In vacanza con BancaStato - Banca dello Stato del Cantone Ticino
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In vacanza con BancaStato - Banca dello Stato del Cantone Ticino
✓ NEWS NO. 2 - 2009 MAGAZINE DELLA BANCA DELLO STATO DEL CANTONE TICINO In vacanza con BancaStato Il parere del direttor Barbuscia A sostegno dell’economia ticinese Il dilemma di molte famiglie Crisi, il peggio Una Banca è ormai alle spalle con il cuore PAG. 2-3 Costruire o affittare? PAG. 7-9 PAG. 10-11 Istockphoto la situazione L’editoriale Periodo record per BancaStato di DONATO BARBUSCIA PRESIDENTE DELLA DIREZIONE GENERALE ultimo trimestre del 2008 e i primi quattro mesi del 2009 sono stati molto importanti per BancaStato. Abbiamo infatti registrato il maggior afflusso di nuovi clienti da quando questa Banca esiste. I cittadini ticinesi hanno voluto così premiare la nostra politica prudente che ci ha permesso di tenerci lontani dalla bufera che ha coinvolto il mondo economico e quello bancario in particolare. Una politica che ci ha impedito di realizzare forti redditività quando le cose andavano bene, ma che ci ha tenuti lontano da situazioni che si sono poi dimostrate estremamente pericolose. Per la Banca si è trattato della conferma che ci stiamo muovendo nella giusta direzione. È d’altra parte il nostro mandato pubblico a imporci di salvaguardare al massimo i risparmi dei cittadini ticinesi. Nell’intervista che pubblichiamo qui accanto spiego più dettagliatamente quanto è successo e quali sono le prospettive per il futuro. Sono comunque ottimista e sono convinto che il peggio della crisi sia ormai alle nostre spalle, anche se la ripresa sarà lenta. Ma torniamo ai risultati della Banca che ha chiuso il 2008 con il miglior bilancio di tutti i tempi. Abbiamo infatti superato i 37 milioni di franchi di utile netto, che risulta essere il miglior utile netto pubblicato nella storia della Banca. Di questo importo 26 milioni sono finiti nelle casse dello Stato del Cantone Ticino. Nell’ultimo trimestre dell’anno scorso e nei primi quattro mesi di quest’anno abbiamo registrato cifre record sia per quanto riguarda l’erogazione di crediti, sia per la raccolta di risparmi. Nonostante i primi quattro mesi del 2009 siano stati eccezionali per l’evoluzione degli affari, ci aspettiamo risultati finanziari in leggera diminuzione rispetto al 2008. Questo è dovuto al fatto che gli interessi sono ai minimi storici e che la clientela rimane ancora molto cauta prima di decidere nuovi investimenti. L’ 2 IL DIRETTORE DONATO BARBUSCIA SPIEGA LA CRISI, I TEMPI LENTI DELLA RIPRESA E LA POLITICA AZIENDALE CHE HA PERMESSO ALL’ISTITUTO DI RIMANERE FUORI DALLA BUFERA Crisi, il peggio è ormai alle spalle a crisi finanziaria che ha colpito il nostro Paese e il mondo preoccupa le famiglie ticinesi. Cosa dobbiamo attenderci nei prossimi mesi? La situazione peggiorerà ancora o il barometro dell’economia segna al bello? E come mai siamo caduti così in basso? Per rispondere a queste e ad altre domande ci siamo rivolti al direttore di BancaStato Donato Barbuscia, che abbiamo incontrato assieme alla sua bella famiglia nella sua casa di Vico Morcote sul lago Ceresio. Il clima è familiare, il nostro dialogo è di tanto in tanto interrotto da Alessandro, che reclama la presenza del padre per i suoi giochi. Anche il linguaggio e le domande di questa intervista vogliono avere un taglio familiare, escludendo le questioni tecniche per rivolgersi a tutti i nostri lettori. Iniziamo da un’analisi della situazione attuale. “Nonostante le imponenti misure adottate dalle banche centrali e dai Governi di mezzo mondo i principali Paesi industrializzati hanno registrato, nei primi tre mesi di quest’anno, il peggior calo trimestrale del dopoguerra per tutto quanto viene prodotto a livello economico (Pil). Negli Stati Uniti la diminuzione è stata del 5,7 per cento, in Giappone del 4 e in Germania del 3,8 per cento, ma in altri Paesi molto dipendenti dalle esportazioni è andata ancora peggio”. In Svizzera è però andata un po’ meno peggio rispetto agli altri Paesi. “Sì, il calo in Svizzera è stato dello 0,8 per cento. Anche l’aumento della disoccupazione nel nostro Paese è stato tutto sommato mo- L Istockphoto IL CALO IN SVIZZERA DELLO 0.8 PER CENTO È STATO MENO GRAVE CHE IN ALTRI PAESI: USA -5.7%, GIAPPONE -4%, GERMANIA -3.8%; SEGNO CHE GLI SVIZZERI SONO OTTIMISTI SUL NOSTRO SISTEMA ECONOMICO desto e la gente ha continuato sostanzialmente a spendere”. Come mai la Svizzera, per il momento, ha sofferto la crisi meno di altri Paesi industrializzati? “È stata una sorpresa anche per gli addetti ai lavori. In effetti ci aspettavamo cifre peggiori. Non è facile spiegare questo fenomeno, dovuto certamente a situazioni particolari. Si potrebbe forse dire che gli Svizzeri si sono dimostrati più ottimisti di fronte alla crisi rispetto ai cittadini di altri Paesi, probabilmente perché hanno fiducia nel nostro sistema economico”. La crisi durerà ancora a lungo? “Probabilmente il peggio è ormai alle nostre spalle. Da un po’ di tempo a questa parte gli indicatori economici stanno infatti mostrando segnali di stabilizzazione se non proprio di ripresa. Per il IL DIRETTOR BARBUSCIA CON LA MOGLIE SIMONA E IL LORO FIGLIO ALESSANDRO momento non abbiamo ancora indicazioni positive dall’occupazione, ma l’ultimo dato americano denota