01_3 GIUGNO PULA

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01_3 GIUGNO PULA
COMMISSIONE NAVALE – NAUTICA - AUTOMOTIVE
Casa Frau
3 giugno 2016
ECONOMIA DELL'IMPRESA APPLICATA AL SETTORE DELLA NAUTICA
Prof. Paolo CONGIU
COMMISSIONE NAVALE – NAUTICA - AUTOMOTIVE
Il settore della nautica da diporto è un mercato che per tipologia di prodotto induce le imprese a cercare clienti in ambito non
più nazionale ma internazionale; lo conferma il trend della produzione e la relativa ripartizione percentuale di mercato, come
da tabella qui di sotto riportata :
ANNO
Produzione per estero %
Produzione per mercato interno %
2008
53
47
2009
58
42
2010
67
33
2011
79
21
2012
86
14
2013
93
7
con la seguente ripartizione a livello mondiale del parco nautico da diporto :
AREA
%
USA
69
EUROPA
24
RESTO DEL MONDO
7
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Concentrando l'attenzione sull'Europa, i paesi del nord hanno una più radicata
tradizione di diportismo rispetto alle regioni del sud, con particolare riferimento
alla Finlandia, Norvegia, Svezia.
In Italia è particolarmente rilevante la produzione di superyacht con dimensioni > 80 ft;
a livello mondiale, le prime tre posizioni a livello di “order book” sono appannaggio di
AZIMUT YACHTS, FERRETTI, SAN LORENZO. Per contro, si rileva anche una crescente
domanda per imbarcazioni di dimensioni minori, in particolare quelle appartenenti alla
fascia di mercato della “piccola nautica”.
Nel bacino del Mediterraneo, il numero dei megayacht in navigazione è in continuo
aumento e si stima che in questi ultimi anni sia transitata in queste acque una quota
rilevante dei circa 4.500 megayacht censiti nel mondo. Il Mediterraneo registra il 74%
dei contratti di charter per i grandi yacht (con l’area tirrenica in posizione leader: 59%).
La spesa di queste unità, nelle acque italiane, è stata stimata in 209.311.000 €
(stima basata su un campione di 1.200 unità in transito, per una permanenza media
di 3,8 giorni e con una spesa media giornaliera di 8.900 €).
Ma la nautica da diporto, evidentemente, non è soltanto superyacht: la passione per
il mare può trovare sfogo anche con investimenti assai più modesti e accessibili.
Detto che si tratta di una passione prevalentemente maschile (85% di uomini a fronte
di un 15% di donne), è interessante scomporre il totale dei diportisti secondo l’età,
il lavoro svolto e il titolo di studio:
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La Sardegna per il diportismo nautico potrebbe sfruttare - oltre alla posizione
strategica e a una notevole attrattiva - un insieme di fattori che possono essere
sintetizzati nella tabella qui di fianco allegata, in un confronto con le altre regioni
dell’alto Tirreno in cui vi è maggior sviluppo del settore. Un altro elemento da
prendere in considerazione è la vocazione nautica delle province di mare, valutata
nell’ambito del NaQI, il Nautical Quality Index. I cui parametri di valutazione sono :
• posti barca
( disponibilità strutture e posti barca in relazione a estensione costa e n° residenti )
• qualità dei servizi portuali
( presenza di servizi all’imbarcazione, compresi manutenzione & refitting )
• altri turismi del mare
( possibilità di svolgere sport e attività di mare: scuole vela, diving, basi charter )
• accessibilità e saturazione
( grado di accessibilità aerea e stradale; saturazione teorica dei posti barca )
• qualità ambientale
( tutela del territorio, pulizia del mare, presenza di aree marine protette )
• qualità turistica e sostenibilità
( accoglienza turistica, luoghi di interesse, misure per la sostenibilità ambientale )
Il settore della nautica è pensabile come un “ecosistema” costituito da soggetti interagenti tra loro, secondo lo schema proposto nella
figura a destra. In tal senso, in Sardegna i soggetti economici del settore nautico dovrebbero concentrare le proprie risorse, umane e
finanziarie, su obiettivi strategici determinati e condivisi, con un’azione coordinata.
Il concetto della “tripla elica” - come da figura nella pagina seguente - sintetizza il funzionamento della filiera di settore mediante
interazione fra soggetti portatori di competenze differenti.
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Tipicamente, la competitività nel settore nella nautica da diporto – in generale ma soprattutto in Sardegna – è afflitta da limiti quali la
debole capacità innovativa, dovuta a un rapporto tra mondo della ricerca e dell’impresa poco strutturato; un insufficiente
sviluppo dei processi di aggiornamento e formazione; lo scarso livello dei servizi offerti dalle PA.
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Un esempio di possibile interazione fra realtà scientifica ed imprenditoriale è la start-up NAT.POL, che avrà come core business la
realizzazione di catamarani multifunzione e del relativo servizio di boat sharing. L’iniziativa prende spunto dalla prototipazione del
catamarano multifunzione, finanziata con un bando POR misura 3.13 2000 / 2006 di Sardegna Ricerche.
