Internet delle cose
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07/01/2016 Pag. 34 N.46 - dicembre 2015 Digitalic diffusione:14504 tiratura:15000 :ó NTERNET DELLE COSE le opportunità del mondo connesso 34 1 I* DI CECILIA CANTADORE E STEFANIA PELLUCCHI La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato DOSSIER IOT 07/01/2016 Pag. 34 N.46 - dicembre 2015 Digitalic diffusione:14504 tiratura:15000 E POTENZIALMENTE RIVOLUZIONARIO IN OGNI AMBITO, L'IOT STA TRASFORMANDO L'INDUSTRIA, IL MANIFATTURIERO E LA LOGISTICA. ECCO QUALI SVILUPPI RISERVA IL FUTURO, IN ITALIA, TRA ATTENZIONE ALLA SICUREZZA E CONVERGENZA DI SOFTWARE, HARDWARE E SOLUZIONI END-TO-END Quali sono i settori che stanno già beneficiando dell'IoT? La cosiddetta Industria 4.0 sta maturando e il suo punto di partenza è proprio la possibilità di rendere interconnessi gli elementi della fabbrica e tutti i processi produttivi, in modo che raccolgano e scambino dati in rete così che i dati si possano trasformare in informazioni spendibili, analizzabili, integrate anche con gli altri livelli dell'impresa. Secondo Alberto Degradi, Infrastructure Architecture Leader, Cisco Italia, un'altra area in cui l'Internet of Things permette di innovare molti processi e migliorare la qualità dei servizi offerti è quella legata alle comunità intelligenti. Alberto Degradi sottolinea: "Molto di ciò che si può realizzare nelle smart city è legato alla possibilità di connettere gli elementi che compongono 1 sistemi chiave per la gestione e il funzionamento efficace delle città, ad esempio rendendo più intelligenti infrastrutture come quella idrica, l'illuminazione pubblica, la mobilità etc. C'è poi il terzo campo dell'energia: qui l'Italia ha un suo grande record, è il paese che ha più contatori smart al mondo che costituiscono una base importantissima su cui si sta sviluppando un concetto di smart grid che certamente integra al suo interno le potenzialità dell'Internet of Things". Anche Valerio Rosano Country Manager ZyXEL Communications Italy SRL, è convinto che i campi di applicazione siano estremamente ampi e svariati: dai sistemi d'automazione e automotive ai contatori di elettricità e gas, dai sensori e dispositivi elettromedicali indossabili e intelligenti per il controllo della salute agli "oggetti" domestici. Questi ultimi rappresentano l'ambito di massimo sviluppo per FIoT. "Le Smart Car in particolare sono in rapida diffusione e le Smart City presto le seguiranno a ruota, trainate dal sistema di illuminazione intelligente. Le tecnologie di comunicazione legate al mercato delle applicazioni sono invece ad appannaggio del Wireless, del Wi-Fi e del Bluetooth". Mika Majapuro, Product Marketing Director of Consumer Business in F-Secure, dividerebbe FIoT in due categorie: applicazioni per l'industria e per l'ambiente domestico. "Dal punto di vista industriale gli esempi applicativi sono numerosi - racconta Majapuro - si pensi ai distributori automatici che inviano alert quando devono essere riforniti o alle piazze che possono essere monitorate in remoto con videocamere e rilevatori di accessi. Tutti i settori legati alla produzione e alla manutenzione possono ottenere dallToT grandissimi benefici. Le applicazioni domestiche sono anch'esse numerose e generalmente guidate dal risparmio sui costi di energia (si pensi a un termostato connesso a Internet), maggiore sicurezza (personale e dell'edificio), prodotti smart che semplificano la vita (un tipico esempio che viene fatto è la possibilità di accendere il forno mentre stai tornando a casa)". Come afferma Francesco Mari, Vice President Product and Innovation Strategy Internet of Things di SAP, siamo solo all'inizio: "Oggi tutta l'enfasi è concentrata sul tema della connettività, così come all'inizio dell'era di Internet l'attenzione era puntata sui software e sulle infrastrutture che consentivano la connessione alla rete; gradualmente però si è passati a pensare a cosa si poteva fare una volta connessi e lì è iniziata la vera svolta". Lo stesso sta accadendo per FIoT: "Oggi siamo concentrati sul connettere gli oggetti alla rete, un passo essenziale, ma il futuro sta nell'immaginare e creare nuovi servizi, prodotti, modelli |35 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato L'Intemet of Things è una opportunità che ogni settore può cogliere e ci sono progetti in questo senso nei campi più disparati. Abbiamo chiesto ai principali player di aiutarci a fare il punto su quali sono i settori che già ne beneficiano, su cosa si dovrebbe investire e su come l'Italia abbia recepito la potenzialità di sensori e oggetti intelligenti. Un occhio di riguardo è stato dato al tema della sicurezza, ancora una volta al centro del dibattito. 