perlomeno un deciso calo dei nuovi disoccupati. Tutti questi dati costituiscono un segnale inequivocabile di stabilizzazione della situazione a livello globale, che dovrebbe portare ad un’inversione di tendenza, a partire dall’autunno, nelle principali economie industrializzate”. Quindi stiamo per uscire da una delle peggiori recessioni degli ultimi decenni… “Sì, ma non dobbiamo illuderci che tutto tornerà presto come prima. La ripresa sarà infatti lenta e i tassi di crescita dell’economia saranno alquanto limitati. L’uscita dalla crisi dovrà fare i conti con due minacce che potrebbero rallentare i tempi: da una parte l’aumento dei tassi di interesse, cioè il costo del denaro che potrebbe scoraggiare gli investimenti e dall’altra l’incremento dei prezzi delle materie prime”. Può spiegare in modo semplice e non tecnico come si è arrivati a questa crisi? “Semplificare in questi casi significa banalizzare ed è sempre pericoloso. Diciamo però che siamo arrivati a questa situazione in seguito a una grave crisi del sistema finanziario che ha avuto forti ricadute sull’economia reale. Il punto di partenza dell’attuale recessione è legato all’attività svolta dalle banche attive a livello internazionale sui mercati finanziari e, in particolare, su un segmento del mercato immobiliare americano: quello chiamato del ‘subprime’. Negli anni le banche attive in questo settore avevano prodotto volumi molto importanti di titoli derivanti dalla trasformazione di prestiti obbligazionari (titolarizzazione), con alla base debitori ipotecari di qualità non particolarmente elevata. Dopo anni di politica di tassi molto bassi la Federal Reserve (la Banca centrale americana) nel corso del 2005 e fino al 2007 aveva aumentato il costo del denaro (ovvero i tassi) a livelli particolarmente elevati in seguito all’evoluzione congiunturale americana. Questo forte aumento degli oneri ipotecari aveva portato una buona parte dei ‘debitori subprime’ a non poter più sopportare il costo della loro ipoteca e perciò a non poter più rispondere finanziariamente agli obblighi contrattuali Ti-Press/G. Putzu che avevano con le banche. Da qui è iniziata la valanga che ha portato all’attuale crisi”. La crisi finanziaria ha colpito molte banche anche in Svizzera, ma non BancaStato: come mai? “Per nostra fortuna siamo stati risparmiati da questo terribile terremoto, perché la nostra Banca ha sempre seguito una politica prudente. Siamo un Istituto pubblico e per mandato abbiamo il compito di salvaguardare i risparmi dei cittadini. Quando tutti registravano elevati guadagni, la nostra redditività si è mantenuta su livelli modesti, ma in seguito, quando la situazione è degenerata, non siamo stati penalizzati”. Anzi, si direbbe che ne avete addirittura tratto vantaggio. “In effetti nel corso dell’ultimo trimestre del 2008 e del primo del “LA NOSTRA POLITICA PRUDENTE CI HA TENUTI LONTANO DALLA CRISI. I CITTADINI TICINESI SE NE SONO ACCORTI E ABBIAMO REGISTRATO UN RECORD DI NUOVI CLIENTI” 2009 abbiamo registrato un afflusso record di clientela, perché la gente cerca non tanto le performance, quanto la stabilità. Desidera insomma che i suoi risparmi si trovino in un luogo sicuro”. È certamente questa una caratteristica di BancaStato apprezzata dai cittadini. Molti però ora sono preoccupati perché sentono parlare di cambiamenti per equiparare la vostra Banca alle altre. “BancaStato vuole sì aprirsi a nuove attività per modernizzarsi, ma senza abbandonare la sua filosofia di fondo vincente”. Ma aprendovi al cosiddetto ‘private banking’, non esponete BancaStato a maggiori rischi? “Credo proprio di no. D’altra parte la nostra Banca è già attiva da anni in questo settore, che desidereremmo semplicemente migliorare per essere più attrattivi sul mercato finanziario. Siamo coscienti che a livello politico non tutti condividono questa nostra richiesta. Qualora dovesse comunque essere accolta dal Gran Consiglio, terremo in debita considerazione queste posizioni, che ci indurranno a muoverci con la nostra tradizionale prudenza. Una prudenza che in questi ultimi mesi è certamente stata premiata dai cittadini ticinesi”. 3 l’attualità Segreto REDAZIONE – È dunque corretto affermare che la Svizzera sta rinunciando al segreto bancario? DE GOTTARDI – Il segreto bancario, così come sancito dal 1934 nell’articolo 47 della Legge sulle banche a protezione della confidenzialità delle relazioni tra cliente e istituto, resta in vigore. Nessun dato verrà fornito automaticamente dalle banche svizzere alle autorità fiscali di altri Paesi. PEDRAZZINI – Già ora vengono fornite informazioni soltanto su richiesta scritta presentata dalle autorità giudiziarie di un determinato Paese (rogatorie internazionali). La domanda deve contenere un sospetto fondato nonché un’indicazione sufficientemente precisa della persona e della banca. Le azioni di ricerca indiscriminate o generalizzate, cioè informazioni fornite in modo automatico, non sono previste neppure dall’articolo 26 del modello di convenzione OCSE. DE GOTTARDI – D’altra parte la Confederazione dovrà negoziare con ogni singolo Stato le condizioni in base alle quali avverrà la concessione di assistenza amministrativa. PEDRAZZINI – Come detto, il segreto bancario non è illimitato. In caso di sospetto di attività criminali come terrorismo, crimine organizzato, riciclaggio di denaro o