chalon Città

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chalon Città
IQO
I N T O R N O ALL' A N T I C O
STATO
punto conferma , che gli antichi in sì fatte denominazioni non erano molto
icrupolofi ( ι ) , parendomi in ciò Γ autorità di Polibio di affai maggior peio,
che quella di Plutarco non è ; e poi, comunque ciò ftiaiì , Livio giammai
non doveva diiTentire da fé medefimo. Così Caiperia e Forulo erano città de'
Sabini, fé a Servio crediamo, ove quel luogo di Virgilio fponendo ( 2 ) :
Cafperiamque cofani, Forulofque, & flumen Himellae /
Fornii, dice, & Cafperia civitates funi Sabinorttm. Pure Livio, parlando di un
certo viaggio di Annibale , chiama Forulo «u/Vo (3 ) : inde Albmfi dgra-(Annibalem)
in Marfos , bine Amiternum, Forulofqm vicum veniffe. Regillo altresì era città
de' Sabini, benché al preferite il luogo fia incerto, e città più d' una volta vien
nominata da Dionigi Alicarnafleo ( 4 ) , -πόλις ν^Ίλλος, e da Suetonio ancora ( 5 ) :
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Gens Claudia . . . .
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PARERE
*1
orta efl ex Regillis
oppido Sabinomm.
Ma vico chiamoiìì da
Livio, ove racconta la venuta in Roma di Appio Claudio , fé accettar vogliamo
l'emendazione di quel luogo al parer mio indubitata, fuggerita da Jacopo Gronovio (6) , che raccogliendo con fomma peripicacità dai Mss. antichi i velligj
della vera lezione, in tutte le edizioni ο gualla , ο mancante, racconciollo in
tal modo ( 7 ) : Atta Claufus
cui pofiea Appio Claudio fuit B^omae normen , ab
vico Rsgillo , magna clientium comitatus manu, Rpmam transfuga. Ma particolarmente de' Galli favellando , par che Livio non fapeife chiamare le città ed
i luòghi loro, fé non col nome di vici'•>e però narrando il paiTaggio d'Annibale in Italia per la ftrada dei Galli Allobrogi così ne parla ( 8 ) : Caflellum
inde , quod caput ejus regionis erat, vicofque circumjeïïos capit. E' notabile , che
quello cartella vien chiamato replicatamene città da Polibio ( 9 ) , e quelli vici vi è grand' apparenza, che foifero altre città degli Allobrogi, dai quali tanta refiilenza ebbe Annibale nel paifaggio dell' Alpi 5 perche per altro della prefa
di terre aperte non lì farebbe fatta menzione . Più chiaramente nondimeno ciò
apparifee , ove defcriveiì da Livio il tragitto del Rodano , fatto dallo ileifo capitano a fronte di tutta la nazione de' Voici , che vi fi oppofero . Quivi dopo
avere fpiegato lo sforzo , che fecero quelli popoli per impedire ad Annibale che
non valicaife quel fiume, conchiude così ( i o ) : Galli, poflquam ultro vim facere
conati pellcbantur , qua patere vifum maxime iter, perrumpunt, trepidique in vicos
paßim fuos dijfugiunt. Non credo che alcuno potrà immaginarii, che i Voici
Arecomici, detti dallo ileifo Livio poco iopra(ii) gens valida, nasone poderofa,
non aveifero città ove ricoverarli, eiìendovi fiate nella provincia loro fino a quel
tempo e Nimes, e'Vindomago, e Luteva , e tnolt' altre , le quali forfè a Livio
parve doveifero chiamarli vici, perch'erano abitate dai Galli. Nella (Iella forma
parla de' Galli cifalpini ; onde vinti gì'Infubri dai Romani, dice che i Boj ( n )
dißipati per vkos, fua ut quifque defenderent, rationem gerendi belli hofli mutarunt.
Soggiunge polcia, che il Coniolo Minucio , omijfa fpe per unam dimicaùonem rei
decermndae, rurfus populari agros, & urere • teBa , vicofque expugnare coepit. Chi
{enti mai, che da un efercito poderofo fi battano le terre aperte? E pure quella
era la forma, con cui Livio parlava de' Galli (13), però anco altrove narra che
gli ftelu Boj, dopo aver meÌTo in ifcompiglio Γ eiercitp di Marcello, ed uccifi tre
mila
I )
»
1
( 1 ) Κω//>1 altresì in vere à\ oppido , cioè per la città
di Bethléem,v\en ufato da Giuitino Martire apprefloFranceicoM 3 r ' a FiorentinoTiot.ad Fetufl. Martyr'o/og. pag. 206.
Vedi Suìda alla voce κώμη·
GAGL.
( 2 ) Serv. ad Virgil. JlemU. lib.VII. verf. 714.
( ι ) Lìv. Hijior. Rom. hb. χχνι. cap. xi.
( 4 ) Dìonyf. Alicarnaf.Ληήηηή. Roman, lib. ν. pag. 308.
& lib. χι. pag. 697. edn. Lipfieni".
( 5 ) Suet.Tranquil. in Tiber, cap. I.
( 6 J Jac. Gronov. Differìat. Epiftol. in T.Ltvit loca quaeaam géographie a. pag. 7. toni. il. Liv. Hiflor. Rom. in urie.
(7) Liv. Hiflor, Rom. lib. li. cap. xvl.
( 8 ) Liv. Hiflor. Rom. lib. xxr. cap. xxxitr.
( 9 ) Polyb. Hiflor. lib. m. cap, L. πχρακ&μίνην
iróhv,
propinquum oppidum.
(io) Liv. Hiflor. Rom. lib. xxi. cap. xxviii.
( n ) Liv. Hiflor. Rom. üb. xxi. cap. xxvi. Ληηώ*!, cetera metu aut pretto pacatis, jam in Volearum perventrunt
agrum , gentis validae.
(12) Liv. Hiflor. Rom. üb. xxxn. cap. xxxi.
(13) E quindi è forte, che anco al giorno d'oggi le città da' Francefi fi chiamano Villes . La ville d'Angers , la
ville de Chalon iyc.
GAGL.