Guida ai finanziamenti europei per il turismo Dopo

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Guida ai finanziamenti europei per il turismo Dopo
Guida ai finanziamenti europei per il turismo
Dopo
averne
annunciato
a
lungo
il
lancio,
la
Commissione europea ha pubblicato il 20 ottobre la
"Guida sui finanziamenti UE per il settore del turismo
(2014-2020)" documento di 58 pagine elaborato dagli
uffici della DG Imprese & Industria che si occupano in
In questo numero
(31 ottobre 2014) :
Europa del settore.
La guida raccoglie informazioni sulle varie fonti di
Guida ai finanziamenti europei per
il turismo
finanziamento UE di interesse per l'industria turistica
Conclusioni sulle due consultazioni
europee dedicate al turismo:
barriere normative e futuro del
settore a livello continentale
che privato.
Eurocommerce: riunione del
Comitato Ambiente ed Energia
europea e dei suoi diversi attori, sia settore pubblico
Il nuovo quadro finanziario pluriennale per il periodo
2014-2020 comporta infatti una semplificazione a vari
livelli, tra cui la fusione di programmi di finanziamento
dell'UE per facilitare l'accesso alle informazioni e
l'armonizzazione delle procedure di domanda.
Vertice Sociale Trilaterale
Politica di coesione: Accordo di
partenariato
Nuovi prodotti alimentari:
innovazione o rischio per la salute?
Agroalimentare: promozione dei
prodotti locali
Stanziamenti per la promozione dei
prodotti agricoli
La Commissione propone le
possibilità di pesca 2015 per
l'Atlantico e il Mare del Nord
La "Guida ai finanziamenti UE per il settore del turismo
(2014-2020)"
raccoglie
e
presenta
in
maniera
semplificata le informazioni sui diversi programmi
tematici, concentrandosi su alcune questioni pratiche:

La
tipologia
di
azioni
legate
al
turismo
ammissibili per un finanziamento;

Le modalità di finanziamento;

L’individuazione
degli
attori
candidarsi;

Le modalità di candidatura.
in
grado
di
Microfinanza: l'UE ha erogato 182
milioni di euro
La guida riporta inoltre alcuni esempi concreti di ciò che
Anche la Turchia accede ai fondi UE
per le PMI
come una possibile fonte di ispirazione.
è stato finanziato nell'ambito dei programmi precedenti,
La Guida è attualmente disponibile in inglese e può
essere consultata e scaricata dal sito della Commissione
europea.
Per ulteriori informazioni: Francesco Bafundi
Conclusioni sulle due consultazioni europee dedicate al turismo: barriere normative e
futuro del settore a livello continentale
La Commissione europea ha pubblicato i risultati derivanti da due consultazioni
pubbliche concluse questo anno nel settore del turismo. Nello specifico, le consultazioni
riguardavano le barriere normative ed amministrative di cui soffrono gli operatori del
settore ed il tema più strategico del turismo europeo del futuro.
Nella prima consultazione, di interesse il fatto che in molti casi gli intervistati non hanno
necessariamente mostrato il quadro normativo esistente come un peso, ma piuttosto
evidenziato problemi legati al mancato rispetto delle norme vigenti od alla mancanza di
chiarezza e alla duplicazione delle norme esistenti, così come nella interpretazione
potenzialmente diversa a livelli normativi inferiori. Tuttavia, è importante notare come
sia, soprattutto da parte delle PMI, il carico normativo ed amministrativo segnalato come
troppo oneroso o addirittura impraticabile.
In alcuni casi, molti partecipanti hanno richiesto l'armonizzazione delle norme a livello
UE per facilitare il rispetto in un contesto transfrontaliero o l’elaborazione di guide sulla
applicazione di norme già esistenti. D'altra parte però, altri gruppi interessati hanno
domandato il non intervento del settore pubblico in alcuni settori specifici.
In generale per il turismo comunque la complessità delle norme e la “mancanza di
protezione” sembrano essere le principali questioni segnalate a tutti i livelli. Nello
specifico, la regolamentazione, riparazione e risoluzione delle controversie con i
consumatori sembra essere l’area con la più marcata complessità, a tutti i livelli.