frode fiscale il segreto non può essere fatto valere e le autorità di altri Paesi possono accedere alle informazioni su clienti di banche elvetiche. REDAZIONE – Ma in futuro l’accesso a questi dati non verrebbe però facilitato. PEDRAZZINI – Le procedure non cambieranno, nel senso che l’assistenza non diventerà automatica ma continuerà a essere necessario dimostrare che esistono elementi concreti, un sospetto fondato. Sospetto che bancario, la Confederazione non aveva scelta I sce oltre 5400 miliardi di franchi di patrimoni, di cui il 58 per cento provenienti dall’estero. Si stima che i ricavi annuali netti provenienti da questa gestione si aggirino attorno ai 50 miliardi. Se si considera, a termine di confronto, che il budget della Confederazione per le uscite ordinarie ammonta a 59 miliardi, si capisce bene quale sia l’importanza di questo settore economico per la Svizzera. Per quanto concerne il Ticino si stima che i patrimoni amministrati nelle PER I CONTRIBUENTI banche della ELVETICI Svizzera italiaNULLA CAMBIERÀ, na ammontino a 400-450 miCOSÌ COME liardi (di cui 80PER GLI STRANIERI 90 per cento INCENSURATI provenienti dall’Italia) e producano ricavi per circa 4 miliardi, mentre il budget del Cantone per le uscite ordinarie è di 2,9 miliardi. ‘BancaStato News’ affronta questo delicato argomento con Curzio De Gottardi, responsabile per l’Istituto della pianificazione strategica e della comunicazione, e con Fabio Pedrazzini, responsabile dell’ufficio legale e compliance. FABIO PEDRAZZINI, RESPONSABILE DELL’UFFICIO LEGALE E COMPLIANCE DI BANCASTATO (A SINISTRA) CURZIO DE GOTTARDI, RESPONSABILE DELLA PIANIFICAZIONE STRATEGICA E COMUNICAZIONE (A DESTRA) 4 Ti-Press/G. Putzu Ti-Press/S. Golay l Consiglio federale svizzero si è dichiarato disponibile a ritirare la riserva a suo tempo formulata riguardo all’articolo 26 dell’Accordo tipo per i trattati di doppia imposizione elaborato dall’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), di cui lo Sato elvetico è membro, che prevede lo scambio di informazioni in ambito fiscale tra i Paesi che fanno parte di questa organizzazione. Da molti questa posizione del nostro Governo è stata interpretata come una rinuncia alla difesa del segreto bancario. Tanto che è in atto una raccolta di firme a livello nazionale per proporre di ancorare il principio del segreto bancario alla costituzione svizzera. Si tratta di una questione molto sentita dai cittadini. Molti temono le conseguenze che potrebbe avere per l’economia del nostro Paese l’adesione all’articolo 26 dell’OCSE. La piazza finanziaria elvetica con le sue banche costituisce infatti il settore più importante della nostra economia, dando un posto di lavoro a ben 200 mila persone (di cui 110 mila nelle banche). Il mondo finanziario paga ogni anno tra 10 e 15 miliardi di imposte agli enti pubblici e gesti- Ti-Press/G. Putzu IL PARERE DI CURZIO DE GOTTARDI, RESPONSABILE DELLA PIANIFICAZIONE STRATEGICA E COMUNICAZIONE, E DELL’AVVOCATO FABIO PEDRAZZINI, RESPONSABILE DELL’UFFICIO LEGALE E COMPLIANCE DI BANCASTATO non si limiterà però più ai casi di frode o truffa fiscale, ma verrà esteso anche all’evasione fiscale. REDAZIONE – Ci spiega la differenza tra evasione e frode? PEDRAZZINI – Quando per esempio vengono utilizzati documenti falsi, contraffatti o dal contenuto non corrispondente al vero, siamo di fronte a una frode fiscale che è un reato penale. L’evasione, almeno in Svizzera, è invece considerata una violazione amministrativa, accertata dalle autorità fiscali di fronte a una documentazione incompleta. REDAZIONE – Anche per i clienti svizzeri le autorità fiscali potranno quindi chiedere documentazione alle banche se sospettano un’evasione? DE GOTTARDI – No, secondo la decisione del Consiglio federale nulla cambierà per i contribuenti elvetici. Nel nostro Paese i reati tributari minori continueranno a non essere criminalizzati. Per i cittadini della Confederazione, anche in futuro il segreto bancario verrà meno soltanto quando sussiste un fondato sospetto di reati finanziari gravi (frode fiscale) e in quei casi l’autorità fiscale potrà accedere direttamente 27 per cento per l’amministraalle informazioni bancarie. zione dei patrimoni dei non doREDAZIONE – Quindi i clienti miciliati (off-shore), la Confedestranieri verranno trattati diverrazione è leader nella gestione samente da quelli svizzeri. patrimoniale internazionale. I DE GOTTARDI – Dopo aver vavalori fondamentali dello Swiss lutato attentamente la situazioBanking sono competenza, stabine, il Consiglio federale ha convelità, internazionalità e discrezionuto che l’aumenne. Tutti questi valori restano to della pressione I VALORI immutati anche internazionale con- FONDAMENTALI con la strategia seguente alla crisi portata avanti finanziaria impo- SWISS BANKING, dal Consiglio neva al nostro Pae- COMPETENZA, federale. se di aprire un ne- STABILITÀ, goziato sull’allenta- INTERNAZIONALITÀ REDAZIONE – Si richiede alla mento del segreto Svizzera di combancario in ambito E DISCREZIONE piere un passo fiscale. L’Associa- RIMARRANNO tanto impegnatizione svizzera dei IMMUTATI vo. Che ne è debanchieri (Asb) condivide questa valutazione del gli altri Paesi che pure hanno il Governo. Non dimentichiamo segreto bancario nelle loro leinoltre che l’autorità fiscale può in gislazioni? qualsiasi momento chiedere al