A scuola di città: "Scuola e partecipazione" - Po-Net
Transcript
A scuola di città: "Scuola e partecipazione" - Po-Net
DALLA SCUOLA AGLI SPAZI DEL QUARTIERE 24 Muoversi in autonomia nello spazio urbano L’accessibilità urbanistica dell’edificio scolastico è il requisito qualitativo che se garantito permette a bambine e bambini di andare a scuola da soli e di esplorare e sperimentare in sicurezza e autonomia il proprio quartiere e la città (9). Non c’è laboratorio scolastico sugli spazi che non abbia messo in luce questa esigenza e che non abbia sviluppato un lavoro di ricerca per soddisfarla. La localizzazione dell’edificio scolastico nella maglia urbana, quindi, deve derivare da una scelta attenta a tutti gli elementi che concorrono a garantire, oltre agli altri requisiti, anche attraversamenti stradali e percorsi ciclo-pedonali sicuri (10). La proprietà dei suoli è un fattore che condiziona, talvolta pesantemente, la scansione degli spazi urbani e la destinazione d’uso delle aree. Spesso la localizzazione nei ritagli di aree lasciate libere dalle lottizzazioni dei servizi collettivi (scuole, giardini, ecc. secondo la legge sugli standard urbanistici), rifllette questo condizionamento che inevitabilmente porta a mettere in secondo piano la valutazione delle ricadute che certe scelte possono avere sulla vita degli abitanti. Talvolta però non è questa la causa principale che ha prodotto tante scuole urbanisticamente inaccessibili che sono il risultato di una progettazione che trascura (o ignora) questo requisito che per essere garantito richiede un lavoro intersettoriale, puntuale e attento alla piccola scala urbana. Su contesti sensibili e delicati come quelli destinati a nuove scuole, quindi, é importante considerare da subito questo aspetto, verificando il grado di accessibilità urbanistica e gli effetti sociali (ambientali, economici, ecc.), che potrebbero produrre le scelte localizzative sia alla piccola che alla grande scala urbana. Dopo, una volta che si è costruito, è difficile e costoso (se non improponibile), rendere accessibile lo spazio urbano e i servizi pubblici presenti oltre alla scuola (11) . 25 Scolari a piede libero: un progetto per l’autonomia Un particolare delle planimetrie che riassumono l’analisi diretta sviluppata dai bambini nel corso dei laboratori Sintesi dei risultati della ricerca con l’individuazione delle criticità e dei punti pericolosi Sull’intreccio fra accessibilità urbanistica e autonomia di bambine e bambini nei loro percorsi di vita quotidiana, i laboratori realizzati dal 2004 nella Scuola Primaria Ciliani hanno sviluppato diverse esperienze e definito alcune proposte. Il lavoro e la rilettura della relazione della scuola con il quartiere, fatto dagli alunni di alcune IV e V classi, hanno messo in primo piano le criticità da risolvere per sviluppare una mobilità scolastica sostenibile con l’ambiente e con l’esigenza di muoversi in autonomia degli abitanti più piccoli e giovani. La metodologia seguita ormai è consolidata da tempo ed è ancora la più efficace per radiografare i gradi di accessibilità del contesto urbano riferito al bacino di utenza della scuola, e per avviare gli alunni su un percorso di cittadinanza concreta dove iniziare a misurarsi anche con le scelte di governo sulla città. 26 Evidenziare criticità e scoprire possibili risorse per realizzare un percorso pedonale e ciclabile sicuro La ricognizione puntuale dei propri percorsi di vita quotidiana nel quartiere e, in particolare, del percorso casa-scuola-casa, per individuare un “percorso ciclo-pedonale sicuro” per unire la Scuola Materna e Primaria Ciliani alla scuola Secondaria Lippi e alla Biblioteca Comunale Corridoni, ha messo in evidenza i punti più pericolosi (non solo) per i bambini, ma ha anche “scoperto” delle potenzialità fra i ritagli di terra lasciati ancora liberi dagli edifici. Un possibile percorso di collegamento ciclo-pedonale sicuro è stato, infatti, individuato dai bambini che lo hanno evidenziato creativamente dipingendone l’ingresso e l’uscita. Il tracciato del percorso sicuro è interno e protetto dalle vie con il traffico più intenso e pesante. Questo percorso e la