Internet delle cose

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Internet delle cose
07/01/2016
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NTERNET DELLE COSE
le opportunità del mondo connesso
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1 I*
DI CECILIA CANTADORE E STEFANIA PELLUCCHI
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
DOSSIER IOT
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E POTENZIALMENTE
RIVOLUZIONARIO IN
OGNI AMBITO, L'IOT
STA TRASFORMANDO
L'INDUSTRIA,
IL MANIFATTURIERO
E LA LOGISTICA.
ECCO QUALI SVILUPPI
RISERVA IL FUTURO,
IN ITALIA, TRA
ATTENZIONE
ALLA SICUREZZA
E CONVERGENZA
DI SOFTWARE,
HARDWARE E
SOLUZIONI
END-TO-END
Quali sono i settori che stanno già beneficiando dell'IoT?
La cosiddetta Industria 4.0 sta maturando e il suo punto di partenza
è proprio la possibilità di rendere interconnessi gli elementi della
fabbrica e tutti i processi produttivi, in modo che raccolgano e
scambino dati in rete così che i dati si possano trasformare in
informazioni spendibili, analizzabili, integrate anche con gli altri livelli
dell'impresa. Secondo Alberto Degradi, Infrastructure Architecture
Leader, Cisco Italia, un'altra area in cui l'Internet of Things permette di
innovare molti processi e migliorare la qualità dei servizi offerti è quella
legata alle comunità intelligenti. Alberto Degradi sottolinea: "Molto
di ciò che si può realizzare nelle smart city è legato alla possibilità
di connettere gli elementi che compongono 1 sistemi chiave per la
gestione e il funzionamento efficace delle città, ad esempio rendendo
più intelligenti infrastrutture come quella idrica, l'illuminazione
pubblica, la mobilità etc. C'è poi il terzo campo dell'energia: qui l'Italia
ha un suo grande record, è il paese che ha più contatori smart al mondo
che costituiscono una base importantissima su cui si sta sviluppando
un concetto di smart grid che certamente integra al suo interno le
potenzialità dell'Internet of Things".
Anche Valerio Rosano Country Manager ZyXEL Communications
Italy SRL, è convinto che i campi di applicazione siano estremamente
ampi e svariati: dai sistemi d'automazione e automotive ai contatori di
elettricità e gas, dai sensori e dispositivi elettromedicali indossabili e
intelligenti per il controllo della salute agli "oggetti" domestici. Questi
ultimi rappresentano l'ambito di massimo sviluppo per FIoT. "Le Smart
Car in particolare sono in rapida diffusione e le Smart City presto le
seguiranno a ruota, trainate dal sistema di illuminazione intelligente. Le
tecnologie di comunicazione legate al mercato delle applicazioni sono
invece ad appannaggio del Wireless, del Wi-Fi e del Bluetooth".
Mika Majapuro, Product Marketing Director of Consumer Business
in F-Secure, dividerebbe FIoT in due categorie: applicazioni per
l'industria e per l'ambiente domestico. "Dal punto di vista industriale
gli esempi applicativi sono numerosi - racconta Majapuro - si pensi
ai distributori automatici che inviano alert quando devono essere
riforniti o alle piazze che possono essere monitorate in remoto con
videocamere e rilevatori di accessi. Tutti i settori legati alla produzione
e alla manutenzione possono ottenere dallToT grandissimi benefici.
Le applicazioni domestiche sono anch'esse numerose e generalmente
guidate dal risparmio sui costi di energia (si pensi a un termostato
connesso a Internet), maggiore sicurezza (personale e dell'edificio),
prodotti smart che semplificano la vita (un tipico esempio che viene
fatto è la possibilità di accendere il forno mentre stai tornando a casa)".
Come afferma Francesco Mari, Vice President Product and Innovation
Strategy Internet of Things di SAP, siamo solo all'inizio: "Oggi tutta
l'enfasi è concentrata sul tema della connettività, così come all'inizio
dell'era di Internet l'attenzione era puntata sui software e sulle
infrastrutture che consentivano la connessione alla rete; gradualmente
però si è passati a pensare a cosa si poteva fare una volta connessi e lì è
iniziata la vera svolta". Lo stesso sta accadendo per FIoT: "Oggi siamo
concentrati sul connettere gli oggetti alla rete, un passo essenziale, ma
il futuro sta nell'immaginare e creare nuovi servizi, prodotti, modelli
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L'Intemet of Things è una opportunità che ogni settore può cogliere
e ci sono progetti in questo senso nei campi più disparati. Abbiamo
chiesto ai principali player di aiutarci a fare il punto su quali sono i
settori che già ne beneficiano, su cosa si dovrebbe investire e su come
l'Italia abbia recepito la potenzialità di sensori e oggetti intelligenti. Un
occhio di riguardo è stato dato al tema della sicurezza, ancora una volta
al centro del dibattito.
