Tratto dal discorso effettuato dal Presidente alla cena di apertura del

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Tratto dal discorso effettuato dal Presidente alla cena di apertura del
Tratto dal discorso effettuato dal Presidente
alla cena di apertura del Club del 01.10.2009
Carissimi,
grazie di essere qui stasera per la serata di apertura dell’annata
sociale del Club che ho l’onere e l’onore di presiedere. Per questa occasione ho
scelto questo posto, atipicamente piccolo ma incredibilmente suggestivo,
perché ci fa stare raccolti, un gruppo di amici, gomito a gomito, dando
un’impostazione domestico-familiare alla serata, lasciando la massima
formalità a qualche altra occasione. Ma un panorama così l’avete mai
visto?!
È arrivato il momento, dunque, di “fare” il Presidente.
Fin da quando sono entrato ho sempre pensato al momento in cui sarei
stato il Presidente – se non altro, anche perché prima o poi tocca a tutti! –
sperando sotto sotto che quel momento giungesse il più tardi possibile.
Questo perché da frequentante, come da neo socio, del Leo percepivo i nobili
scopi, ma non ne percepivo la dimensione umana, in particolare non capivo,
egoisticamente, cosa avrei potuto guadagnare dalla mia partecipazione
attiva ai service, alle serate, ai vari eventi. Tra lo studio e l’attività sportiva
le mie giornate erano già abbondantemente piene e soddisfacenti, e perdere il
mio preziosissimo tempo in attività nobili sì, ma in fondo nemmeno troppo
stimolanti, non era proprio una mia ambizione.
Senonché proprio con la partecipazione e con l’assegnazione delle prime
responsabilità verso il Club, la diffidenza ha cominciato a svanire e
l’affiatamento col gruppo ad aumentare. Ti rendi conto di quanto è unica
l’esperienza leonistica quando capisci che il Leo è un’esperienza
bidimensionale.
Innanzitutto la dimensione benefica: contribuisci al progresso materiale
e spirituale della società in cui vivi immerso ogni giorno e non lo fai
cacciando soldi fuori dal portafoglio, anche perché non ne hai, ma lo fai
ideando delle attività che poi dovrai concretamente svolgere al fine di
ricavare quanto necessario per soccorrere una determinata realtà disagiata.
Sicché c’è un momento di inventiva collettiva in cui sei stimolato a riflettere e
ad ingegnarti sul serio e poi un momento di attività in cui vai di mezzo in
prima persona, perdi del tempo e non vuoi perderlo invano.
Ecco la seconda dimensione: da questo punto di vista essere Leo
significa trovarsi dinnanzi all’esigenza di dover ottimizzare tempo, energie,
mezzi per ottenere il massimo risultato. Alla scarsezza di risorse economiche
devi reagire con la ricchezza delle risorse umane, intellettive e fattive.
E questo significa dover affrontare la quotidianità in tutte le sue
implicazioni, piacevoli o meno. Per esempio può capitare di dover parlare
davanti ad un pubblico, come sto facendo stasera. Se non era per il Leo
quest’esperienza magari l’avrei affrontata più avanti nella mia vita, forse
mai. Insomma il Leo è una palestra di vita quotidiana unica nel suo genere
perché oltre che arricchire la società arricchisce te stesso, aiuta a conoscerti e
a confrontarti schiettamente con gli altri, ad essere propositivo e non
demagogico.
Quello che vorrei dire stasera ai miei soci, in particolare, è che ricoprire
delle cariche in un Club ed essere socio dello stesso, non è per il piacere della
formalità, ma è una responsabilizzazione necessaria per qualunque
progresso personale. Questa è la mia esperienza del Leo, in cui l’amicizia ti
fa sentire parte di un gruppo che se vuole può riuscire a superare quello che
come singolo sarebbe un limite insuperabile.
Dicevo che fin da quando sono entrato nel Club ho immaginato il
momento in cui sarei stato Presidente. E ho sempre immaginato che a questo
momento avrebbe partecipato anche Giancarlo Poggi. Me lo sono sempre
immaginato lì, col suo sguardo serioso, con la sua bontà paterna, nelle
prime file. E invece mi ritrovo qui ad inaugurare la prima annata leonistica
priva del suo riferimento. Non sto adesso a ricordare quanto Giancarlo sia
stato importante per me, per il Club, per il Leonismo toscano, perché non
basterebbe la serata intera. Posso solo dirvi che nel fare le cose cercherò di
partire con la sua passione, di realizzarle con la sua efficienza e di pensare
con la sua lungimiranza.
Vorrei poi ringraziare anche Fiorenzo Smalzi, perché la mia esperienza
da socio del Club è sempre andata di pari passo con quella degli Scambi
internazionali dei quali Fiorenzo è stato il responsabile negli ultimi tre anni.
Ecco io penso davvero di essere stato non fortunato, ma di più, ad incontrare
una figura come Fiorenzo. Non lo dico perché stasera è qui presente, lo dico
perché è solo il contatto con personalità eccezionali come Giancarlo e
Fiorenzo, che ti permette di fare il salto di qualità mentale necessario per
vivere appieno questa realtà. Persone con una passione, una dedizione,
un’intelligenza, un altruismo talmente fuori dalla norma che se anche solo ti
trasmettono un 1% del loro modo di affrontare la vita e i problemi
quotidiani, puoi dire di essere cresciuto.
Vorrei, infine, ringraziare anche il nostro Lions Club padrino, presente
stasera nella persona del presidente Iacopo Guarducci. La capacità
operativa di un Leo Club dipende in larga parte dai rapporti con i Lions e
devo dire che nell’ultimo anno sono stati, adesso sono e sono convinto che
saranno davvero ottimali, e ciò per lo spessore delle persone che ricoprono i
ruoli di responsabilità.
Bene, i programmi di Club per questa annata sono davvero ambiziosi.
Oltre alla consueta vendita di pandorini e colombine del Tema Operativo
Nazionale per raccogliere fondi per l’installazione di postazioni studio per
non vedenti nelle Università toscane, oltre al nostro contributo all’AIRC
nella giornata di vendita delle azalee; oltre al nostro apporto ai service
distrettuali concernenti la costruzione di un dispensario in Madagascar,
l’aiuto alle popolazioni abruzzesi terremotate, nonché la costruzione,
assieme ai Lions, di una scuola in Burkina Faso; vorremmo contribuire alla
costruzione di un dormitorio per un orfanotrofio in Kenya, gestito da una
Onlus fiorentina fondata ed amministrata da studentesse universitarie.
Per fare ciò ci siamo proposti di organizzare un vero e proprio
Campionato di Poker articolato in 6 giornate durante tutto l’anno, più una
finale alla quale parteciperanno i migliori classificati. Il tutto è stato ideato
dai soci Gabriele e Francesco, veri e propri soci factotum. Quest’ultimo ha
anche costruito il sito di Club il quale, per efficienza e bellezza, rappresenta
uno dei maggiori successi dell’annata appena iniziata.
Grazie a tutti.
Il Presidente
Niccolò Stefanelli