scelta di realizzare una “zona 30 Km./h.”, rendono ottimale il grado di accessibilità urbanistica di questo isolato, garantendo un requisito qualitativo indispensabile per l’autonomia Particolari della performance pittorica (realizzata in occasione della Settimana Europea della mobilità sostenibile, settembre 2005), per segnalare una possibile risorsa e per evidenziare anche agli abitanti dell’isolato il tracciato di un possibile percorso sicuro. Per bambine e bambini poter andare da soli a scuola, al giardino, in palestra, in piscina, ecc. non é solo una conquista d’autonomia o la possibilità di arricchire il proprio bagaglio di esperienze, ma è anche un’opportunità per muoversi e prevenire problemi di salute legati alla sedentarietà e all’uso eccessivo della macchina. 27 La qualità dei percorsi pedonali e ciclabili di collegamento contribuisce a ridurre non solo il traffico inquinante, ma anche il lavoro di cura degli adulti e, in particolare, delle donne costrette a “scortare” figli o familiari con difficoltà di movimento, per paura che possano essere coinvolti in incidenti mortali o gravemente invalidanti. Addio percorso sicuro: scolari e maestre davanti al cantiere che sta coprendo con un edificio tutta l’area dove era stata individuata la possibilità di realizzare il percorso ciclo-pedonale interno all’isolato. 28 Creazione di una rete sociale per rendere anche “amico” il percorso sicuro Garantire percorsi pedonali sicuri, curando gli attraversamenti stradali, proteggendo i punti più pericolosi con parapedonali, ecc. è fondamentale per l’autonomia dei più giovani e delle persone che camminano lente, ma questi interventi potrebbero non essere sufficienti se parallelamente non si costruisce anche una rete sociale attenta, disponibile e solidale verso le persone, grandi e piccole, che per svariati motivi potrebbero aver bisogno di aiuto. E’ con questa motivazione di fondo che, con il sostegno dell’Ufficio Tempi e Spazi del Comune di Prato e la collaborazione della Circoscrizione Prato Nord, è stato realizzato Percorso Amico, un progetto della scuola che ha coinvolto abitanti e commercianti della zona. “Creative mass’” in corteo per le strade del quartiere. La planimetria del “percorso amico” esemplifica un tracciato che non riguarda soltanto lo spazio. Alla sicurezza e autonomia dei bambini nei loro percorsi quotidiani, infatti, concorrono anche i commercianti della zona, la cui disponibilità arricchisce le qualità degli spazi che da soli non possono surrogare la relazione fra le persone. Feste di isolato per far conoscere i progetti della scuola, lettere e visite ai commercianti della zona per costruire una rete di solide relazioni. Gli attraversamenti non ancora modificati sono resi sicuri dalla presenza di anziani volontari che li presidiano nelle ore di entrata ed uscita dalle scuole. Parapedonali con pannelli realizzati su bozzetti dei bambini per caratterizzare un incrocio del percorso sicuro. Un attraversamento sicuro incentiva alunne e alunni a muoversi da soli. 29 PRIMI ESITI DELLA PARTECIPAZIONE ALLA RICERCA PER LA QUALITÀ URBANA 30 Dal laboratorio scolastico al ‘tavolo di lavoro tecnico’ Dei risultati scaturiti dai laboratori scolastici realizzati in alcune scuole localizzate in parti diverse del Comune di Prato, l’esperienza della Scuola Primaria Ciliani è quella che ha offerto molti spunti di lavoro rispetto, in particolare, all’accessibilità urbanistica che come si è già detto è un requisito qualitativo indispensabile per garantire l’autonomia degli alunni nei loro percorsi di vita quotidiana all’interno del quartiere. L’esperienza di questa scuola oltre a confermare l’importanza dell’analisi puntuale riferita alla piccola scala urbana, ha permesso di definire il tracciato di un percorso sicuro fra le scuole e all’interno del quartiere, avviando dei collegamenti più strutturati con la Circoscrizione Nord e i settori operativi comunali di riferimento, in particolare, Mobilità, Opere Pubbliche, Ambiente e Ufficio Tempi e Spazi. Questo percorso si sta in parte già concretizzando con l’adeguamento dei marciapiedi (in alcuni tratti letteralmente assenti), con la realizzazione