Il cielo in Irlanda è davvero così blu Prima di partire

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Il cielo in Irlanda è davvero così blu Prima di partire
Il cielo in Irlanda è davvero così blu
Prima di partire pensavo che 4 settimane fossero un tempo incredibilmente lungo. Non ero
mai stata via da casa per così tanto tempo, tantomeno con un gruppo di persone che non avevo
mai visto prima. So che sono partita chiudendo gli occhi senza avere ben presente quando sarei
tornata né come, se fossi stata diversa o identica, e ammetto che non mi aspettavo affatto di
cambiare. É stato un atto di coraggio e, in parte, di incoscienza che ha dato buoni frutti. So che ci
sono altri ragazzi e ragazze che si avventurano per magari un anno in un Paese straniero, e in
confronto a quello che fanno loro, un mesetto non è niente... Ma si dice: "Se la vita ti dà i limoni,
tu fai una limonata", giusto? E io ho fatto proprio così.
Sul pullman che ha trasportato me e il mio gruppo dall'aeroporto di Dublino a Wexford
regnava il silenzio. Due ore di viaggio in mezzo alla campagna irlandese in cui la tensione per
l'aspettativa del primo incontro con la famiglia, aleggiava sopra di noi come nebbia. Poche parole,
niente risate, tanti sguardi spaventati, e in alcuni momenti la sensazione che i nostri cervelli
stessero addirittura ronzando per la fatica del tanto pensare. Ci siamo fermati nel parcheggio della
chiesa che sarebbe stata il nostro punto d'incontro per tutto il mese. Quel giorno era affollato: le
nostre famiglie ospitanti ci aspettavano! Il gruppo si é diviso, ognuno è andato a casa con la sua
nuova famiglia: era appena iniziata l'avventura.
Potrei stare qui a
raccontare ogni minuto
di questa magnifica
esperienza, ma non lo
farò. Ricordo che la
prima
settimana
è
passata a rilento. L'ho
occupata a capire dove
vivevo e come arrivarci,
ad imparare tutti i nomi
dei miei compagni (con
molta fatica, essendo
circa 40!) e a cominciare
ad abituarmi a nuovi
ritmi (per esempio basti
pensare che la mia host
family
cenava
alle
17:30...!). É stata abbastanza faticosa a dire il vero. E poi, tutto d'un tratto, mi sono rilassata e i
miei compagni hanno fatto lo stesso. Abbiamo cominciato a legare, a capirci e a volerci bene
davvero. La seconda e la terza settimana sono volate, una più veloce dell'altra. La quarta
settimana è stata la più bella e insieme la più triste: eravamo tutti amici e stavamo bene insieme, e
perciò ci faceva male separarci.
Non avevo mai pensato a questo prima di partire: che sarei stata triste di tornare per un
sacco di motivi. Per il cielo che in Irlanda è davvero così blu come dicono, per le colline verdi e il
mare, per le casette tutte vicine con i tetti spioventi, per la famiglia con cui avevo legato contro
ogni previsione, per i miei nuovi amici soprattutto, perché non credevo che si venisse a creare un
tale legame dopo solo un
mese. E così, mentre il primo
viaggio in pullman da
Dublino
a
Wexford
l'avevamo
passato
a
guardarci in cagnesco, il
secondo,
al
contrario,
l'abbiamo passato un po' a
ridere, un po' a piangere tra
di noi, a metà tra la felicità e
la malinconia.
Inutile dire che una
volta a casa in Italia, ho
dovuto
riprendermi
e
realizzare quello che avevo passato... Non ero molto sicura se si trattasse di un sogno o della
realtà! Adesso porterò per sempre questa esperienza nel mio cuore perché mi ha dato tanto e,
anche se forse non in modo visibile, mi ha cambiata e ha ampliato i miei orizzonti. Sono convinta
che nient'altro avrebbe mai potuto sortire lo stesso risultato e che senza dubbio questa esperienza
ha rappresentato una tappa importante nel futuro raggiungimento dell'indipendenza e della
maggiore età.
Agnese, Estivo in Irlanda