01. RELAZIONE DESCRITTIVA generale
Transcript
01. RELAZIONE DESCRITTIVA generale
01 RELAZIONE DESCRITTIVA GENERALE STUDIO DI ARCHITETTURA ARCH. PATRIZIA VISPA Via Manzoni 10 – 26867 Somaglia (Lo) Tel. / Fax 0377.449166 / Cell. 335.5360402 E-mail : [email protected] C.F. VSP PRZ 69A52 C816V P.I. 111 66 75 01 55 gennaio 2012 A. PREMESSA IL COMUNE DI ORIO LITTA : INQUADRAMENTO STORICO Orio Litta e' un comune posto alla sinistra della strada per Corteolona, Belgioiso e Pavia, su di una modesta altura sovrastante il corso del Lambro a breve distanza dal Po, in un territorio fertilissimo. In epoca romana, ai piedi del borgo, il fiume formava un laghetto, dove esisteva anche un porto per lo sbarco di merci e uomini. Secondo l'Agnelli, storico del tempo, Orio deriva forse da "hordeum", ovvero granaio, anticamente qui doveva sorgere un primo insediamento, originariamente deposito di frumento e di vettovaglie lungo la strada Regina che univa Piacenza con Pavia. In questi pressi l'antica strada intersecava la strada Romea che da Lodivecchio (Laus Pompeia), portava a Milano (Mediolanum); qui si trovava una stazione di rifornimento e cambio dei cavalli denominata "ad Rotas". Dopo una fase di decadenza successiva alla fine dell'impero romano, anche questa zona cominciò a riprendersi, grazie ai frati Benedettini di San Pietro in Lodi Vecchio, che dal 885 intrapresero opere di bonifica e di dissodamento delle terre. Nei secoli XII e XIII, le diverse vicende storiche coinvolsero anche il territorio di Orio: l'insurrezione dei Valvassori milanesi contro il potente arcivescovo Ariberto d'Intimiano, le guerre del Barbarossa, le lotte dei milanesi e dei lodigiani al tempo di Federico I e quelle dei pavesi e dei piacentini contro Federico II. A queste contese si sommava l'annosa "questione lambrana" , che con il conseguente arretramento del Lambro sconvolse radicalmente la fisionomia topografica della zona, e i conseguenti rapporti commerciali ed economici (1210-1230). Il diritto feudale sui beni di Orio apparteneva allora alla chiesa milanese, che nel 1375 ne investì la famiglia Lampugnani, alla quale subentrarono i conti Cavazzi della Somaglia, che dopo alterne vicende vi rimasero, accrescendo notevolmente le loro proprietà, fino al secolo XVIII. Nel 1700 i conti Cavazzi costruirono a Orio una sontuosa "villeggiatura", che con le sue vaste pertinenze urbane e terriere, passò poi ai duchi Litta Visconti Arese di Milano, dai quali presero il nome la dimora e il comune stesso. Narra l'Agnelli che verso la fine del novembre 1765, nella zona di Orio Litta e di Corte S.Andrea (comune di Senna Lodigiana) una lupa fece strage di 18 persone, otto delle quali morirono nell'ospedale Maggiore di Lodi. La lupa fu uccisa, ma altri lupi comparvero in quell'inverno. L'autorità governativa ordinò allora l'uccisione di tutti i cani e si intraprese una caccia generale. Dal censimento del 1931 nel comune di Orio Litta figurava una popolazione di 1821 abitanti. Orio Litta ha dato alla grande guerra 32 caduti e due decorati al valor militare. CHIESE E MONUMENTI La chiesa parrocchiale, riedificata nel 1598 sul luogo della precedente, che stava rovinando, è dedicata a S. Giovanni Battista. Il 20 aprile 1985 è stato inaugurato il nuovo Municipio, ricavato da un vecchio cascinale, la Cascina Aione, situato proprio nel cuore del paese: esempio assai valido di recupero di architettura rurale, che testimonia l'attaccamento della comunità al suo patrimonio più autentico. Opera dell'architetto romano Giovanni Ruggero, Villa Litta è un fabbricato imponente, di stile tardo barocco, che