La Commissione nelle sue conclusioni nota però anche come nella consultazione
parallela sul "turismo europeo del futuro", ove esisteva la possibilità di esprimere la
propria opinione ed evidenziare una priorità, scegliendola tra 5 diverse opzioni:
investimenti, il sostegno alla promozione e allo sviluppo di prodotti turistici, una
migliore conoscenza dell'evoluzione del settore, una migliore governance e la
semplificazione del quadro normativo, quest'ultima è stato classificato come la priorità
meno importante.
Tuttavia, sono state fatte alcune osservazioni interessanti, come la richiesta di norme di
qualità in materia di accessibilità e per garantire un livello minimo e uniforme di
sicurezza; l'esigenza di un'effettiva attuazione del codice dei visti; nel settore fiscale, è
stata richiesta una armonizzazione del sistema IVA o la riduzione dell'aliquota IVA per
alcuni servizi.
Relativamente alla consultazione sul futuro del settore turistico in Europa, le tre sfide
principali individuate dagli intervistati sono la stagionalità, la tassazione turismo
collegato e la difficoltà di mantenere personale qualificato. Le azioni sviluppate a livello
dell'UE sono comunque ritenute necessarie e i partecipanti hanno sottolineato
l'importanza di un intervento dell'UE per sostenere lo sviluppo del prodotto europeo e la
promozione insieme con gli investimenti nelle infrastrutture, networking e formazione.
Inoltre, più attenzione dovrebbe essere data per la riqualificazione dei lavoratori del
turismo in particolare nel settore delle nuove tecnologie, nonché la formazione di posti
di lavoro multi-competenti al fine di ridurre il peso della stagionalità.
Infine, per aumentare il numero di turisti nell'UE e mantenere la posizione dell'Europa
come meta turistica n ° 1 al mondo, l'UE dovrebbe incoraggiare gli investimenti in
infrastrutture turistiche, anche a livello regionale, ed aumentare gli sforzi per
commercializzare il marchio "Europa", in collaborazione con tutti gli Stati membri.
Per ulteriori informazioni: Francesco Bafundi
Eurocommerce: riunione del Comitato Ambiente ed Energia
Lunedì 27 ottobre si è tenuta la riunione del Comitato dedicato alle questioni ambientali
ed
energetiche
di
Eurocommerce:
all’ordine
del
giorno
i
punti
della
nuova
Comunicazione 2014/398 della Commissione europea sull’economia circolare e la
revisione dell’etichettatura ecologica ed energetica dei prodotti industriali (eco-design
ed energy-labelling).
La Comunicazione sull’economia circolare, pubblicata dalla Commissione europea a
luglio, ha provocato l’interesse di molti membri della rete Eurocommerce, desiderosi di
comprendere come gli effetti di questa possano influenzare (ed eventualmente
danneggiare) i settori manifatturieri e della distribuzione europea.
Il cambiamento simultaneo degli obiettivi da raggiungere (considerati molto ambiziosi
ed in parte, considerato il trend attuale in molti Stati membri, irrealistici) e delle
metodologie di calcolo dei parametri, potrebbe causare infatti delle difficoltà alle
imprese. In particolare la definizione di “rifiuti” viene considerata non chiara (e persino
differente in alcune versioni linguistiche della Comunicazione) e gli obiettivi di riduzione
(-30%) non chiariti rispetto a quale categoria (riciclabili o non riciclabili). La richiesta di
Eurocommerce dovrebbe quindi indirizzarsi verso la possibilità di avere due fasi: una
prima in cui introdurre le nuove metodologie di calcolo e verificare lo stato attuale (dati
attualmente non disponibili) ed una seconda fase in cui identificare i possibili obiettivi di
riduzione.
Inoltre, seguendo anche le indicazioni provenienti da Confcommercio, si dovrebbe porre
l’accento sulle difficoltà maggiori per le piccole e medie imprese qualora passasse il
principio che il distributore deve raccogliere gli imballaggi riportati dal consumatore,
questione che concerne anche la direttiva sulla riduzione delle buste di plastica. Infine,
dovrebbe essere stabilito un principio di proporzionalità nelle sanzioni per eventuali
inadempimenti.
