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elefono 0 .9 0 .4 1 sms 9.1 19. 41 e-mail it i e o i ro Epolis Roma 4 Giugno 2009 .it 19 . Indici FTSE ITALIA A.S. FTSE - MIB LONDRA - FTSE FRANCOFORTE - DAX TOKYO - NIKKEI PARIGI - CAC 40 EUROSTOXX 20.730,02 20.117,66 4.383,42 5.054,53 9.741,67 3.309,65 2.483,39 -1,89% -1,98% -2,09% -1,74% +0,39% -2,02% -2,00% L'operazione. In vendita i prodotti dolciari e lo stabilimento di San F FLAS FE ER L RESER E « ncora sotto stress i mercati inanziari» q I mercati finanziari restano ancora “sotto stress”. È quanto ha detto il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke. Inoltre, secondo il presidente della Fed, deficit di lungo termine minacciano la stabilità dei mercati. Questo l'avvertimento lanciato da Ben Bernanke parlando alla Commissione Bilancio della Camera. ■ . ................................................................. RICERC CPP I LI Carte di credito l'Italia al posto qI turchi usano le carte di cre- dito e il bancomat molto più che gli italiani. È quanto emerge da una ricerca di Cpp Italia, filiale italiana della multinazionale specializzata nella protezione nelle carte pagamento, presente anche in Turchia, secondo la quale i cittadini turchi possiedono una carta di pagamento e mezza ( ,46) ciascuno collocandosi all'undicesimo posto tra i tutti i Paesi dell'Unione europea dietro la Francia ( , 6) e prima della Germania, dodicesima con un rapporto di ,4 carte di pagamento per abitante. L'Italia è al 7 posto con una media di ,2 carte per abitante, ed è preceduta da Estonia ( 6 posto), Cipro ( ), Malta ( 4 ), Grecia ( 3 ), Slovenia ( ). ■ . ................................................................. PR ES E R ER rimo sciopero nella storia della Bce qÈ iniziato alle 6 di ieri ed è durato 0 minuti il primo sciopero della storia della Banca Centrale Europea indetto dai dipendenti. I lavoratori dell'Euroto er incrociano le braccia per chiedere più voce in capitolo nelle decisioni che riguardano salari e pensioni. Il sindacato, che rappresenta il 3 % dei dipendenti, fa pressione perché i dipendenti vengano rappresentati nelle riunioni. La Bce ha precisato che nessuna delle funzioni della banca è stata interrotta. ■ artino Nestl , Bauli vuole i panettoni e tratta per otta e Alemagna ANSA q Ibranderanostati ac uistatinel . Ilsindacato:il giugno ottooredisciopero Dopo sedici anni gli storici panettoni Motta e Alemagna potrebbero tornare italiani. A “mangiarseli” potrebbe essere la Bauli, già leader nella produzione di dolci per le feste (panettoni, pandori e colombe), che ha avviato trattative in questo senso con il gruppo Nestlé. ■ L I I LE svizzera punta a cedere il business dei prodotti dolciari da ricorrenza e i due storici marchi, escluse le attività di Motta e Alemagna nel settore dei gelati e surgelati, che resteranno a Nestlé. L’operazione, qualora andasse in porto, è destinata a rafforzare ulteriormente la posizione di Bauli sul mercato dei dolci da ricorrenza. Il panettone Motta è infatti oggi il più venduto in Italia e, complessivamente, Motta e Alemagna detengono la seconda quota del mercato dei dolci da ricorrenza in Italia, alle spalle della stessa Bauli che - secondo quanto riporta l’azienda sul proprio sito eb - detiene oltre un quarto di tutto il mercato a Natale e Pasqua con punL 3 rimi in Italia per i panettoni te anche del 3 % nel segmento del pandoro. La trattativa in corso tra Nestlé e Bauli prevede, oltre alla cessione dei due marchi, anche la vendita del sito produttivo di San Martino Buon Albergo (in provincia di Verona). La multinazionale svizzera - si legge in una nota del gruppo - ha riscon- trato nella proposta di Bauli coerenze strategiche nello sviluppo del business, garanzie di salvaguardia delle attività dello stabilimento veronese, continuità occupazionale e affidabilità nella gestione di marchi storici. I brand Motta e Alemagna, nati da due aziende familiari milanesi negli anni Venti e poi rilevati dalla Sme del gruppo Iri, vennero acquistati dalla Nestlé nel 3: allora i due marchi storici avevano numerosi problemi di redditività e di business, ma il gruppo elvetico ha fortemente investito sulle loro produzioni e ne ha rilanciato gamma e consumi. Il marchio Motta, il cui prodotto più famoso agli inizi era il tradizionale panettone meneghino, è poi diventato centrale anche nel settore dei gelati, dove è presente fin dagli anni ' 0: in questo campo, però, la Nestlé intende ora mantenere la proprietà del marchio, come pure dell’Alemagna, continuando nella produzione di gelati. L’ufficializzazione della trattativa fa crescere intanto la preoccupazione dei sindacati, già allarmati nei giorni scorsi dalle indiscrezioni circolate sulla stampa. «Una volta per tutte la Nestlé deve dire cosa intende fare realmente con le produzioni italiane», ha detto il segretario nazionale della FlaiCgil, Antonio Mattioli. Il sindacato, che è preoccupato del mantenimento dei livelli occupazionali a San Martino Buon Albergo, dove sono impiegati 00 lavoratori fra fissi e stagionali, ha confermato per il giugno ore di sciopero in tutti gli stabilimenti Nestlè. ■ L'indagine. « n settore ancora critico, bisogna aumentare la concorrenza» oi Per aumentare la concorrenza e la sicurezza nel sistema-gas italiano, l’Eni dovrebbe cedere una parte degli stoccaggi, peraltro concessioni statali, sul modello adottato per favorire la liberalizzazione nel settore elettrico. È questa una delle principali proposte che ■ i li ali i il ga emergono dalle conclusioni d e l l ’ In d a g i n e c o n o s c i t i va dell’Autorità garante della conc o r r e n z a e d e l m e r c at o e dell’autorità per l’energia elettrica e il gas, sull'attività di stoccaggio nel settore del gas naturale in Italia. Un settore che, a giudizio delle due Auto- rità, presenta ancora «rilevanti criticità» e necessita di «un significativo rafforzamento della capacità di stoccaggio, essenziale per rafforzare il grado di sicurezza». A fronte di queste criticità sono stati necessari, anche nel recente passato, interventi da parte del Governo per garantire la salvaguardia del sistema nazionale, con maggiori oneri per imprese e famiglie: ad esempio, il contenimento dei consumi da parte dei clienti industriali e l’attivazione dei contratti di interrompibilità, l'obbligo di massimizzare le importazioni e di utilizzare fonti alternative al gas per la produzione di energia elettrica, in deroga a norme ambientali. ■