si articola in un corpo centrale con loggiato ed appartamenti di rappresentanza al piano terreno e diversi corpi laterali, sviluppati attorno a sei cortili. L'immenso parco, con le terrazze panoramiche, la scala monumentale, la cappella gentilizia, il teatro, la cancellata d' ingresso, la squisita decorazione dei poggioli in ferro battuto, gli stucchi e gli affreschi delle sale ben giustificano l'appellativo di " piccola Versailles della Bassa " attribuito alla grandiosa costruzione. Estinta la famiglia Litta Arese nel 1897, il palazzo mutò ripetutamente proprietario e subì gravi devastazioni e l'asportazione di molti fra gli elementi più pregevoli che non hanno tuttavia estinto il fascino di questa reggia di campagna. Ambito Ambito territoriale Tra gli edifici più rilevanti siti all’interno del Comune di Orio Litta si riconosce la l’edificio in cui ha sede la Caserma dei Carabinieri, sita in via MAZZINI n. 40 Non si hanno informazioni storiche rilevanti in merito alla costruzione. Anche dalle mappe storiche non vi è traccia del fabbricato fino alle mappe del XIX secolo nelle quali si possa intuite l’esistenza dell’immobile. Da una ricerca condotta presso l’ Archivio Notarile di Milano è emerso che nel 1904 la Contessa Virginia Gavazzi della Somaglia nata Marchesa Dal Pozzo vende al Sig. Menotti Falzoni fu Marcello un terreno in Comune di Orio Litta identificato al catasto al n° 277 e n° 352. Si presume quindi che il fabbricato possa essere stato costruito dal Sig. Menotti Falzoni intorno al 1905. Venuto a morte a Tegli-Genova il 27 dicembre 1919 il Sig. Menotti Falzoni senza lasciare testamento, gli succedettero in forza di legge la moglie Malnati Giuseppina fu Ernesto e i suoi figli. Il 27.12.1935 l’Amministrazione Provinciale acquista dai Sig. Falzoni uno stabile, sito in Comune di Orio Litta (LO), da adibirsi a Caserma, censito al catasto urbano alla partita n. 898, via Umberto I n. 20 casa di abitazione di 3 piani (compreso seminterrato) al mappale 352. Da ricerche effettuate da fonti locali, sembra che intono al 1948-1950 l’edificio subì interventi che lo portarono a un organismo in parte diverso da quello originario. Anche la struttura lignea sembra essere stata sostituita con nuova fornitura di legname, riscontrabile nella tipologia delle capriate più moderne e squadrate rispetto all’epoca di costruzione. Sulla parte retrostante del cortile si nota un secondo corpo edilizio, adiacente all’originario, realizzato nel 1986 dalla Provincia di Lodi, quale ampliamento dell’attuale Caserma. La Provincia di Lodi vende l’immobile così come si trova ad oggi al comune di Orio Litta in data 23.12.2012. DECRETO DI VINCOLO del MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA’ CULTURALI del 16 marzo 2011 B. INQUADRAMENTO FOTOGRAFICO STATO ATTUALE GLI ESTERNI FOTO 1. FOTO 3. FOTO 2. FOTO 4. LA COPERTURA FOTO 5. FOTO 6. FOTO 7. FOTO 8. FOTO 9. FOTO 10. IL SOTTOTETTO FOTO 11. FOTO 12. FOTO 13. FOTO FOTO 14. FOTO 15. FOTO 16. RELAZIONE DESCRITTIVA GENERALE 1. CRITERI PROGETTUALI La realizzazione dell’intervento in oggetto si è reso necessario dato che la copertura di della Caserma dell’Arma dei Carabinieri sita in Orio Litta (LO), necessita di un intervento di “Manutenzione straordinaria” teso a rinnovare e sostituire il manto di copertura e alcune parti strutturali lignee ormai non più recuperabili. Tale intervento non andrà ad alterare né il taglio nè la composizione della fabbrica, né ad incidere sulle caratteristiche e sull’ aspetto esterno. Si rileva la necessità di provvedere anche ad un ripasso delle lattonerie, il cui stato