Dicembre 2009 - Nuovo Giangurgolo News

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Dicembre 2009 - Nuovo Giangurgolo News
nuovo
COPIA OMAGGIO
Società
Palmara
E 1,00
ANNO XVII - N. 2
DICEMBRE 2009
Redazione: Via Anita Garibaldi, 69 - 89055 Gallico Sup. (RC) - Tel. 0965.372015
Abbonamenti: Ordinario E 20,00 • Sostenitore E 30,00 • Benemerito E 50,00 • Amico E 100,00
Nuovo Giangurgolo
ritorna ai lettori!
Da gennaio 2010, puntuale ogni mese
con le notizie di Archi, Gallico e Catona
Con il 2010 Nuovo Giangurgolo riprende le sue pubblicazioni
mensili! E’ una notizia che da tanto
tempo i nostri affezionati lettori si
aspettavano, quindi, nonostante le
difficoltà oggettive non potevamo
deluderli! Lettori che da oltre 25
anni ci seguono con affetto perché,
come dice la professoressa Maria
Mariotti, “Giangurgolo rende le cose semplici, importanti!”. In effetti,
per noi tutto quello che accade sul
nostro territorio: una nascita, un
matrimonio, una morte, un anniversario, un evento, una manifestazione di tipo culturale, sportiva,
politica, amministrativa, o solo raccontare la nostra storia, la vita e le
opere di concittadini illustri, raccontare la quotidianità della nostra
gente, dei risultati scolastici dei nostri ragazzi e delle loro aspirazioni,
per noi è importante! Aiutare l’economia, il commercio, il turismo attraverso la buona immagine e l’affermazione degli operatori economici, delle imprese e degli esercenti che operano nella Zona nord di
Reggio, essere attenti alle questioni
sociali e su tutto quello che di positivo accade nelle nostre contrade,
per noi è importante e doveroso testimoniarlo sulle pagine di Nuovo
Giangurgolo.
Per effetto dell’accorpamento
delle circoscrizioni Gallico, Archi e
Catona, diventeranno una unica entità amministrativa, perciò Nuovo
Giangurgolo non poteva mancare a
questo appuntamento e continuare
ad essere per queste popolazioni
“l’agora” di sempre. Quindi, Nuovo Giangurgolo vuole essere “la
piazza” dove ogni cittadino con fiducia si può ritrovare per scambiare amichevolmente un opinione,
approfondire ed apprendere le notizie che lo interessano più da vicino.
Nuovo Giangurgolo è il periodico
che dà voce a chi voce non ha, vuole essere lo specchio della coscienza collettiva di tutta la popolazione
di Reggio Nord.
Nuovo Giangurgolo continuerà
ad essere lo strumento di informazione, di formazione e di cultura
ma anche di denuncia e di proposta
come è sempre stato. Un periodico
apartitico e non apolitico perché
vuole dare un anima ai cittadini che
desiderano utilizzarlo per esprimersi in modo obiettivo sulle questioni e sulle grandi scelte che interessano il territorio.
Per garantire tutto ciò, senza
condizionamenti di ogni tipo, Nuovo Giangurgolo ha bisogno del soAbbonamento annuale
Ordinario
€ 20,00
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La spedizione in abbonamento
postale partirà con gennaio
2011
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Abbonamento pubblicità annua
Un modulo
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Due moduli
€ 250 + IVA
stegno concreto dei lettori e degli
imprenditori locali. Per questo motivo, anche se per tutto l’anno 2010
Nuovo Giangurgolo verrà gratuitamente distribuito nei punti pubblici
di maggiore frequentazione, chiediamo ai lettori di sottoscrivere fin
da subito l’abbonamento e agli
operatori economici un contratto
mensile o annuo di pubblicità, di
modo che, con il 2011 possiamo
portalo a regime, riprendere la spedizione in abbonamento postale e
farlo arrivare direttamente a casa
vostra.
Il direttore Editoriale
Buon Natale
e Felice
Anno Nuovo
ai lettori
Periodico di Reggio Nord
Fondaconuovo più bello dopo l’intervento del Comune sull’arredo urbano
Ristrutturata Piazza Mazzini detta Focà
E’ raro vedere sul nostro territorio circoscrizionale un lavoro iniziato e finito prima dei tempi stabiliti a contratto. E’ pure questa volta
è successo! Si tratta della riqualificazione della piazzetta di piazza
Mazzini (detta Focà) a Gallico Superiore.
La Ditta I.C.A. di Sambatello,
ha consegnato piazza Focà ristrutturata prima del 5 dicembre, data
prevista per la fine dei lavori, eseguiti per ordine del comune di Reggio Calabria, Settore Qualità e Ambiente, su progetto dell’ing. Gianluca Costabile e dell’architetto
Francesco Vita; responsabile unico
del procedimento, geom. Giuseppe
Manfrici.
La piccola piazza di Gallico
Superiore, posta tra la via Vespia e
la via Anita Garibaldi, ha cambiato
completamente aspetto, rivestendo
un look più elegante con spazi
aperti ad una maggiore socializzazione pubblica. La parte centrale
della piazza, più ampia e in piano,
è stata ricavata dall’abbattimento
della vecchia fontana e dal restringimento delle quattro aiuole. Tre
gradini e due scivoli laterali danno
un tocco di eleganza all’accesso da
via Anita Garibaldi, mentre nel lato
di via Vespia è stata messa in opera, con attorno delle aiuole, una
fontana stilizzata in ghisa. Bello il
manto erboso che ricopre le aiuole
arricchite da nuove arbusti, piante e
fiori che potranno essere agevolmente irrigate dall’impianto irriguo
a spruzzo messo in opera. E ancora
le panchine in ghisa, i cestini portarifiuti, la costruzione dei marciapiedi in tutti i quattro lati e una pavimentazione con massello autobloccante colorato. Anche se predisposto, manca solo l’impianto di illuminazione nuovo perché non sono bastati i soldi stanziati.
Sono passati dieci anni da
quando l’Associazione Culturale
“Nuovo Giangurgolo” aveva inviato alla Commissione Toponomastica del Comune, la proposta di riordino della toponomastica a Gallico
–Sambatello, nella cui proposta era
tra gli altri, prevista la ri-intitolazione di detta piazzetta ai “Sindaci
del Comune di Gallico dal 1860 al
Verso la celebrazione del 150° anniversario dello Stato Unitario
È stato il Sud a pagare il prezzo più alto
Che il Mezzogiorno d’Italia fu espoliato delle sue ricchezze a favore
dello sviluppo del Nord lo ha detto anche il ministro Tremonti
Dodici anni addietro il “Nuovo Giangurgolo” (ndr
N.G., a. VI,, n° 6, giugno/97) pubblicò un articolo a mia
firma che analizzava gli effetti disastrosi che l’Unità d’Italia con annessione del Sud al Piemonte aveva prodotto,
attraverso una tragica azione repressiva durata dieci anni,
con migliaia di fucilati e la distruzione di interi paesi. Una
rivolta di popolo fu liquidata come brigantaggio e la repressione è servita ad agevolare la spoliazione del Sud
delle sue risorse per finanziare lo sviluppo dell’industria
del Nord e pagare gli altissimi costi di una guerra repressiva contro una popolazione che, sia pure sotto bandiere
considerate reazionarie, si ribellava contro una forma di
colonizzazione rapace e violenta. In quell’articolo scrivevo che occorre rileggere le analisi fondamentali di Fortunato, Villari, Romeo, Smith, Don Sturzo e Gramsci ai
quali oggi si aggiunge sorprendentemente il Ministro dell’Economia Tremonti, per capire la “questione meridionale” generata dall’annessione degli Stati italiani al Piemonte. È in atto una campagna sostenuta in primis dal Capo dello Stato, sulla necessità di celebrare solennemente
il 150° anniversario della nascita dello Stato Unitario, ma
se l’evento fosse festeggiato all’insegna della retorica patriottica e non della verità storica, avremmo perso un‘occasione importante per riflettere seriamente su come quel
processo si è determinato e con quali conseguenze. Desidero chiarire in premessa che i torti subiti nel 1860 non
possono costituire alibi che giustifichino il permanere di
organizzazioni criminali (mafia,‘ndrangeta, camorra) che
pesano oggi come una cappa di piombo sulla società, sul
suo sviluppo economico, culturale e sociale; non vi sono
alibi che possano giustificare l’inefficienza delle pubbliche amministrazioni, dello sperpero di denaro speso male
o non utilizzato quando viene dall’Europa; non vi sono
alibi se la politica oltre che inefficace è corrotta e non vi
sono alibi per la stessa popolazione quando una tale classe politica la vota, la sostiene o la subisce passivamente.
Tuttavia la verità storica sull’origine dello Stato unitario non si può negare.
