Istituto d`Istruzione Superiore “Leonardo da Vinci”-Lanusei-

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Istituto d`Istruzione Superiore “Leonardo da Vinci”-Lanusei-
ISTITUTO d'ISTRUZIONE SUPERIORE “LEONARDO DA VINCI”
CON SEZIONI ASSOCIATE LICEO SCIENTIFICO E SPORTIVO - LICEO LINGUISTICO - LICEO CLASSICO LICEO DELLE SCIENZE UMANE - LICEO ARTISTICO - I.T.G. DIURNO E SERALE
Via L. da Vinci - 08045 Lanusei (0G)- Tel. 0782/42624- fax 0782/480198
EMail:[email protected] -Posta certificata:[email protected] Cod. F.91005600910 - C.M.NUI01600V Cod.
IPAistsc_nuis01600v - Fattura elettronica codice univoco dell'ufficio: UFYL6X
Piano Triennale dell’Offerta Formativa
2016/2018
Approvato dal Collegio dei Docenti il 14/01/2016
Adottato dal Consiglio d’Istituto il 29/01/2016
PREMESSA
La Legge 107/2015 di Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione
ha ridefinito sostanzialmente la durata e le competenze riguardo all’iter di
stesura e approvazione del POF, modificando quando previsto dalla normativa
precedente.
La normativa conferma quindi l’attribuzione al Collegio dei Docenti della
funzione di elaborazione del Piano dell’Offerta formativa sulla base però “degli
indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione
definiti dal dirigente scolastico” (art.1 –comma 14), anziché degli indirizzi del
Consiglio di Istituto.
Alla luce quindi: della Legge 107 del 13 luglio 2015, e in particolare dei commi
3, 7, 10-16, 56 - 58, 124 dell’art.1, che definiscono i contenuti del POF; della
missione degli obiettivi generali così come definiti nei POF annuali dell’ IIS
“Leonardo Da Vinci”; delle priorità e dei traguardi, nonché degli obiettivi di
processo individuati in via provvisoria dal Nucleo di Valutazione e
Autovalutazione di Istituto, sulla base dei dati statistici e della loro lettura; degli
indirizzi già individuati dagli incontri collegiali preliminari. di In attesa di eventuali
modelli standard di POF definiti a livello ministeriale.
Al fine di consentire una progettazione unitaria del PTOF, sono state elaborate
le seguenti LINEE che forniscono indicazioni di massima per la stesura del Piano
per gli anni scolastici 2016/2017, 2017/2018 e 2018/2019.
Si tratta di un progetto educativo non somma di singole iniziative, ma risultato
dell’attività del Collegio dei Docenti che, partendo dalla riflessione su valori
educativi condivisi, elabora, in momenti successivi, le strategie e gli strumenti
atti a conseguirli, cercando di rispondere a bisogni reali e attese legittime di
famiglie e studenti, anche in rapporto e in collaborazione con il territorio.
Il P.T.O.F. si presenta, dunque, come uno strumento di orientamento e di
comunicazione che accompagna lo studente e la famiglia per tutto il percorso
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scolastico nonché come punto di riferimento indispensabile
l’organizzazione didattica e organizzativa della scuola nel suo complesso.
per
Esso deve essere conosciuto da tutti e tutti devono concorrere alla sua
realizzazione ed al suo continuo miglioramento; le attività annuali e la struttura
organizzativa che devono sostenerne l'elaborazione hanno, infatti, bisogno di
essere annualmente aggiornate, pur mantenendone le scelte educative di
fondo. Pertanto deve essere continuamente monitorato, valutato, modificato
ed integrato con modalità e strumenti che rispondano a criteri di chiarezza e
coerenza, affinché esso contribuisca sempre meglio alla realizzazione del
progetto educativo della scuola e risponda adeguatamente alle esigenze
formative degli studenti nell’interesse loro e delle famiglie.
Nell’Elaborazione di questo importante documento si farà riferimento all’ATTO
D’INDIRIZZO predisposto dal dirigente scolastico (art.1 comma 14, LEGGE
N°117/2015) e al piano di miglioramento elaborato dalla Commissione RAV.
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INDICE
Premessa
Storia dell’Istituto
Finalità formative
Dal territorio alla scuola, dalla scuola al territorio
Formazione dell’alunno come persona
Formazione dell’alunno come cittadino
Ottimizzazione dell’ambiente scolastico
Ruolo della valutazione
Prevenzione della dispersione scolastica
RAV (Rapporto di Autovalutazione)
Parte I:
scelte educative e culturali
Principi Fondamentali
Principi Operativi
Finalità Generali
Obiettivi Trasversali
Obiettivi didattici comuni a tutte le discipline
Programmazione delle attività didattiche
Metodi
Strumenti di lavoro e mezzi didattici
Verifica e valutazione
Verifica formativa
Verifica sommativa
Valutazione del profitto
Obbligo Scolastico
Parte II:
Offerta didattica
Scansione annuale delle attività didattiche
Attività alternative alla religione Cattolica
Attività di sostegno e recupero
Condizioni per la scrutinabilità degli alunni
Scrutini finali
Credito scolastico
L’INVALSI
Tabelle Credito Scolastico
Credito formativo
Debito formativo
Piano Annuale per l’Inclusività (P.A.I.)
Integrazione degli alunni diversamente abili: DSA, BES, Extracom.
Alternanza Scuola Lavoro
Parte III:
L’organizzazione
Struttura e utilizzo degli spazi
Regolamenti per l’uso degli spazi, dei laboratori e della Biblioteca
Regolamento per la pratica laboratorio Linguistico, informatico
Scientifico o di attività parascolastiche
Regolamento per l’uso delle palestre e dei campi per l’atletica
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Regolamento delle LIM
Flessibilità organizzativa e didattica
Rapporti scuola-famiglia
Criteri di formazione delle classi
Continuità educativa ed accoglienza
Piano nazionale scuola digitale
Organizzazione dell’Istituto
Funzioni strumentali al P.O.F.
Coordinatori di classe
Collegio dei Docenti
Personale ATA
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Organici
Discipline e orario di insegnamento
Allegati 1,2,3,4,5,6 (linee guida ed indicazioni nazionali)
Allegati A (progetti)
Appendici A, B, (regolamento d'istituto, regolamento di disciplina)
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STORIA DELL’ISTITUTO
L’Istituto “Leonardo da Vinci”è il frutto dell’accorpamento, avvenuto nell’anno
scolastico 2015/2016, di due istituti che fino a quell’anno avevano seguito
percorsi autonomi, sia dal punto di vista giuridico che didattico, il Liceo Artistico
e l'ITG. A sua volta il Liceo Scientifico aveva dato avvio ad alcune
sperimentazioni al suo interno, tra le quali in particolare si evidenziava la
presenza di un Liceo Linguistico; il Liceo Classico, d’altra parte, aveva dato
avvio al Liceo delle Scienze Umane. Si può quindi affermare che, di fatto, nel
corrente anno scolastico, coesistono sei realtà liceali ben definite e con
caratteristiche proprie che le contraddistinguono le une dalle altre: Liceo
Scientifico; Liceo Linguistico; Liceo Classico; Liceo delle scienze Umane, Istituto
Tecnico Geometri, Liceo Artistico; Liceo Sportivo.
FINALITA’ FORMATIVE
L’Istituto si configura come polo di istruzione superiore liceale e professionale
I differenti percorsi liceali – Classico-Scienze Umane, Scientifico-Linguistico;
Artistica e Tecnica - rappresentano modalità specifiche di declinare lo stesso
modello formativo, che di ciascuna disciplina privilegia i nuclei essenziali, i
fondamenti e le procedure e mira ad integrare le varie aree disciplinari,
superando la tradizionale contrapposizione tra le due culture umanistica e
scientifica. Le competenze così acquisite assumono una forte valenza
formativa generale, stimolando la curiosità intellettuale e potenziando
l’autonomia critica.
L’identità del percorso professionale si caratterizza per una solida base di
istruzione generale e tecnico-professionale, che consente agli studenti di
sviluppare, in una dimensione operativa, saperi e competenze necessari per
rispondere alle esigenze formative del settore produttivo di riferimento.
Dal territorio alla scuola, dalla scuola al territorio
La città di Lanusei è situata al centro dell’Ogliastra; sede di USL con una
struttura ospedaliera, del tribunale, del carcere, del vescovado, di vari istituti
scolastici e di un Istituto Salesiano, Lanusei ha sempre rivestito un ruolo centrale
nella regione e per lungo tempo ne è stata anche considerata il capoluogo.
Il territorio intorno a Lanusei è prevalentemente montuoso, ma la vicinanza del
mare (circa 20 chilometri) e il miglioramento delle comunicazioni, hanno
permesso in questi ultimi anni l’uscita del territorio dall'isolamento che l’aveva
per lungo tempo caratterizzato. L’economia dell’area circostante è
prevalentemente agro-pastorale, sebbene abbia conosciuto un certo sviluppo
il settore artigianale (con particolare riferimento alla filiera agro-alimentare del
paese), quello turistico e in particolar modo quello edilizio.
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Lanusei si caratterizza invece per una storica vocazione nel settore terziario
(Ospedale, Tribunale, Carcere, Ufficio delle entrate, INPS, Provincia, vari Istituti
Scolastici Superiori, Ufficio del lavoro, Ufficio del registro etc.). In questo
contesto socio economico eterogeneo gli alunni della scuola presentano
situazioni familiari e bisogni socio culturali molto diversificati. Lo status socio
economico e culturale delle famiglie è medio basso.
L'offerta formativa del nostro Istituto si rivolge all'intera comunità ogliastrina;
esso opera quindi per un bacino d'utenza piuttosto vasto, che comprende i
seguenti comuni:
Arbatax
Arzana
Baunei
Barisardo
Cardedu
Elini
Gairo Sant’Elena
Girasole
Ilbono
Jerzu
Loceri
Lotzorai
Osini
Santa Maria Navarrese
Talana
Tertenia
Triei
Urzulei
Ulassai
Ussassai
Villagrande Strisaili
Villanova Strisaili
L'ampiezza del bacino d'utenza della nostra scuola e la conseguente varietà e
molteplicità di esperienze umane, sociali e culturali di cui i nostri studenti sono
portatori, costituisce per il nostro Istituto una risorsa da valorizzare, occasione di
crescita e di arricchimento, ai fini di una più profonda integrazione delle varie
componenti della realtà Ogliastrina.
Varia è altresì l'origine dei docenti che operano nell'’Istituto, provenienti da
altre aree della Sardegna e da diverse regioni d’Italia, il cui contributo è
fondamentale per l'arricchimento dell'offerta formativa della scuola, sia in
termini di approccio metodologico alle varie discipline, sia di impostazione del
dialogo formativo.
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Il nostro Istituto ha avviato varie iniziative di scambio culturale e di accoglienza
con giovani di altre nazioni, nella consapevolezza dell'importanza di un
confronto con culture differenti dalla nostra e con realtà distanti dalla nostra;
ciò consente da una parte una maggiore apertura al mondo dei nostri
studenti, dall'altra una riscoperta critica e consapevole del senso di
appartenenza alla propria cultura.
FORMAZIONE DELL’ALUNNO COME PERSONA
L’Istituto si impegna a promuovere lo sviluppo equilibrato dell’alunno nelle
seguenti direzioni: potenziamento della fiducia nelle proprie capacità,
valorizzazione delle potenzialità per il raggiungimento del proprio successo
formativo, sviluppo dell’autocontrollo, capacità di instaurare rapporti
costruttivi e collaborativi.
FORMAZIONE DELL’ALUNNO COME CITTADINO
L’Istituto si propone, anzitutto, di formare l’alunno come cittadino
consapevole dei propri diritti e dei propri doveri verso la società, rispettoso
dei diritti degli altri, capace di comprendere i fondamenti del vivere
democratico e di operare con senso critico nelle proprie scelte, attento ai
problemi sociali e ambientali, sensibile ai problemi derivanti dalle varie
forme di svantaggio.
OTTIMIZZAZIONE DELL’AMBIENTE SCOLASTICO
Presupposto per il conseguimento delle precedenti finalità e, più in
generale, di tutte le finalità formative, è che la scuola offra un ambiente
sereno e stimolante. A questo scopo essa sviluppa in tutte le componenti il
senso di responsabilità e di partecipazione ad un progetto comune,
attraverso comportamenti improntati alla correttezza e basati su
informazione e trasparenza.
Fondamentale per la realizzazione di un ambiente scolastico ottimale è
porre un'attenzione costante ai bisogni degli alunni, ponendo un particolare
occhio di riguardo all'integrazione degli allievi diversamente abili.
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RUOLO DELLA VALUTAZIONE
L’Istituto si preoccupa che il momento della valutazione, spesso vissuto in
modo eccessivamente ansioso da parte di molti alunni, avvenga nella
massima serenità e trasparenza. La valutazione dell'allievo va al di là della
semplice misurazione delle singole prove sostenute e scaturisce da una serie
di elementi, anche non strettamente cognitivi, come la progressione rispetto
al livello di partenza, l'impegno profuso, l'interesse alle lezioni, la
partecipazione al lavoro scolastico, il metodo di studio, la crescita
effettivamente realizzata sul piano della cultura e della persona. In questo
modo la valutazione diventa momento formativo e permette all’alunno di
trarre ragione di progresso dalla conoscenza delle proprie difficoltà.
PREVENZIONE DELLA DISPERSIONE SCOLASTICA
Uno dei compiti prioritari dell'Istituto è quello di individuare e affrontare con
prontezza le situazioni di disagio, anche attraverso il contributo mirato di
esperti, al fine di aiutare i soggetti in difficoltà, orientandoli e rimotivandoli sul
piano socio-affettivo e cognitivo.
L’Istituto mette in atto tutte le strategie utili alla prevenzione della dispersione
scolastica non solo per permettere ai singoli alunni di realizzare il loro
percorso formativo, ma anche per svolgere nel modo migliore il proprio
ruolo istituzionale.
Nei casi di disagio scolastico espresso sul piano didattico e/o su quello
relazionale–ambientale, l’Istituto realizza, con diversi strumenti, interventi
finalizzati al recupero e al sostegno. Promuove, inoltre, modalità e
procedure didattiche e organizzative che consentono, agli alunni che lo
desiderano, di passare da un indirizzo all’altro.
RAV (Rapporto di Autovalutazione)
Autovalutazione d'istituto
Nella scuola attuale, all'interno della quale la parola-chiave è autonomia, ci
si orienta sempre più verso concetti di efficacia, efficienza e qualità del
servizio. Per questo nell'ambito della valutazione viene chiamato in causa
non più il solo processo di apprendimento né soltanto quello di
insegnamento ma tutto ciò che ruota all'interno del mondo scuola:
l'organizzazione di tutto il lavoro scolastico, la metodologia e la didattica
che viene sviluppata sulla base di un processo educativo definito nei
singoli particolari. Dalla valutazione della qualità del prodotto educativo
alla valutazione del sistema scolastico il passo è breve. La via da scegliere è
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quella della autovalutazione intesa come modello d'indagine basato sulla
scelta di indicatori, ambiti, tipologie e contenuti.
L'autovalutazione d'istituto tiene conto dei seguenti parametri:
1. risultati formativi, volti a misurare il grado di padronanza acquisito dagli
alunni nelle competenze trasversali, sul piano cognitivo e socio-affettivo.
2. risultati professionali, relativi a:
personale docente.
Vengono prese in considerazione le seguenti capacità
professionali: abitudine
 a lavorare in team
 ad approfondire e ad aggiornare le proprie competenze professionali
attraverso un lavoro di ricerca e di confronto
 a cogliere i nuovi aspetti di una situazione(di apprendimento/insegnamento,
di relazione...)
 capacità
 di aggiornarsi
 di reperire e/o produrre materiali didattici
 di organizzare attività adeguate ai bisogni formativi
 autodiagnosi
personale amministrativo
L'Istituto individua il livello di qualità dei propri servizi amministrativi nei
seguenti fattori:
 correttezza e celerità delle procedure
 trasparenza
 informazione
 flessibilità degli orari per il pubblico
 tempi di attesa agli sportelli
Occorre tuttavia precisare che questi questionari non servono a valutare
direttamente la qualità delle azioni (organizzative e formative) della scuola,
ma a rendersi conto della percezione che l'utente ha del servizio scolastico
che lo riguarda.
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L’anno scolastico 2014/2015 è stato importante per l’avvio del sistema
nazionale di valutazione. L’I.I.S “Da Vinci”, grazie all’elaborazione dei
rapporti di autovalutazione, ha individuato le priorità in termini di esiti da
raggiungere grazie al perseguimento degli obiettivi di processo.
Pertanto , l’elaborazione del POF è fondata su una puntuale ricerca della
coerenza tra il POF stesso, il rapporto di autovalutazione e il piano di
miglioramento; individuando alcuni punti ineludibili che saranno oggetto di
monitoraggio nel prossimo anno scolastico.
La scuola non perde studenti nel passaggio da un anno all'altro, tranne
singoli casi giustificati. La distribuzione degli studenti per fasce di voto
evidenzia una situazione di equilibrio. I criteri di selezione adottati dalla
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scuola sono adeguati a garantire il successo formativo degli studenti e ciò si
evidenzia nei risultati conseguiti nei corsi linguistico e classico.
Il punteggio di italiano della scuola alle prove INVALSI è superiore a quello di
scuole con background socio-economico e culturale simile. In matematica
si riscontrano valori leggermente inferiori e i punteggi non si discostano dalla
media della scuola, con dato negativo in alcune classi. La quota di studenti
collocata nei livelli 1 e 2 in italiano è pressoché allineata alla media
nazionale e in matematica risulta decisamente inferiore. La non piena e
convinta partecipazione alle prove hanno evidenziato azioni di cheating e
condizionato i risultati delle prove.
Viene confermata la propensione della scuola per una robusta formazione
di base in ambito umanistico e scientifico che permette agli studenti
diplomatisi l'accesso alle facoltà universitarie, comprese quelle a numero
programmato, ed il conseguimento della laurea.
La scuola ha elaborato un proprio curricolo a partire dai documenti
ministeriali di riferimento. Sono stati definiti i profili di competenze per le varie
discipline e anni di corso. Le attività di ampliamento dell'offerta formativa
sono inserite nel progetto educativo di scuola. Gli obiettivi e le
abilità/competenze da raggiungere con queste attività' sono definiti in
modo chiaro. Nella scuola sono presenti referenti e/o gruppi di lavoro sulla
progettazione didattica e/o la valutazione degli studenti e dipartimenti
disciplinari cui partecipa un buon numero di insegnanti. La progettazione
didattica periodica viene effettuata in modo condiviso per ambiti
disciplinari. La scuola utilizza forme di certificazione delle competenze. I
docenti utilizzano regolarmente alcuni strumenti comuni per la valutazione e
hanno momenti di incontro per condividere i risultati della valutazione. La
progettazione di interventi specifici a seguito della valutazione degli studenti
e' una pratica frequente ma andrebbe migliorata.
La Scuola promuove l’utilizzo di modalità didattiche e innovative che
vengono esplicitate nei dipartimenti e fatte proprie dai singoli Docenti
L'organizzazione di spazi e tempi risponde in modo ottimale alle esigenze di
apprendimento degli studenti. Gli spazi laboratoriali sono usati in tutte le
classi. La scuola promuove l'utilizzo di modalità didattiche innovative. Gli
studenti lavorano in gruppi, utilizzano le nuove tecnologie, realizzano
ricerche o progetti. La scuola promuove le competenze trasversali
attraverso la realizzazione di attività relazionali e sociali che vedono la
partecipazione attiva degli studenti. Le regole di comportamento sono
definite e condivise in tutte le classi. I conflitti con gli studenti sono gestiti in
modo efficace, ricorrendo anche a modalità che coinvolgono gli studenti
nell'assunzione di responsabilità'.
La Scuola organizza, nel corso dell’anno e al termine dello stesso, sia corsi di
recupero che di accompagnamento all’esame di stato. Nel biennio iniziale
questa azione è svolta, con maggiore incisività, per far fronte alle
problematiche legate ai diversi livelli di competenze di base evidenziate dai
ragazzi. Per le classi terminali è prassi consolidata l’organizzazione di corsi
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per il potenziamento delle competenze nelle materie di indirizzo, grazie
anche alla predisposizione di progetti di collaborazione con l’Università
(P.L.S.). Riguardo il monitoraggio delle competenze sono previsti momenti di
verifica sull'efficacia dell’intervento. Per la valorizzazione delle eccellenze la
Scuola aderisce, ormai da anni, a concorsi a livello Regionale e Nazionale
con risultati spesso lusinghieri. Nelle attività di inclusione sono attivamente
coinvolti diversi soggetti (docenti curricolari, di sostegno, tutor, famiglie, enti
locali, associazioni) compreso il gruppo dei pari. Le attività didattiche per gli
studenti che necessitano di inclusione sono di buona qualità. Il
raggiungimento degli obiettivi previsti per gli studenti che necessitano di
inclusione sono costantemente monitorati e a seguito di ciò, se necessario,
gli interventi vengono rimodulati. La scuola promuove efficacemente il
rispetto delle diversità. Gli obiettivi educativi sono ben definiti e sono
adottate modalità di verifica degli esiti. Gli interventi realizzati sono efficaci
per la maggioranza degli studenti destinatari delle azioni di differenziazione.