DE GOTTARDI – Non sarà solo la Svizzera a dover applicare contribuente di presentare una dichiarazione della banca riguardo la nuova regolamentazione. La pressione internazionale è forte alle proprie relazioni. anche sugli altri Paesi con legiREDAZIONE – In seguito all’inslazioni simili alla nostra. Setroduzione di queste nuove norcondo le nostre valutazioni, some prevedete che la Svizzera perno già molti gli Stati che negli derà quote di mercato? DE GOTTARDI – Con una ultimi tempi hanno dovuto avquota di mercato mondiale del viare passi simili a quelli di Ber- na. L’Associazione svizzera dei banchieri presterà comunque particolare attenzione affinché le nuove convenzioni di doppia imposizione ancora da negoziare tengano conto in permanenza degli sviluppi internazionali, per garantire che le regole del gioco siano uguali per tutti e consentire così al nostro Paese di mantenere la sua posizione di leader nella gestione patrimoniale internazionale. REDAZIONE – Ma la Confederazione non ha reagito troppo rapidamente alle pressioni internazionali? DE GOTTARDI – Dopo la minaccia di vedersi inserire nella lista nera dei paradisi fiscali la Svizzera non poteva ignorare il rischio che questo comportava per l’intera economia nazionale. REDAZIONE – L’Associazione svizzera dei banchieri si trova pertanto in perfetta sintonia con la politica del Consiglio federale. DE GOTTARDI – La nostra associazione ha lavorato a stretto contatto con il Governo ed è giunta alla conclusione che la linea politica imboccata da Berna tenga conto degli interessi generali dell’economia elvetica. 5 i prodotti l’intervista Una Banca con il cuore non solo col portafogli LA POLITICA DI BANCASTATO, CHIAMATA PER MANDATO PUBBLICO A SOSTENERE L’ECONOMIA TICINESE E LE NOSTRE AZIENDE U Istockphoto UNA CARTA PREPAGATA, DISPONIBILE IN FRANCHI, EURO O DOLLARI AMERICANI E OTTENIBILE IN TUTTE LE SEDI BANCASTATO DEL CANTONE Travel Cash, il denaro da viaggio più sicuro tate partendo per le vacanze? Volete evitare spiacevoli inconvenienti? Allora andate a uno sportello di BancaStato e chiedete una carta Travel Cash. Si tratta di una carta prepagata disponibile in euro, dollari o franchi svizzeri, che vi permette di pagare nella valuta locale in 24 milioni di esercizi convenzionati (negozi, ristoranti, cinema) e disseminati in 170 Paesi. Travel Cash vi dà anche la possibilità di prelevare denaro in oltre un milione di bancomat in giro per il mondo. S Come scegliere la valuta La carta è disponibile in euro, in dollari e in franchi svizzeri. Il conto della carta è gestito nella valuta corrispondente. Al bancomat il cliente preleva sempre la valuta locale, indipendentemente dalla valuta della carta. Si raccomanda ai turisti che viaggiano in Europa la scelta di Travel Cash in euro, poiché viene caricata con questa moneta e consente di prelevare in euro. Per la stessa ra- 6 gione la carta in dollari è ideale per viaggiare negli Stati Uniti. E’ infatti assai più conveniente effettuare il cambio al momento di caricare il Travel Cash, piuttosto che quando si procede al prelevamento presso il bancomat all’estero. Per i Paesi al di fuori della zona euro o dollaro si consiglia di acquistare Travel Cash in franchi svizzeri perché così si effettua una sola operazione di cambio. Sul sito www.swissbankers.ch si trovano informazioni dettagliate su ogni Paese con l’indicazione dei mezzi di pagamento più adatti a ogni destinazione. Cash. In caso di perdita questo aspetto ne aumenta ulteriormente la sicurezza. Cosa succede se perdo la carta Travel Cash è la versione moderna dei Travelers Cheques ed è altrettanto sicura. In caso di perdita o furto, la carta viene sostituita gratuitamente in tutto il mondo nel giro di pochi giorni senza perdere nulla della somma che era ancora a disposizione. A differenza di altre carte, non esiste un collegamento tra il conto bancario e Travel Semplice da ricaricare Utilizzate la carta Travel Cash anche durante il vostro prossimo viaggio. La vostra carta Travel Cash può sempre essere ricaricata dove l’avete acquistata. Generalmente, pagate una commissione dell’1% sull’importo caricato e in occasione del vostro prossimo viaggio potrete di nuovo prelevare contanti nella valuta locale. La protezione dei dati I dati dei clienti vengono gestiti esclusivamente su un server in Svizzera, nel rispetto delle più elevate esigenze di sicurezza. Nel sistema carte di MasterCard non figurano i dati della clientela. In quella sede le carte e le transazioni sono gestite unicamente con il numero della carta. I titolari non devono pertanto temere nessun tipo di abuso. I vantaggi della carta Caricamento semplice e fornitura rapida della carta Nessun controllo della solvibilità Caricamento in euro, dollari americani o franchi svizzeri Contanti presso oltre 1 milione di bancomat in tutto il mondo Prelevamento 24 ore su 24 Niente code agli sportelli bancari Nessun limite di prelevamento mensile Tassa di prelevamento unitaria e vantaggiosa Nessuna tassa annua Pagamenti senza contanti in oltre 10 milioni di negozi Sostituzione gratuita in tutto il mondo in caso di perdita o furto Nessun collegamento con un conto bancario Nessun nome sulla carta Richiesta del saldo per telefono o per internet Panoramica del conto carta su www.travelcash.ch Ricaricabile Complemento ideale della carta di credito COME AIUTARE