Sistemi Speciali
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Progetto ReLUIS-DPC 2010-2013 Convegno Finale Napoli, 08-09 Ottobre 2013 AT2 – Innovazioni normative e tecnologiche in ingegneria sismica 2.2 – Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali Edoardo Cosenza* & Luigi Di Sarno** *Università degli Studi di Napoli Federico II Dipartimento di Strutture per l’Architettura ed Ingegneria **Università degli Studi del Sannio Dipartimento di Ingegneria Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali Struttura UR del Task 2.2 & Interazioni 2.2.1 Dighe in Calcestruzzo C.Nuti Linee AT (Tasks 1.1, 2.1, 2.3, 3.1) Linea Geotecnica (MT1, MT2, MT3) 2.2.5 Contenuti Museali & Aree Archeologiche A.Borri & S.Podestà 2.2.2 Ospedali e Strutture Sanitarie E.Cosenza / L.Di Sarno Progetti RS (RS1, RS2, RS3, RS4) 2.2.4 Componenti Non Strutturali G.Manfredi / G.Magliulo 2.2.3 Impianti Industriali, Nucleari & Lifelines G. Manfredi / I.Iervolino Convegno Finale - Napoli, 08-09 Ottobre 2013 AT 2.2 – Valutazione del rischio sismico di sistemi speciali Task 2.2.1 – Dighe in Calcestruzzo Coordinatore: C. NUTI Convegno Finale - Napoli, 08-09 Ottobre 2013 OBIETTIVO DEL III ANNO Contributo alla calibrazione delle nuove norme italiane sulle Dighe Diga a Gravità: Modello 1 – Sono state svolte ANALISI DINAMICHE per differenti tipologie di dighe (a gravità, ad arco gravità, a cupola). Queste analisi tengono conto dell’interazione della struttura con il serbatoio e con la fondazione. Si è tenuto inoltre conto della non linearità associata alla apertura e chiusura dei giunti di costruzione nonché della non linearità del materiale. Diga ad arco gravità: Giunti Diga a gravità: danneggiamento Diga ad arco : Deformazioni Plastiche Convegno Finale - Napoli, 08-09 Ottobre 2013 OBIETTIVO DEL III ANNO Contributo alla calibrazione delle nuove norme italiane sulle Dighe Diga a Gravità: Modello 2- Sta per essere messo a punto un programma (SIMDAM) in grado di effettuare ANALISI SPEDITIVE SU MODELLI TRIDIMENSIONALI delle dighe. Questo, scritto in MatLab e risolto in OpenSees, modella la diga come un insieme di mensole a sezione variabile collegate attraverso un legame attritivo. Diga ad arco gravità: Giunti Diga a gravità: danneggiamento Diga ad arco : Deformazioni Plastiche Convegno Finale - Napoli, 08-09 Ottobre 2013 PRINCIPALI RISULTATI OTTENUTI Contributo alla calibrazione delle nuove norme italiane sulle Dighe Metodi semplificati e accurati: Confronto degli spostamenti relativi del coronamento e delle tensioni alla base Description Simplified method no 3D Simplified Pseudo 3D FEM Linear Analysis FEM 3D Linear Analysis FEM 3D Non Linear Analysis Ur [mm] 40.90 37.30 37.80 35.10 30.00 σm [Mpa] +3.23 +2.77 +2.88 +2.30 +0.57 DANNEGGIAMENTI: La massima apertura delle fessure per lo SLC (0.26g) è risultata pari a 0.7 cm Per le dighe a gravità è stato approfondito il problema dello scorrimento alla base. Per le dighe ad arco gravità il problema della variazione termica ed in generale dello stato tensionale pre-sismico; particolarmente importante è anche la modellazione dei Convegno Finale - Napoli, 08-09 Ottobre 2013 giunti per le dighe ad arco. AT 2.2 – Valutazione del rischio sismico di sistemi speciali Task 2.2.2 – Ospedali e Strutture Sanitarie Coordinatori: E.COSENZA & L.DI SARNO UR Principale - Università degli Studi di Napoli Federico II (L. Di Sarno et al.) Gruppo di Lavoro Volontario - Università degli Studi del Sannio (M.R. Pecce et al.) - Università del Salento (M.A. Aiello et al.) - Università del Molise (G. Fabbrocino et al.) - Università di Firenze (M. De Stefano et al.) Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali OBIETTIVI DEL III ANNO Curve di Fragilità di Componenti Non Strutturali e Contenuti Oggetto Domanda Distribuzione Bombole Accelerazione LN Tubi Spostamento LN Media 0,5g 0,90% Oggetto Domanda Distribuzione Ascensori Accelerazione LN C.O.V. 0,25 0,25 Media 0,2g Riferimenti Giudizio di esperti Kuwata e Takada(2003) C.O.V. 0,3 Riferimenti Nuti et al (1999) Oggetto Domanda Distribuzione Media COV Riferimenti Muri Spostamento LN 0,75% 0,23 Rihal (1982) Vetri, Porte, Finestre ect. Spostamento LN 4,60% 0,33 Behr and Worrell (1982) Soffitti Accelerazione LN 0,9g 0,3 Eidenger and Goettel (1998) Badillon et. Al (2003) Convegno Finale - Napoli, 08-09 Ottobre 2013 Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali OBIETTIVI DEL III ANNO PROVE SU TAVOLE VIBRANTI C/O LABORATORIO DIST Ambiente di prova: sottostruttura di “ambulatorio” • • • • • • • 2 armadi ambulatoriali (con diversi rapporti b/h); 1 scrivania di tipo ambulatoriale; 1 computer da scrivania; 1 sedia ambulatoriale; 1 negativoscopio a parete; 1 asta porta-flebo; diversi contenuti ospedalieri in vetro (beute, cilindri, provette). PIANTA 1 PIANTA 2 Negativoscopio Scrivania Negativoscopio Scrivania Armadio a due ante Armadio ad un' anta Asta Portaflebo Armadio a due ante Armadio ad un'anta Shaking direction Convegno Finale - Napoli, 08-09 Ottobre 2013 Shaking direction Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali OBIETTIVI DEL III ANNO PROVE SU TAVOLE VIBRANTI C/O LABORATORIO DIST Tipo di Prove Dinamiche (circa 100): - Prove di Identificazione Dinamica; - Prove ad Intensità Crescente. 1.8 before RSP Match post RSP Match after filtering target 1.6 1.4 Sa [g] 1.2 1 0.8 0.6 0.4 0.2 0 0 10 30 20 40 50 f [Hz] Protocollo di Prova: FEMA 461 & AC156 Convegno Finale - Napoli, 08-09 Ottobre 2013 Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali OBIETTIVI DEL III ANNO IDENTIFICAZIONE PROVA N.ro Prova Ora 2 ANTE 1 ANTA Scorrimento (SI/NO) Ribaltamento (SI/NO) / / Spostamento 1y [cm]-N.A. Rottura flebo (SI/NO) : Spostamento 2x [cm]-N.A. Spostamento 2y [cm]-N.A. Rottura Vetrine (SI/NO) Rocking visivo (SI/NO) Ribaltamento (SI/NO) IV NEGATIVOSCOPIO Distacco dalla Parete (SI/NO) Rottura (SI/NO) Spegnimento (SI/NO) II - PORTAFLEBO Spostamento 1x [cm]-N.A. Input Data I - ARMADI III - MONITOR Scorrimento (SI/NO) Ribaltamento (SI/NO) Spegnimento (SI/NO) V-SCRIVANIA Scorrimento (SI/NO) VI - MEDICINALI Flebo 500ml Apertura cassetti (SI/NO) Flebo Beute Beute Provette Bicchieri 100 ml 250 ml 100 ml VII - DANNO GLOBALE Nessun Danno Disordine Collasso Primo Elemento ANTA ARMADIO 1 N.ro Posizione N.ro Ribaltamento Posizione N.ro Rottura per Urti Posizione N.ro Scorrimento Posizione N.ro Ribaltamento Posizione N.ro Rottura per Urti Posizione Scorrimento Flebo 250 ml ANTE ARMADIO 2 Scheda di Rilievo del Danno PROVE SU TAVOLE VIBRANTI C/O LABORATORIO DIST Collasso Tutti Elementi Note: Convegno Finale - Napoli, 08-09 Ottobre 2013 Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali OBIETTIVI DEL III ANNO PROVE SU TAVOLE VIBRANTI C/O LABORATORIO DIST Convegno Finale - Napoli, 08-09 Ottobre 2013 Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali OBIETTIVI DEL III ANNO PROVE SU TAVOLE VIBRANTI C/O LABORATORIO DIST Altri video su: www.dist.unina.it Convegno Finale - Napoli, 08-09 Ottobre 2013 Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali OBIETTIVI DEL III ANNO β mod = 2 1 M ln ( ri xm ) ) + βu2 = ( ∑ M − 1 i =1 1 M = xm exp ⋅ ∑ ln ri M i =1 β fit2 + βu2 P[DM≥dm|PFA=pfa] [-] 1 0.8 0.6 0.4 xm=0.45g xm=1.06g βfit=0.16 βfit=0.07 βmod=0.30 βmod=0.26 Empirical DS1 Fitted DS1 Modified DS1 Empirical DS3 Fitted DS3 Modified DS3 0.2 0 1 0.5 Convegno Finale0 - Napoli, 08-09 Ottobre 2013 PFA [g] 1.5 Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali OBIETTIVI DEL III ANNO INFLUENZA DELLA PERICOLOSITA’ NELLA VALUTAZIONE SEMPLIFICATA DI UN INDICE DI RISCHIO SISMICO La metodologia proposta, basata su schede di rilievo, è stata modificata variando l’influenza dell’Hazard nel calcolo dell’indice di rischio sismico. 