07/01/2016 Pag. 34 N.46 - dicembre 2015 diffusione:14504 tiratura:15000 Digitalic DANILO POCCIA AMAZON WEB SERVICES ALESSANDRO ANZILOTTI CLOUDITALIA CLAUDIO PANERAI - ACHAB 36 PAOLA VISENTIN RFID GLOBAL DAVID GUBIANI CHECK POINT SOFTWARE di business grazie all'IoT. SAP è già attiva nella logistica, dove letture reali di ciò che accade nel mondo fisico permettono di ottimizzare tempi e costi: lo dimostrano i dati del porto di Amburgo che grazie alla connessione dei sistemi ha segnato un incremento di utilizzo delTinfrastruttura del 20-50%. Un altro settore strategico è quello della manutenzione degli asset: "Basare gli interventi su dati certi significa poter fare una manutenzione più mirata, riducendo costi e rischi". In questo ambito SAP collabora dal 2013 con Trenitalia, con cui ha elaborato un sistema di manutenzione non più basato sul chilometraggio, ma su specifici parametri relativi all'effettivo degrado di ogni componente, rilevati sfruttando i 5000 sensori presenti sui nuovi treni. Paola Visentin, Marketing & Communication Manager in RPID Global, racconta come "Rfid, Nfc e Bluetooth Smart (la tecnologia wireless conosciuta anche come Bluetooth Low Energy, Ble) intervengono così in questo scenario esprimendo performance distintive quali l'acquisizione del dato in modo involontario, quindi senza alcun intervento umano, assegnando un'identità elettronica univoca all'oggetto/persona/processo rilevato e, nel caso del Ble, fornendo informazioni di localizzazione". Quali settori, investendo, avrebbero i maggiori benefici? Alessandro Anzilotti, Cmo di Clouditalia, non ha dubbi: "Le smart cities sarebbero il luogo in cui questa tecnologia ha le più enormi potenzialità. L'IoT è uno strumento però applicabile alla maggior ENRICO PANICHELLI HITACHI DATA SYSTEMS parte delle aziende manifatturiere in cui i benefici principali sono la riduzione dei costi e la maggiore efficienza operativa. Infine il sistema sanitario potrebbero cambiare totalmente volto, conciliando sicurezza, efficacia e usabilità". Paolo Ciotti, Marketing Manager HP Italy, ha fornito un'analisi della situazione: "Possiamo considerare il 2014 un anno di svolta per l'Internet of Things, con molte aziende che si sono lanciate in questo mondo innescando un circolo virtuoso di emulazione. Tra le aree più promettenti, nel breve periodo, c'è il wearable, proprio per quella immediatezza di risposta alla crescente domanda di interconnessione di tutto ciò che attiene alla persona (un esempio tra i tanti: un allenamento fisico efficace e in linea con le individuali esigenze fisiologiche e biologiche, unito a un regime dietetico controllato). Ma è anche vero che si stanno realizzando i primi progetti di efficientamento dello smart manufacturing, della smart factory e della smart agricolture". Una visione a lungo termine arriva poi da Enrico Panichelli, Business Development and Consulting Social Innovation Solutions Hitachi Data Systems: "I maggior benefici nel futuro arriveranno dall'integrazione tra IT (Information Technology) e OT (Operational Technology). Non si tratta di qualcosa che riguarda un solo settore, ma della capacità reale di connettere in modo intelligente i device. Per quanto ci riguarda, stiamo facendo molti investimenti nell'area education e della salute. In quest'ultimo campo riteniamo che l'IoT rappresenti una vera occasione per una gestione a 360 gradi del La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato ALBERTO DEGRADI - CISCO 07/01/2016 Pag. 34 N.46 - dicembre 2015 Digitalic paziente e quindi di cure migliori e maggior benessere". E proprio sul settore della salute e della sanità torna Danilo Poccia, Technical Evangelist di Amazon Web Services: "l'IoT industriale è già una realtà in crescita. Grandi aziende, imprese