Relativamente alle direttive su Eco-design ed Eco-labelling, il confronto è stato molto
più rapido: al momento – nonostante il dibattito prosegua da anni – non è stata ancora
individuata la migliore maniera di sostituire l’attuale sistema di etichettatura energetica,
basata sulle lettere (A+++) ormai satura. Il nodo centrale è quello di trovare una
metodologia che induca il consumatore a meglio identificare una innovazione
tecnologica e di miglioramento ambientale e dei consumi, favorendo la sua propensione
ad un nuovo acquisto, però mantenendo l’attuale categorizzazione per i prodotti
attualmente sul mercato. In particolare, è stata sottolineata la difficoltà che avrebbero
ancora una volta le piccole imprese nel dover ri-etichettare tutti i prodotti presenti in
magazzino o addirittura nel dover procedere ad una periodica ri-etichettatura, quando
viene immesso nel mercato un prodotto tecnologicamente superiore. Al momento,
nessuna decisione definitiva è stata individuata, né all’interno di Eurocommerce, né nel
dialogo tra la Commissione e gli stakeholder.
Per ulteriori informazioni: Francesco Bafundi
Vertice Sociale Trilaterale
Il Vertice Sociale Trilaterale è un forum di dialogo tra le istituzioni dell'UE a livello di
presidenti e le parti sociali europee a livello di alta dirigenza che si tiene di norma due
volte all’anno in occasione del Consiglio europeo (primavera e autunno). Il Vertice è copresieduto dal Presidente del Consiglio europeo, dal Presidente della Commissione
europea e dal capo di Stato o di governo della presidenza di turno (questa volta quindi
il Primo Ministro italiano). I datori di lavoro sono rappresentati da BusinessEurope,
UEAPME, CEEP e le organizzazioni sindacali dalla Confederazione europea dei sindacati
(CES). Al Vertice dello scorso 23 ottobre, EuroCommerce, federazione europea del
commercio al dettaglio, all’ingrosso e internazionale alla quale Confcommercio aderisce,
è stata rappresentata dal Direttore Generale, Christian Verschueren, accompagnato da
Guido
Lazzarelli,
Responsabile
del
Settore
Lavoro
e
Relazioni
Sindacali
di
Confcommercio.
Verschueren è intervenuto con un breve discorso per mettere in evidenza l’importanza
del settore in termini di occupazione, in particolare quella giovanile, la necessità di
agevolare l’accesso ai finanziamenti per le PMI, spina dorsale dell’economia europea, e
di investire nell’aggiornamento delle competenze.
Per ulteriori informazioni: Rosella Marasco
Politica di coesione: Accordo di partenariato
Il 29 ottobre, dopo sei mesi di negoziato, la Commissione europea ha adottato l’Accordo
di Partenariato con l’Italia per l’uso dei Fondi strutturali e di investimento europei per il
periodo di programmazione 2014-2020. L'Italia sarà la seconda in Europa a beneficiare
in termini assoluti del budget Ue 2014-2020 per le politiche di coesione con 32,2
miliardi di euro (a prezzi correnti, compresi i finanziamenti nel campo della
cooperazione
territoriale
europea
e
lo
stanziamento
per
l'iniziativa
a
favore
dell'occupazione giovanile). L'Italia riceverà inoltre 10,4 miliardi di euro per lo sviluppo
rurale e 537,3 milioni di euro per il settore marittimo e della pesca.
Secondo il Commissario europeo responsabile per la Politica regionale, Johannes Hahn,
“questo accordo di partenariato rispecchia la determinazione comune alla Commissione
europea e all’Italia di fare un uso più efficiente possibile degli investimenti dell’Ue e di
evitare gli errori del passato. I nostri investimenti devono avere una portata strategica
conformemente alla nuova politica di coesione, ed essere incentrati sull'economia reale,
sulla crescita sostenibile e sull'investimento nelle persone. Cosa altrettanto importante,
essi devono essere accompagnati da strutture amministrative salde ed efficienti ad ogni
livello”.
