Metter su famiglia Cosa bellissima è l`amore tra uomo e donna. La
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Metter su famiglia Cosa bellissima è l`amore tra uomo e donna. La
Metter su famiglia Cosa bellissima è l’amore tra uomo e donna. La Bibbia lo celebra con toni altissimi quando fa dire alla sposa “Mi baci egli con i baci della sua bocca!” e allo sposo “Quanto sei bella, amica mia, quanto sei bella!” (Cantico dei cantici). L’amore tra uomo e donna è continuamente creato da Dio, che continuamente unisce uomo e donna (Mt 19,6). Eppure questo amore, quest’attrazione, questa passione non è che modesto riflesso di un amore più grande che è l’amore di Dio, il quale è egli stesso amore (1 Gv 4,8). L’amore tra uomo e donna muta nel tempo, la passione si addolcisce, l’amore può modificarsi con le condizioni fisiche personali, sociali, e può terminare con la morte. L’amore di Dio invece è più forte della morte, è sempiterno. Proprio questo è l’insegnamento alto che Gesù presenta quando una donna loda sua madre per averlo messo al mondo o quando lo avvertono della presenza dei suoi parenti. Ogni parentela origina dall’amore tra uomo e donna. Cosa bellissima è la parentela, madri, padri, fratelli, sorelle, suoceri, cognati, cugini, zii, zie... è bellissima proprio perché frutto d’amore. Eppure Gesù risponde alle lodi parentelari dicendo: “Beati piuttosto coloro che ascoltano la Parola di Dio [amore] e la mettono in pratica”, e ancora: “Chi è mia madre, e chi sono i miei fratelli? Chiunque avrà fatta la volontà di Dio [amore] mi è fratello, sorella e madre” (Mc 3,31ss). Gesù, cioè, insegna e rammenta che la parentela originata dall’amore tra uomo e donna, pur bellissima, è ben poco al confronto della parentela in Dio. Perciò Gesù ci induce a dire: mio fratello, mia sorella, mia madre, mio cognato, mio zio, mio nonno, mio suocero... chi sono? Sono coloro che attuano la volontà dell’amore grande che è l’amore di Dio, il quale è amore. È proprio in questo modo e in questo senso che Gesù dà origine alla parentela nuova in Dio, alla famiglia nuova in Dio, cioè al il popolo nuovo di Dio.1 Questa istituzione di Gesù viene in genere 1 Molti biblisti hanno oggi riconosciuto e studiato questa istituzione famigliare attuata da Cristo Gesù, si vedano i lavori di J. H. Neyrey, B.J. Malina, R.L. Rohrbaugh, e altri. 1 dimenticata e anzi annullata da espressioni spesso ripetute, anche se vuote di senso, quali “tutti gli uomini sono figli di Dio”. Gesù invece insegna che “a tutti quelli che ricevono lui”, cioè che attuano la volontà di Dio, “egli stesso dà il diritto (ecsousìa) di diventare figli di Dio”. Questi infatti sono quelli che: credono nella persona (nome) di Gesù, si fidano e si affidano a lui, alla sua parola vera, nobile, alta, sana e che risana per amore e con amore, ed inoltre non sono semplicemente nati dall’amore – pur bello! – tra uomo e donna (carne e sangue), ma sono nati da Dio che è amore, e fa rinascere per amore coloro che a lui si affidano per amore (Gv 1,11 ss). Questa nascita da Dio è quella che Gesù propone proprio a te: “In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio” (Gv 3,5). Questo ingresso nel reame d’amore di Dio, che è amore, viene provveduto a tutti coloro che per fede fiduciosa si avvicinano a Cristo Gesù, si fidano di lui, muoiono con lui nelle acque battesimali per risorgere subito con lui e in lui, partoriti dall’amore di Dio, che è amore. Di qui scaturisce la parentela in Dio, la famiglia di Cristo, il popolo nuovo che segue l’etica di Dio per arrivare a ottenere la “natura divina” (2 Pt 1,4). Si comprende che queste cose possono apparire al Lettore pure fantasie. Eppure Gesù le propone ancor oggi nel suo evangelo, ed è proprio questa la notizia buona che egli presenta a ciascuno di noi. F. Fellini affermava che si vive oggi in un’epoca di iperinformazione, si ascoltano migliaia di notizie, nessuna delle quali però è capace di generare un cambiamento reale nella vita di ciascuno. Aveva ragione. L’unica notizia buona, buona perché frutto della bontà amorevole del Dio amore, è quella di cui qui si sta parlando. L’amore di Dio si serve di ogni forma d’amore, anche dell’amore tra uomo e donna, tra madre e figlia, tra suocero e nuora, per indicare e richiamare dolcemente un amore estremamente più alto che è l’amore di Dio che è amore. 