manifatturiere, fabbriche useranno sempre più l'Internet delle cose per raccogliere informazioni e ottimizzare i processi, risparmiare e ottenere un incremento economico. Passi da gigante potranno essere fatti - invece - soprattutto nel medicale. Lo dimostrano casi di successo già avviati, come ad esempio il progetto di Intel con Micheal J.Fox Foundation per i malati di Parkinson, che prevede l'utilizzo di braccialetti intelligenti che possono monitorare i pazienti e le loro vibrazioni e raccogliere informazioni sulla malattia. Oppure oggetti che ricordano ai pazienti di prendere le medicine". Claudio Panerai, Cto Achab, crede che dall'Internet of Things possano trarre beneficio tutti i settori in cui il servizio è erogato in quantità minore rispetto ai potenziali fruitori. Tre esempi? "Le code al check- in all'aeroporto e il recupero bagagli; l'illuminazione notturna e la regolazione dei semafori all'interno delle delle Smart City e infine i musei, dove con l'IoT ci si potrebbe però spingere verso qualcosa in più: le audioguide potrebbero essere sostituite da un sensore vicino a ogni quadro, per gestire le informazioni a livello centralizzato e dare al visitatore un'esperienza di visita migliore". Francesco Falaschi, Innovation Strategist di Var Group, guarda al futuro: "In ambito prettamente business sicuramente il manifatturiero, la security, Fautomotive, ma penso anche alle grandi potenzialità italiane in contesti di smart agricolture, beni culturali e healthcare. Come italiano mi auguro che utilizzeremo tutto il positivo fermento che ruota intorno a queste tecnologie come trampolino per rivoluzionare alcuni comparti ammuffiti del sistema e poter creare dei centri di eccellenza riconosciuti in tutto in mondo. Come Var Group stiamo operando in tal senso, investendo su un Innovation Center e su laboratori di IoE dedicati ai processi aziendali, in quanto è proprio sui processi che si gioca la partita più importante". Le aziende italiane percepiscono il valore dell'IoT o è ancora qualcosa di lontano? Per Vittorio Piccinini, Digital Architect IBM Italia, le aziende italiane 10 percepiscono, ma ci sono ancora delle barriere: un modello di business non sempre chiaro e standard tecnologici in evoluzione. Molte realtà però stanno innovando con IoT, nell'ottica di una trasformazione digitale. Paolo Ciotti di HP Italy sottolinea che "il Governo italiano ha sicuramente inviato dei messaggi positivi ai sostenitori delTIntemet of Things mediante il piano della banda ultra larga e la creazione di una task force sulle smart city. Nel 2014, infatti, sono stati circa 8 milioni gli oggetti interconnessi tramite Sim cellulare (+33% rispetto all'anno precedente) e il valore del mercato si aggira intorno a 1,55 mld di euro. Le aziende italiane hanno fatto propria la consapevolezza che la maggior parte delle applicazioni IoT consolidate continua a sfruttare la connettività cellulare e hanno proposto servizi aggiuntivi in tale direzione. Uno dei più diffusi, che ha raccolto ampi consensi tra gli end-user, riguarda la smart car (soprattutto a fini assicurativi), che rappresenta il 55% del totale degli oggetti connessi tramite sim e il 38% del mercato, in crescita più del 50% sia per diffusione che per valore di mercato. Segue lo smart metering e lo smart asset management nelle utility, con circa 1,7 milioni di oggetti connessi tramite sim, 21% degli oggetti, 16% del mercato. Questi sono solo alcuni degli esempi che indicano come le aziende abbiano realizzato un proponimento di valore, per i servizi IoT, in linea con le esigenze e i bisogni del mercato italiano". Enrico Panichelli, Business Development and Consulting Social Innovation Solutions Hitachi Data Systems, conferma: "I nostri clienti in Italia sanno benissimo quali sono le potenzialità dellToT e 11 loro valore. Si tratta però di affrontare una vera e propria Digital Transformation, dove la tecnologia e l'innovazione sono fattori abilitanti di business. Da tempo diciamo che in futuro le aziende leader in ogni settore saranno quelle più forti nel campo dei Big Data, degli Analytics e della capacità di connettere, grazie all'IoT, il mondo. Come sempre, in momenti di profondo cambiamento, occorre il tempo di valutare gli investimenti e la