Il giornalino ......................... 1 La redazione ........................ 2 Il nome
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Il giornalino ......................... 1 La redazione ........................ 2 Il nome
Il giornalino ......................... 1 La redazione ........................ 2 Il nome della scuola ........... 3 Giochi in giardino ............ 4,5 Attività sportive ................. 6 La mensa ............................... 7 La dirigente ................... 9,10 Le segretarie ................ 10,11 I collaboratori .............. 11,12 Il Resto del Carlino 14,15,16 Il Muv .................................. 17 Il Mambo ............................ 18 Museo etrusco ................... 19 Mostra su Hiroshima ....... 20 Mercatino di Natale ......... 21 I nonni raccontano ........... 23 Rebus e barzellette ........... 8 Trova le differenze ......... 13 Crucipuzzle ........................ 22 Indovinelli .......................... 29 Dizionario plurilingue..24-26 Ricette dal mondo ...... 27,28 Giorno della memoria....30,31 L'angolo delle poesie...32,33 Le avventure di Haward....34 Il furto della Gioconda.....36 La civiltà riscoperta..........37 I nostri disegni ................. 38 Storie di quadrati ........... 39 Cronache scolastiche Numero 1 - Febbraio 2016 PERCHE' NASCE LA VOGLIA DI SCRIVERE UN GIORNALINO? Gli alunni delle classi quinte con le loro insegnante di italiano hanno scoperto, durante questo anno scolastico, com'è strutturato un quotidiano. Dopo aver visitato la redazione del giornale locale “IL RESTO DEL CARLINO”, dopo aver analizzato diversi articoli inseriti in quotidiani nazionali e locali, hanno deciso di diventare cronisti ed hanno steso alcuni articoli che sono inseriti in questo giornalino. Speriamo che il nostro lavoro vi piaccia e che catturi la vostra attenzione. Gli alunni hanno cercato di stendere gli articoli con una scrittura semplice e chiara, per andare incontro ai gusti di tutti i lettori e convincerli a leggere l'articolo fino alla fine. Una volta scelto "cosa" scrivere (la notizia) occorre sapere "come" scrivere e per questo abbiamo rispettato la regola delle 5 W perché è il modo migliore per attirare la curiosità de lettore!!!! Il giorno tanto atteso è arrivato, finalmente è nato il giornalino scritto da noi. Dopo tanto lavoro ecco la prima edizione. Finalmente, “dopo vari tentativi", in quinta, siamo riusciti a pubblicare il nostro primo giornalino scolastico. Lo abbiamo “ battezzato” con il nome di "Cronache scolastiche". Non sapevamo dove mettere le mani, ma alla fine grazie all'aiuto delle insegnanti ne è uscito fuori qualcosa di “fantastico” e, come per incanto ecco qui il nostro primo numero. E' stato molto divertente e non complicato, la cosa difficile è stata quella di scegliere i ruoli del nostro giornalino, e....li abbiamo scelti a votazione. Alla fine siamo soddisfatti dei nostri incarichi. La redazione ha visto la collaborazione di tutti noi ragazzi delle tre classi quinte. Ci siamo divisi i compiti: alcuni si sono occupati delle barzellette o delle ricette, altri hanno fatto le interviste, altri hanno reperito immagini o elaborato racconti, poesie e filastrocche, altri hanno scritto gli articoli. Insomma, è stato un grande lavoro d'equipe, molto entusiasmante! Ci siamo impegnati molto perché per noi era un'esperienza nuova! Speriamo che il giornalino piaccia anche a voi! Buona lettura! 1 Cronache scolastiche Numero 1 - Febbraio 2016 Gabriele accende le candele, Alice è felice, Bianca va sempre in banca, Davide corre come un bolide, Beatrice fa sempre ciò che dice, Brendon chiede sempre pardon, Alessandro indossa uno scafandro, Daniele mangia molte mele, Daniela si congela, Arianna ama la panna, Felice ha la mamma pittrice, Benedetto è sempre sul letto, Filippo e non c’è inghippo, Giulio Maria va sempre in latteria, Martina rotola come una pallina, Antonino si mangia un panino, Ma Ira ha un cane di nome Zaira. Classe VA Classe VB Classe VC Sono Luca, sono intelligente e anche indulgente; mi chiamo Lorenzo, sono un bambino molto carino; io son Federico e sono molto amico di Enrico; mi chiamo Daniele e alla sera ceno a lume di candele; mi chiamo Arianna tutta panna mi piace giocare e anche ballare; io sono Anouar mi piace giocar; sono Alessia e se faccio una promessa faccio la professoressa; io sono Martina e sono magrolina; io sono Yassine mi piace scherzare e far divertire; io sono Elisa e sono indecisa sulla rima da fare per scherzare; io sono Sofia e chiacchiero per mania; io sono Elisa e sono precisa; mi chiamo Lorenzetto e a volte faccio il furbetto anche se son piccolino mi sento ugualmente benino; mi chiamo Enrico son piccolino ma carino. Ciao, io son Roberta sono morbida come un’orsacchiotta! Io sono Morgan, il mio nomignolo è Morganino e sono birichino. Io mi chiamo Andrea B., non sono grandino ma neanche piccolino e sono un ragazzino carino! Io sono Omar sono molto tranquillo e non mi piaccio quando strillo. Io sono Giulia, sono una sportiva, ma non una diva. La mia vita è iperattiva e molto creativa! Io son Federico sono molto divertente e un pò impaziente. Io sono Giada D.F. mi piace studiare e anche recitare. Io sono Giada F. ho i capelli mori e mi piacciono i colori. Io sono Nicolas, son ricciolino e ogni mattino faccio il birichino. Io sono Perla, mi piace molto scrivere, leggere e parlare, mi piace meno ascoltare. Io sono Martina mi piace studiare Medicina. Io son Tommaso, e alzo sempre la mano. Io sono Andrea P. mi piace tanto il calcio e tifo Napoli. Io sono Sara tutti mi considerano un’amica cara. Mi piace tanto lo sport ma desidero tanto ballare il pop. Io sono Viola e sono pittrice e ballerina. Io sono Aya sono ricciolina e molto carina. 2 Cronache scolastiche Numero 1 - Febbraio 2016 La nostra scuola prima si chiamava Albergati perché si trova in via Albergati ma nel 2013 hanno voluto chiamarla Scuola Primaria Piero Calamandrei. Piero Calamandrei fu un cittadino italiano che, durante il ventennio fascista, si ribellò a Mussolini. Nel dopoguerra fu uno dei Padri Costituenti, cioè una di quelle persone che, in accordo con il Parlamento, scrissero la nostra Costituzione. Particolarmente decisivo fu i suo impegno per tutti gli articoli della Costituzione che riguardano la scuola: il suo sogno era che la scuola pubblica fosse aperta a tutti, obbligatoria fino a 13 anni e gratuita. È quindi anche grazie alla sua opera che l'art. 34 della Costituzione italiana afferma: "La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni è obbligatoria e gratuita. I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi." Piero Calamandrei,politico,avvocato e accademico italiano. A noi piace molto la nostra scuola e ci trascorriamo buona parte della giornata. Svolgiamo molte attività che vogliamo presentarvi nelle pagine che seguono. 3 Cronache scolastiche Numero 1 - Febbraio 2016 Nascondino Nascondino, è un gioco in cui ci sono vari giocatori ,dei quali uno conta fino al numero stabilito dagli atri partecipanti. Una persona conta, gli altri devono trovare un nascondiglio adatto per non farsi scopre. Chi conta deve trovare gli altri avversari però non deve far arrivare un giocatore al posto dove esso ha contato, quel luogo viene chiamato “TANA”. Quando una persona arriva alla tana per non contare al turno successivo deve pronunciare la parola “PACE PER ME!!!”