Nella scuola gli interventi individualizzati non sono utilizzati in maniera
sistematica nel lavoro d'aula anche in conseguenza delle scarsità di risorse
umane disponibili e del n° elevato di alunni per classe specie nelle classi del
primo biennio che qui si vuole evidenziare.
Le attività di continuità sono ben strutturate. La collaborazione tra i docenti
di ordini di scuola diversi è allo stato attuale in via di sviluppo. La scuola
realizza diverse attività finalizzate ad accompagnare gli studenti nel
passaggio da un ordine di scuola all'altro. Le attività di orientamento sono
ben strutturate e coinvolgono anche le famiglie. La scuola realizza percorsi
finalizzati alla conoscenza di se' e delle proprie attitudini. Gli studenti
dell'ultimo anno e le famiglie, oltre a partecipare alle presentazioni delle
diverse scuole/indirizzi di studio universitario, sono coinvolti in attività
organizzate nelle scuole dell'ordine successivo o nelle università. La scuola
progetta attività di orientamento alle realtà produttive e professionali del
territorio.
La scuola monitora i risultati delle proprie azioni di orientamento.
La Scuola pianifica le azioni per il raggiungimento dei propri obiettivi
attraverso gli Organi Collegiali preposti (Collegio Docenti, Consiglio
d’Istituto, Dipartimenti, Consigli di Classe, Funzioni Strumentali e loro
commissioni) ed effettua un monitoraggio costante tramite momenti di
verifica programmati. In base ai risultati rilevati si procede ad una
rimodulazione delle azioni didattiche pianificate atte a garantire
quantomeno il raggiungimento degli obiettivi minimi per tutta la
popolazione scolastica.
L'organizzazione dell'Istituto prevede un'ampia distribuzione degli incarichi
con compiti adeguatamente esplicitati. Tutte le figure previste
(Collaboratori del Dirigente, Funzioni Strumentali, Coordinatori di
Dipartimento e di Classe, responsabili di settori particolari) collaborano e
concorrono, tramite il proprio operato, al raggiungimento degli obiettivi
prefissati.
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Per quanto riguarda la componente ATA il DSGA su direttiva Dirigenziale
gestisce la divisione degli incarichi in tutte le sue componenti. Le risorse del
programma annuale vengono allocate rispettando le priorità progettuali
deliberate dal Collegio dei Docenti e dai Consigli di Classe. C'è una
generale condivisione da parte del Consiglio d'Istituto sia sulla tipologia dei
progetti deliberati dal Collegio dei Docenti che sulle priorità a sua volta
indicate.
L'utilizzo delle risorse viene concentrato sulle tematiche prioritarie individuate
nel POF senza trascurare l'accesso alle risorse derivanti da progetti
Comunitari quali PON, POR, FSE con la compartecipazione finanziaria
quando espressamente richiesta.
Le risorse vengono gestite con oculatezza e con continuo monitoraggio
valutando sempre il rapporto costo/beneficio in considerazione del
personale coinvolto, degli alunni che ne usufruiscono, del raggiungimento
degli obiettivi curricolari e/o extrascolastici. Pur nella limitatezza delle risorse
la capacità di non perdere le occasioni di reperimento di risorse aggiuntive
e di utilizzo degli strumenti programmatori messi a disposizione dagli EE.LL.
quali Comune, Provincia e Regione.
Sono state avviate iniziative di formazione relative a tematiche attinenti alla
sicurezza sul posto di lavoro (legge 81/01 e BLSD) con una partecipazione
pressoché totale dell'intero Corpo Docente. Alcuni Docenti, hanno, inoltre,
partecipato alla formazione riguardante l'insegnamento di una disciplina
non linguistica in lingua straniera (CLIL). Durante il corrente anno scolastico
sono stati attivati due interventi di formazione riguardanti tematiche relative
alle problematiche BES e all'utilizzo delle nuove tecnologie in ambito
didattico (utilizzo LIM). Due ulteriori progetti di formazione, riguardanti la
collaborazione in rete con scuole di diverse nazionalità, hanno visto coinvolti
alcuni Docenti in qualità di referenti (E Twinning, Erasmus+).
Interessante sottolineare che alcuni progetti, ancorché in rete, sono stati
frequentati da docenti di altre scuole non facenti parte della rete (la
percentuale di partecipazione superiore al 100% si spiega così).
La scuola è aperta alla collaborazione e alla valorizzazione delle
competenze dei singoli Docenti, sia per l'attribuzione degli incarichi che per
ulteriori contributi relativi a proposte progettuali.
La scuola rileva i bisogni formativi del personale e ne tiene conto per la
definizione di iniziative formative. Le proposte formative sono di buona
qualità e rispondono ai bisogni formativi dei docenti. La scuola valorizza il
personale tenendo conto, per l'assegnazione di alcuni incarichi, delle
competenze possedute. Sono presenti spazi per il confronto professionale tra
colleghi, e i materiali didattici a disposizione sono vari e di buona qualità. La
scuola promuove lo scambio e il confronto tra docenti benché pur presente
esso non è diffuso.
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La Scuola ha partecipato, in qualità di istituto capofila, al progetto di rete
relativo al cablaggio e dotazione informatica con L.I.M. per ciascuna classe
(Semidas). Ha inoltre partecipato al progetto “Orientarsi in Ogliastra” per
facilitare l’incontro tra Istruzione Superiore e Università. Annualmente per il
corso delle scienze umane, è previsto un periodo di tirocinio in accordo con
le scuole elementari e materne del territorio. Le famiglie sono coinvolte nella
definizione dell'offerta formativa soprattutto in occasione delle riunioni dei
vari Organi Collegiali (Consiglio d'Istituto, Consigli di Classe). Da qualche
anno è utilizzato in modo sistematico il registro elettronico, sia per quanto
riguarda gli aspetti relativi alla valutazione che per le comunicazioni ScuolaFamiglia.
L'azione che si vuole intraprendere mira, da un lato, ad ottenere una
maggiore partecipazione e consapevolezza attraverso simulazioni
programmate, in modo tale da familiarizzare con la prova stessa per
superare le criticità e paure di una prova standardizzata, ancora non
consueta presso i nostri studenti. Le simulazioni saranno valutate al fine di
aumentare la consapevolezza e per dare una dimensione dei risultati attesi.
Altresì si mira al conseguimento di risultati omogenei e non inferiori al dato
regionale per tutti gli indirizzi. Un team di docenti si incaricherà della
correzione e restituzione dei risultati. Le famiglie saranno informate e
coinvolte nell'operazione. Il raggiungimento degli obiettivi previsti per gli
studenti che necessitano di inclusione costituiscono risorse formative
spendibili anche con i ragazzi normodotati e che seguono il curricolo
scolastico. Pertanto le attività di inclusione non si esauriscono con la mera
attività di integrazione e socializzazione: diventano patrimonio collettivo
spendibile nel curricolo.
Le attività di aggiornamento e formazione del personale sono condizione
necessaria per migliorare l'offerta formativa e valorizzare le naturali
predisposizioni di ogni alunno. Le attività di formazione realizzate col
coinvolgimento di docenti di diverse scuole, anche in rete, costituiscono il
presupposto per realizzare i percorsi di continuità tra diversi ordini di scuola.
Si attiveranno azioni e standard organizzativi, con l'utilizzo delle risorse
umane disponibili, per favorire ed incentivare anche le attività formative e di
specializzazione messe in essere e/o proposte da singoli docenti:
partecipazione a corsi online universitari, attività di aggiornamento
metodologici-didattici per singole e specifiche discipline.
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I: SCELTE EDUCATIVE E CULTURALI
Principi fondamentali
Nell’ambito dei principi riconosciuti dalla Costituzione e dalle dichiarazioni dei
diritti degli Organismi Internazionali, la scuola garantisce il rispetto per la
persona, per l’individuo e per le differenze, nel rispetto dei valori della
tolleranza e della convivenza pacifica in una società di eguali.
 Uguaglianza: non può essere compiuta nessuna discriminazione
nell’erogazione del servizio scolastico per motivi riguardanti il sesso,
l’etnia, la lingua, la religione, le opinioni politiche, le condizioni psicofisiche e socio-economiche.
 Imparzialità e regolarità: la Scuola, attraverso le sue componenti,
garantisce la continuità e la regolarità del servizio e delle attività
educative, nel rispetto delle norme e dei principi sanciti dalla legge e
dalle disposizioni contrattuali. L'erogazione del servizio avviene secondo
criteri di obiettività e equità.
Principi operativi
Il progetto culturale e didattico della scuola vede la centralità dell’alunno,
soggetto di diritto e al tempo stesso investito di responsabilità e chiamato a
condividere l’avventura dell’apprendere e del crescere. Pertanto la nostra
azione educativa intende rispondere alle esigenze degli studenti e delle
famiglie, promuovendo un clima di stretta collaborazione e condivisione di
esperienze. Essa trova la sua ispirazione nei seguenti principi operativi:
 Accoglienza e integrazione: la scuola si impegna a favorire l’accoglienza
dei genitori e degli alunni, l’inserimento e l’integrazione di questi ultimi,
con particolare riguardo alla fase di ingresso nelle classi iniziali e alle
situazioni di rilevante necessità. Nello svolgimento della propria attività
ogni operatore scolastico si impegna a rispettare i diritti e gli interessi
degli studenti. Particolare cura è posta per la soluzione di problematiche
connesse alla presenza, fra gli iscritti, di studenti lavoratori, di degenti
negli ospedali, di alunni provenienti dall’estero o figli di emigrati, di affetti
da handicap, di detenuti. Al fine di consentire il migliore inserimento
possibile di giovani provenienti da realtà sociali, culturali ed economiche
problematiche, o da situazioni travagliate di scuola dell’obbligo, la
scuola si adopera per promuovere un’accoglienza idonea a garantire
pari opportunità di approccio allo studio. Il concetto di integrazione è
interpretato anche come opportunità di conoscenza reciproca e di
cooperazione tra giovani provenienti da località diverse, per il
superamento delle divisioni, delle diffidenze e dei pregiudizi che
caratterizzano le relazioni sociali e i rapporti tra i giovani. Sono privilegiate
le iniziative, interne ed esterne alla scuola, che favoriscono la
cooperazione e l’integrazione.
14


Partecipazione, efficienza e trasparenza: tutti i soggetti operanti
all’interno dell’istituzione scolastica (dirigente, docenti, personale non
docente, famiglie e alunni) sono i protagonisti e i responsabili
dell’attuazione della Carta dei Servizi e del P.O.F., attraverso una
gestione partecipata della scuola nell’ambito degli organismi a ciò
preposti dalla legislazione vigente. L’istituto si impegna a promuovere e
favorire iniziative di informazione e consulenza rivolte alle famiglie,
affinché possano concorrere in maniera più diretta e consapevole
all’attività formativa della scuola. Nel corso dell’anno scolastico
ciascuna componente, nelle riunioni dei propri organi, si esprime sulle
reali possibilità e sui risultati della propria partecipazione, informandone il
Consiglio d’Istituto. Per promuovere ogni forma di partecipazione la
scuola garantisce un’informazione completa e trasparente e assume
l’impegno di favorire attività scolastiche ed extrascolastiche idonee a
realizzare la promozione culturale. Ogni operatore, nello svolgimento
della propria attività, ha pieno rispetto dei diritti e degli interessi dello
studente. Qualora i docenti referenti di classe, il Comitato Studentesco o
i diretti interessati rilevino comportamenti lesivi dei diritti e degli interessi
dello studente, o ritengano che la scuola non si adoperi adeguatamente
per il rispetto dei diritti dell’utenza, essi sono tenuti a informarne
sollecitamente il Preside per l’individuazione degli strumenti più idonei da
utilizzare a garanzia dei diritti eventualmente violati.
Libertà di insegnamento:
essa costituisce, nel rispetto della
programmazione secondo gli obiettivi formativi nazionali e d'Istituto, una
garanzia fondamentale dell'attività del docente nella scuola pubblica e
lo strumento più efficace per la formazione dell'alunno e lo sviluppo
armonico della sua personalità. La programmazione educativa e
didattica vede il concorso di tutti i docenti riuniti negli organi collegiali
competenti o in commissioni di lavoro appositamente costituite. Nella
fase di proposta e di progettazione è assicurato al docente il rispetto
della libertà di insegnamento così come essa è contemplata nella
vigente normativa. Pertanto ciascun docente è libero di formulare
proposte, di esprimere il proprio punto di vista e i propri motivati
convincimenti sul processo di apprendimento, sui contenuti e fini del suo
insegnamento, sui criteri di valutazione e su tutto quanto attiene
all’azione formativa. Poiché l’azione del docente si esplica in un contesto
collegiale, egli ha il dovere di confrontare i propri convincimenti con
quelli di tutti gli altri docenti nelle sedi previste per la progettazione, per la
definizione dei contenuti, metodi e finalità e per le valutazioni.
Successivamente
alle
deliberazioni
di
approvazione
della
programmazione e delle progettazioni di indirizzo, ogni docente è tenuto
ad uniformarsi e ad agire nel rispetto di finalità, tempi e modi dell’azione
15


educativa deliberati da ciascun Consiglio per la classe nel suo
complesso e per i singoli alunni. La libertà di azione del singolo docente
viene esercitata nei limiti che derivano dal concetto di “collegialità” e
dai criteri deliberati dall’organismo di cui si fa parte, sia nella fase di
insegnamento che in quella periodica o finale di valutazione dei risultati
conseguiti dall’alunno.
Continuità dell’azione didattica, ovvero la continuità educativa tra i
diversi gradi del percorso formativo e l'opportunità per gli studenti di fruire
sia di un’offerta formativa qualitativamente elevata, sia di tempo libero.
Si privilegeranno modalità colloquiali, senza intimidazioni o azioni
mortificanti.
Aggiornamento e formazione:
costituiscono un diritto-dovere dei
docenti e non docenti; l’amministrazione scolastica è tenuta ad
assicurare la formazione continua al personale scolastico, per migliorarne
la qualità professionale e l’attitudine a realizzare le esigenze connesse al
regime di autonomia della scuola prefigurato dalla normativa vigente.
Nell'ambito dei processi di riforma e di innovazione nella scuola, la
formazione diviene strumento fondamentale e imprescindibile per lo
sviluppo professionale del personale, per il necessario sostegno agli
obiettivi di cambiamento, per un'efficace politica di sviluppo delle risorse
umane, attraverso qualificate iniziative di prima formazione e in servizio.
L’aggiornamento e la formazione costituiscono un obbligo per tutto il
personale scolastico qualora i corsi relativi vengano finanziati con le
risorse della scuola.
Finalità generali
La finalità educativa generale è la formazione del giovane cittadino, inteso
come soggetto fornito di cultura in tutte le discipline dell’indirizzo frequentato,
capace di riflettere in modo autonomo e di esercitare un maturo senso critico,
sia nel consapevole orientamento alle successive scelte di studio che nella
partecipazione, creativa e costruttiva, alla vita sociale. Al conseguimento della
finalità educativa generale si adoperano tutte le componenti della scuola nei
modi e con gli strumenti contemplati dalle normative scolastiche. Possono dare
il proprio contributo, con apposite leggi, regolamenti e azioni di sostegno,
anche altri soggetti, enti e istituzioni che si propongono di conseguire insieme
alla scuola l’ottimale valorizzazione delle capacità degli alunni.
L’attività formativa si esplica nell’arco dei cinque anni di ciascun corso di
studio, attraverso una prima fase (biennio) prevalentemente esplorativa formativa e di verifica attitudinale, e una successiva (triennale) che diviene
anche progressiva elaborazione di un autonomo sistema di riferimenti culturali
e di valori, unitamente ad un consapevole orientamento per il proseguimento
16
degli studi. La scuola promuove, incoraggia e sollecita l’applicazione dello
studente in tutte le discipline di studio; per facilitarne la produttiva frequenza
essa mira alla creazione di un ambiente idoneo all’apprendimento sia nelle
scelte organizzative generali che nell’adozione dei metodi di lavoro, oltre che
nel clima relazionale e nei comportamenti di tutti coloro che vi operano.
Condizione indispensabile per la crescita culturale e sociale dello studente in
tutte le discipline è che esse avvengano in un ambiente scolastico ed
extrascolastico in cui prevalgano il rispetto per tutti, l’atteggiamento
collaborativo, il senso di responsabilità unito a impegno serio e costante, la
ricerca di valori comuni all’umanità (pace, tolleranza, solidarietà). In modo
particolare la scuola si impegna a favorire l’integrazione, con forme attive di
collaborazione nello studio e nell’attività extrascolastica, di giovani
appartenenti alle diverse comunità locali del territorio che fanno riferimento a
questo istituto, per favorire il superamento di incomprensioni e di divisioni
municipalistiche ancora purtroppo frequenti.
La scuola favorisce il raccordo fra attività curriculari ed extracurricolari;
pertanto l’azione educativa si svolge con iniziative di tipo disciplinare unite ad
altre collaterali, ovvero con la realizzazione di attività culturali non comprese
nei piani di studio e con attività ricreative e sportive di valenza socializzante.
All’inizio di ciascun anno scolastico il Consiglio d’Istituto e il Collegio dei
Docenti, sentite tutte le componenti della scuola ed esaminate le proposte che
vengono dai Consigli di Classe, approvano il piano delle attività; nell’ambito
delle loro rispettive competenze individuano le risorse finanziarie e umane, le
proposte culturali e integrative, le scelte educative e gli obiettivi formativi. Il
piano organizzativo delle attività indica le risorse ordinarie e straordinarie da
utilizzare per il miglioramento dell’offerta formativa. Esso è tempestivamente
reso noto a tutte le componenti della scuola e diviene punto di riferimento dei
Consigli di Classe per l’elaborazione della programmazione didattica.
La scuola quindi si impegna a garantire la qualità delle attività educative e
didattiche attraverso le quali conseguire le seguenti finalità:
o Padronanza del mezzo linguistico nella produzione orale e scritta
o Comprensione dei procedimenti caratteristici dell’indagine scientifica
o Acquisizione delle capacità di riesaminare criticamente e sistemare
logicamente le conoscenze via conseguite
o Ampliamento del proprio orizzonte culturale, attraverso la conoscenza di
culture diverse
o Percezione dell’importanza della conservazione degli ambienti naturali
come patrimonio non rinnovabile
o Consapevolezza delle connessioni tra le varie discipline e loro elaborazione
al fine di pervenire a risultati che valorizzino l’apprendimento e l’attività
disciplinare e interdisciplinare
17
o Raggiungimento di un armonico sviluppo corporeo e motorio attraverso il
miglioramento delle qualità fisiche e neuromuscolari
o Acquisizione di una competenza comunicativa, in contesti diversificati,
sostenuta da un patrimonio linguistico adeguato
o Consapevolezza della dimensione storica dei fenomeni e dei sistemi
economici
o Sviluppo della capacità di esercitare la riflessione critica sulle diverse forme
del sapere
o Sviluppo, attraverso il processo di astrazione, della capacità di sintetizzare e
di sistematizzare
o Sensibilizzazione alla conservazione del patrimonio culturale, storico e
artistico
o Acquisizione degli strumenti di interpretazione e di orientamento nella realtà
quotidiana e nel mondo circostante
o Comprensione dei problemi del territorio, della società civile e del mondo
del lavoro
o Consapevolezza della propria autonomia nella pluralità di rapporti naturali e
umani
o Impiego corretto dei servizi e delle strutture pubbliche
o Sviluppo di una cultura fondata sulla tolleranza, la valorizzazione delle
differenze, i valori del pluralismo e della libertà
o Sviluppo della coscienza democratica, educazione al rispetto delle
differenze di religione, di etnia, di condizione sociale e economica
Obiettivi trasversali
L’attività svolta dovrà garantire a ciascun alunno il raggiungimento degli
standard di apprendimento, ossia i livelli minimi di conoscenza, definiti per
ciascuna disciplina nel relativo piano di lavoro, ma anche il perseguimento dei
seguenti obiettivi:
o Comprendere una varietà di messaggi in contesti diversificati trasmessi
attraverso vari canali
o Acquisire e sviluppare capacità di osservazione, di analisi, di riflessione, di
astrazione, logiche e di sintesi
o Sviluppare le capacità di discussione
o Sapersi esprimere con competenza e chiarezza e saper organizzare la
propria attività di studio autonomamente, sia a livello individuale che di
gruppo
o Saper leggere, redigere, interpretare testi e documenti
o Saper documentare adeguatamente il proprio lavoro
o Saper comunicare efficacemente utilizzando appropriati linguaggi
18
o Saper analizzare situazioni e rappresentarle con modelli funzionali ai
problemi da risolvere
o Partecipare attivamente al lavoro individuale e di gruppo, esercitandone
anche il coordinamento
o Allargare gli orizzonti socioculturali
o Contribuire allo sviluppo armonico della personalità
o Educare al rispetto delle idee altrui e alle regole
o Sollecitare forme di autovalutazione e di confronto con gli altri
o Educare al rispetto dei valori
o Sviluppare le capacità valutative e decisionali
o Promuovere le capacità di orientamento rispetto alle scelte scolastiche e
professionali
o Promuovere le capacità di ascolto e di colloquio
o Motivare gli alunni al rispetto del disabile e alla collaborazione per il suo
inserimento nella comunità scolastica, nella società e nel mondo del lavoro
o Accrescere la stima degli alunni verso se stessi e verso i compagni
Obiettivi didattici (educativi) comuni a tutte le discipline e gli indirizzi
Il Collegio dei Docenti, nelle sue diverse articolazioni, all’inizio di ciascun anno
scolastico, elabora la programmazione educativa, tenendo conto dei risultati
conseguiti nell’anno precedente e delle trasformazioni intervenute sul piano
legislativo e nella cultura dell’educazione nel periodo trascorso dalla
precedente programmazione. Il Collegio nella sua programmazione si adopera
in particolare per la chiara delineazione del percorso formativo degli obiettivi
da raggiungere, delle finalità da perseguire, per la precisa individuazione degli
strumenti di verifica e di valutazione (“leggibili” anche per l’utenza); definisce i
criteri di coordinamento dell’azione didattico-educativa di tutti i corsi e si
adopera affinché siano opportunamente individuati e distribuiti i momenti
dell’azione ordinaria e di quella integrativa.