L’accordo si concentra sulle seguenti priorità̀:
 Creazione di un contesto imprenditoriale orientato all’innovazione aumentando gli
investimenti privati nell’ambito di ricerca e sviluppo, nonché́ dell’innovazione,
promuovendo lo sviluppo della “e-economy”, incentivando le start-up, la crescita e la
competitività̀ delle piccole imprese;
 Realizzazione di infrastrutture efficienti per la crescita economica, l’occupazione e
una gestione efficiente delle risorse naturali;
 Promozione di una maggiore partecipazione al mercato del lavoro, sostegno
all’inclusione sociale e miglioramento della qualità̀ del capitale umano, in particolare
aumentando gli sbocchi occupazionali per i gruppi sociali più̀ vulnerabili (giovani,
donne, lavoratori più̀ anziani, migranti e persone a rischio di esclusione sociale e
povertà̀),
accrescendo
la
qualità̀
dell’istruzione
e
della
formazione,
nonché́
ammodernando e potenziando le istituzioni del mercato del lavoro;
 Supporto alla qualità̀, efficacia ed efficienza della pubblica amministrazione
riducendo gli oneri amministrativi delle imprese, promuovendo servizi di “egovernment”, garantendo l’efficienza del sistema giudiziario;
 Rafforzamento della capacità degli organismi preposti alla gestione dei programmi
dei Fondi Strutturali e di Investimento Europei (SIE), in particolare nelle aree meno
sviluppate.
La politica di coesione verrà̀ attuata mediante vari programmi operativi nazionali e
regionali, monofondo e plurifondo (PO):
 11 programmi nazionali cofinanziati dal FESR e/o dall’FSE: PO «Ricerca e
innovazione», PO «Politiche attive per l’occupazione», PO «Inclusione», PO
«Istruzione», PO «Imprese e competitività̀», PO «Reti e mobilità», PO «Iniziativa a
favore dell’occupazione giovanile», PO «Città metropolitane», PO «Cultura», PO
«Legalità̀» e PO «Governance»;
 programmi regionali per le 21 regioni e province autonome, generalmente
distinti per i due fondi FESR e FSE, con l’eccezione delle regioni Calabria, Molise e
Puglia, che disporranno ciascuna di programmi plurifondo, per un totale di 39
programmi regionali.
Inoltre sono previsti 23 programmi di sviluppo rurale, cofinanziati dal FEASR, di cui 21 a
livello regionale e 2 a livello nazionale, e 1 programma per gli affari marittimi e la pesca
cofinanziato dal FEAMP.
Tabella: Dotazione: ripartizione per obiettivo tematico e fondo (eccetto la cooperazione
territoriale) – milioni di euro.
Obiettivo tematico
FESR
1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo
FSE
FEASR
FEAMP
Totale
3,352.7
0
441.9
3,794.7
1,845.5
0
257.9
2,103.4
3,575.3
0
4,103.9
218.7
7,897.9
3,138.6
0
797.7
12.7
3,948.9
tecnologico e l’innovazione
2. Migliorare l’accesso, l’utilizzo e la
qualità delle TIC
3. Migliorare la competitività delle
PMI, del settore agricolo (per FEASR) e
del settore ittico e acquicolo (per il
FEAMP)
4.
Sostenere
la
transizione
verso
un’economia
a
basso
tenore
di
l’adattamento
ai
carbonio in tutti i settori
5.
Promuovere
cambiamenti
climatici
e
811.9
0
1,546.7
2,358.6
2,341.6
0
1,894.6
2,473.5
0
0
0
4,086.5
224.1
1,032.9
2,268.9
789.2
4,091.0
959.6
3,156.4
79.4
4,195.3
410.2
593.8
0
1,004.0
709.6
361.6
294.4
32.2
1,397.9
20,651.5
10,467.2
10,429.7
537.3
42,085.7
la
prevenzione e la gestione dei rischi
6. Preservare e tutelare l’ambiente e
215.5
4,451.7
promuovere l’efficienza delle risorse
7. Promuovere il trasporto sostenibile
e
rimuovere
le
strozzature
2,473.5
nelle
principali infrastrutture di rete
8.
Promuovere
un’occupazione
58.1
4,368.7
sostenibile e di qualità e sostenere la
mobilità dei lavoratori
9. Promuovere l’inclusione sociale e
combattere
la
povertà
e
ogni
nell’istruzione,
nella
discriminazione
10.
Investire
formazione
e
nella
formazione
professionale per le competenze e
l’apprendimento permanente
11. Rafforzare la capacità istituzionale
delle autorità pubbliche e delle parti
interessate
e
promuovere
un
amministrazione pubblica efficiente
Assistenza tecnica
Totale
La dotazione per l’Iniziativa a favore dell’occupazione giovanile ammonta a 567 milioni
€.