di degrado in alcuni punti è causa di infiltrazioni di acque meteoriche che portano al degrado delle gronde in legno. Da un’ attenta analisi di valutazione delle condizioni della struttura primaria e secondaria in legno, le fasi per la realizzazione del nuovo pacchetto di copertura, possono essere così schematizzate: • rimozione della copertura esistente in tegole in marsigliese gravemente ammalorate; • intervento di consolidamento e conservazione e/o sostituzione ed integrazione parziale della struttura primaria (capriate, terzere e colmi) con travi con le medesime caratteristiche di quelle esistenti; • realizzazione di nuovo pacchetto di copertura con coppi di recupero a formare tetto non ventilato. Le diverse fasi di intervento si possono schematizzare nel seguente modo: Rimozione totale di manto copertura ( tegole marsigliesi, cantinelle, travetti ) e lattonerie (canali senza recupero) senza recupero; Rifacimento gronda in legno e ripristino cordolo gronda esterna con materiali similari agli esistenti con ricostituzione delle proprietà statico/meccaniche in mattoni recuperati per appoggio travi e travetti. Chiusura di fori nella muratura e di piccole lesioni esistenti nelle murature con l'impiego di mattoni pieni e di malta di calce idraulica. Lavori necessari da eseguire sulla GROSSA ORDITURA (capriate, travi, terzere, puntoni ) per la sua CONSERVAZIONE: pulitura generale e accurata dei legni mediante stracci e/o scopetti e/o spazzole di saggina al fine di togliere ogni residuo superfluo e dare la superficie atta alle successive operazioni di manutenzione e consolidamento; Applicazione a pennello a più mani di pittura protettiva antifungo/antimuffa/antinsetti xilofagi, a tutto il legname della grossa orditura, assito con la funzione preventiva e curativa. Sostituzione parziale se necessaria dell'orditura primaria e secondaria in massello 4 fili abete o pioppo a seconda della tipologia esistente, listelli per sottocoppo. Orditura di tetto con falde fino a 10 m (5+5) con elementi in legno in misure commerciali per puntoni, arcarecci e travetti in opera compresi ferramenta standard e staffe speciali, compreso la fornitura di nuove terzere, colmi, come quelle esistenti. Integrazione alla struttura lignea, come da verifica statica dell’Ing. Cesaris di cui si allega copia, necessaria a sostenere il peso del manto di copertura in coppi di recupero in sostituzione delle tegole marsigliesi gravemente ammalorate; Fornitura e posa in opera di lastre ondulino catramate sottocoppo, posto in opera su listelli 3x5 cm di abete preventivamente trattati, listelli a interasse di circa 50 cm, viti e rondelle per formazione di sottocopertura atta a ricevere il successivo manto di tegole curve. Copertura delle falde del tetto, mediante la collocazione di coppi di recupero in ragione di n° 32/mq, di cui n. 16/mq di vecchia fornitura e n. 16/mq di nuova fornitura da utilizzare a canale, completo gi ganci fermacoppo, su manto di sottocopertura in lastra ondulino catramata. Fornitura e posa in opera di canali in rame spessore 8/10, completi di cicogne o tiranti con chiambrette, di converse o canale al muro, di scossaline o copertine oer normalli falde di tetto, in sagome e svilippi commerciali non inferiori a 33 cm, con giunte a sovrapposizione chiodate doppia fila e saldature a stagno. Restauro e/o rifacimento dei camini esistenti. Comune di Orio Litta Commessa : codice : Indirizzo : Località : Progetto Esecutivo Comune di Orio Litta Copertura Caserma via Orio Litta (LO) Gennaio 2012 Indice