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SVILUPPO per lo INFORM@ZIONE Gennaio 2011, n. 61 Regione Toscana - Settore Attività Internazionali LA COOPERAZIONE DEI TERRITORI: INFORM@ZIONE PER LO SVILUPPO NEWSLETTER DELLA COOPERAZIONE DECENTRATA TOSCANA C.I.R.P.A.C Centro Interuniversitario di Ricerca per la Pace l’Analisi e la mediazione dei Conflitti Università degli Studi di Siena, Università degli Studi di Firenze Università di Pisa, Scuola Superiore Sant’Anna In primo piano PETROLIO E SVILUPPO La recente scoperta di giacimenti petroliferi in Ghana ha spinto più di 250 rappresentanti della società civile, riuniti nel Citizens’ Summit on Oil and Gas (Accra, giugno 2010) a fare pressione sul governo affinché elabori una dettagliata strategia di lungo termine che permetta di utilizzare i proventi dell’estrazione petrolifera in favore dello sviluppo sociale del paese. Il rischio, secondo le organizzazioni della società civile, è che i benefici di tale attività (stimati in un miliardo di dollari all’anno) non raggiungano mai l’80% della popolazione ghanese che oggi vive con meno di due dollari al giorno, gettando sul paese l’ombra della “resource curse”. È noto infatti come la scoperta di giacimenti in Paesi in via di sviluppo, anziché dare impulso al finanziamento di efficienti sistemi di welfare, abbia spesso portato a un peggioramento continua a p.2 in evidenza: in questo numero: Approfondimenti La cooperazione Toscana in... Bandi Documenti Eventi Useful websites delle condizioni di vita delle fasce più povere della popolazione. N. Birsdall e A. Subramanian nel 2004 scrivevano: “I paesi spesso cadono nella povertà proprio a causa della loro ricchezza di risorse petrolifere. Le ricchezze petrolifere e minerali possono rivelarsi fattori negativi per la crescita e per la democrazia, in quanto tendono a impedire lo sviluppo di istituzioni e valori che sono componenti cruciali delle economie di mercato aperte e della libertà politica”. I progressi nelle tecnologie esplorative e i picchi dei prezzi petroliferi hanno permesso a 34 dei paesi meno sviluppati della terra di sfruttare risorse naturali quali gas e petrolio che oggi assicurano oltre il 30% dei loro proventi da export. p. 2 p. 6 p. 9 p. 15 p. 21 p. 27 EU-SUPPORT TO CIVIL SOCIETY - SERBIA p. 11 LINEE GUIDA MAE-DGCS 2011-2013 p. 15 LUCCA, 17-20 FEBBRAIO VILLAGGIO SOLIDALE - SALONE DEL VOLONTARIATO ITALIANO La Newsletter è curata per conto del CIRPAC dalla Scuola Superiore Sant’Anna Coordinamento Scientifico: Prof. Andrea de Guttry (Scuola Superiore Sant’Anna) Redazione: Andrea de Guttry, Ilaria Dal Canto, Annarosa Mezzasalma (Scuola Superiore Sant’Anna) Alessandro Volpi, Alessandro Breccia, Chiara Macchi, Valentina Fei (Università di Pisa) Direttore Responsabile: Francesco Ceccarelli (Ufficio Comunicazione Scuola Superiore Sant’Anna) Concept Grafico: Michele Gonnelli (Scuola Superiore Sant’Anna) p. 24 INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana Gennaio 2011, n. 61 APPROFONDIMENTO: PETROLIO E SVILUPPO di Chiara Macchi 143ma posizione – su 182 paesi – nello Human Development Index dell’UNDP. Per quanto riguarda il Corruption Perceptions Index di Transparency International, la situazione è addirittura peggiorata (l’Angola era al 158mo posto su 180 nel 2008, e al 162mo nel 2009), e solo nel triennio 1999-2002, periodo in cui Aguinaldo Jaime è stato governatore della banca centrale, si sono perse le tracce di 2,4 miliardi di dollari che avrebbero dovuto trovarsi nelle casse dello Stato, una cifra simile alla somma di tutti i fondi stranieri e nazionali spesi in Angola a scopo sociale e umanitario nello stesso periodo. Secondo HRW, l’Angola è un esempio eloquente della “resource curse” che affligge molti paesi produttori di petrolio, in quanto il forte e centralizzato influsso di risorse finanziarie provenienti dall’export di greggio costituisce un disincentivo tanto alla diversificazione economica, quanto all’istituzione di un efficiente sistema di tassazione che vada a finanziare politiche di welfare. Esistono, al contrario, enormi incentivi a limitare ogni riforma, in quanto il mantenimento di posizioni politiche di rendita e un debole scrutinio democratico sono precondizioni della possibilità di arricchimento personale per i governanti. Un recente accordo stipulato col Fondo Monetario Internazionale (novembre 2009) impegna il governo dell’Angola a pubblicare un audit delle compagnia petrolifera statale Sonangol, misura che HRW giudica positiva ma insufficiente, se non accompagnata da un più ampio obbligo di trasparenza sull’insieme delle spese governative. La lentezza e gli scarsi risultati che hanno caratterizzato i tentativi di collaborazione fra il FMI e l’Angola nel periodo 2002-2009, secondo un’analisi dell’Economist, derivano in gran parte dal fatto che il governo, potendo contare sugli alti prezzi del greggio, non ha mai avuto un vero interesse a vincolarsi a programmi di prestito che avrebbero inevitabilmente imposto condizioni di trasparenza. Ciò è tanto più vero se si pensa al ruolo che gli investimenti cinesi giocano nel paese: la Cina, maggior importatore del petrolio angolano, ha costruito infrastrutture-chiave nel paese e concesso prestiti al governo per un ammontare che oscilla tra i 13 e i 19 miliardi di dollari nel periodo 2004-2009. Il tutto, sottolinea HRW, senza imporre alcuna condizionalità in tema di governance o trasparenza nell’uso delle risorse. segue da p.1 Nonostante questo, scrivono i due autori, in 12 di tali paesi il reddito annuo pro capite rimane al di sotto dei 1.500 dollari, mentre fino a metà della loro popolazione vive con meno di un dollaro al giorno. I due terzi di questi 34 paesi sono governati da regimi non democratici e tutti e 34 sono accomunati da istituzioni politiche ed economiche deboli o inesistenti. Persino i paesi più ricchi della lista, come Libia o Arabia Saudita, presentano istituzioni politiche sottosviluppate, in quanto la concentrazione della rendita petrolifera nei centri di potere, secondo Birsdall e Subramanian, tende a frenare ogni spinta verso il progresso politico. Un’analisi di M. Zupi (Cespi 2008) sottolinea in proposito come alte rendite quali quelle derivanti dal petrolio non creino di per sé incentivi a creare istituzioni locali o a rafforzare l’accountability dei centri di potere. MANCANZA DI TRASPARENZA NELL’USO DELLE RISORSE L’Angola è uno dei casi più eclatanti in questo senso, un paese il cui prodotto interno lordo è aumentato di oltre il 400% negli ultimi 6 anni senza che le condizioni di vita della popolazione, come denuncia Human Rigts Watch (HRW), migliorassero in modo paragonabile. La fine della guerra civile nel 2002 ha coinciso con l’aumento massiccio della produzione petrolifera angolana e con un picco globale del prezzo del greggio, fattori che hanno determinato una crescita esponenziale del PIL in pochi anni (83,4 miliardi di dollari nel 2008 rispetto ai 7,8 miliardi del 1997). Tuttavia, HRW ha denunciato già nel 2004 come miliardi di dollari provenienti dalla produzione petrolifera siano spariti nel nulla, senza passare dalla banca centrale del paese, e ha raccomandato al governo angolano di prendere una decisa posizione contro il fenomeno della corruzione, così da recuperare preziose risorse finanziarie da investire nello sviluppo e nella promozione dei diritti della popolazione. Nel 2010, tuttavia, un nuovo report di Human Rights Watch ha fatto notare la persistente pervasività di corruzione e malgoverno, fenomeni che contribuiscono a far registrare all’Angola scarsissimi risultati negli indici di sviluppo. Nonostante il paese sia il maggior produttore di petrolio dell’Africa sub-sahariana, infatti, esso si trova in 2 sezione APPROFONDIMENTI INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana Gennaio 2011, n. 61 le scesa addirittura al 15% nel caso di paesi con un tasso d’inflazione superiore al 5%”. Inoltre, laddove le peculiarità politico-istituzionali dei singoli paesi non sono state adeguatamente ponderate dalle istituzioni internazionali, gli interventi effettuati si sono rivelati controproducenti, come nel caso del controverso oleodotto Chad-Camerun appoggiato dalla Banca Mondiale a partire dal 2003. Il progetto, criticato dalla società civile per il possibile impatto sull’ambiente e sulle popolazioni indigene, avrebbe dovuto diventare un modello di riduzione della povertà attraverso l’impiego a scopo sociale dei proventi petroliferi, ma il sistema finanziario elaborato dalla Banca Mondiale a tale scopo ha immediatamente mostrato la sua inadeguatezza di fronte alle scelte di governi corrotti e non democratici. Una delle prime tranche di investimento è stata usata dal Presidente del Chad Idriss Deby per riarmare il proprio esercito, e poco dopo una legge ha permesso al governo di reindirizzare i proventi del petrolio verso il settore sicurezza, per contrastare la crescente instabilità nel paese e reprimere le attività dei gruppi ribelli armati, intensificatesi anche a causa dell’emergere di una contesa ricchezza petrolifera. La Banca Mondiale ha ritirato il proprio supporto al progetto nel 2008, costringendo il governo a restituire una cifra decisamente modesta rispetto a quella che verrà incamerata grazie ai proventi dell’attività petrolifera. Da tale attività continuerà a beneficiare il gruppo di investitori privati (guidati da Exxon-Mobil) di cui fa parte anche l’International Finance Corporation, parte della Banca Mondiale. Il progetto di un innovativo modello di finanziamento del welfare è però fallito, e il Chad si trova ancora agli ultimi posti dello Human Development Index (163mo su 169). Un altro paese analizzato da HRW in uno studio del Luglio 2010 è la Guinea Equatoriale, il cui PIL pro capite, sottolinea il direttore Arvind Ganesan, potrebbe surclassare quello spagnolo o italiano se la ricchezza prodotta