L’ECONOMIA TICINESE? COME INTERPRETA BANCASTATO IL SUO MANDATO? E CON QUALI RISULTATI? CE LO SPIEGA BERNARDINO BULLA, MEMBRO DELLA DIREZIONE GENERALE Ti-Press/S. Golay na Banca con il cuore e non solo con il portafogli. È questa l’immagine che il direttor Bernardino Bulla comunica di BancaStato. Non si tratta di un’abile trovata di marketing, ma di una sua convinzione profonda. “Vede, ci confida, secondo me i Ticinesi dovrebbero riappropriarsi della loro Banca, perché stabilendo rapporti con noi diventano in qualche modo clienti di sé stessi”. Già, perché BancaStato appartiene al Cantone e quindi ai suoi cittadini e per legge (gli statuti di questa Banca sono fissati dalla legge) è chiamata a sostenere lo sviluppo dell’economia ticinese. Quindi anche delle aziende di questo Paese. Come lo fa? Come interpreta questo delicato mandato pubblico? In base a quali criteri opera? E con quali risultati? Per rispondere a queste domande abbiamo incontrato Bernardino Bulla, respondabile dell’area Controllo rischi, a cui spetta l’ultima parola prima di decidere se dare fiducia o meno a un’azienda. Nelle due pagine successive intervistiamo invece i direttori di due ditte, a cui l’Istituto ha concesso crediti, per conoscere il loro vissuto nei confronti di BancaStato. “Dei circa 6,5 miliardi di credito erogati dalla nostra Banca al 31 dicembre 2008 – ci spiega Bulla – circa 5,2 sono stati concessi al settore immobiliare, in gran parte per promuovere l’accesso all’acquisto di una casa propria. Dei rimanenti 1,3 miliardi, circa il 50 per cento è confluito a enti di diritto pubblico per finanziare opere di interesse generale. La parte rimanente (circa 700 milioni) è invece stata destinata a sostenere direttamente le aziende ticinesi, sia per finanziare e incentivare le loro attività produttive, sia per assicurare loro la liquidità necessaria a breve termine”. BERNARDINO BULLA, RESPONSABILE AREA CONTROLLO RISCHI BANCASTATO Questo però lo fanno anche altri istituti. Che cosa vi distingue allora dagli altri? “Noi come gli altri siamo tenuti a rispettare le normative federali e quelle stabilite dall’Associazione svizzera dei banchieri, così come quelle dettate dalla prassi e infine dal buon senso. Se le altre banche hanno però come obiettivo quello di ottenere un elevato rapporto tra rischio e rendimento, il fine prioritario di BancaStato è invece quello di svolgere una funzione di sostegno dell’economia, fermo restando la garanzia di una sana gestione dell’Istituto. In altre parole, la nostra Banca rappresenta uno de- gli strumenti privilegiati attraverso cui lo Stato sostiene le aziende insediate sul suo territorio. Per questa ragione il nostro mandato e la nostra vocazione sono quindi diversi rispetto a quelli di altri istituti”. Questo significa che siete anche meno rigorosi? “Assolutamente no. Le regole del gioco sono grosso modo uguali per tutti. Noi abbiamo però la possibilità di interpretare il nostro ruolo in modo più ‘libero’, meno restrittivo. Lavorando per una Banca che vive e pensa in modo locale, caratterizzata quindi da una forte prossimità con il territorio, ci possiamo forse permettere di valutare maggiormente rispetto ad altri anche i fattori qualitativi di un’azienda e non solo quelli quantitativi, attribuendo a questi due fattori delle ponderazioni diverse. Per questo, forse, in alcuni casi sembriamo più comprensivi o permissivi”. Quando una ditta vi chiede un credito, su quali criteri vi basate per decidere se concederlo? “Come qualsiasi banca esaminiamo dapprima la situazione economico-finanziaria sulla base dei conti degli ultimi anni, valutiamo il mercato in cui l’azienda opera, la sua reputazione e il grado di innovazione dei suoi prodotti, senza dimenticare un’analisi delle capacità di rimborso dei debiti nel tempo. Attribuiamo però molto peso anche al rapporto umano e alla possibilità di stabilire la fiducia reciproca, che sono elementi soggettivi. Interpretando il nostro mandato pubblico cerchiamo di capire, nell’interesse dell’economia cantonale, se si tratta di un’attività che ha futuro. Se ad esempio un’azienda soffre di una crisi di liquidità e l’imprenditore ci convince che l’attività ha ragione di esistere, al di là di parametri e coefficienti, cerchiamo di sostenerla”. 7 l’intervista L’ESPERIENZA DI DUE GIOVANI CHE NEL 2006 HANNO DECISO DI DIVENTARE IMPRENDITORI “Senza IL PARERE DEL DIRETTORE DI UNA DITTA FARMACEUTICA CON FINANZIATORI AMERICANI “Grazie all’intervento di BancaStato BancaStato siamo ancora in Ticino” non avremmo potuto espanderci” ent’anni fa, freschi di studi, Giuseppe Cerro e Siegfried Renner costruirono una piccola centrale elettrica sul Rossbodenalp a quota 2000 metri sopra il villaggio di Andermatt, con tanto di laghetto, muro di contenimento, 200 metri di condotta e turbina. Doveva servire a portare l’elettricità sull’alpe di proprietà della famiglia del giovane Siegfried. Grazie a questa iniziativa, che garantisce acqua calda, luce, riscaldamento e internet, ancora oggi Rossbodenalp viene caricata d’estate da un alpigiano. Dopo quell’esperienza i due giovani seguirono entrambi la propria strada: Giuseppe, che nel frattempo si era laureato in economia, nell’industria dapprima della moda, poi petrolifera; Siegfried, diplomatosi ingegnere, come progettista in impiantistica diventando direttore di uno studio