1.10.1 Enrico Franceschini - COMPAGNIA DEI MEGLIOINSIEME

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1.10.1 Enrico Franceschini - COMPAGNIA DEI MEGLIOINSIEME
BREVIARIO PER UNA VECCHIAIA CONSAPEVOLE / SUGGESTIONI / Enrico Franceschini / pagina 1.10.1 (versione 1)
Le pagine che seguono riportano alcune considerazioni sulla vecchiaia
tratte da un réportage in materia di Enrico Franceschini, giornalista
(vds.“la Repubblica” del 25 febbraio 2010)
74 ANNI: È IL MOMENTO GIUSTO PER ACCORGERSI
DI ESSERE FELICI!
“La felicità – sosteneva quel grande conoscitore dell’animo umano che era Anton
Chechov - è come la salute: quando la possiedi non te accorgi!”. Invece sembra che
ci sia un momento in cui l’uomo e la donna non soltanto sono felici alla massima
potenza, ma sono anche consapevoli della loro fortuna. Succede, a quanto pare, a
74 anni (troppo tardi, dirà qualcuno; meglio tardi che mai, risponderà qualcun altro!).
Lo afferma uno studio pubblicato di recente sulla rivista scientifica “Social Indicator
Research” e ripreso dalla stampa britannica. Alla base di questo studio sta una ricerca
condotta per oltre venti anni da un gruppo di psicologi europei e americani attraverso
una serie di sondaggi con persone di diversa età, reddito e condizione sociale.
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Stando ai risultati di quello studio intorno ai 74 anni è il momento giusto per
accorgersi di essere felici. Liberi da preoccupazioni finanziarie (perché hanno risolto
tutti i loro problemi economici o perché non hanno più bisogno di tanti soldi da
spendere), liberati dalla responsabilità dei figli da allevare (e spesso anche nei
confronti dei nipoti, a quel punto già un po’ grandicelli!), con in più la capacità per
fare un equo bilancio della propria vita (e per capire che le piccole gioie provate sono
state in realtà le più grandi), i settuagenari costituirebbero la generazione più felice di
tutte.
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Lo studio pone altresì in evidenza che l’età più infelice di tutte – e questo è forse il
dato meno sorprendente! - sarebbe l’adolescenza. Dopodiché si continua ad essere
mediamente infelici (o comunque ansiosi e preoccupati) fino ai 40 anni di età, mano a
mano che si devono affrontare - e possibilmente superare! - prove di ogni tipo: dalla
ricerca di un lavoro ai sogni di carriera, dall’acquisto (a rate) di una casa alla nascita e
alla crescita dei figli, dai voti scolastici dei figli agli esami universitari degli stessi,
ecc. Tra i 40 e 45 anni il livello di contentezza/scontentezza rimane più o meno
uguale. E’ dai 46 anni in su – secondo lo studio citato – che comincia la risalita
BREVIARIO PER UNA VECCHIAIA CONSAPEVOLE / SUGGESTIONI / Enrico Franceschini / pagina 1.10.2 (versione 1)
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verso una soddisfazione sempre maggiore, il cui apice viene raggiunto proprio al
74° anno di età (perlomeno per coloro che non hanno problemi ad arrivare con la
pensione o con i risparmi alla fine del mese, e che non soffrono ovviamente di gravi
problemi di salute!). “Se fai buon uso di quello che hai capito, fatto e scoperto
nella prima metà della vita, la seconda parte può essere di giorno in giorno
sempre più gratificante!”, commenta il dottor Carlo Strenger della Tel Aviv
University, uno degli studiosi che hanno partecipato alla ricerca in questione. Ma un
columnist del “Daily Telegraph”, di 74 anni, ironizza: “Sì, è vero che io e mia moglie
siamo molto felici. Anzi passiamo tutto il tempo a cercare di ricordarcene i motivi
(oltre che a cercare di ricordare i nomi di amici, di città in cui siamo stati, di cose che
abbiamo visto...).
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Peraltro non mancano coloro che osservano come non ci sia da meravigliarsi dei
risultati della ricerca. Da anni sondaggi analoghi rivelano che tra diete, palestre,
chirurgia estetica e medicinali che ti fanno sentire giovani, i cinquant’anni di oggi
corrispondono ai trenta di ieri, i sessant’anni di oggi ai quaranta di ieri, i settant’anni
di oggi ai cinquanta di ieri. Si potrebbe allora dire che, insieme alla “second life”
che spopola nel mondo virtuale di Internet, ce n’è un’altra nel modo reale che
per tante persone è in grado di spostare indietro le lancette dell’orologio
biologico!