Il giornalino ......................... 1 La redazione ........................ 2 Il nome

Transcript

Il giornalino ......................... 1 La redazione ........................ 2 Il nome
Il giornalino ......................... 1
La redazione ........................ 2
Il nome della scuola ........... 3
Giochi in giardino ............ 4,5
Attività sportive ................. 6
La mensa ............................... 7
La dirigente ................... 9,10
Le segretarie ................ 10,11
I collaboratori .............. 11,12
Il Resto del Carlino 14,15,16
Il Muv .................................. 17
Il Mambo ............................ 18
Museo etrusco ................... 19
Mostra su Hiroshima ....... 20
Mercatino di Natale ......... 21
I nonni raccontano ........... 23
Rebus e barzellette ........... 8
Trova le differenze ......... 13
Crucipuzzle ........................ 22
Indovinelli .......................... 29
Dizionario plurilingue..24-26
Ricette dal mondo ...... 27,28
Giorno della memoria....30,31
L'angolo delle poesie...32,33
Le avventure di Haward....34
Il furto della Gioconda.....36
La civiltà riscoperta..........37
I nostri disegni ................. 38
Storie di quadrati ........... 39
Cronache scolastiche
Numero 1 - Febbraio 2016
PERCHE' NASCE LA VOGLIA DI
SCRIVERE UN GIORNALINO?
Gli alunni delle classi quinte con le loro
insegnante di italiano hanno scoperto,
durante questo anno scolastico, com'è
strutturato un quotidiano. Dopo aver
visitato la redazione del giornale locale
“IL RESTO DEL CARLINO”, dopo aver
analizzato diversi articoli inseriti in
quotidiani nazionali e locali, hanno deciso
di diventare cronisti ed hanno steso
alcuni articoli che sono inseriti in questo
giornalino. Speriamo che il nostro lavoro
vi piaccia e che catturi la vostra
attenzione. Gli alunni hanno cercato di
stendere gli articoli con una scrittura
semplice e chiara, per andare incontro ai
gusti di tutti i lettori e convincerli a
leggere l'articolo fino alla fine. Una volta
scelto "cosa" scrivere (la notizia) occorre
sapere "come" scrivere e per questo
abbiamo rispettato la regola delle 5 W
perché è il modo migliore per attirare la
curiosità de lettore!!!!
Il giorno tanto atteso è arrivato,
finalmente è nato il giornalino scritto da
noi.
Dopo tanto lavoro ecco la prima edizione.
Finalmente, “dopo vari tentativi", in quinta,
siamo riusciti a pubblicare il nostro primo
giornalino scolastico. Lo abbiamo “ battezzato”
con il nome di "Cronache scolastiche".
Non sapevamo dove mettere le mani, ma alla
fine grazie all'aiuto delle insegnanti ne è
uscito fuori qualcosa di “fantastico” e, come
per incanto ecco qui il nostro primo numero. E'
stato molto divertente e non complicato, la
cosa difficile è stata quella di scegliere i ruoli
del nostro giornalino, e....li abbiamo scelti a
votazione. Alla fine siamo soddisfatti dei
nostri incarichi. La redazione ha visto la
collaborazione di tutti noi ragazzi delle tre
classi quinte. Ci siamo divisi i compiti: alcuni si
sono occupati delle barzellette o delle ricette,
altri hanno fatto le interviste, altri hanno
reperito immagini o elaborato racconti, poesie
e filastrocche, altri hanno scritto gli articoli.
Insomma, è stato un grande lavoro d'equipe,
molto entusiasmante! Ci siamo impegnati molto
perché per noi era un'esperienza nuova!
Speriamo che il giornalino piaccia anche a voi!
Buona lettura!
1
Cronache scolastiche
Numero 1 - Febbraio 2016
Gabriele accende le candele, Alice è felice, Bianca va
sempre in banca, Davide corre come un bolide, Beatrice fa
sempre ciò che dice, Brendon chiede sempre pardon,
Alessandro indossa uno scafandro, Daniele mangia molte
mele, Daniela si congela, Arianna ama la panna, Felice ha la
mamma pittrice, Benedetto è sempre sul letto, Filippo e non
c’è inghippo, Giulio Maria va sempre in latteria, Martina
rotola come una pallina, Antonino si mangia un panino, Ma
Ira ha un cane di nome Zaira.
Classe VA
Classe VB
Classe VC
Sono Luca, sono intelligente e anche indulgente; mi chiamo
Lorenzo, sono un bambino molto carino; io son Federico e
sono molto amico di Enrico; mi chiamo Daniele e alla sera
ceno a lume di candele; mi chiamo Arianna tutta panna mi
piace giocare e anche ballare; io sono Anouar mi piace
giocar; sono Alessia e se faccio una promessa faccio la
professoressa; io sono Martina e sono magrolina; io sono
Yassine mi piace scherzare e far divertire; io sono Elisa e
sono indecisa sulla rima da fare per scherzare; io sono Sofia
e chiacchiero per mania; io sono Elisa e sono precisa; mi
chiamo Lorenzetto e a volte faccio il furbetto anche se son
piccolino mi sento ugualmente benino; mi chiamo Enrico son
piccolino ma carino.
Ciao, io son Roberta sono morbida come un’orsacchiotta! Io
sono Morgan, il mio nomignolo è Morganino e sono birichino.
Io mi chiamo Andrea B., non sono grandino ma neanche
piccolino e sono un ragazzino carino! Io sono Omar sono
molto tranquillo e non mi piaccio quando strillo. Io sono
Giulia, sono una sportiva, ma non una diva. La mia vita è
iperattiva e molto creativa! Io son Federico sono molto
divertente e un pò impaziente. Io sono Giada D.F. mi piace
studiare e anche recitare. Io sono Giada F. ho i capelli mori
e mi piacciono i colori. Io sono Nicolas, son ricciolino e ogni
mattino faccio il birichino. Io sono Perla, mi piace molto
scrivere, leggere e parlare, mi piace meno ascoltare.
Io sono Martina
mi piace studiare Medicina. Io son
Tommaso, e alzo sempre la mano. Io sono Andrea P. mi piace
tanto il calcio e tifo Napoli. Io sono Sara tutti mi
considerano un’amica cara. Mi piace tanto lo sport ma
desidero tanto ballare il pop. Io sono Viola e sono pittrice e
ballerina. Io sono Aya sono ricciolina e molto carina.
2
Cronache scolastiche
Numero 1 - Febbraio 2016
La nostra scuola prima si chiamava Albergati perché si trova in via Albergati
ma nel 2013 hanno voluto chiamarla Scuola Primaria Piero Calamandrei.
Piero Calamandrei fu un cittadino italiano che, durante il ventennio fascista, si
ribellò a Mussolini. Nel dopoguerra fu uno dei Padri Costituenti, cioè una di
quelle persone che, in accordo con il Parlamento, scrissero la nostra
Costituzione. Particolarmente decisivo fu i suo impegno per tutti gli articoli
della Costituzione che riguardano la scuola: il suo sogno era che la scuola
pubblica fosse aperta a tutti, obbligatoria fino a 13 anni e gratuita. È quindi
anche grazie alla sua opera che l'art. 34 della Costituzione italiana afferma:
"La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto
anni è obbligatoria e gratuita. I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi,
hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi."
Piero Calamandrei,politico,avvocato e accademico italiano.
A noi piace molto la nostra scuola e ci trascorriamo buona parte della giornata.
Svolgiamo molte attività che vogliamo presentarvi nelle pagine che seguono.
3
Cronache scolastiche
Numero 1 - Febbraio 2016
Nascondino
Nascondino, è un gioco in cui ci sono vari
giocatori ,dei quali uno conta fino al numero
stabilito dagli atri partecipanti. Una persona
conta, gli altri devono trovare un
nascondiglio adatto per non farsi scopre. Chi
conta deve trovare gli altri avversari però
non deve far arrivare un giocatore al posto
dove esso ha
contato,
quel luogo
viene
chiamato
“TANA”.
Quando una
persona
arriva alla
tana per
non contare
al turno
successivo
deve
pronunciare
la parola
“PACE PER
ME!!!”.
L’ ultima
persona
che rimane
nascosta
può
pronunciare la parola “PACE LIBERA
TUTTI”, così chi ha appena contato deve
ricontare ed il gioco ricomincia!!!!!
Strega multi
Nel gioco ci sono diversi componenti,di cui
uno fa la strega.