Gli obiettivi educativi generali sottoesposti dovranno attuarsi in tutti gli aspetti
della programmazione disciplinare, sia nei piani di studio comuni, sia nelle
discipline e nelle attività opzionali, tramite tutti gli aspetti della vita della
comunità scolastica, in collaborazione con i progetti educativi delle famiglie
degli allievi, tramite il dialogo con gli allievi stessi, protagonisti e responsabili
della propria crescita culturale e umana:
o Consolidare negli allievi il senso della propria autonomia. Dare a tutti la
possibilità di mettere a frutto le proprie potenzialità, sia nel campo
conoscitivo che in quello delle relazioni umane
o Garantire agli studenti una formazione che consenta loro di affrontare con
successo il proseguimento degli studi in qualsiasi facoltà universitaria,
promuovendo l’abitudine allo studio costante e regolare; una solida cultura
di base e un’esercitata capacità di esprimersi e comunicare; un buon
19
o
o
o
o
o
metodo di lavoro, che permetta di orientarsi in modo rapido ed efficace nei
confronti di nuove conoscenze da apprendere e di individuarne con
sicurezza la logica, la struttura e i contenuti fondamentali; l’interesse,
l’apertura mentale, la creatività e la capacità di confrontarsi con campi
nuovi del sapere, della tecnica, del lavoro.
Mettere a disposizione degli allievi una gamma ampia e differenziata di
contenuti e metodi disciplinari, in modo che a ciascuno sia fornita una
cultura non settoriale e limitata, ma ricca e aperta; la possibilità di scegliere
in modo consapevole i campi di interesse più confacenti alla propria
personalità e alle proprie aspirazioni.
Incoraggiare una capacità critica che garantisca autonomia di pensiero e
di giudizio.
Favorire la capacità e la volontà di conoscenza del mondo e di sé, come
condizione di un inserimento responsabile nella vita sociale.
Risvegliare la consapevolezza delle radici storiche del presente, della
necessità del rispetto della memoria storica, che implica anche rispetto del
paesaggio e del patrimonio artistico e naturalistico dell’ambiente in cui
viviamo.
Incoraggiare lo sviluppo di interessi personali; incoraggiare la cura e
valorizzazione di sé, che non va intesa come forma di chiusura e di egoismo,
ma come base per un atteggiamento solidale.
I contenuti e gli obiettivi di ciascun indirizzo (Scientifico, Linguistico, Classico e
delle Scienze umane) saranno realizzati ricalcando i contenuti dei programmi
ministeriali, adattandoli, attesa la libertà di insegnamento garantita dalla Carta
Costituzionale (art. 33), ai bisogni, alle attitudini e agli interessi degli alunni.
Programmazione delle attività didattiche
Il Collegio dei Docenti ha stabilito, a partire dall'anno scolastico 2015-2016, la
scansione TRIMESTRALE delle attività didattiche che avrà validità per tutto il
triennio. I docenti appronteranno la programmazione didattica per ogni
disciplina insegnata in ciascuna classe, generalmente entro il 10 Ottobre
dell’anno in corso (o secondo prescrizioni con relativa circolare interna).
La stesura delle programmazioni didattiche risponde alle linee guida contenute
nei documenti programmatori dei vari dipartimenti (tenuto conto e rispettando
le linee guida e le Indicazioni Nazionali) e alle scelte metodologiche e culturali
di ogni indirizzo di studi, nell'intento di rispondere alle specifiche esigenze degli
alunni di ogni singola classe.
Le attività didattiche vengono elaborate e approvate dai Consigli di classe i
quali, essendo gli organi di diretto coinvolgimento degli alunni, delineano il
percorso formativo dei singoli studenti e delle classi nel loro complesso,
adeguando ad essi gli strumenti operativi. La programmazione didattica utilizza
20
il contributo delle diverse aree disciplinari per il raggiungimento delle finalità
educative e degli obiettivi delineati dal Collegio dei docenti e fatti propri dai
Consigli di classe; è sottoposta sistematicamente a momenti di verifica e di
valutazione dei risultati, al fine di adeguare l’azione didattica alle esigenze
formative che emergono in itinere. Dopo la pubblicazione della delibera del
Collegio dei docenti sulla programmazione didattica, il Dirigente Scolastico
convoca i Consigli di Classe per gli adempimenti di loro competenza. La
programmazione deve comprendere: l’analisi della situazione iniziale di ogni
singola classe; gli obiettivi didattici (generali e specifici), le conoscenze, le
competenze, le abilità; i contenuti distinti in moduli e/o unità didattiche, e/o
unità di apprendimento; i tempi; i metodi; la tipologia delle prove di verifica; i
criteri e i mezzi di valutazione; i criteri per le attività di recupero e sostegno; gli
strumenti e le attività integrative, nonché le eventuali attività a carattere
interdisciplinare; la corrispondenza tra l’attività teorica e quella, là dove è
prevista, di laboratorio. I Consigli di classe, prima di adottare la delibera
conclusiva di approvazione della programmazione, la illustrano anche agli altri
genitori e studenti riuniti in assemblea di classe. Terminata l’opera di
informazione, la delibera adottata definitivamente, diviene parte integrante
della Carta dei servizi per l’anno scolastico di riferimento.
Il Contratto Formativo (leggi Patto di corresponsabilità cfr. allegato n°6 che
viene consegnato e fatto firmare ai genitori all’atto dell’iscrizione per la prima
volta nella nostra scuola) è la dichiarazione, esplicita e partecipata, delle
principali assunzioni di responsabilità concordate dalle diverse componenti che
sono protagoniste del processo di formazione dell’alunno. Esso è un
indispensabile accordo che si stabilisce fra la scuola, l’alunno e la famiglia, e
presuppone il responsabile e continuativo impegno dei genitori. Al suo rispetto
concorrono, con tutte le possibili azioni di supporto, l’intero Consiglio di classe,
gli organismi dell’istituto, i soggetti esterni e gli enti interessati e preposti al
servizio scolastico. Il contratto ha valore etico e impegna tutti coloro che lo
“stipulano”. Elaborato in coerenza e nell’ambito degli obiettivi definiti ai diversi
livelli istituzionali, coinvolge la responsabilità di tre soggetti, il cui apporto è
fondamentale per il rispetto del patto: 1. lo studente deve conoscere gli
obiettivi didattici ed educativi del suo curricolo, il percorso per raggiungerli, le
fasi del suo curricolo; 2. il docente deve esprimere con chiarezza la propria
offerta formativa, motivare il proprio intervento didattico, rendere espliciti le
strategie, gli strumenti di verifica, i criteri di valutazione; 3. il genitore deve
conoscere l’offerta formativa, esprimere pareri e proposte, collaborare nelle
attività.
21
Metodi
Le strategie saranno finalizzate al recupero dello svantaggio culturale, alla
valorizzazione delle eccellenze, all’adeguamento della didattica ai diversi stili
cognitivi.
o Per rendere attivamente partecipe lo studente al processo di
apprendimento si informeranno gli studenti sui contenuti e gli obiettivi
disciplinari, illustrando ciò che ci si attende da loro al termine
dell'insegnamento ricevuto.
o Per facilitare la comprensione della materia e agevolare gli alunni nello
studio si tratteranno i diversi argomenti procedendo, con gradualità, dai
concetti più semplici verso quelli più complessi, usando un linguaggio chiaro
e di facile comprensione, ricorrendo spesso ad esempi, esercizi e eventuali
applicazioni.
o Per sviluppare l’autonomia nello studio si guideranno gli alunni non solo
all'acquisizione delle conoscenze fondamentali, ma anche alla deduzione
degli aspetti secondari o particolari della materia, promuovendo un
approccio problematico e critico allo studio delle singole discipline e
sollecitando i collegamenti interdisciplinari.
o Per promuovere l'interesse e la partecipazione degli studenti al dialogo
formativo, le lezioni alterneranno momenti puramente informativi, di
trasmissione dei contenuti, a momenti di dibattito aperto, lasciando agli
alunni la libertà di esprimersi, coinvolgendoli nella risoluzione di problemi,
motivandoli all'autonoma investigazione e ricerca.
o Per sviluppare le capacità di osservazione, di analisi dei testi e l’autonomia
nello studio, si inviteranno gli alunni ad effettuare studi approfonditi su
particolari tematiche, anche con ricerche individuali o di gruppo, offrendo
griglie per l’osservazione e l’analisi.
o Per provvedere al recupero dello svantaggio culturale, alla piena
integrazione e alla valorizzazione delle eccellenze, si stabiliranno gli obiettivi
minimi validi per tutta la classe; si individualizzerà l’offerta formativa,
rispettando i tempi di apprendimento di ciascuno studente, garantendo a
tutti gli studenti il raggiungimento degli obiettivi minimi e alle eccellenze
l'approfondimento delle conoscenze acquisite e il potenziamento delle
proprie capacità.
o Per allargare gli orizzonti socio-culturali degli studenti, arricchire il loro
patrimonio culturale e contribuire positivamente al processo di maturazione,
si integreranno gli strumenti didattici tradizionali con l’utilizzo di ogni metodo
o mezzo didattico che possa servire allo scopo.
o Per contrarre i tempi del processo di insegnamento-apprendimento, pur
rispettando i contenuti e il rigore scientifico, e garantendo comunque il
potenziamento delle abilità di base, si adotteranno strategie ad hoc tese
22
alla riconduzione del particolare al generale, alla semplificazione di concetti
di particolare complessità, alla sintesi di situazioni articolate.
-
Strumenti di lavoro e mezzi didattici
Libri di testo (obbligatori e regolarmente adottati per un periodo 6-10 anni)
Schemi e appunti personali
Libri presenti in Biblioteca
Strumentazione presente nei vari laboratori
Laboratorio di Informatica
Laboratorio linguistico
Audiovisivi
Attrezzature sportive
Verifica e Valutazione
La valutazione, periodica e annuale, degli apprendimenti e del
comportamento degli studenti e la certificazione delle competenze, abilità e
capacità da essi acquisite sono affidate ai docenti responsabili degli
insegnamenti e delle attività educative e didattiche previsti dai piani di studio
personalizzati. Sulla base degli esiti della valutazione periodica, si
predispongono gli interventi educativi e didattici, ritenuti necessari al recupero
e allo sviluppo degli apprendimenti. Ai fini della validità dell’anno, per la
valutazione dello studente è richiesta la frequenza di almeno tre quarti
dell’orario annuale personalizzato complessivo (cfr. L.169 del 30/10/2008 artt. 2
e 3; conversione del Decreto Leggen°137 del 01/09/2008 art.6) Comunque, le
assenze oltre il limite stabilito dal Regolamento interno d’Istituto, incideranno
sulla valutazione finale complessiva.
Al termine del quinto anno sono ammessi all’esame di Stato gli studenti
classificati nelle singole discipline durante l’apposito scrutinio secondo i criteri
deliberati dal Collegio dei Docenti e nel rispetto delle prescrizioni della legge
n°133 del 06/08/2008 art. 15/64 (con la valutazione del voto di condotta) .
All’esame di Stato sono ammessi i candidati esterni in possesso dei requisiti
prescritti dall’articolo 2 della legge 10 dicembre 1997, n. 425 e dell’articolo 3
del D.P.R. 23 luglio 1998, n. 323 e nel rispetto delle prescrizioni della legge (cfr.
L.169 del 30/10/2008 artt. 2 e 3; conversione del Decreto Leggen°137 del
01/09/2008 artt. 6,7,9,10,11,14). Coloro che chiedano di rientrare nei percorsi
liceali e che abbiamo superato l’esame conclusivo del primo ciclo tanti anni
prima, quanti ne occorrono per il corso normale degli studi liceali, possono
essere ammessi a classi successive alla prima, previa valutazione delle
conoscenze, competenze, abilità e capacità possedute, da parte di apposite
commissioni costituite presso le istituzioni del sistema dei licei, anche collegate
in rete tra loro. Ai fini di tale valutazione le commissioni tengono conto dei
23
crediti acquisiti, debitamente documentati, e possono sottoporre i richiedenti
ad eventuali prove per la proficua prosecuzione degli studi.
La verifica riguarda in particolare le modalità di controllo del processo di
insegnamento-apprendimento ed è volta ad accertare gli obiettivi conseguiti
dagli alunni per i seguenti motivi: poter disporre di una obiettiva
documentazione del processo di valutazione, sia intermedio che finale;
ottenere gli elementi fondamentali per il giudizio valutativo; effettuare una
valutazione dell’azione didattico-educativa e, eventualmente, introdurre
correttivi; programmare, ove necessario, attività di approfondimento, di
sostegno e/o di recupero.
Verifica formativa
La verifica formativa è finalizzata al controllo in itinere del processo di
apprendimento, serve a verificare il conseguimento degli obiettivi intermedi e a
recuperare eventuali lacune accumulate nel corso dell’attività didattica. Essa
costituisce anche un feed-back (ritorno di informazione) sia per l’alunno sia per
l’insegnante.
Vengono utilizzati i seguenti strumenti di verifica: controllo del lavoro svolto a
casa, indagine in itinere, test oggettivi, questionari, ripetizione dell’argomento
trattato a fine lezione o all’inizio della lezione successiva, lezione dialogata,
colloquio, risoluzione di esercizi e problemi, etc.
Alle verifiche formative non devono necessariamente corrispondere punteggi o
voti.
Verifica sommativa
La verifica sommativa riguarda l’operato e il profitto scolastico degli studenti;
consiste in una serie di prove che hanno lo scopo di quantificare il livello delle
conoscenze e competenze degli allievi; consente di accertare e di registrare il
grado di raggiungimento degli obiettivi da parte degli alunni a conclusione
delle varie fasi del processo di insegnamento-apprendimento e al termine
dell’anno scolastico.
Vengono utilizzati i seguenti strumenti: verifiche orali, verifiche scritte,
esercitazioni orali, scritte o grafiche, elaborati specifici scritti o grafici, prove
strutturate o semi-strutturate, prove pratiche, relazioni scritte, etc.; tenuto conto
della materia e nel rispetto delle prescrizioni ministeriali sulla specifica
valutazione (es. solo orale, scritto e orale, scritto orale pratico etc) pur non
escludendo le altre tipologie di verifica .
Gli alunni devono essere tempestivamente informati sia dei criteri adottati sia
dei voti che vengono loro assegnati nei momenti di verifica.
Il Collegio ha adottato la seguente tabella di valutazione:
24
CONOSCENZA
1. Scarsa
2. Mediocre
3. Sufficiente
4. Approfondita
5. Articolata
non ricorda nessuna informazione
frammentaria, superficiale
completa, ma non approfondita
ricorda in modo completo e approfondito
ricorda in modo completo e approfondito ampliando
anche le proprie conoscenze
COMPRENSIONE
1. Marginale
non sa cogliere e spiegare con le proprie parole il
significato globale di una comunicazione
2. Approssimativa coglie parzialmente il significato di una comunicazione
3. Corretta
coglie e spiega con le proprie parole il significato
essenziale di una comunicazione
4. Aderente
riformula e riorganizza secondo il punto di vista proposto
5. Puntuale
contestualizza le conoscenze e si orienta con sicurezza
nella disciplina
APPLICAZIONE
1. Errata/Inadeguata
non sa utilizzare le conoscenze acquisite
2. Incerta
applica le conoscenze parzialmente
3. Accettabile
applica le conoscenze con sufficiente correttezza
4. Sicura
applica correttamente e con completezza le conoscenze
5. Autonoma
sa scegliere le tecniche, i procedimenti, le regole più
adeguate e trae conseguenze e conclusioni personali
COMPETENZE LINGUISTICHE ESPRESSIVE
1. Mancano del tutto i prerequisiti per un’espressione corretta
2. Competenza linguistica fragile, superficiale, povera
3. Competenza linguistica accettabile, ma non sempre precisa
4. Competenza linguistica sicura e articolata
5. Livello linguistico alto, articolato, personale
SCALETTA DI 5 LIVELLI
 1 = scarso / insufficiente
 2 = mediocre
 3 = sufficiente
 4 = discreto / buono
 5 = ottimo / eccellente
VOTO IN DECIMI
1/4
5
6
7/8
9 / 10
25
Il Collegio dei Docenti, con delibera n° 04 del 25-02-2014, conformemente alle
disposizioni della circolare ministeriale n. 89 del 18-10-2012, ha modificato la
delibera n°04 del 12/12/2012 reintroducendo il plurivoto (invece del voto unico)
nelle valutazioni trimestrali o quadrimestrali intermedie; rimane identica la
valutazione infraquadrimestrale dove saranno date le valutazioni per lo scritto
e per l’orale e/o pratico per tutte le classi . La scelta avrà durata triennale
come da delibera del Collegio dei Docenti .
Valutazione del profitto
Il giudizio valutativo scaturirà non solo dai risultati delle verifiche, ma
dall’interazione tra i suddetti risultati e altre variabili significative relative agli
allievi ed altre ancora riconducibili all’ambiente scolastico ed extrascolastico.
Terrà conto, pertanto, di ogni elemento che possa servire a definire le abilità e
le capacità degli allievi, dell’impegno profuso, della conoscenza e della
capacità di valutazione critica dei dati, della produzione orale e scritta,
dell’attività di laboratorio, della partecipazione assidua e consapevole al
dialogo educativo, dell’attenzione, della puntualità nel lavoro, del contributo
personale alle attività curriculari, dello sviluppo della personalità, della
frequenza alle lezioni, dei progressi effettuati, delle eventuali attività
extracurriculari effettuate durante l’anno scolastico e di condizioni o problemi
particolari degli allievi, delle loro famiglie e del loro ambiente di vita.
Nell’assegnazione dello studio orale e scritto da svolgere a casa il docente
opera in coerenza con la programmazione didattica deliberata dal Consiglio
di classe.
In sede di verifica periodica della propria programmazione e di quella del
Consiglio di classe, ciascun docente informa sulle proprie intenzioni e necessità
in merito ai carichi di lavoro domestico da assegnare ai singoli e alla classe,
coordinando la propria azione con quella degli altri professori, affinché tutte le
discipline siano tenute nella dovuta considerazione e lo studio domestico sia
regolare, produttivo e ordinatamente distribuito nel tempo. Nel rispetto degli
obiettivi formativi previsti dalla programmazione educativa e didattica e
dall’ordinamento scolastico, si deve operare per assicurare ai giovani, nelle ore
trascorse fuori della scuola, il tempo necessario per lo svolgimento delle libere
attività formative proprie dell’età; ovvero la scuola crea le condizioni che
consentano agli alunni di sviluppare allo stesso tempo il senso del dovere e
l’intelligente organizzazione del tempo libero, entrambi utili per la maturazione
personale.
Nel rapporto con gli alunni i docenti si rivolgono ad essi in modo pacato,
mirando al convincimento, evitando ogni forma di intimidazione o minaccia di
punizioni mortificanti, ma esercitano il proprio ruolo di educatori con il
dialogo, con intelligente fermezza e con comportamento esemplare, per
fare in modo che le necessarie sollecitazioni ai giovani sortiscano l’effetto
26
desiderato non per autoritaria imposizione, ma per l’autorevolezza di chi le
esercita.
In conformità alle direttive ministeriali, sarà oggetto di valutazione anche la
condotta degli studenti durante la loro permanenza in istituto, nella
consapevolezza che un buon rendimento scolastico non vada disgiunto
dall’assunzione di un comportamento corretto rispettoso delle persone e delle
cose. Secondo le disposizioni ministeriali, il voto di condotta acquista valore
effettivo e pertanto viene computato nel calcolo della media dei voti e
nell’attribuzione del credito scolastico.
Pertanto il Collegio dei Docenti, con delibera n°7 del 19-5-2015, ha stabilito di
adottare la seguente griglia di valutazione del comportamento in
ottemperanza alla Legge (cfr. L.169 del 30/10/2008 artt. 2 e 3; conversione del
Decreto Leggen°137 del 01/09/2008 ).