del settore a Bellinzona. Le loro strade professionali si sarebbero incontrate solo diciassette anni dopo quella simpatica esperienza alpigiana V 8 LA ENERSOLUTIONS PROPONE NUOVE TECNOLOGIE CHE PERMETTONO DI RISCALDARE SPENDENDO LA METÀ RISPETTO A UN SISTEMA TRADIZIONALE per dare origine alla Enersolutions SA, un’azienda con sede a Rivera che si occupa di sistemi innovativi per produrre calore e che gode del sostegno di BancaStato. Si tratta di tecnologia all’avanguardia di origine germanica, che si può applicare a qualsiasi sistema di riscaldamento o di raffreddamento e di produzione di acqua calda potabile. “La sostanza dell’impianto esistente – ci spiega Giuseppe Cerro – rimane la stessa, ma grazie all’applicazione dei nostri accumulatori a stratificazioni si può risparmiare fino al 30 per cento di energia. Risparmio che può superare il 50 per cento se vengono impiegati anche pannelli solari”. “Nel caso di una costruzione nuova – aggiunge Siegfried Renner – la nostra tecnologia costa addirittura meno di quella tradizionale, a condizione che si tratti di una casa di almeno tre o quattro appartamenti. All’albergo Unione di Bellinzona, dove abbiamo montato un impianto di questo genere, in un solo anno hanno risparmiato 12 mila litri di gasolio”. “Ottimizzando l’efficienza energetica – continua Giuseppe Cerro – i nostri impianti permettono quindi di dimezzare i costi, pur garantendo le stesse prestazioni di un sistema tradizionale. A lungo termine, l’obiettivo che ci siamo prefissati è però quello di affinare le nostre tecnologie a un punto tale da raddoppiare i servizi dimezzando i costi”. Ma veniamo ai rapporti di Enersolutions con BancaStato. “Senza l’aiuto di BancaStato – taglia corto Giuseppe Cerro, economista della società – non avremmo potuto espanderci come abbiamo fatto. Siamo partiti con un piccolo capitale proprio e, nonostante l’attività abbia subito riscosso successo, ci siamo accorti che la liquidità di cui disponevamo non era sufficiente perché dovevamo pagare il materiale all’acquisto, ma l’incasso avveniva solo alcuni mesi dopo. La linea di credito concessaci da BancaStato è quindi stata essenziale per permetterci di pagare i fornitori prima di incassare le fatture dai nostri clienti”. Siete quindi soddisfatti dei vostri rapporti con la Banca? “Non parlerei di rapporti con la Banca. Per noi l’Istituto ha un volto ed è quello del nostro consulente, con il quale si è creato un rapporto di fiducia. Per rispondere alla sua domanda, comunque, sì la nostra esperienza è stata assolutamente positiva”. Siete preoccupati per la crisi economica? “Per il momento non ci tocca, ma siamo fiduciosi anche per il futuro: la gente infatti avrà sempre più bisogno di risparmiare e noi abbiamo la soluzione per farlo!” Ti-Press/G. Putzu GIUSEPPE CERRO, DIRETTORE AMMINISTRATIVO (A SINISTRA) SIEGFRIED RENNER, DIRETTORE TECNICO (A DESTRA) RACHELE ZÜGER, ASSISTENTE (AL CENTRO) Ti-Press/G. Putzu SHAHBAZ ARDALAN, DIRETTORE DI ALPEX PHARMA ata nel 1988 a Mezzovico come piccola azienda farmaceutica (Aesculapius Pharma), Alpex Pharma è oggi leader a livello mondiale nella produzione di pastiglie effervescenti e possiede un brevetto all’avanguardia per la produzione di compresse che si sciolgono in bocca. Ne parliamo con il suo simpatico e dinamico direttore, d’origine curdo-iraniano, ma ticinese d’adozione e innamorato della nostra regione, che si è sempre battuto per mantenere questa interessante industria in Ticino. “Comunque – afferma Shahbaz Ardalan – se non fosse per l’intervento di BancaStato forse non saremmo più qui”. Un buon esempio, dunque, di come la Banca assolve al suo mandato pubblico di sostenere l’economia del cantone. Ma andiamo con ordine. Questa ditta farmaceutica, fondata ventuno anni fa e da diciotto diretta da Shahbaz Ardalan, nel 1982 è stata venduta a una multinazionale irlandese (Elan corporation), che nel 2004 l’ha a sua volta N ceduta a una nuova società comnon solo in farmacia. La vera ricposta da una banca di investimenchezza di questa azienda è dunti americana e da alcuni privati. que costituita dal suo ‘know Recentemente, nel 2007, è entrahow’ e dai suoi brevetti, che posto a far parte del pacchetto aziosono però essere venduti per utinario anche un gruppo elvetico: lizzarli altrove. Che cosa lega la BB Biotech di Zurigo. dunque questa azienda al territoLa specialità di Alpex, che in gerrio? “Il Ticino ci permette di atgo si definisce ‘drug delivery tingere al mercato del lavoro itacompany’, è quelliano, sia per perla di trasformare ALPEX PHARMA, sonale altamente sotto forma di DA 20 ANNI IN TICINO, specializzato, sia medicine, cioè in per manodopera. pastiglie, i principi È LEADER MONDIALE Il Cantone ha attivi scoperti dai NELLA PRODUZIONE inoltre un’invidiaricercatori. bile posizione sulDI PASTIGLIE “Lavoriamo con EFFERVESCENTI l’asse nord-sud e aziende in tutto il da quando lavomondo, ci spiega il direttore, e riamo con BancaStato è interesnaturalmente anche con le ditte sante anche dal profilo finanziafarmaceutiche ticinesi, ma sorio. BancaStato ci ha infatti finanprattutto con la Gran Bretagna e ziato la sede e l’acquisto di un gli Stati Uniti. Nel campo dei terreno adiacente per eventuali prodotti effervescenti siamo leaampliamenti dell’attività. Queder mondiali, ma il nostro fiore sto intervento, molto apprezzato all’occhiello