione, ma entrano in gioco
altri fattori. E poi il naso, con
tutti i suoi segnali non legati
solo all’odorato. E le orecchie,
in un sistema ben coordinato.
Di molti organi non avvertiamo l’esistenza sino a quando
non si infiammano e fanno
male. Il dossier di questo
numero si occupa di otorinolaringoiatria, che molto ha
a che fare con la testa, collo
incluso, di noi tutti. Niente
paura, ne uscirete rassicurati, avendo magari qualche
accortezza in più in fase di
prevenzione, la miglior tutela
che vi si offre. E di attenzione ai controlli, che sono utili
e spesso doverosi, a evitare
guai maggiori.
In tema di segnali, o se preferite sintomi ai quali prestare
attenzione, questa volta ci
soffermiamo sui linfonodi di
cui non abbiamo cognizione sino a quando non si ingrossano e creano qualche
problema, non solo l’herpes
labiale. Li può causare anche
la rosolia e la toxoplasmosi.
Quanto va sotto la dicitura
“patto per la salute” altro non
è che il nuovo accordo siglato dal Governo e dalle Regioni per il riassetto del Servizio
sanitario nazionale, con una
diversa e (si spera) migliore
articolazione delle prestazioni, a partire dai medici che
saranno indotti a consorziarsi per offrire un servizio più
attento ai cittadini. Con la
novità, a breve, della ricetta elettronica che sostituirà,
a breve, quella cartacea. Il
fai da te intelligente incontra una patologia, la psoriasi, nella quale è bene fidarsi
del solo dermatologo, perché
moltissime sono le variabili in
gioco in una malattia di cui
si sa soltanto che non è contagiosa. Al solito, l’esperto,
nel caso l’ortopedico, è stato
subissato di quesiti, ai quali
ha dato puntuale e accorto
responso.
Concludiamo con le novità:
prima del dossier spazio a
ProFarmacia, rubrica incentrata sull’attività di PROFAR,
il network di cui è espressione PiùSalute, rete di protezione che accompagna le scelte
strategico-organizzative del
vostro farmacista di fiducia.
A pagina 48, invece, esordisce l’Oroscopo della salute,
spazio dedicato agli astri a
cura di Nota Zarkada.
3
sintomi
I DIVERSI PERCHé
DEI LINFONODI
di Stefano Nobili, Medico di famiglia, a Milano
«Dottore, da alcuni giorni ho la febbre al labbro inferiore e
sento un rigonfiamento sotto il mento che mi fa male…».
Spesso all’osservazione del medico di famiglia giungono
pazienti che lamentano questo tipo di disturbo. Di che si
tratta? All’esame obiettivo, che il medico deve sempre
effettuare, il disturbo sotto il mento accusato dal nostro
paziente non è altro che una linfadenopatia, ovvero un
ingrandimento del linfonodo satellite, causato dall’herpes
simplex, la comune “febbre del labbro”.
I
linfonodi sono formazioni
di grandezza di un fagiolo
situati lungo il decorso dei cosiddetti vasi linfatici. Svolgono un’azione di drenaggio di
sostanze estranee, tossiche,
infiammatorie e sono sparsi
un po’ dappertutto: esistono
linfonodi superficiali e profondi, ascellari, toracici, cervicali,
inguinali, sottomandibolari e
mentonieri, questi ultimi sono
la causa del disturbo segnalato dal nostro paziente.
LA PALPAZIONE
4
Negli adulti e nei bambini, i
linfonodi - ad esempio quelli inguinali della dimensione
di meno di un centimetro
- possono essere normalmente palpabili, specie nei
soggetti che hanno scarso
pannicolo adiposo (persone magre). Nelle altre zone
del corpo quelli superficiali
tipo quelli del collo, possono
essere altrettanto palpabili,
specie se nel corso del tempo si è verificato un quadro
infiammatorio. In ogni caso,
e sempre quando sorge un
dubbio, è bene rivolgersi al
medico per l’eventuale scoperta di linfonodi nuovi, ingranditi. Quando occorre è
bene approfondire ed essere attenti, tenendo presente
che nei bambini una linfadenopatia, l’ingrossamento,
è solitamente un segnale di
scarsa importanza, legato ad
un’iperplasia (sinonimo di ingrossamento) conseguente a
precedenti stimoli infiammatori. In alcuni casi, nei giovani, in relazione ad un quadro
ad esempio febbrile, con mal
di gola, spossatezza, tosse,
possiamo anche pensare ad
una forma di “mononucleosi”
o “malattia da bacio”, legata
ad un virus, l’Ebstein-Barr.
Questo disturbo, pur acuto,
nel giro di qualche settimana
regredisce se non si complica, a patto che il soggetto
rimanga a riposo, assuma
principalmente antipiretici e
non faccia sforzi fisici (consultare sempre il medico!).
ADULTI E ANZIANI
Diverso problema sono le
linfoadenopatie degli adulti
o degli anziani. Una faringite batterica ad esempio può
avere come reazione un ingrossamento dei linfonodi del
collo, così come un ascesso
dentario o una patologia della
bocca oppure, come abbiamo visto all’inizio, un herpes
del labbro. Un’infezione invece della mano o del braccio
può interessare i linfonodi del
gomito e dell’ascella.
TOXOPLASMOSI
E ROSOLIA
Un ingrandimento dei linfonodi del collo può essere ad
esempio presente nella toxoplasmosi e nella rosolia: la
prima è causata da protozoi
(parassiti), la seconda da un
virus; occorre molta attenzione nella donna in gravidanza,
la toxoplasmosi nella seconda
metà del periodo gravidico e
la rosolia nella prima metà.
Altro esempio di linfoadenopatia localizzata è causata
dalla cosiddetta “malattia da
graffio di gatto”: se un gatto
ci graffia alla mano o all’avambraccio può verificarsi
un ingrossamento satellite
del linfonodo ascellare. Questa malattia è causata da un
batterio (per il 95% dei casi),
e si accompagna a malessere
generale, febbre o febbricola,
lesione nella zona del graffio
e normalmente si risolve in
alcune settimane. Ovviamente le linfoadenopatie possono essere anche segnali di
malattie molto più gravi per
le quali è sempre necessario
rivolgersi al proprio medico.
IL LINFATISMO
Un breve ricordo storico:
un tempo veniva utilizzato il
termine “linfatismo” o “diatesi linfatica” per indicare
nei bambini una predisposizione all’aumento del volume dei linfonodi, secondario a forme infiammatorie
ricorrenti delle prime vie
respiratorie, adenoidi, mal
di gola ricorrenti. Attualmente questa definizione è
stata abbandonata, anche
se in ogni caso può essere
ancora osservata negli studi medici pediatrici. A quel
tempo, al bambino diagnosticato come “linfatico” era
consigliata l’assunzione del
famoso “olio di fegato di
merluzzo” e si consigliava ai
genitori di portarlo spesso al
mare o in montagna.
I tempi sono decisamente
cambiati!
5
quesiti
IL PATTO PER LA SALUTE
di Stefano Nobili, Medico di Medicina generale, Milano
Nelle ultime settimane ho sentito parlare di questo patto e di tagli nella sanità:
che cosa succederà realmente?
FRANCESCO, Lecco
I
l “Patto per la Salute”, a
cui si riferisce la lettrice, è
un accordo finanziario e programmatico tra il Governo e
le Regioni, di valenza triennale, in merito alla spesa
e alla programmazione del
Servizio sanitario nazionale
(Ssn), finalizzato a migliorare la qualità dei servizi, a
promuovere l’appropriatezza
delle prestazioni e a garantire l’unitarietà del sistema.
La Commissione Bilancio
della Camera, nel mese di
novembre 2012, ha approvato il provvedimento inerente
alle “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale
e pluriennale dello Stato” (la
Legge di stabilità 2013) e ha
confermato il taglio alla Sanità per 600 milioni nel 2013
e di un miliardo di euro per il
2014 (articolo 6).
NON SIAMO
INDOVINI
6
Ma che cosa cambia realmente per i cittadini? Rispondere a questa domanda
è come fare gli indovini. Sta
di fatto che in un momento
di crisi generale lo Stato ha
la necessità di risparmiare
sui costi e ridurre gli sprechi
(concetto di spending review), pur cercando di non
diminuire i cosiddetti Lea (Livelli essenziali di Assistenza)
tra cui l’Assistenza primaria,
che include Medicina di famiglia e Continuità assistenziale. Più precisamente, il 15
novembre 2012 è scaduto il
termine fissato dalla spending review riguardo appunto
il Patto per la Salute 20132015. Il termine del 15 novembre era stato posto come
ulteriore proroga del termine
già previsto per aprile e poi
per il 31 luglio 2012.
STUDI ASSOCIATI
Da un punto di vista organizzativo, con la spending review
l’assistenza primaria (medicina generale e continuità assistenziale) viene strutturata in
cosiddette “aggregazioni funzionali territoriali (Aft)”, ovvero studi medici organizzati sul
territorio che garantiscano un
servizio 24 ore al giorno, 365
giorni l’anno. Questo tipo di
organizzazione ha fatto sorgere molti commenti e domande, tipo: «ma allora il mio
medico dovrà lavorare sempre?» Oppure: «non avrò più
il mio medico, ma solo gruppi
di medici?» Ovviamente no,
poiché il lavoro sarà organizzato come ora, ovvero con il
Medico di Medicina generale
che assiste il suo paziente e
che apre in forma associativa il suo studio con gli altri
colleghi dalle 8 alle 20 e con
la continuità assistenziale (la
Guardia medica per intenderci) che lavora come fa adesso nelle ore notturne e nei
prefestivi.
TIMORI
FUORI LUOGO
Quindi tanto rumore per nulla? Sembra di sì per l’assistenza primaria. In divenire
inoltre, le cosiddette Uccp
ovvero le “Unità complesse di cure primarie” che nel
progetto ministeriale sono costituite da forme organizzative multi professionali e che
comprendono al loro interno
medici di famiglia, medici
di continuità assistenziale,
medici specialisti, infermieri,
tecnici della riabilitazione, e
altri operatori sociali. Il progetto prevede una rete di
poliambulatori distribuiti sul
territorio con strumentazione
diagnostica di primo livello e
sempre aperti, che interagiscono con gli ospedali in coordinamento e collegamento
telematico. Ad esempio, se
un paziente ha la necessità
di un elettrocardiogramma Ecg -, tale esame potrà essere effettuato anche se non è
presente nell’Uccpun cardiologo, in quanto il tecnico potrà inviare, in “telemedicina”
all’ospedale in collegamento,
l’esame effettuato che verrà
poi letto e refertato dal cardiologo di turno presso questa struttura.
LA RICETTA
CARTACEA
Altro aspetto innovativo è la
cosiddetta dematerializzazione della ricetta cartacea: secondo i programmi di ministero e regioni, la ricetta di carta,
per intenderci, quella “rossa”,
sparirà nel giro di qualche
tempo. In pratica lo stato e
le regioni risparmieranno con
ricetta elettronica e fascicolo
sanitario elettronico la cifra di
7,5 miliardi di euro (fonte: Il
sole 24 ore Sanità).
L’INCUBO-COSTI
Un commento finale: con i
tagli citati all’inizio, l’obiettivo universalistico del nostro
sistema sanitario che, ricordiamo, è considerato tra i migliori al mondo, addirittura secondo dopo quello francese,
mettendo insieme bassi costi
e alte prestazioni, rischia di
non garantire il diritto del cittadino a essere curato secondo le sue necessità. I medici
cercheranno, come sempre,
di fare del loro meglio nell’interesse del cittadino, cercando di mantenere l’autonomia
di cura, minacciata dal contenimento dei costi.
7
POPOLARE DI QUALITà
di Vittoria Pietropoli
L
8
a compagnia Atir (Associazione teatrale indipendente per la ricerca) nasce
a Milano 16 anni fa dalla volontà di alcuni ex allievi della
scuola Paolo Grassi. L’intento
dichiarato era costruire un teatro nuovo, semplice e diretto, con una propria autonomia artistica e organizzativa.
Obiettivo raggiunto nel 2007
quando il gruppo ha preso in
gestione il Teatro Ringhiera,
dove finalmente ha potuto
mettere radici ed esprimere
al meglio le proprie esigenze,
creando un teatro popolare
di qualità. Il valore aggiunto
sta nelle persone che fanno
parte di Atir: quindici soci tra
artisti, tecnici e organizzatori
interni ed esterni.
Sono un gruppo di individui
con un comune obiettivo:
dare sempre personalità a
ciò che fanno. Su questo assunto si basa sia la scelta degli spettacoli sia delle tournè
da ospitare: «Le compagnie
che vengono scelte devono
essere sulla nostra stessa
lunghezza d’onda, esserci
affini, avere un carattere e
dimostrarsi consolidate nel
tempo», ci racconta Katia
Angolotti che in Atir si occupa di comunicazione.
TEMATICHE
Ogni stagione è configurata
su un tema preciso: quest’anno è “Ribellioni Possibili”,
una scelta che mette in evidenza la volontà di trattare il
quotidiano, portando spunti
di riflessione importanti. La
direzione artistica è affidata a
Serena Sinigaglia, che per il
repertorio spazia dai classici
al contemporaneo, utilizzando testi comprensibili a tutti e
in linea con i tempi. Famoso
il suo Giulietta e Romeo, con
il quale si diplomò alla Grassi:
«Il testo», specifica la Angolotti, «è quello noto a tutti, ma
in questo caso è il traduttore
a fare la differenza. Salvatore
Quasimodo risulta infatti più
semplice, pur rimanendo fedele all’originale.
Nella sezione contemporanea, invece, vengono trattati temi sociali - come 1943,
1968, 1989 - ma contenuti
di stampo storico e politico.
Il repertorio è vario, perché
cerca di riprodurre la complessità della società». C’è
di più: «tante sono le attività proposte in teatro, non ci
sono soltanto le produzioni,
DEDICATO
A compagnie
Under 30
Il bando di quest’anno “3.0 PLAYFESTIVAL”
seleziona spettacoli di compagnie under
30, in collaborazione con Il Piccolo teatro
di Milano - Teatro d’Europa. Una gara, un
festival, un confronto alla ricerca di una
nuova generazione di teatro. Chi volesse
partecipare dovrà inviare le candidature
all’indirizzo [email protected]
inserendo nell’oggetto della mail
NOME GRUPPO - TITOLO SPETTACOLO.
La partecipazione alla selezione è gratuita,
il bando scade il 13 gennaio 2013.
Per tutte le info www.atirteatro.it
ma anche campus teatrali
per bambini, laboratori per
diversamente abili, adolescenti, anziani e attori. Ogni
anno organizziamo un festival tematico, ad oggi arrivato
alla settima edizione».
I valori
Credono nella territorialità,
riuscendo a trasformare un
dato sfavorevole, l’essere decentrati, in una virtù, e così
sono divenuti punto di riferimento per giovani, anziani e
persone con disabilità. Nadia
Fulco, Presidente compagnia
Atir, è molto attenta alla questione: «Con Comunità Progetto sono nati dei laboratori
teatrali, a cui partecipano
cittadini normodotati e disabili, educatori ed educaTTOri. Il percorso, della durata di
tre anni, si conclude con un
master tenuto da un regista
esterno».
Uno sguardo
a Parigi
Aspirazioni alte per un teatro
che nasce lontano dai principali centri di cultura, che ha
come punto di riferimento Le
Théâtre du Soleil di Ariane
Mnouchkine, perché ne condivide gli ideali. Situato anch’esso, in periferia - di Parigi, nel
caso - affonda la sua storia nei
valori comuni e si dimostra libero, privo di sovrastrutture. È
la stessa libertà a cui assurge
il Ringhiera, che l’ha portato a
scegliere l’indipendente anche
a livello economico. «Le nostre
entrate arrivano dalla vendita
degli spettacoli, dagli affitti delle sale e dai laboratori e
stage. Il momento non è facile,
ma per un teatro che nasce
in crisi, tutto può essere solo
in discesa: crediamo fermamente che la precarietà porti a
una maggiore creatività, che si
riversa non solo nella compo-
nente artistica, ma anche nella
comunicazione: semplice ma
personalizzata, che rispecchia
cosa Atir è».