1
0
9
8
7
6
5
Nessuna nota disciplinare, comportamento esemplare, eccellente
impegno.
Nessuna nota disciplinare, comportamento corretto, distinto impegno.
Nessuna nota disciplinare, comportamento non sempre corretto (assenze
strategiche, scarsa partecipazione all’attività didattica, mancato rispetto
delle regole della vita scolastica).
Comportamento non sempre corretto, fino a 2 note disciplinari, impegno
discontinuo
Note disciplinari (più di 2) e/o sospensioni.
Sospensione per più di 15 giorni.
Per la valutazione delle note collettive ai fini dell’attribuzione del voto di
condotta, si rimanda alla decisione dei singoli Consigli di Classe.
Obbligo Scolastico
A partire dall’ anno scolastico 2007/2008, secondo le disposizioni indicate
all’articolo 1, comma 622, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, l’istruzione
obbligatoria è impartita per almeno 10 anni, per coloro che hanno conseguito
il titolo di studio conclusivo del primo ciclo nell’anno scolastico 2006/2007.
L’istruzione obbligatoria è finalizzata a consentire il conseguimento di un titolo
di studio di scuola secondaria superiore o di una qualifica professionale di
durata almeno triennale entro il diciottesimo anno d’età. L’adempimento
dell’obbligo di istruzione deve consentire l’acquisizione dei saperi e delle
competenze previste dai curricoli relativi ai primi due anni degli istituti di
istruzione secondaria superiore. I saperi e le competenze per l’assolvimento
dell’obbligo di istruzione sono riferiti ai quattro assi culturali dei linguaggi,
matematico,
scientifico-tecnologico,
storico-sociale,
che
portano
27
all’acquisizione di saperi fondamentali per una formazione globale
dell’individuo, anche ai fini dell’ingresso nel mondo del lavoro.
La scuola si impegna a creare tutte le condizioni idonee a garantire
l’inserimento dei ragazzi nella realtà scolastica, soprattutto nel corso dei bienni,
prevedendo eventualmente il passaggio da un indirizzo a un altro, nel caso in
cui gli studenti iscritti rilevino nel corso dell’anno attitudini diverse da quelle
scelte all’inizio dell’anno scolastico. Le “passerelle” potranno essere
concordate sia durante alcuni momenti dell’anno scolastico in corso, sia da un
anno all’altro attraverso esami di idoneità, nella consapevolezza del fatto che
talvolta gli alunni all’atto dell’iscrizione non hanno ben chiara la scelta fatta da
loro stessi o dalle famiglie.
PARTE II: OFFERTA DIDATTICA
Introduzione
La scuola, con l’apporto delle competenze professionali del personale e
avvalendosi della collaborazione e del concorso delle famiglie, delle istituzioni,
della comunità locale e della società civile è responsabile della qualità
dell’attività educativa e si impegna a garantirne l’adeguatezza alle esigenze
culturali e formative degli alunni, nel rispetto degli obiettivi formativi validi per il
raggiungimento delle finalità istituzionali. In tutti gli indirizzi liceali di quest’istituto
ci si impegna a fare proprie le esigenze culturali e formative proposte dagli
alunni o che provengano dall’esterno, dopo averle esaminate nei competenti
organi collegiali e averne verificato la coerenza con gli obiettivi educativi della
scuola; la scuola propone inoltre alle istituzioni e alla società civile momenti e
forme di collaborazione per il progressivo miglioramento della qualità
dell’istruzione e dell’educazione in genere, anche nell’interesse della comunità
di appartenenza degli alunni.
All’inizio del ciclo di studi superiori l’istituto si adopera per acquisire una
esauriente conoscenza del nuovo iscritto, operando in modo tale da assicurare
la continuità educativa fra la scuola media dell’obbligo e quella di secondo
grado, al fine di garantire uno sviluppo lineare ed armonico della personalità
dello studente.
Nel corso degli studi il liceo rende noti allo studente e alla famiglia tutti gli
elementi di conoscenza di cui dispone che possano orientare l’allievo nella
scelta degli studi successivi, definendone con obiettività e precisione la
personalità e le attitudini desumibili dai risultati scolastici. Contribuisce inoltre al
suo consapevole orientamento sia con un’azione educativa che ne potenzi la
capacità definendone le attitudini, sia con il costante confronto con la realtà
esterna alla scuola, per mezzo di incontri, visite guidate, scambi di esperienze,
28
apertura di orizzonti in dimensione locale, regionale, nazionale ed extranazionale.
Nella scelta dei libri di testo e delle strumentazioni didattiche la scuola assume
come criteri di riferimento la validità culturale e la funzionalità, con particolare
riferimento agli obiettivi formativi dell’indirizzo prescelto e alla rispondenza a
tutte le esigenze dell’utenza nel rispetto delle prescrizioni della legge n° 133 del
06/08/2008 ed in particolare la prescrizione della durata della scelta fatta con
l’adozione (min 6 anni) . Nell’eventualità di eccessivo avvicendamento dei libri
di testo, quando sussiste il dubbio che essi non siano perfettamente conformi
alle esigenze didattiche, o che siano superflui o di costo eccessivo rispetto alla
loro validità, la scuola adotta le misure di salvaguardia che si rendono
necessarie a tutela dei diritti dello studente, mirando comunque a contenere i
costi (a parità di validità didattica dello strumento proposto) e a non gravare
eccessivamente sul bilancio delle famiglie.
La scuola opera in tutti gli indirizzi di studio affinché gli strumenti per
l’apprendimento siano utilizzati dai docenti e dagli studenti in modo ottimale e
con crescente consapevolezza e senso di responsabilità verso la cosa pubblica
e le risorse delle famiglie; opera, in particolare, per sviluppare le capacità e
l’autonomia del giovane nella costruzione del proprio sapere con la
strumentazione che la scuola gli mette a disposizione.
Particolare attenzione viene posta nell’incoraggiare fra gli studenti forme di
vigilanza e di responsabilizzazione sui locali, arredi e strumenti a loro
disposizione.
Negli ultimi anni sono sempre più frequenti gli scambi culturali con studenti
stranieri che vengono a frequentare nel nostro istituto, e studenti del nostro
istituto che frequentano all’estero, soprattutto tramite l’associazione di
Intercultura. L’Istituto incoraggia fortemente tali esperienze, creando favorevoli
condizioni a che questi scambi avvengano sempre più spesso, nella
convinzione della loro positività ed efficacia per l'educazione al rispetto e alla
piena accoglienza delle diversità. In genere si sceglie la modalità di invio di
studenti del quarto anno all’estero per soggiorni di un intero anno scolastico, di
un semestre, di un trimestre, di un’estate; oppure si accolgono studenti liceali
stranieri con le stesse modalità; oppure si effettuano scambi di classe per una o
due settimane con Paesi dell’Unione Europea.
Scansione annuale delle attività didattiche
Il Collegio dei Docenti, con delibera n°6 del 6-5-2015, ha stabilito per i prossimi
tre anni scolastici, l’adozione dei trimestri.
I trimestre: seconda metà di Settembre, Ottobre, Novembre, prima metà di
Dicembre
II trimestre: seconda metà di Dicembre, Gennaio, Febbraio, prima metà di
Marzo
29
III trimestre: seconda metà di Marzo, Aprile, Maggio, prima metà di Giugno
Attività alternative alla religione cattolica
La scuola tutela la libertà di ciascuno di aderire a qualsiasi religione o
convinzione religiosa, senza alcun tipo di discriminazione. A tal fine, al
momento dell'iscrizione, gli studenti scelgono se avvalersi dell'insegnamento
della religione cattolica. La scelta effettuata all'atto della prima iscrizione ha
valore per l'intero corso di studi, ma può essere modificata ogni anno, entro il
termine delle iscrizioni, a piena garanzia e tutela del diritto di scelta degli
studenti.
In conformità all'art.9.2 del Concordato del 18.02.1984, ratificato con Legge del
25-03-1985, la scuola garantisce i diritti degli studenti che scelgono di non
avvalersi dell'insegnamento della religione cattolica, offrendo loro la possibilità
di seguire attività alternative, da indicare al momento dell'iscrizione, o
comunque entro l'avvio delle attività didattiche:
-Attività didattiche e formative (materia alternativa)
-Attività di studio individuale con la guida del docente
-Attività di studio individuale libera
-Uscita dall'Istituto
Sia l'insegnamento della religione cattolica, sia le attività alternative, nella
misura in cui determinino un arricchimento culturale certificato dai docenti,
possono valere come ulteriori elementi validi a definire il punteggio del credito
formativo, nell'ambito della banda di oscillazione. La materia alternativa ai fine
della valutazione del credito formativo deve comprendere 33 ore annuali.
All'inizio dell'anno scolastico la scuola organizza un incontro con gli studenti che
hanno scelto di non avvalersi dell'insegnamento della religione cattolica, per
recepire le richieste formative degli studenti e organizzare una migliore
articolazione delle attività alternative alla religione, che verranno
compiutamente definite dal Collegio dei docenti nella programmazione di
inizio anno.
Per quanto riguarda la materia alternativa gli studenti potranno scegliere tra le
quattro proposte individuate dal Collegio:
Educazione ai diritti umani, Educazione alla lettura di un film; Cultura della
pace ed educazione alla legalità; Laboratorio di lettura creativa.
Si rimanda all’allegato n. 5 del POF per l’illustrazione dei contenuti formativi di
ciascuna attività alternativa alla religione cattolica.
Per quanto riguarda l'attività di studio individuale con la guida del docente,
sarà possibile concordare con i docenti disponibili gli argomenti da trattare e la
tipologia della ricerca da svolgere.
Per quanto riguarda l'attività di studio individuale libero, lo studente potrà
scegliere come organizzare l'attività, anche chiedendo consigli ai docenti della
classe.
30
La scuola si impegna a predisporre adeguati locali e fornire gli strumenti
necessari per lo svolgimento della materia alternativa, dell'attività di studio
individuale con la guida del docente e dell'attività di studio individuale libero.
Attività di sostegno e di recupero
Le attività di recupero costituiscono parte ordinaria e permanente del Piano
dell'Offerta Formativa e comprendono interventi di sostegno, finalizzati a
prevenire l'insuccesso scolastico, e di recupero, finalizzate al superamento delle
carenze nella preparazione degli studenti, rilevate negli scrutini intermedi e
finali.
Il nostro istituto ottempera alla normativa vigente che contempla l'attivazione di
questi servizi, in base alle esigenze, e articolate in un numero di ore pomeridiane
di corsi, laboratori e sportelli didattici conciliabili con l'attività scolastica
ordinaria e con la disponibilità delle risorse finanziarie.
A seconda della scansione, quadrimestrale o trimestrale, delle attività
didattiche annuali, il piano di interventi prevede:
- I quadrimestre, I trimestre: attività di sostegno e di recupero all'interno delle
ore curricolari della mattina.
- II quadrimestre, II trimestre: iniziative di sostegno e recupero, rivolte a tutte le
classi e attuate tramite diverse tipologie di interventi (di norma dopo la fine
del II trimestre o I quadrimestre ed in seguito agli esiti degli scrutini) . La
durata delle diverse tipologie di interventi in linea di massima corrisponde
all'offerta di 15 ore di recupero indicate dalla normativa come durata
minima per le "azioni in cui è articolata l'attività di recupero scolastico" (OM
92/2007, art, 2). L'offerta di 15 ore di recupero è articolata per aree
disciplinari: classica (latino e greco), artistico-letteraria (italiano, lingua
straniera, arte), scientifica (matematica, scienze e fisica), storico-geografica
e storico-filosofica, pedagogica. Questa articolazione non esclude che
vengano attivati per le singole materie corsi che portino a un superamento
del tetto delle 15 ore per area disciplinare, dal momento che la durata degli
interventi di recupero è da commisurare alle esigenze degli alunni
(compatibilmente con le risorse finanziarie) . Gli alunni sono tenuti alla
frequenza della attività di recupero indicate dai docenti del Consiglio di
classe, salvo diversa decisione della famiglia, comunicata formalmente alla
scuola. Al termine degli interventi attuati, con l'obiettivo di accertare
l'avvenuto recupero, vengono svolte verifiche documentabili, le cui
modalità di realizzazione sono deliberate dai Consigli di classe.
Gli interventi possono essere: a) di recupero individualizzato, mirati al
recupero di specifiche carenze di singoli studenti o piccoli gruppi di studenti
che non hanno conseguito un profitto sufficiente al primo trimestre, tramite
convocazione degli studenti da parte dei docenti della disciplina; per
31
-
l'attivazione di questi interventi viene destinato il pacchetto orario (minimo
15 ore) alle varie aree disciplinari purché i gruppi siano di almeno n.6
studenti anche provenienti da classi parallele; b) attività di sostegno e
recupero individualizzato, con accesso tramite prenotazione da parte degli
studenti, una sorta di sportello per prevenire l'insuccesso scolastico tramite il
sostegno e il recupero delle competenze, attività rivolte a singoli allievi o a
piccoli gruppi di allievi che incontrino difficoltà durante il secondo trimestre
o quadrimestre.
II quadrimestre, III trimestre: corsi di sostegno e recupero e attività di
potenziamento per le classi quinte in previsione dell'Esame di Stato (corsi di
accompagnamento all’esame), in particolare della II prova; quest'attività si
intende svolta da docenti interni.
Sono previste anche iniziative di potenziamento, volte al potenziamento
delle eccellenze, anche in vista di eventuali partecipazioni ad attività
proposte a livello nazionale.
Per le attività di recupero i soggetti istituzionali coinvolti sono
Il Collegio dei Docenti che definisce:
a) i criteri di valutazione degli studenti
b) i criteri di composizione dei gruppi di studenti
c) i criteri di assegnazione dei docenti ai gruppi di studenti costituiti
d) il calendario delle verifiche finali
Il Consiglio di classe che ha il compito di:
a) individuare la natura della carenze degli alunni (metodo, conoscenze,
competenze)
b) fissare gli obiettivi delle azioni di recupero
c) predisporre gli interventi di recupero e inviare gli studenti alle attività di
recupero più adatte al conseguimento degli obiettivi fissati
d) stabilire la necessità di eventuali interventi individualizzati
e) valutare le attitudini e le esigenze degli alunni in vista di un possibile
riorientamento
f) deliberare le modalità di attuazione delle verifiche
Il coordinamento dell'organizzazione delle iniziative di sostegno e recupero è
affidata al Dirigente Scolastico e suoi collaboratori e/o a propri delegati,
allo scopo di garantire l'uniformità delle procedure nella predisposizione e
nell'attuazione degli interventi e una rapida ed efficace calendarizzazione
complessiva delle attività.
La valutazione dell'efficacia delle attività progettate sarà formulata
considerando:

i risultati ottenuti dagli studenti coinvolti nelle attività di sostegno e
recupero;

gli esiti di questionari destinati sia ai docenti che agli alunni .
32
Condizioni per la scrutinabilità degli alunni
Il collegio dei docenti, sempre in data 18/02/2011, ha approvato la
deliberazione che si uniforma al dettato del ministero per la validità
dell’anno scolastico
Infatti il MIUR ha indicato che per la validità dell'anno scolastico il limite
massimo di assenza è di 50 giorni. Il DPR 122/2009 (regolamento della
valutazione) all’art. 14 c. 7 dispone che:
"A decorrere dall'anno scolastico di entrata in vigore della riforma della
scuola secondaria di secondo grado, ai fini della validità dell'anno
scolastico, compreso quello relativo all'ultimo anno di corso, per procedere
alla valutazione finale di ciascuno studente, è richiesta la frequenza di
almeno tre quarti dell'orario annuale personalizzato.
Le istituzioni scolastiche possono stabilire, per casi eccezionali,
analogamente a quanto previsto per il primo ciclo, motivate e straordinarie
deroghe al suddetto limite. Tale deroga è prevista per assenze
documentate e continuative, a condizione, comunque, che tali assenze
non pregiudichino, a giudizio del consiglio di classe, la possibilità di
procedere alla valutazione degli alunni interessati.
Il mancato conseguimento del limite minimo di frequenza, comprensivo
delle deroghe riconosciute, comporta l'esclusione dallo scrutinio finale e la
non ammissione alla classe successiva o all'esame finale di ciclo".
Dato che i giorni di lezioni annui sono fissati in numero non inferiore 200 ne
discende che i 3/4 dell'orario annuale per la validità dell'anno scolastico
equivalgono a 150 giorni di lezione, da qui per differenza il limite massimo di
assenza dei 50 giorni indicato dagli organi di informazione. Si dispone
quanto segue:
• art. 1. definizione. Le attività facenti parte della attività didattica vanno
computate nel monte ore delle discipline e regolarmente riportate nel
registro di classe e comprendono tutte le attività deliberate dagli OO.CC. (
compreso alternanza scuola- lavoro, uscite didattiche, viaggi).
• art. 2. assegnazione di Non Classificato allo scrutinio finale
a) La assegnazione di NC anche in una sola disciplina allo scrutinio finale
implica la esclusione dal medesimo e l’automatica non ammissione;
b) In presenza di valutazioni del II quadrimestre solo parziali, ma largamente
negative, si assegna l’insufficienza; in presenza di qualche valutazione
sufficiente sono il docente e il CDC ad esprimersi (ammissione o sospensione
di giudizio) e tale decisione va comunque motivata;
c) Ai sensi dell’art. 4 c. 5 del regolamento sulla valutazione (la valutazione
finale degli apprendimenti e del comportamento dell'alunno è riferita a
ciascun anno scolastico) prima di assegnare valutazione di Non Classificato
il CDC valuta tutti gli elementi disponibili riferiti all’intero anno.
33
•art. 3. Tipologie di assenza per assegnazione di deroga (Circ. Min. n°20 del
04/marzo/2011. In caso di superamento del tetto di assenze del 25% le
tipologie di assenza che consentono di esaminare la eventuale deroga
riguardano:
1.
gravi ragioni di salute adeguatamente documentate;
2.
terapie e/o cure programmate;
3.
donazioni di sangue;
4.
partecipazioni ad attività sportive ed agonistiche organizzate da
federazioni riconosciute dal CONI:
5.
adesione a confessioni religiose per le quali esistono specifiche intese
che considerano il sabato come giorno di riposo (L. n° 516/1988.e L.
n°101/1989).,
Scrutini finali
Il Collegio dei Docenti determina i criteri da seguire per lo svolgimento degli
scrutini, al fine di assicurare omogeneità di comportamenti nelle decisioni di
competenza dei singoli consigli di classe, in conformità alla normativa vigente.
A tal fine, facendo preciso riferimento al dettato della Ordinanza Ministeriale 21 maggio 2001,
n. 92 art. 6 commi 1-2-3-4-5 e s. m. i. i seguenti criteri, secondo la quale nel caso di alunni che
in sede di scrutini finale presentino in una o più discipline valutazioni insufficienti, il Consiglio
di classe, sulla base di criteri preventivamente stabiliti, procede ad una valutazione della
possibilità dell’alunno di raggiungere gli obiettivi formativi e di contenuto propri delle
discipline interessate entro il termine dell’anno scolastico ……., l’alunno viene trattenuto nella
stessa classe se nello scrutinio finale riporta le seguenti valutazioni:

n. 3 insufficienze gravi; oppure n. 2 insufficienze gravi più n. 2 mediocrità;

si rimanda ai rispettivi consigli di classe per ogni altra considerazione (trattenimento o
sospensione del giudizio) tesa a valutare i casi in cui l’alunno nello scrutinio finale riporti le
seguenti valutazioni: n. 2 insufficienze gravi più n. 1 mediocrità, oppure n. 4 mediocrità,
oppure n. 1 insufficienza grave più n. 3 mediocrità;
in tutti gli altri casi con valutazioni superiori alla casistica su esposta l’alunno si ritiene

promosso in tutte le materie o con sospensione del giudizio nelle materie insufficienti da
specificare, ma con un massimo di tre discipline.
Per valutazione gravemente insufficiente si intende una valutazione uguale o inferiore a 4/10.
Naturalmente il Consiglio ha facoltà di procedere ad una rivalutazione del voto proposto per la
singola disciplina quando se ne ravvisi l'opportunità.
Al fine di una equa determinazione della media dei voti finali dello studente, qualora il
Consiglio di classe dovesse decidere di variare un voto di una materia, il consiglio di classe
opererà una compensazione attraverso la variazione di voto in un'altra disciplina (compresa la
condotta). Nello scrutinio di riparazione, senza compensazione, in caso di promozione si
attribuirà il credito al minimo della banda corrispondente alla media dei voti.
34
Credito scolastico
Per le classi terze, quarte e quinte è prevista, oltre la valutazione disciplinare,
l’assegnazione di un punteggio, secondo la tabella ministeriale, in base alla
media dei voti riportati. Tale punteggio, pari al massimo a 25 punti complessivi,
verrà cumulato, in sede d’esame di stato, al voto conseguito nel medesimo
esame. Per l’Esame di Stato la Legge n. 425 del 10 dicembre 2007 e il D.P.R. n.
323 del 23 luglio 1998 forniscono gran parte del quadro normativo vigente, in
particolare per quanto riguarda la normativa sul sistema dei crediti che lega il
voto assegnato all’esame di Stato ai risultati degli ultimi tre anni di scuola.
