Evoluzione della specie umana - Istituto "San Giovanni Bosco"

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Evoluzione della specie umana - Istituto "San Giovanni Bosco"
BREVI APPUNTI SULLA STORIA DELLA NOSTRA SPECIE
Australopithecus afarensis [3,5 milioni di anni fa] E’ il nostro
antenato più antico che però già possedeva alcune
caratteristiche tipicamente umane, prima tra tutte un’andatura
eretta.
Il 30 novembre 1974, ad Afar, in Etiopia, Donald Johanson e
Tom Gray rinvennero i resti di un esemplare di femmina adulta,
che venne chiamata Lucy, dell'etàapparente di 25 anni, vissuta
almeno 3,2 milioni di anni fa. I resti comprendevano il 40%
dello scheletro. Particolarmente importanti l'osso pelvico, il
femore e la tibia perché la loro forma lascia pensare che questa
specie fosse bipede. Lucy, così chiamata dai suoi scopritori in
onore della canzone Lucy In The Sky With Diamonds dei
Beatles. Era alta 1,07 metri, piuttosto piccola per la sua specie,
e pesava 28 kg. Questa piccola donna ha denti simili a quelli
umani, ma il cranio è ancora scimmiesco. Morì sulle rive di una
palude, probabilmente di sfinimento, e miracolosamente nessun
predatore ne sbranò i resti, disperdendone le membra, così che
il corpo, sommerso dal fango, nel corso dei millenni si
solidificò fino a diventare roccia. Dopo milioni di anni il suo Lo scheletro di Lucy
scheletro è ritornato alla luce intatto e ci offre una preziosa
testimonianza sulla costituzione fisica degli ominidi di quel periodo. Pur essendo perfettamente
adatta alla camminata bipede, conduceva ancora una vita in parte arboricola. Si può pensare che
salisse sugli alberi per cercare rifugio dai predatori o per trascorrere la notte. Era più piccola del
maschio. Si pensa che avesse una vita sociale e vivesse in un gruppo formato da adulti e bambini. I
suoi denti erano adatti a un'alimentazione onnivora, basata sulla raccolta di vegetali e la cattura di
insetti e lucertole.
Un’altra scoperta interessante venne fatta nel 1978 da Paul Abell a Laetoli in Tanzania. Il
ricercatore scoprì due serie di impronte, più una terza su cui vi sono delle incertezze, risalenti ad
almeno 3,7 milioni di anni. Le due coppie di orme presentavano delle differenze sostanziali nelle
dimensioni, fatto che secondo alcuni ricercatori, confermerebbe lo spiccato dimorfismo sessuale
esistente negli Australopithecus. La falcata ci indica un'altezza compresa tra il 1,2 m e 1,4 m.
Alcuni paleontologi assegnarono le orme di Laetoli all'Australopithecus afarensis. La formazione di
questo "fossile indiretto" ebbe origine dalla sovrapposizione di uno strato di cenere, formatosi
dall'eruzione del vulcano Sadiman, su un terreno molto secco. Su questo agirono delle piogge molto
fitte che conferirono alla superficie una straordinaria plasticità, necessaria affinché ne rimanesse il
calco una volta calpestata. Sotto l'azione del sole il terreno subì un processo di essiccazione e
solidificazione aumentato dalla presenza di carbonati nella polvere vulcanica.
Ricostruzione di un
Homo habilis
L'Homo habilis [da 2,5 a 1,4 milioni di anni fa] è una specie di ominide
del genere Homo, apparsa nel Pliocene.
Le prime scoperte su questa specie vennero fatte dai coniugi Leakey nei
primi anni Sessanta nella gola di Olduvai in Tanzania. Questo luogo si è
rilevato particolarmente importante per il numero di frammenti ossei
rinvenuti negli anni, appartenenti a molte specie diverse. Tra queste vi
sono le traccie di alcuni ominidi che già due milioni di anni fa
dimostravano di avere capacità "umane". Vicino ai loro resti sono stati
trovati moltissimi manufatti di pietra dalla fattura elementare. Per questo
motivo si sono meritati l'appellativo di "habilis".
1
Avente una capacità cranica di circa 600-750 cm3, Habilis utilizzava i suoi strumenti per uccidere e
squartare le carcasse di animali. Tali manufatti erano ancora abbastanza primitivi, ma il fatto che
tali ominidi li costruissero implica delle importanti considerazioni:
Habilis prefigurava la necessità futura di tali oggetti
Habilis sapeva scegliere i materiali disponibili per costruirli
Habilis possedeva l'abilità manuale e cognitiva per realizzarli secondo necessità
Di recente è sorta una discussione se sia giusto porre habilis sotto il genere "Homo", in quanto la
sua struttura corporea è ancora abbastanza simile a quella di "Australopithecus" (ancora piuttosto
simile ad una scimmia) che a quella dell'Homo stesso.