Riconoscimenti
Il lavoro sul territorio ha portato i suoi frutti non solo all’interno - con un incremento di
pubblico - ma anche dall’esterno: l’anno scorso il Ringhiera ha vinto il Premio Histryo - Provincia di Milano - e
questo novembre ha ricevuto
L’Ambrogino d’oro, il massimo
riconoscimento che Milano
assegna a chi, nel caso distinguendosi per meriti artistici,
ha arricchito anche la città. La
stagione 2012/2013 - “Ribellioni Possibili” - inaugurata a
novembre si conclude a maggio, con il consueto festival
tematico; i laboratori, invece,
termineranno in aprile, mentre
fino a giugno andrà avanti il
progetto “Gli spazi del teatro”.
9
Psoriasi
UN’Unica certezza:
non è contagiosa
di Sergio Meda
in collaborazione con Gianfranco Altomare, Dermatologo - Università degli Studi di Milano
D
12
ella psoriasi si sa ben
poco, purtroppo. È un
grande punto di domanda,
data la varietà delle cause
che possono scatenarla. Si
tratta di una malattia cronica
di cui si ha una sola certezza, non dà luogo a contagio, a
meno di non considerare tale
la familiarità. «Perché», come
chiarisce il professor Gianfranco Altomare, dermatologia all’Università degli studi di
Milano «è una malattia geneticamente trasmessa, c’è una
predisposizione familiare con
la quale fare i conti». Le cause
scatenanti, come detto, sono
molteplici: «Dalle infezioni da
streptococco nel bambino a
malattie virali, da stress emotivo a farmaci, tutto quello che
può interferire con il sistema
immunitario. Questo attiva dei
linfociti che determinano una
regolazione errata del ricambio delle cellule dell’epidermide, accelerandolo. Quindi
la malattia si manifesta con
chiazze rosse eritematose e
squamanti. Possono essere
colpite tutte le età della vita,
dai bambini agli anziani».
Di prevenzione purtroppo non
si può parlare: «Non c’è sintomo da tenere sotto controllo.
Quando la malattia si manife-
sta, occorre assumere comportamenti che mantengano
l’equilibrio del sistema immunitario, evitare determinati
farmaci, curare subito determinate infezioni». L’incidenza
della psoriasi è nota, colpisce in Italia circa 2,5 milioni
di persone. «È un’incidenza
sovrapponibile», chiarisce Altomare, «a quella del diabete.
Inoltre, associata alla psoriasi
può esserci una complicanza
e cioè l’artrite. La psoriasi può
dare manifestazioni articolari
gravi, simili a quelle causate
dall’artrite reumatoide».
MEGLIO
I BIOLOGICI
Il professor Altomare segnala
che alcuni farmaci sono più
a rischio di altri, possono determinare le cause scatenanti
«i beta bloccanti, per l’ipertensione arteriosa, alcuni
antibiotici, gli antimalarici di
sintesi». Quanto alle nuove
cure, ci sono spiragli: «I farmaci biologici danno ottimi
risultati, hanno pochi effetti
collaterali. L’unico problema
è il costo elevato. L’Agenzia
italiana del farmaco (Aifa)
ha individuato alcuni centri,
tra cui quello dell’Ospedale Galeazzi di Milano, che li
possono prescrivere ai pazienti che hanno già tentato
tutte le terapie tradizionali. In
un centro specifico si propone a chi è affetto da psoriasi
quanto oggi la scienza ha a
disposizione, dalle terapie locali alla nuova fototerapia con
strumentazioni
particolari,
come gli Uvb a banda stretta,
gli Uva 1, fino ai nuovi farmaci biologici, gli ultimi ritrovati
per questa patologia infiammatoria cronica».
Per capire come agiscono i
ZOOM
Tre su 100
Quasi il 3% della popolazione deve
fare i conti con la psoriasi: più di 125
milioni di persone nel mondo, circa 2
milioni e mezzo in Italia. Di questi, ne è
colpito in forma lieve il 25%, in forma
moderata il 65%, mentre il 10% accusa
una forma grave o complicata di psoriasi
che può richiedere anche il ricovero
ospedaliero. Tra le malattie diagnosticate
dal dermatologo la psoriasi è una delle
più frequenti. La forma più comune
è la psoriasi a placche (circa l’80%
delle diagnosi). L’età di comparsa della
malattia è variabile, ma ci sono fasce
di età in cui si manifesta con maggior
incidenza: il 59% dei soggetti hanno
avuto la comparsa della malattia
entro i 39 anni di età.
Il decalogo
della psoriasi
• La psoriasi è una malattia cronica che
non ha soluzioni farmacologiche che
la debellino, ma non pochi farmaci
e trattamenti possono tenerla sotto
controllo
• Affidatevi sempre alle cure di un
medico dermatologo di fiducia,
evitando l’auto-somministrazione
• Alcuni farmaci che spesso la
scatenano (beta-bloccanti, sali di litio,
antimalarici, anti infiammatori non
steroidei e cortisonici) vanno assunti
solo dopo aver consultato
il dermatologo
• I traumi fisici (escoriazioni, ferite,
interventi chirurgici, eccetera)
e le infezioni, specialmente
delle prime vie aree, inducono la
psoriasi. Da evitare, ove possibile
• I migliori risultati nella cura si
ottengono con terapie costanti
nel tempo e seguendo le indicazioni
del dermatologo
• Non grattare le lesioni. Questo spesso
farmaci biologici bastano poche parole: «Vanno a bloccare una proteina, la citochina
Tnf, che dà il via all’infiammazione. Prima di essere
sperimentati per la psoriasi
erano già stati introdotti dai
gastroenterologi per curare il
morbo di Chron e dai reumatologi per l’artrite reumatoide». Il problema, tra gli altri,
è il costo di questi farmaci, il
cui prezzo per la terapia di
un anno si aggira intorno ai
20mila euro. Importantissimo, i trattamenti opportuni
li valuta il solo dermatologo,
quindi il fai da te è assolutamente da evitare. Anche i
farmacisti sono abituati a indirizzare i pazienti dallo specialista, per non dare suggerimenti impropri. Di buono c’è
che il 29 ottobre di ogni anno
si celebra la Giornata mondiale
della psoriasi. Raccomandiamo anche, come benemerita,
l’Associazione per la difesa
degli psoriaci (Adipso) che di
recente ha lanciato una campagna multicanale, APPelle
(www.appelle.it).
determina un aumento dell’infiltrazione
e quindi un peggioramento della
malattia
• Evitare ansie, stress cause spesso
di recrudescenze della malattia
• Evitare l’abuso di alcolici e il fumo
e seguire un regime alimentare
equilibrato. In particolare evitare
repentini aumenti o diminuzioni di peso
• Esporsi al sole con attenzione,
gradualmente per aiutare
il miglioramento delle lesioni
psoriasiche
• Diffidate di terapie “miracolose”
e soggetti che promettono rapida
e definitiva guarigione
13
PAROLA ALL’ESPERTO
UN ORTOPEDICO
TUTTO PER VOI
INOLTRATE I VOSTRI QUESITI
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LI GIREREMO AI NOSTRI ESPERTI
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L’arma migliore è il calore,
abbinato a qualche esercizio
di stretching. Per scaldare
la parte e sciogliere i muscoli del collo va bene farsi
una bella doccia bollente o
usare il termoforo o, ancora,
applicare sulla parte bloccata una borsa d’acqua calda
o uno di quei cerotti riscaldanti che si acquistano in
farmacia (emanano solo calore e non contengono alcun
farmaco). Poi faccia un po’
di stretching: un buon esercizio consiste nell’allungare i
muscoli del collo, piegando
delicatamente la testa verso la direzione opposta alla
parte dolente.
Molte possono essere le cause per il persistere del dolore:
ad esempio una sinovite (infiammazione di una membrana sinoviale) del polso, oppure
una condrite (infiammazione
del tessuto cartilagineo) o una
tenosinovite (infiammazione
delle guaina che riveste il tendine) o, ancora, una possibile
frattura dello scafoide (una
delle otto piccole ossa del carpo che costituiscono il polso).
Per una valutazione corretta le
consiglio quindi di rivolgersi ad
un ortopedico di fiducia.
L’esame più specifico per un
controllo del tessuto muscolare è la risonanza magnetica.
Ma ancor prima di sottoporsi
a questa tecnica diagnostica,
le suggerisco di assumere un
integratore a base di potassio
e magnesio, due sali minerali
in grado di rilassare i muscoli
quando subiscono delle contrazioni improvvise ed involontarie, che sono poi la causa
dei crampi (per quanto riguarda la quantità e la modalità di
assunzione del prodotto, chie-
Con l’arrivo della brutta stagione, comincio a soffrire di
torcicollo. Può darmi qualche dritta per scioglierlo?
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Nel PROSSIMO NUMERO
L’ANDROLOGO
Sono un portiere di calcio e
da vari mesi ho un problema
al polso destro, dovuto a una
distorsione che mi provoca
dolore localizzato dalla parte
del pollice quando faccio forza
sulla mano. Da cosa può dipendere?
Qualche giorno fa ho avvertito
un crampo forte alla gamba
sinistra, nella parte anteriore.
Il problema è che quando mi
corico sento ancora tirare il
muscolo e faccio fatica ad addormentarmi. Temo che possa
essersi lesionato qualcosa. A
quali esami dovrei sottopormi?
da consiglio al suo medico di
fiducia). Prima di coricarsi, le
tornerà utile fare anche alcuni
esercizi di stretching (magari
dopo una bella doccia calda)
che aiutano a rilassare i muscoli delle gambe.
Dalle notizie che mi riferisce
ritengo che sia necessario ricorrere ad applicazioni fisioterapiche. Ma se anche queste
non dessero i risultati sperati,
non le rimane che ricorrere al
trattamento chirurgico.
gue uno spasmo muscolare. Il
trattamento, invece, è identico
per entrambi i traumi e prevede la somministrazione di
antinfiammatori, oltre a riposo forzato ed eventualmente
qualche seduta di fisioterapia.
Uomo, 34 anni
Uomo, 41 anni
Donna, 20 anni
Da circa 10 anni soffro di una
specie di contrazione muscolare tra il torace e la schiena,
che mi causa dolore intenso e
persiste per qualche giorno. Il
mio medico pensa che si tratti
di stress somatizzato. Lei concorda?
In effetti, lo stress e l’assenza
di attività fisica riducono l’elasticità naturale dei muscoli e
dei nervi. Si finisce, così, con
l’assumere posture scorrette,
che alla lunga provocano l’accumulo di contratture muscolari, causa di dolori e rigidità.
Le consiglierei di praticare
della ginnastica posturale individuale. Le sedute, eseguite
con l’aiuto di operatori specializzati, mirano al riassetto
delle tensioni e degli squilibri
della postura, liberando dalle
svariate forme di mal di schiena, dalle cattive abitudini motorie e dallo stress.
Donna, 29 anni
Ogni tanto mi piace andare
a correre, ma ora sono ferma a causa di una fastidiosa
tendinite al piede sinistro. Gli
analgesici che sto assumendo mi danno un sollievo momentaneo, ma poi il dolore si
ripresenta così forte che ho
difficoltà anche solo a camminare.
Circa un mese fa, giocando a
calcetto, sono caduto in malo
modo e mi sono rotto il crociato anteriore del ginocchio
sinistro. Ho consultato un ortopedico che mi ha suggerito
di farmi operare, altrimenti
avrei rischiato lesioni più gravi. Secondo il suo parere, è un
consiglio azzeccato?
In effetti, con un ginocchio instabile lei rischia altre lesioni,
per esempio alla cartilagine e
ai menischi. Oltretutto, l’intervento non è dei più complicati e le garantirà il ritorno allo
sport in tempi brevi.
Uomo, 23 anni
Sono un atleta dilettante. Vorrei chiedere all’ortopedico
come si fa a riconoscere una
contrattura da uno stiramento
muscolare, e come bisogna
intervenire in entrambi i casi.
Tra una contrattura e uno stiramento la differenza è minima. In generale, comunque,
la prima causa un dolore
modesto e diffuso, mentre lo
stiramento provoca un dolore
acuto e improvviso, a cui se-
LUCA
BERTINI
Specialista in Ortopedia
e Traumatologia a Pisa
Ho un lieve difetto alle gambe,
con le ginocchia che appaiono un po’ a X. Ci sono esercizi
che posso fare per risolvere
questo mio problema?
Purtroppo non esistono esercizi che possano correggere
la conformazione ossea delle
sue gambe. L’unico rimedio
sarebbe l’intervento chirurgico, ma vista la lieve entità del
suo difetto, finché questo non
le procura una sintomatologia
dolorosa, può anche evitare di
farsi operare.
Donna, 60 anni
In un programma alla radio ho
sentito dire che con l’avanzare
dell’età la nostra altezza si riduce, ma non hanno spiegato
il perché. Può darmi qualche
chiarimento in merito?
È normale che con il passare
del tempo i dischi intervertebrali della nostra colonna
vadano incontro a disidratazione. Poiché questi sono costituiti per il 90 per cento da
acqua, comprenderà bene
come una loro perdita di liquido si traduca in un ridotto
spessore che, moltiplicato per
23 (questo è in media il numero di dischi intervertebrali)
può determinare la perdita di
diversi centimetri di altezza.
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Come funziona la
farmacia italiana
del terzo millennio?
Cosa si intende per
network farmaceutico?
Nasce la rubrica dedicata
alle iniziative che
interessano la rete Profar
E
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milia Bernocchi oltre a
essere una farmacista titolare fa parte del Comitato
Scientifico che si occupa di
sviluppare, valutare e approvare tutti i prodotti a marchio
PROFAR. La genesi di questa
“linea del farmacista” (ora a
quota 170 prodotti ndr) quasi un decennio fa, ai tempi
del Neolatte quando si riuscì
a immettere sul mercato un
prodotto di qualità a un costo ragionevole, costringendo
poi tutte le altre marche ad
abbassare i prezzi. «Non è
poi cambiato molto, da allora.
Cerchiamo di proporre sem-
PRODOTTI A MARCHIO
RISPARMIO
DI QUALITà
pre qualità perché crediamo
che la farmacia sia tuttora
portatrice di questo concetto.
Abbiamo aumentato le linee,
con coerenza. Ad esempio
cerotti, garze, padelle e pappagalli non hanno, in teoria,
grandi potenziali di vendita. È
però corretto che il settore della medicazione sia rappresentato: la farmacia è un esercizio
di riferimento per il primo soccorso o per la convalescenza»
Come nasce un prodotto,
come si configura il ruolo del
comitato scientifico?
Da una parte c’è l’azienda,
che ha il know how operativo,
dall’altra 14 farmacisti in rappresentanza delle cooperative
socie di Federfarmaco. Ognuno è portavoce del suo territorio, rappresentiamo i colleghi
e i clienti. La prima riunione
è dedicata alle proposte, la
seconda alla valutazione delle
formulazioni (la “ricetta” del
prodotto) e i preventivi. Dopo
averli provati e valutati, anche
personalmente, si passa al
dibattito e a eventuali cambiamenti. Poi prototipo, vaglio,
fino al banco delle nostre farmacie.
Reazione della clientela?
Ottima, direi. Si fidano del
farmacista, quindi anche una
marca nuova non crea problemi. Il fatto che la richiedano
in autonomia è poi una conferma della bontà del nostro
lavoro.
Una linea di cui è particolarmente orgogliosa?
Prima infanzia, mi vien da
profarmacia
dire. Perché, ad esempio, le
nostre salviette sono sì più
convenienti delle grandi marche ma, causa sconti vari, a
volte sono proposte alla stessa cifra. Nonostante questo, il
cliente propende per i Sempre
asciutto. Perché un ottimo
prodotto a un buon prezzo.