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DANILO POCCIA AMAZON WEB SERVICES
ALESSANDRO ANZILOTTI
CLOUDITALIA
CLAUDIO PANERAI - ACHAB
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PAOLA VISENTIN RFID GLOBAL
DAVID GUBIANI CHECK POINT SOFTWARE
di business grazie all'IoT. SAP è già attiva nella logistica, dove letture
reali di ciò che accade nel mondo fisico permettono di ottimizzare
tempi e costi: lo dimostrano i dati del porto di Amburgo che grazie
alla connessione dei sistemi ha segnato un incremento di utilizzo
delTinfrastruttura del 20-50%. Un altro settore strategico è quello
della manutenzione degli asset: "Basare gli interventi su dati certi
significa poter fare una manutenzione più mirata, riducendo costi
e rischi". In questo ambito SAP collabora dal 2013 con Trenitalia,
con cui ha elaborato un sistema di manutenzione non più basato sul
chilometraggio, ma su specifici parametri relativi all'effettivo degrado
di ogni componente, rilevati sfruttando i 5000 sensori presenti sui
nuovi treni.
Paola Visentin, Marketing & Communication Manager in RPID
Global, racconta come "Rfid, Nfc e Bluetooth Smart (la tecnologia
wireless conosciuta anche come Bluetooth Low Energy, Ble)
intervengono così in questo scenario esprimendo performance
distintive quali l'acquisizione del dato in modo involontario, quindi
senza alcun intervento umano, assegnando un'identità elettronica
univoca all'oggetto/persona/processo rilevato e, nel caso del Ble,
fornendo informazioni di localizzazione".
Quali settori, investendo, avrebbero i maggiori benefici?
Alessandro Anzilotti, Cmo di Clouditalia, non ha dubbi: "Le smart
cities sarebbero il luogo in cui questa tecnologia ha le più enormi
potenzialità. L'IoT è uno strumento però applicabile alla maggior
ENRICO PANICHELLI HITACHI DATA SYSTEMS
parte delle aziende manifatturiere in cui i benefici principali sono la
riduzione dei costi e la maggiore efficienza operativa. Infine il sistema
sanitario potrebbero cambiare totalmente volto, conciliando sicurezza,
efficacia e usabilità".
Paolo Ciotti, Marketing Manager HP Italy, ha fornito un'analisi
della situazione: "Possiamo considerare il 2014 un anno di svolta per
l'Internet of Things, con molte aziende che si sono lanciate in questo
mondo innescando un circolo virtuoso di emulazione. Tra le aree
più promettenti, nel breve periodo, c'è il wearable, proprio per quella
immediatezza di risposta alla crescente domanda di interconnessione
di tutto ciò che attiene alla persona (un esempio tra i tanti: un
allenamento fisico efficace e in linea con le individuali esigenze
fisiologiche e biologiche, unito a un regime dietetico controllato). Ma è
anche vero che si stanno realizzando i primi progetti di efficientamento
dello smart manufacturing, della smart factory e della smart
agricolture".
Una visione a lungo termine arriva poi da Enrico Panichelli,
Business Development and Consulting Social Innovation Solutions
Hitachi Data Systems: "I maggior benefici nel futuro arriveranno
dall'integrazione tra IT (Information Technology) e OT (Operational
Technology). Non si tratta di qualcosa che riguarda un solo settore,
ma della capacità reale di connettere in modo intelligente i device.