L'Homo ergaster [da 2 a 1 milione di anni]. Si stabilì in molte zone del continente africano,
comprese tra l'Africa orientale ed il Sudafrica (Arsuaga, 2001). Forse condivise alcuni di questi
luoghi con altre specie, come l'Homo habilis, che 1,8 milioni di anni fa
era ancora presente presso la Gola di Olduvai. La sua corporatura,
dimensioni e proporzioni, era simile alla nostra, mentre la distanza
dagli australopiteci e gli altri homo era abbastanza marcata. Il volume
encefalico dell'Homo ergaster era maggiore che negli altri ominidi, si
verificò un notevole balzo in avanti delle capacità cognitive. Secondo
alcuni questo cambiamento fu maggiore nei maschi che nelle
femmine, soprattutto in riguardo al senso dell'orientamento, alla
capacità di ricordare luoghi o la posizione degli oggetti.
L'Homo erectus [da 1,5 a 1 milione di anni fa]è una specie di ominidi
estinta appartenente al genere Homo, era un ominide più evoluto
rispetto al genere Australopithecus. La capacità cranica di questa
specie è di poco superiore a quella dell'Homo ergaster, cioè varia dagli
Homo erectus
813 cc e i 1059 cc.
Ergaster e erectus conoscevano l’uso del fuoco erano in grado di costruirsi ripari e probabilmente
usavano pelli di animali per coprirsi.
Il periodo detto paleolitico medio, compreso tra i 200.000 mila e i 40.000 mila anni fa, vide l’ascesa
e il declino dell'Homo neanderthalensis Uomo di Neandertal . Documentata fra 130.000 (per le
forme arcaiche) e 30.000 anni fa in Europa, Africa e Asia.
Alcuni studiosi pensano che in realtà i neandertal non siano altro che
una sottospecie di sapiens, il loro nome corretto in questo caso
sarebbe Homo sapiens neanderthalensis, se così fosse le due
sottospecie avrebbero anche potuto incrociarsi e potremmo avere dei
neandertal tra i nostri antenati.
Gli uomini di Neandertal erano particolarmente adattati a vivere nel
clima freddo dell’ultima era glaciale, più bassi e dalla corporatura
massiccia rispetto ai sapiens, avevano un grosso naso che
probabilmente aiutava la respirazione di aria molto fredda. L’Homo
neandertalensis ha convissuto per un certo periodo con la nostra
specie, ma si è definitivamente estinto circa 35.000 anni fa.
Homo neandertalensis
Un’ipotesi è che si sia dovuto scontrare con la particolare cultura
dell'H. sapiens: questa cultura si basava su tecniche avanzate di
commercio, cosa che portava più tempo libero rispetto ad una cultura basata sulla caccia. Il tempo
libero ottenuto avrebbe permesso lo sviluppo di specializzazioni non strettamente legate alla
sussistenza, come costruire utensili sempre più complessi o dedicarsi all'arte. La complessità e la
versatilità di una tale cultura avrebbe avuto esito fatale per la più "tradizionale" cultura dei
Neandertal.
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Homo sapiens sapiens nel corso degli ultimi 60.000 – 100.000
anni compare la varietà moderna di Homo, la più evidente
differenza con i suoi antiche antenati è la grandezza del
cervello. Da questo momento in poi gli uomini, che vivono
ormai in tutti i continenti, sono esattamente uguali a noi e si
diversificano nelle attuali razze. Essi seppelliscono i morti con
il loro corredo, segno che dimostra l'esistenza dell'idea di una
vita ultraterrena. Prendono largo sviluppo manifestazioni
artistiche sotto forma di sculture, pitture, graffiti. Tra 15.000 e
30.000 anni fa qualcuno inventa l'arco. Per la prima volta
l'uomo dispone di un'arma efficace e precisa che può uccidere a
Cranio di Scimpanzé,
Homo erectus,
Homo sapiens
distanza, la caccia diventa molto più
facile e alcuni gruppi riescono
probabilmente a disporre di più cibo
di quello che possono consumare; il
surplus di alimenti, pelli e strumenti
d'osso pone le basi per primi
commerci. Purtroppo l'arco rende
facile l'uccisione anche di altri uomini,
i cacciatori si trasformano in guerrieri
e attaccano e depredano tribù vicine.