L’obiettivo individuato da NATPOL. è la produzione di un natante multifunzione che rappresenti un trade-off fra funzioni d’uso differenti
e normalmente disgiunte tra loro, consentendo la contemporanea eliminazione dei costi connessi al trasporto ed al ricovero dei natanti
di dimensioni, prezzo, funzioni assimilabili, con l’eliminazione dei costi impliciti connessi all’acquisto di singoli natanti monofunzione.
In particolare, il multifunzione può essere utilizzato in varie forme, a motore o a vela, per il campeggio nautico, come zero emission
vehicle in zone da tutelare, per attività di sorveglianza balneare o salvamento, come tender su imbarcazioni di maggiori dimensioni,
come windsurf o SUP (stand-up paddling).
L’isolamento del settore della nautica da diporto mostra la sempre più marcata tendenza all’incremento delle dimensioni delle
imbarcazioni, con conseguenti lievitazioni di potenze, prezzo, costi fissi di gestione. L’impoverimento dell’offerta di imbarcazioni di
facile gestibilità, a livello di costi e movimentabilità, ha creato una potenziale utenza di natanti i cui servizi sono facilmente fruibili.
NAT.POL. intende soddisfare le esigenze del cliente potenziale del catamarano multifunzione, classificabile come high spending
customer ovvero inteso come utente di prodotto personalizzato in funzione dei suoi specifici gusti ed esigenze di funzionalità.
Si punta ad incontrare le esigenze del settore definito piccola nautica, scoraggiata dai costi di gestione e dalla limitata movimentabilità
delle imbarcazioni di dimensioni e prezzo assimilabili, ma caratterizzate da monoutilizzabilità.
L’alternativa offerta è un prodotto rapidamente smontabile e convertibile, con bassi costi di gestione e trasporto, senza attuali riscontri
sul mercato.
L’idea di un natante che consenta utilizzi diversi a costi ragionevoli è alla base del catamarano multifunzione, che soddisfa una fascia di
mercato rappresentata da tipologie di utenza scoraggiate all’acquisto di un mezzo dai costi fissi e variabili inevitabilmente rilevanti e
dalla intrinseca rigidità di utilizzo e gestione.
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NAUTICA DA DIPORTO IN ITALIA
Al di là delle più ottimistiche previsioni, il settore della nautica in Italia cresce poco.
In particolare, il mercato pare andare a due velocità, soprattutto appare in sofferenza il mercato nazionale e del mediterraneo, rilevante
specialmente per le piccole aziende del settore.
Attualmente, il mercato interno è legato alla vendita di piccole e medie unità a motore e vela – ovvero nella fascia dei 6 – 10 metri –
all'accessoristica ed ai servizi.
Sul piano temorale, si rileva un forte calo tra il 2008 ed il 2009 – in concomitanza della crisi mondiale – una lievissima ripresa nel 2010 –
11 ed un crollo verticale tra il 2011 ed il 2012, in concomitanza della tassa di stazionalento.
Esemplificando, il fatturato complessivo di settore è passato da 6.18 MLD € del 2008 a 2.45 MLD € del 2014, con una variazione negativa
superiore al 60 %.
Come detto, la produzione italiana si è progressivamente orientata verso l'export, con una percentuale complessiva dal 53 % del 2008
al 93 % del 2013, la cui ripartizione percentuale è stata per quell'anno la seguente :
CANTIERISTICA
54
ACCESSORISTICA
31
MOTORISTICA
9
REFIT & SERVICE
6
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Più in dettaglio, la ripartizione percentuale del fatturato proveniente delle diverse tipologie di natanti è il seguente :
TIPOLOGIA NATANTE
%
Entrobordo, entrofuoribordo, idrogetto
89.7
Fuoribordo
1.3
Imbarcazioni a vela
5,6
Battelli pneumatici
3.3
Unità minori
0.1
In termini economici, il settore dei megayachts è il più significativo, facendo dell'Italia il leader mondiale del settore; in particolare, 9
cantieri italiani sono presenti fra i primi 30 produttori al mondo, e – come detto – 3 di questi occupano le prime tre posizioni.
INDOTTO NAUTICO : ACCESSORISTICA E POSTVENDITA
La indispensabile qualità richiesta per la costruzione dei grandi yachts determina una naturale selezione di fornitori appartenenti alla
filiera nautica, a vantaggio delle aziende italiane, che si trovano a fronteggiare la concorrenza delle aziende del far east, avvantaggiate a
livello di costi di produzione. Di qui la necessità di individuare produzioni tali da garantire ordinativi sufficienti ad ammortizzare gli
investimenti in R&D, progettazione prodotto, attrezzature di produzione.
Sia le grandi unità che per le imbarcazioni di medie dimensioni generano a loro volta un indotto nel settore refit & repair, significativo in
termini di fatturato e lavoro.
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IMMATRICOLAZIONI
Le unità immatricolate in Italia nel 2013 ammontavano a 103493 unità - di cui 4.852 in Sardegna, al 9° posto come immatricolazioni - con
la seguente ripartizione percentuale :
AREA
%
Nord
45
Centro
25
Sud - Isole
30
TIPOLOGIA
%
motore
57
vela
43
RETI D'IMPRESE
Le reti di imprese possono rappresentare una buona opportunità per gli operatori del settore merceologico della nautia, consentendo la
creazione di un network, ovvero di “massa critica” del sistema.