A partire dal 1860 il Regno di Napoli, è stato spoglia-
1927”, proprio per non perdere la
memoria della nostra storia e della
nostra identità territoriale. In molti sanno che Gallico, come Sambatello e tanti altri prima di essere annessi alla “Grande Reggio” nel
1927 furono comuni autonomi.
Forse sarebbe ora che qualcuno rispolveri quella richiesta. La toponomastica è un riferimento importante che dà dignità ed ordine alle
periferie ormai, da anni, abbandonate al degrado. Due questioni affidiamo all’attenzione del Consiglio
della IX Circoscrizione GallicoSambatello e del suo presidente,
con il proposito di portarli a buon
fine: il completamento della piazza
con l’illuminazione nuova ed adeguata e l’intitolazione della stessa
ai “Sindaci del Comune di Gallico”.
Leggi
Nuovo Giangurgolo on line
collegati al sito
www.nuovogiangurgolo.it
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Al Sud
le famiglie
più povere
Le famiglie italiane sono sempre più povere e al sud sono quelle
che stanno peggio. Dal rapporto
sulla situazione sociale del Censis
emerge che nel nostro Paese tre famiglie italiane su dieci stentano di
arrivare a fine mese e sempre più
sono quelle che per superare questo
stato di difficoltà si rivolgono ai
banchi alimentari ed alle associazioni che gestiscono le mense popolari. Per chi, ovviamente non si
trova nella disastrosa condizione di
aver perso definitivamente il lavoro, il Censis nel rapporto reso noto
il 4 dicembre scorso dice che il
71,5% delle famiglie italiane ha un
reddito mensile insufficiente a coprire le spese.
Ma l’Italia non è tutta uguale
perciò ci troviamo che il dato sale
al 78,9% al Nord-Est, al 76,7% al
Nord-Ovest, al 71% al Centro,
mentre al Sud scende al 63,5%,
perciò, dai dati emerge che Il disaggio sociale è fortemente territorializzato ed il Sud è sempre quello
che paga il prezzo più alto della crisi. Infatti, in Censis precisa che un
milione e 50 mila famiglie (pari al
4,4%) vivono in condizione di
“povertà alimentare”, con un divario territoriale enorme tra regioni
come Veneto (2,3%), Toscana
(2,4%), Lazio (2,7%), Trentino Alto Adige (2,9%) e la Calabria
(6,2%), La Basilicata (9,1%), la Sicilia (9,1%) e la Sardegna (10,8%).
Le provincie più messe male
sono quelli di Palermo, Agrigento,
Matera, Lecce, Caserta, Crotone,
Vibo Valentia e Caltanissetta. Mentre Trieste, Aosta, Belluno e Siena
sono le provincie con livello di disagio sociale più basso.
La cerimonia ufficiale il 6 febbraio 2010
A don Demetrio Fortugno
intitolata la scuola di via Vespia
Cartina del Regno delle due Sicilie
to delle sue risorse e trasferite al Nord: la sua industria era
la prima d’Italia per produzione ed occupazione, la sua
flotta commerciale seconda solo a quella inglese, gli occupati in percentuale sulla popolazione complessiva più
di quelli di ogni altro Stato Italiano e le risorse monetarie
accumulate superiori a quelle di tutti gli altri Stati messi
assieme. Tutto è servito per sostenere lo sviluppo industriale del Nord. Ma l’effetto più devastante l’ha prodotto
sulla popolazione l’applicazione immediata, senza alcun
correttivo e gradualità dell’ordinamento giuridico ed economico dello stato Piemontese che ha reso impossibile la
vita a tantissime fasce di popolazione che usufruivano di
fiscalità ridotta, di sostegno sociale adeguato e financo
della possibilità di sfruttare gratuitamente le terre demaniali che con l’avvento dei piemontesi furono venduti dallo Stato ai privati generando la nascita di vasti latifondi.
Gaetano Arconti
continua a pag. 4
L’istanza di intitolazione della
scuola primaria di Gallico Superiore, avanzata dai docenti del Plesso
scolastico e adottata dal Consiglio
di Circolo il 3 luglio 2006, ha finalmente concluso l’iter procedurale previsto, avendo ottenuto la
delibera della Giunta Esecutiva del
Comune di Reggio Calabria,
espressa il 19 aprile 2007 e quindi,
attraverso l’inoltro all’Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria in
data 7 maggio 2007, l’autorizzazione della Prefettura di Reggio
Calabria, il 27 ottobre 2009.
In ultimo, con Decreto del 18
novembre 2009, il Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale, dott. Francesco Mercurio, il
plesso scolastico di via Vespia ha
ricevuto finalmente la sua nuova
denominazione: Scuola Primaria “
Don Demetrio Fortugno”, Parroco,
guida spirituale e autorevole figura
di educatore di Gallico per oltre
cinquant’anni.
Tale scelta è stata auspicata
non solo dal mondo scolastico, ma
da tutta la comunità territoriale che
ha espresso unanime consenso in
occasione del Convegno “ Don Demetrio Fortugno, uomo e sacerdote”, organizzato dalla scuola di
Gallico Superiore nel giugno del
2006.
In tale manifestazione si è potuta infatti registrare una larga partecipazione di quanti hanno conosciuto e apprezzato il valore e il
ruolo del sacerdote che ha segnato,
con la sua guida pastorale e il ruolo educativo e culturale di profondo e ampio orizzonte, un cinquantennio della vita sociale, culturale e
religiosa di Gallico.
Gli atti, le testimonianze e ricordi prodotti al Convegno saranno
presto pubblicati.
La cerimonia ufficiale di intitolazione avverrà il 6 febbraio 2010,
in occasione dell’anniversario della
morte, alla presenza di autorità scolastiche, religiose, politiche, militari, della popolazione scolastica e
della cittadinanza tutta.
Teresa Pensabene
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Cronaca-Cultura-Attualità
Dicembre 2009
Bambini, genitori, nonni e tanti amici per festeggiare la fondatrice Franchina Romano
L’asilo Heidi ha compiuto 30 anni
L’asilo Heidi ha festeggiato il
30 ottobre scorso 30 anni di attività. Una grande festa che ha visto
riuniti nei locali della Scuola materna, almeno tre generazioni: bambini, genitori e nonni per festeggiare la fondatrice Franchina Romano,
per tutti “zia Franchina”.
Se dovessimo scrivere le doti,
le capacità creative, l’estro ma, soprattutto la generosità e la carità
cristiana di Franchina non basterebbero le pagine di Giangurgolo e
comunque non sarebbero sufficienti per rendere lode ai suoi grandi
meriti.
Franchina è la quarta di sei figli
nata dal maresciallo Leonardo Romano, comandante dei vigili urbani
della stazione di Gallico e Maria
Mazzone, entrambi originari di
Portigliora di Locri. Totò, noto
scultore di fama internazionale, autore della Madonna a Piazza Calvario, della madonnina a gallico Marina, andata purtroppo distrutta e
dei plessi monumentali del “Calvario” e del “Presepio dei popoli” al
zia Franchina
lidata ed affermata.
Nel 1981 Franchina chiude l’asilo “Biancaneve” e concentra tutti
gli sforzi organizzativi e didattici
sull’asilo “Heidi”. L’attenzione
principalmente cadeva sui bambini
appartenete a famiglie bisognose e
siccome per la fondatrice l’accoglienza e l’educazione dei bambini
viene prima della retta mensile le
1979 - Don Fortugno inaugura l’asilo Heidi
Parco della Mondialità a Gallico,
Rocco, Melina, Nardino e Paolo
sono i suoi fratelli. Il 18 ottobre del
1964 sposa il gallicese Domenico
Esposito e dalla loro unione nascono Antonella, Rocco, Stefania,
Giuseppe e Leonardo Romano.
L’amore verso i bambini ha fatto sì che ancora ragazza, in parrocchia si prendesse cura di loro come
educatrice e catechista, sotto l’occhio vigile di Don :Demetrio Fortugno, parroco di S. Biagio e all’asilo “Doldo-Frisina”, gestito dalle
suore di don Bosco, le Figlie di
Maria Ausiliatrice, già presenti a
Gallico Superiore dal 1962, per anni ha fatto la maestra.
Ma questo servizio verso i
bambini non bastava per appagare
la dinamicità di Franchina, così nel
1977, in un locale preso in affitto
sulla nazionale di Gallico, nei pressi del Torrente Scaccioti, fondò la
Scuola materna “Biancaneve” e nel
1979, a Gallico Superiore, dove attualmente continua l’attività in Via
Esposito, zona Troncovito, in una
casa di sua proprietà, costruita su
un terreno di uno zio, ha fondato la
Scuola Materna “Heidi”. “Ho scelto il nome Heidi” per la mia nuova
scuola Materna, ci confessa Franchina, perché in quegli anni la televisione italiana trasmetteva i programmi di questo cartone animato
e quella bambina mi faceva tanta
tenerezza”
Ma l’avventura dei primi anni
fu dura e difficile. Gestire due
Scuole materne non fu per niente
facile per Franchina, specialmente
a quei tempi. Però, grazie all’aiuto
di Grazia Richichi, Graziella Bellantoni, Lina Calogero, Francesca
Surace, la signora Maria Campolo
che faceva da cuoca ed a altre pioniere come lei e all’amorevole
comprensione del marito Mimmo
che fin dal primo momento ha sempre svolto le funzioni di amministratore e di autista del servizio pulmino, l’attività è andata avanti e
negli anni si è sempre di più conso-
porte della sua Scuola materna, fin
dalla sua fondazione, sono sempre
state aperte a tutti i bambini di ogni
ceto sociale.