dall’attività petrolifera giungesse in maniera equa ai 500 mila abitanti del paese. Il PIL del paese è aumentato del 5.000% dall’inizio degli anni ‘90 a oggi, eppure oggi quasi il 77% della popolazione vive sotto la soglia della povertà e la mortalità infantile è addirittura aumentata dai 103 decessi per 1.000 abitanti del 1990 ai 124 del 2007. HRW definisce la ricchezza petrolifera del paese come una “macchina da soldi privata riservata a pochi, e non un mezzo per migliorare la vita dei più”. I circa 43 milioni di dollari che il figlio del Presidente Obiang ha speso fra il 2004 e il 2006 per acquistare case e auto private non si spiegano certo con lo stipendio di 4.000 dollari mensili che egli riceve in qualità di ministro, e sono una cifra superiore a quella spesa dal Governo nel 2005 per l’educazione. La Guinea Equatoriale è uno dei due paesi (insieme a Sao Tome & Principe) che nel 2010 si sono visti negare l’accesso alla Extractive Industries Transparency Initiative (EITI) - iniziativa a carattere volontario mirata ad accrescere la trasparenza nell’uso dei proventi delle risorse naturali - in quanto il governo non è riuscito a dimostrare un sufficiente impegno verso il raggiungimento degli obiettivi posti dallo schema. IL RUOLO DELLA COOPERAZIONE Secondo M. Zupi (Cespi 2008), “la cooperazione internazionale da parte di imprese e governi può contribuire significativamente a far maturare la consapevolezza nei governi dei paesi esportatori di petrolio, che non abbiano sviluppato particolari esperienze e pratiche positive in materia, dell’importanza, della praticabilità e della fondatezza di investimenti pubblici nel welfare della popolazione più povera”. In un’ottica di cooperazione allo sviluppo, la conoscenza dei sistemi politico-economici e dei modelli di distribuzione dei proventi petroliferi dei diversi paesi è essenziale. Non bisogna dimenticare che i modelli distributivi di molti paesi poveri sono stati fortemente condizionati dalle politiche di prestito delle istituzioni internazionali: la Poverty Reduction and Growth Facility del FMI ha portato a “spendere per beni e servizi locali non più del 28% degli aiuti internazionali ricevuti tra il 1999 e il 2005, percentua- 3 sezione APPROFONDIMENTI INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana Gennaio 2011, n. 61 APPROFONDIMENTO: EUROPA ECONOMIE ILLEGALI NEI BALCANI FOCUS SUL TRAFFICO DEI RIFIUTI di Matteo Bartolini Uno degli elementi che caratterizzano le economie dei paesi dei Balcani è indubbiamente la diffusa presenza di un settore sommerso in continua espansione, alimentato in modo consistente da attività di tipo illegale. Per comprendere la portata di questo fenomeno e intuire le problematiche che da esso derivano è sufficiente citare alcune recenti stime, secondo le quali il suo peso è arrivato a valori decisamente preoccupanti. Il caso più esplicativo è quello dell’Albania, nella quale l’incidenza di tale settore è pari al 50% del PIL nazionale, ma percentuali simili sono riscontrabili anche negli altri paesi della regione quali Macedonia (45%), Bulgaria (36%), Romania (33%) e Croazia (32%). Il trend degli ultimi dieci anni illustra peraltro anche una crescita costante delle attività informali che si stima si siano sviluppate mediamente del 9,5% annuo. Nell’analizzare il settore sommerso si deve tuttavia distinguere tra quelle attività che eludono obblighi di natura meramente fiscale e contributiva (a tal proposito si calcola che le imprese di piccole dimensioni impiegano circa il 65% della propria forza lavoro in modo illegale, senza alcuna tutela giuridicamente riconosciuta) e quelle relative a fenomeni di maggiore gravità quali narcotraffico, tratta di esseri umani (prevalentemente da avviare al mercato della prostituzione), commercio di armi, contrabbando, smaltimento illegale di rifiuti. La diffusione di tali fenomeni ha indubbiamente beneficiato della decade di guerre e instabilità politica che ha caratterizzato la regione e che, indebolendo le autorità statali, ha favorito lo sviluppo di attività illegali, peraltro già da molto tempo radicate sul territorio. A questo si aggiungano i guadagni che le organizzazioni criminali hanno spesso ricavato da un’appropriazione indebita dei fondi destinati alla ricostruzione, più di una volta allocati senza un reale controllo sui soggetti beneficiari. Anche la corruzione ha giocato un ruolo di rilievo nella dinamica dello sviluppo delle economie illegali e, a tal proposito, la classifica di Trasparency International, relativa al Corruption perception index, colloca alcuni paesi della regione, che presentano alti livelli di corruzione, in posizioni molto basse. Tra questi figurano il Kosovo (110° posizione), la Bosnia Erzegovina (91°), l’Albania (87°) e la Serbia (78°). cotraffico, che negli ultimi anni sta assumendo proporzioni sempre maggiori. Secondo le stime dell’UNODC (United Nations Office on Drugs and Crime), contenute nel World Drug Report 2010, ogni anno il flusso di eroina destinato ai mercati europei è pari a 106 tonnellate e si calcola che l’80% di questo ammontare, pari a 85 tonnellate, transiti attraverso la cosiddetta “via dei Balcani” seguendo un percorso che ha la propria origine in Afghanistan (maggiore produttore di eroina a livello mondiale) e che attraversa Iran, Turchia e Sud-est europeo. In questo panorama è interessante constatare che la percentuale dei carichi di stupefacenti intercettati e sequestrati nella regione dei Balcani è estremamente bassa (3%) a fronte di dati indubbiamente più elevati che caratterizzano Iran (23%) e Turchia (16%). Tali cifre, oltre a indicare la presenza di un sistema criminale ben organizzato, permettono di ipotizzare una certa connivenza delle autorità nei confronti di questi traffici illeciti. Nell’ambito delle attività riconducibili al settore delle economie illegali un posto di rilievo è occupato anche dal fenomeno della tratta di esseri umani, soprattutto donne e bambini. A tal proposito alcune stime della IOM (International Organization for Migration) calcolano che ogni anno 120.000 donne, prevalentemente provenienti dalle aree rurali dei Balcani, sono vittime di tratta e vengono avviate forzatamente alla prostituzione. Negli ultimi anni le organizzazioni criminali hanno rivolto la loro attenzione anche a un nuovo settore, quello dello smaltimento illegale dei rifiuti, che attualmente è capace di generare a livello mondiale un volume di affari stimabile intorno ai 10-12 miliardi di dollari (considerando i soli rifiuti pericolosi). La regione dei Balcani da tempo è interessata da traffici illegali di rifiuti spesso nocivi e gravemente dannosi per l’ambiente e per la salute e, se i primi scandali cominciarono a venire alla luce già negli anni ’90 (ad esempio con il ritrovamento a Sibu, in Romania, di rifiuti altamente tossici provenienti dalla Germania), successivamente il business si è ulteriormente rafforzato caratterizzandosi per un trend di continua crescita. Il settore si caratterizza per la sua transnazionalità poiché a operare in esso non sono solamente organizzazioni criminali locali ma anche soggetti legati alla criminalità organizzata di paesi esterni alla L’attività illegale più redditizia e diffusa nei Balcani è il nar4 sezione APPROFONDIMENTI INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana regione, tra i quali l’Italia. Questi soggetti trasportano i rifiuti provenienti dall’estero nei paesi balcanici e li smaltiscono in modo assolutamente illegale, evitando quindi di sostenere tutti quei costi che deriverebbero dall’utilizzo di procedure di smaltimento legali. Una delle organizzazioni più attive nell’area è la camorra, che ha esteso i propri interessi anche in Romania creando un business miliardario. Il sistema prevede che i rifiuti provenienti dall’Italia siano inviati in Romania (tramite navi “fantasma” dirette in prevalenza al porto di Costanza) e successivamente interrati illegalmente, con conseguenze facilmente immaginabili sull’ecosistema e sulle popolazioni che vivono nei dintorni dei siti interessati. Il fenomeno dello smaltimento illegale è difficile da quantificare nel suo complesso ma è indubbiamente molto consistente, così come dimostrano alcuni dati dell’IMPEL (European Union Network for the Implementation and Enforcement of Environmental Law) secondo i quali nel periodo 2004-2007 almeno 31.000 tonnellate di rifiuti sono state trasportate clandestinamente nella regione dei Balcani. Risulta allo stesso modo difficile fare un calcolo del numero esatto dei siti di smaltimento illegali esistenti, ma la World Bank stima che siano migliaia in ognuno dei paesi dell’area. Nel considerare queste cifre si deve tenere conto che l’alto numero di siti utilizzati dalle organizzazioni criminali genera seri problemi connessi all’elevato costo di bonifica di tali aree. A titolo di esempio per bonificare 145 siti illegali in Bosnia Erzegovina (il 10% del totale) nel periodo 2004-2008 sono stati necessari 21 milioni di dollari, messi a disposizione in parte dalla World Bank e in parte dal governo bosniaco nell’ambito del progetto SWMP (Solid Waste Management Project). Queste attività criminali inoltre non fanno altro che aggravare una situazione già estremamente critica e caratterizzata da un sistema di gestione dei rifiuti in molti casi decisamente inefficiente e affetto da palesi carenze strutturali. A tal proposito i dati della World Bank permettono di tracciare un quadro della situazione nel quale il livello di raccolta dell’immondizia urbana e degli scarti industriali si attesta su una percentuale media del 50%, con una netta differenza tra le grandi città (nelle quali il tasso di raccolta supera spesso il 90%) e le aree rurali (con percentuali in alcuni casi pari al 10-20%), senza contare che la maggioranza delle discariche statali non sono in linea con gli standard europei. Secondo le stime