0 4 8 Indice Strutturale Indice Non-Strutturale Convegno Finale - Napoli, 08-09 Ottobre 2013 Indice Organizzativo Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali OBIETTIVI DEL III ANNO DEFINIZIONE DELL’INFLUENZA DELLA PERICOLOSITA’ NELLA VALUTAZIONE SEMPLIFICATA DI UN INDICE DI RISCHIO SISMICO L’influenza assegnata all’Hazard è valutata secondo tre metodi differenti: 1.In funzione di ag 2.In funzione dell’accelerazione spettrale (EC8) 3.In funzione dell’accelerazione spettrale (NTC 08) Per valutare l’attendibilità dell’indice di rischio ottenuto dalla metodologia proposta, è stato valutato un indice mediante delle analisi statiche non lineari di due casi studio. Convegno Finale - Napoli, 08-09 Ottobre 2013 Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali OBIETTIVI DEL III ANNO DEFINIZIONE DI UN INDICE DI VULNERABILITA’ DELLE TAMPONATURE PER AZIONI FUORI DAL PIANO La metodologia presuppone tre passi: la schedatura; il caricamento dei dati e le verifiche; la correzione degli indici che risultano dalle verifiche. schedatura caricamento dati e verifiche correzione degli indici tipologia di pannello, principali dati dimensionali, presenza di apertura, percentuale di apertura, stato di conservazione, tipo di connessione e stato della stessa, presenza di fessurazione, posizione relativa nel telaio, etc…. un semplice foglio di calcolo restituisce i coefficienti di sicurezza per tutti i pannelli per lo (SLV) e per i diversi meccanismi ipotizzati. la verifica è governata dal minore dei fattori di sicurezza. Nel foglio di calcolo è introdotta la pericolosità simica di base e i dati relativi a tutti i piani della struttura oggetto di verifica Tali fattori di sicurezza sono poi corretti con coefficienti che tengono conto dello stato di conservazione e del grado di connessione dei pannelli stessi Convegno Finale - Napoli, 08-09 Ottobre 2013 AT 2.2 – Valutazione del rischio sismico di sistemi speciali Task 2.2.3 – Impianti Industriali, Nucleari & Lifelines Coordinatori: G. MANFREDI & I. IERVOLINO UNITA’ PARTECIPANTI: - UNINA (Manfredi-Iervolino) - UNIMOL (Fabbrocino) - UNICH-ING (Vanzi) - UNIROMA3 (Giannini-Paolacci) - UNIROMA1-DISG (Franchin) - UNIBO (Savoia) Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali UR UNINA – IMPIANTI INDUSTRIALI Sviluppo di procedure semplificate di valutazione della vulnerabilità sismica, basate sulla valutazione di un indice di rischio nominale NODE index: Domanda inelastica attuale Domanda di progetto (= capacità) NODE – Nominal Deficit – v.1.1 beta software tool Convegno Finale - Napoli, 08-09 Ottobre 2013 Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali UR UNINA – IMPIANTI INDUSTRIALI Determinazione di curve di fragilità per strutture industriali identificate Caso studio 1991 buildings 1971/79 buildings Crisi globale della struttura per instabilità globale (sidesway collapse) Crisi locali degli elementi della copertura y x Modellate come meccanismi fragili (controllo del rapporto domanda/capacità degli elementi strutturali dopo l’analisi strutturale) Modellazione dei collegamenti colonna-fondazione Modifica del metodo delle componenti per adattarsi a condizioni sismiche (eccentricità crescente) e geometrie non convenzionali Legame momentorotazione: Convegno Finale - Napoli, 08-09 Ottobre 2013 Martellamento di edifici adiacenti Analisi delle sottostrutture sotto medesimo input sismico ha evidenziato l’assenza di tale fenomeno nel caso