volontà strategica di trasformarsi in vere e proprie digitai company". Danilo Poccia, Technical Evangelist di Amazon Web Services, ribadisce: "L'Italia ha percepito il valore dell'Internet delle cose, sia le grandi aziende che le piccole startup. Basti pensare che l'iniziativa City on a Cloud di Amazon Web Services quest'anno ha premiato proprio una startup italiana, Park Smart di Catania, che ha sviluppato un progetto per risolvere il problema del trovare parcheggio sfruttando le videocamere già installate nelle strade, che riprendono i posti liberi e forniscono l'informazione in modo centralizzato". Michele Frassini, Marketing & Sales Manager M2M Italy, Vodafone Global M2M conferma che Utilities e automotive in Italia sono comparti di eccellenza. Le campagne di cambio contatori e gli obblighi regolamentari hanno dato una spinta importante. Stanno nascendo tante startup che promuovono l'IoT, c'è un fermento anche superiore a quello che abbiamo avuto alla fine degli anni '90 con il boom di Internet. Gli utilizzi sono infiniti, i progetti in evoluzione. Claudio Panerai, di Achab, ritiene che in Italia il mercato dei dispositivi connessi è in crescita, ma c'è ancora parecchia strada da fare. Sicuramente le aziende stanno iniziando a capire l'importanza di questo segmento, investendovi. I primi ad andare in questa direzione sono stati i produttori di automobili (oggi in Italia circa 4 milioni e mezzo di auto sono connesse, grazie ai dispositivi GPS). Un altro settore che è sulla strada giusta e che ha compreso le potenzialità dell'IoT è la domotica. Strumenti IoT, sensori e sicurezza. Come ci si deve proteggere? "In effetti è difficile immaginare che una macchina da caffè possa rivelare la password Wi-Fi del suo proprietario o un baby monitor 37 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Oggi siamo concentrati sul connettere gli oggetti alla rete, un passo essenziale, ma il futuro sta neWimmaginare e creare nuovi servizi, prodotti, modelli di business grazie aWIoT. diffusione:14504 tiratura:15000 07/01/2016 Pag. 34 N.46 - dicembre 2015 diffusione:14504 tiratura:15000 Digitalic MIKA MAJAPURO - F-SECURE GASTONE NENCINI TREND MICRO MORTEN LEHN KASPERSKY LAB ITALIA MICHELE FRASSINI VODAFONE PAOLO CIOTTI - HP ITALY VALERIO ROSANO ZYXEL COMMUNICATIONS ITALY possa essere controllato da criminali informatici. Sembrano tutti scenari tratti da un film di fantascienza, eppure sono situazioni che possono realmente accadere e che sono state realmente individuate durante un esperimento condotto dai ricercatori di Kaspersky Lab su una serie di oggetti IoT presenti nelle smart home" racconta Morten Lehn, Managing Director di Kaspersky Lab Italia. "Per proteggersi, gli esperti di Kaspersky Lab suggeriscono di fare sempre prima una verifica online quando si decide di acquistare un qualsiasi dispositivo e cercare notizie relative ad eventuali vulnerabilità per capire se sono state già corrette. Inoltre, raccomandano di non acquistare gli ultimi prodotti lanciati sul mercato poiché oltre ai bug standard, i dispositivi rilasciati di recente potrebbero avere delle vulnerabilità di sicurezza non ancora scoperte". L'attenzione nella scelta di ciò che si installa è fondamentale anche per VITTORIO PICCININI - IBM Mika Majapuro, Product Marketing Director of Consumer Business in P-Secure: "Se sei un'azienda occorre prestare attenzione quando installi qualsiasi cosa, usare la crittografia, le password, i certificati; usare meccanismi avanzati di rilevazione che evidenzino attività sospette sulla tua rete. Se sei un utente, occorre creare password forti e univoche, accertarsi quindi di cambiare le password fornite di default sui dispositivi connessi; leggere molto bene le policy relative alla privacy e controllare le impostazioni dei dispositivi; occorre comprendere se la tua smart TV stia inviando dati. Ci si deve anche chiedere se sia davvero necessario per il dispositivo (qualunque esso sia) connettersi a Internet. Bisogna avere il coraggio di fare domande anche sconvenienti al produttore o ai suoi venditori. Ti spiegano quanti dati raccolgono effettivamente? Ti sanno aiutare se desideri cambiare password? Usano la crittografia? E soprattutto bisogna ricordarsi di