Ogni giocatore deve scappare dalla
strega,perché se viene preso diventa strega
anche lui. Se un componente del gioco si
ritrova davanti a lui la strega gli può
chiedere“TU SEI PRESO?”, però bisogna
sempre dire la verità perché se dici una
bugia,anche solo per scherzo, sarai la strega
al turno successivo. Quando rimane solo una
persona ovviamente non presa è lui la strega
al prossimo turno. Se una persona, prima di
essere presa, per sbaglio cade, non vale;
oppure se cade quando è già stato preso
vale.
Moscacieca
Una persona viene bendata e lo scopo è che
la “moscacieca”(ovvero la persona che deve
prendere le persone senza vedere) prenda
un partecipante,il giocatore che è stato
preso farà la “moscacieca”.
Pescatore
A pescatore ci sono diversi partecipanti .
Uno di essi è situato al centro del campo di
gioco. Gli altri, invece,sono ai margini del
campo e
devono
correre da
una sponda
all’altra
senza
essere
presi dal
“pescatore”
(ovvero la
persona che si trova al centro). L’ ultima
persona che rimane , al turno successivo è il
pescatore.
4
Cronache scolastiche
Numero 1 - Febbraio 2016
Rubabandiera
Un gioco che facciamo spesso è ruba
bandiera. Si corre, ma molto meno rispetto
a sasso pino. A ruba bandiera ci si divide in
due squadre ognuna con i rispettivi capitani,
un bambino tiene la bandiera e un altro fa
l'arbitro che tiene anche i punti.
Ragno
C’è un ragazzo che sta al centro e tutti gli
altri da una parte e devono cercare di
passare dall’altra parte. Se quello che è al
centro prende un giocatore, questo deve
rimanere fermo, può solo muovere le mani e i
piedi e gli altri devono passare finché non ne
rimane uno solo. L’ultimo rimasto è la strega.
Sasso pino
Sasso pino è un gioco dove si corre
tantissimo. Questo gioco non ha un limite di
giocatori. Si sceglie una persona che deve
prendere gli altri e quando tocca il
compagno che
scappa deve
dire sasso o
pino ; se ti
tocca dicendo
sasso ci si deve
fermare e
accovacciare ,
se dice pino
bisogna
rimanere in piedi. Solo i tuoi compagni
possono liberarti e per farlo ti devono
saltare sopra , velocemente , perché la
strega , che è la persona che deve prendere
tutti , potrebbe arrivare da un momento
all’altro per prendere sia la persona che
viene liberata, sia la persona che libera.
Quando vieni preso e la strega dice pino
devi aprire le gambe e i compagni per
liberarti devono passarti sotto e anche li
velocemente. Dire pino è più frequente
perché è più difficile da liberare.
Campana
Il percorso di solito è composto da una
decina di caselle rettangolari. Nell'ultima
casella il giocatore
deve girarsi per
completare il percorso
rifacendolo a ritroso.
Il giocatore che inizia
lancia nella prima una
pietra che deve
atterrare all'interno dello casella senza
toccare nessuna linea o rimbalzarne fuori. Il
giocatore quindi saltella su un solo piede di
casella in casella lungo tutto il percorso, ma
senza mai entrare nel riquadro in cui è
presente la sua pietra. Raggiunta la casella
finale, il giocatore può fermarsi per poi
voltarsi, effettuando mezzo giro, e rifare il
percorso a ritroso, raccogliendo la pietra
senza perdere l'equilibrio e completare il
percorso tornando al punto di partenza. Dopo
aver completato con successo il percorso di
andata e ritorno, il giocatore lancia la sua
pietra nella casella numero due e così via.
Vince chi per primo visita con il proprio
contrassegno tutte le caselle, completando
ogni volta il percorso.
5
Cronache scolastiche
Karate
Di recente nella nostra scuola è approdato
il progetto motorio “Karate”che avevamo già
fatto in terza. I maestri Roberto e Simone
sono una cintura nera. Vedendoli non
sembrerebbero così forti, ma in realtà sono
molto disciplinati e hanno un controllo
perfetto del loro corpo!
Nel Karate è importante essere flessibili e
sicuri di sé. Il Karate è uno “sport” di difesa
personale, infatti non bisogna far male ai
compagni. Vengono usate sia braccia che
gambe.
Gli esercizi sono quasi sempre di:
- movimento dei muscoli, come allungamenti
o <<giochi di ruolo>> con il pallone;
- esercizi in cui bisogna simulare un
“combattimento” con un palloncino;
- esercizi in cui ci si allena nel tirare pugni,
calci, ecc.
Le maggiori difficoltà per chi non fa
ginnastica o sport, sono gli allungamenti.
Mentre, secondo noi, i momenti più semplici
e divertenti sono i giochi di ruolo finali
prima di tornare in classe: ad esempio
“Ragno” o “Pescatore”.
Secondo noi il Karate è uno sport molto
interessante e lo consigliamo a tutti.
Numero 1 - Febbraio 2016
Mini volley
All’ inizio di novembre abbiamo partecipato
ad un corso di mini volley. Eravamo tutti
molto contenti di sperimentare un nuovo
sport. Appena arrivati in palestra abbiamo
conosciuto Samantha, la nostra istruttrice,
la prima impressione è stata positiva. Il
primo esercizio che abbiamo fatto è
stato il palleggio, lei ci ha spiegato che si
dovevano unire le mani aperte formando un
triangolo posto sulla fronte e poi allungare
le braccia e spingere la palla verso l’ alto.
All’ inizio era molto facile poi Samantha ha
aggiunto alcune difficoltà
all’esercizio
rendendolo più complicato. Qualche lezione
dopo ci ha insegnato il bagher e la
schiacciata. Nelle ultime lezioni abbiamo
appreso l’orientamento in campo. Come
ultima cosa abbiamo fatto delle partite
in squadre composte da 4 o 6 giocatori
cercando di applicare gli insegnamenti
studiati precedentemente. Gli allenamenti
ci hanno aiutato a completare un’intera
partita praticamente senza difficoltà.
Quest’esperienza, per noi è stata molto
istruttiva e divertente. Per questo
ringraziamo Samantha per tutti i suoi
insegnamenti.
6
Cronache scolastiche
Numero 1 - Febbraio 2016
Finalmente siamo in quinta, e dopo cinque anni
possiamo raccontarvi i segreti della nostra mensa. Noi
mangiamo a scuola dal lunedì al venerdì. Pranziamo alle
12:30 in un'area, chiamata interclasse, vicina alle
nostre aule. Ci sediamo quando è già tutto
opparecchiato e le pietanze sono in tavola. A
sparecchiare ci pensiamo noi alunni.
Il menù scolastico è stato deciso dalla
MELAMANGIO in collaborazione con i dietologi. La mensa offre una grande varietà di cibi,
alcuni molto buoni altri meno piacevoli.
A noi bambini per esempio piacciono molto la pizza, il purè, la
piadina, le polpette, la pasta al ragù e il Pollo … Altri cibi sono meno
graditi dal nostro palato, molti di noi infatti non amano le zuppe, la
verdura e la pasta con i broccoli. Se noi bambini potessimo
scegliere il menù sarebbe diverso, ci sarebbero: per primo le
lasagne con il ragù per secondo hamburger con le patatine fritte e
da bere la Coca Cola senza caffeina, per dessert il tiramisù. A
mensa è divertente vedere la maestra che impazzisce nel vedere i
bambini che non vogliono mangiare perché non gli piace il cibo che si
trovano davanti. Alla fine del pranzo inizia la ricreazione.
7
Cronache scolastiche
Numero 1 - Febbraio 2016
RA
Due carabinieri si incontrano e uno dice all’altro:
- Chiama l’ascensore - e lui urla ASCENSOREEEEE. Allora il primo carabiniere
gli dice: - Lo devi chiamare con il dito. Il secondo
carabiniere allora mette un dito in bocca e chiama:
- Ascensoreee.
Cosa dicono due cipolle tra loro : - Che
strani questi umani, prima ci ammazzano
poi piangono!
MOTO
Un signore cade dalle scale e va dal dottore che gli
dà una pomata e gli dice: - Mettila dove sei caduto.
Il signore va a casa e la spalma sulle scale.
GLIA
Pierino va dalla sua mamma e le chiede:
- Mamma se prendo dieci cosa mi dai? - La
mamma risponde: - Una torta.
- Allora me ne devi dare metà.
- Perché?
- Ho preso 5!!!
SPADA
8
Cronache scolastiche
Numero 1 - Febbraio 2016
Che cosa l’ha spinta a voler fare questo lavoro?
