Canto alla Beata Vergine del Carmine di Avigliano
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Canto alla Beata Vergine del Carmine di Avigliano
Canto alla Beata Vergine del Carmine di Avigliano Oh immagine bella, o dolce Maria, tu candida stella, sei raggio di Dio! RIT. A te elevo il mio canto O Vergine del Carmine, cara Madre di Dio, e Madre mia sei tu. RIT. Oh, serva Maria del Regno di Dio, coronata tu sei Regina in Cielo! Oh immagine bella, o dolce Maria, RIT. Oh,immagine pia, o bella Maria, tu l’unica speme, sei fonte d’amore! Oh, serva Maria del Regno di Dio, coronata tu sei Regina in Cielo! RIT. RIT. Oh, immagine santa, deh sacra il mio cuore, sia degno di pace, sia atto ad amarti! Sorella Maria, pienezza di Dio, ‘sociata tu sei all’Uomo di Dio! RIT. RIT. Oh, immagine austera, infrangi la mente, sia piena di luce del Grande Signore! Oh, Madre Maria, figlia del Figlio, o termine fisso d’eterno consiglio! RIT. RIT. Oh, immagine pura, “gloriosa Signora”, deh, spezza la morte, trionfi la vita! Oh, Vergin prudente dal naso affilato, volteggia sul mare, colomba di Dio! RIT. RIT. Trattieni, Maria, lo sdegno di Dio, e per noi implora eterna mercede! Testo di Don Peppino Stolfi e musica di Nazzareno Colangelo Canto alla Beata Vergine del Carmine di Avigliano ...per saperne di più... "La storia di questo canto, da me composto in onore della Madonna del Carmine durante il mio ministero, divenuto ormai popolare nel mio paese, ha inizio nel lontano 1930. Quell'anno, durante la processione che riportava la statua della Madonna ad Avigliano dopo la sosta in montagna, gli occhi della Vergine mi "guardarono" ed io ebbi una grazia efficace che mi portò a non seguire più la strada della perdizione. Da allora, fermandomi spesso a contemplare la sacra Immagine, ho ricevuto da Lei stessa l'ispirazione delle prime strofe, musicate dapprima e volentieri da Andrea Rosa, salesiano missionario (in Colombia), nonché maestro compositore di conservatorio, e successivamente anche dal professore, da me particolarmente amato, Nazzareno Colangelo. In seguito, in un vespro, accompagnato dal canto e suono di mia cugina Rosa Pace, mi venne in mente che sant'Antonio chiamava la Madonna "gloriosa Signora', perciò aggiunsi al canto un'altra strofa; poi, quando scrissi sulla "Divina Commedia" di Dante in chiave spirituale, ne aggiunsi un'altra. La decima strofa è frutto di una storia d'amore e di tenerezza verso la Beata Vergine Maria, rubatrice di cuori e salvatrice con suo Figlio del genere umano. L'ispirazione di essa mi è venuta dopo l'incoronazione della statua grande della Madonna del Carmine da parte del regnante Pontefice, incoronazione avvenuta a Roma il 21 maggio 2003 (La prima incoronazione della Madonna del Carmine avvenne nel 1935 per le mani di S. E. Mons. A. Pecci, arcivescovo di Acerenza e Matera). Mi trovavo nella Basilica Pontificia Minore di Avigliano; dietro l'altare vidi l'immagine piccola della B. V. del Carmine, in attesa di essere collocata - dopo il 16 luglio, al posto della statua grande- sull'altare e non nella nicchia dell'altare maggiore -com'era antica consuetudine-, la qual cosa ha creato nell'immaginario della gente la prospettiva di valere di meno rispetto all'immagine grande. Preso da grande tenerezza per la sua condizione di inferiorità, mi piegai per baciarla sulla gota, ma fui impedito in questo mio gesto dal suo naso piuttosto lungo e sottile; perciò la baciai sul naso e la invocai con fa decima strofa. " tratto dal libro “I miei ricordi” di Don Peppino Stolfi