dell’Unione Europea infatti nessun impianto in Albania e Montenegro rispetta le regolamentazioni comunitarie e la situazione non è molto migliore in Macedonia (solo il 3% delle discariche sono conformi) e in Serbia (4%). Alla luce delle valutazio- Gennaio 2011, n. 61 ni finora esposte appare chiaro che è necessario agire in una duplice direzione. Dal punto di vista dei traffici illeciti internazionali risulta fondamentale garantire il rispetto di quelle disposizioni, già contenute nel testo della Convenzione di Basilea sul controllo dei movimenti oltre frontiera di rifiuti pericolosi e sulla loro eliminazione (entrata in vigore nel 1992 e attualmente sottoscritta da 175 paesi), che prevedono il rafforzamento dei controlli transfrontalieri dei flussi di rifiuti al fine di porre un argine ai traffici illegali operati dalle organizzazioni criminali e l’adozione di regole precise in tema di smaltimento. Dal punto di vista interno sarebbe invece auspicabile una maggiore incisività delle autorità nazionali nell’esecuzione di controlli più rigorosi e, allo stesso tempo, la promozione di un sistema di gestione dei rifiuti moderno e capace di risolvere, almeno in parte, i gravi problemi che caratterizzano il settore. USEFUL LINK • • 5 GLOBAL CORRUPTION BAROMETER 2010 IMPEL European Union Network for the implementation and Enforcement of Environmental Law • THE EUROPEAN ENVIRONMENT STATE AND OUTLOOK 2010 • WORLD BANK - SOLID WASTE MANAGEMENT PROJECT - BOSNIA AND HERZEGOVINA • WORLD DRUG REPORT 2010 INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana Gennaio 2011, n. 61 LA COOPERAZIONE TOSCANA IN EUROPA di Valentina Fei PIR TAVOLO EUROPA 2009 BOSNIA ERZEGOVINA: PARTENARIATI PUBBLICI-PRIVATI PER UNA GESTIONE SOSTENIBILE DEL PATRIMONIO AMBIENTALE Il progetto, che vede in campo le ONG toscane Oxfam Italia (capofila) e Cospe, mira a promuovere una convergenza tra attori della società civile e soggetti pubblici e privati in un tema di interesse fondamentale per lo sviluppo economico e sociale della Bosnia, ovvero l’ambiente. Ambiente significa: a) tutela delle risorse naturali e conseguente sviluppo di attività economiche sostenibili; b) corretta gestione del territorio a partire da un sistema di gestione dei rifiuti sostenibile. Obiettivo generale del progetto è consolidare il processo di sviluppo della Bosnia Erzegovina in un’ottica di democrazia partecipativa, partendo dalla tutela del patrimonio ambientale e dalla ricostruzione del tessuto economico quale motore dello sviluppo locale e strumento di riconciliazione. In particolare si intende incentivare lo sviluppo del tessuto economico della Bosnia Erzegovina attraverso il sostegno al partenariato tra soggetti pubblici, privati e del terzo settore nell’ambito della gestione territoriale e della promozione del patrimonio ambientale. La strategia di intervento insiste sul concetto di partecipazione ai processi di programmazione territoriale e identificazione delle priorità in materia di tutela dell’ambiente, sviluppo turistico e corretta gestione dei rifiuti da parte delle comunità e delle istituzioni locali. Infatti, dal momento che tematiche come quelle legate all’ambiente e allo sviluppo sostenibile hanno un forte impatto sulla società civile e sugli standard di vita della popolazione, risulta determinante promuovere una metodologia di lavoro basata sulla concertazione tra soggetti pubblici e privati coinvolti a vario titolo in questi settori per dare voce alle diverse istanze e coordinare politiche e interventi locali. In tutti le attività previste, dunque, il focus principale è la programmazione partecipata del governo del territorio attraverso l’attivazione ed il rafforzamento di soggetti appartenenti alla società civile che possano garantire presenza e continuità alle iniziative realizzate. Le attività del progetto si sviluppano su due assi principali: 1) azioni per la promozione del turismo responsabile e dell’ecoturismo nelle Valli dei fiumi Drina, Una Sana e Neretva in capo a OXFAM Italia; 2) attività pilota per lo smaltimento dei rifiuti ed il riciclaggio nelle Municipalità di Jablanica e di Čapljina - Cantone Erzegovina-Neretva di cui è responsabile COSPE. Le attività di progetto relative all’asse “turismo responsabile ed ecoturismo” prevedono la creazione di una “Rete” di attori locali che rafforzi i rapporti tra tutti i soggetti interessati delle valli dei Fiumi Neretva, Una Sana e Drina. Nello specifico la Rete si basa su 3 comitati locali, creati a livello di ciascuna valle, composti da enti locali, rispettive agenzie regionali di sviluppo, soggetti privati e organizzazioni della società civile locale, ed dovrebbe assumere le funzioni di propulsore di un approccio sostenibile allo sviluppo, realizzando in primo luogo una “carta di indirizzo” per la pianificazione delle attività di sviluppo del territorio. La Rete sarà anche il punto di riferimento per la promozione di attività imprenditoriali a ridotto impatto ambientale, la formazione degli operatori locali in materia di accoglienza diffusa, lo sviluppo di micro-strutture ricettive, ed il miglioramento dei servizi eco-turistici. I soggetti appartenenti alla Rete verranno formati per diventare a loro volta promotori della tutela del patrimonio ambientale e interlocutori privilegiati di altri soggetti privati e pubblici attivi nel settore ambientale o in attività ad esso collegati. Risultato concreto del lavoro di programmazione territoriale della Rete sarà la definizione e realizzazione di iniziative pilota finalizzate al miglioramento dell’accessibilità a località ecoturistiche di maggior rilievo. Le attività di progetto inerenti l’asse “rifiuti e riciclaggio” prevede invece la realizzazione di piazzole ecologiche o centri ambiente, in collaborazione con le Municipalità di Jablanica e di Čapljina, a servizio delle attività produttive e della popolazione, per il conferimento di prodotti della raccolta differenziata dei rifiuti provenienti da attività produttive da inviare al recupero, al fine di sperimentare la gestione integrata pubblico-privata del ciclo dei rifiuti. Al fine di garantire un adeguato funzionamento dei centri, sono stati studiati e redatti appositi regolamenti dagli esperti delle organizzazioni Link (partner locale che associa 285 operatori economici del cantone di Erzegovina Neretva operanti in diversi settori) e Cospe in collaborazione con i rappresentanti delle Municipalità e con gli esperti italiani coinvolti nel progetto. Sarà poi realizzata una iniziativa di scambio fra almeno una scuola primaria di ciascuna città del progetto ed una scuola italiana per l’approfondimento delle tematiche ambientali prodotto un kit di strumenti per gli insegnanti a supporto della attività didattica sulla sensibilizzazione ai temi tutela dell’ambiente e riciclaggio. Sarà inoltre organizzato un ciclo di lezioni per le 6 sezione APPROFONDIMENTI INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana Gennaio 2011, n. 61 scuole primarie tenute da esperti ambientali locali e da imprenditori relativamente al tutela ambientale, riciclaggio e riuso degli scarti. Il progetto, iniziato nell’aprile 2010, non presenta particolari criticità, e nonostante la grave alluvione avvenuta nel dicembre scorso le attività di progetto sono riuscite ad andare avanti, sebbene con qualche rallentamento, grazie ai rapporti consolidati con i partner locali e all’efficace coordinamento posto in essere. Senza dubbio la Bosnia non è un contesto facile nel quale operare, nel paese vi è sia a livello governativo (nazionale e locale) che di società civile una scarsa sensibilità rispetto ai temi ambiente, gestione responsabile del territorio e dei rifiuti, oltre che valorizzazione delle risorse ambientali in chiave turistica. Inoltre le tre valli in cui il progetto opera sono caratterizzate da un elevato tasso di esclusione sociale, scarse opportunità di impiego, standard di vita inferiori rispetto al resto del paese, inefficiente gestione del territorio. Il progetto pertanto registra talora alcune difficoltà nell’interagire con i livelli di governo nazionale e locale. La sfida per il futuro è quindi quella di poter rafforzare le capacità delle pubbliche amministrazioni di programmare e realizzare politiche per lo sviluppo locale di valorizzazione del territorio, sviluppo economico e pianificazione territoriale e sociale, obiettivo che per le due ONG partner è il leitmotiv di una strategia complessiva di intervento nel paese. Infatti, nelle medesime aree geografiche d’intervento del PIR 2009, Oxfam Italia, in partenariato con WWF Italia, porta avanti anche un altro progetto in tema di turismo responsabile e tutela dell’ambiente dal titolo: “Il cuore inesplorato dell’Europa: sostegno alla creazione e promozione di percorsi di turismo ambientale e sostenibile in Bosnia Erzegovina”, finanziato dal MAE. Il Cospe poi sta implementando un progetto in Bosnia Erzegovina, anch’esso finanziato dal MAE, dal titolo “Sistema di Gestione dei rifiuti aziendali assimilati agli urbani” a sostegno delle politiche ambientali del Paese. Tutti gli interventi citati, compreso quello previsto dal PIR 2009, s’innestano poi nella più ampia strategia d’intervento del Programma SEENET (di cui si ricorda la Regione Toscane è promotrice). Si ringraziano per la collaborazione Alessandro Bechini, OXFAM Italia, e Giovanni Gravina, COSPE. INFO PROGETTO CAPOFILA OXFAM ITALIA DURATA APRILE 2010-APRILE 2011 LOCALIZZAZIONE BOSNIA ERZEGOVINA: VALLE DEI FIUMI DRINA, UNA SANA E NERETVA (E NELL’AMBITO DI QUEST’ULTIMA ATTIVITÀ PILOTA NELLE MUNICIPALITÀ DI JABLANICA E DI ČAPLJINA) Parter Italiani: COSPE – Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti, Centro Studi Turistici di Firenze PARTNER Partner Locali: Associazione giovanile per la promozione dei prodotti tradizionali “Okusi Hercegovinu”, Promotur, Tourist Interregional Drina Association – TIDA, Associazione per l’Imprenditoria e il lavoro – Link, Comune di Čapljina, Comune di Jablanica BREVE DESCRIZIONE Il progetto intende rafforzare il partenariato pubblico privato in materia di tutela e valorizzazione dell’ambiente. Da un lato provvederà ad una sistematizzazione delle conoscenze in materia attraverso la realizzazione di una rete sulla pianificazione territoriale ed alla promozione del turismo responsabile nelle Valli dei fiumi Neretva, Una Sana e Drina, anche attraverso progetti pilota ed il sostegno a piccole imprese attive nel settore della micro ricettività diffusa. D’altro lato provvederà a realizzare un sistema di intercettazione, valorizzazione e smaltimento dei rifiuti, assimilati agli urbani, provenienti dalle attività produttive, commerciali e di servizi tale da consentire l’intercettazione massima dei rifiuti prodotti nelle aree della Municipalità di Jablanica e di Čapljina. BUDGET TOTALE: Euro 200.131 (contributo Regione Toscana Euro 100.000) INFO: http://www.oxfamitalia.org/ 7 INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana I LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA PIAZZOLA ECOLOGICA A ČAPLJINA (BIH) FOTO COSPE 8 Gennaio 2011, n. 61 INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana Gennaio 2011, n. 61 BANDI BANDO in EVIDENZA TITOLO NON-STATE ACTORS AND LOCAL AUTHORITIES IN DEVELOPMENT ACTIONS IN LEBANON ENTE EROGATORE Commissione Europea (EuropeAid/ 130792/L/ACT/LB) AREA GEOGRAFICA LIBANO OBIETTIVO Sostenere azioni realizzate da municipalità o unioni di municipalità al fine di promuovere una società più inclusiva e migliore. AZIONI Le azioni che saranno finanziate dal presente bando sono: • attività rientranti nel mandato istituzionale delle municipalità e/o delle loro unioni, come ad esempio: la pianificazione territoriale, l’utilizzo del territorio, la pianificazioen urbana, la prevenzione dei rischi, la finanza locale, il turismo, la cultura, la tutela ambientale ed altre servizi pubblici locali. Particoalre attenzione sarà data alle azioni più innovative in tema di erogazione dei servizi pibblici e per le azioni a contrasto della povertà urbana; • attività di networking tra le municipalità e/o le loro unioni con Ong ed altri attori locali (aziende, università, associazioni, fondazioni, sindacati, ecc...) al fine di sviluppare nuove sinergie; • attività volte a migliorare le capacità delle municipalità e/o delle loro unioni in relazione a: programmazione, gestione finanziaria, procurement, project design, ecc… per potenziare l’efficienza nell’erogazione dei servizi e per aiutare le autorità locali a giocare un ruolo più incisivo nel contesto della “decentralisation agenda”. La durata dei progetti non dovrà superare i 36 mesi. I progetti devono aver luogo in Libano. CHI PUÒ RICHIEDERE IL CONTRIBUTO Possono presentare la propria candidatura al presente bando attori locali europei o libanesi. Sono messi a bando un totale di € 250.000. ENTITÀ CONTRIBUTO Il contributo comunitario per ogni progetto sarà compreso tra un minimo di € 50.000 e un massimo di € 80.000. Il contributo comunitario può coprire da un minimo del 50% delle spese ammissibili fino ad un massimo del 90% per le autorità locali libanesi ed un massimo del 75% per le autorità locali europee. SCADENZA 14/02/2011 (Deadline per Concept Notes) FORMULARI E DOCUMENTI https://webgate.ec.europa.eu/europeaid/online-services/index.cfm?do=publi.welcome 9 sezione BANDI INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana Gennaio 2011, n. 61 BANDO in EVIDENZA TITOLO EU/DCI - NON STATE ACTORS AND LOCAL AUTHORITIES IN DEVELOPMENT - ACTIONS IN PARTNER COUNTRIES - COLOMBIA ENTE EROGATORE Commissione Europea (EuropeAid/130746/L/ACT/CO) AREA GEOGRAFICA COLOMBIA OBIETTIVO Rafforzare gli attori non statali e le autorità locali per migliorare le capacità di partecipazione e d’azione nello sviluppo di strategie di sviluppo sostenibile in un contesto di conflitto armato, al fine di promuovere processi di pace. AZIONI Obiettivi specifici dei progetti finanziati dal presente bando sono: 1) migliorare la capacità degli attori non statali di partecipare a meccanismi di partecipazione, pianificazione e implementazione di strategie di risposta alle cause struttuarli della povertà, in particolare a quelle connesse al conflitto armato; 2) migliorare il lavoro congiuntio di attori non statali, autorità locali e dipartimentali in merito alla pianificazione locale e regionale, promuovendo al contempo strumenti di controllo partecipato da parte della cittadinanza; 3) promuovere gli strumenti di partecipazione della cittadinanza riconosciuti dalla Costituzione Colombiana e dai suoi decreti attuativi in relazione alle politiche ed alle strategie di costruzione della pace; 4) promuovere l’interazione ed il networking tra gli attori non statali ai vari livelli (nazionale, locale, di base). La durata dei progetti deve essere compresa tra i 18 ed i 36 mesi. I progetti devono aver luogo in Colombia, nei seguenti dipartimenti: Tolima, Boyacá, Cundinamarca, Santander e Norte de Santander . CHI PUÒ RICHIEDERE IL CONTRIBUTO Possono presentare la propria candidatura al presente bando attori non statali ed attori locali europei o colombiani. Sono messi a bando un totale di € 2.500.000, così ripartiti: LOTTO 1: Attori non statali € 2.050.000 LOTTO 2: Autorità Locali € 495.000 Per il LOTTO 1 il contributo comunitario per ogni progetto sarà compreso tra un minimo di € 500.000 e un massimo di € 1.000.000. ENTITÀ CONTRIBUTO Per il LOTTO 2 il contributo comunitario per ogni progetto sarà compreso tra un minimo di € 200.000 e un massimo di € 495.000. Il contributo comunitario può coprire da un minimo del 60% delle spese ammissibili fino ad un massimo del 90% per gli attori non statali e le autorità locali colombiane ed un massimo del 75% per per gli attori non statali e le autorità locali europee. SCADENZA 15/02/2011 FORMULARI E DOCUMENTI https://webgate.ec.europa.eu/europeaid/online-services/index.cfm?do=publi.welcome 10 sezione BANDI INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana Gennaio 2011, n. 61 BANDO in EVIDENZA TITOLO EU-SUPPORT TO CIVIL SOCIETY - SERBIA ENTE EROGATORE Commissione Europea (EuropeAid/130847/L/ACT/RS) AREA GEOGRAFICA SERBIA OBIETTIVO Sostenere la società civile serba nella partecipazione attiva al processo di adesione all’Unione Europea. OBIETTIVO SPECIFICO 1: costruire una società coesa e superare le discriminazioni presenti nella società serba promuovendo la tolleranza e la diversità culturale. Priorità: • anti-discriminazione e tolleranza; • diversità culturale e pluralismo. AZIONI OBIETTIVO SPECIFICO 2: promuovere la partecipazione attiva della società civile allo sviluppo socio-economico del paese. Priorità: • sviluppo socio-economico locale; • politiche pubbliche e promozione degli standard europei a livello locale. La durata dei progetti deve essere compresa tra i 6 ed i 12 mesi. I progetti devono aver luogo in Serbia. CHI PUÒ RICHIEDERE IL CONTRIBUTO Possono presentare la propria candidatura al presente bando: ONG, associazioni per la promozione delle professioni senza scopo di lucro, associazioni culturali ed artistiche, associazioni di categoria, soggetti che operano nel mercato del lavoro, ecc... di uno Stato membro UE o che possono accedere ai finanziamenti IPA. Il bando stabiisce criteri minimi per la composizione del partenariato. Sono messi a bando un totale di € 4.000.000, così ripartiti: OBIETTIVO SPECIFICO 1: € 2.000.000 OBIETTIVO SPECIFICO 2: € 2.000.000 ENTITÀ CONTRIBUTO Il contributo comunitario per ogni progetto sarà compreso tra un minimo di € 50.000 e un massimo di € 150.000. Il contributo comunitario può coprire da un minimo del 50 fino ad un massimo del 90% delle spese ammissibili. SCADENZA 10/03/2011 FORMULARI E DOCUMENTI https://webgate.ec.europa.eu/europeaid/online-services/index.cfm?do=publi.welcome 11 sezione BANDI INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana Gennaio 2011, n. 61 BANDO in EVIDENZA TITOLO AFRICAN UNION RESEARCH GRANTS - OPEN CALL FOR PROPOSALS -2011 ENTE EROGATORE 10th European Development Fund (EuropeAid/130-741/D/ACT/ACP) AREA GEOGRAFICA PAESI ACP OBIETTIVO Promuovere la ricerca scientifica e tecnologica per contribuire allo sviluppo sostenibile dell’Africa. AZIONI Il presente bando finanzierà progetti di ricerca nei settori: 1. agricoltura al fine di promuovere la sicurezza alimentare; 2. energie rinnovabili e sostenibili al fine di mettere a punto tecnologie adeguate ai contesti d’intervento; 3. water & sanitation al fine di promuovere una gestione integrata della risorsa acqua. La durata dei progetti deve essere compresa tra i 12 ed i 36 mesi. I progetti devono svolgersi per lo più nei paesi africani. CHI PUÒ RICHIEDERE IL CONTRIBUTO Possono presentare la propria candidatura al presente bando: organismi di scienza e tecnologia regionali o nazionali, istituti di ricerca, unversità, ministeri o istituzioni pubbliche che si occupino di ricerca scientifica, istituti di ricerca e tecnologia regionali indipendenti dal livello governativo riconosciuti dagli stati partner, network operativi nei settori ricerca e tecnologia da almeno 2 anni riconosciuti dagli stati partner. Suddetti soggetti devono essere basati in uno Stato membro dell’Unione Africa, dell’UE-27, dello SEE, in un paese candidato all’ingresso nell’UE, in uno stato indicato nella lista OECD dei Least Developed Country, in uno degli Stati membri dell’OECD/Development Assistance Committee qualora l’intervento si svolga in uno dei Least Developed Country. I progetti devono essere presentati da partenariati di almeno tre attori, di cui due basati nei paesi ACP (con l’eclusione del Sudafrica). Sono messi a bando un totale di € 7.000.000, così ripartiti: 1. 2. 