è un brevetto per dai nostri finanziatori americani, fabbricare pastiglie orosolubili, ci ha aiutati a mantenere la ditta che si sciolgono cioè in bocca in Ticino”. Determinante in quesenza bisogno di ingurgitarle”. sta scelta è stato certamente anAlpex produce anche integratori che il ruolo del direttore di Alalimentari come vitamine, tipici pex, che vive nel nostro Cantone prodotti effervescenti venduti dal 1983. Iraniano d’origine, ap- partenente alla minoranza curda, proviene da una famiglia nobile di possidenti terrieri e di avvocati e diplomatici. Era giunto in Svizzera, all’università di Ginevra, per prepararsi alla carriera diplomatica. Ma dopo la rivoluzione del 1979, ha deciso di rimanere in Svizzera e di studiare economia. Sentite la crisi?, gli chiediamo. “Sulla produzione no. Anzi siamo in fase di espansione. Un momento di profondi cambiamenti come quello che stiamo vivendo è addirittura favorevole per acquisire nuovi clienti per un’azienda piccola ma dinamica come la nostra in grado di contenere i costi”. Ma, a questo proposito, il fatto di essere in Ticino non è penalizzante? “No. È vero che qui gli stipendi sono più elevati, ma anche l’efficienza è maggiore”. Guarda quindi al futuro con ottimismo? “Sì, stiamo cercando di svilupparci acquisendo sia nuove tecnologie, sia eventualmente altre aziende. Sono allo studio anche alleanze con altre ditte del settore per offrire una gamma sempre più ricca di prodotti alla nostra clientela”. 9 l’incontro Costruire una L’ESPERIENZA DI UNA COPPIA DI INSEGNANTI CHE HANNO CONTRATTO UN’IPOTECA CON BANCASTATO affitto? Ti-Press/B. Galli impatici, aperti, comunicativi. Mentre li intervistiamo ci sembra di averli sempre conosciuti. Sono davvero una bella coppia Orietta e Roberto Bassi, che abbiamo incontrato a Sonvico nella loro casa ecologica in legno costruita grazie a un’ipoteca di BancaStato. Si conoscono da quando hanno sedici anni e studiavano alla scuola Magistrale a Lugano. Entrambi insegnano a tempo pieno, non hanno figli, ma con i bambini trascorrono tutte le giornate perché sono maestri di scuola elementare: Orietta a Pregassona, to legato al suo paese”. Ed in efRoberto a Cadro. fetti, mentre ci faceva visitare la Hanno già alle spalle ventisei ansua casa, Roberto si è fermato ni di insegnamento, avendo inidavanti a una finestra per moziato a lavorare a vent’anni appena terminati gli studi alla scuola strarci con orgoglio la splendida vista sui Denti della Vecchia. Magistrale. Hanno pertanto vis“Appena sposati – racconta – absuto in prima persona i cambiamenti della scuola avvenuti in biamo abitato nel nucleo storico del paese. Poi si è presentata l’opquesti ultimi tre decenni. “Inseportunità di acquistare un terregnare – spiega Roberto – è diventato più impegnativo. Le riunioni no a buon prezzo e non ci siamo lasciati scappare sono più frel’occasione”. “Dequenti, i rap- “LA NOSTRA sideravamo innanporti con i ge- PREOCCUPAZIONE zitutto costruire nitori più inuna casa nel rispettensi, sempre PRINCIPALE ERA più servizi so- COSTRUIRE UNA CASA to dell’ambiente, ma compiendo il ciali ruotano ECOLOGICA” passo secondo la attorno alla gamba – precisa Orietta. L’idea scuola. Oggi al docente si richiedi fare un debito mi angosciava, de di coordinare tutte queste attima poi, discutendo con Roberto, vità”. Si tratta comunque, osserviamo, di mutamenti positivi. mi sono convinta che gli interessi Orietta e Roberto concordano e mensili di quel debito corrispondevano più o meno a quanto pasi soffermano su un altro importante cambiamento intervenuto gavamo di affitto”. “In effetti – aggiunge Roberto – il nostro rispetto ai loro primi anni di insegnamento. “Quando abbiamo maggior costo rispetto a quando iniziato – spiega Orietta – quello eravamo inquilini era solo quello dell’ammortamento annuale del che diceva il maestro era accettato. Oggi non è più così e succede debito”. “Se poi penso quanto spesso che i principi in base ai sono saliti oggi gli affitti – osserquali avviene l’educazione a casa va Orietta – credo che abbiamo e a scuola non siano gli stessi. È quindi necessario essere molto più elastici e aperti. A volte non è LA SIGNORA ORIETTA facile mediare tra valori diversi”. NELLA CUCINA, REALIZZATA La coppia ha sempre abitato a CON MATERIALI ECOLOGICI Sonvico, “perché Roberto è mol- 10 casa o rimanere in UNA VEDUTA INTERNA DELLA CASA, PROGETTATA CON UNA ZONA CENTRALE AMPIA E APERTA SU DUE PIANI PER RISPARMIARE ENERGIA fatto davvero una buona scelta. La nostra preoccupazione, comunque, è sempre stata di non essere costretti a cambiare vita a causa della casa. Abbiamo visto troppi amici obbligati a rinunciare alle vacanze e ad altro a causa del debito contratto per costruire la casa. Noi non volevamo correre questo rischio e siamo stati molto oculati nella spesa”. Quale casa costruire “Volevamo costruire una casa sana – spiega Orietta – utilizzando materiali sani”. Ai due coniugi sembra troppo pomposo definire la loro abitazione ecologica. “Assieme a un architetto – racconta Roberto – abbiamo elaborato il progetto di un’abitazione in legno che rispondesse alle nostre esigenze. Una volta ottenuto il permesso di costruzione, la diTi-Press/B. Galli S ORIETTA E ROBERTO BASSI SUL BALCONE DELLA LORO CASA ECOLOGICA rezione dei lavori l’abbiamo fatta noi”. Forse anche perché Roberto, appena terminati