Non ci interessa essere i più
convenienti, piuttosto i migliori
a parità di prezzo.
parti, cercando di completare
l’offerta, ad esempio con tappetini usa e getta per il cambio. Idem nella medicazione:
a breve arriverà una gamma
completa di bende elastiche.
Non vogliamo lanciarci su
mille prodotti diversi, proponiamo quanto serve davvero,
a seconda delle richieste della clientela e la nostra esperienza personale.
La linea Prima infanzia è tra
le più ampie.
Sì e lo sarà sempre di più.
Stiamo lavorando per com-
Prossimo passo? La linea detergenti (intimi, shampoo, bagnoschiuma) e una dedicata
ai prodotti per la pediculosi.
Come vedete non andiamo
fuori dal seminato.
Fino ad ora abbiamo parlato
solo di parafarmaci, ma trattate anche farmaci da banco.
Sì, la linea Farmakopea propone oltre 20 prodotti tra cui per
esempio il Subitene, l’equivalente a base di ibuprofene. Il
nostro Moment, per capirsi.
Anche in questo caso il cliente
si è abituato a comprarli, trovandosi soddisfatto. Alla fine
non siamo solo quelli dei pannolini e del latte, direi che è un
grande risultato.
LINEA IGIENE ORALE
Spazzolino Classico PROFAR
Ergonomico e antiplacca, grazie alle setole di gradazione
media e alle sue punte arrotondate, permette una perfetta pulizia
della bocca.
Spazzolino Gengive Sensibili
Adatto a chi preferisce setole a morbidezza controllata per
un’azione. ugualmente efficace contro la placca, ma delicata sulle
gengive.
Filo Interdentale con clorexidina
Grazie alla sua azione antibatterica, protegge la superficie dentale
e del cavo orale limitando al massimo la proliferazione dei batteri.
l’insorgere della placca e assicura una completa igiene orale. La
formulazione liquida offre protezione in profondità a tutto il cavo
orale.
Filo interdentale Expanding
Si espande a contatto con la saliva rimuovendo in modo più
efficace la placca batterica e garantendo una pulizia interdentale
profonda.
Colluttorio denti e gengive sensibili
A base di oli essenziali, assicura una completa igiene orale e aiuta
a combattere i batteri che causano placca, infiammazioni gengivali
ed alitosi. Penetra in profondità e protegge anche dove non arrivano
spazzolino e filo interdentale.
Dentifricio denti sensibili
Aiuta a proteggere i denti sensibili riducendo la sensibilità al caldo
e al freddo.
Dentifricio gengive sensibili
Formulato specificatamente per i disturbi gengivali e
l’ipersensibilità.
Colluttorio antiplacca protezione totale
A base di oli essenziali antibatterici, contrasta efficacemente
Colluttorio clorexidina 0,12%
È indicato come trattamento igienizzante antiplacca per la
normalizzazione dei tessuti gengivali e paradontali.
Colluttorio clorexidina 0,20%
Specifico per il trattamento igienizzante antiplacca ad azione
intensiva nella protezione gengivale e dentale. Senza alcool
è particolarmente indicato per tessuti molto sensibili e nei
trattamenti pre e post chirurgici.
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Testi a cura di
Stefania Bortolotti, Claudio Buono, Sergio Meda,
Vittoria Pietropoli, Federico Poli, Serena Sabbadini
occhio
alla gola
PAROLA ALL'ESPERTO
OTORINO
E MOLTO ALTRO
Una professione decisamente complessa
in mano a un solo medico che si fa carico
per intero della testa, nella vecchia logica
di “fra capo e collo”. Ce ne parla un’autorità del settore, il professor Mario Bussi, che
dopo una disamina generale si sofferma
sul comparto oro-faringeo
O
torino è il termine abbreviativo di
otorinolaringoiatra, specializzazione complessa anche da pronunciare
correttamente, c’è chi si impappina. Otorino sveltisce, è più facile da rammentare anche se molto riduttivo rispetto a un distretto ben ampio, strettamente interconnesso,
che fa capo al capo. Avete ben inteso, alla
testa. Come si diceva un tempo, “fra capo
e collo”. Ne ragioniamo con un’autorità del
settore, il professor Mario Bussi, otorinolaringoiatria, cominciando col commettere un errore marchiano, in assoluta buona
fede. Esordiamo parlando di patologie che
interessano l’etimologia del termine: l’orecchio (oto), il naso (rino) e il comparto gola,
per quanto concerne laringe e faringe. Ma
Bussi ci ferma subito: «Non vanno dimenticati il collo, i tumori della testa (e del collo),
le malattie della tiroide di interesse chirurgico, le malformazioni estetiche e funzionali del naso e del setto. E poi, in una rapida disamina, anche le tonsilliti croniche
e le apnee notturne, le patologie della laringe, intendo noduli, polipi e cisti cordali,
senza dimenticare le malattie della tiroide
di interesse chirurgico e le patologie delle
ghiandole salivari».
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Tutto questo in capo, in ogni senso, a una
sola figura professionale. Com’è possibile?
«Il quadro di riferimento è molto ampio ma
non dimentichi che presso il Centro che dirigo al San Raffaele mi avvalgo di una nutrita
Il ruolo del
medico di famiglia
Il primo intervento nelle patologie del naso
e della gola spetta in ogni caso al medico
di famiglia; se la sintomatologia non si
risolve toccherà a quest’ultimo
richiedere una consulenza specialistica.
La visita clinica si svolge attraverso
l’anamnesi, l’ispezione, la palpazione e
l’esame di naso, orecchio, cavo orale,
orofaringe, laringe mediante strumenti
tradizionali e/o a fibre ottiche.
Se si sospetta un tumore, l’indagine
risolutiva è la biopsia. In caso di sordità
si esegue un esame audiometrico».
équipe di valenti colleghi, tutti dirigenti medici, che si occupano dei vari distretti coinvolti, ai quali aggiungere i tecnici per specifiche tematiche, mi riferisco ai logopedisti,
agli audiometristi».
Andiamo, per comodità, a limitare il campo di riferimento al cavo orale, al distretto
della bocca e alle prime vie respiratorie.
Un primo suggerimento, per cominciare?
«Non invento niente di nuovo. La prevenzione. Significa non fumare e bere alcolici con
moderazione. Questa è la prima avvertenza
utile. Dopodiché è bene prevenire i raffreddamenti evitando di passare bruscamente
dal caldo al freddo, discorso valido sia in inverno sia in estate, quando l’insidia dell’aria
condizionata è presente e pressante. Poi sarebbero utili le visite periodiche, in età adul-
ta, per individuare eventuali problemi che
riguardino il comparto di nostra competenza. Ma questo costa non poco e il Servizio
sanitario nazionale non se lo può permettere. Un dato mi preme comunque segnalare:
tra le situazioni più frequenti è il ricorso a
noi quando già sono intervenuti dei danni,
a volte irreparabili. In molti casi nemmeno i
dentisti ci aiutano».
Si spieghi meglio...
«Senza colpevolizzare nessuno è possibile
che da noi arrivino pazienti con placche o
formazioni tumorali in bocca non individuate da un dentista impreparato. Fatta eccezione per gli odontoiatri più giovani che
oggi godono di una preparazione universitaria oncologica, una discreta percentuale
non si avvede della neoplasia, la scambia
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per una banale infiammazione, di cui veniamo a conoscenza a tempo quasi scaduto.
Pensi che i tumori del cavo orale, se precocemente rilevati, danno un esito infausto
solo nel venti per cento dei casi”.
Veniamo ai sintomi che sollecitano un vostro intervento specifico, alle situazioni
in cui il medico di famiglia o il pediatra di
riferimento vi indirizzano i loro pazienti.
«I casi più frequenti sono soggetti con difficoltà respiratorie nasali che generano emicrania, e ancora: dolore nella deglutizione,
abbassamento di voce, tumefazioni al collo, dolori all’orecchio e ipoacusia».
Le sintomatologie più frequenti nei bambini
«I piccoli che vivono in città soffrono spesso di patologie respiratorie croniche, per
via degli inquinanti che incidono non poco.
Accusano ricorrenti infiammazioni alle pri-
Un uomo
di grande prestigio
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Torinese, classe 1952, il professor Mario
Bussi dopo la laurea con lode in Medicina e
Chirurgia conseguita nel 1977, nel 1980 si
specializza in Otorinolaringoiatria e Patologia
cervico-facciale, sempre in Università degli
Studi di Torino. A seguire (1986) il diploma
universitario in Chirurgia maxillo facciale
a Parigi, Universitée Pierre et Marie Curie.
Dal 1987 è primario in Otorinolaringoiatria
presso la clinica Orl dell’Università di Torino.
Seguono esperienze in numerosi centri
ospedalieri e universitari del Nord-America e
della Francia. Dal 2002 è direttore della Unità
operativa di Otorinolaringoiatria dell'Istituto
scientifico San Raffaele di Milano, ed è
ordinario di Otorinolaringoiatria oltre che
direttore della Scuola di specializzazione
in Otorinolaringoiatria presso l'Università
Vita-Salute S.Raffaele di Milano.
me vie respiratorie, con aggiunta di otite catarrale. Arrivano da noi quando nonostante
le cure praticate dal pediatra continuano ad
avere difficoltà nella respirazione nasale o
dolore all’orecchio con diminuzione dell’udito, ipoacusia».
E gli adulti, anche se non ha molto senso
generalizzare?
«Mi limito alle situazioni più frequenti anche per loro: diciamo che i problemi alle
prime vie respiratorie fanno a gara con
tonsilliti ricorrenti, difficoltà nasali e cefalea per infiammazione ai seni paranasali. Va considerato che anche in questi casi
rilevante è il contributo dell’inquinamento
atmosferico e di quello acustico, cui si somma fatalmente l’abuso di fumo e di alcool.
Questi due agenti accentuano le patologie
otorinolaringoiatriche».
Dove manca, secondo lei, la necessaria
attenzione?
«Si fa molto poco caso agli incidenti che
coinvolgono la testa e il collo. Sono spesso
sottostimati. Mi riferisco ai traumi cranici, ai colpi di frusta cervicali, per non dire
delle fratture delle ossa del naso, o della
stessa mandibola. Sono tutte situazioni che
danno luogo a complicanze, mi riferisco
a disturbi dell’equilibrio, senso di vertigine, ipoacusie, difficoltà respiratorie nasali,
turbe della masticazione, acufeni».
Quale comportamento suggerisce?
«Molto semplice: usufruire tempestivamente degli accertamenti ospedalieri, tutti i
centri traumatologici (Cto) sono provvisti
di apparecchiature e personale specializzato, senza attendere che le complicanze si
manifestino in maniera invalidante. Quando capita qualcosa di traumatico il fattore
tempo può essere decisivo, determinante
per prevenire guai peggiori. Soprattutto
per intervenire con terapie rapide e adeguate. Purtroppo una serie di problemi sottostimati tende a cronicizzare ed è un rischio
che non va corso».
cavo orale/lingua
LA SPIA DELL'ORGANISMO
I
ndispensabile per parlare, preziosa per
gustare i cibi, ma anche per digerirli,
la lingua può essere per il medico una
spia dell’organismo. «Tiri fuori la lingua»
è infatti una delle richieste durante una visita. E non è un caso. Sulla lingua si trovano informazioni utili per capire lo stato di
salute. E, in caso di disturbi, è indispensabile per identificare con precisione le cause scatenanti, o comunque, gli organi del
corpo coinvolti. Dunque, la lingua è uno
strumento diagnostico tanto ricco quanto
preciso… Ecco qualche informazione per
imparare a interpretarne correttamente il
“linguaggio”.
Auto ispezione
«In ambito preventivo il consiglio è di
ispezionare la propria lingua», puntualizza Paolo Castelnuovo - direttore della Clinica Otorinolaringoiatrica dell'Università
dell'Insubria-Varese, Ospedale di Circolo e
Fondazione Macchi - «indicazione che vale
soprattutto per chi fuma o eccede in supe-
ralcolici perché questi soggetti sottopongono quest’organo a un traumatismo continuo. Quindi tutti, ma fumatori e bevitori
in particolare, dovrebbero mettersi davanti ad uno specchio, rivolgere la lingua
all’indietro verso le tonsille, poi girarla a
destra e a sinistra analizzando le mucose
all’apice e ai bordi, alla ricerca di piccole
aree ulcerate. Altra manovra importante è
l’auto-palpazione della lingua, su tutta la
sua estensione e tastando anche il pavimento orale. Palpando si può evocare dolore o sanguinamento, in corrispondenza di
aree sospette; inoltre si può riscontrare la
presenza di masserelle a consistenza aumentata, che sono dei campanelli d’allarme in caso di malattia». «Se dopo quest’operazione», aggiunge il Prof. Castelnuovo,
sorgesse il dubbio di qualche anomalia, se
ci sono turbe della sensibilità, ovvero si
avverte meno il gusto o si sente, ingerendo il cibo, più caldo o più freddo, o ancora
se c’è un dolore spiccato in un certo punto della lingua, è bene ricorrere alla visita
specialistica di controllo».
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Se è blu
Vuol dire che il sangue è povero
di ossigeno. È un disturbo che
riguarda solitamente chi ha
problemi respiratori o cardiaci.
SE LA SUPERFICIE è...
Basta guardarsi allo specchio
e tirare fuori la lingua per
rendersi subito conto se la
superficie linguale si presenta
di una colorazione diversa
dal solito rosa, oppure mostra
difetti o segni particolari.
L’osservazione della lingua
è detta in termini medici
“glossoscopia” e, come
accennato, fornisce importanti
informazioni sullo stato di salute
Se è patinata
È un chiaro sintomo di
cattiva digestione, ma
anche di digiuno prolungato.
TENERLA PULITA
È la saliva il vero “spazzino” della lingua, preposta
a tenerla ben pulita. Non solo: ci sono anche i bocconi
di cibo che, con il loro movimento, automaticamente
la detergono in modo naturale. Ma a volte non basta.
È buona abitudine passare sulla sua superficie le setole
di uno spazzolino morbido inumidito con un po’ di
collutorio. Poi basta sciacquare bene per avere subito
la sensazione di maggior cura e pulizia. Il “puliscilingua”
è uno strumento studiato specificatamente per rimuovere
i residui di cibo dalla sua superficie che va passato su tutta
la lingua dalla base fino alla punta, lasciandola più fresca
e morbida. Va ricordato che, come per i denti, anche
la lingua richiede pulizia quotidiana per evitare problemi
di alito cattivo.
Se è ingrossata
Diventa così quando si è in presenza di un
cattivo funzionamento della ghiandola
tiroidea, perché troppo lenta. Se invece
lavora più velocemente del normale, l’effetto
sarà una lingua che “trema”.
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Se è nera o marrone
Se questo accade per lo più
sulla punta, segnala un utilizzo
abbondante di antibiotici. Ma la
colorazione può essere anche dovuta
a residui di cibo che si depositano
quando le papille gustative sono
molto allungate. Può anche
evidenziare un malfunzionamento
dei reni, oppure un’infezione
causata da un fungo della pelle.
Se è rosso fragola o lampone
Nei bambini dopo i tre anni è la prima indicazione
dell’avvenuto contagio con il batterio della
scarlattina. Ma il rossore può anche voler significare,
ad esempio, l’abitudine a mangiare cibi bollenti,
così come l’uso eccessivo di alcol, tabacco o spezie.
Così come la scarsa e scorretta igiene dentaria, ma
anche la cattiva masticazione e l’urto ripetuto contro
la lingua da parte dei denti scheggiati o storti.
Infine, rendono di color rosso fuoco la lingua,
la carenza di vitamine A ed E, i casi di anemia per
mancanza di vitamina B12, oppure l’insufficienza di
acido folico e sali minerali.
cavo orale/lingua
Se è rosa pallido
Questo dipende frequentemente da problemi di anemia dovuta a insufficienza
di ferro (può capitare nei giorni del ciclo mestruale), che rendono la lingua
molto liscia per l’assottigliamento della mucosa linguale.