studio Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali UR UNINA – IMPIANTI INDUSTRIALI Determinazione di curve di fragilità per strutture industriali identificate Analisi dinamiche incrementali • modelli strutturali bi- e tri-dimensionali; • input selezionato sulla base di disaggregazione dell’hazard al sito. Distribuzioni univariate della domanda di drift massimo ( ln δ δ CP ΦδComp IM = x , NC σ ln (δ ) Non-collapse (δP <δU) Curve di Fragilità ) Collapse (δP <δU) Distribuzioni bivariate della domanda di drift massimo e residuo Probabilità di Collasso Structural model IO LS CP 1971/79-2D-X 3.7E-02 1.2E-03 2.0E-04 1971/79-2D-Y 5.7E-03 3.3E-04 7.0E-05 1991-2D-X 5.1E-03 4.7E-04 1.9E-04 1991-2D-Y 5.0E-03 3.9E-04 1.1E-04 1991-3D-Y “fully continuous” 5.9E-03 4.2E-04 1.7E-04 1991-3D-Y “partially-continuous” 6.0E-03 4.3E-04 3.4E-04 Convegno Finale - Napoli, 08-09 Ottobre 2013 Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali UR UNINA – LIFELINES Sviluppo Linee Guida per l’Analisi di Rischio Sismico di Infrastrutture con particolare riferimento alle Reti di Gas 1) 2) 3) CARATTERIZZAZIONE DELLA PERICOLOSITÀ SISMICA SIA IN TERMINI DI SCUOTIMENTO (transient ground deformation, TGD) E DI DEFORMAZIONI PERMANENTI DEL TERRENO (permanent ground deformation, PGD) • Cross-correlazione spaziale delle misure di intensità (residui leggi di attenuazione) • Hazard geotecnici (frane, fagliazione superficiale) Componenti interrati • Stazioni, impianti SYSTEMIC VULNERABILITY TGD PGD SEISMIC DEMAND VALUTAZIONE DELLA PERFOMANCE SISTEMICA • • SYSTEM CHARACTERISTICS SEISMIC HAZARD liquefazione, ANALISI DI VULNERABILITÀ DEI COMPONENTI DELLA RETE • Monte Carlo Simulation Simulazione Montecarlo Indicatori di perfomance connettiva o capacitiva ABOVE GROUND FACILITIES UNDERGROUND FACILITIES FRAGILITY ANALYSIS OF EACH COMPONENT Convegno Finale - Napoli, 08-09 Ottobre 2013 Performance Indicators Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali UR UNINA – LIFELINES APPLICAZIONE AD UN CASO STUDIO RETE DI DISTRIBUZIONE DEL GAS - L’AQUILA RETE MEDIA PRESSIONE •3 cabine di primo salto (M/R stations) • 209 gruppi di riduzione (RG) • tubazione in acciaio e polietilene ad alta densità. Filter Shutoff valve Safetyrelief valve Monitor Regulator 1. Caratterizzazione della pericolosità sismica: utilizzando la faglia di Paganica ove si è generato il terremoto de L’Aquila del 2009 ed includendo modelli di cross correlazione spaziale (Esposito and Iervolino, 2011) per la simulazione di scenari probabilistici delle misure di intensità (PGA, PGV). 2. Analisi della pericolosità geotecnica indotta: è stata realizzata una mappa di accelerazioni critiche (frane) a partire da informazioni geologiche, topografiche e idrogeologiche disponibili per la regione in esame (Esposito, 2011). 3. Analisi della vulnerabilità componenti: attraverso curve di fragilità disponibili in letteratura validate con i dati di danno riscontrati sul caso studio a seguito del terremoto aquilano del 2009 (Esposito et al., 2013). 4. Analisi della vulnerabilità sistemica : è stata condotta attraverso un algoritmo connettivo integrando quindi i danneggiamenti di ogni singolo componente della rete (tubazioni interrate, stazioni e gruppi di riduzione della pressione) e valutandone quindi il danno sistemico in termini di indicatori di perfomance. Convegno Finale - Napoli, 08-09 Ottobre 2013 Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali UR UNINA – LIFELINES APPLICAZIONE AD UN CASO STUDIO RISULTATI L’analisi probabilistica di rischio sismico è stata effettuata attraverso una simulazione Montecarlo calcolando la probabilità di eccedenza di due indicatori di performance connettivi : Serviceability Ratio, SR : considera il