2 È per questo motivo che l’amore di Dio dovrebbe essere la colonna e la base dell’unione amorosa tra uomo e donna e, quindi, di ogni altra unione parentelare. Essere innamorati è stupendo! Ma chi desidera limitare questo amore alla vita presente che un giorno finirà? Perché non dare davvero senso a quell’espressione tanto usata: “Ti amerò per sempre”? Ma mentre la si dice si sa che “per sempre” ha un senso ben relativo, finito e limitato dalla vita qui e ora, che avrà termine. Ebbene, perché non riconoscere e confessare che il nostro amore, la nostra attrazione e passione sono espressione di un amore più alto, più grande e realissimamente eterno che è l’amore di Dio, il quale è amore? Perché non fare la dichiarazione d’amore più bella: il nostro amore di fidanzati è letteralmente ancorato all’amore di Dio, che è amore! Non sarà forse dunque proprio l’amore di Dio la roccia sulla quale fondare il nostro amore qui e ora? ma anche il nostro amore “per sempre” proiettato verso Dio amore? Prima di accedere all’amore tra uomo e donna (carne e sangue), non sarà forse utile, opportuno, e anzi proprio necessario riconoscere che ciascuno di noi due (uomo e donna) ha bisogno di rispondere con amore e per amore alla notizia buona di cui Gesù ci informa? cioè che esiste, esiste davvero ed è realissimo, un amore che muove ogni cosa, anche i nostri stessi sentimenti e affetti più profondi, un amore davvero eterno, il quale è realmente Dio. In tal modo donna e uomo credenti, rinati in Dio, affronteranno la vita assieme con una prospettiva d’amore realmente eterno, perché è l’amore di Dio. Lo Spirito di Cristo, ricevuto al battesimo, rinnova continuamente la loro coscienza, la rende “buona” (2 Pt 3,21). Saranno guidati dalla sapienza di Dio amore, che parla loro continuamente nella Scrittura ispirata dallo Spirito di Dio: guidati nelle scelte di vita quotidiana; guidati nel lavoro, persino quando il lavoro scarseggia (a volte bastano potatoes and love per tirare avanti); aiutati da parenti, ma da parenti in Dio; saranno membri della famiglia di Cristo Gesù, godranno della sua stessa cura; 3 quando verranno le tentazioni (cui tutti si è soggetti) sia la donna che l’uomo vedranno sempre quale sia la via per uscirne, perché Dio amore gliela indicherà (1 Cor 10,13); saranno guidati nella educazione buona dei figli, che risentiranno del positivo influsso spirituale di genitori che si amano con l’amore di Dio, che è amore e li guida con l’etica delle Scritture; avranno la pazienza di sopportare i momenti di sconforto dovuti a malattia e disoccupazione, perché sapranno di non essere soli, Dio amore è realmente con loro e l’amore dei parenti in Dio li circonda, li protegge, li sostiene, fosse pure nella povertà, nella ‘sfortuna’, nella maldicenza, nella calunnia, negli ambienti di lavoro moralmente malsani; e persino nella malattia e nella morte, perché l’amore di Dio continua a sconfiggere povertà, immoralità, calunnia e morte; il suocero sarà fratello in Dio, la suocera sorella in Dio; il genero sarà fratello in Dio, la nuora sorella in Dio; cognata e cognato saranno fratelli in Dio. Dio che è amore. L’amore di Dio è dunque prioritario. Prioritario come la fonte è prioritaria rispetto al ruscello e al fiume. Prioritario per nobiltà, per generosità, per altezza, per eternità. Prima viene dunque la parentela in Dio e poi viene la parentela in papà, mamma, zio, zia, suocero, nuora... L’amore di Dio, insegnato e mostrato da Cristo Gesù, proposto nella norma etica di Cristo, esposto nelle scritture del nuovo testamento ispirato da Dio, accolto da cuori onesti e umili, questo amore di Dio può ancora essere colonna solidissima e fondamento realissimo per chi vuole mettere su famiglia, per chi vuole inserirsi nella parentela di Cristo, la quale scaturisce da Dio. E Dio è amore. © R.Tondelli - riproduzione riservata 4