Oggi la Scuola è formata da tre
sezioni di materna, divise per età,
tre, quattro e cinque anni; una sezione “Primavera” per i bambini da
uno a tre anni e una sezione “Nido”, per i bambini da zero a un anno. Tutte le sezioni sono ubicate in
un locale di 300 mq, divisi in aule
ampie ed attrezzate, un refettorio,
la cucina e un grande cortile con
giochi all’aperto e un forno a legna
dove viene fatta la pizza. Inoltre, la
struttura dispone del servizio pulmino a richiesta.
La Scuola materna “Heidi”, oltre ad offrire le attività ordinarie
come l’accoglienza, il canto e le attività motorie, ogni giorni impegna
i suoi bambini in lavori laboratoriali di disegno, pittura, lettura, scrittura, drammatizzazione e culinaria.
In quest’ultimo si insegna ai bambini ad impastare e cucinare la pizza e i dolci che poi consumano a
completamento del loro pasto.
L’attività educativa dei bambini
viene completata con frequenti
uscite per visite guidate al porto di
Reggio in visita alle navi militari e
civili che attraccano nel nostro porto cittadino, alla Scuola dei Carabinieri di Modena, ai vecchietti nelle
case di riposo, ai musei, ai giardini
pubblici ed alle chiese del territorio. Inoltre si rende promotrice di
manifestazioni pubbliche come la
“Festa dell’albero”, la “Festa della
Donna, la “Festa della Primavera”
e la “Festa dei nonni”. A Natale, la
Scuola, organizza il “Presepe vivente” e a Carnevale partecipa al
Festival della “Mascherina d’Oro”.
In estate l’attività continua con la
colonia estiva al mare.
Per tutte queste iniziative la
Scuola materna della “zia Franchina”, in questi trent’anni ha accumulato Diplomi d’onore e Attestati
di Merito. Tra tutti ricordiamo:
l’Attestato di merito conferitogli
della Curia arcivescovile di Reggio
per la partecipazione ai concorsi
dei presepi cristiani viventi;
il Premio Internazionale TETRADRAMMA D’ORO – Zecca
di Reggio, Tetradramma di Anassila 480 a.C; Premio Circolo Calabria, promosso dal Brutium, Associazione per i Rapporti tra calabresi nel mondo, assegnato con la seguente motivazione: “Alla Scuola
Materna “Heidi” Pioniere nell’educazione dell’infanzia”.
In fine, la benedizione del Santo Padre Giovanni Paolo II,
“Per l’educazione alla morale
cattolica”.
La direttrice Franchina ringrazia le insegnanti Fortunata Araniti,
Cristina Giordano, Cristina De
Carlo, Caterina Tripodi e Vanessa
Papalia che con abnegazione e
competenza hanno portano e portano alto il buon nome della Scuola.
E commossa conclude facendo una
rivelazione importante: “Io ormai il
mio tempo l’ho fatto, perciò è quasi l’ora di passare il testimone a
mia figlia Stefania che attualmente
ricopre la carica di vice direttrice
della Scuola. Sono più che convinta che Stefania guiderà la Scuola
negli anni che verranno con lo stesso amore, con lo stesso spirito e
con più competenza di sua madre”.
A nome di tutti i bambini che in
questi anni hanno frequentato l’Asilo Heidi, dei genitori e di tutti i
gallicesi che ti vogliono bene, ti diciamo da queste colonne GAZIE
ZIA FRANCHINA per tutto quello
che hai fatto col cuore e con intelligenza!
Debora Buta
Nasce a S. Biagio il coro dei veterani
E’ da giugno di quest’anno che
le messe del sabato sera, celebrate
da Don Gaetano Galatti nella chiesa di S. Biagio a Gallico Superiore,
sono animate liturgicamente dal
coro costituito dai veterani della
comunità parrocchiale.L’iniziativa
è stata di Nino Pavone e di Marcella Palamara, desiderosi di trovare
in parrocchia un’occasione di aggregazione per gli ex ragazzi di
azione cattolica e che oggi non più
ragazzi si vogliono ritrovare dopo
che la vita, la famiglia e il lavoro li
aveva fatti perdere di vista e allontanati anche dal servizio della pastorale.Un gruppo ormai ben affiatato e intonato grazie alla guida del
M° Gemma Natali e ai chitarristi
Nino Pavone e Paolo Trapani. Gli
altri componenti del Coro “Veterani S. Biagio” sono: Lisetta Gangemi, Pino Arrigo, Angela Canale,
Teresa Tripodi, Gisella Bilardi e
qualche altra signora che probabilmente, scusandoci, ci siamo dimenticati di menzionare.Le prove
del coro vengono effettuate il venerdì alle ore 20,30 in chiesa e la
partecipazione è aperta a tutti coloro che hanno a cuore l’amicizia, lo
stare assieme e che attraverso il
canto vogliono rendere un servizio
alla comunità. Sono particolarmente gradite le voci maschili, essendo
decisamente gli uomini in minoranza.
La “Boccioni” chiusa e trasferita
Le colonne portanti non reggono e l’edificio
potrebbe crollare. A rischio il futuro della Scuola
se non si costruisce in fretta una nuova struttura
Avevano appena finito di ristruttura la facciata della Scuola Media
“Umberto Boccioni” di Gallico che
da anni si presentava vistosamente
rovinata nell’intonaco e le grondaie
totalmente crollate mostravano i ferri che subito l’anno definitivamente
chiusa per carenze strutturali. Sembra quasi una beffa nei confronti di
tutto un quartiere vedere da un anno
l’edificio scolastico bello all’esterno
e vuoto nelle strutture portanti. Dobbiamo ringraziare la natura che in
questi decenni che l’edificio è stato
costruito non ha dato vita a un terremoto di magnitudine tale da farla
crollare sulle teste dei nostri ragazzi
e del corpo docenti e non docenti
che inconsapevolmente ogni giorno
si recavano a compiere il loro dovere. Chi ha costruito la scuola ha realizzato una struttura fragile e pericolosa. Persone senza scrupoli che
hanno utilizzato materiali scadenti e
che per avidità di denaro hanno messo a repentaglio la vita di generazioni di ragazzi gallicesi e se oggi, fortunatamente non piangiamo i morti
dobbiamo ringraziare il Signore, o la
Madonna della Grazia che li ha protetti. E’ successo che dei tecnici dell’Università Mediterranea di Reggio
a dicembre dello scorso anno erono
andati a fare delle verifiche strutturali dell’edificio e hanno costatato
che le strutture portanti erano inconsistenti per cemento e ferro, dichiarando l’edificio inagibile in quanto
lo stesso si sarebbe potuto collassare
in un qualsiasi momento, crollando
su se stesso. Così il sindaco, vista la
disastrosa perizia, come è suo dovere fare, ha emesso il 20 dicembre del
2008 l’ordinanza di chiusura della
scuola, lasciando genitori, docenti, e
personale ATA nella completa disperazione. Dopo un periodi durato alcuni mesi, di provvisoria sistemazione nelle scuola elementare di
Gallico con turni pomeridiani, finalmente il comune ha sistemato provvisoriamente gli alunni della “Boccioni” in una casa privata a Gallico
Marina. L’edificio ubicato sulla strada arginale del torrente Gallico, vicino al mare, è nuovo ma non sufficiente. Gli ambienti sono piccoli e le
aule bastano a malapena a ospitare i
cinque corsi completi. Mancano
completamente i laboratori di artistica e di tecnica., per la palestra si deve tornare al vecchio sito ed un pullman va continuamente avanti e indietro ad accompagnare i ragazzi.