. L’ ultima persona che rimane nascosta può pronunciare la parola “PACE LIBERA TUTTI”, così chi ha appena contato deve ricontare ed il gioco ricomincia!!!!! Strega multi Nel gioco ci sono diversi componenti,di cui uno fa la strega. Ogni giocatore deve scappare dalla strega,perché se viene preso diventa strega anche lui. Se un componente del gioco si ritrova davanti a lui la strega gli può chiedere“TU SEI PRESO?”, però bisogna sempre dire la verità perché se dici una bugia,anche solo per scherzo, sarai la strega al turno successivo. Quando rimane solo una persona ovviamente non presa è lui la strega al prossimo turno. Se una persona, prima di essere presa, per sbaglio cade, non vale; oppure se cade quando è già stato preso vale. Moscacieca Una persona viene bendata e lo scopo è che la “moscacieca”(ovvero la persona che deve prendere le persone senza vedere) prenda un partecipante,il giocatore che è stato preso farà la “moscacieca”. Pescatore A pescatore ci sono diversi partecipanti . Uno di essi è situato al centro del campo di gioco. Gli altri, invece,sono ai margini del campo e devono correre da una sponda all’altra senza essere presi dal “pescatore” (ovvero la persona che si trova al centro). L’ ultima persona che rimane , al turno successivo è il pescatore. 4 Cronache scolastiche Numero 1 - Febbraio 2016 Rubabandiera Un gioco che facciamo spesso è ruba bandiera. Si corre, ma molto meno rispetto a sasso pino. A ruba bandiera ci si divide in due squadre ognuna con i rispettivi capitani, un bambino tiene la bandiera e un altro fa l'arbitro che tiene anche i punti. Ragno C’è un ragazzo che sta al centro e tutti gli altri da una parte e devono cercare di passare dall’altra parte. Se quello che è al centro prende un giocatore, questo deve rimanere fermo, può solo muovere le mani e i piedi e gli altri devono passare finché non ne rimane uno solo. L’ultimo rimasto è la strega. Sasso pino Sasso pino è un gioco dove si corre tantissimo. Questo gioco non ha un limite di giocatori. Si sceglie una persona che deve prendere gli altri e quando tocca il compagno che scappa deve dire sasso o pino ; se ti tocca dicendo sasso ci si deve fermare e accovacciare , se dice pino bisogna rimanere in piedi. Solo i tuoi compagni possono liberarti e per farlo ti devono saltare sopra , velocemente , perché la strega , che è la persona che deve prendere tutti , potrebbe arrivare da un momento all’altro per prendere sia la persona che viene liberata, sia la persona che libera. Quando vieni preso e la strega dice pino devi aprire le gambe e i compagni per liberarti devono passarti sotto e anche li velocemente. Dire pino è più frequente perché è più difficile da liberare. Campana Il percorso di solito è composto da una decina di caselle rettangolari. Nell'ultima casella il giocatore deve girarsi per completare il percorso rifacendolo a ritroso. Il giocatore che inizia lancia nella prima una pietra che deve atterrare all'interno dello casella senza toccare nessuna linea o rimbalzarne fuori. Il giocatore quindi saltella su un solo piede di casella in casella lungo tutto il percorso, ma senza mai entrare nel riquadro in cui è presente la sua pietra. Raggiunta la casella finale, il giocatore può fermarsi per poi voltarsi, effettuando mezzo giro, e rifare il percorso a ritroso, raccogliendo la pietra senza perdere l'equilibrio e completare il percorso tornando al punto di partenza. Dopo aver completato con successo il percorso di andata e ritorno, il giocatore lancia la sua pietra nella casella numero due e così via. Vince chi per primo visita con il proprio contrassegno tutte le caselle, completando ogni volta il percorso. 5 Cronache scolastiche Karate Di recente nella nostra scuola è approdato il progetto motorio “Karate”che avevamo già fatto in terza. I maestri Roberto e Simone sono una cintura nera. Vedendoli non sembrerebbero così forti, ma in realtà sono molto disciplinati e hanno un controllo perfetto del loro corpo! Nel Karate è importante essere flessibili e sicuri di sé. Il Karate è uno “sport” di difesa personale, infatti non bisogna far male ai compagni. Vengono usate sia braccia che gambe. Gli esercizi sono quasi sempre di: - movimento dei muscoli, come allungamenti o <<giochi di ruolo>> con il pallone; - esercizi in cui bisogna simulare un “combattimento” con un palloncino; - esercizi in cui ci si allena nel tirare pugni, calci, ecc. Le maggiori difficoltà per chi non fa ginnastica o sport, sono gli allungamenti. Mentre, secondo noi, i momenti più semplici e divertenti sono i giochi di ruolo finali prima di tornare in classe: ad esempio “Ragno” o “Pescatore”. Secondo noi il Karate è uno sport molto interessante e lo consigliamo a tutti. Numero 1 - Febbraio 2016 Mini volley All’ inizio di novembre abbiamo partecipato ad un corso di mini volley. Eravamo tutti molto contenti di sperimentare un nuovo sport. Appena arrivati in palestra abbiamo conosciuto Samantha, la nostra istruttrice, la prima impressione è stata positiva. Il primo esercizio che abbiamo fatto è stato il palleggio, lei ci ha spiegato che si dovevano unire le mani aperte formando un triangolo posto sulla fronte e poi allungare le braccia e spingere la palla verso l’ alto. All’ inizio era molto facile poi Samantha ha aggiunto alcune difficoltà all’esercizio rendendolo più complicato. Qualche lezione dopo ci ha insegnato il bagher e la schiacciata. Nelle ultime lezioni abbiamo appreso l’orientamento in campo. Come ultima cosa abbiamo fatto delle partite in squadre composte da 4 o 6 giocatori cercando di applicare gli insegnamenti studiati precedentemente. Gli allenamenti ci hanno aiutato a completare un’intera partita praticamente senza difficoltà. Quest’esperienza, per noi è stata molto istruttiva e divertente. Per questo ringraziamo Samantha per tutti i suoi insegnamenti. 6 Cronache scolastiche Numero 1 - Febbraio 2016 Finalmente siamo in quinta, e dopo cinque anni possiamo raccontarvi i segreti della nostra mensa. Noi mangiamo a scuola dal lunedì al venerdì. Pranziamo alle 12:30 in un'area, chiamata interclasse, vicina alle nostre aule. Ci sediamo quando è già tutto opparecchiato e le pietanze sono in tavola. A sparecchiare ci pensiamo noi alunni. Il menù scolastico è stato deciso dalla MELAMANGIO in collaborazione con i dietologi. La mensa offre una grande varietà di cibi, alcuni molto buoni altri meno piacevoli. A noi bambini per esempio piacciono molto la pizza, il purè, la piadina, le polpette, la pasta al ragù e il Pollo … Altri cibi sono meno graditi dal nostro palato, molti di noi infatti non amano le zuppe, la verdura e la pasta con i broccoli. Se noi bambini potessimo scegliere il menù sarebbe diverso, ci sarebbero: per primo le lasagne con il ragù per secondo hamburger con le patatine fritte e da bere la Coca Cola senza caffeina, per dessert il tiramisù. A mensa è divertente vedere la maestra che impazzisce nel vedere i bambini che non vogliono mangiare perché non gli piace il cibo che si trovano davanti. Alla fine del pranzo inizia la ricreazione. 