Se è bianco latte
È indizio di gastriti, che provocano anche un accentuato sviluppo
delle papille. O più semplicemente è causata da un’alimentazione
scorretta, con l’assunzione di troppi dolci oppure scarsa frutta
e verdura. Se si tratta di un colore più simile al giallastro,
con tutta probabilità sono coinvolti il fegato o le vie biliari.
Se è secca e chiara
Se è “impaniata”
Si presenta come se fosse
spalmata di grasso, ed è tutta
colpa di disturbi di origine
gastrointestinale, come
enteriti o coliti, ma anche di
problemi di tipo nervoso oppure
di insufficienza epatica.
È segno dell’uso di alcuni farmaci, tra cui
specialmente i tranquillanti. Oppure testimonia
semplicemente l’abitudine, tipica di chi soffre di
riniti e sinusiti, di dormire con la bocca aperta.
Altrimenti è colpa di una disidratazione in atto,
particolarmente importante da individuare nei
bambini, che riduce la salivazione asciugando
la superficie della lingua. Persino uno stress
improvviso riesce a renderla completamente secca.
E ancora a renderla così sono spesso diabete,
malattie renali ed enteriti con forti diarree.
Se ha vescicole e piccole ulcere
Si parla della gengivostomatite aftosa,
caratterizzata dalla presenza di piccole aree ulcerate
di colorito biancastro. Si tratta dell’infiammazione
del cavo orale, gengive comprese, più comune ma
ancora con causa sconosciuta, probabilmente data
da piccoli traumatismi o da carenze vitaminiche.
La presenza di vescicole del cavo orale, di colorito
rossastro, è generalmente causata da un’infezione da
virus herpes simplex. Sono entrambi disturbi molto
dolorosi, soprattutto quando si mangia o anche solo se
inavvertitamente la lingua sfiora i denti.
Se ha solchi e frastagliature
È detta lingua “a carta geografica”
(perché è ricoperta di chiazze bianche e
rosse) e può indicare malattie del sistema
immunitario, carenze vitaminiche, ma
anche una variante anatomica senza
significato di malattia.
QUESTIONI DI GUSTO
La lingua, grazie a terminazioni nervose (bottoni
gustativi), riconosce quattro sapori distinti a
seconda della zona interessata: dolce, salato,
amaro e acido. Se la punta della lingua è destinata a
riconoscere e giudicare i sapori dolci, le aree laterali
sono specializzate nel ricevere i sapori acidi, il centro
identifica il salato e la zona posteriore l’amaro. Dalla
combinazione di questi quattro fondamentali sapori
nascono tutti gli altri: oleoso, metallico, piccante, acre,
aromatico, viscoso, secco e alcalino.
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parola all'odontoiatra
DI BOCCA IN BOCCA
L
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a bocca è un delicato ecosistema di cui
si sa poco; è formato da una moltitudine
di microrganismi - ne ospita più di 300
– che compongono la flora batterica, indispensabile per preservarne la salute. L’ignoranza diffusa, unita a un’inadeguata igiene
orale, rappresenta un alto fattore di rischio
nell’insorgenza di infezioni o nell’acuire patologie preesistenti. Una bocca sana non si
misura solo in termini estetici: c’è molto di
più. Il campo medico di competenza è l’odontoiatria, che si occupa della prevenzione,
della diagnosi e della terapia medica e chirurgica delle malattie che colpiscono tutto il
cavo orale; l’ortodonzia, invece, studia le diverse anomalie nella costituzione, sviluppo
e posizione dei denti e delle ossa mascellari,
cercando di eliminarle attraverso tecniche
invasive o meccaniche. Odontoiatria e ortodonzia sono due facce della stessa medaglia.
Patologie
Partiamo da uno dei più comuni disturbi
dentali: la carie. È la malattia più frequente
non solo del cavo orale, ma anche di tutto
l’organismo. Si contrae con facilità, tranne
in chi non è carioricettivo, ha una rapid a
degenerazione, da superficiale può raggiungere in pochissimo tempo la polpa del
dente - la parte innervata - propagandosi
fino alle ossa alveolari. La terapia varia a
seconda dell’estensione della lesione cariosa: l’odontoiatra interviene sia otturando,
dopo aver “ripulito” la parete dentale, sia
devitalizzando e nei casi più gravi estraendo il dente.
Per prevenire l’insorgere di questo problema, oltre a un’attenta igiene orale e una dieta corretta, un aiuto importante può essere
dato da integratori di fluoro, che rinforzano la copertura dei denti.
cavo orale/BOCCA
Le malattie parodontali
Causate da placca e tartaro, portano a gengiviti e parodontiti che interessano i tessuti
di sostegno del dente (parodonto). Le gengiviti sono la forma più lieve della malattia: i
batteri, infatti, causano infiammazione, rossore e sanguinamenti che se non contrastati con tempestività possono degenerare in
parodontiti, più dolorose e con un recupero
difficoltoso.
Difetti ortodontici
Interessano la struttura e si manifestano
con: morso aperto, i molari chiudono tra loro
ma i denti anteriori non si toccano; morso
profondo, i molari chiudono tra loro, ma gli
incisivi superiori coprono eccessivamente
quelli inferiori; morso incrociato, i molari
chiudono, ma qualche dente superiore rimane interno rispetto a quelli inferiori. A questi
difetti poi si aggiungono le malocclusioni,
una disarmonia delle arcate dentali e/o delle
ossa mascellari, sia di natura ereditaria, sia
causa di vizi dell’infanzia (succhiare il dito
o il ciuccio di gomma). Si suddividono in tre
classi: prima classe, quando l'arcata superiore è in posizione corretta rispetto a quella
inferiore, ma i denti risultano non allineati;
seconda classe - prognatismo mascellare - la
mandibola sporge rispetto all'osso mascellare; terza classe - prognatismo mandibolare l'arcata inferiore è troppo in avanti, o quella
superiore troppo indietro.
Queste patologie sono generalmente correggibili con l'ortodonzia tradizionale, apparecchi ortodontici fissi o mobili, ma nei casi in
cui non basti si può optare per l’intervento
chirurgico maxillo-facciale.
i costi per la collettività sono diversissimi,
dipendono dall’accertamento precoce o tardivo, che può avvenire solo sottoponendosi
annualmente ai controlli medici.
Prevenzione
È fondamentale sia per combattere carie, tartaro e batteri, sia per monitorare la salute della nostra bocca. È necessaria una maggior cultura di prevenzione, partendo dai più piccoli:
coinvolgere la scuola nell’educazione all’igiene e alla prevenzione può essere la chiave di
volta. Un grosso aiuto nella diagnosi è dato,
oggi, dai test salivari: permettono di capire
la cariorecettività di un individuo, ovvero la
predisposizione a essere affetto da carie. È lo
strumento più moderno di cui si dispone nella prevenzione delle malattie dei denti.
GENGIVITE
Che cos'è Reazione infiammatoria dei tessuti molli delle
gengive, con il margine gengivale che appare arrossato,
gonfio e dolente.
Le cause È provocata dai batteri presenti nella bocca
(in particolare, da quelli che proliferano sui bordi delle
gengive). Imputata principale è la placca batterica, mentre
tartaro, carie ed eventuali protesi possono contribuire a
peggiorare lo stato infiammatorio.
I sintomi I più frequenti, facilmente riconoscibili, sono
accentuata sensibilità dentale, sanguinamento delle gengive
(soprattutto quando si usa lo spazzolino), fastidio e dolore
al momento della masticazione.
Come si curano Nella maggior parte dei casi, per far
Tumori del cavo orale
Il carcinoma orale è una delle neoplasie in
aumento, colpisce soggetti sempre più giovani e non bada al genere, incidendo anche
sulle donne. Alcuni dati però ci confortano:
un carcinoma orale diagnosticato al primo
stadio riporta una percentuale di sopravvivenza del 90%, se accertato negli ultimi stadi la sopravvivenza scende al 20%. Anche
regredire velocemente la gengivite è sufficiente una corretta
e scrupolosa igiene orale quotidiana, eseguita con prodotti
e strumenti adeguati che eliminano la placca batterica.
L’importante, però, è agire sollecitamente, non appena
insorgono i sintomi appena descritti. Infatti, se l’infezione
non viene curata in tempo, rischia di peggiorare e
complicarsi, compromettendo i tessuti di sostegno dei denti
ed evolvendo, nei casi più gravi, in parodontite (piorrea),
una malattia che può portare alla caduta dei denti stessi. 27
DEGLUTIZIONE
DIFFICILE (DISFAGIA)
Che cos’è Il termine indica una condizione in cui
si ha difficoltà a deglutire cibi o liquidi, e che può
essere associata anche a dolore. In alcuni casi, il
soggetto non è addirittura in grado di deglutire alcunché.
Le cause Un certo numero di situazioni possono
interferire con la deglutizione: ad esempio, quando il muscolo esofageo inferiore non si rilassa adeguatamente per far entrare il cibo nello stomaco
(acalasia); in caso di spasmo diffuso, che produce
contrazioni scarsamente coordinate dell’esofago;
a causa di un restringimento dell’esofago (stenosi)
che può derivare dalla formazione di tessuto cicatriziale, o di una sovrappopolazione di cellule (eosinofili) nell’esofago (esofagite eosinofila); o, ancora, in seguito allo sviluppo di tessuto cicatriziale,
che provoca irrigidimento e indurimento dei tessuti
(sclerodermia); per via di alcuni disturbi neurologici (come sclerosi multipla, distrofia muscolare e
morbo di Parkinson) che possono indebolire i muscoli della gola, o di danni neurologici (ictus, lesioni
del midollo spinale o del cervello); come conseguenza di malattia da reflusso gastroesofageo, diverticoli faringei e tumori esofagei; anche stress e ansia
possono dare la sensazione di un nodo alla gola che
rende difficoltoso deglutire.
I sintomi Negli adulti, i sintomi associabili a di-
sfagia possono includere: dolore durante la deglutizione (odinofagia); sensazione di alimenti incastrati in gola, al petto, o dietro lo sterno; bruciore di
stomaco; rigurgito di cibo o succhi gastrici in gola;
tosse o conati di vomito durante la deglutizione.
Come si cura A seconda della causa il trattamen-
28
to può includere un intervento di allungamento ed
espansione dell’esofago per via endoscopica (indicato per acalasia o stenosi esofagea). In caso di tumore esofageo o diverticoli faringei, potrebbe essere
necessario un intervento chirurgico per liberare il
condotto. Se invece la difficoltà a deglutire è associata a una malattia da reflusso gastroesofageo, può
essere facilmente trattata con farmaci specifici da
assumere per via orale. Alcuni esercizi mirati, infine, aiutano a coordinare i muscoli della deglutizione
e a stimolare i nervi che ne attivano il riflesso.
SINDROME DELLA BOCCA URENTE
(STOMATOPIROSI)
Che cos’è È una patologia che si presenta
con bruciore più o meno intenso del cavo
orale.
Le cause Dato che tale sindrome è più frequente nelle donne in menopausa, si ritiene
che possa sussistere una relazione con lo
stato ormonale individuale. Altri imputati
potrebbero essere alcune forme allergiche
(come la sindrome orale allergica), intolleranze alimentari, stress, xerostomia, sindrome
di Sjögren (un disordine del sistema immunitario), lingua a carta geografica (dove la lingua presenta zone arrossate alternate ad altre biancastre), eczema da contatto, traumatismo cronico, carenze vitaminiche e diabete
mellito. Anche l’assunzione di alcuni farmaci
cavo orale/BOCCA
scurare il fatto che l’eliminazione di una o più
cause all’origine del disturbo, spesso risulta
sufficiente per la remissione dei sintomi.
SECCHEZZA DELLE FAUCI
(XEROSTOMIA)
Che cos’è È una condizione in cui la bocca
appare insolitamente asciutta.
(ad esempio betabloccanti e antidepressivi)
a volte può indurre una secchezza eccessiva
del cavo orale e predisporre alla sindrome
della bocca urente.
I sintomi Oltre al bruciore, in alcuni casi si
possono associare formicolio, dolore, prurito
o una sensazione come di punture di spilli;
ma anche secchezza delle fauci, difficoltà a
deglutire e alterazioni del gusto.
Come si cura Non esiste un trattamento specifico e risolutivo della stomatopirosi. La somministrazione di anestetici locali (generalmente sotto forma di collutori) contribuisce
ad attenuare il dolore, soprattutto quando è
insopportabile. Eventualmente, a questi vengono associati antistaminici e antimicotici,
che possono essere d’aiuto nel calmare almeno temporaneamente il bruciore. Senza tra-
Le cause Principalmente, alla base del problema possono rientrare quei farmaci che
alterano la produzione di saliva (in particolare, antidepressivi e ansiolitici, decongestionanti e broncodilatatori, antipertensivi, antistaminici, antidiarroici, diuretici,
miorilassanti, farmaci contro l’obesità, per
l’acne, per l’incontinenza urinaria e per
la malattia di Parkinson, chemioterapici).
Altre cause includono i trattamenti radioterapici della testa o del collo (in quanto
può verificarsi una notevole diminuzione
della produzione di saliva, dovuta ad un
danneggiamento delle ghiandole salivari);
tutte le lesioni che interessano i nervi della testa o del collo; malattie quali diabete,
morbo di Parkinson, sindrome di Sjögren;
disturbi psichici come ansia e depressione;
disidratazione.
I sintomi In aggiunta, ovviamente, alla
bocca secca, si possono riscontrare saliva
densa e filamentosa, labbra screpolate, alitosi, difficoltà a parlare e deglutire, mal di
gola, diversa e spesso marcata percezione
del gusto. Inoltre, alcuni soggetti sviluppano infezioni da funghi nel cavo orale,
incremento di carie, placca e gengiviti.
Come si cura Oltre a intervenire sulle cause del problema (ad esempio, sostituendo
il medicinale che provoca il disturbo o
modificandone il dosaggio), in alcuni casi
(come nella sindrome di Sjögren) possono
essere prescritti farmaci specifici, tipo i
colinergici (o parasimpaticomimetici) che
stimolano la produzione di saliva.
29
AFTE (STOMATITI)
Che cosa sono Si tratta di lesioni della mucosa orale, caratterizzate da abrasioni o
ulcerazioni rotondeggianti del diametro di
2-5 mm (ma talvolta possono raggiungere
dimensioni superiori al centimetro), leggermente profonde, dolorose e circondate da
un alone rossastro. Le afte orali possono
essere singole, ma non è raro riscontrarne
anche in piccoli gruppi.
Le cause Nonostante non si conosca esattamente cosa provochi le ulcere orali, sono
state ipotizzate diverse cause a riguardo,
probabilmente dipendenti tra loro. Le afte
potrebbero essere, infatti, il segnale di un
problema al sistema immunitario, oppure
possono avere un’origine allergica, psicosomatica, ormonale, infettiva o dietetica.
In particolare, riguardo a quest’ultimo fattore, coloro che hanno una carenza nutrizionale di vitamine (in particolare di B9
e B12) o di alcuni minerali (zinco e ferro,
soprattutto), sembrano essere più soggetti
allo sviluppo di afte, a maggior ragione se
soffrono di intolleranze alimentari. Inoltre, in soggetti predisposti, l’insorgenza
delle lesioni sarebbe addirittura facilitata
da un’alimentazione troppo ricca di grassi
animali, cibi piccanti, alcolici. Altre volte,
più semplicemente, le ulcere orali possono
essere la conseguenza di traumi (ad esempio, un morso sul labbro interno o un utilizzo troppo vigoroso dello spazzolino da
denti) che vanno a danneggiare la delicata
parete interna della bocca.
I sintomi L’insorgenza di un’afta è talvolta preannunciata, uno o due giorni prima,
da una sensazione di bruciore, formicolio
o infiammazione nell’area di mucosa in cui
questa si manifesterà.
30
Come si curano Dal momento che le afte in
bocca tendono a regredire spontaneamente
nell’arco di una-due settimane, in linea di
massima si tende a lasciare che la lesione
faccia il suo corso. Ovviamente, se il disturbo è la spia di una patologia o di qualche
carenza nutrizionale, va individuata con
esattezza l’origine del problema, al fine di
poter intervenire con una terapia mirata.