Da quest’anno, per giunta è stata
chiusa la scuola di Calanna per mancanza di alunni ed il forno di ceramica e la cabina di verniciatura, a
Gallico, non ci sono locali per poterli risistemare. In questo stato di cose
la dirigente scolastica prof.ssa Barillà e sinceramente preoccupata perché se le cose vanno avanti così il
territorio rischia di perdere la scuola. Ma preoccupati sono ancor di più
i genitori che costituitosi in comitato permanete hanno chiesto all’Amministrazione comunale, tramite
l’assessore alla Pubblica Istruzione,
di attivarsi per la ricostruzione dell’edificio scolastico facendo ricorso
ai fondi straordinari per l’edilizia
scolastica. La questione della Scuola media “Boccioni” l’ha affrontata
anche il Forum del Quartiere di Gallico nell’incontro del 30 ottobre nella conferenza dibattito dal tema
“Cultura, Sicurezza e Ambiente nella città Metropolitana. Il presidente
Giovanni Giordano nella sua introduzione è stato determinato nel dichiarare che “Non ci daremo pace fino a quando non sarà ricostruito l’edificio nuovo della scuola media. Il
forum sarà vigile e si porrà accanto
a genitori ed alunni ed è pronto a sostenere ogni forma di protesta. Senza istruzione e cultura non ci potrà
essere crescita sociale e i gallicesi
non sopporteranno oltre all’inganno
anche la beffa di mandare i loro ragazzi in strutture scolastiche non
adeguati e insufficienti alla loro preparazione scolastica di base”
Giorgio Arconte
Premio Foyer des Artistes
Quest’anno alla VII edizione del
Premio Foyer des Artistes dedicato alla Regione Calabria, svolto a S. Alessio in Aspromonte lo
scorso agosto, sono stati premiate tre Gallicesi: Antonio Trapani
Lombardo, presidente dell’Associazione Culturale “Nuovo Giangurgolo”, editore del nostro mensile, mons. Vincenzo Pizzimenti,
canonico del Pantheon a Roma, e
Giuseppe Giordano, presidente
del Consiglio provinciale.
Notizie Utili
Farmacie di turno:
Gallico
19–20 dic. Gallico Sup. (Romeo) –
tel. 0965/370132
25-26-27 dic. V. S. G.ppe (Bello)
tel. 0965/679010
1-2-3 gen. 2010 Sambatello (Pardeo) tel. 0965/344048
Catona
19–20 dic. Rosalì. (Zema) –
tel. 0965/3679037
25-26-27 dic. S. F.sco Catona (Ragusa) tel. 0965/302531
1-2-3 gen. 2010 Salice (Barilla)
tel. 0965/600060
Polo Sanitario Gallico:
tel. 0965/371093 -0965/371822
Guardia medica Gallico:
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Consultorio Famigliare:
tel. 0965/371225
IX Circoscrizione G. –S.:
tel. 0965/371583-370160
VIII Circoscrizione Catona:
tel. 0965/600772-301648
X Circoscrizione Archi:
tel. 0965/48483-46562
Carabinieri Gallico:
tel. 0965/370170
Carabinieri Archi:
tel. 0965/48100
Carabinieri Catona:
tel. 0965/301601
Centro d’Ascolto “Mons. Calabrò”: tel.0965/48191. Servizio
gratuito di mensa., docce, cambio
indumenti da lunedì a sabato ore
11-14 presso suore Alcantarina, Archi
Mercatini rionali, ore 7-14:
Giovedì,Catona, Via Risorgimento
Venerdì Archi, piazza Cep;
Sabato Gallico Marina, argine torrente Gallico;
Parrocchie:
Gallico M. tel.0965/371747;
Gallico Sup. tel. 0965/371006;
Catona tel. 0965/301147;
Archi S. G. tel. 0965/48048;
Archi Carmine tel. 48523;
Archi Cep tel.0965/47020
Oratorio Salesiano Gallico:
tel. 0965/370136
Scuole:
Circolo didattico P.Caracciolo
Te. 0965/370020
Scuola Media “U. Boccioni”
Tel. 0965/370030
L’Angolo della Poesia
Fatale attrazione
Giovinezza
dell’anno Primavera
Donna,
fatale attrazione,
mi travolgi
inesorabilmente
come slavina.
Fresca acqua
di roccia, mi ristori.
Dall’ampia conca di aranci
che aprile di zagare infiora,
viventi colonne emergono
secolari cipressi.
Il leggiadro corpo,
o Venere di Nilo,
mi attrae come
canto di sirena.
Svanisce il paesaggio e poi diverso
alla fuga del pullman riappare.
La collina si appanna di foschia;
rabbrividisce l’area edulcorata
dal dorato profumo di ginestre.
Inutile resistenza cerco.
Giovinezza dell’anno, primavera
si offre alla natura.
Come l’umana vita essa alterna
serenità e tristezze;
si irrora di luce sotto il sole;
geme tra raffiche di vento
che piante ed erbe mortifica;
piange quando la pioggia
improvvisa precipita dal cielo.
Io, eroe d’Itaca non sono
e il pensiero dell’amata
compagna non m’arresta
quando il tuo profumo
di amante mi trascina
tra le soave braccia adulterine.
Baci di fuoco mi regali,
generosa mi offri
i tuoi seni prosperosi
e i turgidi capezzoli
mi doni a suggere
avido come bimbo
appeso al petto
E’ tanto breve il tempo che ti accorgi della mamma.
solo quando è fuggito;
E quando,
e se alla memoria lo richiami,
nella rosellina
di tenerezza e d’angoscia si riveste
mi abbandono
per dirti che anche tu
canto a Dionisio
sei volto al viaggio ineludibile
al ritmo del ballo di san Vito.
verso la fine
delle umane esperienze e della vita. E’ istinto, tarantola ballerina,
no ragione, la danza dell’amore.
Salvatore Lazzarino
Niko
(12° anniversario della sua morte)
nuovo
Cronaca-Cultura-Attualità
Dicembre 2009
3
Cineteatro di Gallico: a cinque mesi dall’aggiudicazione della gara
d’appalto cantiere ancora chiuso. Pronta la petizione popolare
Raccontiamo la storia del Cral-Enal a partire dai primi del ‘900, quando il sindaco di Gallico, A. Trapani Lombardo
fondò il “Circolo di Cultura” e riportiamo l’intervista all’ing. Pasquale Crucitti responsbile del procedimento
La storia
La costruzione del Cineteatro a
Gallico nell’ex area Cral-Enal è
una battaglia civica che l’Associazione Culturale sta portando avanti
da decenni. Ma ancora, nonostante
i buoni risultati raggiunti il capitolo non è stato chiuso. La storia del
circolo Cral-Enal di Gallico affonda le sue radici all’inizio del secolo
scorso, quando ai primi anni del
Novecento il sindaco Antonio Trapani Lombardo con la fondazione
del “Circolo di Cultura” ha voluto
dotare il comune di Gallico di un
Centro civico e culturale a favore
dei cittadini e dei giovani gallicesi.
Dopo il terremoto del 1908, il Centro di Cultura ha avuto come sede
le baracche e solo negli anni ’30,
grazie a un sistema di autotassazione, la popolazione finanziò la costruzione dell’edificio in muratura.
Il Circolo era dotato di una ricca biblioteca donata, dopo la sua prematura morte che avvenne nel 1927,
dal gallicese prof. Salvatore Coppola, Provveditore agli Studi delle
Calabrie.
Con l’avvento del fascismo e la
fondazione della “Grande Reggio”
il Circolo venne denominato Dopolavoro Fascista e donato dalla popolazione, quelli erano i tempi, all’Opera Nazionale Balilla. Dopo la
caduta del fascismo e la fine della
Seconda Guerra Mondiale per un
breve periodo il Circolo fu sede
della Camera del Lavoro prima di
essere acquisito definitivamente
dal CRAL-ENAL che lo tenne in
gestione fino al 1972, quando una
legge nazionale che aboliva gli Enti cosiddetti Inutili ne trasferisce la
proprietà alla Regione Calabria. Intanto, però, il Circolo era divenuto
inagibile a causa di un incendio doloso che nel gennaio del 1967 l’ha
devastato definitivamente. Per oltre
cinquanta’anni il Circolo fu l’unico
punto di riferimento per le attività
socioculturali organizzate a Gallico. In esso, si proiettavano film, si
facevano spettacoli teatrali e di varietà, si organizzavano festival canori, convegni, dibattiti, si tenne
una scuola di chitarra e persino si
celebrarono matrimoni. Il popolo
gallicese non si rassegnò mai di
perderlo ed il recupero del Cineteatro ha sempre rappresentato per i
gallicesi una forte bandiera d’identità territoriale. Le lotte per il recupero dello stabile durarono decenni
senza significativi risultati concreti.
Solo con Oreste Arconte, quando
eletto nel 1981 Presidente della IX
Circoscrizione “Gallico-Sambatello” si iniziò seriamente a lavorare
per la ristrutturazione dello stabile.
Infatti, Arconte servendosi della
collaborazione dell’architetto Alberto Giuffè, tecnico del comune,
nel 1982 riuscì a procurarsi la mappa catastale dell’area e accertare la
proprietà della stessa. Con questi
pochi documenti in mano si riuscì,
grazie alla collaborazione del compianto dott. Peppino Moscato, Capo Gabinetto del sindaco, ad avviare nel 1985, sindaco Pino Mallamo,
le pratiche perché il comune potesse acquisire lo stabile dalla Regione Calabria ed iniziare così il suo
recupero per destinarlo alle attività
artistico-culturali e non a quelle sanitarie così come voleva la legge.