7 Cronache scolastiche Numero 1 - Febbraio 2016 RA Due carabinieri si incontrano e uno dice all’altro: - Chiama l’ascensore - e lui urla ASCENSOREEEEE. Allora il primo carabiniere gli dice: - Lo devi chiamare con il dito. Il secondo carabiniere allora mette un dito in bocca e chiama: - Ascensoreee. Cosa dicono due cipolle tra loro : - Che strani questi umani, prima ci ammazzano poi piangono! MOTO Un signore cade dalle scale e va dal dottore che gli dà una pomata e gli dice: - Mettila dove sei caduto. Il signore va a casa e la spalma sulle scale. GLIA Pierino va dalla sua mamma e le chiede: - Mamma se prendo dieci cosa mi dai? - La mamma risponde: - Una torta. - Allora me ne devi dare metà. - Perché? - Ho preso 5!!! SPADA 8 Cronache scolastiche Numero 1 - Febbraio 2016 Che cosa l’ha spinta a voler fare questo lavoro? Sicuramente a me piaceva molto insegnare soprattutto nella scuola primaria, anzi sono stata spinta a fare questo lavoro per qualcosa di più grande, di più bello per la scuola, perché è un lavoro che permette di vedere la scuola da più punti di vista, a 360°. In particolar modo mi propongo di fare qualcosa per i bimbi che sono in difficoltà, per i bimbi più deboli. Che lavoro ha fatto prima, era già dirigente? Prima sono stata insegnate a Ischia nella scuola primaria. Ero insegnante prevalente in quinta. Nella scuola dove insegnavo non c’era il tempo pieno e gli alunni frequentavano per trenta ore a settimana e io insegnavo tutte le discipline. In che cosa consiste il suo lavoro? Il mio lavoro consiste nel gestire la scuola, da tutti i punti di vista. Quindi mi occupo di didattica, dell’organizzazione della scuola, dell’amministrazione, delle finanze, dei beni, della sicurezza e cerco di fare in modo che sia sempre tutto a posto. Che sensazione si prova a dover gestire tutta la scuola e qualche volta a dover riprendere qualcuno? La sensazione che si prova nel gestire tutta la scuola la considero un po’ una sfida perché molto spesso i problemi si presentano insieme e allora bisogna avere calma ed affrontarne uno alla volta. Spero di non trovarmi nella situazione di dover riprendere qualcuno e spero che una volta date le direttive queste siano seguite. E’ mai stata intervistata prima d’ora? No, non mi è mai capitato. Ha deciso lei di trasferirsi in questa scuola? Come si trova? Si questa scuola l’avevo indicata tra le preferenze. Infatti quando ho fatto la domanda per trasferirmi in Emilia Romagna ho potuto indicare 5 preferenze e Zola Predosa era tra le preferenze indicate proprio perché era una direzione didattica e io sino ad ora ho sempre lavorato in una direzione didattica. Mi trovo benissimo. Sono stata accolta molto bene:dagli insegnanti, dai collaboratori, dagli assistenti amministrativi, dagli alunni e dai genitori. Le piace il suo ufficio? Si mi piace. Mi sarebbe piaciuto un po’ più grande per accogliere più persone. 9 Cronache scolastiche Numero 1 - Febbraio 2016 Come immagina la scuola perfetta? Secondo me la scuola perfetta non esiste. Però potrebbe essere realizzata una scuola sempre più a misura di bambino, con degli spazi aperti, poche aule e più laboratori, con degli spazi più ampi: l’angolo della musica,quello della psicomotricità, quello della lettura. Spazi ampi per potersi mettere comodi, per poter stare per terra, ascoltare comodi la letture e la musica. Quando hai cominciato a fare questo lavoro? Ho cominciato nel 2010. Come si fa a lavorare in segreteria? Io prima facevo un altro lavoro, ero una collaboratrice scolastica, poi ho fatto un concorso, l’ho vinto e sono passata in segreteria. Avete una divisione degli incarichi tra di voi? Certo, ognuno ha un incarico da svolgere ma ci diamo sempre una mano, tra di noi collaboriamo. Che turni di lavoro fate? Ci sono dei turni diversi: il mio è dalle 7:30 alle 14:30 e il giovedì lavoro fino alle 16:30. La dirigente è simpatica? Molto simpatica e carina. In che consiste il vostro lavoro? Ci occupiamo della parte amministrativa che riguarda tutta la scuola: le insegnanti, i bambini, i contratti, i pagamenti, le carriere, ecc. Quante volte squilla il telefono in una giornata? Moltissime! Lei è mai stata in un'altra scuola? Si. Le piace il suo lavoro? Ma si, abbastanza. Ci sono cose che mi piacciono di più e cose che i piacciono di meno ma tutto sommato mi piace. Qual è la cosa più difficile del suo lavoro? Più impegnativa, direi, è la ricostruzione delle carriere delle insegnanti, occorre molta attenzione. 10 Cronache scolastiche Numero 1 - Febbraio 2016 Qual è la cosa che le piace di più del suo lavoro? Non saprei, non c'è una cosa che mi piace di più in assoluto. E' noioso questo lavoro? Assolutamente no! Anzi, è molto bello. Le piace lavorare con i bambini? Io non lavoro a stretto contatto con i bambini pur occupandomi di loro: delle autorizzazioni per le uscite didattiche, le iscrizioni (che ormai sono online), le pagelle, le prove invalsi, gli infortuni. Io mi occupo di tutto ciò che sta dietro queste cose. Va d'accordo con le sue colleghe? Molto, perché siamo collaborative e c'è un bel clima. INTERVISTA A MORENA Ti piace il tuo lavoro? Si abbastanza. Mi piace stare con i bambini, sono abbastanza contenta. Quante ore al giorno lavori? Sono sette ore al giorno, dal lunedì al venerdì, a turni alternati. Cioè faccio una settimana la mattina dalle 7:00 alle 14:00 e una settimana il pomeriggio dalle 11:30 alle 18:30, salvo straordinari. I bambini sono gentili con le dade? Si, io mi trovo molto bene. Sono affezionata a tutti e con me sono molto gentili. Certo delle volte li sgrido, magari abbiamo qualche contrasto ma mi trovo bene. Da quanti anni lavori in questa scuola? Lavoro in questa direzione didattica dal 2003/2004, quindi sono molti anni. Prima però lavoravo alla materna infatti conosco molti bambini da allora. Se non facessi questo lavoro, che altro vorresti fare? Credo un lavoro completamente diverso. Io all’inizio questo lavoro l’ho fatto quasi come ripiego perché avrei voluto fare la restauratrice d’arte. Perché io ho fatto il liceo artistico e poi il Rizzoli come illustratore scientifico. E’ difficile il tuo lavoro? No, è semplicissimo. Basta cercare di fare bene tutto e di metterci un po’ di passione: il tempo passa molto velocemente, ti divora. 11 Cronache scolastiche Numero 1 - Febbraio 2016 INTERVISTA A MARCO Perché hai deciso di fare questo lavoro? E’ cominciato quasi per caso, ho fatto delle domande in giro e ho cominciato a fare supplenze. Poi, un po’ alla volta, accumulando giorni e mesi di supplenza, sono entrato nelle graduatorie. Sei stato in altre scuole prima di venire qui? Sono 14 anni che faccio il bidello e ogni anno ne ho cambiata almeno una. Sono stato nelle materne, nelle elementari alle medie e persino alle superiori. Quindi diciamo circa 13, 14 scuole. Come si fa a diventare collaboratori? Una volta bastava fare domanda in segreteria e rendersi disponibile a fare delle supplenze e poi ti chiamavano. Adesso probabilmente ci sono dei concorsi ma non sono molto informato perché ormai ho superato questa fase, perché sono di ruolo da un po’ di anni ormai. Quando finisci il turno sei molto stanco? Si, molto, tanto che quando rientro a casa se non faccio un riposino non riesco più a fare niente. Come ti sembrano i bambini di questa scuola? C’è chi è più vivace, chi meno, ma in linea di massima sono tranquilli. Qual è il tuo programma giornaliero a scuola? Quando faccio il turno di mattina devo: controllare che ci siano tutte le cose della mensa a posto, quindi portiamo su piatti, bicchieri, posate ecc., poi prendiamo voi e facciamo entrare il pulmino, prendiamo le presenze dei pasti, prendiamo il pane, insomma facciamo tutto il lavoro per la Melamangio, poi diamo una pulita all’atrio e alla segreteria, durante la ricreazione facciamo la sorveglianza poi ci cambiamo e facciamo il servizio mensa e per finire puliamo i refettori. Quando ho il turno di pomeriggio: fino alle due siamo impegnati con la mensa, poi c’è la pulizia dei bagni, poi c’è la vostra uscita e poi pulizie fino alle 18:00. Prima di fare questo lavoro cosa facevi? Ho fatto il liceo scientifico e dopo ho tentato di fare l’interprete e il traduttore, mi ero anche iscritto all’università ma poi ho sospeso. Poi ho fatto un corso da grafico e illustratore perché avevo anche l’idea di fare il fumettista che è la mia passione. Ma una volta che ho provato a lavorare non mi piaceva l’idea di lavorare su commissione, non c’era più creatività. 