A tale proposito, possono essere utili alimenti, integratori e medicinali capaci di aumentare l’efficienza fisica e immunitaria.
In caso di afte particolarmente fastidiose,
l’uso di collutori specifici o l’applicazione
in loco di paste a base di corticosteroidi,
può rivelarsi utile per allevare la sensazione dolorosa e accelerare i tempi di rimarginazione delle ulcerazioni (anche se nul-
cavo orale/BOCCA
LE PLACCHE
Che cosa sono Spesso localizzate sulle
tonsille, appaiono come vescicole biancastre, ripiene di pus.
Le cause Un’infezione virale o batterica
delle alte vie aeree.
I sintomi Le placche alla gola provocano molto dolore nella deglutizione e
spesso si accompagnano a tonsillite e/o
faringite.
Come si curano Se le placche sono il
sintomo di un’infezione batterica, la terapia è antibiotica (non di rado viene preceduta da un tampone faringeo/tonsillare
per maggiore sicurezza).
la possono contro la tendenza delle afte a
recidivare, ripresentandosi a distanza di
tempo). Solo nei casi più gravi, con ulcerazioni che si sviluppano in modo abnorme,
è ipotizzabile il ricorso a terapie sistemiche
con farmaci immunosoppressori ed immunomodulatori.
ALITOSI
Che cos’è Un odore sgradevole dell’alito
proveniente dalla bocca ma anche, attraverso di essa, dallo stomaco e da altri organi interni.
Le cause In linea di massima, l’alito cattivo
è dovuto a una scarsa o inappropriata igiene orale, che comporta la formazione della
placca, composta da milioni di batteri che
proliferano sulla lingua e sui denti. Questi
reagiscono con i residui di cibo e, attraverso una reazione chimica di decomposizione, liberano gas che conferiscono quel caratteristico odore di zolfo all’alito. Altri fattori che possono contribuire all’insorgenza
di alitosi sono il tabagismo e l’assunzione
di determinati farmaci (fra cui alcuni antidepressivi, antistaminici, antipertensivi,
diuretici, ansiolitici) che possono ridurre la
produzione di saliva. Più raramente, il problema può essere provocato da disturbi che
interessano l’apparato digerente (gastrite,
dispepsia, reflusso gastroesofageo, ernia
iatale) o l’apparato respiratorio (sinusite, rinite cronica, faringite, tonsillite). Altre malattie responsabili del cattivo odore dell’alito includono: diabete, malattie dei reni,
tubercolosi, cancro.
I sintomi L’alitosi può essere il segno di carie dentali o di problemi alle gengive, che
appaiono infiammate o sanguinanti.
Come si cura Il primo intervento per combattere l’alitosi prevede un’accurata igiene
del cavo orale. Non solo spazzolino e dentifricio dopo ogni pasto, ma uso del filo
interdentale almeno una volta al giorno e,
comunque, sempre prima di coricarsi.
È importante dedicare qualche minuto anche alla pulizia della lingua, dove la proliferazione batterica è maggiore (per questa
operazione esistono particolari raschietti
che permettono l’asportazione meccanica
della placca). Utile anche l’impiego regolare di collutori a base di sostanze ad azione
antisettica. Il consiglio, poi, è di limitare
il consumo di alimenti che notoriamente
possono provocare alitosi (cipolle, aglio,
peperoni, carni affumicate, alcuni pesci e
formaggi, bevande come caffé, birra, vino
e altri alcolici).
31
LA TONSILLITE
Che cos’è Il disturbo si verifica quando le tonsille
si infettano.
Le cause Il più delle volte la tonsillite è imputabile
ad un virus, mentre in altri casi può essere provocata
da un’infezione batterica.
I sintomi Tra i segni più comuni dell’infezione,
si riscontrano: tonsille arrossate, gonfie e dolenti; placche
bianche in gola; faringite; difficoltà o dolore quando si
deglutisce; dolore e gonfiore dei linfonodi della mandibola
e del collo; mal di testa; laringite; febbre con brividi.
Come si cura Se la tonsillite è virale, verrà curata
con i comuni farmaci da banco usati per combattere il mal
di gola. Se invece è provocata da un’infezione batterica,
saranno necessari gli antibiotici.
MAL DI GOLA (FARINGITE)
Che cos’è Pizzicore alla gola e deglutizione
dolorosa sono in molti casi il primo segnale
che ci si sta per ammalare di raffreddore o
influenza.
32
Le cause Il mal di gola è causato da un’infezione virale, più raramente da un’infezione
batterica. Atre volte il fastidioso disturbo
è dovuto a fattori quali reazioni allergiche
(polline e acari sono i principali imputati);
aria secca (soprattutto in inverno, per via
dell’eccessivo riscaldamento degli ambienti interni); inquinamento atmosferico e altri
agenti irritanti, fuori e dentro casa (come il
fumo di sigaretta, ad esempio); alcol e cibi
piccanti; malattia da reflusso gastroesofageo (gli acidi dello stomaco, risalendo per
l’esofago, possono irritare anche la gola);
infezione da Hiv (i soggetti sieropositivi rischiano di sviluppare mal di gola cronico
dovuto ad un’infezione secondaria, come la
candidosi orale o il citomegalovirus); tumori del cavo orale (che in alcuni casi possono
causare mal di gola, difficoltà a deglutire
e raucedine). Anche respirare attraverso la
bocca (magari per via di una congestione
nasale) o sottoporre la gola a un eccessivo
sforzo muscolare (come quando si urla) ri-
entrano tra le azioni errate che provocano
faringite.
I sintomi Tra quelli più comuni: sensazione
di gola secca o di gonfiore e dolore durante
la deglutizione o la respirazione, o quando
si parla. Altri segni, quali placche in gola,
tonsille rosse e ingrossate, incapacità di deglutire, cefalea, febbre, potrebbero far pensare a una causa di fondo più seria (ad esempio, una tonsillite).
Come si cura Per il dolore si possono assumere un analgesico (come il paracetamolo)
o un antinfiammatorio non steroideo (come
l’ibuprofene). Durante la malattia è bene
bere molta acqua e consumare alimenti liquidi caldi, come zuppe e brodi.
LARINGITE
Che cos’è Un’infiammazione della laringe,
che può essere acuta o cronica. Nel primo
cavo orale/NASO
Come si cura In caso di laringite acuta, la
terapia prevede inalazioni caldo-umide con
preparati balsamici; farmaci antinfiammatori e sedativi della tosse; antibiotici (quando sussiste un’infezione batterica), cortisonici (in presenza di edema laringeo). In
caso di laringite cronica, invece, la cura è
valutata caso per caso. In genere, però, è
bene eliminare ogni elemento irritante.
RAFFREDDORE
Che cos’è È un’affezione infettiva delle
prime vie respiratorie (in particolare di naso
e gola).
caso dura solo qualche giorno, nel secondo
persiste per un lungo periodo di tempo.
Le cause Di solito è provocata da un’infezione virale o batterica. A volte, però, può
essere la conseguenza di un’allergia (al polline o a un’altra sostanza irritante, o a un
farmaco). Ulteriori cause possono essere
una prolungata esposizione al freddo, l’inquinamento atmosferico, alcune malattie
infettive, l’aria condizionata d’estate, o anche un cattivo uso della voce.
I sintomi La laringite si presenta con un dolore e una sensazione di fastidio alla gola,
soprattutto deglutendo o quando si cerca di
ingoiare il cibo. Sono inoltre riscontrabili:
accentuata raucedine, difficoltà a parlare,
tosse secca e stizzosa e, a volte, difficoltà
a respirare. Spesso l’infiammazione si accompagna ad altri disturbi, come raffreddore, tracheite, faringite o bronchite (in
questi casi si possono presentare febbre e
catarro).
Le cause La maggior parte dei raffreddori è
causata dai rinovirus (ne esistono più di 100
diversi) che vivono in goccioline invisibili,
presenti nell’aria che respiriamo; oppure
sulle superfici con cui veniamo a contatto.
Questi possono infiltrarsi nei tessuti che
proteggono il naso e la gola, scatenando una
reazione immunitaria che causa faringite e
mal di testa, e che rende difficile respirare
con il naso. L’aria secca (sia in ambienti
interni sia in quelli esterni) può abbassare
la resistenza alle infezioni dei virus che
causano il raffreddore. La stessa reazione
può avvenire a causa del fumo, anche
passivo.
I sintomi I primi segnali dell’infezione
sono bruciore alla gola, congestione nasale,
abbondante produzione di muco (solitamente
molto acquoso), starnuti.
Come si cura Per alleviare i fastidiosi
sintomi, si possono utilizzare
antinfiammatori (come quelli a base di
acido acetilsalicilico o paracetamolo) o
antistaminici, e decongestionanti (che
riducono l’infiammazione e l’edema
delle mucose). Inutile, invece, assumere
antibiotici: sono inefficaci contro i virus.
33
PAROLA AL FISIATRA
ARTICOLAZIONI
TEMPORO
MANDIBOLARI
(ATM)
L
a mandibola è l’unico osso mobile nel
cranio, il cui movimento è per lo più
collegato alla masticazione e al linguaggio. Pensiamo a quante volte e quanto
tempo passiamo a parlare e mangiare durante una giornata: la mandibola è una delle ossa che fa il maggior numero di movimenti nell’arco della vita. Le patologie che
colpiscono questa articolazione possono
essere congenite o causate da condizioni
acquisite come processi degenerativi, traumi o alterazioni dell’occlusione dentale.
Sintomi
DOLORE È caratteristicamente associato al
movimento della mandibola e si accompagna spesso a una riduzione dell’escursione
del movimento. Può essere localizzato nella zona dell’articolazione (regione pretragica, davanti alle orecchie) o essere riferito al
capo, ai muscoli del volto di uno o entrambi
i lati, al collo o alle spalle. La localizzazione,
la durata e le caratteristiche del dolore sono
molto importanti per poter distinguere tra
un vero problema articolare o un problema
di natura muscolare.
SCHIOCCHI Una sensazione di scatto o
schiocco nell’articolazione quando si apre
la bocca, come il rumore di quando si stappa una bottiglia, si presenta di solito a
specifiche angolazioni. Diversamente dal
crepitio - una sensazione più simile allo
sfregamento di due superfici ruvide – che è
invece costante.
34
RIDUZIONE DEL MOVIMENTO La difficoltà ad
aprire la bocca perché sembra bloccata op-
pure causa dolore può essere una condizione costante o intermittente, presentandosi
ad esempio solo all’inizio o alla fine della
giornata. Sono episodi improvvisi e dolorosi, sia nel caso di un arresto momentaneo
o in caso di un vero e proprio blocco. In
genere il paziente stesso facendo compiere
alla mandibola un movimento laterale, riesce a sciogliere l’articolazione. Il blocco è il
risultato della dislocazione del disco.
Rivolgetevi al medico se…
Fate fatica ad aprire la bocca dopo una lesione o un colpo al viso. Ci può essere una
lussazione o un danno a una o ad entrambe
le articolazioni temporomandibolari. Avete
un disturbo persistente alla mandibola che
non migliora né con gli antidolorifici, né
con calore, massaggi e riposo.
Sindrome dell’Atm: le cause
Di solito dipendono da un eccessivo sforzo
dei muscoli della mandibola, dalla dislocazione di un disco, da una malattia degenerativa dell’articolazione e talvolta dalla
combinazione di più elementi.
Questo sforzo può dipendere dal serrare e
digrignare i denti involontariamente, dalla
protrusione in avanti della mandibola, oppure dal fatto di non poter masticare bene
perché i denti non sono correttamente allineati o la protesi dentaria non si adatta perfettamente. Cause di dislocazione di uno
o di entrambi i dischi dell’articolazione
della mandibola possono essere traumi al
capo oppure semplicemente un grosso sbadiglio. Se la lussazione non è frequente il
disco dislocato ritorna nella sua posizione
senza lasciare nessun danno permanente
alla mandibola. Tra le malattie degenerative dell’articolazione ci sono l’osteoartrosi e
l’artrite reumatoide che infiammano l’articolazione dando dolore e rigidità.
Terapie e cure
Se l’allineamento delle arcate dentarie non
è corretto, è necessario consultare un dentista che sia anche gnatologo o chirurgo
cavo orale/POSTURA
maxillo-facciale. Se è presente bruxismo - il
digrignare involontariamente i denti durante la notte - il dentista consiglierà l’uso di
un bite, una struttura di gomma che protegge i denti. Miorilassanti vengono prescritti se si sospetta che la patologia dell’Atm
possa dipendere da un eccessivo sforzo e
contrazione dei muscoli. L’elettromiografia
fornisce una valutazione oggettiva dell’attività muscolare. Anche delle sedute di fisioterapia possono aiutare a dar sollievo al
dolore e ripristinare la motilità della mandibola. Il fisioterapista oltre a mobilizzare
e massaggiare l’articolazione, può aiutarsi con impacchi caldo-umidi, o con la stimolazione con corrente elettrica alternata
(Tens) che promuovendo la circolazione allevia il dolore e la rigidità. Per le situazioni
non gravi analgesici e antinfiammatori da
banco, massaggi al lato colpito e un po’ di
riposo (limitazioni nel parlare e nel masticare) per qualche giorno sono già efficaci.
L’intervento chirurgico è da riservare solo
ai casi estremamente gravi.
Scelte alternative
Numerosi rimedi a base di erbe agiscono
come sedativi o miorilassanti e riducono il
dolore. Ad esempio si possono aggiungere
poche gocce di oli essenziali di lavanda (Lavandula officinalis) o di iperico (Hypericum
perforatum) nell’acqua tiepida per il bagno.
Una certa percentuale di successo è stata
ottenuta con tecniche di biofeedback, un
approccio non invasivo (senza l’utilizzo di
farmaci), che aiuta ad eliminare la tensione e a controllare il dolore quando questo
è correlato allo stress; dopo un periodo di
prova con un esperto, il paziente può fare
gli esercizi da solo a domicilio. Anche l’agopuntura si è dimostrata particolarmente
efficace. I meridiani di stomaco e vescica
biliare passano proprio attraverso le articolazioni temporomandibolari. Per ridurre
l’infiammazione si possono inoltre applicare impacchi freddi e caldi alternati: si inizia con una salviettina calda per tre minuti
e poi con una fredda per 30 secondi.
ATM e POSTURA
TUTTA COLPA
DELL’OSSO IOIDE
La connessione tra le problematiche Atm ed i vari
distretti corporei passa attraverso l'osso ioide che
è collegato attraverso alcuni gruppi muscolari alle
vertebre cervicali ed alle scapole. Questo osso è
il supporto della lingua, ha ben 24 inserzioni
muscolari, è il trait d’union tra funzioni della
colonna e funzioni orali; essendo collegato al cranio,
alla lingua, alla colonna cervicale, alla clavicola,
alla scapola, alla faringe e alla laringe, partecipa
ai movimenti di masticazione, alla fonazione, alla
respirazione e risponde alle sollecitazioni dei muscoli
vertebrali e alle variazioni posturali.
Se la dentatura è posizionata correttamente, i muscoli
masticatori agiscono al meglio, ovvero in modo da non
influenzare altri distretti corporei. In caso contrario
- dentatura non posizionata correttamente - i muscoli
masticatori agiranno in maniera asimmetrica e con
intensità superiore a quella necessaria, attivando
altri distretti, i muscoli ioidi e creando una tensione
muscolare. Ad esempio le vertebre cervicali potrebbero
perdere la loro posizione simmetrica, influendo
anche sulle spalle. La disfunzione dell'articolazione
temporo-mandibolare non è mai causa (a parte artrite
reumatoide e osteoartrosi), ma conseguenza di altre
problematiche per cui, più correttamente, si parlerà di
disturbi cranio-cervico-mandibolari (Dccm). Disturbi
che possono essere di natura stomatognatica (dentale)
o extrastomatognatica. Per capirsi, se parte tutto dai
denti, il problema si configura così: cattivo rapporto
scheletrico mandibolo cranico, tensione muscolare,
deviazione mandibolare, compressione articolare,
problematiche Atm; extra stomatognatica: alterazione
posturale (problematiche biomeccaniche e/o di altri
sistemi come gli occhi, le orecchie eccetera) crea
tensioni muscolari sulla mandibola, modificazione
della posizione mandibolare, compressione articolare,
problematiche Atm. La collaborazione con un dentistagnatologo risulta quindi necessaria per una corretta
diagnosi e soluzione del problema.