numero di nodi finali (RGs) accessibili da almeno un nodo sorgente (cabina di primo salto) tenendo conto di un fattore di importanza (wi) legato alla portata nominale del nodo finale. n ∑( ) n ∑w = SR wi ⋅ X i =i 1 =i 1 i Connectivity Loss, CL : misura la riduzione media di connettività dei gruppi di riduzione rispetto ad ogni nodo sorgente. CL = 1 − i N demand , dam i N demand , orig i Convegno Finale - Napoli, 08-09 Ottobre 2013 Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali UR UNIMOL Costruzione di curve di fragilità e stima di valori di soglia per tubazioni interrate 1 - Le curve di fragilità forniscono su base empirica, analitica o numerica, la probabilità di rottura in funzione di un parametro (sismico) di riferimento IM. 2 - Tramite un’analisi di probit è possibile ‘linearizzare’ la curva di fragilità nel piano ln(IM). Il valore di IM, corrispondente a 2.71, fornisce una probabilità sufficientemente bassa da poter essere considerata nulla e fornisce la soglia. 100 Y = k1 + k 2 ln IM 80 5.7 70 60 50 4.7 40 30 Soglia P%=0 Y≈2,71 20 Fragility 10 PPi 3.7 2.7 0 0 0,2 0,4 PGA [g] 0,6 0,8 -3 -2 Ln (PGA) (-) Convegno Finale - Napoli, 08-09 Ottobre 2013 -1 0 Y (-) Limit state probability (-) 6.7 Probit 90 Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali UR UNIMOL Database di rotture (DS: damage states in funzione del livello di danno) Percent amount of data DS0 DS1 20% DS2 10% Numero di dati raccolti: 298 Numero di terremoti analizzati: 22 CP: tubazioni continue o duttili SP: tubazioni segmentate o fragili SGS: deformazioni transienti del mezzo GF: deformazioni permanenti del mezzo CP-SGS SP-SGS CP-GF SP-GF 0% Convegno Finale - Napoli, 08-09 Ottobre 2013 27% 39% 25% 8% Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali UR UNIMOL Curve di fragilità per RS ln IM − ln µ 1 P(DS ≥ DSi or RS ≥ RSi ) = 1 + erf 2 β 2 CP RSPRS1 CP RS=RS2 SP RSPRS1 SP RS=RS2 Deformazioni transienti Risk States (espressi in funzione delle perdite) Φ: diametro equivalente Limit state probability (%) 100 RS Livello RS0 RS1 Nullo Basso RS2 Elevato 80 60 40 20 0 0 20 40 60 80 100 Perdita di contenimento Gas/Vapori/Gas Liquidi liquefatti Nessuna perdita Perdite molto limitate Perdite molto limitate Limitate ma distribuite nel di materiale: tempo; perdite multiple (Φ -Tossico (Φ < 1 < 10 mm/m) mm/m) -Infiammabile (Φ < 10 mm/m) Perdite non trascurabili PGV (cm/s) Convegno Finale - Napoli, 08-09 Ottobre 2013 Perdite estese (rottura dell’intera sezione) o multiple (Φ > 10 mm/m) Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali UR UNIMOL SVILUPPI FUTURI • Costruire gli strumenti osservazionali per altri componenti industriali (serbatoi interrati, impianti di trattamento, vasche interrate); • Implementare le curve e le soglie nelle analisi di rischio multi-hazard di strutture civili ed industriali e nella progettazione di queste strutture; • Stima delle incertezze nella costruzione delle curve di fragilità; • Validazione per via numerica, sviluppando modelli specifici per simulare ogni meccanismo d’interazione terreno/struttura; • Modellazione fisica Convegno Finale - Napoli, 08-09 Ottobre 2013 Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali UR UNIROMA3 OBIETTIVI DEL III ANNO 1 - Uso delle tecniche di controllo passivo per la protezione sismica degli impianti industriali con applicazioni ai contenitori snelli e serbatoi L’’accoppiamento dissipativo tra colonne di distillazione e telaio di servizio rappresenta una soluzione particolarmente efficace Convegno Finale - Napoli, 08-09 Ottobre 2013 Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali UR UNIROMA3 OBIETTIVI DEL III ANNO 1 - Uso delle tecniche di controllo passivo per la protezione sismica degli