12 Cronache scolastiche Numero 1 - Febbraio 2016 Divertiti a cercare le differenze tra queste due immagini. Quante riesci a vederne? Aguzza la vista e cerca le differenze. Buon divertimento! 13 Cronache scolastiche Numero 1 - Febbraio 2016 Nel mese di ottobre 2015 ci siamo recati in visita alla sede del quotidiano Il resto del Carlino. Abbiamo visto prima gli enormi locali dove si trovano le rotative e dove si effettua la stampa delle copie che poi vengono distribuite alle edicole. Successivamente siamo andati a visitare la redazione dove abbiamo incontrato i giornalisti . Sede di Bologna 14 Cronache scolastiche Numero 1 - Febbraio 2016 Antico torchio per stampa 15 Cronache scolastiche Numero 1 - Febbraio 2016 La redazione In redazione ci ha accolto il giornalista Giovanni Leoni che ci ha spiegato un po’ del suo lavoro: dalla scrittura, all'impaginazione degli articoli. Anche noi gli abbiamo posto un sacco di domande. Lui ci ha raccontato la storia del quotidiano e ci ha dato anche dei suggerimenti per scrivere un articolo. Il lavoro all’interno di un giornale è molto arduo e si è impegnati fino a tardi. I giornalisti non hanno mai un minuto da perdere perché il loro lavoro è indispensabile. I loro occhi sanno osservare, infatti solo con la curiosità e la voglia di sapere si possono scoprire cose nuove. Però, pur essendo un lavoro faticoso, può essere anche divertente. In particolare un cronista ha l’opportunità di andare a vedere tutte le partite di calcio, di basket, di pallavolo … e dare il voto ai giocatori preferiti. 16 Cronache scolastiche Nel mese di novembre 2015 siamo stati al MUV (museo della civiltà villanoviana). Il museo è stato fondato grazie ai ritrovamenti rinvenuti durante la costruzione della villa del signor Giovanni Gozzadini. È stata trovata una necropoli (città dei morti) villanoviana con più di centottanta tombe. Abbiamo appeso giacche e zaini e la nostra guida ci ha condotti alla prima sala dove abbiamo introdotto il corredo funerario: i villanoviani cremavano ( bruciavano) i morti e li mettevano in delle specie di vasi chiamate urne cinerarie. Abbiamo visto anche un caso di particolare di sepoltura, uno scheletro rinvenuto direttamente dal terreno dove dei contadini stavano lavorando. Lo scheletro era a pezzi separati tra loro perché nel tempo le altre si erano decomposte. Numero 1 - Febbraio 2016 Il museo era costruito su due piani, al secondo, oltre agli oggetti della vita quotidiana come : i rasoi, i coltelli e i frammenti di vaso c’ erano anche delle steli ( lastre di pietra ) con incisi sopra alcuni dei principali simboli villanoviani come il leopardo e l’ uomo. Al piano inferiore c’era un piccolo laboratorio dove si disegnava e si giocava con ricostruzioni di armi , oggetti e un plastico di una capanna villanoviana. È stata una gita stupenda in cui abbiamo imparato molte cose! 17 Cronache scolastiche Numero 1 - Febbraio 2016 Laboratorio Il rosso e il grigio Nel mese di novembre ci siamo recati al museo d'arte moderna di Bologna per partecipare ad un laboratorio sulla mostra Gradi di libertà. La mostra è stata ideata e prodotta dalla Fondazione Golinelli e indagava il colore tra scienza e arte. L'artista di riferimento era Igor Grubić che realizza interventi di arte pubblica, che fanno dell’ironia, del cinismo, dell’assurdo uno strumento per far riflettere la comunità. Anche noi durante il laboratorio abbiamo dovuto aggiungere il colore rosso a delle immagini in bianco e nero per mettere in evidenza problematiche o aspetti negativi delle città o per apportare degli abbellimenti. 18 Cronache scolastiche Nel mese di dicembre siamo andati a Bazzano, presso la Rocca dei Bentivoglio, per visitare il museo civico archeologico etrusco.Per arrivare al museo abbiamo preso il treno e siamo arrivati in circa 20 minuti alla stazione di Bazzano. Dopo la stazione abbiamo percorso un piccolo tratto di strada a piedi fino ad arrivare al museo. Quando siamo entrati un’archeologa ci ha accolti in una piccola sala dove abbiamo visto un filmato riguardante la vita quotidiana, i riti (la religione) e l’ abbigliamento del popolo etrusco. Dopo abbiamo visitato una sala dove c’erano delle vetrine con dentro dei reperti etruschi trovati lì vicino, tra cui una stele trovata a Casalecchio di Reno. Poi è arrivato il momento del laboratorio: come primo lavoro ci ha dato il coccio di un vaso, un chiodo e un foglio sul quale era scritto l’alfabeto etrusco. Numero 1 - Febbraio 2016 Guardando l’alfabeto etrusco dovevamo individuare le lettere del nostro nome e scriverle sul coccio con il chiodo. Dopo avere finito il lavoretto ci ha dato un filo di rame e delle perline colorate che al centro avevano un foro. Le perline dovevano essere infilate dentro il filo di rame e ,dopo un complesso intreccio del filo, potevamo ottenere una fibula etrusca. Questa gita è stata molto divertente e anche molto interessante non ce ne dimenticheremo! 19 Cronache scolastiche Nel mese di gennaio il comune ci ha invitati a visitare la mostra riguardo la bomba atomica sganciata su Hiroshima il 6 agosto 1945 alle ore 8.15. L’idea di creare un ordigno del genere è stata ideata da Albert Einstein che la illustrò al Presidente degli Stati Uniti tramite una lettera che determinò l'inizio della sua costruzione. Quando siamo entrati ci ha accolto una guida di nome Gianni. Come prima cosa ci ha mostrato delle immagini su Hiroshima prima e dopo l’esplosione. Numero 1 - Febbraio 2016 Successivamente la guida ci ha mostrato l’immagine dell’esplosione e come funzionava l’ordigno. La bomba ha polverizzato gli alberi e ucciso tutte le persone a una distanza di qualche chilometro, mentre, le persone più distanti soffrirono di gravi malattie come il cancro o la leucemia...Secondo noi le immagini raffigurate nella mostra erano spaventose e impressionanti. Trasmettevano malinconia e rabbia. Gli Stati Uniti nonostante fossero i più forti in quel periodo, secondo noi, non dovevano sganciare quella “maledetta” bomba. Perché la bomba fu chiamata "Little Boy" (Piccolo ragazzo). La bomba sganciata su Hiroshima era lunga e sottile, per cui era soprannominata "L'uomo magro" (Thin man). Come il progetto andò avanti, tuttavia, essa divenne più corta e conosciuta come il "Piccolo ragazzo" (Little Boy). La bomba sganciata su Nagasaki era piuttosto rotonda e quindi fu chiamata "L'uomo grasso" (Fat man). 