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UNA STELLA
IN TAVOLA
di Vittoria Pietropoli
S
e il vegetarianismo diventa una questione di famiglia, la faccenda si fa seria.
Soprattutto se la suddetta fa
di cognome McCartney e decide di pubblicare un ricettario. Scritto a sei mani da Paul,
Stella e Mary McCartney, Lunedì senza carne si propone
come manifesto gastronomico dell’omonima Meat Free
Monday, legata a sua volta al
movimento globale Meatless
Monday. Ideata nel 2009, la
campagna si pone l’obiettivo
di dimostrare com’è facile e
possibile limitare il consumo
di carne nella propria dieta. Ridurre l’assunzione di
proteine animali è salutare,
questo è ormai noto, ma non
solo: aiuta l'ambiente, diminuendo la produzione di gas
serra sprigionati dall'allevamento intensivo e, non meno
importante, sgrava il nostro
bilancio familiare, tagliando
voci come carne e pesce che
possono inciderci pesante-
mente. Sostenere e aderire a
Lunedì senza carne non implica convertirsi al vegetarianismo, ma aprirsi a uno stile
di vita sano e consapevole,
imparando ad apprezzare
pasti nutrienti, gustosi, facili
da preparare ed economici.
Un incentivo ad andare al di
là dei preconcetti, scoprendo
come la carne sia meno indispensabile di quello che si
pensa.
RICETTE
Questo volume propone 52
menù vegetariani - uno per
ogni lunedì dell'anno - ciascuno composto di due piatti
principali, un dessert e acqua o vino da poter abbinare.
Tutti i menu prendono spunto dalle ricette preferite della
famiglia McCartney e vedono
la collaborazione di nomi illustri appartenenti al mondo
della moda e dello spettacolo
- come Vivienne Westwood,
Kevin Spacey e Twiggy - e
dell’alta cucina - Giorgio Locatelli e Skye Gyngell - che
hanno contribuito alla causa,
perché ne condividono i valori. Non si tratta quindi di una
guida per vegetariani praticanti, ma di suggerimenti per
chi vuole seguire una dieta
varia ed equilibrata, senza
ricadere nel complicato o
laborioso. Con Lunedì senza carne Stella McCartney
riconferma il suo continuo
impegno nell’ecofriendly che,
oltre all'alimentazione - lei è
vegetariana da sempre - caratterizza anche il suo lavoro.
Nelle sue collezioni, infatti,
cerca di conciliare lusso e
coscienza cruelty-free, utilizzando solo materiali ecologici, ecocompatibili e a impatto
zero, in grado di soddisfare le
esigenze di un consumatore sempre più consapevole,
che non vuole rinunciare al
bello. Una sfida la sua che si
unisce a quella di tutta la famiglia, per dimostrare come
etica ed estetica non siano
inconciliabili, che chiunque
può fare la differenza, anche
solo eliminando la carne un
giorno alla settimana.
Lunedì Senza Carne
di Paul, Stella & Mary McCartney
Luxury Books, 240 pp. 29,90 euro
37
per chi ha figli
T
38
i Proposte ce ne sono
tante: da quelle che puntano su un approccio più tecnico a quelle che lasciano che
la fotografia sia solo un modo
creativo per giocare. Tra questi
due estremi si collocano poi
laboratori speciali, che non
solo riescono a compenetrare le due cose, ma si agganciano alla quotidianità dei più
piccoli, fornendo loro insegnamenti che vanno oltre il mezzo espressivo. Jessica Morelli
(www.jessicamorelli.it),
per
esempio, ha trovato una strada molto efficace, portando la
fotografia nelle scuole, grazie
al corpo docente molto collaborativo della Scuola primaria
Don Milani di Ferrara.
«Da tanto immaginavo un
laboratorio per i più piccoli.
Avendo sempre lavorato con
adulti, mi mancava l’idea per
avvicinarmi loro senza essere
troppo tecnica, ma non proponendo solo ed esclusivamente
un gioco. Legare la fotografia
alle altre materie curriculari
mi è sembrato un buon modo
per coinvolgere diversi aspetti
e per ottimizzare i risultati».
Quando si pensa alla tecnologia legata alla didattica la
prima cosa che viene in mente è il computer; ma anche
la fotografia può rivelarsi utile
a imparare e ad approfondire
ciò che si studia a scuola. «Si
può sfruttare questa tecnica
per esplorare la grammatica
o la geometria. Gli spunti sono
infiniti e la collaborazione della
scuola e della famiglia necessaria affinché il percorso si
riveli proficuo su tutti i fronti.
LABORATORI
DI FOTOGRAFIA
di Laura Camanzi
Ho visto bambini che avevano difficoltà in alcune materie
riuscire ad affrontarle con più
facilità e a capirne la logica
attraverso un approccio così
diverso. E questo ha permesso anche a chi non sempre
primeggiava nei risultati, di venire fuori e di trovare una sua
abilità». Parlare di aperture e
tempi di esposizione finirebbe probabilmente per annoiare i bambini, e forse anche
per spegnere la spontaneità
del loro sguardo ancora non
troppo condizionato; e troppa
libertà, d’altra parte, farebbe
perdere l’aspetto educativo di
questo insegnamento. «Una
serie di elementi tecnici devono essere dati. E farlo con
esempi pratici rende meglio
l’idea: guardare una foglia in
controluce ne fa apprezzare
venature e fragilità, guardarla
di fronte invece ne mette in
risalto contorni nitidi e colori
decisi. La luce, la prospettiva,
il punto di vista servono per
costruire l’immagine, questo
va spiegato. I bambini hanno
bisogno di essere guidati, almeno nella fase iniziale. Io do
loro compiti ben precisi, per
esempio faccio fotografare un
oggetto da diversi punti di vista, spiegando che, a seconda
dell’inquadratura, si può dire
una cosa piuttosto che un’altra. Fotografare un compagno
sdraiandosi per terra o salendo su una sedia darà un effetto molto diverso, e così anche
un significato. Le foto parlano,
anche se non hanno voce o
parole scritte, e innescano riflessioni e discussioni su cui
anche i più piccoli sono in grado di confrontarsi». Avvicinarsi
alla fotografia in questi termini
aiuta a riflettere e a osservare
in modo nuovo la realtà che ci
circonda, imparando che non
esiste un solo modo di vedere e un unico punto di vista.
E questo, al di là di qualsiasi
macchina fotografica, è un
grande insegnamento di vita.
Naso chiuso?
Puoi liberarlo
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di Respirare
39
Lo sci di fondo è un’attività all’aria
aperta senza alcuna controindicazione.
Declinato a qualsiasi età e velocità
QUANDO
LO SPORT
FA BENE
di Enrico Maria Corno
N
40
on si prende freddo
perché il movimento
contemporaneo di gambe e
braccia permette di scaldarsi davvero in un attimo. Non
è noioso perché praticato in
compagnia, chiacchierando
e condividendo emozioni e
radure indimenticabili. Non
è pericoloso in quanto tonifica tutti i distretti muscolari
e, scivolando, permette alla
schiena e alle articolazioni
delle gambe di evitare impatti traumatici con il terreno.
Non è intenso né prolungato, caratteristiche che incrementano la capacità del cuore di pompare e quella dei
polmoni di ventilare. Non sviluppa troppo i muscoli, anzi
rafforza la zona dei glutei e
dell’addome, con ripercussioni (positive) su equilibrio
e postura. Per finire, il fondo
non è neanche caro: l’attrezzatura è noleggiabile a pochi
euro e l’accesso alle piste è
quasi sempre gratuito.
COME SI INIZIA?
Per ottenere reali benefici,
sono necessari almeno 50
minuti di attività fisica senza
pause. È chiaro che in una
persona non allenata o comunque sedentaria l’attività
va fatta per gradi: partendo
da almeno 15-20 minuti il
primo giorno, incrementando
di 5 minuti a seduta.
LA TECNICA
Sulle piste da fondo nelle località di montagna si
vedono sempre due binari
paralleli perfettamente dritti
e una zona a lato con neve
battuta, dove si intersecano
tracce oblique “a lisca di
pesce”. Sono i percorsi della “tecnica classica” e del
“passo pattinato”. Nel primo
caso, gli sci devono sempre
rimanere all’interno dei binari e le braccia spingono
lateralmente in modo coordinato, con un movimento
molto istintivo, simile a quello del passo: è la tecnica dei
puristi, la più tradizionale e
anche la più semplice, la
preferita da chi all’inizio vuole solo provare a divertirsi.
Il passo pattinato prevede
invece di divaricare le punte degli sci spingendo alternativamente con lo spigolo
interno e producendo una
sforzo maggiore: una tecnica più efficace (e che non
ha bisogno di sciolinature)
che però richiede una forza
fisica superiore e un minimo
di apprendimento.
Non c’è località sciistica che
non abbia decine di chilometri di piste preparate a
dovere. La Val di Fiemme
in Trentino è uno dei templi internazionali di questo
sport tanto che il prossimo
27 gennaio vedrà migliaia di
partecipanti al via della 40a
edizione della Marcialonga
e, dal 20 febbraio, ospiterà
- per la terza volta nella sua
storia - i Campionati del Mondo (www.fiemme2013.com).
Livigno in Lombardia, la zona
di Dobbiaco in Alta Pusteria,
Tarvisio in Friuli e Cogne in
Val d’Aosta sono le località che, per tradizione e per
servizi offerti, vi consigliamo
caldamente.
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la GIUSTA
ATTREZZATURA
Come dite? Chi suda sulla
neve prenderà raffreddori in
quantità industriale? Falso. È
sufficiente vestirsi con capi
di abbigliamento tecnico antivento e soprattutto traspiranti. Niente maglie di lana
e ancor meno di cotone sulla
pelle, niente giacchettine di
plastica impermeabile. Vale
sempre la regola di vestirsi
meno di quanto appaia necessario. Bisogna avere un
po’ di freddo quando si parte
per stare bene successivamente, ad attività iniziata. E,
dopo aver terminato la sciata,
basta cambiarsi velocemente
nel parcheggio, nel proprio
albergo vicino alla pista o negli spogliatoi messi a disposizione negli Stadi del Fondo.
NON C'è NEVE? SKYROLL
Chi vuole allenarsi, d’inverno come d’estate, ma non ha
la neve a portata di sci può provare con “skiroll”, valida
alternativa che prevede di utilizzare degli attrezzi a due,
tre o più rotelle che sull’asfalto sono in grado di replicare i
medesimi movimenti e sensazioni degli sci da fondo.
MUSEO IN GALLERIA
In occasione dei prossimi Mondiali di sci Nordico in Val
di Fiemme, dalla Fondazione Museo storico del Trentino
promuove la mostra "SkiPast" presso le Gallerie di
Piedicastello a Trento, lo spazio espositivo realizzato
all’interno di due vecchie gallerie stradali. La storia dello sci in particolare delle discipline nordiche - attraverso i millenni:
si inizia in Scandinavia per poi arrivare sulle Alpi, con accenni
alle esplorazioni delle regioni polari e all’aspetto sciistico
della Grande Guerra.
41
CARNEVALE
IN ITALIA
di Enrico Maria Corno
I
42
l carnevale è la celebrazione
dell’essere sociale dell’uomo che affonda le proprie
radici nel culto millenario della natura che in primavera riprende vita, e passa attraverso
l’evoluzione delle feste dionisiache d’epoca ellenistica e dei
saturnali romani, fino alla collocazione cristiana prima della
Quaresima. L’etimologia del
termine risale appunto al latino carnem levare, espressione
con cui si indicava la prescrizione di astenersi dal mangiare
carne prima della Pasqua. Da
sempre, il Carnevale è una festa che celebra un momento
di passaggio dalla brutta alla
bella stagione, attraverso un
sacrilego godimento di cibi, bevande e piaceri senza misura;
nel tempo connotato con una
temporanea liberazione dalle
abitudini, dai costumi, dalle
convenzioni sociali e dai ruoli.
Non per niente ci si maschera.
Il carnevale “moderno” proprio in Italia trova le sue origini
culturali e tradizionali e qui, dal
Medioevo in poi, ha assunto i
connotati della festa, per poi
essere declinata in ogni parte
del mondo.
che aprirà le celebrazioni il
prossimo 26 gennaio per poi
proseguire con la Festa delle
Marie in Piazza San Marco il
sabato seguente, le rievocazioni storiche in costume e il
concorso per la Maschera più
bella. Il Carnevale di Venezia
ha uno spessore culturale così
ampio da aver bisogno di un
direttore artistico che coordini tutte le manifestazioni di
queste due settimane di festa,
tra cui anche spettacoli per
bambini, di artisti di strada e
eventi musicali. La grande novità della prossima edizione è
rappresentata da un unico filo
conduttore con gli altri eventi
cittadini programmati tra Natale, Capodanno e l’Epifania.
Confermati anche i tre voli che
rievocano l’omaggio al doge,
con un ospite vip segretissimo
che scende, appeso ad una
fune, dalla cima del Campanile di San Marco fino in piazza:
il volo dell’Angelo, il più tradizionale, sarà domenica 3 febbraio, L’Aquila domenica 10
febbraio e il Leon martedì 12
febbraio a chiudere la festa.
www.carnevale.venezia.it
CLASSICO
A VENEZIA
BRASILIANO
A CENTO (FE)
Tutto comincia con la Festa
veneziana sul Canal Grande
Cinque weekend di trasgressione, dal 27 gennaio al 3
FOLKLORISTICO
A VIAREGGIO
Le date sono quelle del 3,
10, 12, 17 e 24 febbraio.