Il punteggio finale dell’Esame di Stato è espresso in centesimi; dei punti che
compongono il voto finale, 75 dipendono dalla valutazione delle prove
d’esame, 25 costituiscono il “credito scolastico”, ossia un punteggio che
dipende dall’andamento degli ultimi tre anni di corso, e si accumula in base
alle valutazioni assegnate negli scrutini. Riportiamo la tabella posta in
appendice al citato DPR 323-98, che fissa la corrispondenza tra la media dei
voti agli scrutini finali degli ultimi tre anni e il credito (dall’anno scolastico
2009/2010 sono in vigore le nuove tabelle di cui al D.M n°99 del 16/12/2009 e al
D.M. n°42 del 22/05/2007)
L’INVALSI
Come altri organismi che in ambito internazionale si occupano di ricerche sui livelli
di apprendimento, è partito dalla definizione di quadri di riferimento per la
valutazione. Essi rivestono un ruolo fondamentale per la costruzione delle prove
standardizzate da somministrare agli allievi.
Mediante il quadro di riferimento per la valutazione (QdR) vengono definiti gli
ambiti, i processi cognitivi e i compiti oggetto di rilevazione, delimitando quindi il
campo rispetto al quale sono costruite le prove. Inoltre il QdR permette di definire
e circoscrivere il valore informativo delle prove che in base ad esso vengono
costruite, chiarendone la portata e i limiti.
Il QdR elaborato dall’INVALSI è il frutto di uno studio articolato su più anni in cui
sono stati valutati, anche in chiave comparativa, sia la normativa attualmente
vigente in Italia circa i contenuti dell’insegnamento secondario sia i quadri di
riferimento prodotti negli ultimi anni dalla IEA e dall’OCSE e, non da ultimo, la
35
prassi didattica, pur nella consapevolezza che quest’ultima è molto varia e
differenziata. Il QdR è uno strumento fondamentale per tutti coloro che, a vario
titolo, sono coinvolti nel processo di costruzione e utilizzo delle prove oggettive
standardizzate, dove, in questo contesto, per prove oggettive standardizzate si
intendono prove costruite in modo che la loro correzione possa avvenire secondo
modalità riproducibili e non dipendenti dal soggetto che effettua la correzione
stessa. Esse non si basano pertanto solo su domande a risposta chiusa, ma anche
a risposta aperta, corrette sulla base di un protocollo pubblico in grado di
eliminare l’interferenza di elementi soggettivi legati a chi effettua la correzione
stessa, o quanto meno di ridurne fortemente gli effetti.
Le prove standardizzate su cui si basano le rilevazioni del SNV sono il frutto di un
rigoroso processo scientifico in grado di garantire l’attendibilità dei risultati,
tenendo in debito conto che le prove sono rivolte all’intera popolazione
scolastica. Anche per questa ragione, le prove cui sono sottoposti gli allievi sono
state pretestate su campioni rappresentativi di studenti. In questo modo è
possibile mettere a punto un protocollo di somministrazione basato su tempi e
modi sperimentati su allievi con caratteristiche molto simili a quelle dell’intera
popolazione scolastica che deve sostenere le prove medesime.
Le prove per la scuola secondaria di secondo grado sono strutturate per misurare i
livelli fondamentali degli apprendimenti alla fine del primo biennio e non
richiedono
alcuna
specifica
forma
di
preparazione
o,
tanto
meno,
di
addestramento. Il raggiungimento da parte degli allievi destinatari delle prove di
livelli adeguati di apprendimento negli ambiti oggetto di indagine è 3 sufficiente
per ottenere buoni risultati nelle rilevazioni del SNV. A tal fine, può essere utile
consultare anche i fascicoli della Prova nazionale degli anni passati, somministrata
all’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione.
L’estensione delle prove del SNV anche al secondo anno della scuola secondaria
di secondo grado ha reso necessarie alcune scelte; bisogna infatti tener conto del
fatto che queste prove sono proposte a studenti che si trovano al termine
dell’obbligo di istruzione, indipendentemente dal tipo di scuola e dall’indirizzo di
studio frequentato e che devono quindi possedere competenze di base, sia se
continueranno i loro studi sia se si inseriranno nel mondo del lavoro. In questa fase
36
di avvio della rilevazione si è pertanto ritenuto opportuno predisporre prove
uniche per tutti i tipi di scuola (licei, istituti tecnici e professionali), volte alla
misurazione degli apprendimenti di base relativi a due ambiti fondamentali:
1) la comprensione di testi scritti di varia natura e la riflessione sulla lingua
2) la matematica.
La scelta di sottoporre agli studenti prove non differenziate rispetto agli indirizzi di
studio implica necessariamente che esse facciano riferimento a contenuti, abilità
e competenze comuni a tutti i tipi di scuola e che i quesiti proposti siano in grado
di coprire tutta un’ampia gamma di livelli di difficoltà.
La scelta di somministrare a tutti gli studenti della scuola secondaria di secondo
grado prove non differenziate non significa che i loro risultati saranno restituiti alle
scuole senza tenere conto dei diversi indirizzi di studio in esse presenti.
Ciascuna istituzione scolastica riceverà via web i propri risultati, articolati anche
per classe, in modo da poterli confrontare non solo con quelli medi complessivi
dell’intero Paese e della regione di appartenenza, ma anche con i livelli medi dei
risultati conseguiti dalle scuole della stessa tipologia, sia a livello nazionale sia
regionale.
Il punteggio di italiano dell’I.I.S. “Da Vinci” alle prove INVALSI è superiore a quello
di scuole con background socio-economico e culturale simile. In matematica si
riscontrano valori leggermente inferiori e i punteggi non si discostano dalla media
della scuola, con dato negativo in alcune classi. La quota di studenti collocata nei
livelli 1 e 2 in italiano è pressoché allineata alla media nazionale e in matematica
risulta decisamente inferiore. La non piena e convinta partecipazione alle prove
hanno evidenziato azioni di cheating e condizionato i risultati delle prove.
D.M. n. 99 del 16/12/2009
CREDITO SCOLASTICO (D.M. n. 99 del 16/12/2009) Tabella
(sostituisce la tabella prevista dell'articolo 11, comma 2 del D.P.R. 23 luglio 1998,
n. 323, così come modificata dal D.M. n. 42/2007)
Credito scolastico
Per le classi terze, quarte e quinte è prevista, oltre la valutazione disciplinare, l’assegnazione di
un punteggio, secondo la tabella ministeriale, in base alla media dei voti riportati. Tale
37
punteggio, pari al massimo a 25 punti complessivi, verrà cumulato, in sede d’esame di stato, al
voto conseguito nel medesimo esame. Per l’Esame di Stato la Legge n. 425 del 10 dicembre
2007 e il D.P.R. n. 323 del 23 luglio 1998 forniscono gran parte del quadro normativo vigente,
in particolare per quanto riguarda la normativa sul sistema dei crediti che lega il voto assegnato
all’esame di Stato ai risultati degli ultimi tre anni di scuola.
Il punteggio finale dell’Esame di Stato è espresso in centesimi; dei punti che compongono il
voto finale, 75 dipendono dalla valutazione delle prove d’esame, 25 costituiscono il “credito
scolastico”, ossia un punteggio che dipende dall’andamento degli ultimi tre anni di corso, e si
accumula in base alle valutazioni assegnate negli scrutini. Riportiamo la tabella posta in
appendice al citato DPR 323-98, che fissa la corrispondenza tra la media dei voti agli scrutini
finali degli ultimi tre anni e il credito (dall’anno scolastico 2009/2010 sono in vigore le nuove
tabelle di cui al D.M n°99 del 16/12/2009 e al D.M. n°42 del 22/05/2007):
CREDITO SCOLASTICO (D.M. n. 99 del 16/12/2009)
Tabella
(sostituisce la tabella prevista dell'articolo 11, comma 2 del D.P.R. 23 luglio 1998, n. 323, così come modificata dal D.M. n. 42/2007)
Media dei voti
Classe terza
Classe quarta
Classe quinta
M=6
3-4
3-4
4-5
6<M < 7
4-5
4-5
5-6
7<M <8
5-6
5-6
6-7
8<M < 9
6-7
6-7
7-8
9<M < 10
7-8
7-8
8-9
Nota: M rappresenta la media dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno scolastico. Ai fini
dell'ammissione alla classe successiva e dell'ammissione all'esame conclusivo del secondo ciclo di istruzione,
nessun voto può essere inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l'attribuzione
di un unico voto secondo l'ordinamento vigente. Sempre ai fini dell'ammissione alla classe successiva e
dell'ammissione all'esame conclusivo del secondo ciclo di istruzione, il voto di comportamento non può essere
inferiore a sei decimi.
Il voto di comportamento, concorre, nello stesso modo dei voti relativi a ciascuna disciplina o gruppo di
discipline valutate con l'attribuzione di un unico voto secondo l'ordinamento vigente, alla determinazione della
media M dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno scolastico.
Il credito scolastico, da attribuire nell’ambito delle bande di oscillazione indicate dalla precedente tabella, va espresso in
numero intero e deve tenere in considerazione, oltre la media M dei voti anche l’assiduità della presenza scolastica,
l’interesse e l’impegno nella partecipazione al dialogo educativo e alle attività complementari ed integrative ed
eventuali crediti formativi.
Il riconoscimento di eventuali crediti formativi non può in alcun modo comportare il cambiamento della banda di
oscillazione corrispondente alla media M dei voti.
Per la terza classe degli istituti professionali M è rappresentato dal voto conseguito agli esami di qualifica,
espresso in decimi (ad esempio al voto di esami di qualifica di 65/centesimi corrisponde M = 6,5)
38
TABELLA A
(sostituisce la tabella prevista dall'articolo 11, comma 2 del D.P.R. 23 luglio 1998, n. 323)
CREDITO SCOLASTICO
Media dei voti
M=6
6<M <7
7<M<8
8<M<9
9 < M < 10
Candidati interni
Credito scolastico (Punti)
I anno
II anno
3-4
3-4
4-5
4-5
5-6
5-6
6-7
6-7
7-8
7-8
III anno
4-5
5-6
6-7
7-8
8-9
TABELLA B
(sostituisce la tabella prevista dall'articolo 11, comma 7 del D.P.R. 23 luglio 1998, n. 323)
CREDITO SCOLASTICO
Candidati esterni Esami di idoneità
Media dei voti inseguiti in esami di idoneità
M=6
6 < M< 7
7<M<8
8<M<9
9 < M < 10
Credito scolastico (Punti)
3
4-5
5-6
6-7
7-8
NOTA - M rappresenta la media dei voti conseguiti agli esami di idoneità. Il punteggio, da attribuire
nell'ambito delle bande di oscillazione indicate nella presente tabella, va moltiplicato per 2 in caso
di esami di idoneità relativi a 2 anni di corso in un unica sessione. Esso va espresso in numero
intero. Per quanto concerne l'ultimo anno il punteggio è attribuito nella misura ottenuta per il
penultimo anno.
TABELLA C
(sostituisce la tabella prevista dall'art. 11, comma 8 del D.P.R. 23 luglio 1998, n. 323)
CREDITO SCOLASTICO Candidati esterni Prove
preliminari
Media dei voti delle prove preliminari
M=6
6 < M< 7
7<M<8
8<M<9
9 < M < 10
Credito scolastico (Punti)
3
4-5
5-6
6-7
7-8
NOTA - M rappresenta la media dei voti conseguiti nelle prove preliminari. Il punteggio, da
attribuire nell'ambito delle bande di oscillazione indicate nella presente tabella, va moltiplicato per
2 o per 3 in caso di prove preliminari relative, rispettivamente, a 2 o a 3 anni di corso. Esso va
espresso in numero intero.
39
Dopo aver attribuito in sede di scrutinio finale i voti delle singole discipline, per assegnare
all’alunno il credito scolastico dell’anno il Consiglio di Classe procede anzitutto a calcolare la
media di tali voti. Il calcolo comprende tutte le discipline tranne l’insegnamento facoltativo di
Religione (la cui valutazione non è neppure espressa numericamente). Rientra nel calcolo il
voto di condotta. (cfr. nota a piè pagina per esempio pratico).1
Le condizioni per l’assegnazione del punteggio superiore vengono indicate soprattutto nella
“assiduità della frequenza”, considerata condizione necessaria perché si riconoscano interesse e
impegno concreti, e quindi anche come condizione sufficiente per l’attribuzione del punteggio
maggiore. Pur essendo la decisione in proposito demandata ai singoli consigli di classe, l’istituto
ha fissato un tetto massimo di assenze.
A differenza che negli scrutini degli anni precedenti, nello scrutinio finale dell’ultimo anno la
legge prevede che il consiglio di classe possa “motivatamente integrare il punteggio
complessivo (di credito) dell’alunno… in considerazione del particolare impegno e merito
scolastico dimostrati nel recupero di situazioni di svantaggio presenti negli anni precedenti in
relazione a situazioni familiari o personali dell’alunno stesso che hanno determinato un minore
rendimento”. In sintesi, l’integrazione (di uno o due punti, a giudizio del Consiglio di Classe) si
applica a quei casi nei quali si può motivatamente ritenere che il credito totalizzato dall’alunno
negli anni precedenti l’ultimo sia stato penalizzato e tenuto basso da particolari e temporanee
condizioni di difficoltà, indipendenti dalla sua volontà, che in seguito è riuscito a superare. Non
viene ammesso all’esame di stato l’alunno che abbia conseguito un voto di condotta inferiore a
6/10 (art.6 e circolare ministeriale n°46 del 07/05/2009) .
Credito formativo
1
Osservando la tabella vediamo che vengono stabiliti quattro livelli, o fasce, di media e, conseguentemente, di credito. La più
bassa corrisponde alla media esatta del 6. Il segno < = significa “minore o uguale di…”. Perciò, ad esempio, la seconda fascia
comprende le medie superiori a 6 (per esempio 6,1) ma minori o uguali a 7 (si noti che la media esatta del 7 rientra nella
seconda fascia), e così via per le successive.
Ad ogni fascia di media, corrispondono, però, due possibili valori di credito, uno maggiore e uno minore. Ad esempio, per il
primo e il secondo anno, una media compresa tra il 7 e l’8 può corrispondere a 5 o a 6 punti di credito. Le fasce di credito
vengono perciò dette “bande di oscillazione”: il credito possibile “oscilla” tra un massimo e un minimo.
L’assegnazione del punteggio maggiore o minore all’interno della “banda di oscillazione” viene normalizzato dalla legge, per
cui si assegna sempre il punteggio minimo quando sono presenti dei debiti per l’anno appena trascorso. Per assegnare il
punteggio maggiore non basta, però, la sola mancanza di debiti, ma devono essere prese in considerazione le condizioni di
“assiduità della frequenza scolastica, interesse e impegno nella partecipazione al dialogo educativo e alle attività complementari
e integrative” oltre alla valutazione dei crediti formativi deliberati dai rispettivi C.C. sulla scorta dei criteri generali deliberati dal
Collegio dei Docenti ad inizio d’anno scolastico o confermati dall’anno precedente.
40
Per le classi terze, quarte e quinte nell’assegnazione del credito scolastico
potranno essere valutate nella misura max di un punto (dentro i limiti previsti
dalla banda di oscillazione cui appartiene il punteggio calcolato dalla media
dei voti) le attività esterne alla scuola seguite dallo studente (credito
formativo), quali esperienze culturali e artistiche, l’impegno sportivo, le attività
lavorative, i corsi di lingua, le attività di tipo sociale, coerenti con il corso di studi
e debitamente documentate, in coerenza col preventivo deliberato dal
Consiglio di classe oltre alla religione cattolica o alla materia alternativa .
Debito formativo
A conclusione dell’anno scolastico per gli studenti che riportino carenze gravi e
meno gravi in una o più discipline, è prevista la sospensione del giudizio sino
agli esami di riparazione che si effettueranno entro fine agosto di ogni anno.
Sia durante l’anno che dopo lo scrutinio finale di giugno si svolgeranno in
istituto i corsi di
recupero, alla luce del D.M. n. 80 del 3/10/07 e della O.M. n.
92 del 5/11/2007, secondo le seguenti modalità: i corsi di recupero si
attiveranno solo in presenza della disponibilità dei docenti curriculari; ogni
alunno non potrà seguire più di due corsi contemporaneamente; ogni corso
dovrà essere costituito con non meno di sei alunni e con non più di dodici; gli
alunni che devono seguire i corsi saranno individuati dai docenti delle diverse
discipline che proporranno i relativi elenchi ai rispettivi Consigli di Classe,
perché vengano deliberati; i corsi durante l’anno si terranno di norma dopo la
fine del secondo trimestre o I quadrimestre; ogni corso avrà di norma una
durata massima di 15 - 20 ore; i corsi durante il periodo estivo di norma si
terranno dal 16 giugno al 15 luglio per concludersi con tutte le attività compresi
gli esami finali entro il 20 luglio di ogni anno scolastico; eventuali oneri a carico
delle famiglie saranno stabiliti dal Consiglio d’Istituto
PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITA’ (P.A.I.)
(Direttiva Ministeriale 27/12/2012 e C.M. n.8 del 06/03/2013)
(Nota ministeriale del 27/06/13 prot. n. 1551)
Il PAI, Piano annuale per l’Inclusività, come richiesto dalla normativa (nota del
Miur n. 1551del 27/06/2013),“ strumento, nel nostro Istituto, per una progettazione
della propria offerta formativa in senso inclusivo, è il fondamento sul quale
sviluppare una didattica attenta ai bisogni di ciascuno, finalizzata alla realizzazione di
obiettivi comuni, indispensabile per individuare linee guida per un concreto impegno
programmatico; prevede la realizzazione di un documento, inteso come strumento per
una progettazione dell’offerta formativa in senso inclusivo di ogni ordinamento
scolastico.
Il PAI risulta, pertanto, un vero e proprio impegno programmatico per l’inclusione,
basato su un’ attenta lettura del grado di inclusività dell’Istituto e sugli obiettivi di
41
miglioramento delle prassi di inclusione negli ambiti dell’insegnamento curricolare,
della gestione delle classi, dell’organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici, delle
relazioni tra docenti, alunni e famiglie.
Il Piano Annuale per l’Inclusività è indirizzato a tutti gli alunni:
•
la cui disabilità e difficoltà è certificata ai sensi della Legge 104/92;
•
a coloro che manifestano disturbi evolutivi specifici o problematiche,
che non vengono o non possono essere certificate ai sensi della L.104/92,
come i disturbi specifici di apprendimento (DSA), certificati ai sensi della
Legge 170/2010;
•
a bambini e ragazzi che vivono in situazioni di svantaggio
socioeconomico, linguistico e culturale (BES, Direttiva Miur del 27 dicembre
2012 e C.M. n.8 del 2013), con disagio comportamentale e/o relazionale o con
altre difficoltà anche temporanee (malattie, traumi, dipendenze…).
•
a studenti con disturbi specifici del linguaggio, con deficit delle abilità
non verbali, deficit da disturbo di attenzione e iperattività (DDAI e ADHD)
anche di tipo lieve, e quelli con funzionamento cognitivo limite.
Sono parte integrante del documento anche la struttura dei piani di lavoro specifici
utilizzati (PEP, PEI, PDP), le azioni di formazione-informazione sui Bisogni
educativi speciali (BES) e sulle difficoltà specifiche di apprendimento degli alunni
(DSA), i progetti pensati per migliorare il livello di inclusività dell’Istituto che
utilizzano strumenti e strategie inclusive, nonché le chek-list utilizzate per il
rilevamento di situazioni problematiche.
A conclusione del documento vi è poi la scheda tecnica riassuntiva del PAI,
composta sostanzialmente da tre sezioni: la prima parte riguarda l’analisi dei punti di
forza e di criticità, nella seconda vi è l’indicazione del livello di inclusività
dell’Istituto e nella terza parte sono esplicitati gli obiettivi del suo incremento.
INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI, DSA, BES ED
EXTRACOMUNITARI
E’ compito della scuola inserire ed integrare socialmente i soggetti in
situazione di handicap e di provenienza extracomunitaria
progettando
itinerari didattici e procedure affettivo – relazionali al fine di alleviare i
disagi. L’intervento degli insegnanti mirerà innanzitutto a suscitare negli
alunni la motivazione, il bisogno e la volontà di apprendere attraverso
pratiche didattiche diversificate. Si valorizzeranno, in questo modo, le
capacità di ogni singolo alunno, le potenzialità, le inclinazioni, per orientarle
a fini informativi e far acquisire al soggetto che apprende fiducia in se stesso
e nelle proprie possibilità.
Si provvederà dunque a:

Rilevare le capacità e i bisogni specifici di apprendimento per elaborare
percorsi didattici individualizzati.

Prevenire situazioni di rifiuto, di non accettazione.

Sviluppare la socializzazione.