20 Cronache scolastiche Il mercatino che la scuola organizza annualmente ha come scopo la beneficenza. Nel corso degli anni , sono state effettuate quattro adozioni a distanza a favore di bambini che fanno parte di un progetto dell’ associazione AMREF. Ogni classe ha preparato dei lavoretti natalizi e i bambini di terza lo hanno allestito. Numero 1 - Febbraio 2016 Eravamo tutti molto indaffarati a vendere e a contrattare nelle offerte libere, ma sembrava che tutti si divertissero. Di sicuro è stato difficile all’inizio dare il resto, ma poi, accumulando soldi, è risultato tutto più facile. L’incasso è stato attorno ai 1000 €: circa 840 € andranno ai 4 bambini, mentre il resto verrà dato ad un'associazione scelta dai ragazzi di quinta. Il mercatino è stato molto, molto affollato: i genitori e i nonni sono arrivati tutti contemporaneamente e tutti volevano acquistare. Per fortuna le maestre ci hanno aiutato un po’! Questa è una delle lettere che ci hanno inviato i bambini che stiamo sostenendo. 21 Cronache scolastiche Numero 1 - Febbraio 2016 22 Cronache scolastiche Con l’avvicinarsi del Natale, magica festa per tutti i bambini, abbiamo pensato ad un’intervista da sottoporre ai nonni e avere soprattutto una risposta alla domanda: "Com’era il Natale ai vostri tempi?" I nonni intervistati, compresi in una fascia d’età che va dai 60 agli 80 anni e una bisnonna di 92, ci hanno raccontato il loro Natale da bambini. Ecco le loro risposte……. I nonni hanno trascorso la loro infanzia alcuni a Bologna, altri a Crespellano, Bazzano, Zola Predosa, altre località in provincia, la bisnonna a S.Giovanni in Persiceto ed altri in altre regioni d’Italia. Abbiamo scoperto che il Natale era visto principalmente come festa religiosa ed era una bella occasione per stare tutti insieme. I nonni andavano in chiesa con tutta la famiglia la notte della vigilia di Natale per aspettare la nascita di Gesù. Loro ci andavano anche tutte le domeniche e i giorni di festa. Il Natale dei loro tempi, era più sentito, si rispettavano tutti i valori affettivi e religiosi. La vigilia di Natale si mangiava pesce. I piatti più usati erano: anguilla in umido, baccalà …. Il giorno di Natale si mangiava carne e i piatti più diffusi erano i tortellini al brodo di manzo, il tacchino o l’agnello, la frutta secca e il dolce, il panone, il certosino, la torta di riso, gli struffoli (in Campania). Numero 1 - Febbraio 2016 Il pranzo era ben organizzato e non c’erano sprechi. Non si scambiavano molti doni ma solo piccoli regali ai bambini, semplici e non costosi, come bambole di pezza, biglie… e anche dei dolciumi. Ai loro tempi c’erano molti poveri, le famiglie erano numerose, ma c’era molta solidarietà tra loro e si dava quello che si poteva. Anche la chiesa aiutava molto. I bambini attendevano Babbo Natale (ma non tutti lo conoscevano), ma di più la Befana perché portava dolci, caramelle, torrone. Ricevevano anche giocattoli (ma non tutti) di legno, bambole di pezza... Facevano giochi semplici tra cui il salto con la corda,correre dietro le mucche (la bisnonna) nei campi, il gioco con la trottola, la tombola…. I nostri nonni facevano, quasi tutti il presepe, ma anche l’albero. Il presepe era fatto con personaggi (statue) di terracotta o di legno, l’albero era fatto con nastrini colorati e addobbi in legno. 23 Cronache scolastiche Numero 1 - Febbraio 2016 SINGALESE Bicicletta Giardino Amicizia Felicità Cavaliere Serpente Computer Terra Pace Penna Moto Magia Albero Sciarpa Libro Occhiali Tavolo Mamma Papà Buongiorno Come ti chiami? Quanti anni hai? Maestra Ti amo Scuola Intervallo Amore 24 Cronache scolastiche ARABO Numero 1 - Febbraio 2016 RUMENO TEDESCO Bicicletta Fahrrad Giardino Garten Amicizia Freundschaft Felicità Glück Cavaliere Kavalier Serpente Schlange Computer Computer Terra Erde Pace Friede Penna Kugelschreiber Moto Motorrad Magia Zauberei Albero Baum Sciarpa Schal Libro Buch Occhiali Brille Tavolo Tisch Mamma Mutter Papà Fatter Buongiorno Come ti chiami? Quanti anni hai? Maestra Ti amo Guten tag Wie heisst du? Wie alt bist du? Lehrerin Ich liebe dich Scuola Schule Intervallo Zwischenraum Amore Liebe 25 Cronache scolastiche UNGHERESE Numero 1 - Febbraio 2016 FILIPPINO Bicicletta Giardino Amicizia Felicità Cavaliere Serpente Computer Terra Pace Penna Moto Magia Albero Sciarpa Libro Occhiali Tavolo Mamma Papà Buongiorno Come ti chiami? Quanti anni hai? Maestra Ti amo Scuola Intervallo Amore 26 Cronache scolastiche Struffoli napoletani Ingredienti:600 gr.di farina, 1 cucchiaio di zucchero, 8 uova, 2 tuorli,60 gr. di strutto o burro, 1 bicchiere di anice, 1limone, 2 arance,olio per friggere q.b., 250 gr.di miele, 2 cucchiai di confettini colorati o d’argento. Preparazione:lavora la farina con lo zucchero, le uova e i tuorli, la scorza del limone grattugiata e lo strutto fino a ottenere un composto omogeneo. Prelevalo a piccole dosi e forma tanti cilindri dello spessore di un dito, poi tagliali a pezzetti come fossero gnocchi. Scalda abbondante olio in una padella e friggete gli struffoli preparati; quando sono dorati, scolali su carta assorbente a perdere l'unto. Metti il miele in una casseruola e scaldalo su fuoco basso; unisci la scorza delle arance grattugiata, immergi gli struffoli e mescola delicatamente. Trasferisci gli struffoli su un piatto di portata, formando una piramide, e lasciali raffreddare. Decorali con i confettini e servi in tavola. Numero 1 - Febbraio 2016 Torta di riso bolognese Ingredienti: 117 gr riso per insalate di riso sempre al dente, 1 Litro latte parzialmente scremato, 140 gr zucchero semolato, 50 gr amaretti, 50 gr mandorle spellate, 80 gr canditi misti, 125 gr zucchero vanigliato, 6 uova intere, 150 ml liquore di mandorla amara. Preparazione: mettere a bollire il riso nel latte mescolare spesso fino a quando il latte lo avrà assorbito tutto. A parte far caramellare in un tegame lo zucchero poi aggiungerlo al riso cotto e ancora caldo poi mescolare fino a quando lo zucchero si sarà incorporato bene, poi lasciare raffreddare. Mettere in un frullatore mandorle, canditi, amaretti e zucchero di vaniglia e frullare tutto assieme fino a quando inizia ad attaccare alle pareti del frullatore poi aggiungere le uova e poi frullare ancora fino a quando il tutto si è amalgamato. Incorporare il composto ottenuto al riso e mescolare bene. Versare l’ impasto in una pirofila rettangolare imburrata e cosparsa di pane grattugiato. Infornare a 180° con forno ventilato e resistenza inferiore accesa. A cottura ultimata bagnare la torta ancora calda con il liquore non con il pennello ma a pioggia. 27 Cronache scolastiche CHEBAKIA MAROCCHINI Ingredienti: 120 g di semi di sesamo, 500 g di farina, 1/2 cucchiaino di anice, 1/2 cucchiaino di cannella in polvere, 1/2 cucchiaino di zucchero, 1/2 cucchiaino di lievito in polvere, un pizzico di sale, 1/2 cucchiaio di lievito secco + 1/2 cucchiaino di zucchero, 1/2 cucchiaio di acqua di fiori d’arancio, un pizzico di zafferano, 1/2 cucchiaino di aceto bianco, 1 1/2 cucchiaio di olio d’oliva, 1 1/2 cucchiaio di olio vegetale, 1 cucchiaio di burro fuso, 1/2 tazza di acqua calda, olio vegetale per friggere, miele mescolato con un po' d’acqua di fiori d’arancio, semi di sesamo tostati per la decorazione. Preparazione degli ingredienti: versare i semi di sesamo in una padella piatta tostarli per circa 5 minuti, mescolando continuamente con un cucchiaio di legno (devono ottenere un gusto tostato). Utilizzando un robot da cucina, macinare i semi di sesamo tostati fino ad ottenere una polvere finissima. In una piccola ciotola, mescolare 1/2 cucchiaio di acqua di fiori d’arancio con un pizzico di zafferano. Lasciare riposare per qualche minuto prima di utilizzarla. In un’altra piccola ciotola, attivare ½ cucchiaio di lievito secco, mescolando con ½ cucchiaino di zucchero e un po' di acqua tiepida. Lasciare riposare per