3. ENTITÀ CONTRIBUTO AGRICOLTURA: € 3.500.000 ENERGIE RINNOVABILI E SOSTENIBILI: € 1.750.000 WATER & SANITATION: € 1.750.000 Per ogni progetto il contributo comunitario sarà compreso tra un minimo di € 500.000 e un massimo di € 750.000. Il contributo comunitario può coprire fino ad un massimo dell’80% del totale delle spese ammissibili. SCADENZA 30/04/2011 FORMULARI E DOCUMENTI https://webgate.ec.europa.eu/europeaid/online-services/index.cfm?do=publi.welcome 12 sezione BANDI INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana Gennaio 2011, n. 61 BANDO in EVIDENZA TITOLO FINANZIAMENTO DI PROGETTI DI SUSSIDIARIETA’ PER GLI ANNI 20112012 ENTE EROGATORE Presidenza del Consiglio dei Ministri - Commissione per le Adozioni Internazionali AREA GEOGRAFICA PAESI CHE COLLABORANO CON L’ITALIA IN MATERIA DI ADOZIONI OBIETTIVO Migliorare la prevenzione ed il contrasto del fenomeno dell’abbandono dei minori nel paese d’origine, mediate la realizzazione di interventi che consentano il loro permanere in famiglia e, più in generale, nella comunità di appartenenza, rafforzando ove possibile l’apporto dell’associazionismo locale, familiare e giovanile. AZIONI Il bando elenca con chiarezza la tipologia di azioni finanziabili. A titolo esemplificativo e non esaustivo si riportano le seguenti azioni: • la destituzionalizzazione e l’accoglienza dei minori, nella famiglia di origine, in affidamento etero familiare o in casa famiglia; • l’aiuto, anche mediante forme di microcredito alle madri adolescenti ed alle coppie giovani per acquisire competenza genitoriale onde prevenire l’abbandono dei minori; • la riduzione del fenomeno dei “bambini di strada”; • la riduzione della dispersione scolastica; • il reinserimento sociale dei minori prossimi alla maggiore età; • la formazione degli operatori coinvolti nel sistema di protezione all’infanzia. La durata massima dei progetti non può essere superiore a 18 mesi. CHI PUÒ RICHIEDERE IL CONTRIBUTO ENTITÀ CONTRIBUTO Possono presentare la propria candidatura al presente bando dagli enti autorizzati all’adozione internazionale. Nella realizzazione di ciascun progetto è auspicabile il concorso di più enti autorizzati per lo stesso paese. Sono messi a bando un totale di € 3.000.000. Per ogni progetto il contributo non potrà essere superiore a € 200.000. SCADENZA 30/06/2011 FORMULARI E DOCUMENTI http://www.commissioneadozioni.it/it/notizie/2010/finanziamento-di-progetti-di-sussidiarieta%27-pergli-anni-2011-2012.aspx 13 sezione BANDI INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana Gennaio 2011, n. 61 ALTRI BANDI TITOLO DESCRIZIONE ESPERTI NAZIONALI DISTACCATI PRESSO LE ISTITUZIONI UE Consentire ai funzionari delle amministrazioni degli Stati membri, che hanno esperienze e conoscenze professionali in materia di politiche europee, di realizzare un’esperienza lavorativa presso i servizi della Commissione. TIROCINI PRESSO LA LA RAPPRESENTANZA DELL’UNIONE EUROPEA ALLE NAZIONI UNITE La Rappresentanza dell’Unione Europea presso le Nazioni Unite a New York offre tre sessioni di tirocini per anno. Il programma offre ai tirocinanti la possibilita di seguire le attività della Rappresentanza alle Nazioni Unite, tra cui al Consiglio di Sicurezza, all’Assemblea Generale e nei diversi Comitati. I tirocini non sono pagati e agli stagisti e richiesto un impegno lavorativo full-time (35-40 ore settimanali). SCADENZA 12/02/2011 18 Posti 15/04/2011 Successiva scadenza: 15 luglio 2011. LINK http://www.esteri.it/ MAE/IT/Ministero/Servizi/Italiani/Opportunita/ Nella_UE/Nelle_Istituzioni/EspertiNazionaliDistaccati/Ricerca_EspertiNazDistaccati.htm http://www.europaeu-un.org/articles/ en/article_4375_ en.htm EU/EIDHR GUATEMALA Il presente bando sosterrà in Guatemala iniziative tese a: 1. sostenere iniziative congiunte di promozione e protezione dei diritti umani, della giustizia e della sicurezza democratica; 2. promuovere il ruolo della società civile circa la partecipazione politica, soprattutto in relazione al sostegno ai meccanismi di consultazione sui temi chiave inerenti i diritti umani e le riforme democratiche, con particolare attenzione alle categorie sociali più emarginate. 21/02/2011 https://webgate.ec.europa. eu/europeaid/ online-services/ index.cfm?do=publi. welcome PREMIO TATTARILLO Il Premio Tattarillo è un concorso internazionale per tesi di laurea e di dottorato, organizzato da Ingegneria Senza Frontiere – Firenze ONLUS, in collaborazione con l’Assessorato all’ambiente del Comune di Firenze, sulle “TECNOLOGIE APPROPRIATE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE NEI SUD DEL MONDO”. Saranno asseganti 3 premi da 1.000 euro ciascuno alle tesi giudicate più meritevoli. 28/02/2011 http://www.firenze. isf-italia.org/isffirenze/premio-tattarillo-tattarillo-award/ il-premio-the-award BORSE DI STUDIO PIA PARADOSSI La Fondazione Culturale Responsabilità Etica bandisce 2 o 3 assegni di sostegno alla ricerca, a tirocini, a stages per un import massimo di 5.000 € da svolgersi all’interno della Regione Toscana. Il bando è rivolto a lavori di ricerca sui temi dell’anti-spreco e dell’economia solidale. La durata dei lavori deve essere compresa fra sei mesi e un anno. 28/02/2011 http://www.fcre.it/ INTERREG IVC Il 4° bando INTERREG IVC si è aperto il 1° dicembre prossimo e resterà aperto fino al 1° aprile 2011. Le proposte progettuali potranno essere presentate in tutti i sotto-temi delle due priorità del Programma: “Innovazione ed Economia della Conoscenza” e “Ambiente e Prevenzione dei Rischi”. I progetti di capitalizzazione ed i mini-programmi non saranno ammessi. 01/04/2011 http://www.interreg4c.net/ 03/05/2011 http://eacea. ec.europa.eu/ culture/funding/2011/call_ strand_135_2011_ en.php (EuropeAid/130-708/L/ACT/GT) EU/CULTURE COOPERATION PROJECTS WITH THIRD COUNTRIES Il bando intende sostenere progetti di cooperazione culturale che promuovano scambi tra paesi partecipanti al programma Cultura e paesi terzi che abbiano stipulato accordi di associazione o cooperazione culturali con l’Unione Europea. Ogni anno vengono selezionati uno o più paesi terzi; nel 2011, il paese terzo ammissibile è il Messico. 14 sezione BANDI INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana Gennaio 2011, n. 61 DOCUMENTI DOCUMENTO in EVIDENZA TITOLO LINEE GUIDA COOPERAZIONE ITALIANA ALLO SVILUPPO PER IL TRIENNIO 2011-2013 AUTORE MAE - DGCS DATA PUBBLICAZIONE Gennaio 2011 Il comitato Direzionale per la cooperazione allo sviluppo, nel suo ultimo incontro del 2010, ha approvato le nuove Linee guida per il triennio 2011-2013. SOMMARIO La Legge Finanziaria 2011 – 2013 ha confermato la netta riduzione dei fondi della Cooperazione del Ministero Affari Esteri per il prossimo triennio, analogamente a quanto avvenuto nei precedenti due trienni di programmazione di bilancio. Ciò non determinerà un disimpegno dell’Italia dal fronte dello sviluppo. Al contrario, anche attraverso il presente documento di indirizzo e programmazione, che aggiorna le Linee Guida triennali 2010 – 2012, s’intende proseguire il percorso, già risolutamente intrapreso, incisivamente improntato al rispetto degli impegni assunti insieme agli altri donatori, ai paesi partner ed alle organizzazioni internazionali in materia di efficacia degli aiuti (agenda internazionale della ‘aid effectiveness’). Fra tali impegni qualitativi, quelli di una maggiore concentrazione su un numero ristretto di paesi prioritari appaiono particolarmente stringenti per la Cooperazione italiana, alla luce dell’estrema scarsità delle risorse finanziarie e delle risorse umane di cui la DGCS può attualmente disporre e fatta salva la possibilità di aggiornamenti, nel corso del triennio, qualora tale scenario subisse mutamenti sensibili. Speciale attenzione continuerà a essere data all’attuazione delle azioni previste dal Piano programmatico per l’efficacia degli aiuti e in particolare nel proseguire l’impegno della Dgcs per una crescente adesione italiana ai principi e criteri internazionali della “aid effectiveness”, anche oltre le azioni e scadenze contemplate dal Piano, all’impatto della cooperazione e del complesso delle fonti di finanziamento dello sviluppo (development effectiveness), in un’ottica di sistema. Questa azione di “Sistema” continuerà a svilupparsi, in particolare, attraverso il “Tavolo interistituzionale per la cooperazione allo sviluppo”, istituito dalla Farnesina e dal ministero delle Finanze, con tutti gli attori, pubblici e privati, dell’aiuto italiano. Tematica centrale sarà la ricerca delle complementarietà e delle sinergie, soprattutto derivanti da forme di collaborazione pubblico – privato. DOCUMENTO INTEGRALE http://www.cooperazioneallosviluppo.esteri.it/pdgcs/italiano/LineeGuida/pdf/Linee_Guida2011-2013.pdf FONTE MAE - DGCS / OICS - IL VELINO 15 sezione DOCUMENTI INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana Gennaio 2011, n. 61 DOCUMENTO in EVIDENZA TITOLO HAITI - UN ANNO DOPO AUTORE AAVV DATA PUBBLICAZIONE Gennaio 2011 Un anno fa, il 12 gennaio del 2010 una tremenda scossa tellurica ha devastato l’isola caraibica di Haiti; il terremoto ha causato danni materiali enormi e la morte di oltre 200.000 persone, generando un sentimento di cordoglio e di solidarietà nell’opinione pubblica mondiale. A un anno dal disastro vogliamo ricordare, tramite questo breve riassunto, gli sforzi che sono stati fatti per assicurare ad Haiti un futuro e gli enormi ostacoli che ancora si frappongono al ritorno della normalità sull’isola Tra le prime colonie ad ottenere l’indipendenza, all’inizio del XIX secolo, Haiti è stata afflitta per decenni da povertà endemica, instabilità politica e disastri naturali. Anche prima del terremoto Haiti era una delle nazioni più povere del continente americano, con il 65% della popolazione sotto la soglia dell’indigenza, e una delle più esposte ai rischi di catastrofi naturali. Tra il 2001 e il 2007 cicloni tropicali e inondazioni hanno causato 18.000 morti. Ad un anno dal terremoto molti attori della