Per quanto ci riguarda, stiamo facendo molti investimenti nell'area
education e della salute. In quest'ultimo campo riteniamo che l'IoT
rappresenti una vera occasione per una gestione a 360 gradi del
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ALBERTO DEGRADI - CISCO
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paziente e quindi di cure migliori e maggior benessere". E proprio
sul settore della salute e della sanità torna Danilo Poccia, Technical
Evangelist di Amazon Web Services: "l'IoT industriale è già una
realtà in crescita. Grandi aziende, imprese manifatturiere, fabbriche
useranno sempre più l'Internet delle cose per raccogliere informazioni
e ottimizzare i processi, risparmiare e ottenere un incremento
economico. Passi da gigante potranno essere fatti - invece - soprattutto
nel medicale. Lo dimostrano casi di successo già avviati, come ad
esempio il progetto di Intel con Micheal J.Fox Foundation per i
malati di Parkinson, che prevede l'utilizzo di braccialetti intelligenti
che possono monitorare i pazienti e le loro vibrazioni e raccogliere
informazioni sulla malattia. Oppure oggetti che ricordano ai pazienti di
prendere le medicine".
Claudio Panerai, Cto Achab, crede che dall'Internet of Things possano
trarre beneficio tutti i settori in cui il servizio è erogato in quantità
minore rispetto ai potenziali fruitori. Tre esempi? "Le code al check- in
all'aeroporto e il recupero bagagli; l'illuminazione notturna e la regolazione
dei semafori all'interno delle delle Smart City e infine i musei, dove con
l'IoT ci si potrebbe però spingere verso qualcosa in più: le audioguide
potrebbero essere sostituite da un sensore vicino a ogni quadro, per
gestire le informazioni a livello centralizzato e dare al visitatore
un'esperienza di visita migliore".
Francesco Falaschi, Innovation Strategist di Var Group, guarda al
futuro: "In ambito prettamente business sicuramente il manifatturiero,
la security, Fautomotive, ma penso anche alle grandi potenzialità
italiane in contesti di smart agricolture, beni culturali e healthcare.
Come italiano mi auguro che utilizzeremo tutto il positivo fermento
che ruota intorno a queste tecnologie come trampolino per
rivoluzionare alcuni comparti ammuffiti del sistema e poter creare dei
centri di eccellenza riconosciuti in tutto in mondo. Come Var Group
stiamo operando in tal senso, investendo su un Innovation Center e su
laboratori di IoE dedicati ai processi aziendali, in quanto è proprio sui
processi che si gioca la partita più importante".
Le aziende italiane percepiscono il valore dell'IoT o è ancora
qualcosa di lontano?
Per Vittorio Piccinini, Digital Architect IBM Italia, le aziende italiane
10 percepiscono, ma ci sono ancora delle barriere: un modello di
business non sempre chiaro e standard tecnologici in evoluzione. Molte
realtà però stanno innovando con IoT, nell'ottica di una trasformazione
digitale.
Paolo Ciotti di HP Italy sottolinea che "il Governo italiano ha
sicuramente inviato dei messaggi positivi ai sostenitori delTIntemet
of Things mediante il piano della banda ultra larga e la creazione di
una task force sulle smart city. Nel 2014, infatti, sono stati circa 8
milioni gli oggetti interconnessi tramite Sim cellulare (+33% rispetto
all'anno precedente) e il valore del mercato si aggira intorno a 1,55
mld di euro. Le aziende italiane hanno fatto propria la consapevolezza
che la maggior parte delle applicazioni IoT consolidate continua a
sfruttare la connettività cellulare e hanno proposto servizi aggiuntivi
in tale direzione. Uno dei più diffusi, che ha raccolto ampi consensi tra
gli end-user, riguarda la smart car (soprattutto a fini assicurativi), che
rappresenta il 55% del totale degli oggetti connessi tramite sim e il 38%
del mercato, in crescita più del 50% sia per diffusione che per valore
di mercato. Segue lo smart metering e lo smart asset management
nelle utility, con circa 1,7 milioni di oggetti connessi tramite sim, 21%
degli oggetti, 16% del mercato. Questi sono solo alcuni degli esempi
che indicano come le aziende abbiano realizzato un proponimento di
valore, per i servizi IoT, in linea con le esigenze e i bisogni del mercato
italiano".
Enrico Panichelli, Business Development and Consulting Social
Innovation Solutions Hitachi Data Systems, conferma: "I nostri
clienti in Italia sanno benissimo quali sono le potenzialità dellToT e
11 loro valore. Si tratta però di affrontare una vera e propria Digital
Transformation, dove la tecnologia e l'innovazione sono fattori
abilitanti di business. Da tempo diciamo che in futuro le aziende leader
in ogni settore saranno quelle più forti nel campo dei Big Data, degli
Analytics e della capacità di connettere, grazie all'IoT, il mondo. Come
sempre, in momenti di profondo cambiamento, occorre il tempo di
valutare gli investimenti e la volontà strategica di trasformarsi in vere e
proprie digitai company".