42

Sviluppare le capacità di esprimersi mediante
verbali.
linguaggi verbali e non
Per quanto riguarda gli alunni diversamente abili, l’insegnante di sostegno,
sarà, con le sue competenze specifiche il coordinatore di tutte le attività
programmate. Inoltre, i docenti dei Consigli di Classe, di Interclasse e di
Intersezione interessati, terranno costanti rapporti con le equipe socio – psico
– pedagogiche che assistono i bambini. Ci si potrà valere anche della
collaborazione di assistenti ad personam, personale esperto in attività presso
gli Enti Locali. Un’apposita commissione, il Gruppo H, in conformità alla Legge
104/92 seguirà questi alunni diversamente abili.
I Consigli di classe interessati propongono e attivano all’inizio dell’anno Piani
Didattici Personalizzati (PDP) con lo scopo di definire, documentare e monitorare,
attraverso un’elaborazione collegiale, sia le strategie d’intervento più idonee, sia i
criteri di valutazione.
I percorsi personalizzati già previsti per gli alunni diversamente abili, per i DSA e
ADHD, saranno estesi a tutti gli altri alunni con Bisogni Educativi Specifici anche
quando le difficoltà sono transitorie (gli strumenti compensativi e le misure
dispensative potranno avere in questi casi solo carattere transitorio).
I percorsi individualizzati, attenti alle specifiche difficoltà degli alunni e ai diversi
stili cognitivi, saranno calibrati sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita e
monitorati in itinere per eventuali riadattamenti, per garantire a tutti gli alunni il
diritto all’apprendimento.
ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
La legge 13 luglio 2015, n.107, recante "Riforma del sistema nazionale di istruzione
e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti", ha
inserito obbligatoriamente il potenziamento dell’offerta formativa in alternanza
scuola-lavoro quale nuova strategia didattica nell’offerta formativa di tutti gli
indirizzi di studio della scuola secondaria di secondo grado come parte integrante dei
percorsi di istruzione. Rispetto al corso di studi prescelto, la legge 107/2015 stabilisce
un monte ore obbligatorio per attivare le esperienze di alternanza che dal corrente
anno scolastico 2015/16 coinvolgeranno, a partire dalle classi terze, tutti gli studenti
del secondo ciclo di istruzione e precisamente 400 ore negli istituti tecnici e
professionali e 200 ore nei licei nell’arco del triennio. L’alternanza quindi,quale
43
modalità di realizzazione dei corsi del secondo ciclo, assicura agli studenti, oltre alle
conoscenze di base, l'acquisizione, lo sviluppo e l'applicazione di competenze
specifiche previste dai profili educativi, culturali e professionali dei diversi corsi di
studio e l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro. Sulla base
dei progetti messi a punto dalla scuola in collaborazione con i soggetti ospitanti,
l'inserimento degli studenti nei contesti operativi verrà organizzato, tutto o in parte,
nell'ambito dell'orario annuale dei piani di studio oppure nei periodi di sospensione
delle attività didattiche come sviluppo di attività finalizzate al raggiungimento degli
obiettivi formativi previsti nel progetto educativo personalizzato. In particolare
nell’Istituto Tecnologico C.A.T. (ex geometri) tale esperienza risponde in maniera
attiva e propositiva alla esigenza di una preparazione professionale coerente con la
formazione di un tecnico del territorio e con la domanda espressa dal mondo del
lavoro.
PARTE III: L’ORGANIZZAZIONE
Risorse economiche, materiali e strutturali dell’Istituto
La disponibilità finanziaria dell’Istituto deriva da trasferimenti dello Stato e da
assegnazioni deliberate della Regione Sarda su specifici progetti elaborati dalla
scuola; altri contributi vengono occasionalmente erogati dal Comune di
Lanusei e dall’Amministrazione provinciale. Il liceo adotta da molti anni una
politica di ricerca delle risorse e ha ottenuto costantemente benefici finanziari
che gli hanno consentito di realizzare attività significative dal punto di vista
didattico.
Ormai da anni questa scuola ha intrapreso una politica di responsabilizzazione
dell’utenza, mirata alla salvaguardia dei locali e dei beni, che ha ottenuto esiti
alterni. I regolamenti (in fase di nuova redazione) contemplano che l’utenza
assuma responsabilità dei locali e delle strumentazioni a sua disposizione, in
forme di incoraggiamento e di sollecitazione all’accantonamento, da parte
degli studenti, di risorse per iniziative di mutuo soccorso, per rifusione di danni e
per lo svolgimento di attività che tornano a loro beneficio. Il liceo considera
importante impegnarsi in un’azione di coinvolgimento dei giovani e delle loro
famiglie contro il preoccupante fenomeno del vandalismo e della noncuranza
nei confronti della cosa pubblica; considera altrettanto utile, e di possibile
realizzazione attraverso il convinto concorso delle famiglie, avviare un processo
educativo che abitui i giovani alla spesa responsabile e alla
compartecipazione ai costi dei servizi pubblici.
44
L’Istituto è in possesso di locali ordinari e speciali, sufficienti per quantità e
spesso anche per qualità. L’unificazione, durante l’anno scolastico 2000/2001,
con il Liceo Classico non ha prodotto problemi di sovraffollamento, poiché
anche il Classico dispone di locali propri e adeguati alle necessità.
La presenza di aule adeguate, la rete telematica interna e la sua connessione
con l’esterno, la buona dotazione di laboratori, la progressiva formazione di
aule speciali e l’esistenza di ampi locali per la biblioteca sono condizioni
fondamentali per un produttivo modo di essere scuola.
Gli spazi per l’educazione fisica e quelli per riunioni e convegni sono all’altezza
delle necessità, hanno già consentito forme di collaborazione con l’esterno e
un uso a beneficio di iniziative del territorio.
Struttura e utilizzo degli spazi
I vari indirizzi liceali hanno a disposizione due edifici distinti, posti l’uno di fronte
all’altro e appartenenti rispettivamente al liceo scientifico e al liceo classico.
Entrambi gli edifici soddisfano i requisiti e le esigenze di funzionalità di una
scuola moderna; i loro ambienti offrono, in particolare, spazi e mezzi adeguati
all’articolazione e allo sviluppo dell’attività didattica.
All’ingresso del corpo principale (liceo scientifico) è situato l’ ufficio del
Dirigente Scolastico; al primo piano leggermente rialzato sono situati tutti gli
uffici di segreteria e l’ufficio studenti; nei piani successivi, sempre leggermente
rialzati, ma che in genere sono accessibili anche dalla strada attraverso porte
antipanico, sono ubicate le varie aule normali e speciali.
Un ampio locale, a cui accedono anche salette più piccole, è la sede della
Biblioteca d’Istituto e della Biblioteca Comunale, dotata di un elevato numero
di libri e di videocassette didattiche, che permettono una conoscenza sempre
aggiornata degli argomenti di qualunque disciplina; essa è anche dotata di
attrezzature audiovisive per il sussidio didattico, quali televisore,
videoregistratore, lettore DVD e video proiettore.
Un’ampia e moderna Aula Magna accoglie attività di vario tipo: teatrali,
riunioni, convegni, proiezioni, concerti; l’aula è spesso aperta per iniziative
anche esterne alla scuola.
L’edificio già sede del liceo classico è suddiviso in vari piani con numerose aule
e vari laboratori; tutto l’edificio da diversi anni è stato organizzato come aula
museo attraverso arredi negli anditi che testimoniano la storia geologica e la
preistoria della Sardegna; è inoltre fornito di un planetario e di un’ampia sala
annessa. L’ampio locale in origine sede della Biblioteca del Classico oggi
ospita una moderna Aula Marte ed è dotato di un maxischermo.
Disponendo di locali in numero sufficiente, la scuola si attrezza in genere per le
innovazioni e per l’uso di strumentazioni adeguate alle necessità. Le tradizionali
“classi” possono utilizzare non solo le proprie “aule”, ma anche altri locali
attrezzati per vari tipi di attività: laboratori linguistici, di informatica, di biologia,
45
di chimica, di fisica; aule Marte, di musica, di disegno, di religione; aule video;
due palestre, campi esterni per atletica leggera e attività polivalenti.
Regolamenti per l’uso degli spazi, dei laboratori, della Biblioteca
Gli spazi scolastici, i laboratori, la biblioteca e gli oggetti in essa contenuti sono
beni pubblici e il loro uso è soggetto a separate regolamentazioni che mirano,
allo stesso tempo, a evitarne il degrado o l’abbandono e ad agevolarne il
potenziamento e la funzionalità per l’uso ottimale. L’Istituto, nello spirito della
Direttiva Ministeriale P. I. n. 133/1996, si adopera affinché gli studenti
pervengano ad una responsabile autogestione di spazi, arredi, attrezzature e
risorse di cui la scuola può disporre e affinché essi siano effettivamente coinvolti
in tutti i momenti e luoghi della vita scolastica. Il principio generale a cui si
ispirano i Regolamenti di settore è quello di consentire l’effettivo uso, al
maggior numero possibile di studenti, del materiale di cui il liceo ha la diretta
responsabilità o disponibilità.
Gradualmente la scuola opera per dotare anche le singole aule di lezione di
tutta la strumentazione necessaria per la pratica di laboratorio, per la lettura e
per la comunicazione, per l’innovazione tecnologica.
Ai regolamenti sono collegate le disposizioni sulla responsabilità della vigilanza,
descritte in altra parte della Carta dei servizi.
Regolamento per la pratica di laboratorio (linguistico, informatico, scientifico o
di attività parascolastica).
L’accesso
degli
alunni
ai
laboratori
può
avvenire
solo
con
l’accompagnamento del docente responsabile e con l’obbligo del rispetto del
posto-allievo assegnato. Il docente predispone, su apposito tabulato che gli
viene dato dall’ufficio tecnico, la pianta della classe valida per tutto l’anno
scolastico; l’aiutante tecnico ne riproduce due copie, di cui una è custodita
nel proprio ufficio, l’altra viene affissa nel laboratorio.
L’alunno deve essere esplicitamente informato sulla sua diretta e personale
responsabilità della buona tenuta del posto che gli viene assegnato; è
pertanto suo interesse vigilare con la massima cura sull’efficienza della
postazione e delle attrezzature e segnalare al docente, tempestivamente e
prima dell’uso, le anomalie eventualmente riscontrate. Il docente, dopo avere
verificato il funzionamento delle postazioni degli allievi e delle apparecchiature
(o avere informato il tecnico di eventuali anomalie), firma per l’ingresso in sala
con gli alunni ed effettua la lezione. Al termine dell’attività è tenuto a compiere
la verifica dello stato di ciascun posto allievo e dei materiali ricevuti in
consegna, segnalando nel registro dell’accesso al laboratorio eventuali difetti
o guasti imputabili a normale usura, per consentire al tecnico di provvedere a
quanto di sua competenza. Se rileva dei guasti eccezionali, è utile che li
segnali anche verbalmente e con la massima sollecitudine.
46
Nel caso che guasti, manomissioni o sottrazioni di beni siano imputabili a
comportamenti arbitrari degli alunni, il docente individua il responsabile (anche
attraverso l’attenta lettura della pianta della classe) e lo segnala
immediatamente alla presidenza. Nei laboratori, in particolare in quello di
informatica, è consentito solo l’uso del materiale didattico fornito dalla scuola
e preventivamente verificato, dai docenti, per integrità e idoneità.
L’impiego di materiale diverso può essere consentito dal docente che si
assume, in tal caso, la responsabilità di eventuali conseguenze negative, alla
cui eliminazione deve provvedere di persona e senza oneri straordinari per la
scuola. La duplicazione di materiale informatico, audiovisivo e librario può
avvenire nel rispetto dei limiti stabiliti dalla S.I.A.E., dalle case editrici e dalle
leggi dello Stato. Le licenze d’uso, unici documenti che attestano l’originalità
del materiale informatico e l’autorizzazione o le limitazioni per il suo impiego
nella scuola, devono essere custodite dal Dirigente Scolastico; le fotocopie di
esse sono invece tenute negli armadi di deposito dei materiali.
Il docente coordinatore del laboratorio, designato all’inizio dell’anno
scolastico, è responsabile della custodia e della distribuzione dei materiali d’uso
e di eventuali riproduzioni. Periodicamente egli coordina le proposte di
acquisto e di rinnovo delle attrezzature e degli strumenti per la didattica,
segnalandole al Dirigente.
Regolamento per l’uso delle palestre e dei campi per l’atletica
Lo svolgimento dell’attività di Educazione fisica nelle palestre e nei campi per
l’atletica è consentito agli studenti solo in presenza del docente; per nessun
motivo gli alunni possono svolgere attività da soli.
Le classi hanno cura del materiale e degli arredi; i docenti annotano su
apposito registro eventuali episodi significativi attinenti all’uso improprio delle
attrezzature, distinguendo i danni provocati da incuria nell’uso da quelli
determinati da normale degrado.
Gli studenti, per andare e tornare dalla palestra, effettuano gli spostamenti
sotto la responsabilità del docente di Educazione fisica che, preliminarmente,
farà in aula l’appello dei presenti.
Tutti gli studenti sono tenuti a partecipare alle attività programmate dalla
scuola, compresi coloro che fanno parte di società sportive esterne; compete
al docente individuare cariche di lavoro differenziati per gli alunni che
praticano anche attività extrascolastica agonistica, con opportune intese fra la
scuola e le società sportive di appartenenza.
Coloro che hanno diritto, per esonero motivato o per occasionale
impedimento, a non partecipare all’attività di impegno fisico prevista nella
lezione, devono comunque trattenersi all’interno della palestra sotto la
sorveglianza e responsabilità del docente.
47
Si accede alla palestra indossando l’attrezzatura di rito e idonee calzature;
nello spogliatoio si effettua il cambio delle scarpe, nel rispetto delle norme
igieniche atte ad evitare l’introduzione nella palestra di polvere e sporcizia.
Nei campi per l’atletica si resta all’interno di settori assegnati dal docente,
evitando nella maniera più assoluta di trattenersi nelle rampe e scale di
accesso e di sedersi sui muri perimetrali o divisori.
Regolamento della Biblioteca
Responsabile della Biblioteca, del suo ordinato funzionamento e della
conservazione dei materiali e degli arredi è la Coordinatrice dei servizi di
biblioteca, che può avvalersi di docenti collaboratori, operanti sotto la sua
responsabilità e secondo le direttive che ella ritiene più opportuno emanare,
sentito il Dirigente, nell’interesse del buon funzionamento del servizio.
L’utenza della Biblioteca è individuata negli studenti e nel personale del liceo.
Gli esterni all’istituzione possono accedere ai servizi bibliotecari con apposita
convenzione, approvata dal Consiglio d’Istituto, che indichi modalità e oneri
relativi.
Sono beni della biblioteca i libri, le pubblicazioni diverse, le riviste, il materiale
audiovisivo e i software informatici acquistati o ricevuti a qualunque titolo dalla
scuola. Essi sono, di norma, custoditi e reperibili nei locali di lettura e di
consultazione; fanno eccezione i materiali allogati negli uffici, in sala
presidenza, o nei laboratori, di cui rispondono direttamente i subconsegnatari.
Anche queste ultime dotazioni sono, comunque, comprese nel catalogo
generale delle opere dell’istituto, con l’indicazione per il pubblico dei locali in
cui può esserne presa visione.
Fanno capo ai servizi di biblioteca le strumentazioni per la comunicazione
telematica fra le istituzioni comprese nel sistema informatico; i relativi materiali
acquisiti dalla scuola sono compresi negli appositi cataloghi.
La biblioteca assolve a tutti i compiti che la normativa contempla o promuove
in questo settore e in quello più generale della comunicazione a distanza; è
inoltre ufficio di proposizione autonoma di progetti per il miglioramento del
settore e della generale offerta formativa.
Modalità di accesso al servizio
Sono a disposizione del pubblico il Catalogo generale delle opere e quelli di
sezione; del primo se ne producono più copie, che sono lasciate a disposizione
nei locali di riunione dei docenti e degli studenti. Il lettore, all’atto della
concessione delle opere in consultazione o prestito, riceve una scheda in cui è
invitato ad indicare le voci più significative incontrate nella lettura; il materiale
raccolto con le schede di lettura concorre a formare il Catalogo per “voci” e
per “soggetto”. L’utente richiede l’opera indicandone il titolo e l’autore;
48
all’atto della consegna del testo deve firmare in modo leggibile, fornendo tutte
le notizie che gli sono richieste. La Coordinatrice del servizio concede l’opera in
prestito esterno o per la consultazione in sala, concordandone con l’utente la
durata, che deve essere rispettata. Dell’avvenuta restituzione si dà atto con la
firma apposta dall’utente nell’apposito registro e con il riscontro dell’ufficio,
che indica la data e le eventuali annotazioni. La mancata restituzione
dell’opera o i danni ad essa arrecati sono notificati tempestivamente
all’utente, affinché egli provveda al reintegro, se questi non adempie entro il
termine che gli viene indicato, si dà corso all’azione di recupero o di rivalsa nei
modi di legge. L’accesso agli armadi in cui sono custodite le opere è riservato
alla Coordinatrice e ai suoi collaboratori.
Rilascio di copie
Il rilascio di copia delle pagine di opere custodite in biblioteca avviene sotto la
diretta responsabilità della Coordinatrice e nel rispetto delle leggi che regolano
i diritti di autore; nella copia deve sempre essere indicata la fonte da cui essa è
estratta. Il materiale necessario per la fotoriproduzione deve essere
esclusivamente del tipo indicato dall’ufficio tecnico della scuola e compatibile
con le caratteristiche tecniche della macchina fotocopiatrice a disposizione.
L’utenza concorre alle spese secondo le tabelle deliberate dal Consiglio
d’Istituto e affisse nella sala (0,10 formato A4 e 0,20 formato A3). Le copie
devono essere richieste con il preavviso indicato dall’ufficio.
Accesso di gruppi
Gli studenti che desiderano accedere in gruppo o per classe devono
prenotare la visita, concordandone il giorno, l’ora di consultazione e la durata
con il personale della Biblioteca. Essi devono inoltre indicare in anticipo autori e
opere da consultare, in modo da consentire che il materiale sia predisposto per
una ordinata e produttiva consultazione, e devono essere accompagnati da
un docente, il quale è tenuto a guidarli nella ricerca e prestare l’assistenza e la
collaborazione per tutta la durata della permanenza nel locale. Il prestito di
opere da consultare nelle aule di lezione può essere autorizzato, previa
indicazione della sua durata.
Orario
Gli orari di accesso alla Biblioteca sono i seguenti:
ore 8,30 – 13,30
Modifiche tecniche al regolamento della Biblioteca
La coordinatrice del servizio può apportare modifiche tecniche ai regolamenti
di accesso e uso dei locali e del materiale della Biblioteca, comprese quelle
relative all’adattamento dell’orario, per conciliare i diritti dell’utenza con gli
obblighi dell’ufficio di Biblioteca nel disbrigo delle pratiche e degli
adempimenti quotidiani a cui esso è tenuto.
Segnalazioni
49
Gli utenti formulano a voce o per iscritto i propri suggerimenti per il
miglioramento del servizio e per il suo potenziamento; possono indicare
eventuali esigenze e segnalare opere da acquistare. Il personale preposto alla
Biblioteca raccoglie e coordina periodicamente le richieste, che vengono
successivamente inoltrate agli uffici competenti alle forniture.
Regolamento delle LIM
Ogni kit è costituito da:
 1 Lavagna interattiva; 1 PC portatile; 1 penna interattiva; 1 videoproiettore
1 telecomando per il video proiettore; 2 casse audio
Regolamento
La lavagna interattiva multimediale deve essere usata osservando scrupolosamente il
presente regolamento.
1. L’uso della LIM e delle annesse dotazione del kit è riservato ai Docenti della
classe in cui la LIM è inserita. L’utilizzo in condizioni particolari (sostituzione
Colleghi assenti, supplenze etc.) andrà opportunamente concordato con il
responsabile/i nominato/i.
2. L’uso da parte degli alunni è consentito esclusivamente per scopi didattici e
sempre in presenza di un Docente.
3. La manutenzione ordinaria e l’assistenza tecnica delle LIM è affidata ad un
assistente tecnico.
4. Il Dirigente Scolastico può nominare uno o più Docenti quali referenti
d’Istituto per le LIM con i compiti di:
 Promuovere l’utilizzo delle LIM
 Prendere visione dei materiali, accogliere proposte ed iniziative
provenienti dall’esterno sull’utilizzo delle LIM
 Vigilare sull’applicazione del regolamento d’utilizzo e sulla sua
funzionalità.
 Informare ed aggiornare la Dirigenza sulle iniziative riguardanti le LIM
o sulle problematiche che dovessero evidenziarsi, proporre soluzioni per
un miglior utilizzo.
 Comunicare e collaborare con l’ufficio tecnico e con l’assistente tecnico
di riferimento per le problematiche tecniche e di funzionamento che
potrebbero presentarsi.
5. Ogni Docente è tenuto a segnalare sul registro di classe l’utilizzo della LIM (la
dicitura “uso LIM” è sufficiente), deve inoltre verificare all’inizio della
sessione di lavoro che le attrezzature da utilizzare siano funzionanti ed in
50
ordine e, ove riscontrasse dei problemi, questi devono essere immediatamente
comunicati all’assistente tecnico o al referente.
