Itinerario nr. 1 Il Molino Soprano Tra il IX e l`XI secolo, la Sicilia visse
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Itinerario nr. 1 Il Molino Soprano Tra il IX e l`XI secolo, la Sicilia visse
Itinerario nr. 1 Il Molino Soprano Tra il IX e l’XI secolo, la Sicilia visse una fase storica di dominazione araba, che ha lasciato delle evidenti tracce nella cultura dell’isola. Dalla lingua alla cucina, dall’architettura alle tecniche agricole, molti ambiti della vita sono stati fortemente influenzati dalla presenza musulmana. L’eredità araba, ad esempio, trova una sua connotazione nella canalizzazione delle acque a scopo agricolo e nella costruzione di mulini ad acqua. Uno di questi, il Molino Soprano, è tuttora attivo e produce delle farine di altissima qualità, mediante la molitura di grani antichi di Sicilia. Nella sua veste originaria, risalente al 1600, il mulino sfruttava le acque della sorgente Cifali, le cui acque andavano ad alimentare il fiume Ippari. Trattandosi del primo mulino a sfruttare tali acque fu denominato “soprano”. Ricostruito nel 1882, fu ampliato, con l’aggiunta di quattro vani, nel 1926. Dopo un lungo periodo di restauro, la struttura è tornata in funzione nel 2008, grazie all’iniziativa del suo attuale proprietario, Francesco Distefano, discendente da una famiglia che da generazioni pratica la professione di mugnaio. All’interno del mulino si trovano due macine di costruzione locale, risalenti ai primi del Novecento, che vengono utilizzate per la macinazione del grano. Esse sono costruite con un calcare duro di origine corallina proveniente dalle cave di San Biagio, nel territorio di Scicli. La gestione attuale si propone dunque di costruire e rafforzare un legame di conoscenze del territorio attraverso uno dei nuclei produttivi e sociali più antichi della storia dell’uomo: il mulino ad acqua. Da qui l’importanza di conoscere e scoprire gli aspetti naturalistici, culturali e storici dell’ambiente in cui si vive, come sia possibile interagire con esso utilizzandone rispettosamente e adeguatamente le risorse rinnovabili: le due macine, oggi, sono azionate rispettivamente dall’acqua e da un motore elettrico alimentato attraverso un impianto fotovoltaico. A tutti gli effetti, quindi, il Molino Soprano non è un reperto del passato ma un’attività produttiva che riesce a coniugare storia del territorio, tradizione, economia e buona alimentazione. Grazie alla sensibilità e alla passione di Francesco Distefano e alla consapevolezza di una alimentazione più sana ed equilibrata, il Molino Soprano si pone oggi come una piccola realtà nella produzione di semole e farine ottenute da grani “antichi” che, coltivati biologicamente, salvaguardano la fertilità del terreno. In quest’opera di recupero di antiche e sane tradizioni, si è instaurato un rapporto di stretta collaborazione con la Stazione Consortile Sperimentale di Granicoltura per la Sicilia, di Caltagirone, che ha reso possibile la riproduzione di varietà antiche per decenni non più prodotte ma caratterizzate da qualità organolettiche e sensoriali uniche, oltre a registrare un’alta digeribilità (dovuta ad un basso indice di glutine) e una debole forza di (W) delle semole. Inoltre, il grano del Molino Soprano viene coltivato senza l’utilizzo di prodotti di sintesi. Grazie a un’antica tecnica molitoria a pietra, le semole ottenute del Molino Soprano contengono una parte cruscale nobile, facilmente digeribile poiché non comprendente né cellulosa né lignina, sostanze non adatte all’organismo umano. In compenso le semole del mulino sono ricche di pectina, gomme e mucillagine, che regolano l’assorbimento di grassi e zuccheri contribuendo al controllo del livello di glucosio e di colesterolo nel sangue. Molino Soprano c.da Cifali Soprano, 3 97012 Chiaramonte Gulfi (Rg) Itinerario nr. 2 Villa Melina La realtà aziendale di Villa Melina nasce nel 1864 con l’acquisto, da parte della famiglia Mangione di Vittoria, dei terreni siti a Pedalino, destinati alla coltivazione di un vigneto, per la produzione di vino per consumo personale. Negli anni cinquanta, dopo aver ereditato i 17 ettari di azienda, il nipote Francesco Mangione ha convertito la stessa in aranceto e mandarineto con certificazione biologica, successivamente trasformati in coltivazione di ortaggi a campo aperto. Dal 2013, la azienda è gestita dalla famiglia Pace che la sta convertendo gradualmente in una azienda biodinamica a circuito chiuso. In essa vengono coltivati ortaggi di stagione in campo aperto senza l’utilizzo di fitofarmaci e antiparassitari di origine chimica. I terreni vengono concimati con solo stallatico animale (lasciato a maturare all’ombra, coperto da paglia per circa sei mesi) e irrorati di pollina (sterco di gallina) dinamizzata tramite fitoirrigazione (la dinamizzazione consiste nel miscelare