Sicuramente a me piaceva molto
insegnare soprattutto nella scuola
primaria, anzi sono stata spinta a
fare questo lavoro per qualcosa di
più grande, di più bello per la scuola,
perché è un lavoro che permette di
vedere la scuola da più punti di
vista, a 360°. In particolar modo mi
propongo di fare qualcosa per i
bimbi che sono in difficoltà, per i bimbi più deboli.
Che lavoro ha fatto prima, era già dirigente?
Prima sono stata insegnate a Ischia nella scuola primaria. Ero insegnante prevalente in
quinta. Nella scuola dove insegnavo non c’era il tempo pieno e gli alunni frequentavano per
trenta ore a settimana e io insegnavo tutte le discipline.
In che cosa consiste il suo lavoro?
Il mio lavoro consiste nel gestire la scuola, da tutti i punti di
vista. Quindi mi occupo di didattica, dell’organizzazione della
scuola, dell’amministrazione, delle finanze, dei beni, della
sicurezza e cerco di fare in modo che sia sempre tutto a
posto.
Che sensazione si prova a dover gestire tutta la scuola e
qualche volta a dover riprendere qualcuno?
La sensazione che si prova nel gestire tutta la scuola la
considero un po’ una sfida perché molto spesso i problemi si
presentano insieme e allora bisogna avere calma ed
affrontarne uno alla volta. Spero di non trovarmi nella situazione di dover riprendere
qualcuno e spero che una volta date le direttive queste siano seguite.
E’ mai stata intervistata prima d’ora?
No, non mi è mai capitato.
Ha deciso lei di trasferirsi in questa scuola? Come si trova?
Si questa scuola l’avevo indicata tra le preferenze. Infatti quando ho fatto la domanda per
trasferirmi in Emilia Romagna ho potuto indicare 5 preferenze e Zola Predosa era tra le
preferenze indicate proprio perché era una direzione didattica e io sino ad ora ho sempre
lavorato in una direzione didattica. Mi trovo benissimo. Sono stata accolta molto bene:dagli
insegnanti, dai collaboratori, dagli assistenti amministrativi, dagli alunni e dai genitori.
Le piace il suo ufficio?
Si mi piace. Mi sarebbe piaciuto un po’ più grande per accogliere più persone.
9
Cronache scolastiche
Numero 1 - Febbraio 2016
Come immagina la scuola perfetta?
Secondo me la scuola perfetta non esiste. Però
potrebbe essere realizzata una scuola sempre più a
misura di bambino, con degli spazi aperti, poche aule e
più laboratori, con degli spazi più ampi: l’angolo della
musica,quello della psicomotricità, quello della lettura.
Spazi ampi per potersi mettere comodi, per poter stare
per terra, ascoltare comodi la letture e la musica.
Quando hai cominciato a fare questo lavoro?
Ho cominciato nel 2010.
Come si fa a lavorare in segreteria?
Io prima facevo un altro lavoro, ero una
collaboratrice scolastica, poi ho fatto un concorso,
l’ho vinto e sono passata in segreteria.
Avete una divisione degli incarichi tra di voi?
Certo, ognuno ha un incarico da svolgere ma ci
diamo sempre una mano, tra di noi collaboriamo.
Che turni di lavoro fate?
Ci sono dei turni diversi: il mio è dalle 7:30 alle
14:30 e il giovedì lavoro fino alle 16:30.
La dirigente è simpatica?
Molto simpatica e carina.
In che consiste il vostro lavoro?
Ci occupiamo della parte amministrativa che
riguarda tutta la scuola: le insegnanti, i bambini, i
contratti, i pagamenti, le carriere, ecc.
Quante volte squilla il telefono in una giornata?
Moltissime!
Lei è mai stata in un'altra scuola?
Si.
Le piace il suo lavoro?
Ma si, abbastanza. Ci sono cose che mi piacciono di
più e cose che i piacciono di meno ma tutto sommato
mi piace.
Qual è la cosa più difficile del suo lavoro?
Più impegnativa, direi, è la ricostruzione delle carriere delle insegnanti, occorre molta
attenzione.
10
Cronache scolastiche
Numero 1 - Febbraio 2016
Qual è la cosa che le piace di più del suo lavoro?
Non saprei, non c'è una cosa che mi piace di più in assoluto.
E' noioso questo lavoro?
Assolutamente no! Anzi, è molto bello.
Le piace lavorare con i bambini?
Io non lavoro a stretto contatto con i bambini pur occupandomi di loro: delle autorizzazioni
per le uscite didattiche, le iscrizioni (che ormai sono online), le pagelle, le prove invalsi, gli
infortuni. Io mi occupo di tutto ciò che sta dietro queste cose.
Va d'accordo con le sue colleghe?
Molto, perché siamo collaborative e c'è un bel clima.
INTERVISTA A MORENA
Ti piace il tuo lavoro?
Si abbastanza. Mi piace stare con i bambini, sono abbastanza contenta.
Quante ore al giorno lavori?
Sono sette ore al giorno, dal lunedì al venerdì, a turni alternati. Cioè faccio
una settimana la mattina dalle 7:00 alle 14:00 e una settimana il pomeriggio
dalle 11:30 alle 18:30, salvo straordinari.
I bambini sono gentili con le dade?
Si, io mi trovo molto bene. Sono affezionata a tutti e con me sono molto gentili. Certo delle
volte li sgrido, magari abbiamo qualche contrasto ma mi trovo bene.
Da quanti anni lavori in questa scuola?
Lavoro in questa direzione didattica dal 2003/2004, quindi sono molti anni. Prima però
lavoravo alla materna infatti conosco molti bambini da allora.
Se non facessi questo lavoro, che altro vorresti fare?
Credo un lavoro completamente diverso. Io all’inizio questo lavoro l’ho fatto quasi come
ripiego perché avrei voluto fare la restauratrice d’arte. Perché io ho fatto il liceo artistico
e poi il Rizzoli come illustratore scientifico.
E’ difficile il tuo lavoro?
No, è semplicissimo. Basta cercare di fare bene tutto e di metterci un po’ di passione: il
tempo passa molto velocemente, ti divora.
11
Cronache scolastiche
Numero 1 - Febbraio 2016
INTERVISTA A MARCO
Perché hai deciso di fare questo lavoro?
E’ cominciato quasi per caso, ho fatto delle domande in giro e ho
cominciato a fare supplenze. Poi, un po’ alla volta, accumulando giorni e
mesi di supplenza, sono entrato nelle graduatorie.
Sei stato in altre scuole prima di venire qui?
Sono 14 anni che faccio il bidello e ogni anno ne ho cambiata almeno
una. Sono stato nelle materne, nelle elementari alle medie e persino
alle superiori. Quindi diciamo circa 13, 14 scuole.
Come si fa a diventare collaboratori?
Una volta bastava fare domanda in segreteria e rendersi disponibile a fare delle supplenze
e poi ti chiamavano. Adesso probabilmente ci sono dei concorsi ma non sono molto
informato perché ormai ho superato questa fase, perché sono di ruolo da un po’ di anni
ormai.
Quando finisci il turno sei molto stanco?
Si, molto, tanto che quando rientro a casa se non faccio un riposino non riesco più a fare
niente.
Come ti sembrano i bambini di questa scuola?
C’è chi è più vivace, chi meno, ma in linea di massima sono tranquilli.
Qual è il tuo programma giornaliero a scuola?
Quando faccio il turno di mattina devo: controllare che ci siano tutte le cose della mensa a
posto, quindi portiamo su piatti, bicchieri, posate ecc., poi prendiamo voi e facciamo
entrare il pulmino, prendiamo le presenze dei pasti, prendiamo il pane, insomma facciamo
tutto il lavoro per la Melamangio, poi diamo una pulita all’atrio e alla segreteria, durante la
ricreazione facciamo la sorveglianza poi ci cambiamo e facciamo il servizio mensa e per
finire puliamo i refettori. Quando ho il turno di pomeriggio: fino alle due siamo impegnati
con la mensa, poi c’è la pulizia dei bagni, poi c’è la vostra uscita e poi pulizie fino alle 18:00.
Prima di fare questo lavoro cosa facevi?
Ho fatto il liceo
scientifico e dopo ho
tentato di fare
l’interprete e il
traduttore, mi ero
anche iscritto
all’università ma poi
ho sospeso. Poi ho
fatto un corso da
grafico e illustratore
perché avevo anche
l’idea di fare il
fumettista che è la mia passione. Ma una volta che ho provato a lavorare non mi piaceva
l’idea di lavorare su commissione, non c’era più creatività.