Atti che si formalizzano nel 1987
con una delibera di Giunta Comunale, sindaco Luigi Aliquò per merito dell’allora assessore Raffaele
Campisi che lo aveva preso a cuore.
Pronto Casa, che offrì le piante per
abbellire la Traversa I^ di via Anita
Garibaldi, dove lo stabile è ubicato,
degli esercenti del territorio e di
numerosi cittadini, finalmente il
sindaco Falcomatà, presiedendo la
cerimonia della “Posa della Prima
Pietra” ha dato ufficialmente alla
ditta Domenico Tripodi il via ai lavori per la costruzione del Cineteatro, simbolo culturale e civile di
Gallico, volano di sviluppo di Reggio Nord.
Ma, per aprire definitivamente il
cantiere e dare inizio ai lavori di
costruzione del cineteatro di Gallico è stata necessaria una petizione
popolare promossa nel 2001 dall’Associazione Culturale “Nuovo
Giangurgolo”, quando ormai il sindaco della rinascita di Reggio era
morto e Demetrio Naccari era diventato sindaco facente funzioni.
Le cose però non sono andate come
previsto e auspicate. Il cantiere
venne avviato a stento. Imprevisti
in corso d’opera rallentarono i lavori ed infine un’assurda e inaspettata denuncia penale della Regione
Calabria contro il Comune di Reggio per appropriazione indebita di
suolo regionale, fece accumulare
ritardi su ritardi con il risultato che
a luglio del 2006 la ditta appaltatrice rescinde il contratto con il comune e abbandona l’opera incompiuta.
L’edificio, che secondo i tempi
contrattuali doveva essere finito e
consegnato entro il 2003, a luglio
del 2006, quando viene abbandona-
to dalla ditta Tripodi, è costruito
soltanto per il 70%.
Non solo non sono stati portati a
termine i lavori come previsto dal
capitolato d’appalto, cioè completare i tre corpi di fabbricato composti dal foyer, Sala e Torre scenica,
come da progetto, ma del milione
di euro iniziali sono rimasti soltanto 174mila, cifra insufficiente per
portare a termine le opere murarie
dell’edificio.
Infine, vediamo brevemente gli
aspetti architettonici che caratterizzano il nuovo cineteatro di Gallico.
Nonostante tutti i corpi che costituiscono il plesso sono stati costruiti ex novo, si è voluto mantenere architettonicamente la vecchia
facciata dell’edificio costruito negli anni ’30 e l’impostazione all’italiana della Sala. Quindi la struttura è composta da tre grandi blocchi
costituiti dal Foyer o blocco Servizi, costituito da un corpo di fabbricato rettangolare che ingloba l’antica facciata; dalla Sala e dalla Galleria con una configurazione del tipo all’italiana. Sala e Galleria dovrebbero contenere circa 530 spettatori; dalla Torre scenica concepita come un’area di lavoro e nella
quale sono comprese: il palcoscenico di 120 mq, la fossa dell’orchestra, i camerini, i depositi e i laboratori di scenotecnica.
Oreste Arconte
delle macchine di climatizzazione.
D. Quindi con questo appalto non
si completano i lavori?
R. Purtroppo ancora no! Per rendere il teatro funzionante abbiamo bisogno ancora di un altro finanziamento e relativa gara d’appalto.
D. La Giunta Comunale con la delibera n° 486 del 15 dicembre del
2008 con oggetto: “Progetto Esecutivo –Teatro Cral Enal di Gallico
– Completamento opere civili ed
impianti”, ha deliberato la cifra di
Euro 1.174.000,00 di cui 174 mila
residui del vecchio mutuo e un milione di euro con il mutuo n°
4444383. Qual è l’importo a base
d’asta e con quale ribasso l’ATI si
è aggiudicata la gara?
R. L’importo previsto dei lavori a
base d’asta risulta pari ad Euro
886.085,31 oltre ad Euro 46.636,07
per oneri di sicurezza non soggetti
a ribasso d’asta. Mentre, il ribasso
con il quale è stata aggiudicata la
gara risulta pari al 28,7110%
D. Aggiudicando una gara con un
ribasso così alto non si rischia poi
di non portare a termine i lavori o,
ancora peggio, utilizzare materiali
scadenti e mettere a rischio la sicurezza dello stabile, o anche la stessa sicurezza dei lavoratori e dei loro diritti sindacali e salariali?
R. L’impresa che ha effettuato l’offerta con la quale si è aggiudicata la
gara deve garantire il rispetto dei
termini contrattuali ove si prevede
il rispetto delle norme contenute all’interno del capitolato d’appalto
allegato al contratto e di seguito a
tutte le norme vigenti ed operanti in
materia di sicurezza del lavoro e di
contribuzione dei lavoratori impiegati.
D. Nelle opere già realizzate, come
per esempio nelle colonne portanti
dove a vista si notano nel cemento
fratture e discontinuità dovuti a lavori eseguiti male, sono previste
verifiche ed eventuali interventi alle strutture prima della prosecuzione dei lavori?
R. L’impresa che procederà all’esecuzione dei lavori deve, dietro
scrupolosa vigilanza tecnica, procedere nel ripristino e recupero delle lavorazioni già eseguite.
D. Ingegnere Crucitti, ci spiega nei
particolari quali sono le opere previste che con questo appalto la ditta dovrà realizzare e che cosa ancora manca per render il Cineteatro finalmente funzionante e fruibile dalle compagnie artistiche locali e dalla popolazione reggina?
R. I lavori previsti nel presente appalto consistono nel completamento delle strutture, l’installazione
dell’impianto elettrico, idrico, fognario, antincendio e climatizzazione. La finitura delle opere civili
all’interno di tutti gli ambienti ed
infine, l’allestimento scenico della
torre del teatro. Affinché il teatro
possa essere utilizzato per le sue attività artistiche-culturali è necessario completare l’impianto di climatizzazione con la fornitura delle
macchine per la produzione del microclima, delle poltroncine della
sala e di tutti gli arredi necessari
agli ambienti per la loro completa
fruizione.
Dalle risposte dell’ing. Pasquale
Crucitti si capisce che il completamento del Cineteatro di Gallico
manca dell’ultimo finanziamento
da parte del comune per l’acquisto
degli arredi, delle poltroncine della
Sala e della Galleria e della fornitura delle macchine per la produzione del microclima dell’impianto di
climatizzazione.
Un finanziamento che il comune
potrebbe già predisporre con il bilancio del 2010 e agganciarlo con
la fine dei lavori di completamento
delle opere murarie da quando si
riapre i cantiere. Però, sono già
passati, dal 28 luglio scorso, data
dell’aggiudicazione della gara, cinque mesi e ancora il contratto non è
stato firmato tra comune e ATI. E’
un ritardo che ci preoccupa molto e
la motivazione che ancora l’ATI
non ha presentato i documenti necessari per la firma del contratto ci
convince poco. Non vorremmo che
impedimenti di varia natura possano ancora ritardare i lavori per il
suo completamento e perché ciò
avvenga i cittadini dovranno essere
costretti a ricorrere nuovamente alla petizione popolare.
Arcore
I “TRE QUARTIERI”
INAUGURA LA SEDE
Planimetria del Cineteatro di Gallico
Ma tutta la corrispondenza che attestava la volontà della Regione a
cedere a titolo gratuito lo stabile al
Comune di Reggio Calabria per
farne un centro culturale venne perduta e lo sforzo fu vanificato.
L’occasione e la speranza si ripresentò con il “Decreto Reggio”, con
il quale il Governo assegnava a
Reggio 600 miliardi di lire per la riqualificazione urbana della città, di
questi, 250 miliardi di lire erano
immediatamente spendibili dal comune per la realizzazione di opere
pubbliche su tutto il territorio comunale.
Fu in questa occasione che la società civile e culturale reggina si
mosse compatta a favore della ricostruzione del teatro di Gallico e lo
sostenne al punto che il sindaco on.