Danilo Poccia, Technical Evangelist di Amazon Web Services, ribadisce:
"L'Italia ha percepito il valore dell'Internet delle cose, sia le grandi
aziende che le piccole startup. Basti pensare che l'iniziativa City on
a Cloud di Amazon Web Services quest'anno ha premiato proprio
una startup italiana, Park Smart di Catania, che ha sviluppato un
progetto per risolvere il problema del trovare parcheggio sfruttando le
videocamere già installate nelle strade, che riprendono i posti liberi e
forniscono l'informazione in modo centralizzato".
Michele Frassini, Marketing & Sales Manager M2M Italy, Vodafone
Global M2M conferma che Utilities e automotive in Italia sono
comparti di eccellenza. Le campagne di cambio contatori e gli obblighi
regolamentari hanno dato una spinta importante. Stanno nascendo
tante startup che promuovono l'IoT, c'è un fermento anche superiore
a quello che abbiamo avuto alla fine degli anni '90 con il boom di
Internet. Gli utilizzi sono infiniti, i progetti in evoluzione.
Claudio Panerai, di Achab, ritiene che in Italia il mercato dei
dispositivi connessi è in crescita, ma c'è ancora parecchia strada da
fare. Sicuramente le aziende stanno iniziando a capire l'importanza di
questo segmento, investendovi. I primi ad andare in questa direzione
sono stati i produttori di automobili (oggi in Italia circa 4 milioni e
mezzo di auto sono connesse, grazie ai dispositivi GPS). Un altro settore
che è sulla strada giusta e che ha compreso le potenzialità dell'IoT è la
domotica.
Strumenti IoT, sensori e sicurezza. Come ci si deve
proteggere?
"In effetti è difficile immaginare che una macchina da caffè possa
rivelare la password Wi-Fi del suo proprietario o un baby monitor
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Oggi siamo concentrati
sul connettere gli oggetti
alla rete, un passo
essenziale, ma il futuro
sta neWimmaginare e
creare nuovi servizi,
prodotti, modelli di
business grazie aWIoT.
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MIKA MAJAPURO - F-SECURE
GASTONE NENCINI TREND MICRO
MORTEN LEHN KASPERSKY LAB ITALIA
MICHELE FRASSINI
VODAFONE
PAOLO CIOTTI - HP ITALY
VALERIO ROSANO ZYXEL COMMUNICATIONS ITALY
possa essere controllato da criminali informatici. Sembrano tutti
scenari tratti da un film di fantascienza, eppure sono situazioni che
possono realmente accadere e che sono state realmente individuate
durante un esperimento condotto dai ricercatori di Kaspersky Lab su
una serie di oggetti IoT presenti nelle smart home" racconta Morten
Lehn, Managing Director di Kaspersky Lab Italia. "Per proteggersi, gli
esperti di Kaspersky Lab suggeriscono di fare sempre prima una verifica
online quando si decide di acquistare un qualsiasi dispositivo e cercare
notizie relative ad eventuali vulnerabilità per capire se sono state già
corrette. Inoltre, raccomandano di non acquistare gli ultimi prodotti
lanciati sul mercato poiché oltre ai bug standard, i dispositivi rilasciati
di recente potrebbero avere delle vulnerabilità di sicurezza non ancora
scoperte".
L'attenzione nella scelta di ciò che si installa è fondamentale anche per
VITTORIO PICCININI - IBM
Mika Majapuro, Product Marketing Director of Consumer Business
in P-Secure: "Se sei un'azienda occorre prestare attenzione quando
installi qualsiasi cosa, usare la crittografia, le password, i certificati;
usare meccanismi avanzati di rilevazione che evidenzino attività
sospette sulla tua rete. Se sei un utente, occorre creare password
forti e univoche, accertarsi quindi di cambiare le password fornite di
default sui dispositivi connessi; leggere molto bene le policy relative
alla privacy e controllare le impostazioni dei dispositivi; occorre
comprendere se la tua smart TV stia inviando dati. Ci si deve anche
chiedere se sia davvero necessario per il dispositivo (qualunque esso
sia) connettersi a Internet. Bisogna avere il coraggio di fare domande
anche sconvenienti al produttore o ai suoi venditori. Ti spiegano quanti
dati raccolgono effettivamente? Ti sanno aiutare se desideri cambiare
password? Usano la crittografia? E soprattutto bisogna ricordarsi di
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FRANCESCO FALASCHI VAR GROUP
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costruire città intelligenti può diventare realtà. E noi di ZyXEL stiamo
lavorando in questa direzione".