qualche minuto prima di utilizzarla. Preparazione per la pasta: amalgamare tutti gli ingredienti secchi insieme. In una grande ciotola, mescolare la farina, i semi di sesamo, l’anice e ½ cucchiaino di cannella in polvere e, infine, ½ cucchiaino di lievito in polvere mescolato con un pizzico di sale. Numero 1 - Febbraio 2016 Usando la mano, mescolare. Aggiungere 1 ½ cucchiaio di olio d’oliva, 1 ½ cucchiaio di olio vegetale e 1 cucchiaio di burro fuso. Continuare a mescolare fino a quando tutti gli ingredienti siano ben uniti. Aggiungere ½ cucchiaino di aceto bianco, l’acqua di fiori d’arancio con lo zafferano, il lievito e 1 tuorlo d’uovo, ½ tazza di acqua tiepida, a poco a poco, mescolando tutti gli ingredienti con la mano, fino a quando si può fare un panetto. L’impasto non deve essere bagnato o appiccicoso, è per questo che si dovrebbe aggiungere l’acqua poco a poco e non subito. Mettere l’impasto sul tavolo della cucina e lavorarlo con movimenti rapidi ed energici utilizzando i palmi delle mani. Lavorare l’impasto per circa 5 minuti fino a quando diventa morbida ed elastica. Frittura: mettere a scaldare l’olio in un'ampia padella, e in un altra, scaldare un poco di miele e acqua di fiori d’arancio, lasciando raggiungere il punto di bollore, abbassare la fiamma e mantenere al caldo. Mettere i chebakia a friggere nell’olio. Il chebakia è pronto quando si ottiene un bel colore marrone dorato in tutte le parti, scolare i chebakia dall’olio di frittura e immergerli nel miele caldo. Una volta imbevuti totalmente di miele, togliere i chebakia dal miele e metterli in un setaccio per scolare. Cospargere con semi di sesamo tostati. 28 Cronache scolastiche Che cosa fa un prete disteso in una carriola spinta dal sacrestano? Un pret a porter. Che differenza c'è tra Pomì e Pummarò? Pomì è passato, Pummarò è futuro. Come si fa a sapere se un motociclista è contento? Basta contare i moscerini che ha sui denti. Cosa disse la mamma a Cappuccetto Rosso quando uscì di casa? In bocca al lupo. Cosa fanno due tartarughe che si scontrano? Due lenti a contatto. Cosa fanno due caramelle in un campo di calcio? Si scartano. Cosa regala il coniglio alla coniglia? Un anello da 24 carote. Cosa dicono due gatti che fanno la pace? Mici come prima. Cosa fanno due galli in mare? Galleggiano. L'insetto che abbiamo sempre addosso? L'ape...lle. L'insetto del sonno? L'ape...nnichella. L'insetto medico? L'ape...nicellina. L'insetto più alcolico? L'ape...ritivo. Perché i romani usano la Panda? Pandà al mare..., pandà in montagna... Perché i giapponesi usano la Opel? O pel andale al male..., o pel andale in montagna... Qual è il contrario di melodia? Selotenga! Cos'è che più la tiri e più s'accorcia? La sigaretta. Numero 1 - Febbraio 2016 Attaccante americano...Scotch Attaccante polacco...Bostik Avvocato italiano...Massimo della Pena Autista italiano...Guido Maluccio Becchino giapponese...Tefò nabara Cameraman cinese...Mozumo Campione di poker cinese...Cion Full Campione di poker indiano...Kibara Campione di poker tedesco...Von Bleff Cuoca russa...Olga Cocimelova Freddoloso austriaco...Otto Maje Freddoloso greco...Fafres Ketto Freddolosa spagnola...Amalia de Lana Guida russa...Andrej Dometrovo Marinaio italiano...Guido la Nave Motociclista cinese...Hofuso Lamoto Pesista rumeno...Gnafò Poliziotto rumeno...Silupescu Postino americano...Frank Boll Pugile cinese...Sohito Steso Pugile rumeno...Nutipu Manescu Terrorista congolese...Mobuto Labomb Tuffatore napoletano...Toccai Ufunno Tuffatore spagnolo...Casco de Panza Tuffatore tedesco...Otto Vasken 29 Cronache scolastiche La giornata della memoria è dedicata al ricordo dello sterminio degli Ebrei nei campi di concentramento nazisti. Viene celebrata in tutta Europa per non dimenticare le vittime della Shoah e fare in modo che non accada mai più niente di simile. La Repubblica Italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz. Shoah è un vocabolo che significa catastrofe, distruzione. Esso è utilizzato per definire ciò che accadde agli Ebrei d’Europa dalla metà degli anni '30 al 1945, cioè il progetto di uccidere l’intera popolazione ebraica. Tale terribile progetto venne deciso e concretizzato da Hitler nel corso della seconda guerra mondiale con la collaborazione parziale o totale dei governi di altri Stati. Venne interrotto dalla vittoria militare dell’Alleanza degli Stati antifascisti e dei movimenti della Resistenza. I campi di sterminio furono usati dapprima come campi di lavoro forzato e di sperimentazione, poi per sterminare gli ebrei considerati dai Tedeschi razza inferiore. Tra questi c’erano Auschwitz, Mauthausen e Terezin. In questi campi furono deportati milioni di persone, di cui 6.000.000 morirono. Per ucciderli usavano le camere a gas dove facevano entrare gli ebrei dicendo che erano docce, ma dalle docce usciva un gas mortale: il gas Nervino. Quando gli Ebrei morivano i Tedeschi li portavano nei forni crematori dove venivano cremati. Dal 1942 il campo di Auschwitz divenne il Numero 1 - Febbraio 2016 centro principale per lo sterminio degli Ebrei di tutta Europa. Specialisti delle SS studiavano gli effetti delle infezioni, dei trapianti degli organi, di altre malattie, facendo esperimenti dolorosissimi al limite della sopravvivenza in condizioni atmosferiche impossibili, usando come cavie uomini, donne, bambini, prima di mandarli nelle camere a gas. Tutte e tre le classi quinte abbiamo visto insieme, il film: La vita è bella Regista: Roberto Benigni Genere: drammatico Attori principali: Roberto Benigni, Nicoletta Braschi, Giorgio Cantarini. Luogo e anno di produzione: Italia, 1997 TRAMA "La vita è bella" è un film di Roberto Benigni che parla della guerra nazista vista dagli 30 Cronache scolastiche occhi di un bambino. Anche se un tema molto triste e tragico, l'autore riesce a renderlo leggero e addirittura comico in alcune parti. Il film, si può dividere in due parte distinte: la prima impostata sull'incontro di Guido con Dora. La seconda, molto drammatica, si svolge interamente all'interno di un lager nazista a Trieste. Guido, toscano e di origine ebraica, fa di tutto e di più per far colpo su Dora, maestra di scuola conosciuta per caso, la quale è destinata a sposare Rodolfo, uomo ricco e borghese. Guido cerca di far capire alla donna il suo amore con apparizioni inaspettate e risate, e riesce a sottrarla, durante una festa, a Rodolfo facendola salire su un cavallo e portandola via. I due, in seguito, avranno un figlio di nome Giosuè. Di lì a poco, vengono istituite le leggi razziali di Mussolini e Guido viene portato in un campo di concentramento insieme a suo figlio. La moglie li seguirà per amore. Numero 1 - Febbraio 2016 molto commovente. Anche il finale quando Benigni per salvare la moglie la va a cercare per tutto il campo e poi alla fine viene ucciso, perché scoperto da un soldato che gli spara! Anche quando passa davanti a suo figlio con le guardie, fa finta di divertirsi. Abbiamo pianto quando l’abbiamo visto, perché è molto commovente e poi ci viene da pensare al razzismo che regnava in quel tempo e alla cattiveria che si aveva quando si uccidevano queste persone che venivano trattate come delle bestie e non come persone !! Comunque questo film è stato bellissimo, ma anche tristissimo. Secondo noi, si potrebbe rivedere volentieri altre cento volte !! RIFLESSIONI Questo film è bellissimo...perché racconta una cosa brutta, cattiva, ma fa