Piero Battaglia fu quasi costretto
nel dicembre del 1989 a cambiare,
evento unico nella storia del comune di Reggio, nel giro di una settimana dall’assegnazione degli incarichi progettuali la destinare nell’area ex Cral-Enal di Gallico da “Pinacoteca e Museo Civico” per un
importo di 700 milioni di lire a “Cineteatro” per un valore di 4 miliardi e 300 milioni di lire. La realizzazione del progetto di massima fu
affidato all’architetto Arena. Ma il
consiglio comunale, successivamente, non lo scelse tra le opere
prioritarie da fare, così anche sta
volta Gallico fu penalizzata. La
realizzazione dell’opera ha avuto
tanti nemici palesi e ancora più
schifosamente peggio, occulti, sia
dentro che fuori il consiglio comunale. Per anni, senza mai però perdere la speranza, al comune non si
trovò un amministratore serio e capace di farsi interprete del desiderio dei gallicesi, cioè, portare avanti il progetto del recupero del Cineteatro. Il merito di questo compito
va al consigliere comunale Domenico Giandoriggio, gallicese ed al
sindaco Italo Falcomatà, che, avendo intuito che la ricostruzione del
Cineteatro di Gallico rientrava perfettamente nel progetto politico di
“Reggio Città Policentrica”, hanno
avviato nel 1996 tutte le procedure
amministrative affinché l’opera si
potesse realizzare. Superate montagne di difficoltà burocratiche e politiche, il 13 dicembre del 2000 alla presenza degli organi della circoscrizione, degli alunni della scuola
media “U. Boccioni”, della scuola
elementare di Gallico, delle associazioni sportive, dei pasticceri che
in quella occasione hanno offerto i
loro prodotti dolciari, Roberto
L’intervista
Finalmente, dopo tre anni di fermo
del cantiere e le continue pressioni
della circoscrizione, dei cittadini e
della nostra Associazione, il Comune di Reggio Calabria a dicembre
del 2008 delibera per il suo completamento l’accensione di un nuovo mutuo per un milione di euro e
il 28 luglio del 2009 aggiudica la
gara d’appalto ad un’Associazione
Temporanea d’Imprese, dando
mandato di proseguire i lavori ma
non di completarli perché i soldi
stanziati non sono ancora sufficienti. La ricostruzione del Cineteatro
di Gallico è un’opera molto importante a cui i cittadini gallicesi ci
tengono moltissimo e seguono con
particolare attenzione. Per questo
motivo abbiamo cercato di fare un
quadro chiaro e completo dello stato dell’arte e di tutto quello che ancora si dovrà realizzare per il completamento dei lavori e la consegna
dell’edificio alla città totalmente
funzionante. Perciò, ringraziamo
l’ing. Pasquale Crucitti, responsabile del procedimento, per aver risposto con puntualità e chiarezza
alla nostra intervista e che di seguito riportiamo integralmente.
D Per la costruzione del Cineteatro
di Gallico, cosa è stato già realizzato e cosa ancora manca per il
suo completamento?
R. Risultano realizzate le strutture
complete del corpo Servizi e del
corpo Palcoscenico, mentre rimane
da completare la struttura Sala e dal
realizzare totalmente il corpo Filtro. (ndr) Il corpo Filtro sarebbe il
collegamento tra il fabbricato dei
Servizi o Foyer e la Sala.
D. Chi è l’attuale ditta che si è aggiudicata la gara?
R. La ditta aggiudicatrice dell’appalto è l’ATI Caridi Carlo – Deodato. (ndr) la prima è di Reggio, mentre la seconda è di Vibo Valentia.
D. Quali sono i lavori sono i lavori ancora da realizzare per rendere
la struttura funzionante?
R. L’appalto prevede il completamento delle opere civili e degli impianti ad esclusione degli arredi e
L’associazione “Tre Quartieri Pietra della Zita –Lampione –Troncovito”, domenica 29 novembre hanno aperto e inaugurato la Sede che
è ubicata in via traversa Esposito,
Palazzo “Palazzotto”. Don Gaetano
Galatti, parroco di S. Biagio ha benedetto i locali, mentre il compito
di tagliare il nastro è toccato al Presidente di circoscrizione Idone. Il
presidente del sodalizio, Oreste
Pennestrì ha ringraziato i convenuti e con particolarità Giuseppe Germanò, quale odiatore e fondatore
dell’associazione. L’arch. Matteo
Gangemi, supportato dal computer
a fatto un excursus storico degli otto anni di attività già svolta dai
“Tre Quartieri” di Gallico Superiore.
***
DIACONO A S. BIAGIO
Mario Pensabene, nominato diacono permanente dall’arcivescovo
mons. Vittorio Mondello è stato destinato a svolgere il suo apostolato
nella parrocchia di S. Biagio e al
Santuario Maria SS. Della Grazia a
Gallico Superiore. L’ha annunciato
ai fedeli lo stesso parroco, don
Gaetano Galatti, durante la cerimonia eucaristica domenicale. I fedeli
hanno accolto la notizia con un caloroso applauso.
***
RIQUALIFICAZIONE
LUNGOMARE DI GALLICO
Il dirigente del Settore “Qualità
Ambientale” dell’Unità operativa
“Demanio Marittimo”, il 2 dicembre scorso in prossimità dell’avvio
dei lavori per la riqualificazione del
lungomare di Gallico ha emesso
un’ordinanza di divieto di utilizzo
della spiaggia e dello specchio di
mare lungo il litorale gallicese.
Questo il testo dell’ordine:“Nel periodo dal 07 dicembre 2009 sino a
conclusione dei lavori, è vietato
l’accesso e l’utilizzo della spiaggia
interessata dal Progetto di “Riqualificazione del Lungomare di Gallico” - catastalmente identificata ai
F. 3,7 e 9 sez. Gallico, nonché qualunque forma di utilizzo dell’antistante specchio acqueo”.
4
nuovo
Cronaca-Cultura-Attualità
Dicembre 2009
Bentornati, scolari vacanzieri da Dublino!
Nell’aula Magna della Scuola
Primaria di via Quarnaro ,Circolo Didattico di Gallico, sabato 21 Novembre alle ore 10,00 si è svolta la cerimonia di consegna degli attestati di
partecipazione agli studenti che hanno vissuto il soggiorno residenziale
nella città di Dublino per la vacanzastudio contemplata dal Progetto
“Flying in English” POR CALABRIA 2007/2013, ASSE IV Capitale
Umano – Ob.Op L 3 3.6 “Sostenere
l’acquisizione delle competenze chiave nei percorsi di istruzione e formazione Azione 3.6.B per l’apprendimento della Lingua Inglese per le
Scuole Primarie”
Alla presenza del Dirigente Scolastico Dott. Anna Nucera, del Parroco Don Salvatore Barreca, del Presidente della IX Circoscrizione, dei
Docenti accompagnatori,dei Docenti
del Circolo e di tutti i Genitori , gli
studenti hanno presentato la loro
esperienza in Terra d’Irlanda con una
sfilata di bandiere: italiana, europea e
inglese accompagnata dalle note dell’Inno d’Italia e dell’Inno alla Gioia,
hanno narrato le loro esperienze avventurose come Aladino alla ricerca
del Tesoro con la sua lampada magica, così essi, con tanto entusiasmo,
erano alla scoperta di nuove realtà
con la lampada magica della Lingua
Inglese.
Il Progetto, accolto dalla Scuola
per iniziativa fortemente richiesta e
voluta dal Dirigente anche per le difficoltà di realizzazione a causa del rischio della Pandemia in corso, ha
consentito ai ragazzi di 9/10 anni di
trascorrere due settimane in Irlanda
città Dublino di affrontare lo studio
della Lingua Inglese in uno dei migliori college della città, con il prestigioso tutoraggio di Docenti di Madre
Lingua che articolavano il percorso
didattico giornaliero con tempi dedicati all’insegnamento individualizzato per un’interazione faccia a faccia
e, la condivisione dell’esperienza con
l’interdipendenza del gruppo. I ragazzi hanno approfondito la conoscenza
della Lingua che, in quel contesto,
era non soltanto veicolo di comunicazione ma strumento indispensabile di
espressione e comunicazione che poneva come solo alternativa l’uso del
linguaggio gestuale che, per quanto
efficace e immediato non poteva supportare un colloquio approfondito e
articolato. Gli scolari usavano la Lingua Inglese non soltanto durante le
attività di studio nel college, ma nei
posti che frequentavano con espressioni di saluto, richieste, orientamenti. Si sentivano alla pari degli irlandesi, liberi da ogni disagio comportamentale, di atteggiamento e di confronto e interagendo, nella nuova
realtà anglosassone, hanno mantenuto la loro identità: italianità, calabresità, gallicesità, ricchezza e risorsa
per gli altri. Maturavano esperienze
che condividevano con altre mentalità, ALTRE CIVILTA’ e, accostandosi all’Intercultura, compivano gesti di
condivisione che non si sommavano,
ma si moltiplicavano e allargavano il
loro orizzonte arricchendo il bagaglio
culturale. I ragazzi a Dublino sono
stati accompagnati dalle Docenti:
Cambareri Mirella, Chirico Lidia,
Iannò Domenica, Mazzù Giovanna,
Pizzimenti Teresa, da un genitore e
un accompagnatore che hanno predisposto Piani organizzativo-educativo-didattici per soddisfare i bisogni
di crescita di ogni bambino e garantire situazioni di accoglienza e di benessere nei giorni della vacanza-studio. La Valutazione del Progetto all’inizio, in itinere e finale e il Monitoraggio dei servizi sono stati effettuati
dalla Docente Tripodi Aurora che ha
evidenziato la centralità del Progetto,
intorno a cui ruotava il sistema tutto
del processo valutativo: L’implementazione del metodo della Ricercaazione in terra d’Irlanda con l’uso
della Lingua Inglese nell’interagire
faccia a faccia e l’interdipendenza
con il gruppo. OGNI ATTIMO FAVORISCE L’INCONTRO CHE
PUO’ CAMBIARE IL CORSO DELLA VITA YES, WE CAN!