6. E’ previsto l’utilizzo di un registro firme. Il Docente della prima ora firmerà
per il ritiro della chiave dell’attrezzatura. Il Docente dell’ultima ora firmerà
invece alla riconsegna della chiave.
7. Il Docente della prima ora preleva la chiave dall’apposito armadietto e, in caso
di utilizzo, predispone la procedura di accensione di seguito elencata:
 Verificare la presenza dei materiali ed accessori
 Accendere la scatola delle prese ( mettere su I il tasto di alimentazione)
 Accendere il Proiettore utilizzando il telecomando (cliccare sul tasto
rosso una volta, la spia del videoproiettore diventa verde)
 Non toccare il videoproiettore per nessun motivo, ogni contatto potrebbe
modificare le impostazioni e dare luogo a problemi di calibratura.
 Accendere la lavagna
 Accendere il PC ed attendere il completo caricamento del sistema.
 Iniziare la sessione di lavoro
 Se nella lavagna si attiva la funzione di calibratura, premere con un dito
al centro del cerchio che compare, spostarlo quando questo scompare,
seguire la stessa procedura per gli altri punti di calibrazione.
8. Il Docente dell’ultima ora deve spegnere le attrezzature seguendo la procedura
di seguito elencata:
 Spegnere il proiettore cliccando una prima volta sul tasto rosso, una
videata sulla LIM chiederà la conferma di spegnimento con un ulteriore
clic sul tasto rosso.
 Spegnere la LIM
 Spegnere il PC come di consueto, aspettare la chiusura del sistema.
 Spegnere la penna interattiva
 Riporre i materiali nell’apposito stipetto e chiudere con la chiave
 La chiave va riappesa nell’apposito armadietto
9. La Lavagna va spenta durante la pausa della ricreazione a meno che il Docente
non si trattenga in classe, va inoltre spenta durante le assemblee di classe e la
chiave va custodita dal Docente in orario.
10.I Docenti che durante lo svolgimento dell’attività consentono l’utilizzo della
LIM agli studenti devono ovviamente controllare che l’utilizzo da parte dei
ragazzi avvenga in modo appropriato e rispettoso delle indicazioni del presente
regolamento.
51
11.I Docenti sono tenuti a non modificare in alcun modo le impostazioni
predefinite della LIM e del PC.
12.Per quanto riguarda il Personal Computer, è assolutamente vietato sia per
Docenti che per gli alunni:
 Alterare la configurazione del desktop
 Installare, modificare, scaricare software. (ove i dipartimenti deliberino
per l’adozione di un particolare software didattico, l’installazione sarà
eseguita dall’assistente tecnico che verificherà le relative licenze di
utilizzo)
 Spostare o modificare file altrui. A tale proposito sarà cura di ciascun
Docente creare sulla cartella “Documenti” ( non sul desktop) una
cartella col proprio nome, all’interno della quale salvare i propri file.
 Creare delle password aggiuntive per bloccare o disabilitare qualsiasi
funzione o documento. Tutti i documenti dovranno essere salvati in
chiaro, non protetti e non criptati.
13.E’ vietato l’uso della rete internet (e-mail, forum, chat, blog, siti vari) per scopi
non strettamente legati allo studio o all’attività didattica.
14.Eventuali lavori di qualsiasi tipo, creati dagli Alunni e dai Docenti, vanno
salvati su un apposita cartella intestata al Docente o, nel caso contengano file
“pesanti” quali video di lunga durata o un alto numero di immagini, si consiglia
l’utilizzo di penne usb o hard disk esterni verificando preventivamente che gli
stessi non contengano virus o altre forme di attacchi informatici. Entro la fine
dell’anno scolastico gli Insegnanti dovranno far “pulizia” nelle proprie cartelle.
Qualsiasi file altrove memorizzato o presente sul desktop verrà cancellato nel
corso delle sessioni periodiche di “pulizia”.
15.E’ assolutamente vietata la riproduzione delle chiavi degli armadietti.
16.Atti di vandalismo o di sabotaggio verranno perseguiti nelle forme previste,
incluso il risarcimento degli eventuali danni arrecati.
Casi particolari nel corso della mattinata
1. Nel caso di ritardi al cambio dell’ora (con l’esigenza di dover lasciare la propria
classe per recarsi in un’altra), il Docente può adottare due soluzioni:
Prima opzione
 chiudere il coperchio del PC,
 staccare il cavo USB (posto a sx nel p.c.),
 chiudere l’armadietto e lasciare la chiave al personale ATA con la
raccomandazione di consegnarla al Docente in entrata.
Seconda opzione:
52
 Con la stessa procedura della prima opzione, il Docente sceglie però di
lasciare la chiave ad un alunno particolarmente affidabile (uno dei
rappresentanti di classe ad esempio) il quale si assume, per il breve
tempo necessario, la responsabilità di garantire il non utilizzo delle
attrezzature.
2. Nel caso di assenza improvvisa del Docente dell’ora successiva seguire la stessa
procedura sopra descritta.
Conclusioni
Lo scopo principale del presente regolamento ha la funzione di salvaguardare il
materiale didattico installato. L’auspicio è che se ne faccia un uso diffuso e intensivo,
ma sempre nel rispetto delle norme su elencate.
E’ evidente che la complessità di gestione di un così alto numero di attrezzature
suggerisce che tra i Docenti si debba avere una comunicazione tempestiva e continua,
avendo sempre cura di non lasciare incustoditi i componenti del kit LIM, si fa notare
inoltre che tutte le attività compiute sui PC lasciano tracce in vari file all’interno delle
cartelle di sistema, è il caso di informare anche gli alunni sulla possibilità di riscontro
immediato su qualsiasi tipo di manomissione o modifica apportata.
Il Dirigente Scolastico
Ing. Antonio Piroddi
Flessibilità organizzativa e didattica.
Nel corrente anno scolastico il calendario scolastico è stato suddiviso in
trimestri; le lezioni sono state organizzate per ragioni ambientali e per esigenze
dovute a scelte autonome nell’attivazione delle sperimentazioni didattiche, in
sei giorni settimanali con unità di insegnamento di 60 minuti, dalle 8,30 alle
13,30. (per il Liceo Artistico dalle 8.15 alle 13.45 con unità di insegnamento di 50
minuti)quando l’unità oraria di lezione è inferiore ai 60 minuti, per ragioni legate
alle sperimentazioni, il docente è tenuto al recupero delle frazioni orarie.
E’ emersa tuttavia una precisa richiesta, in seno al Consiglio d’Istituto da parte
della componente studentesca, che tutti gli indirizzi si uniformino alla stessa
scansione oraria, così come prevede il DPR n. 165 del 1999.
Tuttavia, con l'attuazione della riforma della Scuola Secondaria (cfr. Allegato 3)
l'orario settimanale prevede ore di 60 minuti per tutti gli indirizzi liceali (tuttavia ,
nel rispetto della autonomia organizzativa e didattica, è prevista la possibilità di
unità didattiche da 50 minuti purchè venga rispettato l’orario annuale per ogni
singola disciplina); le classi successive alla prime e/o anche le prime, che
ancora si conformano al precedente assetto scolastico, avranno ore di 50
minuti.
L’autonomia scolastica costituisce il presupposto per introdurre elementi di
modularità e di flessibilità nel sistema educativo e grazie ad essa si possono
53
realizzare interventi integrativi e di raccordo che si affiancano alla didattica
ordinaria. La scuola prevede, accanto alle materie tradizionali, percorsi
integrativi di approfondimento, recupero, orientamento e riorientamento
progettati sulla base delle esigenze e delle caratteristiche degli studenti: per
realizzarli si potrà ritagliare una quota oraria fino al 20 % del monte orario
annuale di ciascuna disciplina, secondo le programmazioni dei singoli Consigli
di classe all’inizio dell’anno scolastico.
Rapporti scuola-famiglia
Il raggiungimento degli obiettivi educativi è vincolato all’esistenza di una stretta
collaborazione tra scuola e famiglia, pertanto la scuola, attraverso diverse
modalità, deve favorire il coinvolgimento dei genitori e la responsabilità dei
medesimi nella scelta di attività e iniziative educative. Vengono attivati canali
di comunicazione tra scuola e famiglia tesi a mantenere costantemente
informati i genitori sulla frequenza, sul comportamento e sulla crescita culturale
ed educativa dei propri figli.
La collaborazione con le famiglie avverrà attraverso:
 la valorizzazione, la frequenza e la partecipazione dei genitori agli organi
collegiali (consigli di classe e d’istituto);
 assemblee d’Istituto;
 colloqui;
 comunicazioni scritte;
 giustificazioni personali delle assenze (quinta assenza);
 partecipazione ad attività integrative quali visite guidate, viaggi d’istruzione;
 programmazione degli incontri e dei colloqui.
Per aggiornare costantemente le famiglie e gli studenti, al fine di renderli
consapevoli e riceverne la necessaria partecipazione e collaborazione sarà
comunicato alle famiglie e agli allievi un quadro valutativo di ogni singolo
alunno tramite la consegna di una scheda. Tale scheda sarà compilata, in
sede di consiglio di classe, da ogni singolo docente, in base ai criteri di
valutazione già indicati nell’apposito paragrafo, e sarà consegnata, alla fine di
ogni trimestre, ai genitori in sede di colloquio.
Criteri di formazione delle classi
Alle classi si accede a domanda, indicando l’indirizzo prescelto. Per un proficuo
inserimento dei giovani la scuola fornisce le informazioni necessarie
all’orientamento degli alunni che provengono dalla scuola media inferiore. A
ciò provvedono il Dirigente e i suoi collaboratori, che forniscono notizie
dettagliate sugli indirizzi della scuola invitando ad apposito incontro, in tempo
utile per la diffusione delle informazioni, alunni, genitori e docenti preposti
all’orientamento nelle scuole medie. Si effettua in tale occasione la visita ai
54
locali e alle attrezzature della scuola, possibilmente incontrando gli operatori
scolastici ed illustrando l’attività che si svolge in ciascun ambiente.
I criteri a cui si fa riferimento nella formazione delle classi sono i seguenti,
indicati in ordine di priorità:
 individuazione delle attitudini per il corso prescelto, facendo riferimento al
giudizio espresso dalla scuola media (se esso perviene al liceo in tempo utile
per la formazione delle classi) equa distribuzione tra le classi degli alunni in
considerazione dei livelli;
 integrazione fra i due sessi con la formazione di classi miste;
 raggruppamento di studenti appartenenti a diversa località, evitando di
riunire nella stessa classe un numero eccessivo di provenienti dallo stesso
comune o dalla medesima classe di scuola media; le richieste di deroga a
questo criterio possono essere accolte, ma solo se adeguatamente
giustificate (presenza di alunni della stessa famiglia, risparmio nelle spese per
libri o trasporti, difficoltà a comunicare e studiare con i compagni, nel
pomeriggio, a causa delle distanze, esigenze derivanti da motivi di salute o
altre cause di particolare rilevanza, da documentare);
 attitudini di coloro che ripetono l’anno o provengono da altra scuola
superiore; equilibrio numerico di iscritti alle diverse classi.
Continuità educativa
La continuità tra una classe e l’altra sarà curata attraverso il coordinamento
dei curricoli degli anni ponte, la comunicazione di informazioni utili sugli allievi e
sui percorsi didattici effettuati, la connessione fra i rispettivi impianti
metodologici e didattici e la eventuale organizzazione di attività comuni.
Saranno effettuati scambi di informazioni e di esperienze fra i livelli
immediatamente contigui di scuola nel rispetto delle reciproche specificità.
Uno strumento importante per realizzare queste prospettive è la
programmazione coordinata di obiettivi, itinerari e strumenti di osservazione e
verifica. Saranno attivati raccordi che consentano di fruire delle risorse umane,
culturali e didattiche presenti nella scuola, nelle famiglie, nel territorio e di
quelle messe a disposizione dagli enti locali, dalle associazioni e dalla
comunità.
Accoglienza
Alla luce del delicato momento dell’ingresso e dell’inserimento degli studenti
delle prime classi nel nuovo ambiente scolastico, il progetto di accoglienza si
propone di attivare tutte le condizioni per consentire agli alunni di superare le
difficoltà e le ansie iniziali dovute al contatto con una nuova realtà. Per questo
motivo il primo periodo dell’anno scolastico sarà dedicato, da parte di tutti i
docenti, all’accoglienza degli alunni attraverso la presentazione della scuola,
55
allo scopo di facilitare le conoscenze sia della struttura dell’edificio scolastico
che della sua organizzazione spaziale e funzionale.
Obiettivi prioritari sono:
 conoscere spazi, strutture, organismi, personale e relative funzioni della
nuova realtà scolastica;
 conoscere le regole generali di funzionamento della scuola;
 conoscere i nuovi curricoli scolastici e le opportunità offerte dai vari indirizzi
di studio;
 favorire la conoscenza fra studenti e sviluppare il senso di appartenenza alla
nuova realtà scolastica.
Ciascun docente dovrà presentare la propria disciplina, gli obiettivi
programmati per il primo anno, le principali difficoltà della materia e gli
eventuali interventi di sostegno all’apprendimento. Inoltre si cercherà di
sviluppare un clima di fiducia e collaborazione fra docenti e studenti
favorendo la socializzazione e la partecipazione responsabile alla vita
scolastica.
PNSG (Piano Nazionale Scuola Digitale)
Il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) – adottato con Decreto Ministeriale n.
851 del 27 ottobre 2015 – è una delle linee di azione della legge 107, “Riforma
del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle
disposizioni legislative vigenti”. Il suo obiettivo è quello di guidare le scuole in
un percorso di innovazione e digitalizzazione che porti ad introdurre le nuove
tecnologie nelle scuole, a diffondere l’idea di apprendimento permanente ed
estendere il concetto di scuola dal luogo fisico a spazi di apprendimento
virtuali. L’azione #28 del PNSD prevede la nomina di un docente ad
animatore digitale, nel nostro Istituto il prof. Andrea Rubiu, ovvero una figura il
cui compito è quello di elaborare progetti ed attività per diffondere
l’innovazione nella scuola secondo le linee guida del PNSD, accompagnando
e monitorando lo svolgimento di tali attività. Il suo profilo è rivolto a:
- stimolare la formazione interna alla scuola negli ambiti del PSDN, attraverso
l’organizzazione di laboratori formativi (senza necessariamente essere un
formatore), favorendo l’animazione e la partecipazione di tutta la comunità
scolastica alle attività formative;
- favorire la partecipazione e stimolare il protagonismo degli studenti
56
nell’organizzazione di workshop ed altre attività, anche strutturate, sui temi del
PSDN, attraverso momenti formativi aperti alle famiglie e alla comunità
territoriale, per la realizzazione di una cultura digitale condivisa;
- individuare soluzioni metodologiche e tecnologiche sostenibili da diffondere
all’interno degli ambienti della scuola coerenti con l’analisi dei fabbisogni
della scuola stessa.
I docenti che già utilizzano le nuove tecnologie nella didattica hanno una
formazione per lo più autonoma, raramente però inserita in una visione di
insieme e di lungo termine. Tutto ciò ha generato delle dinamiche molto
positive e che hanno portato all’adozione di buone pratiche che purtroppo
però, in molti casi, non sono state condivise o rese sistematiche. Il piano
nazionale richiede alle scuola maggiore sistematicità e coerenza e suggerisce
di iniziare il percorso verso l’adozione di approcci didattici innovativi proprio da
riflessione comuni sui punti di forza delle esperienze fatte. Nel nostro Istituto, in
linea quindi con quanto previsto dal PNSD, sono attivate o in fase di
attivazione una serie di iniziative:
- accesso alla rete internet.-aggiornamento continuo del sito di Istituto
- progetti e-twinning;
- partecipazione a bandi nazionali, europei ed internazionali anche attraverso
accordi di rete con altre istituzioni scolastiche;
- analisi dei bisogni interni;
- ricognizione delle buone pratiche già in atto nell’Istituto soprattutto in
relazione a quelle che necessitano di potenziamento;
- registro elettronico;
- sperimentazione di percorsi didattici basati sull’utilizzo di dispositivi individuali
personali (BYOD);
- utilizzo delle Google Apps for Education;
- utilizzo di piattaforme di e-learning e di strumenti per la didattica digitale;
- pianificazione di interventi di formazione ad hoc in relazione alle necessità
rilevate;
- coinvolgimento della comunità scolastica;
57
Organizzazione dell’Istituto
L’organizzazione interna dell’Istituto durante l’anno scolastico 2015/2016
prevede le seguenti figure di riferimento e organi collegiali (naturalmente
Collegio Docenti e C.C. riferiti all’anno scolastico in corso) :
Figure Dirigenziali
Dirigente Scolastico
Collaboratori del Dirigente Scolastico
Direttore dei servizi generali
Presidente del Consiglio d’Istituto
Consiglio d’Istituto
- Dirigente Scolastico
Professori
-
Genitori
ing. Antonio Piroddi
prof. Andrea Rubiu
prof. Carlo Pisci
sig. ra Sanna Gesuina
sig. Marongiu Barbara
Antonio Piroddi
Asuni Cinzia
Di Lorenzo Lucia
Lai Patrizio
Pili David
Piras Francesco
Piroddi Maria Erminia
Pisano Giuseppa
Seu Giulia
Marcialis Roberto
Balsamo Vincenza
Marongiu Barbara
Depau Lisa
- Personale A.T.A.
Marongiu Francesca
Ligas Carmen Rosaria
- Studenti
Demurtas Daniele
Stochino Riccardo
Balloi Giulia
Franceschi Stefano
Funzioni strumentali al P.O.F.
Funzione n. 1: docente David Pili
Gestione del Piano dell’Offerta Formativa
1. coordinamento delle attività del Piano
58
2. coordinamento della progettazione curriculare
3. valutazione delle attività del Piano
4. coordinamento dei rapporti scuola-famiglia
Funzione n. 2: docente
Fadda Giuseppina
Interventi e servizi per studenti
1. coordinamento delle attività extracurricolari e di valutazione
2. coordinamento e gestione continuità, orientamento e tutoraggio
3. coordinamento attività di compensazione, integrazione e recupero
Funzione n. 3: docente
Marongiu Anna
RAV: Invalsi, Ocse-Pisa, Piano di miglioramento
1. coordinamento delle attività per il piano di miglioramento
2. coordinamento e promozione delle attività didattiche dei docenti in
relazione alle attività di miglioramento, prove Invalsi, prove Ocse-Pisa
3. aggiornamento e formazione dei docenti sulle tematiche RAV
Funzione n. 4: docente
Giannachi Antonio
Nuove Tecnologie e ass. alla funzione docente, Sito WEB: gestione e aggiorn.
1. coordinamento delle attività con la formazione professionale
2. coordinamento e promozione delle attività formative docenti sulle nuove
tecnologie
3. sito WEB: realizzazione, gestione aggiornamento
Funzione n. 5: docente
Lai Patrizia - Piroddi Erminia
Piano Inclusività: Handicap, DSA, BES
1. coordinamento delle attività e gestione adempimenti sulle
problematiche
2. coordinamento e promozione delle attività didattiche dei docenti in
relazione alle problematiche
3. aggiornamento e formazione dei docenti sulle tematiche inclusive
Funzione n. 6: docente
Piras Franco
Gestione Alternanza Scuola - Lavoro: Stage, Visite, Attività formative
59
Coordinatori di classe
CLASSE
1^ A Scientifico
2^ A Scientifico
3^ A Scientifico
4^ A Scientifico
5^ A Scientifico
1 ^ B Scientifico
2 ^ B Scientifico
3 ^ B Scientifico
4 ^ B Scientifico
5^ B Scientifico
1^ C Scientifico
2^ C Scientifico
3^ C Scientifico
5 C Scientifico
1^E Sportivo
1^ D Linguistico
2^ D Linguistico
3^ D Linguistico
4^ D Linguistico
5^D Linguistico
IV A Ginnasio
V A Ginnasio
I A Classico
II A Classico
IIIA Classico
1^ A Pedagogico
2^ A Pedagogico
3^ A Pedagogico
4^ A Pedagogico
5^ A Pedagogico
5^ B Pedagogico
DOCENTE
Asuni Cinzia
Sirigu Laura
Murino Paola Pili David
Pace Paola Murino Paola
Asuni Cinzia
Lai Luciana
Balsamo Vincenza
Pili David Pisci Carlo
Lai Luciana
Rabissoni Giovanna
Peana Manuela
Marongiu Anna Stocchino Anna Rita
Peana Manuela
Rabissoni Giovanna
Marongiu Anna
Nieddu Lucia Onida M.Luisa
Cubadda Daniela
Murino Paola
Depau Mariano
Melis Cristina
Tavera Barbara
Lai Maria Giovanna
Giannachi Antonio
Fiori Anna Maria
Fadda Giuseppina
Fadda Giuseppina
Loi M. R. Giannachi Antonio
Pili David
Cubadda Daniela
Rivara Paola
Podda Niccolo'
I.T.G. e SERALE
CLASSE
Basoccu M.Gabriella
Deidda Franca
Piras Francesco
Aresu Giovanni Francesco
Pisanu Giuseppa
Biscu Antonio
Piccitto Marcello
Marcello Andrea
IA
II A
III A
IV A
V ^A
V SERALE
IV SERALE
III SERALE
60
LICEO ARTISTICO
CLASSE
Piselli Claudio
Picciau Ignazio
Fancello Rossana
Piroddi Erminia
Marci Antonella
Murru Giampietro
IA
II A
II B
III A
IV A
VA
Collegio dei Docenti
N.