la pollina in acqua fredda per un periodo ben stabilito, in modo tale che essa rilasci tutte le sue specifiche qualità e poi filtrata dalle parti solide per essere immessa nell’impianto d’irrigazione). L’azienda dispone inoltre di un piccolo frutteto misto da ampliare nel tempo con piante antiche, olivi da olio varietà “nocellara dell’Etna”, arance moro e mandarini “marzaiuolo”. Vi si allevano maiali neri siciliani, polli ruspanti, galline siciliane e ovaiole, anatre da riproduzione e da carne, oche e presto capre e pecore per una piccola produzione di latte, formaggi e ricotte. Tutti gli animali sono nutriti con vegetali e grano antico prodotti dall’azienda e vivono allo stato semibrado, all’interno di un ampio recinto dove possono pascolare, muoversi liberamente e dormire a loro piacimento sotto il fresco degli alberi. La famiglia Mangione ha affidato la propria tenuta a questa famiglia di tre persone per la loro volontà e capacità di recuperare la tradizionale coltivazione non intensiva della terra (perché da essa deriva il nutrimento che serve per la nostra vita), unendo in tal modo la “buona tecnologia” con uno stile di vita sano e sereno, in armonia con tutto ciò che li circonda. L’azienda Villa Melina, chiamata così dal primo capostipite in onore della sua sposa Carmela, organizza: gite fuori porta per tutti coloro che vogliono evadere anche per poche ora dalla solita routine quotidiana con passeggiate rilassanti e spuntini sfiziosi o veri e propri pranzi da organizzare per via prenotazione; corsi di agricoltura naturale e di sopravvivenza domestica per tutte coloro che desiderano optare per prodotti di cosmesi e pulizie della casa meno nocivi più economici e per nulla inquinanti; intrattenimento di scolaresche, mediante diverse attività didattiche inerenti l'agricoltura, la panificazione, il riconoscimento di piante spontanee, la riproposizione di antichi giochi dimenticati e molto altro ancora. Villa Melina c.da Pedalino 21, Comiso (Rg) coordinate Google 3701'42.38"N 14 33'58.86"E [email protected] Itinerario nr. 3 Planeta Planeta è una realtà aziendale che si caratterizza per l’evidente legame identitario con la Sicilia. La storia di Planeta è la storia di un viaggio nel tempo e nello spazio, da ovest verso est, attraverso la Sicilia, nei cinque territori in cui nascono i vini, gli olii e i luoghi dell’ospitalità familiare. All’interno di questo viaggio, Planeta ha scelto di tutelare l’unicità dell’ambiente, dei paesaggi e della cultura con lo stesso rispetto con cui esplora le caratteristiche dei terroir e dei vitigni. Da cinque secoli, la famiglia Planeta percorre le strade dell’evoluzione agricola in una terra complessa come la Sicilia, con un approccio sempre orientato all’apertura e all’innovazione. Nel corso del ‘900, Vito Planeta ha intuito la necessità di muoversi verso nuove soluzioni e nuove prospettive, tentando, a Menfi (Ag), la trasformazione della piccola cantina familiare in grande cantina sociale, poi trasformatasi in patrimonio collettivo e modello di Sviluppo territoriale e successivamente, grazie a Diego Planeta, creando un grande laboratorio di sperimentazione. Dal 1985 è attiva la nuova azienda di Forte dell’Ulmo, dove tuttora operano due diverse generazioni di fratelli e sorelle, figli e nipoti, che condividono l’amore per la terra siciliana, il desiderio di proteggerla e la capacità di immaginare ogni giorno un nuovo modo per darle valore. Alla ricerca delle varietà autoctone, sulle mappe dei libri antichi che narravano storie di vini fantasma, il viaggio della famiglia Planeta ha coinvolto, via via, Menfi e Vittoria, Noto e l’Etna, sino ad arrivare a Capo Milazzo, con l’idea di produrre ogni vino nel suo territorio. La tenuta Dorilli, in territorio di Acate, nel cuore dell’area di produzione del Cerasuolo, si trova all’interno dell’antico Feudo di Torrenuova. Il casale, ristrutturato nel rispetto dell’architettura del primo ‘900, ha degli appartamenti a disposizione del soggiorno degli ospiti. Una visita alle cantine Planeta è il modo ideale per conoscere la storia e lo spirito che anima da sempre le attività della famiglia Planeta: profondo legame con la tradizione enologica siciliana che si sposa con la sperimentazione varietale e il rispetto per il territorio. La degustazione dei vini Planeta, in abbinamento a prodotti tipici del territorio, è la conclusione ideale di questo percorso di scoperta dei sapori della cultura locale. Grande attenzione è dedicata anche alla selezione di prodotti e ricette del territorio che accompagnano la degustazione dei vini: ogni cantina offre una proposta delle migliori produzioni del territorio, dagli oli ai formaggi locali, al pane casereccio prodotto seguendo antiche ricette locali. Cantina Planeta, Contrada Dorilli 97011 Acate (RG) [email protected] +39 0925 1955460