Scoppiano probabilmente in questo
Due esemplari di Homo sapiens sapiens, si noti il tipico
periodo le prime vere guerre. 10.000
dimorfismo sessuale tra il maschio (a sinistra) e la
anni fa Alcune popolazioni, favorite
femmina (a destra).
anche dal clima più caldo, iniziano a
praticare l'agricoltura, in questo modo
non sono più costrette a spostarsi di continuo alla ricerca del cibo e nascono i primi villaggi stabili.
L'uomo (e la donna) inventano anche la ceramica, la tessitura, l'allevamento del bestiame.
CARATTERISTICHE CHE ABBIAMO EREDITATO DALLE NOSTRE ANTENATE SCIMMIE
Pollice opponibile, nella mano umana il pollice è disposto in moda da creare una specie di “pinza”
con le altre dita, in origine questo serviva per tenersi aggrappati ai rami, ma quando la nostra
andatura è diventata eretta la mani sono diventate “utensili” capaci di costruire attrezzi, trasportare
oggetti o anche all’occorrenza comunicare con altri uomini.
Vista stereoscopica, i nostri occhi, posti frontalmente e non ai lati possono valutare con molta
precisione le distanze. Ciò era essenziale per poter saltare da un ramo all’altro di un albero senza
cadere, questa capacità si è rivelata poi utilissima quando la nostra specie ha iniziato a cacciare altri
animali usando lance o frecce.
Buona capacità di distinguere i colori, serviva per distinguere i frutti quando la nostra dieta era
essenzialmente vegetariana.
PROBLEMI DERIVANTI DALLA NOSTRA ANDATURA ERETTA
La spina dorsale nella stragrande maggioranza dei mammiferi è disposta in orizzontale e, allo stesso
modo di una trave posta tra due sostegni, sorregge il peso di tutti gli organi contenuti nell’addome.
La nostra andatura bipede costringe la spina dorsale a lavorare in verticale e succede talvolta che i
dischetti di cartilagine posti tra una vertebra e l’altra si schiacciano finendo per premere sul midollo
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spinale, si ha in questo caso un “ernia del disco”. Altri possibili problemi sono la “scoliosi” o la
“scifosi” che si verificano quando la spina dorsale si deforma a causa spesso di una postura o un
modo di sedersi scorretti. Altri punti deboli tipicamente umani sono il tallone e l’articolazione del
femore.
ALCUNI INTERESSANTI PUNTI INTERROGATIVI
Perché abbiamo perso la nostra bella pelliccia e l’abbiamo
sostituita con uno strato di grasso sottocutaneo? Perché
piangiamo lacrime saline? Perché siamo dotati di questo strano e
buffo naso? Perché le femmine di sapiens hanno delle mammelle
così sviluppate e prominenti e perché le nostre labbra sono
carnose ed imbottite? Perché i neonati umani sono istintivamente
capaci di nuotare? Perché milioni di persone in tutto il pianeta
non vedono l’ora di poter andare in vacanza al mare o si
divertono un mondo a sguazzare negli acqua park? Molti indizi
sembrano creare un legame tra la nostra specie e l’acqua, in
effetti gli esseri umani sono gli unici mammiferi di terra ad avere
una serie di cose in comune con i mammiferi acquatici
1.
2.
3.
4.
5.
Assenza della pelliccia
Abbondante grasso sottocutaneo
Lacrimazione oculare salina
Naso a sifone (L’acqua non entra in immersione)
Labbra carnose
Tutto questo ci
suggerisce
che
l’umanità abbia
trascorso
un
periodo più o
meno lungo sulle
rive di un mare o
di un lago, forse
un
ambiente
Nel naso della scimmia le narici sono verticali, nel
nostro sono perfettamente orizzontali
simile a quello in
cui vivevano le
popolazioni polinesiane prima dell’arrivo degli europei. Questi
nostri antenati passavano in acqua molto del loro tempo e
potrebbero così aver acquisito le caratteristiche così uniche della
nostra specie.
Questa teoria è stata formulata con molti altri convincenti
dettagli da Elaine Morgan in un libro che si intitola “L’origine
della donna”.
Fonti e bibliografia
www.wikipedia.it
Elaine Morgan, “L’origine della donna”
Jacopo Fo, “La vera storia del mondo”
Il nostro naso a sifone impedisce
all’acqua di entrare quando ci immergiamo
nessuna altra scimmia è in grado di
nuotare sott’acqua.
In acqua i neonati si aggrappavano ai
capelli delle madri. Questo spiegherebbe
perché le donne hanno capelli più folti
e più forti e non soffrono di calvizie
Le nostre labbra sono a chiusura ermetica
Si può poppare anche sott’acqua.
Un neonato è istintivamente capace di
nuotare,. Se non esercitata questa capacità
scompare entro poche settimane
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