O. COGNOME E NOME
CL.
CONC.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
A051
A346
A037
A036
A029
POT. A061
REL.
A049
A346
A060
A037
A051
A049
A051
C032
A061
A049
A060
A052
A049
A049
A037
REL.
A546
A049
A051
A052
A025
A246
C031
A051
C034
A037
A047
A051
A029
A019
A051
A049
A060
ASUNI CINZIA
BALSAMO VINCENZA MARIA
BRANDAS ANNA PAOLA
CANNAS GIAN MARIO
CAREDDU GIOVANNI
CERVELLONI MARCO
COMIDA PIETRINA
COSSU ANNA
CUBADDA DANIELA
CUCCA MARIO
DEIANA MARIA LAURA
DELUSSU SIMONETTA
DEPAU ANTONIO MARIANO
FADDA GIUSEPPINA
FANCELLO MARIA
FAZIO MARIAGRAZIA
FERRAI ITALO
FERRERO WANDA
FIORI ANNA MARIA
FLOREDDU M. BARBARA
GIANNACHI ANTONIO
GUAIA ETTORE
IBBA MIRIA
LADU ROBERTA
LAI ENRICO
LAI LUCIANA
LAI M. GIOVANNA
LAI PATRIZIO
LODDO GISELLA
LOI ANNA
LOI ROSINA/Sirigu Laura
LORRAI SARA
MARCI ANTONELLA
MARONGIU ANNA
MARONGIU EMANUELA/ Puddu Fabiana
MARTINELLI BRUNELLO
MASTINU ANTONIO M.
MELIS ANNA MARIA CRISTINA
MELIS ANTONIO
MEREU ANNA MARIA
61
41
42
43
44
45
46
47
48
49
50
51
52
53
54
55
56
57
58
59
60
61
62
63
64
65
66
67
68
69
70
71
72
73
74
75
76
77
78
79
80
81
82
83
84
85
86
87
88
89
90
91
92
93
94
95
96
97
98
99
100
MURGIA BONARIA
MURGIA M. GEROLAMA
MURINO PAOLA
NIEDDU LUCIA PAOLA
ONIDA MARIA LUISA
PACE PAOLA
PEANA MANUELA
PILI DAVID
PIRAS ALBERTO
PIRAS BRUNO
CONIGIU M. DINA
PIRODDI VITTORIA
PISCI CARLO
PISU ILARIA
PODDA NICOLO'
RABISSONI GIOVANNA M.D.
RIVARA PAOLA
RUBIU ANDREA
SEU GIULIA
STOCHINO ANNA RITA
TAVERA BARBARA
VACCA CRISTINA
AGOSTARO ROSARIO
AMMIRATA FLORENZIO
ANNIS CRISTIANO
ARESU GIAN MARCO
ARESU GIOVANNI FRANCESCO
BARONE ANNA LUCIA
BARTOLI ANNA MARIA
BASOCCU MARIA GABRIELLA
BISCU ANTONIO RAIMONDO
BOERO PATRIZIA
CABIDDU GIAMPIETRO
CIMINO ROBERTO
DEI PAOLA MARIA FAUSTA
DEIDDA FRANCA
DEPLANO AMBRA
DI LORENZO LUCIA
FANCELLO ROSSANA
FIERA MARIA ANTONIETTA
FLOREDDU MARIA BARBARA A.
GAVIANO CRISTIANA
GHIRONI PIERA PAOLA
LAI PATRIZIA
LIBERATORE PATRIZIA
LOI MARIA ROSARIA
LOVICARIO GIUSEPPE NICOLA
MARCELLO GIOVANNI ANDREA
MARCI ANTONELLA
MASCIA ANNA RITA
MEREU ANNA MARIA
MORO CABIRIA RACHELE
MORO GRAZIA
MURGIA GUERINO
MURRU GIAMPIETRO
MURRU PASQUALE
MURRU PIER GIORGIO
MURRU WALTER LUIGI
NIEDDU MAURO
OLIVIERI GIOVANNA
A029
C260
A051
A346
A051
A060
A051
A025
A029
A047
pot. A060
A049
A051
A246
A036
A346
A051
A029
SOST.
A346
A052
A037
D618
SOST.
A013
C430
A016
A049
A022
A346
A072
A060
SOST.
POT. A022
UTIL.
A050
SOST.
A DISP.
POT. A018
A346
A049
A061
A050
SOST.
A029
A346
D618
A016
A037
A DISP.
A060
C430
C300
A038
A050
C430
A047
SOST.
A042
A047
62
101
102
103
104
105
106
107
108
109
110
111
112
113
114
115
116
117
118
ORRU' ANGELA MARIA
PICCIAU IGNAZIO MARIA
PICCITTO MARCELLO
PINNA VINCENZO
PIRAS ALBERTO
PIRAS FRANCESCO
PIRAS LORENZO
PIRAS MATTEO
PIRODDI MARIA ERMINIA
PISANO STEFANIA
PISANU GIUSEPPA
PISELLI CLAUDIO
PORCU SEVERINO
SCATTU ANNA RITA
SCATTU MARCO
SPATARA FRANCESCO
STOCHINO ROSA MARIA
MULAS CRISTIAN
C240
A018
A058
A047
A029
A016
C320
A038/A072
SOST.
A050
A058
A050
A019
C430
A016
A021
IRC
C290
Personale ATA
COGNOME
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
18.
19.
20.
21.
22.
23.
24.
BUTTAU
CARDIA
CONGIU
COTTU
EVANGELISTA
FRAU
LAI
LEONI
LIGAS
LOBINA
MARONGIU
MARONGIU
MAZZETTE
MURGIONI
ORGIANA
PILI
RABISSONI
SALE
SANNA
SANNA
SECCI
SULIS
USAI
ZUDDAS
NOME
BASILIA ROMANA
MARIA ROSARIA
PAOLA
MADDALENA
FABIANA
ANGELA
FRANCESCO
GIANCARLO
CARMEN ROSARIA
SILVANA SONIA
MARIA FRANCESCA
SANDRA R.
PIETRINA
GIOVANNI
M. ANTONIETTA
ORNELLA
ROMOLO
FRANCESCO
GESUINA
MARIA PAOLA
LAURETTA
MIRELLA
MARCELLO
ANTONIO
63
PROFILO
A.A.
A.A.
A.A.
A.A.
C.S.
C.S.
A.T.
A.T.
C.S.
A.T.
A.A.
C.S.
A.A.
A.T.
C.S.
C.S.
C.S.
C.S.
DSGA
A.A.
C.S.
C.S.
C.S.
C.S.
ORGANICI
Gli
Organici
distinti
per
tipologia
(diritto-fatto,
sostegno,
potenziamento) saranno una diretta conseguenza del n° di iscritti nelle
varie classi dell'Istituto distinti per indirizzi e per corsi oltre al n° di alunni
portatori di handicap (in situazione di gravità o non). Pertanto, come
peraltro prevede la legge n°107, per la determinazione specifica si
deve fare riferimento al DM sugli organici di competenza del superiore
Ministero. Una base attendibile a cui potremo riferirci è l'organico di
fatto dell'anno scolastico 2015-2016 in corso con la previsione a regime
della attivazione dell'ufficio tecnico (personale di ruolo nella classe di
concorso C assegnate alla scuola cfr. NOTA MIUR 27.02.2015, PROT. N. 6753)
in considerazione dell'appartenenza dell'Istituto all'area tecnologica
in presenza dell'indirizzo del tecnico per geometri (C.A.T.). Nell'anno
scolastico in corso abbiamo:
A.S. 2015-2016
Licei: A051(13)-A052(3)-A346(5)-A037(5)
A036(2)-A049(7+)-A047(2+)-A060(3+)A029(3+)-A546(1)-A246(1)-A025(2)
 Organico di diritto-fatto:
Art-Geometri: D618(2)-C430(3)-A016(3+)-A049(1+)A047(2)-A346(2+)-A072(1)-A050(3)A058(2)-A061(1)-A029(1)
 Organico di sostegno: 9 (7+2)
 Organico di potenziamento: 8 (5+3)
Per l'anno scolastico 2016-2017 e successivi per il triennio si
richiede l'organico di potenziamento in n°10 unità così ripartite
negli ambiti disciplinari:
1) ambito letterario n°3 (A051e/o A052)
2) ambito scientifico n°3 (A047 e/o A049 e/o A048 e/o A061)
3) ambito linguistico n°1 (A246 e/o A346 e/o A546)
4) ambito professionalizzante n°2 (A016 e/o A058 e/o A018)
5) ambito sportivo n°1 (A029)
64
DISCIPLINE E ORARIO DI INSEGNAMENTO
LICEO CLASSICO
Attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti
Lingua e letteratura italiana
Lingua e cultura latina
Lingua e cultura greca
Lingua e cultura straniera
Storia
Storia e Geografia
Filosofia
Matematica*
Fisica
Scienze naturali**
Storia dell’arte
Scienze motorie e sportive
Religione cattolica o Attività alternative
Totale ore
1° biennio
1°
2°
anno
anno
4 (S/O) 4 (S/O)
5 (S/O) 5 (S/O)
4 (S/O) 4 (S/O)
3 (S/O) 3 (S/O)
3 (O)
3 (O)
3 (S/O)
3 (S/O)
2 (O)
2 (O)
2 (O/P)
1 (O)
27
2 (O/P)
1 (O)
27
2° biennio
3°
4°
anno
anno
4 (S/O)
4 (S/O)
4 (S/O)
4 (S/O)
3 (S/O)
3 (S/O)
3 (S/O)
3 (S/O)
3 (O)
3 (O)
5°
anno
4 (S/O)
4 (S/O)
3 (S/O)
3 (S/O)
3 (O)
3 (O)
2 (S/O)
2 (O)
2 (O)
2 (O)
2 (O/P)
1 (O)
31
3 (O)
2 (S/O)
2 (O)
2 (O)
2 (O)
2 (O)
1 (O)
31
3 (O)
2 (S/O)
2 (O)
2 (O)
2 (O)
2 (O/P)
1 (O)
31
* con Informatica al primo biennio ** Biologia, Chimica, Scienze della Terra
N.B. È previsto l’insegnamento, in lingua straniera, di una disciplina non linguistica (CLIL) compresa
nell’area delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti o nell’area degli insegnamenti
attivabili dalle istituzioni scolastiche nei limiti del contingente di organico ad esse annualmente
assegnato.
LICEO DELLE SCIENZE UMANE (ex PEDAGOGICO)
Attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti
Lingua e letteratura italiana
Lingua e cultura latina
Storia e geografia
Storia
Filosofia
Scienze umane*
Diritto ed Economia
Lingua e cultura straniera
Matematica**
Fisica
Scienze naturali***
Storia dell’arte
Scienze motorie e sportive
Religione cattolica o Attività alternative
Totale ore
1° biennio
1°
2°
anno
anno
4 (S/O) 4 (S/O)
3 (S/O) 3 (S/O)
3 (O)
3 (O)
4
2
3
3
(S/O)
(O)
(S/O)
(S/O)
4
2
3
3
(S/O)
2° biennio
3°
4°
anno
anno
4 (S/O)
4 (S/O)
2 (S/O)
2 (S/O)
5°
anno
4 (S/O)
2 (S/O)
2 (O)
3 (O)
5 (S/O)
2 (O)
3 (O)
5 (S/O)
2 (O)
3 (O)
5 (S/O)
3 (S/O)
2 (S/O)
2 (O)
2 (O)
2 (O)
2 (O/P)
1 (O)
30
3 (S/O)
2 (S/O)
2 (O)
2 (O)
2 (O)
2 (O/P)
1 (O)
30
3 (S/O)
2 (S/O)
2 (O)
2 (O)
2 (O)
2 (O/P)
1 (O)
30
(O)
(S/O)
(S/O)
2 (O)
2 (O)
2 (O/P)
1 (O)
27
2 (O/P)
1 (O)
27
* Antropologia, Pedagogia, Psicologia e Sociologia ** con Informatica al primo biennio
*** Biologia, Chimica, Scienze della Terra
N.B. È previsto l’insegnamento, in lingua straniera, di una disciplina non linguistica (CLIL) compresa
nell’area delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti o nell’area degli insegnamenti
attivabili dalle istituzioni
scolastiche nei limiti del contingente di organico ad esse annualmente assegnato
65
LICEO SCIENTIFICO
Attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti
Lingua e letteratura italiana
Lingua e cultura latina
Lingua e cultura straniera
Storia e geografia
Storia
Filosofia
Matematica*
Fisica
Scienze naturali**
Storia dell’arte
Scienze motorie e sportive
Religione cattolica o Attività alternative
Totale ore
1° biennio
1°
2°
anno
anno
4 (S/O) 4 (S/O)
3 (S/O) 3 (S/O)
3 (S/O) 3 (S/O)
3 (O)
3 (O)
5 (S/O)
2 (S/O)
2 (S/O)
2 (G/O)
2 (O/P)
1 (O)
27
5 (S/O)
2 (S/O)
2 (S/O)
2 (G/O)
2 (O/P)
1 (O)
27
2° biennio
3°
4°
anno
anno
4 (S/O)
4 (S/O)
3 (S/O)
3 (S/O)
3 (S/O)
3 (S/O)
5°
anno
4 (S/O)
3 (S/O)
3 (S/O)
2 (O)
3 (O)
4 (S/O)
3 (S/O)
3 (S/O)
2 (G/O)
2 (O/P)
1 (O)
30
2 (O)
3 (O)
4 (S/O)
3 (S/O)
3 (O)
2 (G)
2 (O/P)
1 (O)
30
2 (O)
3 (O)
4 (S/O)
3 (S/O)
3 (S/O)
2 (G/O)
2 (O/P)
1 (O)
30
* con Informatica al primo biennio
** Biologia, Chimica, Scienze della Terra
N.B. È previsto l’insegnamento, in lingua straniera, di una disciplina non linguistica (CLIL) compresa
nell’area delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti o nell’area degli insegnamenti
attivabili dalle istituzioni
scolastiche nei limiti del contingente di organico ad esse annualmente assegnato.
LICEO SPORTIVO
Attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti
Lingua e letteratura italiana
Lingua e cultura straniera
Storia e geografia
Storia
Filosofia
Matematica*
Fisica
Scienze naturali**
Diritto ed economia dello sport
Scienze motorie e sportive
Discipline sportive
Religione cattolica o Attività alternative
Totale ore
1° biennio
1°
2°
anno
anno
4 (S/O) 4 (S/O)
3 (S/O) 3 (S/O)
3 (O)
3 (O)
5 (S/O)
2 (S/O)
3 (S/O)
5 (S/O)
2 (S/O)
3 (S/O)
3 (O/P)
3 (o/p)
1 (O)
27
3 (O/P)
3 (o/p)
1 (O)
27
2° biennio
3°
4°
anno
anno
4 (S/O)
4 (S/O)
3 (S/O)
3 (S/O)
5°
anno
4 (S/O)
3 (S/O)
2 (O)
2 (O)
4 (S/O)
3 (S/O)
3 (S/O)
3 (S/O)
3 (O/P)
2 (o/p)
1 (O)
30
2 (O)
2 (O)
4 (S/O)
3 (S/O)
3 (S/O)
3(S/O)
3 (O/P)
2 (o/p)
1 (O)
30
2 (O)
2 (O)
4 (S/O)
3 (S/O)
3 (S/O)
3 (S/O)
3 (O/P)
2 (o/p)
1 (O)
30
* con Informatica al primo biennio ** Biologia, Chimica, Scienze della Terra
N.B. È previsto l’insegnamento, in lingua straniera, di una disciplina non linguistica (CLIL) compresa
nell’area delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti o nell’area degli insegnamenti
attivabili dalle istituzioni
scolastiche nei limiti del contingente di organico ad esse annualmente assegnato.
66
LICEO LINGUISTICO
Attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti
1° biennio
1°
2°
anno
anno
4 (S/O) 4 (S/O)
2 (S/O) 2 (S/O)
4 (S/O) 4 (S/O)
3 (S/O) 3 (S/O)
3 (S/O) 3 (S/O)
3 (O)
3 (O)
2° biennio
3°
4°
anno
anno
4 (S/O)
4 (S/O)
5°
anno
4 (S/O)
Lingua e letteratura italiana
Lingua e cultura latina
Lingua e cultura straniera 1*
3 (S/O)
3 (S/O)
3 (S/O)
Lingua e cultura straniera 2*
4 (S/O)
4 (S/O)
4 (S/O)
Lingua e cultura straniera 3*
4 (S/O)
4 (S/O)
4 (S/O)
Storia e geografia
Storia
2 (O)
2 (O)
2 (O)
Filosofia
2 (O)
2 (O)
2 (O)
Matematica**
3 (S/O) 3 (S/O) 2 (S/O)
2 (S/O)
2 (S/O)
Fisica
2 (O)
2 (O)
2 (O)
Scienze naturali***
2 (O)
2 (O)
2 (O)
2 (O)
2 (O)
Storia dell’arte
2 (O)
2 (O)
2 (O)
Scienze motorie e sportive
2 (O/P) 2 (O/P) 2 (O/P)
2 (O/P)
2 (O/P)
Religione cattolica o Attività alternative
1 (O)
1 (O)
1 (O)
1 (O)
1 (O)
Totale ore
27
27
30
30
30
* Sono comprese 33 ore annuali di conversazione col docente di madrelingua ** con Informatica al primo
biennio
*** Biologia, Chimica, Scienze della Terra
N.B. Dal primo anno del secondo biennio è previsto l’insegnamento in lingua straniera di una
disciplina non linguistica (CLIL), compresa nell’area delle attività e degli insegnamenti obbligatori per
tutti gli studenti o nell’area degli insegnamenti attivabili dalle istituzioni scolastiche nei limiti del
contingente di organico ad esse assegnato, tenuto conto delle richieste degli studenti e delle loro
famiglie. Dal secondo anno del secondo biennio è previsto inoltre l’insegnamento, in una diversa lingua
straniera, di una disciplina non linguistica (CLIL), compresa nell’area delle attività e degli
insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti o nell’area degli insegnamenti attivabili dalle istituzioni
scolastiche nei limiti del contingente di organico ad esse assegnato, tenuto conto delle richieste degli
studenti e delle loro famiglie.
ISTITUTO TECNOLOGICO PER LE COSTRUZIONI, L'AMBIENTE E IL TERRITORIO (ex GEOMETRI)
Attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti
1°
anno
2°
anno
3°
anno
4°
anno
5°
anno
Lingua e letteratura italiana
Storia
Geografia
Lingua i nglese
Diritto ed economia
Matematica
Scienze integrate, Scienze della terra e biologia
Scienze integrate, Fisica
Scienze integrate, Chimica
Tecnologie e tecniche di rappresentazione
grafica
Tecnologie informatiche
Scienze motorie e sportive
Religione cattolica o attività alternative
Scienze e tecnologie applicate
Complementi di mat ematica
Gestione del cantiere e sicurezza dell’ambi ente
di lavoro.
Progettazione, costruzione ed impianti
Geopedologia, economia ed estimo
Topografia
Totale ore
*Ore di compresenza degli ITP
4
2
1
3
2
4
2
3 (1) *
3 (1) *
4
2
4
2
4
2
4
2
3
2
4
2
3 (1) *
3 (1) *
3
3
3
3
3
3
3 (1) *
3 (1) *
3 (2) *
2
1
33(5)*
67
2
1
3
32(3)*
Scritto
Orale
Pratico
Grafico
SO
O
O
SO
O
SO
O
O
OP
SOP
2
1
2
1
2
1
1
1
2(1) *
2(1) *
2(1) *
7(3) *
3(2) *
4(2) *
32 (8)*
6(3) *
4(2) *
4(3) *
32(9)*
7(4) *
4(2) *
4(3) *
32(10)*
SP
PO
O
SO
SO
OG
OG
SO
OPG
LICEO ARTISTICO
Attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti
1°
anno
2°
anno
3°
anno
4°
anno
5°
anno
Lingua e letteratura italiana
Lingua st raniera
Storia e geografia
Storia
Filosofia
Matematica
Fisica
Scienze naturali (Biologia)
Chimica
Storia dell'arte
Discipline grafiche e pittoriche
Discipline geometriche
Discipline plastiche e scultoree
Laboratorio artistico
Scienze motorie e sportive
Laboratorio della progettazione
Discipline progettuali Archit. /Design/Ambiente
Religione cattolica o attività alternative
Totale ore settimanali
4
3
3
4
3
3
4
3
4
3
4
3
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
3
2
3
3
2
6
6
1
35
2
6
6
1
35
2
8
6
1
35
68
3
3
2
2
3
4
3
3
3
2
3
4
3
3
3
2
1
34
1
34
Scritto
Orale
Pratico
Grafico
SO
SO
O
O
O
SO
O
O
O
SO
PG
G
P
PG
PO
GP
G
O