ANALISI DEL CICLO DI VITA DEL MATERIALE (LCA)
Transcript
ANALISI DEL CICLO DI VITA DEL MATERIALE (LCA)
ANALISI DEL CICLO DI VITA DEL MATERIALE (LCA) Momenti Fasi dell'analisi Produzione (tecnologia) Inventario Servizio (durata, funzioni) Dinamica Fine vita (smaltimento) Validazione Dati di processo (efficienza della produzione) DOCUMENTAZIONE Modelli di comportamento (predizione) Prove sui componenti Confronto con l'esperienza INVENTARIO DEL CICLO DI VITA (LCI) Consumo energia − Da fonti rinnovabili − Da fonti non rinnovabili Emissioni nell'aria − Ossidi di carbonio/d'azoto/di zolfo − Composti organici volatili non metanici (COVNM) Emissioni nell'acqua − Biologic oxygen demand (BOD) (solo le sostanze biologicamente attive) − Chemical oxygen demand (COD) (tutte le sostanze ossidabili chimicamente) − Cloro ANALISI DINAMICA DEL CICLO DI VITA Considera cambiamenti nel tempo − Tiene conto delle incertezze − es.: le emissioni di gas nocivi da un materiale non sono più trascurabili (ftalati dai giocattoli in PVC) es.: un componente è progettato per durare x anni, ma dura molto meno (difetti casuali non prevedibili) Valuta le decisioni politiche/sociali − es.: fine degli incentivi sull'incenerimento dei materiali (aumento dei costi non calcolabile a priori) VALIDAZIONE CICLO DI VITA Controllo per eventuale modifica: − − Dati di partenza Presupposti/assunzioni/semplificazioni − Proprietà del materiale − Prestazioni finali Problemi della validazione del ciclo di vita, p.es. nei polimeri: Sostenibilità dell'intero processo produttivo (influsso dei plastificanti/dipendenza dall'applicazione) Caratteristiche locali della filiera di produzione/smaltimento Modellizzazione del materiale ricorrendo ad analogie appropriate (es. tenere conto dell'invecchiamento) SPECIFICAZIONE FATTORI DI RISCHIO: CATEGORIE DI IMPATTO E LORO MISURAZIONE Riscaldamento globale kg equlvalenti di CO2 Impoverimento ozono kg equivalenti CFC11 Riduzione risorse abiotiche (minerali) kg equivalenti di antimonio (Sb) Eutrofizzazione kg equivalenti di PO43 Acidificazione (piogge acide) kg equlvalenti di SO2 Ecotossicità Tossicità per l'uomo Ossidazione fotochimica Ecosistemi d'acqua dolce Ecosistemi marini Ecosistemi terrestri kg equivalenti 1,4diclorobenzene (DB) kg equivalenti di acetilene (C2H2 ) APPLICAZIONE: PRODUZIONE CONTENITORI PER UOVA IN POLISTIRENE O IN CARTA RICICLATA N.B. Tutti i processi sono assunti come ideali Questo è un esempio di LCA “cradle to gate” (fino alla produzione). Se le politiche di smaltimento sono controllabili si ha un LCA “cradle to grave” Se si intende valutare il riciclo del prodotto si ha l'LCA circolare “cradle to cradle” LCA ENERGIA/MATERIALI N.B. Influenza dei mezzi di trasporto e di produzione di energia usati su LCA RISPARMIO DI ENERGIA PER KG BIOPOLIMERI La variabilità del consumo di energia e gas serra per i biopolimeri dipende da due fattori principali: se l'energia viene recuperata o meno a fine del processo (in caso di incenerimento) e dalla geometria in cui si vuole ottenere il polimero (pellicola, granulo per stampaggio ad iniezione o random, “loose fill” per termoformatura). CASO N.1: CONFRONTO TRA LCA NELLA PRODUZIONE PHA E PE/PP Microorganismi ricombinanti o naturali Produzione in vitro attraverso polimerasi PHA (enzima) Metodi di produzione PHA Con piante geneticamente modificate Digestione anaerobica rifiuti biologici Melasse zuccherine (canna o barbabietola) Sorgenti di carbonio (per microorganismi) Acidi grassi di origine vegetale Amido di varia origine (riso, patate, ecc.) Siero del latte Proprietà comparative PHB vs. PP/PE Dati sulla produzione PHB da biomasse Tipici valori LCA poliolefine (PE, PP) Il PHB, essendo costituito da catene polimeriche particolarmente lunghe e ramificate, è consigliato per la progettazione mirata di proprietà come la cristallinità, il modulo elastico, la resistenza e la tenacità, cosa non sempre possibile coi polimeri ottenuti da amido di origine agricola. Anche il rendimento in polimero rispetto al peso di biomassa è relativamente poco variabile. FERMENTAZIONE: CONDIZIONI DI PROCESSO L'alimentazione della coltura batterica nel complesso induce una certa eutrofizzazione, per rilevante presenza di fosfati, e acidità oltre che di glucosio e di lievito. Il batterio più utilizzato è il Cupriavidus Necator, utilizzato dall'industria biochimica per la decomposizione dei cloropolifenili. Emissioni di anidride carbonica e fabbisogno totale di energia Schema di processo PHB L'impatto ambientale del processo include in particolare le diverse fasi di lavaggio, oltre