12
Cronache scolastiche
Numero 1 - Febbraio 2016
Divertiti a cercare le differenze tra queste due immagini. Quante riesci a vederne?
Aguzza la vista e cerca le differenze. Buon divertimento!
13
Cronache scolastiche
Numero 1 - Febbraio 2016
Nel mese di ottobre 2015 ci siamo recati in
visita alla sede del quotidiano Il resto del
Carlino. Abbiamo visto prima gli enormi locali
dove si trovano le rotative e dove si effettua la
stampa delle copie che poi vengono distribuite
alle edicole. Successivamente siamo andati a
visitare la redazione dove abbiamo incontrato i
giornalisti .
Sede di Bologna
14
Cronache scolastiche
Numero 1 - Febbraio 2016
Antico torchio per stampa
15
Cronache scolastiche
Numero 1 - Febbraio 2016
La redazione
In redazione ci ha accolto il
giornalista Giovanni Leoni che ci
ha spiegato un po’ del suo lavoro:
dalla scrittura, all'impaginazione
degli articoli. Anche noi gli
abbiamo posto un sacco di
domande. Lui ci ha raccontato la
storia del quotidiano e ci ha dato
anche dei suggerimenti per
scrivere un articolo. Il lavoro
all’interno di un giornale è molto
arduo e si è impegnati fino a
tardi. I giornalisti non hanno mai
un minuto da perdere perché il
loro lavoro è indispensabile. I
loro occhi sanno osservare,
infatti solo con la curiosità e la
voglia di sapere si possono
scoprire cose nuove. Però, pur
essendo un lavoro faticoso, può
essere anche divertente. In
particolare un cronista ha
l’opportunità di andare a vedere
tutte le partite di calcio, di
basket, di pallavolo … e dare il
voto ai giocatori preferiti.
16
Cronache scolastiche
Nel mese di novembre 2015 siamo stati al
MUV (museo della civiltà villanoviana). Il
museo è stato fondato grazie ai
ritrovamenti rinvenuti
durante la costruzione
della villa del signor
Giovanni Gozzadini. È
stata
trovata
una
necropoli
(città
dei
morti) villanoviana con
più
di
centottanta
tombe. Abbiamo appeso
giacche e zaini e la nostra guida ci ha
condotti alla prima sala
dove abbiamo
introdotto
il corredo funerario: i
villanoviani cremavano ( bruciavano) i morti
e li mettevano in delle specie di vasi
chiamate urne cinerarie. Abbiamo visto
anche un caso di particolare di sepoltura,
uno scheletro rinvenuto direttamente dal
terreno dove dei contadini stavano
lavorando. Lo scheletro era a pezzi separati
tra loro perché nel tempo le altre si erano
decomposte.
Numero 1 - Febbraio 2016
Il museo era costruito su due piani, al
secondo, oltre agli oggetti della vita
quotidiana
come : i
rasoi, i
coltelli e i
frammenti
di vaso
c’ erano anche delle steli ( lastre di pietra )
con incisi sopra alcuni dei principali simboli
villanoviani come il
leopardo e l’ uomo.
Al piano inferiore
c’era un piccolo
laboratorio dove
si disegnava e si
giocava con
ricostruzioni di
armi , oggetti e un
plastico di una
capanna villanoviana. È stata una gita
stupenda in cui abbiamo imparato molte
cose!
17
Cronache scolastiche
Numero 1 - Febbraio 2016
Laboratorio Il rosso e il grigio
Nel mese di novembre ci siamo recati al
museo d'arte moderna di Bologna per
partecipare ad un laboratorio sulla mostra
Gradi di libertà. La mostra è stata ideata
e prodotta dalla Fondazione Golinelli e
indagava il colore tra scienza e arte.
L'artista di riferimento era Igor Grubić
che realizza interventi di arte pubblica,
che fanno dell’ironia, del cinismo,
dell’assurdo uno strumento per far
riflettere la comunità.
Anche noi durante il laboratorio abbiamo
dovuto aggiungere il colore rosso a delle
immagini in bianco e nero per mettere in
evidenza problematiche o aspetti negativi
delle città o per apportare degli
abbellimenti.
18
Cronache scolastiche
Nel mese di dicembre siamo andati a
Bazzano, presso la Rocca dei Bentivoglio,
per visitare il museo civico archeologico
etrusco.Per arrivare al museo abbiamo
preso il
treno e
siamo
arrivati in
circa 20
minuti alla
stazione di
Bazzano.
Dopo la
stazione abbiamo percorso un piccolo
tratto di strada a piedi fino ad arrivare
al museo.
Quando siamo entrati un’archeologa ci ha
accolti in una piccola sala dove abbiamo
visto un filmato riguardante la vita
quotidiana, i riti (la religione) e
l’ abbigliamento del popolo etrusco.
Dopo abbiamo visitato una sala dove
c’erano
delle
vetrine
con dentro
dei
reperti
etruschi
trovati lì
vicino, tra
cui una
stele
trovata a Casalecchio di Reno.
Poi è arrivato il momento del laboratorio:
come primo lavoro ci ha dato il coccio di
un vaso, un chiodo e un foglio sul quale
era scritto l’alfabeto etrusco.
Numero 1 - Febbraio 2016
Guardando l’alfabeto etrusco dovevamo
individuare le lettere del nostro nome e
scriverle sul coccio con il chiodo.
Dopo avere finito il lavoretto ci ha dato un filo
di rame e delle perline colorate che al centro
avevano un foro.
Le perline dovevano essere infilate dentro il filo
di rame e ,dopo un complesso intreccio del filo,
potevamo ottenere una fibula etrusca.
Questa gita è stata molto divertente e anche
molto interessante non ce ne dimenticheremo!
19
Cronache scolastiche
Nel mese di gennaio il comune ci ha invitati a
visitare la mostra riguardo la bomba
atomica sganciata su Hiroshima il 6 agosto
1945 alle ore 8.15. L’idea di creare un
ordigno del genere è stata ideata da Albert
Einstein che la illustrò al Presidente degli
Stati Uniti tramite una lettera che
determinò l'inizio della sua costruzione.
Quando siamo entrati ci ha accolto una
guida di nome Gianni. Come prima cosa ci ha
mostrato delle immagini su Hiroshima prima
e dopo l’esplosione.
Numero 1 - Febbraio 2016
Successivamente la guida ci ha mostrato
l’immagine dell’esplosione e come funzionava
l’ordigno. La bomba ha polverizzato gli alberi
e ucciso tutte le persone a una distanza di
qualche chilometro, mentre, le persone più
distanti soffrirono di gravi malattie come il
cancro o la leucemia...Secondo noi le
immagini raffigurate nella mostra erano
spaventose e impressionanti. Trasmettevano
malinconia e rabbia. Gli Stati Uniti
nonostante fossero i più forti in quel
periodo, secondo noi, non dovevano
sganciare quella “maledetta” bomba.
Perché la bomba fu chiamata "Little Boy"
(Piccolo ragazzo).
La bomba sganciata su Hiroshima era lunga e
sottile, per cui era soprannominata "L'uomo
magro" (Thin man). Come il progetto andò
avanti, tuttavia, essa divenne più corta e
conosciuta come il "Piccolo ragazzo" (Little
Boy). La bomba sganciata su Nagasaki era
piuttosto rotonda e quindi fu chiamata
"L'uomo grasso" (Fat man).
20
Cronache scolastiche
Il mercatino che la
scuola organizza
annualmente ha come
scopo la beneficenza.
Nel corso degli anni ,
sono state
effettuate quattro
adozioni a distanza a
favore di bambini
che fanno parte di un
progetto dell’
associazione AMREF.
Ogni classe ha
preparato dei lavoretti natalizi e i bambini di
terza lo hanno allestito.
Numero 1 - Febbraio 2016
Eravamo tutti molto indaffarati a
vendere e a contrattare nelle offerte
libere, ma sembrava che tutti si
divertissero.
Di sicuro è stato difficile all’inizio dare
il resto, ma poi, accumulando soldi, è
risultato tutto più facile. L’incasso è
stato attorno ai 1000 €: circa 840 €
andranno ai 4 bambini, mentre il resto
verrà dato ad un'associazione scelta dai
ragazzi di quinta.
Il mercatino è stato molto, molto affollato: i
genitori e i nonni sono arrivati tutti
contemporaneamente e tutti volevano
acquistare. Per fortuna le maestre ci hanno
aiutato un po’!
Questa è una delle lettere che ci hanno
inviato i bambini che stiamo sostenendo.