di attraversamenti pedonali accessibili negli incroci che costellano i percorsi casascuola-casa (segnalati come pericolosi dai bambini), con lo studio propedeutico alla riprogettazione degli attraversamenti più complessi da realizzare in Via Ciliani e con l’avvio delle procedure amministrative necessarie alla realizzazione di due rotonde e di un giardino di quartiere che nelle loro forme e colori riflettono la progettualità scaturita dai laboratori a cui hanno partecipato alcune classi della scuola (12). La realizzazione degli attraversamenti pedonali accessibili in Via Montalese (con scivoli d’inclinazione non superiore al 5%, parapedonali e indicatori tattili con linee a rilievo trasversali al senso di marcia percepibili dal bastone bianco del cieco), segue lo schema funzionale di riferimento definito nell’ambito dei laboratori progettuali che hanno caratterizzato il Corso di formazione sull’accessibilità rivolto ai tecnici del Comune di Prato nel 2006. Trattandosi di un ‘percorso protetto’ funzionale anche alla mobilità degli alunni, i parapedonali sono stati caratterizzati con pannelli realizzati con i loro disegni. 31 Studio per l’accessibilità degli attraversamenti pedonali da realizzare in Via Ciliani per completare il ‘percorso protetto’. 32 “Scolari a piede libero” è un progetto educativo e un percorso di cittadinanza ancora in atto, che si arricchisce di nuove esperienze che s’intrecciano e interagiscono con i progetti e gli interventi dell’Amministrazione Comunale. Le esperienze più recenti, realizzate negli anni scolastici 2006-2007-2008, si sviluppano in questo ambito e, come accennato, riguardano in particolare la caratterizzazione di due rotonde realizzate all’interno della rete dei percorsi casa-scuola-casa, e la partecipazione alla progettazione di un giardino di quartiere. “Una rotonda per amica”: concorso d’idee per caratterizzare il percorso sicuro L’obiettivo principale di questa esperienza, che ha coinvolto diverse classi dell’Istituto Comprensivo “Filippino Lippi”, è stato quello di caratterizzare le rotonde realizzate dal Comune tra Via L. Rossi – Via Tirso e Via L. Rossi – Via Danubio, perchè sono dei punti nodali per il collegamento pedonale di due zone del quartiere ‘divise’ da una strada intensamente trafficata come Via L. Rossi. Una rotonda per amica ha offerto quindi l’occasione per segnare creativamente un percorso pedonale sicuro che permetterà ad alunne e alunni di andare anche da soli a scuola, alla Biblioteca Corridoni e al “Giardino della rana” quando sarà realizzato, e agli abitanti permetterà di raggiungere in sicurezza i servizi e tutte le attività localizzate nella parte più consolidata e viva del quartiere. Il concorso è stato anche un’occasione per trasformare creativamente questi spazi funzionali al traffico veicolare, assumendoli come elementi integranti di un progetto centrato sulla mobilità scolastica che cerca di cogliere ogni opportunità per coniugare le esigenze della mobilità più lenta con quella scorrevole delle auto e per ridisegnare brani di paesaggio urbano caratterizzati da funzioni significative come la scuola. L’attraversamento di questa rotonda, realizzata fra via L. Rossi e Via Tirso, costituisce un punto delicato del percorso casa-scuola-quartiere. Una volta caratterizzato e completato da parapedonali (che impediscono attraversamenti impropri guidando i pedoni esclusivamente a quelli protetti dalle strisce pedonali), renderà sicuro, e per tutti, il percorso contribuendo a rendere più autonomi gli spostamenti dei bambini all’interno del quartiere. 