Premessa.........................................................................................................................................19 1. Quadro normativo di riferimento ...........................................................................................19 2. Classificazione dell’intervento...............................................................................................20 3. verifiche locali........................................................................................................................21 Analisi dei carichi ..................................................................................................................21 Premessa L’edificio oggetto di intervento è la Caserma dei Carabinieri di proprietà del Comune di Orio Litta, sita in via Mazzini, 40 a Orio Litta (LO). L’edificio è sottoposto ad un intervento di manutenzione straordinaria del manto di copertura con sostituzione dell’attuale manto di copertura in tegole marsigliesi con un manto di tipo tradizionale in coppi. 1. Quadro normativo di riferimento • Legge n. 1086 del 05 novembre 1971 - Norme per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio armato normale e precompresso ed a struttura metallica. • Circolare Ministero LL.PP. n. 11951 del 14 febbraio 1974 - Circolare illustrativa della legge del 5 novembre 1971. • Decreto Ministero LL.PP. n. 65 del 14 febbraio 1992 - Norme tecniche per l'esecuzione delle opere in cemento armato normale, precompresso e per le strutture metalliche. • Circolare Ministero LL.PP. n. 37406/STC del 24 giugno 1993 - Istruzioni relative alle norme tecniche per l’esecuzione delle opere in c.a. normale e precompresso e per le strutture metalliche di cui al D.M. del luglio 1985. • Decreto Ministero LL.PP. del 9 gennaio1996 - Norme tecniche per l’esecuzione delle opere in cemento armato normale e precompresso e per le strutture metalliche. • Decreto Ministero Infrastrutture 14 gennaio 2008 – Norme tecniche per le costruzioni. • Circolare Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici del 2 febbraio 2009 contenente le Istruzioni per l’applicazione delle “Nuove norme tecniche per le costruzioni” di cui al DM 14 gennaio 2008 2. Classificazione dell’intervento L’intervento comporta un leggero aumento dei carichi in copertura, ma complessivamente non modifica il comportamento strutturale dell’edificio quindi si può classificare come intervento locale La struttura della copertura è in legno, l’orditura è così suddivisa: capriate, travi principali, travi secondarie, travetti e listelli. Non essendo disponibile nessuna relazione di calcolo della struttura lignea esistente si è sono applicati direttamente i carichi vigenti per la funzione svolta dalla struttura ad esclusione del solo carico sismico. I parametri meccanici utilizzati nel calcolo di verifica sono i seguenti flessione taglio Modulo elastico fmk fvk 2 Larice nord S3 E 2 N/mm N/mm N/mm2 32 3.2 11.5 A questi valori è stato applicato un coefficiente parziale di sicurezza γm pari a 1.5. del calcolo, quindi in grigio, alla base del fabbricato, è rappresentata la fondazione equivalente. Carichi Come indicato al punto 2.5.3 delle NTC08, sono state utilizzate le seguenti combinazioni: dove: G1 G2 yQi QKi peso proprio di tutti gli elementi strutturali; peso proprio di tutti gli elementi non strutturali; coefficiente di combinazione; valore caratteristico della azione variabile; 3. verifiche locali Si riporta uno stralcio dei calcoli eseguiti per le verifiche dei singoli elementi Analisi dei carichi -Carico ondulina sottocoppo 0,03 kN/m2 -Carico manto di copertura in coppi 0,75 kN/m -Carico