Chi o cosa guiderà il processo verso l'internet delle cose: il
software, l'hardware, le soluzioni end-to-end?
La convergenza di questi fattori è indispensabile per lo sviluppo di IoT,
tutti i player sembrano esserne convinti.
Alessandro Anzilotti racconta come, dal punto di vista di operatore di
telecomunicazioni, Clouditalia abbia una particolare sensibilità verso
gli aspetti legati alla connettività. "La disponibilità di una rete dati, la
sua sicurezza e affidabilità sono per noi il requisito minimo ma anche
quello che farà la differenza dell'IoT Informazione comunicata nel
momento in cui è generata e disponibile a chi occorre". Francesco
Falaschi di Var Group non ha dubbi: "II successo in questo campo non
sarà determinato da un singolo elemento hardware o software, ma
da una piattaforma completa che risolva in maniera mirata più di un
singolo need del segmento di mercato a cui si rivolge. Il mondo e l'IT
in particolar modo, non sono più così semplici da permetterci di far
business continuando a creare soluzioni mirate a singoli problemi,
o meglio, non soltanto. Dobbiamo adottare una logica di ecosistema
complesso che avvolge la problematica da più punti di vista. L'IoE
oggi da alle aziende una grandissima opportunità: essere in grado
di governare i Big Data, dalle semplici analisi reattive fino alle più
complesse operazioni di data mining, intercorrelation, insights e
predictive analysis. In questo senso i sistemi IoE sono intimamente
connessi e oserei dire inscindibili, dalle modalità di analisi dei dati che
gli stessi sistemi si portano dietro".
Alberto Degradi di Cisco Italia ribadisce: "II processo verso l'internet
delle Cose è una convergenza di tutti questi elementi: software,
hardware, architetture. Non è un caso che Cisco nelTevolvere la propria
proposta in questo settore abbia scelto di chiamarla IoT System è di
un sistema che abbiamo bisogno, capace di offrire elementi hardware
dedicati sempre più potenti e leggeri allo stesso tempo, gestibili e
programmabili in modo aperto con piattaforme ad hoc, fortemente
integrati con il fondamentale elemento di sicurezza. Questa proposta
si può poi verticalizzare su specifici settori e in questo senso la logica
end-to-end da il suo massimo vantaggio in termini di digitalizzazione
delle diverse industry".
"I clienti ci chiedono soluzioni a determinate esigenze o casi d'uso. La
soluzione si basa su hardware e software, ciò che farà la differenza sarà
sempre più la capacità di trasformare modelli di business e processi
- conferma Vittorio Piccinini di IBM Italia". IBM sta investendo in
questo ambito, con una Business Unit dedicata e con le sue capacità
consulenziali. Alla fine avrà successo chi riuscirà a fornire la corretta
visione della trasformazione digitale, facendo leva su tecnologie in
grado di gestire le complessità dell'IoT e, perché no, di interagire con le
dimensioni del Cognitive".
Il valore sta nel concetto di servizio percepito dal cliente - ribadisce
Michele Frassini di Vodafone Global M2M. "La gente adotta ciò che
è semplice utilizzare, servizi chiavi in mano. Come già avvenuto nel
mondo del cloud, il tema è quello della semplificazione. È questa
la forza di Vodafone, che ha capabilities nel mondo della mobilità,
ha investito sul 4g e sulla banda larga e sui servizi, ponendosi come
interlocutore sia per il mondo consumer che per quello business".
Paola Visentin di RFID Global, conclude: "Se Rfid, Nfc e Bluetooth
Smart sono tecnologie abilitanti l'IoT, sono altrettanto vitali le
modalità operative che seguono il dato lungo la sua intera filiera:
dall'acquisizione alla fruizione, passando per l'elaborazione e
integrazione per divenire così informazione utile. In termini pratici,
ciò si riflette nei principi di collaborazione, partnership e condivisione
delle attività tra i player tecnologici: la competenza di ogni attore è
concentrata su un aspetto del complesso progetto (hardware, software,
integrazione), quindi su una precisa fase della filiera del dato". •
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mantenere aggiornato il software".