La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato FRANCESCO FALASCHI VAR GROUP 07/01/2016 Pag. 34 N.46 - dicembre 2015 Digitalic costruire città intelligenti può diventare realtà. E noi di ZyXEL stiamo lavorando in questa direzione". Chi o cosa guiderà il processo verso l'internet delle cose: il software, l'hardware, le soluzioni end-to-end? La convergenza di questi fattori è indispensabile per lo sviluppo di IoT, tutti i player sembrano esserne convinti. Alessandro Anzilotti racconta come, dal punto di vista di operatore di telecomunicazioni, Clouditalia abbia una particolare sensibilità verso gli aspetti legati alla connettività. "La disponibilità di una rete dati, la sua sicurezza e affidabilità sono per noi il requisito minimo ma anche quello che farà la differenza dell'IoT Informazione comunicata nel momento in cui è generata e disponibile a chi occorre". Francesco Falaschi di Var Group non ha dubbi: "II successo in questo campo non sarà determinato da un singolo elemento hardware o software, ma da una piattaforma completa che risolva in maniera mirata più di un singolo need del segmento di mercato a cui si rivolge. Il mondo e l'IT in particolar modo, non sono più così semplici da permetterci di far business continuando a creare soluzioni mirate a singoli problemi, o meglio, non soltanto. Dobbiamo adottare una logica di ecosistema complesso che avvolge la problematica da più punti di vista. L'IoE oggi da alle aziende una grandissima opportunità: essere in grado di governare i Big Data, dalle semplici analisi reattive fino alle più complesse operazioni di data mining, intercorrelation, insights e predictive analysis. In questo senso i sistemi IoE sono intimamente connessi e oserei dire inscindibili, dalle modalità di analisi dei dati che gli stessi sistemi si portano dietro". Alberto Degradi di Cisco Italia ribadisce: "II processo verso l'internet delle Cose è una convergenza di tutti questi elementi: software, hardware, architetture. Non è un caso che Cisco nelTevolvere la propria proposta in questo settore abbia scelto di chiamarla IoT System è di un sistema che abbiamo bisogno, capace di offrire elementi hardware dedicati sempre più potenti e leggeri allo stesso tempo, gestibili e programmabili in modo aperto con piattaforme ad hoc, fortemente integrati con il fondamentale elemento di sicurezza. Questa proposta si può poi verticalizzare su specifici settori e in questo senso la logica end-to-end da il suo massimo vantaggio in termini di digitalizzazione delle diverse industry". "I clienti ci chiedono soluzioni a determinate esigenze o casi d'uso. La soluzione si basa su hardware e software, ciò che farà la differenza sarà sempre più la capacità di trasformare modelli di business e processi - conferma Vittorio Piccinini di IBM Italia". IBM sta investendo in questo ambito, con una Business Unit dedicata e con le sue capacità consulenziali. Alla fine avrà successo chi riuscirà a fornire la corretta visione della trasformazione digitale, facendo leva su tecnologie in grado di gestire le complessità dell'IoT e, perché no, di interagire con le dimensioni del Cognitive". Il valore sta nel concetto di servizio percepito dal cliente - ribadisce Michele Frassini di Vodafone Global M2M. "La gente adotta ciò che è semplice utilizzare, servizi chiavi in mano. Come già avvenuto nel mondo del cloud, il tema è quello della semplificazione. È questa la forza di Vodafone, che ha capabilities nel mondo della mobilità, ha investito sul 4g e sulla banda larga e sui servizi, ponendosi come interlocutore sia per il mondo consumer che per quello business". Paola Visentin di RFID Global, conclude: "Se Rfid, Nfc e Bluetooth Smart sono tecnologie abilitanti l'IoT, sono altrettanto vitali le modalità operative che seguono il dato lungo la sua intera filiera: dall'acquisizione alla fruizione, passando per l'elaborazione e integrazione per divenire così informazione utile. In termini pratici, ciò si riflette nei principi di collaborazione, partnership e condivisione delle attività tra i player tecnologici: la competenza di ogni attore è concentrata su un aspetto del complesso progetto (hardware, software, integrazione), quindi su una precisa fase della filiera del dato". • 39 