cooperazione umanitaria fanno il punto su quanto realizzato e su quanto c’è ancora da realizzare ad Haiti. SOMMARIO E DOCUMENTI INTEGRALI AGIRE - http://www.agire.it/filemanager/cms_agire/image/AGIRErapporto1anno.pdf EUROPEAN UNION - http://ec.europa.eu/echo/aid/caribbean_pacific/haiti_earthquake_en.htm MSF - http://www.medicisenzafrontiere.it/immagini/file/dossier/MSF_SintesiRapporto_HAITI.pdf SAVE THE CHILDREN - http://images.savethechildren.it/IT/f/img_pubblicazioni/img132_b.pdf UNDP - http://www.undp.org/haiti/doc/Haiti-1YearLater-E-final-sm.pdf - http://www.undp.org/haiti/doc/Haiti-mainbrochureE-final-rev-sm.pdf UNICEF - http://www.unicef.it/Allegati/Haiti_terremoto_un_anno_dopo_Eng.pdf - http://www.unicef.it/Allegati/Haiti_un_anno_dopo_sintesi_ITA.pdf UN-HAITI - http://onu-haiti.org/ - http://www.undp.org/haiti/UN_report_Haiti_2010.pdf FONTI Agire, Commissione Europea, MSF, SAVE THE CHILDREN, UNDP, UNICEF, UN-HAITI 16 sezione DOCUMENTI INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana Gennaio 2011, n. 61 DOCUMENTO in EVIDENZA TITOLO WORLD MALARIA REPORT 2010 AUTORE Organizzazione Mondiale della Sanità DATA PUBBLICAZIONE Dicembre 2010 SOMMARIO La strategia di attacco a questa malattia si è articolata su più fronti. Tra il 2008 e il 2010 c’è stato un progressivo aumento del numero di zanzariere trattate con insetticidi e distribuite a oltre 578 milioni di persone nell’Africa Sub-Sahariana, mentre con gli spray per ambienti interni sono state protette 75 milioni di persone, pari al 10% delle popolazione a rischio nel 2009. In generale, nel 2000, i decessi annuali per malaria si aggiravano attorno a un milione all’anno fino a raggiungere i 781.000 nel 2009. In Africa, “il cuore” della malaria, 11 paesi hanno registrato nell’ultimo decennio una riduzione di oltre il 50% sia dei casi di malaria confermati che dei ricoveri e di morti per malaria. Il rapporto inoltre registra in quel periodo una diminuzione di oltre il 50% del numero dei casi di malaria accertati in 32 dei 56 paesi in cui la malaria è endemica al di fuori dell’Africa, così come una diminuzione che va dal 25 al 50% in altri otto paesi. In Marocco ed in Turkmenistan la malaria è stata debellata nel 2009 e nello stesso anno in nessun paese europeo si sono registrati casi di malaria dovuti al Plasmodium falciparum. Il “World Malaria Report 2010” descrive come gli sforzi richiesti dal Segretario Generale delle Nazioni Unite nel 2008, tesi ad assicurare gli interventi antimalaria a tutti coloro che ne avessero bisogno, stiano attualmente producendo i risultati attesi. Ma se i progressi sono stati molti, vi sono stati anche alcuni Stati in cui la malaria è ricomparsa: si tratta del Rwanda, di Sao Tome e Principe e lo Zambia. Le cause di questa ripresa non sono ancora chiare, ma ciò mostra la fragilità nel controllo e nel mantenere interventi di copertura quando i casi si riducono di molto. Molto lavoro rimane comunque da fare secondo l’OMS: servono più finanziamenti per rispondere agli obiettivi ambiziosi fissati per la lotta contro la malaria nel quadro più generale del raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Milennio. DOCUMENTO INTEGRALE http://www.who.int/malaria/world_malaria_report_2010/en/index.html FONTE OMS 17 sezione DOCUMENTI INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana Gennaio 2011, n. 61 DOCUMENTO in EVIDENZA TITOLO PERSONALE SANITARIO PER TUTTI E TUTTI PER IL PERSONALE SANITARIO AUTORE AMREF DATA PUBBLICAZIONE Dicembre 2010 Le risorse umane rappresentano il cardine di ogni sistema sanitario. Nessun sistema sanitario, infatti, può funzionare senza un numero sufficiente di medici, infermieri, ostetriche e di personale sanitario di comunità motivati e preparati. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 2006 ha stimato che, nel mondo, mancano all’appello circa 4,3 milioni di medici, infermieri e operatori sanitari. La situazione è particolarmente critica nell’Africa sub-sahariana che sostiene il peso del 24% delle malattie globali, ma ha solo il 3% del personale sanitario mondiale, pagato con meno dell’1% del budget globale per la salute. La scarsità di personale sanitario qualificato è oggi riconosciuta dalla comunità internazionale come uno dei maggiori nostacoli al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio relativi alla salute. SOMMARIO Nel riconoscimento che gli Obiettivi del Millennio impegnano dunque anche l’Italia - in quanto paese donatore - nella risoluzione della crisi del personale sanitario, AMREF Italia harealizzato, attraverso questa ricerca pilota, una mappatura dell’impegno dei diversi soggetti italiani di cooperazione internazionale in quest’area. L’esercizio non ha la pretesa di riflettere in maniera esaustiva l’impegno di tutti i soggetti di cooperazione ma, attraverso la descrizione di una serie di esperienze diverse e significative, di identificare peculiarità e tendenze proprie dei rispettivi interventi. Il rapporto è organizzato in quattro sezioni. La prima parte fornisce le informazioni di contesto utili alla lettura dei dati che seguiranno nelle parti successive, collocando la crisi del personale sanitario nel quadro dell’agenda internazionale per lo sviluppo e identificando le risposte provenienti dalla comunità internazionale.La seconda parte del rapporto presenta i dati raccolti nel corso della mappatura, analizzando l’impegno di diversi soggetti italiani di cooperazione sanitaria nell’ambito specifico del rafforzamento del personale sanitario nei paesi a risorse limitate, a partire dal 2008. La terza parte è dedicata al tema delle migrazione di personale medico e infermieristico qualificato dal Sud al Nord del mondo. L’ultima parte presenta le raccomandazioni elaborate sulla base delle analisi contenute nelle precedenti sezioni ed invita gli attori del “sistema Italia” ad una riflessione complessiva sulle strategie e sulle politiche adottate - oltre che sulla quantità dei fondi stanziati - nel sostegno al personale sanitario, anche in vista del secondo Forum Globale sul Personale Sanitario. DOCUMENTO INTEGRALE http://www.amref.it/doc_din/101217personale_sanitario_AMREF.pdf FONTE AMREF 18 sezione DOCUMENTI INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana Gennaio 2011, n. 61 DOCUMENTO in EVIDENZA TITOLO IL VALORE DELL’AIUTO. RISPONDERE ALLE EMERGENZE IN TEMPO DI CRISI AUTORE AGIRE DATA PUBBLICAZIONE Novembre 2010 AGIRE lancia oggi la seconda edizione de “Il Valore dell’Aiuto”. Rispondere alle emergenze in tempo di crisi” , una analisi complessiva dei fondi umanitari stanziati dall’Italia per rispondere alle emergenze umanitarie internazionali. SOMMARIO Se il settore umanitario nel 2009 ha mobilitato a livello globale 15,1 miliardi di dollari, gli stanziamenti pubblici italiani per lo stesso anno sono ammontati a 394 milioni di dollari, pari a circa il 2,6% del totale mondiale. Un dato che ha fatto segnare un arretramento del 27% rispetto ai fondi del 2008, contribuendo ad allontanare l’Italia dalla media dei paesi dell’OCSE e portandoci al 10° posto tra i paesi donatori. Lo studio condotto da AGIRE mette in luce come i risultati in termini assoluti diventino ancora più preoccupanti se considerati rispetto al peso demografico dell’Italia. Nel 2009, infatti, in termini pro capite l’assistenza umanitaria italiana è stata pari a circa 5 dollari per ciascun cittadino, a fronte di una media OCSE di11 dollari. In controtendenza rispetto alla contrazione nel settore degli stanziamenti pubblici per la risposta all’emergenza, in Italia le donazioni private tra il 2008 e il 2009 non sembrano aver risentito della crisi economica internazionale. I fondi donati dai privati cittadini italiani per la risposta alle emergenze sono infatti cresciuti raggiungendo la cifra di 92 milioni di dollari, in linea con i picchi registrati nel 2007 ed in crescita rispetto al 2008. Inoltre i calcoli preliminari sul 2010 sembrano indicare una ulteriore espansione dovuta alla grande mobilitazione legata al terremoto di Haiti. Secondo l’analisi di AGIRE resta fortemente preoccupante la volatilità dei fondi umanitari in Italia, ancora oggi troppo legati a fattori di mobilitazione emotiva. Per Haiti – ad esempio - le donazioni private italiane hanno raggiunto 83 milioni di dollari, mentre nel caso del Pakistan – a seguito di una grave disattenzione del sistema mediatico – si sono limitate a 13,2 milioni di dollari. Le preoccupazioni sulla quantità dei fondi stanziati dall’Italia sono rafforzate dall’analisi dei profili qualitativi dell’aiuto umanitario ufficiale italiano. Nonostante le numerose rassicurazioni, infatti, l’Italia non ha ancora elaborato le linee guida applicative della Good Humanitarian Donorship, una iniziativa globale finalizzata a migliorare l’efficienza degli aiuti umanitari dei governi. Infine il Valore dell’Aiuto 2010 dedica una sezione specifica ad un tema poco esplorato della risposta alle emergenze: il ruolo delle rimesse dei migranti nella risposta alle crisi umanitarie. DOCUMENTO INTEGRALE http://www.agire.it/filemanager/cms_agire/image/Valore_dell_Aiuto/Agire_V2_low.pdf FONTE AGIRE 19 sezione DOCUMENTI INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana Gennaio 2011, n. 61 ALTRI DOCUMENTI TITOLO DESCRIZIONE DOCUMENTO Sta emergendo una nuova frontiera dello sviluppo che lega economia e cultura, abbracciando insieme sia gli aspetti economici e tecnologici che quelli culturali e sociali dello sviluppo. Creatività, conoscenza e accesso alle informazioni sono sempre più riconosciuti come elementi importanti per muovere la crescita economica e promuovere lo sviluppo in un mondo globalizzato. Questo rapporto presenta una nuova prospettiva delle Nazioni Unite (UNDO-UNCTAD) su questo importante punto. http://www.unctad.org/ en/docs/ditctab20103_ en.pdf Una gestione più oculata delle spese sarebbe in grado di implementare l’assistenza