Discorso Presidente Provincia di Cagliari Graziano Milia

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Discorso Presidente Provincia di Cagliari Graziano Milia
Convegno Siracusa: “la nuova programmazione dei fondi strutturali 2007-2013”
“LA NUOVA PROGRAMMAZIONE DEI FONDI STRUTTURALI
2007-2013: RAFFORZARE IL GOVERNO LOCALE CON AZIONI DI
PROSSIMITA EFFICACI”
Siracusa, 30 ottobre
Intervento del Pres. Graziano Milia
Saluto gli amici di questa splendida Regione e saluto in modo particolare la Professoressa Hübner.
Preferisco chiamarla Professoressa perché penso che le nostre competenze e la nostra provenienza
nel vivere quotidiano siano ciò che muove il nostro impegno politico.
Vorrei iniziare il mio intervento con l’invito a superare la cultura dell’assistenza, pronunciato dalla
stessa Professoressa Hübner in occasione del suo intervento in Sicilia, ieri. Tale invito, del resto,
appare in sintonia con quanto emerge dalla lettura della “Quarta Relazione sulla Coesione”, che
contiene, in particolare, tre novità rilevanti:
1) la prima è che il documento riguarda, per la prima volta, i 27 Paesi membri.
2) la seconda è che, finalmente, la politica economica dell’Unione europea viene inserita in
uno scenario globale, dove il tema del confronto con altri mercati, Cina e India in
particolare, assume la dovuta rilevanza.
3) in terzo luogo, vengono utilizzati degli indicatori che non sono riconducibili unicamente al
prodotto interno lordo.
La “Quarta Relazione sulla Coesione” ed in particolare questi 3 elementi ci indicano la strada da
percorre, e cioè che è necessario superare la politica e la cultura dell’assistenza. A tutt’oggi,
tuttavia, gli Stati nazionali (io comincio a chiamarli ex Stati nazionali) e le Regioni hanno difficoltà
ad accettare pienamente gli scenari, le norme e le regole che le sfide che questo nuovo millennio ci
hanno consegnato.
La Professoressa Hubner affermava, in occasione della penultima sessione plenaria del Comitato
delle Regioni, che in termini di Regolamento sul Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale,
(GECT) ad aprile nessun Paese aveva ancora adempiuto. L’Italia ha adempiuto il 3 Agosto (la
scadenza era il 1 agosto). C’è dunque un problema di rapporto tra l’UE e Stati nazionali e
all’interno degli Stati nazionali c’è un problema di rapporto tra questi e le Regioni; all’interno delle
Regioni c’è, poi, un problema di rapporto tra Regione e sistema delle autonomie locali.
Come emerge chiaramente anche dalla “Quarta Relazione sulla Coesione”, è necessario cominciare
a ragionare in termini diversi. In un mondo globalizzato, dove la concorrenza si fa schiacciante,
bisogna abbandonare l’ottica in cui ciò che conta, in vista del profitto, è la quantità e puntare sulla
qualità, confrontandoci su questa base con il resto del mondo. Questo processo, infatti, si
propagherà ineluttabilmente anche al resto del mondo. Anche a Pechino si renderanno conto di non
poter vivere in una città dove immaginano il colore del cielo oltre la nube dell’inquinamento. Anche
a Pechino arriverà il problema della qualità.
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Convegno Siracusa: “la nuova programmazione dei fondi strutturali 2007-2013”
Per affrontare le sfide odierne, appare necessaria una mobilitazione collettiva, che coinvolga nei
processi decisionali e attuativi i vari livelli di governance, sulla base del fatto che, come anche
affermato nella dichiarazione di Berlino “molti obiettivi non possono essere raggiunti con una
azione individuale, ma la loro realizzazione ci impone un’azione collettiva”.
La prossima Relazione sulla Coesione aprirà il settennio successivo. Le questioni che verranno
affrontate non saranno legate solo alle modalità di funzionamento, ma anche agli sviluppi globali,
che influenzano in misura decisiva le politiche europee. Sarà necessario, allora, porsi il problema di
come questi cambiamenti globali peseranno sulle economie regionali, come li affronteremo e di
quali competenze avremo bisogno.
Questo è il cammino che dobbiamo compiere tutti insieme. Mi pare che il governo da questo punto
di vista ha compiuto uno sforzo importante, soprattutto attraverso la redazione dei PON e dei POR.
Questo sforzo lo devono fare anche le Regioni. Nella dichiarazione che i presidenti delle Regioni a
Statuto Speciale hanno sottoscritto l’anno scorso ad Aosta, io questo percorso non lo riconosco.
A tutti i presidenti delle Regioni italiane dico che a volte le Regioni mi sembrano come l’inquisitore
di Galileo che guarda nel telescopio e continua a dire di non vedere niente. Oltre quel telescopio,
aveva ragione Galileo, c’è molto e noi tutti insieme, con garbo, dobbiamo sforzarci di affrontare
queste sfide, che sono davvero impegnative e complesse.
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