Viareggio, in provincia di
Lucca, significa satira e
cartapesta, i due elementi unici
con cui vengono realizzati i
carri che contraddistinguono
questo evento nel mondo. Gli
appuntamenti con le maschere
nel tempo hanno assunto
sempre di più una fortissima
connotazione sociale che
hanno fatto della satira
sulla politica e sui costumi il
leitmotif della manifestazione,
sfruttando anche la naturale
predisposizione della gente
di Toscana all’ironia e
allo scherzo. In quasi 140
anni di storia, iniziata nel
lontano 1873, le maschere di
Burlamacco e Ondina hanno
portato avanti la tradizione
e sono ovviamente presenti
all’interno del Museo del
Carnevale (da Ottobre a Maggio
c/o Cittadella del Carnevale:
via Santa Maria Goretti,
Viareggio; Tel 0584.53048).
www.viareggio.ilcarnevale.com
marzo prossimi, da vivere senza freni a Cento, nel ferrarese,
che si trasformerà da un paese della bassa padana (ben
poco colorato in inverno) nella
capitale del divertimento. Qui
sfilerà il Carnevale d’Europa
con tutti i suoi carri in festa: dai
medesimi avviene il prodigo
lancio di regali - dai giocattoli
per bambini ai peluche, dalle
bambole a mille tipi di gadget
diversi - che contraddistingue
svagarsi
ZOOM
VALIDE ALTERNATIVE
questa manifestazione. La
consuetudine alla sfilata, con
carri ricchissimi e belle donne
che danzano a ritmo di musica, è una caratteristica peculiare del Carnevale di Cento
che per questo motivo, quasi
vent’anni fa, per la prima volta
al mondo, ha portato a termine un encomiabile gemellaggio con quello ben più famoso
di Rio de Janeiro.
www.carnevalecento.com
ALTERNATIVO
A IVREA (TO)
Ogni anno, le immagini televisive del Carnevale di Ivrea
girano il mondo, così come
quelle della corsa dei tori di
Pamplona o del Calcio fiorentino dove lo spettacolo si fonde con la tradizione e la storia
con la follia di un giorno. Tutto
infatti gira attorno alla celebre
Battaglia delle Arance per le
vie del centro cittadino durante
la quale avviene lo scontro tra
due fazioni - gli aranceri ribelli
a piedi per strada e le guardie
sul carro - con i primi che tirano con tutta la forza possibile
vecchie arance contro i secondi che non mancano di rispondere. Non si contano, come
è evidente, le ossa rotte, gli
occhi neri e le corse al Pronto Soccorso da entrambe le
Ad ogni regione il suo. Tra le altre
manifestazione molto conosciute
nel nostro paese non si può dimenticare
il Carnevale di Fano, nelle Marche, il
più antico d’Italia, i cui primi documenti
scritti risalgono al 1347. E poi quello di
Putignano, in provincia di Bari, e quello
di Sciacca, in Sicilia, dove presiede
la maschera di Peppe Nappa. Sono
famosissimi la Sartiglia di Oristano, la
Notte delle Lanterne di Sauris in Carnia,
il Carnevale ladino in Val di Fassa, quello
valdostano a Verres e quello cremasco
in Lombardia.
testo
testo
Testo
parti. Giovani e meno giovani,
uomini e donne replicano allegoricamente così un evento
storico del XII secolo che portò alla distruzione del castello
cittadino. Nei tempi passati
però, in mancanza di treni che
portavano le arance avanzate
dalla Sicilia, si lanciavano, con
meno traumi, i fagioli prodotti
in loco.
www.carnevalediivrea.it
43
ricette
valori
nutrizionali
per 100 gr:
kcal 304
carboidrati 82,4 g
acqua 17 g
proteine 0,36%
fibre 0,2 g
M
44
{
MIELE a
volontà
di Laura Camanzi in collaborazione con
Giovanni Seveso, Specialista in alimentazione
iele e limone per il mal
di gola; sciolto in una
tazza di latte caldo per combattere l’influenza o anche
solo per preparasi a una notte di sonno; un cucchiaio alla
mattina per fare il pieno di
energia per la giornata… La
medicina popolare ha sempre fatto ricorso alle virtù terapeutiche dei prodotti dell’alveare - miele, propoli e pappa
reale - dalle straordinarie virtù
antinfiammatorie,
antiossidanti e antisettiche, ma anche dal sapore squisito e
apprezzato ormai da millenni.
Sono stati trovati vasi di miele,
chiusi ermeticamente e perfettamente conservati, nelle
tombe dei faraoni egizi, che
avrebbero dovuto accompagnare i defunti nei loro viaggio nell’aldilà. I Greci lo consideravano il “cibo degli dei”,
i Romani ne importavano in
grandi quantità, e per tutto il
Medioevo questo prodotto restò elemento prezioso e ricercato: Carlo Magno, addirittura, dispose l'obbligo per ogni
podere di allevare api. Perse
via via il suo ruolo di primaria importanza con l’avvento
dello zucchero raffinato industrialmente, riconquistandolo
a pieno diritto in questi ultimi
anni, grazie alla riscoperta
delle virtù e delle proprietà
terapeutiche di un’alimentazione più naturale. Il miele è
formato quasi esclusivamente
da zuccheri semplici - fruttosio e glucosio principalmente,
con una prevalenza del primo
- che costituiscono tra il 95 e
il 99% della sostanza secca.
Le proprietà fisiche e nutrizionali di questo alimento sono
dovute proprio all’alta presenza di fruttosio che, rispetto
allo zucchero, ha un potere
dolcificante superiore - il che
equivale a dire che ne serve
meno per ottenere pari grado
di dolcezza - e che conferisce
una fonte di energia più duratura, ideale soprattutto prima
dell’attività fisica. Il vantaggio
di questo dono delle api è,
infatti, di fornire prontamente
calorie all’organismo, senza
richiedere processi digestivi
e apportare sostanze dannose. «Dal punto di vista
nutritivo», chiarisce Giovanni
Seveso, specialista in Scienze dell’alimentazione e dietetica, «il miele è una fonte di
energia di facile utilizzazione,
che permette di migliorare
rapidamente il rendimento
fisico e mentale. Paragonato
allo zucchero mostra tutta la
sua superiorità: contiene più
acqua e quindi meno calorie
(circa 300-320 per 100 gr
contro le 392 dello zucche-
ro). Inoltre è un po’ più ricco di fruttosio, che influenza
meno bruscamente del glucosio la concentrazione di
zuccheri nel sangue e aiuta
il fegato nel suo lavoro di disintossicazione. Contiene poi
tracce di vitamine, minerali
ed enzimi, di cui lo zucchero invece è privo. Nonostante
questi vantaggi, l’accortezza
resta sempre quella di non
esagerare con le quantità,
specie se si hanno problemi
di diabete o sovrappeso. Una
dose giornaliera di 30 gr, che
corrisponde più o meno a un
cucchiaio colmo, non fa ingrassare e permette di sfruttarne a pieno i benefici e le
proprietà nutrizionali».
A ciascuno
il suo
Il miele è l’unico alimento che
deve tutte le sue caratteristiche alla natura, non subendo alcuna manipolazione da
parte dell’uomo per arrivare
sulle nostre tavole. Il suo sapore e il suo colore variano
in base ai fiori e alle piante
su cui le api si sono posate,
ma non solo. Le proprietà
curative attribuite al miele dipendono dalla diluizione dei
principi attivi elaborati dalle
api durante la sua produzione. A seconda della pianta
da cui proviene, il miele ne
riproduce l’effetto terapeutico, non diversamente da
quanto avviene con i farmaci
omeopatici. La grande distinzione va fatta tra mieli chiari
e mieli scuri: questi ultimi più
ricchi di nutrienti rispetto ai
primi (potassio, fosforo, ma-
LA RICETTA
BISCOTTI
AL MIELE
D’ARANCIO
250 gr di farina
125 gr di burro ammorbidito
125 gr di zucchero a velo
1 uovo
1 cucchiaio di latte
2 cucchiai di miele d’arancio
1 limone, buccia grattugiata
mezza bustina di lievito
Impastare tutti gli ingredienti fino a ottenere
una frolla elastica e compatta. Lasciare
riposare la pasta in frigorifero per circa un’ora,
avvolta nella pellicola o nella carta da forno.
Stendere l’impasto, avendo cura di lasciarlo
dello spessore di un centimetro. Tagliare i
biscotti e cuocerli a 160° per circa 10 minuti o
fino a quando inizieranno a dorare. Una volta
freddi cospargerli di zucchero a velo. Morbidi
e profumati sono l’ideale per accompagnare
una calda tazza di the.
gnesio e altri minerali). Ma se
a grandi linee la distinzione è
questa, non si può non sottolineare che ogni miele ha delle sue specifiche particolarità. Il miele d’abete, dal forte
sentore aromatico, è molto
efficace contro le forme influenzali; quello d’acacia, dal
sapore delicato, con le sue
lievi proprietà lassative, aiuta
a regolarizzare l’attività intestinale. I meno usuali mieli al
timo e al rosmarino hanno un
effetto corroborante e sono
ottimi antidoti contro la stanchezza; quelli di tiglio e di
lavanda hanno invece effetti
benefici contro l’insonnia. Il
miele di eucalipto è un toccasana per le infezioni delle
prime vie respiratorie; di ca-
stagno è ottimo come ricostituente e quelli di agrumi, oltre che buonissimi, sono utili
come sedativi e antispasmodici in caso di tosse. «In generale», sintetizza Seveso, «il
miele ha effetti benefici sulla
congestione delle vie respiratorie superiori, soprattutto
se assunto in associazione
al limone che ne aumenta
il potere antinfiammatorio.
Aiuta a calmare la tosse, ha
proprietà disintossicanti e
diuretiche e benefici effetti
sul metabolismo, sia che si
tratti di dare l’energia necessaria allo sportivo, che di porsi come ricostituente per le
persone anziane o debilitate.
È efficace nel regolarizzare
l’attività cardiaca, nel contra-
stare l’anemia e si rivela utile
anche per aumentare i livelli di calcio e magnesio nelle
ossa».
NON PER TUTTI
Il miele è sconsigliato solo
a una categoria ai bambini
sotto l’anno di età. In qualità
di alimento naturale, infatti,
non subisce alcun processo
di sterilizzazione ed esiste un
piccolissimo rischio di veicolare del botulismo (i casi
sono 1 su 12 mila: nel solo
35% il miele è giudicato).
Viste le gravi conseguenze a
cui si può andare incontro e
il fatto di non essere un alimento indispensabile per i
lattanti, si preferisce evitare
di somministrarlo.
45
Letture salutari
di Francesco Rizzo
Come
combattare
l’ansia
di Luca Stanchieri
256 pagine
Edizioni Newton Compton
Prezzo: 9,90 euro
46
«È la mia ansia che funge da
ginnastica aerobica», confessa
un personaggio di una recente
commedia di Woody Allen. Ma
chi sa quanto possa essere angusta la cella in cui ci rinchiudono panico e insicurezze, non
ride poi tanto. Soffrono di ansia
400 milioni di cittadini europei,
in prevalenza donne fra i 30 e i
50 anni di età e in Italia questo
fenomento interessa persino
il 21% dei ragazzi fra gli 8 e i
17 anni. L’età in cui dovremmo essere spensierati: come
combatterla? Prova ad aiutarci
Luca Stanchieri, psicologo ed
economista, life coach specializzato in manuali fai-da-te. Illustrando i meccanismi dell’ansia
e analizzandone tutti gli aspetti,
l’autore approfondisce numero-
si temi: la paura di essere se
stessi e quella di non sentirsi
amati, il timore di fallire e quello
di rimanere soli, il terrore per
le brutte figure e per un futuro incerto, il rapporto con l’altro sesso e il lavoro. Quasi un
atlante per uscire dalle nostre
assortite fragilità che, però, si
spinge oltre: il libro prosegue
su temi come l’autenticità di noi
stessi, l’autostima, lo sviluppo
delle potenzialità che abbiamo
tutti. Strumenti per sconfiggere l’ansia, di più, per renderla
nostra alleata nelle sfide di ogni
giorno. In altre parole: diventare noi stessi è la via migliore
per non sentirci costantemente inadeguati. E conquistare
un meritato benessere. Come
spiega lo stesso Stanchieri, «La
cura di sé implica autosviluppo
e autoaffermazione, socievolezza e capacità di anticipare
futuri problemi, esigenze, cambiamenti. A sua volta, la gratificazione di noi stessi porta con
sé la capacità di amare, amarsi
ed essere amati. Avere autostima e coltivare la propria crescita è un atto di amore».
tempo di lettura: 6 ore
Drogati di cibo
Quando
mangiare crea
dipendenza
di Armando Piccinini
240 pagine
Edizioni Giunti
Prezzo: 16 euro
L’allarme lo ha lanciato l’Istat
pochi mesi fa: il 10% degli italiani sono obesi ma fra meno di
15 anni il dato sarà più che raddoppiato (crisi permettendo).
Uno studio del 2011, tra l’altro,
attribuiva al nostro Paese il primato europeo in tema di obesità infantile: del resto, il 24% dei
bambini italiani è in sovrappeso. Cattive abitudini alimentari,
vita sedentaria, poco sport: le
cause sono tante. Ma come
possiamo imparare ad avere un
corretto rapporto con il cibo? Ci
aiuta a comprenderlo Armando Piccinini, specialista in psichiatria e neurologia, autore di
questo manuale nel quale non
troverete diete e ricette per perdere peso, ma gli strumenti necessari per capire i meccani-
videoteca
Tutti i santi giorni
(Italia, 2012)
di: Paolo Virzì
con: Thony, Luca Marinelli, Micol Azzurro
durata: 102’
distribuzione: 01
Valore terapeutico:
per parlare di uomini (e padri) nelle coppie di oggi
smi psicologici che ci inducono
a mangiare troppo. Capirli per
controllarli, capirli per conoscere meglio noi stessi. L’autore risponde a interrogativi cui spesso sfuggiamo: come si forma il
gusto? Perché preferiamo un
gelato a una bistecca? Perché,
in certe situazioni, attribuiamo
al cibo un potere consolatorio?
Il manuale passa poi ad analizzare disturbi legati al cibo come
la bulimia e l’anoressia, ma anche il “vizio” di alzarsi di notte
e tuffarsi nel frigo. Un libro che,
con un linguaggio accessibile a
tutti, aiuta a capire come stare
meglio quando ci sediamo a tavola - e soprattutto quando ci
alziamo - e che coinvolge anche le mamme: nel nostro Paese, del resto, un bimbo o un
adolescente in sovrappeso su
4 è figlio di genitori che litigano
con la bilancia. Piccinini analizza quindi i problemi alimentari
più comuni fra i giovanissimi
e insegna a riconoscerli e a
combatterli, proprio perché la
dipendenza da determinati alimenti è spesso l’anticamera di
guai di salute in età adulta: diabete, colesterolo, ipertensione.
Mangiare meglio significa vivere meglio. Si può cominciare
subito.
tempo di lettura: 5 ore
Tutti i santi giorni è un film
fuori moda. E non perché
racconta di una coppia che
desidera avere un figlio in
un Paese, il nostro, con dati
record nel calo delle nascite.
E nemmeno perché non illude
il pubblico con facili banalità.
I suoi due protagonisti, del
resto, sono distanti da certi
“giovani” di commedie
italiane di successo,
“immaturi” sulla carta ma, in
realtà, tutti occupati e inseriti
nella società. Sono, infatti,
due veri marginali, due veri
trentenni precari dei nostri
giorni. Guido fa fa il portiere
di notte però, a dirla tutta, è
persona coltissima: campa
isolato dal mondo, come un
eremita su un pianeta che
non fa per lui. Antonia ha un
talento per la musica, ma
deve accontentarsi di un
posto in un autonoleggio (e,
in effetti, è quasi la storia
dell’attrice che la interpreta).
Cercheranno di diventare
genitori, senza arrendersi
davanti alle difficoltà. E
allora, perché è un film fuori
moda? Perché riflette sul
ruolo maschile nella coppia
in modo insolito: abituati,
come siamo, a sentir parlare
di uomini deboli e “adulti
con la sindrome di Peter
Pan”, assistiamo qui invece
alla vicenda di un ragazzo
che sa occuparsi della sua
compagna in modo quasi
paterno, accogliendone
bizze, umoralità e debolezze.
Che si moltiplicano proprio
quando nasce il progetto di
diventare mamma e papà.
«Il cinema italiano ci ha
abituati a figure maschili
mammone, inaffidabili se non
immorali», spiega il regista,
Paolo Virzì: «io, invece, sono
stato conquistato da questo
personaggio che a modo
suo sa prendersi cura della
propria donna. E sono stato
conquistato da una coppia
coraggiosa, fedele, sognatrice
eppure concreta». Attuale e
fuori moda al tempo stesso.
47
OROSCOPO
di Nota Zarkada
illustrazioni di Matteo Pagni / www.stablab.it
[email protected]
ARIETE
L'inizio dell'anno, con Venere nel Capricorno,
favorisce il mondo degli affari e vi aiuterà a
realizzare i vostri sogni. Nei primi dieci giorni
del mese vi sentirete un po’ nervosi, un buon
libro sul comodino vi aiuterà a conciliare
il sonno. Il 26 del mese vietato poltrire in
casa, è il giorno perfetto per socializzare! Nel
mese di febbraio cercate di rallentare i vostri
ritmi: spazio a musica e arte vi regaleranno
momenti preziosi. Se avete in mente un nuovo
progetto, realizzatelo entro il 20 febbraio.
LEONE
La prima metà di gennaio sarà piuttosto
intensa, un’eccessiva frenesia potrebbe
provocare piccoli incidenti: vietato l’uso
del cellulare alla guida. Con l’arrivo di
Venere nell’Acquario una ventata di aria
fresca gonfierà le vele dei vostri rapporti:
salite al comando! Particolare attenzione
l’11 di febbraio, giorno in cui non dovrete
accettare il guanto di sfida che gli invidiosi
vi lanceranno: se terrete i nervi saldi il mese
prometterà momenti davvero esaltanti.