21
Cronache scolastiche
Numero 1 - Febbraio 2016
22
Cronache scolastiche
Con l’avvicinarsi del Natale, magica festa
per tutti i bambini, abbiamo pensato ad
un’intervista da sottoporre ai nonni e avere
soprattutto una risposta alla domanda:
"Com’era il Natale ai vostri tempi?"
I nonni intervistati, compresi in una fascia
d’età che va dai 60 agli 80 anni e una
bisnonna di 92, ci hanno raccontato il loro
Natale da bambini.
Ecco le loro risposte……. I nonni hanno
trascorso la loro infanzia alcuni a Bologna,
altri a Crespellano, Bazzano, Zola Predosa,
altre località in provincia, la bisnonna a
S.Giovanni in Persiceto ed altri in altre
regioni d’Italia. Abbiamo scoperto che il
Natale era visto principalmente come festa
religiosa ed era una bella occasione per
stare tutti insieme. I nonni andavano in
chiesa
con tutta
la
famiglia
la notte
della
vigilia di
Natale per aspettare la nascita di Gesù.
Loro ci andavano anche tutte le domeniche e
i giorni di festa.
Il Natale dei loro tempi, era più sentito, si
rispettavano tutti i valori affettivi e
religiosi. La vigilia di Natale si mangiava
pesce. I piatti più usati erano: anguilla in
umido, baccalà …. Il giorno di Natale si
mangiava carne e i piatti più diffusi erano i
tortellini al brodo di manzo, il tacchino o
l’agnello, la frutta secca e il dolce, il panone,
il certosino, la torta di riso, gli struffoli (in
Campania).
Numero 1 - Febbraio 2016
Il pranzo era ben
organizzato e non
c’erano sprechi. Non si
scambiavano molti doni
ma solo piccoli regali ai
bambini, semplici e non
costosi, come bambole
di pezza, biglie… e
anche dei dolciumi. Ai loro tempi c’erano
molti poveri, le famiglie erano numerose, ma
c’era molta solidarietà tra loro e si dava
quello che si poteva. Anche la chiesa aiutava
molto. I bambini attendevano Babbo Natale
(ma non tutti lo conoscevano), ma di più la
Befana perché portava dolci, caramelle,
torrone. Ricevevano anche giocattoli (ma non
tutti) di legno,
bambole di
pezza... Facevano
giochi semplici
tra cui il salto
con la
corda,correre
dietro le mucche (la bisnonna) nei campi, il
gioco con la trottola, la tombola…. I nostri
nonni facevano, quasi tutti il presepe, ma
anche l’albero.
Il presepe era fatto con personaggi (statue)
di terracotta o di legno, l’albero era fatto
con nastrini colorati e addobbi in legno.
23
Cronache scolastiche
Numero 1 - Febbraio 2016
SINGALESE
Bicicletta
Giardino
Amicizia
Felicità
Cavaliere
Serpente
Computer
Terra
Pace
Penna
Moto
Magia
Albero
Sciarpa
Libro
Occhiali
Tavolo
Mamma
Papà
Buongiorno
Come ti chiami?
Quanti anni hai?
Maestra
Ti amo
Scuola
Intervallo
Amore
24
Cronache scolastiche
ARABO
Numero 1 - Febbraio 2016
RUMENO
TEDESCO
Bicicletta
Fahrrad
Giardino
Garten
Amicizia
Freundschaft
Felicità
Glück
Cavaliere
Kavalier
Serpente
Schlange
Computer
Computer
Terra
Erde
Pace
Friede
Penna
Kugelschreiber
Moto
Motorrad
Magia
Zauberei
Albero
Baum
Sciarpa
Schal
Libro
Buch
Occhiali
Brille
Tavolo
Tisch
Mamma
Mutter
Papà
Fatter
Buongiorno
Come ti chiami?
Quanti anni
hai?
Maestra
Ti amo
Guten tag
Wie heisst du?
Wie alt bist du?
Lehrerin
Ich liebe dich
Scuola
Schule
Intervallo
Zwischenraum
Amore
Liebe
25
Cronache scolastiche
UNGHERESE
Numero 1 - Febbraio 2016
FILIPPINO
Bicicletta
Giardino
Amicizia
Felicità
Cavaliere
Serpente
Computer
Terra
Pace
Penna
Moto
Magia
Albero
Sciarpa
Libro
Occhiali
Tavolo
Mamma
Papà
Buongiorno
Come ti chiami?
Quanti anni
hai?
Maestra
Ti amo
Scuola
Intervallo
Amore
26
Cronache scolastiche
Struffoli napoletani
Ingredienti:600 gr.di farina, 1 cucchiaio di
zucchero, 8 uova, 2 tuorli,60 gr. di strutto o
burro, 1 bicchiere di anice, 1limone, 2 arance,olio
per friggere q.b., 250 gr.di miele, 2 cucchiai di
confettini colorati o d’argento.
Preparazione:lavora la farina con lo zucchero, le
uova e i tuorli, la scorza del limone grattugiata e
lo strutto fino a ottenere un composto
omogeneo. Prelevalo a piccole dosi e forma tanti
cilindri dello
spessore di
un dito,
poi tagliali a
pezzetti
come fossero
gnocchi.
Scalda
abbondante olio in una padella e friggete gli
struffoli preparati; quando sono dorati, scolali
su carta assorbente a perdere l'unto.
Metti il miele in una casseruola e scaldalo su
fuoco basso; unisci la scorza delle arance
grattugiata, immergi gli struffoli e mescola
delicatamente. Trasferisci gli struffoli su un
piatto di portata, formando una piramide, e
lasciali raffreddare. Decorali con i confettini e
servi in tavola.
Numero 1 - Febbraio 2016
Torta di riso bolognese
Ingredienti: 117 gr riso per insalate di riso
sempre al dente, 1 Litro latte parzialmente
scremato, 140 gr zucchero semolato, 50 gr
amaretti, 50 gr mandorle spellate, 80 gr canditi
misti, 125 gr zucchero vanigliato, 6 uova intere,
150 ml liquore di mandorla amara.
Preparazione: mettere a bollire il riso nel latte
mescolare spesso fino a quando il latte lo avrà
assorbito tutto. A parte far caramellare in un
tegame lo zucchero poi aggiungerlo al riso cotto
e ancora caldo poi mescolare fino a quando lo
zucchero si sarà incorporato bene, poi lasciare
raffreddare. Mettere in un frullatore mandorle,
canditi, amaretti e zucchero di vaniglia e
frullare tutto assieme fino a quando inizia ad
attaccare alle pareti del frullatore poi
aggiungere le uova e poi frullare ancora fino a
quando il tutto si è amalgamato. Incorporare il
composto ottenuto al riso e mescolare bene.
Versare l’ impasto in una pirofila rettangolare
imburrata e cosparsa di pane grattugiato.
Infornare a 180° con forno ventilato e
resistenza inferiore accesa. A cottura ultimata
bagnare la torta ancora calda con il liquore non
con il pennello ma a pioggia.
27
Cronache scolastiche
CHEBAKIA MAROCCHINI
Ingredienti: 120 g di semi di sesamo, 500
g di farina, 1/2 cucchiaino di anice, 1/2
cucchiaino di cannella in polvere, 1/2
cucchiaino di zucchero, 1/2 cucchiaino di
lievito in polvere, un pizzico di sale, 1/2
cucchiaio di lievito secco + 1/2 cucchiaino
di zucchero, 1/2 cucchiaio di acqua di fiori
d’arancio, un pizzico di zafferano, 1/2
cucchiaino di aceto bianco, 1 1/2 cucchiaio
di olio d’oliva, 1 1/2 cucchiaio di olio
vegetale, 1 cucchiaio di burro fuso, 1/2
tazza di acqua calda, olio vegetale per
friggere, miele mescolato con un po'
d’acqua di fiori d’arancio, semi di sesamo
tostati per la decorazione.
Preparazione degli ingredienti: versare i
semi di sesamo in una padella piatta
tostarli per circa 5 minuti, mescolando
continuamente con un cucchiaio di legno
(devono ottenere un gusto tostato).
Utilizzando un robot da cucina, macinare i
semi di sesamo tostati fino ad ottenere
una polvere finissima. In una piccola
ciotola, mescolare 1/2 cucchiaio di acqua di
fiori d’arancio con un pizzico di zafferano.
Lasciare riposare per qualche minuto prima
di utilizzarla. In un’altra piccola ciotola,
attivare ½ cucchiaio di lievito secco,
mescolando con ½ cucchiaino di zucchero e
un po' di acqua tiepida. Lasciare riposare
per qualche minuto prima di utilizzarla.