gli studi, non avendo trovato subito un’occupazione come maestro, aveva lavorato per qualche tempo in un’impresa di costruzioni. “Ci hanno indirizzati verso un’azienda nel Canton Lucerna – spiega – perché in Ticino dieci anni fa nessuna ditta era specializzata in questo genere di costruzioni. Mentre a Küssnacht costruivano gli elementi prefabbricati della nostra futura casa, con un’impresa della zona abbiamo preparato il basamento in cemento armato”. “In tre giorni – racconta Orietta mostrandoci un album di fotografie – hanno montato la struttura della nostra casa”. “Poi è iniziato il lavoro degli artigiani locali – prosegue Roberto – sotto la nostra direzione. Eravamo nel Ti-Press/B. Galli mese di giugno e iniziavano le vacanze scolastiche. In settembre dovevamo finire e così è stato”. Il controllo dei costi “Siamo partiti con un preventivo delle spese molto preciso. E di questo la Banca era molto contenta”. “Quando si trattava di scegliere i pavimenti, i bagni, la cucina eccetera – interviene Orietta – sapevamo esattamente quanto potevamo spendere e abbiamo scelto prima di tutto oggetti e materiali sani e che ci piacevano, ma compatibili con il nostro budget e soprattutto con l’ambiente. Insomma, non ci siamo fatti prendere la mano”… Rispetto a una costruzione in muratura, una costruzione edificata in legno costa meno? “Nel nostro caso – risponde Roberto – abbiamo calcolato che il risparmio non è stato molto rilevante, perché la casa l’avevamo progettata noi”. La vostra casa è comunque molto Il rapporto con la Banca economica anche dal profilo Perché avete scelto BancaStaenergetico. “Sì, la casa è molto to? “Perché come dipendenti ben isolata e la riscaldiamo solo a dello Stato beneficiavamo di legna con un camino e una pigna un tasso d’interesse favorevo– spiega Orietta. E siccome la lele”. E avete optato per un tasgna la tagliamo noi, i costi sono so fisso o variabile? “Dappriancora più basma variabile e si”. “L’acqua – “MENTRE LA da cinque anprosegue Ro- COSTRUIVAMO, ni a questa berto – viene I CONTROLLI SULLA SPESA parte fisso. A riscaldata graragion veduzie a un im- DA PARTE DELLA BANCA ta, comunpianto di collet- ERANO MOLTO PUNTUALI. que, in questi tori solari, che L’ABBIAMO TROVATO ultimi dieci ci permettono anni optare di coprire il 70 GIUSTO E ANZI per una scelta per cento del CI SIAMO SENTITI o per l’altra fabbisogno. Il TUTELATI” non avrebbe rimanente 30 comportato per cento è riscaldato elettricagrandi differenze”. Come somente sfruttando la corrente no stati i vostri rapporti con notturna”. Si tratta di impianti BancaStato? “Mentre costruicostosi? “All’inizio la spesa è stata vamo la casa i controlli sulla simile a quella di un impianto traspesa erano molto puntuali. A dizionale, ma in seguito, naturalqualcuno avrebbe potuto mamente, si risparmia”. gari dare fastidio, ma noi lo abbiamo trovato giusto e anzi ci siamo sentiti tutelati e seguiti per evitare di commettere errori”. Quali consigli dareste a chi si accinge a costruire una casa con gli aiuti della Banca? “Prima di tutto – risponde Orietta – di compiere il passo secondo la gamba, per evitare che la casa diventi un problema e costringa a rinunciare a tutti i piaceri della vita per pagare l’ipoteca. In secondo luogo, è importante seguire da vicino i lavori per evitare ritardi o spiacevoli sorprese. In terzo luogo, prima di decidere quale casa costruire vale la pena di pensarci bene e quando si progetta è utile pensare anche ai dettagli: non è tempo perso, perché si evitano errori”! Questo significa che non avete commesso errori? “Se costruissimo una seconda casa, non avrebbe i difetti della prima, ma va bene così”…! 11 Siamo sponsor Agenda APRILE – NOVEMBRE Stagione concertistica degli studenti del Conservatorio www.conservatorio.ch dell’Associazione Calcio Bellinzona (ACB) www.acbellinzona.ch 25 GIUGNO – 5 LUGLIO JazzAscona www.jazzascona.ch delle due squadre ticinesi di Hockey: HCAP e HCL e i rispettivi club giovanili www.hcap.ch www.hclugano.ch 23 AGOSTO Traversata del lago di Lugano www.luganonuoto.ch 12 SETTEMBRE – 10 GENNAIO 2010 “Con gli atleti di Zeus - Lo sport nell’antichità” Museo d’arte, Mendrisio www.mendrisio.ch/Museo/home.htm del Team Ticino www.teamticino.ch 12 SETTEMBRE – 28 FEBBRAIO 2010 “Le scatole dei segreti di Niki de Saint Phalle” Museo in erba, Bellinzona www.museoinerba.com 18 SETTEMBRE – 31 OTTOBRE della Commissione Ticinese per la Formazione Permanente dei Giuristi (CFPG) www.cfpg.ch “MagicArte” Museo comunale d’arte moderna, Ascona www.museoascona.ch 10 – 11 OTTOBRE Gianetti Day – pedalata popolare internazionale www.gianettiday.ch 26 NOVEMBRE NEWS 2009 ConfronTI Monte Verità, Ascona www.confronti.ch Mendrisio d’Oro 2009 Fabian Cancellara (al centro a sinistra, Mendrisio d’Oro) e Marcel Wyss (al centro a destra, Mendrisio d’Argento) sono i vincitori della 37.ma edizione del Premio Mendrisio d’Oro, sostenuto da BancaStato. Nuovo look Nuova versione Ecco la nuova versione della “PrePaid MasterCard BancaStato” che permette alla clientela più liberta, più sicurezza, più controllo. Rimosso il cartellone che per diversi mesi ricopriva la facciata, l’edificio storico in Piazza Riforma si mostra ora in tutto il suo splendore. Sarà la roccaforte del private banking BancaStato di Lugano. 2009 2009 AGENDA DELLE MANIFESTAZIONI AGENDA DELLE MANIFESTAZIONI