Le reti possono essere
- orizzontali : aggregano aziende che fanno capo ad un cantiere
- verticali : aggregazione di piccole aziende con apri ruolo e partecipazione
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Le reti di impresa possono essere vantaggiose per piccole imprese che, da sole avrebbero una scarsa visibilità ed un basso potere
contrattuale.
Queste reti tendonoa nascere in zone dove non ci sono precostituite leadership cantieristiche o iniziative legate ad uno specifico
settore commerciale ( service, refitting, etc. ). Le reti possono aiutare alla stipulazione di contratti di rete ed agevolazioni fiscali relative
alla legge di stabilità 2015.
Con riferimento alla Sardegna, NAVIGO Sardegna è una rete attiva dal 2012, in particolare nel nord est dell'isola.
PROMOZIONE DELLA CULTURA NAUTICA
Un' indagine del 2008 sul turismo nautico di ASSISTENZA MARE ITALIA ( AMI ) e del CENSIS segnalava che :
- il 68.5 % dei diportisti italiani usa la barca di proprietà, il resto usa delle barche di parenti / amici o barche a noleggio
- cresce il mercato della piccola nautica : gommoni & vela
- cresce l'età media degli utilizzatori
FILIERA NAUTICA ( classificazione ATECO )
ATECO suddivide la filiera nautica in 4 aree :
- costruzioni di imbarcazioni da diporto e sportive
- cantieri navali per costruzioni metalliche e non
- commercio al dettaglio di natanti e accessori
L'attività nautica stimola altre attività di filiera, in un rapporto di 1 a 6 ; ovvero, una nuova commessa di lavoro genera positive ricadute
su altre 6 attività della filiera a monte – es fornitura di seminavorati - ed a valle, quali commercializzazione, manutenzione, servizi.
In termini occupazionali, gli addetti della filiera nautica sono così ripartiti ( 2014 ) :
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Al 2014, in termini occupazionali, gli addetti del settore nautico in Italia sono cosi ripartiti in valore assoluto :
- produzione : 21.524
- subfornitura : 94.671
- servizi / riparazione : 42.235
- commercio : 17.519
- charter : 5.327
- totale addetti : 181.276
I comparti che subentrano nella filiera nautica sono moltepici, quali meccanica, elòettronica, chimica, tessile.
Questa articolazione di competenze favorisce le imprese artigiane, tipica eccellenza italiana, anche in contesti fortemente innovativi e
dunque ad elevata ricaduta di innovazione e tecnologia. In particolare, si ha la seguente ripartizione a livello regionale :
REGIONE
UNITA' LOCALI
%
NORD OVEST
7.075
33
CENTRO
6.052
28
NORD EST
4.944
23
SUD
3.453
16
Ogni impresa mediamente è composta da 6.9 addetti. Analizzando i dati su base nazionale, si registrano i seguenti dati :
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CANTIERISTICA NAUTICA
UNITA' LOCALI
ADDETTI
QUOTA
%
ITALIA
3.092
21.524
0.05
0.13
SARDEGNA
184
329
0.11
0.10
SISTEMA PRODUTTIVO
UNITA' LOCALI
ADDETTI
QUOTA
%
ITALIA
1.752
181.276
0.28
1.10
SARDEGNA
894
2.360
0.52
0.69
Confrontando i dati della Sardegna con una regione assimilabile – Marche – i dati mettono in evidenza come in Sardegna ci siano molte
unità con pochi addetti :
CANTIERISTICA NAUTICA
UNITA' LOCALI
ADDETTI
QUOTA
%
MARCHE
171
1.766
0.09
0.38
SARDEGNA
184
329
0.11
0.10
SISTEMA PRODUTTIVO
UNITA' LOCALI
ADDETTI
QUOTA
%
MARCHE
622
4.792
0.34
1.03
SARDEGNA
894
2.360
0.52
0.69
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VALORE AGGIUNTO PER FASI DELLA FILIERA
Il valore complessivo del valore aggiunto del comparto nautico - pari a circa 10 MLD € nel 2014 – indica come a fronte di 1 € investito
nella produzione si generano 5.9 € nella filiera, come sintetizzato dalla seguente tabella ( valori in € ) :
PRODUZIONE
1.457.977
SUBFORNITURA
6.731.540
SERVIZI - RIPARAZIONE
1.369.024
COMMERCIO
236.768
CHARTER
206.768
TOTALE
10.002.077
COMMERCIO ESTERO ITALIANO : INCIDENZA DEL SETTORE NAUTICO
La cantieristica italiaan è prima al mondo per la quota di mercato relativa alle imbarcazioni da dipoerto, con un valore pari a 21.7 € nel
2014, contribuendo per il 4 € al surplus generato dall'economia nazionale nel suo complesso.
In particolare, le esportazioni di imbarcazioni da diporto erano lo 0.5 € del totale nazionale nel 2014, con un incremento di 11 punti
rispetto al 2013, a fronte di un calo del 15 € rispetto al 2009.