Preparazione per la pasta: amalgamare
tutti gli ingredienti secchi insieme. In una
grande
ciotola,
mescolare la
farina, i semi
di sesamo,
l’anice e ½
cucchiaino di
cannella in
polvere e, infine, ½ cucchiaino di lievito in
polvere mescolato con un pizzico di sale.
Numero 1 - Febbraio 2016
Usando la mano, mescolare. Aggiungere 1 ½
cucchiaio di olio d’oliva, 1 ½ cucchiaio di olio
vegetale e 1 cucchiaio di burro fuso.
Continuare a mescolare fino a quando tutti
gli ingredienti siano ben uniti. Aggiungere ½
cucchiaino di aceto bianco, l’acqua di fiori
d’arancio con lo zafferano, il lievito e 1
tuorlo d’uovo, ½ tazza di acqua tiepida, a
poco a poco, mescolando tutti gli
ingredienti con la mano, fino a quando si
può fare un panetto. L’impasto non deve
essere bagnato o appiccicoso, è per questo
che si dovrebbe aggiungere l’acqua poco a
poco e non subito. Mettere l’impasto sul
tavolo della cucina e lavorarlo con
movimenti rapidi ed energici utilizzando i
palmi delle mani. Lavorare l’impasto per
circa 5 minuti fino a quando diventa
morbida ed elastica.
Frittura: mettere a scaldare l’olio in
un'ampia padella, e in un altra, scaldare un
poco di miele e acqua di fiori d’arancio,
lasciando raggiungere il punto di bollore,
abbassare la fiamma e mantenere al caldo.
Mettere i chebakia a friggere nell’olio. Il
chebakia è pronto quando si ottiene un bel
colore marrone dorato in tutte le parti,
scolare i chebakia dall’olio di frittura e
immergerli nel miele caldo. Una volta
imbevuti totalmente di miele, togliere i
chebakia dal miele e metterli in un setaccio
per scolare. Cospargere con semi di sesamo
tostati.
28
Cronache scolastiche

















Che cosa fa un prete disteso in una
carriola spinta dal sacrestano? Un pret a
porter.
Che differenza c'è tra Pomì e Pummarò?
Pomì è passato, Pummarò è futuro.
Come si fa a sapere se un motociclista è
contento? Basta
contare i
moscerini che ha
sui denti.
Cosa disse la
mamma a
Cappuccetto Rosso quando uscì di casa?
In
bocca al lupo.
Cosa
fanno due tartarughe
che
si scontrano? Due lenti
a contatto.
Cosa fanno due caramelle in un campo di
calcio? Si scartano.
Cosa regala il coniglio alla coniglia? Un
anello da 24 carote.
Cosa dicono due gatti che fanno la pace?
Mici come prima.
Cosa fanno due galli in
mare? Galleggiano.
L'insetto che abbiamo
sempre addosso?
L'ape...lle.
L'insetto del sonno? L'ape...nnichella.
L'insetto medico? L'ape...nicellina.
L'insetto più alcolico? L'ape...ritivo.
Perché i romani usano la Panda? Pandà al
mare..., pandà in montagna...
Perché i giapponesi usano la Opel? O pel
andale al male..., o pel andale in
montagna...
Qual è il contrario di melodia? Selotenga!
Cos'è che più la tiri e più s'accorcia? La
sigaretta.
Numero 1 - Febbraio 2016

























Attaccante americano...Scotch
Attaccante polacco...Bostik
Avvocato italiano...Massimo della Pena
Autista italiano...Guido Maluccio
Becchino giapponese...Tefò nabara
Cameraman cinese...Mozumo
Campione di poker cinese...Cion Full
Campione di poker
indiano...Kibara
Campione di poker
tedesco...Von Bleff
Cuoca russa...Olga Cocimelova
Freddoloso austriaco...Otto Maje
Freddoloso greco...Fafres Ketto
Freddolosa spagnola...Amalia de Lana
Guida russa...Andrej Dometrovo
Marinaio italiano...Guido la Nave
Motociclista cinese...Hofuso Lamoto
Pesista rumeno...Gnafò
Poliziotto rumeno...Silupescu
Postino americano...Frank Boll
Pugile cinese...Sohito Steso
Pugile rumeno...Nutipu Manescu
Terrorista congolese...Mobuto Labomb
Tuffatore napoletano...Toccai Ufunno
Tuffatore spagnolo...Casco de Panza
Tuffatore tedesco...Otto Vasken
29
Cronache scolastiche
La giornata della memoria è dedicata al
ricordo dello sterminio degli Ebrei nei campi
di concentramento nazisti. Viene celebrata
in tutta Europa per non dimenticare le
vittime della Shoah e fare in modo che non
accada mai più niente di simile.
La Repubblica Italiana riconosce il giorno 27
gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli
di Auschwitz.
Shoah è un vocabolo che significa
catastrofe, distruzione. Esso è utilizzato
per definire ciò che accadde agli Ebrei
d’Europa dalla metà degli anni '30 al 1945,
cioè il progetto di uccidere l’intera
popolazione ebraica.
Tale terribile progetto venne deciso e
concretizzato da Hitler nel corso della
seconda
guerra
mondiale
con
la
collaborazione parziale o totale dei governi
di altri Stati.
Venne interrotto dalla vittoria militare
dell’Alleanza degli Stati antifascisti e dei
movimenti della Resistenza.
I campi di sterminio furono usati dapprima
come campi di lavoro forzato e di
sperimentazione, poi per sterminare gli
ebrei considerati dai Tedeschi razza
inferiore. Tra questi c’erano Auschwitz,
Mauthausen e Terezin. In questi campi
furono deportati milioni di persone, di cui
6.000.000 morirono.
Per ucciderli usavano le camere a gas dove
facevano entrare gli ebrei dicendo che
erano docce, ma dalle docce usciva un gas
mortale: il gas Nervino.
Quando gli Ebrei morivano i Tedeschi li
portavano nei forni crematori dove venivano
cremati.
Dal 1942 il campo di Auschwitz divenne il
Numero 1 - Febbraio 2016
centro principale per lo sterminio degli
Ebrei di tutta Europa.
Specialisti delle SS studiavano gli effetti
delle infezioni, dei trapianti degli organi, di
altre malattie, facendo esperimenti
dolorosissimi al limite della sopravvivenza in
condizioni atmosferiche impossibili, usando
come cavie uomini, donne, bambini, prima di
mandarli nelle camere a gas.
Tutte e tre le classi quinte abbiamo visto
insieme, il film:
La vita è bella
Regista: Roberto Benigni
Genere: drammatico
Attori principali: Roberto Benigni, Nicoletta
Braschi, Giorgio Cantarini.
Luogo e anno di produzione: Italia, 1997
TRAMA
"La vita è bella" è un film di Roberto Benigni
che parla della guerra nazista vista dagli
30
Cronache scolastiche
occhi di un bambino. Anche se un tema molto
triste e tragico, l'autore riesce a renderlo
leggero e addirittura comico in alcune parti.
Il film, si può dividere in due parte distinte:
la prima impostata sull'incontro di Guido con
Dora. La seconda, molto drammatica, si
svolge interamente all'interno di un lager
nazista a Trieste. Guido, toscano e di
origine ebraica, fa di tutto e di più per far
colpo su Dora, maestra di scuola conosciuta
per caso, la quale è destinata a sposare
Rodolfo, uomo ricco e borghese. Guido cerca
di far capire alla donna il suo amore con
apparizioni inaspettate e risate, e riesce a
sottrarla, durante una festa, a Rodolfo
facendola salire su un cavallo e portandola
via. I due, in seguito, avranno un figlio di
nome Giosuè. Di lì a poco, vengono istituite
le leggi razziali di Mussolini e Guido viene
portato in un campo di concentramento
insieme a suo figlio. La moglie li seguirà per
amore.
Numero 1 - Febbraio 2016
molto commovente. Anche il finale quando
Benigni per salvare la moglie la va a cercare
per tutto il campo e poi alla fine viene
ucciso, perché scoperto da un soldato che
gli spara! Anche quando passa davanti a suo
figlio con le guardie, fa finta di divertirsi.
Abbiamo pianto quando l’abbiamo visto,
perché è molto commovente e poi ci viene da
pensare al razzismo che regnava in quel
tempo e alla cattiveria che si aveva quando
si uccidevano queste persone che venivano
trattate come delle bestie e non come
persone !! Comunque questo film è stato
bellissimo, ma anche tristissimo. Secondo
noi, si potrebbe rivedere volentieri altre
cento volte !!