David Gubiani, Security Engineering Manager di Check Point
Software, sottolinea come l'IoT rappresenti una grande opportunità,
ma anche un grosso rischio per la sicurezza informatica, perché
collegati ad Internet e spesso non controllati o resi sicuri come i
normali strumenti di connessione quale laptop tablet e PC. Tutto
ciò che viene collegato a una rete deve essere protetto, perché può
rappresentare il punto di ingresso per un tentativo di attacco ed essere
utilizzato come testa di ponte per poter poi accedere dall'interno alle
risorse critiche informatiche (sia private che aziendali); come se non
bastasse, un qualsiasi mezzo informatico può essere utilizzato nella
rete per effettuare attacchi verso terze parti mascherandosi all'interno
di una rete domestica. È assolutamente necessario assicurarsi che
questi strumenti siano protetti quantomeno da un sistema di sicurezza
efficace perimetrale e siano aggiornati alle ultime versioni software
disponibili per evitare lo sfruttamento di vulnerabilità da parte di
malintenzionati. Ribadisco che ogni strumento collegato ad Internet
può, se non protetto adeguatamente, rappresentare l'anello debole
della catena di sicurezza, dobbiamo assolutamente iniziare a ragionare
dimenticandoci della distinzione tra IoT e strumenti tradizionali, sono
tutti mezzi di comunicazione collegati ad Internet e perciò soggetti ad
attacchi.
Gastone Nencini, Country Manager Trend Micro Italia, ribadisce il
concetto: "Qualsiasi cosa connessa e dotata di un indirizzo IP può
essere hackerata. Ci troviamo in un momento in cui i consumatori
stanno obbligando i produttori a creare sempre nuovi articoli,
ma le scelte spesso sono guidate dal marketing e dalla fretta di
portare sul mercato i nuovi device. Questa velocità relega spesso la
sicurezza a un ruolo marginale, perché se dovesse essere inclusa in
fase progettuale allungherebbe i tempi di rilascio del prodotto per
la necessità di effettuare le verifiche e i controlli del caso. È invece
necessario porre in essere i dovuti controlli nel momento stesso in
cui si comincia a pensare l'innovazione. Nell'ambito dello sviluppo
del software le carenze a livello di sicurezza sono di vecchia data.
Un tempo le limitazioni hardware inducevano i programmatori a
privilegiare la velocità e l'efficienza del loro software a scapito di
errori che potevano tradursi in serie vulnerabilità. Oggi, purtroppo
ritroviamo le stesse leggerezze, soprattutto nelle app mobili. Nel
mondo applicativo aziendale, vediamo gli stessi rischi nel passaggio
alle web applications. A questo si aggiunge la crescente importanza del
fenomeno della consumerizzazione, l'enorme capillarità di dispositivi
come smartphone, spesso utilizzati in modo poco prudente e con
applicazioni di cui ignoriamo il reale comportamento. La sicurezza,
in questi contesti, deve essere approcciata in modo sistematico,
abituandosi a uno sviluppo di software intrinsecamente sicuro e
impegnandosi per far crescere la cultura della sicurezza dentro e fuori
le aziende".
Valerio Rosano, Country Manager ZyXEL Communications Italy
Sri, sottolinea come reti integrate, se pur in sicurezza, possono
esporre gli utenti al trattamento di dati sensibili: "Tutti i dispositivi
interconnessi tra telecamere, sistemi di illuminazione e sensori per la
rilevazione dell'inquinamento e del traffico hanno come finalità ultima
l'ottimizzazione di un servizio, andando a comunicare tempestivamente
le emergenze o prevenendo le criticità. Non si può interpretarli come
un pericolo. Se i sistemi di automazione domotica sono sotto il diretto
controllo dell'utente, le piattaforme integrate dei servizi pubblici invece
no, ma il compromesso per usufruire di un servizio migliore è affidarsi
alla professionalità (alta) e alla responsabilità di chi le ha realizzate.
Perché la sicurezza è importante ma il futuro è questo. E ZyXEL questo
10 sa bene, operando nel mercato nel settori networking, wireless e
security. Ci troviamo in un momento storico in cui non possiamo più
sottrarci ai cambiamenti o rimarremo fuori dal mercato. Tenendo alto
11 livello di connessione tra dati, cose, persone e processi la possibilità di
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