trasparire anche il sentimento dell'amore perché fa vedere quello che fa un padre per salvare il figlio anche solo dall'idea di quello che sta succedendo. Infatti il bambino è convinto, fino alla fine che sia tutto un gioco, perché è quello che gli ha fatto credere il padre sin dall'inizio per proteggerlo. Ci siamo emozionati tantissimo. Parla di un papà che nasconde la verità riguardo i campi di concentramento al figlio, anzi rende tutto un gioco con un premio finale, il cosiddetto "carro armato" . Questo film ci è piaciuto per il contenuto 31 Cronache scolastiche Non c’è niente di più bello dello stare in compagnia, Perché avere tanti amici è la cosa più bella che ci sia. Quando tu ti senti solo e hai voglia di parlare, C’è sempre un amico che ti vuole ascoltare. Quando tu ti senti triste, sei giù di morale Basta lo sguardo di un amico a far tornare tutto normale. Quando ti senti solo, senza neanche giocare, all'amicizia devi pensare. L’amicizia ti fa condividere, Soprattutto anche sorridere. L’amicizia ti fa emozionare, Di segreti ti fa parlare. Da solo non ti fa stare, Neanche un minuto smetti di chiacchierare. È brutto quando si litiga, Ma poi tutto si risolverà con un abbraccio e con il mignolino “scusa” si dirà. L’amicizia per adulti e bambini È una parola che significa “ti voglio bene“. Mai bisogna scordarla perché vuol dire compagnia, Vivere in pace sempre e in armonia. Numero 1 - Febbraio 2016 Con i miei amici facciamo il girotondo Per tutti i bimbi del mondo. L’ amicizia è molto importante Per tutti i bambini e per tutta la gente. Ho tanti amici con cui giocare Ma alcune volte possiamo litigare. Facciamo pace in tutta fretta E andiamo tutti insieme in bicicletta. L’ amicizia è come magia E la tristezza porta via! L’ amicizia è come una torta gigante, 0gni fetta è un amico importante. Un vero amico chi è ? Una persona speciale per te Che non ti lascia mai Neanche se sei nei guai! Un vero amico non è mai geloso di te e ti manca se non ce l'hai . Un vero amico ti sa stare vicino anche se è solo un bambino . Un vero amico la pace sa fare Se ti capita di litigare. Gioca con lui e dagli la mano e insieme crescerete piano piano. Sono contento di avere un vero amico ! 32 Cronache scolastiche Cade la neve ricoprendo il paesaggio di un bianco brillante. Le impronte enormi della gente guardan i bambini quando si divertono a giocare tra i fiocchi gelidi. Quel fiocco ricopre la casa, l’altro l’altro l’albero, un altro lo scivolo. Pian piano tutta la città è riempita di un colore speciale particolarmente invernale. Cade, cade, leggera,leggera senza paura scende la neve. Fa gioire i bimbi. Nel grande parco imbiancato giocano a palle di neve e fan pupazzi ! Gridano tutti insieme: VIVA LA NEVE!!! Numero 1 - Febbraio 2016 Ecco tutto sul Maestrale Un vento freddo che soffia durante il temporale non ha sapore non ha colore e di certo non ha calore. Soffia per tanto tempo fino a quando non è più sveglio , poi è pronto per partire , per andare a visitare un continente senza maestrale ma con il temporale. È arrivato il giorno speciale! Dobbiamo dire a tutti che è Natale; ci sediamo vicini , vicini per aprire i nostri regalini . Quando li abbiamo aperti viene fuori la nostra fantasia, con un pizzico di magia. Poi usiamo la nostra allegria per mangiare il panettone e per brindare in famiglia, ci addormentiamo e sogniamo il nostro giorno!!!! 33 Cronache scolastiche In un mondo sconosciuto viveva un ragazzino che si chiamava Haward e suo padre era il re di un potente castello situato sulla cima di una collina vicino al bosco incantato e vicino alla grotta della brigata dei troll. Il padre di Haward si era sposato con una strega e il figlio aveva ereditato parte dei suoi poteri. Un giorno, quando Haward aveva 4 anni, era in camera sua quando sentì uno strano rumore e subito dopo delle urla: un drago aveva spaccato in mille pezzi la finestra e si era intrufolato nel castello. Trovata la camera di Haward lo rapì dalla sua culla e fuggì via per consegnarlo al capo della brigata dei troll. Suo padre, il re, fece preparare un esercito composto dai cinquanta soldati migliori del regno e partì alla ricerca del figlioletto. Il primo posto in cui lo cercarono fu la caverna dei troll: tutti i soldati entrarono ma i troll, che li aspettavano, fecero loro un'imboscata. L'unico a sopravvivere al tranello era stato il re che si era nascosto dietro una roccia. Dopo poco, saltò fuori dal suo nascondiglio e uccise molti nemici ma contro il comandante non ce la fece perché Numero 1 - Febbraio 2016 questi gli tese una trappola mortale. La strega, moglie del re, sapendo che il marito era morto, scatenò la sua ira contro i troll nella caverna e li sterminò. Dopo aver combattuto prese Haward ma appena uscita dalla grotta si imbatté in un drago. Impaurita, cominciò a correre verso il bosco incantato e quando vi arrivò pose il bambino nell'erba e andò a combattere il mostro alato. Haward rimase solo soletto in mezzo all'erba fino al giorno dopo quando, mentre dormiva, all'improvviso, sentì qualcuno che lo afferrava e lo metteva in una carriola. Si svegliò di colpo ma non riuscì a vedere chi lo stava trasportando. Subito dopo sentì una vocina:-Ti accudiremo noi principe! - e continuò ad essere trasportato finché non arrivarono nel Bosco incantato del regno dei folletti. 34 Cronache scolastiche Una volta giunti a destinazione, i folletti che lo avevano condotto fin lì, chiamarono il vecchio saggio (il loro capo). Questi guardò attentamente Haward e capì che il bambino aveva dei poteri. Da quel giorno tutti i folletti lo considerarono un re e lo accudirono amorevolmente. Sei anni dopo... Haward aveva dieci anni e si stava allenando a combattere quando fu interrotto dall'arrivo del vecchio saggio che gli raccontò la storia sui suoi genitori la quale turbò molto il ragazzo e gli fece giurare che da quel momento il suo unico obiettivo sarebbe stato quello di sterminare la brigata dei troll e tutti i draghi. Prima di incamminarsi per le sue avventure Haward, però, voleva con sé un compagno di viaggio, allora andò a chiedere al vecchio saggio: - Conosci un guerriero esperto che mi possa accompagnare? - Il vecchio saggio gli disse di andare nel bosco e cercare una Quercia Nera sulla quale si trovava una casetta di mattoni. Allora Haward incuriosito andò nel bosco a cercare quest'albero e una volta giunto si arrampicò sulle scale che conducevano alla casa di mattoni e bussò alla porta. Aprì un signore, con un cappuccio marrone e un arco in mano. Haward gli raccontò la sua storia e gli chiese se voleva accompagnarlo nelle sue avventure. L'arciere, che si chiamava Robbie, fortunatamente, rispose di sì. Cominciò così una nuova avventura. Numero 1 - Febbraio 2016 Il momento giusto non si fece attendere, infatti già il giorno dopo ci fu un attacco da parte dei troll. Haward pensò che era una buona occasione per vedere l'esperienza nel combattere di Robbie. In effetti insieme riuscirono a sconfiggere queste orribili creature grazie a Robbie che era abilissimo a lanciare le frecce e anche grazie a Haward che tagliava in due tutti i mostri con la potente spada infuocata di suo padre donatagli dal vecchio saggio e li polverizzava grazie ai poteri ereditati dalla madre (che purtroppo era stata sconfitta dal drago lo stesso giorno in cui era stato "adottato" dai folletti del Bosco incantato). Haward fece i complimenti a Robbie e Robbie li fece a Haward. Robbie disse a Haward che negli ultimi giorni i troll avevano fatto tanti attacchi nel bosco incantato perché lo volevano conquistare. Gli chiese anche se era in grado di andare sopra la collina a restaurare il castello ormai diroccato un tempo appartenuto a suo padre. Haward, turbato, gli rispose che pensava che il castello fosse irrecuperabilmente distrutto ma Robbie lo rassicurò e lo incoraggiò dicendogli che si poteva certamente ricostruire e riportare agli antichi fasti. Haward allora si convinse a restaurare il castello e a formare un nuovo impero. Ci volle molto lavoro ma, grazie anche all'aiuto degli amici folletti, alla fine, riuscì nella sua impresa. Il castello governato da Haward divenne uno dei più potenti del mondo e, con l'aiuto di Robbie e del nuovo esercito, i draghi e i troll vennero sconfitti una volta per tutte e, finalmente, tornò un lungo periodo di pace e prosperità. 