SAGITTARIO
Il 2013 cancellerà le incertezze e porterà con
sé una buona dose di salute e ottimismo.
Con queste premesse e l’aiuto di Venere nel
vostro segno, non esitate a partire per quel
viaggio a lungo rimandato; soldi e conquiste
non vi mancheranno! Nel mese di febbraio,
tuttavia, tirate i remi in barca e cercate di
salvaguardare le energie rimaste. Una dieta
ricca di vitamine e povera di alcol sarà il
miglior antidoto contro i virus invernali.
TORO
Gennaio, periodo sicuramente impegnativo, vi
troverà un po’ stanchi; prendetevi cura di voi
stessi adottando una corretta alimentazione
avendo cura nel proteggervi dal freddo! Con
l’aiuto di Venere nel Capricorno l’umore salirà
alle stelle: fatevi regalare una giornata in un
centro benessere e accarezzate i vostri sensi.
Febbraio sarà molto più tenero con voi, non
perdete l’occasione di rilassarvi partecipando
a eventi d’arte da godervi in compagnia:
porteranno l’armonia e il comfort che vi
mancavano.
VERGINE
Marte nell’Acquario dall’inizio dell’anno vi
consiglierà, come un buon amico, di iniziare
nuove terapie per migliorare la salute;
perché non provare qualcosa di alternativo?
Il mese di febbraio vi tenderà un agguato:
caramelle per la gola sempre in tasca,
guanti e cappello accessori indispensabili.
Sostituite il boccale di birra con una tazza di
tè, non ve ne pentirete! Se farete attenzione
alla salute, il mese vi ripagherà con
momenti di inaspettato romanticismo.
PESCI
Il primo mese dell'anno vi sorprenderà: sarete
circondati da amici o gruppi di persone,
sceglieteli con cura. Schiamazzi e rumori
minacceranno la serenità del sonno: rinviate
qualsiasi ristrutturazione! Il mese di febbraio,
con la presenza di molti pianeti nel vostro
segno, sarà ricco di attività e progetti da
realizzare; affrontateli con determinazione
ma senza fretta, particolare attenzione alle
cadute! Dedicatevi all'arte e alla spiritualità e
ritroverete la pace e la magia di un tempo.
GEMELLI
Già da qualche tempo, con Saturno nella casa
della salute, è necessario eliminare le cattive
abitudini e modificare la dieta. Così, a partire
dall'inizio del mese, abbandonate il divano e
andate alla scoperta dei parchi della vostra
città, potreste incontrarci l’anima gemella.
Febbraio è il mese giusto per rinunciare a
qualche aperitivo e creare nuove occasioni per
socializzare e sfruttare il fascino che in questo
periodo vi contraddistingue. Non riempite
l’agenda inutilmente: fatevi trasportare dal
destino.
BILANCIA
Con l'aiuto di Marte, l'inizio dell'anno sarà
il momento opportuno per provare un nuovo
hobby che vi regalerà gioia e salute fisica.
Un po’ di pazienza durante i primi giorni
di gennaio, il mal di stomaco e la tensione
piano piano si allontaneranno. Nella prima
metà del mese di febbraio mettetevi a dieta
e muovetevi, un nuovo lavoro può essere
proprio dietro l'angolo! Protagonista sarà
la creatività: prendete coraggio e salite sul
palco.
CANCRO
Gennaio vi metterà alla prova nell’affrontare
relazioni problematiche, tagliate i rami
secchi e non scoraggiatevi. Dal 20 del mese
le cose miglioreranno e vi aspetterà un
periodo di intensa attività sociale: nuove
conoscenze entreranno in scena come un
regalo inaspettato. Febbraio vi prenderà per
mano e riuscirete di nuovo a sognare. Marte
nei Pesci rafforzerà la salute e attività come
il ballo e lo yoga stimoleranno il benessere
fisico e psicologico.
SCORPIONE
Si parte in salita: i pianeti vi metteranno
alla prova, muovetevi con molta attenzione
e cercate di rallentare i ritmi di lavoro. La
fretta e la disattenzione saranno vostri
nemici: non correte, ad esempio, per le
scale. Febbraio, invece, promette giorni
migliori: gli amici saranno la molla che
vi spingerà a uscire di casa per lasciarvi
gennaio alle spalle, voltare pagina e tuffarvi
nei divertimenti.
Da quanti anni non andate al lunapark?
ARIA
48
ACQUA
TERRA
FUOCO
CAPRICORNO
Non tutti i desideri espressi
saranno esauditi con l’inizio
dell’anno, un po’ di pazienza e
qualche cambiamento saranno
la base per migliorare. Momento
ideale per prendervi cura di voi
stessi e, perché no, per un nuovo
taglio di capelli! Febbraio aiuterà
le vostre finanze e vi darà la
possibilità di sperimentare nuovi
corsi e seminari dalla prima metà
del mese. Preparatevi ad accogliere
visite di parenti e amici dal
passato.
ACQUARIO
Gennaio sarà per voi un mese di
azione e accrescerà la fiducia nelle
vostre capacità. La concentrazione
vi preserverà dalle brutte sorprese
in agguato nei primi dieci giorni.
Con la Venere complice per tutto il
mese avrete un grande desiderio
di uscire e festeggiare: da quanto
tempo non ammirate l’alba in
compagnia degli amici? Evitate,
dalla seconda metà di febbraio, di
prendere decisioni importanti e non
lasciatevi ingannare dal miraggio
di facili guadagni.
Le farmacie del gruppo
Farminsieme:
EMILIA ROMAGNA
Rimini
MURATTINI Talamello - Tel. 0541 920127
PIANINI MAZZUCCHETTI
Novafeltria - Tel. 0541 920745
CAMPORESI
Pietracuta S. Leo – Tel. 0541923041
LAZIO
Rieti
MANCA Rieti – Tel. 0746 203328
MARAINI Rieti – Tel. 0746 201368
SALARIA Rieti – Tel. 0746 205221
MARCHE
Ancona
ANTICA FARMACIA MANZONI
Chiaravalle - Tel. 071 94207
AVITABILE Senigallia – Tel. 071 7924542
BARBA Jesi - Tel. 0731 204579
BELARDINELLI S.N.C.
Cupramontana - Tel. 0731 780171
CAROTTI Senigallia - Tel. 071 64223
CERNI Jesi - Tel. 0731 53793
DUBBINI Ancona - Tel. 071 202710
FEDERICI
Cupramontana – Tel. 0731 780192
GALATELLO S.N.C.
Falconara Marittima - Tel. 071 910188
GIANFRANCESCHI
Castelplanio Stazione - Tel. 0731 813543
GIULI Cerreto d.Esi - Tel. 0732 677180
GIUSEPPUCCI Fabriano - Tel. 0732 21215
INTERNAZIONALE S.N.C.
Falconara Marittima - Tel. 071 9174546
LATINI Serra S.Quirico - Tel. 0731 86644
MANCIA S.N.C. Chiaravalle - Tel. 071 94206
MERCURI S.N.C.
Filottrano – Tel. 071 7222485
PALMIERI E GAFFURI S.N.C.
Ancona - Tel. 071 202771
PERGOLI Ancona - Tel. 071 204040
PICCIONI Ponte Rio – Tel. 071 7950030
PICHI Senigallia - Tel. 071 60819
POSATORA S.N.C.Ancona - Tel. 071 42767
PRATTICHIZZO
Ancona - Tel. 071 2861222
ROTOLONI
Belvedere Ostrense - Tel. 0731 62034
SALUSTRI Loreto - Tel. 071 7500124
SETTIMI Ancona - Tel. 071 202793
SEVERINI
Montemarciano – Tel. 071 9198614
TRUST FARMACIA DELLA FERROVIA
Ancona – Tel. 071 44937
VANNINI Morro d.Alba - Tel. 0731 63015
ZAINETTI San Marcello - Tel. 0731 267061
ZECCHINI Ancona - Tel. 071 2074804
BATTISTI S. Ippolito - Tel. 0721 728116
BECILLI Fano - Tel. 0721 803660
BERARDI S.N.C. Cagli - Tel. 0721 787230
CANDELARA MURATTINI
Candelara - Tel. 0721 286287
COSTANTINI
S. Lorenzo Campo - Tel. 0721 776820
DEL PORTO Fano - Tel. 0721 803516
EREDI PIERINI S.N.C.
Urbania – Tel. 0722 319462
FUSCONI Fermignano - Tel. 0722 333549
GAMBA Fano - Tel. 0721 865345
LAMEDICA Urbino - Tel. 0722 329829
MADONNA DI LORETO
Pesaro – Tel. 0721 390645
MAINARDI Cagli - Tel. 0721 787313
MARIANI L. & ERMINI E. S.N.C.
Fossombrone - Tel. 0721 714680
MOSCIONI E CANTARINI S.N.C.
Cuccurano - Tel. 0721 850888
NESPECA Sassofeltrio – Tel. 0541 974684
PENSERINI
Macerata Feltria – Tel. 0722 74732
PENSERINI MAFFEI S.N.C.
Pesaro – Tel. 0721 33046
PIERINI Fano - Tel. 0721 830102
ROSSI Montemaggiore - Tel. 0721 894509
S. ANTONIO Pesaro - Tel. 0721 31168
SCARPONI
San Costanzo – Tel. 0721 950238
SELLA S.N.C.
Lucrezia di Cartoceto – Tel. 0721 897271
TACCHI S.N.C. Urbania - Tel. 0722 312932
TINTORI Gabicce Mare - Tel. 0541 962886
VENERUCCI
Cà Gallo M. Calvo – Tel. 0722 58362
TOSCANA
Arezzo
A.F. MONTEVARCHI 1
Montevarchi- Tel. 055 980300
A.F. MONTEVARCHI 2
Montevarchi- Tel. 055 981167
A.F. MONTEVARCHI – LA PENNA
Terranuova Bracciolini - Tel. 055 9701623
A.F.M. 1 “CAMPO DI MARTE”
Arezzo – Tel . 0575.902466
A.F.M. 2 “DEL TRIONFO”
Arezzo – Tel. 0575.910384
A.F.M. 3 “GIOTTO”
Arezzo – Tel. 0575.357662
A.F.M. 4 “FIORENTINA”
Arezzo – Tel. 0575.357659
A.F.M. 5 “S. GIULIANO”
Arezzo – Tel. 0575.363061
A.F.M. 6 “MECENATE”
Arezzo – Tel. 0575.21413
A.F.M. 7 “SAN LEO”
Arezzo – Tel. 0575.381769
A.F.M. 8 “CECILIANO”
Arezzo – Tel. 0575.1824445/6
BANDINI
Stia – Tel. 0575 504328
BONCI RESTI
Ascoli Piceno
Badia Agnano - Tel. 055 995961
CENTRALE ROSATI
CENTRALE LUCENTE
Ascoli Piceno – Tel. 0736 259163
Cortona - Tel. 0575 603206
D’AVELLA
CESARI Faella - Tel. 055 9146221
Colli del Tronto – Tel. 0736 890439
MARSILI Badia al Pino - Tel. 0575 497222
RIGHETTI
ORTALLI ANGHIARI S.N.C.
Ascoli Piceno - Tel. 0736 261158
Anghiari - Tel. 0575 788556
TOMASSINI & C. S.N.C.
San Benedetto del Tronto - Tel. 0735 584092 PIEROZZI
Castiglion Fiorentino – Tel. 0575 658523
RICCI Cortona - Tel. 0575 612517
Fermo
SOLDANI SALVINI
BISACCI
Mercatale Valdarno - Tel. 055 9707127
Montegranaro – Tel. 0734 891977
SS. ANNUNZIATA
Arezzo - Tel. 0575 23648
Macerata
ZAMPI
PACCACERQUA
Montalto Pergine V.no –Tel. 0575 899449
Sforzacosta - Tel. 0733 202158
Pesaro e Urbino
ALBINI S.N.C. Pesaro - Tel. 0721 33987
ANTONIOLI S.N.C.
Pesaro – Tel. 0721 30172
ASTUTI Pesaro - Tel. 0721 33206
Pistoia
BANCI S.A.S Pistoia - Tel. 0573 22183
CECCARELLI
Monsummano Terme – Tel. 0572 51030
DELLA STAZIONE TRALASCIA
Montecatini Terme– Tel.0572 78404
Siena
ANTICA FARMACIA CENTRALE
Dr.Pizzinga - Siena Tel. 0577 280109
ATHENA S.N.C.
Acquaviva di Montepulciano –
Tel. 0578 767652
BETTI Sinalunga - Tel. 0577 630212
BUFALINI
Torrita di Siena – Tel. 0577 685131
CHELLINI S.N.C.
Rapolano Terme – Tel. 0577 724018
DEL CAMPO Siena - Tel. 0577 280234
DELLE TERME
Chianciano Terme – Tel. 0578 62422
DE MUNARI Asciano - Tel. 0577 718124
FRANCESCHI
Montepulciano –Tel. 0578 757324
LAGUARDIA Siena - Tel. 0577 333161
S. ELENA
Chianciano Terme – Tel. 0578 31167
STORELLI SAS
Chiusi Scalo - Tel. 0578 20279
UGURGIERI
Abbadia San Salvatore – Tel. 0577 778257
VIGNI Siena - Tel. 0577 50552
UMBRIA
Perugia
ANTICA FARMACIA DEI CALDARI
Assisi - Tel. 075 812552
BARTOLI Spello - Tel. 0742 301488
BOLLI Perugia - Tel. 075 5005155
BOLLI 1833
Ponte Felcino - Tel. 075 691146
BUATTINI SOZI Spello – Tel.0742 651148
BURELLI Umbertide – Tel. 075 9417553
CARBONI Fratta Todina - Tel. 075 8745512
CARDINALI S.N.C.
Casamorcia di Gubbio - Tel. 075 9255131
CIMA Trestina - Tel. 075 8540615
DEL SAGITTARIO
Fossato di Vico – Tel. 075 919116
FALINI
S. Maria degli Angeli – Tel. 075 8042564
FRACASSINI
Ellera di Corciano – Tel. 075 5181663
LA TINA Città di Castello - Tel. 075 8554319
LEMMI S.N.C. Perugia - Tel. 075 5723728
LUCIANI S.N.C.
Castel del Piano – Tel. 075 774132
MARCHESE S.N.C.
Spoleto – Tel. 0743 49703
MARCUCCI
Ferro di Cavallo – Tel. 075 5004614
ORTALLI S.N.C.
Città di Castello – Tel. 075 554089
PAGLIACCI S.N.C.
Valfabbrica – Tel. 075 901158
PALLANTE Perugia - Tel. 075 30861
PIOZZI San Terenziano - Tel. 0742 98119
PUCCETTI S.N.C. Spina - Tel. 075 8738156
ROSATI Pistrino - Tel. 075 8593288
ROSSI Perugia - Tel. 075 5721620
S. BENEDETTO Norcia - Tel. 0743 816271
S. LUCIA Perugia - Tel. 075 5848404
S.RITA Cascia (PG) – Tel. 074376267
S. SABINA Santa Sabina - Tel. 075 5173478
SANTI Bevagna - Tel. 0742 360339
SENSINI S.N.C. Todi - Tel. 075 8987453
TARPANI Perugia - Tel. 075 5720925
TRAVERSINI
Cantalupo di Bevagna – Tel. 0742 361274
ZUCCHINI
Nocera Umbra – Tel. 0742 810140
Terni
ALTA Amelia - Tel. 0744 982233
BONANNI Amelia - Tel. 0744 982175
BRANCALI Stroncone - Tel. 0744 60542
DE BELLA
Calvi dell.Umbria – Tel. 0744 710118
NADALINI Terni– Tel. 0744 300518
OLIVIERI Piediluco – Tel. 0744 368144
AUTORIZZAZIONE DEL 11/06/2012
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