sanitaria mondiale di circa il 20-40%. È quanto emerge dal rapporto Oms “Health systems financing: the path to universal coverage”, una guida pratica alla gestione dei finanziamenti per il settore sanitario in cui si delineano le iniziative che i Paesi possono intraprendere per modificare il sistema finanziario al fine di aumentare la copertura sanitaria. http://www.who.int/ whr/2010/en/index.html Il rapporto UNAIDS presenta le più recenti statistiche mondiali, regionali e nazionali sull’HIV e le nuove tendenze evolutive dell’epidemia. Oltre agli ultimi dati epidemiologici, l’edizione del 2010 include schede informative per paese sulle principali problematiche relative alla diffusione dell’AIDS. http://www.unaids.org/ globalreport/Global_report.htm UNAIDS 2011-2015 STRATEGY L’UNAIDS ha pubblicato la strategia per la lotta all’HIV/AIDS 2011 -2015. Con questa strategia si vuole migliorare la situazione dei singoli paesi affinché raggiungano obiettivi quali la possibilità per tutti di accedere alle cure, ai trattamenti e alla prevenzione contro il virus dell’HIV e fare in modo di porre un freno ed invertire la tendenza ad espandersi dell’HIV. Solo in questo modo potrà essere compiuto un importante passo avanti nel raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio entro il 2015. http://www.unaids.org/ en/media/unaids/contentassets/documents/ unaidspublication/2010/ JC2034_UNAIDS_Strategy_en.pdf RAPPORTO SULLA POVERTÀ RURALE 2011 Nonostante i progressi degli ultimi dieci anni, che hanno consentito a oltre 350 milioni di abitanti delle aree rurali di uscire da una condizione di povertà assoluta, a livello globale la povertà rimane un fenomeno imponente e principalmente rurale: secondo il rapporto presentato dal Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD), il 70% del miliardo e quattrocento milioni di persone che, in tutto il mondo, vivono in condizioni di povertà assoluta risiedono nelle aree rurali. http://www.ifad.org/ rpr2011/report/i/overview.pdf LINEE GUIDA E RACCOMANDAZIONI SU DIRITTI UMANI E TRAFFICO DI ESSERI UMANI L’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani ha pubblicato un resoconto contenente principi e linee guida da seguire riguardo a diritti umani e traffico di esseri umani. Nella pubblicazione è espressamente indicato un approccio al fenomeno del traffico basato sui diritti umani a partire dalla considerazione che il traffico di esseri umani è prima di tutto una violazione di questi diritti. http://www.onuitalia. it/notizie-gennaio2011/530-linee-guidae-raccomandazioni-sudiritti-umani-e-traffico-diesseri-umani- ECONOMIA CREATIVA: RAPPORTO 2010 REPORT SUL FINANZIAMENTO DEI SISTEMI SANITARI UNAIDS REPORT ON THE GLOBAL AIDS EPIDEMIC 2010 20 sezione DOCUMENTI INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana Gennaio 2011, n. 61 EVENTI EVENTO in EVIDENZA TITOLO PROGETTO UMANAMENTE SEMINARI “RIPENSARE LE POLITICHE PER UMANIZZARE LO SVILUPPO” DATA 21 e 28 gennaio 2011 LUOGO Pistoia e Siena NOTE I seminari rappresentano un’occasione di formazione per amministratori e funzionari sui temi relativi al benessere, alle strategie globali dello Sviluppo Umano e alla definizione di indicatori capaci di orientare le politiche pubbliche a livello locale. Nel corso degli incontri verrà presentati un quadro sintetico dell’approccio allo Sviluppo Umano e delle sue implicazioni sulle politiche degli Enti locali; seguiranno due interventi che mostrano l’applicazione operativa dell’approccio ai settori dell’immigrazione e della cooperazione internazionale. I seminari si collocano all’interno del progetto “UmanamENTE. Politiche per uno sviluppo umano sostenibile” che intende offrire agli amministratori e ai funzionari della Regione, delle Province e dei Comuni toscani, in quanto promotori istituzionali dello sviluppo locale e di iniziative di cooperazione internazionale, strumenti utili nella definizione di politiche ed azioni innovative ed efficaci di sviluppo. INFORMAZIONI I programmi dei due eventi sono consultabili ai seguenti indirizzi: Pistoia: http://www.oxfamitalia.org/evento/ripensare-le-politiche-per-umanizzare-lo-sviluppo Siena: http://www.oxfamitalia.org/evento/ripensare-le-politiche-per-umanizzare-lo-sviluppo-2 FONTE Regione Toscana 21 sezione EVENTI INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana Gennaio 2011, n. 61 EVENTO in EVIDENZA TITOLO LA COOPERAZIONE FRA TERRITORI PALESTINESI E ITALIANI: RAFFORZAMENTO ISTITUZIONALE, GOVERNANCE E SVILUPPO ECONOMICO A PARTIRE DAL PMSP DATA 31 gennaio 2011 LUOGO Perugia Il giorno 31 gennaio 2011 si terrà a Perugia, presso la Sala d’Onore di Palazzo Donini, la Conferenza internazionale “La cooperazione fra Territori palestinesi e italiani: rafforzamento istituzionale, governance e sviluppo economico a partire dal PMSP”, finalizzata a consolidare e rilanciare le iniziative di cooperazione rientranti nel “Palestinian Municipalities Support Program” e fare un quadro sinergico con i rappresentanti degli EELL e delle Regioni italiane interessati alla cooperazione nell’area. NOTE Ospita la Regione Umbria che, nell’ambito della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e Province Autonome, coordina le attività di cooperazione e le iniziative per il dialogo e la pace in Medio Oriente. Alla conferenza parteciperanno, tra gli altri, il Sottosegretario Stefania Craxi, il Ministro del Governo locale palestinese, Khaled Al-Qawasmi, accompagnato da una delegazione di Sindaci palestinesi, il Console Generale d’Italia a Gerusalemme, Luciano Pezzotti, il direttore del Programma, Antonio La Rocca ed il Portavoce dell’associazioni degli Enti regionali e locali italiani, Paolo Ricci. INFORMAZIONI http://www.oics.it/index.php/it/tutti-gli-eventi/1050-la-cooperazione-fra-territori-palestinesi-e-italianirafforzamento-istituzionale-governance-e-sviluppo-economico-a-partire-dal-pmsp-31-gennaio-2011perugia FONTE OICS 22 sezione EVENTI INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana Gennaio 2011, n. 61 EVENTO in EVIDENZA TITOLO “GLOBALIZZAZIONE E INTERCULTURA”. INCONTRI PER CITTADINANZA PER LE CONVIVENZE ATTIVA E RESPONSABILE DATA 10 febbraio - 28 aprile 2010 LUOGO Firenze UNA Al via anche a Firenze del progetto “Giovani e Intercultura: un anno di dialoghi” promosso da LVIA in collaborazione con il Centro Studi Sereno Regis e il partenariato di CEM Mondialità. Finanziato dal Dipartimento per le politiche giovanili della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il progetto si propone di fornire ai giovani strumenti e opportunità per affacciarsi al mondo in modo più consapevole, cercando di stimolare un esercizio di cittadinanza attiva, il dialogo interculturale e lasciando a loro stessi la possibilità di sperimentarsi in progettualità locali sulla base dei propri linguaggi creativi. Il percorso proposto da LVIA intende favorisce l’acquisizione di sensibilità, competenze e strumenti capaci di sviluppare una cultura dell’accoglienza, dell’incontro, del dialogo, della risoluzione nonviolenta dei conflitti, soprattutto con e tra le differenti culture che convivono sui nostri territori, imparando a dialogare con l’ “altro” in un confronto che può essere fonte di grande arricchimento, individuale e collettivo, producendo un valore aggiunto che andrà a beneficio dell’intera comunità. NOTE Le regioni interessate dal progetto sono Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio e Sicilia con l’obiettivo di raggiungere nelle varie attività un totale di 20.000 giovani italiani e stranieri con età compresa tra i 17 e i 25 anni. I destinatari delle formazioni saranno studenti delle scuole secondarie (IV e V), studenti universitari, gruppi formali e informali di giovani. Obiettivi del Millennio, cooperazione internazionale, cambiamenti climatici e sostenibilità ambientale, approcci economici e sociologici nello studio della globalizzazione, immigrazione e intercultura, sovranità alimentare e consumi sostenibili, acqua bene comune, gestione non violenta dei conflitti, diritti umani, turismo responsabile, scambi giovanili Nord-Sud, dialogo tra le diverse religioni, sono una panoramica degli argomenti che saranno trattati dalle formazioni, che ogni territorio articolerà sulla base delle esigenze e degli interessi rilevati. Le formazioni si svolgeranno con metodologie dinamiche come workshop di gruppo, giochi di ruolo, lezioni frontali, conferenze, cineforum e spettacoli teatrali con dibattiti conclusivi, nonché con eventi interculturali accompagnati da momenti finali di confronto e dialogo, dove i giovani potranno comprendere maggiormente i temi illustrati ed esprimere opinioni e suggerimenti. Il corso di Firenze si svolgerà dal 10 febbraio al 28 aprile 2011, per un totale di 22 incontri e 66 ore di lavoro (ovvero 3 ore per ciascun incontro) di cui: 1 incontro iniziale di presentazione e uno conclusivo di valutazione e consegna degli attestati, 2 incontri di progettazione di un evento a conclusione del percorso formativo, 4 laboratori con la partecipazione di operatori Arciragazzi Firenze. INFORMAZIONI FONTE LA PAGINA WEB DELL’INIZIATIVA LVIA http://www.lvia.it/node/1113 IL PROGRAMMA DEL CORSO DI FIRENZE http://www.lvia.it/sites/default/files/italia/toscana/formazioni%20firenze_giovani%20intercultura.pdf LVIA 23 sezione EVENTI INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana Gennaio 2011, n. 61 EVENTO in EVIDENZA TITOLO VILLAGGIO SOLIDALE - SALONE DEL VOLONTARIATO ITALIANO DATA 17 - 20 febbraio 2011 LUOGO Lucca Si chiama “Villaggio solidale” ed è l’edizione zero del Salone italiano del volontariato, in programma a Lucca dal 17 al 20 febbraio 2011. Organizzato dal Centro nazionale per il volontariato e dalla fondazione Volontariato&Partecipazione insieme alle maggiori reti nazionali non profit, è un appuntamento ricco di incontri, convegni e numerosi stand espositivi in cui le associazioni italiane del