35 Cronache scolastiche Il primo gennaio del 2000 venne mostrata per la prima volta la Gioconda in pubblico al museo di Parigi. Monna lisa è rivolta verso sinistra con un’espressione misteriosa e sembra contraccambiare lo sguardo. Il quadro ritrae la Gioconda seduta con un paesaggio autunnale alle sue spalle. Quella sera al Louvre il padrone del museo Gabriel stava descri= vendo il primo quadro del famoso pittore Giotto, dopodiché disse: - Signori e signore adesso presenterò per la prima volta il quadro del celebre Leonardo da Vinci, la Gioconda. Quando tolse il velo invece del famosissimo quadro trovò un bigliettino con su scritto: " Io, Lady Tiger ho rubato la Gioconda. Se volete riaverla seguite le seguenti istruzioni: andate in via Louvre tra un’ora e troverete un altro biglietto". La polizia e Gabriel andarono all’incrocio di via Louvre e a nord trovarono una casa diroccata, andarono a sud e trovarono un aeroporto abbandonato, andarono a est e trovarono un treno caduto in un burrone e a ovest trovarono il tanto aspettato biglietto. Numero 1 - Febbraio 2016 Lo aprirono e trovarono scritto: " Il prossimo bigliettino lo troverai in una villa con molti cani". Gabriel e la polizia vanno nella prima villa che trovarono con dei cani di Parigi che era di proprietà del signor De Pilo, però quando Gabriel e la polizia entrarono i canili attaccarono e il padrone disse ai suoi animali di stare a cuccia. Gabriel e i poliziotti trovarono il biglietto che diceva: "Domani vieni nella cantina del tuo museo con 500.000.000 di euro". L’ indomani Gabriel e la polizia andarono nella cantina del Louvre. Il commissario si nascose, mentre Gabriel procedette con prudenza, continuò ad andare avanti e ad un certo punto vide Lady Tiger e le disse: Dammi il quadro, ti ho portato i soldi che volevi. Gabriel aprì la valigetta con dentro la cifra. Lady Tiger strappò di mano la valigetta a Gabriel, lanciò un fumogeno che li disorientò e scomparve. Quando il fumo si dissolse Gabriel disse: - Lady Tiger è scappata, dove sarà finita?... e il quadro? Andiamo a vedere … c’è è qua!!! Ma sarà vero? Conosco un esperto d’ arte che ce lo potrebbe dire. L’ esperto quando uscì dalla sala disse in modo malinconico:- Mi dispiace ma è un falso convincente, Lady Tiger ve l’ ha fatta… 36 Cronache scolastiche Siamo nel 2016, in un sito archeologico nel deserto del Sahara, l’ archeologo Jack Forest sta cercando antichi ritrovamenti di civiltà passate. - Qui c’è qualcosa, continuiamo a scavare! disse Jack con tono sicuro al suo compagno Harrison Queen. Dopo un paio di settimane di ricerca, a soli tre metri in profondità, trovarono una botola con incisa sopra un’aquila. Con un filo di timore ma spinti dalla curiosità la aprirono, entrarono e trovarono un labirinto di tunnel e passaggi, sulle pareti erano incisi disegni di guerre ed episodi di vita quotidiana. Man mano che continuavano a camminare per uno dei tunnel le incisioni si evolvevano e rappresentavano macchine moderne e anche alcune non ancora inventate. Dopo qualche ora di cammino si imbatterono in un vicolo cieco e Harrison con un sospiro a pieni polmoni disse: - Fine dell'avventura – appoggiandosi con una mano sulla parete di blocco, questa si aprì, catapultandoli in una stanza buia. – Com'è buio qui dentro mormorò Jack accendendo una torcia. Vide come una città piena di macchinari complessi e i suoi abitanti erano vestiti in modo strano. Uno di questi iniziò a spiegarli cosa stavano vedendo, gli raccontò delle avventure e delle guerre che avevano affrontato contro i romani, durante queste Numero 1 - Febbraio 2016 battaglie avevano combattuto fino all’ultimo sangue per vincere, infatti li sconfissero. I romani però erano furiosi e li attaccarono all’ improvviso occupando il loro territorio e costringendoli a ritirarsi nel sottosuolo. Jack e Harrison stavano girovagando per la stravagante città quando videro un’importante statua a forma di aquila che padroneggiava la piazza. Ai piedi della statua si stava svolgendo un rito che faceva così: "Se il tuo padrone vuoi risvegliare questo canto devi invocare: – aquila, aquila svegliati - aquila, aquila svegliati". E continuarono a ripeterlo, intanto i due continuarono a camminare e notarono che ogni abitante aveva un tatuaggio come il loro che rappresentava un’aquila. Improvvisamente la statua e tutti i tatuaggi presero vita e solo in quel momento capirono che appartenevano a quella civiltà. Ritornarono in superficie e da quel giorno diventarono persone diverse e famose. 37 Cronache scolastiche Numero 1 - Febbraio 2016 38 Cronache scolastiche A scuola abbiamo svolto un laboratorio di approfondimento su alcune curiosità riguardanti le figure geometriche. La figura che ha catturato maggiormente la nostra attenzione è il quadrato. Il quadrato ha avuto molti significati nella storia, perché un tempo si credeva che questa figura fosse dotata di poteri magici... Lo scià di Persia amava gli scacchi. Chiamò l’inventore di questo gioco per ricompensarlo. Questo gli rispose che come dono voleva un chicco di frumento sulla prima casella della scacchiera, il doppio sulla seconda, il doppio della seconda sulla terza e così via fino alla sessantaquattresima casella. Lo scià si mise a ridere perché il dono gli sembrava davvero misero. Non si era accorto che non gli sarebbe bastato tutto il frumento del suo regno. Raddoppiando continuamente sull’ottava ne vanno 128, sulla nona 256 ma se arriviamo, ad esempio, alla trentunesima casella i chicchi sono già più di due miliardi. Numero 1 - Febbraio 2016 Questa disposizione sul dorso della tartaruga divenne famosa col nome di “quadrato magico”. Il sudoku è vecchio di 4 mila anni. Nel 1984 un'editrice giapponese lo rispolverò e lo mise tra i giochi del suo giornale. La parola sudoku è una contrazione di parole giapponesi che significano “una sola cifra”. Questo gioco è una variante dei quadrati magici conosciuti fin dall’antichità e studiati da Eulero. Per giocare a sudoku la regola è una: si deve riempire la griglia così che ogni riga e colonna contengano le figure o le lettere o le cifre da 1 a 4 (1,2,3,4) una sola volta. I quadrati magici furono scoperti dai cinesi più di 2000 anni fa. Narra la leggenda che l’imprenditore Yu stesse passeggiando in giardino quando vide una strana tartaruga con strani segni sulla corazza, la quale era divisa a quadrati e ogni quadrato conteneva un numero diverso di punti. Li contò e si accorse che la loro somma in orizzontale, verticale, diagonale era sempre 15. 39