33 A qualche adulto questo genere d’interventi può apparire (forse) eccessivo, può apparire cioè un intervento che bambinizza la città, e non viceversa, una scelta che usa segni e linguaggi diversi, ma altrettanto coerenti, per rafforzare e rendere più visibili bambine e bambini nella città e, in particolare, in quelle sue parti dove sono localizzate funzioni che riguardano questo tempo così importante della vita. Funzioni che andrebbero quindi valorizzate e segnalate con linguaggi ed espressività tratte dal mondo creativo dei più piccoli e giovani non solo perchè (banalmente) possano riconoscerle con immediatezza, ma perchè contribuiscono a sviluppare ed accrescere senso di appartenenza alla propria città che, pur se a piccoli passi, ha cominciato ad aprirsi e a riconoscere come risorsa la diversità dei corpi e la soggettività anche delle bambine e dei bambini (13). I LAVORI PREMIATI E SEGNALATI Marta Magheri Daniele Puccio Simone Anticaglia Alessio Miniati 34 “Al centro della rotonda ho disegnato un arbusto a forma di rana perché la rana è il simbolo della nostra scuola ed è a rischio di estinzione. Intorno all’arbusto a forma di rana ho disegnato dei fiorellini di cerastio o neve d’estate, perché studiando le piante del nostro territorio ho scoperto che non viene colpita da parassiti e da malattie e ha bisogno di pochissima acqua.” Martina Gargiulo Chiara Branchetti Flavio Melani 35 Le idee e le proposte premiate e quelle segnalate, sono state rielaborate dal giovane artista Vito Infante per caratterizzare la rotonda di Via L. Rossi – Via Tirso e quella in prossimità della Scuola Secondaria Lippi. 36 “Il giardino della rana”: una opportunità per migliorare l’accessibilità urbana Gli interventi per la costruzione della nuova scuola materna e per la ridefinizione della funzione di alcuni spazi urbani circostanti agli edifici scolastici (percorsi pedonali, piazzetta, parcheggi), sono diventati una buona occasione per accogliere le conoscenze e rielaborare alcune proposte scaturite dai laboratori scolastici avviati alla Scuola Primaria Ciliani. L’incontro con il tecnico responsabile del progetto per la nuova scuola materna e con gli assessori di riferimento (Lavori Pubblici, Mobilità e Ambiente), ha aperto nuovi possibili spazi di partecipazione creativa degli alunni in relazione alla progettazione di un piccolo giardino aperto agli abitanti della zona. L’area dove sarà realizzato “Il giardino della rana”, si trova sostanzialmente al centro dell’isolato caratterizzato dalla scuola materna esistente e quella nuova, la scuola Primaria Ciliani, la scuola Secondaria Lippi e la Biblioteca comunale Corridoni. Questa posizione del giardino, a cui si accederà attraverso percorsi esclusivamente pedonali e ciclabili, permetterà di modificare radicalmente l’ingresso alle scuole e alla biblioteca, evitando così le strade più trafficate. Questa soluzione, oltre a compensare, pur se in parte, il “percorso sicuro mancato”, sicuramente invoglierà adulti e bambini ad andare a scuola e in biblioteca a piedi o in bicicletta. La localizzazione dei nuovi parcheggi auto, previsti in prossimità delle scuole senza intrecciare i percorsi pedonali e ciclabili, permetterà, nelle ore di entrata ed uscita da scuola, un tempo di sosta breve, ma sufficiente per affidare i bambini più piccoli alla scuola (attualmente questo avviene pericolosamente sulla via L. Rossi e via Corridoni). Una volta realizzato il “Giardino della rana” e completati gli interventi previsti per garantire percorsi pedonali protetti, questo progetto (dove opere pubbliche, localizzazione delle funzioni, sistemi di mobilità e tempi urbani si integrano coerentemente fra loro), garantirà, pur se a posteriori, anche un buon grado di accessibilità urbanistica riflettendo sostanzialmente la legislazione vigente in materia di edilizia scolastica (14). Si impara con più facilità e piacere misurando uno spazio reale legato ad un progetto creativo. Il plastico realizzato dai bambini è una sintesi dei due progetti, “Stagnopoli” e “Ranalandia”, elaborati dalle classi. 37 La creatività degli adulti si è intrecciata con quella dei bambini arrivando al progetto definitivo che sarà realizzato dal Comune (15). Planimetria del progetto definitivo (rendering dell’arch. Laura Biancalani). 38 L’esperienza di questa scuola, che con la materna Toti, la Media Lippi e la Biblioteca comunale di quartiere Corridoni, caratterizza un brano di città, é stata assunta dal Comune per sperimentare e verificare l’efficacia di una griglia di “requisiti qualitativi” di riferimento, da utilizzare (con opportune varianti), in altre zone urbane di Prato caratterizzate dalla presenza di edifici scolastici e di servizi collettivi dislocati fra le diverse scuole (16). 39