volontariato e del no profit presenteranno i loro progetti. L’evento si presenta come uno dei primi appuntamenti del 2011, anno europeo dedicato alla cittadinanza attiva e al volontariato NOTE “Villaggio Solidale” prende le mosse da una presa di coscienza del malessere sociale che sta vivendo la società e prende spunto proprio da queste difficoltà per creare un osservatorio sulle problematiche inerenti il raggiungimento della “qualità totale”, intesa come attivazione di comportamenti e attività finalizzati alla conquista di un benessere diffuso che soddisfi i bisogni della persona e crei un equilibrio sociale. Obiettivi primari del Salone del Volontariato italiano sono: • dare visibilità alla rete nazionale dei servizi e degli interventi sociali realizzati da organizzazioni non profit, enti locali,aziende e altre realtà impegnate nel campo della solidarietà sociale, in parricolare per quello che riguarda il contributo del mondo del volontariato; • favorire occasioni di incontro e scambio fra queste diverse realtà del mondo civile; • approfondire tematiche inerenti il sociale e promuovere spazi di scambio e di dibattito rispetto a tematiche di interesse comune (sostenibilità, fruibilità, design for all, innovazione tecnologica); • coinvolgere attivamente i giovani per contribuire alla creazione di una maggiore coscienza sociale che superi il rifiuto e l’emarginazione del “diverso” e il rifugio nella vita privata e nell’indifferenza e che apra a nuove culture e a nuove forme di coesione e integrazione sociale. INFORMAZIONI http://www.villaggiosolidale.com/ FONTE Redattore Sociale 24 sezione EVENTI INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana Gennaio 2011, n. 61 EVENTO in EVIDENZA TITOLO TRAINING COURSE: “HEALTH SYSTEMS THROUGH CONFLICT AND RECOVERY” DATA 4 - 11 aprile 2011 LUOGO Pisa La complessità della fase del conflitto e dello scenario post conflitto pone delle sfide senza precedenti alle persone che lavorano nel campo nazionale ed internazionale della sanità. La mancanza di figure adeguatamente preparate in questo campo si è fatta sentire spesso nonostante gli enormi sforzi fatti ma caratterizzati da una scarsa capacità di analisi e comprensione del problema, e da un’ inadeguatezza nel pianificare l’implementazione di un progetto: NOTE Questo corso si propone di colmare questa lacuna preparando i partecipanti a: • analizzare le condizioni del sistema sanitario nelle aree di conflitti violenti; • elaborare una strategia di primo soccorso e ricovero adeguata. Il corso è stato disegnato e coordinato dal Dottor Enrico Pavignani. Al coordinamento scientifico hanno attivamente collaborato il Dottor Maurizio Murru e il Professor Andrea de Guttry. La lingua di lavoro è l’inglese. La quota di iscrizione al Corso (comprensiva delle spese di registrazione, del materiale didattico e del pranzo nei giorni di effettivo svolgimento delle lezioni presso la mensa della Scuola) è fissata in 1250,00 Euro. Il numero massimo di partecipanti è fissato in 30. Le candidature dovranno pervenire entro e non oltre il giorno 4 marzo 2011. INFORMAZIONI http://www.sssup.it/context.jsp?ID_LINK=9601&id_context=14838&page=1 FONTE Scuola Superiore Sant’Anna 25 sezione EVENTI INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana Gennaio 2011, n. 61 ALTRI EVENTI TITOLO DESCRIZIONE LINK PRESENTAZIONE DOSSIER CARITAS MIGRANTES - PRATO Sabato 22 gennaio 2011 alle ore 16, presso il ridotto del Politeama di Prato, si terrà la presentazione del Dossier Immigrazione Caritas/Migrantes 2010. http://www.cesvot.it/repository/cont_schedemm/6457_file. pdf MEDIA E MIGRANTI Due laboratori per giornalisti e comunicatori sul tema “Media e migranti: linguaggio, normative e strumenti fuori dai luoghi comuni” si svolgeranno il 29 gennaio e il 5 febbraio 2011, rispettivamente a Firenze e Milano. Co-promossi da Social Watch e Terre di Mezzo (e organizzati da Oxfam Italia), le due giornate sono gratuite ed aperte a professionisti e studenti, nonché a comunicatori in generale. Scadenza iscrizioni: 25 e 31 gennaio 2011. http://www.socialwatch.it/ index.php?option=com_conte nt&view=article&id=176:med ia-e-migranti&catid=1:ultimenotizie&Itemid=142 CULTURA E CENTRALITÀ DEL LAVORO Il 3 febbraio 2011 il Comune di Arezzo ospiterà il seminario “Cultura e centralità del lavoro. Strumenti e servizi per il recupero di impresa nelle esperienze di cooperazione internazionale nel Mercosur”. Il seminario, che prende le mosse da un progetto COSPE in America Latina, vuole offrire l’opportunità di riflettere insieme alle parti sociali, al governo regionale ed ai sindacati sulla attuale concezione culturale del lavoro, per un confronto con il contesto latino americano e con i promotori di una nuova centralità di interesse ed attenzione sul lavoro, sui lavoratori e sulle lavoratrici. http://www.cospe.it/ cospe/old/dettaglioNews. php?id=1272&i=wy CULTURE IN MOTION CONFERENCE La conferenza, che si terrà a Bruxelles il 15-16 febbraio 2011, affronterà il tema della cooperaziione culturale multilaterale un Europa attraverso un campione dei progetti finanziati dal Programma Cultura 2007-2013 che contribuirà a dimostrare concretamente il valore aggiunto dei fondi europei e a sottolineare il ruolo rilevante della cultura nel migliorare una crescita intelligente, sostenibile, solidale e a sostegno delle altre politiche dell’UE. http://www.culture-in-motion-2011.eu/ WHAT FUTURE FOR COHESION POLICY? AN ACADEMIC AND POLICY DEBATE Gli orientamenti generali che emergono dalla Quinta Relazione annuale sulla Coesione, relativa alla futura architettura della politica di coesione, saranno discussi in occasione di una conferenza che si svolgerà in Slovenia dal 16 al 18 marzo 2011.La conferenza è organizzata congiuntamente dalla Direzione Generale della Commissione europea per la Politica regionale (DG REGIO), la Regional Studies Association e l’Ufficio del Governo sloveno per le autonomie locali e la politica regionale. http://www.regional-studiesassoc.ac.uk/events/future.asp CORSO DI ALTA FORMAZIONE COMUNICARE LA COOPERAZIONE La IV Edizione del Corso, organizzato dalla Scuola Superiore Sant’Anna si terrà a Pisa dal 14 al 17 aprile 2011. L’obiettivo del Corso è quello di accrescere la capacità degli operatori della cooperazione internazionale allo sviluppo di comunicare/ divulgare le attività promosse e diffondere i risultati raggiunti nel settore e si rivolge a coloro che, a titolo personale o per esigenze professionali, sono impegnati nel settore della cooperazione e solidarietà internazionale e che sono interessati ad incrementare la loro capacità di comunicare le attività promosse e i risultati raggiunti nel settore. Il numero massimo di partecipanti è stabilito in 25. La quota d’iscrizione è paria 400 euro. È possibile presentare la propria candidatura fino al 14 marzo 2011. http://www.sssup.it/comunicare 26 sezione EVENTI INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana Gennaio 2011, n. 61 USEFUL WEBSITES INDIRIZZO WEB DESCRIZIONE http://www.un.org/en/events/anticorruptionday/ INTERNATIONAL ANTI-CORRUPTION DAY http://www.un.org/en/events/iyof2011/index. shtml INTERNATIONAL YEAR OF FORESTS - 2011 http://www.lascienzadellemergenza.org/ LA SCIENZA DELL’EMERGENZA http://docustore.wfp.org/stellent/groups/public/ documents/newsroom/wfp229919.pdf MAPPA DELLA FAME 2011 WFP http://oneworldsee.org/ ONEWORLD PLATFORM FOR SOUTHEAST EUROPE http://www.un.org/holocaustremembrance/index. shtml REMEMBRANCE AND BEYOND UNITED NATIONS DAY FOR SOUTH-SOUTH COOPERATION http://www.un.org/en/events/ southcooperationday/ 27 sezione LINKS INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana Gennaio 2011, n. 61 COME CONSULTARE LA NEWSLETTER La Newsletter del Sistema Toscano della Cooperazione Decentrata è articolata in sezioni dedicate alla presentazione di informazioni ed approfondimenti utili per i soggetti toscani attivi, a vario titolo, nell’ambito delle politiche di cooperazione decentrata e solidarietà internazionale. La sezione APPROFONDIMENTI è dedicata a rotazione ad un’area geografica d’intervento della Regione Toscana (Africa, Mediterraneo, America Latina, Asia, Europa) e prevede l’approfondimento di temi particolarmente rilevanti per gli operatori del Sistema Toscano inerenti le priorità indicate nel Programmi Operativi di Area Geografica. La sezione ospiterà anche approfondimenti relativi a iniziative speciali organizzate o promosse dalla Regione Toscana. La sezione BANDI illustra alcuni tra bandi internazionali, europei, nazionali e regionali aperti più rilevanti per il sistema toscano e propone una carrellata di altri bandi aperti in una breve scheda nella quale sono brevemente descritti i termini dei bandi ed indicati i link web dove ricavare maggiori informazioni. La sezione DOCUMENTI riporta le novità più importanti in tema di cooperazione illustrando alcuni rapporti, proposte, studi ad hoc ed indica poi altri documenti rilevanti in una breve scheda nella quale è indicato l’oggetto dei vari documenti ed il link web dove poterli consultare. La sezione EVENTI segnala seminari, convegni, manifestazioni, mostre, rassegne, corsi di formazione volti ad approfondire i temi della cooperazione allo sviluppo. Gli eventi che possono più interessare gli operatori della cooperazione decentrata toscana, nonché le iniziative promosse dagli stessi soggetti del Sistema Toscano sono illustrati più in dettaglio, gli altri eventi selezionali sono riportati in una scheda che ne da una brevissima descrizione e rinvia al sito web dove è possibile avere maggiori informazioni sui vari eventi. La sezione LINKS seleziona, infine, i siti web più interessanti per chi lavora nel mondo della cooperazione. CONTATTI SCUOLA SUPERIORE SANT’ANNA Dott.ssa Ilaria Dal Canto Dott.ssa Annarosa Mezzasalma TEL: 050 882673/79 E-MAIL: [email protected] WEB SITE: http://www.sssup.it/newsviluppo 28