Docente AuroraTripodi
DAL DIARIO
DI VIAGGIO DEI RAGAZZI
“Q
uesta estate la scuola che frequento ha contattato la mia
famiglia, informandola che per me ci
sarebbe stata l’opportunità di fare una
vacanza-studio a Dublino. I miei genitori me ne hanno parlato e insieme
abbiamo deciso di fare questa esperienza. All’inizio quando ci pensavo
avevo un pò di paura; dovevo fare
un’esperienza di quindici giorni senza mamma e papà in un posto così
lontano. Avevo visto sull’Atlante
quanto era distante la Calabria dall’Islanda, ma mamma mi ha fatto leggere il programma di come avrei trascorso quei giorni a Dudlino e mi è
ro per studiare l’inglese, e dico anche
che questa è un’esperienza che auguro di fare a tutti i bambini della mia
età. Bye bye al prossimo viaggio.
(Ylenia Cannatà V/A).
-want to say thank you to our
manager for the travel to Dublin. It was very intereshing, we learned English better and it was a wanderful exprerience for me. Thank you
to the teachers that superrvised us
with love. Bye bye”. (Elisabetta Romeo V/A)
razie alla scuola noi alunni di
5^ e di 4^ abbiamo fatto un
meraviglioso viaggio -studio a Dublino. Prima della partenza l’entusiasmo
era grandissimo e nello stesso tempo
dentro di me c’era tanta emozione
“I
“G
roseti, cespugli fioriti, boschetti di
eucalipti e viali di faggi che portavano alla dimora. (...) Dal lunedì al venerdì mattina andavamo a lezione
d’inglese. Nel pomeriggio visitavamo i dintorni di Dublino. (...) Nel
Centro storico di Dublino, abbiamo
visitato un museo che racconta la storia di Dublino medievale e il mondo
dei vichinghi. Ma, il posto che mi è
rimasto più in mente è la riproduzione di una prigione fatta con molti personaggi che rappresentavano i carcerati. (...) Per me questa esperienza è
stata molto bella e indimenticabile
per tutte le cose che ho imparato e per
i nuovi amici tra cui il professore Donal e gli amici che non conoscevo.
Non posso dire che in questi 15 giorni ho imparato l’inglese ma ho imparato molte parole e frasi, una geografia e cultura diversa dalla nostra, mi
son dovuto adattare ed essere autonomo e responsabile lontano dai miei
famigliari”. (Componimento senza
firma).
er me viaggiare significa scoprire nuove terre e imparare
nuove cose. A me piace molto visitare località sconosciute. Ho appena
compiuto dieci anni ma ho visto parecchie cose. Ricordo il castello Sforzesco di Milano, L’autodromo di
Monza, il Duomo di Firenze, la Torre
di Pisa, il paese di Pinocchio, il mare
di Taormina... non son sono mai uscito dall’Italia. Quest’anno, la scuola
primaria “Passo Caracciolo” di Gallico - Reggio Calabria, dove frequento
la classe IV, ha organizzato un viaggio studio a Dublino. Io ho sperato
tutta l’estate di poter partecipare a
questa gita e quando le mie maestre
mi hanno dato la notizia che anch’io
potevo partire, la mia gioia è stata immensa!!! (…) Fin dal primo momento ero emozionato di visitare questa
bellissima città. Anche perche io, prima d’allora non avevo mai preso un
aereo e ora ne avrei dovuto prendere
ben sei, tre all’andata e tre al ritorno.
(...) le lezioni si svolgevano al College Emerald Cultural Istitute. Con noi
cerano ragazzi cinesi, africani e toscani. I nostri insegnati erano inglesi
e non sapevano l’italiano, quindi per
alcuni di noi è stato difficili ascoltarli, per me no. (...) Abbiamo visitato
molti posti ma fra tutti quelli che mi
sono piaciuti di più sono: il castello
di Malahide, lo zoo di Dublino e la
grotta di Dunmore. Il castello di Malahide è davvero maestoso mi sorprende come l’abbiano svenduto al
prezzo di cinquanta sterline.(...) Nello zoo più grande d’Irlanda ho visto
molti animali: pappagalli, mucche,
asini, rane velenose, scimmie, elefanti, giraffe, zebre, leoni, tigri, volpi, ippopotami, foche, pinguini, serpenti,
coccodrilli, tarantole e tanti altri ancora. (...) La grotta di donmore si trova in campagna. Prima ci hanno dato
notizie storiche sulla cava. La cosa
che mi ha interessato è la sua origine.
Anticamente, sopra la grotta c’era un
laghetto. Col passare del tempo il bacino si è asciugato e ha formato una
bellissima cava.(...) Come ho già detto prima amo il brivido e sono arrivato fino in fondo. C’era una roccia, lavorata dalla natura, che formava una
mano che tiene una lattina di birra.
Quando si sono spenti le luci si è vista una strega su una scopa con sette
mariti. Pensando a Dublino... mi è rimasto impresso un alto e grosso spillo messo sulla strada che sembrava
bucasse le nuvole. In realtà serviva a
tenere in piedi un palazzo. Un’altra
curiosità che ricordo è la statua di
Molly Malone. Per gli irlandesi chi
tocca il seno della donna è fortunato.
Infine, mi ha colpito un centro commerciale che era dieci volte più grande del Carrefour. Quando son dovuto
tornare a Reggio Calabria mi è venuta un po’ di tristezza lasciare Dublino.
(…). Era arrivato il momento di prendere l’aereo, a me piace prenderlo
perché vado sulle nuvole. Purtroppo
in Germania abbiamo perso l’aereo e
lì abbiamo aspettato ben sette ore.
Dopo questo inconveniente siamo arrivati a Roma, con un secondo aereo.
Poi siamo saliti sul pullman che ci ha
portati a casa. (Paolo Lombardo)
“P
interessato e ho deciso di andare.(...)
Devo dire che questo viaggio è stato
proprio una bella esperienza che vorrei rifare con i compagni di classe.
Ringrazio la mia Direttrice per l’opportunità che ci ha dato e ringrazio
le insegnanti che ci hanno accompagnati, in particolare, la mia insegnate
di matematica, Mirella” (Antonio
Sorleti - IV/B Plesso di Passo Caracciolo).
o sono molto felice di aver fatto
questa esperienza a Dublino.
Ringrazio le maestre per tutto quello
che hano fatto per noi e anche la Direttrice. Grazie a tutti. I am very
happy to have had this experience in
Dublin. I thank the teachers for
everything they have done for us and
also the director. Thanks to all. (Cristina Postorino).
ono Ylenia, frequento la IV/A
e sono felice di essere partita il
2 ottobre, assieme ad alcuni miei
compagni, per un viaggio studio a
Dublino per imparare l’inglese. Questo viaggio è durato 2 settimane e sono stati dei giorni che non dimenticherò mai perché sono stati bellissimi. L a prima ora con Donal studiavamo, ma nello stesso tempo facevamo dei giochi in inglese, lui insegnava a noi e noi a lui. Dopo uscivamo
ed andavamo al bar di fronte alla
scuola a fare Break; poi si rientrava e
c’era Leona, una ragazza sempre sorridente e molto giocherellona. Nel
pomeriggio rientravamo all’Jmai Resident dove alloggiavamo, nella stanza eravamo in due, io e la mia compagna Federica. Dopo aver cenato ci
riunivamo con gli altri compagni per
giocare insieme, mentre altre volte
andavamo al cinema o a delle serate
di musica irlandese che si svolgevano
nei saloni del residence. Durante il
nostro soggiorno a Dublino, oltre a
frequentare la scuola, abbiamo visitato tanti luoghi stupendi, tra cui il Castello di Pawerscourt, con i suoi bellissimi giardini, La fattoria Newgrange dove abbiamo scoperto l’ambiente
agricolo e abbiamo avuto anche la
possibilità di stare in contatto diretto
con gli animali della fattoria. Siamo
stati nella Cattedrale di San Patrio
che è la chiesa più grande d’Islanda e
poi su un battello abbiamo percorso il
fiume Filley. Siamo stati allo zoo di
Dublino che il più grande d’Irlanda
ma anche tra i più antichi del mondo,
al castello di Kilkenny e alla cava di
Dunmore che è stata un’esperienza
unica ed interessante. Gli ultimi giorni abbiamo visitato il museo di arte e
storia Irlandese ed il castello di Dublino dove abbiamo fatto tanto shopping.