variabile: neve 1,28 kN/m2 -Carico variabile: vento 0,51 kN/m2 TRAVETTI Luce di influenza = 0.50m Carico su trave γGG+γPP+γQnQn La schematizzazione della trave è in semplice appoggio agli estremi Luce di calcolo = 2.80m SOLLECITAZIONI My= 1.84 kN*m Mz= 0.00 kN*m Tz= 2,63 kN -VERIFICA A FLESSIONE Devono essere soddisfatte entrambe le condizioni seguenti: dove: -σm,y,d e σm,z,d sono le tensioni di calcolo massime per flessione rispettivamente nei piani xz e xy determinate assumendo una distribuzione elastico lineare delle tensioni sulla sezione (vedi Fig. 4.4.1); - fm,y,d e fm,z,d sono le corrispondenti resistenze di calcolo a flessione, determinate tenendo conto anche delle dimensioni della sezione trasversale mediante il coefficiente kh, come definito al § 11.7.1.1. I valori da adottare per il coefficiente km, che tiene conto convenzionalmente della ridistribuzione delle tensioni e della disomogeneità del materiale nella sezione trasversale, sono: - km = 0,7 per sezioni trasversali rettangolari; - km = 1.0 per altre sezioni trasversali: sezione 80x100 kh=1 Wy= b h2 = 80 1002 = 0.13 106 mm2 6 6 6 Wz= b h2 = 100 802 = 0.11 106 mm2 6 6 σm,y,d = My/Wy = 1.84 * 106/ 0.13* 106 = 13.8 N/mm2 σm,z,d = Mz/Wy = 0.0 *106/ 0.11*106 = 0.00 N/mm2 Legno larice nord S3 fm,y,d= fm,z,d = kmod fyk / γM= 0.9 26 /1.50 = 15.6 N/mm2 fv,d= kmod fvk / γM= 0.9 2.7 /1.50 = 1.62 N/mm2 Verifica 4.4.5a (13.8/15.6 ) + 0.7(0.0/15.6) = 0.88 < 1 verifica soddisfatta -VERIFICA A TAGLIO Deve essere soddisfatta la condizione: dove: τd è la tensione massima tangenziale di calcolo, valutata secondo la teoria di Jourawski; fv,d è la corrispondente resistenza di calcolo a taglio. τd = 3/2 (T/A) = 1.5 *2.63*103*/ (80*100) = 0.49 N/mm2 < fv,d= 1.62 N/mm2 verifica soddisfatta TRAVE 8-9 Luce di influenza = 1.18m Carico su trave γGG+γPP+γQnQn La schematizzazione della trave è in semplice appoggio agli estremi Luce di calcolo = 3.88m SOLLECITAZIONI My= 12.34 kN*m Mz= 0.00 kN*m Tz= 8,56 kN -VERIFICA A FLESSIONE Devono essere soddisfatte entrambe le condizioni seguenti: dove: -σm,y,d e σm,z,d sono le tensioni di calcolo massime per flessione rispettivamente nei piani xz e xy determinate assumendo una distribuzione elastico lineare delle tensioni sulla sezione (vedi Fig. 4.4.1); - fm,y,d e fm,z,d sono le corrispondenti resistenze di calcolo a flessione, determinate tenendo conto anche delle dimensioni della sezione trasversale mediante il coefficiente kh, come definito al § 11.7.1.1. I valori da adottare per il coefficiente km, che tiene conto convenzionalmente della ridistribuzione delle tensioni e della disomogeneità del materiale nella sezione trasversale, sono: - km = 0,7 per sezioni trasversali rettangolari; - km = 1.0 per altre sezioni trasversali: sezione 80x100 kh=1 Wy= b h2 = 120 1502 = 0.45 106 mm2 6 6 6 Wz= b h2 = 150 1002 = 0.25 106 mm2 6 6 σm,y,d = My/Wy = 12.34 * 106/ 0.45* 106 = 27.42 N/mm2 σm,z,d = Mz/Wy = 0.0 *106/ 0.25*106 = 0.00 N/mm2 Legno larice nord S3 fm,y,d= fm,z,d = kmod fyk / γM= 0.9 26 /1.50 = 15.6 N/mm2 fv,d= kmod fvk / γM= 0.9 2.7 /1.50 = 1.62 N/mm2 Verifica 4.4.5a (27.42/15.6 ) + 0.7(0.0/15.6) = 1.75 > 1 verifica non soddisfatta Si predispone pertanto un rinforzo della trave accoppiando due elementi lateralmente con connessione mediante chiodatura -VERIFICA A TAGLIO Deve essere soddisfatta la condizione: dove: τd è la tensione massima tangenziale di calcolo, valutata secondo la teoria di Jourawski; fv,d è la corrispondente resistenza di calcolo a taglio. τd = 3/2 (T/A) = 1.5 *8.56*103*/ (120*150) = 0.71 N/mm2 < fv,d= 1.62 N/mm2 verifica soddisfatta