impianti industriali con applicazioni ai contenitori snelli e serbatoi Riduzione del taglio alla base L’isolamento alla base di serbatoi mediante isolatori elastomerici o elastoplastici si è dimostrata sia numericamente che sperimentalmente una soluzione estremamente efficace nella risposta sismica complessiva del sistema. Convegno Finale - Napoli, 08-09 Ottobre 2013 Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali UR UNIROMA3 OBIETTIVI DEL III ANNO 2 – L’analisi della normativa esistente per la progettazione sismica componenti di impianti industriali ha evidenziato per le tubazioni di impianti industriali, al contrario di altre tipologie, l’assenza di un codice condiviso dalla comunità scientifica europea e in particolare Italiana. Si è così proceduto alla proposta di linee guida che mettano il progettista di dimensionare o verificare questa particolare tipologia strutturale. Questa proposta ha i seguenti obiettivi: • Fornire una guida concisa per la progettazione sismica dei sistemi di tubazioni industriali, particolarmente delle industrie di processo, esclusi i sistemi di tubazioni degli impianti nucleari. • Illustrare i passi necessari per la qualificazione sismica dei sistemi di tubi nuovi. • Proporre uno standard per la qualificazione sismica da usare ad integrazione delle (EN 1998:4). Convegno Finale - Napoli, 08-09 Ottobre 2013 Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali UR UNIROMA3 SVILUPPI FUTURI Analizzare le condizioni di stato limite più significative presenti nelle componenti strutturali di un impianto industriale e identificare i corrispondenti meccanismi di danno (condizioni di tenuta e di rottura dei giunti di tubazioni, fenomeni di buckling e uplift nei serbatoi, fenomeni di interazione tetto-mantello nei serbatoi, fenomeni di soft-story negli elementi sopraelevati, etc…). A tale scopo saranno necessarie specifiche prove sperimentali, che alcuni partecipanti dell’Unità di Roma Tre hanno già cominciato a realizzare nell’ambito di specifici progetti Europei dedicati agli Impianti industriali (INDUSE) Cyclic tests on bolted flange joints for industrial piping systems Real Time testing on a piping system (Univ. di Trento) Convegno Finale - Napoli, 08-09 Ottobre 2013 Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali UR UNIROMA1 OBIETTIVI GENERALI • L’attività ha affrontato aspetti specialistici dell’analisi delle reti infrastrutturali: due aspetti particolarmente necessari alla realizzazione di un modello di analisi efficiente per la previsione e la gestione near-realtime dell’emergenza • La definizione di una metodologia di valutazione della sensibilità ai parametri della rete da utilizzare con metodi di analisi per simulazione MC (obiettivo raggiunto nel II anno) • Algoritmi di soluzione di modelli basati sulle reti Bayesiane (obiettivo raggiunto nel III anno) Convegno Finale - Napoli, 08-09 Ottobre 2013 Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali UR UNIROMA1 OBIETTIVI DEL III ANNO 1 - Sviluppo di un algoritmo di triangolazione ad hoc per la rete Bayesiana (BN) corrispondente al problema di valutazione del rischio sismico di un sistema di sistemi infrastrutturali interconnessi. La triangolazione è essenziale per l’applicazione di algoritmi di inferenza esatta su BN. Una rete triangolata ammette un ordine di eliminazione “perfetto” e ciò è computazionalmente importante. L’ALGORITMO TROVATO È LINEARE NEL NUMERO DI NODI DELLA BN Convegno Finale - Napoli, 08-09 Ottobre 2013 AT 2.2 – Valutazione del rischio sismico di sistemi speciali Task 2.2.4 – Componenti non strutturali Coordinatori: G.MANFREDI & G. MAGLIULO II Workshop Nazionale - Bologna, 10-11 Settembre 2012 Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali OBIETTIVI GENERALI Componenti Non Strutturali • Qualificazione sismica di componenti non strutturali, in particolare controsoffitti e partizioni interne in cartongesso mediante prove su tavola vibrante • Tracciamento per via sperimentale di curve di fragilità di componenti non strutturali • Sviluppo di linee guida ed indicazioni progettuali da inserire in normativa per la valutazione della richiesta su componenti non strutturali Convegno Finale - Napoli, 08-09 Ottobre 2013 Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali OBIETTIVI DEL III ANNO Componenti Non Strutturali 1 – Valutazione della prestazione sismica di partizioni interne «standard» in laterizio top acceleration [m/s2] 20 10 0 -10 test 5 test 3 test 1 bare setup -20 -30 -20 20 10 0 -10 relative displacement [mm] 30 • Sensibile riduzione della rigidezza all’aumentare del danneggiamento • Danni significativi per rotazioni relative di piano inferiori al 0,5% Convegno Finale - Napoli, 08-09 Ottobre 2013 Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali OBIETTIVI DEL III ANNO Componenti Non Strutturali 2 – Valutazione delle curve di fragilità per partizioni in cartongesso alte 5m 200 Test n. 1 T est T est T est T est T est T est T est T est 150 60 100 40 50 force [kN] force [kN] 80 20 0 1 2 3 4 5 6 7 8 0 -20 -50 -40 -100 -60 -150 -80 -150 -100 -50 0 50 100 150 -200 -150 top displacement [mm] 8 provini sottoposti a prova -50 0 50 100 150 top displacement [mm] 1 P[DM≥dm|IDR=idr] [-] 3 stati di danno: (DS1, DS2, DS3) -100 Empirical DS1 Fitted DS1 Modified DS1 Empirical DS2 Fitted DS2 Modified DS2 Empirical DS3 Fitted DS3 Modified DS3 0.8 0.6 0.4 xm=2.45‰ xm=9.30‰ xm=19.42‰ βfit=0.41 βfit=0.39 βfit=0.34 βmod=0.48 βmod=0.46 βmod=0.42 0.2 0 0 5 10 15 20 Convegno Finale - Napoli, 08-09 Ottobre 201325 Interstorey Drift Ratio [‰] 30 35 Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali OBIETTIVI DEL III ANNO Componenti Non Strutturali 3 – Valutazione della richiesta sui componenti non strutturali sensibili alle accelerazioni Strutture intelaiate in c.a. con Npiani=[1,2,3,5,10] progettate in accordo all’EC8. 8 Piano1-SLD PD Piano1-EC8 proposta [m/s2] 4 Fa Modifica necessaria della normativa AC156 per la qualificazione sismica di NSC 6 S Proposta di una formulazione per la valutazione della richiesta sismica su comp. non strutturali 2 0 30 Npiani=2-z/h=1 25 Npiani=3-z/h=1 Npiani=5-z/h=1 6 AC156-4.0a g 4 10 0.75 1 1.25 1.5 1.75 2 T [s] Piano1-SLD PD Piano1-EC8 SLD Piano2-SLD PD Piano2-EC8 SLD Piano3-SLD PD Piano3-EC8 SLD Piano4-SLD PD Piano4-EC8 SLD Piano5-SLD PD Piano5-EC8 SLD 6 4 S S S Fa a,f 15 0.5 Fa 2 [m/s ] AC156-7.5a g 0.25 2 Npiani=10-z/h=1 2 [m/s ] 20 Piano1-SLD PD Piano1-EC8 SLD Piano2-SLD PD Piano2-EC8 SLD Piano3-SLD PD Piano3-EC8 SLD [m/s ] Npiani=1-z/h=1 0 8 8 2 2 0 0 5 0 0 0.5 1 T [s] 1.5 2 0 0.25 0.5 0.75 1 1.25 1.5 1.75 2 Convegno Finale - Napoli, 08-09 Ottobre 2013 T [s] 0 0.25 0.5 0.75 1 T [s] 1.25 1.5 1.75 2 AT 2.2 – Valutazione del rischio sismico di sistemi speciali Task 2.2.5 – Contenuti museali e aree archeologiche Coordinatori: A.BORRI & S.PODESTA’ UR: UNIPG & UNIGE Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali OBIETTIVI GENERALI VULNERABILITA’ DEI BENI MUSEALI (con particolare riferimento alle statue) PROPOSTA DI UN PROTOCOLLO DI AUTOVALUTAZIONE DELLA VULNERABILITA’ SISMICA DI BENI MUSEALI hGS RGS GS STATUA OS GB OB XGS XGB IS = ψγ a0* q YGB BASAMENTO YB Obiettivo principale: mettere a punto uno strumento speditivo utilizzabile da personale non tecnico per valutare la vulnerabilità sismica di statue e oggetti museali. Metodologia: definizione di un Indice di vulnerabilità sismica per le statue: TERRENO/PAVIMENTO OS Convegno Finale - Napoli, 