RIFLESSIONI
Questo film è bellissimo...perché racconta
una cosa brutta, cattiva, ma fa trasparire
anche il sentimento dell'amore perché fa
vedere quello che fa un padre per salvare il
figlio anche solo dall'idea di quello che sta
succedendo. Infatti il bambino è convinto,
fino alla fine che sia tutto un gioco, perché
è quello che gli ha fatto credere il padre sin
dall'inizio per proteggerlo. Ci siamo
emozionati tantissimo.
Parla di un papà che nasconde la verità
riguardo i campi di concentramento al figlio,
anzi rende tutto un gioco con un premio
finale, il cosiddetto "carro armato" .
Questo film ci è piaciuto per il contenuto
31
Cronache scolastiche
Non c’è niente di più bello dello stare in
compagnia,
Perché avere tanti amici è la cosa più bella
che ci sia.
Quando tu ti senti solo e hai voglia di
parlare,
C’è sempre un amico che ti vuole ascoltare.
Quando tu ti senti triste, sei giù di morale
Basta lo sguardo di un amico a far tornare
tutto normale.
Quando ti senti solo, senza neanche
giocare, all'amicizia devi pensare.
L’amicizia ti fa condividere,
Soprattutto anche sorridere.
L’amicizia ti fa emozionare,
Di segreti ti fa parlare.
Da solo non ti fa stare,
Neanche un minuto smetti di
chiacchierare.
È brutto quando si litiga,
Ma poi tutto si risolverà
con un abbraccio e con il mignolino
“scusa” si dirà.
L’amicizia per adulti e bambini
È una parola che significa “ti voglio
bene“.
Mai bisogna scordarla perché vuol dire
compagnia,
Vivere in pace sempre e in armonia.
Numero 1 - Febbraio 2016
Con i miei amici facciamo il girotondo
Per tutti i bimbi del mondo.
L’ amicizia è molto importante
Per tutti i bambini e per tutta la gente.
Ho tanti amici con cui giocare
Ma alcune volte possiamo litigare.
Facciamo pace in tutta fretta
E andiamo tutti insieme in bicicletta.
L’ amicizia è come magia
E la tristezza porta via!
L’ amicizia è come una torta gigante,
0gni fetta è un amico importante.
Un vero amico chi è ?
Una persona speciale per te
Che non ti lascia mai
Neanche se sei nei guai!
Un vero amico non è mai geloso di te
e ti manca se non ce l'hai .
Un vero amico ti sa stare vicino anche
se è solo un bambino .
Un vero amico la pace sa fare
Se ti capita di litigare.
Gioca con lui e dagli la mano e insieme
crescerete piano piano.
Sono contento di avere un vero amico !
32
Cronache scolastiche
Cade la neve ricoprendo il paesaggio
di un bianco brillante.
Le impronte enormi della gente
guardan i bambini quando si divertono
a giocare tra i fiocchi gelidi.
Quel fiocco ricopre la casa,
l’altro l’altro l’albero,
un altro lo scivolo.
Pian piano tutta la città
è riempita di un colore speciale
particolarmente invernale.
Cade, cade, leggera,leggera
senza paura
scende la neve.
Fa gioire i bimbi.
Nel grande parco imbiancato
giocano a palle di neve e
fan pupazzi !
Gridano tutti insieme:
VIVA LA NEVE!!!
Numero 1 - Febbraio 2016
Ecco tutto sul Maestrale
Un vento freddo che soffia durante il
temporale
non ha sapore non ha colore
e di certo non ha calore.
Soffia per tanto tempo fino
a quando non è più sveglio ,
poi è pronto per partire ,
per andare a visitare un continente senza
maestrale
ma con il temporale.
È arrivato
il giorno speciale!
Dobbiamo dire a tutti
che è Natale; ci sediamo vicini , vicini
per aprire i nostri regalini .
Quando li abbiamo aperti viene fuori la
nostra fantasia,
con un pizzico di magia. Poi usiamo
la nostra allegria per mangiare
il panettone e per brindare in famiglia,
ci addormentiamo e sogniamo
il nostro giorno!!!!
33
Cronache scolastiche
In un mondo
sconosciuto
viveva un
ragazzino che
si chiamava
Haward e suo
padre era il re
di un potente
castello situato sulla cima di una collina
vicino al bosco incantato e vicino alla grotta
della brigata dei troll.
Il padre di Haward si era sposato con una
strega e il figlio aveva ereditato parte dei
suoi poteri.
Un giorno, quando Haward aveva 4 anni, era
in camera sua quando sentì uno strano
rumore e subito dopo delle urla: un drago
aveva spaccato in mille pezzi la finestra e si
era intrufolato nel castello. Trovata la
camera di Haward lo rapì dalla sua culla e
fuggì via per consegnarlo al capo della
brigata dei troll.
Suo padre, il re, fece preparare un esercito
composto dai cinquanta soldati migliori del
regno e partì alla ricerca del figlioletto.
Il primo posto in cui lo cercarono fu la
caverna dei troll: tutti i soldati entrarono
ma i troll, che li aspettavano, fecero loro
un'imboscata. L'unico a sopravvivere al
tranello era stato il re che si era nascosto
dietro una roccia. Dopo poco, saltò fuori dal
suo nascondiglio e uccise molti nemici ma
contro il comandante non ce la fece perché
Numero 1 - Febbraio 2016
questi gli tese una trappola mortale.
La strega, moglie del re, sapendo che il
marito era morto, scatenò la sua ira contro i
troll nella caverna e li sterminò.
Dopo aver combattuto prese Haward ma
appena uscita dalla grotta si imbatté in un
drago. Impaurita, cominciò a correre verso
il bosco incantato e quando vi arrivò pose il
bambino nell'erba e andò a combattere il
mostro alato. Haward rimase solo soletto in
mezzo all'erba fino al giorno dopo quando,
mentre dormiva, all'improvviso, sentì
qualcuno che lo afferrava e lo metteva in
una carriola. Si svegliò di colpo ma non riuscì
a vedere chi lo stava trasportando.
Subito dopo sentì una vocina:-Ti accudiremo
noi principe! - e continuò ad essere
trasportato finché non arrivarono nel Bosco
incantato del regno dei folletti.
34
Cronache scolastiche
Una volta giunti a destinazione, i folletti che
lo avevano condotto fin lì, chiamarono il
vecchio saggio (il loro capo). Questi guardò
attentamente Haward e capì che il bambino
aveva dei poteri. Da quel giorno tutti i
folletti lo considerarono un re e lo
accudirono amorevolmente.
Sei anni dopo...
Haward aveva dieci anni e si stava allenando
a combattere quando fu interrotto
dall'arrivo del vecchio saggio che gli
raccontò la storia sui suoi genitori la quale
turbò molto il ragazzo e gli fece giurare che
da quel momento il suo unico obiettivo
sarebbe stato quello di sterminare la
brigata dei troll e tutti i draghi. Prima di
incamminarsi per le sue avventure Haward,
però, voleva con sé un compagno di viaggio,
allora andò a chiedere al vecchio saggio:
- Conosci un guerriero esperto che mi possa
accompagnare? - Il vecchio saggio gli disse
di andare nel bosco e cercare una Quercia
Nera sulla quale si trovava una casetta di
mattoni. Allora Haward incuriosito andò nel
bosco a cercare quest'albero e una volta
giunto si arrampicò sulle scale che
conducevano alla casa di mattoni e bussò alla
porta. Aprì un signore, con un cappuccio
marrone e un arco in mano. Haward gli
raccontò la sua storia e gli chiese se voleva
accompagnarlo
nelle
sue
avventure.
L'arciere,
che
si chiamava
Robbie,
fortunatamente, rispose di sì.
Cominciò così una nuova avventura.
Numero 1 - Febbraio 2016
Il momento giusto non si fece attendere,
infatti già il giorno dopo ci fu un attacco da
parte dei troll. Haward pensò che era una
buona occasione per vedere l'esperienza nel
combattere di Robbie. In effetti insieme
riuscirono a sconfiggere queste orribili
creature grazie a Robbie che era abilissimo
a lanciare le frecce e anche grazie a Haward
che tagliava in due tutti i mostri con la
potente spada infuocata di suo padre
donatagli dal vecchio saggio e li polverizzava
grazie ai poteri ereditati dalla madre (che
purtroppo era stata sconfitta dal drago lo
stesso giorno in cui era stato "adottato" dai
folletti del Bosco incantato). Haward fece i
complimenti a Robbie e Robbie li fece a
Haward.