Questo viaggio per me è stato divertente e molto istruttivo, mi sento
una bambina molto fortunata per aver
avuto la possibilità di andare all’este-
“I
“S
perché era la prima volta che mi spostavo senza i miei genitori, comunque
mi sono fatto coraggio. Sono partito
assieme ai miei compagni e alle mie
insegnanti. Dopo tante ore di aereo
siamo arrivati nella città di Dublino;
ci siamo trasferiti in albergo e sono
capitato con il mio compagno Macheda. Tutti i giorni erano destinati
allo studio dell’inglese ma dopo le lezioni e nel tempo libero le insegnanti
ci accompagnavano a visitare i posti
più belli di Dublino e devo ammettere che sono rimasto molto impressionato non solo dai monumenti ma anche dalla bellezza della natura e dalla
pulizia. (...) La sera, quando tornavamo in albergo mi veniva la nostalgia
dei miei famigliari e mi rattristavo un
po’, comunque cercavo di tirarmi su
pensando che questo viaggio era per
tutti noi una grande opportunità perché imparavo l’inglese, vedevo una
nuova città, mi divertivo insieme ai
miei compagni e anche perché imparavo a gestirmi da solo. Per me è stata una bella esperienza”. (Francesco
Chirico).
opo tanti giorni di attesa finalmente il 2 ottobre è arrivato. All’aeroporto tutti pronti con i nostri bagagli e con la gioia di poter vivere una grande avventura. Alcuni di
noi erano impauriti per la loro prima
volta in aereo, altri, invece, erano un
po’ tristi per il distacco dalla famiglia. Dopo tante ore di volo siamo arrivati a Dublino, ci siamo sistemati al
residence e poi tutti a cena. Sabato
mattina dopo una bella colazione con
tanto succo e latte siamo andati in gita. Abbiamo visitato una grande tenuta circondata da uno dei giardini più
grandi d’Europa, c’erano magnifici
“D
Abbattuta la casa
sulla via Casa Savoia
Dopo decenni di contenzioso, finalmente la Casa ottocentesca che sorgeva sulla via
Casa Savoia a Gallico Marina è
stata abbattuta dal comune di
Reggio Calabria. Una casa bassa di proprietà Martino –Logoteta dell’800 che ha resistito al
terremoto del 1908. Il vecchio
edificio costituiva una pericolosa strozzatura sull’arteria principale che porta alla via Marina
di Gallico. Ora sarebbe bene
che questo spazio recuperato
venisse utilizzato sia per allargare la strada che per costruirci
una villetta. Ossia un punto di
verde attrezzato così come si
auspicano i cittadini di quella
zona. In effetti, un luogo pubblico attrezzato sulla via Casa
Savoia manca è questa sarebbe
l’occasione buona per realizzarlo.
P. Ercole 50 anni di sacerdozio
Festeggiato da “Pace e bene”
P. Ercole Marcelli, missionario saveriano, animatore missionario e pastorale della Comunità del Centro Missionario del Santuario Madonna della Grazia a Gallico Superiore e parroco della parrocchia di Villa S. Giuseppe, ha compiuto 50 anni di sacerdozio. Cinquant’anni di vita presbiterale missionaria.
Una grande festa è stata organizzata
in suo onore, al Parco della Mondialità, dal Gruppo “Pace e Bene”,
un’associazione di anziani gallicesi
fondata dalla signora Maria Postorino all’ombra del Santuario mariano.
P. Ercole è nato a Perito (SA) il 12
febbraio del 1933. Settimo dei nove
figli nati da Gioacchino e da Giuseppina Cirillo, a tredici anni entrò in
seminario presso l’Istituto Saveriano
Missioni Estere di Massa della Lucania (SA). In seguito completò i suoi
studi liceali nel seminario di Desio e
gli studi di Teologia prima a Piacenza e poi a Parma presso la Casa Generale della Congregazione Pia Soc.
di S. Francesco Saverio per le Missioni Estere. A Parma, nell’agosto
del 1959 fu ordinato Diacono da S.E.
mons. Evasio Colli ed il 25 ottobre
dello stesso anno fu ordinato sacerdote da S. E. Card. Pietro Agagianian, un sant’uomo di nazionalità armena.
Dopo la sua ordinazione Presbiterale, p. Ercole prestò servizio per otto
anni in Italia presso un seminario per
“vocazioni adulte” prima di essere
destinato, nella sua prima missione
estera, a Taiwan. Dopo tre anni in Cina fu richiamato in Italia e per tredici anni prestò la sua opera come Superiore delle Comunità Religiose di
Salerno e di Parma. Completata l’esperienza in patria, p. Ercole venne
dai superiori rinviato in missione,
non più in oriente, ma in Sierra Leone. In questa difficile terra africana
rimase per ben dodici anni. Ritornato in Italia nel 2003 fu mandato per
un breve periodo a Gallico e poi a
Cagliari. Con la partenza di p. Pier-
• DALLA PRIMA •
É stato il Sud...
Nella fase di avvio dello Stato
unitario fu istituito un Comitato che
doveva elaborare le leggi relative all’organizzazione dello Stato nascente
ed emersero due ipotesi che prevedevano due assetti diversi, uno con un
ampio decentramento e l’altro con rigido centralismo. Prevalse quest’ultimo.
In primo luogo perché la classe
politica risorgimentale non era preparata ad affrontare il problema della
complessità territoriale del nuovo
Stato, con una organizzazione che tenesse conto della fondamentale diversità delle regioni che lo costituivano. Si scelse quindi la strada più facile estendendo a tutte le Regioni le
leggi dello Stato Sabaudo. Fu una
scelta drammatica per il Sud, che si
nutrì anche di un pregiudizio razzista
verso le popolazioni meridionali considerate “rozze e barbare”.
Luigi Settembrini, illustre liberale, fiero oppositore del regime borbonico, così amaramente commentava
la situazione determinatasi dopo il
1860. “abbiamo gridato per tutto il
mondo che i borboni ci avevano imbarbariti e imbestiati, e tutto il mondo ha creduto che noi fossimo veramente barbari e bestie: ora vogliamo
farci credere qualcosa, e il mondo
vuole rimanere sulla sua prima opinione, e coloro che vengono a vederci si fanno meraviglia a trovare uomini”.
Ci sono voluti 150 anni per arrivare a progettare forme di decentramento politico e amministrativo così
come erano state pensate da Minghetti o da Cattaneo, e forse una lettura attenta della storia risorgimentale e dell’unità d Italia, può aiutare la
popolazione del Nord e prendere coscienza del tributo pesantissimo che
il Sud ha pagato al loro sviluppo e il
Sud a prendere coscienza che può re-
giorgio, rettore del Santuario Maria
della Grazia, nel 2005 fu rinviato a
Gallico, dove attualmente risiede e
svolge animazione e pastorale missionaria, oltre ad essere il parroco
della parrocchia di S. Giuseppe a
Villa S. Giuseppe e padre spirituale
del Gruppo “Pace e Bene”. P. Ercole
P. Ercole con “Pace e bene”
commenta i suoi cinquat’anni di sacerdozio con un brano del vangelo
(Matteo 17, 20): “Se avete fede pari
a un granellino di senapa, direte a
questo monte:”spostati da qui a là”,
ed esso si sposterà, e nulla vi sarà
impossibile”..
La redazione di Nuovo Giangurgolo,
interpretando i sentimenti dei gallicesi e dei parrocchiani di Villa S.
Giuseppe, formula a P. Ercole Marcelli tantissimi auguri per i suoi cinquant’anni di vita presbiterale missionaria e lo ringrazia di cuore per la
generosa missione educativa e formativa che sta svolgendo tra la nostra gente e i nostri giovani.
Carmelo Polito
SCUOLA M. KLEARCHOS
E’ scaduto giorno 10 dicembre scorso il bando del comune di Reggio Calabria, Settore Manutenzione LL.PP.
(Avviso pubblico prot. N° 205247
del 25/11/2009), per la scelta di professionisti ai sensi degli artt. 90 e 91
del D. Lgs 163/2006 interessati ad
essere invitati alla procedura per l’affidamento incarichi aventi ad oggetto
la realizzazione dell’intervento:
“Consolidamento strutturale Scuola
Media Klearchos”.
clamare storicamente solidarietà dalle popolazioni del Nord, ma legittimando questa sua rivendicazione con
un comportamento virtuoso dal punto di vista politico, economico e sociale che non può più essere delegato
a nessuno.
L’Unica cosa che non deve avvenire è che così come la mancata articolazione decentrata dello Stato penalizzò il Sud all’avvio dell’unità
d’Italia, ora il federalismo che sta per
nascere, dopo 150 anni, finisca per
essere una nuova condanna per il
Sud; sarebbe una sconfitta, stavolta,
dell’intero Paese.
Gaetano Arconti
Nuovo
GIANGURGOLO
Anno XVII n. 2
Dicembre 2009
Aut. Trib. RC n. 4/92
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29.12.89 e s.m.