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato mantenere aggiornato il software". David Gubiani, Security Engineering Manager di Check Point Software, sottolinea come l'IoT rappresenti una grande opportunità, ma anche un grosso rischio per la sicurezza informatica, perché collegati ad Internet e spesso non controllati o resi sicuri come i normali strumenti di connessione quale laptop tablet e PC. Tutto ciò che viene collegato a una rete deve essere protetto, perché può rappresentare il punto di ingresso per un tentativo di attacco ed essere utilizzato come testa di ponte per poter poi accedere dall'interno alle risorse critiche informatiche (sia private che aziendali); come se non bastasse, un qualsiasi mezzo informatico può essere utilizzato nella rete per effettuare attacchi verso terze parti mascherandosi all'interno di una rete domestica. È assolutamente necessario assicurarsi che questi strumenti siano protetti quantomeno da un sistema di sicurezza efficace perimetrale e siano aggiornati alle ultime versioni software disponibili per evitare lo sfruttamento di vulnerabilità da parte di malintenzionati. Ribadisco che ogni strumento collegato ad Internet può, se non protetto adeguatamente, rappresentare l'anello debole della catena di sicurezza, dobbiamo assolutamente iniziare a ragionare dimenticandoci della distinzione tra IoT e strumenti tradizionali, sono tutti mezzi di comunicazione collegati ad Internet e perciò soggetti ad attacchi. Gastone Nencini, Country Manager Trend Micro Italia, ribadisce il concetto: "Qualsiasi cosa connessa e dotata di un indirizzo IP può essere hackerata. Ci troviamo in un momento in cui i consumatori stanno obbligando i produttori a creare sempre nuovi articoli, ma le scelte spesso sono guidate dal marketing e dalla fretta di portare sul mercato i nuovi device. Questa velocità relega spesso la sicurezza a un ruolo marginale, perché se dovesse essere inclusa in fase progettuale allungherebbe i tempi di rilascio del prodotto per la necessità di effettuare le verifiche e i controlli del caso. È invece necessario porre in essere i dovuti controlli nel momento stesso in cui si comincia a pensare l'innovazione. Nell'ambito dello sviluppo del software le carenze a livello di sicurezza sono di vecchia data. Un tempo le limitazioni hardware inducevano i programmatori a privilegiare la velocità e l'efficienza del loro software a scapito di errori che potevano tradursi in serie vulnerabilità. Oggi, purtroppo ritroviamo le stesse leggerezze, soprattutto nelle app mobili. Nel mondo applicativo aziendale, vediamo gli stessi rischi nel passaggio alle web applications. A questo si aggiunge la crescente importanza del fenomeno della consumerizzazione, l'enorme capillarità di dispositivi come smartphone, spesso utilizzati in modo poco prudente e con applicazioni di cui ignoriamo il reale comportamento. La sicurezza, in questi contesti, deve essere approcciata in modo sistematico, abituandosi a uno sviluppo di software intrinsecamente sicuro e impegnandosi per far crescere la cultura della sicurezza dentro e fuori le aziende". Valerio Rosano, Country Manager ZyXEL Communications Italy Sri, sottolinea come reti integrate, se pur in sicurezza, possono esporre gli utenti al trattamento di dati sensibili: "Tutti i dispositivi interconnessi tra telecamere, sistemi di illuminazione e sensori per la rilevazione dell'inquinamento e del traffico hanno come finalità ultima l'ottimizzazione di un servizio, andando a comunicare tempestivamente le emergenze o prevenendo le criticità. Non si può interpretarli come un pericolo. Se i sistemi di automazione domotica sono sotto il diretto controllo dell'utente, le piattaforme integrate dei servizi pubblici invece no, ma il compromesso per usufruire di un servizio migliore è affidarsi alla professionalità (alta) e alla responsabilità di chi le ha realizzate. Perché la sicurezza è importante ma il futuro è questo. E ZyXEL questo 10 sa bene, operando nel mercato nel settori networking, wireless e security. Ci troviamo in un momento storico in cui non possiamo più sottrarci ai cambiamenti o rimarremo fuori dal mercato. Tenendo alto 11 livello di connessione tra dati, cose, persone e processi la possibilità di diffusione:14504 tiratura:15000