Robbie disse a Haward che negli ultimi
giorni i troll avevano fatto tanti attacchi nel
bosco incantato perché lo volevano
conquistare. Gli chiese anche se era in grado
di andare sopra la collina a restaurare il
castello
ormai
diroccato
un
tempo
appartenuto a suo padre. Haward, turbato,
gli rispose che pensava che il castello fosse
irrecuperabilmente distrutto ma Robbie lo
rassicurò e lo incoraggiò dicendogli che si
poteva certamente ricostruire e riportare
agli antichi fasti.
Haward allora si convinse a restaurare il
castello e a formare un nuovo impero. Ci
volle molto lavoro ma, grazie anche all'aiuto
degli amici folletti, alla fine, riuscì nella sua
impresa. Il castello governato da Haward
divenne uno dei più potenti del mondo e, con
l'aiuto di Robbie e del nuovo esercito, i
draghi e i troll vennero sconfitti una volta
per tutte e, finalmente, tornò un lungo
periodo di pace e prosperità.
35
Cronache scolastiche
Il primo gennaio del 2000 venne mostrata
per la prima volta la Gioconda in pubblico al
museo di Parigi.
Monna lisa è rivolta verso sinistra con
un’espressione misteriosa e sembra
contraccambiare lo sguardo.
Il quadro ritrae la Gioconda seduta con un
paesaggio
autunnale
alle sue
spalle.
Quella
sera al
Louvre il
padrone
del
museo
Gabriel
stava
descri=
vendo il
primo
quadro del famoso pittore Giotto,
dopodiché disse:
- Signori e signore adesso presenterò per la
prima volta il quadro del celebre Leonardo
da Vinci, la Gioconda.
Quando tolse il velo invece del famosissimo
quadro trovò un bigliettino con su scritto:
" Io, Lady Tiger ho rubato la Gioconda. Se
volete riaverla seguite le seguenti
istruzioni: andate in via Louvre tra un’ora e
troverete un altro biglietto".
La polizia e Gabriel andarono all’incrocio di
via Louvre e a nord trovarono una casa
diroccata, andarono a sud e trovarono un
aeroporto abbandonato, andarono a est e
trovarono un treno caduto in un burrone e a
ovest trovarono il tanto aspettato biglietto.
Numero 1 - Febbraio 2016
Lo aprirono e trovarono scritto: " Il
prossimo bigliettino lo troverai in una villa
con molti cani". Gabriel e la polizia vanno
nella prima villa che trovarono con dei cani
di Parigi che era di proprietà del signor De
Pilo, però quando Gabriel e la polizia
entrarono i canili attaccarono e il padrone
disse ai suoi animali di stare a cuccia.
Gabriel e i poliziotti trovarono il biglietto
che diceva: "Domani vieni nella cantina del
tuo museo con 500.000.000 di euro".
L’ indomani Gabriel e la polizia andarono
nella cantina del Louvre. Il commissario si
nascose, mentre Gabriel procedette con
prudenza, continuò ad andare avanti e ad un
certo punto vide Lady Tiger e le disse: Dammi il quadro, ti ho portato i soldi che
volevi.
Gabriel aprì la valigetta con dentro la cifra.
Lady Tiger strappò di mano la valigetta a
Gabriel, lanciò un fumogeno che li disorientò
e scomparve. Quando il fumo si dissolse
Gabriel disse: - Lady Tiger è scappata, dove
sarà finita?... e il quadro?
Andiamo a vedere … c’è è qua!!! Ma sarà
vero? Conosco un esperto d’ arte che ce lo
potrebbe dire.
L’ esperto quando uscì dalla sala disse in
modo malinconico:- Mi dispiace ma è un falso
convincente, Lady Tiger ve l’ ha fatta…
36
Cronache scolastiche
Siamo nel 2016, in un sito archeologico nel
deserto del Sahara, l’ archeologo Jack
Forest sta cercando antichi ritrovamenti
di civiltà passate.
- Qui c’è qualcosa, continuiamo a scavare! disse Jack con tono sicuro al suo compagno
Harrison Queen. Dopo un paio di settimane
di ricerca,
a soli tre
metri in
profondità,
trovarono
una botola
con incisa
sopra
un’aquila.
Con un filo
di timore
ma spinti dalla curiosità la aprirono,
entrarono e trovarono un labirinto di tunnel
e passaggi, sulle pareti erano incisi disegni
di guerre ed episodi di vita quotidiana. Man
mano che continuavano a camminare per uno
dei tunnel le incisioni si evolvevano e
rappresentavano macchine moderne e
anche alcune non ancora inventate. Dopo
qualche ora di cammino si imbatterono in
un vicolo cieco e Harrison con un sospiro a
pieni polmoni disse: - Fine dell'avventura –
appoggiandosi con una mano sulla parete di
blocco, questa si aprì, catapultandoli in una
stanza buia. – Com'è buio qui dentro mormorò Jack accendendo una torcia. Vide
come una città piena di macchinari
complessi e i suoi abitanti erano vestiti in
modo strano. Uno di questi iniziò a spiegarli
cosa stavano vedendo, gli raccontò delle
avventure e delle guerre che avevano
affrontato contro i romani, durante queste
Numero 1 - Febbraio 2016
battaglie avevano combattuto fino all’ultimo
sangue per vincere, infatti li sconfissero. I
romani però erano furiosi e li attaccarono all’
improvviso occupando il loro territorio e
costringendoli a ritirarsi nel sottosuolo. Jack
e Harrison stavano girovagando per la
stravagante città quando videro
un’importante statua a forma di aquila che
padroneggiava la piazza. Ai piedi della statua
si stava svolgendo un rito che faceva così:
"Se il tuo padrone vuoi risvegliare questo
canto devi invocare:
– aquila, aquila svegliati
- aquila, aquila svegliati".
E continuarono a ripeterlo, intanto i due
continuarono a camminare e notarono che ogni
abitante aveva un tatuaggio come il loro che
rappresentava un’aquila. Improvvisamente la
statua e tutti i tatuaggi presero vita e solo in
quel momento capirono che appartenevano a
quella civiltà. Ritornarono in superficie e da
quel giorno diventarono persone diverse e
famose.
37
Cronache scolastiche
Numero 1 - Febbraio 2016
38
Cronache scolastiche
A scuola abbiamo svolto un laboratorio di
approfondimento su alcune curiosità
riguardanti le figure geometriche.
La figura che ha catturato maggiormente la
nostra attenzione è il quadrato.
Il quadrato ha avuto molti significati nella
storia, perché un tempo si credeva che
questa figura fosse dotata di poteri
magici...
 Lo scià di Persia amava gli scacchi. Chiamò
l’inventore di questo gioco per
ricompensarlo. Questo gli rispose che come
dono voleva un chicco di frumento sulla
prima casella della scacchiera, il doppio sulla
seconda, il doppio della seconda sulla terza
e così via fino alla sessantaquattresima
casella. Lo scià si
mise a ridere
perché il dono gli
sembrava davvero
misero. Non si era
accorto che non gli
sarebbe bastato
tutto il frumento del suo regno.
Raddoppiando continuamente sull’ottava ne
vanno 128, sulla nona 256 ma se arriviamo,
ad esempio, alla trentunesima casella i
chicchi sono già più di due miliardi.
Numero 1 - Febbraio 2016
Questa
disposizione sul
dorso della
tartaruga divenne
famosa col nome
di “quadrato
magico”.
 Il sudoku è vecchio di 4 mila anni.
Nel 1984 un'editrice giapponese lo
rispolverò e lo mise tra i giochi del suo
giornale. La parola sudoku è una contrazione
di parole giapponesi che significano “una sola
cifra”. Questo gioco è una variante dei
quadrati magici conosciuti fin dall’antichità
e studiati da Eulero. Per giocare a sudoku la
regola è una: si deve riempire la griglia così
che ogni riga e colonna contengano le figure
o le lettere o le cifre da 1 a 4 (1,2,3,4) una
sola volta.
 I quadrati magici furono scoperti dai
cinesi più di 2000 anni fa. Narra la leggenda
che l’imprenditore Yu stesse passeggiando
in giardino quando vide una strana tartaruga
con strani segni sulla corazza, la quale era
divisa a quadrati e ogni quadrato conteneva
un numero diverso di punti. Li contò e si
accorse che la loro somma in orizzontale,
verticale, diagonale era sempre 15.
39