Occorre sottolineare che un’attenzione particolare è rivolta alla dimensione territoriale,
in particolare allo sviluppo urbano e agli interventi per le aree interne. Almeno il 5 %
della dotazione del FESR verrà investito in azioni per lo sviluppo urbano sostenibile,
realizzate in Italia tramite apposito asse prioritario o tramite investimenti territoriali
integrati. Almeno il 5 % del contributo totale del FEASR per il programma di sviluppo
rurale verrà destinato a Leader/Sviluppo Locale di Tipo Partecipativo.
Durante queste settimane, le discussioni tra l’Italia e la Commissione europea hanno
portato a un aumento delle dotazioni dei temi che l’Esecutivo europeo ha messo in
evidenzia nelle sue raccomandazioni, e sui quali la nuova Commissione Juncker ha
dichiarato
di
voler
concentrare
l’attenzione,
ossia
infrastrutture
di
trasporto
(Mezzogiorno), Agenda digitale, occupazione, inclusione sociale e ricerca.
Per ulteriori informazioni: Marisa Ameli
Nuovi prodotti alimentari: innovazione o rischio per la salute?
La commissione Ambiente ha discusso il 13 ottobre un progetto di relazione sui nuovi
prodotti alimentari. L'obiettivo è quello di definire i nuovi alimenti e snellire il processo
di autorizzazione. Già nel 2008 la Commissione ha presentato una proposta di revisione
del regolamento esistente, ma i politici non sono stati in grado di accordarsi su una
proposta, poiché, al contrario di questa, comprendeva prodotti derivati da animali
clonati. A causa della globalizzazione e dello sviluppo tecnologico dei nuovi alimenti, la
legislazione dell'UE necessita di un aggiornamento per meglio definire i "nuovi prodotti
alimentari", proteggere la proprietà intellettuale e snellire il processo di approvazione
senza ridurre la tutela dei consumatori. Il regolamento dovrebbe applicarsi anche ai
nano materiali destinati ad uso alimentare.
Per ulteriori informazioni: Gabriella Diani
Agroalimentare: promozione dei prodotti locali
La Regione Lombardia, il 16 ottobre scorso, ha organizzato un incontro in cui è stato
presentato il position paper riguardante il sistema regionale di protezione dei prodotti
agroalimentari. Il documento presentato è il risultato dei contributi dati da diverse
regioni europee e networks quali: Euromontana, ERRIN, Ken , AREPO, “ città del Bio”, e
Purple. Il documento sarà presentato alla Commissione europea durante Expo 2015.
I lavori sono stati aperti dall’Assessore all’agricoltura Fava, a cui hanno fatto seguito
David Wilkinson ( EU Commissioner for Expo 2015), Elisabetta Gardini ( ENVI Committee
al Parlamento europeo), Francesco Bettoni (Presidente Unioncamere Lombardia), Roberto
Berutti, funzionario della Rappresentanza permanente. I 4 punti fondamentali del
Position paper sono:
1. Esame del contesto generale del sistema agroalimentare italiano.
2. Presentazione del sistema dei Prodotti locali
3. Analisi dell’integrazione dei prodotti locali a livello UE
4. Azioni per combattere il sistema delle Frodi
Alla luce di questo, si è sottolineata l’importanza della necessità di una protezione dei
nostri prodotti italiani, partendo dalla considerazione che nel mondo, ogni anno si
consumano 60 miliardi di euro, in cibi Italian sounding; cibi venduti come italiani ma
che di italiano non hanno nulla. Particolarmente interessante il contributo del
Commissario europeo che ha introdotto il progetto Ue Feeding The Planet: EU Bio Food
Clusters on The World Stage, un progetto co-finanziato dalla Commissione Europea e
coordinato dalla Regione Lombardia, che collega 3 principale Biotech e Cluster agroalimentari in Europa : Parco Tecnologico Padano (Regione Lombardia - Italia), Agropolis
International (Linguadoca-Rossiglione - Francia) e Oost NV (Food Valley Wageninghen,
Oriente, Paesi Bassi - Olanda). Il progetto mira a creare una strategia internazionale
comune e coerente e condivisa tra i partner del progetto, mettendo insieme la "tripla
elica" Ricerca e Eco Business , istituito nei 3 cluster europei.
