Codice 1b - SpazioAmbiente
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Codice 1b - SpazioAmbiente
Codice 1b L’energia sconosciuta Non riusciva proprio a capire perché. Tutto gli sembrava normale; la mattina si era diretto come sempre a scuola, era uscito con gli amici e la sera, come al solito, era andato a dormire. Appunto, come al solito, senza mangiare la frutta. Giorno dopo giorno, però, guardandosi allo specchio, si era accorto che c’era qualcosa che non andava. I suoi capelli, da un oro grano, erano diventati di un giallo pallido, malaticcio e insicuro; gli occhi di color castagna si erano ridotti a due aloni marroncini e persino le sue amate lentiggini si stavano misteriosamente dileguando. Si disperava, sentiva le lacrime tiepide scorrergli sul viso in un pianto e comprendeva che le forze stavano abbandonandolo. Non sapeva cosa fare. Immagini gli passavano davanti agli occhi. Si vedeva mentre barcollava verso il letto e si appoggiava alla spalliera; per qualche ragione non trovava più l’energia per saltare e correre, come se qualcuno gli stesse sabotando quella molla che normalmente lo faceva saltare e correre. Cercava in ogni modo di nascondere gli effetti di questa strana malattia sotto strati di trucco. Da una triste tinta cemento i suoi colori si convertivano a fatica verso una tonalità così chiara da sembrare trasparente. Sentiva la rabbia propagarsi per il corpo, i tremiti aumentare tali da scuoterlo tutto. Iniziò allora a girovagare per la casa ripetutamente, nello stesso luogo, quasi scavando un solco sul pavimento. Quella mattina, provando a calciare mobili e a sbattere le porte andò in cucina e, preso dalla collera, afferrò una mela lucente. Stava per scaraventarla a terra quando si accorse che la sua mano stava lentamente riprendendo colore. Da un tenue rosa a una sfumatura più accesa. Una scintilla si accese nella sua mente. No, non poteva essere vero. Si ricordò che la nonna gli raccomandava sempre di mangiare la frutta perché “- La frutta fa bene- “diceva. Si avvicinò con cautela al grande piatto che conteneva banane, pere, prugne e la mela rossa lucente che egli aveva afferrato e poi riposto ed ora lei se ne stava rilassata sul portafrutta di ceramica azzurra e bianca. Se ne stava tranquillamente sdraiata ad insultarlo. Il ragazzo pieno di stupore per ciò che stava accadendo, afferro il frutto e questa volta lo gettò a terra. La mela ammaccata e non più splendente come prima sbottò inviperita-“.Perché mi hai maltrattato? Non ti rendi conto che la colpa è solo tua? Se tu avessi mangiato più frutta, in questo momento non saresti qui ad ascoltarmi. La frutta è essenziale per la vita, fornisce energia e…non hai mai sentito dire del potassio contenuto nella banana? E della vitamina C contenuta nell’arancia? Prova a darmi un morso!” Il ragazzo ascoltò e le diede un piccolo morso: era talmente buona che continuò a mangiarla fino a che non arrivò al torsolo… Si chiese anche come sarebbe stata una pera o addirittura una prugna. Le assaggiò una ad una e subito si sentì più in forze. Andò in camera e si guardò allo specchio e…era tornato colorato…bello come prima. Autore Classe II D Scuola - Istituto comprensivo Montemarciano – Marina - Ancona