che il consumo energetico per la centrifugazione. Particolarmente impattante è la resospensione del polimero in un bagno enzimatico a base di serina, e poi la purificazione finale in atmosfera leggermente alcalina (pH=8) con idrossido di potassio, che elimina le parti non polimerizzabili. Notevole fattore energetico è quello dell'elettricità necessaria per l'agitazione nei reattori chimici Richieste di portate e di elettricità per 1000 kg PHB Notare come l'impatto derivi fortemente dalle politiche energetiche adottate Totale “cradle to gate” del PHB I vantaggi maggiori per il PHB si hanno nell'ossidazione fotochimica, e nella ridotta perdita di ozono, laddove c'è maggiore eutrofizzazione e comparabile ecotossicità ed acidificazione Confronto della LCA dei vari polimeri CASO N.2: AGGIUNTA ARGILLA MONTMORILLONITICA A BIOPOLIMERO Metodi per la produzione di compositi con strati di silicati: 1. Intercalare il polimero dalla soluzione si fa rigonfiare il silicato stratificato modificato organicamente (OMLS) in cloroformio o toluene e lo si mescola con la soluzionme di polimero alla rimozione del solvente 2. Polimerizzazione intercalata: si fa rigonfiare l'OMLS in una soluzione di monomero o in un monomero liquido, poi si polimerizza 3. Intercalare in fusione: si riscalda l'OMLS al di sopra del punto di rammollimento del polimero, poi lo si introduce staticamente o sotto l'effetto di forze di taglio. CONFRONTO DELL'ARGILLA CON LE FIBRE VEGETALI (E CON LE FIBRE DI VETRO) COME RINFORZO DI POLIMERI China reed = Specie di canna d'acqua Se l'argilla modificata ha effettivamente un effetto di rinforzo sul polimero, si può valutare il suo impatto ambientale rispetto a quello di altri tipici rinforzi, come le fibre di vetro e le fibre vegetali. Il processo produttivo dell'argilla contribuisce solo marginalmente all'eutrofizzazione, quindi il confronto con le fibre estratte da piante può essere positivo. Tuttavia la valutazione dell'impatto ambientale per pesi uguali di rinforzo non è corretto: vanno confrontati gli impatti di uguali effetti dei rinforzi rispetto all'applicazione, quindi per esempio due compositi con la stessa resistenza a rottura, anche se ottenuti con diverse quantità di rinforzo. PRODUZIONE OMMT Per la produzione di argilla modificata (OMMT) è necessario sintetizzare dei sali alchilici, che avendo una parte idrofobica consentono l'assemblaggio con la formazione di nanostrati. Questo comporta che si utilizzino materie prime, come l'ammoniaca e l'isobutilene, il cui impatto ambientale va pure considerato. CASO N.3: PRODUZIONE PHB DA AMIDO DI MAIS Coltivazione del granturco Processi ed impatti correlati: Fertilizzanti Trasporto della biomassa dalla fabbrica al mulino Prodotti chimici vari agricoli Carburanti Macinazione ad umido Fermentazione PHB Processo di recupero Prodotti chimici non agricoli E' difficile l'inclusione del processo di smaltimento nell'LCA in questo caso, perché anche il modo d'attacco da parte dei microorganismi del compost varia in funzione delle caratteristiche del processo e dei materiali dai quali la fermentazione è ottenuta. In realtà poi l'impatto ambientale viene modificato sostanzialmente dalla quantità e dall'utilizzo dei coprodotti (per esempio nel caso del mais, lo “stover”, costituito da ciò che resta sul campo, foglie e steli, che viene utilizzato per produrre bioetanolo, o i semi). Sotto Sistema A e Sistema B sono raggruppati rispettivamente gli impatti dei coprodotti nella macinazione ad umido e nella fermentazione e recupero del PHB Energia non rinnovabile e gas serra associati con un kg di PHB Effetto dei metodi di allocazione (uso di coprodotti nello stesso processo) sul consumo di energia non rinnovabile e sui gas serra Usando come base il sistema alternativo, si vede l'effetto che ha l'allocazione di risorse, p.es. come carburante (glucosio dalla fermentazione, chicchi dalla macinazione, stover dalla coltivazione) CONCLUSIONI: PROBLEMI DELL'ANALISI LCA SUI BIOPOLIMERI Controllo del processo di produzione agricola o biochimica (batterica) in modo da poter valutare e tenere il più possibile ridotto e costante l'effetto di eutrofizzazione e di produzione di gas serra Valutazione della significatività dei coprodotti e possibile allocazione nello stesso processo Confronto tra l'impatto ambientale tra prodotti con proprietà uguali e non solo per quantità di prodotto (specie nel caso di compositi) LCA da effettuarsi il più possibile con dati dalla letteratura scientifica, piuttosto che commerciali (che spesso non tengono conto della variabilità del prodotto)