Azione - Settimanale di Migros Ticino Ombre cinesi su Hollywood

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Azione - Settimanale di Migros Ticino Ombre cinesi su Hollywood
Ombre cinesi su Hollywood
Ricchi e famosi: Il tycoon Wang Jianlin del colosso Wanda si conferma l’uomo più
ricco di Cina e il braccio armato di Xi nella conquista dei mercati esteri
/ 17.10.2016
di Giulia Pompili
Wang Jianlin si sta comprando Hollywood, un pezzo alla volta. Il «Wall Street Journal, a fine
settembre, non lasciava spazio alle interpretazioni: l’uomo più ricco di Cina, proprietario del gruppo
Dalian Wanda, ha messo già da tempo gli occhi sull’industria americana del cinema e ora è in
trattativa per acquisire la Dick Clark Productions, una delle case di produzione di show televisivi più
grandi del mondo e del Golden Globe Awards. Reuters parla di un deal da un miliardo di dollari. Del
resto mister Wang aveva già fatto parlare di sé nell’ambiente cinematografico hollywoodiano quando
aveva investito nella Sony Picture, quando era stato a un soffio dall’acquisire il 49 per cento della
Paramount Picture (poi la Viacom si mise di mezzo, e mandò a monte l’accordo) e infine quando, nel
gennaio di quest’anno, è diventato proprietario degli studi cinematografici Legendary
Entertainment.
L’obiettivo, per la Dalian Wanda, è quello di acquisire «almeno il 50 per cento» di uno dei cosiddetti
«big six» del cinema americano (Warner Bros, 20th Century Fox, Universal, Paramount, Columbia e
Walt Disney), portando l’enorme mercato cinese ancora di più nell’industria hollywoodiana. Un
progetto che ha fatto preoccupare almeno 16 membri del Congresso americano, che a settembre
hanno chiesto formalmente di vederci chiaro sulle acquisizioni cinesi nel settore. Ma in un’intervista
alla Cnn Money, Wang era stato chiaro: «Considerata la mia personalità e come l’azienda sta
mettendo in atto i miei piani, penso che potremo essere i numeri uno nel mondo del mercato
immobiliare, dell’intrattenimento, del turismo e dello sport».
Nel settembre del 2014 Wang Jianlin era stato sorpassato da Jack Ma, il proprietario del colosso
dell’ecommerce cinese Alibaba, nella classifica degli uomini più ricchi di Cina. Ma dopo pochi mesi
Wang era tornato a dominare la lista dei miliardari, facendo del gruppo Dalian Wanda uno dei più
potenti e influenti del mondo. Possiede centri commerciali in almeno cento città diverse, controlla
una catena di alberghi di lusso e la Wanda Cinema Line che è tra le più importanti in Australia e in
America.
In Europa, negli ultimi anni il gruppo Dalian Wanda ha messo le mani nel settore sportivo. Nel 2013
ha acquistato l’inglese Sunseeker International, azienda del lusso che produce yacht. Nel gennaio
del 2015 l’azienda di Wang Jianlin ha acquistato il 20 per cento delle quote della squadra di calcio
Atletico Madrid per 45 milioni di euro e, quasi contestualmente, ha comprato pure la Infront, colosso
che gestisce i diritti tv del calcio, il marketing e la mediaticità di quasi tutti gli eventi di calcio,
perfino dei Mondiali. Un anno dopo il gruppo cinese Wanda Sports è diventato partner globale della
Fifa, mettendo le mani sull’enorme patrimonio del calcio globale. Che vuol dire controllare, di fatto,
tutta l’industria del pallone.
A sessantuno anni, Wang Jianlin è uno degli imprenditori più famosi del mondo. Meno
mediaticamente esposto di Jack Ma, con il suo patrimonio ha contribuito a demolire la figura del
miliardario che ha venduto l’anima al capitalismo, e quindi condannabile, come nella tradizione del
Partito comunista cinese. Del resto Wang ha costruito la sua fortuna anche grazie alla fedeltà
dimostrata negli anni nei confronti dello stesso Partito e del governo di Pechino. Nato il 24 ottobre
del 1954 a Guangyuan, nella provincia del Sichuan, Wang era l’ultimo di cinque fratelli con
un’eredità particolarmente ingombrante: il padre, Wang Yiquan, è considerato ancora oggi un eroe
della patria, che aveva combattuto al fianco di Mao durante la guerra civile cinese.
A quindici anni, ispirato dalla figura del padre, Jianlin lasciò la scuola per arruolarsi. Voleva
diventare generale, ha detto in un’intervista al «Beijing Times», ma dopo diciassette anni di servizio
nell’Esercito popolare di Liberazione (e della vita militare mantiene ancora oggi il portamento
eretto, e l’eleganza, scrive l’intervistatore) nel 1986 lasciò le armi. Divenne amministratore
dell’ufficio sviluppo nel distretto di Xigang, a Dalian, nella provincia del Liaoning, dove si laureò alla
Liaoning University. Tre anni dopo, l’ingresso trionfale nel mercato immobiliare e la costruzione, con
un budget iniziale di 80 mila dollari, di un impero planetario.
In un lungo articolo pubblicato dal «New York Times» nel 2015, Michael Forsythe ha definito Wang
Jianlin l’anello di congiunzione tra il business e il governo di Pechino, ricostruendo tutta la fitta rete
di relazioni prima con le autorità locali di Dalian (a quell’epoca il sindaco della città era Bo Xilai) e
poi con il Partito. Wang oggi si definisce un filantropo, più che un imprenditore di successo. Dice che
i soldi gli servono per aiutare la gente, e chi lo conosce da vicino racconta di un uomo in grado di
controllare ogni centesimo in entrata e in uscita dal gruppo Dalian Wanda (il segreto del suo
successo, dice, è aver considerato per vent’anni i suoi dipendenti, i suoi colleghi, dei fratelli).
L’immagine di benefattore della società cinese – anche per i suoi sforzi per promuovere il soft power
di Pechino nello sport e nel cinema – sono forse offuscati soltanto da una figura. Il figlio Wang
Sicong, classe 1988, molto attivo sui social network e simbolo degli arricchiti cinesi, famoso per
sperperare il patrimonio di famiglia. Come quando, lo scorso anno, ha acquistato due Apple Watch
da ventimila dollari l’uno, per il suo cane.