08-09 Ottobre 2013 OB Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali OBIETTIVI DEL III ANNO Taratura della procedura e sperimentazione: Test nella Galleria Nazionale dell’Umbria: taratura della procedura e sperimentazione della autovalutazione Rilievo laser scanner di 10 Beni Museali. Analisi cinematica e confronto con le autovalutazioni. Convegno Finale - Napoli, 08-09 Ottobre 2013 Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali OBIETTIVI DEL III ANNO Taratura della procedura e sperimentazione: Valutazione Is (speditivo) per 10 statue Is (speditivo) valutazione di a0* con foglio xls per analogia forma statua Scansione laser di 10 statue Rilievo esatto dei basamenti Valutazione posizione esatta di baricentro, forma esatta della sezione di base e peso della statua Valutazione Indice di rischio con i dati reali (Ir) Confronto fra Is ed Ir I S ( SUOLO ) = ag S Ir (reale) valutazione a0* dalla forma reale della statua mediante laser scanner a0*q I S ( QUOTA) = ψγa g SF0 a0* q Convegno Finale - Napoli, 08-09 Ottobre 2013 Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali OBIETTIVI DEL III ANNO Taratura della procedura e sperimentazione: Is speditivo vs Ir reale 3,5 y = 0,7303x + 0,3532 R² = 0,9126 3 Ir reale 2,5 2 1,5 1 0,5 0 0 0,5 1 1,5 2 2,5 Is speditivo 3 3,5 4 Convegno Finale - Napoli, 08-09 Ottobre 2013 4,5 Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali SVILUPPI FUTURI Esame casi di studio relativi al sisma in Emilia Romagna al fine di ulteriori validazioni della metodologia proposta. Linee Guida per la prevenzione sismica BBMM ??? Sisma Maggio 2012 a San Felice sul Panaro: magnitudo 6,1 R Sisma Maggio 2012 a Ferrara: magnitudo 6,1 R Sisma Gennaio 2012 a Parma: magnitudo 5,4 R Convegno Finale - Napoli, 08-09 Ottobre 2013 Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali OBIETTIVI GENERALI APPROCCIO METODOLOGICO DI PRE-ANALISI SULLA VULNERABILITÀ SISMICA DI BENI ARCHEOLOGICI Colonne monolitiche Colonne con masse sommitali Colonne a più rocchi Triliti Colonne coclidi Obelischi La risposta sismica di questi manufatti può essere ben valutata ricorrendo ad una modellazione del sistema a blocchi rigidi. Lacerti murari Convegno Finale - Napoli, 08-09 Ottobre 2013 Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali OBIETTIVI DEL III ANNO Definizione di un foglio excel per l’esecuzione di pre-analisi sulla vulnerabilità sismica di beni archeologici la cui risposta può essere ricondotta alla dinamica di un corpo rigido. Livello 1 - analisi cinematica lineare VALUTAZIONE SPEDITIVA Necessità di dati «poveri» Valutazione dell’accelerazione massima sulla base della pericolosità sismica del sito e considerando un periodo TB<T<TC Definizione di una snellezza limite per l’attivazione del meccanismo Da rilevare ‘sul campo’ solo dati geometrici grezzi del lacerto Si può tenere in conto nella definizione dei domini della presenza di masse sommitali e dell’amplificazione dovuta alla quota del meccanismo Convegno Finale - Napoli, 08-09 Ottobre 2013 Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali OBIETTIVI DEL III ANNO Definizione di un foglio excel per l’esecuzione di pre-analisi sulla vulnerabilità sismica di beni archeologici la cui risposta può essere ricondotta alla dinamica di un corpo rigido. Livello 2 - analisi cinematica NON lineare Geometria blocco articolata (posizione baricentro) Arretramento cerniera Coefficiente di confidenza Verifica in termini di forze (SLV) e spostamenti Capacità del sistema definibile dall’utente (du*) Convegno Finale - Napoli, 08-09 Ottobre 2013 Valutazione della vulnerabilità e del rischio sismico di sistemi speciali GRAZIE PER L’ATTENZIONE! Convegno Finale - Napoli, 08-09 Ottobre 2013