Per ulteriori informazioni: Gabriella Diani
Stanziamenti per la promozione dei prodotti agricoli
La Commissione europea ha approvato il 30 ottobre, 27 programmi per la promozione
dei prodotti agricoli nell'Unione europea e nei paesi terzi. La dotazione finanziaria
complessiva dei programmi, per lo più di durata triennale, è di 77,4 milioni di euro, di
cui 39 milioni a carico dell'UE. I programmi selezionati riguardano varie categorie di
prodotti, come i prodotti ortofrutticoli freschi e trasformati, i prodotti lattiero-caseari, i
prodotti di qualità (DOP, IGP, STG e biologici), i fiori, le carni di qualità nonché, per la
prima volta, le carni ovine.
Per ulteriori informazioni: Gabriella Diani
La Commissione propone le possibilità di pesca 2015 per l'Atlantico e il Mare del Nord
Il 28 ottobre, la Commissione europea ha proposto le possibilità di pesca per il 2015
per l'Atlantico e il Mare del Nord. Si tratta della proposta annuale sui quantitativi di
pesce dei principali stock ittici commerciali che possono essere catturati dai pescatori
dell'UE il prossimo anno. Per la prima volta tale proposta è basata sulla nuova politica
comune della pesca (PCP). Uno dei principali pilastri della nuova PCP è il cosiddetto
rendimento massimo sostenibile (Maximum Sustainable Yield, MSY) ovvero il fatto che
tutti gli stock vengano sfruttati a livelli sostenibili (MSY). Per gli stock ittici nelle acque
europee, ossia non concordati con i partner internazionali, la Commissione propone di
aumentare o di mantenere i limiti di cattura per 29 stock e di ridurlo per altri 40 stock,
in linea con i pareri scientifici. Sono tuttora in corso negoziati per molti degli stock
condivisi con partner internazionali. In questa fase la proposta contiene pertanto solo le
cifre per circa metà degli stock e sarà ultimata una volta terminati i negoziati con i paesi
terzi e nell'ambito delle organizzazioni regionali di gestione della pesca (ORGP). La
proposta sarà discussa dai ministri degli Stati membri in occasione del Consiglio "Pesca"
del 15/16 dicembre ed entrerà in vigore dal 1º gennaio 2015.
Per ulteriori informazioni: Gabriella Diani
Microfinanza: l'UE ha erogato 182 milioni di euro
Sono oltre 20mila gli imprenditori che hanno già beneficiato di prestiti e di garanzie per
un valore complessivo di 182 milioni di euro a valere sullo strumento europeo Progress
Microfinance. Lo afferma una relazione della Commissione europea sull'attuazione di
tale strumento finanziario. In particolare, la relazione evidenzia che Progress
Microfinance ha contribuito in modo significativo alla creazione di posti di lavoro,
rendendo possibile l'accesso al credito per persone disoccupate o inattive che hanno
notevoli difficoltà ad ottenere prestiti dagli istituti finanziari.
Per ulteriori informazioni: Gabriella Diani
Anche la Turchia accede ai fondi UE per le PMI
Turchia e Commissione europea hanno firmato un accordo ai fini dell'adesione del Paese
al programma Cosme per la competitività delle imprese e le PMI. Con l’assenso di
Bruxelles, la Turchia aderisce al programma Cosme da 2,3 miliardi di euro. La Turchia è
il quarto paese extraunionale a firmare un accordo per aderire al programma e segue il
Montenegro,
l'ex
Repubblica
jugoslava
di
Macedonia
e
la
Moldova.
Il Commissario responsabile per l'Industria e l'imprenditoria, Ferdinando Nelli Feroci,
plaude alla decisione :«conferma le aspirazioni europee di questo paese e dimostra
anche chiaramente che esso ha compreso che le sfide della competizione globale vanno
affrontate
al
meglio
in
un
quadro
di
stretta
cooperazione».
L'UE è il più importante partner commerciale della Turchia e la Turchia è il settimo
partner commerciale dell'UE in termini di importanza.
Per ulteriori informazioni: Gabriella Diani
Confcommercio – Imprese per
l'Italia
Delegazione presso l'Unione europea
Avenue Marnix, 30 - 6° piano
B-1000 Bruxelles
Tel: +32 2 289 62 30
Fax: +32 2 289 62 35
Sito: http://bruxelles.confcommercio.eu
E-mail: [email protected]
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